rena: idee, rete e persone per rigenerare l'italia · rena: chi e cosa siamo le attività di...

12
LO SVILUPPO DELLE COMUNITÀ LOCALI è al centro degli interessi di RENA. In un mondo dove l’innova- zione avviene su base quotidiana e la capacità di fare rete è diventata un fattore cruciale per assicurare la cre- scita economica e sociale, chiusura e isolamento non sono più un’alternativa percorribile per i territori italia- ni. E’ necessario che le amministrazioni pubbliche sappiano intercettare e far proprie le migliori idee che generano tanto i territori limitrofi quanto le comunità che si trovano dall’altra parte d’Italia o a migliaia di chilometri di distanza. Attraverso la collaborazione con UPI, RENA vuole contribuire a promuovere l’apertu- ra delle Province sul resto del mondo. Aiutandole a costruire ponti, a puntare sull’innovazione, a produrre e promuovere l’eccellenza, che non è un concetto vago, ma il meglio di quello che si può ottenere partendo dalle risorse che si hanno a disposizione. Per farlo, RENA ha bisogno di ogni amministratore locale curioso e pronto a scommettere su una nuova maniera di fare le cose, ma anche di imprese, enti, fon- dazioni e associazioni presenti sui territori. Così come di tutti quei giovani che, operando con merito nei diversi settori pubblici e privati, si spostano magari da un territorio all’altro, dall’Italia all’estero e in direzione contraria, mantenendo però un profondo attaccamen- to per la propria realtà locale e una voglia genuina di contribuire al suo futuro e a quello del Paese. Con que- sto numero che spiega cos’è RENA, cosa fa e soprattut- to come vuole farlo, speriamo di convincervi che la strada che manca possiamo percorrerla insieme. NOTIZIARIO UPI - Agenzia di informazione dell’Unione delle Province d’Italia 19 giugno 2009 Anno X numero 6 Euro 0,50 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1 comma 1 DCB - ROMA RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia

Upload: others

Post on 31-Jul-2020

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

LO SVILUPPO DELLE COMUNITÀ LOCALI è al centrodegli interessi di RENA. In un mondo dove l’innova-zione avviene su base quotidiana e la capacità di farerete è diventata un fattore cruciale per assicurare la cre-scita economica e sociale, chiusura e isolamento nonsono più un’alternativa percorribile per i territori italia-ni. E’ necessario che le amministrazioni pubblichesappiano intercettare e far proprie le migliori idee chegenerano tanto i territori limitrofi quanto le comunitàche si trovano dall’altra parte d’Italia o a migliaia dichilometri di distanza. Attraverso la collaborazione conUPI, RENA vuole contribuire a promuovere l’apertu-ra delle Province sul resto del mondo. Aiutandole acostruire ponti, a puntare sull’innovazione, a produrree promuovere l’eccellenza, che non è un concetto vago,

ma il meglio di quello che si può ottenere partendodalle risorse che si hanno a disposizione. Per farlo, RENA ha bisogno di ogni amministratorelocale curioso e pronto a scommettere su una nuovamaniera di fare le cose, ma anche di imprese, enti, fon-dazioni e associazioni presenti sui territori. Così comedi tutti quei giovani che, operando con merito neidiversi settori pubblici e privati, si spostano magari daun territorio all’altro, dall’Italia all’estero e in direzionecontraria, mantenendo però un profondo attaccamen-to per la propria realtà locale e una voglia genuina dicontribuire al suo futuro e a quello del Paese. Con que-sto numero che spiega cos’è RENA, cosa fa e soprattut-to come vuole farlo, speriamo di convincervi che lastrada che manca possiamo percorrerla insieme.

NOTI

ZIAR

IO U

PI -

Age

nzia

di i

nfor

maz

ione

del

l’Uni

one

delle

Pro

vinc

e d’

Ital

ia

19 giugno 2009 Anno X numero 6Euro 0,50

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004n.46) art. 1 comma 1 DCB - ROMA

RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia

RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia

Page 2: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

2www.upinet.it

RENA È UN’ASSOCIAZIONE indipendente eplurale, animata da giovani professionistiitaliani che operano con merito neidiversi settori pubblici e privati, alivello locale, nazionale, europeo edinternazionale. RENA vuole faredell’Italia un paese dinamico eaperto, ancorato alle evoluzioni glo-bali, e capace di trasformare le sfidein opportunità. Un paese fondato sul-la trasparenza, solidale, attento al meritoe ai saperi. Un paese di cittadini e istituzioniresponsabili. RENA è radicata e opera sul ter-ritorio, ma i suoi membri vivono e lavorano intutto il mondo e si avvalgono di metodi d’in-terazione veloci, informali e innovativi. Le areedi interesse principali di RENA sono:sviluppo delle comunità locali – per rendere iterritori protagonisti del cambiamento met-tendo al loro servizio il trasferimento e l’appli-cazione di buone prassi; regole della democra-zia – per dare all’Italia un’amministrazionepubblica efficiente e rendere la politica aperta,partecipata e trasparente; formazione e talento– per creare opportunità di crescita per le nuo-ve generazioni e rafforzare la cultura del meri-to; innovazione – per fare del cambiamento edella trasformazione una regola per mantenerel’Italia in equilibrio con la modernità.

Presentiamo la Rete per l’Eccellenza Nazionale

RENA: chi e cosa siamo

Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazioneNEXT. Un’iniziativa promossa da RENA cheprevede il lancio di progetti pilota volti adoffrire opportunità di crescita personale eprofessionale ai giovani italiani che nonsono ancora entrati nel mondo del lavoro.Entro la fine del 2009, i membri della piat-taforma NEXT – idealmente 111 giovaniprofessionisti attivi in diversi settori – com-pleteranno le riflessioni avviate prima diquella data e lanceranno ufficialmente iprogetti.

CARTA RENA PER IL CAMBIAMENTO - ELEZIONI EUROPEE2009. Un’azione di promozione di una Carta per le elezioni euro-pee che indica ai partiti, ai candidati e agli elettori 10 proposte con-crete per rendere la rappresentanza italiana più diretta, efficace e alpasso con le strategie sviluppate dagli altri grandi paesi europei.

SUPERNOVAE. La rivista della RENA cheraccoglie articoli, studi e ricerche su buoneprassi e politiche d’eccellenza attinenti tan-to al settore pubblico quanto a quello priva-to a beneficio del territorio e con un’atten-zione particolare rivolta ai giovani profes-sionisti, all’innovazione e alla valorizzazionedel merito.

NEL 2008 RENA ha firmato una Conven-zione con l’UPI - Unione delle Province

d’Italia - per promuovere una nuova generazione di politiche pub-bliche territoriali. RENA si è affiancata ad UPI con il preciso sco-po di far emergere le criticità ma soprattutto valorizzare le buoneprassi delle realtà territoriali italiane.

Per maggiori informazioni sull’associazione, visita il sito www.pro-getto-rena.it o scrivi all’indirizzo: [email protected]

DI COSA SI OCCUPA RENA?

Page 3: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

3www.upinet.it

Come lavora RENA

Un futuroa regola d’arteRENA È UN LABORATORIO a disposi-zione di giovani professionisti con bril-lanti percorsi professionali, desiderosidi sviluppare progetti e idee capaci direndere l’Italia un paese eccellente.

Se un arenauta ha un’idea o se vuolereplicare un’esperienza di cui è statoprotagonista o spettatore scrive aRENA e chiede aiuto per trasformarequell’idea o quella storia in articolo, inuno studio, e, dove possibile, in unprogetto concreto. A fronte dellarichiesta RENA si attiva per mettere adisposizione del proponente la retedegli associati, per costruire partenaria-ti ad hoc con aziende, associazioni eistituzioni, per recuperare risorsefinanziare adeguate, per offrire strumenti dicomunicazione e promozione appropriati.Ogni attività resta interamente nelle mani dichi l’ha avviata e la squadra che si raccoglieattorno all’iniziativa ne gestisce autonoma-mente lo sviluppo tenendo regolarmenteinformata l’associazione e i suoi membri finoal momento in cui RENA può finalmentedichiarare una nuova “missione compiuta”.

Per guidare la propria azione RENA si èdata dei principi operativi precisi. Dentrol’associazione ogni ruolo è svolto a tempodeterminato e la responsabilità della gestionee dello sviluppo delle attività e delle iniziativeè diffusa e condivisa. Ogni arenauta rispondea titolo individuale degli atti e delle posizioniassunte all’interno e all’esterno dell’associa-zione e si fa portavoce nei propri contesti diriferimento dei valori e degli obiettivi di

RENA. Al tempo stesso, il lavoro della rete sibasa sulla condivisione delle iniziative e sul-l’incontro costruttivo tra idee, punti di vista,approcci di discipline e settori diversi. Infine,gli arenauti si riconoscono come parte di unacomunità reale che condivide esperienze e siincontra periodicamente per portare avantiattività, o per il piacere di passare del tempoinsieme.

Per mantenere un alto profilo etico gli are-nauti hanno deciso di aderire a quattro valo-ri fondamentali: Apertura, sul mondo, alleidee, nei confronti delle persone; Responsabi-lità, nei confronti di sé e degli altri; Traspa-renza, nelle parole e nelle azioni; Equilibrio,nella formulazione di un’idea, nella realizza-zione di un progetto, nella costruzione diun’identità. Questi valori non solo informanola loro condotta, ma rappresentano anche

l’essenza del loro metodo di lavoro. É cosìperché gli arenauti sono convinti che questequattro parole siano gli strumenti più adattiper gestire un mondo che si è fatto più com-plesso, più veloce, più imprevedibile. É cosìperché gli arenauti sono convinti che sianoquesti i valori di cui l’Italia ha più bisognoper riguadagnare un passo che tenga il tempocon la modernità, per costruirsi un futuro fat-to a regola d’ARTE.

Notiziario UpiAgenzia di informazione

dell’Unione delle Province d’Italia

19 giugno 2009

Autom.Direzione e RedazioneUpi, Piazza Cardelli, 4 00186 RomaTel: 06.68.40.341 Fax: 06.68.73.720

E-mail: [email protected]

DirettorePiero Antonelli

Direttore Responsabile

Tiziana Ragni

Registrato presso il Tribunale di Roma

con il numero 583/99 del 13/12/1999

Anno X numero 6

Spedizione in abbonamento postale 45%

art. 2 comma 20/b L. 662/96 Roma

Numero chiuso in redazione

il 19/6/2009 ore 9

A REGOLA D'ARTE: COME LAVORA RENA COME SI STA DENTRO RENA

Page 4: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

4www.upinet.it

Basta polemiche sulle Province

Ripensare l’azione pubblica territoriale“PROVINCIA SÌ PROVINCIA NO” è il ritornel-lo che circola più spesso nelle discussioni poli-tiche odierne sui poteri decentrati. Come spes-so capita in Italia, problemi reali e cogenti,quali la nostra abnorme spesa pubblica e l’effi-cienza delle politiche territoriali, si risolvonoadditando un colpevole, invece che offrendosoluzioni attuabili.

Quello di uno Stato economicamente efficien-te, che eroghi servizi decentrati con livelli qua-litativi elevati, tuttavia, è un argomento chemerita una trattazione più approfondita.Rimane fuori di dubbio l’importanza di strut-ture di governance di area vasta che mitighinola differenza tra comuni e regioni in termini diampiezza e qualità delle competenze politicheterritoriali. Definizioni chiare e trasparentidella struttura dello Stato e delle responsabili-tà proprie a ciascun livello di decentramentosono, però, solo la premessa per un migliora-mento globale dell’azione territoriale. Ciò chemerita una revisione è, piuttosto, la metodolo-gia di base dell’azione pubblica territoriale.

Per questo motivo, ci sentiamo d’incoraggiarel’adozione di un vero e proprio “paradigmastrategico” innovativo dell’azione territoriale,da cui trarre spunto per la soluzione dei moltiproblemi che affliggono i nostri territori e, piùin generale, la nostra società: dai cambiamenticlimatici al risparmio energetico, dagli scenarimacroeconomici alle singole politiche sociali.Questa metodologia si compone essenzial-mente di due principi strategici che devonoguidare una governance territoriale innovativa.

Il primo principio si riferisce all’approcciostesso con cui gli amministratori affrontano lescelte quotidiane in materia di politiche pub-bliche territoriali. UUnn aapppprroocccciioo ““ssiisstteemmiiccoo”” oo““oolliissttiiccoo”” - che comporta una visione globaledel problema e una valorizzazione di ogni faseintermedia del percorso compiuto per rag-giungere l’obiettivo - è il modo per far cresce-re la sensibilità degli amministratori pubblicirispetto alle ricadute esterne che ogni decisio-ne intrapresa in un settore comporta per glialtri settori. Definito oltremanica comeapproccio cradle to cradle (dalla culla alla cul-la), questo metodo riflette quanto già succedein natura con gli ecosistemi: metabolismichiusi in cui ogni rifiuto diventa un nutriente

per un’altra attività. Cicli chiusi che permetto-no un equilibrio perenne fra tutte le risorse.Solo lo studio dei meccanismi ambientali,sociali ed economici in cui viviamo e la valuta-zione preventiva delle azioni e reazioni posso-no permetterci d’individuare soluzioni inte-grate e utili a risolvere i problemi che affliggo-no la nostra comunità, senza crearne di nuovi.

Il secondo principio, che costituisce un prere-quisito anche per la stessa adozione di unapproccio sistemico, ha una valenza sociale, eriguarda la necessità di accrescere una visionecondivisa tra tutti gli attori che definisconol’ambito di concezione e attuazione delle poli-tiche pubbliche territoriali. E’ indispensabileabbandonare il paradigma bipolare in cui leistituzioni pubbliche “fanno” - spesso magariin un modo che è poi giudicato insoddisfacen-te - mentre i cittadini o gli attori economici“subiscono” senza interessarsi attivamente allaricerca di soluzioni politiche per il bene comu-ne. Nel ppaarraaddiiggmmaa mmuullttiippoollaarree i livelli digoverno - in particolare quelli decentrati, gliattori economici e i cittadini mettono in con-divisione le proprie risorse cognitive e diven-tano alleati nella risoluzione dei problemicomuni; con un’espressione cara a RENA,“fanno rete”.

Certo, i governi locali sono gli attori protago-nisti della regolazione territoriale e i primiresponsabili dello sviluppo di politiche pub-bliche che hanno riflessi non solo territoriali,ma anche nazionali e europei, magari globali.Tuttavia, imprese e cittadini possono esserecoinvolti nella cura del bene comune attraver-so strumenti e canali che li rendano protago-nisti attivi, non solo beneficiari ma anche pro-ponenti e attori. In questo secondo ambito èpertanto importante individuare il combinatovincente tra due formule contrapposte del-l’azione pubblica, la tradizionale strategia top-down - dall’alto (stato e livelli decentrati delpotere pubblico) verso il basso (società), equella bottom-up - dal basso verso l’alto .

La corretta dose tra le due strategie segue ledimensioni dell’ambito territoriale di riferi-mento: in una realtà medio-piccola tutti gliabitanti dovrebbero essere coscienti del fattoche ogni cambiamento farà sentire le sue con-seguenze in tutto il territorio e essere quindi

legati tra loro da interessi comuni che li renda-no partecipi dell’azione pubblica. Ogni mem-bro della comunità dovrebbe capire che adot-tare certi comportamenti andrà a beneficio, oscapito, di tutti. Questo tipo di gestione coo-perativa parte dal basso, cioè dal singolo abi-tante, e va verso l’alto fino a incontrare a strut-tura pubblica. Una dose più consistente distrategia top-down è invece più appropriata suun ambito territoriale più vasto, dove è impos-sibile che ogni abitante conosca bene il territo-rio e se ne senta responsabile. Se è evidente chela ricetta dovrà essere individuata in funzionedi determinate caratteristiche dimensionali eterritoriali, in ambo i casi la pietra angolare èil coinvolgimento attivo di una popolazionerichiamata alle proprie responsabilità rispettoall’intera comunità.

Come le società scelgono di morire o vivere, sot-totitolo di un celebre libro del 2005 del biolo-go americano Jared Diamond, potrebbe esserela frase che sintetizza quanto fin qui detto. Ildestino di una società è diretta conseguenzadella statura morale dei suoi rappresentanti,del ruolo che la classe dirigente riconosce allameritocrazia e alla lungimiranza delle scelte,della sua capacità a prevedere, condividere,coinvolgere.

Ciò che RENA intende suggerire può essereriassunto in due incoraggiamenti di base:

- prevedere misure e politiche pubbliche terri-toriali integrate che portino a valutare in anti-cipo gli impatti e, quindi, a considerare inmaniera preventiva diversi aspetti con unapproccio definito di tipo sistemico o olistico(si vedano esempi di attuazione pratica diquanto suggerito sul sito RENA, www.proget-to-rena.it, agli articoli Ambiente, economia esocietà italiana. Status quo o New Dealambientale? e Gli edifici viventi. Per una nuo-va architettura )

- creare un approccio di paternariato territo-riale tra settore pubblico, privato e terzo setto-re che preveda anche azioni di coinvolgimen-to attivo dei cittadini e degli attori economici(per un esempio si rinvia sempre al sitoRENA, all’articolo Un patto delle responsabili-tà collettive)

Page 5: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

5www.upinet.it

COME SCOVARE i migliori giovani funziona-ri e dirigenti che lavorano nelle provinced’Italia? RENA e UPI insieme a GiovanniAssogna ideatore del Cavalierato Giovanile,lanceranno a breve un’edizione del premioriservata esclusivamente ai dipendenti pub-blici di tutte le province italiane, che nonabbiano superato i quarant’anni.

Il Cavalierato Giovanile non comporta l’at-tribuzione di onorificenze né la partecipazio-ne ad ordini cavallereschi, ma è un attestatoche viene rilasciato in una determinata pro-vincia – come è stato ad esempio nel caso diRoma al termine dell’edizione che si è con-clusa ai primi di maggio – ai giovani che han-no saputo dimostrare un particolare talentonel campo dell’arte, della comunicazione,della cultura, dell’imprenditoria, dell’innova-zione, della musica, della ricerca, del sociale,dello spettacolo, e dello sport. Con l’edizionespeciale, UPI e RENA – assieme alla direzio-ne del Premio – intendono adesso lanciare laprima edizione su scala nazionale, limitata alcontempo ad un solo settore: quello dellaPubblica Amministrazione provinciale.

Lo scopo dell’iniziativa è semplice: valoriz-zare il meglio di ciò che fanno le province,partendo da quei giovani dirigenti e funzio-nari provinciali capaci ed innovativi che han-no contribuito a migliorare il funzionamentointerno della loro amministrazione, la qualitàdei servizi ai cittadini, o hanno formulato - ocontribuito a formulare - una politica pubbli-ca locale particolarmente all’avanguardia.Nessuno potrà iscrivere al premio se stesso. Sec’è un bravo, giovane dirigente nella provin-cia di Nuoro o di Asti, o un bravo, giovane

funzionario nella provincia di Rieti o di Lec-ce, non potrà candidarsi da solo.

Qualcun altro dovrà farlo per lui, e potràessere davvero chiunque: dal Presidente dellasua provincia ad un collega o un semplice cit-tadino. Tutto avverrà online riempiendo unsemplice formulario, e chi sosterrà la candi-datura dovrà spiegare perché il suo candidatomeriterebbe di essere premiato.

Perché questo premio? Perché è arrivato ilmomento di dimostrare che esistono nellapubblica amministrazione italiana tanti gio-vani qualificati, competenti e realmentemotivati a fornire soluzioni e idee per miglio-rare il servizio pubblico. Perché sono le perso-ne che fanno la differenza, e perché è giustoche il merito venga riconosciuto. PerchéRENA e UPI, attraverso il cavalierato giova-

nile delle province, vogliono incoraggiare chiha fatto bene a fare ancora di più, e chi nonha fatto altrettanto bene a fare finalmentemeglio.

Soprattutto, perché RENA e UPI sonopronte a scommettere che esiste una nuovagenerazione di dirigenti e funzionari delleprovince che hanno ideato e realizzato politi-che e progetti utili e al passo coi tempi. E per-ché c’è bisogno di belle storie da raccontare,da far circolare, da promuovere. Forse, sem-plicemente, perché è arrivato il momento –partendo magari da un premio – di sostenerela creazione di una “rete per l’eccellenza pro-vinciale”.Il premio sarà lanciato prima del-l’estate.

Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]

Upi e RENA promuovono il Cavalierato Giovanile nelle Province

Un premio per i funzionarie dirigenti provinciali

La “2Giorni” delle Province Italiane LA “2GIORNI” delle Province Italiane è per adesso il risultato piùimportante della stretta collaborazione fra UPI e RENA.L’iniziativa è nata con l’obiettivo di favorire un confronto fruttuosotra le province italiane e le omologhe straniere che hanno saputoattuare negli ultimi anni politiche innovative in materia di sviluppoeco-compatibile del proprio territorio.I rappresentanti delle nostre province parteciperanno a tavoli tecnici,suddivisi in macrotematiche, per l’analisi di progetti già in essereavendo la possibilità di dibattere con coloro che ne hanno curato l’ef-fettiva realizzazione altrove. Il fine è trasferire idee, informazioni ope-

rative e scambiare buone prassi territoriali.UPI e RENA scommettono sui i contatti stretti in quest’occasione,perché si rafforzino nel tempo fino a costituire una vera e propria retedi enti pronti ad arricchirsi reciprocamente e ad avviare piani di col-laborazione e progetti comuni.Efficienza, concretezza, competenze e meritocrazia sono i termini diriferimento che stanno alla base della convenzione firmata tra UPI eRENA. Fare “RETE” è il modo per iniziare a promuoverli a livellonazionale e anche oltre i confini.

Page 6: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

6www.upinet.it

I modelli positivi, gli esempi, le proposte per rilanciare il Paese

Dieci idee per migliorare l’ItaliaNel momento in cui la retorica del declino, invoga ormai da qualche tempo nel nostro pae-se, si confonde con le conseguenze di unarecessione globale ancora tutta da quantifica-re, la tentazione di abbandonarsi allo sconfor-to e di cedere alla rassegnazione può essereforte. E' invece in questa congiuntura sfavo-revole che le forze riformatrici della societàdevono uscire allo scoperto e dimostrare unacarica propositiva capace di fornire al dibatti-to pubblico e alle arene decisionali idee edesempi per rilanciare il paese, sopra gli inte-ressi di parte. Le proposte che seguonoriprendono politiche di successo rintracciatein Italia o all’estero. RENA vuole segnalarlecome modelli positivi, nella speranza che sia-no presi in considerazione e, laddove possibi-le e opportuno, riproposti nel nostro paese,senza tuttavia l’illusione che, da soli, sianosufficienti a risolvere i problemi che affliggo-no l’Italia di oggi. Tuttavia, gli stimoli per ini-ziare esistono già e sono molti, spesso anchenel nostro paese. Questi sono alcuni degliesempi che la RENA vorrebbe promuovere:

1 COLLABORATRICE DOMESTICA LEGALE

In Belgio il governo federale ha lanciato qual-che anno fa il programma “collaboratricedomestica legale”. Gli obiettivi sono faremergere il lavoro sommerso, offrire piùopportunità e più sicurezza agli immigrati efornire un servizio competitivo ai cittadini. Ilfunzionamento è semplice: l’iniziativa con-sente ad ogni persona domiciliata in Belgio diacquistare, ad una tariffa vantaggiosa, delleprestazioni di collaborazione domestica. Per iclienti, significa acquistare per circa 7,5 euroun “buono-servizio”, equivalente ad un’ora diservizi domestici, e beneficiare di una detra-zione fiscale equivalente al 30% del valoretotale speso in un anno: un “buono servizio”viene così a costare circa 5 euro l’ora. Per ilprestatore di servizi significa un vero contrat-to di lavoro, comprensivo di assistenza sanita-ria, sistema previdenziale, ferie retribuite,trattamento garantito anche in caso di malat-tia o incidente sul lavoro. Il successo del pro-gramma è riassumibile in poche cifre: ilnumero di fruitori del servizio ha toccato inBelgio le 750.000 unità, 50 000 dei quali nel-la sola Bruxelles, dove il numero di “buoni-servizio” venduti ogni mese supera il mezzo

milione. Nel solo 2008 circa 90 000 personehanno lavorato grazie al sistema dei “buoni-servizio”. Si tratta, per lo più, di donne pocoqualificate.

2 NUOVO WELFARE DI COMUNITÀ: UNABANCA DI CREDITO COOPERATIVO NELLAGESTIONE DI UN OSPEDALE

In Provincia di Brescia, una banca di creditocooperativo (Cassa Padana), avvalendosi diun partner tecnico (Villa Gemma Spa), hacostituito nel 2005 la Dominato LeonenseSanità Srl (DLS), dando vita a un modernoreparto di riabilitazione polifunzionale. L’ori-ginalità dell’iniziativa risiede nel fatto che labanca di credito cooperativo, oltre ad erogarefinanziamenti, si è resa disponibile ad entrarenel capitale di rischio della DLS per garanti-re - senza fini di lucro - un servizio sanitarioche era stato soppresso per assenza di fondipubblici, lasciando scoperto un bacino diutenti di circa 150 000 persone. In associa-zione con l’Azienda Ospedaliera di Desenza-no, la DSL gestisce oggi 50 posti letto accre-ditati dalla Regione Lombardia e convenzio-nati con il Servizio Sanitario Nazionale e unServizio di Riabilitazione per esterni dotatoanche di piscina terapeutica. La formula pub-blico-privato garantisce una logica di collabo-razione e integrazione: la parte privata hamesso a disposizione capitale e fondi di

gestione, mentre la parte pubblica ha conces-so oltre ai letti accreditati anche i locali inaffitto e una squadra di professionisti, dandovita ad un vero e proprio “welfare di comuni-tà”. Nei primi due anni di attività i 50 postiletto riservati alla riabilitazione hanno per-messo il ricovero di 650 pazienti, mentre ilServizio per esterni ha erogato 60 000 presta-zioni, 5 000 visite specialistiche e più di 4000 elettromiografie. I medici della DLS for-niscono anche assistenza domiciliare sul terri-torio in collaborazione con l’ASL. Nel corsodel 2008 la DLS ha raggiunto la parità dibilancio e oggi riesce ad offrire un serviziosanitario pubblico con i livelli di efficienza diun servizio privato. L’obiettivo di lungoperiodo è di investire i futuri utili di gestionein nuovi servizi per il territorio. Per superarela natura settoriale dell’intervento è statocreato un tavolo territoriale composto di rap-presentanti della DLS e da alcuni sindaci delterritorio, con il compito di identificare ibisogni, condividere i risultati della gestione eideare nuovi programmi d’azione comune. Ivari attori coinvolti hanno nel tempo matura-to la consapevolezza che il progetto apre unanuova, efficace, via di amministrazione “pub-blico-privata” in ambito sanitario e stannovalutando l'idea di estendere questo tipo dipartnership anche ad altri settori (quali l’assi-stenza agli anziani, asili nido, professionaliz-zazione delle badanti…)

Page 7: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

7www.upinet.it

3 SARDEGNA SPEAKS ENGLISH

La regione Sardegna (con il sostegno finan-ziario dell’Unione Europea) ha stanziato 20milioni di euro per il programma “SardegnaSpeaks English”, i cui obiettivi sono la diffu-sione capillare della lingua inglese e il genera-le miglioramento delle competenze linguisti-che dei sardi. Il programma è stato articola-to in tre Linee d’intervento: • Inglese per le scuole di ogni ordine e grado:Tutti gli studenti potranno frequentare corsidi apprendimento della lingua inglese attra-verso la metodologia CLIL (Content andLanguage Integrated Learning), mentre glistudenti delle scuole medie di 1° e 2° grado egli universitari avranno l’opportunità di fre-quentare corsi propedeutici al sostenimentodegli esami di certificazione internazionale diconoscenza della lingua. • Formazione per i docenti di lingua inglese:Gli insegnanti delle scuole di ogni ordine egrado, pubbliche e/o paritarie della Sardegnapotranno frequentare corsi di formazione diapproccio alla metodologia CLIL, organizza-ti dai Centri Risorse presenti nelle otto Pro-vince sarde, oppure fruire di un voucher perla frequenza di corsi di aggiornamento lingui-stico e metodologico - didattico in Sardegnao all’estero. • Cittadini adulti: I cittadini adulti della Sar-degna dai 18 ai 65 anni potranno frequenta-re gratuitamente, nelle scuole pubbliche eparitarie della Sardegna, corsi di lingua ingle-se di vari livelli, e fruire di un voucher per il

rimborso delle spese relative all’ottenimentodella certificazione internazionale.Il programma è ancora in corso e i risultatipiù significativi si avranno quando la maggio-ranza degli attuali partecipanti avrà conclusoil ciclo di formazione. Sulla base dell’anda-mento attuale, i risultati previsti sono: (1) Alfabetizzazione e innalzamento dellecompetenze linguistiche della cittadinanza atutti i livelli (alta diffusione di un livellointermedio, e non solo nell’ambiente scolasti-co)(2) Formazione di docenti alla metodologiaCLIL mirata ad una maggiore efficacia del-l’insegnamento della lingua (3) Formazione di una generazione di studen-ti universitari in grado di seguire dei corsi inlingua inglese.

4 APPALTI PUBBLICI VERDI: FANNOBENE ALL'ECONOMIA, FANNO BENEALL'AMBIENTE

Ogni anno le amministrazioni pubblicheeuropee spendono il 16% del PIL europeoper l’acquisto di beni, quali attrezzature daufficio, materiali da costruzione e veicoli datrasporto, o servizi, quali la manutenzionedegli edifici, servizi di trasporto, servizi dipulizia e ristorazione, e opere pubbliche. Ilgreen public procurement (GPP) serve a ren-dere “verdi” gli acquisti pubblici, adottandocriteri ambientali nelle procedure d’acquistodegli enti locali e della Pubblica Amministra-zione. Il GPP è quindi uno degli strumenti

principali per mettere in atto strategie di svi-luppo sostenibile, attraverso il sostegno alladomanda di beni ecologici e lo stimolo alleimprese a sviluppare tecnologie ambientali.Attualmente il 60% degli appalti in Germa-nia e Svezia sono conformi a severi criteriambientali. L'obiettivo fissato dall’UnioneEuropea - quindi valido anche per l'Italia -per il GPP è che entro il 2010 almeno il 50%di tutte le gare di appalto siano verdi, rispet-tando criteri comuni “di base” definiti a livel-lo europeo. Alcuni paesi europei hanno deci-so di adottare obiettivi più ambiziosi: adesempio, l'Olanda intende arrivare al 100%di appalti sostenibili già entro il 2010, men-tre l'Austria ha fissato degli obiettivi da rag-giungere entro il 2010 per i seguenti gruppidi prodotti: informatica: 95%, energia elettri-ca: 80%, carta: 30%, prodotti di pulizia:95%, veicoli: 20%. Vari studi hanno evidenziato che il GPPriguarderà tutta la catena di approvvigiona-mento, poiché la definizione di beni “verdi”si basa sul ciclo di vita. Un esempio è l'utiliz-zazione di cibi biologici nelle mense degliospedali, nelle case di riposo, nelle scuole enegli asili. Oltre 300 mense scolastiche servo-no pasti biologici in Italia; in alcuni casi sonoutilizzati solo frutta e verdura biologica, men-tre in altri l’intero pasto è costituito al 100%da ingredienti biologici. Questo va anche avantaggio anche dell'importante settore del-l'agricoltura biologica italiana e dimostra cheil GPP spesso ha degli effetti positivi indiret-ti su altri settori dell’economia .

Dieci idee per migliorare l’Italia

Page 8: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

8www.upinet.it

5 TUTTI A SCUOLA SENZA INQUINARE

La Provincia di Genova ha lanciato e finan-ziato un’iniziativa che consiste nel reclutaregenitori, insegnanti e altri volontari (soprat-tutto pensionati) per accompagnare gli scola-ri nel tragitto da casa a scuola, e viceversa.Come un qualunque autobus, il progetto“Pedibus” prevede la presenza di fermate e uncapolinea. Tuttavia, a differenza dei normaliautobus, gli unici motori del Pedibus sono legambe e i piedi dei suoi passeggeri.L'iniziativa si inserisce nel progetto “Mob-Qua” (Mobilità nei quartieri), parte della piùampia operazione quadro regionale “Mare”(Mobilità e Accessibilità Metropolitane nelleRegioni Europee del Sud) co-finanziata dalprogramma europeo InterregIIIC. Nella fasesperimentale il servizio ha coinvolto 500scuole del capoluogo ligure. Accanto ad inse-gnanti, genitori e pensionati che accompa-gnano a scuola i bambini, l'iniziativa ha coin-volto i vigili urbani che assieme agli inse-gnanti hanno individuato i percorsi urbani

più rapidi e sicuri. Inoltre la Provincia hafinanziato corsi di formazione per gli inse-gnanti sui temi dell'ecologia e della mobilitàurbana. In questo modo, l'iniziativa è dibeneficio alla comunità in quanto contribui-sce alla tutela dell'ambiente e alla salute deigiovani studenti. Inoltre, permette ai bambi-ni di acquisire maggiore autonomia e sicurez-za in città. Dato il successo dell'iniziativa, gliorganizzatori hanno già annunciato di voler-la riproporre per il prossimo anno scolastico.Per saperne di più: Provincia di Genova -Assessore Renata Briano

6 IL QUARTIERE VERDE A MONACO DIBAVIERA: ABITARE A MESSESTADT RIEMSENZA AUTOMOBILE

A Monaco di Baviera alcuni gruppi ambien-talisti hanno formato nel 1995 il movimento“Wohnen Ohne Auto” (Vivere senza Auto).L'obiettivo di questo gruppo era di esercitarepressioni sulle amministrazioni locali affinchéincludessero dei progetti di edilizia residen-

ziale car-free all'interno di un progetto piùvasto che avrebbe trasformato quello che erain precedenza un aeroporto in un nuovoquartiere. Il progetto, conosciuto come “MessestadtRiem”, prevede la costruzione di un’interanuova città di 16 000 abitanti sui terreni del-l'aeroporto dismesso di Riem. Ad oggi, grazieagli incentivi fiscali per l'acquisto dell’immo-bile e la possibilità di usufruire di un serviziodi car-sharing (servizio a pagamento di con-divisione di automobili poste in un luogodesignato) per esigenze di mobilità al di fuo-ri del comune, già 100 famiglie traggono deigrandi vantaggi dal vivere in questo tipo diorganizzazione. Oltre ai benefici di carattereambientale (sicurezza sulle strade, drasticariduzione dell’inquinamento atmosferico edacustico), vanno evidenziati quelli socialiderivanti dalla costruzione di uno spirito dicomunità tra persone estranee che decidonodi partecipare assieme ad un progetto di que-sta portata.

Dieci idee per migliorare l’Italia

Page 9: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

9www.upinet.it

7 FRIBURGO: L'AMBIENTALISMO COMEVETTORE DI ESPANSIONE ECONOMICA

Negli ultimi vent’anni il Comune di Fribur-go, spesso definita la capitale ecologica dellaGermania, ha realizzato vari interventi perridurre l’inquinamento dell’aria, del suolo edelle acque. Tali iniziative sono in sintoniacon i presupposti dei principali accordi inter-nazionali sull'ambiente, Protocollo di Mon-treal (1987), l’Agenda 21 (Brasile 1992) econ l’intenzione di rispettare i parametri con-cordati a Kyoto (una riduzione dell’8% delleemissioni rilevate nel 1990 entro il 2010 eduna riduzione variabile tra il 20% ed il 40%delle emissioni entro il 2020) e nell’ultimaDirettiva “20-20-20” della Commissioneeuropea. Questa politica ambientale si muovesu quattro piani: conservazione delle risorse,riduzione delle emissioni, protezione climati-ca globale e produzione energetica alternativaal nucleare. Un altro campo in cui la munici-palità si è impegnata molto, anche economi-camente, è l'organizzazione di istanze politi-che e amministrative per permettere ai citta-dini d’essere veri soggetti decisionali nellescelte di sviluppo della città. Grazie a taleapproccio sistemico al rispetto dell'ambiente,Friburgo è diventata la città modello di riferi-mento per l'ambientalismo a livello interna-zionale. Buone pratiche quali un sistema ditrasporti pubblici ben organizzato, la prece-denza a pedoni e ciclisti nella pianificazioneurbanistica, un sistema di differenziazione ericiclaggio dei rifiuti domestici efficiente eduno sfruttamento dell’energia solare diffusoed integrato nella costruzione degli edificiappartengono alla quotidianità di Friburgo.Alcune delle misure concrete messe in attodalla città di Friburgo sono: impegno a ridur-re almeno del 20% le emissioni di CO2 entro

il 2020; obbligo di rispetto di standard ener-getici di basso consumo nella costruzione dinuovi edifici; promozione di incentivi a favo-re dell'uso delle energie rinnovabili, in parti-colare per lo sfruttamento attivo e passivodell'energia solare; obbligo di rinverdimentodei tetti; creazione di un’ampia rete di circui-ti pedonali e ciclabili; realizzazione di duenuovi quartieri (Reiselfeld, Vauban) per lacostruzione dei quali sono stati adottati i piùinnovativi criteri di progettazione bioclimati-ca e la più innovativa tecnologia per il rispar-mio energetico e la produzione energetica dafonti alternative.Tali misure hanno permesso di ottenere deirisultati positivi molto significativi. Ad esem-pio, più della metà degli spostamenti urbanied extra-urbani si effettuano in bicicletta(grazie ai 160 km di piste ciclabili), con iltram o con la rete ferroviaria regionale. Lapolitica ambientale di Friburgo ha permessodi ottenere anche dei benefici economici,quali la creazione di più di 10 000 lavori "ver-di" (cioè legati all'ambiente) e la costruzionedi un parco tecnologico per lo sviluppo del-l'industria biotecnologica, fondato su un par-tenariato tra aziende, università ed autoritàlocali.

8 “CITY REBRANDING”: LA RICONVER-SIONE E RIQUALIFICAZIONE DELL’AREAMETROPOLITANA DI BILBAO

L’obiettivo di medio-lungo termine degliamministratori di Bilbao era la trasformazio-ne della città basca da centro dell'industriaportuale e siderurgica in decadimento a cittàmoderna e di grande attrattività culturale eturistica. Lo sviluppo di nuove infrastrutture,l’informatizzazione del territorio e la ricon-versione industriale sono stati i tre assi strate-gici dell’iniziativa. Gli amministratori hannoquindi dato via ad una serie di politiche ter-ritoriali innovative tra le quali:•La riorganizzazione della mobilità esterna einterna•La rigenerazione ambientale e urbana•Gli investimenti in capitale umano e inno-vazione tecnologica•La centralità culturaleUn passo fondamentale di questo “portfolio”di politiche metropolitane è stato il recuperodell’area fluviale in quanto parte integrantedello spazio urbano dedicato al tempo liberoe alla rigenerazione ambientale della città.Ogni progetto di riconversione ha coinvoltoil tessuto economico della città stimolando laclasse creativa nella fase di progettazione,offrendo nuove opportunità d’investimento egarantendo nuovi posti di lavoro. L’aperturadel museo del Guggenheim nel 1997 è statauna pietra miliare del processo di riconversio-ne metropolitana. Gli stessi cittadini di Bil-bao hanno confermato che il museo ha svol-to un ruolo strategico nel processo di riformacontribuendo a migliorare la qualità dellavita, rafforzare l’identità regionale, costruireun nuovo modello di social welfare, e aumen-tare l’attrattiva della città da un punto di vistaturistico.

Dieci idee per migliorare l’Italia

Page 10: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

10www.upinet.it

9 ANAS – INFORMATIZZAZIONE DELSISTEMA AUTORIZZATIVO PER I TRA-SPORTI ECCEZIONALI

L’Italia presenta notevoli inefficienze in unodei settori cruciali del sistema paese: le suereti di interconnessione. In particolare, ilsistema stradale del paese è caratterizzato daun’esasperante arretratezza sia tecnica siaamministrativa e rappresenta un notevolecosto per tutta l’economia nazionale. Tuttavial'ANAS, uno degli enti più importanti nellagestione del nostro sistema stradale, ha recen-temente portato a termine una riformaamministrativa che rappresenta una veraeccezione per efficienza e funzionalità nelpanorama europeo: l’informatizzazione dellagestione del sistema dei trasporti eccezionali.In un arco di tempo relativamente breve (dueanni) l’ANAS è infatti riuscita a:• Informatizzare il sistema autorizzativo;• Unificare il sistema procedurale a livellonazionale in modalità on-line;• Creare un’unica banca dati informatica ditutte le strade di propria competenza e di tut-te le aziende e i mezzi autorizzati;• Formare il personale a nuove metodologiedi lavoro.

Nonostante alcuni aspetti da perfezionare, ilsistema autorizzativo dell’ANAS rappresentauna migliore pratica di funzionalità e di ido-neo utilizzo delle nuove tecnologie in un set-tore dove l’innovazione è stata spesso trascu-rata.

10 LA BANDA LARGA NELLA PROVINCIADI BERGAMO

Nel 2007 la Provincia di Bergamo ha datoavvio ad un’importante iniziativa per lo svi-luppo economico, sociale e culturale dellacomunità bergamasca attraverso la realizza-zione di una dorsale di banda larga in fibraottica tra le più estese d'Europa, in grado dicollegare circa cento Comuni, alla quale siraccorderà un sistema “senza fili” per il terri-torio montano che collegherà altri 63 Comu-ni. I principali obiettivi di questa iniziativa adalta valenza strategica sono l’eliminazione deldivario tecnologico esistente fra i cittadini deivari comuni della provincia e la fornitura diuna piattaforma tecnologica fondamentaleper dare impulso all’innovazione e alla com-petitività del sistema territoriale. Particolareattenzione sarà data alle necessità delle picco-le e medie imprese, nucleo fondamentale del

tessuto produttivo della provincia di Berga-mo.Nella realizzazione dell’infrastruttura a bandalarga sono stati coinvolti i maggiori attoripubblici dello sviluppo del territorio quali leAmministrazioni Comunali e le Società pub-bliche di Servizi.Dal punto di vista tecnico la rete a banda lar-ga per il territorio della Provincia di Bergamosi basa su tre tecnologie complementari diavanguardia:• La fibra ottica per le sedi comunali e per leaziende che richiedono ampie prestazioni.• La connessione radio HiperLAN (wireless)per utenti finali residenziali o professionali.• La connessione radio Wi-Fi, presente perora in 20 Comuni, per Pc portatili in punti diincontro ad alta visibilità quali piazze, biblio-teche, parchi pubblici.Si tratta di un investimento tutto della Pro-

vincia che prevede un piano di rientro. Nonpotendo infatti contare su finanziamentipubblici a fondo perduto, il progetto si basaper l’80% su finanziamenti dalle banche, chesi aspettano un ritorno dall’investimento. Èprevisto dunque che il progetto pareggi lespese e produca un utile negli anni a venire.

Dieci idee per migliorare l’Italia

Page 11: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

11www.upinet.it

NEL CORSO DELL’ANNO di presidenza ita-liana, e in particolare in vista del vertice deiCapi di Stato e di governo previsto a L’Aqui-la dall’8 al 10 luglio 2009, sono stati organiz-zati da parte di diversi enti ed istituzioni unaserie di eventi legati al G8. Un esempio ècostituito dal “Business G8”, che ha presopiede negli ultimi tre anni prevedendo unincontro tra le confindustrie di tutti i paesiG8. L’edizione 2009, organizzata e ospitatada Confindustria, si è tenuta a Cagliari loscorso 23-24 aprile 2009.

E’ in questa stessa dinamica che, per la pri-ma volta in assoluto, sarà organizzato ancheun “G8 dei giovani imprenditori” a Stresa il2-3 luglio. Tra gli ideatori e figure chiave diquesto incontro - in qualità di sherpa dellaPresidente dei Giovani Imprenditori di Con-findustria, Federica Guidi - vi è uno degli are-nauti più attivi; Davide Canvesio (vedi box),Amministratore delegato del Gruppo SAETe, attivo in RENA sul fronte del progettoNEXT. Il G8 di Stresa consisterà di due par-ti: una dichiarazione congiunta dei leaderdelle Confindustrie giovani dei paesi del G8;un evento di due giorni, con workshop etavole rotonde.

Il tema al centro del G8 di Stresa sarà l’in-novazione, e in particolare il contributo chel’innovazione, intesa lungo quattro assi –business e innovazione; innovazione e società;innovazione tecnologica; innovazione e terri-tori – può dare per uscire dalla crisi economi-ca mondiale. A questo processo saranno asso-ciate anche le Confindustrie delle grandi eco-nomie emergenti (Brasile, Cina, India, Mes-sico e Sudafrica) così come quella egiziana.Un tale incontro rappresenta di per sé unaforma innovativa di coinvolgimento di giova-ni protagonisti dell’economia mondiale dioggi e potenziali membri delle classi dirigen-ti di domani in diversi Paesi.

In prospettiva, questo primo evento potràfare da spunto per appuntamenti futuri in cuila giovane classe produttiva continui a pro-muovere un dialogo e soluzioni nuove inrisposta alle sfide globali. RENA è stata coin-volta alla realizzazione dell’evento tramiteuna collaborazione con i giovani imprendito-ri del Piemonte.

Alla riunione di Stresa, RENA parteciperàattivamente puntando a rafforzare la dimen-sione dell’innovazione e dell’apertura sul

mondo, partecipando alla concezione e defi-nizione della due giorni, mobilitando relato-ri, tra cui alcuni arenauti - Irene Tinagli,Alex Giordano, Gian Carlo Bruno - su duetemi strategici: “Innovazione come motore dicrescita” e “Innovazione e giovani: promotorie beneficiari”.

L’evento costituirà un’ottima occasione per

RENA per contribuire a una riflessione alivello internazionale su tematiche che sonoal centro della promozione dell’eccellenza didiversi sistemi-paese e per facilitare il legametra l’imprenditoria giovanile come motoresociale, attraverso la creatività, l’impegno el’energia nuova portata dalle nuove genera-zioni.

“Innovazione come motore di crescita”

RENA intervieneal G8 di Stresa

RENA a StresaDAVIDE CANAVESIO ènato a Torino nel 1971.E’ l’amministratore dele-gato del Gruppo SAET diLeinì, Torino. Dopo seianni vissuti all'estero,lavorando per le più gran-di società finanziarie e diconsulenza strategica,quando nel 2005 l'azien-da fondata dal padre stavaper essere venduta ad ungruppo tedesco, ha decisodi rientrare in Italia conun chiaro obiettivo: riacquistare la SAET.Con l’aiuto di suo padre, del management enaturalmente di un gruppo di investitori hainizio questa nuova sfida, che ha portatol’azienda, in meno di due anni, ad una con-siderevole crescita, e ad arrivare tra i primi 5produttori di impianti per trattamenti ter-mici ad induzione al mondo. Prima dientrare in SAET, il suo percorso professio-

nale si è sviluppato adampio raggio iniziandodalle collaborazioni con leNazioni Unite (Nairobi,Torino), passando attra-verso lo start-up dellaSocietà Envision, nel cam-po della comunicazione,lavorando negli ultimianni per Bain & Company(Londra, Roma, Teheran),in progetti di riorganizza-zione e strategia. Dopo laLaurea in Economia

all’Università di Torino, nel 2002 ha ottenu-to il Master in International Economics aHarvard. Parla fluentemente inglese ed haun buon livello di spagnolo, francese e tede-sco. Si diletta con il Cinese ed il Farsi.Al G8 Young business di Stresa, Davide è ilrappresente personale del presidente dei gio-vani imprenditori di Confindustria, Federi-ca Guidi.

Page 12: RENA: idee, rete e persone per rigenerare l'Italia · RENA: chi e cosa siamo Le attività di RENA, tra innovazione e partecipazione NEXT. Un’iniziativa promossa da RENA che prevede

Hanno collaboratoa questo notiziario i seguenti arenauti:

ANDREA BELTRAMELLO

COSTANZA HERMANIN

DAVIDE RUBINI PIERPAOLO SETTEMBRI

ELENA FENILI

EMANUELA PATTI

FRANCESCA GALLI

RICCARDO HOPPS

GIUSEPPE PORTARO

SACHA DOMINIS

ALESSANDRO FUSACCHIA

VINCENZO D’INNELLA CAPANO

SARA CARRER

Hanno collaboratoa questo notiziario i seguenti arenauti: