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02/02/2014 1 CAMPI CAMPI ELETTROMAGNETICI Aspetti normativi ed obblighi del Datore di Lavoro I E ili B i tt Ing. Emiliano Boniotto 22 Gennaio 2013 Interazione Campi Elettromagnetici Corpo Umano •Bassa frequenza (< 100 kHz) Campi elettrici: induzione di corrente elettrica, polarizzazione della carica legata e formazione di dipoli elettrici, orientazione di dipoli esistenti. Campi magnetici: induzione di campi elettrici e di corrente elettrica. •Alta frequenza (> 100 kHz) Campi elettromagnetici: assorbimento di energia.

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CAMPICAMPI ELETTROMAGNETICI

Aspetti normativi ed obblighi del Datore di Lavoro

I E ili B i ttIng. Emiliano Boniotto

22 Gennaio 2013

Interazione Campi ElettromagneticiCorpo Umano

•Bassa frequenza (< 100 kHz)

Campi elettrici: induzione di corrente elettrica, polarizzazione dellacarica legata e formazione di dipoli elettrici, orientazione di dipoliesistenti.

Campi magnetici: induzione di campi elettrici e di corrente elettrica.

•Alta frequenza (> 100 kHz)

Campi elettromagnetici: assorbimento di energia.

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Grandezze Dosimetriche

I due differenti meccanismi di interazione tra campi e tessutiI due differenti meccanismi di interazione tra campi e tessutibiologici sono caratterizzati da due grandezze fisichedosimetriche:

-Densità di corrente indotta[A/m2]

-Specific Absorbtion Rate (SAR) [W/Kg]: energia perunità di tempo e di massa assorbita dal tessuto

Nella pratica le grandezze di base non sono però

di tt t i bili i tti tidirettamente misurabili nei soggetti esposti

Per verificare il rispetto dei limiti di base è necessario considerare ivalori delle grandezze fisiche proprie dei campi elettromagnetici,direttamente misurabili nell’ambiente.

• intensità del campo elettrico e del campo magnetico• intensità del campo elettrico e del campo magnetico

• alle frequenze significative per gli effetti termici (al di sopra di 10MHz) può anche essere impiegata la densità di potenza, espressain W/m2.

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I livelli di riferimento si riferiscono invece a grandezze direttamente misurabili :g

1. intensità di campo elettrico E [V/m]

2. induzione magnetica B [T]

Tali limiti di esposizione garantisco il rispetto dei limiti di base.

Allo stato dell’arte il riferimento più autorevole è costituitodalla International Commission on Non Ionizing Radiationdalla International Commission on Non Ionizing RadiationProtection (ICNIRP), che gode del riconoscimento ufficialedell’OMS e della IARC (International Agency for Researchon Cancer).

La definizione dei limiti di base seconda la guida ICNIRP sigbasa solo sugli effetti di cui si ha una accertata conoscenzascientifica della loro pericolosità per la salute.

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Le linee guida dell'ICNIRP sono assunte quale riferimentotecnico-scientifico dalla direttiva 2004/40/CE che stabiliscei requisiti minimi per la protezione dei lavoratori dallei requisiti minimi per la protezione dei lavoratori dalleesposizioni ai campi elettromagnetici nell’intervallo difrequenze tra 0Hz e 300 GHz.

La direttiva 2004/40/CE è articolata in valori limite diesposizione e valori di azione, i cui valori numerici sonoidentici rispettivamente alle restrizioni di base e ai livelli diidentici, rispettivamente, alle restrizioni di base e ai livelli diriferimento raccomandati dall’ICNIRP nelle linee guida del1998.

A livello nazionale, il riferimento normativo per la sicurezza

nei luoghi di lavoro è il decreto legislativo 9 aprile 2008

n.81 “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”.

Le disposizioni specifiche in materia di protezione dei

lavoratori dalle esposizioni ai campi elettromagnetici sono

contenute nel Capo IV del Titolo VIII - Agenti fisici – e

derivano dal recepimento della direttiva 2004/40/CE,

fissato inizialmente al 30 aprile 2008, e successivamente

posticipato dalle direttive 2008/46/CE e 2012/11/CE.

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Valori Tipici di Campi Elettrici e Magnetici

Campi elettriciCampi elettrici

Casa e ufficio: 1-20 V/m

Elettrodomestici e apparecchi elettronici: fino a 300 V/mett odo est c e appa ecc e ett o c o a 300 /

Elettrodotti: 1-10 kV/m

Campi magnetici

• Casa e ufficio: 0.05 – 0.3 T

• Elettrodomestici: 150 T (max!) a 0.10-0.20 m di distanza,

• Vagoni di treni e metropolitane: 0.3 – 6 T

• Elettrodotti: 1-25 T

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Quindi…

il datore di lavoro cosa deve fare ?

INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE

L’individuazione dei rischi legati all’esposizione ai campi elettromagnetici vieneg p p geseguita secondo le seguenti fasi :

1. analisi del quadro generale delle sorgenti di pericolo

2. studio delle procedure lavorative

3. analisi misure di prevenzione e

protezione già attuate.

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INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE

• Analisi delle sorgenti

St di d ll l di i i i l• Studio della loro disposizione spaziale

Quando si hanno più sorgenti, è quindi necessario arrivare all’istituzione dimetodi operativi e di misure di sicurezza per la prevenzione dei danni connessial rischio elettromagnetico legato alle diverse sorgenti.

Fondamentale è quindi, in questo ambito, analizzare ed affrontare i problemiorganizzativi, legati alla gestione degli spazi di lavoro, ed alla mancanza diorganizzativi, legati alla gestione degli spazi di lavoro, ed alla mancanza diconsapevolezza dell’esposizione da parte degli operatori.

INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE

A tal fine devono essere condotte misure:

1. prossimità del singolo posto operatore

2. anche in tutti quegli ambienti di passaggio e/o in cui le potenziali sorgentidi campi elettromagnetici potessero originare esposizioni ambientalidi campi elettromagnetici potessero originare esposizioni ambientaliinconsapevoli o indirette.

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ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI ESPOSIZIONE

Analisi dei rischi e delle esposizioni mediante l’applicazione della tabella amatrice sottostante:

Classi di rischio

1 = esposizione di tipo generico, ovvero non legata ad un particolare cicloproduttivo o ad un macchinario;

2 = esposizione di tipo specifico, ovvero legata ad un particolare cicloproduttivo o ad un macchinario.

La scelta del punteggio viene effettuata dopo l’analisi delle lavorazioni svoltepresso gli ambienti di lavoro e dopo l’attenta analisi delle procedure lavorativemesse in atto dai singoli dipendenti.

ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI ESPOSIZIONE

Analisi dei rischi e delle esposizioni mediante l’applicazione della tabella aAnalisi dei rischi e delle esposizioni mediante l applicazione della tabella amatrice sottostante:

Esposizione al rischio

1 = esposizione di tipo saltuario, ovvero esposizione di durata e permanenza non prevedibile a priori con tempi predeterminabili; p p p p ;

2 = giornaliera, ovvero esposizione che nella giornata lavorativa può superare le 4 ore complessive.

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ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI ESPOSIZIONE

Classi di rischio Punteggio

1) Generico 1

1) Specifico 2

Esposizione al

Rischio (Probabilità)Punteggio

Saltuaria 1

Giornaliera 2

ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI ESPOSIZIONE

Matrice dell’analisi dell’esposizione al rischio: R * P

E i i l

Classi di

Rischio

(R)

Esposizione al

rischio

(Probabilità)

(P)

1 2

1 1 2

La matrice dell’analisi dell’esposizione del rischio, riporta in sintesi ilcensimento delle situazioni di rischio presenti in azienda analizzando sia latipologia di esposizione sia la specificità della sorgente (cicloproduttivo/macchinario o esposizione ambientale) che può esporre al rischiol’addetto alle singole lavorazioni specifiche.

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MISURE D’INTERVENTO A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO

Grado di

rischio

Rischio Misure d’intervento organizzative

1 BASSO

Tale fonte non dovrebbe esporre i lavoratori al

superamento dei limiti massimi e d’azione

d’esposizione.

Si consiglia comunque lo svolgimento della

valutazione strumentale ai fini della sicurezza.

T l f t t bb i li iti d’ i

2 MODERATO

Tale fonte potrebbe superare i limiti d’azione.

Va effettuata la valutazione strumentale nel

medio periodo.

4 ALTO

Tale fonte potrebbe superare i limiti massimi

d’esposizione.

La valutazione va effettuata come alta priorità

d’intervento

VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI D’ESPOSIZIONE

Dall’analisi delle singole aree produttive e dei singoli reparti presentinell’azienda si deve procedere a creare complessivamente la matrice delrischio in via preliminare.

Attraverso il censimento degli impianti e/o delle attrezzature si procede allaverifica delle sorgenti non giustificabili dal punto di vista normativo, quindiquelle da verificare strumentalmente.

Per tutte quelle sorgenti non giustificabili si deve procedere alla loro completaanalisi strumentale e spaziale andando ad indagare le metodologie di lavoro inprossimità delle installazioni oggetto di indagine.

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VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI D’ESPOSIZIONE

Si devono riepilogare le macro classi di sorgenti indagate in via preliminare al fine dell’individuazione delle aree di potenziale rischio, ovvero quelle aree presso le quali si è andata ad eseguire l’indagine tecnico scientifica mediantepresso le quali si è andata ad eseguire l indagine tecnico scientifica mediante campionamento strumentale (si deve allegare il dettaglio delle misure suddivise per aree produttive omogenee):

Descrizione della fonte d’esposizione

Frequenza

di lavoro

[Hz]

P R DValutazione

di Rischio

Linee elettriche 50 1 2 2 Moderato*

Quadri distribuzione 50 1 2 2 Moderato*Quadri distribuzione 50 1 2 2 Moderato*

Postazioni saldatura AC/CC ∞ 2 2 4 Moderato**

Tampografia ∞ 1 2 2 Moderato**

Piegratrice ad induzione ∞ 2 2 4 Moderato**

Puntatrice ∞ 2 2 4 Moderato**

Videoterminali ∞ 1 1 1 Trascurabile

Uffici ed assimilabili ∞ 1 1 1 Basso

VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI D’ESPOSIZIONE

*: in queste aree l’esposizione riguarda esclusivamente gli addetti per lat i l tt i A l i i lt dd tt l’ è i t t ìmanutenzione elettrica. A qualsiasi altro addetto l’accesso è vietato, così

come è vietata l’esposizione ambientale prolungata senza un’indicazionespecifica e motivata della permanenza in prossimità delle installazioniaccessibili dall’esterno.

**: in queste aree e/o in prossimità degli impianti specifici evidenziati si èproceduto all’analisi del rischio mediante indagine strumentale in quanto èprevista sia una o più postazioni di lavoro specifiche ed inoltre in strettaprossimità era elevata la possibilità di esposizione ambientale, quindi dipassaggio non solo per gli addetti alle lavorazioni specifiche indagate.

Per tale motivo in via precauzionale si è proceduto all’analisi del rischioresiduo e del rischio specifico mediante indagine tecnico scientifica.

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VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI D’ESPOSIZIONE

La valutazione della tipologia di rischio in classi: Trascurabile, Basso, Moderato,Alto riporta la sintesi dell’analisi di quanto rilevato durante le indagini eseguitepresso i diversi reparti produttivi.

Tale analisi è stata condotta seguendo le fasi sotto descritte:

1. Censimento delle sorgenti;2. Analisi della tipologia di esposizione con particolare riguardo all’ Esposizione

al Rischio (R) (per la definizione della tabella precedente);3. Analisi della sorgente per la definizione della Classe di Rischio (P), così come

definito nella tabella precedente;4. Analisi dei dati misurati presso la postazione operatore (misure eseguite in

conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) sia del campoelettrico che magnetico alle diverse altezze e lungo le tre direzioni spaziali x,y,z.

STRUMENTAZIONE

Per le misurazioni e le analisi dei dati rilevati per la valutazione del rischio campielettromagnetici devono essere utilizzati degli strumenti tarati ed in piena conformitàelettromagnetici devono essere utilizzati degli strumenti tarati ed in piena conformitàalla normativa vigente:

• Misuratore di campi elettromagnetici conforme alle specifiche tecniche delladirettiva europea. Lo strumento deve essere in grado di di misurare le singolecomponenti sui 3 assi, calcolare la media aritmetica e spaziale (con tempi dimedia variabili). Con la media spaziale è possibile senza muovere il sensorecalcolare la media su tutti i punti misurati.

• Deve essere possibile rappresentare graficamente l’evoluzione del campo infunzione del tempo.

• Data della taratura: xx/xx/2013Data della taratura: xx/xx/2013• Treppiede in legno, con snodo, per il supporto del misuratore o dei sensori,

estensibile fino a 2 m• Sensore isotropico per campo elettrico e campo magnetico, campo

elettromagnetico in alta frequenza, altissima frequenza.• Gaussmetro per la misura dei campi magnetici statici

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RIFERIMENTI LEGISLATIVI, NORMATIVI E DI BUONA TECNICA

Direttiva 2004/40/CE del 29 aprile 2004 sulle prescrizioni minime di sicurezzaDirettiva 2004/40/CE del 29 aprile 2004 sulle prescrizioni minime di sicurezzae di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agentifisici (campi elettromagnetici)

Direttiva 2008/46/CE del 23 aprile 2008 che modifica la direttiva 2000/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (diciottesima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE)

Norma CEI 211-7 “Guida per la misura e per la valutazione dei campiNorma CEI 211 7 Guida per la misura e per la valutazione dei campielettromagnetici nell’intervallo di frequenza 10 KHz – 300 GHz, con riferimentoall’esposizione umana”

Norma CEI 211-6 “Guida per la misura e per la valutazione dei campielettromagnetici nell’intervallo di frequenza 10 Hz – 6 GHz, con riferimentoall’esposizione umana”

ITER NORMATIVO

In Italia la Direttiva 2004/40/CE era stata già recepita attraverso ilD.lgs. 257/2007, di modifica del D.lgs.626/94.

Successivamente, le disposizioni specifiche sulla protezione deilavoratori dai campi elettromagnetici sono confluite nel Capo IV delTitolo VIII del D.lgs. 81/2008,pubblicato in G.U. il 30 aprile 2008, el’entrata in vigore della Direttiva 2008/46/CE che ha posticipato i terminial 30 aprile del2012.

L f l i tili t ll’ t 306 2 d l D l 81/2008 hLa formulazione utilizzata all’art. 306, comma 2, del D.lgs. 81/2008, haquindi stabilito l’entrata in vigore delle disposizioni specifiche del CapoIV al 30 aprile 2012, in corrispondenza del nuovo termine direcepimento della Direttiva 2004/40/CE.

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Il 26 giugno 2013 è stata approvata la:

DIRETTIVA 2013/35/UE

ITER NORMATIVO

DIRETTIVA 2013/35/UE

sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori

ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici)

che ha abrogato la direttiva 2004/40/CE

a decorrere dal 29 giugno 2013.

Gli Stati membri dovranno conformarsi

alla direttiva entro il primo luglio 2016.

Quindi ??

In attesa della opportuna riformulazione del Titolo VIII CapoIV del D.lgvo 81/08, ai fini del recepimento della nuovadirettiva, resta valido il principio generale di cuiall’art.28 del D.lgvo 81/2008, relativamente agli agentifisici all’art.181, che impegna il datore di lavoro allavalutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza,pinclusi quelli derivanti da esposizioni a campielettromagnetici, ed all'attuazione delle appropriate misuredi tutela, a decorrere dal 1 gennaio 2009 (art. 306).

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Novità• Si pone il problema degli effetti a lungo termine, compresi i possibili

effetti cancerogeni dell’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici che variano nel tempo per i quali non si disponeelettromagnetici che variano nel tempo, per i quali non si dispone attualmente di prove scientifiche concludenti in grado di stabilire una relazione causale;

• La riduzione dell’esposizione ai campi elettromagnetici può essere realizzata in maniera più efficace attraverso l’applicazione di misure preventive:

1 progettazione delle postazioni di lavoro1. progettazione delle postazioni di lavoro,

2. scelta delle attrezzature : i valori di certificazione garantiscono il rispetto dei VLE

3. procedimenti e dei metodi di lavoro,

4. riduzione dei rischi alla fonte

Obblighi del DdL

• in casi specifici e in circostanze debitamente giustificate, i VLE stabiliti nella direttiva possono essere superati solo in via temporanea

• interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri impianti o dispositivi medici portati sul corpo) si possono avere a livelli inferiori al LA

• devono essere riportati la frequenza, il livello, la durata e il tipo di i i i l l di ib i l d l l llesposizione, inclusa la distribuzione nel corpo del lavoratore e nello

spazio del luogo di lavoro;

• Nei luoghi di lavoro in cui è probabile che i lavoratori siano esposti a campi elettromagnetici che superino i LA sono indicati con un’apposita segnaletica e l’accesso va ristretto

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Obblighi del DdLGarantisce che i lavoratori che potrebbero essere esposti ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e/o i loro rappresentanti ricevano le informazioni e la formazione necessarie in relazione al risultato della valutazione dei rischi. Con particolare riferimento:

a) alle misure adottate in applicazione della direttiva 2013;

b) all’entità e al significato dei VLE e dei LA, nonché ai possibili rischi associati e alle misure preventive adottate;p ;

c) agli eventuali effetti indiretti dell’esposizione;

d) ai risultati della valutazione, della misurazione o del calcolo dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici effettuati;

e) alle modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell’esposizione per la salute;

f) alla possibilità di sintomi e sensazioni temporanei dovuti a effetti nel sistema nervoso centrale o periferico;

Obblighi del DdL

g) alle circostanze alle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria;

h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’esposizione;

i) ai lavoratori esposti a rischi particolari

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Valori limite per esposizioni a campi magnetici statici

Caratteristiche dell’esposizione Induzione magnetica

Professionale

Esposizione della testa e del tronco 2T

Esposizione delle estremità 8T

Esposizione per soggetti con dispositivi medici elettronici o con impianti

contenti materiale ferromagnetico0.5 mT

Pubblico in generale

Esposizione di qualunque parte del corpo 400 mT

Esposizione per soggetti con dispositivi medici elettronici o con impianti

contenti materiale ferromagnetico0.5 mT

Intervallo di frequenza

Densità di corrente per

corpo e tronco SAR mediato sul corpo SAR localizzato (corpo e SAR localizzato (arti) Densità di potenza

TABELLAValori limite di esposizione (art. 188, comma1)

q

J (mA/m²)

(rms)

intero

(W/kg)

tronco)

(W/kg)

( )

(W/kg)

p

Fino a 1 Hz 40 / / / /

1 – 4 Hz 40/f / / /

4 – 1000 Hz 10 / / /

1000 Hz – 100 kHz f/100 / / /

100 kHz – 10 MHz f/100 0.4 10 /

10 MHz – 10 GHz / 0.4 10 /

10 – 300 GHz / / / / 50

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Intervallo di frequenza

Intensità campo

elettrico

Intensità campo

magneticoInduzione magnetica

Densità di potenza di

d i S (W/ ²)

Corrente di contattoCorrente indotta

attraverso gli arti

TABELLAValori di azione

E (V/m) H (A/m)B (µT)

onda piana Seq (W/m²)Ic (mA)

IL (mA)

Fino a 1 Hz / 1.63 * 10^5 2*10^5 / 1.0 /

1 – 8 Hz 20000 1.63*10^5/f2 2*10^5/f2 / 1.0 /

8 – 25 Hz 20000 2*10^4/f 2.5*10^4/f2 / 1.0 /

0.025 – 0.82 kHz 500/f 20/f 25/f / 1.0 /

0.82 – 2.5 kHz 610 24.4 30.7 / 1.0 /

2.5 – 65 kHz 610 24.4 30.7 / 0.4f /

65 – 100 kHz 610 1600/f 2000/f / 0.4f /

0.1 – 1 MHz 610 1.6/f 2/f / 40 /

1 – 10 MHz 610/f 1.6/f 2/f / 40 /

10 – 110 MHz 61 0.16 0.2 10 40 100

110 – 400 MHz 61 0.16 0.2 10 / /

400 – 2000 MHz 3f^1/2 0.008f^1/2 0.1f^1/2 f/40 / /

2 – 300 GHz 137 0.36 0.45 50 / /

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

A seguito della valutazione dei rischi qualora si evidenzi un superamento deivalori di azione, a meno che il DVR non dimostri che i valori limite diesposizione non sono superati e che si possono escludere rischi per lasicurezza,

il datore di lavoro deve elaborare un programma di azione che comprendei t i h i ti l fi di i i i i i i imisure tecniche e organizzative al fine di prevenire esposizioni superiori ai

valori limite.

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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Tali azioni devono considerare anche:

• Altre metodologie di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi elettromagnetici;

• La possibilità di scegliere attrezzature in grado di emettere campi elettromagnetici di intensità inferiore in relazione alla specifica mansione e della specifica lavorazione;

• Delle misure tecniche volte a ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici includendo, se necessario, l’utilizzo di dispositivi di sicurezza, ivi comprese schermature o analoghi meccanismi di protezione della salute;

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

• La messa in atto di adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;

• La corretta progettazione degli ambienti di lavoro, dei luoghi e delle postazioni;

• La disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;

• La limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione.

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Quali orientamenti ?

la Commissione che ha dato il via scientifico alla direttiva europea metterà a disposizione

guide pratiche non vincolanti almeno sei mesi prima del 1 luglio 2016 p g

E per il momento ?

Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e

amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttivaalla presente direttiva

entro il 1 luglio 2016.

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Grazie per l’attenzione

Ing. Emiliano Boniotto