principi pratici ed esempi di colture cellulari

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PRINCIPI PRATICI ED ESEMPI DI COLTURE CELLULARI Dott.ssa Valeria Berton Università di Verona

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PRINCIPI PRATICI ED ESEMPI

DI COLTURE CELLULARI

Dott.ssa Valeria Berton

Università di Verona

Applicazioni delle colture

cellulari

Studi di biologia e biochimica

Studi di interazione tra organismi patogeni e cellule

Studi degli effetti di farmaci sulle cellule

Studiare processi cellulari

Studi di tossicologia

Ricerca sui tumori

Colture

Colture cellulari: l’architettura del tessuto (o dell’organo) viene distrutta, fino ad arrivare alla sospensione di singole cellule.

Colture d’organo: L’organo (o parte di esso) viene asportato, conservando l’architettura. Usate principalmente per studi di fisiologia e sviluppo.

Colture di rene di ratto E13,5(Martovetsky et al. 2013)

Colture tissutali: o colture organotipiche. Fettine di tessuto vengono isolate dall’organointero. Spessore minore rispetto alle colture d’organo; mantenuti solo gliaspetti principali dell’architettura del tessuto.

Colture di ippocampo di ratto P7(Armentano et al. 2010; Guy et al. 2011)

Colture cellulari

Cellule isolate dal tessuto d’origine e mantenute in vita in un ambiente definito

Vantaggi

Sistemi semplici e riproducibili

Stretto controllo sulle condizioniambientali

Consentono analisi a livellomolecolare

Disponibilità di diversi tipi cellulari e reagenti per colture

Relativamente economiche

Ridotti problemi etici

Svantaggi

Sistema semplificato rispettoall’intero organismo

Difficile correlazione tra le condizioni di coltura e le condizioniin vivo

Possibili interazioni tra la molecoladi studio e le condizioni di coltura

Costi comunque abbastanza elevati

Expertise

Necessitano comunque di prelievoda animale o paziente

Vantaggi e Svantaggi

Tipi di colture

Colture primarie: derivate dall’isolamento di uno o più tipi cellulari da un campione di tessuto o organo

Colture secondarie: derivate dalla propagazione di colture primarie

neuroni cellule endoteliali cellule cervice uterina

Tipi di colture

Linee cellulari continue: derivate cellule tumorali o ottenute da trasformazione(spontanea o indotta) di colture primarieSono linee clonali

Colture clonali: colture derivate da una singola cellula (clone)

Colture cellulari: limite di Hayflick

Cellule trasformateImmortalizzate

Cellule non trasformate

Primo passaggio Secondo passaggio

Coltura primaria Coltura secondaria

Tempo

Log

n c

ellu

le

Cellule isolate da un tessuto e seminate in coltura

Proliferazione

Cellule della coltura primaria rimosse e seminate ad una minore densità

Cellule derivate da tumori o trasformate (trasformazionespontanea o con agenti chimici o biologici)

Acquisiscono la capacità diproliferare indefinitamente

Colture cellulari primarie

Colture primarie: colture cellulari derivate dalla dissociazione di un tessuto o un organo o isolate da fluidi biologici

Dissociazione: meccanica

enzimatica (tripsina, collagenasi, EDTA)

Distrugge la matrice cellulare che tiene unite le cellule; si ottiene unasospensione di materiale extracellulare e cellule.

Isolamento: Delle cellule dal materiale extracellulare (filtrazione)

Del tipo cellulare di interesse dalla popolazione mista di cellule; si sfruttanole proprietà fisiche (dimensioni), le capacità di adesione a substrati specifici, specificità di legame con anticorpi, terreni di coltura selettivi

Linee continue

Linee continue: cellule tumorali o cellule non tumorali trasformate

Dette anche linee cellulari immortalizzate

Il programma genetico della senescenza è stato annullato:

Mutazioni spontanee: cellule derivate da tumori o trasformazione in coltura di cellule da colture secondarie

Trasformazione indotta: cellule da colture primarie immortalizzate tramitemanipolazione genetica

Agenti fisici (radiazioni o mutageni chimici)Virus codificanti porzioni di genoma modificate

Colture primarie vs. immortalizzate

Limitato numero di cicli cellulari

Mantengono con maggioreprobabilità le caratteristiche dellecellule in vivo

Continui prelievi daanimali/pazienti

Condizioni di coltura più delicate

Maggiore variabilità (isolate dasoggetti diversi)

Proliferazione rapida e continua dipendente solo dalla presenza dimetaboliti

Possono acquisire caratteristiche diverse dalle cellule in vivo (morfologia, fisiologiae corredo cromosomico)

Disponibili commercialmente

Coltura più semplice (minori esigenzetrofiche, ridotta inibizione da contatto)

Variabilità ridotta

Colture primarie Colture immortalizzate

Tipi di colture cellulari

In sospensione: Cellule che crescono normalmente in mezzo fluido (es. cellule ematopoietiche)

Crescono in sospensione, senza aderire alla superficie di coltura

Aderenti: Cellule che fanno parte di tessuti solidi (es. cellule nervose, epiteliali, fibroblasti)

Crescono aderendo alla superficie di coltura

Spesso richiedono l’interazione tra recettori di adesione di membrana e proteine adesive adsorbite sulla superficie di coltura(es. fibronectina, lamimina, poly-L-lisina, matrigel)

L’adesione è necessaria per la proliferazione

Inibizione da contattodella proliferazione

Esaurimento dei fattori di crescita

Condizioni necessarie alla coltura cellulare

Adeguato apporto di sostanze nutritive• zuccheri• amminoacidi• ormoni• vitamine• ioni• fattori di crescita

Controllo e mantenimento di condizioni chimico-fisiche ottimali• sterilità• pH• concentrazione di anidride carbonica e ossigeno• temperatura• umidità• substrato

Terreni di coltura

Contengono i nutrienti essenziali al mantenimento e alla crescita delle cellule in coltura

Cellule diverse hanno requisiti nutrizionali diversi diversi terreni di coltura

Glycine

L-Alanine

L-Arginine hydrochloride

L-Asparagine-H2O

L-Cysteine

L-Histidine hydrochloride-H2O

L-Isoleucine

L-Leucine

L-Lysine hydrochloride

L-Methionine

L-Phenylalanine

L-Proline

L-Serine

L-Threonine

L-Tryptophan

L-Tyrosine

L-Valine

Amminoacidi

Choline chloride

D-Calcium pantothenate

Folic Acid

Niacinamide

Pyridoxine hydrochloride

Riboflavin

Thiamine hydrochloride

Vitamin B12

i-Inositol

Vitamine

Calcium Chloride (CaCl2) (anhyd.)

Ferric Nitrate (Fe(NO3)3"9H2O)

Magnesium Chloride (anhydrous)

Potassium Chloride (KCl)

Sodium Bicarbonate (NaHCO3)

Sodium Chloride (NaCl)

Sodium Phosphate monobasic (NaH2PO4-H2O)

Zinc sulfate (ZnSO4-7H2O)

D-Glucose (Dextrose)

HEPES

Phenol Red

Sodium Pyruvate

Sali inorganici

Altri componenti

Esempio: componenti Neurobasal medium (Gibco)

Terreno in uso

In generale, al terreno di coltura vengono aggiunti:

Supplementi o siero

Glutammina

Antibiotici

Il terreno così composto può essere conservato a 4°C per un mese e mezzo al massimo(meglio un mese)

Eventuali fattori di crescita (per stimolare la proliferazione o il differenziamento) vanno addizionati al terreno già riscaldato appena prima dell’uso, in quanto sidegradano velocemente a 37°C

Il terreno di coltura deve essere riscaldato a 37°C prima di essere messo in contattocon le cellule.

Non riscaldare l’intero contenitore di terreno, solo la quantità necessaria

Contaminazione

Ambientale: Stanze per colture cellulari a norma

Pulizia delle superfici

Non portare materiale fuori dalla stanza colture

Operatore: Le colture cellulari possono essere contaminate (virus) o trasformarsidurante l’uso

Procedure e tecniche che riducono il rischio per l’operatore (cappe a flussolaminare, dispositivi di protezione individuale)

Le colture cellulari di derivazione umana devono sempre essere considerate pericolose

Colture: Più frequenti da lieviti, funghi e micoplasmi; possono uccidere le colture (lieviti, funghi e batteri) o alterare le caratteristiche delle cellule (micoplasmi)

E’ necessario lavorare in condizioni di sterilità

Contaminazione della coltura

Terreno di coltura tendente al giallo e torbido

Batteri

Lieviti

Funghi

Virus

Micoplasmi

Hoechst: attraversa le membrana cellulare e si lega al DNA

Sterilità

Assenza di microrganismi inquinanti (batteri, funghi, micoplasmi, virus)

Trattamento dei materiali con autoclavi e stufe

Irraggiamento (UV) delle superfici

Ultrafiltrazione dei liquidi (membrane con pori Ø 0,4 – 0,2 µm)

Disinfettanti (prima di introdurre materiale sotto la cappa sterile)

Addizione di antibiotici nei terreni (preventiva)

Manipolazione in atmosfera sterile (cappe a flusso laminare)

Incubatori

Norme di comportamento in stanza delle colture

uso dei dispositivi di protezione individuale;

divieto di mangiare o bere all’interno della stanza;

non parlare mentre si lavora sotto la cappa sterile;

pulire la cappa prima e dopo l’utilizzo;

controllo periodico dei filtri della cappa;

uso di materiali monouso sterili, ad esempio pipette, fiasche e piastre petri etc,

pH

pH fisiologico: 6.8 – 7.8 (dipende dall’origine della coltura cellulare)

Ma il terreno di coltura tende ad acidificarsi a causa dei prodotti del metabolismocellulare

Nei terreni di coltura si trovano:

Sistemi tampone (comunementebicarbonato di sodio)

Rosso fenolo (indicatore di pH)

Giallo = pH acido

Rosso-arancio = pH neutro

Viola = ph basico

Se il terreno di coltura tende al viola, non deve essere usato!

Concentrazione CO2 e O2

Incubatori mantengono costante CO2

pCO2 (pressione parziale CO2) solitamente 5%

Corrisponde alla pressione parziale di CO2 media nei tessuti (4.6% - 5.9%)

Contrasta l’acidificazione del terreno dovuta al metabolismo cellulare

La pCO2 ottimale per la coltura cellulare dipende dal tipo di cellule coltivate

Nell’incubatore: 5% CO2 e 95% aria

Se all’interno dell’incubatore, il terreno di coltura tende al giallo, significa che ilmetabolismo cellulare (proliferazione) sta acidificando il terreno

Se invece il terreno tende al viola, la regolazione della pCO2 dell’incubatore non è bencalibrata o le cellule stanno morendo

TemperaturaIl mantenimento della temperatura ottimale è garantito dagli incubatori termostatati

La temperatura ottimale dipende dal tipo di cellule in coltura

Generalmente è 37°C, ma può essere inferiore

In generale, le cellule possono sopravvivere a lievi ipotermie rispetto allatemperatura ottimale, ma lievi ipertermie portano a morte o alterazioni

Umidità

Il mantenimento di un corretto grado di umidità impedisce al terreno di coltura dievaporare (la temperatura all’interno di un incubatore è superiore ai 30°C)

Il fondo degli incubatori termostatati viene riempito di acqua (sterile)

Il livello dell’acqua deve essere monitorato costantemente

I supporti di coltura maggiormente usati sono le piastre multiwell, le piastre Petri e le fiasche

La plastica per coltura è generalmente in polistirene, trasparente al microscopio.

Viene trattata per essere sterile e atossica nei confronti delle cellule.

La superficie è idrofila e carica negativamente, in modo da favorire il legame dei fattoridi adesione presenti nel siero o aggiunte dall’operatore in un secondo momento,

Nel caso di colture cellulari in sospensione è necessario usare plastica trattataappositamente allo scopo di inibire l’adesione delle cellule alla superficie.

Supporto di coltura

Substrato

Tipi diversi di cellule richiedono la presenza (o l’assenza) di un substrato proteico che favorisca l’adesione delle cellule stesse alla superficie

Esempi: cellule endoteliali e cellule neuronali richiedono un substrato più comuni: laminina, fibronectina, collagene, poli-L-lisina, gelatina, Matrigel (mix di proteine)

cellule ematopoietiche (linfociti), alcuni tipi di cellule staminali vengono coltivate in sospensione

Vitalità

Una densità di cellule in coltura troppo alta provoca sofferenza, e spesso alterazioni, delle cellule

Cellule in adesione crescono fino ad occupare l’intera superficie a disposizione: sonoconfluenti.

Regola generale: non superare l’80% della confluenza

Cellule in sospensione, non aderendo alla superficie di coltura, non offrono un segnalecosì chiaro del raggiungimento della densità massima

E’ necessario contare le cellule

Conta delle cellule

Camera di Burker

Contare le cellule vitali nei 4 quadranti

Il numero di cellule/ml è:

Numero di cellule contate4

x Fattore di diluizione x 104

Coloranti vitali

Trypan Blue: internalizzato solo dalle cellule morte, che quindi diventano blu opaco; le cellule vive sono bianche e “luminose” (rifrangono la luce emessa dal microscopio)

Un’aliquota di sospensione cellulare viene mescolata con Trypan Blue al rapporto desiderato (1:10, 1:2, a seconda della densità delle cellule in coltura) e lasciata riposare a T. amb. per 5-10 minuti.

Coloranti vitali

Ioduro di Propidio: intercalante del DNA, diventa fluorescente solo quando va ad inserirsitra I filamenti di DNA.

Le cellule sane non sono permeabili al PI solo le cellule non vitalidiventano fluorescenti

Diacetil fluoresceina: tutte le cellule incorporano la forma esterificata (non fluorescente), ma solo le cellule vitali sono in grado di produrre la forma idrolizzatafluorescente (verde).

Le cellule non vitali possono essere evidenziate con PI (rosse)

Coloranti vitali

VitalitàCambiamenti (RNA, proteine, studi funzionali)

Applicazioni delle colture cellulari:studio di farmaci

Farmaco

Applicazioni delle colture cellulari:organi su chip

Applicazioni delle colture cellulari:polmoni su chip

Huh, D. et al., Reconstituting organ-level lung functions on a chip, Science, 2010

http://www.elveflow.com/microfluidic-

tutorials/cell-biology-imaging-reviews-and-

tutorials/microfluidic-for-cell-biology/a-review-

about-organs-on-chip/

Applicazioni delle colture cellulari:fegato su chip

https://ncats.nih.gov/tissuechip/chip/liver

https://ncats.nih.gov/tissuechip/chip/liver

Applicazioni delle colture cellulari:uomo su chip

http://youngzine.org/news/technology/organs-chip

Oligodendrociti

Gli oligodendrociti sono cellule formanti mielina, la quale ricopre gli assoni

migliorando efficienza e velocità di trasmissione dei potenziali d’azione.

La guaina mielinica ha il principale compito di isolare gli assoni, è ricca di

lipidi che le conferiscono caratteristiche di isolante ed è costituita da

particolari proteine che la caratterizzano.

Demielinizzazione da parte degli oligodendrociti

perdita della funzionalità degli assoni

Danno agli oligodendrociti

oligodendrocytes from meningeal stem cells

can be used regenerative medicine

Danno agli oligodendrociti

1st: obtain stem cells from meninges

Isolation of

meningesIn vitro culture

Oligodendrociti dalle meningi

Cells in culture

Add PDGF and T3

Oligodendrocytes from

meningeal stem cells

2nd: obtain oligodendrocytes from meningeal cells

Oligodendrociti dalle meningi

NS: A small spinal cord meningeal biopsy is isolated and

cultured in neurosphere expansion medium

OliGo1 : Neurosphere dissociation and culture in oligodendrocyte

induction medium in floating conditions

OliGo2 : Oligosphere dissociation and cell culture in oligodendrocyte differentiation

medium in adherent condition

OliGo3 : Final differentiation with oligodendrocyte maturation

medium

Oligodendrociti dalle meningi: protocollo

Oligodendrociti dalle meningi: protocollo

Nestin, Vimentin and other stemness and neural progenitor markers

are expressed at low levels by the end of the protocol

Expression of stemness-related genes

Nanog, Oct4, Sox2 and Pax6 was

detected only at very low levels at every

step of the protocol

Neural Progenitor-related genes

Vimentin Nestin

Rela

tiv

e G

en

e E

xp

ressio

n

NS

OliGo1

OliGo2

OliGo3

One-way ANOVA and Bonferroni post-test. *p<0.05

n=5

Diffused Nestin protein expression

Cellular morphology increased in complexity

Oligodendrociti dalle meningi: davvero?

Oligodendrocyte Progenitors

Olig1 Olig2 Nkx2.2 Cspg4

Rela

tiv

e G

en

e E

xp

ressio

n NS

OliGo1

OliGo2

OliGo3

One-way ANOVA and Bonferroni post-test. *p<0.05

n=5

Pre-oligodendrocyte and immature oligodendrocyte markers

are expressed in the intermediate stages of the differentiation protocol

TOPRO3NG2

NG2 maximal expression was

observed at the OliGo1 stage.

NS OliGo1 OliGo2 OliGo3

Scale bar: 50 um

Maximal expression of O4 at the OliGo2 stage confirmed progression to immature oligodendrocytes

Oligodendrociti dalle meningi: davvero?

Mature Oligodendrocyte - High Increase

Mag Mbp Mog Plp1

Rela

tiv

e G

en

e E

xp

ressio

nNS

OliGo1

OliGo2

OliGo3

One-way ANOVA and Bonferroni post-test. *p<0.05; **p<0.01

n=5

MBP immunofluorescence to show oligodendrocyte morphological changes

Expression of myelin-specific genes:

1- high increase by the end of the protocol

Oligodendrociti dalle meningi: davvero?

Mature Oligodendrocyte - Low Increase

GalC Sox10 CaII Cnp

Rela

tiv

e G

en

e E

xp

ressio

n

NS

OliGo1

OliGo2

OliGo3

One-way ANOVA and Bonferroni post-test. *p<0.05; **p<0.01

n=5

Expression of myelin-specific genes:

2- Cnp increases by the end of the protocol

GalC protein expression: growing morphological complexity

Cnp, Mag, Mbp, Mog and Plp1 are

considered the signature of mature

oligodendrocytes in vivo and in vitro

Oligodendrociti dalle meningi: davvero?

Neurons

Dcx Tub3 Syt1

Rela

tiv

e G

en

e E

xp

ressio

n

NS

OliGo1

OliGo2

OliGo3

One-way ANOVA and Bonferroni post-test.

n=5

Under our culture conditions, LeSCs do not differentiate into neurons or

astrocytes

Gene expression of the mature marker Mtap2 and the astrocytic markers Gfap and Aqp4 were

detectable only at low levels

Immunofluorescence analysis detected rare expression of the neuronal markers Tuj1 and MAP2,

while the astrocytic marker GFAP was never observed

Oligodendrociti dalle meningi: davvero?

Cellule Nestina+ nelle corteccia di ratto

Immunofluorescenza sucampioni di cervello diratto in diverse fasidello sviluppo

Nestina: filamentointermedio tipico dellecellule progenitricineurali

SVZ: nicchiariconosciuta di cellule staminali/progenitricineurali

Isolamento delle cellule da tessuto

Cervello di ratto Sprague-Dawley al 15°giorno dopo la nascita (P15)

Prelievo delle leptomeningi

Dissociazione delle meningi:

Enzimatica: Collagenasi (10 minuti 37°C)Tripsina e DNAsi (5 minuti 37°C)

Meccanica: pipetta 10mlpipetta 5mlpasteur di vetro

Azione degli enzimi bloccata dall’aggiunta di terreno contenente siero

Centrifugazione

Filtrazione (per eliminare i frammenti di tessuto rimasti)

Caratterizzazione delle cellule

FACS: Fluorescence-Activated Cell Sorting

Cellule in sospensione in PBS

Incubazione con anticorpo anti-Nestina coniugato con un fluoroforo

Valutazione della percentuale di cellule Nestina+ nella popolazionecellulare

Neurosfere: Aggregati cellulari sferici derivati dalla proliferazione di singole cellule in colture in sospensione

La capacità di formare neurosfere è una delle caratteristiche principali delle cellule staminali/progenitrici neurali

Le cellule isolate dalle meningi sono state coltivate nelterreno di coltura solitamente usato per indurre la generazione di neurosfere da cellule dell’SVZ

NeurobasalGlutamminaPen/StrepB27N2

bFGFEGF

Le cellule isolate dalle leptomeningi formano neurosfere

Colony-Forming Unit

Colony-Forming Unit (CFU): Cellula in grado di dare generare una colonia di cellule derivate dalla replicazione della cellula di origine

Molte cellule dell’organismo sono in grado di proliferarein vitro, ma solo per un numero limitato di volte (piccolecolonie).

Le cellule staminali/progenitrici sono invece in grado di formare colonie molto numerose.

Importante:

• Una coltura di cellule staminali/progenitrici mantiene un alto numero di CFU anche dopo diversi passaggi

• Se le cellule sono staminali/progenitrici, una cellula isolata da una colonia forma a sua volta una colonia

Una coltura di cellule staminali/progenitrici comprende un alto numero di CFU

Analisi dell’immunofenotipo dellacoltura

La coltura in vitro può modificare le proprietà delle cellule stesse.

Nestin MAP2 GFAP

CD34CD31CD106

CD45 CD90

marker

isotype control

L’analisi con FACS consente di verificare illivello di espressione di un marker diinteresse

CD106: marker cellule staminalimesenchimali

CD31: marker cellule endoteliali

CD34: marker cellule staminaliematopoietiche

CD45: marker leucociti

CD90: marker non specifico cellule staminali

Analisi dell’espressione proteica

Le neurosfere sono formate da una popolazione cellulare eterogenea, composta dacellule staminali/progenitrici (nel core della neurosfera) e cellule in via didifferenziamento negli strati più superficiali.

Nestina: marker cellule staminali/progenitrici

MAP2: Microtubule-Associated Protein 2marker neuronale

GFAP: marker astrociti

Differenziamento in vitro

Coltura in terreno di differenziamento in senso neuronale

Diminuisce l’espressione di Nestina

Aumenta l’espressione di MAP2

Immunofluorescenza per studiare la morfologia delle cellule MAP2+

BrdU: analogo della Timidinaviene incorporata dalle cellule in replicazione, sostituendosi allaTimidina

Le cellule MAP2+ derivano da cellule proliferanti nella coltura, non sono neuronipre-esistenti

Spine dendritiche, tipiche dei neuroni

Analisi dell’espressione genica

RT-PCR: Reverse Transcriptase PCR

Consente di retrotrascrivere cDNA a partire dall’RNA

In questo modo si può valutare l’espressione dei geni effettivamenteespressi dalla cellula

Si preleva una quantità di cellule (minimo 105) dalla popolazione in coltura

Le cellule vengono sospese in TRIzol (soluzione chimica che favorisce la rottura dellemembrane e delle componenti cellulari mantenendo al contempo l’integrità degli acidinucleici)

Conservate a -80°C

Misurata la quantità di RNA contenuta nei campioni

PCR e quantificazione (relativa)

Osservazione delle colonie derivate da cellule delle meningi a diversi time-points:

Durante le diverse fasi, le cellule Nestina+ continuano a proliferare formando colonieomogenee. Non ci sono cellule NG2+ o GFAP+

Anche in condizioni di aderenza, le cellule isolate dalle leptomeningi mantengono la capacità proliferativa e l’espressione di Nestina

Nelle prime fasi della coltura sono visibili cellule Nestina+ e qualche cellula NG2+

Time course in coltura aderente

Sinaptofisina: proteina pre-sinaptica

GAD67: enzima coinvolto nelmetabolismo del glutammato; marker neuroni GABAergici

GluR2: recettore per il glutammatoil recettore più comune nel CNS

Differenziamento in vitro

Differenziamento in vitro

Calcium Imaging: misurazione dei livelli cellulari di ioni Calcio tramite uso di indicatori

Gli ioni Calcio fungono da segnali intracellulari in tutti i tipi cellulari. Nei neuroni regolano l’esocitosi deineurotrasmettitori, la plasticità sinaptica e la trascrizione genica.

Fura-2: indicatore fluorescente; eccitato a 350/380 nm emette fluorescenza proporzionale al livello di ioni Calcio. Consente valutazione quantitativa.

La depolarizzazione (KCl) attiva i canali del Calcio voltaggio-dipendenti che si aprono e fanno entrare ioni Calcio.

I neuroni derivati dalle cellule delle leptomeningi mostrano livelli di Calcio simili a quellimisurati da colture primarie di neuroni Possono essere differenziate in

neuroni funzionali

Potenziale differenziativo in

vivo

Riconoscimento delle cellule trapiantate Espressione di EGFP

Cellule isolate dalle leptomeningi di ratti transgenici EGFP

Trapiantate nell’ippocampo di ratti adulti

Cheung and Cardinal BMC Neuroscience 2005

McCaffery P, Zhang J, Crandall JE J Neurobiol.

2006

Real time PCR: espressione di EGFP solo nei ratti trapiantati

Cellule EGFP+ nella

zona di iniezione

Astrociti (GFAP) circondano

le cellule EGFP+ nella zona

dell’iniezione

Analizzate tramite immunofluorescenza

Doppia immunofluorescenza: anticorpo anti-EGFP (verde) e anticorpo anti-GFAP,

-MAP2 o -NG2 (rosso)

Potenziale differenziativo in

vivo4 settimane

Potenziale differenziativo in

vivo 4 settimane

Molte cellule

EGFP+ sono

anche Nestina+

Rare cellule

EGFP+/GFAP+

Rare cellule

EGFP+/NG2+

Potenziale differenziativo in

vivo 8 settimane

La maggior parte delle cellule EGFP+ (49,8%)

sono MAP2+

La maggior parte delle cellule EGFP+/MAP2+ si

trovano nella regione CA1 dell’ippocampo

Alcune cellule EGFP+ mostrano

morfologia complessa e simile a quella dei

neuroni piramidali dell’ippocampo

Neuronal Dynamics

Laboratory

University of Utah

Potenziale differenziativo in

vivo 8 settimane

Cellule EGFP+/MAP2+ nello strato

piramidale e nello stratum oriens

dell’ippocampo

Alcune cellule EGFP+/MAP2+ sono

migrate nella sub-granular zone (SGZ) del

giro dentato

Conclusioni

Le cellule isolate dalle leptomeningi sono Nestina+ e possono esserecoltivate in vitro sottoforma di neurosfere

Le cellule delle leptomeningi (in colture aderenti e di neurosfere) esprimono alti livelli di geni correlati alla staminalità

Le cellule possono proliferare in coltura per diversi mesi e possonoessere indotte a differenziare con alta efficienza in cellule della lineaneuronale

Una volta trapiantate nell’ippocampo del ratto adulto, le cellule delleleptomeningi si integrano nel tessuto e acquisiscono caratteristichesimili a quelle dei neuroni maturi (espressione di MAP2 e morfologia)

Presenti nell’adulto

Proliferazione in vitro

Differenziamento in

neuroni in vitro e in

vivo

Leptomeningeal Stem/progenitor

Cells (LeSCs)