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LA PROVINCIA LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2017 La ricerca Un futuro da pendolare per i profili “high skill” COMO ANDREA QUADRONI Dal fare al sapere, par- tendo sempre dalle persone. È il motto e il senso attorno cui è nata e si muovono le molteplici attività della scuola Oliver Twist di Cometa. Le diverse op- portunità formative, da quella professionale a quella tecnica e di accompagnamento, da chi fatica a inserirsi nel mondo del lavoro al liceo artigianale con percorsi di alternanza scuola lavoro, tengono sempre in con- siderazione la dimensione re- lazionale, affettiva, cognitiva e comportamentale di ogni stu- dente, coniugando il percorso educativo con l’apprendimen- to di strumenti tecnici. La storia «La nostra esperienza – rac- conta Erasmo Figini, all’inter- no di un incontro sull’alternan- za scuola lavoro in Cometa – è partita grazie a due ragazzi, Matteo e Sasha. A scuola face- vano disperare, mentre sul po- sto di lavoro erano impeccabili e bravissimi. Nel periodo di sta- ge, infatti, il datore mi chiama per complimentarsi. E aggiun- ge: “avercene di ragazzi così”. Allora, chiamo Sasha e gli chie- do spiegazioni. La sua risposta mi spiazzò: “Il lavoro è per dav- vero, mentre la scuola è per fin- ta”. Su questa risposta, abbia- mo cercato di costruire la no- stra idea di formazione». Dallo studio al lavoro Gli indirizzi più richiesti in Lombardia (2017-2021) INDIRIZZI DI LAUREA INDIRIZZI DI DIPLOMA FABBISOGNO PER GRUPPI PROFESSIONALI Econ-statistico Amm.Finanza 41.600 64.500 23.300 19.700 17.200 10.900 10.700 29.500 25.200 12.700 12.100 10.900 Ingegneria Meccanica Medico Licei Giuridico Turismo Architettura Elettronica Insegnamento Costruzioni Professioni dirigenziali e specialistiche Professioni tecniche Professioni impiegatizie Professioni di servizi Operai specializzati e artigiani Conduttori di impianti Professioni non qualificate 19,1% 10,5% 22,7% 6,6% 10% 12,3% 18,8% Sia nella provincia di Como che in quella di Lecco la quota di persone che lavora fuori provin- cia è in crescita, e lo è in misura particolare per la fascia giovani- le. Quasi il 40%degli occupati con 15-29 anni, residenti nel territo- rio lecchese lavora, nel 2016, fuori provincia; la quota è di poco inferiore per i residenti in provincia di Como (36%). La città di Milano e l’area metropolitana attraggono la quota più significativa di giova- ni: nel 2016 sono 3.100 quelli residenti a Como e 1.900 quelli a Lecco, un totale pari a 5.000 unità, che rappresentano il 28% di tutti gli under 29 con un im- piego dipendente. Un flusso considerevole si dirige verso la provincia di Monza e Brianza e molto impor- tante il flusso con il Canton Ticino. Le figure professionali che trovano con maggior inten- sità occupazione fuori provincia sono quelle riconducibili a profi- li “High skill” : di peso le uscite da Como (37-38%) con un au- mento, negli ultimi anni, più contenuto. Scuola e lavoro La bella alternanza parte dalla persona Il caso. Il modello Cometa è studiato in Italia e all’estero «Si fa ogni progetto avendo in testa chi potrà fruirne» Per avere un’idea, basta cita- re alcuni numeri, disponibili sul sito internet: 350 ragazzi inseriti nei percorsi di forma- zione professionale, 250 azien- de coinvolte nei percorsi edu- cativi della scuola e 200 volon- tari che supportano le attività. A questo proposito, al centro del convegno di fine ottobre or- ganizzato presso la sede di Co- meta, si è sviscerato, attraverso testimonianze e azioni portate avanti dalla realtà lariana, l’im- portanza e il valore dato all’al- ternanza scuola lavoro. «Non si può parlare d’un te- ma così importante – ha spie- gato il preside Giovanni Figini – senza avere in mente una per- sona che potrebbe fruirne. Solo così diventa un’occasione di crescita umana e professionale e si evita di parlarne in astrat- to». Un altro aspetto importan- te sono le relazioni e la rete sul territorio: fin dalla sua nascita, Cometa è strettamente con- nessa col tema del lavoro e le aziende del territorio. La scuo- la Oliver Twist ne è appunto una testimonianza preziosa, con i suoi corsi e opportunità di formazione professionale ed educativa nel campo del tessi- le, legno e ristorazione. Lavoro corale Paolo Nardi, all’interno del- l’istituto di formazione lariano, si occupa di ricerca e progetti internazionali. Ha seguito “Trio 2 Success”, finanziato dal programma Erasmus+ che coinvolge anche due realtà po- lacche (l’associazione delle Co- operative Sociali e il centro per l’orientamento di Poznan) – e una lituana (il centro di aiuto psico-pedagogico di Nemenci- ne). Obiettivo: realizzazione di alcune linee guida sul tema del- la formazione professionale di eccellenza e del conseguente servizio di orientamento al la- voro e youth counseling. «Gra- zie a “T2s – ha commentato Nardi – siamo riusciti a mette- re a fuoco alcuni temi a noi cari: l’accompagnamento e l’orien- tamento dei ragazzi, la didatti- ca e l’educazione all’imprendi- torialità». Il tema dell’alternanza in Cometa è stato affrontato an- n Tutto è nato con l’esperienza in azienda di due ragazzi: Matteo e Sasha n Altro fattore decisivo sono le relazioni con le imprese e il territorio Avere uno scopo è fondamentale. Parlando di realismo e valore educativo del lavoro, il docente della Bicocca e presidente della fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini ha sottolineato l’importanza degli obiettivi nei percorsi pensati per i più giovani. «L’alternanza scuola lavoro – ha specificato – deve averne, solo così potrà riuscire a migliorare le persone e, al contempo, essere utile. Prendo a prestito una citazio- ne di Antoine de Saint – Exupéry: “se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e imparti- re ordini, ma insegna loro la nostal- gia per il mare vasto e infinito”». Il tema è cruciale per il futuro dei ragazzi: le attività, per essere utili, devono seguire un fine. Altrimenti, non servono a nulla: «Il dibattito montato sull’alternanza scuola lavoro – sottolinea Vittadini – riesce a mostrare che, a furia di non muoversi per uno scopo, non si capisce nulla di quanto accade. Dobbiamo mettere in testa ai nostri studenti che il lavoro non è un meccanismo ». Per l’autore di numerosi studi su sussidiarietà, welfare, impresa sociale e capitale umano, da questo aspetto arriva la crisi della scuola italiana. «La frase “la scuola è per finta, il lavoro è per davvero”, è emblematica: non si percepisce uno scopo e i ragazzi non hanno di fronte persone capaci di mostrare che studiare, invece, è utile. Se non si trova qualcuno in grado di spiegare questo, gli alunni sono convinti sia tempo perso». Vittadini (Fondazione sussidiarietà) «Si cresce con gli obiettivi il lavoro non è meccanismo» Formazione I ragazzi e le aziende Un matching possibile 6

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18 LA PROVINCIALUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2017

La ricerca

Un futuro da pendolareper i profili “high skill”

COMO

ANDREA QUADRONIDal fare al sapere, par-

tendo sempre dalle persone. È il motto e il senso attorno cui è nata e si muovono le moltepliciattività della scuola Oliver Twist di Cometa. Le diverse op-portunità formative, da quella professionale a quella tecnica edi accompagnamento, da chi fatica a inserirsi nel mondo dellavoro al liceo artigianale con percorsi di alternanza scuola lavoro, tengono sempre in con-siderazione la dimensione re-lazionale, affettiva, cognitiva e comportamentale di ogni stu-dente, coniugando il percorso educativo con l’apprendimen-to di strumenti tecnici.

La storia«La nostra esperienza – rac-conta Erasmo Figini, all’inter-no di un incontro sull’alternan-za scuola lavoro in Cometa – è partita grazie a due ragazzi, Matteo e Sasha. A scuola face-vano disperare, mentre sul po-sto di lavoro erano impeccabilie bravissimi. Nel periodo di sta-ge, infatti, il datore mi chiama per complimentarsi. E aggiun-ge: “avercene di ragazzi così”. Allora, chiamo Sasha e gli chie-do spiegazioni. La sua risposta mi spiazzò: “Il lavoro è per dav-vero, mentre la scuola è per fin-ta”. Su questa risposta, abbia-mo cercato di costruire la no-stra idea di formazione».

Dallo studio al lavoroGli indirizzi più richiesti in Lombardia (2017-2021)

INDIRIZZI DI LAUREA

INDIRIZZI DI DIPLOMA

FABBISOGNO PER GRUPPI PROFESSIONALI

Econ-statistico

Amm.Finanza

41.600

64.500

23.300

19.700

17.200

10.900

10.700

29.500

25.200

12.700

12.100

10.900

Ingegneria

Meccanica

Medico

Licei

Giuridico

Turismo

Architettura

Elettronica

Insegnamento

Costruzioni

Professioni dirigenzialie specialistiche

Professionitecniche

Professioniimpiegatizie

Professionidi servizi

Operai specializzati e artigiani

Conduttori di impianti

Professioninon qualifi cate

19,1% 10,5%

22,7% 6,6%

10% 12,3%

18,8%

Sia nella provincia di Como che in quella di Lecco la quota di persone che lavora fuori provin-cia è in crescita, e lo è in misura particolare per la fascia giovani-le. Quasi il 40%degli occupati con 15-29 anni, residenti nel territo-rio lecchese lavora, nel 2016,

fuori provincia; la quota è di poco inferiore per i residenti in provincia di Como (36%).

La città di Milano e l’area metropolitana attraggono la quota più significativa di giova-ni: nel 2016 sono 3.100 quelli residenti a Como e 1.900 quelli a

Lecco, un totale pari a 5.000 unità, che rappresentano il 28% di tutti gli under 29 con un im-piego dipendente.

Un flusso considerevole si dirige verso la provincia di Monza e Brianza e molto impor-tante il flusso con il Canton

Ticino. Le figure professionali che trovano con maggior inten-sità occupazione fuori provincia sono quelle riconducibili a profi-li “High skill” : di peso le uscite da Como (37-38%) con un au-mento, negli ultimi anni, più contenuto.

Scuola e lavoroLa bella alternanzaparte dalla personaIl caso. Il modello Cometa è studiato in Italia e all’estero«Si fa ogni progetto avendo in testa chi potrà fruirne»

Per avere un’idea, basta cita-re alcuni numeri, disponibili sul sito internet: 350 ragazzi inseriti nei percorsi di forma-zione professionale, 250 azien-de coinvolte nei percorsi edu-cativi della scuola e 200 volon-tari che supportano le attività. A questo proposito, al centro del convegno di fine ottobre or-ganizzato presso la sede di Co-meta, si è sviscerato, attraversotestimonianze e azioni portate avanti dalla realtà lariana, l’im-portanza e il valore dato all’al-ternanza scuola lavoro.

«Non si può parlare d’un te-ma così importante – ha spie-gato il preside Giovanni Figini – senza avere in mente una per-sona che potrebbe fruirne. Solocosì diventa un’occasione di crescita umana e professionale

e si evita di parlarne in astrat-to». Un altro aspetto importan-te sono le relazioni e la rete sul territorio: fin dalla sua nascita,Cometa è strettamente con-nessa col tema del lavoro e le aziende del territorio. La scuo-la Oliver Twist ne è appunto una testimonianza preziosa, con i suoi corsi e opportunità diformazione professionale ed educativa nel campo del tessi-le, legno e ristorazione.

Lavoro coralePaolo Nardi, all’interno del-l’istituto di formazione lariano,si occupa di ricerca e progetti internazionali. Ha seguito “Trio 2 Success”, finanziato dalprogramma Erasmus+ che coinvolge anche due realtà po-lacche (l’associazione delle Co-operative Sociali e il centro perl’orientamento di Poznan) – e una lituana (il centro di aiuto psico-pedagogico di Nemenci-ne). Obiettivo: realizzazione di alcune linee guida sul tema del-la formazione professionale di eccellenza e del conseguente servizio di orientamento al la-voro e youth counseling. «Gra-zie a “T2s – ha commentato Nardi – siamo riusciti a mette-re a fuoco alcuni temi a noi cari:l’accompagnamento e l’orien-tamento dei ragazzi, la didatti-ca e l’educazione all’imprendi-torialità».

Il tema dell’alternanza inCometa è stato affrontato an-

n Tutto è natocon l’esperienzain aziendadi due ragazzi:Matteo e Sasha

n Altro fattoredecisivosono le relazionicon le impresee il territorio

Avere uno scopo è fondamentale. Parlando di realismo e valore educativo del lavoro, il docente della Bicocca e presidente della fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini ha sottolineato l’importanza degli obiettivi nei percorsi pensati per i più giovani. «L’alternanza scuola lavoro – ha specificato – deve averne, solo così potrà riuscire a migliorare le persone e, al contempo, essere utile. Prendo a prestito una citazio-

ne di Antoine de Saint – Exupéry: “se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e imparti-re ordini, ma insegna loro la nostal-gia per il mare vasto e infinito”».Il tema è cruciale per il futuro dei ragazzi: le attività, per essere utili, devono seguire un fine. Altrimenti, non servono a nulla: «Il dibattito montato sull’alternanza scuola lavoro – sottolinea Vittadini – riesce a mostrare che, a furia di

non muoversi per uno scopo, non si capisce nulla di quanto accade. Dobbiamo mettere in testa ai nostri studenti che il lavoro non è un meccanismo ». Per l’autore di numerosi studi su sussidiarietà, welfare, impresa sociale e capitale umano, da questo aspetto arriva la crisi della scuola italiana. «La frase “la scuola è per finta, il lavoro è per davvero”, è emblematica: non si percepisce uno scopo e i ragazzi non hanno di fronte persone capaci di mostrare che studiare, invece, è utile. Se non si trova qualcuno in grado di spiegare questo, gli alunni sono convinti sia tempo perso».

Vittadini (Fondazione sussidiarietà)

«Si cresce con gli obiettiviil lavoro non è meccanismo»

Formazione I ragazzi e le aziende Un matching possibile

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LA PROVINCIA 19LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2017

Un divario crescente

L’offerta di diplomatiinferiore al bisogno delle imprese

FINO MORNASCO

ELENA RODAUn contratto di lavo-

ro quando era ancora uno stu-dente delle superiori e una car-riera già avviata a poco più di20 anni. Francesco Palumboda tre anni è in D-Orbit, lastart-up approdata quattro an-ni fa a ComoNext a Lomazzo,che si occupa di satelliti e siste-mi di decommissionamentoper il rientro di quelli fuori uso,con il primo lancio, avvenutolo scorso 23 giugno, di un na-nosatellite in India.

Oggi l’azienda, nella qualelavora Palumbo, vanta 35esperti e quattro sedi, Fino

Francesco Palumbo al lavoro nel laboratorio della D-Orbit a Fino Mornasco

Assunto a 17 anniprima del diplomaGrazie ai satellitiLa storia. Francesco Palumbo è stato preso da D-Orbitcon un contratto di lavoro a tempo indeterminato«Scuola al mattino a Varese e in azienda al pomeriggio»

Mornasco, quella principale,Washington, Sesto Fiorentinoe una portoghese, nei pressi diLisbona, oltre a un ufficio a Co-moNext.

Il contatto tra lo studente eD-Orbit è nato durante l’ulti-mo anno di superiori quando, atre mesi dalla maturità, un’in-segnante dell’Isis Newton diVarese, dove Palumbo fre-quentava l’ultimo anno, pre-sentò agli studenti l’opportu-nità di svolgere un’esperienzalavorativa presso D-Orbit: «Inquel momento l’azienda avevabisogno di una figura tecnica eha quindi chiesto a varie scuoledella provincia di Como e Va-

rese se ci fosse qualcuno inte-ressato a ricoprire quel ruolo –spiega Palumbo –. La propostami interessava, ho fatto il col-loquio ad aprile e a maggio hoiniziato la mia collaborazionecon D-Orbit».

L’orarioUna collaborazione che è natada subito con un contratto dilavoro part-time: «La mattinaandavo a scuola – racconta Pa-lumbo – e il pomeriggio lo pas-savo in ufficio. Il contrattopart-time è durato fino alla fi-ne di luglio e, dopo la maturità,ho iniziato un tirocinio di qual-che mese fino a quando non ho

firmato un contratto a tempoindeterminato». Arrivare dal-la scuola e inserirsi in un am-biente di lavoro con colleghipiù grandi e formati, è un’espe-rienza che Palumbo ha vissutosenza particolari problemi,grazie anche al supporto, datodall’azienda, nel suo percorsodi formazione lavorativa: «Su-bito si è innescata la volontà dirimanere, di mettersi in gioco edi farsi notare. Il mondo del la-voro è completamente diffe-rente da quello della scuola. Èvero, la scuola ti dà le basi mapoi lavorare è qualcosa di di-verso. Quello che ho imparatoqui è grazie ai miei colleghi eall’azienda che ha investitonella mia formazione. All’ini-zio è stato un po’ difficile per-ché nel mondo aerospazialesono tutti ingegneri, e allora lapaura è quella di non essere al-l’altezza, poi in realtà ho trova-to moltissima disponibilità daparte di tutti», spiega Palum-bo. L’azione di raccordo tra lascuola e l’azienda è un aspettoimportante che spiana la stra-da ai giovani, soprattutto quel-li con una formazione profes-sionale, nell’entrata nel mon-do del lavoro: «Il supporto del-la scuola è stato molto impor-tante all’inizio. Il mio primocontatto con l’azienda è avve-nuto tramite la scuola. Il con-tratto part-time che ho firma-to è passato direttamente dalmio istituto, con il supportodell’insegnante nostra refe-

rente che mi ha davvero aiuta-to nella fase iniziale quandoancora non avevo esperienza enon sapevo esattamente comefosse il mondo del lavoro», rac-conta Palumbo.

I compagniCon un contratto a tempo in-determinato, a 23 anni ci sisente un po’ un’eccezione, an-che se altri compagni di scuola,che non hanno continuato congli studi universitari, oggi lavo-rano: «Avere un contratto atempo indeterminato alla miaetà è una bella soddisfazione,soprattutto di questi tempi. Mipermette di fare ciò che voglioe soprattutto di non dipenderedai miei genitori».

Dopo una prima fase di im-piego nella gestione del ma-gazzino, Palumbo è stato desti-nato a seguire l’assemblaggiodelle schede elettroniche e lefasi di test, mettendo in campole sue competenze come peritoelettronico: «La prospettiva èdi continuare a crescere nelmio lavoro – spiega – e nonpenso che continuerò gli studi.Intanto sto imparando moltodagli altri». E sull’alternanzascuola-lavoro, Palumbo è mol-to positivo: «Dal mio punto divista, l’alternanza è molto im-portante per gli studenti perfarsi conoscere dalle aziende.Mi sembra che su questo, negliultimi tempi, le aziende delterritorio si siano aperte mol-to».

Dallo studio al lavoroGli indirizzi più richiesti in Lombardia (2017-2021)

INDIRIZZI DI LAUREA

INDIRIZZI DI DIPLOMA

FABBISOGNO PER GRUPPI PROFESSIONALI

Econ-statistico

Amm.Finanza

41.600

64.500

23.300

19.700

17.200

10.900

10.700

29.500

25.200

12.700

12.100

10.900

Ingegneria

Meccanica

Medico

Licei

Giuridico

Turismo

Architettura

Elettronica

Insegnamento

Costruzioni

Professioni dirigenzialie specialistiche

Professionitecniche

Professioniimpiegatizie

Professionidi servizi

Operai specializzati e artigiani

Conduttori di impianti

Professioninon qualifi cate

19,1% 10,5%

22,7% 6,6%

10% 12,3%

18,8%

Quasi due diplomati su tre scelgono di iniziare un percorso universitario dopo il consegui-mento del diploma: a Como il tasso di passaggio dalla scuola secondaria all’università nel triennio 2013-2015 ha oscillato tra il 56-59%,conuna flessione

rispetto al triennio precedente. A Como il numero di immatrico-lati si aggira intorno alle 2.100-2.200 unità.

Negli ultimi anni i diplomatiche non proseguono gli studi con un percorso formativo universitario, scegliendo di

“giocarsi” le proprie carte nel mercato del lavoro, non risulta-no invece sufficienti a soddisfa-re il fabbisogno professionale delle imprese. La domanda di personale di queste è infatti più ampia dell’offerta disponibile. Il “gap” si presenta più eviden-

te a partire dal 2012, il fabbiso-gno di personale diplomato (quello delle aziende private sommato al fabbisogno del settore pubblico) è andato via via aumentando (dalle 2.000 unità del 2012 alle 3.400 del 2016).

che dalla ricercatrice e tutor Elena Cervellera, che ha speci-ficato come i risultati ottenuti siano frutto di un lavoro coralee di gruppo. «Anni fa – ha sotto-lineato - ci siamo resi conto cheper i nostri ragazzi, l’entrata nel mondo del lavoro era un’impresa titanica, impossi-bile. Abbiamo pensato, quindi, a uno strumento in grado di di-ventare un progetto per il futu-ro, anche dopo lo studio. Mo-menti di tirocinio e le lezioni hanno permesso a ragazzi in dispersione scolastica di ri-prendere in mano la loro vita, alcuni inserendosi nel mondo del lavoro, altri riprendendo il percorso formativo da dove l’avevano interrotto».

Uno dei circuiti su cui ogni giorno lavora Francesco

I ragazzi e le aziende Un matching possibile

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