nostro tempo 20 novembre 2011

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SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA - CONTIENE I.P. Domenica 20 novembre 2011 FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.it Anno LV n° 41 • euro 1,20 Il Punto Segue a pagina 3 D omenica 20 novembre nelle parrocchie della diocesi si celebra la giornata di Avvenire e di Nostro Tempo, un appuntamento sul quale interviene, con la nota che ripor- tiamo di seguito, l’arcivescovo mons. Antonio Lanfran- chi. La campagna abbonamenti per Nostro Tempo parte da domenica 27, con l’inizio dell’Avvento. Il prossimo numero sarà disponibile in diverse parrocchie della diocesi. “Quanti – cattolici e non – desiderano conoscere ogni giorno il punto di vista della comunità ecclesiale, trovano nel quotidiano Avvenire un irrinunciabile punto di riferimento. Da anni, per la Chiesa italiana e per il Paese, Avvenire costituisce una presenza di qualità nel mondo dell’informazione”. Mi faccio guidare nella mia breve riflessione da questa citazione, tratta dal documento “Co- municazione e missione – Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa” che la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato nel 2004. Sì, lo confermo e lo sottoscrivo: Avvenire è un irrinunciabile punto di riferimento per chi desidera forni- re un giudizio sull’Italia e sul mondo alla luce del Vangelo. Tutti quanti siamo immersi in una mentalità che rischia di minare i no- stri convincimenti più profondi. Avvertiamo ogni giorno di più la necessità di ritornare alla sorgente della nostra fede che ha a cuore il bene di ogni persona. La tutela della vita umana, la tenuta della famiglia, la libertà di educazione e di religione vengono con co- stanza messe in discussione sull’altare di una presunta libertà che invece rende l’uomo sempre più schiavo di altri uomini. Questo processo di “secolarizzazione della coscienza pubblica” è sotto gli occhi di tutti, come ricordò papa Benedetto XVI il 2 giugno 2006 durante l’udienza concessa ai giornalisti del quotidiano cattolico. Non solo Avvenire è un punto di riferimento indispensabile, ma costituisce una presenza di qualità nel panorama dei mass media in Italia. L’attenzione per le persone è un tratto caratteristico che ci deve fare comprendere l’importanza di un’informazione che in Avvenire non è mai urlata ed è sempre a servizio della verità. Tutti avvertiamo il bisogno di una comunicazione che ci aiuti a cogliere la bellezza dell’esperienza cristiana, così come è urgente fornire visibilità alla speranza, coniugando fede e vita, Vangelo e storia. In questo Avvenire svolge un servizio esemplare da diffondere e da far conoscere per la profondità delle riflessioni, l’ampiezza dei servizi e l’attenzione alla Chiesa, ai più deboli e ai senza-voce in Italia e nel mondo. Quanto detto per Avvenire si può ripetere per il nostro settimanale diocesano. Nostro Tempo, come la storia dei periodici cattolici locali dimostra, costituisce un luogo privilegiato in cui esercitare quel discernimento comunitario cui tante volte anche noi vescovi ci richiamiamo. Avvenire e Nostro Tempo, due bussole da portare sempre con sé, per orientarsi nella complessa realtà di oggi e per ritrovarsi fra compagni di viaggio che desiderano avere chiara la meta da rag- giungere. Antonio Lanfranchi arcivescovo abate di Modena-Nonantola Due bussole GIORNALE LOCALE Asta di beneficenza il 27 novembre per sostenere il Caritas Baby Hospital, unico ospedale pediatrico in Cisgiordania Modena vicina ai piccoli di Betlemme D al 17 novembre saranno esposte al Caffè Concerto le opere degli artisti modenesi che andranno in asta il 27 novembre alle 17 a favore del Caritas Baby Hospital di Betlemme. Sono cinquantatre, venti in più dello scorso anno, i pittori, scultori e fotografi della nostra città che hanno donato le loro opere per l’ini- ziativa a sostegno dell’ospedale pediatrico, l’unico dell’intera Cisgiordania che ogni giorno offre cure mediche ai bambini vittime del conflitto israelo- palestinese. L’asta, organiz- zata da Rock No War! con il patrocinio dell’assessorato al Centro Storico del Comune in collaborazione con Caffè Concerto di piazza Grande Servizio Civile a rischio Solo 139 posti per 613 candidati, anche in Caritas domande inevase A PAGINA 2 Cittadinanza In risposta a una chiamata Seminario Missioni Un’insegnante modenese alla periferia di Lima PAGINA 9 Ciò che fai, fallo volendolo Il 20 novembre, festa di Cristo Re, la giornata del Seminario PAGINA 3 (luogo dove si tiene l’asta) e Modenamoremio e col soste- gno di Nordiconad, Emilban- ca, Banca Popolare dell’Emilia e Banco San Geminiano e San Prospero, vedrà come battitore d’eccezione il sindaco Giorgio Pighi, affiancato dal critico d’arte Giovanni Vincenzi e alla presenza di diversi autori delle opere. Conduce la gior- nalista Valentina Lanzilli. Nel corso dell’asta è previsto un collegamento Skype con suor Donatella Lessio, responsabi- le della formazione al Caritas Baby Hospital. Invitata all’ini- ziativa anche Egidia Beretta, sindaco del comune lecchese di Bulciago e madre di Vitto- rio Arrigoni, l’attivista paci- fista rapito e ucciso lo scorso aprile a Gaza City da un grup- po di fondamentalisti islamici. Sono sessantaquattro i pezzi in asta, più dieci “ritagli” del telo di 27 metri di Giuliano Della Casa (foto sotto) dedi- cato al mondo dei bambini ed esposto fino allo scorso set- tembre alla Pomposa. Al Caffè Concerto, oltre a visionare le opere sarà possibile in questi giorni ritirare anche il cata- logo e le basi d’asta. Opere e basi d’asta sono consultabili anche sul sito www.rockno- war.it. L’associazione ha an- che aperto un conto per chi volesse fare una donazione a favore della struttura diventata ormai fondamentale per la vita dei bambini palestinesi. L’of- ferta può essere fatta tramite bonifico bancario sul C/C numero 1220000 iban IT 72 P0538712900000001220000 intestato a “Rock no war! On- lus”. Il ricavato dell’asta dello scorso anno, 11.600 euro, è stato consegnato dalla delega- zione modenese di Un Ponte verso Betlemme guidata da Stefano Prampolini diretta- mente al Caritas Baby Hospi- tal durante la Maratona della Pace dello scorso ottobre, in occasione della quale è stato presentato anche il volume di Valentina Lanzilli e Luigi Ot- tani “Nato a Betlemme”, i cui proventi saranno sempre de- stinati al Baby Hospital. Dal libro è nata anche una mostra di racconti e fotogra- fie degli autori e sculture di Roberta Giovannini che verrà inaugurata il 4 dicembre nel chiostro della chiesa di San Biagio. Il Caritas Baby Hospital è sorto nel 1952 dopo che pa- dre Ernst Schnydrig, mentre nella notte di Natale si reca- va alla Basilica della Natività per celebrare la messa, vide un padre che stava seppellendo il suo bambino nel fango di un campo profughi palestinese. Ne rimase profondamente sconvolto e, dopo aver preso in affitto una casa, vi collocò quindici letti e la chiamò Ca- ritas Baby Hospital; da quel momento, nel luogo in cui era nato Gesù, a nessun bambino sarebbe più stata negata l’as- sistenza medica. L’ospedale, che vive unicamente di Prov- videnza, oggi conta 35mila visite l’anno, 82 posti letto, due reparti pediatrici, uno per neonati e prematuri, predispo- sto per cure intensive, un asilo infantile, un ambulatorio eco- grafico, una scuola per infer- miere e una per le madri che usufruiscono anche di piccoli alloggi per poter stare accanto ai loro figli.

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Page 1: Nostro tempo 20 novembre 2011

SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE

POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA - CONTIENE I.P.

Domenica 20 novembre 2011 FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.it Anno LV n° 41 • euro 1,20

Il Punto

Segue a pagina 3

Domenica 20 novembre nelle parrocchie della diocesi si celebra la giornata di Avvenire e di Nostro Tempo, un appuntamento sul quale interviene, con la nota che ripor-tiamo di seguito, l’arcivescovo mons. Antonio Lanfran-

chi. La campagna abbonamenti per Nostro Tempo parte da domenica 27, con l’inizio dell’Avvento. Il prossimo numero sarà disponibile in diverse parrocchie della diocesi.

“Quanti – cattolici e non – desiderano conoscere ogni giorno il punto di vista della comunità ecclesiale, trovano nel quotidiano Avvenire un irrinunciabile punto di riferimento. Da anni, per la Chiesa italiana e per il Paese, Avvenire costituisce una presenza di qualità nel mondo dell’informazione”. Mi faccio guidare nella mia breve riflessione da questa citazione, tratta dal documento “Co-municazione e missione – Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa” che la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato nel 2004. Sì, lo confermo e lo sottoscrivo: Avvenire è un irrinunciabile punto di riferimento per chi desidera forni-re un giudizio sull’Italia e sul mondo alla luce del Vangelo. Tutti quanti siamo immersi in una mentalità che rischia di minare i no-stri convincimenti più profondi. Avvertiamo ogni giorno di più la necessità di ritornare alla sorgente della nostra fede che ha a cuore il bene di ogni persona. La tutela della vita umana, la tenuta della famiglia, la libertà di educazione e di religione vengono con co-stanza messe in discussione sull’altare di una presunta libertà che invece rende l’uomo sempre più schiavo di altri uomini. Questo processo di “secolarizzazione della coscienza pubblica” è sotto gli occhi di tutti, come ricordò papa Benedetto XVI il 2 giugno 2006 durante l’udienza concessa ai giornalisti del quotidiano cattolico. Non solo Avvenire è un punto di riferimento indispensabile, ma costituisce una presenza di qualità nel panorama dei mass media in Italia. L’attenzione per le persone è un tratto caratteristico che ci deve fare comprendere l’importanza di un’informazione che in Avvenire non è mai urlata ed è sempre a servizio della verità. Tutti avvertiamo il bisogno di una comunicazione che ci aiuti a cogliere la bellezza dell’esperienza cristiana, così come è urgente fornire visibilità alla speranza, coniugando fede e vita, Vangelo e storia. In questo Avvenire svolge un servizio esemplare da diffondere e da far conoscere per la profondità delle riflessioni, l’ampiezza dei servizi e l’attenzione alla Chiesa, ai più deboli e ai senza-voce in Italia e nel mondo. Quanto detto per Avvenire si può ripetere per il nostro settimanale diocesano. Nostro Tempo, come la storia dei periodici cattolici locali dimostra, costituisce un luogo privilegiato in cui esercitare quel discernimento comunitario cui tante volte anche noi vescovi ci richiamiamo. Avvenire e Nostro Tempo, due bussole da portare sempre con sé, per orientarsi nella complessa realtà di oggi e per ritrovarsi fra compagni di viaggio che desiderano avere chiara la meta da rag-giungere.

Antonio Lanfranchiarcivescovo abate di Modena-Nonantola

Due bussole

GIOR

NALE

LOCA

LE

Asta di beneficenza il 27 novembre per sostenere il Caritas Baby Hospital, unico ospedale pediatrico in Cisgiordania

Modena vicina ai piccoli di Betlemme

Dal 17 novembre saranno esposte al Caffè Concerto le opere degli artisti

modenesi che andranno in asta il 27 novembre alle 17 a favore del Caritas Baby Hospital di Betlemme. Sono cinquantatre, venti in più dello scorso anno, i pittori, scultori e fotografi della nostra città che hanno donato le loro opere per l’ini-ziativa a sostegno dell’ospedale pediatrico, l’unico dell’intera Cisgiordania che ogni giorno offre cure mediche ai bambini vittime del conflitto israelo-palestinese. L’asta, organiz-zata da Rock No War! con il patrocinio dell’assessorato al Centro Storico del Comune in collaborazione con Caffè Concerto di piazza Grande

Servizio Civilea rischioSolo 139 posti per 613 candidati, anche in Caritas domande inevase A PAGINA 2

CittadinanzaIn rispostaa una chiamata

Seminario Missioni

Un’insegnante modenesealla periferia di Lima PAGINA 9

Ciò che fai,fallo volendolo

Il 20 novembre, festa di Cristo Re, la giornata del Seminario PAGINA 3

(luogo dove si tiene l’asta) e Modenamoremio e col soste-gno di Nordiconad, Emilban-ca, Banca Popolare dell’Emilia e Banco San Geminiano e San Prospero, vedrà come battitore d’eccezione il sindaco Giorgio Pighi, affiancato dal critico d’arte Giovanni Vincenzi e alla presenza di diversi autori delle opere. Conduce la gior-nalista Valentina Lanzilli. Nel corso dell’asta è previsto un collegamento Skype con suor Donatella Lessio, responsabi-le della formazione al Caritas Baby Hospital. Invitata all’ini-ziativa anche Egidia Beretta, sindaco del comune lecchese di Bulciago e madre di Vitto-rio Arrigoni, l’attivista paci-fista rapito e ucciso lo scorso aprile a Gaza City da un grup-po di fondamentalisti islamici.Sono sessantaquattro i pezzi in asta, più dieci “ritagli” del telo di 27 metri di Giuliano

Della Casa (foto sotto) dedi-cato al mondo dei bambini ed esposto fino allo scorso set-tembre alla Pomposa. Al Caffè Concerto, oltre a visionare le opere sarà possibile in questi giorni ritirare anche il cata-logo e le basi d’asta. Opere e basi d’asta sono consultabili anche sul sito www.rockno-war.it. L’associazione ha an-che aperto un conto per chi volesse fare una donazione a favore della struttura diventata ormai fondamentale per la vita dei bambini palestinesi. L’of-ferta può essere fatta tramite bonifico bancario sul C/C numero 1220000 iban IT 72 P0538712900000001220000 intestato a “Rock no war! On-lus”. Il ricavato dell’asta dello scorso anno, 11.600 euro, è stato consegnato dalla delega-zione modenese di Un Ponte verso Betlemme guidata da Stefano Prampolini diretta-

mente al Caritas Baby Hospi-tal durante la Maratona della Pace dello scorso ottobre, in occasione della quale è stato presentato anche il volume di Valentina Lanzilli e Luigi Ot-tani “Nato a Betlemme”, i cui proventi saranno sempre de-stinati al Baby Hospital.Dal libro è nata anche una mostra di racconti e fotogra-fie degli autori e sculture di Roberta Giovannini che verrà inaugurata il 4 dicembre nel chiostro della chiesa di San Biagio. Il Caritas Baby Hospital è sorto nel 1952 dopo che pa-dre Ernst Schnydrig, mentre nella notte di Natale si reca-va alla Basilica della Natività per celebrare la messa, vide un padre che stava seppellendo il suo bambino nel fango di un campo profughi palestinese. Ne rimase profondamente sconvolto e, dopo aver preso in affitto una casa, vi collocò quindici letti e la chiamò Ca-ritas Baby Hospital; da quel momento, nel luogo in cui era nato Gesù, a nessun bambino sarebbe più stata negata l’as-sistenza medica. L’ospedale, che vive unicamente di Prov-videnza, oggi conta 35mila visite l’anno, 82 posti letto, due reparti pediatrici, uno per neonati e prematuri, predispo-sto per cure intensive, un asilo infantile, un ambulatorio eco-grafico, una scuola per infer-miere e una per le madri che usufruiscono anche di piccoli alloggi per poter stare accanto ai loro figli.

Page 2: Nostro tempo 20 novembre 2011

2 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

I giovani in servizio alla Caritas

Davantiallo Specchio

Quando qualcuno gli faceva notare la sua esagerata diffidenza verso tutto e verso tutti, lui si giustifica-va affermando che era nato così e che non poteva farci niente. Gli amici arrivavano a prenderlo in

giro, affermando che anche quando raramente dava la mano a qualcuno, subito dopo la stretta voleva prendere atto se avesse ancora tutte e cinque le dita, oppure se gliene fosse stata aspor-tata una. Lui non se la prendeva, poiché se non altro aveva un carattere gioviale e per nulla permaloso. Ma, a forza di sentirsi ripetere questa diceria, gli capitava talvolta istintivamente di guardarsi davvero le cinque dita della mano.Avrebbe anche desiderato fare elemosina a chi la chiedeva lun-go le strade della città, ma lo bloccava la sua diffidenza: chissà se quello ne ha veramente bisogno! Un giorno un povero gli porse una mano priva di tutte le dita. In un primo momento gli venne da sorridere, pensando alla diceria nei suoi riguardi, poi sentì compassione. Ma ancora un volta lo bloccò la diffidenza: e se facesse finta di essere privo delle dita? Si volle accertare e, dopo avergli deposto una moneta nel cappello raccoglitore, gli strinse la mano: le dita mancavano sul serio. Ebbe il coraggio di chiedergli come le avesse perdute. Il povero dapprima si mostrò restio a rispondere, poi disse che si era trattato di un ordigno esplosivo che aveva strappato dalle mani di un ragaz-zo, che lo aveva imprudentemente raccolto.Fu un trauma. Lui non aveva mai dato al prossimo nemmeno un dito e quel povero aveva dato un’intera mano per salvare un ragazzo, che nemmeno conosceva e che potenzialmente avreb-be anche potuto diventare un terrorista. Gli amici si accorsero che da quel giorno non solo offriva la mano con estrema faci-lità a tutti, ma aveva preso l’abitudine di afferrare quella altrui con ambedue le sue. Naturalmente, non fu l’unica conversione che operò nei riguardi del prossimo. Gli divenne abituale af-fermare che preferiva, come il fiammifero, lasciarsi fregare da tutti, pur di fare un lampo di luce in questo mondo tanto oscu-ro. Un poco di sana diffidenza però gli rimase. Tanto è vero che soggiungeva: “Però, come il fiammifero, se uno mi frega una volta, non riesce a fregarmi una seconda”.

G.G.

Fidarsi è bene manon fidarsi…

Riflessionisulla Parola

Cittadinanza

Siamo alla conclusione di un anno liturgico in cui, in-sieme a tutta la Chiesa, abbiamo avuto la possibilità di rivivere i momento fondamentali della vita di Cri-sto, dal momento della sua incarnazione al dono dello

Spirito Santo.In questa ultima domenica, celebriamo la regalità di Cristo e invochiamo di essere ammessi nel suo Regno di giustizia, di amore e di pace.“Perché io sia tutto in tutti”: sono le parole con cui Paolo con-clude il brano odierno della sua prima lettera ai Corinzi.Una prospettiva di grande speranza e di grande consolazione per l’uomo che si affida a Lui.Ci viene annunciato il trionfo finale di Cristo, quando ritor-nerà come Re glorioso per raccogliere i frutti della sua opera di redenzione.Egli manifesterà il suo potere sovrano sul peccato e sulla mor-te. Lui è la primizia della vita in Lui tutti riceveranno la vita.Ma tutto è posto sotto il segno dell’amore: Cristo è una Re che domina con la bontà e la mitezza.Con lo stile di un pastore straordinario, quello di cui scrive il profeta Ezechiele: “Andrò in cerca della pecora perduta e ri-condurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia…”.Gesù tornerà alla fine dei tempi a giudicare fra pecora e peco-ra. Il criterio fondamentale del giudizio sarà l’amore concreto, esercitato verso gli uomini.Anche piccoli atti di amore rivolti all’affamato e all’assettato, allo straniero accolto, a chi ha bisogno di un abito, a chi, nella malattia, ha bisogno di essere assistito, al carcerato che non può essere lasciato solo…Categorie ben precise che esprimo tutti i poveri del mondo.Ora, Gesù si... nasconde dentro di loro e ritiene rivolto a Lui ogni atto di amore, di solidarietà, ogni attenzione.Saranno considerati giusti quanti avranno esercitato questo riconoscimento.E per loro è la vita eterna, l’incontro di amore con il Dio che è Amore.

• don nardo masetti

“Venite, benedetti del Padre mio!” (Mt 25,34)

Servizio civile a rischio

Il servizio civile è a ri-schio e con esso tutte le ricadute positive dell’e-sperienza. Nella nostra

provincia, a fronte di 613 can-didature, i posti disponibili sono solo 139.Fabio Poggi assessore alle Politiche giovanili del Co-mune di Modena, insieme al Copresc, il coordinamen-to provinciale degli enti del servizio civile (foto sotto), di cui fa parte anche la Caritas diocesana, ha presentato al-cuni dati, insieme alle sue preoccupazioni sull’esistenza del servizio stesso. Lo scorso anno furono 506 le candida-ture, per 145 posti disponibili. “Le domande in aumento co-stante – spiega Poggi – ma i fondi si riducono: da 113 a 68

Il Copresc: nella nostra provincia 139 posti e 613 candidati. Anche per la Caritas molte domande inevase

• mariapia Cavani

milioni di euro per quest’an-no. Ed è arrivato anche l’in-vito a rallentare le selezioni in corso: non potranno tagliare su un bando già uscito, ma potranno ritardare l’entra-ta in servizio dei giovani che stiamo selezionando in questi giorni. L’anno prossimo andrà peggio, perché è previsto un ulteriore taglio del 39% delle risorse a disposizione”.Per parlare chiaro: un picco-

lo comune che poteva avere 8 giovani in servizio, ora ne ha tre e l’anno prossimo potrebbe arrivare ad uno soltanto, con gravi ricadute sui progetti e alcuni enti hanno addirittura rinunciato a progettare.“Oltre 600 giovani chiedono – prosegue Poggi – di dedi-care un anno a servizio della collettività e noi non siamo in grado di accogliere la loro richiesta. L’aumento di richie-ste non è da intendersi come ricerca di un ammortizzatore sociale: molti giovani, in attesa di un’occupazione definitiva, fanno una scelta responsabi-le di impegno e formazione

e si mettono in discussione. E il mondo degli adulti non è in grado di accogliere que-sta richiesta: è un mondo che sottrae spazio anche quando i giovani mostrano la volontà di impegnarsi. Chiediamo che il mantenimento ed il potenzia-mento del servizio diventi una priorità istituzionale”.Il servizio civile nazionale volontario, ricordiamolo, na-sce come forma non violenta

di difesa della patria. Dopo un inizio incerto – si pensava che l’assenza d’obbligo lo fa-cesse decadere – ha aumen-tato gradimento e diffusione tra i giovani, che arrivano a presentare la domanda spinti spesso dall’esperienza di amici che lo hanno già svolto.Difesa non violenta della pa-tria: invece le spese militari non subiscono tagli. La “mi-ninaia” era costata 30 milioni di euro e il budget della difesa ammonta a 17 miliardi di eu-ro, per i quali non si prevedo-no tagli. Con uno solo di quei miliardi – il servizio civile è a pieno titolo difesa – sarebbe

garantita non solo la soprav-vivenza, ma anche la capillare

diffusione del servizio.Anche Paolo Rabboni, della Caritas diocesana, concorda con l’analisi del Copresc, sot-tolineando che l’aumento del-le domande riguarda anche la Caritas diocesana, così come l’impegno nella progettazio-ne, che spesso vede gli enti la-vorare contemporaneamente in più fasi: seguire i giovani in servizio, selezionare il gruppo successivo e progettare il ban-do che seguirà. Un’ultima riflessione riguar-da gli esiti del servizio: alcuni giovani trovano uno sbocco professionale nel luogo do-ve si sono impegnati un an-no, molti altri continuano il volontariato o la vicinanza nel’impegno socioculturale, tutti accumulano un bagaglio di esperienza formazione nel-la cittadinanza attiva e nella solidarietà che li rende molto più consapevoli. Il sevizio ci-vile è un investimento della società per il bene comune.

Page 3: Nostro tempo 20 novembre 2011

3Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Seminario

Domenica 20 novembre festeggeremo la solen-nità di Gesù Cristo Re dell’Universo a cui,

nella nostra diocesi, è collegata la Giornata del Seminario.In particolare, questa domenica, al-le 18 in Cattedrale, ci sarà la Santa messa presieduta dall’arcivescovo in cui alcuni seminaristi compiran-no alcuni importanti passi nel loro cammino: Giacomo Aprile, della parrocchia della Sacra Famiglia, sarà istituito lettore; Marco Bon-fatti, della parrocchia di Formigine, Massimiliano Ferrarini, della par-rocchia di Castelnuovo Rangone, Paolo Monzani, della parrocchia di San Giuseppe (Tempio) e Gio-vanni Vitale, delle parrocchie di Solignano e Cà di Sola, saranno ammessi tra i candidati al diacona-to e al presbiterato.

In risposta ad una chiamataDomenica 20 novembre, solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo, è la Giornata del Seminario

Comprendiamo perché sia stata scelta proprio questa solennità co-me momento di festa per la comu-nità del Seminario: il percorso del giovane orientato all’ordinazione presbiterale è infatti un cammino verso Gesù Cristo Re, Sacerdote e Profeta. Infatti Cristo è il Re e il Giudice della storia, la Persona verso cui tende tutta la Creazione, cioè è Co-lui che noi tutti siamo chiamati a incontrare, poiché conoscerLo è l’e-vento centrale della vita dell’uomo.Ci colpisce vedere in che modo particolare Gesù è Re: non imita i potenti della terra che spadro-neggiano sui loro sottoposti, ma si rende presente in mezzo a noi prendendo la condizione umana; nel Vangelo di questa solennità (Mt 25,31-46) troviamo un’indi-cazione molto preziosa: ogni volta che soccorriamo e serviamo uno dei nostri fratelli più poveri, stiamo accogliendo Gesù.È bellissimo vedere come il più grande di tutti i re non voglia essere distaccato dall’umanità, pretenden-

do dall’alto l’onore dovuto: Gesù si affianca agli uomini, camminando in mezzo a noi come l’ultimo tra tutti, perché Lo possiamo amare in piena libertà.Il modello di Gesù non deve es-sere visto dal semi-narista co-me ricerca del potere, della gloria terrena e de l l ’ono-re, cattive imitazioni del Regno di Dio: noi siamo chia-mati a vi-vere come Gesù che ha scelto la via della povertà e della debolezza, per farsi compagno degli uomini nel cam-mino di salvezza.Si tratta quindi di un bell’invito che la nostra diocesi fa a coloro che so-

no chiamati ad essere pastori (come ricordano anche la prima lettura e il salmo) ad esercitare questo mini-stero nell’umiltà, senza dimenticare l’importanza del proprio compito ma vivendolo come ha fatto (e con-

tinua a fare) il nostro unico Mae-stro.Altro motivo per cui questa solen-nità è particolarmente cara ai semi-naristi è l’evidenza posta sul fatto che Cristo, vero Dio e vero Uomo, è sempre l’unica via di salvezza. C’è quindi un’importante indica-zione che viene rivolta a tutti noi, e in particolare a coloro che guidano le comunità, per non dimenticare mai quale deve essere il fine della nostra azione pastorale: l’incontro personale con Gesù che ci accoglie e ci salva.Possiamo quindi vedere come Cri-sto sia doppiamente centrale questa festa: Egli è l’unico Signore che dà la salvezza, Egli è l’unico Maestro che ci insegna come accompagnare i fratelli nell’umiltà.I passi che i seminaristi vanno a

compiere sono proprio in questa direzione.Giacomo, ricevendo il ministero del lettorato, è chiamato a vivere con maggiore intensità il suo rapporto con il Vangelo di Gesù, da un lato

cogliendolo come fonte di salvezza e fuoco della sua vita, dall’altro po-nendo il Verbo Incarnato e non il proprio io al centro della relazione con i fratelli.Marco, Massimiliano, Paolo e Gio-vanni si presentano alla Chiesa per rendersi disponibili al servizio secondo la chiamata di Dio, impe-gnandosi in questo cammino con e verso Cristo e manifestando il loro “Eccomi!” alla comunità diocesana che li accoglie con affetto.Pertanto è con gioia che l’intera comunità del Seminario Metropo-litano invita tutta la Chiesa di Mo-dena- Nonantola ad accompagnare questi giovani nel loro percorso e a pregare perché Cristo voglia man-dare il Suo Spirito perché Lo sap-piano riconoscere nei fratelli più deboli e poveri.

Sono dodici i seminaristi diocesani

Sono dodici, attualmente, i seminaristi della nostra diocesi che fanno vita comune in Se-minario, insieme ai cinque provenienti dalla diocesi di Carpi (insieme nella foto sopra). Si tratta di Enrico Bellini di Fiorano, Enrico Benassi di Torre Maina, Simone Cornia di Santa

Teresa e Federico Ottani pure della parrocchia cittadina di Santa Teresa; ancora Federico Mani-cardi di Vignola, Andrea Ballarin di Bomporto, Claudio Miglioli di Spezzano, Giacomo Aprile, della parrocchia della Sacra Famiglia; Marco Bonfatti, di Formigine, Massimiliano Ferrarini, di Castelnuovo Rangone, Paolo Monzani, della parrocchia di San Giuseppe (Tempio) e Giovanni Vitale di Solignano e Cà di Sola.Il Rettore del Seminario è mons. Sergio Casini, che è anche vicario episcopale e canonico, vice rettore è don Fabrizio Rinaldi, mentre il direttore spirituale è il canonico don Gian Paolo Sambri.

Con i suoi duecento dipendenti, l’ospedale ospita e cura bambini

per la maggior parte colpiti da malattie gastrointestina-li, dovute all’acqua non po-tabile, cardio-respiratorie, conseguenza della mancanza di riscaldamento nei mesi invernali e malformazioni, sempre più frequenti a causa dell’unione in matrimonio di primi cugini. Malattie che spesso si tramutano in deces-si, considerando che il muro di separazione che il governo israeliano ha costruito per di-vidersi fisicamente dai terri-tori palestinesi, non fa sconti a nessuno. L’ospedale infatti non è dotato del reparto di chirurgia e quando i picco-li pazienti necessitano di un intervento, spesso anche d’ur-genza, occorre richiedere il permesso ad Israele per poter oltrepassare il check point, si-tuato a pochi metri dall’ospe-dale, e giungere negli ospedali di Gerusalemme. Permesso che non sempre arriva. Alcuni modenesi hanno co-nosciuto questa realtà sette anni fa, in occasione della pri-ma edizione della Maratona della Pace Betlemme – Geru-salemme; un incontro signi-ficativo e toccante, durante il quale hanno potuto toccare con mano l’importanza del lavoro portato avanti dalle suore benedettine di Padova che gestiscono l’ospedale, e il loro quotidiano impegno per questi bambini, vittime innocenti di un conflitto che sembra non finire mai. Da quell’incontro ogni anno la delegazione modenese, con il progetto Un Ponte verso Betlemme, porta all’ospedale i fondi ricavati da varie inizia-tive organizzate sul territorio.

Modena vicina ai piccolidi Betlemme

Segue da pagina 1

Da alcuni anni (preci-samente dall’ottobre 2006) è nato il grup-po “Sarai” allo scopo

di proporre un percorso vocazio-nale per le ragazze delle scuole medie e superiori della nostra diocesi.A questo gruppo, guidato da don Simone, partecipano attivamente in qualità di educatrici alcune re-ligiose, suor Piera, suor Victorine, suor Chidinma, suor Euphrasie, suor Silvia e una giovane famiglia costituita da Andrea, Claudia e dalla piccola Sara. Vengono or-ganizzati due ritiri all’anno, che si svolgono normalmente presso

Chiamate… alla perfetta letiziaIl gruppo “Sarai” propone un percorso vocazionale per le ragazze delle scuole superiori

• Claudia de salvatore

il Seminario metropolitano. Al-la riflessione su figure bibliche femminili segue l’attualizzazione nella vita delle ragazze e, quando è possibile, l’incontro con una co-munità religiosa o una famiglia.“Rallegratevi nel Signore, sem-

pre”: è questo l’invito lanciato dal gruppo Sarài e dalle sorelle suor Chiara e suor Armanda di Pala-gano in occasione del ritiro per ragazze svoltosi il 5 e 6 novembre.Gli incontri hanno guidato il gruppo di adolescenti sulle orme

Preghiere per le vocazioni

Due intenzioni da aggiungere alla preghiera dei fedeli nelle messe di domenica 20 novembre, in occasione della giornata del Seminario.

1) Perché ogni famiglia si senta interpellata dalla vita e dalla missione della Chiesa. I figli crescano aperti alla chiamata del Signore e i genitori favoriscano la loro generosa risposta. Pre-ghiamo.2) Ti ringraziamo, Signore, per i nostri Seminaristi: hanno scelto di rendersi attenti alla tua chiamata, disponibili al ser-vizio nella Chiesa, aperti alla prospettiva del sacerdozio. So-stienili, Signore, col tuo amore, perché giungano a dire un “sì” sincero e gioioso alla tua proposta. Preghiamo.I parroci che desiderano celebrare la giornata del Seminario in parrocchia in una domenica diversa da quella del 20 novembre possono rivolgersi direttamente ai sacerdoti del Seminario (tel. 059.217130).

di s.Chiara d’Assisi e s. Elisabetta d’Ungheria, esempi di vera letizia e di vocazione. “A chi desidero consegnare il mio cuore? Che parola mi rivol-ge Dio?” sono solo alcune delle domande che hanno aiutato la ri-flessione e i momenti di preghiera guidati e illuminati dalla Parola di Dio. Egli chiama ognuno di noi per nome, e ci invita a compiere

qualcosa di grande; vuole rendere la nostra vita un capolavoro e solo attraverso l’amore per Lui e per il prossimo possiamo compiere questo miracolo. E’ perciò neces-sario, specialmente per gli ado-lescenti ma anche per tutti noi, affidarsi al Signore alla scoperta del centro della nostra vita e della unica e speciale vocazione che ci riserva.

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4 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

Incontri

“L’enciclicla sulla sofferenza, il capolavoro di Giovanni Paolo II”

È raro vedere un udi-torio numeroso che letteralmente pen-de dalle labbra di

un conferenziere. Ebbene, è proprio ciò che è accaduto lo scorso giovedì al circolo “La Meridiana” di Casinalbo, con un relatore veramente d’eccel-lenza: Joaquin Navarro Valls. Il professor Navarro Valls, medico, giornalista, docente universitario, è stato “porta-voce” del Papa quale direttore della sala stampa vaticana dal 1984 al 2006. Intervistato dal direttore de “L’Informazione” Eugenio Tangerini, Navarro ha incantato il numeroso pubblico presente nel campo da tennis coperto del circolo casinalbese ripercorrendo la straordinaria esperienza di un laico che ha vissuto a stretto contatto con Giovanni Paolo II ed è stato

testimone di storici incontri, come quelli con Gorbaciov e Fidel Castro, ma anche della famosa amicizia tra il Papa po-lacco e il presidente mangiapre-ti Sandro Pertini. «Mi ricordo il viaggio di Giovanni Paolo II negli Stati Uniti – ha affermato Navarro Valls, che all’epoca non era ancora direttore della Sa-la stampa vaticana – e in quel Paese bello, ma secolarizzato, il messaggio che il Papa portava era decisamente controcultura-le: ebbe una risposta stupenda e la stampa statunitense, che non se lo sapeva spiegare, disse che la gente applaudiva il can-tante, non la canzone. Io penso che fosse il contrario: lui stava

Joaquin Navarro Valls ospite al club La Meridiana: “Indimenticabili gli anni al fianco di Karol Wojtila”

• FranCesCo Gherardi dando risposta a cosa è l’essere umano». Ma anche la malattia e la morte fanno parte della natura uma-na, ecco perché, ha sottoline-ato Navarro, negli ultimi anni di pontificato si scelse di non nascondere l’invecchiamento

di quel Papa che era stato per anni un vero e proprio atleta di Cristo. «Per me – ha detto Navarro Valls – sarebbe sta-to molto facile fare spostare le telecamere sempre a destra del Papa, impedendo di inquadrare quella mano che tremava, che tutti ricordiamo, ma non l’ho fatto. Il Papa stava scrivendo su sé stesso la più bella delle pur bellissime encicliche del suo pontificato: l’enciclica sulla sofferenza e sul significato del-la sofferenza. Nel modo in cui viveva in quegli anni, ha aiuta-to molti a capire il significato della sofferenza umana, al di là dei sentimentalismi». Un ruolo quantomeno delicato, quello del

direttore della Sala stampa va-ticana, che un giorno – ha rac-contato – si confidò con il suo impegnativo datore di lavoro in questi termini: «Santo Padre, sa, questo è un lavoraccio…. se sbaglio qualcosa, il giorno dopo lo si leggerà a caratteri cubitali

su tutti i giornali del mondo!». «Si scordi delle responsabilità e faccia il suo dovere – questa la risposta di Giovanni Paolo II, rivelatrice della personalità forte dell’uomo chiamato ad essere Vicario di Cristo in terra – perché non si può fare nessun lavoro pensando sempre alle re-sponsabilità». Vivere per anni a contatto con un santo, lavorare, viaggiare, pranzare con lui: quali sono le sensazioni, le esperienze, gli insegnamenti? «Forse, a livello popolare, abbiamo una visione non esatta di cosa sia la santi-tà, – ha risposto Navarro Valls – nella vita di ogni giorno non sappiamo cosa farcene, specie

se tocca la nostra vita: preferia-mo relegare i santi alle nicchie ombrose delle chiese. Ma qual è stato il capolavoro di questo pontificato? È stata la vita stes-sa di Karol Wojtila, l’aver sem-pre detto sì a tutto ciò che egli era convinto venisse da Dio,

compresa la malattia, compre-sa la morte. Quando gli è stata effettuata la tracheotomia che gli avrebbe tolto la parola, ad operazione finita ha chiesto un cartoncino ed un pennarello. Ha scritto: Totus tuus” . Circa il rapporto tra Karol Wojtila e Joseph Raztinger, Navarro Valls ha chiosato: «Il cardinal Ratzin-ger era il primo collaboratore di Giovanni Paolo II: più volte ho visto testi di discorsi di partico-lare importanza con annotato, di mano del Papa, che venissero fatti prima esaminare dal cardi-nal Ratzinger». Toccante è stato il ricordo di Joseph Ratzinger che, visitato per l’ultima volta l’amico morente, si inginocchia ai piedi del letto e, presa tra le mani la mano di Karol Wojtila, lo ringrazia per ciò che gli ha insegnato. «Poi, come sapete - ha sottolineato Navarro Valls - Ratzinger ha avuto un notevole coraggio ad accettare l’elezione

papale: quando Giovanni Paolo II è salito alla cattedra di Pietro, aveva 58 anni, mentre Benedet-to XVI ne aveva già 78. E anche lui, come il suo predecessore e amico, ha detto sì a ciò che Dio lo chiamava ad accettare».

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5Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Diverse centinaia di persone a Gesù Redentore hanno partecipato al rinnovo del mandato, mons. Losavio ha commentato la Lettera Pastorale dlel’arcivescovo

Ministri straordinaria convegno

VescovoAgenda del

Domenica 20 novembreore 11.15 alla Madonna PellegrinaCelebrazionedella Cresimaore 16 in CattedraleMessa per l’ass. Vittime della strada e Credo la vita eternaore 18 in cattedraleMessa nella Giornatadel SeminarioLunedì 21 novembreore 10 in cattedraleCelebrazione eucaristica con l’armadei CarabinieriMartedì 22 novembrea BolognaCommissione regionale Vita consacrataGiovedì 24 novembreore 9.30 al CfnRitiro generale del cleroore 18 a San ProsperoCelebrazione eucaristica nella festa del patronoVenerdì 25 novembrea PiacenzaLezione ai giovani dell’Università CattolicaSabato 26 novembreore 15.30 a Santa TeresaBenedizione dei nuovi locali parrocchialiore 17 alla casa per an-ziani GuicciardiniCelebrazione eucaristicaDomenica 27 novembrein mattinata a S. AgneseRitiro agli adulti della parrocchiae celebrazione eucaristica

Erano davvero in tan-ti, sabato 12 novem-bre, presso la chiesa di Gesù Redentore

per il rinnovo del mandato o per riceverlo per la prima vol-ta dalle mani dell’arcivescovo. Si tratta dei ministri straor-dinari della comunione Eu-caristica, più semplicemente chiamati ministri dell’Euca-restia, che in diocesi sono cir-ca 700 e che sono presenti in gran parte delle parrocchie. I ministri straordinari aiutano nella distribuzione della co-munione durante le messe ma, in particolare, sono coloro che portano il conforto della co-munione Eucaristica ai malati e alle persone che non posso-no partecipare all’Eucarestia festiva. Un servizio prezioso, con il carattere della straor-dinarietà, appunto, che può

Diocesi

Purtroppo sono nume-rosi i luoghi del mon-do in cui le emergenze umanitarie richiedono

l’intervento e la collaborazio-ne, all’estero e nel nostro paese. La Caritas diocesana modenese ha inviato da poco le ultime somme raccolte in diocesi per l’emergenza legata alla carestia nel Corno d’Africa: in totale la Chiesa modenese ha raccolto la somma di 62.180 Euro, inviati in due tranches. In particolare le Caritas del Kenya, Etiopia, So-

Inviati 62 mila euro nel Corno d’Africa

DiocesiAgenda della

Domenica 20 novembreore 16 in CattedraleMessa per l’ass. Vittime della strada e Credo la vita eternaore 18 in cattedraleMessa nella Giornatadel SeminarioGiovedì 24 novembreore 9.30 al CfnRitiro generale del cleroore 18.30 in S. Agostinocelebrazione eucaristica per i migrantiore 20.30 al CfnFormazioneper i catechistiore 21 al CfnEducatori in camminoore 21 alla Madonnina‘Mission is possible’Venerdì 25 novembrein serata a La SantonaRitiro giovani over 18(fino a domenica 26)Sabato 26 novembrenel pomeriggioin seminarioRitiro ragazzi I media- I superiore(anche domenica 27)Domenica 27 novembreore 18 al CfnSulla misura del cuoredel SignoreCelebrazione eucaristicae cena insieme

Domenica 20 novembre alle ore 16, sarà cele-brata dal nostro Arci-

vescovo Antonio, una S. Messa in Duomo per le vittime degli incidenti stradali e per tutti i defunti. Nella terza domeni-ca di novembre infatti, è stata istituita da parte dell’Assem-blea Generale delle Nazioni

La Messa in cattedraleCredo la vita eterna/Vittime delle strada

Medici cattolici

La morte cerebraleLa Sezione di Modena” M. Luisa Guidotti” dell’Associazione

Medici Cattolici Italiani ed il Centro di Bioetica Giuseppe Moscati invitano ad un seminario di etica professionale sul

tema “La morte cerebrale”, condotto da don Gabriele Semprebon. L’appuntamento è per sabato 26 novembre alle ore 18 all’Ospedale di Baggiovara, nella sala riunioni del Poliambulatorio 3, corridoio a sinistra dell’entrata principale.Sono invitati tutti gli operatori sanitari (medici, ostetriche, infermie-ri), ai quali sarà chiasto il contributo delle loro esperienze professio-nali. Gli incontri successivi si svolgeranno nel 2012 (28 gennaio, 25 febbraio, 28 aprile).

Centro Volontari della Sofferenza

Insieme in preghieraIl Centro Volontari della Sofferenza propone un pomeriggio di

preghiera a suffragio dei cari defunti nel mese a loro dedicato. L’appuntamento sarà domenica 20 novembre presso la sede

diocesana dell’Associazione, in Via Peretti 3/d a Modena. Alle ore 15 inizierà l’Adorazione Eucaristica ed a seguire la San-ta Messa. I momenti di spiritualità e riflessione saranno guidati dall’assistente diocesano don Ilario Cappi. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, in particolare agli ammalati e loro accompagnatori. Ci auguriamo una buona partecipazione per una maggiore edificazione spirituale che possa giovare a tutta la comunità cristiana nel giorno della festa.

essere rinnovato ma che coin-volge non di rado anche per-sone di volta in volta nuove.Sabato 12 novembre, appun-to, la chiesa del Redentore ha ospitato la ricca relazione sulla Lettera Pastorale del vescovo tenuta da mons. Paolo Losa-vio, vicario episcopale per la vita consacrata e i ministeri. Mons. Losavio ha tratteggia-to nei dettagli la Lettera su la-voro e festa di mons. Antonio Lanfranchi, commentando

Caritas impegnata: l’acqua ed il cibo gli interventi principali

malia e Gibuti, i paesi più colpiti dalla crisi, impegnate da mesi nell’aiuto alla popolazione, han-no proposto a Caritas Italiana e alla rete delle Caritas del mondo i loro piani di intervento su scala nazionale per i prossimi 8 mesi. I progetti offrono aiuto com-plessivamente a 300.000 perso-ne, per lo più fasce vulnerabili come bambini, donne, anziani, malati, disabili. I piani si arti-colano in 20 diocesi di 4 paesi. Il piano prevede sia aiuti d’ur-genza nell’ambito dell’assistenza alimentare, sia azioni di medio periodo per favorire la ripresa di un’autonoma capacità di reddito delle persone e renderle meno vulnerabili a future condizioni climatiche avverse.In particolare gli ambiti di inter-vento principali sono:

1) assistenza nutrizionale e sa-nitaria: assistenza alimentare, supporto alle strutture sanitarie, distribuzione di medicinali e di viveri a persone vulnerabili col-pite da malnutrizione, soprat-tutto bambini, donne, disabili, malati, sfollati;2) approvvigionamento e con-servazione dell’acqua: ripara-zione e costruzione di pozzi, cisterne e ripristino di fonti d’acqua; realizzazione di dighe e terrazzamenti; distribuzione di carburante per le pompe e di kit per la potabilizzazione;3) sostegno alla ripresa dell’al-levamento e dell’agricoltura: distribuzione di animali, e di fo-raggio per il bestiame, fornitura di sementi e attrezzi agricoli, cu-re veterinarie.Gli interventi sono realizzati

Unite, la “Giornata Mondiale del ricordo”dedicata a chi ha perso la vita sulla strada.L’appuntamento, che da diversi anni è preparato dall’Associa-zione Italiana Familiari e Vit-time della strada della nostra città insieme al percorso dio-cesano “Credo la Vita Eterna”; anche quest’anno sarà un’oc-

casione per pregare per i cari scomparsi e per rafforzare la speranza che la loro esistenza trasformata, continui vicino a Dio.Sarà inoltre un momento pri-vilegiato per mantenere accesa l’attenzione di tutta la comu-nità modenese sui temi della responsabilità al volante.

in 14 diocesi dell’area centra-le, nord ed est del Kenya, in 5 diocesi dell’area sud-orientale e del nord dell’Etiopia, in alcune

zone del centro-sud della Soma-lia, e nella parte nord e intorno alla capitale della Repubblica di Gibuti.

i quattro capitoli in cui è divi-sa. Proprio l’arcivesco-vo ha poi presieduto la preghie-

ra del Vespro che ha carat-terizzato l’ultima parte del pomeriggio. Dopo i vespri lo stesso mons. Lanfranchi ha distribuito il mandato ai nuovi ministri: diverse decine di persone, pa-recchi laici ma anche alcune

suore, che hanno dato la loro disponibilità e sono stati scelti dalle rispettive comunità per questo prezioso servizio. A coadiuvare mons. Lanfran-chi, oltre a mons. Losavio, il diacono permanente Pierluigi Maselli.

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6 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

Tempo incerto Presso la sala riunioni della circoscrizione 3 del co-

mune di Modena in via Padova, 149 sabato 19 e 26 novembre con inizio alle ore 16 è in calendario “Tempo incerto”, una iniziativa proposta per inizia-

tiva di “Noè - associazione di volontariato delle famiglie per le famiglie”. Nel primo incontro Giuseppe Crimi psicologo e psicoterapeuta tratta della differenza tra amare e voler be-ne nei rapporti personali e di coppia con una riflessione dal titolo “Ti amo, anzi…ti voglio bene. Le coppie scoppiano ?”. Il secondo incontro, con la psicologa e psicoterapeuta Cecilia Pompei ha per tema “Devo avere paura? Quante paure oggi!” e intende porsi come dialogo sulle paure del vivere quotidiano, per imparare a gestirle e a vincerle. Per informazioni sui due incontri, entrambi ad ingresso libero, è possibile contattare la Circoscrizione 3 Tel. 059 203 4200. mail: [email protected]

Al via la seconda edizione del percorso per delineare le prospettive per una genitorialità consapevole

Genitori e figli, incontro possibile?

Il Centro di Consulenza per la Famiglia e Noè, l’associazione di volon-tariato delle famiglie e

per le famiglie, so-no lieti di ripropor-re “Genitori e figli: un incontro possi-bile?”, una propo-sta di riflessione e di confronto, che nasce dal deside-rio di camminare insieme verso una genitorialità consa-pevole in relazione ai propri figli ado-lescenti.Lo scopo della seconda edizio-ne, che coinvolge una quindicina di genitori, è quello di far conoscere, incontrare e dia-logare questi “due mondi” all’interno di uno spazio di confronto diretto con i figli, invitati a partecipare,come protagonisti, a ben quattro degli otto incontri in pro-gramma.

Famiglia

• elena roCChi*

Solidarietà

Si alterneranno incontri ri-servati ai genitori di appro-fondimento e di riflessione più teorica a veri e propri la-boratori pedagogici in cui fondamentale sarà il coin-volgimento attivo di tutti i partecipanti per giungere ad elaborare riflessioni e a condi-videre esperienze in merito a questo momento importante di crescita e di cambiamento.Di fatto a causa dei profondi cambiamenti che avvengono a livello psico-fisico e sociale i ragazzi devono affrontare il

periodo forse più significativo e delicato della loro esisten-za, che spesso assume i tratti

dell’ambivalenza: c’è lo stupo-re di scoprirsi diversi, la voglia di mostrarsi cambiati, eppure ci si vergogna terribilmente di ciò che si vive e si sente dentro. C’è la voglia di fare tutto e subito, di scalare alte vette di idealità, di risolvere i grandi problemi dell’esistenza, ma ci sono anche la paura e lo sconforto, l’incertezza e l’an-goscia di non capire: alla gioia e all’entusiasmo in un baleno si sostituiscono la malinconia e la tristezza. C’è la voglia di dar prova di sé e delle proprie

capacità per mettere insieme esperienze e maturare convin-zioni personali, c’è il desiderio

di uscire dall’ambiente fami-liare, di svincolarsi dai legami genitoriali per sperimentarsi nelle relazioni di amicizia nel gruppo dei pari, ma c’è anche il bisogno di conferme e di riconoscimento da parte de-gli adulti. C’è il desiderio di ricercare il senso, la felicità, l’anelito alla libertà, l’amore, la verità, ma anche l’invoca-zione, talvolta ribelle o silente, che grida il bisogno di non es-sere lasciati soli e il desiderio di essere accompagnati da una presenza affidabile sul cam-

mino della vita.E i genitori, come reagiscono a tutto questo? Che cosa si-gnifica essere genitori e per di più genitori di figli adolescenti? Alla luce del cam-biamento e della crescita dei ragazzi alla ricerca della loro identità, certamente corrisponde un nuo-vo tempo per la ge-nitorialità, frutto di un’irripetibile storia relazionale e familia-re che si compone del vissuto personale e di quello conuigale in relazione al proprio figlio. Spesso anch’es-si sono stupiti, fati-cano ad orientarsi in una tempesta di stati d’animo contrastanti; così molte mamme e

papà entrano in crisi perché non capiscono e fanno fatica ad accettare il cambiamento

De Vinco di Confcooperative sul ventennale della Legge sulla cooperazione sociale

“Il welfare siamo noi”

C ’erano anche tren-ta cooperatori modenesi a “Noi welfare, l’Italia

che aiuta l’Italia” a Roma per celebrare il ventennale della legge 381/91, istitutiva della cooperazione sociale. Orga-nizzato da Federsolidarietà e da FederazioneSanità, gli or-ganismi di Confcooperative che rappresentano rispettiva-mente le cooperative sociali e sanitarie, l’iniziativa rap-presenta l’occasione per una riflessione sugli sviluppi del welfare in Italia. Il sistema

Confcooperative vede impe-gnate 6 mila cooperative (45 a Modena e provincia), con 230 mila persone occupate (2.500 nel Modenese) tra as-sistenza a persone e famiglie, inserimento lavorativo, coo-perative di medici, di distri-buzione del farmaco e mutue sanitarie. Sono, invece, quat-tro milioni i cittadini italiani che usufruiscono dei servizi delle cooperative aderenti a Confcooperative. «Quello delle cooperative è un am-pio e articolato sistema di rete che rappresenta sempre di più il welfare del paese e vede le cooperative sociali e socio-sanitarie protagoniste nel colmare buchi esistenti tra il welfare pubblico e le esigenze del cittadino – af-

ferma Gaetano De Vinco, presidente di Confcoope-rative Modena e di Domus Assistenza, la maggiore co-operativa modenese nel set-tore dei servizi alla persona - L’assottigliarsi delle risorse economiche, la composizio-ne demografica del Paese (invecchiamento e calo delle nascite), l’integrazione degli immigrati impongono sfide nuove. Proponiamo un cam-bio nel rapporto e nella ge-stione della spesa del welfare in Italia: lo Stato deve guar-dare alla politica sociale non come a un costo, ma come un investimento per evitare derive di un welfare che ri-schiano di spezzare il Paese. La drammatica riduzione di risorse – continua De Vinco

- è l’effetto dei tagli che si so-no avuti negli ultimi tre anni. L’aspetto più duro di questo ultimo provvedimento è che va a colpire servizi essenzia-li: l’assistenza agli anziani, ai disabili, alle famiglie e ai minori. Questo per un’im-postazione sbagliata delle politiche di riduzione delle risorse. Il complessivo del-la spesa di welfare (sanità e previdenza) assorbe il 26 per cento del nostro Pil, quello del welfare comunale lo 0,4. A dimostrazione che la poli-tica dei tagli lineari non inci-de in modo strutturale sulla famelica spesa ospedaliera, ma – conclude il presidente di Confcooperative Modena - massacra i servizi fonda-mentali di welfare».

dei loro figli che sentono di-versi e distanti. C’è la paura di sbagliare, il senso di pro-tezione e di responsabilità, ci sono aspettative disattese, re-gole infrante, silenzi, conflitti e allontanamenti, ma anche il desiderio di un bene profondo e il riconoscimento del dono che si è chiamati a custodire e a far sbocciare.Certamente non ci sono scuole, esperti o manuali che possano offrire facili risposte e soluzioni, insieme deside-riamo percorrere un tratto di strada come compagni di viaggio, affiancandoci nel cammino educativo affinché ogni genitore possa divenire più consapevole del modo di stare in relazione al proprio figlio per sostenerlo e accom-

pagnarlo con fiducia nell’at-traversata del divenire adulto. Un ringraziamento speciale a tutti i genitori che hanno scelto di intraprendere questo percorso riconoscendo il de-siderio e il bisogno di “darsi una mano” per continuare a crescere insieme ai loro figli e rispondere così con rinnova-to entusiasmo all’altissima ed appassionante missione edu-cativa che è stata loro affidata.Per informazioni sul percorso “Genitori e figli: un incontro possibile?” è possibile rivol-gersi al Centro di Consulenza per la Famiglia in via Formi-gina 319 a Modena. Tel. 059 355386 Fax. 059 359655 e-mail: [email protected] - www.ccfmodena.it.

* pedagogista

Page 7: Nostro tempo 20 novembre 2011

7Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Maurizio Pirazzoli

L’Azienda Policlinico ha sanzionato una agenzia di onoranze funebri per violazione ripetuta del regolamento. Al centro ci deve essere la dignità del defunto e delle famiglie

Attualità

Cartellino rosso, e una settimana di squalifica, per una agenzia di onoran-

ze funebri presso il Policlinico. Un intervento, quello preso dal nosocomio, resosi necessa-rio dopo che due diffide erano state ignorate. Un interven-

Un cartellino rosso davvero opportunoto unico in questo genere, ma particolarmente opportuno, quello preso dal Direttore am-ministrativo del Policlinico Maurizio Pirazzoli. Tutto, na-turalmente, a rigore del nuovo regolamento sui servizi mor-tuari dell’Azienda Ospedalie-ro – Universitaria di Modena, recentemente modificato con delibera 37 del 4.03.2011, che mira ad introdurre una discipli-na di comportamento da parte delle agenzie di onoranze fune-bri più attenta alla salvaguardia della privacy degli utenti ed a garantire nel contempo lealtà tra di loro. Nei giorni scorso è partito il primo drastico prov-vedimento (a carico dell’agen-zia Rovatti). “Le agenzie di onoranze fu-nebri che terranno comporta-menti scorretti, dopo l’invio di due successive diffide – fa sape-re con una nota l’Azienda Po-liclinico - è previsto subiranno la nuova penalità della tempo-ranea cancellazione dall’elen-

co pubblico delle agenzie che forniscono i servizi mortuari, esposto alle Camere Ardenti del Policlinico. Inoltre, un car-tello, esposto nei locali dell’A-zienda, spiegherà all’utenza che le Agenzie di cui verrà oscurato il contatto telefonico hanno violato il regolamento. Il Re-golamento dei servizi mortuari dell’Azienda Ospedaliera Poli-clinico di Modena dispone, in-fatti, all’articolo 4 che “La scelta dell’Agenzia costituisce libera prerogativa del cittadino” che commissiona l’incarico funera-rio (punto 5). Nessuna forma di pubblicità, neppure indiretta, è consentita all’interno dei locali dell’Azienda e nelle adiacenze. Inoltre nessuna acquisizione di clientela, negoziazione o contratto degli affari inerenti l’espletamento dell’attività di onoranze funebri può avvenire al Policlinico. Per questo moti-vo l’accesso del personale delle Agenzie alle Camere Mortua-rie è limitato al tempo stretta-

mente necessario per l’espletamento dei servizi fune-bri (punto 2) ed è vietato stazionar-vi oltre il tempo occorrente per lo svolgimento del servizio. La pre-senza del perso-nale delle Agenzie per l’organizza-zione del funerale è consentita non prima di un’ora dal momento fissa-

to per la partenza del funerale stesso (punto 3). Le Agenzie autorizzate ad accedere al Poli-clinico si impegnano a rispetta-re in ogni suo punto il presente regolamento, sottoscrivendo l’accettazione in calce in ogni delega rilasciata dai parenti all’agenzia prescelta. (punto 10)”.A impegnarsi in prima persona è stato il Direttore amministra-tivo del Policlinico, Maurizio Pirazzoli, che spiega: “Il nostro intento è quello di usare ogni mezzo che la legge e il regola-mento aziendale ci consentono per assicurare ai nostri utenti la sacrosanta tranquillità in un momento, quello della morte di un congiunto, che è sem-pre molto difficile. Purtrop-po, nonostante il regolamento aziendale abbia sempre vietato questa pratica, alcune agen-zie di Onoranze funebri, non mancano di affollare gli spazi delle Camere Ardenti, tentan-do di vendere i propri servizi all’interno quindi di un’area che deve essere esclusivamen-

te dedicata ad altre funzioni, certamente non commerciali. Per questo motivo abbiamo in-trodotto questa penalità che ci rendiamo conto ha soprattutto valore simbolico, ma i nostri spazi di azione in questa ma-

teria sono purtroppo limitati. Comunque, abbiamo inteso dare un segnale preciso: quello di non sottovalutare lamentele che purtroppo ci sono giunte. Certo, se i parenti del defunto delegassero comunque l’Agen-zia sospesa, noi non potremmo che rispettarne la volontà, ma resta comunque una presa di posizione forte su un problema che un’Azienda Sanitaria come la nostra non può ignorare”.Il rispetto per i defunti e un trattamento adeguato alle esi-genze dei parenti, è senza dub-bio la prima cosa da tenere in considerazione. Lo stesso Pi-razzoli ha preso particolarmen-te a cuore la vicenda, tanto che non di rado, di prima mattina nel momento più delicato della giornata a causa di chi muore nel corso della notte, prima di andare in ufficio passa dal-le camere ardenti, proprio per valutare di persona eventuali violazioni del regolamento o, comunque, comportamenti poco corretti o lesivi della di-gnità delle persone.

Dal 3 novembre vaccinazioni gratuite per gli over 64,

È partita nei giorni scorsi la campagna di vaccinazione an-tinfluenzale rivolta ai

cittadini con età superiore ai 64 anni e ai cittadini di età inferio-re appartenenti alle categorie sotto riportate. La vaccinazio-ne, gratuita, si sta svolgendo presso gli studi dei medici di famiglia. L’obiettivo della vacci-nazione per l’influenza è quello del 75% per i cittadini dai 64 anni in su; nell’ultimo anno la percentuale è stata inferiore, probabilmente, come è emerso discutendo e confrontandosi negli incontri con i cittadini, complice quello che è accaduto per la pandemia, rivelatasi poi non tale, del 2009.La vaccinazione iniziata lo scorso 3 novembre proseguirà per tutto il mese di dicembre, in quanto si prevede che il pic-

Tempo di vaccinarsico dell’influenza stagionale sarà fra la fine del mese di gennaio e la fine del mese di febbraio 2012. Vengono di seguito ri-portate le categorie di persone a cui è consigliato vaccinarsi per l’influenza: soggetti di età pari o superiore a 65 anni, bambi-ni di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respira-torio, malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e ac-quisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza rena-le, malattie degli organi emo-poietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino ca-rente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sin-dromi da malassorbimento in-testinale, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patolo-gie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle se-crezioni respiratorie, epatopatie

croniche, bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico a ri-schio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale, donne che all’inizio e durante la stagione epidemica si trova-no nel secondo e terzo trime-stre di gravidanza, individui di qualunque età ricoverati pres-so strutture per lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sa-nitarie, sociosanitarie e socio assistenziali, familiari e con-tatti di soggetti ad alto rischio, soggetti addetti a servizi pub-blici di primario interesse col-lettivo come forze dell’ordine e protezione civile, donatori di sangue, personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo, personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari, di emergen-za e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali, personale che, per motivi di lavoro, è a contat-to con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

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Page 8: Nostro tempo 20 novembre 2011

8 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

Società

Le proposte della Cisl modenese sulla domanda e offerta di alloggi in provincia

Più affitto e riqualificazione

La corsa a comprare casa è finita anche a Modena, dove pure il 75 per cento dei

cittadini possiede l’alloggio in cui abita. Oggi si assiste a un ri-torno dell’affitto che, a determi-nate condizioni, è più convenien-te dell’acquisto. Occorre, però, un deciso interven-to pubblico che favorisca l’acces-so alla locazio-ne alle fasce più deboli del mer-cato del lavoro (giovani, precari, cassintegrati, di-soccupati)”. Lo ha dichiarato il segretario pro-vinciale della Cisl, William Ballotta, nel convegno “Una casa per tutti” (foto sopra) che il sindacato di palazzo Europa ha tenuto mercoledì 9 novembre (vd.No-stro Tempo n° 40). Hanno par-tecipato, tra gli altri, l’assessore alla Programmazione e gestio-ne del territorio del Comune di Modena, Daniele Sitta, e il presidente dell’Ance (Associa-zione costruttori edili), Stefa-no Betti.

Tra ugualie disegualiGiovedì 17 novembre a Modena prende il via un in-

teressante ciclo di incontri dal titolo DIScorsi sulla DISuguaglianza promosso dalla Fondazione Erman-

no Gorrieri, presso palazzo Europa, che si protrarrà fino a febbraio 2012. Questo ciclo nasce dalla volontà di diffondere la conoscenza della società in cui viviamo attraverso l’anali-si di tematiche che in questo difficile momento storico sono al centro della situazione sociale e dell’interesse dell’opinione pubblica e vedrà il susseguirsi di prestigiosi studiosi ed esper-ti, che daranno spazio sia all’analisi teorico scientifica che all’espressione sociale, con l’obiettivo di fornire - ad ammi-nistratori locali, operatori del sociale (volontariato, sindacato, cooperazione), politici, studenti e a chiunque fosse interessato - strumenti appropriati per orientarsi nel complesso contesto sociale in cui viviamo. La partecipazione è libera. È possibile iscriversi inviando una mail all’indirizzo [email protected]. La partecipazione ad almeno quattro incontri dà diritto, su richiesta, al rilascio di un attestato di frequenza. Ecco il programma (tutti alle ore 18): giovedì 17 novembre: ‘Generazioni. I giovani di oggi stanno peggio di quelli di ieri?’ Antonio Ramenghi intervista Antonio Schizzerotto e Tho-mas Casadei; giovedì 1 dicembre: ‘Redditi e ricchezza. Chi ha troppo, poco o troppo poco’ con Elena Granaglia e Gio-vanni Vecchi; giovedì 12 gennaio: ‘Crisi economica. Quali ef-fetti sul welfare?’ Ettore Tazzioli intervista Amelia Frascaroli e Maria Cecilia Guerra; giovedì 26 gennaio: ‘Territorio. Non solo Nord Sud: le disuguaglianze metropolitane’ con Massimo Baldini e Mauro Magatti; infine martedì 7 febbraio: ‘Politica. Percorsi possibili verso l’uguaglianza’ con Carlo Galli e Laura Pennacchi.

Fondazione Gorrieri

“Nonostante il boom edilizio registrato tra il 2000 e il 2008, a Modena esiste ancora una domanda di case largamen-te insoddisfatta e alla quale si può rispondere aumentando l’offerta di alloggi in affitto – ha detto Ballotta -. Bisogna modificare lo strumento dei Peep, che pure hanno consen-tito negli ultimi trent’anni a 13 mila modenesi di comprarsi un appartamento, e aumentare fino al 50 per cento del tota-le i futuri alloggi in aree Pe-ep da riservare alla locazione e all’housing sociale (oggi la

quota per l’affitto è del 30 per cento)”. Per la Cisl il sostegno all’affitto è una strada obbligata, dal mo-mento che nei prossimi anni non sono previsti nuovi inve-stimenti in edilizia residenzia-le pubblica e il governo ha praticamente azzerato i finan-ziamenti per il Fondo sociale per l’affitto. “Bisogna verificare con i costruttori la possibilità

di ricorrere a materiali e fini-ture a costi inferiori a quelli utilizzati finora nei Peep. Og-gi, infatti, - ha spiegato Ballot-ta – un appartamento di media metratura (120 mq commer-ciali) in zona Peep costa tra i 180-190 mila euro, cioè l’e-quivalente di 11,9 anni dello stipendio medio di un giovane operaio (1.000-1.200 euro più gli assegni familiari). Certo, al libero mercato un alloggio con le stesse caratteristiche costa 80-90 mila euro in più, ma oggi è diventato un problema per molti chiedere alla banca

un mutuo di 150 mila euro. Supponendo rate da 700 euro mensili per trent’anni, l’inci-denza della rata sul reddito familiare sfiora il 60 per cento. L’affitto costa meno anche se, a causa della crisi, sono sempre più numerosi i modenesi che non possono più permettersi di pagare 550-600 euro al mese di pigione. Ecco perché chie-diamo di aumentare l’offerta di

case Peep in locazione a canoni concordati”. Per la Cisl politi-che abitative orientate in una certa direzione possono anche aiutare il settore delle costru-zioni a superare le forti diffi-coltà in cui si trova da un paio d’anni e, considerato il ruolo di volano tradizionalmente eser-citato dall’edilizia, favorire una ripresa complessiva dell’econo-mia modenese. “A nostro avviso occorre agi-re su un mix di interventi, a partire dalla riqualificazione e ristrutturazione degli edifi-ci costruiti 40-50 anni fa - ha

detto il segretario provinciale della Filca (la categoria degli edili Cisl), Domenico Chiatto –. Si tratta di adeguarli ai nuovi parametri su risparmio energe-tico, insonorizzazione e rischio sismico. Certo, bisogna mette-re in campo ingenti risorse, ma se gli investitori privati fossero incentivati le amministrazioni locali potrebbero ottenere be-nefici indiretti. L’altro versan-

Incontro dei parroci della città sulle problematiche socio-caritative

I conti con la crisiCarità come “ascolto

dei bisogni espressi dalle persone”: c’è bisogno di cibo o

di molto altro? Nella carità è sufficiente usare il cuore o an-che l’intelligenza? E ancora, emergono forme di difesa di fronte al povero anche nelle parrocchie? Il povero è per-cepito come un dono oppure come una minaccia alla mia esistenza? E, di conseguenza, quale configurazione devono acquisire in questo momen-to la Caritas parrocchiale e i Centri d’ascolto? Sono alcune

delle sollecitazioni affrontate nel corso di un incontro che nei giorni scorsi ha riunito una trentina di parroci del-le parrocchie di Modena per fare il punto sulle problema-tiche socio-caritative sempre più urgenti nelle comunità cristiane, soprattutto in quelle della città dove si concentrano maggiormente le persone che si rivolgono ai sacerdoti per chiedere aiuti di ogni genere. Borsine alimentari, pagamen-to di bollette e affitti, medici-nali…: certamente – è emerso dall’incontro - esistono limiti del “dare” e, d’altra parte, è forte la convinzione che, ac-canto ai bisogni materiali, ci sono povertà esistenziali e so-

litudini.Ad aiutare la riflessione dei sacerdoti della città, Marco Cattini, modenese e ordinario di Storia economica e socia-le all’università Bocconi di Milano che ha tracciato un quadro dell’impatto della crisi finanziaria e bancaria mon-diale sull’economia modenese.“Alla fine del 2010 – ha detto il docente universitario - in provincia di Modena c’erano 15.490 disoccuppati e in mo-bilità. Il 57% erano donne, il 60% aveva un’età compresa fra i 35 e i 54 anni, il 22% erano stranieri. Due su tre avevano livelli d’istruzione compre-si fra la licenza elementare e quella della media inferiore:

lavoratori difficilmente riqua-lificabili. Nel 2010 la disoc-cupazione dei giovani era al 29% (oggi probabilmente è più alta); la disoccupazione maschile dal 2,2% del 2008 è triplicata ed è giunta al 6,6%. Tra il 2007 e il 2010 – ha proseguito il prof.Cattini nel presentare dati – nel bilan-cio tra nuove imprese nate e vecchie imprese morte, cioè chiuse dai proprietari o fallite, è stato decisamente negativo (-2.384), pari a un calo del 3% delle imprese della provincia, scese dalle 77.118 dell’inizio 2007 alle 74.878 della fine del 2010. Nell’anno 2009 il 26% dei crediti delle imprese mo-denesi (fatture delle vendite)

era in sofferenza (cioè passa il tempo ma il pagamento non avviene) o dichiarato inesigi-bile (il mancato pagamento si trasformerà in perdita).Gli effetti della crisi sulla psi-che dei piccoli imprenditori che accumulano perdite e debiti e dei licenziati e di-soccupati che non trovano la-voro, sono devastanti sia nelle relazioni primarie (coniuge e figli), sia nelle relazioni con vicini, amici e conoscenti. La qualità della vita sociale è decisamente peggiorata e i comportamenti al margine e oltre il margine della legalità s’infittiscono”.Il docente di Storia economi-ca e sociale ha offerto all’in-

contro anche il contributo di una proposta concreta: “trovo che varrebbe la pena – ha det-to – di valutare la promozione d’agenzie di microcredito con interventi di abbassamento del tasso d’interesse a cari-co della Caritas che preferi-bilmente facciano prestiti a gruppi di donne che garanti-scono in solido la restituzione a rate del capitale e il periodi-co pagamento degli interessi”.Dall’incontro è emerso infine la necessità di un censimento dei vari bisogni e, al tempo stesso, di un’azione educativa all’insegna della reciprocità, per educare le persone non solo a ricevere ma anche a dare.

te è l’autocostruzione, ovvero forme nuove di ristrutturazio-ne e recupero degli immobili. Se e quando questi non sono più recuperabili (ad esempio per l’impossibilità di applica-re la legge antisismica), si può

• l.s.

anche procedere con le demo-lizioni consentendo alle pro-prietà – ha concluso Chiatto - di ricostruire con incremento delle cubature per compensare una parte dei costi di demoli-zione e recupero”.

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9Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Missioni

Per i piccoli lavoratori Il programma educativo di Nnats “Alejandro Cussiáno-

vich” nasce nell’ottobre 2007 come proposta educativa ri-volta a bambini, bambine e adolescenti lavoratori (Nnatss:

niños, niñas, adulescentes trabajadores) ovvero ad una cate-goria sociale vulnerabile e discriminata dal sistema scolastico statale. Ha l’obiettivo di consentire ai bambini di acquisire competenze specifiche e, al contempo, di svilupparsi come persone portatrici di diritti e responsabilità, riconoscendosi come soggetti sociali attivi. Il motivo centrale del progetto, che si ritrova anche nella scelta del termine “programma edu-cativo” invece che “scuola”, è quello di andare oltre l’istruzione tradizionale, mediante la creazione di spazi ed occasioni di educazione integrale (formazione della persona), che possa-no coinvolgere l’intera popolazione di bambini, adolescenti e adulti che vive nella zona. Vi sono tre aree all’interno del-le quali si realizzano le attività del programma: educazione-formazione, salute, organizzazione e diritti umani. L’area di educazione-formazione comprende la scuola (dell’infanzia e primaria) ed accoglie 40 bambini e bambine dai 3 ai 16 an-ni, che studiano in classi multigrado. La proposta didattica è tracciata a partire dalla realtà concreta dei bambini, e tiene in considerazione i loro interessi e il contesto sociale per favori-re l’apprendimento e la partecipazione attiva di ciascuno; in-clude laboratori produttivi e spazi settimanali di riunione tra bambini ed educatori. L’ area della salute comprende inizia-tive di informazione e appoggio rispetto a problemi sanitari diffusi, in particolare campagne di prevenzione sulle malattie della pelle, visite dentistiche, un programma alimentare per la preparazione e il consumo della merenda da parte dei bam-bini della scuola prima a metà mattinata per contrastare il fenomeno della malnutrizione infantile e migliorare la par-tecipazione scolastica. La colazione é preparata dalle madri degli stessi bambini, organizzate in turni settimanali. L’area di organizzazione e diritti umani comprende infine molteplici attività che coinvolgono i bambini e gli adolescenti (gruppo “La Casita de Chocolate” per la creazione di agende vendute in Italia ed il cui ricavato torna ai bambini) e l’intera comunità (corso di alfabetizzazione per adulti, iniziative volte alla pro-mozione e tutela dei diritti umani, tra cui una campagna che ha permesso l’ottenimento del documento d’identità da parte di un gran numero di persone che ne erano prive).

L’esperienza di una insegnante modenese in Perù con i bambini e gli adolescenti della periferia di Lima

“Ciò che fai, fallo volendolo”

Tornata da un’espe-rienza come vo-lontaria presso una scuola nella peri-

feria di Lima, credo che il principio inca Allinta Munay

(in lingua quechua) ben de-finisca non solo un’attitudine molto importante nell’antico Perù, ma sintetizzi in poche e semplici parole anche lo stato d’animo che mi ha ac-compagnato in questo mese di permanenza in terra pe-ruviana ovvero: “Ciò che fai, fallo volendolo, con coscienza e amore”.Infatti, alla fine del novem-bre scorso, alla presentazione delle varie destinazioni mis-sionarie promosse dal Centro missionario modenese, la mia scelta ricadde in maniera as-solutamente convinta e decisa per Lima, una serie di attivi-tà all’interno di una scuola di bambini lavoratori. Allin-ta Munay è, infatti, il nome dell’associazione che ha preso vita dall’iniziativa di quattro giovani, due peruviani e due italiani nel 2008. Stanno pen-sando e sperimentando il pro-gramma educativo di Nnats “Alejandro Cussiánovich” in un’area marginale del distret-to di San Juan de Lurigancho, situato nella zona nord-orien-tale della provincia di Lima. Questa zona è formata da una stretta vallata circondata da colline aride e pietrose, che creano piccole gole, all’interno

• elena Garuti

delle quali sorgono numerosi insediamenti umani. La situa-zione di emarginazione geo-grafica, economica e sociale che caratterizza la popolazio-ne di questo territorio, assie-me alle difficoltà di accesso ai servizi educativi e sanitari, comporta condizioni di vita alquanto precarie. Il contesto nel quale questi giovani ope-rano non è soltanto uno spa-zio fisico e geografico, ma è lo spazio dove essi tentano di av-viare un cambiamento sociale che, partendo dalla periferia, possa contagiare anche il cen-tro. Qui, infatti, si mescolano culture e percorsi di vita assai diversi e, tra i tanti obiettivi, vi

è quello di aiutare gli abitanti a trovare un terreno comune nel modo di pensare ed agire volto al riconoscimento, al ri-spetto ed alla promozione dei diritti della persona. Si tratta di una proposta pedagogica che, a partire dalla centrali-tà della relazione umana nel processo educativo, favorisce il protagonismo sociale di tut-ti i soggetti e, in modo parti-colare, afferma il ruolo attivo e consapevole dei bambini all’interno della propria co-munità.Io sono un’insegnante di Let-tere in una scuola secondaria dell’Appennino modenese ed il fatto che l’esperienza pre-vedesse lo svolgimento di attività, appunto, presso una scuola (anche se di bambini

più piccoli) ha giocato in me un ruolo decisivo per questa scelta... insomma è come se si fosse acceso un campanello che continuava ossessivamen-te a ripetere: “Vai lì e vedrai che sarà un’avventura entu-siasmante...”. Naturalmente anche altri aspetti sono stati importanti come ad esempio il desiderio di “provare a met-termi in gioco” in una realtà così diversa e per me lontana, la volontà di adottare una pa-noramica più aerea per mette-re in discussione me stessa ed acquisire maggiore flessibilità di giudizio, il tentativo di ca-pire come vivono altre perso-ne, in cosa credono… in una

parola spe-r imentare qualcosa di a s so lu t a -mente nuo-vo, in un c o n t e s t o nuovo e con com-pagni di v i a g g i o sconosciu-ti.Non mi era mai capitato di a d o t t a r e questo ap-proccio di p a r t e n z a nel senso che, fino a questo m o m e n -to, avevo

sempre cercato di progettare le mie “vacanze” in maniera abbastanza precisa o, comun-que, con un itinerario ben definito, forse per la necessità di “controllo” che contraddi-stingue noi uomini moderni..Non nego che, l’addentrarmi in un’esperienza così affasci-nante ma anche così scono-sciuta, ha risvegliato in me incertezze, ansie e paure do-vute proprio al fatto che, solo una volta giunta a Lima, avrei capito davvero in cosa consi-steva la mia scelta. Dall’altra parte c’era anche un forte de-siderio di partire, di conoscere ed avvicinarmi a questi bimbi, di farli divertire ed insegnare loro qualcosa nel mese di per-manenza previsto. Quindi, per parecchi mesi, hanno giocato

in me sentimenti contraddi-tori ma, ritengo, assai normali, come succede quanto siamo in procinto di affrontare qualco-sa che ci è del tutto ignota ma che, al contempo, ci affascina.“Leggerezza” del viaggio, per citare qualche famoso scritto-re, è sicuramente l’ingrediente fondamentale da portare con sé in valigia. Tradotto in ter-mini concreti significa che è bene prepararsi prima della partenza praticando un po’ la lingua, informandosi sul luo-go in cui si sarà ospiti, parlan-do con persone che hanno già fatto l’esperienza, ma senza ansie eccessive, perché il ri-schio è quello di essere poco ricettivi e di incamerare meno di quello che si potrebbe fare.Dopo la prima settimana, co-nosciuta la realtà, i compagni di lavoro, gli insegnanti ed i bambini… tutto appariva più chiaro, soprattutto il mio ruo-lo. Nel mese di permanenza a Lima ho avuto l’opportunità di vedere messe in pratica e partecipare in prima persona a tutte le attività previste dal programma di Nnats “Alejan-dro Cussiánovich” (vd. lato): dall’organizzazione dei giochi pomeridiani, all’attività scola-stica del mattino, ai laboratori delle agende del pomeriggio, perfino ad un corso di auto-formazione con i docenti della scuola, a cui ho potuto pren-dere parte portando il mio contributo. E’ stata un’esperienza piena, intensa, indimenticabile in cui la fatica, fisica e mentale, è stata di gran lunga ripaga-ta dai tanti bambini che, con coi loro sorrisi ed abbracci, mi hanno delineato, in ma-niera assolutamente naturale, la strada da percorrere con loro, facendomi capire tutto il significato di quel detto inca

così antico ma così vero: Al-linta Munay.Un grazie di cuore va a Manlio e a Claudia che mi hanno dato l’opportunità di condividere con loro un pic-colo pezzetto del loro cammi-

no così arduo e coraggioso, ai miei compagni volontari coi quali ho instaurato un sincero rapporto di collaborazione e di amicizia e a Francesco Pa-nigadi per l’appoggio costante e la fiducia dimostratami.

Mission is possibleGiovedì 24 novembre alle ore 21, presso le suore Fran-

cescane della Madonnina, in via Alvarado, 85, si terrà una prima riunione di presentazione di Mission is

possible 2012. Saranno presentati i diversi campi missio-nari previsti per l’estate 2012 e il cammino di preparazione. Per informazioni: Centro Missionario Diocesano - Ani-mazione e Formazione, Tel. 059-2133831 - cell. Francesco: 335.6470863; e-mail: [email protected].

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10 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

Celebrazioni

Solo con Dio c’è il gusto del lavoro

Un grazie che si rinnova per i doni della terra e per il pane quotidia-no. La parrocchia di

San Giovanni Battista di Solie-ra ha ospitato domenica scorsa la giornata provinciale del Rin-graziamento, l’appuntamento tradizionale (siamo all’edizione numero 57) per rendere omaggio ai frutti del lavoro dell’uomo. Tut-ta la mattinata si è svolta da pro-gramma, con il ritrovo dei trattori prima e la sfilata lungo le vie cit-tadine poi, con allineamento fina-le in piazza Fratelli Sassi. Alle 11 è iniziata la celebrazio-ne eucaristica, officiata da mons. Antonio Lanfranchi e da don Antonio Manfredini, parroco di Soliera. Alla messa erano pre-senti anche il sindaco Giuseppe Schena e i rappresentanti delle associazioni dei lavoratori (Acli, Ascom-Confcommercio-Fam, Associazione agricoltori, Cisl, Lapam Confartigianato, Coldi-retti, Confcooperative e Copagri), ognuna delle quali ha proposto una preghiera dei fedeli. Partico-larmente ricco e curato l’offertorio, durante il quale sono stati portati all’altare diversi doni, dai prodotti agricoli e agroalimentari a quelli del commercio, dall’artigianato (una cintura, capi di abbigliamen-

Mondo associativo ed imprenditoriale modenese insieme nella giornata del Ringraziamento

LA SERENITÀSI COSTRUISCEGIORNO PER GIORNOcon MODENASSISTENZA

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to, un modellino della Ferrari) ai prodotti della cooperazione sociale (fatti da persone diversa-mente abili). Anche gli scout non

hanno fatto mancare la propria offerta, simbolo della loro attività. I prodotti alimentari e le offerte raccolte sono stati poi donati al-la Caritas parrocchiale, attiva nel sostenere la famiglie in difficoltà. Al termine della celebrazione c’è stata la premiazione del concorso di disegno dei bambini del cate-chismo e la benedizione di oltre cento mezzi agricoli.Nell’omelia l’arcivescovo ha citato il messaggio della commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, dal titolo “Solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne!” “Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che nobilita chi lo compie. È inoltre un atto dovero-so al termine di un anno agricolo segnato dalle conseguenze di una

grave crisi economica, ma anche pieno di quella speranza che sgor-ga dal primato che riconosciamo al Signore. Solo con Dio – pro-

segue mons. Lanfranchi – c’è il gusto del lavoro. Solo con Lui il sudore della fronte è asciugato da mani solidali. Dio entra così nelle

nostre fa-tiche, si fa compagno di strada di ogni n o s t r o passo, ver-so mete di luminosa speranza. Q u a n d o, i n v e c e , non c’è Dio nella vita del-le nostre campagne, anche il pane non solo non ci sazia, ma anzi si trasforma

in pietra. Quando viviamo nell’e-goismo, nella chiusura del cuore e delle mani, nella speculazione sul grano, nel lavoro nero degli immigrati, il nostro pane diventa pietra e serve a innalzare muri in-valicabili. Al contrario, se con la forza del Vangelo e la chiarezza della dottrina sociale della Chie-

sa sapremo porre Dio al vertice di ogni nostra fatica, allora ogni lavoro d i v e n t e r à pane che sa-zia, le nostre mani si apri-ranno all’ac-c o g l i e n z a fraterna e gli immigra-ti saranno accolti e ri-spettati nella loro dignità di persone. Se la terra sarà amata

come dono gratuito di Dio Padre, sarà anche custodita da impren-ditori agricoli intelligenti e attivi, capaci di speranza e pronti ad in-vestire, per “intraprendere” anche con notevoli rischi economici”. Il pastore della Chiesa modenese ha poi citato come segno di spe-ranza il fenomeno dei giovani che ritornano all’agricoltura e sotto-lineato come il lavoro agricolo sia tutela del Creato, ma avverte: “Non basta ammirare chi investe nella terra. Questi giovani van-no aiutati e accompagnati, a co-minciare da un chiaro impegno educativo, nella linea degli orien-tamenti pastorali per il decennio: educare alla vita buona del Van-gelo. Tutti i lavori hanno pari dignità, perché è l’uomo a dare dignità al lavoro e non il lavoro a rendere grande l’uomo: il lavoro, infatti, è fatto per l’uomo!Dio, Padre provvidente, ci doni stagioni ricche di frutti e terre be-nedette, perché non manchi mai il pane fragrante sulle nostre men-se e il pane del cielo nelle nostre chiese”.

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11Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

dalla Città

La città si mette in giocoDal 19 al 26 novembre al centro i diritti dei più piccoli

Dal 19 al 26 no-vembre, Mo-dena celebra “La città in

gioco”, iniziativa promos-sa dall’assessorato all’I-struzione del Comune di Modena, centro “Memo” e Arci Modena in occasione della giornata internazio-nale dei Diritti dell’infan-zia e dell’adolescenza che cade il 20 novembre. Per l’intera settimana sono previste numerose ini-ziative per coinvolgere bambini, ragazzi, genitori, insegnanti e non solo. Ni-di e scuole dell’infanzia,

Intrecci di verità: Tommaso e Rosmini

Nel quarto anni-versario della beat i f icaz ione di Antonio Ro-

smini, il 18 novembre, vie-ne costituito, alle 20, presso il circolo Maritain, in v. Alvarado 27, il Cenacolo Rosminiano Modenese. Il Cenacolo, con funzione re-gionale, avendo tra gli inter-locutori principali la ricerca di area tommasiana, è co-ordinato da don Fernando Bellelli, ed è costituito da Filippo Bergonzoni, Gusta-

Da oggi italianiLa vita di Mamza,

Klesdis, Adrian, Maur-gen, Mustafa e Franco,

è cambiata. Domenica 13 no-vembre si sono addormentati stranieri e il lunedì successivo si sono svegliati cittadini ita-liani. Il loro ingresso a pieno titolo nel nostro paese è stato sancito da una cerimonia svol-tasi in municipio alla presenza del sindaco Pighi. I sei giovani residenti a Modena, i cui ge-nitori sono originari rispetti-vamente di Marocco, Albania, Serbia, Nigeria, Turchia e Ci-na, sono nati in Italia, Paese in cui hanno risieduto conti-

Sei nuovi cittadini a Modena

Ritiro di Avvento

In occasione della prima domenica di Avvento, il 27 no-vembre la parrocchia di Sant’Agnese organizza, come di consueto, un ritiro per adulti e giovani. Quest’anno, a gui-

dare l’iniziativa sul tema “Quale festa per il cristiano, oggi?”, ci sarà mons. Antonio Lanfranchi. L’incontrò avrà inizio alle 9.30, presso il salone “Mons. Santi” a fianco della chiesa, con la preghiera delle lodi seguite dalla meditazione. A seguire, dopo il giusto tempo per la riflessione, alle 11.15 la celebrazione eu-caristica.

Parrocchia Sant’Agnese

• laura solieri

polisportive e ludoteche, musei e Net garage, teatri,

il Planetario civico, il re-parto di neonatologia del Policlinico ospiteranno per

l’occasione piccoli e grandi per una settimana all’inse-

gna del divertimento e della socialità. Ecco una selezione del programma: sabato 19

presso la polisportiva Sac-ca di via Paltrinieri 80, alle 16, Cat, caccia al tesoro per bambini dai 6 anni; alla Ca-sa delle Culture di via Wi-ligelmo 80, dalle 16 alle 19, ‘Il diritto ad avere un cielo blu’, laboratorio creativo per bambini da 3 a 9 anni. Do-menica 20: alla polisporti-va 87 G. Pini in via Pio La Torre 61, alle 16, ‘La strega Morgana’ spettacolo di bu-rattini a mano a cura di I Burattini della Commedia; alla ludoteca Strapapera di via S. Giovanni Bosco 150, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 ‘...Hai diritto a gio-care (art. 31)’, per bambini e ragazzi da 1 a 18 anni; a Il Sognalibro di via Pasteur 28, alle 17 ‘Rosso Micione’,

lettura animata a più vo-ci a cura di Iva Tomaello e Christian Del Grosso per bambini dai 3 ai 5 anni, pre-notazione allo 059 2929811; al Planetario civico “F. Mar-tino” di via Barozzi 31, dalle 15.30, ‘In viaggio sull’astro-nave terra’, per bambini dai 5 anni (prenotazione ob-bligatoria presso Memo tel. 059 2034352). All’istituto Tommaso Pellegrini di via Contrada 127, dalle 15.30 alle 18.30, ‘La casa di Luna’, spettacolo teatrale a cura della Compagnia Teatrale “Città Vecchia” di Bari, per bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, promosso da ludoteca Ludolis. Venerdì 25: allo Spazio Incontro Divisione di Pediatria Policlinico di

Nasce il Cenacolo Rosminiano Modenese

vo Cevolani, Fulvio De Giorgi, Stefano Golinelli, Nicola Ric-ci, Marco Salvioli OP e don Stefano Violi. Questi studiosi appartengono o simpatizzano per il Rosmini Institute, che si prefigge l’elaborazione di studi rosminiani ispirati alla “quar-ta fase” degli stessi studi. Alla presentazione interverranno anche Markus Krienke, pro-motore del Rosmini Institute, ed Emmanuele Morandi, pro-motore dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena, partner dell’iniziativa. Tale costituzione è seguita dalla presentazione pubblica del numero 1-2011 della rivista dello Studio Filosofico Do-menicano di Bologna, “Di-vus Thomas”, curato da don Bellelli, interamente dedicato

all’approfondimento del rap-porto tra Tommaso d’Aquino e Antonio Rosmini. Promoto-re della presentazione, con il contributo della Provincia di Modena, presso la Camera di Commercio, alle 21, è l’Istitu-to Filosofico di Studi Tomisti-ci, con la partecipazione, oltre che del neonato Cenacolo del Rosmini Institute, anche del Centro Internazionale di Stu-di Rosminani di Stresa, del gruppo Fuci di Modena, del Circolo Anspi “J. Maritain” e della Rosmini TV. Inter-verranno E. Morandi, Marco Salvioli OP, direttore di “Di-vus Thomas”, Giuseppe Bar-zaghi OP, docente alla Fter, P. Umberto Muratore, direttore del Centro Internazionale, e il curatore.

nuativamente dalla nascita, ma hanno dovuto aspettare fino ad oggi per definirsi italiani. Al compimento del diciottesimo anno di età hanno presentato una dichiarazione di volontà per acquisire la cittadinanza italiana e la loro richiesta è stata accolta dal primo cittadi-no modenese. Oltre a Mamza

• don luiGi biaGini

Credere nell’uomoGiovedì 24 novembre, alle 21 in Duomo, l’incontro “Cre-

dere nell’uomo, sperare nel futuro”, riflessioni e approfon-dimenti sul tema della bellezza per la festa, accompagnerà

la festa la Corale del Duomo diretta dal maestro Bononcini, con la partecipazione dello storico dell’arte Renato Cavani.

Riflessioni e festa in duomo

In onore di Santa CeciliaMartedì 22 novembre 2011 alle 21 nella chiesa di Gesù

Redentore si terrà la seconda edizione de “I Concerti di Santa Cecilia”. Si tratta di un appuntamento culturale

inaugurato lo scorso anno dall’Associazione Corale Luigi Gazzotti che vuole istituire a Modena una vera e propria festa della musica, rispettata in quasi tutti i paesi europei, nel giorno ad essa dedicato. Nella pratica l’iniziativa consiste nella programmazione ogni anno, il 22 novembre, il giorno di santa Cecilia patrona della Musica, di un progetto musicale sempre diverso in un luogo rilevante della cit-tà che accoglierà elaborati nel solco della qualità e della più ampia libertà. Per questa seconda edizione è stato ideato un progetto che propone un’inedita commistione di suono e movimento all’interno della Chiesa di Gesù Redentore, opera tra le più interessanti e di-scusse dell’architettura contemporanea a Modena. La performance ad ingresso libero vedrà la partecipazione, con il Coro Luigi Gaz-zotti, dell’organista Andrea Berardi e del direttore Giulia Manicardi.

Parrocchia Gesù Redentore

In preparazione al matrimonio

Partono domenica 20 novembre gli incontri aperti a coppie di sposi e fidanzati in cui si tratteranno i temi fondamentali della fede e ci si confronterà sulla vita ma-

trimoniale, ascoltando esperienze di altri sposi. I sette incontri, previsti dal corso prematrimoniale, avranno una durata appros-simativa di un’ora (tranne la domenica mattina perché affianca-ti alla S.Messa) e si terranno il 20 novembre, il 18 dicembre e il 22 gennaio dopo la S. Messa delle 9, il 15 gennaio alle 17.30 con la lettura dei principali testi sul matrimonio della Bibbia, il 18 febbraio su “La domanda fondamentale: Dio esiste?”, il 22 febbraio alle 7, alle 17 e alle 19.30 per “inizio della Quaresi-ma”, il 4 marzo alle 17.30 incontro di bioetica su “Nuove pro-blematiche di vita umana”. Il corso dura tre mesi, non perché richieda 90 giorni di frequenza, ma per poter distanziare i vari momenti con opportune pause. Si tratta non di una scuola, ma di un’esperienza o di una prova di vita cristiana all’interno di una comunità che mette al primo posto la preghiera e la dome-nica, giorno del Signore.

Parrocchia Spirito Santo

Cristiani chiamati al lavoro

Parrocchia Sant’Agostino

Lunedì 21 novembre, alle 21, presso la chiesa di Sant’Agosti-no, si terrà l’Incontro dei Giovani Grandi sul tema della te-stimonianza cristiana nel mondo del lavoro, in collaborazione

con i Giovani delle Acli

Agnaou, Klesdis Qarri, Adrian Isenovic, Maurgen Chimnoso Onyedekwe, Mustafa Ince e Franco Yang, sono più di una cinquantina i ragazzi modenesi nati in Italia da genitori stranie-ri che dall’inizio dell’anno hanno acquisito la cittadi-nanza italiana

Modena in via del Poz-zo 71, dalle 10, ‘In atelier’ con Luisa Gibellini, espe-rienze d’arte per i bam-bini ricoverati; dalle 15 concerto di compleanno a cura dell’istituto superio-re di studi musicali ‘Vec-chi – Tonelli’. Sabato 26: alla palazzina Pucci sulla Strada nazionale Cana-letto Centro 98, dalle 8.30 alle 12.30 ‘Buon comple-anno Spazio Incontro: vent’anni in Pediatria per il benessere dei bambini’, seminario aperto a tutti; a Ludus in via Scaglia est 120, dalle 10 alle 12, ‘Tut-ti uguali, tutti colorati’, letture e attività sul diritto all’uguaglianza per bam-bini da 1 a 3 anni.

Page 12: Nostro tempo 20 novembre 2011

12 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

dalla Pianura

San Felice Sul Panaro

Grazie di cuore, Laura, Alberto e don Ilario!

Buongiorno!Sono una delle numerose vostre lettrici e vi sarei grata se mi permetteste di ringraziare, dalle vostre pagine, i sacer-

doti (don Ilario, in particolare) e i ministri (Laura e Alberto, so-prattutto) che, in occasione di una mia lunga degenza presso il Policlinico, sono stati quotidianamente disponibili a visitarmi o ad accompagnarmi, ascoltandomi e rincuorandomi, esercitando una perfetta carità cristiana, così che molto umilmente io possa dire: “ero malata e mi hanno visitato!”.Grazie di cuore!

Laura Caputo (San Felice sul Panaro)

Dove il tempo è oroLa Banca del Tempo di Bomporto compie un anno. La referente Lina Pinto: “Clima migliore tra le persone”

Domenica 13 novembre, in occasione del-la Fiera di San

Martino, presso il Teatro Comunale del paese, la Banca del Tempo di Bom-porto ha festeggiato il suo primo anno di attività. Al saluto del sindaco Alberto Borghi e alla presentazio-ne delle banche del tempo di Modena e di Bomporto, è seguito uno spettacolo dialettale offerto dalla BdT di Modena e un aperitivo offerto dai soci di Bompor-to. La Banca del Tempo è un’associazione basata su collaborazione e solidarietà che promuove un sistema in cui le persone scambia-no reciprocamente attività, competenze e saperi. «La Banca del Tempo di Bomporto è ufficialmen-te nata il 17 novembre del 2010, - spiega la referente Lina Pinto – nell’avviare la nostra attività, siamo stati “tenuti a battesimo” dalla Banca del Tempo di Mo-

• laura solieri

dena che ci ha molto aiuta-to nella fase preparatoria e abbiamo avuto l’appoggio del Comune di Bomporto, che in cambio di alcune ore di attività ci ha messo a di-sposizione una sede. In tut-to siamo 25 soci, alcuni dei quali particolarmente attivi e sempre presenti a qualsiasi tipo di iniziativa. A partire da febbraio 2011 abbiamo dato via agli “scambi” e sono sta-te scambiate circa 80 ore. Per questi scambi invieremo un “estratto conto” a tutti i so-ci entro la fine dell’anno. La banca del tempo, infatti, fun-ziona proprio così, cioè con l’apertura di un conto corren-te nel quale non si depositano soldi, ma ore. Nel momento in cui si diventa soci occor-re specificare quali attività,

competenze o saperi si intende offrire e in base a ciò si ricevono una tessera, un libretto degli assegni, l’elen-co di offerte e recapiti degli altri soci ed il

conto corrente dove registra-re gli scambi. Chi ha svolto una attività per un altro so-cio riceverà un assegno in ore dal socio che ne ha usufruito

e in questo modo acquisirà un credito in ore che potrà spendere per richiedere a sua volta attività o servizi di cui ha bisogno. Ad esempio: Sara impiega due ore per fare una torta per Anna, riceve da An-na un assegno di due ore che può depositare sul suo conto corrente e spendere per farsi

mettere a posto il giardino da Luigi. Nella Banca del Tempo non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l’ha fornito: è un sistema

aperto e non si contraggono debiti o crediti con qualcuno in particolare, ma solo con la Banca del Tempo. Gli scam-bi si basano sul principio di volontarietà, ed ognuno può decidere se richiedere o of-frire attività. L’unico metodo di valutazione è il “tempo”, indipendentemente dalle at-

tività scambiate! Un’ora di giardinaggio vale esattamen-te come un’ora di lezione di inglese. L’unità di misura è l’ora. Il “valore aggiunto” de-

gli scambi sta nel “valore della relazione” che si crea inevitabilmente tra le per-sone che hanno scambiato: il meccanismo di funziona-mento della Banca del Tem-po, una volta innescato, è molto contagioso! Consente di avere un migliore rappor-to con il proprio “tempo”, di

rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità, di ricrea-re un clima di fiducia reciproca tra le perso-ne. Ed è proprio ciò che abbiamo cercato di fare in questo pri-mo anno di attività a Bomporto ed ha fun-zionato!».Per aderire all’inizia-tiva, ecco tutte le in-formazioni utili della Banca del Tempo di Bomporto. La sede è nel centro di Sorbara, al primo piano della sala civica di piaz-za Pertini 52 (cell.: 331/1421631, indi-rizzo mail: bdtbom-p o r t o @ g m a i l . c om , Facebook: Banca del Tempo Bomporto, sito web: www.ban-cadeltempobomporto.

it, la sede è aperta il lunedì dalle 15 alle 16, mentre ogni ultimo lunedì del mese in-contro aperto a tutti dalle 21 in poi.

Il sindaco pescatorePresentato a Nonantola il nuovo libro di Dario Vassallo sulla vita del fratello Angelo, ex primo cittadino di Pollica

Giovedì 24 novem-bre il Teatro Troi-si di Nonantola ospiterà la pre-

sentazione dell’ultimo libro di Dario Vassallo (scritto in-sieme a Nello Governato) “Il sindaco pescatore”, dedicato al fratello Angelo Vassallo. Pri-mo cittadino del Comune di Pollica (provincia di Salerno), Vassallo è stato assassinato il 5 settembre del 2010 da attenta-tori che a tutt’oggi sono ignoti. La serata sarà anche l’occasio-ne per presentare il proget-to “Il Bosco di Angelo”, che vedrà coinvolte cittadinanza, istituzioni e associazioni di Nonantola. L’idea del progetto è quella non solo di “ricorda-re” la figura dell’ex sindaco di

• luCa beltrami

Pollica, ma di dar vita ad un scambio intenso tra realtà del Nord e del Sud, misurandosi sul “fare”, realizzando quindi la lezione che viene da una figura come quella di Angelo Vassallo. “Il Bosco di Angelo”

come luogo dove dar vita ad un percorso

sulla legalità che possa essere utilizzato nell’arco dell’anno

da associazioni, scolaresche e singoli cittadini. Un luo-go d’incontro che, una volta all’anno attraverso campi di lavoro, sia momento di discus-sione sui temi della legalità,

dell’ambiente e dello svilup-po sostenibile. La serata-incontro comin-cerà alle ore 21; modera la giornalista di Nostro Tempo Mariapia Cavani.

Page 13: Nostro tempo 20 novembre 2011

13Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

dalla Pedemontana

“La fede è il caso serio della vita”

Voglio gridarti, o Dio, la mia felicità di trovarmi nelle tue mani mallea-

bile, per renderti servizio, per essere tempio della tua glo-ria”. Con queste parole tratte da “Il mio posto nella Chiesa” del card. Anastasio Ballestre-ro, mons. Antonio Lanfran-chi ha dato inizio al momento di dialogo con i giovani del Vicariato Pedemontana Ovest, tenutosi nella chiesa parrocchiale di San Bartolo-meo Apostolo a Formigine lo scorso martedì 9 novem-bre. L’incontro è stato pre-ceduto alle 19.15 dalla messa presieduta dall’arcivescovo e concelebrata da numerosi sacerdoti del vicariato, tra i quali il vicario foraneo don Fernando Bellelli, il parroco di Formigine don Giuliano Gazzetti ed il vicario parroc-chiale don Paolo Biolchini. Terminata la celebrazione eucaristica, durante l’offerto-rio della quale è stato portato, insieme al pane e al vino, un segno-ricordo dell’incontro, mons. Lanfranchi ha rispo-sto alle numerose e variegate domande poste dai giovani e dai loro educatori. Queste erano state divise in quattro aree: vocazionale, liturgico-sacramentale, socio-culturale e personale, e spaziavano dai grandi temi della fede e delle vocazioni alla vita sacramen-tale dei fedeli ed all’espe-rienza esistenziale di mons. Lanfranchi come giovane seminarista, sacerdote e ve-scovo. L’Arcivescovo ha risposto

Incontro vicariale dell’Arcivescovo con i giovani della Pedemontana Ovest

• FranCesCo Gherardi

alle domande delle prime due aree, auspicando di poter ac-cogliere la richiesta dei gio-vani di poterlo incontrare per

continuare a dialogare con lui. «Cos’è la fede? – ha risposto l’Arcivescovo – Vorrei rispon-dere facendo riferimento alla

mia esperienza: la fede è il caso serio della vita. Caso serio per-ché con Dio o senza Dio non è la stessa cosa: non solo da un punto di vista etico, ma anche esistenziale. L’esperienza di vi-vere soli, senza una proposta di trascendenza, è molto diversa rispetto all’esperienza di chi sa che la propria vita procede verso la luce ed è accolta da un Essere superiore che lo ama». La fede, questo il pensiero espresso da mons. Lanfranchi, è il più grande dono di Dio, al quale l’uomo non solo può de-cidere di rinunciare, ma anche non riuscire a corrispondere a causa dell’umana debolezza o delle idee sbagliate che si costruisce su Dio stesso, so-stituendo la sua realtà con la proiezione delle sue aspettative o dei suoi pregiudizi. «Cristo era scandalo per i suoi contem-poranei – ha insistito l’arcive-scovo – eppure Dio può essere così, perché ha scelto questa strada che non corrisponde alle aspettative più superficiali de-gli uomini. Allora, credere non è innanzitutto assentire a cer-te verità, cioè credere in qual-cosa, ma fidarsi totalmente di Qualcuno. Possiamo dire che credere è come dare il proprio cuore ad un Altro, il quale si manifesta come amore che già crede in noi, mentre noi faccia-mo così tanta fatica a credere in Lui, a consegnarci a Lui». La fede diviene allora la bel-lezza della vita, e come la lu-ce che illumina ogni cosa non proviene dai nostri occhi, così la fede non viene da noi ma ci è trasmessa. Il tramite è la Chiesa, che è madre e maestra e senza la quale non sareb-be possibile, nati alla vita del mondo, nascere anche alla vita divina. «Nessuno di noi sareb-be qui stasera – ha sottolineato mons. Lanfranchi – se non gli fosse stata trasmessa la fede». A questo punto, rispondendo al secondo gruppo di doman-de, relative all’area liturgico-sacramentale, l’arcivescovo ha rivelato un gesto che gli capita di fare ogniqualvolta ha l’oc-casione di ritornare al proprio paese natale: fermarsi ad os-servare il fonte battesimale. «Come la nascita mi ha fatto sentire l’amore di mio padre e di mia madre, così il battesimo mi ha fatto conoscere l’amo-

re di Dio – ha raccontato – e questo sentire si è rafforzato in me quando, in punto di morte, mio padre si è raccomanda-to che il suo funerale venisse celebrato proprio nella chiesa nella quale era stato battezza-to». Il battesimo implica per il giovane cristiano una doman-da: “Signore, chi vuoi che io diventi?”: «Sapere questo – ha detto mons. Lanfranchi – vuol dire andare incontro alla felici-tà, nonostante le difficoltà del-la vita». Ma questo cammino, quello di ogni vocazione, sia essa sacerdotale o laicale, im-plica la fedeltà al Signore. E i giovani hanno chiesto all’Ar-civescovo: «come si fa ad essere fedeli tutta la vita?». Questa la risposta: «Devo cercare di ave-re fede, di amare Dio oggi: così non ci si spaventa, ma si diven-ta fedeli in ognuno degli oggi che compongono l’esistenza, si diviene fedeli per tutta la vita». Per questo motivo la vita sacra-mentale è indispensabile: sul sacramento della confessione

vertevano alcune domande dei giovani, e soprattutto sul perché serva un “intermedia-rio tra me e Dio”. Dopo aver ricordato come Cristo stesso abbia affidato alla Chiesa la facoltà di sciogliere l’uomo dai lacci del peccato, l’Arci-vescovo ha esemplificato la necessità del dialogo e l’utilità spirituale, educativa e forma-tiva del confronto con l’altro – in questo caso il confessore, se non il direttore spirituale – nel quale riflettere l’imma-gine che si ha di sé stessi per purificarla dalle storture delle proprie autorappresentazio-ni, che spesso cadono negli eccessi opposti ma collegati fra loro del narcisismo e del senso di colpa. «Finché non ti rispecchi in un altro – ha concluso mons. Lanfranchi – rischi di essere o il nano delle tue paure o il gigante dei tuoi sogni. Rispecchiarsi non vuol dire che l’altro si sostituisce a te, ma che ti aiuta a vederci più chiaramente».

Formigine

Auguri nonna Maria!L’omaggio di Formigine a Maria Fontanesi (nella foto),

neo centenaria di Corlo. Lo scorso venerdì 11 novembre la signora Maria, madre di quattro figlie e nonna di otto

nipoti, ha festeggiato i 100 anni insieme a familiari ed amici. All’evento erano presenti tra gli altri anche il parroco di Corlo don Dino Lucchi e il sindaco di Formigine Franco Richeldi, che hanno consegnato alla centenaria un mazzo di fiori e una pergamena.

Formigine

Due serate nel segno dell’avventura

Alle 21 di mercoledì 16 e venerdì 25 no-vembre presso la Sala

Loggia in piazza della Re-pubblica l’Associazione Scout Valcinghiana organizza due appuntamenti che fondono il

cammino dello scoutismo con le vie dello spirito. Il 16 novem-bre il tema sarà “In Cammino sulla Via Francigena: da Aosta al Gran S. Bernardo - Cammi-nare sull’antica via dei pellegri-ni”, con riflessione guidata da

padre Marziano Rondina dei Padri agostiniani di Bologna. Il 25 toccherà ai ragazzi del gruppo Scout Formigine 1° e di altri clan che presenteranno “Le aspre montagne del Vajont e altre route”.

Nostro Tempo - Settimanale cattolico modeneseRedazione via Formigina, 319 Modenatel. e fax. 059/344885 - [email protected]: tel. 059/2133866 - fax. 059/347326 - 059/2133805

Realizzazione e impaginazione: MediaMo – Moka

Direttore responsabile: Stefano Malagoli

Coordinatore di redazione: Paolo Seghedoni

In redazione: don Marco Bazzani, Luca Beltrami, Marcella Caluzzi, Giancarlo Cappellini, Andrea Cavallini, Mariapia Cavani, Elena Cristoni, don Gianni Gherardi, Simone Lazzaretti, don Massimo Nardello, Giulia Vellani

Comitato editoriale: mons. Paolo Losavio, mons. Giacomo Morandi, padre Lorenzo Prezzi, don Giuliano Gazzetti, Rossana Arletti, Egidio Iotti

Hanno collaborato: Nunzio Borelli, Marco Costanzini, Elena Garuti, Francesco Gherardi, mons. Nardo Masetti, Elena Rocchi, don Gabriele Semprebon, mons. Claudio Stagni, Luigi Vaccari Fotografie: archivio Nostro Tempo, MediaMo, Moka, Sir, Luigi Esposito, Elisa Pugna

Stampa: Società Editrice Lombarda (Cremona)stampato in n° 2057 copie

Amministrazione:Curia Arcivescovile via s. Eufemia,13 - ModenaRegistrazione Tribunale di Modena n.333 del 19-9-57Iscritto all’Albo Nazionale della Stampa n.00736 vol.8 Settimanale aderente alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Abbonamento45 € per tutto il 2012 e i numeri rimanenti del 2011Modalità di pagamento:- Conto corrente bancario IT 46 O 05188 12900 000000043394 intestato a Nostro Tempo Arcidiocesi Modena-Nonantola corso Duomo 34, 41121 Modena- Conto corrente postale n. 14614416 - Nostro Tempo - casella postale 357 Modena 3- Presso gli Uffici pastorali: via Sant’Eufemia, 13 Modena (Ufficio Stampa)- Presso la Galleria Incontro Dehoniana: c.so Canalchiaro, 159 ModenaPer informazioni: tel. 059 2133867 il lunedì e il giovedì ore [email protected] PubblicitàContattare MediaMo tel 059/350269 - [email protected]

Page 14: Nostro tempo 20 novembre 2011

14 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

dall’Appennino

Campionissimo col cuore

A cura di

Federazione Nazionale Pensionati - Sindacato Territoriale di Modena41124 Modena - via Emilia Ovest, 101Tel. 059/890846 Fax 059/828456

La tutela del risparmioHo studiato e lavorato con scrupolo e

impegno per una vita, mi sono fatto una famiglia e ho aiutato mio figlio a costruirsi un avvenire. Il mio stipendio

da insegnante era fra i più bassi tra quelli assicurati ai miei colleghi negli altri paesi europei, ma ho accettato comunque l’impegno che la mia professione imponeva, per contribuire alla maturazione dei giovani che di volta in volta mi venivano affidati. A fine carriera mi sono ritirato in pensione, con la convinzione di aver comunque meritato il salario differito della quiescenza, con la speranza di non gravare, con le mie esigenze di anziano, sulle spalle di nessuno; anzi con l’ambizione di poter essere utile al mio prossimo attraverso l’attività svolta nell’Fnp-Cisl. Ora mi sta cadendo il mondo addosso: le prospettive degli anziani pensionati sono messe in crisi da un sistema economico in cui non è più il lavoro a creare ricchezza (nessuno sembra più preoccuparsene), ma dominano le manovre speculative che sottraggono

Una mano per… ”crescere oggi”

Continuano gli in-contri del ciclo “Crescere oggi 2011” rivolti a

genitori, educatori e inse-gnanti di bambini tra 0 e 6

Pavullo, Serramazzoni e Lama Mocogno

Da sabato 19 a saba-to 26 novembre il palazzo Ducale di

Pavullo ospita la mostra ‘150 anni, dal Ducato di Modena al Regno d’Italia’, un’occasione per rivisitare l’unità attraverso il passaggio dalla signoria del Duca ai Savoia. In occasione dell’inaugurazione della mo-stra, che è curata dall’assesso-rato alla Cultura del Comune di Pavullo, sarà presentato alle 11.30 di sabato 19 il libro ‘C’è urgente bisogno di Carabi-neri!’, di Danilo De Masi. Il volume parla della presenza dell’Arma nell’ex Ducato di Modena e Reggio, in quello di Parma e Piacenza e in Ro-magna.

Dal Ducato al RegnoPavullo a palazzo Ducale

ricchezza a chi l’ha prodotta invece di crearne della nuova.Così oltre agli anziani, anche i giovani vedono minacciate le loro prospettive: spesso non trovano lavoro, se lo trovano è precario e sottopagato, se anche si adattano non raggiungono le condizioni per costruirsi una famiglia.Troppi, cresciuti in una società benestante, si illudono che prima o dopo arriverà anche per loro il successo e la ricchezza, convinti dalle sirene di un’informazione diseducativa e drogata. Intanto il tempo passa e per loro la possibilità di raggiungere la pensione diventa inesorabilmente una chimera.Coloro che intanto sono giunti alla pensione garantiscono ancora un sussidio ai giovani e coprono i buchi di uno stato sociale insufficiente.Ma devono difendere i risparmi di una vita, indispensabili per garantire un minimo di continuità al nostro sistema economico e sociale, dall’assalto di speculatori incalliti e banche che, dopo aver cavalcato l’illusione di facili

guadagni e aver provocato l’attuale spaventosa crisi in cui siamo precipitati, continuano a minacciare con manovre di ogni tipo quel po’ di benessere che ancora rimane.Che fare allora? Con gli amici dell’Fnp ho deciso di non stare ad aspettare e di invitare a Vignola il segretario nazionale dell’Adiconsum (Associazione per la difesa dei consumatori), per dare qualche opportuno consiglio a tutti i pensionati su come difendere i propri risparmi.Il dott. Picciolini sarà a Vignola il prossimo 22 novembre, alle 17, nell’aula magna dell’Istituto Paradisi, per fornire consigli e rispondere ai dubbi del pubblico che potrà intervenire con domande e sollecitazioni. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare numerosi e attenti: non arrendiamoci all’inevitabile e ai proclami di pubblicità ingannevoli!

Vincenzo Vandelli(Segretario Fnp-Cisl del Distretto di Vignola)

anni a cura del Tavolo inte-grato servizi socio-sanitari ed educativi del distretto di Pavullo e del coordinamen-to Pedagogico territoriale di Pavullo, Serramazzoni e La-ma Mocogno.Il prossimo appuntamento è venerdì 18 novembre 2011. Si tratta di un incontro di educazione sanitaria per i genitori dal titolo “Dottore lo voglio guarito… per ieri!”, una sorta di storia naturale delle più comuni malattie

infettive dell’infanzia pro-posta da Alessandro Adani e Franco Mattei, medici pe-diatri. La settimana successi-va, mercoledì 23 novembre presso la sezione primavera della scuola d’infanzia Serra Centro in via IV Novembre a Serramazzoni si parlerà di prevenzione degli incidenti domestici con l’incontro dal titolo “Crescere sicuri” a cura di Alessandra Groppi, medi-co pediatra. “Crescere oggi 2011” continua fino al pros-

Inserito nel calendario che il Comune di Guiglia ha predisposto per il Natale 2011 dal titolo ”Un magico presepe”, domenica 20 novembre nella chiesa parrocchiale di Roccamalatina si svolge a partire dalle ore 11 il concerto di S. Cecilia con la partecipazione della banda musicale di Rocca-

malatina. L’ingresso è libero.

Concerto di S. CeciliaRoccamalatina

simo mese di aprile 2012 con altri in-contri su tematiche varie che riguarda-no la crescita dei bambini nelle pri-me fasce d’età.Per informa-zioni sugli ora-ri degli incontri: t e l . 0536/29928 ; mail: [email protected]

Un’occasione per avanzare proposte e progetti che riguardano il futuro e lo sviluppo del ter-ritorio zocchese e, in particolare, delle frazioni di Montecorone e Zocchetta. Venerdì 25 novembre alle 20.30, presso i loca-

li della scuola elementare di Montecorone è in calendario un incontro degli abitanti del piccolo borgo con la presenza del sin-daco Pietro Balugani e dei rappresentanti dell’amministrazione comunale. L’incontro è organizzato dalla consulta di frazione e, data l’importanza dell’ iniziativa e del-la possibilità di uno scambio di idee con i pubblici amministratori, l’invito a parteci-pare è rivolto a tutti gli abitanti.

Per lo sviluppo del paese Montecorone e Zocchetta

Page 15: Nostro tempo 20 novembre 2011

15Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Ogni giorno i sacerdoti diocesani annunciano i l Vangelo nel le parrocchie tra la gente, offrendo a tutt i carità,

conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il

sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite a tutti

i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

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Page 16: Nostro tempo 20 novembre 2011

16 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

Testimonianze

Legalità, stile di vita Valentina Fiore a Modena con Oltremare per parlare della coop Rizzotto che vive dei beni sequestrati alla mafia

Il compleanno della coop Oltremare, 20 anni di attività nel commercio equo e solidale a Mode-

na, è stato l’occasione per invi-tare Valentina Fiore, della coop Placido Rizzotto, Libera terra Mediterraneo, per un riflessio-ne comune sul lavoro nelle ter-re sottratte alle mafie e la sua grande valenza sociale. La se-rata è stata organizzata insieme a Libera Modena.“Chi l’avrebbe detto dieci anni fa – ha esordito Valentina Fio-re – che sarebbe stato possibile produrre sulle terre sottratte ai clan, cosa oggi considerata normale? Abbiamo scelto, per dare lunga vita alle attività, di coltivare bene e produrre bene, di rispettare i lavoratori e pa-gare i fornitori. Abbiamo scel-to la via del biologico e della qualità massima, per vendere ottimi prodotti e non solo il progetto. E ci siamo accorti di

• don Gabriele semprebon*

Nelle questioni sulla nutrizione e idra-tazione artificiale (nia), mi pare in-

teressante ciò che la Società di Anestesia e Analgesia Ria-nimazione e Terapia intensiva ha pubblicato nel 2009, dove fa una differenza sostanziale tra malato in terapia intensiva e malato in stato vegetativo, tra acuto grave e cronico stabiliz-

La situazione fa la differenzaEtica della vita

zato. La persona che entra in Terapia Intensiva è in acuto, spesso con prognosi riservata, invece il malato in stato ve-getativo persiste in uno stato permanente. Il paziente acuto deve sempre essere alimenta-to e idratato in attesa di una definizione del quadro clini-co e questo aspetto rientra nel contesto terapeutico per cui idratazione e alimentazione sono atti medici. Alla luce di ciò qualche autore ipotizza che

le DAT siano da sospendere in caso di urgenza, ma que-sto è un altro argomento che non desidero affrontare ora. In estrema sintesi quindi c’è dif-ferenza tra persona in coma e in stato vegetativo (che non è una condizione di termina-lità); l’obbligatorietà dell’ali-mentazione e idratazione del paziente in coma è orientata al fine di attendere l’evoluzio-ne del quadro clinico per poi decidere anche per la sospen-

sione qualora la perfusione di-venti un atto sproporzionato e quindi si ravvisi l’accanimento. Altro caso, oltre all’urgenza o allo stato vegetativo, è il mala-to ingravescente come quello oncologico che, entrato nella fase agonica e terminale, è da accompagnare con un suppor-to minimo per affrontare al meglio l’evento della morte. Da questo si evince come la decisione della quantità e qua-lità dell’alimentazione e idra-

tazione, e se instaurare o meno una terapia di questo tipo, sia legata alla patologia e allo sta-to della persona in quel preciso momento e quindi come sia difficile, se non impossibile, determinare una direttiva anti-cipata riguardo alla nia. Certo che qui entra in campo anche la libertà e capacità autodeter-minativa del malato, ricordan-do però come a volte la nia sia un trattamento salvavita, la cui sospensione o la non attua-

zione comportano l’exitus del malato. Infatti altri documenti non identificano la nia come terapia palliativa, in quanto non è una terapia sintomatica, ma un sostegno vitale sostitu-tivo e in questo senso non si può configurare come accani-mento terapeutico, ovviamente dove le condizioni del paziente sono in acuto o in stato vege-tativo.* In collaborazione con il Centro

di Bioetica Moscati

un movimento di persone, an-che lontane materialmente, che ci ha sostenuto e ci incoraggia ancora, che viene da noi e lavo-ra con noi: ci danno possibili-tà di confronto, carica umana, buonumore e stimolo. Per noi è impossibile dividere le cose in bianche o nere, abbiamo in-finite sfumature di grigio, e la vostra attenzione ci aiuta anche

a difenderci”.Chissà se lo sanno, i sei ragazzi modenesi che la scorsa estate, alcuni nemmeno per la prima volta, sono andati in Puglia, a Mesagne, o in Sicilia, a Cor-leone e dintorni, per uno dei campi di Libera. Laura, Nata-lia, Emiliana, insieme ad Eli-sa, e poi ancora Silvia, Nadia e Valerio ci hanno raccontato il loro campo. Ci sono alcune immagini che tornano, quella dell’energia e del coraggio di chi affronta le realtà più diffi-cili, il bisogno di conoscenza che abbiamo, soprattutto al nord, di questi fenomeni sem-pre più diffusi, l’impegno di comunicare agli amici la bel-lezza sperimentata. E ancora la formazione, gli incontri con le persone che ti cambiano un po’

alla volta lo sguardo sulle cose.Rabbia e poesia, forza e deli-catezza allo stesso tempo, che insieme raccontano le giornate, come tagliare i rami di una vec-chia vite e tornare piano piano a rivedere il cielo, sostituire l’odore di marcio con il profu-mo della terra. Perché le terre sottratte ai clan sono le nostre terre e la loro vita – in fondo –

è la nostra vita, anche a mille chilometri di distanza.Valentina acco-glie la passione dei ragazzi, in-sieme alla loro delusione per quei rappre-sentanti delle istituzioni che negano, sul territorio, la presenza del-la criminalità. “Noi siamo abi-tuati a questa negazione: uno

dei sindaci dei 9 comuni che hanno dato vita al Consorzio sviluppo e legalità, per il riuso sociale delle terre, è stato ar-

restato per collusione. E ogni giorno siamo costretti a chie-derci chi sono i nostri fornitori, quelli che vendono beni e ser-vizi. Una cooperativa come la nostra non può partire se il ter-ritorio, istituzioni, società civile e forze dell’ordine insieme, non è pronto. E poi c’è l’impegno nella formazione, nella scuola”.I giovani sono i primi prota-gonisti dei campi, ma erano presenti alla serata anche due sorridenti signore che hanno definito l’esperienza in Sicilia migliore di qualunque vacanza.Valentina Fiore ha sottolineato come il commercio equo con-divide con Libera modalità ed attenzioni di fondo: Oltremare è stata la prima, a Modena, a di-stribuire i pro-dotti di Libera

che, come quelli equosolidali, non sono un acquisto in più, ma appartengono ad uno stile

di vita. “Quando la mafia e la povertà non esisteranno più - ha affermato sorridendo - i nostri prodotti dovranno rima-nere, perché sono buoni!”

• maripia Cavani

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17Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Dare voce all’impresaLapam

Associazioni

I Cento Passi del gruppo Scout di Vignola contro la mafia Resistere è esistereCento passi, si...ma

verso dove?” è con to-no interrogativo che i ragazzi del Grup-

po Scuot Vignola 2 mercoledì 23 novembre organizzano una serata di riflessione e condivi-sione in occasione dell’Ottobre Vignolese della Pace. Il titolo dell’iniziativa rimanda inequivo-cabilmente al tema in oggetto: la mafia. Reduci da un viaggio esti-vo in Sicilia intenso e rivelatore i capi scout del Clan “Earendil” hanno deciso di condividere con tutti i cittadini l’esperienza vissuta attraverso la propria te-stimonianza e quella dell’ospite d’onore, Gaetano Alessi, vinci-tore del Premio Giuseppe Fava Giovani 2011- Scritture e Im-magini contro le Mafie. Abbia-mo incontrato in anteprima gli organizzatori, Elisabetta, Fran-cesco, Eleonora, don Guido e Federico, e li abbiamo interroga-ti sulle motivazioni di tale scelta.Da dove nasce l’idea dell’ini-ziativa?Ogni anno come Clan (comuni-tà di ragazzi scout dai 17 ai 20 anni) viviamo insieme per circa sette giorni un’esperienza signi-ficativa per il nostro cammino personale, che noi chiamiamo route. Quest’anno, dopo varie proposte, abbiamo scelto la Si-cilia, terra meravigliosa intorno alla quale però ruotano mille

• elena Cristonipaure, dubbi, fatti di cronaca, stereotipie sul problema ma-fia. Non volevamo fermarci alle apparenze e ai giudizi di altri, ma andare di persona a farci una nostra idea. Ma soprattut-to sentivamo il desiderio di fare qualcosa, nel nostro piccolo, di “sporcarci le mani” per contribu-ire alla lotta alla mafia.Quali sono i vostri scopi?L’esperienza ha fatto nascere in noi il desiderio di tornare a casa “sporcandoci le mani” anche nel nostro territorio per migliorare le cose. La prima idea è stata quella di diffondere quello che avevamo percepito, le emozioni provate e il nostro desiderio di affrontare un tema così complesso come la mafia. Questo è l’obiettivo della serata del 23 novembre, con la speranza di far nascere in coloro che parteciperanno il desiderio di approfondire la piccola scin-tilla da noi lanciata e la curiosità di conoscere un tema così com-plesso. Pensiamo che conosce-re il problema possa aiutarci a difenderci e possa contribuire a bloccare i devastanti meccanismi della mafia. La vostra esperienza in Sicilia: che cosa avete scoperto? Che cosa avete portato a casa? Qua-li i momenti più significativi e quali i più difficili?Difficile fare una sintesi di quan-to provato, pensato, vissuto. La serata è nata proprio per questo. Ogni istante vissuto in Sicilia è stato occasione di riflessioni,

di forti emozioni. Dallo stupo-re all’incredulità, dalla rabbia all’ammirazione. Abbiamo scel-to un percorso, probabilmente tra mille possibilità, che fosse un alternarsi di incontri con perso-ne e associazioni di varia natu-ra e un fare concreto, per farci un’idea più aperta possibile sul problema mafia. Tra le persone e le associazioni incontrate ricor-diamo gli scout di Palermo della base Volpe Astuta, gli operatori del centro Padre Nostro fondato da don Pino Puglisi, Addio Piz-zo, Cooperativa Lavoro e non solo legata a Libera, il magistra-to Mario Conte e il parroco di Corleone. Alcuni dei lavori in cui ci siamo impegnati sono sta-ti la raccolta dei pomodori nelle terre confiscate alla mafia, il ser-vizio con i bambini del centro Padre Nostro, il disboscamento e la pulizia nella base Scout Volpe Astuta e la pulizia della spiag-gia all’interno della riserva na-turale di Mondello. Le persone incontrate sono state calorose e accoglienti, tutte hanno espresso preoccupazione e consapevolez-za per la difficile realtà da cam-biare, ma non per questo ci sono sembrate rassegnate o demo-ralizzate nell’agire. Tutti hanno espresso profondo amore per la loro terra e ci hanno trasmesso un grande coraggio, una deter-minazione nel lavorare a rischi altissimi per creare un futuro migliore per sé stessi e le nuo-ve generazioni. Perché, come vi

racconteremo durante la veglia, “resistere è esistere”.Perché parlare di mafia a Mo-dena? Una realtà vicina o lon-tana alla nostra? In che modo?Siamo partiti con l’idea che la mafia fosse un problema del Sud, siamo tornati con l’amara consapevolezza che è un proble-ma che si è propagato in tutta l’Italia e Modena non è estranea alle infiltrazioni delle varie orga-nizzazioni malavitose (camorra, mafia, ‘ndrangheta). La voglia di approfondire questo tema ci ha portati ad incontrare Gaetano Alessi che ha redatto insieme ad alcuni studenti della Facoltà di Scienza Politiche dell’Universi-tà di Bologna uno sconvolgen-te dossier sulla mafia in Emilia Romagna.Un tema difficile quello di cui vi occupate, non temete di “pe-stare i piedi” a qualcuno? Po-trebbero esserci ripercussioni negative sulla vostra attività nel nostro territorio?La nostra voglia di educare i ragazzi al senso critico, alla li-bertà di scelta per costruire una realtà migliore, ad essere capaci di “guidare la loro canoa” auto-nomamente senza coercizione alcuna, ci porta ad affrontare anche temi “scomodi”. Speriamo che ciò porti ad aprire le menti e non a porci in situazioni peri-colose.L’ospite d’onore, Gaetano Alessi, quale esperienza e quale valore aggiunto porterà alla vo-

stra serata?Riteniamo che la sua competen-za e la sua storia personale che lo ha visto da sempre in prima linea contro i so-prusi mafiosi, ci permetterà di conoscere me-glio il problema della mafia nella nostra città e re-gione e ci fornirà gli strumenti per superare la disin-formazione e per cercare di contra-stare il dilagare del potere mafioso.L’iniziativa è in colllaborazione con il Comune di Vignola e si terrà alle 21 presso la Sala dei Contrari della Rocca di Vi-gnola. All’evento parteciperà anche il Gruppo Ni-

scemi di Savignano sul Panaro, aderente a “Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro la Ma-fia”.

Cta sorprende il tuo invernoTra arte e relax, in vacanza per combattere il freddo

Il Cta pensa al tuo inver-no e anche quest’anno ti propone un’ampia gam-ma di viaggi e soggiorni

per allietare la stagione fredda. E allora cosa aspetti? Non ri-manere in casa per paura del gelo e della neve! Con il Centro Turistico Acli parti in tutta si-curezza, coccolato dai migliori confort. L’offerta dei soggiorni invernali 2011 spazia da Ischia alla Liguria nelle località Dia-no Marina, Arma di Taggia e Ronchi di Massa. Qui potrai soggiornare nelle case albergo gestite dalla Acli di Milano, in un ambiente piacevole e fa-miliare a prezzi assolutamente contenuti. Se invece il tuo spi-rito di avventura e di scoperta non si congela nemmeno con le basse temperature, il Cta ha già organizzato per te due tour spiccatamente culturali in due delle più belle città d’Italia: Fi-renze e Genova.Per Firenze si parte il 15 gen-

naio, alle 7 con, bus gran tu-rismo, e si arriva in mattinata con visita guidata alla mostra allestita presso palazzo Strozzi “Denaro e Bellezza. I banchie-

ri, Botti-celli e il rogo del-le vanità”. L’e s p o -s i z i o n e racconta la storia d e l l ’ i n -

venzione del sistema bancario moderno e del progresso eco-nomico cui ha dato origine, ricostruendo la vita e l’econo-mia europea dal Medioevo al Rinascimento. La figura del banchiere è strettamente legata al mito del mecenate in quan-to essi finanziarono le imprese delle case regnanti e, fu questa convergenza, a favorire l’opera-

re di alcuni dei più importanti artisti di tutti i tempi. Sono i capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Piero del Pollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Cre-di – l’élite del Rinascimento – ad illustrare come il fiorire del moderno sistema bancario sia stato parallelo alla maggiore stagione artistica del mondo occidentale: la mostra collega quell’intrecciarsi di vicende economiche e d’arte agli scon-volgenti mutamenti religiosi

e politi-ci dell’epo-ca. Un v i a g g i o alla radice del potere f i o r e n -tino in E u r o p a , insomma,

ma anche un’analisi di quei meccanismi economici che permisero ai fiorentini di do-minare il mondo degli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento. Nel pomeriggio tempo a di-sposizione per una visita indi-viduale alla splendida città e, all’imbrunire, rientro a Mode-na. Per Genova invece, si parte

il 19 novembre e, in giornata, si visiterà il centro storico cit-tadino, uno tra i più grandi d’Europa, con una struttura urbana, nella parte più antica, articolata in un dedalo di piaz-zette e stretti carruggi. Esso unisce una dimensione me-dievale a successivi interventi cinquecenteschi e barocchi, i suoi simboli sono la Lanterna, svettante faro, visibile dal mare da oltre 30 km, e la monumen-tale fontana, da poco restaura-ta, di piazza De Ferrari cuore pulsante e vera agorà cittadina. Qui i viaggiatori Cta verranno accompagnati in una visita gui-data alla mostra “Van Gogh e il viaggio di Gauguin”, allestita presso il palazzo Ducale. Un’esposizione che toglie il re-spiro a qualsiasi appassionato d’arte. Il tema del viaggio è il filo conduttore di questa mo-stra che ha portato a Genova il celebre “Autoritratto al caval-letto” di Van Gogh e “Da dove veniamo, chi siamo e dove an-diamo” di Gauguin, sistemato in una capanna tahitiana rea-lizzata per l’occasione. Per info e prenotazioni: tel. 338 4108554, [email protected], www.aclimodena.it/cta.

Fate largo alle imprese, fateci largo. Uno slogan insolito, quello che Lapam Confartigianato ha scelto per la campagna tesse-ramento 2012. Uno slogan e un’immagine, scelta insieme al

Modena Rugby Club. “A Modena – spiega il segretario Generale Lapam, Carlo Alberto Rossi - la voglia di fare impresa non cala: nel solo terzo trimestre del 2011 le imprese iscritte alla Camera di Commercio sono aumentate dello 0,6%, un dato significativo. Pro-babilmente ci sono anche nuovi imprenditori che hanno fatto questa scelta a causa della crisi. Venendo al dato che riguarda la nostra Co-operativa di Garanzia regionale per il credito, Unifidi attraverso la società Secofin di Lapam, ha deliberato tra il 2009 e l’ottobre 2011 (quindi in 34 mesi) ben 208,5 milioni di euro per un totale di 2458 pratiche. Oltre a questo è bene sottolineare che sono 34mila le buste paga che, solo come imprese associate che sono circa 11mila, ela-boriamo ogni mese. Un dato molto significativo, che conferma co-me siano le piccole e medie imprese a mantenere l’occupazione e, di conseguenza, il welfare del nostro territorio”. Prosegue ed entra ‘nel vivo’, il Presidente generale Lapam, Erio Luigi Munari: “Lo slogan ‘L’imprenditore crea ricchezza per tutti. Tutti i giorni’ non è quindi semplicemente la rivendicazione di chi non si sente adeguatamente ascoltato e considerato, ma un dato di fatto che questi numeri fanno emergere in modo prepotente. Il totale dei versamenti delle nostre imprese associate, considerando il periodo novembre 2010-ottobre 2011 e quindi un anno intero, è davvero impressionante: 687milioni 896mila 324 euro. Di questi oltre 298 milioni vanno all’erario, 344 milioni a enti previdenziali e assicurativi, 1milione e 600mila agli enti locali e 2milioni e 900mila vanno alla Regione. Si tratta di una cifra davvero notevolissima, considerando che le nostre imprese associate sono circa 11mila a fronte delle circa 60mila imprese registrare alla Camera di Commercio. Questa è la dimostrazione, concreta e tangi-bile, che sono le piccole e medie imprese a garantire il sistema di wel-fare e che, quindi, gli imprenditori meritano rispetto. Dati davvero sorprendenti, che danno il senso concreto della ricchezza che gli im-prenditori creano, e redistribuiscono in termini di welfare per tutti”.

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18 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

E’ monsignor France-sco Cavina, sacerdote della diocesi di Imola attualmente in servi-

zio presso la Segreteria di Stato vaticana, il nuovo vescovo del-la diocesi di Carpi. L’annuncio della nomina del Santo Padre è stato dato lunedì 14 novembre in contempo-ranea a Car-pi, a Imola e a Roma. Monsignor Cavina, 56 anni, dal 1996 è in Segreteria di Stato. “Ac-c o g l i a m o con gioia la nomina del nuovo vesco-vo come un prezioso e indispensa-bile dono del Signore - ha a f f e r m a t o m on s i g n o r Elio Tinti, ora ammi-n i s t r a t o r e a p o s t o l i c o della diocesi di Carpi – egli viene quale successore degli Apostoli che il Santo Padre Be-nedetto XVI ha scelto per noi e per la nostra Chiesa da oggi in avanti. Lo accogliamo con fede, coscienti che è il Signore che ce lo dona come guida, padre e pastore della nostra Chiesa di

Chiesa italiana

Mons. Francesco Cavina è nato a Faenza il 17 febbraio 1955. Ha compiuto gli studi ginnasiali nel Seminario diocesano di Imola e quelli liceali e teologici nel Se-

minario regionale Benedetto XV di Bologna. È stato ordinato presbitero il 15 maggio 1980, nella cattedrale di Imola.Nel 1981 ha ottenuto la licenza in Teologia Dogmatica presso il Seminario regionale Benedetto XV di Bologna. Ha poi prose-guito gli studi a Roma dove ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico.Dal 1980 al 1984 è stato vice rettore del Seminario regionale di Bologna. Dal 1985 al 1987 ha proseguito gli studi a Roma presso la Pontificia Università Lateranense. Rientrato in diocesi è stato dal 1987 al 1996 assistente dei giovani di Azione Cattolica, as-sistente della commissione diocesana della Pastorale familiare e collaboratore presso la parrocchia di Sant’Agata in Imola. Nello stesso periodo imolese dal 1991 al 1995 ha ricoperto l’incarico di vice cancelliere vescovile e poi dal 1995 cancelliere vescovile, ed anche docente di Religione Cattolica presso il liceo classico-scientifico di Imola. Dal 1991 è Canonico della Cattedrale di Imola.Nel 1990 inizia l’impegno presso il Tribunale Regionale Flami-nio di Bologna, prima come difensore del vincolo e poi, dal 1993, come giudice. E’ dal 1996 che svolge la mansione di Officiale della Segreteria di Stato, presso la sezione per i Rapporti con gli Stati, e l’incarico di Rettore della chiesa dei santi Giovanni e Pe-tronio dei Bolognesi in Roma.La diocesi di Carpi, eretta nel 1779 da papa Pio VI, conta quasi 120 mila abitanti distribuiti in 38 parrocchie comprese nei co-muni di Carpi, Mirandola, Novi, Concordia S/Secchia, Rolo (Re), S. Possidonio, Soliera (Limidi) e Campogalliano (Panza-no). I sacerdoti diocesani sono 56; 13 i diaconi permanenti. La diocesi di Carpi ha come patrono principale S. Bernardino da Siena e come patrono secondario S. Bernardino Realino, gesuita carpigiano, mentre S.Possidonio, vescovo, è il patrono del territo-rio mirandolese.

Mons. Cavina e la diocesi di Carpi

Il nuovo vescovo di Carpi è monsignor Francesco Cavina

Cambio nella diocesi confinante. Nell’attesa monsignor Elio Tinti è stato nominato amministratore apostolico

Sostenere, in concreto, i sacerdotiDomenica 20 novembre è la giornata di ‘Sovvenire’, una proposta valida per tutti

Dei due canali che il sistema di sostegno economico alle at-tività della Chiesa

ha previsto, quello delle offerte per i sacerdoti è il più disgra-ziato. Anzitutto, mentre con la firma per l’otto per mille si può dire che non costa nulla, le offerte invece sono un sacrificio perso-nale. Poi il canale delle offerte è stato presentato a suo tempo come “offerte deducibili”, met-tendo in evidenza ciò che la

Il lizza per l’Oscar di bilancio

C’è anche Emil banca tra le 24 finaliste (cinque dell’E-milia-Romagna) dell’Oscar di bilancio 2011, il premio organizzato e gestito dalla Ferpi - Federazione relazio-

ni pubbliche italiana. L’istituto di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara è uno dei tre finalisti dell’Oscar di bilancio medie e piccole imprese bancarie. I vincitori saranno annunciati giovedì 1 dicembre a Milano nella sede della Borsa. «I bilanci finalisti – spiega la Ferpi - evidenziano la volontà e lo sforzo di trasmettere con la massima chiarezza possibile infor-mazioni dettagliate e complesse sugli obiettivi perseguiti e i risul-tati raggiunti, integrando in modo efficace gli aspetti finanziari con quelli della responsabilità sociale ed ambientale».

Carpi e lo attendiamo con gioia perché il nuovo vescovo viene molto volentieri”.Nel primo messaggio inviato al vescovo Tinti e alla diocesi di Carpi, monsignor Cavina chiede di essere accompagnato dalla preghiera e, dopo aver ri-cordato in particolare le fami-glie e i giovani che patiscono la drammatica crisi economica

che coinvolge il nostro Paese, auspica un’accoglienza impron-tata all’amicizia fraterna. “Ven-go in mezzo a voi – ha scritto il vescovo eletto - ricco solo dell’amore di Gesù Cristo. E’ Lui che, senza alcun merito, mi ha chiamato alla fede e alla pie-

• + Claudio staGni*

legge effettivamente prevede, che cioè queste offerte possano essere dedotte nella denuncia dei redditi. È quindi passata l’idea che si trattava di offerte significative, tant’è vero che la media delle singole offerte su-perava i 100 euro. In seguito si è corso ai ripari parlando di “offerte liberali”, ma non si è ottenuto l’effetto sperato.Domenica 20 novembre sarà l’occasione per comprendere ancora meglio questa opportu-nitàRecentemente si è capito che nella Chiesa il sostegno eco-nomico è fatto anche di tante offerte piccole, oltre a poche offerte grandi. Si è allora spe-rimentato un “raccoglitore” (chiamato “bussolotto” dai ge-novesi, gli inventori dell’ogget-to) da collocare nelle chiese, con l’invito a dare un euro al mese per i sacerdoti. L’esperi-mento ha funzionato e si sta

diffondendo.Sono convinto che questa sia una nuova strada da percorre-re, ottenendo due risultati: il primo è quello di ricordare in modo stabile, che i sacerdoti sono sostenuti dalle offerte dei fedeli, anche dalla “offerta della vedova”; secondo: si supera la difficoltà che hanno i sacerdoti a parlare ai fedeli per illustrare in particolare il meccanismo delle offerte. Mi auguro che questa ulte-riore modalità per raccogliere le offerte per il clero, che non annulla le altre, sia particolar-mente curata dagli incaricati parrocchiali, che possono pren-dere a cuore la gestione del raccoglitore collocato in chiesa, per liberare da una ulteriore in-combenza il rettore della chiesa stessa.Attualmente questi raccogli-tori, che hanno un certo costo all’origine, non sono ancora

Emil Banca

tanti, ma se ci sarà un aumento della loro richiesta, anche chi li deve fornire sarà incoraggiato.Il meccanismo delle offerte per i sacerdoti deve essere sostenuto principalmente presso il nostro popolo, con una capillare ope-ra di informazione. Preso atto che i sacerdoti non la fanno, diamo in mano agli incaricati parrocchiali un modo concreto per potere curare la diffusione di materiale informativo e do-cumentare l’andamento delle offerte nel raccoglitore.L’informazione corretta e dif-fusa, il modo semplice e como-do per fare l’offerta potranno riavvicinare il nostro popolo al modo consueto di aiutare la Chiesa e i suoi sacerdoti con una offerta.

* Vescovo Delegato regionaleper il Sovvenire

nezza del sacerdozio. Non ho altra aspirazione se non quella di essere, come dice San Paolo, non padrone sulla vostra fede, ma collaboratore della vostra

gioia. Cercheremo, quindi, in-sieme di conoscere, seguire ed amare Dio, gustando nella co-munione fraterna un anticipo delle gioie della terra promes-

sa”. Con la nomina di monsignor Cavina ora la diocesi di Carpi è affidata a monsignor Tin-ti che la guiderà in qualità di amministratore apostolico fino all’ingresso del nuovo pastore. Monsignor Tinti, vescovo di Carpi dal 2000, aveva rassegna-to le dimissioni al compimento del 75° anno di età, nell’agosto scorso, come previsto dal diritto

canonico. Monsignor France-sco Cavina è il 18° vescovo della diocesi di Carpi dalla sua istitu-zione nel 1779. Il quarto negli ultimi 28 anni seguiti alla mor-te di monsignor Artemio Prati che resse la diocesi per 31 anni dal 1952 al 1983: Alessandro Maggiolini dal 1983 al 1989; Bassano Staffieri dal 1989 al 1999; Elio Tinti dal 2000 al 2011.

Navigo, ergo sum?Si chiama ‘Navigo, ergo sum?’ l’incontro che si tiene saba-

to 19 novembre dalle 18 al Centro Famiglia di Nazareth, organizzato dalla Collina della Poesia. Interverrà Jonah

L y n c h , autore del libro ‘Il profumo dei limoni’, tecnologia e rapporti umani nell’era di facebook. Il libro, da cui scaturirà il dibat-tito, spiega cosa c’entrino i limoni con la tecnologia: “Un limone colto dall’albero ha la scorza ruvida, se lo si schiac-cia esce un olio profumato e quel succo è asprigno. Tatto, olfatto, gusto.Tre dei cinque sensi non pos-sono essere trasmessi attra-verso la tecnologia. Tre quinti della realtà, il sessanta per cen-to. Questo libro è un invito a farci caso”.

Collina della Poesia

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19Domenica 20 novembre 2011NostroTempo

Le migliori foto di Palcoscenici Urbani

Danza è benessere

Dodici le scuole ed accademie di danza che hanno ade-rito con entusiasmo all’iniziativa, per un totale di 26 esibizioni sul palcoscenico del Carani con una nutri-

ta rappresentanza di ballerine sassolesi: Asd Danza Aklamà Sassuolo, Armonia Sassuolo, Backstage Formigine, Coreutica Academy Dance Modena Vignola, Corlo Dance, Dancin’ Per-fect Sassuolo, Dancing Time Gs Libertas Fiorano, Just Dance Sassuolo, Kelly Dance Sassuolo, La Capriola Scuola di Danza Modena, Officina Danza Studio Modena, Scuola Danza Bag-giovara. Uno spettacolo davvero ben riuscito quello di sabato 12 novembre dal titolo “Palcoscenici urbani”. Una rassegna di danza classica, moderna, hip hop, jazz e contemporanea organizzata dal Csi di Modena in occasione della Settimana della Salute dedicata al tema del benessere psichico, dal 5 al 13 novembre 2012.

L’educazione sfida lo sport Tra alleanze, sguardi profetici e segni di speranza, arriva Assisi 2011

• marCo Costanzini

Ehi, vieni ad Assisi?” questo è l’invito che continua a rimbal-zare con entusiasmo

e contaminazione in ogni an-golo dell’associazione e del territorio.Immancabile, ai primi di di-cembre, dal 9 all’11, torna Assisi 2011, anche quest’an-no con un taglio di appro-fondimento squisitamente culturale e spirituale. Il tema del meeting, aperto a tutte le figure che operano all’in-terno dell’associazione sarà

Csi sport e sociale

“L’educazione sfida lo sport”. Nei luoghi di san Francesco si terranno diversi momenti convegnistici e si darà grande spazio alla tradizionale fiacco-lata-pellegrinaggio attraverso le vie della cittadina umbra. Mancano meno di trenta gior-ni all’evento ma il Csi di Mo-dena sta lavorando con grande impegno alla sua realizzazione e vuole condividere con i let-tori di Nostro Tempo alcune informazioni e ragionamenti. L’edizione di quest’anno assu-me un significato particolare in quanto, nei fatti, Assisi sarà l’ultimo grande appuntamento del quadriennio prima della

tornata elettorale che, in pe-riferia, prenderà il via il me-se di gennaio. L’associazione vuole vivere Assisi insieme a tutti coloro che hanno vissuto e condizionato il percorso di questo quadriennio. Per que-sto chiede la partecipazione di tutti. Tutti coloro che hanno lavorato nella sua realtà terri-toriale in questi quattro anni, tutti coloro che si renderanno disponibili ad assumere incari-chi nel futuro, tutti coloro che vivono e amano l’associazione.Come sempre, ma più degli altri anni la volontà è che ad Assisi si riunisca la famiglia del Csi. Il tema di quest’an-

no sarà bello e impegnativo, scelto dal Consiglio Nazionale anche come guida per tutte le assemblee territoriali. Al pro-gramma del grande incontro si sta ancora lavorando, le li-nee guida però sono chiare. Gli arrivi sono previsti nel pomeriggio del venerdì 9 di-cembre con inizio dei lavori alle 18. La sera del venerdì 9 dicembre sarà dedicata ad una o più testimonianze significa-tive sul piano della vita e della fede. Sabato mattina dedicata a tre relazioni sul tema “L’e-ducazione sfida lo sport” con interventi di personalità di ri-lievo del mondo della Chiesa,

della politica e dello sport (si è in attesa di conferme da par-te dei relatori estremamente significativi). Sabato pome-riggio sarà dedicato alle testi-monianze di “fede e di vita” di persone impegnate nella base associativa ed al confronto su come rafforzare le alleanze tra l’associazione e il mondo ec-clesiale, istituzionale, sociale, sportivo. Sabato sera il tradi-zionale pellegrinaggio con al termine la celebrazione della santa Messa. Domenica mat-tina, relazione del Presidente Nazionale, dibattito e conclu-sione dei lavori. Ovviamente si tratta di uno schema di mas-

sima che necessariamente su-birà variazioni ma che è utile per comprendere il “filo rosso” dei lavori di quest’anno. Le iscrizioni si chiuderanno do-menica 20 novembre. Al link: http://servizi.csi-net.it/proc/E30Iscrizioni/?codice=28 è possibile compilare la scheda di iscrizione con tutti i detta-gli. Le quote di partecipazione sono di sono di 110 euro per gli under 30 e di 130 euro per tutti gli altri. Le quote com-prendono materiali convegni-stici, vitto e alloggio dalla cena di venerdì 9 dicembre fino alla prima colazione di domenica 11.

Il calcio sempre… oltre il freddo Al Torneo Boldrini anche la parrocchia S. Giuseppe

All’edizione 2011 hanno partecipato 263 squadre delle province di Mode-

na, Reggio Emilia e Bologna, e per quest’anno si aspettano un numero ancora maggio-re di adesioni. Parliamo del torneo Boldrini, più che un torneo, ormai una tradizione. Giunto con successo alla sua diciassettesima edizione “Il torneo è una tappa importan-te della Stagione Sportiva del Csi di Modena. – conferma Leonardo Cavallieri, tra gli organizzatori - E’ un modo per venire incontro alle esi-genze delle Società Sportive e per dare continuità all’attività giovanile, che altrimenti non

avrebbe possibilità di svolgimento a causa delle condizioni in cui i nostri campi si presentano nel perio-do invernale. E’ anche un modo per avviare, riprendere, consolida-re una collaborazione tra Csi Modena e le Società Sportive che partecipano al Tor-neo che, ne siamo certi, produrrà ottimi risultati.” Lo scopo del Boldrini è infatti quello di far gioca-re e praticare calcio a tutti i bambini e ragazzi anche duran-te l’inverno, in modo che gli atleti possano praticare lo sport che più amano con conti-nuità, senza essere costretti da campi impraticabili o da tem-perature rigide a sospendere l’attività per alcuni mesi come

accadeva in passato. L’inizio, approfittando della sosta in-vernale, è previsto per il 3 di-cembre 2011, successivamente

si osserverà la consueta so-sta natalizia e si riprenderà il 7 gennaio, per terminare con le finalissime di metà febbraio 2012. Le partite si disputeranno sempre di saba-to e domenica pomeriggio in molte palestre del Comune di Modena, Sas-suolo e nella zona di Carpi. Parteciperanno anche quest’an-no società di Bologna e Reg-gio Emilia. Ol-tre al calcio a sette e al calcio a cinque, con

suddivisione per fasce di età, si prevede la formazione di un torneo femminile.Per la prima volta questo in-verno il torneo Boldrini ve-drà inoltre la partecipazione di una squadra organizzata dalla parrocchia di San Giu-seppe. “Tre allenatori volon-tari portano avanti il progetto - racconta Luca Barbari, uno dei responsabili dell’iniziativa parrocchiale - ogni domenica riuniamo un gruppo giova-nile e con grande passione lo guidiamo alla preparazione calcistica adeguata per affron-tare il torneo.” L’organizza-zione del Torneo fa capo alla Commissione Calcio del Csi di Modena, quest’anno in collaborazione anche con la Commissione Calcio del Csi di Carpi, che curerà i rapporti con le società sportive e le pa-lestre dell’area nord di Mode-na. Il termine delle iscrizioni è fissato per il 23 novembre.Per info e iscrizioni: tel. 059 399498, 059 395357.

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20 Domenica 20 novembre 2011 NostroTempo

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Il dialetto sale sul palcoFestival della canzone dialettale modenese al Forum Monzani

La tredicesima edi-zione del Festival della canzone dia-lettale modenese si

terrà giovedì 24 novembre alle 21 presso il Forum “G. Monzani”. Il festival vuole re-cuperare la tradizione del dia-letto che si coniuga col canto: i motivi sono scritti nelle varie inflessioni del linguaggio “ge-miniano” e le musiche sono le più diverse, andando dal valzer al rock. La serata sarà condotta dall’i-deatore del festival, il comico e cabarettista Graziano Grazioli. La manifestazione è diventata un appuntamento fisso per la città di Modena e sempre nu-merosa è risultata l’affluenza di pubblico alle varie edizio-ni che si sono succedute nel corso degli anni. Quest’anno saranno 14 i motivi presentati, interpretati da solisti e gruppi, tra i volti più noti della sce-na dialettale. Parteciperanno Marika Benatti, Gaudio Ca-tellani, Tommy Togni, Rober-to Severi, Giorgio Bertolani, Henry King, Roberto Zanni (e i Drum acoustic trio), Da-vide Turci, Gappa Gaspare

Cultura

Dal Museo della figurina un dono in Pediatria

Il pozzo dei desideriUn luogo simbolico in cui tanti bambini, pur in un ambien-

te difficile, possono dare forma ai loro pensieri, emozioni e sogni è stato donato dal museo della Figurina di Modena

al reparto Pediatria del policlinico. Si tratta di una figurina gigante da cui esce un pozzo magico di cartapesta, dove i bambini potranno depositare i propri desideri. In precedenza la figurina, di 2 metri di altezza per 3 di larghezza, era collocata nella sala espositiva del Museo, a palazzo Santa Margherita, ed era stata utilizzata lo scorso Natale per raccogliere centinaia di bigliettini con i desideri dei visi-tatori. Ora sarà a disposizione dei piccoli ricoverati nel dipartimento ad Attività integrata materno-infantile diretto dal professor Paolo Paolucci. Per info: www.museodellafigurina.it

Il premio Nobel per la pace al Centro Ferrari

Parliamo di solidarietàUn premio Nobel per la pace sarà presente giovedì 24 no-

vembre, alle 10, presso l’Auditorium Marco Biagi, per par-lare di solidarietà. Si tratta di Lech Walesa, politico polacco

attivista per i diritti umani. Nato come elettricista, impegnato fin da giovane nel sindacato per la difesa dei diritti dell’uomo, Walesa fonda la prima organizzazione sindacale indipendente del blocco sovietico attraverso il movimento operaio cattolico e, dopo una lunga e diffici-le stagione di confronto con il regime comunista, diventa presidente della Polonia, dal 1990 al 1995, e, grazie alla sua rivoluzione pacifica che, muovendo da comuni radici cattoliche, restituì la libertà al po-polo polacco, nel 1983 vince il Premio Nobel per la pace. Sul tema della solidarietà e dei diritti umani nella stessa sede interverranno anche Raffaele Bonanni, segretario nazionale della Cisl, e Massimo Giusti, vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mo-dena. L’incontro è realizzato dal Centro Culturale Ferrari nell’am-bito del progetto “Il potere dell’amore”, promosso in occasione del 75°anniversario della morte di Francesco Luigi Ferrari.

Palmieri (e i Viulan), Marino Brusiani, Gianni Molinari, Fa-brizio Dal Borgo, la Corale La Ghirlandeina diretta da Mas-simo Malavasi e la corale Voci

Bianche Il Girasole diretta da Claudia Rondelli.Gli artisti si esibiranno in pez-zi inediti, rigorosamente in dialetto modenese. Promesso, ma non ancora rivelato, anche quest’anno ci sarà una “special

guest”, un cantante famoso, che parteciperà come ospite d’onore alla rassegna. Nelle passate edizioni sono sfilati sul palco numerosi artisti di fama

nazionale, quali Nek, Pierange-lo Bertoli, Dino Sarti e i Bermuda Acoustic Trio. Al termine dell’even-to sarà possibile acquistare il vo-lume Fotofestival della canzone dia-lettale modenese che raccoglie i te-sti di tutte le pas-sate edizioni. “Il dialetto – spiega Graziano Grazio-li – ha una sto-ria che anima da sempre le nostre terre geminiane. Il dialetto era la terra di mezzo fra il latino, par-lato dagli eruditi e dai colti, e l’ita-liano, quella che

poi sarebbe diventata la nostra lingua. Era l’accomodamen-

to dei semplici alla lingua dei potenti, divenuta nel tempo prima la lingua degli ignoranti, poi un patrimonio storico da riscoprire e preservare”. Come ha ricordato il maestro Federi-co Fellini, “Il dialetto è come i nostri sogni, qualcosa di remo-to e di rivelatore; il dialetto è la testimonianza più viva del-la nostra storia, è l’espressione della fantasia”. L’ingresso costa 10 euro e i biglietti si posso-no acquistare la sera stessa al forum Monzani. Il ricavato della manifestazione sarà de-stinato quest’anno, nel 25° an-niversario del disastro nucleare di Chernobyl, a finanziare il progetto di accoglienza dei Bambini di Chernobyl della polivalente ’87 & Gino Pini. L’iniziativa è organizzata dalla polivalente ‘87 & Gino Pini, dal Comune di Modena e dalla Circoscrizione 3 Buon Pastore S. Agnese e S. Damaso. Spon-sor del festival sono Conad, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Lasa Metalli, Civ & Civ, Banca Popolare dell’Emi-lia Romagna, il Resto del Car-lino e la Gazzetta di Modena.

Fotomuseo Giuseppe Panini

La Belle Époque nell’obiettivodi un amatore

Inaugura sabato 19 novembre e rimane aperta fino al 29 gen-naio la mostra che raccoglie gli scatti di Francesco Carbonie-ri. Presso l’ex ospedale Sant’Agostino, condensato in cento

foto, uno spaccato esemplare dell’esprit di un’epoca dorata, in cui la ricca borghesia, anche in Italia, ebbe l’opportunità di speri-mentare l’ebbrezza di uno stile di vita lussuoso e cosmopolita. L’esposizione, dal titolo “La Belle Époque nell’obiettivo di un amatore”, è a cura di Chiara Dall’Olio ed è ad ingresso libero. Per info: tel. 059 239888, [email protected]

Presentazione della guida

Sulle tracce della Linea Gotica

Verrà presentata al pubblico venerdì 18 novembre alle 21, presso la Sala Conferenza della Circoscrizione 1 in Piazzale Redecocca, la guida storico-escursionistica “Sulle tracce del-

la Linea Gotica”. Il volume illustra il fronte invernale dal Tirreno all’Adriatico, una linea difensiva che dall’autunno del 1944 all’aprile del 1945 correva dalle spiagge a nord della Versilia a quelle a nord di Ravenna, attraversando la Toscana e l‘Emilia-Romagna in 18 tappe. La guida permette la visita a luoghi e siti particolarmente significa-tivi, offrendo una descrizione dettagliata di tutti i segni e le tracce sedimentate nella memoria di quei territori. Inoltre, vuole essere una proposta e uno strumento per far conoscere in tutta la sua ricchezza (paesaggio, ambiente, architettura, storia e tradizioni) quel tratto del nostro paese che la tragedia della guerra travolse segnando il desti-no di intere popolazioni. Alla presentazione modenese sarà presente uno degli autori, Vito Paticchia, storico, funzionario dell’Istituto Be-ni Culturali e socio CAI.Per info: tel. 059 2033480, [email protected]

In diretta web dal San Carlo

Bene ComuneLa conferenza di Maria Giuseppina Muzzarelli su ‘I segni

del bisogno e della virtù. L’invenzione del Monte di Pietà nella cultura cristiana’, nell’ambito del ciclo di conferen-

ze “Bene Comune. L’elaborazione religiosa della responsabilità sociale” sarà trasmessa in diretta web sul sito della Fondazione Collegio San Carlo martedì 22 novembre, alle 17.30. Le con-ferenze successive del ciclo del Centro Studi Religiosi verranno trasmesse in diretta secondo il calendario previsto dal program-ma, sempre alle 17.30: il 6 dicembre Stefano Piano, il 13 gennaio Emidio Campi, il 20 gennaio Giuseppe Cacciatore.

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