diamo voce - altervista

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Diamo Voce Comunità Parrocchiale San Donnino M. - Cicognolo Diamo Voce S. Donnino 2013 Alla Scuola dei Talenti Carissimi parrocchiani. Desidero raggiungere ognuno di voi in questo nuovo tratto di strada per condividere con voi un cammino, una vicinanza, un essere anche se forse, tante volte, le nostre strade, segnate dalla quotidianità, non si incrociano. Comunque il pensiero, la preghiera per tutti, vicini e “lontani”, frequentatori della realtà parrocchiale e no, è sempre assicurata ogni giorno. Questo nuovo anno pastorale inizia con uno slogan che ci viene consegnato, affidato dai Vescovi italiani nella nota “Il laboratorio dei talenti”, che mette in luce la bellissima storia oratoriana e sottolinea la pas- sione di quanti, ieri come oggi, credono nella proposta dell’Oratorio. Nella nota dei Vescovi viene definito l’Oratorio come “laboratorio, un intreccio di relazioni, cammini, identità e proposte in cui viene seminato ogni giorno l’annuncio del Signore morto e risorto, nelle calde giornate di Grest, come nei momenti forma- tivi invernali, mentre è al lavoro un’equipe catechistica o quando ci si trova per giocare nel cortile”. Anche il nostro Oratorio è e può diventare sempre più luogo dell’annuncio di quella speranza e positività che il Vangelo semina nella nostra vita. Vi propongo il messaggio che il nostro Vescovo affida ai nostri Oratori e alle nostre comunità augurandovi un buon cammino. Carissimi, con tutta la Diocesi approfondiremo ancora l’attenzione al mondo della scuola, luogo in prima linea nella cura dei più giovani e nell’elaborazione culturale e formativa. Come ho più volte sottolineato, ci occupia- mo di scuola a partire dai ragazzi e dagli adulti che la abitano, consapevoli che alle comunità cristiane sta a cuore la formazione globale della persona, la sua dimensione di irripetibile dono e di preziosità inesti- mabile, anche nella fatica del rapporto tra le generazioni e nella precarietà degli orizzonti. Le suggestioni della Nota CEI sull’Oratorio Mentre teniamo viva questa attenzione e la componiamo con le proposte e le attività ordinarie delle nostre parrocchie, richiamo il pensiero sulla vita e il cammino dei nostri Oratori. Lo scorso aprile come Vescovi italiani abbiamo consegnato a tutti la nota “Il laboratorio dei talenti”, che mette in luce la bellissima storia oratoriana e sottolinea la passione di quanti, ieri come oggi, credono nella proposta dell’Oratorio. Vorrei soffermarmi con voi brevemente su alcuni passaggi del documento che già ad una prima lettura esprime tratti simili a tanti spunti delle Linee progettuali da me affidate nel 2009 agli Oratori cremone- si. Innanzitutto il titolo: noi Vescovi guardiamo al variegato mondo oratoriano come ad un vero e proprio laboratorio, un intreccio di relazioni, cammini, identità e proposte in cui viene seminato ogni giorno l’an- nuncio del Signore morto e risorto, nelle calde giornate di Grest come nei momenti for- mativi invernali, mentre è al lavoro un’équipe catechistica o quando ci si trova per giocare nel cor- tile. Un “laboratorio” di libertà, incontri e inviti, resi possibili dalla presenza forte e discreta, appassionata e fedele di tanti che operano in Oratorio: in primo luogo i sacerdoti che nella nostra Diocesi da sempre amano l’Oratorio; e non è un caso che diversi abbiano scoperto la propria vocazione al ministero fin da giovanissimi nel tempo gratuito passato in Oratorio! Ma ci sono anche tanti laici, genitori e giovani che prestano il loro servizio perché quel laboratorio inneschi davvero le dinamiche dell’accoglienza, dell’essere chiamati per nome, del saluto dato, della proposta formativa, di preghiera, di ascolto. E poi è la volta delle famiglie, dei ragazzi e dei giovani che non si vergognano di frequentare l’Oratorio e di aderire alle sue proposte. Certo non tutti transitano automaticamente dal cortile al cammino di catechesi e poi ad una vita cristiana regolare, ritmata dalla celebrazione del giorno del Signore. Spesso riscontriamo fatiche nell’annuncio e nella sua accoglienza e proviamo frustrazione e senso del limite. Ma l’attuale condizione giovanile – specchio di una cultura più generalmente fredda o indifferente alla fede – rende anche l’Oratorio – forse oggi più di ieri – un luogo missionario, come accade per la Parrocchia che non coincide materialmente se non in percentuale ridotta

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Diamo VoceComunità Parrocchiale San Donnino M. - CicognoloDiamo Voce

S. Donnino 2013

Alla Scuola dei TalentiCarissimi parrocchiani. Desidero raggiungere ognuno di voi in questo nuovo tratto di strada per condividere con voi un cammino, una vicinanza, un essere anche se forse, tante volte, le nostre strade, segnate dalla quotidianità, non si incrociano. Comunque il pensiero, la preghiera per tutti, vicini e “lontani”, frequentatori della realtà parrocchiale e no, è sempre assicurata ogni giorno.Questo nuovo anno pastorale inizia con uno slogan che ci viene consegnato, affidato dai Vescovi italiani nella nota “Il laboratorio dei talenti”, che mette in luce la bellissima storia oratoriana e sottolinea la pas-sione di quanti, ieri come oggi, credono nella proposta dell’Oratorio. Nella nota dei Vescovi viene definito l’Oratorio come “laboratorio, un intreccio di relazioni, cammini, identità e proposte in cui viene seminato ogni giorno l’annuncio del Signore morto e risorto, nelle calde giornate di Grest, come nei momenti forma-tivi invernali, mentre è al lavoro un’equipe catechistica o quando ci si trova per giocare nel cortile”.Anche il nostro Oratorio è e può diventare sempre più luogo dell’annuncio di quella speranza e positività che il Vangelo semina nella nostra vita. Vi propongo il messaggio che il nostro Vescovo affida ai nostri Oratori e alle nostre comunità augurandovi un buon cammino.

Carissimi,con tutta la Diocesi approfondiremo ancora l’attenzione al mondo della scuola, luogo in prima linea nella cura dei più giovani e nell’elaborazione culturale e formativa. Come ho più volte sottolineato, ci occupia-mo di scuola a partire dai ragazzi e dagli adulti che la abitano, consapevoli che alle comunità cristiane sta a cuore la formazione globale della persona, la sua dimensione di irripetibile dono e di preziosità inesti-mabile, anche nella fatica del rapporto tra le generazioni e nella precarietà degli orizzonti.

Le suggestioni della Nota CEI sull’OratorioMentre teniamo viva questa attenzione e la componiamo con le proposte e le attività ordinarie delle nostre parrocchie, richiamo il pensiero sulla vita e il cammino dei nostri Oratori. Lo scorso aprile come Vescovi italiani abbiamo consegnato a tutti la nota “Il laboratorio dei talenti”, che mette in luce la bellissima storia oratoriana e sottolinea la passione di quanti, ieri come oggi, credono nella proposta dell’Oratorio.Vorrei soffermarmi con voi brevemente su alcuni passaggi del documento che già ad una prima lettura esprime tratti simili a tanti spunti delle Linee progettuali da me affidate nel 2009 agli Oratori cremone-si. Innanzitutto il titolo: noi Vescovi guardiamo al variegato mondo oratoriano come ad un vero e proprio laboratorio, un intreccio di relazioni, cammini, identità e proposte in cui viene seminato ogni giorno l’an-nuncio del Signore morto e risorto, nelle calde giornate di Grest come nei momenti for- mativi invernali, mentre è al lavoro un’équipe catechistica o quando ci si trova per giocare nel cor- tile. Un “laboratorio” di libertà, incontri e inviti, resi possibili dalla presenza forte e discreta, appassionata e fedele di tanti che operano in Oratorio: in primo luogo i sacerdoti che nella nostra Diocesi da sempre amano l’Oratorio; e non è un caso che diversi abbiano scoperto la propria vocazione al ministero fin da giovanissimi nel tempo gratuito passato in Oratorio! Ma ci sono anche tanti laici, genitori e giovani che prestano il loro servizio perché quel laboratorio inneschi davvero le dinamiche dell’accoglienza, dell’essere chiamati per nome, del saluto dato, della proposta formativa, di preghiera, di ascolto. E poi è la volta delle famiglie, dei ragazzi e dei giovani che non si vergognano di frequentare l’Oratorio e di aderire alle sue proposte. Certo non tutti transitano automaticamente dal cortile al cammino di catechesi e poi ad una vita cristiana regolare, ritmata dalla celebrazione del giorno del Signore. Spesso riscontriamo fatiche nell’annuncio e nella sua accoglienza e proviamo frustrazione e senso del limite. Ma l’attuale condizione giovanile – specchio di una cultura più generalmente fredda o indifferente alla fede – rende anche l’Oratorio – forse oggi più di ieri – un luogo missionario, come accade per la Parrocchia che non coincide materialmente se non in percentuale ridotta

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con la comunità cristiana. Mi preme a questo proposito condividere con tutti che in Oratorio non si creano élites separate, ma si accoglie per proporre, ci si fa prossimi – per recuperare la prospettiva principale della Nota CEI – per dischiudere ai più giovani il fascino del Vangelo. È il segreto e la forza della Parrocchia, Chiesa tra le case della gente, che ha nell’Oratorio il suo riverbero di dialogo educativo, festa, spazio di gioco, carità, servizio, catechesi, momenti aggregativi.La seconda parola a cui vi rimando è “talenti”. Sappiamo che Gesù stesso ha utilizzato questo termine (un’antica moneta imperiale) per raccontare quanto ciascuno di noi è prezioso, unico, e al tempo stesso richiesto di prendere sul serio la propria libertà, i propri “numeri”, diventando grande nella scoperta del bene che può essere e fare per gli altri. Dobbiamo credere che in Oratorio sia ancora possibile non solo annunciare Gesù con segni più o meno tradizionali, quasi fosse un retaggio del passato o una specie di maestro ispiratore, ma proporre anche il suo stile di vita, le sue scelte radicali e belle, il suo essere vivo come risorto, sino a far scorgere ai più giovani il fascino della vocazione cristiana: quella generale che ci rende tutti discepoli del Vangelo, e quella particolare, che chiede a ciascuno di rispondere sempre meglio alle provocazioni che il Signore semina sul nostro cammino. Il pensiero va certo al Seminario che entra in un periodo di grave scarsità nume- rica, ma non possiamo dimenticare che il Vangelo promette una chiama-ta per ciascuno e lega la felicità alla scoperta del “sogno” che Dio ha su ciascuno.

Come impiegare i miei talenti? Quali sono? In che direzione farli crescere?Sappiamo il rimprovero che Gesù muove nella parabola a chi per paura nasconde l’unico talento, prezioso proprio perché il solo a disposizione! I nostri Oratori, con i loro percorsi e le loro figure, devono riscoprirsi missionari presso i più giovani, spesso disorientati dinanzi all’enfasi della crisi, ad adulti preoccupati di lasciarli troppo bambini, al rischio di scelte percepite sì come belle, ma troppo impegnative! Diciamo a tutti noi e ai nostri ragazzi: buttiamo via la paura e il senso di resa! Credo che gli Oratori, attraverso la loro pedagogia più propria, quella della gratuità e del dar valore a ciascuno, siano i luoghi adatti perché la vita come vocazione sia rilanciata, apprezzata, ricercata. Chiedo ai sacerdoti e ai genitori, agli educatori e ai catechisti di condividere questo respiro: continuiamo a sognare in grande e proporre i sentieri di un’umanità che non si lega al denaro o agli oggetti della tecnologia, ma sa vivere ideali grandi. Solo così l’Oratorio sarà un laboratorio di talenti.

L’intelligenza per l’Oratorio di oggiSo che la vita dei nostri Oratori è a volte attraversata anche da povertà che sfidano e sfiancano: i limiti di tante famiglie e giovani, anche molto piccoli, che manifestano precarietà economiche, culturali, educative, spirituali. So che non mancano riverberi negli Oratori del disagio e della fatica di molti adolescenti e giovani, segnati da solitudini e contraddizioni.C’è per contro una povertà anche nostra nel garantire relazioni educative e proposte adeguate: penso ai sa-cerdoti soli e non più giovani, animati sì da grande passione pastorale, ma spesso chiamati ad interagire con situazioni complesse e gravi; penso alla scarsità di laici per la custodia e la relazione educativa nei nostri Oratori; penso ai preti più giovani, immessi già nei primi anni di ministero in contesti complessi soprattutto sul piano sociale. Su questi fronti occorre interrogarsi con animo forte e sereno, e non chiudersi in un cliché del passato. Tanti fenomeni ci sopravanzano e non sono immediatamente governabili. Eppure alcuni passi decisi nella direzione della pastorale integrata potranno costituire vere risposte pastorali a fronte della giusta lamentela e dello smarrimento: Oratori disposti di più a collaborare, soprattutto se a servizio di un territorio omogeneo (un unico comune ad es., o una zona abbastanza identificata..), comune formazione degli operatori e dei cate- chisti, sino ad una maggiore interazione con il territorio; individuazione di figure riconosciute e in alcuni casi anche professionali.Nessuno può più ritenersi un’isola felice o spegnersi per inedia e stanchezza. Non possiamo permetterci di disperdere le energie migliori che dalla pastorale giovanile rimbalzano alla domanda più complessiva su come stanno camminando le nostre comunità con i loro sacerdoti: su di una via di comunione? Con passi concreti e ragionevoli in questo senso?

Un invito per tuttiCarissimi, mentre sfogliamo la Nota CEI dedicata agli Oratori, ci sentiamo sfidati ad onorare con intel-ligenza la tradizione che la nostra Chiesa ci ha consegnato. Facciamolo continuando le iniziative avviate

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SERVIZIO: CONDIVISIONE E AMICIZIA

Anche quest’estate Don Francesco ha riproposto l’esperienza caritatevole a Roma.Una “vacanza” educativa che ci ha permesso sia di visitare Roma e avere del tempo per stare insieme sia di offrire servizio alla mensa della Caritas di Ostia.Si è trattata di un’esperienza abbastanza toccante dal mio punto di vista, dal momento che ci ha permesso di vedere la povertà con i nostri occhi e di viverla.Nel corso di una settimana abbiamo incontrato molte persone con le loro storie e le loro esperienze.Abbiamo raccolto ad esempio gli sfoghi di chi è stato cacciato di casa, oppure di chi, emigrato da un altro Paese, lavora in Italia ma decide di vivere una vita di sacrifici per poter mandare tutti i soldi guadagnati alla famiglia.Questa esperienza mi ha insegnato ad ascoltare chi decideva di aprirsi per raccontarmi ciò che l’aveva spin-to in una condizione di miseria, ma anche a rispettare chi mi allontanava e volva stare solo, senza parlare con nessuno.Stare dietro al bancone a servire loro i pasti significava osservare anche i comportamenti delle persone che venivano.La povertà spesso li metteva nella condizione di trovarsi in difficoltà davanti alle scelte di cibo. Ci sono state però anche quelle persone che nonostante tutto non hanno mostrato gratitudine verso questo servizio, lamentandosi e buttando il cibo: l’esperienza mi ha anche insegnato che è importante donare il mio servizio agli altri senza pensare che sia apprezzato da tutti e senza pretendere ringraziamenti, ma solo per la gioia di farlo.Credo che questa esperienza possa essere davvero utile a molti ragazzi che vivono intorno a noi che danno il giusto valore a tutte le possibilità che le loro famiglie offrono loro e che spesso non sanno assaporare la bellezza di donare parte di sé agli altri.

Sabrina Panato

(penso all’attenzione ai 20-30enni, alla presenza nel “cortile” oratoriano...) valutando quali energie possia-mo spendere sul versante dell’educazione dei giovani e dei giovanissimi. Le opzioni sul terreno ci sono. Pensiamole con entusiasmo nelle Parrocchie e nelle zone pastorali, con la serenità che ci viene dal voler servire quel tesoro di talenti che sono i più giovani delle nostre comunità.In attesa di incontrarci nelle varie occasioni lungo il prossimo anno pastorale, vi assicuro la mia preghiera e la mia benedizione

+ Dante, vescovo

4 S. Donnino 2013

Quest’anno, dopo aver finito gli esami di terza me-dia, ho colto l’opportunità di andare al campo esti-vo tenutosi a Pejo.Il giorno prima della partenza ero abbastanza agita-to, perché era il primo campo estivo a cui parteci-pavo, ma anche perché, al momento non conoscevo ancora nessun altro “partecipante” oltre a mio fra-tello e i miei compaesani.Durante il corso del campo ho avuto modo di co-noscere nuove persone grazie ai giochi di squadra e alle scorribande notturne che effettuavamo prima di andare a letto tra una stanza e l’altra dell’alber-go, e ho visto nuovi paesaggi meravigliosi, che non dimenticherò anche se l’anno prossimo ci sarà un cambio di rotta: la nuova destinazione sarà a Santa Caterina.Ringrazio gli animatori, che mi hanno fatto vivere momenti memorabili, l’accoppiata don Francesco-Silvano, in quanto sono stati le nostre guide insie-me ai frati Richard e Justin,che sono stati per noi come dei fratelli maggiori, ma soprattutto perché mi hanno fatto pentire di non esserci andato prima.

Luca Parizzi

Eccomi qui a raccontare quello che è stato, e penso sarà, il mio ultimo campo estivo zonale organizzato dalle parrocchie di Cicognolo, Pessina Cremonese, Isola Dovarese, Vescovato e Grontardo e guidato dalla esperta coppia Don Francesco-Silvano. Dico questo perchè, molto probabilmente, mentre il re-sto del gruppo di amici ormai molto affiatati sarà a divertirsi in Val di Sole, io sarò impegnato con gli esami di maturità; così ora voglio condividere tutto ciò che ho provato durante quest’ultimo soggiorno a Pejo fonti; anzitutto questo soggiorno si è distinto per la ristrettezza del gruppo di partecipanti, che ha però permesso ai nuovi entrati di integrarsi nel migliore dei modi, e per l’esigua differenza di età e di numero tra animatori e animati che ha permesso a questi ultimi di ridurre quel “timore reverenziale” che spesso si ha verso chi è più grande, e che ha sti-molato allo stesso tempo gli animatori a mettersi in gioco ulteriormente prendendo direttamente parte alle iniziative organizzate; di conseguenza, tra gite, giochi, cacce al tesoro e partite a calcio e a pallavo-lo si è avuto modo di trovare un’occupazione sem-pre senza mai stancarsi o annoiarsi. Questo dunque è stato il miglior modo per salutare e ringraziare un paese che ci ha ospitati per molti anni riservandici la migliore accoglienza e la migliore cordialità... Prossima tappa Santa Caterina!!!!

Simone Parizzi

PEJO

Vi siete mai domandato cosa significa GREST??

Ecco qui GRuppo ESTivo…in realtà, dopo l’espe-rienza di quest’estate mi sento di allargare il signifi-cato di quest’esperienza.

Il GREST è Gratitudine……

Il GREST è Responsabilità. Nonostante il periodo post scuola, dove i ragazzi sentono da subito l’odo-re delle vacanze, dove il sole batte in testa con una violenza di quasi 40°, dove la giovane età degli ani-matori a volte fa dimenticare che sono soprattutto educatori, il GREST quest’estate ha subito il fascino della responsabilità di giovani che nonostante un letto comodo alle 8 di mattina, si sono presi l’impegno di partecipare attivamente a quest’avventura alla quale avevano detto sì già qualche mese prima.Tutto ciò condito dalla Responsabilità di adulti che hanno supervisionato e tirato le file organizzative per procedere nei migliori dei modi, la responsabilità di vedere ogni singolo bambino e ragazzo come se fossero nostri, l’attenzione al gioco, al pianto, allo scherzo, al cibo, alla relazione…la responsabilità di un periodo che non è solo di tre settimane, bensì per molto più tempo se restano nel cuore insegnamenti e dedizione.

S. Donnino 2013 5Il GREST non si ferma qui perché è anche Entusiasmo… e dove meglio di un gruppo di bambini e ragazzi si può respirare?? Entusiasmarsi per una battuta, per l’atteggiamento insolito di qualche “grande”, per i più pratici laboratori, per la pizza del venerdì ed i buoni pranzetti preparati con il sorriso dalle nostre brave cuo-che, per un gioco dal quale inizialmente ci si voleva defilare, ma che risulta essere troppo breve proporzio-nato al divertimento, per i talenti di un amico, per la vincita della propria squadra…l’entusiasmo esternato in sorrisi gioiosi, in coccole gratuite come ringraziamento, rendono un semplice centro estivo qualche cosa di molto più sofisticato.

La “esse” di GREST non può che essere Simpatia, Scherzo, Serenità. Le relazioni combinate con questi in-gredienti, diventano delle bombe vaganti, pronte a scoppiare in ogni momento ed a coinvolgere chi trovano sulla loro strada. Le potenzialità, in questo senso, di bambini ed animatori a volte sono state fondamentali per alleggerire piccoli disguidi che si potevano creare…e poi diciamola tutta, è stato sufficiente vedere don Francesco galleggiare nell’acqua della piscina del Fadigati, non certo per sua iniziativa, ed un gruppo di giovani “coraggiosi” ridersela sul bordo vasca…un bello Scherzo Simpatico!

Ed infine, ma non certo ultimo il GREST è Talento… ebbene sì ogni bambino, ragazzo, animatore, adulto si è prodigato perché uscissero i talenti di ognuno, proponendoli in uno spettacolo finale decisamente difficile nella realizzazione. Acrobazie, clown, bolle, palloni e palloncini, pattini, musica…ad ognuno il suo spazio, ad ognuno lo spazio per poter esternare ciò che è attraverso anche le sue paure ed i suoi limiti.

No, non mi sono scordata…il GREST è soprattutto Gratitudine, per chi si è preso l’impegno di cucinare ogni giorno per noi, per chi ci ha fatto pregare, per chi ci ha fatto divertire, per chi ci ha ripreso, lasciandoci comunque la possibilità di sbagliare e di capire, per chi ha pulito e riordinato il caos di una mandria di bam-bini gioiosi, per chi si è commosso, per chi ha ascoltato, per chi non ha lasciato da solo il più timido, il più problematico, per chi ci ha dato una carezza e per chi ci ha dato regole da rispettare… ma soprattutto grazie a Dio, attraverso il quale tutto ciò è stato possibile!!

Ecco qui…GREST…GRAZIE!!!!!!!!

Francesca

6 S. Donnino 2013

Paella

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Premiazione Cantacicognolo

Festa del Dosso - Volontari

MOMENTI DI VITA PARROCCHIALE

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S. Donnino 2013 7

Nel mese di maggio, dedicato alla nostra Mamma Celeste, un gruppo di parrocchiani ha vissuto un mo-mento spirituale intenso recandosi in pellegrinaggio, da lunedì 6 a Mercoledì 8, presso la grotta di Massa-bielle a Lourdes.Dopo un piacevole viaggio in aereo, con atterraggio “morbido” presso l’aeroporto di Lourdes, il gruppo si è subito diretto presso l’Hotel per depositare i vari bagagli.E’ quindi iniziato il nostro cammino spirituale che ci ha portato verso la grotta ove è apparsa la Vergine Maria.In compagnia di Maria ci siamo soffermati a contem-plare Gesù. Lei che si è fatta discepola e testimone del Figlio, ci invita e ci educa a conformarci a Lui, a percorrere la via verso Gerusalemme per rigenerare la nostra esperienza di ogni giorno.Toccante l’incontrare tanti ammalati anche gravi ma che, pieni di fede in Gesù Cristo ed in Maria sua e nostra madre, vivevano con serenità le loro sofferen-ze unendole a quelle patite da Lui sulla croce.La sera stupenda l’esperienza di preghiera con la re-cita del Santo Rosario e la processione con la statua della Vergine lungo i viali circostanti il santuario.Lungo quei viali ci siamo messi in cammino per riu-scire a scoprire la grazia della chiamata del Signore che attraverso Maria ci porta verso la sua sequela.Martedì ci siamo ritrovati per la celebrazione comu-nitaria della Santa Messa nella Basilica Superiore, abbiamo visitato le Basiliche del Santuario, i luoghi di vita di Bernadette terminando la giornata con la recita del rosario davanti alla Grotta in collegamento diretto con la televisione TV2000 e la processione serale.In questo giorno il nostro sguardo si è fissato sul Fi-glio e guidati da Maria, segno di consolazione e di sicura speranza, donna eucaristica per eccellenza, conformare sempre più la nostra a Cristo per annun-ciare con la vita la gioia del Risorto.Durante le giornate abbiamo avuto anche momenti personali per dedicarci alla preghiera, accostarci al Sacramento della Riconciliazione, riflettere nel no-stro cuore sul cammino personale di fede.Mercoledì la mattina è stata dedicata alla celebrazio-ne eucaristica e altri momenti di preghiera e racco-glimento.Nel pomeriggio partenza verso l’aeroporto per il ri-torno in Italia con l’aereo che durante l’atterraggio, a causa del maltempo ci ha procurato un pò di batti-

cuore; ma la nostra Mamma era sempre presente per proteggerci..!!!!!!!!!Ora si ritorna nella propria casa, nella propria fami-glia, nella propria comunità, alle nostre preoccupa-zioni, alla quotidianità della nostra vita.Lasciamoci però scuotere dall’annuncio del Vange-lo, dalla forza della Parola, dicendo ogni giorno il nostro “Eccomi”, testimoniando con gioia la forza del mistero di salvezza che scaturisce da Gesù Cri-sto.La nostra chiamata alla santità, che scaturisce dal vi-vere il nostro discepolato con il Risorto, si fa storia nelle occupazioni di sempre, nella passione di la-sciarci incontrare da Cristo per vivere con gioia la nostra vita.

Cesare Galantini

Pellegrinaggio a Lourdes

Siamo partiti molto presto, ho dormito il pomeriggio precedente per poter rimanere sveglio e con ansia pronto, preparato per raggiungere questo luogo fran-cese di preghiera per la mia prima volta.Come a Fatima e a Medjugorie appena arrivato in camera d’albergo, parto subito in quell’ambiente sconosciuto, vagando solitario, meditando e, nello stesso tempo, guardando tutto quello che il destino ti offre agli occhi. Ho visitato per primo la Grotta e poi la chiesa e percepivo intorno a me una sofferen-za multidimensionale delle persone, ma nello stesso tempo, come è successo a me, viene appagata perché ritornando a casa ci si sente dentro molto meglio di prima, a causa della nostra monotonia sedentaria che abbraccia tanto del nostro tempo.Questa esperienza è un modo di condividere espe-rienze del quotidiano come impegno di riportare i nostri legami e le nostre relazioni a quell’igiene spi-rituale che ci consente di essere nella giusta relazio-

MAGGIO 2013Pellegrinaggio a Lourdes

8 S. Donnino 2013

Pellegrinaggio a Padova

Si prosegue il cammino per arrivare a visitare la Basilica di Sant’Antonio dove alle ore 11,00 assistiamo alla S. Messa con la concelebrazione da parte di Don Francesco. La Basilica del Santo e’ uno straordinario luogo di fede e di arte, conserva delle reliquie e tessuti del Santo. Nel Piazzale antistante alla basilica si erge la scultura del Gattamelata, modellata e fusa dopo sei anni di tentativi e fatiche (1447-53), è un capolavoro, fra i massimi del Rinascimento, del toscano Donatello e da molti giudicata la più bella statua equestre d’ogni tempo assieme ai cinque cavalli della Basilica di S. Marco a Venezia.

In occasione dell’Anno della Fede il nostro parroco Don Francesco ha proposto di effettuare un pellegri-naggio a Padova. L’iniziativa ripropone la dimensione religiosa del «cammino», come esperienza personale o comunitaria, e può essere motivo di riflessione e di arricchimento spirituale per coloro che scelgono la Basilica del Santo di Padova per compiere un pellegrinaggio, desiderosi di fare un cammino che rafforzi il loro legame con Dio. Il pellegrinaggio è un momento di grazia, un’esperienza collettiva vissuta dai parroc-chiani in un reciproco coinvolgimento di memorie e sentimenti; un’occasione per sperimentare la presenza e la forza di Dio che rende sicuri i nostri passi e segue con amore il cammino di chi crede in lui. La partenza in pullman, da Cicognolo, è avvenuta alle ore 7,00 di Domenica 22 Sett. 2013. Il viaggio è durato circa due ore e mezza. All’arrivo subito ci siamo indirizzati verso il centro arrivando così nei pressi di Prato della Valle e quindi alla Basilica di Santa Giustina. La grandiosa Basilica è la più importante opera architettonica di Padova. Straordinariamente affascinante la posizione laterale ed asimmetrica rispetto a quel capolavoro di scenografia quale è il Prato della Valle. L’interno è la realizzazione più compiuta delle idee rinascimentali, uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale.Uno spazio ideale e grandioso, nel quale si materializza l’equilibrio tra volumi e luce.

ne con il mondo, che ci arricchisce e che ci fa sentire fino in fondo persone.Ci sono fatti che non si possono dimenticare, come quel padre e quella madre con il bambino di sette anni in carrozzella davanti alla grotta a pregare, op-pure leggere nello sguardo di quella giovane tedesca, anche lei sulla carrozzella, che fissava la fiamma del-la candela che la sua accompagnatrice aveva posato, o come quella madre disperata che era venuta a pre-gare per il figlio drogato. La sensibilità e l’altruismo sono un passo importante verso la libertà dell’indi-viduo.Un altro passo importante di questa esperienza è la

pace che non si può portare solamente nei pensieri, ma prima di tutto nel cuore e nell’anima umana. La nostra cultura in questo momento sembra non ac-cettare le dinamiche interiori e spirituali dell’uomo perché non misurabili scientificamente. Fra questi aspetti spirituali c’è la sensibilità, la spiritualità, la fede, gli aspetti politici, religiosi e tanti altri.Ringrazio la nostra guida spirituale, don Francesco, e tutte le persone che hanno partecipato perché mol-to attente e squisite e a tutti do un riconoscente arri-vederci e… alla prossima.

Scandolara Romeo

S. Donnino 2013 9

Il centro della città e’ veramente bello con i vecchi palazzi es.: Palazzo della Ragione, Palazzo del Podestà, Palazzo degli Anziani che sottolineano una certa importanza e ricercata eleganza della città.Padova divenne famosa oltre che per le chiese e monasteri anche per la sua storica università con la sede nel Palazzo del Bo’.Il percorso continua poi verso il rinomato “caffè Pedrocchi” per concludersi alla Cappella degli Scrovegni.

La Cappella degli Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo, è considerato il ci-clo più completo di affreschi realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità. Colore e luce, poesia e pathos. L’uomo e Dio. Il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi assieme per narrare in un modo unico, irripetibile le storie della Madonna e di Cristo.Giotto termina gli affreschi della Cappella entro i primi mesi del 1306. In questa data “...la cappella presen-ta un’architettura molto semplice: un’aula rettangolare con volta a botte, un’elegante trifora gotica in fac-ciata, alte e strette finestre sulla parete sud, un’abside poligonale poi sopraelevata per la cella campanaria”.Il ciclo pittorico della Cappella è sviluppato in tre temi principali: gli episodi della vita di Gioacchino e Anna (riquadri 1-6), gli episodi della vita di Maria (riquadri 7-13) e gli episodi della vita e morte di Cristo. In basso a questi affreschi, una serie di riquadri illustra le allegorie dei Vizi e delle Virtù.

La splendida città veneta è una vera culla dell’arte e particolarmente del rinascimento.

per il Gruppo Cultura Ivano Tamagni

10 S. Donnino 2013

Il dono di Dio

E’ cosi che vorrei intitolare quest’articolo in occasio-ne della festa parrocchiale di San Donnino Martire. In questa festa siamo chiamati a ringraziare il Signo-re per il suo amore insondabile. La memoria di San Donnino è prima di tutto una testimonianza che di-mostra la bellezza della fede cristiana e ci dà l’oppor-tunità di seguire più da vicino Cristo sino a dare tutto di noi in riconoscimento dell’amore di Dio rivelato nella persona di Gesù.Particolarmente a guisa di quest’amore ringrazio Dio Uno e Trino per avermi permesso di rispondere alla Sua chiamata nel consacrarmi totalmente a Lui e ad essere al servizio della Santa Chiesa. Chiedo l’aiuto dello Spirito Santo e la preghiera della Chiesa univer-sale al fine di rimanere fedele a questo grande amore Divino.Mi sono sentito veramente entusiasmare attraverso la cerimonia di consacrazione del 20 luglio scorso du-rante la quale abbiamo detto il nostro “Fiat” defini-tivo al Signore. In effetti la nostra vita ha lo scopo d’una felicità alla quale tutti siamo chiamati. Per altro osservare i consigli evangelici consiste nello sceglie-re la povertà mentre siamo ricchi del dono dello Spiri-to Santo ricevuto da Gesù. La povertà, sull’esempio di San Francesco, è la via speciale di salvezza, perché è alimento dell’umiltà e radice della perfezione. Perciò, bisogna vendere tutto. Tenere solo ciò che può essere adibito ad un uso caritatevole. Attraverso il tesoro della sequela di Gesù, vorrei lanciare un appello a tutti, soprattutto ai giovani, di lasciar-si guidare dal Signore e di aprirgli il loro cuore affinché la volontà di Dio si realizzi. Alle persone che fanno fatica a credere o per le quali la loro fede vacilla e stenta nel rialzarsi. Troveranno sicuramente la libertà, il vero amore per un mondo nuovo di pace e di gioia. A tutti coloro che si impegnano nel campo del Signore: vi incoraggio ad essere sempre credibili nel “tran-tran” della vita attraverso una testimonianza d’amore.Al parroco don Francesco e al consiglio pastorale, senza dimenticare nessun parrocchiano e a tutto il paese, auguro una buona celebrazione eucaristica e una buona festa.

Fra Richard AGLAH

S. Donnino 2013 11

Mi dono al Signore

Dopo un’esperienza di quasi otto anni, è arrivato il momento importantissimo della mia vita in cui ho fat-to un grande passo nella mia vita di fede, non per poco tempo, ma per tutta la mia vita. La celebrazione eucaristica è un momento d’incontro col Signore durante il quale ho fatto la professione perpetua. E’ un dono della mia vita a Dio attraverso i voti di povertà, di castità e di obbedienza. Certo, è una grazia che non esclude l’impegno perso-nale. Infatti questo aspetto non riguarda soltanto la vita esteriore, ma anche il cuore dell’uomo. E’ una sfida che spinge a vivere nella semplicità e nell’amore. Essere al servizio di Dio è essere al servi-zio dell’umanità intera.

Rivolgo un sincero grazie a don Francesco per l’organizzazione che ha favorito lo svolgimento mirabile della cerimonia, a tutti i fedeli della parrocchia per il loro sostegno, e particolarmente al coro per la sua disponibilità e la sua bella prestazione. Un ringraziamento all’Associazione Amici di don Emanuele. Vi ac-compagni la benedizione del Padre celeste. Proseguiamo il nostro cammino al Seminario di Cremona per il secondo anno nel biennio filosofico e teologico.

Fra Justin MESSANVI

12 S. Donnino 2013

Filo diretto con Don Emanuele

Appuntamenti e Iniziative

Anche quest’anno, diverse sono state le occa-sioni che hanno permesso all’Associazione di raccogliere fondi e di promuovere la missione di don Emanuele e suor Marta in Togo.

In particolare:- il 13 aprile si è svolta, come di consueto, la cena di beneficenza a Palazzo Trecchi a Cremona;

- il 27 luglio, grazie all’ormai consolidato impe-gno dei volontari che operano per l’Associazio-ne, è stata organizzata la Paella presso il Castello Manfredi di Cicognolo;

- il 16 agosto, grazie alla collaborazione del ma-estro Bertoldi e della sua famiglia, si è svolta, durante la celebrazione in onore di san Rocco a Cremona, una lotteria di beneficenza il cui rica-vato è stato devoluto alla missione di don Ema-nuele;

- il 29 settembre, in occasione della giornata de-dicata al volontariato, si è tenuto un pranzo di solidarietà all’oratorio di Cicognolo.

Oltre a queste iniziative, è doveroso ricordare che in data 20 luglio, nel corso di una celebra-zione molto sentita e partecipata da parte dei par-rocchiani di Cicognolo e dintorni, frère Richard e frère Justin hanno pronunciato i voti perpetui. Alla funzione, presieduta da don Cesare Bram-billa su mandato del vescovo di Cremona, hanno partecipato don Francesco, don Emanuele, mons. Perotti, don Pezzetti, don Margini e don Trevisi.

È importante sottolineare che, anche quest’anno, ogni manifestazione realizzata a favore dell’As-sociazione è stata ben accolta. L’augurio è quello di poter contare, anche in futuro, sulla partecipa-zione e l’aiuto di molti affinché i progetti intra-presi in Togo non cessino mai di migliorare e di accrescersi.

AssociazioneAmici di Don Emanuele

20/07/2013: Professione dei voti perpetui difrère Richard e frère Justin

13/04/2013: Serata di beneficenza a Palazzo Trecchi

27/07/2013: Cena benefica a base di Paella al Castello Manfredi

S. Donnino 2013 13

CAMMINO CULTURALE

La commissione Cultura della parrocchia di San Don-nino martire, di concerto con il parroco Don France-sco, ha delineato il programma che andrà ad attuare sul finire del 2013 e sino a maggio del 2014, tenendo conto delle esigenze culturali e spirituali sia degli ado-lescenti sia degli adulti.Riguardo a questi ultimi verrà riproposto un ciclo di film che hanno come protagonisti sacerdoti, uomini politici e d’affari (tra cui Don Pugliesi, Enrico Mattei, Pier Giorgio Fossati) la cui fede ha fortemente infor-mato il loro operato fino, in alcuni casi, al sacrificio della loro stessa vita, un modo estremo di testimonia-re il loro credo religioso posto al servizio degli altri, dei fratelli in Cristo. La riproposta è stata motivata dall’entusiamo e dalla partecipazione attiva riscontrata lo scorso anno. Seguirà un momento di riflessione sui martiri della Rivoluzione francese, ossia su quei reli-giosi e religiose che si sono rifiutati, durante il regime del Terrore, di rinunciare ai loro voti e che sono saliti sul patibolo o che sono stati brutalmente massacrati. Si prenderà in considerazione soprattutto il sacrificio

delle sedici religiose francesi, note come “le martiri di Compiègne”, un fatto realmente accaduto nel luglio del 1794, che ha ispirato il romanzo di Gertrud von le Fort L’ultima al patibolo (1931). Opera quest’ultima, da cui lo scrittore Georges Bernanos ha tratto I dialoghi delle Carmelitane, di cui esiste anche una versione filmica del 1960 dovuta al padre domenicano e regista Raymond Leopold Bruckberger, di cui si propone la proiezione.Per quanto concerne gli interventi rivolti agli adolescenti, nella prima parte dell’anno (autunno-inverno del 2013), in concomitanza con la catechesi e nel solco dell’anno della fede, verranno proposte alcune figure bibliche quali, ad esempio, Abramo, Giacobbe, Mosè, Aronne che valgono come modelli di fede attiva e matura e che hanno significativamente segnato il destino del popolo eletto nel suo incontro con Dio, nel suo dialogo sofferto, ricco di prove e di benedizioni, con quest’Ultimo. Nella primavera del 2014 si affronterà invece il tema del silenzio legato alla riflessione, a un confronto diretto con se stessi, con la propria coscien-za e spiritualità. Durante gli interventi verrà utilizzato del materiale audiovisivo (clip, immagini, colonne sonore, canti, aforismi, pensieri, brani tratti da opere letterarie e il film documentario Il grande silenzio del regista Philip Gröning uscito nel 2005 e frutto dell’esperienza del regista durante i suoi quattro mesi di per-manenza presso il monastero della Grande Chartreuse sulle Alpi francesi nei pressi di Grenoble) che offrirà stimoli, in-put, per approfondire i diversi significati del silenzio. Verrà proposta agli adolescenti anche la lettura del romanzo L’alchimista di Paulo Coelho, da cui dovrà scaturire una serata di discussione sull’ope-ra e sui messaggi che veicola. Il 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria, sia gli adolescenti che gli adulti sono invitati a rendere omaggio alle vittime della shoa attraverso un contributo personale: una poesia, un canto, un disegno, una fotografia. Alla fine del mese di novembre 2013 si concluderà l’anno della fede che ha rinvigorito il fondamento della speranza. “In questo tempo di crisi e di difficoltà particolari attingiamo da una fede rinnovata valide ragioni di speranza e cerchiamo di sostenere chi è tentato di pessimismo e di sfiducia”.

Erminio Morenghi

14 S. Donnino 2013

ORARI E DATE INCONTRI DI CATECHISMO ANNO 2013-2014

27 ottobre durante la S. Messa delle ore 11, mandato ai catechisti.

3 novembre primo incontro per i bambini di 1^ ELEMENTARE alle ore 10,00. Per gli incontri successivi ci si accorderà di volta in volta.

CATECHESI GRUPPO 0-6 ANNI17 novembre22 dicembre9 marzo13 aprile

GRUPPO RE DAVIDEOgni domenica ore 9,15 tranne la terza domenica del mese.27 ottobre3 novembre10 novembre con i genitori24 novembre1 dicembre8 dicembre con i genitori12 gennaio26 gennaio2 febbraio9 febbraio23 febbraio con i genitori2 marzo9 marzo23 marzo30 marzo6 aprile13 aprile con i genitori. Durante la S. Messa consegna dei 10 comandamenti27 aprile4 maggio 11 maggio

GRUPPO NAZARETHOgni domenica mattina alle 9,15 tranne la terza domenica del mese27 ottobre3 novembre10 novembre con i genitori24 novembre1 dicembre8 dicembre con i genitori12 gennaio26 gennaio2 febbraio9 febbraio23 febbraio con i genitori2 marzo9 marzo

23 marzo30 marzo6 aprile durante la S. Messa consegna del Padre nostro13 aprile con i genitori27 aprile4 maggio 11 maggio anziché la catechesi normale, nel pomeriggio ore 15,00 prime confessioni e consegna del Crocifisso.

GRUPPO ARCA DI NOE’Ogni mercoledì alle ore 18,45 tranne il terzo mercoledì del mese. Quando c’è l’incontro con i genitori l’incontro è spostato alla domenica alle ore 9,1523 ottobre30 ottobre6 novembre13 novembre 17 novembre domenica con i genitori27 novembre1 dicembre domenica con i genitori8 dicembre18 dicembre9 gennaio22 gennaio29 gennaio5 febbraio12 febbraio16 febbraio domenica con i genitori5 marzo9 marzo domenica con i genitori 26 marzo2 aprile9 aprile23 aprile30 aprile4 maggio domenica con i genitori14 maggioQuest’anno i ragazzi del gruppo Arca di Noè riceveranno i Sacramenti della Comunione e Cresima, il 15 giugno.

S. Donnino 2013 15

Le attività della Caritas Parrocchiale

- La prima settimana di ogni mese si raccolgono generi alimentari da distribuire in caso di necessità;

- Dal mese di ottobre ogni sabato dalle ore 9.30 alle ore 11.00 in oratorio un infermiere professionale è a disposizione per misurare pressione e glicemia e per fornire informazioni di carattere burocratico sanitario;

- Domenica 27 ottobre, in occasione della giornata missionaria, sarà allestita in mattinata una bancarella di prodotti artigianali togolesi a favore della missione di don Emanuele. Nell’iniziativa verranno coinvolti alcuni ragazzi dell’iniziazione cristiana (gruppo Isacco), opportunamente motivati e preparati attraverso un incontro con i responsabili dell’associazione “Amici di don Emanuele”.

- Sabato 16 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, in occasione della festa di Sant’Omobono, si raccoglie-ranno generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e materiale di cancelleria, secondo le indicazioni della Caritas Diocesana che ogni anno in questo periodo indice la settimana della carità.

- Da domenica 22 dicembre si organizzeranno visite alle persone anziane della nostra comunità ricoverate negli ospizi dei dintorni. I volontari e don Francesco metteranno a disposizione i loro mezzi di trasporto per permettere, a chiunque lo volesse, di partecipare. Per ulteriori informazioni o per aderire all’iniziativa è necessario contattare don Francesco (tel. 3484415833) o Sergio Ripari (tel. 3314110284).

GRUPPO ISACCOGli incontri si terranno ogni giovedì alle ore 18,3024 ottobre31 ottobre7 novembre14 novembre21 novembre28 novembre5 dicembre12 dicembre19 dicembre15 gennaio22 gennaio29 gennaio5 febbraio12 febbraio19 febbraio26 febbraio

5 marzo12 marzo19 marzo26 marzo2 aprile9 aprile16 aprile23 aprile30 aprile7 maggio14 maggio 21 maggio

Per i genitori del gruppo Isacco si terranno 3 in-contri insieme ai genitori del gruppo Arca di Noé: 17 novembre16 febbraio4 maggio

DOMENICA 25 MAGGIO PRESSO LA CASCINA MORENI A CREMONA CONCLUSIONE DELL’ANNO CATECHISTICO PER TUTTI I GENITORI E I RAGAZZI.

Per la 2° e 3° Superiore la catechesi sarà tutte le settimane al martedì alle ore 18.30. (da martedì 29 ottore)Per la 4° superiore in su tutti i lunedì alle ore 18.30. (da lunedì 28 ottobre)

“ …la carità non è assistenzialismo, ma scelta di vita, è un modo di vivere e di essere, è la via dell’umiltà e della solidarietà (…) la Caritas è espressione della comunità, è la forza della comu-nità cristiana, è far crescere la società dall’interno, come il lievito ”(Dal discorso del Papa ai poveri e ai detenuti in occasione del viaggio in Sardegna del 22/09/2013)

16 S. Donnino 2013

CALENDARIOOTTOBRE - DICEMBRE 2013

MERCOLEDI’ 9 OTTOBREOre 16.15: confessioni per la gioventù in prepara-zione della Sagra e del nuovo anno pastorale.

VENERDI’ 11 OTTOBREOre 20.30: Adorazione meditata sulla figura del martire

SABATO 12 OTTOBREOre 18.00: S. Messa vigiliare solenne

DOMENICA 13 OTTOBRE - Sagra del paese:- ore 8.30: S. Messa al Dosso;- ore 11.00: S. Messa solenne- ore 15.00: apertura della Pesca e Bancarella di be-neficenza.

LUNEDI’ 14 OTTOBRE:Ore 18.00: S. Messa Solenne e suffragio per tutti i defunti della Parrocchia; processione per il paese con la statua e la reliquia di S. Donnino. Dopo la processione, trippa e lasagne in Oratorio, è neces-sario prenotarsi al più presto.

MARTEDI’ 15 OTTOBREOre 21.00: incontro biblico con Don Paolo Arienti

DAL 21 AL 31 OTTOBREInizio della Novena dei morti con la S. Messa alle ore 20.30

DOMENICA 27 OTTOBRE: INIZIO ANNO CATECHISTICO E GIORNATA MISSIONA-RIAOre 11.00: solenne inizio dell’anno catechistico e mandato ai catechisti; sono invitati tutta la gioventù e i genitori; fuori dalla chiesa bancarella missiona-ria.ore 15.00: recita S. Rosario Missionario.

VENERDI’ 1 NOVEMBRE - Festa di tutti i Santi- ore 11.00: S. Messa solenne- ore 15.00: S. Messa al Cimitero

SABATO 2 NOVEMBRECommemorazione dei Defunti- ore 15.00: S. Messa al Cimitero;- ore 17.30: S. Messa vigiliare.- Ore 20.00: festa per tutti i Santi in Oratorio per genitori e figli.

DOMENICA 3 NOVEMBREOre 16.00: Proiezione film “Don Puglisi”

MARTEDI’ 5 NOVEMBREOre 21.00: Incontro Biblico con don Paolo Arienti.

GIOVEDI’ 7 NOVEMBREOre 20.30: Adorazione meditata

DOMENICA 10 NOVEMBREFesta di S. Omobono: vendita torte

SABATO 16 NOVEMBREDalle 9.00 in poi raccolta di generi alimentari, di igiene personale e di cancelleria.

DOMENICA 24 NOVEMBREFesta di Cristo Re e degli anniversari di matrimo-nio;ore 12.30: Pranzo in Oratorio.

MARTEDI’ 26 NOVEMBREOre 21.00: incontro biblico con don Paolo;

DAL 27 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRENovena dell’Immacolata

DOMENICA 1 DICEMBRE1° domenica di avvento e festa del Ringraziamentoore 11.00: S. Messa di ringraziamento;ore 12.30: Pranzo missionario in Oratorio.

GIOVEDI’ 5 DICEMBREOre 20.30: Adorazione Meditata

DOMENICA 8 DICEMBREFesta dell’ImmacolataOre 16.00: Festa del Cioccolato in Oratorio.

MARTEDI’ 10 DICEMBREOre 21.00: Incontro biblico con don Paolo.

GIOVEDI’ 12 DICEMBREOre 20.30: arrivo di S. Lucia in Oratorio e raccolta dei giochi per i poveri.

SABATO 14 DICEMBREOre 20.00: Festa di S. Lucia per le famiglie.

DOMENICA 15 DICEMBREVendita fiori

DAL 16 AL 24 NOVEMBRE - Novena di Natale.