magazzino-capitolo 11

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  • 7/31/2019 MAGAZZINO-Capitolo 11

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    COSIMO MAGAZZINO

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    Il tasso di cambio nominale bilaterale il prezzo di una valuta in

    termini di unaltra valuta. Vi sono 2 modi per esprimere questo prezzo.Con il primo modo lunit monetaria di riferimento quella estera e ilprezzo di tale unit monetaria espresso in moneta nazionale: si diceallora che la quotazione incerto per certo, ossia si indica una quantit

    variabile di moneta (incerta) nazionale per 1 unit (certa) di monetaestera. Invece, la quotazione certo per incerto se fissa la quantitdella moneta nazionale, mentre varia quella della moneta estera.

    Con la quotazione certo per incerto un aumento del cambio (adesempio da 1,15$/1 a 1,20$/1) indicher allora un aumento del valoredelleuro rispetto a quello del dollaro (apprezzamentodelleuro). Unadiminuzione del cambio indica un deprezzamentodelleuro.

    Se n il numero totale dei paesi che adottano diverse unit monetarie,il tasso di cambio nominale effettivo una media ponderata degli n-1tassi di cambio nominali bilaterali esistenti, con riferimento al paeseconsiderato. I pesi potranno riflettere il volume delle transazioniinternazionali fra tale paese e gli altri n-1 paesi.

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    Il cambio si determina sul mercato delle valute, il quale riflettelandamento della BP.

    Qualsiasi peggioramento dei conti con lEstero implica undeprezzamento del cambio; e similmente ogni miglioramento dellaBP comporta un apprezzamento.

    Inoltre, il peggioramento o il miglioramento della BP influisce sulcambio indipendentemente dalla composizione delle varie voci nei contidella BP.

    Se i mutamenti del cambio discendono dalla variazione di tutte le vocidella BP, essi per inf luenzano in prima approssimazione soltanto alcunedelle transazioni economiche che vi sono comprese.

    Un indicatore della competitivit che tenga conto del cambio nominale,dei prezzi interni e di quelli esteri dato dal rapporto fra:

    - il prezzo dei beni nazionali espresso in moneta nazionale, p,moltiplicato per il tasso di cambio, e (che corrisponde al prezzo deibeni nazionali espresso per esempio in $): p*e- il prezzo della merce estera espresso in $: pw.A tale indicatore si d il nome di tasso di cambio reale

    bilaterale, er: 3

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    Un aumento del rapporto (er) indicativo di un aumento del prezzo

    dei beni europei espresso in $ rispetto al prezzo dei beni del RdM(espresso sempre in $) e indica una perdita di competitivit delle mercieuropee, riflettendosi in un apprezzamento del cambio reale. Alcontrario, una diminuzione del rapporto (er) stimola le NX(=X-M)europee, e prende il nome di deprezzamento del cambio reale.

    Ove poi si abbia realisticamente una pluralit dei paesi esteri e non unsolo paese estero (RdM), e non sar il cambio nominale bilaterale, bensquello nominale effettivo. In tal caso er rappresenter il tasso dicambio reale effettivo.

    Ci che interessa nel cambio reale effettivo non il valore da essoassunto in un certo istante, ma la sua variazione nel corso di un dato

    periodo, dalla quale deriva la variazione della posizione competitivadel paese.

    La variazione del tasso di cambio reale bilaterale ,approssimativamente:

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    Se laumento dei prezzi interni, accresciuto della variazione del cambio, maggiore dellaumento dei prezzi esteri, vi sar una perdita di

    competitivit per le merci del paese considerato; in questo caso il cambioreale aumenter.Se sono possibili variazioni del cambio nominale in maniera illimitata

    esistono cambi flessibili o fluttuanti; se, invece, il cambio pu oscillareentro certi limiti ben definiti, intorno ad un valore detto parit o tassocentrale, si dice che esiste un regime di cambi fissi.

    In un regime di cambi flessibili lintervento delle autorit monetariepu contenere le fluttuazioni del cambio.

    Un regime intermedio quello delle zone obiettivo (target zones),che un tentativo di combinare i vantaggi dei cambi fissi e di quelliflessibili. Un regime molto simile a quello delle zone obiettivo si era

    instaurato nello S.M.E. dopo il 2 agosto 1993, quando i margini dioscillazione intorno al tasso centrale furono portati al 15%.

    In un regime di cambi fissi il cambio oscilla entro certi limiti intornoalla parit. Se il cambio quotato certo per incerto (quantit variabile dimoneta estera per 1 unit di moneta nazionale), anche la parit o il

    tasso centrale sono definiti in modo coerente (quantit di monetaestera per una unit di moneta nazionale).

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    Quando parit o tasso centrale aumentano, si parla di rivalutazione

    della moneta nazionale; quando parit o tasso centrale diminuiscono,si parla di svalutazione della moneta nazionale.Se il cambio quotato incerto per certo, anche la parit e il tasso

    centrale devono essere definiti in modo coerente, (quantit di monetanazionale per 1 unit di moneta estera). In tal caso una rivalutazionedella moneta nazionale indica una riduzione della parit o tassocentrale, mentre una svalutazione della moneta nazionale indica unaumento della parit o tasso centrale.

    Una rivalutazione implica normalmente un apprezzamento, mentreuna svalutazione implica normalmente un deprezzamento.

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    Sui mercati valutari sono presenti essenzialmente:

    - le imprese (come esportatori e importatori);- i consumatori;- le banche e gli altri intermediari finanziari;- le banche centrali (B.C.).Le operazioni di arbitraggio sono operazioni simultanee con le quali

    un soggetto trae un guadagno dalle differenze di prezzo esistenti in 2sotto-mercati.

    Il cambio indiretto (cross rate) un rapporto di cambio implicito,poich dati i cambi di una valuta con altre 2 valute, indirettamente datoanche il cambio tra queste ultime.

    I mercati dei cambi, similmente ai mercati di talune merci e delle

    attivit finanziarie, possono essere mercati a pronti (spot market) emarcati a termine (forward market).

    Sui mercati a pronti vengono contrattate disponibilit di valute dascambiarsi immediatamente al prezzo (cambio) che si forma sui mercatistessi.

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    Sui mercati a termine si negozia oggi il prezzo di una valuta che sardisponibile in futuro: ad es., si acquistano oggi 1.000$ che saranno

    disponibili fra un mese, ad un prezzo che sar pagato sempre fra unmese, ma che stabilito oggi. In alcune situazioni pu determinarsi laconvenienza a stipulare contratti contemporaneamente sul mercato apronti e su quello a termine (swap).

    Essa consente di risparmiare sui costi di transazione, in quanto, invecedi compiere separatamente due operazioni, una di acquisto di Yen apronti e una di vendita a termine di Yen, si effettua una sola operazione.

    Lo swap pu riguardare anche soltanto uno scambio di flussi diinteressi (interest rate swap). Ad es., una delle parti si impegna a pagareallaltra a scadenze prestabilite interessi a tasso fisso su un capitalepredeterminato, mentre laltra si impegna a pagare alla prima interessi a

    tasso variabile, per es. ogni 6 mesi interessi pari al Libor a 6 mesi.Analogamente a ci che accade per le merci e per le attivit finanziarie,

    esistono contratti future. I contratti future sono dei contratti a terminestandardizzati, ossia contenenti elementi stilizzati. Essi possono essere

    venduti sul mercato dei future, senza necessit di eseguire il contratto

    alla scadenza. 8

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    Le opzioni su cambi sono contratti a termine standardizzati con i

    quali una delle parti si riserva, dietro il pagamento di un premio (dettoprezzo dellopzione) il diritto di acquistare o di vendere una certaquantit di una valuta estera ad un prezzo fissato ad una certa data futurao entro un periodo prefissato.

    Oltre che ai fini di arbitraggio e copertura, le opzioni e i contratti futurepossono essere utilizzati anche, e soprattutto, a fini di speculazione.

    Nel caso di acquisizione di un diritto allacquisto di valuta si parla diopzione call; nel caso di acquisizione di un diritto allavendita di valutasi parla di opzioneput.

    Le opzioni, insieme ai future, costituiscono dei contratti derivati,poich il corso di questi strumenti finanziari derivato da quello di uno

    strumento finanziario sottostante.La speculazione in cambi si ha quando lacquisto (vendita) di valuta

    estera viene eseguito con lintento di compiere una successiva vendita(acquisto) al fine di lucrare un guadagno dalla variazione del cambio.

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    La BP composta da 3 conti: il conto corrente, il conto capitale e ilconto finanziario.

    Conto correnteEscludendo i trasferimenti unilaterali, i 2 conti si riduconofondamentalmente a considerare le X e le M di beni (merci e servizi).Consideriamo un mondo composto da 2 paesi: il paese di riferimento,poniamo lUnione Europea (UE), e il RdM. Le M vengono normalmentefatte dipendere dal livello della D (fattori della domanda):

    M = mYdove M sono le importazioni, m la propensione alle M (che dipende dafattori strutturali, da fattori di competitivit di prezzo e da fattori dicompetitivit non di prezzo), eY il livello del reddito interno.

    Ipotizziamo una quotazione certo per incerto (c.p.i.), e indichiamo

    con e il cambio nominale, p il livello generale dei prezzi interni e con pwil livello generale dei prezzi nel RdM. Dato il livello del cambio nominale(e), se p allora m, mentre se aumenta pw allora m. Dati invece p epw, se e allora m. Data la quotazione c.p.i., una riduzione del cambioindica un deprezzamento della valuta (meno $ per 1), il che m e M:

    M = m(p,pw,e)Y 10

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    In termini di cambio reale (er):

    M = m(er)Y

    Se riflettiamo che leXdellUE sono le M del RdM (Mw), per cui:

    X = Mw = mw(p,pw,e)Yw

    dove Mw: importazioni del RdM, mw: propensione a importare del RdM,Yw: domanda del RdM. Se e allora mw, e dunque X.

    In termini di cambio reale (er):

    X = mw(er)Yw

    Possiamo cos scrivere il saldo dei movimenti dei beni in terminireali:

    PC = X M = f(p,pw,e,Y,Yw)PC = f(er,Y,Yw)

    PC dipende dunque da fattori di competitivit (p, pw, e) e da fattori didomanda (Y, Yw). Se e allora PC. 11

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    Conto finanziario

    Il conto, al netto delle variazioni delle riserve ufficiali (RU), esprime imovimenti di capitale non imputabili allautorit monetaria. Essidipendono anzitutto dai differenziali nei tassi di interesse a lungotermine, dai differenziali dei tassi a breve, nonch da attese di variazionenel corso del cambio. Se trascuriamo gli investimenti diretti eipotizziamo che in ogni paese i tassi a lunga siano strettamente legati aisaggi a breve, il saldo dei movimenti di capitale (MK), dipendersemplicemente dai saggi di interesse nei due paesi nonch dalle

    variazioni attese nel cambio:

    MK = g(i,iw,ee)

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    Variazione delle Riserve Ufficiali

    La variazione delle RU pari alla somma dei saldi del conto corrente,del conto capitale, e delle altre voci del conto finanziario. Essarappresenta il saldo della BP, espresso come segue:

    BP = PC + MK = (p,pw

    ,e,Y,Yw

    ,i,iw

    ,ee)Il saldo della BP dipende cos:

    a) dal saldo del conto corrente e del conto capitale (funzione difattori di competitivit del prezzo e fattori di domanda);b) dal saldo dei movimenti di capitale (che dipende dal differenziale

    del tasso di interesse e dalla variazione attesa del cambio).Se consideriamo dati p, pw, Yw, iw,ee , abbiamo:

    BP = h(e,Y,i)

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    Per equilibrio della BP si intende una situazione nella quale la somma

    dei saldi dei movimenti di beni e dei movimenti di capitale nulla, percui anche la variazione delle RU nulla.Si ha avanzo (disavanzo) quando le RU aumentano (si riducono).Lequilibrio della BP rappresenta un obiettivo di P.E. di l.p., nel senso

    che un paese deve tendere a bilanciare gli avanzi che pu ottenere in certiperiodi con i deficit di altri periodi.

    La posizione di avanzo certamente preferibile rispetto a quella didisavanzo, ma essa pu non essere considerata conveniente per dueragioni, in quanto:a) comporta disavanzi per altri paesi, ci che pu essere rilevante quandoil paese assuma atteggiamenti di tipo cooperativo sul piano dei rapporti

    internazionali;b) pu comportare pressioni inflazionistiche allinterno. Si ricordi, infatti,che un saldo positivo della BP fonte di creazione di BM: nella misura incui si dimostri difficile compensare questa fonte con altri canali dicreazione della BM, questa potrebbe crescere a ritmi tali da causare

    inflazione. 14

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    Il processo automatico di riequilibrio pu riferirsi ai movimenti dei beni

    o ai movimenti di capitale.I movimenti di capitale possono riequilibrarsi se esiste una lorosufficiente mobilit. Date le attese di variazione del tasso di cambio(ee), lafflusso netto di capitali indotto da un tasso di interesse internopi elevato che allestero (i>iw) tender a provocare un abbassamento deltasso di interesse interno (i) e, al contrario, un aumento di quello estero(iw), contribuendo a eliminare cos il differenziale iniziale.

    Il riequilibrio dei movimenti di beni, se il regime di cambio fluttuante, assicurato dalla sua flessibilit, che incide sullacompetitivit. Con riferimento, invece, a un regime di cambi fissi sonostati individuati due meccanismi, ambedue operanti sui movimenti di

    beni. Il primo basato sulle variazioni dei prezzi, che portano amutare, come le variazioni del cambio, la competitivit delle mercinazionali ed estere; il secondo si fonda sullevariazioni di reddito.

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    Si considerino due paesi,Ae B, che siano gli unici esistenti; partendo da

    una posizione di pareggio, il primo di questi sperimenti un deficit di BP,il secondo paese sar in avanzo.Il deficit della BP di Aporter a ridurre nel paese stesso la quantit di

    moneta (MA) e, se sono soddisfatte le condizioni della teoriaquantitativa, i prezzi (pA). Esattamente il contrario avverr in B (MB,p

    B

    ). In conseguenza di ci si ridurranno dunque i prezzi dei prodotti delpaese A relativamente a quelli del paese B (pA/pB). A parit di altrecircostanze, questa variazione dei prezzi relativi dar luogo in generale aun miglioramento del saldo dei movimenti di beni diA. Tale processoproseguir fino a quando il saldo della BP non si sar azzerato.Ladattamento non stato mai privo di difficolt e costi sociali, anche

    allorch i sistemi economici non presentavano le rigidit tecnologiche,finanziarie e istituzionali che oggi li contraddistinguono.

    Di fronte a un deficit della BP la B.C. reagiva abitualmente con aumentidel tasso ufficiale di sconto (t.u.s.) tali da attirare fondi dallEstero e, nell.p., da ridurre il livello di attivit interna e, quindi le importazioni (M).

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    Consideriamo due paesiAe B.

    Si supponga che inizialmente la BP sia in equilibrio e chesuccessivamente vi sia un aumento della propensione a importare di B(mB). Ci tenderebbe a peggiorare la BP di B e a migliorare quella diA,se la domanda diArimanesse invariata.

    Consideriamo A: laumento della propensione a importare dellaltropaese tende a far crescere le esportazioni di A(XA) e quindi il redditostesso di A (YA); laumento del reddito tender a far crescere leimportazioni (MA); si passa cosi dallequilibrio iniziale a un avanzo, ealla riduzione di questo avanzo.

    Il contrario avviene in B: laumento della propensione a importareimplica un iniziale disavanzo, a causa dellaumento delle importazioni

    (MB); il disavanzo si attenua per per la riduzione del reddito (YB)prodotta dallaumento della propensione a importare (mB); taleriduzione del reddito causa una diminuzione delle importazioni (MB),nonch laumento delle esportazioni (XB), corrispondente allaumentodelle importazioni inA(MA).

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    In economia aperta abbiamo:

    Y = C + I + G +X MC = cYM = mY

    da cui ricaviamo la forma ridotta del modello:

    dove 1/1-c+m il moltiplicatore in economia aperta.

    Il meccanismo keynesiano della variazione dei redditi ha il vantaggio diessere pi veloce, ma pu non consentire il riequilibrio completo; inoltre,esso opera con costi sociali assai elevati.

    Il meccanismo classico della variazione dei prezzi trova numerosedifficolt nella imperfetta flessibilit dei prezzi e nel nonsoddisfacimento delle ipotesi di base della teoria quantitativa dellamoneta (V=cost., p.o.).

    In linea generale, sempre opportuno cercare di influire sugli stessi

    fattori ai quali imputabile lo squilibrio. 18

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    Lequilibrio dei movimenti di K, in assenza di ostacoli e differenze nella

    rischiosit dei soggetti debitori, tende ad essere assicuratodalluguaglianza tra tasso dinteresse interno e tasso dinteresse estero(i=iw) ridotto del tasso atteso di variazione del cambio (ee) c.p.i. (paritscoperta). ee rappresenta il rischio specifico nel quale linvestitoreestero incorre se impiega i suoi capitali nel paese considerato, ocomunque acquista unattivit denominata nella moneta del paese stesso:

    i = iw - eeIn presenza di attese di stabilit del cambio (ee=0) la condizione si

    riduce allannullamento dei differenziali nei tassi di interesse (i=iw),poich viene meno il rischio di cambio.

    Dato il tasso dinteresse estero (iw), la P.M. potr riequilibrare i

    movimenti di K. In caso di deficit (iiw) nel saldo dei K, allorailp.m.MS, BM, i fino a i=iw.

    Pro: iaccresce la credibilit delp.m.Contro: nel paese in deficiti provoca I, N e Y. Inoltre, i provoca

    INT, Dis, B, B/Y, riducendo la credibilit delp.m. 19

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    I movimenti internazionali di K:

    a) sono diventati molto sensibili, in particolare rispetto a

    ee

    ;b) hanno effetti molto forti su e, i, e sulle variabili reali;c) sono una massa tanto grande da far s che levento previsto si verifichi,a prescindere dalla fondatezza della sua previsione, purch si disponga diadeguate disponibilit finanziarie.A partire da queste considerazioni, sono state fatte delle proposte per

    limitare la libert dei movimenti di K con strumenti di controllodiretto (misure amministrative) o indiretto (introduzione di unimpostaesplicita come la TOBIN tax, o anche la tassazione implicita mediantelintroduzione di un deposito infruttifero pari allintero deflusso dicapitale o a una sua frazione). Queste limitazioni vorrebbero creare un

    cuneo tra i e iw, qualora i

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    Il saldo dei movimenti di beni funzione inversa di D, e funzionediretta di Dw:

    PC = X M = f(p,pw,e,Y,Yw)Su Dw si pu operare solo con inviti o appelli al RdM di espandere lapropria economia, in modo da poter fungere da locomotiva per il paeseconsiderato.

    Invece, ip.m. possono D al fine di ridurre il deficit del movimento dibeni, ovvero D qualora lavanzo del movimento dei beni sia dovuto a undifetto di D rispetto alla capacit produttiva del paese (Y

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    PC = X M = f(p,pw,e,Y,Yw)Gli squilibri dei movimenti di beni possono derivare da difetti o eccessi

    di competitivit, oltre che da fattori di D. Se viene prodotto un beneomogeneo sia nel paese considerato (UE) che nel RdM, escludendo i costidi trasporto, le imperfezioni dei mercati e i vincoli di capacit alsoddisfacimento della D, larbitraggio internazionale in merciimplicherebbe: p*e = pw

    Non vi convenienza ad esportare o importare se il prezzo della merceeuropea in $ fosse uguale al prezzo della merce estera in $. Se p*e>pwallora vi un difetto di competitivit delle merci europee. Pertanto, unosquilibrio dei movimenti di beni dovuto a eccesso o difetto dicompetitivit pu essere sanato (ristabilendo la condizione p*e=pw)agendo su ciascuna delle 3 grandezze:

    a) si pu operare sui fattori che determinano p:W, , (1+g)b) si pu operare su pw tramite politiche protezionistiche, che pwc) si pu operare su e, tramite la svalutazione (in caso di difetto dicompetitivit) o la rivalutazione del cambio (se c eccesso dicompetitivit) in regime di cambi fissi, oppure si pu far deprezzare

    (difetto) o apprezzare (eccesso) il cambio, in regime di fluttuazionemanovrata (cambi non perfettamente flessibili).

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    Il tasso di cambio pu assumere il ruolo di strumento di P.E. La

    controllabilit del cambio ha a che fare con i regimi di cambio.In tutti i regimi a cambio fisso (gold standard,gold exchange standard,S.M.E.) se i limiti di oscillazione si discostano poco dalla parit o tassocentrale, il controllo del cambio si esercita essenzialmente sulla variabilealla quale il cambio legato, ossia alla parit: si varier la banda dioscillazione del cambio, mutando la parit (attraverso una svalutazione ouna rivalutazione del cambio).

    Nel caso dei cambi flessibili, quanto pi ci si avvicina alla perfettaflessibilit (fluttuazione assoluta o libera o pulita) tanto pi aumenta lalibert di movimento del cambio. Il cambio controllabile (ossia, ingrado di riflettere gli interventi pubblici) man mano che la sua flessibilit

    diminuisce. Pertanto, solo nel caso di fluttuazione libera il cambio non manovrabile. I regimi di cambio a fluttuazione relativa (o amministrata osporca o manovrata o controllata) danno, cos, spazio allintervento delloStato.

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    La condizione delle elasticit critiche di MARSHALL-LERNER (nota

    anche come condizione di MARSHALL-LERNER-ROBINSON), lacondizione sotto la quale un deprezzamento del tasso di cambioreale comporta un miglioramento della bilancia commerciale di unpaese.

    Un deprezzamento del tasso di cambio produce infatti sia unariduzione del prezzo delle X (che tende a migliorare la bilanciacommerciale, poich aumenta la domanda di questi beni), sia unaumento del prezzo delle M effettuate (che tende, invece, a peggiorare ilsaldo della bilancia commerciale). La condizione di M.-L. stabilisce che,affinch il primo effetto prevalga sul secondo, la somma in valoreassoluto delle elasticit di prezzo di Xe M deve essere >1. In breve, essa

    ha una semplice interpretazione se si parte da una situazione in cui labilancia commerciale in pareggio: essa afferma che un deprezzamentomigliora la bilancia commerciale seXe M sono poco elastiche rispetto altasso di cambio: X+ M >1

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    Quello che si osserva nella pratica che a un deprezzamento della

    valuta nazionale fa sempre seguito, nell'immediato, un peggioramentodella bilancia commerciale.Questo ulteriore disavanzo tende tuttavia a scomparire nel brevissimo

    periodo (larco di qualche mese), fino a quando la bilancia commercialedi fatto migliora rispetto alla situazione precedente la svalutazione. Taleeffetto, noto come effettoJ, causato dalla bassa elasticit di prezzoche la domanda di M e Xha nel b.p., per via della presenza di rigiditcontrattuali e nelle abitudini dei consumatori.

    Nonostante questo effetto nellimmediato, la condizione di M.-L.risulta per di fatto sempre soddisfatta nel medio termine: leffetto finaledi una svalutazione sempre un miglioramento della bilancia

    commerciale.

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    La curva J un particolare effetto riscontrato nel saldo della B.P. di una

    nazione in seguito a unoperazione di svalutazione monetaria.Landamento della curva evidenzia un iniziale peggioramento dellaB.P. e, soltanto dopo un certo lasso di tempo, gli effetti favorevoliincideranno sul saldo dei conti di una nazione verso lEstero.Landamento della curva J dovuto al fatto che la svalutazione della

    moneta nazionale avr come effetto iniziale quello di rendere pi costose

    le M di beni dallestero (la stessa quantit di moneta nazionale, pereffetto della svalutazione, permetter di acquistare meno merci), mentreX(ovvero leffetto desiderato dalla manovra di svalutazione) necessiterdi un certo lasso di tempo per verificarsi. Il tutto, a causa dello scartotemporale esistente tra il momento in cui viene decisa la svalutazione e il

    momento in cui gli importatori stranieri decidono di aumentare ilquantitativo di merci da ordinare, approfittando della caduta dei prezzinel paese che ha svalutato la propria moneta nazionale.Volendo rappresentare graficamente rispetto al tempo landamento del

    saldo dei movimenti di beni, esso sarebbe prima decrescente e poi

    crescente, dando luogo a una curva simile nella forma alla lettera j. 26

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    Gli effetti di una variazione del tasso di cambio sono simmetrici solo in

    prima approssimazione. Si pu ipotizzare che lentrata sul mercato esterosia conveniente se ee0, date le condizioni di produzione, vendendoXX2. Se e, allora X(linea continua). Una volta presenti sul mercatoestero, se e0ee1 allora pu essere conveniente restare sul mercato esteroper un certo periodo, pur offrendo minori Q (X). Se ee1 allora diventaconveniente abbandonare il mercato anche nel breve periodo (fenomeno

    dellisteresi delle quantit importate).

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    La permanenza sul mercato estero se e0ee1 dovuta allesistenza di

    costi irrecuperabili (sunk costs), sostenuti dallimpresa sotto forma dicosti fissi materiali e immateriali, che non avrebbero valore di mercatonel caso in cui limpresa abbandonasse la sua attivit di produzione.

    Avendo sostenuto costi irrecuperabili per penetrare in un mercato estero,unimpresa stabilisce una sorta di testa di ponte in quel mercato e nontrover conveniente lasciarlo, in quanto perderebbe linvestimento

    iniziale (effetto testa di ponte o beachhead effect).Limpresa rimarrebbe sul mercato estero nel b.p., in attesa di

    svalutazioni o deprezzamenti che riportino il cambio ee0, ci chepermetterebbe di rimanervi anche nel l.p.

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    - ACOCELLA N., Politica economica e strategie aziendali, Carocci,

    Roma, 2011 (Capitolo 11).- CELLINI R., Politica Economica, McGraw-Hill, Milano, 2010(Capitolo 24).

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