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Programma - Seminario 5 giugno 2008 - Sovrappeso e obesità 08:15 Registrazione partecipanti 08:45 Benvenuto Consigliera di Stato Patrizia Pesenti 09:00 Surcharge pondérale et obésité: mécanismes et ampleur des conséquences au plan médical Prof. dr. med. Roger Darioli, Vice presidente Società svizzera di nutrizione 09.30 Impatto economico del sovrappeso. La promozione della salute e la prevenzione sono redditizie da un punto di vista economico? Dr. oec. publ. Simon Wieser, Winterthurer Institut für Gesundheitsökonomie 10:00 Programma nazionale alimentazione e attività fisica 2008-2012 Lic. sc. sport Alberto Marcacci, Ufficio federale della sanità pubblica 10:30 Come arginare il fenomeno: azioni a livello strutturale e individuale Lic. phil. Chiara Testera Borrelli, Promozione Salute Svizzera 11:00 Pausa caffé / Stand documentazione associazioni 11:30 Quel est le rôle des professionnels de la santé? Dr. med. Nathalie Farpour-Lambert, Hôpitaux Universitaires de Genève 12:00 La strategia e il programma cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità Lic. oec. Antoine Casabianca, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria 12:20 Tavola rotonda Partecipano: Avv. Giovanna Masoni Brenni, municipale di Lugano; Dipl. ing. ETH Lorenzo Emma, Direttore Migros Ticino; Lic. sc. pol. Laura Regazzoni Meli, segretaria generale ACSI; Dr. med. Gian Antonio Romano, medico dello sport e medico scolastico Moderatore: Riccardo Franciolli, giornalista RTSI 13:15 Pranzo presso la Mensa dell'OSC (offerto) Pomeriggio - Atelier 14:30 1. Atelier Quali strategie possono essere applicate nello studio medico? Dr. med. Nathalie Farpour-Lambert e dr. med. Gian Antonio Romano 14:30 2. Atelier Quali attività sono proponibili a scuola? Quale ruolo per i docenti? Sig.ra Alessandra Galfetti, Ufficio del medico cantonale Lic. sc. com. Antonella Branchi, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria 14:30 3. Atelier Associazioni: come muoversi, come collaborare? Lic. soc. Laura Inderwildi Bonivento, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria 14:30 4. Atelier - Annullato Come impostare una strategia che favorisca l'alimentazione e il movimento in aziende o istituzioni? Dr. phil. sc. com. Daniela Maag, Vivit gesundheits ag 14:30 5. Atelier Quali strategie possono sviluppare i consumatori per fare pressione sui grandi distributori? Lic. sc. pol. Laura Regazzoni Meli, Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana 14:30 6. Atelier Quali iniziative per i Comuni? Dr. sc. nat. ETH Carlo Lepori in rappresentanza del Comune di Capriasca 16:00 Pausa caffé / Stand documentazione associazioni 16:30 Conclusione plenaria, presentazione atelier Sono erogati crediti di formazione per STIMEG (6 crediti) / medicina interna (2 crediti) / medicina psicosociale e psicosomatica (2 crediti)/ pediatria (6 crediti) / ginecologia (7 crediti) / farmacisti (50 crediti). Atelier

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Page 1: Sovrappeso e obesità atelier 1 - ti.ch · Sovrappeso e obesità Cosa possiamo fate in Ticino ? Quali strategie possono essere applicate nello studio medico ? Dr Nathalie Farpour-Lambert

Programma - Seminario 5 giugno 2008 - Sovrappeso e obesità

08:15 Registrazione partecipanti 08:45 Benvenuto

Consigliera di Stato Patrizia Pesenti 09:00 Surcharge pondérale et obésité: mécanismes et ampleur des conséquences

au plan médical Prof. dr. med. Roger Darioli, Vice presidente Società svizzera di nutrizione

09.30 Impatto economico del sovrappeso. La promozione della salute e la prevenzione sono redditizie da un punto di vista economico? Dr. oec. publ. Simon Wieser, Winterthurer Institut für Gesundheitsökonomie

10:00 Programma nazionale alimentazione e attività fisica 2008-2012 Lic. sc. sport Alberto Marcacci, Ufficio federale della sanità pubblica

10:30 Come arginare il fenomeno: azioni a livello strutturale e individuale Lic. phil. Chiara Testera Borrelli, Promozione Salute Svizzera

11:00 Pausa caffé / Stand documentazione associazioni 11:30 Quel est le rôle des professionnels de la santé?

Dr. med. Nathalie Farpour-Lambert, Hôpitaux Universitaires de Genève 12:00 La strategia e il programma cantonale del Dipartimento della sanità e della

socialità Lic. oec. Antoine Casabianca, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria

12:20 Tavola rotonda Partecipano: Avv. Giovanna Masoni Brenni, municipale di Lugano; Dipl. ing. ETH Lorenzo Emma, Direttore Migros Ticino; Lic. sc. pol. Laura Regazzoni Meli, segretaria generale ACSI; Dr. med. Gian Antonio Romano, medico dello sport e medico scolastico Moderatore: Riccardo Franciolli, giornalista RTSI

13:15 Pranzo presso la Mensa dell'OSC (offerto) Pomeriggio - Atelier 14:30 1. Atelier

Quali strategie possono essere applicate nello studio medico? Dr. med. Nathalie Farpour-Lambert e dr. med. Gian Antonio Romano

14:30 2. Atelier Quali attività sono proponibili a scuola? Quale ruolo per i docenti? Sig.ra Alessandra Galfetti, Ufficio del medico cantonale Lic. sc. com. Antonella Branchi, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria

14:30 3. Atelier Associazioni: come muoversi, come collaborare? Lic. soc. Laura Inderwildi Bonivento, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria

14:30 4. Atelier - Annullato Come impostare una strategia che favorisca l'alimentazione e il movimento in aziende o istituzioni? Dr. phil. sc. com. Daniela Maag, Vivit gesundheits ag

14:30 5. Atelier Quali strategie possono sviluppare i consumatori per fare pressione sui grandi distributori? Lic. sc. pol. Laura Regazzoni Meli, Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana

14:30 6. Atelier Quali iniziative per i Comuni? Dr. sc. nat. ETH Carlo Lepori in rappresentanza del Comune di Capriasca

16:00 Pausa caffé / Stand documentazione associazioni 16:30 Conclusione plenaria, presentazione atelier

Sono erogati crediti di formazione per STIMEG (6 crediti) / medicina interna (2 crediti) / medicina psicosociale e psicosomatica (2 crediti)/ pediatria (6 crediti) / ginecologia (7 crediti) / farmacisti (50 crediti).

Atelier

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SSoovvrraappppeessoo ee oobbeessiittàà:: ccoossaa ppoossssiiaammoo ffaarree iinn TTiicciinnoo?? GGiioovveeddìì 55 ggiiuuggnnoo 22000088

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Dr. med. Nathalie Farpour-Lambert

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IInnddiiccee Introduzione………………………………………………………………………………... 3

1 Come individuare l’obesità e le sue complicazioni?.............................................1.1 Definizione di obesità

1.2 Valutazione medica di routine

3

2 Come fare per aumentare l’attività fisica?..............................................................2.1 Valutazione dell’attività fisica

2.2 Raccomandazioni riguardanti l’attività fisica

4

3 Come migliorare le abitudini alimentari?...............................................................3.1 Raccomandazioni per l’alimentazione

3.2 Alcuni consigli

4

4 Allegati………………………………………………………………………………………4.1 Slides

4.2 Documenti

5

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Introduzione

Dr. med. Nathalie Farpour-Lambert, presidente del programma di cura “Contrepoids”, Dipartimento

del bambino e dell’adolescente, Ospedale universitario di Ginevra

Domande di discussione:

1. Come individuare l’obesità e le sue complicazioni?

2. Come fare per aumentare l’attività fisica?

3. Come migliorare le abitudini alimentari?

Tutte le informazioni sono state trascritte dal materiale fornito durante l’atelier e dagli appunti

raccolti dal “rapporteur” incaricato1.

1. Come individuare l’obesità e le sue complicazioni?

1.1 Definizione di obesità

Prima di tutto è necessario dare una chiara definizione di obesità. Si tratta di un eccesso di grasso

corporeo. Esso viene stimato attraverso l’utilizzo dell’Indice di massa corporea (IMC).

Per un adulto, avere un IMC superiore a 25 significa essere in sovrappeso, mentre un IMC

superiore 30 equivale all’essere obesi. Per quanto riguarda i bambini, in Svizzera si è deciso di

adottare il BMI aggiustato per età seguendo le curve di valori tedesche2.

L’IMC non è in grado di distinguere tra grasso e muscoli: per fare ciò sarebbero necessari ulteriori

test di approfondimento. Un metodo alternativo al calcolo dell’IMC, molto utile per valutare i rischi

cardiovascolari dovuti ad un eccesso di peso corporeo, è il calcolo del giro-vita.

1.2 Valutazione medica di routine

Nei casi a rischio è necessario effettuare dei controlli medici di routine per:

• misurare il peso, la taglia, l’IMC, il giro-vita, la ricerca della composizione corporea (DXA o

BIA);

1 Il “rapporteur” di questo atelier è Antoine Casabianca, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria. 2 L’IMC nei bambini si calcola nel medesimo modo che negli adulti. Il risultato ottenuto va però confrontato con tabelle di valori suddivise in intervalli di percentili o categorie: sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso. Queste tabelle sono frutto di studi nazionali o internazionali. In questo caso sono utilizzate tabelle provenienti da studi tedeschi: la motivazione risiede nel fatto che in Svizzera non vi sono i dati necessari.

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• valutare i fattori di rischio in famiglia come obesità, diabete, dislipidemie e malattie

cardiovascolari;

• individuare eventuali complicazioni come l’ipertensione (dopo 10 minuti di riposo), il diabete di

tipo 2 o intolleranza al glucosio, steatosi epatica, apnea del sonno, problemi psicologici e

affezioni ortopediche.

2. Come fare per aumentare l’attività fisica?

2.1 Valutazione dell’attività fisica

Per misurare il livello di attività fisica svolta dall’individuo, è necessario andare ad osservare come

svolge i suoi spostamenti, se predilige le scale piuttosto che l’ascensore, il tipo di lavoro che fa,

com’è il luogo in cui vive, se svolge uno sport o ha qualche hobby e, non da ultimo, quanto tempo

passa davanti alla televisione e il computer.

2.2 Raccomandazioni riguardanti l’attività fisica

• Per l’adulto si raccomandano 30 minuti di attività fisica giornaliera, mentre per il bambino sono

necessari 60 minuti.

• Il tempo speso davanti alla televisione e al computer non dovrebbe superare una o due ore al

giorno per l’adulto, mentre per il bambino sarebbe bene ridurre questo tempo al di sotto dei 60

minuti.

• Per gli spostamenti casa-scuola o casa-lavoro e ritorno, utilizzare la bicicletta o andare a piedi.

• Prediligere le scale piuttosto che l’ascensore.

• Coinvolgere nelle attività anche amici e famigliari.

• Provare un nuovo sport.

• Pianificare con attenzione vacanze e giorni liberi.

• Uscire all’aperto almeno una volta al giorno; una buona motivazione può essere portare a

spasso il cane.

3. Come migliorare le abitudini alimentari?

3.1 Raccomandazioni per l’alimentazione

• Alternare con un buon ritmo pasti e spuntini.

• Portare in tavola un piatto equilibrato.

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• Ridurre la quantità delle porzioni.

(segue nella pagina successiva)

• Servirsi una seconda volta con verdure piuttosto che con altro.

• Bere acqua o almeno bevande light.

• Avere un’alimentazione ricca di fibre.

• Cercare di limitare gli alimenti fritti.

• Fare spuntini di qualità: frutta, cereali, pane, latticini, carote, e così via.

• Scegliere ogni giorno un alimento “di piacere”.

• Mangiare lentamente, a tavola e con tutta la famiglia. Spegnere il televisore!

• I regimi miracolosi non funzionano!

3.2 Alcuni consigli

I cambiamenti più efficaci sono quelli progressivi, bisogna evitare di fare modifiche in maniera

troppo radicale ed immediata, passi pari al 20% rispetto al totale dei cambiamenti che si vogliono

adottare sono una buona media. Un altro aspetto essenziale è favorire quelle che sono state le

esperienze positive, ed infine è importante stabilire degli obiettivi ragionevoli e, soprattutto,

raggiungibili.

4. Allegati

4.1 Slides dell’atelier

SovrappesoSovrappeso e e obesitobesitààCosaCosa possiamopossiamo fate in Ticino ?fate in Ticino ?

QualiQuali strategiestrategie possonopossonoessereessere applicateapplicate nellonellostudio medico ?studio medico ?

Dr Nathalie Dr Nathalie FarpourFarpour--LambertLambertMMéédecindecin adjointeadjointePrPréésidentesidente du du programmeprogramme de de soinssoins ContrepoidsContrepoidsDDéépartementpartement de de ll’’enfantenfant et de et de ll’’adolescentadolescentHôpitauxHôpitaux UniversitairesUniversitaires de Gende Genèèveve

MendrisioMendrisio, le 5 , le 5 juinjuin 20082008

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QuestionsQuestions ??

CommentComment ddéépisterpister ll‘‘obobéésitsitéé et et sessescomplicationscomplications??CommentComment augmenteraugmenter ll‘‘activitactivitéé physiquephysique ??CommentComment amamééliorerliorer les les habitudeshabitudes alimentairesalimentaires

DDééfinitionfinition de lde l’’obobéésitsitéé

ExcExcèèss de de graissegraisse corporellecorporelleEstimEstimééee par lpar l’’indice de masse indice de masse corporellecorporelle IMC IMC (BMI)(BMI)Adulte > 25 Adulte > 25 surpoidssurpoids etet > 30 > 30 obobéésitsitééEnfant Enfant selonselon lesles courbescourbes dd’’IMC IMC allemandesallemandesIMC ne IMC ne peutpeut paspas fairefaire la la diffdifféérencerence entreentre graissegraisseetet musclemuscleTour de Tour de tailletaille est est trtrèèss utile pour utile pour éévaluervaluer leslesrisquesrisques cardiovasculairescardiovasculaires etet le le suivisuivi..

Evaluation Evaluation mméédicaledicale de de routineroutine

Poids, taille, IMC, tour de taille, composition corporelle en Poids, taille, IMC, tour de taille, composition corporelle en recherche (DXA ou BIA)recherche (DXA ou BIA)Facteurs de risque familiaux: obFacteurs de risque familiaux: obéésitsitéé, diab, diabèète, te, dyslipiddyslipidéémie, maladies cardiovasculaires.mie, maladies cardiovasculaires.DDéétection des complications: tection des complications:

-- Hypertension: aprHypertension: aprèès 10 min. de reposs 10 min. de repos-- DiabDiabèète type 2 / intolte type 2 / intoléérance au glucose: glucose/insuline rance au glucose: glucose/insuline àà

jejeûûnn (OGTT chez les personnes (OGTT chez les personnes àà risque)risque)-- StStééatose hatose héépatique: ALAT, ASAT, gammapatique: ALAT, ASAT, gamma--GTGT-- ApnApnéée du sommeil, troubles psychologiques, affections e du sommeil, troubles psychologiques, affections

orthoporthopéédiques.diques.Motivation, alimentation, activitMotivation, alimentation, activitéé physique et qualitphysique et qualitéé de viede vie

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EvaluationEvaluation de lde l’’activitactivitééphysiquephysique

DDééplacementsplacementsEscaliersEscaliersTypeType de de travailtravailLieuLieu de viede vieSport Sport etet loisirsloisirsTTéélléévisionvision etet PCPC

RecommandationsRecommandationsActivitActivitéé physiquephysique

30 minutes par jour chez les adultes et au moins 30 minutes par jour chez les adultes et au moins 60 chez les enfants60 chez les enfantsDiminuer le temps de TV/ordinateur Diminuer le temps de TV/ordinateur àà 11--2 h. par 2 h. par jourjourAller Aller àà ll’é’école/travail cole/travail àà pied ou pied ou àà vvééloloEscaliersEscaliersActivitActivitéés avec les amis ou familles avec les amis ou familleEssayer un nouveau sportEssayer un nouveau sportPlanifier les vacances et jours de congPlanifier les vacances et jours de congééAller dehors au moins une fois par jourAller dehors au moins une fois par jourPromener le chienPromener le chien

RecommandationsRecommandationsAlimentationAlimentation

Rythme des repas et collationsRythme des repas et collationsAssiette Assiette ééquilibrquilibrééeeRRééduire la taille des portionsduire la taille des portionsSecond service: lSecond service: léégumesgumesEau ou boissons lightEau ou boissons lightAlimentation riche en fibreAlimentation riche en fibreLimiter les aliments fritsLimiter les aliments fritsQualitQualitéé des collations: fruits, cdes collations: fruits, céérrééales, pain, produits ales, pain, produits laitiers, carotte, etc.laitiers, carotte, etc.Un aliment Un aliment «« plaisirplaisir »» chaque jourchaque jourManger lentement, Manger lentement, àà table, en famille. Eteindre la TV !table, en famille. Eteindre la TV !Les rLes réégimes miracles ne marchent pas !gimes miracles ne marchent pas !

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ConseilsConseils

ChangementsChangements progressifsprogressifsFavoriserFavoriser les les expexpéériencesriences positivespositivesFixer des Fixer des objectifsobjectifs atteignablesatteignables

4.2 Documenti

Promotion de l’activité physique au cabinet médical: où en sommes-nous en Suisse? Revue

Médicale Suisse, 28 novembre 2007

Disponibile anche online (dietro iscrizione al sito): www.revmed.ch

Recommandations puor l’alimentation du nourrisson 2008

Commission de Nutrition de la Société Suisse de Pédiatrie, AAVV

Forum Med Suisse

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SSoovvrraappppeessoo ee oobbeessiittàà:: ccoossaa ppoossssiiaammoo ffaarree iinn TTiicciinnoo?? GGiioovveeddìì 55 ggiiuuggnnoo 22000088

AAtteelliieerr 22:: QQuuaallii aattttiivviittàà ssoonnoo pprrooppoonniibbiillii aa ssccuuoollaa??

QQuuaallee rruuoolloo ppeerr ii ddoocceennttii??

Sig.ra Alessandra Galfetti Lic. sc.com. Antonella Branchi

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IInnddiiccee

Introduzione……………………………………………………………………………… 3

1 Cosa si fa già nelle scuole?..................................................................................1.1 Progetto “Movimento e gusto con l’equilibrio giusto”

3

2 Prevenzione dell’obesità: cosa sappiamo?.........................................................2.1 I fattori che influenzano il mantenimento di un peso corporeo sano

2.2 Prevenzione primaria efficace

2.3 Modello di categorizzazione dei risultati

4

3 Dalla teoria alla pratica: costruiamo insieme un progetto di prevenzione primaria (lavori in gruppo)…………………………………………………………….

3.1 Discussione: competenze individuali favorevoli alla salute, conoscenze in merito all’alimentazione

3.2 Discussione: ambiente fisico favorevole alla salute, offerta alimentare a scuola (pranzo, merende e snack)

3.3 Discussione: ambiente fisico favorevole alla salute. Possibilità di movimento al di là delle ore di educazione fisica.

7

4 Allegati…………………………………………………………………………………….4.1 Slides

4.2 Documenti

8

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Introduzione

Sig.ra Alessandra Galfetti, responsabile del Servizio di medicina scolastica, Ufficio del medico

cantonale

Lic. sc. com. Antonella Branchi, capo-progetto di “Movimento e gusto con l’equilibrio giusto!”,

Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria

Attraverso questo atelier i partecipanti individueranno gli interventi proponibili in un progetto

scolastico di promozione di alimentazione equilibrata e movimento sufficiente, ne vedranno le

implicazioni più importanti e discuteranno sugli aspetti rilevanti.

Tutte le informazioni sono state trascritte e/o eleborate dal materiale fornito durante l’atelier e dagli

appunti raccolti dal “rapporteur” incaricato.

1. Cosa si fa già nelle scuole?

Oggigiorno i temi dell’alimentazione equilibrata e del movimento in età scolastica sono sempre più

discussi in quanto è sempre più facile incontrare bambini con problemi legati ad una cattiva

alimentazione e alla scarsa attività fisica. Le scuole e i docenti esprimono l’importanza di lavorare

con i bambini su questi temi.

In questo quadro si inserisce il progetto “Alimentazione e gusto con l’equilibrio giusto”, realizzato

dall’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria con l’Ufficio del medico cantonale - Servizio di

medicina scolastica.

1.1 Progetto “Movimento e gusto con l’equilibrio giusto”

Questo progetto ha come obiettivo la promozione dell’alimentazione equilibrato e del movimento

sufficiente nelle scuole dell’infanzia e in quelle elementari del Cantone Ticino e la sua durata è di

due anni scolastici. Esso è attuato con l’accordo dell’Ufficio delle scuole comunali, la Conferenza

Cantonale dei Genitori, il Forum per la promozione della salute nella scuola e ha il sostegno di

Promozione Salute Svizzera.

Tra il 2005 e il 2008 è stata implementata una fase pilota denominata “ Alimentazione equilibrata e

movimento nell’età scolastica”, un progetto che ha coinvolto 17 istituti scolastici comunali, con la

partecipazione di circa 300 docenti, 3400 allievi e le rispettive famiglie.

Durante questi anni e al termine del periodo sperimentale, sono stati raccolti commenti, indicazioni

e idee di docenti, genitori ed esperti, di modo da individuare e consolidare gli aspetti positivi e

limitare/contenere i punti di debolezza.

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“Movimento e gusto con l’equilibrio giusto” si rivolge ai docenti delle scuole di infanzia e

elementari, ai genitori degli allievi, ai bambini stessi, che sono raggiunti attraverso i docenti ed i

genitori (che diventano quindi moltiplicatori del messaggio), e più in generale dall’intero istituto

attraverso la creazione di una “cultura d’istituto”.

La visione che guida questo piano di intervento si esplicita nell’obiettivo generale che i bambini dai

3 agli 11 anni delle scuole comunali del Cantone Ticino si nutrano in maniera equilibrata e si

muovano a sufficienza. Nello specifico gli obbiettivi sono:

• avere docenti formati per elaborare percorsi didattici;

• far sì che i genitori siano consapevoli dell’importanza di offrire ai bambini un’alimentazione

equilibrata e movimento sufficiente;

• creare all’interno degli istituti scolastici una cultura improntata ad offrire agli allievi

un’alimentazione equilibrata e movimento sufficiente.

A livello pratico, si lavora con i docenti attraverso una formazione specifica con delle dietiste e con

il medico scolastico, con l’aiuto di una consulenza e un accompagnamento didattici nella

progettazione delle attività da svolgere con gli allievi e, infine, fornendo materiali didattici per

lavorare sulle tematiche. I genitori, invece, partecipano ad incontri interattivi con le dietiste e con il

medico scolastico e ricevono materiali informativi e divulgativi sulle tematiche.

I contenuti trattati vertono sul tema dell’equilibrio come bilancio energetico, come concetto alla

base di una sana alimentazione e come base per ogni attività fisica. Nello specifico, gli argomenti

affrontati sono l’alimentazione equilibrata ed il piatto equilibrato, la colazione, frutta e verdura, le

bevande dolci, le merendine e gli snack, la quantità quotidiana ed il tipo di attività fisica.

Per quanto riguarda le attività con gli allievi, esse possono svolgersi nelle singole classi oppure a

livello dell’intero istituto, inoltre possono essere di due tipi:

• attività teoriche, lavorando sul piano delle conoscenze;

• attività pratiche, lavorando sul piano dei comportamenti.

Le iscrizioni per l’anno scolastico 2008-2009 sono aperte e possono essere fatte o attraverso il sito

dell’Ufficio di promozione e valutazione sanitaria, www.ti.ch/promozionesalute, oppure tramite il

tagliando in inviato a tutte le scuole comunali.

2. Prevenzione dell’obesità: cosa sappiamo?

Numerosi studi svolti hanno permesso di comprendere meglio quali sono i fattori e le dinamiche

che possono influire su un peso corporeo sano.

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2.1 I fattori che influenzano il mantenimento di un peso corporeo sano1

Il peso è regolato da numerosi meccanismi fisiologici che mantengono un bilancio tra “energia

introdotta” e “energia consumata”. Esso è influenzato da fattori che possono derivare dalla

genetica, dalla perinatalità o dalla prima infanzia, ed è legato alla attività o inattività fisica. Il peso

corporeo, inoltre, si collega al tipo di alimentazione, ovvero al consumo di grassi e carboidrati, di

cibi ad alta densità calorica, alla dimensione della porzione di cibo e al consumo o meno di fast

food. Esso è infine legato a fattori familiari, culturali e socioeconomici.

Il modello “evidence-informed” dei potenziali determinanti dello sport o dell’attività fisica mostra la

numerosità delle possibili variabili coinvolte e di come esse si intrecciano, si causano o si

determinano nell’arco della vita dell’individuo.

Corso della vita

Quartiere Individuo Esiti desiderati

Aspetti demografici

Fattori psicosociali

dal sito www.foresight.gov.uk

1 Ebbeling, C. B. et al. 2002. Childhood obesity: public-health crisis, common sense cure. Boston: The Lancet. 360. 473-482

Densità dei residenti

Rete di strade Mix di uso del territorio

Sicurezza (traffico, criminalità)

Piste ciclabili, percorsi pedonali, ecc.

Trasporti pubblici

Struttura del quartiere

Parchi, centri ricreativi, altri spazi per attività fisica

Possedere un’automobile, posizione sociale, etä,

genere, etnia, ecc.

Rete sociale e comunitaria

Costi e benefici percepiti, efficacia,

sostegno, divertimento

Trasporto attivo

Sport/ricreazione

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Vista la complessità della tematica, la letteratura suggerisce l’applicazione di un approccio

pragmatico a partire dal domicilio (consumo di pasti sani, pratica dell’attività fisica e limitazione

delle ore davanti alla televisione), dalla scuola (educazione fisica obbligatoria, definizione degli

standard adeguati per i pasti scolastici, eliminazione dei cibi non sani e offerta di spuntini o

merende salutari), al design urbano che dovrebbe offrire spazi aperti protetti, marciapiedi, piste

ciclabili, parchi, aree di gioco e zone pedonali.

Per quanto riguarda il marketing e i media, la letteratura propone delle tasse sui fast food e dei

sussidi per i cibi sani; fast food con imballaggi sempre muniti di etichetta; la pubblicità ed il

marketing diretto ai bambini dovrebbe essere proibito; unito ad un aumento dei fondi destinati alle

campagne di salute pubblica. A livello politico una regolazione dei contributi dall’industria

alimentare sarebbe di grande aiuto. Tutto questo sarebbe sì utile, ma concretizzabile unicamente

sul lungo periodo.

2.2 Prevenzione primaria efficace

La prevenzione primaria sembra dunque essere l’unica forma elastica e applicabile per controllare

a lungo termine il problema dell’obesità. Le strategie preventive hanno però bisogno di interventi

congiunti e coordinati tra i numerosi partner. Gli interventi legati all’attività fisica in concomitanza

con l’applicazione di misure nutrizionali portano ad una maggiore efficacia degli interventi. In tal

senso, le scuole sono un luogo ideale per attuare le misure di prevenzione primaria dell’obesità.

2.3 Modello di categorizzazione dei risultati

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In questo modello di Promozione salute svizzera, è possibile osservare i risultati citati nel corso

della presentazione introduttiva inseriti in un contesto di esiti più ampio. A livello di scuole è

pensabile lavorare prioritariamente sullo sviluppo di competenze individuali favorevoli alla salute e

sulla modifica dell’ambiente fisico affinché favorisca la salute.

3. Dalla teoria alla pratica: costruiamo insieme un progetto di prevenzione primaria (lavori in gruppo)

Dopo la presentazione introduttiva da parte delle relatrici, i partecipanti si sono divisi in tre gruppi di

lavoro per discutere tre diverse tematiche.

3.1 Discussione: competenze individuali favorevoli alla salute, conoscenze in merito

all’alimentazione

Ciò che è emerso da questa discussione, è la necessità di partire dall’entusiasmo dei bambini per

poi arrivare al coinvolgimento dei genitori (cosa molto importante, ma anche molto difficile).

Si propone dunque di cominciare con attività e riflessioni a scuola con i bambini. Alcuni esempi:

riflessione sulle proprie abitudini alimentari e confronto con i compagni (importante soprattutto

nella scuola media quando il ruolo dei pari diventa centrale), esperienze pratiche nella

preparazione/composizione dei pasti.

La coerenza rappresenta un altro aspetto fondamentale: coerenza nelle informazioni da parte degli

esperti (consigli pratici semplici), ma anche da parte dei docenti.

3.2 Discussione: ambiente fisico favorevole alla salute, offerta alimentare a scuola (pranzo,

merende e snack)

Per il pranzo, in genere si fa riferimento alla mensa della scuola che dovrebbe garantire

un’alimentazione equilibrata.

Riguardo alle merendine e agli snack venduti a scuola si riflette in particolare sul binomio “proposta

– proibizione”, ossia se sia meglio vietare alcuni cibi, quindi proibire ai negozianti di venderlo a

scuola agli allievi ed eliminare i distributori, oppure di incrementare la proposta di merendine sane

o anche fare una lista “positiva” di merendine consigliate. La scuola potrebbe usare le occasioni

speciali (es. giornate di chiusura dell’anno scolastico) per essere l’esempio di offerta di

alimentazione equilibrata e possibilità di movimento.

3.3 Discussione: ambiente fisico favorevole alla salute. Possibilità di movimento al di là delle ore di

educazione fisica.

Premessa: l’educazione fisica non è solo movimento, essa infatti deve fornire la motivazione

stessa che porta al piacere di muoversi.

Questo gruppo formula una proposta “rivoluzionaria” di modifica della griglia oraria scolastica con

lezioni fino alle 16.00, e dopo, dalle 16.00 alle 18.00, doposcuola opzionali con offerte di

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educazione fisica o comunque attività polisportive e di movimento pensate in particolare per chi

non fa parte di associazioni sportive, oltre ad altre attività culturali e di studio. Questa proposta

avrebbe inoltre il vantaggio di offrire un servizio “parascolastico” ai genitori che lavorano e che non

possono occuparsi dei figli dopo la scuola. Gli allievi che fanno allenamenti con altre società

oppure che fanno altre attività con i propri genitori avrebbero comunque il permesso di partire alle

16.00.

4. Allegati

4.1 Slides

Quali attività sono proponibili a Quali attività sono proponibili a scuola? Quale ruolo per i docenti?scuola? Quale ruolo per i docenti?

Antonella Branchi, Ufficio di promozione e di valutazione sanitariaAlessandra Galfetti, Ufficio del medico cantonale

Seminario “Sovrappeso e obesità: cosa possiamo fare in Ticino?”Mendrisio 5 giugno 2008

Quali attività sono proponibili a Quali attività sono proponibili a scuola? Quale ruolo per i docenti?scuola? Quale ruolo per i docenti?

•Presentazione dei partecipanti

•Cosa si fa già nelle scuole?

–Progetto “Movimento e gusto con l’equilibrio giusto!”

–Altri progetti e materiali didattici

•Prevenzione dell’obesità: cosa sappiamo? –I fattori che influenzano il mantenimento di un peso corporeo sano

–Prevenzione primaria efficace

–Modello di categorizzazione dei risultati

•Dalla teoria alla pratica: costruiamo insieme un progetto di prevenzione primaria (lavori di gruppo)

•Messa in comune

•Sintesi

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•Di cosa si tratta?

•Esperienza accumulata

•Destinatari

•Obiettivi

•Interventi proposti

•Contenuti

•Attività con gli allievi

Di cosa si tratta?Di cosa si tratta?

•Promozione dell’alimentazione equilibrata e del movimento

nelle scuole dell’infanzia e scuole elementari del Cantone Ticino

(due anni scolastici)

•Progetto promosso dall’Ufficio di promozione e di valutazione

sanitaria e dall’Ufficio del medico cantonale, Servizio di medicina

scolastica.

•Accordo di:–Ufficio scuole comunali –Conferenza cantonale dei genitori –Forum per la promozione della salute a scuola

•Sostegno di:–Promozione Salute Svizzera

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Esperienza accumulataEsperienza accumulata

•Anni scolastici 2005-2006 / 2006-2007 / 2007-2008: fase pilota.

–Nome: “Alimentazione equilibrata e movimento nell’età scolastica”

•Progetto testato su 17 istituti scolastici comunali, circa 300 docenti, 3400 allievi e le loro famiglie

•Valutazione di ogni intervento proposto

–Feedback dei docenti, genitori e esperti: rafforzare aspetti positivi e migliorare punti di debolezza

DestinatariDestinatari

•Docenti delle scuole dell’infanzia e scuole elementari

•Genitori degli allievi

•I bambini sono raggiunti attraverso i docenti e i genitori (moltiplicatori del messaggio)

•Partecipazione di un intero istituto scolastico (creazione della “cultura di istituto”)

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ObiettiviObiettivi

Visione:

I bambini dai 3 agli 11 anni delle scuole comunali del Cantone Ticino si nutrono in maniera equilibrata e si muovono a sufficienza.

Obiettivi specifici:

•I docenti sono formati per elaborare percorsi didattici sull’alimentazione equilibrata e favorire occasioni di movimento a scuola.

•I genitori sono consapevoli dell’importanza di offrire ai bambini un’alimentazione equilibrata e movimento sufficiente e ne conoscono i principi.

•Negli istituti scolastici si crea una cultura improntata a offrire agli allievi un’alimentazione equilibrata e movimento sufficiente.

Interventi propostiInterventi propostiDocenti:•Formazione con dietiste •Formazione con medico scolastico•Consulenza didattica•Accompagnamento didattico nella progettazione delle attività con gli allievi•Materiali didattici per lavorare sulle tematiche

Genitori:•Incontri interattivi con dietiste•Incontri interattivi con medico scolastico•Materiali informativi e divulgativi sulle tematiche

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ContenutiContenuti•Equilibrio come bilancio energetico •Equilibrio come concetto alla base di una sana alimentazione•Equilibrio come base per ogni attività fisica

Contenuti specifici:•alimentazione equilibrata e piatto equilibrato•colazione•frutta e verdura•bevande dolci•merendine e snacks•quantità quotidiana e tipo di attività fisica

Attività con gli allieviAttività con gli allievi2 tipi di attività:•Attività teoriche (azione sulle conoscenze)•Attività pratiche (azione sui comportamenti)

Attività nelle singole classi e attività per l’intero istituto

Esempi:Pausa sana (azione da proporre obbligatoriamente in caso di adesione al progetto) / Diario alimentare / Costruzione di piatti equilibrati / Pranzo al sacco equilibrato / Colazione in classe / Lettura delle etichette / Attività sullo zucchero nelle bevande dolci / Elaborazione di ricettari con frutta e verdura / Diario del movimento / Ricreazioni in movimento / Riscoperta di giochi basati sul movimento.

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Iscrizioni aperte per l’anno scolastico Iscrizioni aperte per l’anno scolastico

20082008--20092009

www.ti.ch/promozionesalute

Oppure tramite tagliando che arriverà settimana prossima in tutte le scuole comunali

Prevenzione del Prevenzione del sovrappesosovrappesoe dell’obesità nei bambinie dell’obesità nei bambini

Che cosa sappiamo?

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I fattori che influenzano il I fattori che influenzano il mantenimento di un peso corporeo sanomantenimento di un peso corporeo sano

• Il peso è regolato da numerosi meccanismi fisiologici che mantengono un bilancio tra “energia introdotta” e “energia consumata”

• Il peso è influenzato da fattori:– genetici, perinatali, prima infanzia

• Il peso è legato alla:– attività fisica– inattività

• Il peso è legato al tipo di alimentazione:– consumo di grassi e carboidrati– consumo di cibi ad alta densità calorica– dimensione della porzione di cibo– fast food

• Il peso è legato ad fattori:– familiari– culturali– socioeconomici

Ebbeling CB et al. Childhood obesity: public-health crisis, common sense cure. The Lancet. 360, 2002 ; 473-482

www.foresight.gov.uk

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Obesity Sistem Causal Map, August 2006

www.foresight.gov.uk

Un approccio pragmaticoUn approccio pragmatico• Domicilio:

– pianificare pasti sani e attività fisica– limitare le ore di visione della TV

• Scuola:– educazione fisica obbligatoria– definire standard adeguati per i pasti scolastici– eliminare cibi non sani e offrire spuntini/merende sane

• Design urbano:– spazi aperti protetti– marciapiedi, piste ciclabili, parchi, aree da gioco, zone pedonali

• Marketing e media:– tasse su fast-food e soft drinks e sussidi per cibi sani– etichette su imballaggi fast-food– proibizione della pubblicità e del marketing diretto ai bambini– aumento dei fondi per la campagne di salute pubblica

• Politica:– Regolazione dei contribuiti dall’industria alimentare

Ebbeling CB et al. Childhood obesity: public-health crisis, common sense cure. The Lancet. 360, 2002 ; 473-482

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Prevenzione primaria efficacePrevenzione primaria efficace

• La prevenzione sembra essere l’unica forma realistica e applicabile per controllare a lungo termine il problema dell’obesità

• Le strategie preventive hanno bisogno di interventi congiunti e coordinati tra numerosi partner

• Interventi legati all’attività fisica + misure nutrizionali = maggiore efficacia

• Le scuole sono un luogo ideale per misure di prevenzione primaria dell’obesità

Schutz Y. L’obésité chez les enfants et lesadolescents, 2004

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4.2 Documenti

Quattro diverse schede di lavoro a gruppi suddivise per categorie di intervento e ambiti di azione.

QQUUAALLII AATTTTIIVVIITTAA’’ SSOONNOO PPRROOPPOONNIIBBIILLII AA SSCCUUOOLLAA??

QQUUAALLEE RRUUOOLLOO PPEERR II DDOOCCEENNTTII?? AATTEELLIIEERR

Antonella Branchi Capo-progetto “Movimento e gusto con l’equilibrio giusto!” Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria - Sezione sanitaria Via Orico 5 6501 Bellinzona Tel +41 91 814 3046 Fax +41 91 825 3189 e-mail [email protected] Alessandra Galfetti Coordinatrice Servizio di medicina scolastica - Ufficio del medico cantonale Via Dogana 16 6501 Bellinzona Tel. +41 91 814 4011 Fax +41 91 814 4446 e-mail [email protected] Sito del progetto “Movimento e gusto con l’equilibrio giusto!” www.ti.ch/promozionesalute > aree di lavoro: alimentazione > progetti: progetto Movimento e gusto con l’equilibrio giusto! Sito che aiuta a formulare un progetto di promozione della salute con criteri di qualità, Promozione Salute Svizzera: www.quint-essenz.ch Sito di referenza per la Svizzera sull’alimentazione equilibrata, Società Svizzera Nutrizione www.sge-ssn.ch Sito di referenza per la Svizzera sull’attività fisica, Ufficio Federale dello Sport www.baspo.admin.ch

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GRUPPO 1 Categoria di intervento: COMPETENZE INDIVIDUALI FAVOREVOLI ALLA SALUTE Ambito di azione: conoscenze in merito all’alimentazione A) SCUOLA ELEMENTARE Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola elementare che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito alle competenze degli allievi riguardo all’alimentazione e al bilancio energetico? Da dove proviene la conoscenza degli allievi? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a conoscenze corrette Quali sono i fattori che portano gli allievi a conoscenze corrette in materia di alimentazione e di bilancio energetico? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a conoscenze distorte Quali sono i fattori che portano gli allievi a conoscenze distorte in materia di alimentazione e di bilancio energetico? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che portano a conoscenze corrette a scuola? ...................................................................................................................................................

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano a conoscenze distorte a

scuola? ...................................................................................................................................................

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente per aumentare le conoscenze

corrette degli allievi in materia di alimentazione e bilancio energetico? ...................................................................................................................................................

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-

economiche inferiori)?

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella

realtà?

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B) SCUOLA MEDIA Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola media che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito alle competenze degli allievi riguardo all’alimentazione e al bilancio energetico? Da dove proviene la conoscenza degli allievi? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a conoscenze corrette Quali sono i fattori che portano a conoscenze corrette in materia di alimentazione e di bilancio energetico? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a conoscenze distorte Quali sono i fattori che portano a conoscenze distorte in materia di alimentazione e di bilancio

energetico?

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che portano a conoscenze corrette a scuola? ...................................................................................................................................................

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano a conoscenze distorte a

scuola? ...................................................................................................................................................

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente per aumentare le conoscenze

corrette degli allievi in materia di alimentazione e bilancio energetico? ...................................................................................................................................................

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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GRUPPO 2 Categoria di intervento: AMBIENTE FISICO FAVOREVOLE ALLA SALUTE Ambito di azione: offerta alimentare a scuola - il pranzo A) SCUOLA ELEMENTARE Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola elementare che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito all’offerta alimentare a scuola per quanto concerne il pranzo? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti favorevoli alla salute Quali sono i fattori che favoriscono il consumo di un pranzo equilibrato a scuola? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti non adeguati Quali sono i fattori che portano al consumo di un pranzo non equilibrato a scuola? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che favoriscono il consumo di un pranzo equilibrato a scuola?

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano al consumo di un pranzo non equilibrato a scuola?

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente a scuola per favorire il consumo di un pranzo equilibrato a scuola?

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

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Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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B) SCUOLA MEDIA Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola media che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito all’offerta alimentare a scuola per quanto concerne il pranzo? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti favorevoli alla salute Quali sono i fattori che favoriscono il consumo di un pranzo equilibrato a scuola? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti non adeguati Quali sono i fattori che portano al consumo di un pranzo non equilibrato a scuola? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che favoriscono il consumo di un pranzo equilibrato a scuola?

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano al consumo di un pranzo non equilibrato a scuola?

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente a scuola per favorire il consumo di un pranzo equilibrato a scuola?

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

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Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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GRUPPO 3 Categoria di intervento: AMBIENTE FISICO FAVOREVOLE ALLA SALUTE Ambito di azione: offerta alimentare a scuola: le merende e gli snack A) SCUOLA ELEMENTARE Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola elementare che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito all’offerta alimentare a scuola per quanto concerne le merende? A chi è affidata la scelta delle merende? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti favorevoli alla salute Quali sono i fattori che portano alla scelta / al consumo di una merenda sana a scuola? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti non adeguati Quali sono i fattori che influiscono sulla scelta di una merenda non adeguata a scuola? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che portano a scelte positive a scuola per quanto concerne la merenda?

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano a scelte negative a scuola per quanto concerne la merenda?

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente a scuola per favorire il consumo di una merenda equilibrata?

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

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Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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B) SCUOLA MEDIA Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola elementare che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito all’offerta alimentare a scuola per quanto concerne le merende? A chi è affidata la scelta delle merende? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti favorevoli alla salute Quali sono i fattori che portano alla scelta / al consumo di una merenda sana a scuola? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti non adeguati Quali sono i fattori che influiscono sulla scelta di una merenda non adeguata a scuola? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che portano a scelte positive a scuola per quanto concerne la merenda?

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano a scelte negative a scuola per quanto concerne la merenda?

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente a scuola per favorire il consumo di una merenda equilibrata?

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

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Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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GRUPPO 4 Categoria di intervento: AMBIENTE FISICO FAVOREVOLE ALLA SALUTE Ambito di azione: possibilità di movimento al di là delle ore di educazione fisica A) SCUOLA ELEMENTARE Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola elementare che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito alle possibilità di movimento per gli allievi al di fuori delle ore di educazione fisica? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti favorevoli alla salute Quali sono i fattori che portano gli allievi a muoversi a scuola al di là delle ore di educazione fisica? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti non adeguati Quali sono i fattori che portano gli allievi alla sedentarietà a scuola al di là delle ore di educazione fisica? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che portano gli allievi a muoversi a scuola al di fuori delle ore di educazione fisica?

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano gli allievi a essere sedentari a scuola al di fuori delle ore di educazione fisica?

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente a scuola per incentivare il movimento da parte degli allievi al di fuori delle ore di educazione fisica?

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

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Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

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Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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B) SCUOLA MEDIA Analisi del contesto: condizioni di partenza Pensate a una scuola elementare che conoscete. Qual è il contesto iniziale in merito alle possibilità di movimento per gli allievi al di fuori delle ore di educazione fisica? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti favorevoli alla salute Quali sono i fattori che portano gli allievi a muoversi a scuola al di là delle ore di educazione fisica? ...................................................................................................................................................

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Fattori che portano a comportamenti non adeguati Quali sono i fattori che portano gli allievi alla sedentarietà a scuola al di là delle ore di educazione fisica? ...................................................................................................................................................

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Strategia

In che modo si potrebbero potenziare i fattori che portano gli allievi a muoversi a scuola al di fuori delle ore di educazione fisica?

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In che modo si potrebbero ridurre o limitare i fattori che portano gli allievi a essere sedentari a scuola al di fuori delle ore di educazione fisica?

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Considerati i fattori descritti sopra, quali interventi proponente a scuola per incentivare il movimento da parte degli allievi al di fuori delle ore di educazione fisica?

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Obiettivi Per ogni intervento proposto (azione), descriverne gli obiettivi Intervento Obiettivi Chi è coinvolto Partner

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Durabilità Negli interventi proposti, si tiene conto della durabilità (continuazione nel tempo)? ...................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................

Considerazione dei gruppi sfavoriti Le proposte di intervento tengono conto dei gruppi sfavoriti (minoranze etniche, classi socio-economiche inferiori)? ...................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................

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Nella realtà… Di cosa si necessiterebbe, di cosa bisognerebbe tenere conto, per attuare gli interventi proposti nella realtà? ...................................................................................................................................................

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AAtteelliieerr 33:: AAssssoocciiaazziioonnii:: ccoommee mmuuoovveerrssii,, ccoommee ccoollllaabboorraarree

Lic. soc. Laura Inderwildi Bonivento

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2

IInnddiiccee

Introduzione……………………………………………………………………………………… 3

1 Quali elementi/risorse possono facilitare o migliorare la collaborazione tra l’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria e le Associazioni?.........................

3

2 Quali ostacoli possono impedire o limitare la collaborazione tra l’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria e le Associazioni?............................................

4

3 Come passare da un’idea ad un progetto di promozione della salute……………...... 4

4 Allegati…………………………………………………………………………………………….4.1 Slides

4.2 Documenti

5

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3

Introduzione

Lic. Soc. Laura Inderwildi Bonivento, responsabile del programma d’azione cantonale “peso

corporeo sano” e dell’area tematica “Alimentazione”, Ufficio di promozione e valutazione sanitaria.

Tutte le informazioni sono state trascritte dal materiale fornito durante l’atelier e dagli appunti

raccolti dal “rapporteur” incaricato1.

Domande di discussione:

1. Quali elementi/risorse possono facilitare o migliorare la collaborazione tra UPVS e le

Associazioni?

2. Quali ostacoli possono impedire o limitare la collaborazione tra UPVS e le Associazioni?

Nota: durante l’atelier è stato chiesto ad ogni partecipante di formulare tre possibili risposte o idee

alle domande poste dal relatore ed in seguito esporle al resto del gruppo. Le varie risposte sono

state raggruppate per similitudine.

1. Quali elementi/risorse possono facilitare o migliorare la collaborazione tra l’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria e le Associazioni?

Da questa domanda sono emerse quattro aree tematiche:

• Una buona comunicazione, ovvero, ad esempio, lo scambio di informazioni tra l’Ufficio di

promozione e di valutazione sanitaria e le associazioni, tra associazione ed associazione, e

anche tra individuo e individuo. Tutto ciò ha molteplici scopi, ad esempio è possibile evitare

che vi siano progetti o idee ridondanti, oppure scoprire e sfruttare conoscenze e risorse di vario

tipo, e così via.

• La necessità di una definizione chiara e trasparente degli obiettivi dei programmi di promozione

o di prevenzione della salute; essi devono inoltre essere comuni e concreti.

• I due punti appena citati portano una “messa in comune”, ad una condivisione di idee e di

risorse che potrebbero permettere di muoversi insieme per realizzare un qualcosa di concreto

e duraturo. Viene messa in evidenza la necessità che gli operatori del settore si conoscano e si

coordinino, che si formino gruppi di lavoro o comunque momenti di incontro formalizzati.

• Le risorse finanziarie, umane di conoscenze teoriche e pratiche, eccetera.

1 La “rapporteuse” di questo atelier è Daniela Vala, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria.

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4

Un ulteriore aspetto emerso è il bisogno, da parte di chi vuole realizzare un progetto, di un nucleo

centrale che coordini, che fornisca le risorse, che aiuti e agevoli la comunicazione fornendo uno

spazio, come ad esempio un sito internet o un forum, dedicato al tema.

2. Quali ostacoli possono impedire o limitare la collaborazione tra l’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria e le associazioni?

Con una certa prevedibilità, le idee risultate da questa domanda potrebbero essere considerate

come l’equivalente inverso delle risposte alla precedente domanda:

• la mancanza di comunicazione o informazione (pochi momenti di incontro, mancanza di

diffusione delle ricerche cantonali, mancanza di una visione globale del problema);

• burocrazia e politica che con le loro azioni (o con il loro non agire) possono limitare o impedire

la realizzazione di progetti, questo a livello comunale, cantonale e federale Talvolta si

percepisce una mancanza di collaborazione tra i dipartimenti o anche sovrapposizioni tra

istanze federali e cantonali, o anche una differenza troppo grande nei tempi di realizzazione tra

“pubblico” e “privato”);

• la mancanza di conoscenze logistiche (a chi mi devo rivolgere? Quali sono i termini temporali?

…);

• la mancanza di coordinamento tra i progetti, a volte anche a causa di “conflitti di interesse” tra i

progetti stessi o le persone coinvolte (“ognuno coltiva il proprio orticello”);

• la mancanza di finanziamenti (anche per iniziative locali o individuali);

• il materiale: sarebbe utile tradurre alcuni documenti ed alcune ricerche anche in italiano, inoltre

ci sono delle ipotesi di studio che sarebbero importanti da realizzare, ad esempio osservare i

disturbi dei comportamenti alimentari fra i giovani.

Da quanto è emerso, si può notare che i punti di forza e le opportunità che permetterebbero la

realizzazione di un progetto che abbia un impatto positivo e durevole nel tempo, se ignorati o

sottovalutati, potrebbero diventare punti di debolezza e minacce.

3. Come passare da un’idea ad un progetto di promozione della salute

Che differenza c’è tra un’idea ed un progetto? Questa è stata la domanda che si sono posti i

partecipanti all’atelier. L’idea è una teoria, un concetto astratto, mentre il progetto è un problema

dimostrato e la relativa soluzione, realizzabile e legata all’evidenza scientifica. A volte, anche se

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l’idea è buona e ha un grande potenziale, essa in qualche modo si perde e non sfocia in nulla di

concreto. Come mai? La risposta sta nell’essere o meno in grado di trasporre un’idea astratta in un

progetto concreto. A questo proposito l’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria ha

introdotto un formulario/modulo che aiuta le associazioni a preparare la stesura del progetto e

permette all’Ufficio stesso di avere tutte le informazioni necessarie per comprendere l’idea e di

decidere se essa sia realizzabile o meno. Il formulario è stato distribuito e brevemente descritto

durante l’atelier.

Durante l’atelier sono stati proposti alcuni siti web utili sia per avere informazioni, sia come aiuto a

concretizzare un idea trasformandola in un progetto:

• www.ti.ch/promozionesalute (sito dell’Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria)

• www.ti.ch/infodoc (sito della banca contenente vari progetti di promozione della salute)

• www.quint-essenz.ch (sito che fornisce una guida per la realizzazione di una proposta di

progetto)

4 Allegati

4.1 Slides

Associazioni:come muoversi?

come collaborare?

Laura Inderwildi Bonivento

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Mendrisio, Atelier 3, 5 giugno 2008. 1

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Obiettivo

Pensare insieme come migliorare la collaborazione tra l’UPVS e le Associazioni allo scopo di ottimizzare gli sforzi e unire le reciproche competenze per produrre progetti/azioni di promozione della salute di alta qualità

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Contesto UPVS

• quadro legislativo cantonale e nazionale (legge sanitaria, linee direttrici del Consiglio di Stato, programma del Dipartimento della sanità e della socialità, ecc.)

• quadro di referenza scientifico OMS (Carta di Ottawa 1986, Bankok Charter for Health Promotion in a Globalized World 2005.)

• “missione” del Servizio e progetti interni al Servizio

• visione teorica/globale dei bisogni

• domande di collaborazioni/finanziamenti dall’esterno(Associazioni, altri servizi, persone indipendenti)

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Contesto esterno (?)

• “missione” dell’Associazione

• conoscenza dei bisogni sul terreno

• molte proposte e idee

• spesso poche risorse

• conoscenza della rete

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Nostre domande

• come garantire azioni/progetti di PS efficaci, coordinati e ad ampio impatto?

• Come « sfruttare » le conoscenze/l’esperienza di chi è sul terreno?

• come fare fronte alla domanda di sostegno di progetti esterni?

• come tener conto delle buone idee proposte?

• come integrare le proposte al nostro programma?

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ria Vostre domande (?)

• come concretizzare le nostre idee?

• come trovare finanziamenti?

• Come sottoporre i nostri progetti ai finanziatori?

• come instaurare collaborazione con i partner?

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itaria Quindi…

• bisogno l’uno dell’altro

• necessità di comunicare l’uno con l’altro

• richiesta di qualità e complementarietà

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ria ? Flipchart ?

• Quali elementi/risorse possono facilitare o migliorare la collaborazione tra UPVS e Associazioni?

• Quali ostacoli possono impedire o limitare la collaborazione tra UPVS e Associazione?

Mendrisio, Atelier 3, 5 giugno 2008. 8

Idee / proposteche rispecchiano i bisogni del terreno

Progetti di promozione della saluteche rientrino nelle priorità del programma UPVS

Criteri di qualitàdi promozione della salute

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Dove ci sono sinergie, spunti d’interazione?

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Come passare dall’idea a un progetto di PS di qualità?

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ria ? Flipchart ?

Come passare da un’idea a un progetto di promozione della salute?

• Cosa significa un’idea?

• Cosa significa un progetto?

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Per dare una prima risposta ai nostri bisogni…

Abbiamo deciso di introdurre un formulario standard tramite il quale presentare i progetti al nostro Ufficio

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Per dare una prima risposta ai nostri bisogni…

Dopo un lavoro di adattamento (traduzione e test), semplificazione, …:

• 1 modulo breve (per piccoli progetti, puntuali)

• 1 modulo lungo (per progetti ampi, di una certa durata)

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itaria Vantaggi…

• obbliga alla chiarezza• mette in evidenza le lacune del progetto• permette di definire criteri di qualità e di

priorità• favorisce la messa in rete di conoscenze,

competenze e risorse

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itaria Svantaggi…

• reticenza iniziale• aumento iniziale della quantità di

lavoro (per tutti)• ???

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Come passare dall’idea al progetto(tramite le domande del formulario UPVS)

Contesto

• Qual è la situazione che ha dato lo spunto iniziale per il progetto?

• C’è già qualcuno attivo in questo campo?

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Obiettivi

• Cosa si vorrebbe far cambiare realizzando questo progetto?

• Quali sono i traguardi che ci si prefigge di raggiungere alla conclusione del progetto?

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Come passare dall’idea al progetto(tramite le domande del formulario UPVS)

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Gruppo bersaglio

• A chi è destinato il progetto? • Per chi e con chi si intende realizzare le

azioni?• In quali luoghi/ambiente di vita (setting)

bisogna agire?

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Come passare dall’idea al progetto(tramite le domande del formulario UPVS)

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Attività previste

• Quali sono le attività previste per raggiungere gli obiettivi?

• Ci si è ricordati di pensare a attività accessibili per gruppi specifici (persone svantagiate, stranieri, ecc.)?

• Le attività pianificate tengono conto degli ostacoli legati al contesto?

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Come passare dall’idea al progetto(tramite le domande del formulario UPVS)

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Durata e durabilità

• Quanto tempo durerà il progetto? • Cosa si prevede perché il progetto possa

durare nel tempo o continui ad essere utile nel tempo?

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Come passare dall’idea al progetto(tramite le domande del formulario UPVS)

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Costi e finanziamenti

• A quanto è stimato il costo totale del progetto?

• A chi si chiede il finanziamento del progetto e con quale importo? (ci può essere più di un finanziatore)

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Come passare dall’idea al progetto(tramite le domande del formulario UPVS)

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itaria Strumenti utili

www.ti.ch/promozionesaluteSito dell’UPVS con la descrizione delle varie aree di lavoro, dei

progetti in atto, con schede statistiche sulla salute della popolazione in Ticino, l’elenco delle pubblicazioni, ecc.

www.quint-essenz.chStrumento di lavoro per tutti coloro che si dedicano alla

pianificazione e alla realizzazione di progetti di PS

www.ti.ch/infodocBanca dati di progetti

di promozione della salute

Mendrisio, Atelier 3, 5 giugno 2008. 21

4.2 Documenti

Informazioni stampate dal sito www.quint-essenz.ch

Modulo per la presentazione di un progetto, ottenibile su richiesta presso l’UPVS e presto

scaricabile dal sito

Modulo breve per la presentazione di un progetto, ottenibile su richiesta presso l’UPVS e presto

scaricabile dal sito

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Via Orico 5, 6500 Bellinzona. Tel. 091 814 30 50, Fax 091 825 31 89

Sviluppo della qualità nella prevenzione e nella promozione della salute In collaborazione con

Modulo per la presentazione di un progetto Ogni sotto-capitolo presenta delle domande che servono per aiutarvi nella compilazione del modulo

Metainformazione

Titolo operativo (progetto)

Responsabile (i) operativo (i) del progetto (Nome, Cognome, formazione, funzione)

Telefono del/la responsabile/persona di riferimento

Indirizzo e-mail del/la responsabile/persona di riferimento

Istituzione responsabile che conduce/coordina il progetto

Data di redazione del presente documento

Osservazioni complementari [inserire testo...]

1. Breve riassunto

1.1 Principi fondamentali del progetto in 3 frasi

[inserire testo...]

2. Contesto e motivazione del progetto

2.1 Contesto iniziale Qual è il contesto / l’elemento / la situazione che ha dato lo spunto iniziale per il progetto? In quale contesto s’inserisce il progetto? Chi è toccato dal tema? C’è già qualcuno attivo in questo campo? Quali ostacoli e quali forze sono da considerare?

2.2 Motivazione del progetto Quali sono i bisogni più specifici dei gruppi target, partner, persone coinvolte nel contesto, ecc. ai quali il progetto vuole rispondere?

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Via Orico 5, 6500 Bellinzona. Tel. 091 814 30 50, Fax 091 825 31 89

Sviluppo della qualità nella prevenzione e nella promozione della salute In collaborazione con

2.3 Informazioni e/o dati scientifici Si conoscono dati, osservazioni, elementi validi o informazioni scientifiche che aiutano a motivare il progetto?

2.4 Progetti analoghi (propri o di terzi) È possibile indicare altri progetti simili (con tema o metodologia analoghi) che sono stati realizzati qui o altrove e che possono servire da esempio?

3. Visione e obiettivi

3.1 Visione (prospettiva a lungo termine) Qual è il cambiamento auspicato a lungo temine? Cosa si vorrebbe far cambiare a lungo termine realizzando questo progetto nei luoghi e con le persone da implicare? Esempio di come formulare una visione:

Gli allievi di scuola elementare del Cantone Ticino conoscono i principi dell’alimentazione equilibrata e li mettono in pratica nutrendosi correttamente.

3.2 Obiettivi (effetti auspicati a conclusione del progetto) Per andare nella direzione espressa nella visione, quali sono gli obiettivi (traguardi) che ci si prefigge di raggiungere alla conclusione del progetto? Esempio di come formulare obiettivi:

Alla fine del progetto il 50% degli insegnanti di scuola elementare del Cantone Ticino ha parlato di alimentazione sana nell’ambito delle ore di insegnamento.

Alla fine del progetto il 70 % degli allievi di scuola elementare del Cantone Ticino conosce almeno 4 principi fondamentali dell’alimentazione equilibrata.

3.3 Indicatori Come si misura il raggiungimento degli obiettivi? Come viene constatato e misurato il cambiamento auspicato? Esempio di indicatore:

Il 70% degli allievi conosce almeno 4 principi fondamentali dell’alimentazione equilibrata (in cosa consiste il piatto equilibrato, quanta frutta e verdura sono necessarie ogni giorno, in cosa consiste una buona colazione e quanto bisogna bere al giorno). Si rileva questo dato tramite un questionario distribuito agli allievi al termine dell’anno scolastico.

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4. Setting e gruppi target

4.1 Setting

In quale luogo o ambiente di vita (setting) si svolge il progetto? In quali luoghi bisogna agire? (ci può essere più di un setting) Esempi di setting: famiglia, scuola elementare, ospedale, centro giovani, ecc.

4.2 Gruppi target (gruppi bersaglio) A chi è destinato il progetto? Per chi e con chi si intende realizzare le azioni che permettono di raggiungere gli obiettivi?

4.3 Partner e persone chiave Quali sono i partner coinvolti nel progetto? In che modo sono coinvolti? Quali sono le persone/istituzioni che possono favorire o ostacolare il raggiungimento degli obiettivi? Quali persone è indispensabile consultare per il raggiungimento degli obiettivi?

5. Strategie e attività previste

5.1 Strategia Come si intende procedere per realizzare il progetto tenendo conto del contesto e dei gruppi target? Il progetto richiede approcci differenziati a seconda delle caratteristiche specifiche dei gruppi target? (esempi: femmine / maschi, stranieri, gruppi di livello socio-economico diverso, gruppi di livello culturale diverso, persone svantaggiate, ecc.). La strategia tiene conto degli ostacoli legati al contesto?

5.2 Attività previste Quali attività saranno realizzate per ottenere i risultati prefissati e raggiungere gli obiettivi? (fare l’elenco di tutte le attività previste)

5.3 Strumenti Quali sono gli strumenti da utilizzare per realizzare le attività? ( esempi: opuscolo, stand, materiale didattico, sito internet, ecc.)

5.4 Pianificazione delle attività e calendario Quanto tempo durerà il progetto (inizio e fine)? Quando e in che ordine verranno realizzate

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le varie attività? (si raccomanda di creare un calendario, vedi esempio qui sotto) Esempi di attività

Gen. 2007

Feb. 2007

Mar. 2007

Apr. 2007

Mag. 2007

Giu. 2007

Lug. 2007

Ago. 2007

Sett. 2007

Ott. 2007

Nov. 2007

Dic. 2007

Pianificazione del progetto

Elaborazione partecipativa del progetto

Attività A

Attività B

Ecc

Rapporto di bilancio

6. Organigramma e struttura del progetto

6.1 Struttura del progetto Chi è responsabile di cosa? C’è un comitato di “pilotaggio” o un gruppo di accompagnamento? Quali gruppi o istituzioni partecipano al progetto? I gruppi target o altre istituzioni hanno un ruolo nel progetto?

7. Valutazione e durabilità

7.1 Valutazioni intermedie e finali Durante e alla fine del progetto, in quale modo si pensa di fare una valutazione / un bilancio dell’attività svolta? Durante e alla fine di un progetto è molto importante trarre degli insegnamenti dall’attività svolta, valutandone i motivi di successo e di insuccesso. Questo bilancio permette di valorizzare il lavoro realizzato e giustificare la sua continuazione, oppure di utilizzare in futuro gli insegnamenti per altri progetti.

7.3 Durabilità Cosa si prevede perché il progetto possa durare nel tempo o continui ad essere utile nel tempo?

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8. Risorse e costi

8.1 Personale e costi Quali risorse finanziarie e umane sono necessarie per il progetto e da chi provengono? Costi di: direzione del progetto, collaborazione al progetto, segretariato, costi supplementari di personale, incarichi a terzi, riunioni, incontri, manifestazioni, altre attività, spese per infrastruttura e materiale, pubblicità e marketing, ricerca e sviluppo dei prodotti, tasse e imposte, costi inerenti alla valutazione, ecc.

8.2 Finanziamenti richiesti A chi si chiede il finanziamento del progetto e con quale importo? (ci può essere più di un finanziatore)

9. Lasciare in bianco (da compilare da parte della Sezione sanitaria/UPVS)

9.1 Finanziamento e modalità di pagamento

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Modulo breve per la presentazione preliminare di un progetto Ogni sotto-capitolo presenta delle domande che servono per aiutarvi nella compilazione del modulo

Metainformazione

Titolo progetto

Responsabile (i) operativo (i) del progetto (Nome, Cognome, formazione,, funzione)

Telefono del/la responsabile/persona di riferimento

Indirizzo e-mail del/la responsabile/persona di riferimento

Istituzione responsabile che conduce/coordina il progetto

Data di redazione del presente documento

1. Tema

Qual è il tema affrontato dal progetto? [mettere la crocetta corrispondente...]

Alimentazione e Movimento Salute e ambiente

Benessere, disagio e dipendenze Valutazione d’impatto sulla salute

Diritti dei pazienti / accesso alle cure Salute e lavoro

Altro [specificare] .................................................

1. Breve riassunto del progetto previsto (in 3 frasi)

[inserire testo...]

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Sviluppo della qualità nella prevenzione e nella promozione della salute In collaborazione con

2. Contesto e motivazione del progetto

Qual è il contesto / l’elemento / la situazione che ha dato lo spunto iniziale per il progetto? C’è già qualcuno attivo in questo campo?

3. Obiettivi (effetti auspicati a conclusione del progetto)

Quali sono gli obiettivi (traguardi) che ci si prefigge di raggiungere alla conclusione del progetto? Esempio di come formulare obiettivi:

Alla fine del progetto il 50% degli insegnanti di scuola elementare del Cantone Ticino ha parlato di alimentazione sana nell’ambito delle ore di insegnamento.

Alla fine del progetto il 70% degli allievi di scuola elementare del Cantone Ticino conosce almeno 4 principi fondamentali dell’alimentazione equilibrata.

4. Gruppi target (gruppi bersaglio)

A chi è destinato il progetto?

5. Attività previste

Quali sono le attività previste per raggiungere gli obiettivi?

5. Durata del progetto

Quanto tempo durerà il progetto (inizio e fine) ?

8. Costi e finanziamenti

A quanto è stimato il costo totale del progetto? A quanto ammonta il contributo richiesto alla Sezione sanitaria?

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SSoovvrraappppeessoo ee oobbeessiittàà:: ccoossaa ppoossssiiaammoo ffaarree iinn TTiicciinnoo??

GGiioovveeddìì 55 ggiiuuggnnoo 22000088 AAtteelliieerr 55:: QQuuaallii ssttrraatteeggiiee ppoossssoonnoo ssvviilluuppppaarree ii ccoonnssuummaattoorrii ppeerr

ffaarree pprreessssiioonnee ssuuii ggrraannddii ddiissttrriibbuuttoorrii??

Lic. sc. pol. Laura Regazzoni Meli

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2

IInnddiiccee

Introduzione………………………………………………………………………………… 3

1 Informazioni al consumatore…………………………………………………………….1.1 Etichettatura

3

2 Pubblicità e bambini……………………………………………………………………… 4

3 Educazione al consumo………………………………………………………………….. 4

4 Allegati……………………………………………………………………………………….4.1 Documenti

5

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3

Introduzione

Lic. sc. pol. Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’Associazione Consumatrici e

Consumatori della Svizzera italiana (ACSI)

Tutte le informazioni sono state trascritte dal materiale fornito durante l’atelier e dagli appunti

raccolti dal “rapporteur” incaricato1.

1. Informazioni al consumatore

Lo spunto sul quale si è basato questo atelier è stato il chiedersi come fare perché la grande

distribuzione tenesse in considerazione la salute di consumatori. Nei vari aspetti che la risposta a

questa domanda richiederebbe, nella discussione è emersa la questione dell’etichettatura dei

prodotti, argomento peraltro già esplicitato durante la tavola rotonda svoltasi nel corso della

mattinata.

1.1 Etichettatura

L’etichettatura di un prodotto dovrebbe sempre presentare un messaggio, un contenuto, efficace,

facilmente comprensibile, di modo che qualsiasi consumatore possa capire facilmente le

informazioni e fare delle scelte di acquisto ragionate e consapevoli. Nel corso di questo atelier,

sono stati mostrati alcuni prodotti, e ciò che si è potuto rilevare è che oggigiorno, quando si va al

supermercato, ci si imbatte continuamente in prodotti con etichette di difficile lettura, sia a livello

grafico che a livello contenutistico. Secondo quanto emerso nella discussione, sarebbe necessario

studiare meglio la comunicazione e la grafica delle etichette, magari dando le informazioni più

essenziali per poi lasciare in un secondo momento la possibilità di ottenere informazioni più

dettagliate. Una soluzione semplice ma efficace potrebbe essere l’utilizzo dei colori tipici dei

semafori per far capire di primo acchito se un prodotto è buono e sano oppure no (sistema in

vigore in Inghilterra).

Il problema dell’ottenimento delle informazioni al momento giusto da parte del consumatore,

ovvero quando si trova a dover fare delle scelte d’acquisto per se e per la sua famiglia, è centrale

e complesso, si pensi ad esempio al fatto che spesso i prodotti buoni e sani sono quelli che non

hanno un imballaggio accattivante, come nel caso di frutta e verdura. Questo può portare al rischio

di favorire i prodotti industriali, dotati di un imballaggio studiato e seducente, a discapito di prodotti

più sani e privi di etichetta (quindi, tra l’altro, anche meno inquinanti). Non bisogna altresì

1 Il “rapporteur” di questo atelier è Andrea Gianinazzi, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria.

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sottovalutare la questione dell’informazione ingannevole di alcune etichette, come ad esempio

nel caso di alcune bevande zuccherate, sulle quali si possono leggere grammi di zucchero per una

quantità di bevanda che è inferiore a quella contenuta nella bottiglia. Questo stratagemma può

portare ad un consumo esagerato e in parte anche inconsapevole di un prodotto molto calorico.

Per ovviare a questo problema si potrebbe pensare, ad esempio, all’intervento di commissioni

composte da consumatori che facciano pressioni per ottenere un’informazione più corretta.

Un'altra importante sfaccettatura del problema è la natura volontaria del decidere o meno quante e

quali informazioni pubblicare sull’etichetta e quindi, di conseguenza, fornire al consumatore. Ci si è

chiesti, a questo punto della discussione, se fosse possibile e corretto imporre a livello legale

un’informazione di qualità passando magari attraverso l’ordinanza delle derrate alimentari, e allo

stesso modo valorizzare maggiormente i prodotti più sani.

2. Pubblicità e bambini

Le pubblicità che hanno come destinatari le fasce più giovani della popolazione sono state un altro

importante argomento di dibattito, infatti molto spesso esse rappresentano prodotti che, se

consumati in eccessive quantità, possono portare a problemi di sovrappeso e di obesità, mentre

sono troppo rare, in proporzione, le pubblicità che promuovono alimenti o comportamenti

alimentari sani.

Le pubblicità rivolte ai bambini ed agli adolescenti molto spesso riguardano determinati prodotti

alimentari (ad esempio cibo “spazzatura”) oppure giocattoli, e gli esperti del settore sono molto

abili nel costruire un immagine attorno al prodotto che invogli ancora di più il giovane ad

acquistare, o a farsi acquistare dai genitori, il suddetto prodotto. A questo punto sarebbe sbagliato

limitare le pubblicità di questi cibi (così come si fa per alcol e sigarette)?

3. Educazione al consumo

Riprendendo quanto discusso fino a questo punto, risulta chiaro quanto si stia rivelando sempre

più necessaria un’educazione delle persone al consumo, sia a livello di scelte alimentari sane ed

equilibrate, quanto a livello di creazione di una nuova consapevolezza preziosa nel momento in cui

si fanno delle scelte di acquisto. Incentivare prodotti più sani, locali e di stagione, insieme alla

sostituzione delle etichette ambigue sulle quali non si è in grado di distinguere informazione da

pubblicità con etichette contenenti informazioni più chiare e veritiere, potrebbe essere un enorme

aiuto per il consumatore.

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5

Per quanto riguarda i bambini, scegliere ad esempio di porre sull’etichetta i colori del semaforo per

guidare nelle scelte potrebbe diventare un momento di gioco, oltre che di crescita, in quanto essi

potrebbero essere invogliati a cercare quei prodotti con il bollino verde, ovvero quelli più salutari.

4. Allegati

4.1 Documenti

La Borsa della Spesa, periodico dell’Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera

italiana. Le schede della Borsa della spesa. Mangiare bene per vivere bene. Breganzona: 2006

Disponibile online sul sito www.acsi.ch

Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana. La Borsa della Spesa.

Breganzona: anno XXXIV Nr.1 Gennaio – Febbraio 2008

Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana. La Borsa della Spesa.

Breganzona: anno XXXIV Nr.2 Marzo – Aprile 2008

Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana. La Borsa della Spesa.

Breganzona: anno XXXIV Nr.3 Maggio 2008

Il periodico dell'ACSI “La Borsa della spesa” è disponibile anche online, per accedervi occorre

tuttavia inserire un codice pubblicato su ogni numero della rivista.

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SSoovvrraappppeessoo ee oobbeessiittàà:: ccoossaa ppoossssiiaammoo ffaarree iinn TTiicciinnoo??

GGiioovveeddìì 55 ggiiuuggnnoo 22000088

AAtteelliieerr 66:: QQuuaallii iinniizziiaattiivvee ppeerr ii ccoommuunnii??

Dr. sc. nat. Carlo Lepori

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2

IInnddiiccee

Introduzione……………………………………………………………………………… 3

1 Una realtà: il Comune di Capriasca…………………………………………………. 3

2 Il percorso casa – scuola……………………………………………………………… 3

3 Sintesi finale…………………………………………………………………………….. 4

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3

Introduzione Dr. sc. nat. Carlo Lepori, rappresentante municipale del Comune di Capriasca e gran-consigliere. Tutte le informazioni sono state trascritte dal materiale fornito durante l’atelier e dagli

appunti raccolti dal “rapporteur” incaricato1.

1. Una realtà: il Comune di Capriasca

La discussione è stata incentrata inizialmente sulla particolare situazione del Comune di

Capriasca. Il dr. Lepori ha esposto brevemente le possibilità di azione del Municipio per

promuovere l’attività fisica regolare e un’alimentazione sana: in primo luogo, una

pianificazione del territorio di tipo partecipativo che tenga quindi conto delle esigenze di

tutte le componenti della popolazione e che proponga adeguati spazi per il tempo libero (in

particolare parchi gioco) e per una mobilità che favorisca anche i ciclisti e i pedoni; in

secondo luogo, una alimentazione sana può essere promossa tramite l’introduzione di

piatti equilibrati nelle mense sia scolastiche che delle case per anziani.

2. Il percorso casa – scuola

La seconda parte dell’atelier è stato dedicato ad una discussione di carattere più generale

sulla promozione dei percorsi casa-scuola e sul “pedibus” che può essere riassunta nei

punti seguenti:

o La pianificazione dei percorsi casa – scuola deve coinvolgere tutti gli attori direttamente

coinvolti: genitori, docenti, allievi e Municipio. E’ necessario anche considerare la

localizzazione della scuola elementare e identificare i punti più pericolosi dei vari

percorsi.

o Promuovere il concetto di salute come concetto trasversale che deve essere integrato

nelle varie politiche settoriali comunali. I Municipali devono essere maggiormente

consapevoli che la salute della popolazione passa soprattutto da politiche e misure non

prettamente sanitarie, come ad esempio la pianificazione del territorio.

1 Il “rapporteur” di questo atelier è Angelo Tomada, Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria.

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4

o Possibilità di sviluppare dei percorsi sicuri tramite lezioni didattiche che coinvolgono

direttamente gli allievi nella preparazione di una cartina con i tempi di percorrenza e la

definizione dei vari tracciati. In questa maniera si garantirebbe una maggiore durata nel

tempo anche alle nuove generazioni di allievi. Si tratta dunque di sviluppare una vera

cultura della mobilità lenta a livello locale.

3. Sintesi finale

Il Comune rappresenta una risorsa importante nella strategia di promozione della salute e,

nel caso specifico, di promozione della mobilità lenta e di un’alimentazione sana. Per

raggiungere questi obiettivi è necessario un approccio globale, multisettoriale e

partecipativo, che contempli dunque i principi dello sviluppo sostenibile e dell’Agenda 21

Locale.