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Assemblea Regionale Siciliana
CXCI. SEDUTA
L U N E D I 2 7 G I U G N O 1 9 4 9
Presidenza del Presidente CIPOLLAindi
del V. Presidente d ’FSNTONI
I N D I C E
Disegni di legge :(D eferim ento a com m issioni legislative). IV esem azione) . , .
Interpellanze:(Annunzio) .
(Svolgim ento) :
P residente • ...................................Beneventano . • . •I)'A ntoni . I • •D rago, A spessore al turismo ed
spettacolo . ' .Restivo, Presidente della Bigione Montalbano .
Pag.
1202 . 1202.
1203(
1220 1223, 1232
1224allo
1223 1230 1233
Pag.
Interrogazioni :(Annunzio) .' . . ■ • 1202(Annunzio di r isp o sta scritta ) . • . 1203(Svolgim ento) :
P residente . . 1206, 1207, 120,8, 1209, 1211,1212, 1213, 1218, 1219, 1220, 1233
Napoli . . . . 1200, 1207, 1208Milazzo, Assessore all’agricoltura ed
alle foreste . ■ • 1206, 1213, 1218V erducci P aola, Assessore delegato ai
trasporti ed alle comunicazioni 1206, 1208 Pellegrino, Assessore al lavoro, alla
previdenza ed all’assistenza sociale 1207, 1209 P etrotta, Assessore all’igiène ed alla
sanità . • . . . 1207, 1210,Ardizzone . . . • • • 1208F ranco, Assessore ai lavori pubblici ■ 1208,
1 ' 1209, 1212, 1213, 1219
Sapienza Giuseppe . . 1208,1211,Cupe aro . . . v A 1209,1210,Borsellino Castellana, Assessore al- ' l’industria ed al commercio .. . 1209,
Monastero '. . .Cola Janni P ompeo Romano Giuseppe, Assessore alla pub
blica istruzione . • . 1211,B arbera ’Nic astro . . . .Russo . . . . .Giganti I nesStarrabba di Giardinelli .Caltabiano .P. AMI REZ . . . ;
Bosco . .S em i n ara .Adamo Domenico •
12121217
1218 1209 1209
121212121213 1216 1216 121712171218 , 121912191220
1203, 1204, 1205, 12061204
! , . 12041204, 1205
1205
Siuli’ord’ine dei lavori :
P residenteAdamo Domenico .SeminaraMontalbano .Beneventano • • • •Romano Giuseppe, Assessore alla pub
blica istruzione . • • • •A less. . : • : • . • 1205’ ^Restivo, Presidente della Regione ■ 1200
ALLEGATO
Risposta scritta ad interrogazione ;
R isposta dell’A&sessore delegato a i tra sp o rti ed alle com unicazioni ad u n a in terrogar zioné dell’onorevole Sapienza Giuseppe. . 1234
Discussioni, f. 158.(500)
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 27 giugno 1949— 1202 S S
La seduta è aperta alle ore 19,20.
. D’AGATA, segretario, dà lettura del verbale della seduta precedente, che è approvato.
Deferimento di disegni di legge a Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico all' Assemblea elie sono stati inviati alla Commissione per la agricoltura e l'alimentazione, a norma dello articolo 55 dal regolamento interno, i seguenti disegni di legge di iniziativa parlamentare,, presi in considerazione dall’Assemblea: « Norme di contratto di mezzadria impropria, coloni:) parziaria e compartecipazione » (241) ; « Istituzione del Centro regionale per la- meccanizzazione dell’agricoltura siciliana» (243).
Presentazione di disegni di legge.
PRESIDENTE. Comunico all’ Assemblea clic sono stati presentati dal Governo i seguenti disegni di legge, che sono stati trasmessi1 alla Commissione legislativa per la finanza e il patrimonio : « Variazioni di bilancio per lo anno finanziario 1948-49 » (251); «Bilancio di previsione pei l ’anno finanziario 1949-50 » (253). . .
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Prego il deputato segretario di dar lettura delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
D’AGATA, segretario :«All'Assessore ai lavori pubblici ed all'As
sessore alla sanità, per conoscere se non ritengano opportuno di intervenire con la massima urgenza presso il Genio civile e la Prefettura di Messina, onde disporre la immediata riparazione della sorgente e della tubatura dello acquedotto del villaggio Serro sito nella circoscrizione del Comune di Villafranca Tirrena. Faccio presente che detta tubatura, in alcuni tratti completamente scoperta per deterioramento. ed in più punti rotta o-riparata con mezzi rudimentali e di fortuna da quei naturali. oltre a far disperdere la maggior parte dell’acqua, rendendo insostenibile l ’approvvigionamento idrico di quell’abbandonata popolazione, inette a repentaglio la salute pubblica per gli inevitabili inquinamenti che produce. per cui, mentre riesce inspiegabile il completo disinteressamento dell’Autorità comuna
le di Villa-franca Tirrena, si rende assoluta- niente necessario l’intervento del Governo regionale per porre fine e riparo alla neghittosità di quell’Amministrazione comunale ». (Lo interrogante chiede, lo svolgimento d’urgenza)
- Cacci olà.
« Al Presidente della Regione ed a II’Assessore al lavoro, alla previdenza ed all’assistenza sociale, per conoscere i motivi che hanno indotto -l’Assessore al lavoro a proporre alla Giunta regionale la modifica del decreto presidenziale 2 aprile 1948, n. 11, col quale veniva istituita la Commissione regionale in materia di contributi agricoli unificati, sopprimendo la rappresentanza della Confederazione nazionale coltivatori diretti in detta Commissione.
La soppressione della rappresentanza suddetta non trova giustificazione, giacché i coltivatori diretti sono tassati di contributi unificati per la mano d’opera da essi assunta in eccedenza alla, prestazione di lavoro proprio e dei propri familiari e, pertanto, la rappresentanza di cui sopra è indispensabile per la tutela degli interessi della categoria.
In relazione, poi., al sistema di accertamento presuntivo dell’impiego di mano d’opera salariata, la rappresentanza dei coltivatori diretti nella Commissione suddetta è anche necessaria per assicurare la giusta applicazione della legge ai fini del riconoscimento delle esenzioni ed agevolazioni concesse ai coltivatori dirotti medesimi. »
. Monastero.
« All’Assessore all’industria ed. al commercio, per conoscere se ritiene di dover intervenire presso il Ministro del commercio estero, affinchè non sia dato corso al ventilato progetto di sospensione della concessione di licenze di importazione di acidi grassi di soia dagli U. S, A.
L’effettuazione di tale sospensione danneg- gerebbe fortemente l’industria locale per la fabbricazione del sapone molle potassico, a tutto vantaggio di quella per i saponi duri. »
A LESSI. ■
« All’Assessore ai trasporti, all’Assessore al turismo, per sapere quale azione intendano svolgere per eliminare il grave inconveniente della limitata disponibilità del servizio ferro-
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — ,120.'» — 27 g iu g n o 1949
viario da Palermo per Agrigento e viceversa, che, in atto, malgrado la richiesta del Capo Compartimento delle FE. SS. per la Sicilia al Ministero, competente, è limitato ad una corsa giornaliera di.una automotrice, con solo servizio di prima classe da Agrigento, che naturalmente non è s nifi vi ente per le esigenze della cittadinanza agrigentina e del movimento turistico di questo importante centro. »
Ctjpfako -, Gallo Lrroi - Bosco.
« Al Presidente della Regione, per sapere se non ritenga opportuno accertare :
a) quali motivi o intrighi indussero il Sindaco di Villa,franca Tirrena ad autorizzare lo impianto di una lontanimi in località di campagna ove esiste solo una casa di villeggiatura che resta deserta quasi tutto l’anno, autorizzando. per tale scopo, le deviazioni di acqua destinate al vii3aggio Serro, ed aggravando, in tal modo, il già critico approvvigionamento idrico di detto villaggio;
b) se è vero che, a seguito di ima pacifica manifestazione di protesta fatta 'dalla popolazione interessata, un funzionario della postbellica di Messina, non meglio identificato, si sia recato sul luogo su automezzo targato «Ministero dell’interno)) assumendo di essere stato delegato dal Prefetto di Messina per far continuare il lavoro di costruzione, della fontanil i , che era stato sospeso dal maresciallo dei carabinieri del luogo :
c) se, effettivamente, il Prefetto di Messina. come pare, non aveva delegato alcun funzionario, e, in tal caso, quali provvedimenti intende adottare. » (U interro gante chiede la risposta scritta con urgenzai)
C a c c i o l a .
PRESIDENTE. Le interrogazioni testé annunziate saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svolte al loro turno. Quella per la quale è stata chiesta la risposta scritta, sarà inviata al Presidente della Regione.‘ ( - ̂ , .
Annunzio di risposta scritta ad interrogazione.
PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta alla Presidenza, da parte del Governo, la risposta scritta ad una interrogazione dell’onorevole Sapienza Giuseppe, e che essa sarà pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna.
Presidenza del vice Presidente D’ ANTONI.
Annunzio di interpellanze.
PRESIDENTE. Prego il deputato segretario di dare lettura delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
D’AGATA, segretario :« Al Presidente della Regione, per sapere.se
non ritenga, per ragioni di opportunità, escludere i membri dell’Assemblea regionale dalla nomina a componenti del Consiglio dell’Ente siciliano per le case ai lavoratori, in considerazione anche del voto espresso dalle Commissioni riunite seconda e quinta, nella seduta del 16. dicembre 1948, contro la nomina a Presidente dell’Ente stesso di un membro della Assemblea regionale. E poiché tale nomina è stata fatta, se non ritenga revocarla, prima che il decreto presidenziale venga registrato dalla Corte dei conti. » (Gli inter penarti chiedono lo svolgimento dJurgenza)
B onfiglio - Cristaldi - Sapienza Giuseppe Colosi - Semeraro -CUFFARO - COLAJANNI POM PEO - Mare Gina - Mondello - Taormina - D ì Gara - Nicastro.
« All’Assessore ai trasporti, per sapere se non ritenga che sia ormai tempo che si provveda alla. liquidazione del personale-ex dipendente dall’Istituto nazionale trasporti, licenziato da molti mesi ; e per conoscere quali azioni intenda svolgere perchè al più presto siano pagate le indennità varie conseguenti alla cessazione del rapporto di lavoro, trattandosi di operai c impiegati, per la .maggior parte ancora disoccupati. »
B onfiglio - Cristaldi - Sapienza Giuseppe.
PRESIDENTE. Le interpellanze testé annunziate saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svolte al loro turno.
Sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Onorevoli deputati, si rende necessaria una modifica dell’ordine del giorno- Prima di iniziare Io svolgimento delle interpellanze dell’onorevole Beneventano e degli onorevoli D’Antoni e Gentile, sarà opportuno trattare alcune interrogazioni ed interpellan-
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 1201 27 giugno 1949
Presidenza, per ima breve sostituzione. Il Pre-ze- Questo per una necessità sorta all’ultimo momento.
ADAMO DOMENICO. Chiedo di parlare.PRESIDENTE'. Ne ha facoltà.ADAMO DOMENICO. Signor Presidente,
nell’aprile del 1949 ho presentato una mozione relativa alla sofisticazione dei vini. I l Governo ha accettato di discutere quella mozione prima che si chiudesse quella sessione. La sessione si è; chiusa e la mozione non è stata discussa. Tengo a ricordarvi che si tra tta di un problema gravissimo che investe l ’economia della Sicilia ; per questa ragione chiedo che Vostra Eccellenza interpelli l ’Assemblea perchè questa mozione venga discussa come primo palilo dell’ordine del giorno della seduta di oggi.
SAPIENZA GIUSEPPE. In primo luogo vi è la proposta delia Presidenza.
ADAMO DOMENICO. Anch’io ho fatto una proposta.
SEMINARA, Chiedo di parlare.PRESIDENTE. Ne ha facoltà.SEMINARA. Signor Presidente ed onore
voli colleghi, desidero conoscere il motivo per il quale si chiede l’inversione dell’ordine dei lavori ; io mi riferisco al motivo reale.....
MONTA UBANO. Esatto, il motivo reale, come dice. Seminar a....
SEMINARA........poiché non ritengo che leragioni addotte poc’anzi siano sufficienti ; faccio présente all’onorevole Presidente che sin dalle ore 18 una ventina di deputati attendono l’inizio dei lavori. Ritengo che tutto questo non sia serio nè confacente al tono di elevatezza ed al prestigio della nostra Assemblea.
DANTE. Lo domandi al suo capo gruppo, se ne ha uno.
SEMINARA. Lo domando a lei che viene dal]'America. (Applausi dalla sinistra e da alcuni settori del centro)
PRESIDENTE. Oli onorevoli deputati sanno che i diversi gruppi eli questa Assemblea sono stati impegnati in riunioni particolari.
MONTALBANO. Le discussioni non si fanno di notte, ma di giorno.
OUFFÀRO. Noi dobbiamo sapere.PRESIDENTE. Devo fare una precisazio
ne : sono stato invitato pochi, minuti fa alla
Bidente mi ha incaricato di chiedere all’Assemblea se ritenesse opportuno, dico opportuno, che la discussione abbia inizio con l’interpellanza dell’onorevole Beneventano ovvero con le altre interrogazioni all’ordine del giorno. (Animati commenti - Vivace discussione nell’Aula - Richiami del Presidente)
NICASTEO. Il motivo qual’è?PRESIDENTE. Io ho posto, un quesito al
l ’Assemblea ; che l’Assemblea si pronunzi.MONTALBANO. Chiedo di parlare.
Presidenza del Presidente CIPÒLLA.
PRESIDENTE. Invito gli onorevoli deputati alla calma ecl assicuro.che tutto sarà fatto secondo i dettami del regolamento. Saranno rispettati i diritti di ciascuno. Ciascuno stia al proprio posto. (Animata discussione nell’Aula - Ripetuti richiami del Presidente)
Prego, signori deputati, stiano tranquilli. L’onorevole Montalhauo ha facoltà di parlare.
MONTALBANO. Ho chiesto la parola per due ragioni ; anzitutto desidero chiarire che la affermazione, fatta dalla Presidenza — e precisamente dall’onorevole D’Antoini che svolgeva le funzioni eli Presidente — secondo la quale v’è in corso una riunione dei Capi Gruppo, non è esatta.
Se non mi sbaglio, con questa espressione si intende dire che è in corso una riunione alla quale partecipano tutti i capi gruppo dei diversi settori dell’Assemblea; invece come si può agevolmente constatare questo non è.
D’ANTONI. Io non ho detto questo, onorevole Montalhauo.
MONTALBANO. E’ bene che questo sia chiarito. Il Blocco del popolo non partecipa alla riunione che è in atto perchè non è stato invitato. Inoltre, per quanto riguarda l’inversione dell’ordine del giorno, noi, in linea di principio, saremmo contrari ; ma, poiché evidentemente non c’è altra maniera per risolvere la questione, in. quanto esiste un dato di fatto — quello che i capi gruppo sono riuniti per prendere un determinato accordo — noi non vogliamo influire su un accordo che eventualmente possa essere raggiunto. Quindi, poi’ essendo contrari in linea di. principio, soltanto per questa ragione noi non ci opponiamo.
BENEVENTANO. Chiedo di parlare.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1205 27 giugno 1949
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. 1BENEVENTANO. Mi dichiaro contrario
all’inversione dell’ordine del giorno ed insisto perchè l’ordine dei lavori venga, rispettato.
MONTALI!ANO. Dopo questa affermazione. anche noi insistiamo.
PRESIDENTE. Io debbo interpellare l’Assemblea se si debba accogliere o meno la proposta dell’onorevole Adamo Domenico. (Dissensi - Vivace discussione).
O- -NIC ASTRO. Non c’entra-. Vi è stata una
comunicazione della Presidenza,ADAMO DOMENICO. Io ho formulato una
proposta precisa. .ROMANO GIUSEPPE. Assessore alla pub
blico, istruzione. Chiedo di parlare.PRESIDENTE; Ne ha facoltà.ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla pub
blica istruzione. Onorévole Presidente, credo che non sia necessario parlare- di inversione dell’ordine del giorno, perchè è stato’ distribuito agli onorevoli deputati un -ordine del giorno stampato che reca, al primo punto, lo svolgimento- di interrrogazioni....
MINEO. Vi è stato-un supplemento.ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla pub-
7dica istruzione .....e con della interpellanzacompresa nell’ordine del giorno aggiuntivo, che è stato distribuito poc’anzi. Domando agli onorevoli cólleghi quale dei due ordini del giorno deve avere la precedenza, se cioè l’ordine del giorno, chiamiamolo così, principale, ovvero l’ordine del. giorno aggiunto. A me pare che debba avere la precedenza l’ordine del giorno principale e che si debba discutere in un secondo tempo quello aggiuntivo.
CUSUMANO 'GELOSO. Era stato stabilito diversamente.
NICASTRO. C’è stata una deliberazione dell’Assemblea al riguardo.
ROMANO GIUSEPPE,. Assessore alla pubblica istruzione. Che cosa era stato stabilito divèrsamente? Comunque, formalmente, ci troviamo in questa situazione. L’ordine del giorno principale è quello stampato, ed esso reca al primo punto lo svolgimento di interrogazioni. (Vivissime proteste a sinistra)
SEMERARO. L'ordine dei lavori era stato dèci so nella seduta di sabato.
AUSIELLO. Per questo vi è un ordine del giorno aggiuntivo.
Voce: Questa non è democrazia!MONTALBANO. Noi aspettiamo da ben
due ore,ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla pub
blica. istruzione. Mi lasci dire, onorevole Mon- talbano ! Prima di discutere l’argomento compreso nell'ordine del giorno aggiuntivo bisogna, comunque, procedere ad una votazione per invertire l’ordine dei lavori.
ALESSI. Chiedo di parlare.PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
_ALESSI. Signor Presidente, io non entro nel merito-della questione formale; vado, invece,'alla sostanza delle cose ed a quello che è sempre stato il nostro costume e la- buona cordialità parlamentare. Io non credo che si prospetti, in questo momento, la questione di discutere o di 'rinviare l’interpellanza presentata dall’onorevole Beneventano. La questione, se non erro, è un’altra : se.cioè il Governo richiede o meno — perchè è opportuno che esso precisi in merito — che l’interpellanza-, la quale dovrà, venir e trattata in questa seduta, venga svolta, immediatamente ovvero fra qualche ora. Io ricordo agli onorevoli colleghi che noi non abbiamo mai chiesto ad un membro del Governo o dell’Assemblea di rispondere un pò prima o un pò dopo ; il diritto individuale dell ’onorevole Beneventano è che l’interpellanza, da lui presentata, venga svolta entro la seduta in corso, perchè di questo il Governo prese formalmente impegno nella- seduta antimeridiana di sabato scorso. Altra cosa è, però, che il Governo debba rispondere come punto primo dell’ordine del giorno, ovvero coinè punto secondo, terzo o quarto. Non credo che l’onorevole Beneventano vorrà venire meno, in questa occasione, alla nostra tradizione di mutua scambievole cortesia,
BENEVENTANO. Chiedo di parlare.PRESIDENTE. Ne ha' facoltà-BENEVENTANO. Se questo dibattito, si
protrae con l’intento di fare trascorrere un quarto d’ora o venti minuti, affinchè venga raggiunto un accordo, io propongo, allora, una sospesione di venti-minuti.
PRESIDENTE. Non’ posso acconsentire ; la- seduta è già cominciata con un ritardo notevolissimo e non possiamo perdere ancora del tempo.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1206 —. 27 giugno 1049
LENA. Proseguiamo.MONASTERO; Vi sono tante interrogazio
ni che debbono essere svolte.PRESIDENTE. Per la verità, era stato sta
bilito, nella seduta di sabato scorso, che avremmo trattato come primo argomento l’interpel- ìanza dell’onorevole Beneventano. Se l’Assemblea è d'accordo nel discutere un altro argomento si farà in questo modo ; in caso contrario, bisognerà seguire l’ordine dei lavori già stabilito. In altri termini, se si raggiunge un accordo ed ha luogo una votazione che stabilisca di invertire l’ordine del giorno, io non ho nulla da obiettare; viceversa, se ciò non avviene. è necessario che venga svolta l’interpellanza.
BENEVENTANO. Desidero conoscere il parere del Governo sull'argomento.
ALEA RI. Il Governo non ha ancora detto se chiede o meno qualche minuto di ritardo per la trattazione dell’interpellanza. Iu caso negativo, nessuna questione sorge; in caso affermativo. ricordo ai colleghi che è stata sempre tradizione dell’Assemblea l’accordare mezz’ora o un’ora di tempo a chi deve rispondere.
PRESIDENTE. Invito il Governo ad esprimere il suo pensiero. Il Presidente della Regione ha facoltà di parlare.
RESTINO, Presidente della. Regione. Io ritengo che bisogna seguire la normalè procedura dell'Assemblea. Non comprendo perchè, fin dall'inizio, si sia voluto dare un carattere eccezionale a questa seduta. La seduta deve iniziare coli lo svolgimento delle interrogazioni. L'interpellanza presentata dall’onorevole Beneventano sarà la prima delle interpellanze da trattarsi. (Animati commenti)
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni,, resta così stabilito.
Svolgimento di interrogazioni.
PRESIDENTE. La prima interrogazione — dell'onorevole Bosco al Presidente della Regione — si intende ritirata, poiché l’onorevole interrogante non è presente.
Segue un’interrogazione dell’onorevole Napoli al Presidente della Regione ed all’Assessore all’agricoltura, sulla eventuale recezione da parte della Regione, della legge dello Stato 1.8 agosto 1918. ri. 114-0, sulla riduzione degli estagli.
NAPOLI. Chiedo di parlare.PRESIDENTE. Ne ha facoltà.NAPOLI. Signor Presidente, propongo che
lo svolgimento di questa interrogazione sia rinviato onde abbinarlo ai quello di un’interpellanza dell’onorevole Alessi sullo stesso as- setto. ;1:;VVaVì:- . ;!;V - ìiVilt lV
PRESIDENTE. Avverto che, per regolamento, non è possibile abbinare lo svolgimento di interrogazioni ed interpellanze. Prego, comunque, l’onorevole Assessore all’agricoltura di pronunziarsi al riguardo.
MILAZZO, Assessore all’agricoltura ed alle foreste. Credo |he sia l’interrogazione dell’onorevole Napoli che l’interpellanza dell’onorevole Aléssi possano considerarsi superate èssendo già all’ordine del giorno della seduta di domani la discussione del disegno di legge di ratifica del provvedimento di recezione in esse richiamato. L’argomento potrà essere, pertanto, discusso in quella sede più opportunamente. ; -A j
PRESIDENTE. Se non si fanno osservazioni, rimane allora così stabilito.
Segue uu’interrogazione dell’onorevole Napoli all’Assessore dei trasporti ed.all’Assessore al lavoro. ••Questa interrogazione, per accor-
. do fra l ’onorevole interrogante ed-il Governo, si intende ritirata.
Segue un’interrogazione dell’onorevole Napoli al Presidente della Regione ed all’Assessore ai trasporti, per conoscere se non intendano compiere gli opportuni passi presso il competente Ministero dei trasporti, al fine di far beneficiare tutti gli impiegati, comunque in servizio presso gli uffici della Regione, della riduzione ferroviaria di cui alla concessione « C ».
L’onorevole Assessore ai trasporti ha facoltà di parlare per rispondere a questa interrogazione.
VERDEGGI PAOLA, Assessore delegato ai trasporti ed alle comunicazioni. L’articolo 131 del regio decreto legge 4 ottobre 1935, numero 1827, citato dall’onorevole interrogante, che estendeva la concessione « C- » al personale della Previdenza sociale, non è più in vigore, come risulta dalle comunicazioni avute dal Ministero dei trasporti.
L’Assessorato per i trasporti, fin dal settembre del 1947. si è interessato per ottenere la- estensione della concessione ferroviario « C » degli statali al personale della Regione sulla
a s s e m b l e a r e g io n a l e s ic il ia n a 1207 27 giugno 1919
rete regionale, adduccndo considerazioni di analogia.
Il Ministero dei trasporti ha osservato che la concessione invocata riguarda i dipendenti statali che abbiano 1 seguenti requisiti :
a) - rivestano la qualità di impiegati dello Stato;
5) - prestino . servizio esclusivamente per lo Stato: ■■■'
c). - siano retribuiti con stipendio o salario ./sai bilancio delh>Stato.
Il Ministero dei trasporti si è, però, dichiarato' disposto. ad estendere al personale della Regione il trattamento previsto dalla concessione « D », Tale concessione prevede il pagamento del 50 per cento dell’ammontare del biglietto a tariffa ordinaria, a carico dell’utente, limitatamente ad un certo'numero di viaggi ed il pagamento del rimanente 50 per cento a carico dell’Amministrazione dalla quale l’utente dipende. Tale è il trattamento che attualmente viene praticato nei riguardi del personale dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, per i segretari comunali e provinciali:, per i maestri elementari provvisori, etcì onde occorrerebbe perchè i dipendenti possano godere della facilitazione in parola, che la Regione assumesse l’onere finanziario relativo.
distilla clic i provvedimenti in merito sono già iti corso di studio presso i competenti organi della Presidenza regionale e dell’Assessorato per le finanze,
PRESIDENTE. Ha facoltà eli parlare l’onorevole Napoli per dichiarare se è soddisfatto.
NAPOLI. Io mi dichiaro soddisfatto. Desidero rilevare che bisognerebbe esaminare ulteriormente questo problema. Gli impiegati dello Stato godono di un diritto preciso; ebbene, gli impiegati della. Regione non sono impiegati di enti locali, ma sono anch’essi impiegati dello Stato, tanto è vero che essi provengono dà quelle amministrazioni dello Stato che oggi sono passate alle dipendenze della Regione. Prego, quindi, l ’onorevole Assessore di volere seguire la pratica, facendo presente questa situazione ; gli impiegati della Regione devono cioè essere parificati agli impiegati dello Stato, in quanto essi di' fatto lo sono, sia pure sotto altra forma : quella regionale.
VERDEGGI PAOLA, Assessore delegato ai trasporti ed alle egmunwazioni. Allora bisognerebbe risolvere, anzitutto, il problema della parificazione.
PRESIDENTE. Segue un’altra interrogazione dell’onorevole Napoli al Presidente della Regione ed all’Assessore al lavoro, per conoscere se non intendano provvedere alle assicurazioni sociali in favore degli impiegati a qualsiasi titolo in servizio presso gli uffici della Regione:, i quali, contrariamente a quanto stabilito dall’articolo 38 delia Costituzione, non usufiuiscono di alcun trattamento di previdenza e di quiescenza.
L’onorevole Assessore al lavoro ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
PELLEGRINO, Assessore al lavoro, alla previdenza ed all’assistenza sociale. Signor Piesidente, onorevoli colleghi questa interrogazione è connessa con la precedente, che si riferisce proprio agli impiegati della Regione.
NAPOLI, Gbe cosa è stato deciso in ordine a questo problema?
PELLEGRINO, Assessore al lavoro, alla previdenza ed all’assistenza sociale. E ’ stato ordinato il rimborso delle quote che sono state pagate.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole Napoli per dichiarare se è soddisfatto.
NAPOLI. Mi dichiaro soddisfatto. Se non sono soddisfatto io dell’Assessore Pellegrino, non lo sarà nessuno. (Ilarità) .
PRESIDENTE. Segue un’interrogazione . dell’onoretole Ardizzone all’Assessore all’igiene ed alla sanità per conoscere se sono state sospese le operazioni relative ai concorsi pubblici dei sanitari, dato che il Presidente della Regione. ha promesso eli estendere i benefici provvedimenti del decreto 1 febbraio 1948, numero 61, a. favore dei sanitari non di ruolo dipendenti dagli enti locali.
L’onorevole Assessore all’igiene ed alla sanità ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
PETROTTA, Assessore all’igiene ed alia sanità. L’interrogazione cieli’onorevole Ardizzone, che risale al- dicembre dell’anno scorso, si riferisce alle disposizione sospensive, diramate in merito alla questione dal Presidente onorevole Restivo attraverso i prefetti della Sicilia. La sospensione vige ancora; ma,, successivamente alla data di presentazione della interrogazione, vi è stato un ulteriore intervento legislativo da parte dello Stato in materia di concorsi di tal genere, ed è in corso di esame, da parte della Giunta regionale, un
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 1208 27 giugno 1949
provvedimento, di recezione. Comunque là sospensiva, cui si fa riferimento, è ancora in vigore.
PRESIDENTE. L’onorevole -Ardizzone ha facoltà di parlare, per dichiarare se si ritiene soddisfatto.
ARDIZZONE. Dopo le assicurazioni dello onorevole Assessore mi dichiaro soddisfatto.
PRESIDENTE. Segue un’interrogazione dell'onorevole Sapienza Giuseppe all’Assessore ai lavori pubblici, per sapere se intende separare gli appalti di lavori in muratura, in legno, di ebanisteria, di opere di coloritura, di impianti idraulico-sanitari, elettrici, etc--..
Ha facoltà di parlare l’onorevole Assessore ai lavori pubblici per rispondere a questa- interrogazione.
FRANCO, Assessore ai Impri pubblici Lo argomento della suddivisione dei lavori, in tanti piccoli appalti, quante sono le categorie di opere, è stato esaminato con particolare attenzione dagli organi .competenti, che si sono pronunciati in senso sfavorevole.
A parte l’aggravio degli Uffici, che. sarebbero costretti a fare tante separate perizie, tanti capitolati e tante contabilità, quante sono, le categorie di opere, la suddivisione stessa determinerebbe la sovrapposizione eli cantieri e la indipendenza dei lavori, con diminuzione di responsabilità da parte dell’impresa principale : provocherebbe ritardi nel compimento dell'opera e minore organizzazione nell’anda= mento dei cantieri, con svantaggio dell’opera e dell’economia della medesima.
Solo quando si è trattato di. impianti speciali o di forniture notevoli., di arredamenti, si
- è consentito un appalto a sè stante, in modo eia ridurre al minimo le interferenze dei dive; si assuntori nella stessa opera; ma il volere estendere alle singole categorie di lavori murari, in legno, in ferro, di* decorazione e coloritura, in marmo, di impianti sanitari, di vetraio, di stagnino, etc., altrettanti contratti e tante interferenze '.tecniche ed amministrative, senza dubbio pregiudicherebbe la realizzazione dell’opera.
Ci atteniamo, quindi,, a questa prassi; per i piccoli lavori, piccole opere, è impossibile procedere ad una suddivisione. Faccio presente. però, che ogni qualvolta un lavoro di grande rilevanza — ad esempio, la costruzione di un grandissimo edificio — lo ha consentito, senza determinare inconvenienti d’indole amministrativa e tecnica, l’Assessore ha auto
rizzato la suddivisione, come ha avuto occasione di fare per il palazzo della Prefettura di Catania ed in altre occasioni.
PRESIDENTE. L’onorevole Sapienza Giuseppe ha facoltà eli parlare per dichiarare se è soddisfatto.
SAPIENZA GIUSEPPE. Io non mi dichiaro soddisfatto della risposta data dall’onorevole Assessore ai lavori pubblici.. Egli ha portato l’esempio della Prefettura di Catania; egli sa che quei lavori meritano veramente l’ammirazione di tutti i cittadini ; essi furono suddivisi, ed ogni artigiano, ogni artista potè compiere, sotto la propria responsabilità, i lavori stessi. Anche il Ministero dei lavori pubblici di Roma ha diramato all’Amministrazione delle ferrovie dello Stato una -circolare sulla- suddivisione dei lavori. Convengo con l’Asses- sessore che. non è possibile" adoperare tale sistema nelle piccole. opere ; però; in relazione alle opere di grande mole, bisognerebbe che esso venga attuate sempre. In . questo senso e per quest'ultima parte io mi dichiaro soddisfatto. ‘ -> ' ff.'Al V
PRESIDENTE. Segue un’interrogazione dell'onorevole Napoli al Presidente della Regione ed all’Assessore'ai trasporti, perché informino l’Assemblea- se intendano intervenire presso l'Amministrazione delle ferrovie, pé.r fare finalmente cessare il sistema di destinare alle linee della Sicilia le vetture più luride che si trovano in servizio.
L'onorevole Assessore ai trasporti ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
VEKDUCCI PAOLA, Assessore delegalo ai trasporti ed alle oomunioazioni. Ritengo che' l’interrogazione sia superata; se, però, lo onorevole interrogante vi insiste, sono in grado di fornire dati precisi.
NAPOLI. Anch’io sono ■'dell’opinione- che l’interrogazione debba ritenersi superata. Essa, però, resta come raccomandazione.
VEIÌDCCOI PAOLA, Assessore delegato ■ ai trasporti ed alle Gomjmicazioni. Bisogna,
inoltre, che venga realizzato quello che l’Assessorato ha proposto: che vi sia, cioè, una maggior cara da parte del personale viaggiante, affinchè le vetture non vengano danneggiate.
NAPOLI. Ed una maggior cura, soprattutto, da parte, dei cittadini viaggiatori.
PRESIDENTE. L’interrogazione s’inten-
ASSKMBLKA iilXUOXAi.K SICILIANA 7- — 1209 — 27 g iU "HO 1919
tende dunque, ritirata; Segue un’interrogazione degli or orevoli' Cuffaro e Nicast.ro. all’Assessore al lavoro, per sapere se è a conoscenza del licenziamento di numerosi operai, addetti ai lavori di armamento nelle Ferrovie dello Stato, nei tronchi 56 e 57, nella linea Castel- vetrano-Magazzolo, in seguito alla revoca di appalti alle ditte da cui essi -dipendono.
L’onorevole Assessore al lavoro ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
PELLEGRINO, Assessore al lavoro, alla prevedermi ed ulV'assistmm sociale. Prego lo onorevole Cuffaro di voler consentire il rinvio dello svolgimento di questa interrogazione, poiché l’Assessorato per il lavoro ne ha trasmesso il testo all’Assessorato per i trasporti, onde avere le necessarie notizie dal Compartimento delle ferrovie, dal quale ancora non s’è avuta risposta. Chiede, quindi, che questa interrogazione venga svolta nella, prossima seduta.
CUFFARO. Sono d’accordo per il rinvio.PRESIDENTE. L’interrogazione si inten
de, dunque, rinviata. Seguono, le interroga^ ziom degli onorevoli Colajanni Pompeo, Mare Gina e Nicastro, al Presidente della Regione, e degli onorevoli Colajanni Pompeo, Bosco, ed altri al Presidente della Regione; esse non possono venire trattate, perchè l’onorevole Presidente della Regione non è presente.
Seguono le interrogazione dell’onorevole Monastero all’Assessore all’indùstria ed al commercio, per conoscere se intende intervenire prontamente per fornire alcuni comuni delle Madonie (Gangi, Petralia, Alimena, Geràci, Bompietro, Castellana, etc.) di adeguata energia elettrica per illuminazione.
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore ulV industria ed al commercio. Chiedo di paria re,
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.BORSELLINO CASTELLANA, Assessore
all’industria ed al commercio. Prego l’onorevole Monastero di voler consentire un rinvio delio svolgimento di questa interrogazione, poiché sono convinto che la settimana ventura sarà in grado di ritirarla, dato che essa potrà ritenersi superata per la soluzione definitiva dei problema.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Monastero per dichiarare se aderisce alla richiesta dell’onorevole Assessore.
| MONASTERO. Prendo atto delle assicurazioni dell’onorevole Assessore e consento al rinvio richiesto.
PRESIDENTE. L’interrogazione si intende dunque rinviata. Segue aH’ordine del giorno un’interrogazione degli onorevoli Colajanni Pompeo, Bosco,.Cuffaro ed altri, al Presidente-delia Regione ed all’Assessore ai lavori pub.
' blici, per conoscere quale azione intendono svolgere perchè le , manutenzioni ordinarie e straordinarie nonché l’abbellimento delle strade di accesso ai gruppi monumentali Classici di Segesta, Selinunte, Agrigento e Siracusa — in atto in deplorevole condizioni — siano affidati aTI’A.N.A.S- ed abbiano almeno lo stesso trattamento delle strade nazionali dalle quali si dipartono,
FRANCO, Assessore ai lavori pubblici. Chiedo di parlare,
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.FRANCO, Assessore ai lavori pubbHcÀ-
Prego gli onorevoli interroganti di volere consentire un rinvio dello svolgimento di questa interrogazione, non avendo portati gli elementi per la risposta, che avevo già preparati.
PRESIDENTE, Ha facoltà di parlare lo onorevole Colajanni Pompeo per dichiarare se aderisce alla richiesta dell’onorevole Assessore, g
COLAJANNI POMPEO. Aderiamo ; del resto i templi sono millennari ! (Ilarità)
PRESIDENTE. L’interrogazione si intende, dunque, rinviata. Segue 3'interrogazione degli onorevoli Cuffaro, Bosco, Gallo Luigi ed altri, all’Assessore ai lavori.pubblici ed all-Assessore alla sanità, per sapere se sono a conoscenza che il Consorzio, costituitosi 32 anni, or sono fra i comuni di Licata, Campobello di Licata, Palma Montechiaro, Grotte, Reealmuto, Cani- catti e Ravanusa, è affidato da due anni ad un commissario prefettizio — che è al tempo stesso Sindaco di Ravanusa — il quale non rende edotte del proprio operato nè le popolazioni dei detti comuni, nè i loro rappresentanti, lasciando assolutamente privi di acqua potabile i comuni di Licata e di Campohello e in condizione di insufficiente approvvigionamento gli altri, con grave pregiudizio per l ’igiene e la salute pubblica e vivo risentimento tra quelle popolazioni ; e se. in considerazione di tale stato di fatto, intendono intervenire.
Ha facoltà di parlare l’onorevole Assessore
Discussioni, f. 159. (500)
ASSEMBLA KELION'ALÉ SICILIANA — 1210 -
all’igiene ed alla sanità, per rispondere a questa interrogazione.
PETROTTA. Assessore all’igiene ed alla sanità. L'interrogazione è interessante, e dalle notizie assunte posso informare l’Assemblea elle sono stati compiuti dei lavori. Ma la parte più importante delPinterrogazione è quella che si riferisce all’operato del Commissario. Rendo noto che quest’ultimo si è molto occupato presso la Società I.L.V.A. e presso la società « Daini ine » per la questione della fornitura dei tubi- Il Commissario prefettizio, di intesa con le autorità regionali e provinciali, ha potuto ottenere una nuova assegnazione di lire 200 milioni occorrenti per il finanziamento dei progetti di revisione generale e sistemazione dell’acquedotto:, per il tratto dalla sorgente al partitore di Grotte, e di revisione generale dei giunti ed apparecchi, opere di presidio nella condotta installata dal tronco partitore di Grotte-partitore di Palma-Licata, e per la. costruzione di una casa cantoniera, con annesso magazzino a-1 partitore di Palma-Licata.. Le perizie relative ai progetti in parola sono state già approvate e si attende l’inizio dei lavori relativi.
Riassumendo, giova precisare che durante la gestione commissariale sono stati già ultimati i lavori relativi alla costruzione delle gallerie per l’attraversamento della frana Sinapa, al completamento di alcune opere d’arte lungo la conduttura dal partitore di Grotte a quello di Palma Montechiaro ; sono stati ripresi ed ultimati i lavori di ricostruzione del ponte Canale, sul Platani : si è quasi ultimata la condotta partitore Palma Licata-Licata ; si è iniziata la condotta partitore Campobello-Ravanusa e sono in corso di esecuzione gli allacciamenti provvisori per i centri abitati di Grotte, Recal- muto. Cani ratti. Campobello di Licata, Rava- nusa e Licata, onde potere alimentare alcune fontanelle da costruirsi ed immettere acqua nei serbatori, love esistono), allo scopo di alleviare l’attuale disagio della popolazione.
Pertanto si può presumere che, ultimate le opere strettamente indispensabili — già in corso di, attuazione o regolarmente progettate e finanziate — entro la fine del corrente anno il problema ■dell’approvvigionamento idrico dei comuni costituenti il Consorzio delle tre sorgenti dovrebbe considerarsi potenzialmente risolto.
Da. quanto ho esposto, quindi, nulla vi è da rilevare a carico del Commissario prefettizio,
27 giugno 1949
che ha. svolto l’opera sua con impegno; e -senso di responsabilità.
Inoltre comunico agli onorevoli interroganti che è in corso la pratica per la nomina dei normali organi amministrativi del Consorzio : a questo scopo i comuni interessati hanno già nominato i propri rappresentanti, che saranno prossimamente convocati dal Commissario, onde procedere alla elezione delle cariche.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Cuffaro per dichiarare se- si ritiene. soddisfatto.
CUFFARO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, prendo atto delle comunicazioni dell’Assessore : non posso, però, dire che i problemi, posti nella interrogazione, siano stati portati alla soluzione. Io leggerò quello che l’Alto Commissario per l’igiene ha scritto: « I l Consorzio pei l’aquedotto promiscuo delle « tre sorgenti, istituito nel 1916, è formato da « sette comuni consorziati con le FF, SS.. (Ca- « moatlì. Campobello di Licata, Grotte, Lica- « ta l Palma Monte-chiaro, Recalmuto, Rava- « nusa) con complessivi 150 mila abitanti «circa.
« Detti comuni attualmente sono privi di do. « tazione idrica che possa soddisfare le mini- « me esigenze delle popolazioni ed in generale « sono provvisti di acque selitinose, perchè pro- « venienti da bacini imbriferi di zone solfifere « e gessose, mentre le poche sorgenti di acque « potabili relativamente prossime hanno por- « tata di trascurabile entità e con manifesta- « zioni di superficialità ed inquinabilità.
« Per tale situazione venne deciso a suo tem. « po di ricorrere alle abbondanti sorgive del « bacino del Voltano, la cui portata può assi- « curare un quantitativo di acque necessarie « all’opprovvigionamento dei: comuni consor- « ziati. Difatti dallo stesso bacino sono attual- « mente condottate, cpme si è detto, le acque « necessarie per il rifornimento idrico di 14 co- « muni della provincia, compreso il capoluogo « (acquedotto del Voltano e altri locali), ed è « anche alimentata la centrale idroelettrica « del Molina,zzo.
« Infine, tenuta presente la lunghezza com- « plessi va delle condotte, diramazioni cornpre- « se, che è di circa 100 chilometri, si presume « che per il completamento delle- opere (dira- « inazioni, serbatoi e altre opere accessorie) il « Consorzio necessita di un ulteriore finan- « zi amento di L. 550 milioni circa.
« Per quanto riguarda i comuni consorziati,
ASSEMBLEA BEUIONALE SICILIANA — 1211 27 giugno 1949
« si segnala anzitutto che Campobello- di Licata « adopera attualmente per il proprio àpprov- « Yigionamento idrico (non più di litri 5 prò « capite giornalieri) le acque provenienti dalle « sorgenti Garcitella e Gessi, le cui opere di « presa e di adduzione non posseggono i dovu- « ti requisiti idraulici e igienici. Non esiste re- « te interna di distribuzione, essendo il servizio « espletato per mezzo di carri-botte, che non « offrono garanzia di regolare esercizio. In onaie Ioga situazione trovasi il popoloso centro
(( prevede una spesa di circa 450 milioni e di « circa altrettanti' per i restanti comuni. »
Comesi, vede, è l’Alto Commissario stesso chùprpspetta la gravità della situazione. Quale era lo scopo dell’interrogazione? Quello di prospettare la necessità di sistemare l’animi- nistrazidne dèi Consorzio. Si afferma che il Commissario è bene intenzionato ; intanto egli continua ad agire senza nulla riferire. Occorre che, mediante l’interessamento e l’intervento energico da parie dell’Assessore, venga no
ci abitato di Licata che è scarsamente approcci vigionato dalle sorgenti Catena-Fucile e Pi- « .sedotto, i Comuni di Grotte, scarsamente alice ni eli tato dalla sorgente S. Rocco (10 litri « giornalieri, per abitante), Reca limito, malate mente rifornito dalle sorgenti Baffo. Fico e ee Madonnetta, e di Palma Montechiaro che atee dualmente usufruisce di una dotazione- infe- ee riore a 10 litri capitari provenienti dalle sor_ ee genti Casserino e Ninfa. Nei predetti cornute ni il livello igienico generale è comprensihil- ee mente scadente con conseguente notevole dice sagio della popolazione.
<e Sebbene in condizioni migliori dei comuni ee ànzicennati, Papprovvigionamento idrico di ee Canicattì è Ravanusa è anch’esso frazionate le e deficiente. Rifatti l’abitato di Canicattì te dispone solo di una ventina di litri d’acqua ee per abitante, forniti dalle sorgenti di Gulfi e ce di Savudo, che fanno capo ad impianti di ee distribuzione e di sollevamento vetusti e dite fettosi. Così pure accade a Ravanusa per la (( adduzione e la distribuzione delle acque pro- ee venienti dalla sorgente insufficientemente ee protetta di Grott a Rossa, bastanti appena (( per una dotazione capitaria non superiore ai ee 15 litri giornalieri.
ee In relazione allo stato di fatto esistente ((.occorre studiare i mezzi migliori perchè i ((comuni sopracitati siano posti io eondizio- ee ni, da un lato, di garantire prontamente un ((minimo di potabilità alle acquo in uso. e, « dall’abro di usufruire, non appena possi- « bile, delle acque dell’Acqu edotto delle tre et sorgenti quando potrà entrare in esercizio- et Intanto per sopperire alle pini urgenti necess i t à un dosatore diretto di gas cloro nel Co- « ninne di Canicattì e un dosatore a gravità « nel Comune di Ravanusa sono stati recen- « temente impiantati, anche essi a spese di « questo Alto Commissariato.
« E’ necessario però tener presente che per «gli impianti interni di Licata e Canicattì si
minata regolarmente, su basi democratiche, un’amministrazione, di modo che possa esservi un interessamento ed un intervento diretto ielle popolazioni interessate.,
PRESIDENTE. Segue l’interrogazione dell’onorevole Sapienza Giuseppe all’Assessore alla, pubblica, istruzione, per sapere se intende subito istituire i ruoli transitori per gli insegnanti elementari.
L’onorevole Assessore alla pubblica isteuzio_ ne ha facoltà di rispondere a.. questa interro- fazione.
ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla, pubblica istruzione. E’ motorio che sono stati espletati dalla Commissione regionale i lavori per il concorso IL IL, B. 2, B. 3, B. 4, B. 5, B. 6. Le graduatorie sono già in pubblicazione presso i vari provveditorati ; si attende ora che decorra- il termine di un mese, dal giorno delia pubblicazione, perchè siano definitive, salvo gli eventuali ricorsi che potranno avanzare gli interessati e perchè venga emanato il decreto e, quindi, assegnato il posto ai vincitori. E’ necessario, prima di passare alla compilazione dei ruoli transitori, coprire i posti messi a. concorso. Dopo che saranno coperti i posti messi a concorso, si potrà conoscere il numero dei posti che rimarranno vuoti e si provvederli alla compilazione dei moli transitori. E’ evidente che non si può parlare di ruòli transitori se non’ ci sono posti liberi da coprire.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Sapienza per dichiarare se è soddisfatto. -
SAPIENZA GIUSEPPE. Veramente io non ho compreso la relazione tra i concorsi e i ruoli transitori. E’ stata emanata in campo nazionale una legge-per la sistemazione di tutti i maestri che avevano determinati requisiti per coprire-i ruoli transitori. Un maestro ebbe a dirmi di avere la disgrazia dì essere in Sicilia, in quanto, se invece si fosse trovato a Reggio
a s s e m b l e a r e g io n a l e s ic il ia n a 1212 27 giugno 1949
Calabria, già la sua posizione sarebbe stata sistemata. Non possiamo negare un beneficio già concesso in campo nazionale a tutti gli insegnanti. perché, così facendo — e credo di non ingannarmi — la Regione non sarebbe a vantaggio, ma a danno degli interessi siciliani, I I ./ ■
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore all’nula stria ed al commercio. Gli insegnanti di Reggio Calabria affermano la stessa cosa nei riguardi della Sicilia.
SAPIENZA GIUSEPPE. Comunque, io credo che si tolga ai siciliani un beneficio che già hanno avuto quelli del Continente. Confido che 3'Assessore alla pubblica' istruzione provveda ad agevolare questi siciliani che sono nelle condizioni di potere avere sistemata Ha propria posizione senza attendere che i posti restino vuoti.
ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla pubblica istruzione. Chiedo di parlare per aggiungere un chiarimento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla, pub
blica istruzione. I posti messi a ruolo dal Ministero non erano tutti liberi, poiché alcuni di essi erano stati coperti con i concorsi ; dovendosi ricoprire i posti che erano rimasti scoperti, il Ministero ha provveduto ad istituire i ruoli transitori. Ciò è stato fatto successivamente : ecco perché fino ad oggi, in sede regionale. non è stato possibile recepire la legge o provvedere ad emanare un nostro provvedili opto- E’ necessario conoscere prima i posti che resteranno scoperti.
E’ evidente che non si può fare un ruolo se non ci sono i posti liberi, perchè altrimenti faremmo un ruolo di insegnanti che non avrebbero la possibilità di trovare un posto. Questo, è chiaro. Comunque l’Assessorato sta provvedendo a fare il computo dei posti che non saranno coperti dai vincitori del concorso, per elaborare la legge sui ruoli transitori.
SAPIENZA GIUSEPPE. Dopo questi ultimi chiarimenti, mi. dichiaro soddisfatto.
PRESIDENTE, Segue un’interrogazione dell’onorevole Barbera al Presidente della Regione ed all’Assessore ai lavori pubblici, per conoscere se credano opportuno intervenire sull’operato dell’Amministrazione comunale di Palermo circa il progetto di trasformazione in porticati dei due lati di via Ruggero Settimo.
L'ouorefoh] Assessore ai lavori pubblici ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
FRANCO. Assessore ai lavori pubblici. Lo oggetto della interrogazione non riguarda dilettamente gli organi tecnici regionali, i quali potranno essere chiamati a dare il loro parere nei casi previsti dalle leggi vigenti, in sede di esame di piano regolatore o di varianti da apportare al piano parziale della città di Palermo.
Gli intendimenti dell’attuale Amministrazione cima...‘in merito alla porticatura della via Ruggero - Settimo, non possono essere a priori indirizzati in un senso o nell’altro perchè è indubbio che, allo stato attuale delle cose. ciò avrebbe l’aspetto di una indebita ingerenza da parte dell’Assemblea o del Governo. Bisogna lasciare ai comuni la. propria autonomia della quale fanno bene ad essere gelosi come noi siamo gelosi della nostra.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Barbera per richiarare se è soddisfatto.
BARBERA. Mi dichiaro soddisfatto.PRESIDENTE. Segue l’interrogazione del-
l ’onorevole Nicastro all’Assessore ai lavori pubblici, per sapere i motivi che hanno portato all’esclusione del comune di Riesi dalla programmazione dei lavori pubblici regionali e statali per l ’anno in corsoi
L’onorevole Assessore ai lavori pubblici ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
FRANCO, Assessore ai lavori pubblici. Nel- * l’esercizio in corso, al quale si riferiscono gli interroganti, il Comune di Riesi non è stato deliberatamente escluso dalla programmazione, come sembra che si asserisca nel testo del-, la interrogazione,
I recenti programmi E.R.P. « disoccupazione », per i quali alla Provincia di Caltanisset- ta. sono stati assegnati, rispettivamente, 271 e 160 milioni, riguardano esclusivamente lavori di completamento già iniziati e dovuti sospendere per mancanza di fondi.
Siccome nel Comune di Riesi non si avevano opere iniziate, il Provveditorato alle opere pubbliche non fece nessuno stanziamento a completamento. Ho disposto di ovviare; infatti, nel 1948-49, il detto Comune ha avuto finanziata la strada di circonvallazione.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Nicastro per dichiarare se è soddisfatto.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 1213 27 giugno 1949
NICASTRO. Non posso dichiararmi soddisfatto e- non sto qui a ripetere i motivi che ho ampliamente svolto in sede di bilancio. Il Comune di Riesi è un grosso comune della provincia di Caltanissetta, con una popolazione di' circa 30 mila abitanti. Se si fosse fatta una equa ripartizione dei fondi regionali e statali, questo Comune avrebbe dovuto avere assegnati sessanta milioni.
Nell’esercizio scorso fu fatta promessa che si sarebbe provveduto con l’esercizio futuro.
FRANCO, Assessore, ai lavori pubblici. E’ stato provveduto.. NICASTRO. Nessuna notizia l ’Assessore ha
fornito su quanto sarà fatto per l’edificio scolastico di Riesi, sebbene sia ai nostra conoscenza che c’è uno stanziamento di un miliardo e mezzo per tali costruzioni.
Mi auguro che. nella programmazione che sarà fatta, noi potremo vedere l’edificio scolastico di Riesi compreso nel bilancio di questo anno, e che, inoltre, venga tenuto-conto di quello che Riesi non ha avuto. Mi auguro che si proceda alla ripartizione dei lavori pubblici con maggiore senso di giustizia e secondo le esigenze dei comuni, senza che ci siano interessi particolari di determinate persone che, talvolta, apportano degli squilibri nell’esecuzione dei lavori nelle provincie, e che l’assegnazione dei lavori pubblici non sia fatta dagli organi burocratici, ma dai poteri esecutivi di questa Assemblea, i quali possono essere richiamati quando non hanno bene proceduto.
FRANCO, Assessore ai lavori pubblici. Chiedo di parlare per aggiungere un chiari- menlo.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.FRANCO, Assessore ai .lavori pubblici. Per
quarto riguarda la programmazione relativa agii edifici scolastici, essa, non, è stata fatta per nessun centro della Sicilia. Posso assicurare che, d’ora in poi, l ’Assessorato curerà, per quanto è possibile, la diretta ingerenza nelle programmazioni. Inoltre òsso si preoccuperà di eseguire opere per finanziamenti completi, sperando, che le commissioni dei vari centri provinciali e periferici comprendano che, spesso, è necessario trascurare qualche cosa o qualche settore per poi provvedere nell’anno successivo. Quindi, anche per Riesi, posso assicurare che è stato provveduto per delle realizzazione, anche integrative, con ci
fre maggiori di quelle che. l ’onorevole interpellante ha indicato.
NICASTRO. Mi auguro che sia una realtà.PRESIDENTE. Segue l’interrogazione de
gli onorevoli Mqntemagno e Russo al Presidènte della Regione, all’Assessore alle finanze ed all’Assessore all’agricoltura ed alle foreste, per sapere quali provvedimenti intendano, urgentemente adottare per alleviare i danni subiti dagli agricoltori a causa del recente maltempo. Interrogazione per lo stesso oggetto è stata presentata all’Assessore alle finanze ed all’Assessore alPagricoltura ed alle foreste dall’onorevole. Giganti Ines. Se non si fanno osservazioni, possiamo . abbinarne lo svolgimento. Sullo stesso oggetto, è stato presenta-
hm inoltre,; un disegno di-legge.RUSSO. Non è stato ancora presola con-
1 siderazione.PRESIDENTE. L’Assessore all’agricoltura
ed alle foreste ha facoltà eli rispondere a queste interrogazioni.
MILAZZO, Assessore all’agricoltura ed alle foreste.- L’interrogazione ci riporta alle gelate dei giorni'3, 4 e 5 marzo' del corrente anno,. le più tremende verificatesi in Sicilia, che hanno causato danni per miliardi di lire. Per questa materia sono state rivolte a questo Assessorato' le seguenti interrogazioni ed interpellanze : interpellanza n. 193 da parte dello onorevole Starrabba di Giardinelli ; interrogazione n. 547 da. parte degli onorevoli (luffa- ro, Bosco ed altri ; interrogazione n. 549 da parte degli onorevoli ‘Montemagno. Russo ed altriinterrogazione n. 552 da parte dell’ono- revole Giganti Ines; luteirogazione n. 554 da parte degli onorevoli . Bonfiglio e Sapienza; interpellanza n. 192 da parte dell’onorevole
. Càltabiano. Nel rispondere, ritengo opportuno riferirmi a tutte.
Gli eventi meteorici, della prima decade di marzo del corrente anno, hanno avuto un corso dì eccezionale gravità particolarmente nelle zone del litorale orientale e meridionale del- !'Isola.
Gli abbassamenti di temperatura, l’intensità e la frequenza dei venti freddi, che hanno avuto il loro periodo culminante nei giorni 3, 4 e 5 marzo 194.8, non trovano riscontro in nessun altro jieriodo dell’ultimo cinquantennio.
Le nevicate verificatesi e, maggiormente, le intense gelate hanno compromesso principalmente la produzione del settore ortofrutticolo siciliano.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 12 i l
Tra le piante legnose colpite dal razione elei gelo sono da comprendere : mandorli, soprattutto di varietà e fioritura precoce, agrumi, carrubi e nespoli.
Danni di poca entità e addirittura trascu- rabi hanno riportato le altre' colture legnose, quali l’olivo, la vite e fruttifera in genere, perchè ancora instato di riposo invernale.
Danni in misura varia hanno subito le graminacee e le leguminose da granella e da foraggio. quali le fave, lenticchie, foraggere, etc., che. comunque, hanno avuto la possibilità di ripresa vegetativa.
Danni più rilevanti risultano quelli provocati alle colture orticole precoci, il cui prodotto era destinato all’esportazione. Le patate, i pomodori ed i piselli sono stati quasi interamente distrutti per un ammontare di danni abbastanza rilevanti.
Sono stati maggiormente colpiti i conduttori di aziende agricole' (proprietari ed affittuari) ed i coltivatori veri e propri (coloni o compartecipanti alla impresa agricola). (Segni di impazienza) Non posso fare a meno di leggere i valori, in quanto soltanto dall’importo del valore dei danni si può ricavare il perchè non si sia potuto fare quanto era nel desiderio- del Governo regionale. Si tratta dei danni più gravi che si siano mai verificati in Sicilia.
Procedendo ad una valutazione di massima i danni subiti dalle colture, in base a dati segnalati dai competenti ispettorati provinciali, si riassumono nel seguente specchio, riepilogati per coltura :
COLTIVAZIONIQuantità
perduta in quintali
Prezzo per quintale
Danno complessivo
in lire
Pomodoro 1.131.782 - 3.168 3.162.258.000Patate 252.239 3.523 888.638.000Piselli 141.821 4.600 575.793.260
Totale 4.626.689.260
Mandorlo 2 .0 0 0 .0 0 0 .0 0 0Agrumi 2.500.000.000
Totale danni 9.126.689.260
In considerazione dei danni rilevanti subiti dalle categorie agricole, l’Assessorato ha fatto tutto il possibile per venire incontro ai disastrati.
E’ ovvio che non si poteva intervenire con
27 giugno 1949
adeguati mezzi; comunque, non si è trascurato di svolgere vivo interessamento, per agevolazioni di ordine fiscale e di concorso finanziario per un maggior impiego di nume d’opera disoccupata nel settore agricolo.
L'Assessorato richiese al Ministero- esenzioni fiscali, erogazione di contributi straordinari per le colture maggiormente danneggiate, diminuzione degli oneri sulle anticipazioni creditizie ed interventi per la mano d'opera disoccupata attraverso nuovi stanziamenti in virtù del decreto 7 luglio 1946, n. 31.
Il Ministro dell’agricoltura, secondo notizie riportate sulla stampa, comunicò a 'S . E. Aldisio che aveva già impartito disposizioni alle autorità provinciali, onde rivedére, il carico del contingente del grano per il raccolto 1948-49. Promise, inoltre, che si sarebbe interessato per l’esame dei vàri provvedimenti da prendere nel settore fiscale, del credito e dei contributi unificati. Sono allo studio dei competenti ministeri i su accennati provvedimenti, onde apportare sollievo ai danneggiati.
Prego l’onorevole Russo di tener presente che queste segnalazioni andavano fatte, prima che ad altri, al Governo centrale, perchè solo dal Governo centrale simili provvidenze potevano attendersi. Da parte del Governo regionale potevano attendersi provvedimenti di portata molto più limitata, da potere, in un certo qual modo, lenire — soltanto lenire — certi casi veramente pietosi.
L’Assessorato, a suo tempo, studiò di venire incontro agli agricoltori colpiti dai danni con un sussidio a carattere straordinario ed, a tal fine, predispose uno schema di decreto legislativo presidenziale, che non potò essere attuato per ragioni esclusivamente finanziarie, stante le scarse disponibilità di bilancio. Là
. opportunità di intervenire fu suggerita dagli onorevoli Russo, Caltabiano ed altri, ma il problema si presentava di difficile soluzione. Trovai soltanto possibile riferirmi ad una legge che considerasse la possibilità di accertamento dei danni, nei riguardi degli agricoltori, e di intervento da parte dello Stato e di attribuzione di questo intervento secondo la ripartizione e la spettanza. In effetti il provvedimento presentava un lato debole, cioè ammetteva una ripartizione al centro.
L’Assessore all’agricoltura prestabilì che alcune provincie restassero fuori da questo provvedimento di intervento governativo, in modo che si beneficiassero le provincie piò duramente colpite : Ragusa, Siracusa, Gaia»
ASSEAilJLEA U1ÌGI0NALE SICILIANA — 1215 — giugno 1949
ni.i Agrigento e Caltanissetta. Ha, quindi, disposto che le quote attribuite a ciascuna deL le provincie più duramente.colpite, venissero ripartite in sede,, .cioè nelle provincie stesse, in conseguenza di un riparto proposto dal Cor mitato provinciale dell’agricoltura e poi fissato dal Prefetto.
Ma. inoltre, l ’Assessorato ha provveduto a. che, attraverso un indiscutibilmente ingiusto trattamento, venisse ad essere beneficiato almeno qualcuno dei colpiti. Si ammetteva, infatti, che se a una determinata provincia, per esempio . quella di Catania, venivano assegnati quaranta o cinquanta milioni, ilLGomitato provinciale o il Prefetto dovevano scartare a priori molte zone della stessa provincia, cosicché,, dei cinquanta tre comuni della provincia, soltanto undici, quelli che ricadevano nella zona costiera, dove c’era la coltura delle patate, venivano ad essere beneficiati. Era implicito che il provvedimento non potesse che essere ingiusto, in quanto che molte colture venivano ad essere scartate;
Questo., chiarimento deve togliere ogni dubbio che da parte del Governo regionale sia stato espresso parere contrario per l ’ingiustizia die si andava ad attuare. All’inizio era meglio commettere un’ingiustizia, in quanto essa permetteva di andare incontro almeno a qualcuno dei più duramente colpiti.
Per le ragioni sopra esposte, il decreto non è stato inoltrato alla Commissione legislativa competente ed ho invitato alcuni deputati a proporre essi stessi un disegno di legge, che è frutto di studi miei e dei miei collaboratori ed è il solo possibile, ai fini di potere efficacemente intervenire; invito che oggi rinnovo, perchè ritengo che soltanto per iniziativa parlamentare si possa approvare un provvedimento che escluda a prióri alcune provincie.
Allo scopo di aumentare i fondi assegnati dal Ministero dell’agricoltura e delle foreste, essi stessi insufficienti a soddisfare l’entità delle richieste di contributi, avanzate dagli interessati, si predispose pure un altro schema di decreto legislativo presidenziale, col quale si autorizzava una spesa di 200 milioni per la applicazione del decreto 7 luglio 1946, n. 31. Ciò per estendere la possibilità di assorbimento di mano d’opera disoccupata attraverso la effettuazione di miglioramenti agrari di natura varia da intraprendere da parte dei conduttori delle aziende danneggiate.
Passai quindi, al secondo provvedimento, cioè quello tendente ad usufruire dei duecento
milioni impiegandoli con la regolamentazione della legge 1931, che ritenevo la più adatta, la più' conducente, la sola che potesse sollecita- mente e speditamente fare usufruire gli agricoltoriscolpiti di provvidènze che andavano, comunque, a reintegrare la fertilità del terreno delle aziende e ad assorbire la mano d’opera in zone disastrate. Tale provvedimento non potè trovare pratica attuazione. Prego di ascoltare queste sincere dichiarazioni. La Commissione per l’agricoltura, Infatti, ebbe ad eccepire che lo Statò, nel regolare l’estimo catastale, prevede un’alea del tipo normale, la quale, pertanto, risulta tenuta presente nella formazione degli estimi per la determinazione dei redditi.
La legislazione statale, inoltre, per gli eventi, eccezionali, prevede particolari provvidenze, sotto forma di sgravi fiscali — ascolti la dichiarazione della Commissione, onorevole Russo, perchè si possa convincere del mio intervento — ; oltre a tali provvidenze, non esistono altre norme in favore dei danneggiati da eventi o avversità atmosferiche e, pertanto, la Commissione per la finanza, in proposito, si è espressa nel senso di raccomandare la massima cautèla, giacché, una volta creato il precedente, la Regione dovrebbe, naturalmente, intervenire per tutti i casi analoghi, con grave onere.
La Commissione, inoltre, rilevò che lo schema mira ad attuare delle provvidenze a favore delle gestioni che hanno subito dei danni e non a favore dei fondi danneggiati; detto criterio' appare inopportuno, in quanto esso porterebbe all’assurdo di avvantaggiare i proprietari dei fondi a danno dei coltivatori, per cui i primi si arricchirebbero indebitamente a spese dei secondi. Peraltro il decreto legislativo 7 luglio 1946,- n. 3, è in via di liquidazione e “quindi, anche per tale motivo, c’è da presumere che la Corte dei conti non registrerebbe il testo proposto.
Comunque, nonostante quanto sopra detto, e nonostante che la legislazione statale e, quindi, quella regionale, per gli eventi eccezionali non prevedono che particolari provvidenze sotto forma di sgravi fiscali, questo Assessorato intende studiare un provvedimento dì carattere generale in favore di quanti possano essere danneggiati da ogni avvenimento di rilievo e spera che tale provvedimento possa essere approvato dagli organi competenti.
Debbo conclùdere, facendo presente che ci troviamo con una legislazione carente, con
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1210
1111,1 legislazione che non ci consentirà mai di poter intervenire, perlomeno nel campo della agricoltura, tempestivamente a favore di disastrati. Di questo non posso che convenire. Debbo far presente, però, che l ’Assessorato ha predisposto prontamente due provvedimenti, quei due provvedimenti che non sono stati approvati appunto perchè sì è perseguito il sistema di raggiungere l’ottimo, il giusto e, per raggiungere l’ottimo, non si raggiunge neppure il buono. In effetti auspico che venga emessa una legge che prontamente possa consentire di intervenire a favore degli agricoltori disar strati. Ciò non potrà essere realizzato se non con una legge fiscale, concepita e modellata come testo unico fiscale, come quella che abbiamo per gli accertamenti catastali, in conseguenza di danni per avversità metereologiche, cioè una legge che renda automatico l’intervento non soltanto nei casi in cui il danno raggiunge i due terzi del prodotto, ma anche quando raggiunge la metà ed anche meno del prodotto. Senza, una legge del genere, noi non saremo mai in grado di intervenire.
Confesso di non aver potuto intervenire, ma ciò è dovuto alla mancanza di comprensione eli coloro che, se magari mettevano un limite nel perseguire il concetto di giustizia-e di bontà, potevano farmi oggi ugualmente annunziare di aver farto qualche cosa nei riguardi dell’agricoltura così duramente colpita, di aver trovato la comprensione nel Governo e nell’Assemblea e di aver potuto intervenire sia pure in minima misura-,
PB ESI DENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Busso, secondo firmatario di una delle interrogazioni, per dichiarare se è soddisfatto.
BUSSO. L’argomento che ha trattato l’onorevole Milazzo è alquanto serio ed impegnativo per tutti i settori dell’Assemblea, in quanto tutti i settori dell’Assemblea rappresentano sia proprietari che lavoratori. Nelle giornate del 3. 4 e 5 marzo, soprattutto in alcune zone della Sicilia orientale e della provincia di Palermo. sono andate distrutte quasi del tutto le colture di piselli,-patate, pomodori.
MONASTERO. Anche gli agrumeti hanno subito danni.
BUSSO. Danni hanno subito anche gli agrumeti ed i mandorleti, ma queste collare si potranno riprendere negli anni successivi. Noi vogliamo considerare soprattutto le colture di'
27 giugno 1949
pomodori, piselli e patate, perchè sono prodotti che avrebbero dovuto essere esportati & non lo sono stati con conseguente grave danno per l'economia regiomale. Si può calcolare che i danni arrecati in Sicilia dalle disastrose condizioni metereologiche assommino a qualche miliardo. -- -ft
Gli agricoltori, i quali avevano lavorato, lottando contro le intemperie, questi terreni, avevano chiesto agevolazioni finanziarie da parte degli istituti di credito, delle banche popolari e delle casse, rurali, avevano chiesto dei piccoli contributi, non soltanto l’esenzione fiscale voluta dai grossi proprietari.
STAIMI AURA DI GIABDINELLI. Le colture primaticcie sono praticate in campi, la. cui estensione è di circa un ettaro ciascuno.
BUSSO. Io mi riferisco alla Sicilia orientale dove le coltine primaticcie sono condotte soltanto da piccoli coltivatóri, che non dispongono di terreno di loro proprietà.
Noi chiediamo soltanto che le agevolazioni, che erano state chieste al Governo per sollevare dalla miseria questi coltivatori, vengano concesse. Ci è stato comunicato che saranno concesse delle agevolazioni fiscali, ma esse non potranno essere a vantaggio dei lavoratori, potranno soltanto agevolare il proprietario del fondo sul quale grava il tributo.
Non avendo lo stesso Governo voluto dare le agevolazioni richieste dai coltivatori, a priori noi eravamo posti nella condizione di avere bocciato il progetto di legge.
Preghiamo il Governo, nella, maniera piò calda, perchè — dato- che esso è stato sempre sensibile all’aspirazione del nostro popolo lavoratore che langue nella miseria —- provveda a venire incontro alle sue necessità. Credo che gli altri colleglli che hanno fatto analoghe interrogazioni siano anche loro in attesa che vengano dati, da parte del Governo regionale, aiuti immediati.
PBESIDENTE. Ha facoltà di parlare la onorevole Giganti Ines, per dichiarare se è soddisfatta della risposta data deU’ouorevoIe Assessore alla sua interrogazione.
GIGANTI INES. Mi dichiarerò soddisfatta quando gli opportuni provvedimenti per venire incontro a queste classi di lavoratori saranno resi efficaci.
MILAZZO, Assessore, all’agricoltura ed alle foreste. Lei’ vuole la ripresentazione dei disegno di legge.
\SSBMBLEA REGIONALE SICILIANA 12.17 27 giugno 1949
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Cuffaro, primo firmatario di un’altra interrogazione sullo stesso oggetto, per dichiarare se è soddisfatto.
CUFFARO.. Il problema che noi poniamo è questo : le agevolazioni fiscali, come ha accennato l’onorevole Russo, vanno a vantaggio dei proprietari, ina i mezzadri, i coloni, i compartecipanti, quelli che hanno perduto tutto, non realizzeranno niente. Il provvedimento che noi invochiamo è di dare un aiuto immediato a queste categorie. Che ci siano sgravi fiscali, sta bene, ma ne usufruiranno i proprietari; è necessario, invece, venire incontro a chi ha perduto i frutti del proprio lavoro.
STARRABBA DI GIARDINELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.STARRABBA DI CIARDI NELLI. Signor
Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto la parola perchè l'Assessore all’agricoltura ha inteso rispondere anche alla mia interpellanza.
Ho seguito ed ascoltato con particolare interesse quanto è stato detto dall’Assessore alla agricoltura e le precisazioni da lui fatte circa i danni subiti dagli agricoltori per le gelate del 3, 4 e 5 marzo, f danni ammonterebbero a circa dieci miliardi ; ritengo che non siano stati compresi i danni apportati alle carrube, ai legumi ed alle altre colture primaticcio, per cui è da ritenere che siano molto maggiori. Egli si è dichiarato molto sensibile per i danni subiti dagli agricoltori ; ma, come Assessore, come uomo di Governo, ci ha fatto conoscere di non aver fatto nulla, di non. aver potuto fare nulla: in ogni mòdo, è stato sincerissimo.
La mia interpellanza tendeva a fare intervenire l’Assessore in favore dei sinistrati.
M I LAZZO Assessore all’agricoltura ed alle foreste. L’Assessore è intervenuto, ma non. ha trovato approvazione da parte della Commissione.
STARRABBA DI Gl ABDI NELLI. Per quanto riguarda le provvidenze di competenza statale, io mi rendo conto che è stato molto diligente nel provocarle e sono sempre fiducioso che queste provvidenze possano giungere. Vorrei ricordare all’Assessore che sul dettaglio erano, state fatte richieste concrete. È’ noto che, nelle colture primaticcie, i capitali investiti sono rilevantissimi e che, per la. disponibilità di questi capitali, si ricorre al credito.
Di solito, i debiti si pagano non appena c’è la possibilità di collocare il prodotto, ma essendo venuto meno il prodotto, i coltivatori — spesse volte, anche gli esportatori, perchè queste colture vengono fatte in perfetta società, specialmente quelle di patate — hanno chiesto che, alla scadenza del debito, dal Governo regionale venisse dato un contributo per gli interessi pagati o per gli interessi da pagare per il rinnovo della scadenza. Se non erro, è stato fatto, inoltre, notare che i debiti per le colture potevano ammontare a circa due o tre miliardi ; quindi, in effetti, l’intervento del Governo regionale poteva ammontare a circa settanta - ottanta milioni. Era stato, inoltre, richiesto di consentire che, almeno parte del pagamento delle imposte, potesse avere un differimento, cioè, più precisamente, che quel bimestre che veniva a scadere dopo marzo, potesse essere ratizzato almeno in quattro rate. Al collega Russo devo precisare che le richieste di aiuto e di contributi da. parte della Regione per i lavoratori è esattissimo. Ho sentito anche fare riferimento ai grossi proprietari, che si vorrebbero escludere dal risarcimento dei danni. Al riguardo, devo dire che, per evitare l’improduttività del terreno, tra concedente e mezzadri, specialmente nelle provin-
jgie di Agrigento, di Caltanissetta ed anche di Catania, si è pervenuti ad accordi mediante i quali il concedente ha concesso al mezzadro a titolo forfetario una cifra per ogni ettaro di terreno coltivato. Sono venuto a conoscenza, di concordati — potrei metterne molti a disposizione dell’Assemblea che prevedono un contributo straordinario sulla base di dieci o quindici mila lire per ettaro e nello stesso tempo lo abbuono delle spese di concimazione fatta sui terreni. Io non vorrei con ciò dire che i lavoratori sono stati perfettamente rimborsati dei cìanni rilevanti subiti, ma vorrei chiarire al collega Russo che, attraverso accordi liberamente stipulati tra il concedente ed il mezzadro, si è avuto la possibilità di non lasciare il terreno inutilizzato per effetto delle gelate destinandolo a nuove colture.
Concludo, esprimendo il desiderio che l’Assessore esamini le due sole richieste fatte dagli agricoltori : un contributo sull’interesse del capitale impiegato ed uno sgravio di natura fiscale.
CALTABTANO. Chiedo di parlare per svolgere l’interpellanza da me a suo tempo presentata sullo stesso argomento.
Discussioni, f. 160.(500)
ASSEMBLEA IIKI i H.INALK SICILIANA 1218 27 giugno 1949
PRESIDENTE- Il regolamento non consente lo svolgimento, abbinato di interrogazioni ed interpellanze. Lei potrebbe rinunciare allo svolgimento dell’interpellanza ed associarsi ad una delle interrogazioni che sono state svolte. per dichiarare se si considera soddisfatto della risposta data dall’onorevole Assessore.
CALTABIANO. Non lo ritengo opportuno. L’argomento che è stato trattato riguarda una parte molto circoscritta dell’oggetto della mia interpellanza, che io tengo a svolgere.
PRESIDENTE. Rimandiamone, allora, lo svolgimento a lunedì prossimo, quando .saranno svolte le interpellanze.
CALTABIANO. D’accordo, perchè io non posso contentarmi di una risposta generica.
MILAZZO, Assessore all’agnooltum ed alle foreste. Chiedo di parlare per una precisazione.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.('RISTALO!. La situazione è troppo chia
ra. Non c’è da chiarire.MILAZZO, Assessore all’ag ri t m in'a ed al
le foreste. Intende ribadire che il Governo centrale non ha concesso l’aumento delle provvidenze che sono state richieste a tempo oppor_ turno.
PRESIDENTE. Si intende, allora, esaurito lo svolgimento delle interrogazioni degli onorevoli Montemagno ed altri, Giganti Ines e ( 'uffaro ed altri ; si intende altresì, superata e ritirata dal l'interessato l’interpellanza dell’onorevole Starrabba di Giardinelli, vertendo tutte sullo stesso argomento ed avendo l’onorevole Assessore all’agricoltura inteso rispondere contemporaneamente a tutte.
Segue all’ordine del giorno l’interrogazione dell’onorevole Pantaleone al Presidente della Regione, all’Assessore ai lavori pubblici e all ’Assessore al lavoro, per sapere se non intendono intervenire al fine di impedire che il Sindaco di Villalba prenda gli appalti delle, opere pubbliche del Comune servendosi di un prestanome- L’onorevole interrogante mi ha fatto sapere che questa interrogazione può considerarsi superata, per cui essa si intende ritirata.
Segue l’interrogazione dell’onorevole Ra- mirez all’Assessore all’industria ed al commercio, per conoscere i motivi della mancata esecuzione della decisione del Consiglio di giustizia amministrativa, con la quale è stato annullalo ii decreto assessoriale n. 86 che autorizzava
la ditta Privitera Carmelo dà- Misterbianco al trasferimento di un proprio Impianto molitori©:.
L’Assessore all’industria ed al commercio ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore (di’industria ed al convmercio. La decisione del Consiglio di giustizia amministrativa del 24 gennaio 1949, pubblicata all’udienza del 7 febbraio e notificata- all’Assessorato il 25 dello stesso mese, a cura, dei ricorrenti rappresentati dall’avvocato Antonino Sangiorgi, ed alla quale si riferisce l’onorevole interrogante, è stata regolarmente eseguita- dall’Assessorato, che con decreto n. 424 del 13 aprile 1949 ha provveduto a revocare il decreto n. 86 del 31 marzo 1949, col quale la ditta Privitera Carmelo da .Mister-bianco era stata autorizzata al tra sferimento di un proprio impianto molitorio.
Il citato decreto di revoca del provvedimento annullato dal Consiglio di giustizia amministrativa è stato emesso il 13 aprile 1949 e non subito dopo la notificazione della decisione. perchè s’è ritenuto opportuno, al fine di tritolare gli interessi dell’Amministrazione, che è stata condannata al pagamento delle spese del giudizio, sottoporre • gli atti della pratica all’esame dell’Avvocatura erariale, per l’eventuale esperimento dei mezzi.d’impugnativa previsti dalla legge e, nel caso in esame, del ricorso per revocazione.
Avendo P Avvocatura- erariale distrettuale di Palermo, interpellata al riguardo, manifestato dei dubbi circa l ’accoglimento di un eventuale ricorso per revocazione, l ’Assessorato ha subito, seguendo tale parere, provveduto ad emettere il citato decreto di revoca, eseguendo la decisione dèi Consiglio di giustizia amministrativa.
PRESIDÈNTE, Ha facoltà di parlare lo onorevole Ramirez, per dichiarare .se è soddisfatto.
RAMIREZ. Ringrazio l’onorevole Assessore per la risposta data ; però, egli non ha tenuto presente quanto ha formato oggetto di una nuova interrogazione al Presidente della Regione, e cioè, che dopo di aver annullato il decreto cassato dal Consiglio di giustizia- amministrativo, .l’Assessore ha fatto un nuovo identico decreto. E’ per questo che non ini dichiaro soddisfatto.
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1219 27 giugno 1919
all'industria > I <ij commerciò. Non è un nuovo identico decreto ma un decreto per una nuova pratica richiesta dagli interessati.
RA.MIREZ. Per lo stesso mulino e per le stesse persone. •-
BOSCO, Chiedo di parlare.PRESIDENTE Ne ha facoltà.BOSCO. Prego l ’onorevole Presidente di vo
ler consentire lo svolgimento della mia interrogazione relativa agli impiegati di Licata, i quali sono in sciopero.
PRESIDENTE. E’ stata dichiarata decaduta ; se crede, può ripresentarla.
SEMINAR A. Chiedo di parlare.PRESIDENTE. Ne ha facoltà.SIIMI XARA. Prego l’onorevole Presidente
di voler passare alla mia interrogazione relativa al ritardato pagamento dei mandati per lavóri eseguiti. per conto della Regione. .
PRESIDENTE. Se non si fanno osservazioni, passiamo all’interrogazione ■dell’onorevole Seminara all'Assessore ai lavori pubblici, per conoscere quali provvedimenti intenda adottare per ovviare al grave inconveniente lamentato dagli appaltatori edili, per il quale i mandati; di pagamento relativi a lavori eseguiti per conto della Regione vengono pagati con molto ritardo.
L’Assessore ai lavori pubblici ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
FRANCO,, Assessore m lavori pubblici. Il ritardo nel pagamento dei mandati è ormai ridotto soltanto a pochi casi, perchè l’Ufficio di coordinamento dell’Assessorato, pur non essendo stato aumentato il personale secondo lo organico richiesto, è in condizione di assicurare la maggiore sollecitudine nel disbrigo delle pratiche. Talvolta avviene che la Ragioneria regionale trovi delle pratiche incomplete, per le quali si rende necessario richiedere, attraverso tutta la trafila burocratica, il completamento dei documenti mancanti: Allora 'è giocoforza subire questa remora necessaria per la legalità dei pagamenti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Seminara per dichiarare se è soddisfatto.
SEMINARA. Ringrazio l’Assessore per la risposta datami ; però non posso dichiararmi soddisfatto, perchè, dal modo come l’Assessore ha risposto, sembra che voglia evitare di
chiarire quali sono i motivi che provocano questo .grave inconveniente, che da moltissimo tempo viene lamentato da tutti gli appaltatori e, particolarmente, dagli appaltatori della provincia di Palermo. L’affermazione dell’Assessore, che il suo Assessorato non è competente a disciplinare gli inconvenienti che si verificano presso gli organi burocratici, equivale a non volere affrontare un problema che ritengo sia molto delicato, soprattutto perchè gli inconvenienti dovuti al mancato pagamento, da parte del Genio civile, hanno diretta influenza sugli appalti e sul proseguimento dei lavori, in quanto questi vengono ritardati da quegli appaltatori che non sono più in condizione di potere pagare, con regolarità, gli operai che hanno alle loro dipendenze. Invoco, quindi, una maggiore sorveglianza, perchè — ritenendo che il provvedimento rientri nella competenza dell’Assessorato per i lavori pubblici— si elimini l’inconveniente e venga questo servizio disciplinato in altra maniera che non sia quella seguita fino ad oggi.
FRANGO, Assessore ai lavori pubblici. Io non posso sostituirmi ad organi, ai quali è devoluto, invece, il controllo sull’Assessorato,
• quale la Corte dei conti, alla quale compete la registrazione dei decréti assessoriali.
PRESIDENTE. Segue l’interrogazione dell’onorevole Adamo Domenico all’Assessore ai lavori pubblici, per conoscere i motivi per etri al Comune di Salaparnia non è stata fatta alcuna assegnazione di fondi per lavori pubblici.
Ha facoltà di parlare l’onorevole Assessore ni lavori pubblici per rispondere a questa interrogazione.: FRANCO, Assessore ai lavori pwbblicà. Il Comune di Salaparuta appartiene a quel complesso di centri abitati della Sicilia occidentale che verranno serviti dall’acquedotto di Montescuro-Ovest. Mi sono interessato personalmente, a Palermo ed a Roma insieme ai sìndaci dei comuni della zona, di tale problema fondamentale. Ho esaminato, di accordo col Sindaco di Salaparuta, un programma di lavori, concernente il paese da lui amministra, to, che avrà immediato sviluppo coi programmi in corso e coi futuri, in modo da risolvere il problema dell’acquedotto, della rete interna e della fognatura di Salaparuta. In un secondo tempo sarà preso in esame il conseguente problema della sistemazione stradale. Sono intervenuti accordi direttamente col Sindaco e il Governo regionale terrà fede a questi accordi.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1220 27 giugno 1919
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Adamo Domenico per dichiarare se è soddisfatto.
ADAMO DOMENICO. Mi dichiaro soddisfatto.
PRESIDENTE. Se non si fanno osservazioni, lo svolgimento delle rimanenti interrogazioni all’ordine del giorno è rinviato, alla prossima seduta utile.
Svolgimento di due interpellanze.
PRESIDENTE. E ’ all’ordine del giorno la interpellanza dell’onorevole Beneventano allo Assessore al turismo ed allo spettacolo per conoscere i motivi che hanno impedito all’E.T. A.L. di mettere in esecuzione il decreto n. 1 del 27 aprile 1949 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione del 30 aprile 1949.
Secondo la deliberazione presa dall’Assemblea, lo svolgimento di questa interpellanza è stato abbinato a quello dell’interpellanza degli onorévoli D’Antoni e Gentile all’Assessore al turismo ed allo spettacolo, per conoscere se in relazione al decreto 27 aprile 1949, n. 1, pubblicato nel n. 19 della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana in data 30 aprile 1949. siano stati garantiti gli interessi del Comune di' Taormina e della Regione, specialmente per quanto riguarda i proventi derivanti all’E.T.A.L per l’esercizio del giuoco (l'azzardo.
Prima di passare allo svolgimento delle interpellanze, debbo comunicare all’Assemblea che. durante la sospensione dei lavori parlamentari, è stato notificato alla Presidenza dell’Assemblea un atto stragiudiziale da parte di certo Signor Gaetano Restani fu Giuseppe, na_ to in Messina e domiciliato in Roma, nella qualità di amministratore della Società industria turistica alberghiera, siciliana. Ritengo opportuno comunicarlo all’Assemblea, perchè gli interpellanti ne tengano conto. Il deputato segretario è pregato di darne lettura.
DAGATA, -segretario :« On. Big. Presidente del Governo Regiona
le Siciliano - Palermo.« Il sottoscritto Cav. di Gr. Cr. Gaetano Pe
ce stani fu Giuseppe, nato a Messina, dornici- « liuto a Roma, Viale del Policlinico 131, in « proprio, e quale Amministratore delegato « della Società Ì.T.A.R.S. (Industrie turisti- « che alberghiere Regione siciliana) con sede a «Palermo, via Villafranca, n. 10;
« premesso che Partì 14 del R. D. L. 15 mag- « gio 1945 n. 455 conferisce all’on. Governo re- « gio naie siciliano la legislazione esclusiva sul « turismo ;«che nella seduta del 1°"settembre 1947, l’As- « semblea regionale siciliana approvava la ino. « zinne degli ondi deputati Cacopardo e lìa- « strogiovanni iniziatasi il 13 agosto 1947 nel. « testo risultante dagli emendamenti presentale ti nella stessa seduta 1 settembre 1947 dagli « ondi deputati Ziino e Napoli;« che l’emendamento presentato dall’on. ZiL- « no è del seguente tenore : « Consentendo, « tra l ’altro, l’istituzione di un Casinò di « giuoco » ;« che l’emendamento presentato dall’on. Na- « poli è a sua volta, del seguente tenore : « Qualunque deliberazione già presa per detta «materia dal Comune di Taormina deve riteff nersi come non emessa e quindi inefficace di' « Ironie a chiunque » ;« che nella stessa, seduta del 1 settembre 1947, « il signor Presidente dell’on. Governo regio- « naie, anche a nome dei componenti della « Giunta, dichiarava tra l ’altro : « Esiste per- « tanto un voto preso ad unanimità dai presi- « denti degli enti provinciali del turismo, seco condo il quale il problema dell’istituzione di « un Casinò a Taormina andrebbe posto su un « jii ano regionale » ;« e dichiarava inoltre :« La mozione promuove il problema ma non lo « risolve. Esso pertanto sarà, posto allo studio « da parte del Governo, che sottoporrà quindi « il relativo provvedimento all’approvazione « dell’Assemblea y ;« che. conseguentemente, il sottoscritto, pur « ignorando se l’on. Governo regionale avesse, « nel frattempo, provveduto o meno a risolve- « re il problema in parola ed a sottoporre il « relativo provvedimento all’Assemblea, prece sputava successive offerte dirette a-1 sig. Prece sidentfe del Governo regionale stesso rispet- « tivamente :
« in data 1 novembre 1947 (notificata il 4 dice cernirne stesso anno) ;
« in data 15 febbraio 1948 (notificata il 25 « febbraio stesso anno) ;
ee in data 19 marzo 1948 (notificata il 20 maree zo stesso anno) ;«che le summenzionate offerte, notificate a « mezzo di ufficiale giudiziario, sono tutte ten- « denti all’ottenimento della concessione per la « gestione del Casinò di Taormina e propo-
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA -1 2 2 1 27 giugno 1919
« nefriti quelle ^condizioni risu ltan ti dai testi « di essa : ' /« che la Presidenza dell’on. Governo regionale « in data 1 aprile 1948 indirizzava alsptto- « scritto lettera, n. prot. 2384 del seguente teli nore : « Questa Presidenza, nel prendere at- « to della segnalazione della S. V. in 'data 20 «marzo 1948 (si allude alla segnalata awe- « nata costituzióne della Sóc. I.T.A.R.S,) fa « presente che il Governo regionale non ha an- « egra presa alcuna determinazione in merito « all’apertura di un Casinò a Taormina. Il « Capo dei servizi stampa spettacolo turismo - « F.to : G. Orlandi »;« che attualmente il sottoscritto, sempre in at- « tesa della summenzionata determinazióne, «legge sulla stampa e precisamente sul quotili diano di Roma Momento Sera n. 122 del 3 «maggio 1949, il seguente articolo: «Un ca- « sino di giuco concesso a Taormina - Gli utili « destinati alla ricostruzione alberghiera in « Sicilia . Palermo, 2. Nel pomeriggio di ieri « l’Assessore regionale al turismo, on Dra- « go. ha firmato il decreto col quale viene isti- « tuito il Casino-giuoco a Taormina. La ge- « stione del Casino è affidata all’ E. T. A. L, « (Ente turistico alberghiero libico), lo stesso « che aveva in concessione il Casinò di Tripoli.
« Il decreto in parola contempla fra le altre « clausole anche quella con la quale parte de- « gli utili, dovrà essere impiegata esclusivamen- « te all’assistenza dei profughi della Libia, i « quali in massima, parte sono evacuati in Sili riha, e alla ricostruzione alberghiera della « Sicilia stessa.
« I l decreto .sta per essere pubblicato sulla « Gazzetta Ufficiale della Regione e sarà pre- « sentato per la ratifica all’Assemblea nella « sua prossima tornata ».
« Qualora quanto asserito dal su riportato «articolo sia .corrispondente al vero, ilsotto- « scritto, in linea principale, si onora « fare presente al l'un’. Governo regionale « quanto segue :
« 1) Il decreto menzionato dalla stampa « può essere istitutivo del Casino da sorgere in « Taormina, ma non aggiudicativo della, geli stione di esso, e conseguentemente contenere « clausole di appalto e stabilire l’impiego deli gli utili, modalità che possono essere solo « fissate in capitolato ;| | c 2) Il capitolato di appalto stesso deve es~
« sere conseguente alla possibilità di gara o « di licitazione, nonché conseguente alla ra- « tifica, non ancora avvenuta, del provvedi
li mento stesso .che stabilisce l ’oggetto e la moli dalità dell’appalto ;
« 3) Dalla Stampa si rileva un precorrere- « di tempi che va fino alla conoscenza del noli mi nativo cieli’aggiudicatario, .e ciò. appena « il giorno seguente alla firma del decreto in « parola ;
« 4). Conseguentemente è da ritenersi che « con il decreto in parola stesso si sia direttali mente e specificatamente provveduto all’ag- « giudicazione clella gestione in parola, e ciò « contràriamente ai principi generali del di- li ritto, ih antitesi alla prassi da seguirsi staci bilita dall’onorevole Assemblea regionale « siciliana' in data i settembre 1947, nonché « in antitesi a quei principi che ispirarono lo « approvato emendamento dell’onorevole Naie poli e che furono, dal medesimo espressi in « quella seduta con le seguenti parole : « Non |. essendovi stata alcuna possibilità di gara, « non credo che tale situazione possa ritenerci si conveniente » :.
« 5) Tali motivi, lamentati in sede comuna- « le e che provocarono l’annullamento delle cieli liberazioni prese per questa materia dal Coli marne di Taormina, verrebbero oggi, inopi- « natamente, a ripetersi in sede regionale;
« 6) Nel caso specifico sono maggiormente « tali motivi da ritenersi validi, in quanto, « avendo il sottoscritto presentato tutte le of- « l'erte citate in premessa a mezzo di notifica « per ufficiale giudiziario, le- condizioni di es- « se erano o potevano essere a conoscenza di « ognuno ecl in specie di chi era interessato « alla gestione, in oggetto e quindi potevano « essere facilmente migliorate, se migliora-
. « mento c'è stato ;« 7) In considerazione di quanto esposto
« nel precedente paragr. 6) nonché della soci stanza delle offerte presentate dal sottoscrit- II to e di quanto in esse dichiarato e cioè di « essere disposto a migliorare le condizioni di « offerta stesse, era normale che il sottoscrit- « to medesimo fosse interpellato per l ’appalto ;
« 8) L’esecuzione di opere di pubblica utili lità per l ’Isola (nella quale rientra anche « la ricostruzione alberghiera) era stata lar- « gamente offerta dal sottoscritto anche al di « fuori degli utili derivanti dalla gestione del
.« Casinò, così come risulta fin dalla prima « domanda presentata ;
« 9) L’aggiudicazione della gestione del « Casinò, senza alcun dubbio, può solo dipelili dere dal « qimntum » offerto all’onorevole
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1222 -
« Governo regionale in considerazione che esce so Governo può ■ devolverlo a. favore di chi « crede o di chi ne ha bisogno e il porre in « essere ai fini dell’aggiudicazione stessa, « gruppi o persone, siano pure essi benerne- « riti o realmente bisognose di aiuto, è del ce tutto pleonastico ;
« 10) Conseguentemente il sottoscritto è da ((ritenersi enormemente danneggiato dalla « sud descritta procedura seguita e che si sta « per eseguire.
«Quindi, in riferimento a quanto esposto « nonché in riferimento alla reale esistenza , di « altri concorrenti alla gestione del Casinò di « Taormina, il sottoscritto, fermo ed inaltera- « to ogni altro suo diritto, si onora
« chiedere all’onorevole Governo regionale :« Volere indire pubblica gara per la gestio-
« ne del Casinò di Taormina.« In linea secondaria, si onora, ai fini di
« rendere definitivamente edotto l’onoreyole « Governo regionale ;
« ripetere le condizioni delle offerte già pre- « semaio per l ’ottenimento della gestione del « Casinò in parola e che saranno migliorate « in sede di gara, ove si richiederà, inoltre,. « che la durata della concessione sia- fissata in « ventinove anni, invece del periodo di venti « anni già richiesti :
« A) Versamento all’onorevole Governo re- « giorni le. a titolo di anticipazione, senza in- « teresse alcuno, di lire centocinquanta mi-1 « li o li ;
« B) Versamento all’onorevole Governo « regionale del 50 per cento dei proventi deri- « vanti dall’incasso lordo dei giuochi; in tale « percentuale dovrà essere contenuto l’ini porli to delle tasse ed imposte e di ogni altro even- «Aitale gravame fiscale;
« C) Del 50 per cento ad. esso spettante, lo « onorevole Governo regionale percepirà solo, « il 30 per cento fino a quando il sottoscritto <c sarà risultato rimborsato degli anticipati « centocinquanta milioni;
« D) Impegno da parte del sottoscritto di « aprire in Taormina un locale adeguato alla « bisogna, all’uopo riattando a proprie spese « un albergo o villa ivi preesistente, che do- « vrà peraltro rispondere a tutti i requisiti ne- « cessar! per l’uso. Qualora l’onorevole Go- « verno credesse opportuna l’erezione di ap- « posilo edificio, saranno presi i necessari ac- « cordi esistendo in Taormina località adatta «alio scopo ;
« E) Al fine di venire incontro, ai fabbiso-
27 giugno 1949
« giu dell’Isola il sottoscritto offre di esegui- « re. a mezzo di imprese di costruzione di pri- «m u piano consociate daU’I.T.À.R.S., lavori « per la realizzazione di opere di pubblica uti- « lità fino all’importo di due miliardi di lire, « che anticiperà con le modalità che, a loro « volta, saranno stabilite in capitolato. Tale « rimborso dovrà comunque essere garantito « da parte dell’onorevole Governo regionale « stesso, con i .gettiti delle imposte, tasse e « qualsiasi altra entrata di sua pertinenza ;
« F) Il capitolato di 'appalto di tali lavori « potrà essere stabilito nella forma di trattati- « va privata e ciò in considerazione delle'spe- « ciali modalità dell’appalto stesso ed a quan- « to è connesso .; ^
« G) Impegno da parte dell’onorevole Go- « verno regionale di non aprire o fare aprire « nell'Isola altri Casinos di giuoèo, dovendo « essere quello di Taormina esclusivo per la « Sicilia ;
« H) Alla scadenza della concessione ine- « rente alla gestione del Casinò, nel caso « in cui F Amministrazione governativa non « assumesse in proprio la gestione stessa, la ((-concessione si intenderà rinnovata per un « ulteriore eguale periodo apportando, se è ne- « cessano, quelle modifiche che l ’esperienza « potrà consigliare.
« Il sottoscritto si onora fare presente che « le condizioni offerte, oltre ad agevolare lo « incremento turistico della Sicilia e maggior- « mente quello dei Comune di Taormina, al « quale, peraltro dovranno essere largamente « dovute quelle provvidenze che saranno rite- « nute eque e necessarie alla funzione che avrà (( ad assumere, comportano di certo beneficio «alla vita dell’Isola anche al di fuori dello « ambito del turismo, sia alla classe dei la- « voratori edili, sia alle persone che si trova- « no, e purtroppo sono molte, prive di al logli gio e sia, infine, al patrimonio immobiliare «della Sicilia..
« Per quanto riguarda, poi, l’incrementa- « zione turistica di Taormina, il sottoscritto, «sotto gli auspici delle competenti autorità, « provvedevi annualmente all’organizzazione « di quelle manifestazioni artistiche, folclori- « stiche culturali, sportive e benefiche che, « di solito, vengono realizzate nelle stazioni 8 « carattere internazionale.
« Con perfetta osservanza.« Roma lì 4 maggio 1949.
« F.to : Illeggìbile »
HSSKMBLKA HKOiONALR SICILIANA — .122-'l — '■ A ■ U!V ' : ' 27 giugno l!)l!)
terpellanza..1 ! IONEVI XTA \ (). Onorevoli colleglli, cer
cherò di essere, per (pianto possibile, breve ai fini eli evitarvi una lunga illustrazione della interpellanza. Voglio solamente richiamare la vostra attenzione sui fini che l’hanno ispirato e sui motivi per cui è stata richiesta l’urgenza. Ho visto, sia dal nervosismo dell’Assemblea, sia dalle indiscrezioni di stampa, che si è voluto rimpicciolire l’argomento della mia interpellanza, limitandola ad una questione che per me è accessoria. La mia interpellanza aveva un carattere puramente amministrativo, organizzativo a scopo politico. .
Noi ci troviamo davanti ad un decreto, che non è dell’Assessore ma del Governo, in quanto, per il semplice fatto che è stato pubblicato sulla Gazzetta Uffici)uledella.,Regione, è diventato un atto del Governo ed il Governo collegialmente ne ha assunto la responsabilità. Questo decreto è diventato esecutivo per il semplice fatto di essere stato pubblicato. Sono tra. scorsi molti giorni e non si è vista .ombra di esecuzione. Nè sono stati espostivi motivi per cui questo decreto non è stato eseguito, anzi si è voluto avvolgere questo decreto entro un involucro di silenzio, quasi che il Governo avesse paura di dire i motivi per cui non è stato ancora eseguito.
Non entro nel merito della questione ; ma pongo il quesito : esiste un decreto che conferisce dei diritti e dei doveri ad un ente di diritto pubblico costituito con legge dello Stato ita. liauo. A questo ente di diritto pubblico è stata data una condotta da seguire con un susseguirsi di leggi. Questo ente ha chièsto un’autorizzazione al Governo della Regione siciliana e l’ha avuta concessa.
Questo ente deve sottoporsi ai suoi obblighi, come deve far valere i suoi diritti. Il Governo, quindi, deve esporre, attraverso l’Assessore del ramo, quali sono i motivi per cui l ’ente non ha dato esecuzione al decreto. E questo, per quanto riguarda la parte generale.
Per quanto riguarda i motivi di urgenza, sussistono nel fatto che molte persone attendono l’entrata in vigore, l ’esecuzione di questo decreto.
A LESSI, Un pò di pazienza , per giocare, non fa male.
BENEVENTANO. Lei rimpicciolisce la que. stione. Questo ente deve svolgere delle attività
■turistiche ed alberghiere, deve dare del lavoro Dove attingere i proventi? Questa è una questione accessoria, non è quella principale.
SOLFO. Per lei sì. per noi no.BENEVENTANO. Adesso tutte le agenzie
formano i loro programmi, adesso si cominciano a preparare le comitive turistiche che dovranno venire in Italia, in Sicilia.
ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla pubblica istruzione. Per giocare?
BENEVENTANO. Assessore Romano, mi sembra di aver parlato chiaro.
DANTE. Non vengono per questo.. BENEVENTANO. Ho detto che l’ente non deve svolgere solo questa attività, che per me è marginale. L’ente ha delle attività ben più importanti. Ecco perchè si vuole rimpicciolire la questione, ma essa ha un carattere molto -più complesso.
DANTE. Deve trattarla col Senusso, pure.BENEVENTANO. Ad ogni modo, questi
programmi sono in corso di attuazione. Sono state richieste ripetutamente informazioni ad agenzie di viaggi della Sicilia e, in partivolar modo, di Catania, circa le possibilità di coordinare i programmi alle attività che deve intraprendere questo ente a Taormina, e, se si lasciano trascorrere questi mesi senza che venga tracciata la direttiva e senza che l’ente abbia organizzato il lavoro, quelle correnti turistiche che avrebbero potuto confluire in Sici
l i a potrebbero essere fuorviate. Ecco la necessità che il Governo dica se è disposto ad obbligare l’ente a dare esecuzione ad decreto.
Questi sono i termini e questo è lo scopo del- la mia interpellanza, perchè i casi sono due: o il Governo regionale ha emesso questo decreto con piena coscienza, e allora deve avere la forza di imporsi all’ente e farlo eseguire, o il Governo siciliano non è convinto della sua potestà di emettere questo decreto, ed allora sarebbe stato meglio che esso non fosse stato emesso, per la serietà stessa del Governo. Per me, questo è Un provvedimento del Governo e non dell’Assessore ; per conseguenza io atten- -do una risposta precisa e mi riservo, in sede ■di replica, di fare le mie osservazioni.' PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole D’Antoni per svolgere l’altra sua interpellanza, che è stata abbinata alla precedente.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Beneventano, per svolgere la sua in
ASSEMBLEA REGIONALE) SICILIANA - — ,1221-— 27 glUgBB 1949
D’ANTONI. Onorevoli colleglli, se fui sollecito a presentare la mia interpellanza, è pur vero che non avvertii la necessità che venisse trattata con urgenza, perchè essa aveva fini che non erano comuni alla interpellanza elei collega Beneventano, la quale credo che sia posteriore alla mia in ordine di data.
Il problema di Taormina è stato di già trattato da questa Assemblea. Bicordo la mozione votata il 1 settembre 1947,- che fu discussa con larga partecipazione di molti deputati dei vari settori. La mozione sollecitava l’azione del Governo, perchè a Taormina, che era in crisi, venisse concesso un casinò per sollevarne le condizioni.
Quel notevole complesso turistico, che, oggi, costituisce un patrimonio di miliardi, se venisse disgregato e disperso, potrebbe pregiu-, clic-are definitivamente, con gravissimo danno, rec-onomia siciliana. Questo lo spirito che animò quella mozione.
Quelle preoccupazióni non sono cessate; restano. e si fanno più .vive, quanto più grave e incerto si fa il problema del turismo in quella zona e in tutta la Sicilia. Allora firmai la mozione, e non fui il solo del mio gruppo, poiché a me si unirono l’onorevole Ziino...
COLAJANNI POMPEO.... che poi è scappato al momento di votare. {Proteste dal centro)
DANTE. Non è scappato.D'AN'TOX!.... e l’onorevole Milazzo, che fa
cevano parte del Governo Alessi. Io espressi allora liberamente il mio pensiero come deputato ritenendo di esprimere anche l’idea prevalente del mio gruppo.
SCIFO. Personale.D’ANTONI. Non dico cosa che possa essere
contestata.SCIFO. Precisiamo.D’ANTONI. Più che personale.ROMANO GIUSEPPE, Assessore alla pub
blica istruzione, e VER BUCCI PAOLA, A s- sessore delegata ai trasporti. Allora' di alcuni del suo gruppo.
D’ANTONI. Non ha importanza. Allora, pur aderendo alla mozione, espressi una opinione di ordine morale e di carattere personale, nel senso che personalmente non solo disdegno, ma disapprovo qualunque forma di giuoco, senza per questo assumere il cipiglio di un Savonarola. Del Savonarola non riproduco che
—
il naso, ma per questo solo non vorreste assegnarmi alla confraternita dei piagnoni.
Con la mia dichiarazione disapprovavo, come disapprovo questa cattiva inclinazione.....
PELLEGRINO,. Assessore al lavoro. Questo reato, previsto dal codice penale....,
D’ANTONI. Previsto dal codice.penale, ma consentito nel regno d’Italia. Dunque, esprimevo un’opinione dì ordine morale personale.
MARCHESE ARDUINO. Piglio .atto del « regno d’Italia ». {Commenti ironici) Tornerà.
DANTE. Marchese Arduino fa il notaio delle illusioni. - •
MARCHESE ARDUINO. Tu sarai il primo a gridare « Viva il Re », tu che fai il repubblicano perchè ti fa comodo.
IVANTONI. Peraltro, dal punto di vista politico, davo parere motivato a favore della mozione; ma dissi che, se il mio voto era favorevole, era pure fortemente condizionato. Ho qui il resoconto pubblicato.
Premisi allora di avere avuto sempre come una specie di orrore fisico per il giuoco d’azzardo, e feci notare che avrei votato contro l’istituzione di un casinò a Taormina se tutto si fosse risolto in favore di gruppi di piccoli speculatori. Stasera credo utile fare questi richiami per spiegare le preoccupazioni che accompagnano la mia interpellanza. Dati i precedenti, non potevo avere che una sola preoccupazione.. Desideravo, come desidero, conoscere se l’opera saggia e prudente dell’Assessore abbia garantito il massimo utile al Comune di Taormina e alla Regione siciliana.. Le mie preoccupazioni sono giustificate dal fatto che il provvedimento è stato emanalo da parte del Governo senza un dibattito in Assemblea — dibattito, secondo me, necessario •— poiché: di questa particolare materia era utile discutere in Assemblea per portarvi nella decisione tutte quelle cautele che sono necessarie, al fine di assicurare le maggiori possibilità alla Regione.
Le nostre entrate sono molto modeste. Tutte le entrate della Regione non superano i 18 miliardi, e, se è vero che il Comune di Venezia trae 700 milioni l ’anno dal Casinò, 700 milioni0 un miliardo per la Regione siciliana costituirebbero una parte notevolissima, più che notevole, di tutte le nostre entrate. Quindi l’Assemblea ha il dovere di indagare, di conoscere,1 particolari. di (preste trattative, con tutte le
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 27 giugno 19491225 S i
c;ònsegueùze: che no derivano. Questo è il problema che si è posto e si pone dinanzi alla mia coscienza, alla coscienza di un uomo che, pur condannando il giuoco; consente eccezionalmente la'concessione di an casinò per la sola Taormina, per straordinarie esigenze d’interesse pubblico.
Se altri venisse a dirmi : istituiamo una casa da giuoco a Palermo, a Catania, a Messina, in qualunque altro posto della Sicilia, direi sempre, no e solamente no! Ma per Taormina ho detto e ripeterò sempre sì. I l mio sì è, come ieri, un; sì condizionato a che il maggiore utile possibile sia per la Regione e non per questo o quel gruppo di privati. Su questo punto' avevo ed ho la necessità di conoscere i particolari della concessione fatta dall’Assessore e dal Governo regionale.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Assessore al turismo ed allo spettacolo, per rispondere a queste interpellanze.
DRAGO, Assessore al turismo ecl allo spettacolo. .Onorevoli colleghi, l ’onorevole Beneventano mi ha rivolto una interpellanza che si riferisce alla mancata attuazione del mio de-, creto assessoriale 27 aprile ed ha prospettato all’Assemblea un particolare stato d’animo che attorno a , questo decreto si era diffuso e che era stato certamente da lui percepito in ambienti esterni.
Devo riconoscere che in ordine a questo fatto si è andata costituendo una certa tendenza a drammatizzare là-questione ed io mi riprometto di ricondurla a quei termini semplici nei quali mi è apparsa fin da quando vi ho rivolta, inizialmente, la mia. attenzione. E’ chiaro, però, che non sarebbe possibile, rispondere alla interpellanza dell’onorevole Beneventano senza fare all’Assemblea una esposizione, sia pur breve, di taluni elementi di fatto che gioveranno alla piena conoscenza della questione e contribuiranno, quindi, a farla serenamente giudicare.
Io non ho la memoria delle date, che invidio all’amico onorevole Cali a mano, ma non credo di commettere sensibili errori riferendo che verso la fine dello scorso mese di marzo ebbi, per caso, notizie che nell’Alto Adige si stava per impiantare un casinò da giuoco. La notiza mi ha interessato ed ho voluto assumere informazioni dettagliate e, possibilmente, dirette.
Non potevo disinteressarmi di tal fatto, perchè mi era. presente un voto di questa As
semblea che al passato governo aveva dato espresso mandato di provvedere all’incremento turistico di Taormina, anche mediante questa particolare iniziativa.
Assunte le mie informazioni, ha appreso che, nella provincia di Bolzano, un certo ente, fino allora a me sconosciuto e nella sua denominazione e nelle persone dei suoi rappresentanti, un certo Ente turistico alberghiero della Libia, aveva ottenuto la concessione di istituire un casinò da giuoco; l’aveva ottenuto con deliberazione dell’Azienda turistica e di soggiorno di quella provincia, il cui atto — che io posso esibire all’Assemblea — era firmato dai suoi legali, legittimi rappresentanti : presidente e direttore.
E’ questa una copia conforme dell'originale, su carta intestata, scritta, mi pare, un pò in italiano e un pò in tedesco ; copia conforme rilasciata con regolare bollo e firma in data 6 marzo 1949.. Voce : Chi è il Presidente?
DRAGO, Assessore al uni bina ed allo spetta c o lo Leggo i nomi: M. Caini nifi - Presidente; Segretario _ F.to : Vincenzi. Ho voluto approfondire quella indagine ed ho appreso che èra sorto un vivo contrasto di interessi tra la provincia di Bolzano e quella di Merano. Si contendevano, queste cine provincie, il vantaggio di avere la sede del Casinò. Mi fu riferito anche che in questa contesa ed allo scopo eli comporla, il Governo regionale dello Alto Adige era intervenuto nel senso che si soprassedesse a rendere esecutiva la convenzione già stipulata, dalla provincia di Bolzano, per avocare la. iniziativa agli organi regionali ed assicurare una equa partecipazione delle due provincie in contrasto, con il programma che sarebbe stato esercitato il giuoco per alcuni mesi dell’anno a Bolzano, stazione prevalentemente estiva, e nei mesi restanti a Merano; stazione prevalentemente invernale.
Senza questo contrasto tra le due provincie alto-atesine e senza il successivo intervento di quel Governo regionale, oggi non ragioneremmo di Casinò E.T.A.L., perchè già da tempo esso funzionerebbe in Alto Adige. (Commenti)
ÀLESSI. No, perchè non sono i privati che danno l’autorizzazione, ma lo Stato o la. Regione ; sarebbe come se a Palermo la desse Castellueci !
DRAGO, Assessore al Purismo ed allo spettacolo. Rispondo subito a questa interruzione
' Discussioni, f. 161. (500)
a s s e m b l e a k e g io n a l e SiCiLiAiNa — ' MNc: 27 g iu g n o l!)i!)
il nostro desiderio di istituire in Sicilia taledicendo che, per quanto io sappia, anche le altre concessioni sono state date da enti locali con deliberazioni approvate da giunte provinciali amministrative.
DANTE. Perchè non la dava, allora, il Sindaco di Taormina?
DE AGO, Assessoie ‘al turismo ed .èlio, spettacolo. Questo atto di un’azienda autonoma comunale doveva, infatti, essere sottoposto a quella stessa procedura, a quella stessa approvazione del detto organo prefettizio, tanto è vero che nello stampato è rimasta vuota la casella predisposta così intestata : « Visto : il Prefetto dì Bolzano ».
Questa finale formalità mancava quando il Governo regionale alto-atesino intervenne per le ragioni sopradette.
Ho qui anche la copia della convenzione predisposta per la firma del Governo regionale alto - atesino, che per tale ramo è rappresentato dall'ingegnere Girardi, Assessore regionale all'industria, al commercio ed al turismo, Non fu firmata per il mio intervento. Non posso documenta] e all’Assemblea che questa convenzione — predisposta in ogni sua parte ed in ogni suo particolare dettaglio -S abbia trovato, credo il plauso, ma certamente il consenso unanime di tutte quelle autorità locali e delle autorità regionali e, forse, di altre ancora. Prova ne sia che nessun dissenso era sorto e se ne attendeva la firma. Contrasto vi era stato solo per la sede, tra le città concorrenti, ma nessuna opposizione, che io sappia, si è avuta contro l'istituzione del Gasino.
A questo punto dicevo- • io sono intervenuto e con una certa urgenza, facendo richiamare il più sollecitamente possibile i rappresentanti dell’E.T.A.L. anzitutto perchè mi pareva che il voto dell’Assemblea avrebbe potuto trovare più facile attuazione in questo modo. in quanto non si trattava più di concedere alcuna autorizzazione al giuoco, come l’Assemblea peraltro, aveva deliberato dandone mandato al proprio governo del tempo, ma si trattava di accertare se era vero che questo Ente turistico alberghiero della Libia avesse tratto il suo diritto da leggi o disposizioni dello Stato italiano, e se era vero che con altre successive disposizioni dello Stato. l'Ente fosse stato autorizzato a trasferire quel diritto-in territorio nazionale.
Ho conosciuto a Palermo, in questa occasione. il Commissario Orlando, che io non conoscevo prima di allora. Mi fu fatto presente che
attività ledeva gli interessi dell’Ente, poiché a Merano e Bolzano .— città frequentate da ricche correnti di turisti, città vicine alla più ricca parte del territorio nazionale, attorno alle cui provincie sono geograficamente schierate le più grosse, le più opulente città industriali d’Italia, come Torino, Genova, Milano, etc. — questa attività avrebbe fatto realizzare all’E.T.A.L., a vantaggio dei suoi scopi,, utili di gran lunga maggiori che non a Taormina, lontana dalle attuali correnti del grande turismo internazionale, lontana, dai ricchi centri industriali nazionali.
L’E.T.A.L. fu, pertanto, fortemente, disturbalo dall’intervento nostro, ma pensò forse che, ove fosse sorto un ulteriore contrasto, dopo quello non ancora sanato tra le due provincie alto-atesine, e questa volta tra la Regione siciliana e quella Alto Adige, le cose avrebbero preso una tale piega da poter fare pericolare la detta iniziativa e fece buon viso a cattivo giuoco o, forse — e questo gli farebbe.Onore pensò che ad esso Ente turistico alberghiero, il quale aveva perduto col trasferimento in Italia, gran parte o quasi tutte o tutte le sue funzioni, precedentemente svolte in Libia, era stata affidata una nuova funzione, non meno importante di quelle precedenti, ma certamente assai più nobile, cioè quella, di destinare i propri proventi e la propria attività all’assistenza dei profughi d’Africa, i quali — sia detto per inciso -— risiedono per circa il 90 per cento in Sicilia e patiscono la fame, specie adesso, in quanto lo Sfato non corris po n d e più quel misero sussidio che sino a. pochi mesi or sono essi ancora percepivano.
Può darsi — dicevo — che per questa ragione (e mi piace pensare che sia stato per questo) l’Ente turistico alberghiero della Libia, unico detentore di tal diritto sui generis, abbia aderito a trasferire in Sicilia anziché in Alto Adige questa attività.
Poiché molte leggende si sono andate diffondendo sn questo argomento e, diciamolo pure, anche sui rapporti tra il Presidente della Giun_ ta regionale e l’Assessore che vi parla, debbo dire — e non credo di commettere indiscrezione, ma credo utile che l’Assemblea conosca i fatti anche nei loro dettagli — che, quando ebbi queste notizie, ho subito compiuto il dovere di informarne il Presidente della Regione col quale mi sono lungamente intrattenuto ad esaminare un argomento che appariva di una certa gravità. Debbo dire, con la stessa onesta
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 1227 27 giugno 1949
franchezza, che non abbiamo trovato una soddisfacente soluzione. Debbo aggiungere che, dopo qualche giorno, non abbiamo più parlato di tale argomento. Si presentava allora al mio esame una situazione che vorrei tradurre brevemente in questi termini : a me appariva utile, anzi necessario ed urgente, procedere alla istituzione del Casinò in Sicilia, pia non mi appariva possibile provvedervi facilmente e rapidamente.
Qualcuno i i ha chiesto : c’era tanta fretta? Purtroppo la fretta c’era.
Non era urgente istituire un casinò in Sicilia perchè, evidentemente, questo era un problema che poteva essere dilazionato. Prego, però, l’Assemblea di tener presente due eie- munti che hanno determinato le mie decisioni : decisioni 10 dichiaro prima per non dimenticarlo dopo — che ho preso di mia iniziativa e senza consultare alcun collega della Giunta regionale. Dicevo : è bene che l’Assemblea conosca interamente i fatti, nei loro dettagli, perchè possa trame le sue giuste conclusioni.
Su questo argomento tornerò a parlare.I due elementi che mi spinsero ad una im
mediata decisione erano questi : primo, l ’E. T.A.L. non. voleva correre il pericolo — ed io ritenevo tale preoccupazione legittima — di abbandonare le trattative in Alto Adige e di non concluderle in Sicilia. L’E.T.A.L. aveva dei termini entro i quali perfezionare la propria concessione in Alto Adige e, i termini andavano a. scadere.
Secondo importantissimo elemento, decisivo elemento : sapevamo che 'il Governo italiano, recentissimamente, tramite il suo Ministro dell’interno, che nella occasione èra rappresentato dal Sottosegretario di Stato onorevole Marezza, aveva ufficialmente dichiarato alla 'Camera dei deputati —- preferisco leggere anziché riferire, poiché del resto è brevissimo — (seduta di giovedì 18 novembre 1948, Presidenza Gronchi, etc. — è una dispensa degli atti
•parlamentari della Camera dei deputati — a proposito del rinnovo della convenzione per il Casinò di San Remo, che fu rinnovata poi in, data successiva a! mio decreto) « Il Governo... di conseguenza non intende revocare le concessioni, già accordate e non intende accorciarne dì nuove ». Il che significa : nessuna speranza che in Italia una nuova concessione si possa più dare; ma il Governo, contrariamente alla richiesta di taluni deputati che avrebbero desiderato non fosse rinnovata la conces
sione di S. Remo, dichiara esplicitamente che rispetterà tutte le vecchie concessioni.
Signori deputati, io. osservo che la concessione I’ T \ I . è fra queste ultime. E’ una vecchia concessione. L’E.T.A.L. esercitava — abbiamo una larga documentazione in proposito, attinta anche dall’attuale Ministero italiano. — il gioco d’azzardo in Libia. Fu autorizzato da una legge dello Stato a trasferire tutte le proprie attività in Italia. Debbo, pertanto, considerare questa una vecchia concessione, cioè una di quelle concessioni che il Ministro dell’interno diceva che non. sarebbe stata revocata.
Si presentava, dunque, una situazione urgente e si presentava con una estrema semplicità: o questa o nessuna. Bisognava, dunque, decidersi. Ed assumendo da solo ogni responsabilità, che ora- sottopongo al giudizio della Assemblea, ho deciso di firmare il noto decreto.
Io non vorrei tediarvi dilungandomi ancora e lo potrei fare molto, veramente molto, nel riferirvi tutti i dettagli, che a mio giudizio sono privi di gran valore e forse insignificanti. Mi sto sforzando, però, di riferire i fatti coh la più estrèma lealtà, con la più estrema fedeltà. Prego i colleghi della Giunta di rettificare even. tuali inesattezze, ove io possa incorrervi per difetto di memoria, ma non di intenzione. La notizia del mio provvedimento determinò, come era naturale, come era prevedibile, un eerto imbarazzo tra i colleghi della Giunta, una certa perplessità da parte del Presidente. Io, per quanto riguarda la mia situazione, non politica ma personale, ho dato i chiarimenti che potevo dare : ho detto che così avevo agito perchè convinto che fosse troppo imbarazzante per il Governo regionale, nella sua composizione collegiale, provvedere nel senso da me considerato necessario e con la decisione da me poi adottata, mentre ritenevo che il Governo non potesse sfuggire a-11’obbligo di dare esecuzione ad un voto dell’Assemblea che troppo tempo, forse, era rimasto ineseguito. Ma ciò. può darsi, a causa delle difficoltà che si frapponevano alla sua esecuzione, posta nei termini nei quali quel voto era stato concepito ; per- ;chè ricorderò a voi, onorevoli colleghi, che quella autorizzazione, anzi quel mandato, si riferiva ad una nuova concessione, sulla quale si poteva forse discutere se urtasse o no contro il codice penale e se, quindi, potesse rientrare nei poteri di un corpo legislativo quale è il nostro.
Ma oggi, che attuare la volontà dell’Assem-
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA —. 1228 - 27 giugno 1919
blea era tanto più facile, tanto più semplice, tanto più agevole, mi sembrava veramente che il farlo fosse, solo per questo, una urgente necessità, perchè, diversamente, io non avrei potuto immaginare quale giustificazione il Governo regionale avrebbe dato all’Assemblea che in altro tempo aveva espresso il mandato di attuare tale iniziativa che, forse, a qualcuno, ma non a me convinto del contrario, poteva allora apparire discutibile, in riferimento ai poteri dell’Assemblea stessa.
Quale giustificazione questo Governo avrebbe potuto dare a questa Assemblea, ove si fosse detto che, ora che quella iniziativa era tanto più facile attuare, non lo si era fatto, venendo meno cioè alla fondamentale funzione dell’organo esecutivo che esegue i mandati del corpo legislativo?
Mi sembra veramente di aver agito per il meglio : posso avere sbagliato, ma ero e sono ancora, profondamente convinto di . aver agito per il meglio, nell’interesse di tutti, eseguendo un mandato dell’Assemblea ed evitando ad altri l’imbarazzo di farlo.
Comunque la questione fu esaminata con. quella cordialità che ha sempre sottolineato i personali rapporti dei componenti dell’attuale Giunta. Di tale cordialità, in - quésto momento. più che in ogni altro, mi è gradito manifestare ai colleglli i sentimenti del mìo animo grato. Con piena comprensione ho esaminato" la situazione che si era. venuta a creare in conseguenza della pubblicazione del mio decreto. Fu detto : tu Assessore sei convinto di aver emesso un decreto giuridicamente perfetto. Lo ero e le sono ancora perchè, come ognuno di voi facilmente comprenderà, mi ero assicurato il conforto di numerosi 'pareri di giuristi egregi nei quali avevo una illimitata fiducia. Non mi ero certamente affidato alle mie modeste cognizioni in materia. Ma, comunque. gli altri componenti della Giunta potevano manifestare, e qualcuno ha- manifestato. delle perplessità circa la efficacia giuridica dei decreto da me firmato. Fu detto : sarebbe opportuno che su questo decreto che.l’Assessore al turismo considera perfetto e confortato da pareri autorevoli, sia sentito il parere del Consiglio di. giustizia amministrativa. Tal parere non era per nulla tassativamente richiesto e ad esso non veniva subordinata la volontà del Governo, ma. poteva indubbiamente confortarci ancor meglio e sgombrare del tutto qualche perplessità ove taluno l’avesse avuta. Con la stessa fedeltà con la quale ho
riferito fin qui, debbo informare l’Assemblea che io non mi sono opposto a che fosse richiesto quel parere che, quindi, è stato richiesto dalla Giunta unanime, cioè me compreso. Ero perfettamente tranquillo perchè credevo, come credo, in quegli altri pareri che io mi ero fatto preventivamente dare ed ero anche persuaso che un ulteriore parere del Consiglio di giustizia amministrativa fosse utile a tutti.
Siamo, quindi, rimasti, tutti insieme, in tale attesa. Anche su questo si era manifestato l’accordo. Era conseguenziale, quindi, che dì accordo si attendessero i risiiltati. In questa attesa è intervenuto un fatto nuovo ; ma, prima che io ve ne parli, desidero sottolineare, brevissimamente, come quello che ho finito ora di riferirvi costituisse un accordo raggiunto fra tutti i membri del Governo e significasse, quindi, per me, una implicita solidarietà della Giunta, la quale veniva così, sia pure in questa attesa, ad assistermi con unanimità, perchè, se cosi non fosse stato, la divergenza si sarebbe verificata in quella fase. Sono convinto di non aver errato nella interpretazione di questo implicito stato di solidarietà, sia pu_ re nell’attesa di un nuovo elemento.
Che cosa è avvenuto, dopo, che ha fatto, in un certo senso, precipitare una situazione politica, creando mio stato di generale disagio ed il diffondersi di quello stato d’animo che vorrei definire, di perplessità, ma che è un pò più grave e del quale ha riportato l’eco in Assemblea, poc’anzi, l’òfiorevole Beneventano?
E’ avvenuto questo: la. mattina del 7 giugno mi è stato notificato dall’Ufficiale giudiziario un atto su istanza di un comitato di tre persone che si era costituito, a Catania, la sera.del giorno 5- La sera del giorno 5 tre persone, a Catania, nello studio del notare Giuffrida, si costituivano in Comitato e con telegrafica rapidità, la mattina del giorno 7, era già stato discusso, elaborato, scritto, sottoscritto a Palermo, dall’avvocato Scaduto, portato all’Ufficiale giudiziario, notificato nella sede dello Assessorato, il loro, fitto di. impugnativa del decreto del quale parliamo.
Queste circostanze potevano costituire non soltanto elementi di sorpresa, perchè difficilmente accade che si costituisca un Comitato questa sera e dopodomani mattina, in un’altra città lontana, vi sia stato il tempo che un avvocato ed un ufficiale giudiziario abbiano già rispettivamente redatto e notificato atti del genere. Io non ho altro da -dire.
A parte la sorpresa, il fatto era grave, tan-
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1229 — 27 giugno 1919
io, grave, da.determinare immediate conseguenze, perchè la notifica di questo ricorso produceva due effetti non trascurabili. Il primo, quello di spostare l’esame del mio decreto daL la competenza della Sezione consultiva del Consiglio di' giustizia amministrativa alla competenza della Sezione giurisdizionale dello stesso Consiglio. Il secondo, a neh esso importante, di dilazionarne l’esito, la sentenza, almeno sino a novembre, perchè è noto che il Consiglio, come le altre magistrature, prende ora le sue ferie e non tornerà a riunirsi prima della fine di novembre. Il fatto non poteva lasciarmi indifferènte. Ciò non era nelle mie intenzioni nè nelle intenzioni della Giunta, credo. Comunque, certamente non era sul piano dei nostri accordi, intesi nel senso di quei rapporti che concordemente ci avevano guidato durante gli sviluppi che vi ho sommariamente narrato, nè era prevista una così lunga dilazione.
Io non avevo inteso dilazionare tanto l’attuazione del mio decreto e, per giunta, sottoporlo a sentenza. Avevo aderito a che fosse chiesto su quel decreto un parere, il quale non era obbligatorio o, comunque, non sarebbe stato vincolante. Il vedere bruscamente spostata, con quel tale espediente, questa competenza iajl'una al l’altra sezione del Consiglio di giustizia amministrativa mi ha profondamente turbato, non perchè non abbia altissimo rispetto e fiducia nel 'Consiglio di giustizia amministrativa, che pongo su un piano inaccessibile ad ogni dubbio, considerato nelle sue due sezioni —- consultiva e giurisdizionale — , ina perchè, evidentemente, gli effetti non erano più quelli attesi. La situazione tutta si era profondamente modificata rispetto a quella sulla quale, tutti insieme, cordialmente, ci eravamo, vorrei dire, adagiati nell’attesa di un parere.
A questo punto, dovrei rispondere agli interpellanti ai quali, peraltro, potrebbe sembrare cbe io non abbia risposto ancora.
Mi domanda l’onorevole Beneventano perchè non costringo l’E.T.A.L. a dare esecuzione al decreto, poiché ne aveva l’obbligo così come ne ebbe il diritto. Ma, onorevole Beneventano, con che mezzo si può costringere un privato o un ente di diritto pubblico cbe sia, a dare esecuzione ad un decreto, dal quale nascono degli obblighi ma anche delle facoltà, e sul quale non era un mistero per alcuno che si fosse distesa questa remora?
All’onorevole D’Antoni devo anche rispon
dere, e domando scusa àd.entrambi se lo faccio un pò per inciso, non per togliere importanza o rilievo alle interpellanze, poiché su entrambi gli argomenti si potrà ritornare. Non mi sembra, però, che questo sia il momento di discutere i dettàgli di un decreto, mentre discutiamo ancora del decreto stesso. Se permettono entrambi i due onorevoli colleghi, proseguo nella mia esposizione. Credo, del resto, che il mio dovere sia quello di riferire ampiamente all’Assemblea, e quindi anche a loro, perchè ciascuno possa trarne le ovvie conseguenze.
Nata,, dunque, così come ho detto, l’attuale situazione, questa si manifestò subito, come era fatale, una situazione di imbarazzo e di disagio, per me principalmente, e un pò per tutti.
Dove risiedevano il disagio e l ’imbarazzo?Al dilà di quel che appariva, cioè dilazione
e spostamento di sede nel Consiglio di giustizia amministrativa.
In seno alla Giunta si era esplicitamente o implicitaaie.nle manifestata, fino a quel momento, un’innegabile solidarietà poiché, da un a'parte, non si era reagito come avrebbe potuto anche accadere e, dall’altra, non ci si era irrigiditi come pure avrebbe potuto accadere, in quanto entrambe le parti, cioè l ’Assessore cbe aveva agito e il Collegio cbe fatalmente ne assumeva un poco la responsabilità, erano pervenute a quello cbe non è stato e non va definito un compromesso, perchè veramente tale non è stato, ma a' quell’indirizzo al quale si era concordato di attenersi. Verificatasi la nuova situazione, improvvisamente, bruscamente, brutalmente, era chiaro che la mia situazione nei confronti degli altri colleghi fosse di colpo modificata, fosse stata modificata, sia pure senza colpa di alcuno dei componenti della Giunta, ma per fatto esterno, fatto che aveva, però, un particolare settore di sua provenienza e che non era certamente il mio. Nè io potevo prescindere dalla conoscenza di taluni elementi che già di per se stessi determinavano un certo imbarazzo, tanto imbarazzo da infrangere quella solidarietà che nel primo caso si era così spontaneamente costituita e manifestata, attraverso quella intesa che a me parve, e pare anche oggi, opportuna nonché doverosa e riverente per i colleghi della Giunta e per il Presidente di essa. Io non avevo volato, onestamente, tentare di imporre quella che, peraltro, poteva essere definita; una mia opinione. Ho già detto come io fossi della
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA - 1230 27 giugno 1949
opinione, confortatissima da tanti egregi pareri, che quei decreto fosse perfetto e giuridicamente inoppugnabile.
Era. però, non soltanto opportuno, ma certamente doveroso tener conto, rispettandola, di ogni perplessità dei colleglli della Giunta su questo punto, ed insieme a loro, " solidalmente, chiedere il parere del Consiglio di giu-, stizia amministrativa, La precedente base di intesa, purtroppo, come avvienile spesso anche involontariamente, nelle contingenze o , nei frangenti delle attività eomuneihente definite politiche, venne infranta, e questa volta non fu possibile il costituirsi di una. nuova solidarietà che, peraltro, avrebbe forse determinato una situazione non sostenibile o per l ’una o per l ’altra e per l'altra ancora delle parti in Giunta rappresentate. Il mio imbarazzo, onorevoli colleghi, non sorgeva soltanto dal fatto che. in questa fase, una concreta e risolutiva solidarietà non mi fu data, ma sorgeva principalmente dal fatto che la situazione, a mio avviso, era complicata da elementi che voglio considerare imponderabili, ma certo di carattere esterno. E con questo non intendo fare della polemica che non è mio compito, nè questo banco sarebbe il posto idoneo per farla, nè. del resto, è nelle mie intenzioni.
Se'così non fosse, io pensavo, un rapporto che comincia e finisce tra l’Àssemblea legislativa ed il suo organo esecutivo sarebbe rimasto chiaro.
L’Assemblea aveva dato un mandato : il Go_ verno lo aveva eseguito. Nessun imbarazzo poteva sorgere in alcuno. Il precipitare di questa situazione ha, quindi, anche adombrato nel mio spirito un particolare aspetto della situazione stessa, che certamente non contribuisce a dissipare il disagio.
Per queste ragioni e senza invocazione finale io debbo comunicare all’Assemblea che ho inteso risolvere per parte mia questo disagio, annunziando doverosamente al Presidente della Regione la mia intenzione di mettere, come faccio formalmente in questo momento, a disposizione dell’Assemblea quel mandato che direttamente dall’Assemblea mi era stato conferito. e di attendere che l’Assemblea stessa esamini la situazione e deliberi, le direttive che vorrà adottare. (Applausi dui settore indipendentista)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Presidente della Regione,
RESTINO, Presidente della Regione. Signor
Presidente, signori deputati, a me spiace la- decisione dell’onorevole Drago, non solo per la cordialità dei rapporti che c’è sempre stata e che resta riflessa, nelle dichiarazioni che egli ha fatto questa sera e che io faccio in questo momento, ma perchè ritengo che il problema tende a slittare, così, su un piano che non è quello suo proprio e non è, comunque, il piano degli interessi veri dell’autonomia regionale siciliana, che noi, in qualunque settore sediamo, qualunque sia la nostra particolare ideologia, qualunque siano i principi che ci dividono, avvertiamo come la legge prima del nostro operare nell’ambito degli uffici che lo ordinamento regionale ci assegna. Io ritengo che noi dobbiamo sforzarci di esaminare il problema pacatamente e su un piano di responsabilità che ci farebbe trovare facilmente la via della soluzione. L’autonomia deve vivere — indubbiamente questo è l ’intento di tutti — nell’ambito della legalità, con un desiderio geloso, fermo, di rivendicare tutte le nostre at-
-tribuzioni, ma anche con una volontà ugualmente ferma di affidare le nostre decisioni, qualunque sia lo spirito che le anima e la passione da cui scaturiscono, ad atti pienamente validi nella loro efficacia e tali da garantire il prestigio degli organi a cui ne è affidata la esecuzione. Per questo, proprio per questo senso di responsabilità, il Governo della Regione non ritiene che bisogna saltare questa fase, che vorrei definire della ponderazione e dello esame approfondito, per arrivare immediatamente a una fase dell’esecuzione che, badate, non sarebbe nemmeno pienamente rispondente a quella che è stata e che è; la volontà della Assemblea.
L’Assessore Drago ha richiamato la mozione votata dall’Assemblea. In.quella mozione vi è. indubbiamente, una direttiva che l’organo esecutivo regionale deve avvertire e deve porre come meta di una sua azione; ma di una azione che sia valida a l .raggiungimento dello scopo : che può essere discusso, che può incontrare dubbi o perplessità, ma che. comunque, è uno scopo che l’Assemblea, in un determinato momento, ha additato come fine utile da perseguire. Ma. badate, l’Assemblea — la quale, peraltro, spesso,, troppo spesso, è animata da un giusto spirito di gelosia delle sue attribuzioni e, quindi, è c a p t a nell’affida- re al Governo certi compiti — si è guardata bene dal dire allora che il Governo dovesse predisporre in questo campo atti da emettere senz’altro scavalcando, nella fase esecutiva, la
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volontà dell’Assemblea stessa. Sotto questi riflessi .la risposta all’onorevole Beneventano sarebbe mólto senipliee; vorrei ricordare — ma credo che questa sia una materia che molti deputati hanno in questi giorni attentamente riesaminato — che l’Assemblea si trovò allora di fronte ad un emendamento aggiuntivo alla mozione, proposto dall’onorevole Napoli. E quell’emendamento intendeva dire al Governo proprio questo : studia il problema, cerca di trovare le vie della soluzione, costruisci, un binario che possa, portare ad un determinato obiettivo.; ma la fase esecutiva è subordinata all’intervento dell’Assemblea. Nel- l ’emendamento aggiuntivo si specificava, con un riferimento tassativo, la necessità che la Commissione per la finanza — cioè un organo dell’Assemblea —- intervenisse prima ancora che il Governo deliberasse definitivamente su questa materia. E ’ vero che quest’ultima parte dell’emendamento Napoli fu soppressa, ma ciò avvenne per una considerazione, vorrei dire, estensiva dello spirito dell’emendamento stesso: si. disse che, con quella mozione, la Assemblea, intendeva soltanto porre il problema, ma non lo risolvevate che la risoluzione di esso restava di competenza dell’Assemblea belle forme che essa avesse ritenuto più opportune, su proposte che potevano venire dal Governo. Ma, comunque, nell’efficacia esecutiva, una qualsiasi iniziativa, una qualsiasi proposta governativa, restava condizionata all’intervento dell’Assemblea.
Questo risulta chiaramente e dal testo della mozione e dai numerosi interventi che, peraltro, non denunciano una volontà concorde, salda, sicura, ma un orientamento di maggioranza, il quale, nello stesso impostarsi della discussione di allora, denunciava incertezze, perplessità e, comunque, avvertiva il Governo della necessità di una meditazione.
Ebbene, che cosa ha fatto il Governo? Il Governo si è trovato di fronte ad una iniziativa dell’onorevole Drago, nata dall’impulso di realizzare, assumendo direttamente responsabilità che. potevano anche soverchiare l’ufficio dello stesso Assessore, il voto di allora. La Giunta ha ritenuto di dovere approfondire gii elementi condizionanti lq validità di questo atto, di vedere fino a che punto esso fosse uno strumento efficace, nella sua impostazione, per raggiungere un determinato obiettivo, e si è' riservata di adottare, al momento opportuno, quelle decisioni che avrebbero dovuto essere sempre sottoposte al vaglio dell’Assem
blea regionale siciliana. Questa, nella sostanza, l ’impostazione che il Governo ha ritenuto di dover dare al problema ; per cui le due interpellanze — che si richiamano Luna allo aspetto esecutivo, l’altra alla fase esecutiva, •— oggi, attravèrso la loro riunione, consentono questa risposta, la quale, signori deputati, nasce da un senso profondo e vero di responsabilità. L’Assemblea esamini questo problema, esamini il problema negli aspetti che sono stati oggi sottoposti alla, sua osservazione e dica al Governo — e lo dica nelle forme valide ed efficaci -— quale sia la strada da seguire e, qualunque essa sia, il Governo non potrà che essere esecutore di questa volontà riassumendola nella sua. responsabilità o, comunque, affidando ad altri l ’esecuzione di un deliberato preciso e tassativo dell’Assemblea regionale siciliana.
Signori deputati, i0 non ho altro da aggiungere. Vorrei soltanto formulare un augurio che, credetemi, nasce da un sentimento profondo, L’augurio che noi sappiamo, anche, in questa, occasione, trovare la via giusta, la via più confacente agli interessi della Regione : sappiamo trovarla — scusatemi se la. parola torna sovente in questa mia breve dichiarazione — con senso di responsabilità. L’Assessore Drago ha detto esattamente : non bisogna- drammatizzare questo problema', anche se cert i . argomenti, quasi per una fatalità, finiscono per diventare punti di troppo accesi contrasti. Abbiamo tante cose da fare nei posti che ci verranno assegnati -dalla volontà della Assemblea, che deve essere la volontà del popolo siciliano. Abbiamo compiti difficili da affrontare. Io non vorrei, con questo, rimpicciolire il rilievo di questo argomento ; ma sappiamo vederlo nella sua vera proporzione, uella sua vera essenza, senza sbandamenti nati chi improvvise passionalità che potrebbero farci sbagliare. Questo ve lo dico, non soltanto come Presidente della Regione, ve lo dico come uomo che crede nell’autonomia della Regione siciliana, che ritiene che essa sia ancora fermamente da servire e che crede che a questa autonomia bisogna saper, sacrificare impostazioni particolari.
Io ritengo, pertanto, che la linea, di condotta elei Governo non può essere che questa; una politica dell’autonomia fermamente ancorata al rispetto del diritto, nei limiti di questo diritto, con. una gelosa rivendicazione di tutte le nostre attribuzioni, di tutti i nostri compiti, ma con il senso anche della piena validi
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tà dell’atto a cui debbono essere affidate le decisioni di questa Assemblea. (Applausi (Hai settore democristiano e da alcuni settori della destra)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Beneventano per dichiarare se è soddisfatto.
BENEVENTANO. Onorévole signor Presidente. onorevoli colleglli; io,, evidentemente, non posso dichiararmi soddisfatto nè delle dichiarazioni dell’onorevole Drago nè di quelle del Presidente della Regione. Pur approvando l’operato dell’onorevole Drago, che io pie- munente condivido, trovo che da parte del Governo non c’è stata una tempestiva decisione, in quanto trovo completamente inutile l’aver chiesto il parere consultivo al Consiglio di giustizia amministrativa dopo che il decreto era stato emesso ; infatti, qualunque fosse il parere del Consiglio di giustizia amministrativa. la validità del decreto emesso dall’Assessore non poteva essere inficiata. Nè, tanto meno, poteva esserlo, in seguito al parere del Consiglio di giustizia amministrativa, nè tanto meno J'Assessore avrebbe potuto revocare il proprio provvedimento, ove il parere fosse stato negativo.
Qua ci troviamo in materia di diritto amministrativo. Il decreto dell’Assessore Drago aveva dato origine ad un negozio perfetto perchè. da un lato, abbiamo la richiesta dell’ente che chiede una determinata autorizzazione, dall’altro lato abbiamo l’organo amministrativo che la concedè.
DANTE. E’ una opinione.SEMINARÀ. Questa è legge, non è opinio
ne. (Animati commenti - Richiami del Presidente) '■
BENEVENTANO. Quindi, l ’incontro delle volontà è perfetto e da questo nostro negozio è nato un diritto soggettivo, un diritto perfètto e non un diritto affievolito, in quanto il negozio stesso ha attribuito determinati diritti a questo ente. I l decreto che ha emesso lo Assessore è ben differente dai decreti di concessione di suolo pubblico,, ma è molto simile al decreto emesso dall’intendenza di finanza o da altra autorità amministrativa che dà, per esempio, un diritto di derivazione di acque. Mentre il primo dà origine a un diritto affievolito, il secondo a un diritto perfetto, la cui revoca importai, da parte dell’autorità che l’ha concessa, la corresponsione di una inden
nità; quindi qualunque fosse stato il parere del Consiglio di giustizia amministrativa, il decreto dell’Assessore avrebbe dovuto avere e continuare ad avere esecuzione.
Andiamo poi al ricorso giurisdizionale. In- tanto, pur riservando all’organo competente la decisione circa la proponibilità o meno del ricorso, che secondo me è improponibile, il ricorso stesso, in linea giurisdizionale, non sospende l ’efficacia del decreto amministrativo. Sino a quando il Consiglio di giustizia amministrativa. deliberando • sull’ammissibilità o meno o sulla proponibilità o meno, del ricorso, non emetta un provvedimento di sospensione del decreto, ih decreto deve avere il suo effetto ; -quindi sia il pruno argomento sia il secondo argomento, per me non sono validi, non giustificano i motivi per cui a questo decreto non è stata data esecuzione. Di conseguenza, in questa incertezza,del Governo, io-vedo, scusate, una incapacità a reggere e sorti della Regione. (Proteste dal centro - Clamori - Richiami del Presidente)
DANTE. Le sorti della Regione per il Casinò di' Taormina! Ma mi fàccia il favore!
BENEVENTANO II Governo, quando emette un atto deve emetterlo nella, sua piena efficienza — e lo deve, sapere — oppure il Governo ha emesso un atto alla leggera, e allora avrebbe dovuto sconfessarlo immediatamente; non l’ha, sconfessato e, con ciò, ha fai. to propria l’efficacia elei decreto. In conseguenza, io non posso dichiararmi soddisfattodelle dichiarazioni del Governo e mi riservo di presentare una mozione in merito. (Applausi d'ai settore monarchico)
PRESIDENTE. Ha facoltà di p-arlaie lo onorevole D’Antoni, per dichiarare se è soddisfatto.
D’ANTONI! Signor Presidente, onorevoli colleglli, le dichiarazioni dell’onorevole Drago, seguite da quelle del Presidente della Regione, hanno fatto cadere qualsiasi interesse alla mia interpellanza, essendo venuto meno H presupposto di essa. Ormai la discussione è posta sulla validità del decreto emesso dallo Assessore. Io ritenevo che si trattasse di un decreto estremamente importante. Preoccupato del contenuto e della sostanza di esso, invocavo chiarimenti. Ma, poiché il provvedimento rimane nel limbo delle cose incerte, la mia interpellanza viene a perdere ogni valore. Comunque, l’esigenza da me rappresenta-
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ta —■ cioè che una decisione di tale importanza non possa essere presa senza il controllo e una deliberazione precisa dell’Assemblea —■ è stata accolta dalla parola autorevole del Presidente della Regione.
Sono sempre stato geloso dei diritti di questa Assemblea, che non voglio impoverita, ma resa sempre più ricca di volontà e di iniziative.
Non devo dire altro. Non posso dichiararmi nè soddisfatto nè insoddisfatto. Di una cosa sola non sono soddisfatto, e cioè che le cose utili attendono ancora di essere fatte. (Approvazioni dal centro)
MONTAEBANO. Chiedo di parlare.PRESIDENTE. Ne ha facoltà ; le ricordo,
però, che il regolamento non consenie che altri deputati possano prendere la parola sulle interpellanze.
.MONTAI. HA NO. Non prendo la parola sul merito delle interpellanze, poiché io non sono firmatario di nessùna delle due. Sono stato, però. nell’Aula e, se non mi sbaglio, ho sentito fare delle dichiarazioni molto gravi, sia da parte dell’Assessore che la parte del Presidente della Regione. L’Assessore, se non ho capito male, intende rimettere il suo mandato all’Assemblea. Quindi, credo che questa parte della questione relativa alle dimissioni dello Assessore, non sia esaurita, tranne che lo stesso non dichiari di ritirare quello che ha detto prima.
PRESIDENTE. Non è esaurita.MONTALBANO. Ritengo che, su quanto
concerne la presentazione delle dimissioni dell’Assessore l’Assemblea debba pronunziarsi in seguito ad un dibattito e chiedo che sia fissato il giórno in cui debba aver luogo questo dibattito : se stasera stessa o nella seduta di domani.
PRESIDENTE. Evidentemente, le interpellanze sono esaurite. La- discussione sulle dimissioni dell’onorevole Assessore al turismo potrà aver luogo dopo che le dimissioni stesse saranno poste all’ordine del giorno.
La seduta è rinviata a domani alle ore 18 col seguente ordine del giorno :1. — Comunicazioni.2. — Esame della richiesta di procedura di ur
genza, relativa al disegno di legge di iniziativa parlamentare :
« Cortese ed altri. « Istituzione dello Ente siciliano zolfi ».
'3. — Discussione dei seguenti disegni di legge :a) « Ratifica del D.L.P.R.S. 30 settem
bre 1948, n. 23, concernente l’applicazione nella Regione Siciliana della legge 18 agosto 1948, n. 1140, recante norme circa il contratto di affitto di fondi rustici e di vendita, delle erbe per il pascolo » (188) (Seguito);
b) « Nioastro ed nitri. « Impiego dei prodotti delle miniere di asfalto di Ragusa nelle strade della Regione » (160) ;
c) « Ratifica del D.L.P.R.S. 13 agosto 1948, n. 18, concernente la recezione del Capo 2° del P. L. 16 aprile 1948, n. 830, recante norme per i concorsi a posti di maestro elementare » (175) ;
d) « Cacaiola. « Sistemazione nei ruoli degli insegnanti elementari dei mutilati ed invalidi di guerra abilitati all’insegna-
■ mento » ( 196) :e| « Classificazione delle locande »
(Mi Ì@Ì SEI II ■■ fi) « Ratifica del D.L.P.R.S. 15 ottobre1947, n. 94,- concernente l’istituzione di lina Commissione consultiva presso la Presidenza regionale » (170) ;
g) « Ratifica del D.L.P.R.S. 30 ottobre1948, n. 27, riguardante l’applicazione nel territorio della Regione Siciliana del D. L. 24 aprile 1948, n. 588,- con aggiunte e modificazioni relative al conferimento dei posti disponibili nei ruoli della Camere di commercio, industria e agricoltura » (202) :
h) « Ratifica del D.L.P.R.S. 17 febbraio1949, n. 2, concernente la refezione scolastica per l’anno 1948-49 » (228)) ;
i) « Ratifica del D.L.P.R.S. 17 febbraio1947, n. 1, concernènte l’istituzione di 500 corsi di scuole popolari per l ’anno scolastico 1948-49 » (227) ;
l) « Ratifica del D.L.P.R.S. 28 agosto1948, n. 21,„ concernente l’applicazione nel territorio della Regione Siciliana del D. L.C.P.S. 27 dicembre 1947, n. 1710, e della legge 6 agosto 1948, n. 1095, recante norme per la concessione delle terre incolte ai contadini » (178) ;
m) G-ermanà. « Abrogazione del decreto dell’Alto Commissario della Sicilia n. 5 - Cab. in data 2 gennaio 1947 » (146) ;
n) « Ratifica del D.L.P.R.S. 31 ottobre n. 90. concernente il divieto d’impiego di olio nella saponificazione » (104) ;
Discussioni, f. 162. (500)
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1234 —
\
o) « Ratifica del D.L.P.R.S. 12 giugno 1948, i l 12. concernente l'abrogazione del D L.P.R.S- 31 ottobre 1947, n. 90, relativo al divieto d'impiego di olio d’oliva nella saponificazione » (161) ;
f) Adamo Domenico. « Schema di disegno di legge da proporre al Parlamento Nazionale recante norme relative al territorio di produzione ed alle caratteristiche del vino tipico denominato « Passito di Pantelleria » (230) ;
q) « Schema di provvedimento da proporre al Governo Nazionale recante norme per il passaggio dello Stato alla Regione degli Uffici finanziari e delle relative attribuzioni » (32) ;
r) « Riconferma del personale non di
27 giugno 1949
ruolo assunto dal Governo regionale » (155);
s) Germana. « Deroga alle norme ordinarie circa l’impianto, e l’uso di gruppi elettrogeni di limitata potenza nel territorio della Regione » (143),
4 .— Dimissioni dell’Assessore effettivo onorevole Drago Gaetano ed eventuale sosti-
. tazione. _ •
La seduta è tolta alle ore 23,05.
DALLA DIREZIONE DEI RESOCONTIIL DIRETTORE
Dott. Giovanni Morello
TIPOGRAFIA S. PEZZINO E F. - PALERMO
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 1235 — 27 giugno 1949
A llegato.
scritta ad interrogazione.
SAPIENZA GIUSEPPE. — « Al Presidente delta Regione ed 'all’ Assessore ai trasporti- -— Per sapere perchè il treno notturno 911, che da Messina va a Catania, non si ferma a S. Alessio Siculo, arrecando gravi danni non solo al Comune di S. Alessio ma a quelli di Forza D’Agrò. Limina, Antillo, Roccafiorita. » (Annunziata il 21 giugno 1949)
R isposta. —- « La fermata del treno notturno 911 alla Stazione di Forza D’Agrò . S. Alessio è stata disposta per il 1 luglio p. v. »(21 giugno 1949)
L’Assessore delegato Vbrducci P aola