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Fabrizio Balassone Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “Ezio Vanoni” Roma, 29 Ottobre 2008 Disciplina di Bilancio ed Efficienza del Settore Pubblico

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Page 1: Fabrizio Balassone Scuola Superiore dellEconomia e delle Finanze Ezio Vanoni Roma, 29 Ottobre 2008 Disciplina di Bilancio ed Efficienza del Settore Pubblico

Fabrizio Balassone

Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “Ezio Vanoni”

Roma, 29 Ottobre 2008

Disciplina di Bilancioed

Efficienza del Settore Pubblico

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JIQ

Perché disciplina ed efficienza?

Disciplina di bilancio ed efficienza massimizzano il contributo del settore pubblico alla crescita e al benessere economico

Disciplina = prerequisito per le funzioni dell’operatore pubblico f. allocativa: vincolo bilancio = condizione necessaria per efficienza all.va f. di stabilizzazione: basso debito contribuisce alla stabilità

macroeconomica (no fragilità finanziaria, margini per p. anticicliche) f. distributiva: efficienza + stabilità crescita risorse per distribuzione

Ma la disciplina non è condizione sufficiente per l’efficienza

responsabilità (accountability) nell’utilizzo delle risorse trasparenza del bilancio (scelte informate ed esplicite) misurazione dei risultati (valutazione)

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JIQ

Struttura della presentazione

I. Definizione di disciplina di bilancio

II. Le cause dell’indisciplina

III. Possibili rimedi

IV. Disciplina ed efficienza

V. Il caso italiano

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JIQ

I. Disciplina di bilancio: definizione

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JIQ

Definizione di disciplina di bilancio

Disciplina di bilancio = saldo di bilancio “prudente” per:

garantire la sostenibilità del debito pubblico

lasciare margini per fronteggiare fluttuazioni cicliche e rischi non prevedibili, tenendo conto del grado di tolleranza al debito di ciascun paese

(Kumar & Ter-Minassian, IMF 2007)

Problemi: definizione di “sostenibilità” del debito previsione/misurazione fluttuazioni cicliche quantificazione dei rischi “non prevedibili” determinazione del grado di “tolleranza” al debito

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Definizione di disciplina di bilancio: sostenibilità (1)(Banca d’Italia, 2000, 2004, 2006)

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Definizione di disciplina di bilancio: sostenibilità (2)

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (1)

margini per le fluttuazioni macroeconomiche: il saldo corretto per il ciclo (CAB) cab = b - ε = (y-y*)/y* =b/(y/y) = (R R/Y - G G/Y – b) G/Y se R 1 e G 0

(Bouthevillain et al., ECB 2001: media UE: 0.9 e -0.2)

problemi

metodi diversi di stima di danno risultati diversi

le stime sono soggette a significative revisioni (a prescindere dal metodo)

la stima delle elasticità solo l’output gap?

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (2)

separazione tra trend e ciclo: forti differenze tra metodi in livelli, meno in variazioni (Orphanides e Van Norden, RES 2002)

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (3)

differenze tra metodi e revisioni ex post

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Y* e CAB = f (Y passato e futuro)- revisioni delle previsioni influenzano la valutazione di risultati passati

- l’effetto può essere rilevante in prossimità dei punti di svolta

Esempio: i risultati del 2001 di Francia e Germania

Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (4)

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (5)

stima delle elasticità elevato “fabbisogno di dati” conoscenze istituzionali vs. stime econometriche proxy macro per le basi imponibili

solo l’output gap?

composizione del prodotto (Momigliano & Staderini, BI 1998)

tassi di interesse, inflazione, corsi delle materie prime, prezzi delle attività finanziarie e immobiliari …

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (6)

la composizione del prodotto: differenze di valutazione della componente ciclica del bilancio tra metodi aggregati e metodo disaggregato () (Momigliano & Staderini, BI98; Bouthevillain et al., ECB01; Marino et al., BI08)

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (7)

la rilevanza di variabili diverse dal prodotto

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Definizione di disciplina di bilancio: stabilizzazione (8)

la rilevanza di variabili diverse dal prodotto (Marino et al. QEF08)

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Definizione di disciplina di bilancio: altri fattori

I rischi non prevedibili: garanzie prestate altri shock economici calamità naturali

(IMF 2007)

La “tolleranza” al debito dipende dalla storia di un paese in termini di default e inflazione è tipicamente più bassa per i paesi emergenti

(Reinhart, Rogoff & Savastano, NBER 2003)

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Definizione di disciplina di bilancio: la pratica

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II. Le cause dell’indisciplina

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JIQ

Le cause dell’indisciplina di bilancio

Discrezionalità

legittimazione democratica

(in principio) decisioni appropriate e tempestive

(limiti tecnici → ritardi)

Abuso della discrezionalità indisciplina

disavanzi eccessivi politiche procicliche (asimmetriche)

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JIQ

General Government Overall Balance (in percent of GDP, weighted with GDP at PPP, 76 countries)

-6.0

-5.0

-4.0

-3.0

-2.0

-1.0

0.0

1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005

World Advanced economies Developing economies

Sources: WEO database and fund staff calculations.

Le cause dell’indisciplina di bilancio: la propensione al disavanzo (1)

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Le cause dell’indisciplina di bilancio: la propensione al disavanzo (2)

politici opportunisti & elettori “ingenui” (Puviani, 1903; Buchanan & Wagner, AEI 77; Buchanan et al., 1986) variante: politici “miopi” (Alesina & Tabellini, RES 1990; Rogoff, AER 1990)

variante: elettori non ingenui, distribuzione tra generazioni (Browning, EI 75; Tabellini, NBER 90, JPE 91; Cuckierman & Meltzer, AER 89)

incoerenza intertemporale (Kydland & Prescott, JPE 77; Eichengreen et al., OER 99)

risorse comuni (Eichengreen et al., OER 1999; Velasco, 1999)

variante: federalismo (Buchanan, 1967; Oates, 1979; Weingast et al. JPE81)

uso strategico del bilancio (Persson & Svensson, QJE 89; Alesina & Tabellini, RES 90; Tabellini & Alesina, AER 1990)

vincoli di coalizione e guerre d’attrito (Roubini-Sachs, EP89; Alesina-Drazen, AER91)

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Propensione al disavanzo e coalizioni (1)

modelli di guerra d’attrito non spiegano l’insorgere di un disavanzo (spiegano i ritardi nell’aggiustamento)

Balassone &Giordano PC2001: coalizione disavanzo se le preferenze su tassazione e spesa divergono (anche se tutti preferiscono bilancio in pareggio )

 

 

 

spesa

B

A

45°entrate

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JIQ

Propensione al disavanzo e coalizioni (2)

il disavanzo cresce con

bilanciamento peso componenti coalizione

differenza tra pesi attribuiti a entrate e spese nella coalizione

spesa

B

A

45°entrate

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JIQ

Propensione al disavanzo e coalizioni (2)

il disavanzo cresce con

bilanciamento peso componenti coalizione

differenza tra pesi attribuiti a entrate e spese nella coalizione

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Le cause dell’indisciplina di bilancio:la prociclicità asimmetrica (1)

interazione tra abbondanza di risorse in fasi cicliche favorevoli e

opportunismo / miopia dei politici “common pool” vincoli di coalizione

(effetto “voracità”: Lane & Tornell, AER 1999; Debrun, Hauner & Kumar, IMF 2007)

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Evidenza empirica sulla prociclicità (1)

Diversi lavori danno evidenza di prociclicità asimmetrica nei saldi(Buti et al. OREP98; Buti & Sapir 1998; Balassone & Francese, TD04; European Commission, 2006)

Alcuni lavori suggeriscono che la spesa abbia un ruolo determinante(Kaminsky et al., NBER04; Hercowitz and Strawczynski, RES04)

Balassone, Francese e Zotteri, TD 2008 (EU15)a) analizza saldi e spese insiemeb) stima l’impatto sul debito

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Equazione di partenza

bt = 0 + 1 bt-1 + 2 dt-1 + P tP + N t

N

b = disavanzo/pil ; d = debito/pil ; = output gap (+ e -) ; = sensibilità di b a (+ e -)

Deriva dalla fusione di: aggiustamento lineare rispetto a valori obiettivo b*, d* (determinano parametri eq.)

(Bohn, QJE98; Ballabriga and Martinez-Mongay, EP02; Galì and Perotti, EP03)

reazione del bilancio al ciclo (discrezionale e automatica)

Una reazione anticiclica richiede : P, N < 0(disavanzo aumenta / diminuisce quando <0 / >0)

Una reazione simmetrica richiede : P = N

Evidenza empirica sulla prociclicità (2)

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JIQ

output gap negativo N

BFZ(2008) BF (2004)

Costante 0.005 0.026

Debito (t-1)  -0.009 -0.013 ***

output gap positivo P -0.085 -0.129

Indice di Asimmetria 0.426 0.287

Indebitamento netto (t-1) 0.746 ** 0.841 ***

Debito (t-1) dopo 1992 -0.034 *** -0.029 ***

-0.511-0.511 *** -0.416-0.416 ***

*** ***

Evidenza empirica sulla prociclicità (3)

Variabile dipendente: indebitamento netto

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JIQ

Variabile dipendente

output gap negativo N

Costante 38.487

Debito (t-1)  0.115

output gap positivo P -0.162

Indice di Asimmetria 0.427

Primario (t-1) 0.542 ***

Debito (t-1) dopo 1992 -0.054 ***

-0.589-0.589 ***

Dummy 1992 4.459

Variazione interessi 0.210

Interessi (t-1) -0.089

***

37.801

0.123

-0.013

0.170

-0.087

***

-0.027 **

-0.183

2.706

-0.103

0.124

***

Spesa primaria Entrate

***

Evidenza empirica sulla prociclicità (4)

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JIQ

La dinamica del debito 1970-2004

Italia  47.6

Francia 44.4

Spagna 33.9

Germania 47.8

Euro-area 27.3

EUEU 22.622.6

5.1

6.0

8.5

6.0

7.5

7.77.7

Variazione del debito effettiva

Variazione dovuta

all’asimmetria

Impatto dell’asimmetria

sui disavanzi medi

0.20

0.23

0.24

0.17

0.27

0.270.27

… …… …

Evidenza empirica sulla prociclicità (5)

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JIQ

Evidenza empirica sulla prociclicità (6)

0.0

10.0

20.0

30.0

40.0

50.0

60.0

70.0

actual

asymm

symm

Simulazioni D/Y per la Francia ....

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JIQ

Evidenza empirica sulla prociclicità (7)

... e per la Spagna

0.0

10.0

20.0

30.0

40.0

50.0

60.0

70.0

80.0

actual

asymm

symm

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JIQ

Evidenza empirica sulla prociclicità (8)

Riassumendo:

Evidenza di prociclicità asimmetrica

Non cambia dopo Maastricht (regole=sostenibilità+stabilizzazione?)

Fonte: spese (political economy-effetto “voracità”?)

Conseguenze: deficit mediamente più alti debito più elevato crescita? (Bernanke, QJE 83; Martin & Rogers, OEP 97;

Fatas & Mihov, OREP03; Kose et al., IMF 05)

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III. Possibili rimedi

a)Incentivi a usare bene la discrezionalità

- Il ruolo del mercato finanziario- Le procedure di bilancio

b)Limiti alla discrezionalità - Le “fiscal rules”

- La delega ad un’agenzia (Eichengreen et al., OER99; Calmfors, CES03; Wyplosz, NIER05; Committee on Stabilization Policy, 2002)

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Teoria(Bishop et al., 89; Lane, SP 93)

• No accesso privilegiato almercato

• Piena informazione sulle condizioni delle finanze

pubbliche

• No salvataggi

• Segnali tempestivi

• Sensibilità ai segnali del mercato

Possibili rimedi: Il mercato come strumento di disciplina

Pratica

• Indipendenza BC

• Informazione c’è ma è migliorabile - UE: revisioni

(Balassone, Franco, Zotteri, E 06)

• Credibile? (IMF 1997)

• Non sempre (Ferri et al., EN 99)

• Poca (e ritardata) (Balassone, Franco, Giordano, BI 04)

Fitch Ratings (2004) : “15-20 basis points […] is perhaps the most that could be attributed to credit differentials between AAA and AA euro-area governments [and] such amounts hardly seem likely to keep a German finance minister awake at night” (p. 6).

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JIQ

Italy - 2001 deficit outturn: estimates over time(as a percentage of GDP)

1.0

1.5

2.0

2.5

3.0

3.5

March2002

June2002

July2002

February2003

March2005

May2005

March2006

La qualità dell’informazione (1)

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JIQ

Portugal - 2001 deficit outturn: estimates' over time(as a percentage of GDP)

1.0

1.5

2.0

2.5

3.0

3.5

4.0

4.5

5.0

March2002

Sept. 2002

March2003

March2004

Sept. 2005

April 2006

La qualità dell’informazione (2)

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JIQ

Greece - 2003 deficit outturn: estimates' over time(as a percentage of GDP)

1.01.52.02.53.03.54.04.55.05.56.0

March2004a

March2004b

May 2004

Sept. 2004

March2005

Sept. 2005

La qualità dell’informazione (3)

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JIQ

Possibili rimedi: le procedure di bilancio (1)

Bastable (1927): “good finance cannot be attained without intelligent care on the part of the citizens ... due equilibrium between income and outlay will only be found where responsibility is enforced by the public opinion of an active and enlightened community.”

- funzionano dove non occorrono? (Kopits-Symansky, IMF98)- aiutano a creare le condizioni necessarie alla disciplina? (Debrun et al.,

07)

riforme procedurali volte a massimizzare il costo didisattendere un impegno - fiscal responsibility laws

impegni politici precisi, formalizzati programma pluriennale annunciato a inizio legislatura chiarezza sui ruoli dei diversi livelli di governo (IMF, 2007) chiarezza criteri previsivi (Stein, AEI 1994)

trasparenza dell’informazione necessaria a valutare le responsabilità di un eventuale scostamento dagli obiettivi

limitare margini per contabilità creativa (IBP, 2004)

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Possibili rimedi: le procedure di bilancio (2)

caratteristiche di una buona riforma procedurale (Corbacho & Schwartz, 2007)

un buon sistema di gestione (previsione/esecuzione bilancio; standard contabili/statistici)

trasparenza (auditing)

ampia copertura (livelli di governo e imprese pubbliche)

legislazione di accompagnamento su relazioni centro-periferia

sanzioni (?)

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Possibili rimedi: fiscal rules

ancorano le aspettative sul comportamento del governo (sul suo impegno alla disciplina e a rispondere delle sue scelte)

rispetto alle semplici “buone procedure” definiscono direttamente il criterio di giudizio per la performance di bilancio

circa la loro efficacia valgono le stesse considerazioni svolte per le riforme procedurali (+ rischio eccessiva rigidità)

soluzione “tradizionale”: pareggio di bilancio con 3 eccezioni (Pigou 1929) * investimenti (golden rule) * finanza straordinaria * effetti del ciclo economico

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Possibili rimedi: fiscal rules – i problemi

Quali sono i problemi delle fiscal rules? (Kopits e Symansky, IMF98; Inman, 1997; Balassone e Franco, BI01)

se troppo semplici → rischio prociclicità → ripudio

alcune regole disciplina di bilancio (golden rule sustainability)

naturalmente, possono essere aggirate (window dressing)

le regole di spesa non sono alternative ai vincoli sul saldo

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Regole troppo semplici

le regole basate su obiettivi definiti come media nell’arco di un ciclo consentono di posporre l’aggiustamento alla fine del periodo

rischio: aggiustamento necessario in fase ciclica sfavorevole

la regola apparirà irrazionale e verrà ripudiata

esempi:

PSC (Francia/Germania) Golden Rule (UK)cab=nominale posizione di bilancio deteriorata dopo un ciclo

-4.5

-4.0

-3.5

-3.0

-2.5

-2.0

-1.5

-1.0

-0.5

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Germany (CAB)

France (CAB)

Germany (NOM)

France (NOM)

-2.5-2

-1.5-1

-0.50

0.51

1.52

2.53

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

CA-nominal

Ouput gap`

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JIQ

La golden rule (1)

se applicata in isolamento non garantisce disciplina (UK: golden rule + sustainable investment rule) (Balassone-Franco, FS00)

riduzione deficit → riduzione investimenti (+ che proporzionale) (1980-1997 EU: 32 riduzioni B/Y, 25 riduzioni I/Y, 23 riduzioni I/SC)

ma la spesa per investimenti é sempre preferibile alla spesa corrente? teoria: investimenti → crescita ma…

o qualità (political economy)?o crowding out?

pratica: evidenza ambigua (Aschauer JME89; Holtz-Eakin RES94; Garcia-Milà et al. RES96; Kelejian and Robinson PRS97)

investimenti in capitale umano (sanità, istruzione)? (Colm and Wagner, 1963)

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La golden rule (2)

distinzione corrente/conto capitale: ambigua

De Viti de Marco, 1928 : “questo elemento soggettivo non consente di definire un criterio rigoroso e oggettivo di distinzione”

UN, 1951: “the distinction is admittedly not clear-cut”

conseguenze: Hansen, 1941: “In the case of France, [this] was proverbially the dumping place for

all expenditures which could not be balanced by tax receipts”

Clarke, 1998: “In the best Gladstonian tradition … what mattered was expenditureabove the – famous ‘line’ … distinguishing a revenue account

froma capital account – but by no means unambiguously … Only an

oldTreasury hand could be expected to know the difference within this hybrid accounting framework”

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Window dressing (1)

margini/incentivi per winfow dressing nell’UE (Von Hagen-Wolff, CEPR04; Buti et al. BI06; Balassone, Franco & Zotteri, E 06)

due indicatori:

Dm indebitamento netto valutato secondo competenza economica

B passività finanziarie lorde valutate al valore facciale

∆B = Dm + SFA e in rapporto al PIL: ∆b = dm + sfa - b

due regole: (1) dm ≤ 3% (2) ∆b ≤ 0 (se b>60%)

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Window dressing (2)

∆b = dm + sfa - b

dm ≤ 3%

∆b ≤ 0 (se b>60%)

Grazie a b, è possibile ∆b ≤ 0 anche se (dm + sfa) ≥ 3%

incentivi a spostare voci da dm a sfa per avere dm ≤ 3%

SFA CC + AA – VA – EV

possibilità di contenere sfa (compensare CC/AA con VA/EV)

Non basta controllare il livello di SFA; occorre monitorare anche la sua composizione:

- una grande differenza fra B e Dm suggerisce che Dm è sottostimato;- ma una piccola differenza fra B e Dm non esclude tale sottostima

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Modello stilizzato di window dressing (Balassone, Franco, Zotteri, TD07):

• ripartizione SFA in componente “di deficit” (X) e “di debito” (Z)

dm = d - x /// sfa = x – z /// b = d – z – yb

• massimizzazione vincolata

Maxp,x,z U(d) – C(d,x,z) s.t. b ≤ W dm ≤ H

W=0 se b>60 e W=60-b se b<60

H=3 se dm<3 e H=dm se dm>3

z = d – yb – W //// x = d – H

Window dressing (3)

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JIQ

I coefficienti hanno il

segno atteso e sono

significativi.

Dataset Dati aggiornati Dati iniziali

Costante -1,898 * -0,57

Deficit “vero” (d) 0,569** 0,601**

Regola sul disavanzo (H) -0,243* -0,502**

R2 0,416 0,538

Viene compensato ½ dell’effettivo aumento del disavanzo.

Il window dressing aumenta quando il

deficit iniziale è sotto il 3 per cento del PIL.

Variabile dipendente: x, la componente di sfa specifica al deficit /// x = d - H

Window dressing (4)

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JIQ

I coefficienti hanno il

segno atteso e sono

significativi.

Dati aggiornati Dati iniziali

Costante 1,983** 1,564**

Deficit “vero”(d) 0,300** 0,300**

Effetto crescita -0,379** -0,302**

Regola sul debito (W) -0,189** -0,176**

R2 0,204 0,164

Viene compensato il

60% della componente X

dello sfa

Meno Z sfa se c’e’ crescita

Variabile dipendente: z, la componente di sfa specifica al debito /// z = d - yb - W

Window dressing (5)

Più Z sfa se b>60%

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Le regole di spesa (1)

possono facilitare l’attuazione di politiche di stabilizzazione “eliminano” discrezionalità dal lato della spesa (regole contingenti “disciplinano” la discrezionalità) lasciano operare pienamente gli stabilizzatori automatici di entrata

da sole non eliminano la “propensione al disavanzo”

l’apparente semplicità nasconde numerose difficoltà che si incontrano nell’applicazione pratica

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Le regole di spesa (2)

Come si disciplinano interventi di politica tributaria?

Per contenere il potenziale aggiramento della regola occorre applicarla a una definizione ampia di spesa

− Spese in conto capitale v. spese correnti− Spese dell’AC v. spese delle AL− Trasferimenti v. apporti di capitale

Tuttavia alcune esclusioni sono inevitabili- Interessi (non controllabili)

- “Diritti acquisiti” (non controllabili nel breve termine) - Stabilizzatori automatici

Altre forme di flessibilità? - margini per eventi imprevisti- riallocazione tra programmi

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Alcuni esempi

Le regole di spesa (3)

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Le regole di spesa (4)

Svezia: I margini per eventi imprevisti

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Le regole di spesa (5)

Svezia: Possibile aggiramento della regola

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L’evidenza empirica

problemi: (a) identificazione(b) definizione del controfattuale

procedure e regole sul disavanzo USA (Poterba, JPE94; Alt-Lowry, APSR94; Bohn-Inman, CRCS96;

Sobel-Randall, PBF96; Wagner-Elder, PFR05; Wagner, NTJ04) Svizzera (Feld & Kirchgassner, 2005) UE (Von Hagen-Harden EER95; Von Hagen et al., EE00; Balassone-Francese, TD04) America latina (Alesina et al. JDE99; Stein et al., 99)

regole di spesa USA (Anderson-Minarik, BI07) Olanda e Svezia (Hansson-Brusewitz e Lindh, 2005; Heeringa-Lindh, 2001)

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IV. Disciplina ed efficienza nel settore pubblico

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Disciplina di bilancio ed efficienza del settore pubblico

• Legame tra programmazione macro e componenti del bilancio

• Chiara definizione priorità e scelte allocative

• Combinazione di approcci top-down e bottom-up per passare da spese complessive a spese di programma (Hemming, 2008)

• Individuazione responsabili di programma

• “Sfide”

• Previsioni favorevoli (Stein, AEI 1994; Blondal, 2008) (analisi di sensibilità, confronto con previsori indipendenti/auditing)

• Integrazione bilancio annuale/bilancio pluriennale (Blondal, 2008)

• Flessibilità (un budget indistinto con qualche “riserva” – personale, investimenti)

• Misurazione dei risultati/controlli interni e auditing

• Esempi UE

• RU (Knox, 2008); Francia (Verdier, 2008)

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V. Il caso italiano

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JIQ

Disavanzo e debito increscita fino ai primianni ’90…

… stabili dalla metà degli anni ’90: sostenibili?

Indebitamento netto e debito della PA (% PIL)

Il caso italiano: la sostenibilità (1)

0

2

4

6

8

10

12

14

1960 1964 1968 1972 1976 1980 1984 1988 1992 1996 2000 20040

20

40

60

80

100

120

140

Indebitamento netto (as s e s inis tro) Debito (as s e des tro)

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JIQ

Il caso italiano: la sostenibilità (2)

Risanamento effettuato soprattutto con le entrate (crescita?) e…

… risparmio interessi

Difficoltà contenimento spesa primaria

Contributi alla riduzione dell’indebitamento netto della PA (% PIL)

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JIQ

Saldo Primario delle Amministrazioni Pubbliche (% PIL)

Il caso italiano: la sostenibilità (3)

L’avanzo primario si è ridotto dopo il 1997

- propensione al disavanzo da coalizione e miopia: problema superato?

- il dibattito sui “tesoretti” 2001 e 2007 → prociclicità asimmetrica?

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JIQ

Il caso italiano: la sostenibilità (4)

La spesa primaria ha ripreso a salire

(e sono in aumento le pressioni esercitate

dalla demografia) …

… anche la spesa per interessi aumenta

[il debito è stabile ma alto: fragilità finanziaria

(tolleranza al debito)?]

Spese primarie (─) Entrate (─) Interessi (--)

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Il caso italiano: la sostenibilità (5)

- Alcuni interventi erano temporanei (è tornato ad aumentare il pubblico impiego)

Evoluzione del numero dei dipendenti pubblici(unità di lavoro Amministrazioni pubbliche; migliaia di unità)

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JIQ

Spese ed entrate delle Amministrazioni locali (% PIL)

- Ci sono difficoltà di coordinamento (cresce la spesa delle Amministrazioni locali – federalismo?)

Il caso italiano: la sostenibilità (6)

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JIQ

Il caso italiano: le istituzioni

Eppure le istituzioni per la disciplina di bilancio sembrano esserci

Fiscal rules: PSC, patto internoProgrammazione: DPEF, bilancio pluriennale

Ma:Il PSC non fornisce incentivi sufficienti al raggiungimento del pareggio

Il patto interno è efficace?

Che ruolo ha il bilancio dello Stato?

La programmazione è vincolante?

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JIQ

Il patto interno

Obiettivo indebitamento netto

Revisioni annuali

Tetti di spesa decisi al centro: compatibili con il federalismo?

Soprattutto i sistemi contabili:non sono omogenei tra livelli di governo (a volte anche tra enti dello stesso livello)non sono costruiti per fornire evidenze tempestive

(Balassone, Franco, Zotteri, EP01; Balassone, Zotteri EP02)

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JIQ

Il caso italiano (le istituzioni): il Bilancio dello Stato

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JIQ

Il caso italiano (le istituzioni): la programmazione nel DPEF

Fonte: Banca d’Italia, Relazione Annuale 2007

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JIQ

Il caso italiano: l’efficienza del settore pubblico

Le carenze della programmazione macro si riflettono sull’efficienza micro

Le raccomandazioni della Commissione per la spending review: (CTFP, 2008)

Programmazione-Contabilità-Controllo

1. Spese straordinarie: evidenziare

2. Personale: - raccordare bilancio e Conto annuale

- avanzamento del personale: numero chiuso e merito

- Ministero dell’istruzione: perfezionare programmazione organici

3. Investimenti: Definire le priorità e le successive procedure di confronto

Legge obiettivo - ricognizione dei programmi e dei progetti, coordinare

le fonti di finanziamento, monitorare l’avanzamento e i risultati

Contributi agli investimenti - accertare l’effettiva attivazione

4. Valutazione: Ministero dell’istruzione: manca sistema di valutazione apprendimenti

segue…

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JIQ

... segue  

Organizzazione (Allocazione territoriale delle risorse)

1. Tribunali civili: accorpare o almeno specializzare

2. Polizia penitenziaria: riequilibrare la distribuzione tra istituti

3. Provveditorati opere pubbliche: riequilibrio territoriale degli addetti

4. Motorizzazione civile: riequilibrare e innalzare l’efficienza degli uffici

5. Capitanerie di porto: gestire la mobilità per aumentarne l’efficienza

6. Pubblica sicurezza: esplicitare le risorse e la distribuzione territoriale delle forze

7. Prefetture: accorpare quelle operanti nelle piccole province

8. Uffici scolastici regionali: riequilibrare la distribuzione del personale

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Il caso italiano (efficienza): alcuni esempi (1)

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

La-Ab-Sa

Si-Cal Cam-Mo

Ve-TAA-

Fr

Pu-Ba ER-Ma To-Um Lo-Li Pi-VdA

Ministero delle Infrastrutture - Provveditorati Regionali alla Opere Pubbliche: addetti per miliardo di patrimonio

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JIQ

Il caso italiano (efficienza): alcuni esempi (2)

Ministero della Giustizia – Istituti penitenziari:

Spesa per detenuto v. Numero di detenuti0

500

00

100

00

01

50

00

02

00

00

0

Ave

rag

e e

xp

en

ditu

re p

er

inm

ate

0 500 1000 1500

Inmates

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JIQ

Il caso italiano (efficienza): alcuni esempi (3)

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JIQ

Il caso italiano (efficienza): alcuni esempi (4)

Ministero della Giustizia – Tribunali:

Indici di elasticità di scala v. Numero di magistrati

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JIQ

Il caso italiano (efficienza): alcuni esempi (5)

Ministero dell’Istruzione – Uffici regionali :

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JIQ

Esistono rilevanti incentivi all’indisciplina di bilancio (teoria ed evidenza empirica)

Oltre ai rischi macro, questo porta a inefficienza micro

Gli strumenti disponibili per contrastare tali incentivi non sono perfetti

− La disciplina di mercato è debole− Le regole sono insufficienti/possono essere aggirate− Le riforme istituzionali possono essere utili (anche a scopo

educativo) ma non sono risolutive

UE: - le regole del PSC forniscono la cornice

- il disegno deve avvenire a livello nazionale

Conclusioni

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JIQ segue…

Informazione di base

Armonizzazione contabile (per/tra livelli di governo e rispetto al SEC)

Disponibilità dati in tempo reale

Coordinamento centro periferia

Ripartizione entrate per livelli di governo: predefinita

Programmazione sui macro-obiettivi coordinata per livelli di governo (disavanzo per livello di governo – coordinamento a cascata?)

Controllo della spesa

Previsioni di entrata come punto di partenza della programmazione - definizione tetto di spesa a legislazione vigente (dato obiettivo di saldo) - margini per imprevisti - decisione triennale

Conclusioni – il caso italiano

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JIQ

… segue

Efficienza

BS (bilanci AL?) come strumento di allocazione - eventuale decisione sulle entrate - ripartizione budget per missioni/programmi – chiara definizione priorità (l’attuale riorganizzazione per missioni e programmi non ha cambiato il processo decisionale - LF non é per missioni e programmi)

Flessibilità di gestione all’interno dei programmi - riserva su spesa in conto capitale (budget separato?) - riserva su spesa per il personale (evitare irrigidimento bilancio)

Flessibilità → responsabilità - responsabile unico di programma - discussione del budget ex-ante (spending-teams) - verifica dei risultati ex-post (auditing interno)

segue…

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JIQ

… segue

Trasparenza (micro e macro – il ruolo di un’opinione pubblica “informata”)revisione finalità, contenuti e tempistica dei documenti di finanza

pubblica; criteri previsivi dichiarati, analisi dei rischi, analisi di sensibilità,

valutazioni ex post;valutazione debito e previsioni di lungo periodo;pubblicità dei risultati dell’auditing interno.

Realizzabilità ?

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JIQ

Fabrizio Balassone

Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “Ezio Vanoni”

Roma, 29 Ottobre 2008

Disciplina di Bilancioed

Efficienza del Settore Pubblico

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JIQ

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