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1 Villaggio Tirolese -Arezzo- 17 dicembre 2017 “Il Villaggio Tirolese” torna ad Arezzo dal 18 novembre al 26 dicembre con 32 casette di legno e la grande baita tirolese per degustare prodotti tipici e piatti gourmet Torna dopo lo straordinario successo delle prime due edizioni il Villaggio Tirolese di Arezzo, il primo e l’unico mercato con la grande baita del Tirolo in Italia. Da sabato 18 novembre a martedì 26 dicembre Arezzo e la Toscana ospitano in piazza Grande le caratteristiche casette di legno. Trentadue gli operatori provenienti dai più importanti mercati natalizi italiani e stranieri del Tirolo (Trento, Merano e Bolzano) ma anche operatori stranieri provenienti dai mercati natalizi d’Europa (Salisburgo e Francoforte in primis). Addobbi e oggettistica di Natale, gastronomia, prodotti tipici e degustazioni ti aspettano per un mese di iniziative in Piazza Grande. Dai primi piatti come i famosi spatzle, ai tradizionali panini austriaci con formaggio fuso, fino allo stinco e all’arrosto di maiale. E poi carillon, peluche, tazze e teiere austriache, un mondo di regali di Natale per tutti i gusti! Le casette saranno aperte al pubblico tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 21, il venerdì e il sabato fino alle 22 per la parte no food e fino alle 23 la baita e i banchi della gastronomia. Giorni di apertura: Dal 25 Novembre al 26 Dicembre Orari giorni feriali: 10:00 21:00 Orari festivi e prefestivi: 10:00 22:00 (food fino alle 23:00) Piazza gestita da CONFCOMMERCIO

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Villaggio Tirolese -Arezzo- 17 dicembre 2017

“Il Villaggio Tirolese” torna ad Arezzo dal 18 novembre al 26 dicembre con 32 casette di

legno e la grande baita tirolese per degustare prodotti tipici e piatti gourmet

Torna dopo lo straordinario successo delle prime due edizioni il Villaggio Tirolese di Arezzo, il primo e l’unico mercato con la grande baita del Tirolo in Italia. Da sabato 18 novembre a martedì 26 dicembre Arezzo e la Toscana ospitano in piazza Grande le caratteristiche casette di legno. Trentadue gli operatori provenienti dai più importanti mercati natalizi italiani e stranieri del Tirolo (Trento, Merano e Bolzano) ma anche operatori stranieri provenienti dai mercati natalizi d’Europa (Salisburgo e Francoforte in primis). Addobbi e oggettistica di Natale, gastronomia, prodotti tipici e degustazioni ti aspettano per un mese di iniziative in Piazza Grande. Dai primi piatti come i famosi spatzle, ai tradizionali panini austriaci con formaggio fuso, fino allo stinco e all’arrosto di maiale. E poi carillon, peluche, tazze e teiere austriache, un mondo di regali di Natale per tutti i gusti!

Le casette saranno aperte al pubblico tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 21, il venerdì e il sabato fino alle 22 per la parte no food e fino alle 23 la baita e i banchi della gastronomia.

Giorni di apertura: Dal 25 Novembre al 26 Dicembre Orari giorni feriali: 10:00 – 21:00 Orari festivi e prefestivi: 10:00 – 22:00 (food fino alle 23:00)

Piazza gestita da CONFCOMMERCIO

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Il Grande

MERCATINO

OGGETTISTICA

Pantofole e capelli tirolesiin lana cotta ***

Articoli in montone e pelusch ***

Tovagliato tirolese ***

Decorazioni natalizie ***

Candele, portalumini natalizi ***

Carillon. palle di neve ***

Tazze e teiere ***

GUSTI E SAPORI

Banchi gastronomici con cucina tipica tirolese ***

Prodotti tipici tirolesi ***

Speck, salumi e formaggi ***

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Strudel tirolese e marmellata ***

Pane tirolese e Brezen ***

Vin brulè ***

Birra Bavarese ***

La Baita

TIROLESE

A grande richiesta tornerà anche la grande Baita tirolese nella parte alta della piazza,

che ospiterà uno spazio attrezzato per la ristorazione, dove saranno serviti piatti tipici

caldi come i canederli, la raclette a base di formaggio, la polenta e le polpette tirolesi.

Uno spazio relax, con musica e calore, dove gustarsi la birra, al coperto o all’esterno

seduti in terrazza proprio come in montagna. Grande spazio per l’edizione 2017

anche ai prodotti alimentari e tipici del Tirolo italo-austriaco: speck, brezen, strudel,

liquirizie e cioccolato e altre specialità. Dai primi piatti come i famosi spatzle, ai

tradizionali panini austriaci con formaggio fuso, fino allo stinco e all’arrosto di maiale.

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La Casa

DI BABBO NATALE

Un luogo fantastico dove scoprire la magia del Natale. È la casa di Babbo Natale di

Arezzo, situata all’interno del Palazzo di Fraternita, edificio trecentesco incastonato

tra le bellezze di Arezzo, tra piazza Grande e la Pieve, a due passi dal Duomo e dalla

Fortezza..

Un grande villaggio di Santa Klaus sorto ai piedi di Piazza Grande tra affreschi e

animazioni per bambini. La location suggestiva e affascinante è quella del Palazzo

della Fraternita dei Laici, storico edificio risalente al 1300 e sede della Confraternita

dei Laici. Tra gli affreschi di Teofilo Torri, i laboratori per bambini e le magie del Natale

si potrà scoprire Babbo Natale, entrare in una enorme palla di neve con orsi polari e

divertirsi con attrazioni e giochi di Natale. Un percorso di Natale che prevede

animazioni, giochi, laboratori, attività ludiche per i più piccoli

Sarà infatti sempre presente Santa Klaus con la sua cassetta delle poste per ricevere

tutte le letterine di Natale dei bambini che entreranno nell’affascinante palazzo

trecentesco. E poi truccabimbi, palloncini, addobbi natalizi per i più piccoli con la

possibilità di vedere tutte le stanze della Casa di Santa Klaus: pranzo, stanza da

letto, cucina e laboratorio del barbuto più famoso del mondo. (ingresso 3 euro per

bambini – 5 euro per aduti).

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EVENTI

SPECIALI

Spettacoli, degustazioni, eventi speciali e oltre 100 saranno le iniziative promosse

all’interno del villaggio.

Dettagli evento: Inizio: 18 novembre Fine: 26 dicembre Categorie evento: Arezzo, Fiere e Mercatini

Organizzatore: Confcommercio Arezzo

Telefono: 0575.350755 – 331.6466780 Email: [email protected] Siti web: http://www.mercatodinatalearezzo.it; http://www.eventiintoscana.it/evento/villaggio-tirolese-piazza-grande-arezzo http://www.confcommercio.ar.it

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LA CITTA’ DI

AREZZO

Arézzo (città)

capoluogo della provincia omonima, 296 m s.m., 384,53 km², 97.493 patrono: san

Donato di Arezzo (7 agosto) abitanti 99411 (dati di wikipedia)

Generalità

Città della Toscana situata sul colle di San Donato, dominante un’ampia conca alla

confluenza di quattro bacini naturali che agevolano i collegamenti verso i quattro

punti cardinali: il Casentino a N, l’alta valle Tiberina a E, il Valdarno Superiore a W

e la val di Chiana a S. La forma urbana attuale è data dall’unione di un nucleo più

antico in collina, poi allargatosi ma compreso entro le mura trecentesche, con la

parte moderna che costituisce una sorta di anello esterno ai precedenti. La città

etrusca si sviluppò nella parte più settentrionale del colle, tra l’attuale duomo e la

fortezza medicea, delimitata da una muraglia chiusa a “S” lungo l’asse porta

Sant’Andrea-porta del Foro. Lo sviluppo in età romana portò all’estensione del

nucleo abitato più a S; con la caduta dell’impero romano la popolazione, fortemente

diminuita, si ritirò di nuovo entro le mura etrusche. Poco venne conservato

dell’impianto ortogonale precedente, privilegiando uno sviluppo lungo le dorsali

meridionali della collina e mantenendo al di fuori delle mura, sul vicino colle del

Pionta, l'antica cattedrale intitolata a Santo Stefano. Tra i sec. XI-XII, allo sviluppo

economico e demografico corrispose un ampliamento delle mura altomedievali e un

nuovo spostamento del centro civile e religioso sul colle, dove nel sec. XIII venne

risistemata la piazza Grande e costruita la nuova cattedrale di San Pietro. Alla cinta

muraria semicircolare, eretta alla fine del sec. XII, corrisponde in parte l’odierno

tracciato di via Garibaldi. Sotto la signoria dei Tarlati furono costruite nuove mura

(1319), che inglobarono gran parte del precedente sistema difensivo. Nel

Cinquecento la città fu sottoposta all’ampia ristrutturazione medicea; alla

costruzione delle nuove mura di Sangallo seguì la demolizione di molti edifici

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privati, pubblici (tra cui il Palazzo del Comune) e religiosi. Nella seconda metà del

secolo venne ridisegnata la piazza Grande con l’inserimento delle Logge del

Vasari. L’espansione fuori dalle mura iniziò con l’Unità d’Italia e crebbe con

l’apertura della linea ferroviaria Roma-Firenze. Nel sec. XX i primi interventi si

limitarono alle aree libere all’interno del tratto meridionale delle mura, passando nei

successivi decenni alla ridefinizione delle periferie in senso industriale (sviluppo

favorito dal passaggio di due arterie importantissime, quali la ferrovia Firenze-

Roma e l’Autostrada del Sole), con la creazione di insediamenti anche abitativi a

valle e in particolare verso SW, oltre la linea ferroviaria. Città d’arte e di cultura di

grande importanza, è sede vescovile.

Storia

Già insediamento preistorico, Arretium fu una delle principali città della dodecapoli

etrusca. Dapprima avversaria di Roma (sec. IV-III a. C.), poi sua alleata contro i

Galli e contro Annibale, durante la guerra sociale divenne municipio romano. Punita

da Silla con la perdita della cittadinanza, per aver favorito il suo antagonista Mario,

fu presto reintegrata nei suoi diritti e raggiunse una grande floridezza. Passata ai

Longobardi e successivamente ai marchesi di Toscana, libero comune nel 1098,

iniziò una politica espansionistica che la pose in conflitto con le città vicine e

specialmente con Firenze, dalla quale venne sconfitta nella celebre battaglia di

Campaldino (1289). Lacerata dalle scorrerie di capitani di ventura e dalle lotte

intestine tra le fazioni dei Secchi (i Tarlati) e dei Verdi (i della Faggiuola ), riacquisì

splendore con la signoria del vescovo Guido Tarlati (sec. XIV), alla cui morte la

ripresa delle lotte interne portò a una nuova decadenza. Nel 1384 la città fu

venduta a Firenze e da allora perdette importanza nonostante reiterati tentativi di

ribellione. Dal 1799 al 1800 si sollevò contro i francesi. Durante la seconda guerra

mondiale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti.

Arte

Un’attività artistica è documentata dal sec. VI a. C. (lastre templari), mentre sono

databili alla metà del sec. V a. C. la famosa Chimera, un bronzo etrusco

raffigurante il mostro della mitologia greca, e la statua di Minerva (conservate al

Museo Archeologico di Firenze). Di età romana sono i resti delle mura e l’anfiteatro.

Il centro antico, sul pendio della collina, ebbe il maggiore sviluppo edilizio nei sec.

XIII-XIV e si arricchì di importanti monumenti rinascimentali nei sec. XV-XVI;

modeste sono invece le testimonianze delle epoche successive. In posizione

dominante sorge la chiesa di San Francesco (iniziata nel 1290 e rifatta nel 1318-

77), sobrio edificio nelle forme del gotico umbro-toscano, con navata unica coperta

a capriate e ornata da edicole, cappelle e affreschi dei sec. XIV-XV; nella cappella

maggiore è il celebre ciclo di affreschi, ispirato alla Legenda aurea di Jacopo da

Varagine, della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca,

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commissionatogli dalla famiglia dei Bacci, eseguito nel 1453-66 e restaurato verso

la fine del sec. XX. La centrale piazza Grande, nel sec. XIII centro politico e civile

della città, presenta una fontana della prima metà del Cinquecento ed è circondata

da caratteristiche case con balconi di legno, torri medievali e palazzi: tra questi

quello della Fraternita dei Laici (sec. XIV), felice connubio tra gotico e stile

rinascimentale; il Palazzo delle Logge, costruito dal 1573 su progetto di Giorgio

Vasari; la casa medievale dei Lappoli (sec. XIV); e la torre Faggiolana (sec. XIII).

Capolavoro del tardo romanico è la pieve di Santa Maria (1140 - inizio sec. XIV), la

cui facciata romanica, in forme pisano-lucchesi, ha un primo ordine con cinque

grandi arcate cieche e tre ordini superiori di loggette su colonne, il portale maggiore

(1216) con architrave e lunetta scolpite con raffigurazioni della Madonna,

l’archivolto decorato da bellissime sculture rappresentanti i mesi (la recente

restaurazione ne ha recuperato la policromia), opera di un maestro influenzato

dall’Antelami. Alla facciata si affianca il campanile, ultimato nel 1330, che presenta

cinque file di bifore binate per lato. L’interno, iniziato in epoca romanica e ultimato

in stile gotico, è a tre navate, con tetto a capriate, cupola, presbiterio soprelevato

sulla cripta e in controfacciata un bassorilievo in marmo raffigurante l’Epifania (sec.

XI-XII); sull’altare maggiore si trova un polittico giovanile di Pietro Lorenzetti con

Madonna e santi (dipinto nel 1320 per il vescovo Guido Tarlati). In via dei Pileati,

fiancheggiata da edifici medievali, si trova il Palazzo Pretorio (sec. XIV-XV), con

molti stemmi in facciata risalenti ai sec. XV-XVIII. Salendo per la stessa via, lungo

la quale si trova la casa ritenuta del Petrarca, ora sede dell’Accademia dedicata al

poeta, si arriva a un’ampia spianata dove sorgono la Fortezza, opera

cinquecentesca di Giuliano da Sangallo, e il duomo, edificio gotico dei sec. XIII-XVI

(la facciata è moderna, a imitazione dello stile gotico), che conserva, nell’interno a

tre navate, vetrate di Guillaume de Marcillat e la Maddalena a fresco di Piero della

Francesca. La chiesa di San Domenico (1275 – inizi sec. XIV), fu

abbondantemente rimaneggiata nel Cinquecento e riportata all’aspetto originario

nel sec. XX; conserva uno splendido Crocifisso, opera giovanile di Cimabue (1260-

65). Tra le chiese costruite in periodo rinascimentale si ricordano la chiesa della

Santissima Annunziata, iniziata nel 1491 su progetto forse di Bartolomeo della

Gatta e completata da Antonio da Sangallo Il Vecchio all’inizio del sec. XVI, e la

chiesa di Santa Maria in Gradi, riedificata da Bartolomeo Ammannati (fine sec.

XVI). Suggestivo esempio di dimora signorile del sec. XVI è la casa di Giorgio

Vasari, dal bell’interno ornato da suoi affreschi. Nei pressi della città si trova la

chiesa gotica di Santa Maria delle Grazie, della metà del sec. XIV, con portico di

Benedetto da Maiano .

Musei

Il Museo archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, nell’ex monastero di san

Bernardo (sec. XIV), conserva reperti archeologici etruschi, greci e romani, con

raccolte ceramiche di pregio, tra cui la celebre produzione di vasi “aretini” o

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“corallini” (con decorazioni a rilievo, sygilla, da cui anche il nome di “sigillata

aretina”). Il Museo Diocesano conserva opere pittoriche, scultoree, paramenti e

oreficerie sacre provenienti dal duomo e da altre chiese aretine, tra cui

un’importante raccolta di crocifissi lignei del sec. XII. Il Museo Statale d’Arte

Medievale e Moderna, nato dalla fusione della Pinacoteca Comunale, del Museo

della Fraternita e di altre collezioni e donazioni private, costituisce una

testimonianza inestimabile dello sviluppo dell’arte toscana dal sec. XIII al sec. XIX.

La Biblioteca Città di Arezzo, nella centrale via dei Pileati, conserva incunaboli,

cinquecentine, codici e manoscritti, tra cui spicca un preziosissimo codice miniato

del sec. X. La Casa Museo di Ivan Bruschi ospita l’eclettica collezione

dell’antiquario aretino, ideatore della Fiera Antiquaria di Arezzo. Il Museo Aziendale

Gori Zucchi ospita una collezione storica di disegni, gioielli e medaglie d’arte di

artisti famosi quali Salvador Dalì, Giacomo Manzù, Giò Pomodoro, e una collezione

di macchinari per la lavorazione orafa.

Economia

Nell’agricoltura, molto specializzata, spiccano le coltivazioni di vigneti e oliveti, alle

quali è collegata una fiorente produzione di vini e oli pregiati; tra le altre principali

colture sono quelle degli ortaggi e delle barbabietole. Un tempo al centro

dell’economia locale, il settore agricolo ha però vissuto un progressivo declino,

contestuale allo sviluppo dell’industria, a lungo dominata dal settore

dell’abbigliamento. La lavorazione dei metalli preziosi, soprattutto dell’oro, è un

settore in cui la città figura ai massimi livelli nazionali, con un grande spazio anche

sui mercati esteri. Fiorenti sono le attività commerciali e i servizi. Il turismo è in

costante espansione, grazie alla fama internazionale di città storica e d’arte, che

Arezzo si è conquistata; in crescita anche il comparto enogastronomico e

agrituristico, che registra un forte afflusso di visitatori stranieri.

Curiosità

Famosa è la Giostra del Saracino (la notte del penultimo sabato di giugno e la

prima domenica di settembre), gioco cavalleresco che si svolge in piazza Grande

(documentato dal 1593, affonda le sue radici nel Medioevo). Nella stessa piazza è

allestita la Fiera Antiquaria (prima domenica di ogni mese), tra le più accreditate e

consolidate manifestazioni di antiquariato a livello nazionale e internazionale. In

primavera si svolge OroArezzo, mostra internazionale dell’oreficeria, argenteria e

gioielleria. Arezzo Wave (luglio) è la più grande rassegna musicale della Toscana e

ha risonanza anche nazionale. In agosto la città ospita il Concorso Polifonico

“Guido d’Arezzo”, che prevede una sezione internazionale e una nazionale. Vi

nacquero i poeti Francesco Petrarca (1304-1374) e Guittone d’Arezzo (ca. 1235-

1294), il pittore Spinello Aretino (ca. 1345-1410), lo scrittore Pietro Aretino (1492-

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1556), l’architetto, pittore e scrittore d’arte Giorgio Vasari (1511- 1574) e lo

scienziato e poeta Francesco Redi (1626-1698).

Manifestazioni e fiere

Ogni prima domenica del mese e il sabato precedente si tiene per le vie del centro storico e in Piazza Grande, la "Fiera antiquaria", nata nel 1968 da un'idea dello storico antiquario aretino Ivan Bruschi.[18] Il 9, 10 e 11 settembre di ogni anno si tiene la "fiera di settembre" (Fiera del Mestolo).

L'ultima settimana di agosto si svolge dal 1952 il Concorso polifonico Guido d'Arezzo, concorso internazionale dedicato a Guido Monaco al quale partecipano cori provenienti da tutto il mondo. Il concorso è una tappa del Gran premio europeo di canto corale che si svolge periodicamente ad Arezzo circa ogni sei anni.

In autunno si svolge il Festival Internazionale "I Grandi Appuntamenti della Musica" organizzato dall'Ente Filarmonico Italiano con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il contributo dei principali enti territoriali.

Nel 1987 si è svolta ad Arezzo la prima edizione di Arezzo Wave, manifestazione rock divenuta punto di riferimento in Italia per le nuove tendenze musicali, le nuove proposte internazionali e prestigioso trampolino di lancio per i gruppi emergenti. Il festival si è tenuto ad Arezzo fino al 2006 portando in città come ospiti Ben Harper, Dave Matthews Band, Moby, Sonic Youth, The Residents, David Byrne, Jon Spencer, Skin oltre a tutti gli italiani più interessanti e importanti. Dal 2007 il festival si è spostato da Arezzo divenendo Italia Wave e si è svolto a Firenze, Livorno, Lecce con ospiti Scissor Sisters, Mika, The Good the Bad and the Queen, Kaiser Chefs, The Raveonettes, Gnarls Barkley, Speed Caravan, Chemical Brothers. Nel 2012 il festival è ritornato nella città che gli ha dato i natali. Dal 2007 al 2011 si svolge ad Arezzo PLAY Arezzo Art Festival, manifestazione culturale sempre incentrata sulla musica rock. Tra gli artisti invitati vi sono i Negrita, Peter Gabriel, Lou Reed, Joan Baez, Ben Harper, Goran Bregović, Carmen Consoli, Max Gazzè, Peter Brook, Subsonica, Tracy Chapman e Patti Smith.

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Il gruppo C.s.i. di Albacina vi

augura:

Le organizzatrici

Silvana 349/8559223 Valeria 329/3130490