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1 Studio Associato ZUCCARO - BELARDINELLI “Nuove metodologie di prevenzioni incendi: Fire Safety Engineering e Risk Management” Bologna - 29/11/2003 Nuove possibilità progettuali per la redazione Nuove possibilità progettuali per la redazione dell’esame progetto ai fini del rilascio del C.P.I. dell’esame progetto ai fini del rilascio del C.P.I. Documento di: Ing. Tiziano ZUCCARO Geom. Emanuele NICOLINI Relatore: Ing. Tiziano ZUCCARO

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“Nuove metodologie di prevenzioni incendi: Fire Safety Engineering e Risk Management”

Bologna - 29/11/2003

Nuove possibilità progettuali per la redazione dell’esame Nuove possibilità progettuali per la redazione dell’esame progetto ai fini del rilascio del C.P.I.progetto ai fini del rilascio del C.P.I.

Documento di: Ing. Tiziano ZUCCAROGeom. Emanuele NICOLINI

Relatore: Ing. Tiziano ZUCCARO

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I principali regolamenti vigenti in Italia in materia di Prevenzione I principali regolamenti vigenti in Italia in materia di Prevenzione IncendiIncendi

D.P.R. 689/1959D.M. 16/02/1982D.P.R. 577/1982

Elenco attività sottoposte a controllo da parte dei VVF(in parte regolate da specifiche norme tecniche)Criteri generali di prevenzione incendi

D. Lgs. 626/94D.M. 10/03/1998

Obbligo della valutazione del rischio per tutti i datori di lavoroLinee guida per la valutazione del rischio di incendio

D.P.R. 246/1993

Recepimento Direttiva CEE 106/89 per quanto riguarda l’applicazione dell’approccio prestazionale alla valutazione della sicurezza in caso di incendio (con particolare riferimento al Documento Interpretativo n. 2)Obiettivi di sicurezza antincendio

D.P.R. 37/1998D.M. 04/05/1998

Procedure per il rilascio del Certificato di Prevenzione incendi

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D.M. 4 MAGGIO 1998 - … procedimenti di prevenzione incendi…D.M. 4 MAGGIO 1998 - … procedimenti di prevenzione incendi…Art. 1 - Richiesta esame progettoArt. 1 - Richiesta esame progetto

DOMANDA 2 copie (1 in bollo)

VERSAMENTO (L. 966/65)

DOCUMENTAZIONE TECNICO PROGETTUALE

Schedainformativa

• Informazioni generali sulle attività soggette• Indicazioni tipo progetto

Relazionetecnica

• Individuazione dei pericoli di incendio• Descrizione condizioni ambientali• Valutazione qualitativa del rischio• Compensazione rischio incendio (strategia antincendio)• Gestione dell’emergenza

Elaboratigrafici

MAX A2 (piegati A4)• planimetria generale (1:2000 - 1:200)• piante (1:50 - 1:200)• sezioni (1:50 - 1:200)• particolari (scala adatta)

2 copie

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• Individuazione dei pericoli di incendio (verifica degli scenari di incendio)• Descrizione condizioni ambientali• Valutazione qualitativa del rischio• Compensazione rischio incendio (strategia antincendio)• Gestione dell’emergenza

D.M. 4 MAGGIO 1998 - … procedimenti di prevenzione incendi…D.M. 4 MAGGIO 1998 - … procedimenti di prevenzione incendi…Art. 5 - Richiesta derogaArt. 5 - Richiesta deroga

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Redazione/revisione del documento

Identificazione dei pericoli di incendio

Individuazione persone esposte ai pericoli di incendio

Eliminazione/riduzione dei pericoli

Classificazione del livello di rischio di incendio

Adeguatezza delle misure di sicurezza

SI

Rischio residuo accettabile

NO

D.M. 10/03/1998D.M. 10/03/1998

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Gli “obiettivi di sicurezza”Gli “obiettivi di sicurezza”

DIRETTIVA 106/89 eDIRETTIVA 106/89 eDOCUMENTO INTERPRETATIVO N. 2DOCUMENTO INTERPRETATIVO N. 2

L’approccio ingegneristico è previsto dal Documento Interpretativo n. 2I requisiti (“goals”) essenziali stabiliti dal documento sono:

La capacità portante dell’edificio deve essere garantita per un periodo di tempo determinato

La produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno dell’opera siano limitate

La propagazione del fuoco ad opere vicine sia limitata

Gli occupanti possano lasciare l’opera in sicurezza o essere soccorsi altrimenti

Sia presa in considerazione la sicurezza delle squadre di soccorso

Minimizzare le occasioni di incendio

Sono stati recepiti anche nelle più recenti normative tecniche di prevenzione incendi:Es.: D.M. 18/09/2002 (Ospedali) Art. 2 (Obiettivi di sicurezza)

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OBIETTIVI DI SICUREZZA

MISURE COGENTI E VOLONTARIE

VINCOLI ARCHITETTONICI,

STRUTTURALI, ECC.

MISURE DI SICUREZZA COMPENSATIVE

Adeguatezza delle misureAdeguatezza delle misure

Metodologia operativa

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I principali regolamenti vigenti in Italia in materia di Prevenzione I principali regolamenti vigenti in Italia in materia di Prevenzione Incendi e l’applicazione della Fire Safety EngineeringIncendi e l’applicazione della Fire Safety Engineering

ATTIVITÀ NORMATEATTIVITÀ NORMATE ATTIVITÀ NON NORMATEATTIVITÀ NON NORMATE

FIRE SAFETY ENGINEERING(Metodo prestazionale)

Nessuna problematicaparticolare

Necessità di richiesta di DEROGA

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1. Realizzano specifici obiettivi di sicurezza antincendio per situazioni 1. Realizzano specifici obiettivi di sicurezza antincendio per situazioni ben definiteben definite

2. Misurano le prestazioni dell’intero pacchetto di sicurezza antincendio2. Misurano le prestazioni dell’intero pacchetto di sicurezza antincendio

3. Definiscono in modo univoco i fattori di sicurezza utilizzati3. Definiscono in modo univoco i fattori di sicurezza utilizzati

4. Si basano principalmente su dati scientifici ed ingegneristici4. Si basano principalmente su dati scientifici ed ingegneristici

5. Utilizzano modelli di simulazione (modelli “a zona”, o “di campo”, ecc.) 5. Utilizzano modelli di simulazione (modelli “a zona”, o “di campo”, ecc.) applicati tramite l’implementazione di algoritmi matematici sviluppati con applicati tramite l’implementazione di algoritmi matematici sviluppati con l’ausilio dei computer (es. CFAST della N.I.S.T., Exodus della F.S.E.G.,l’ausilio dei computer (es. CFAST della N.I.S.T., Exodus della F.S.E.G., ecc.)ecc.)

I metodi prestazionaliI metodi prestazionali

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Carico di incendio e curva RHR

Carico di incendioCarico di incendio(Energia - kcal o MJ)(Energia - kcal o MJ)

Curve RHRCurve RHR(Rilascio potenza termica - kW)(Rilascio potenza termica - kW)

Fornisce solo l’indicazione dell’energia presente nei materiali combustibili posti

all’interno dell’attività. Non fornisce indicazioni relative a “come” e “dove”

questa energia viene rilasciata

Fornisce informazioni relative al rilascio dell’energia nel tempo (“come” e “dove”)È quindi possibile valutare l’andamento di

alcuni parametri di riferimento per stabilire con maggior precisione obiettivi

di sicurezza e metodi per raggiungerli

ENERGIAENERGIAPOTENZIALE RILASCIABILEPOTENZIALE RILASCIABILE

TASSO DI CALORE TASSO DI CALORE RILASCIATORILASCIATO

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Il tasso calore rilasciato (curva RHR)

Il valore del tasso di calore rilasciato nella fasestazionaria dell’incendio.

A parità di carico di incendio, le modalità con cuiavviene la combustione dipende dalla

configurazione del locale e dalla natura del combustibile e può svilupparsi secondo due diverse

processi.

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Nel primo caso nel locale c’è sufficiente disponibilità di ossigeno per sostenere la

combustione ed il massimo valore della curva RHR dipende dalla quantità di combustibile

presente (incendio controllato dal combustibile).

Il tasso calore rilasciato (curva RHR)

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Nel secondo caso la ventilazione del locale è insufficiente ed il massimo valore della curva

RHR dipende dalla quantità di ossigeno disponibile (incendio controllato dalla

ventilazione).

Il tasso calore rilasciato (curva RHR)

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Modelli di zonaModelli di zona

• I fenomeni relativi ad un incendio possono venire considerati relativi a tre zone omogenee in relazione alle grandezze termodinamiche

• Strato caldo superiore• Strato caldo inferiore• la plume dove avviene la combustione

SSik

SAik

SSij

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Software “Zone model”Software “Zone model”USA• Harvard Computer Fire Code, FIRST• CFAST, CCFM, FAST• ACOS(network), ASET, FPETOOL

JAPAN• BRI2(T), SMKFLOW(net work model)• various kind of Code developed by Construction Company

(based on BRI2)

AUSTRALIA• FIRECALC

Modelli di zonaModelli di zona

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Modelli di campoModelli di campo

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Modelli di campoModelli di campo

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LI 1) La capacità portante dell’edificio deve essere garantita per un periodo

di tempo determinato

2) La produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno dell’opera

siano limitate

3) La propagazione del fuoco ad opere vicine sia limitata

4) Gli occupanti possano lasciare l’opera in sicurezza o

essere soccorsi altrimenti

5) Sia presa in considerazione la sicurezza delle squadre di

soccorso

Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)

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Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)

Studio nella fase prima delFLASHOVER

Stabilire i tempi di esodo necessari in relazione allo

sviluppo dell’incendio e dei suoi prodotti (fumo, gas

tossici, calore, fuoco)

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Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)

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800,000

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Temperatura stanza (K)Temperatura bagno (K)Temperatura corridoio esterno (K)

Andamento delle temperature

Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)

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Fumo nella stanza

Fumo del bagno

Fumo nel corridoio esterno

Altezza dello strato di fumo da terra

Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza occupanti (esodo)

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LI 1) La capacità portante dell’edificio deve essere garantita per un periodo

di tempo determinato

Gli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza soccorsi e capacità portanteGli “obiettivi di sicurezza” - Sicurezza soccorsi e capacità portante

2) La produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno dell’opera

siano limitate

3) La propagazione del fuoco ad opere vicine sia limitata

4) Gli occupanti possano lasciare l’opera in sicurezza o

essere soccorsi altrimenti

5) Sia presa in considerazione la sicurezza delle squadre di

soccorso

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Gli “obiettivi di sicurezza” - Capacità portanteGli “obiettivi di sicurezza” - Capacità portante

Studio nella fase dopo ilFLASHOVER

Stabilire la durata dell’incendio e le temperature raggiunte per verificare la resistenza delle strutture

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Calcolo analitico della resistenza al fuoco degli elementi costruttivi(EUROCODICI, UNI 9502, 9503,

9504, NORMA C.R.N. 12/99)

Incendio realeIncendio realeIncendio che si sviluppa

effettivamente in un certo ambiente con contenuti ben precisati

Norme a carattere volontario che permettono di Norme a carattere volontario che permettono di determinare il solo parametro “R” (resistenza al determinare il solo parametro “R” (resistenza al

fuoco) mediante calcolo analitico. Rappresentano fuoco) mediante calcolo analitico. Rappresentano un’alternativa alle prove sperimentali ed utilizzano un’alternativa alle prove sperimentali ed utilizzano

come curva di riferimento la curva come curva di riferimento la curva “temperatura/tempo” degli “temperatura/tempo” degli incendi convenzionali incendi convenzionali

(curva standard ISO 834(curva standard ISO 834..

Il metodo di simulazione dell’evoluzione Il metodo di simulazione dell’evoluzione dell’incendio reale si basa su principi dell’incendio reale si basa su principi

ingegneristici e permette di approssimare con ingegneristici e permette di approssimare con maggiore precisione l’andamento delle curve maggiore precisione l’andamento delle curve

“temperatura/tempo” di un “temperatura/tempo” di un incendio realeincendio reale

Incendio reale

Incendio convenzionale

Gli “obiettivi di sicurezza” - Capacità portanteGli “obiettivi di sicurezza” - Capacità portante