3.3_paesaggio ed impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili

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Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI” Partner “AMICI DELLA TERRA” CLUB DELL’IRPINIA – ONLUS POR Campania FSE 2007-2013 Asse IV “Capitale Umano” Obiettivo Specifico: i2) “Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità” Obiettivo Operativo: 2 “Migliorare le caratteristiche, l’attrattività, nonché l’accessibilità dell’offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell’innovazione” Avviso pubblico “A scuola… di ecologia” DISPENSE DIDATTICHE Modulo 3 Efficienza energetica 3.3) argomento: 3.3) argomento: Rapporto tra paesaggio ed Rapporto tra paesaggio ed impianti per la produzione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili energia da fonti rinnovabili

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DISPENSA DEL CORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE. I DESTINATARI DELL’ INTERVENTO SONO 20 GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO -R.MASI- DI ATRIPALDA (AV), I QUALI SONO STATI COINVOLTI IN UN PERCORSO FORMATIVO (FORMALE E INFORMALE) DI TIPO SPERIMENTALE TESO A SENSIBILIZZARLI SULLE TEMATICHE AMBIENTALI E AD IMPATTARE SUL LORO STILE DI VITA E SU QUELLO DELLE RISPETTIVE FAMIGLIE. POR Campania FSE 2007-2013 - Asse IV Capitale Umano Obiettivo Specifico i2: Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità. Obiettivo Operativo 2: Migliorare le caratteristiche, l’attrattività , nonchè l’accessibilità dell’offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell’innovazione. - Avviso pubblico: A scuola di ecologia.

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POR Campania FSE 2007-2013Asse IV “Capitale Umano”

Obiettivo Specifico: i2) “Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione

iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità”

Obiettivo Operativo: 2 “Migliorare le caratteristiche, l’attrattività, nonché

l’accessibilitàdell’offerta di formazione per gli adulti in

particolare nel settore dellaricerca e dell’innovazione”

Avviso pubblico “A scuola… di ecologia”

DISPENSE DIDATTICHE

Modulo 3

Efficienza energetica

3.3) argomento:3.3) argomento:

Rapporto tra paesaggio ed Rapporto tra paesaggio ed

impianti per la produzione di impianti per la produzione di

energia da fonti rinnovabilienergia da fonti rinnovabili

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RAPPORTO TRA PAESAGGIO ED

IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI

ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA –

EUROPA FONTI

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA –

EUROPA FONTI

Nel 2009 la produzione di energia primaria nell'UE- 27 era distribuita tra numerose fonti di energia different i, la piùimportante delle quali era l'energia nucleare (28,4 % del

totale). L'incidenza dell'energia nucleare era particolarmente elevata in Belgio, Francia, Lituani a e Slovacchia, dove rappresentava più della metà della

produzione nazionale di energia primaria. I combust ibili solidi (20,4 %, principalmente carbone), il gas natu rale

(18,8 %) e le fonti di energia rinnovabili (18,3 %) rappresentavano ciascuno circa un quinto della prod uzione

totale di energia primaria dell'UE-27, mentre il re sto del totale (12,8 %) era attribuibile al petrolio greggio

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA –

EUROPA FONTI TREND DI CRESCITA

La crescita della produzione di energia primaria da fonti rinnovabili ha superato quella di tutte le altre forme di energia, con un aumento

particolarmente accentuato dal 2002 in poi

Tale data sembra costituire uno spartiacque a parti re dalla quale si èregistrata una accelerazione della produzione di en ergia da fonti

rinnovabili, con una crescita del 52,4 % tra il 2002 e il 2009 e, complessivamente, del 60,2 % tra il 1999 e il 2009.

Per contro, i livelli della produzione delle altre fonti di energia primaria sono diminuiti in generale tra il 1999 e il 2009. I l calo più consistente della produzione di energia primaria è stato registr ato per il petrolio greggio (-42,3 %), i combustibili solidi (-26,1 %) e il gas naturale (-24,6 %), con una riduzione più contenuta del 5,2 % per l'energia

nucleare.

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA –

EUROPA FONTI TREND DI CRESCITA

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L’EOLICO

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I generatori eolici o aereogeneratori convertono di rettamente l’energia cinetica del vento (a loro volta generati dalle condizioni climatiche generate dal

riscaldamento dell’atmosfera terrestre dal sole) in energia meccanica (rotazione delle pale. I generatori moderni sono figli degli a ntichi mulini a vento. Un moderna torre eolica genera una potenza elettric a d 3 megawatt

sufficiente ad illuminare 150.000 abitazioni

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CRITICITA’ EOLICO

Contributo effettivo

ai consumi finali di energia

Rapporto con le forne di incentivazioneconvenienza all’investimento

Occupazione –posti di lavoro

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L’EOLICO – Rapporto con consumi finali

I dati attuali e futuri della produzione elettrica da fonte eolica e il suo contributo effettivo all’obiettivo europeo di fonti rinnovabili

Nonostante le oltre 4.250 torri installate, l’eolic o rappresenta oggi un contributo del tutto marginale al bilancio energet ico, pari al 5,2% dei consumi finali di energia prodotta da fonti rinnov abili e allo 0,38% dei consumi finali complessivi.

Questa marginalità resterà tale anche in futuro: in b ase al Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN) del Gov erno italiano che stima il contributo massimo di ogni fonte rinnovabile agli obiettivi europei, nel 2020 la produzione eolica sarà pari al 7,9% dei con sumi di energia prodotta da fonti rinnovabili ma solo al 1,2% di consumi fi nali complessivi previsti (145,6 Mtep) pur triplicando il numero delle torri attualmente installate.

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L’EOLICO – Rapporto con consumi finali

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L’EOLICO – Rapporto con consumi finali al 2020

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L’EOLICO – Numero torri al 2020

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POTENZIALE EOLICOPer illustrare il potenziale limitato dell’eolico, abbiamo scelto un grafico dell’Anev, l’associazione di produttori eol ici, che ammette una curva discendente nello sviluppo degli impianti eol ici a partire dal 2014 e una potenza che non potrà superare i 16.200 MW al 2020 con un obiettivo elettrico di produzione di 27,2 TWh (1,6% dei consumi finali lordi previsti dal PAN) anche considerando i ripote nziamenti degli impianti più vecchi.

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CRITICITA’ EOLICO

VENTOSITA –

Convenienza - incentivi

il potenziale dell’eolico nel nostro paese sia fort emente limitato èpersino un’ovvietà.Tuttavia, è impressionante guardare il grafico che s egue, tratto dal

rapporto statistico GSE 2009 sull’eolico, dove si evidenziano le velocità del vento nel territorio nazionale.Il rapporto segnala, Il rapporto segnala, ““ Un generatore sia ad asse verticale che Un generatore sia ad asse verticale che orizzontale richiede una velocitorizzontale richiede una velocit àà minima del vento (cutminima del vento (cut --in) di 3in) di 3 --5 metri 5 metri al secondo ed eroga la potenza di progetto ad una velocital secondo ed eroga la potenza di progetto ad una velocit àà del vento di del vento di 1212--14 metri al secondo14 metri al secondo ”” ..Come appare lampante dal grafico, in Italia non es iste alcuna zona geografica dove il vento spiri ad una tale velocit à e la massima velocitàraggiunta, 8 metri al secondo, è indicata esclusiva mente in zone off shore.

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CRITICITA’ EOLICO

VENTOSITA –

Convenienza - incentivi

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VENTOSITA Convenienza - incentivi

Mappa della ventosità annuaa 75 metri s.l.t./s.l.m. –

(Fonte RSE- Ricerca sul Sistema Energetico pubblicato nel Rapporto statistico sull’eolico del GSE)

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VENTOSITA Convenienza - incentiviMappa della ventositàannuaa 75 metri s.l.t./s.l.m. –

Particolare Campania

La freccia indical’Altopiano del Formicoso

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VENTOSITA Convenienza - incentivi

In Italia, gli impianti con ventosità equivalente a circa 1.600 ore risultino giàcompetitivi in assenza di incentivi.

Con l’incentivazione vigente risultano redditizi anche i siti con appena 900 ore.

Ciò spiega il gran numero di nuove autorizzazioni r ichieste, in parte giàapprovate, in parte in fase istruttoria, addirittur a eccedenti le previsioni dell’Anev nonostante le ore di utilizzazione equival enti dell’intero parco nazionale vadano progressivamente diminuendo anno p er anno. Il rapporto statistico del GSE 2010 sull’eolico rileva che nel 2009 le ore di utilizzo equivalenti dell’intero parco eolico nazionale sono risultate pari a 1.336, in calo rispetto alle 1.374 ore dell’anno precedente.

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VENTOSITA Convenienza - incentivi

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IMPIANTI ENERGIA –

RAPPORTO CON POSTI DI LAVORO

Fonte: Green Job Realities. Quantifying the economic benefits of generation alternatives. Donald Harker e Peter Hans Hi

0,05Eolico

0,05Gas Ciclo Combinato

0,10Idro a pompaggio

0,11Idro > 500 MW

0,19Carbone

0,19Idro > 20 MW

0,45Idro < 20MW

0,47Solare CSP

0,51Nucleare

1,06Fotovoltaico

Posti di lavoro per MWeTecnologia

Posti di lavoro per MWeComparazione dei posti di lavoro permanenti creati

direttamente nella comunit à locale

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IMPATTI EOLICO

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IMPATTI EOLICO

DIRETTI

Consumo di suolo

Rapporto con il territorio – strada di accesso e servitù

Impatto visivo sul paesaggio

Rapporto con la rete di distribuzione

Avifauna

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo

Comunemente si considera che gli impianti di energi a rinnovabile abbiano bisogno solo di sole e vento, risorse primarie gra tuite. Purtroppo non ècosì.

Occorre anche una risorsa importante come il terri torio. In un paese, come l’Italia, ad alta intensità abitativa, il terri torio è un bene prezioso, sia per la sua relativa scarsità per gli usi primari, ag ricoli, silvicoli e zootecnici, sia per la conservazione di habitat ne cessari alla biodiversità, sia per l’importanza culturale del paesaggio.

La figura elaborata indica per l’eolico un uso di t erritorio sette volte superiore a quello del fotovoltaico integrato. Se è vero che l’uso del suolo non è esclusivo per l’eolico (consente altri usi, ag ricoli o pastorali), occorre ricordare che questo indicatore non risolve il problema più grave di questa fonte: l’impatto paesaggistico. Infatti l a visibilità si estende ben oltre il territorio compromesso direttamente o indi rettamente dall’installazione delle torri.

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo

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IMPATTI EOLICO

Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO

Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO

Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO

Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO

Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO

Avifauna- Modifica habitat ed incidenza sullearee di riserva biodiversità

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Avifauna- Modifica habitat ed incidenza sullearee di riserva biodiversità

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Avifauna- Modifica habitat ed incidenza sullearee di riserva biodiversità

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IMPATTI EOLICO

INVISIBILI O NON RICONOSCIUTIImpatti “invisibili” che, pur essendo rilevanti, vengono sistematicament e ignorati,

distorcendo profondamente gli elementi economici, sociali ed ambientali analizzati nelle procedure di approvazione dei prog etti di realizzazione ed

installazione di tali impianti .

Questi impatti invisibili riguardano:

impatto dell’intermittenza aleatoria della produzione di en ergia sulla rete di trasmissione e distribuzione dell’energia elettr ica;

impatto sul suolo e sulle acque sotterranee dei bas amenti delle torri eoliche – dissesto idrogeologico;

impatto sui valori di amenità dei siti e svalutazion e economica delle proprietà immobiliari.

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

Bisaccia,(Av) Italy september 2012

Un importante impatto invisibile, perché ancora igno rato e negato, consiste nel problema del destino dei basamenti delle torri eoli che al termine delle vita operativa

degli impianti, valutata in 25 anni. Si tratta di b asamenti di dimensioni e caratteristiche notevoli che, se si trattasse di una sola torre eol ica potrebbero essere dimenticati, così

come ora avviene. Ma la previsione di installare fi no a 15.000 unità, si impone una valutazione complessiva per capire le dimensioni de l problema che si porrà ed

adottare le necessarie misure normative, tecniche e d economiche

Il basamento di una torre eolica da 1 MW di potenza è costituito da un manufatto di cemento armato che ha una sezione orizzontale di 5× 5 m ed una profondità che varia da 20 a 30 m. In genere questo comporta l’impiego d i una quantità di cemento armato

che può variare da 500 a 1.000 t .

La rimozione di un simile basamento però è un proble ma di non poco conto. Infatti, la sua costruzione viene in genere realizzata attraver so un reticolo di pali di cemento

armato di diametro adeguato (50-100 cm), affiancati tra di loro, sul quale si poggia un plinto dello spessore di circa 2 m che, come detto deve restare ad 1-2 m sotto il piano

di campagna.Questi basamenti, come sopra esposto, vengono reali zzati in zone di crinale su

formazioni che sono per lo più di tipo calcareo nell e quali la circolazione delle acque èsoggetta a modificazioni anche sensibili quando si introduce un elemento di

discontinuità tanto rilevante .

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

Bisaccia,(Av) Italy september 2012

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

Bisaccia,(Av) Italy september 2012

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

I basamenti non assicurano le condizioni di stabili tà nel tempo richieste per l’installazione di torri che tenderan no ad essere

sempre più grandi, a causa dei fenomeni di discontin uitàidrogeologica che introducono nel terreno che li os pita;

Tra 25 anni è prevedibile che i sistemi di produzion e di energia elettrica da fonte eolica, avranno subito innovazio ni tali da

rendere completamente obsoleta la filiera eolica ch e oggi viene tanto prepotentemente spinta sul mercato. I basamen ti, quindi,

saranno una triste e costosa eredità alla quale si d ovrà rimediare con risorse pubbliche, mentre sarebbe corretto, anc he in terminidi mercato e di competitività, che nei costi che i costruttori oggi

affrontano venisse anticipato, ad es. attraverso ap posite fideiussioni, il costo di bonifica finale .

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO

VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

L’impatto sul paesaggio degli impianti eolici è molt o controverso e, quindi, difficile da valutare e quantificare. In te rmini pratici si dovrebbe

seguire l’approccio di verificare la disponibilità d elle popolazioni interessate attraverso inchieste condotte presso i soggetti interessati di

maggiore rappresentatività (i così detti stakeholders ) in ordine a due oggetti :

se si ritiene che la disponibilità di impianti eolici nella propria comunità sia importante, quale costo si è disponibili ad affrontare per consentirne

l’installazione ?se si ritiene che la presenza di impianti eolici nella propria comunità sia un danno, in quale misura si richiede di essere indennizzati per consentire alla

loro installazione ?Questo tipo di approccio (definito anche come “disp onibilità a

compensazioni finanziarie” o “willingness to pay”) dov rebbe consentire la definizione di valori compensativi per quanto ri guarda tipi di impatto

che sfuggono ad una quantificazione diretta

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO

VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

in rapporto al paesaggio, ad esempio, alcuni possono

ragionevolmente affermare che la presenza di impianti con elementi in movimento rende più gradevole la vista di un paesaggio altrimenti statico. D’altra parte può

essere altrettanto ragionevolmente affermato

che proprio elementi in movimento alterano in modo irreversibile il valore estetico

di un paesaggio, quale tradizionalmente

conosciuto.

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO

VALORI FONDIARI IMMOBILIARIPoco facilmente definibili sono gli impatti sull’am enità dei luoghi che

accolgono gli impianti eolici; argomento che, invec e, in Italia dovrebbe avere un’importanza primaria.

Infatti, i siti eolici più produttivi sono quelli su i crinali degli Appennini e nelle zone costiere, due aree geografiche oggetto d i destinazioni turistiche di

maggiore frequenza e, spesso incluse in aree sogget te a vincoli di protezione ambientale.

In particolare le aree di crinale possono subire i maggiori impatti in termini di perdita di valori ecosistemici importanti, quali la copertura vegetativa,

l’alterazione della circolazione superficiale e sot terranea delle acque, la sottrazione di habitat per la biodiversità.

Tutti impatti per i quali non è diretto valutare in termini monetari le compensazioni che sarebbero dovute, vista anche la scarsa esperienza

operativa di questi impianti e l’assenza di studi s pecifici in materia .

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO

VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO TURISMO

VALORI FONDIARI IMMBILIARI

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO TURISMO

VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

La perdita di valore in termini fondiari è piùagevole da quantificare in quanto la variazione dei valori di mercato dei beni fondiari dove sono installati impianti eolici è un fenomeno ben noto e relativamente ben quantificato.

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO TURISMO

VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

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IL FOTOVOLTAICO

In Italia si osserva che dei 2.504 MW installati al 2009, ben il 66% sono impianti di oltre 50 kW, cioè grandi impianti, generalmente installati su terreni agricoli per luc rare con facilità, grazie agli incentivi attuali . Appena il 26,6% della potenza fotovoltaica riguarda impianti inferiori ai 20 kW, quelli cioè correttamente installati sui tetti e che vanno a beneficio diffuso delle famiglie.

Quanto mai opportuna è quindi la norma a tutela dei terreni agricoli vigente in Italia da poco tempo.

Inoltre, è certamente utile continuare ad assicurare il sostegno alla diffusione

del fotovoltaico sui tetti di case e capannoni indu striali.

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CRITICITA’ FOTOVOLTAICO A TERRA

- Impianti con pannelli fotovoltaici che ricoprono v aste estensioni di terreni agricoli compromettenO l’assetto idrogeologico, il p aesaggio e la salvaguardia

ambientale.

-Ad evitare che l’erba selvatica cresca e faccia ombr a ai pannelli fotovoltaici o che l’erba secca possa comportare pericolo di incen dio ai campi, necessiterà

diserbare chimicamente i terreni più volte durante l ’anno. I veleni dei diserbanti chimici inquinanO i fiumi e le falde idri che in profondità.

-A fine ciclo di produzione, dopo 20 anni, i contad ini proprietari dei suoli dovranno provvedere a smaltire i pannelli (plastich e, alluminio, vetro, silicio), i

sostegni in ferro e cemento e le attrezzature elett riche connesse.

-La produzione di energia elettrica non è un’attivit à agricola; in Germania, nazione all’avanguardia nel campo delle energie rin novabili, già dal luglio 2010

è stata abolita ogni forma di incentivazione sul Fot oVoltaico realizzato sui terreni agricoli.

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CRITICITA’ FOTOVOLTAICO A TERRA

-Il Fotovoltaico industriale in terra agricola, una volta installato, non necessita di manodopera se non per il diserbo; per gli addetti agricoli è causa di

disoccupazione; il FV è più assimilabile ad una rendi ta finanziaria che non ad un attività produttiva.

-In Italia vi sono superfici utili sulle coperture d i case e capaIn Italia vi sono superfici utili sulle coperture d i case e capa nnoni industriali nnoni industriali che se utilizzati con il Fotovoltaico sarebbero in grado di soddche se utilizzati con il Fotovoltaico sarebbero in grado di sodd isfare 5 volte il isfare 5 volte il

fabbisogno energetico nazionale diurno.fabbisogno energetico nazionale diurno.

-L’Italia, nel 2010 ha importato 10 milioni ca. di tonnellate di cereali; il terreno agricolo serve per la produzione agricola non per i l Fotovoltaico; il nostro

paese non ha un’autosufficienza alimentare.

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PROPOSTE PER L’EOLICO ED IL FOTOVOLTAICO A TERRA NEL RAPPORTO COL PAESAGGIO

L’installazione delle centrali eoliche e fotovoltai che avvenga in un quadro di programmazione nazionale (Piano Energetico Nazional e) che definisca i

luoghi dove è possibile installare le centrali FER

L’identificazione a livello nazionale delle aree ad atte agli impianti dal punto di vista economico e paesaggistico-ecologico: in pa rticolare dovrebbero essere privilegiati luoghi di scarso interesse paesa ggistico e ambientale.

Tutti i progetti vengano sottoposti a Valutazione d i Impatto Ambientale obbligatoria, con competenza nazionale per quelli d i dimensioni rilevantiVengano esclusi gli impianti eolici da parchi nazio nali e regionali, riserve

naturali, SIC, ZPS, ANPIL, IBA, monumenti naturali, oasi di protezione della fauna e zone umide dichiarate di importanza internazional e ai sensi

della Convenzione di Ramsar.Non consentire l’installazione di impianti eolici n elle aree vincolate

paesaggisticamente ai sensi del codice dei beni cult urali e del paesaggio

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Siano previste fasce di rispetto visivo per tutte l e su elencate aree naturali protette e per le zone monumentali, tale da evitare che i frequentatori possano percepire la presenza degli aerogeneratori e delle distese di

pannelli fotovoltaici anche in lontananza.

Esclusione di installazioni eoliche nell’intero rag gio di visibilità dai monumenti e dalle aree e parchi archeologici di importanza nazionale e dalle

città d’arte.

Sia per gli impianti a terra che per quelli offshore dell’eolico , sia previsto il divieto lungo i corridoi migratori dell’avifauna che andranno

sollecitamente individuati dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica

Venga messa in atto una ridefinizione del sistema d egli incentivi con un allineamento delle tariffe incentivanti a quanto pr evisto nel resto d’Europa

PROPOSTE PER L’EOLICO ED IL FOTOVOLTAICO A TERRA NEL RAPPORTO COL PAESAGGIO

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE DELL’IRPINIA

RETE NATURA 2000

LA RETE ECOLOGICA REGIONALE

I PARCHI

LE AREE SIC E ZPS

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA

Rete di Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, necessaria a garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari.

La rete Natura 2000 è costituita da Sic , Siti di Importanza Comunitaria e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per gli uccelli.

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA – RETE NATURA 2000

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IRPINIA – RETE NATURA 2000 – PARCHI NATURALISTICI – AREE PROTETTE

Due Parchi Naturalistici Regionali , il parco del Partenio ed il parco dei Monti Picentini oltre che di un terzo parco natural istico istituito con la

Legge Regionale n°1 del 2007 e non ancora perimetr ato : il parco Vallo Lauro-Pizzo Alvano.

La rete Natura 2000 è costituita dai Sic, Siti di Importanza Comunitaria e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per gli uccelli.

In Irpinia esistono 18 Siti di importanza comunitar ia e 3 Zone di Protezione Speciale

3 Parchi Urbani di Interesse Regionale di Aiello, Montoro Inferiore e Frigento istituiti nel rispetto della Legge Regiona le 17 del 2003

3 Oasi naturalistiche del Lago di Conza, di Valle della Caccia a Senerchi ae di Montagna di Sopra a Pannarano,

1 Area Wilderness di Monte Toppola Grande a QuadrelleForesta Demaniale Mezzana di Monteverde.

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA – RETE NATURA 2000 – PARCHI NATURALISTICI – AREE PROTETTE

In definitiva l’Irpinia interessata da Aree Prote tte Regionali (i parchi naturalistIci istituiti e perimetrati ) son o 43.235 ha

(432 kmq) per una percentuale sul totale del terri torio provinciale pari al 15 %.

La Rete NATURA 2000, costituita dai SIC e le ZPS, definiscono una superficie interessata da elevate q ualità

ecosistemiche pari ad 67.308 ha (673 kmq) per una percentuale sul totale del territorio provinciale p ari al 24 %.

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RETE ECOLOGICA CAMPANIA

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www.amicidellaterrairpinia.itcorridoioecologico.it – giochiamocilirpinia.it

fb: amicidellaterrairpiniaamicidellaterra.it

foei.org - foeeurope.org

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

arch. Luca Battista

3475322333

[email protected]