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Resoconti Parlamentari IV L egislatura — 2439 — Assemblea Regionale Siciliana CIL SEDUTA 16 Novembre 1960 CIL SEDUTA MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE 1960 ----------- —ooo---------------- Presidenza del Presidente STAGNO d'ALCONTRES indi del Vice Presidente COLAJANNI INDICE Decreti e mandati registrati con riserva Pag. ALLEGATO Risposte scritte ad interrogazioni: 2439 Risposta del Presidente della Regione aH’inter- rogazione n. 364 dell'onorevole Grammatico . Disegno di legge: « Stato di previsione dell’en- trata é della spesa della Regione siciliana, per l’anno finanziario dal 1° luglio 1960 al 30 giugno 1961 » (280) (Seguito della discussione) : PRESIDENTE . . . . . . . 2449,2456 RUSSO MICHELE, Presidente della Giunta del bilancio . . . . . . . . . 2450 Risposta del Presidente della Regione all’iutel'e- rogazione n. 381 dell'onorevole Messana . Risposta del Presidente della Regione all’inter- rogazione n. 409 dell’onorevole Corallo . Risposta dell'Assessore delegato al turismo, allo spettacolo ed allo sport all’interrogazione n. 426 dell’onorevole Crescimanno . . 2458 2458 2459 2459 Interpellanze (Annunzio) . . . . . . . 2440 (Per la discussione) : TUCCARI .................................................................. ' 2442 PRESIDENTE ......................................................... 2443 TRIMARCHI, Assessore alUamministrazione civile ed alla solidarietà sociale . . . . 2443 Interrogazioni . . . . . . . (Annunzio) . .. . . ; . . (Risposte s c r i t t e ) ................................................. 2440 (Svolgimento) : PRESIDENTE . . 2442, 2443, 2444, 2445, 2446. 2447, 2448, 2449 BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale . .2443,2444,2445 2446, 2447, 2448 marraro . . . . . . . . . 2445 TUCCARI PINDONE * di napoli JACONO * 2446 2446, 2448 2447 2447 Mozioni (Per la data di discussione) ; presidente . . . . . . . . 2440,2441,2442 MAJORANA. Presidente della Regione . . 2441,2442 MlLAZZO . . . . . . . . 2442 (Per una. precisazione sulla data di presenta- zione): GRIMALDI . . . . . . . 2443 presidente ................................................. ;. 2443 La seduta è aperta alle ore 18,05. TUCCARI, segretario, da lettura, del pro- cesso nerbale dellat seduta precedente , che, non sorgendo osservazioni, si intende appro- vato. Decreti e mandati registrati con riserva dalla Corte dei conti. PRESIDENTE. Comunico che sono perve- nuti dalla Corte dei conti in, data 12 novem- bre I960, i seguenti decreti e mandati regi- strati con riserva: — « Inquadramento nei ruoli transitori, a ter- mini della legge regionale 12 maggio 1959, n. 19 » (dal n. 1006 al n. 1111).; — « Inquadramento nei ruoli transitori, a ter- mini della legge regionale 12 maggio 1959, numero 19» (dal numero 1112 al numero 1146); Resonoti, f. 330 ' (750)

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  • Resoconti Parlamentari

    IV L egislatura

    — 2439 — Assemblea Regionale Siciliana

    CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    CIL S E D U T A

    ME R COL E DÌ 16 N O V E M B R E 1960—----------- —ooo----------------

    Presidenza del Presidente STAGNO d'ALCONTRES

    indi

    del Vice Presidente COLAJANNI

    I N D I C E

    Decreti e mandati registrati con riserva

    Pag.ALLEGATORisposte scritte ad interrogazioni:

    2439 Risposta del Presidente della Regione aH’inter- rogazione n. 364 dell'onorevole Grammatico .

    Disegno di legge: « Stato di previsione dell’entrata é della spesa della Regione siciliana, per l’anno finanziario dal 1° luglio 1960 al 30 giugno 1961 » (280) (Seguito della discussione) :

    PRESIDENTE . . . . . . . 2449,2456RUSSO MICHELE, Presidente della Giunta del

    bilancio . . . . . . . . . 2450

    Risposta del Presidente della Regione all’iutel'erogazione n. 381 dell'onorevole Messana .

    Risposta del Presidente della Regione all’interrogazione n. 409 dell’onorevole Corallo .

    Risposta dell'Assessore delegato al turismo, allo spettacolo ed allo sport all’interrogazione n. 426 dell’onorevole Crescimanno . .

    2458

    2458

    2459

    2459

    Interpellanze(Annunzio) . . . . . . . 2440(Per la discussione) :

    TUCCARI .................................................................. ' 2442P R E S I D E N T E ......................................................... 2443TRIMARCHI, Assessore alU amministrazione civile

    ed alla solidarietà sociale . . . . 2443

    Interrogazioni . . . . . . .

    (Annunzio) . .. . . ; . .(Risposte s c r i t t e ) ................................................. 2440(Svolgimento) :

    PRESIDENTE . . 2442, 2443, 2444, 2445, 2446. 2447, 2448, 2449BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla

    cooperazione ed alla previdenza sociale . .2443,2444,24452446, 2447, 2448

    m a r r a r o . . . . . . . . . 2445TUCCARI PINDONE *di n a p o l i JACONO *

    2446 2446, 2448

    2447 2447

    Mozioni

    (Per la data di discussione) ;p r e sid e n t e . . . . . . . . 2440,2441,2442MAJORANA. Presidente della Regione . . 2441,2442MlLAZZO . . . . . . . . 2442

    (Per una. precisazione sulla data di presentazione):

    GRIMALDI . . . . . . . 2443p r e s i d e n t e ................................................. ;. 2443

    La seduta è aperta alle ore 18,05.

    TUCCARI, segretario, da lettura, del processo nerbale dellat seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

    Decreti e mandati registrati con riserva dallaCorte dei conti.

    PRESIDENTE. Comunico che sono pervenuti dalla Corte dei conti in, data 12 novembre I960, i seguenti decreti e mandati registrati con riserva:

    — « Inquadramento nei ruoli transitori, a termini della legge regionale 12 maggio 1959, n. 19 » (dal n. 1006 al n. 1111).;

    — « Inquadramento nei ruoli transitori, a termini della legge regionale 12 maggio 1959, numero 19» (dal numero 1112 al numero 1146);

    Resonoti, f . 330 ' (750)

  • Resoconti Parlamentari — 2440 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV L egislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    — « Approvazione dei progetti per l’esecuzione dei lavori di costruzione di alloggi popolari in vari comuni della Sicilia» (dal numero 1147 al numero 1153).

    Eisposte scritte ad interrogazioni.

    PRESIDENTE. Comunico, che sono pervenute da parte del Governo le risposte scritte alle seguenti interrogazioni:— numero 364 dell’onorevole Grammatico al

    Presidente della Regione;— numero 381 dell’onorevole Messana al Pre

    sidente della Regione;— numero 409 dell’onorevole Corallo al Pre

    sidente della Regione;— numero 426 dell’onorevole Crescimanno al

    l ’Assessore delegato al turismo allo spettacolo ed allo sport.

    Avverto che esse saranno pubblicate in allegato al resoconto della seduta odierna.

    Annunzio di interrogazione.

    PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura dell’interrogazione pervenuta alla Presidenza.

    TUCCARI, segretario:

    « Al Presidente della Regione, all’Assessore all’industria,- commercio e demanio, per sapere se risponda al vero la notizia riportata dalla stampa di iniziative tendenti a sostituire anticipatamente, per un semplice atto di discriminazione politica, l’attuale presidente della Fondazione « Gatto » di Caltanissetta con un noto attivista della Democrazia cristiana del tutto estraneo ai problemi della istruzione. » (445) (Gli interroganti chiedono la risposta scritta)

    M acaluso - C ortese.

    Annunzio di interpellanza.

    PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura dell’interpellanza pervenuta alla Presidenza.

    TUCCARI, segretario:

    «A l Presidente della Regione, all’Assessore all'Amministrazione civile e solidarietà sociale, per conoscere i criteri che hanno suggerito la designazione dell’avvocato Francesco Quattrocchi a Vice Presidente della Commissione provinciale di controllo di Messina, recentemente ricostituita.

    L ’interrogante, in particolare, desidera sapere se fra i titoli che hanno consigliato la riconferma e la promozione dell’avvocato Quattrocchi sta quanto è denunziato nella relazione riservata inviata dal Presidente della C.P.C. di Messiina all’Assessore competente in data 1° febbraio 1960, e cioè l ’avere il Quattrocchi percepito illecitamente compensi e trasferte figurando contemporaneamente presente alle sedute delle Commissioni d’esame che si tenevano presso tre diversi Comuni ed alle riunioni della stessa C.P.C..

    L ’interrogante chiede, infine, di conoscere, in relazione alle ripetute denunzie su tali scandalosi episodi sollevati in Assemblea e sulla stampa, quali elementi abbiano indotto l’Assessore competente ad omettere una doverosa denunzia all’autorità giudiziaria nei confronti dell’avvocato Quattrocchi e ad avallare, con il recente provvedimento, uno dei più clamorosi casi di indegnità e di malcostume politico.» (161)

    T u c c a r i.s

    PRESIDENTE. Avverto che trascorsi tre giorni dall’odierno annunzio senza che il Governo abbia dichiarato che respinge l ’interpellanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarla, l ’interpellanza stessa sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta a1, suo turno.

    Per la data di discussione di mozioni.

    PRESIDENTE. Si passa alla lettera B) dell’ordine del giorno: lettura delle mozioni numero 48 e numero 49, ai sensi e per gli effetti degli articoli 73, lettera D) e 143 del Regolamento interno dell’Assemblea. Invito il deputato segretario a dare lettura della mozione numero 48.

  • Assemblea Regionale SicilianaResoconti Parlamentari — 2441 —

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    TL'CCARI, segretario:

    « L ’Assemblea regionale siciliana,

    considerato che il Commissario dello Stato, in data 3 agosto 1960, ha impugnato la legge, approvata dall’Assemblea nella seduta del 27 luglio 1960, relativa a « miglioramento dell’assistenza ed integrazione indennità di malattia ai salariati e braccianti agricoli e loro familiari » ;

    considerato che, essendo trascorsi i termini previsti dall’articolo 29 dello Stauto siciliano, la legge è da considerarsi promulgata e conseguentemente pubblicata nella Gazzetta Uf~ fidale della Regione;

    appreso che il Governo della Regione ha recentemente proceduto alla pubblicazione di altre leggi impugnate dal Commssario dello Stato, operando così una evidente discriminazione nei confronti della numerosa categoria bracciantile ;

    considerato che la mancata pubblicazione della legge costituisce una grave violazióne dello Statuto e una manifesta volontà di avversione alla legge;

    considerato che i motivi dell’impugnativa sono da ritenersi privi di ogni contenuto giuridico;

    attesa l ’aspettativa dei lavoratori, i quali nella legge avevano ravvisato lo strumento attraverso il quale gli Organi regionali intendevano concretamente intervenire per attenuare lo stato di disagio in cui essi lavoratori versano;

    impegna il Governo

    a pubblicare la legge impugnata, rendendo cosi giustizia alla classe bracciantile siciliana. » (48)

    G r im a l d i - A vola - C angi ai,o s i - L a L oggia - C eli - R ubino R affaello .

    PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, a me sembra che la mozione debba considerarsi superata dai fatti. Infatti, è stata convocata la Assemblea in sessione straordinaria e in tale sessione è stata modificata la parte finanziaria della legge in precedenza approvata dal

    l’Assemblea ed il nuovo testo è stato, poi, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione.

    La mozione, pertanto, non ha più ragione di essere e può considerarsi superata.

    MAJORANA, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    MAJORANA, Presidente della Regione. Onorevole Presidente, concordo pienamente con quanto la Signoria vostra onorevole ha osservato. La legge è stata già pubblicata da diverso tempo e conseguentemente la mozione è inammissibile, perchè non si può impegnare il Governo a compiere un atto che ha già compiuto.

    PRESIDENTE. I presentatori della mozione sono assenti. Non sorgendo osservazioni, la mozione numero 48, sì considera ritirata.

    Invito il deputato segretario a dare letuura della mozione numero 49.

    TUCCARI, segretario:

    « L ’Assemblea regionale siciliana,

    considerato che il decreto legislativo del Presidente della Regione 29 ottobre 1955, numero 6, sul nuovo ordinamento amministrativo della Regione siciliana è tuttora inattuato per quanto riguarda la costituzione democratica delle amministrazioni provinciali;

    considerato che la legge 7 febbraio 1957, numero 16, sulla elezione dei Consigli delle province siciliane non è stata ancora applicata;

    ritenuto che in Sicilia, a differenza del resto d’Italia la responsabilità delle amministrazioni provinciali è tuttora sottratta ai consigli democraticamente eletti;

    considerato che, sul restante territorio nazionale le prossime consultazioni elettorali del 6 novembre provvederanno anche al rinnovo dei Consigli provinciali

    impegna il Governo

    a provvedere improrogabilmente entro il 31 gennaio 1961 alla elezione dei Consigli delle

  • Resoconti Parlamentari — 2442 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    province siciliane affihehè dopo le elezioni comunali sia possibile restituire le province a normali e democratiche amministrazioni.» (49)

    M ilazzo - F ranchina - V arvauo - R omano B attaglia - D en tin i - T u ccari - C orrao - Carnazza - C ortese - G er m a n a G ioacchino - R enda - S ignorino .

    PRESIDENTE. A termini dell’articolo 143 del regolamento, dopo la lettura della mozione, l'Assemblea udito il Governo, il proponente e non più di due deputati, determina il giorno in cui dovrà essere discussa. Il tempo concesso agli oratori non può eccedere i 10 minuti. Ha facoltà di parlare l ’onorevole Presidente del1 a Regione.

    MAJORANA, Presidente della Regione. Onorevole Presidente, dichiaro d’essere pronto a discutere la mozione nella seduta di mercoledì prossimo.

    PRESIDENTE. I proponenti sono d’accordo? Ha facoltà di'parlare il primo 'firmatario, onorevole Milazzo.

    MILAZZO. Onorevole Presidente, mi pare che ieri sera si fosse stabilito di discutere la mozione stasera. Vorrei, quindi, pregare il Presidente della Regione di anticipare la discussione, data l’urgenza della materia che forma oggetto della mozione.

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente della R ipone per dichiarare se è in condizione di anticipare la discussione della mozióne.

    MAJORANA, Presidente della Regione. Onorevole Presidente, prima di discutere la mozione, ho bisogno di convocare la Giunta di governo ed a ciò provvederò nella giornata di domani, giovedì. In conseguenza mi dichiaro pronto a discutere la mozione numero 49 nella seduta di venerdì mattina.

    PRESIDENTE. I presentatori della mozione concordano?

    MILAZZO'. Sì.

    PRESIDENTE. Pongo ai voti la proposta del Governo, accettata dai presentatori, di di-, scutere la mozione numero 49 nella seduta di venerdì mattina 18 novembre. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E! approvata)

    Svolgimento di interrogazioni.

    PRESIDENTE. Si passa alla lettera C) dell ’ordine del giorno: svolgimento di interrogazioni, relative alle rubriche : « Lavoro, cooperazione e previdenza sociale », e « Pubblica istruzione ». Gli Assessori interessati sono temporaneamente assenti dall’Aula, ma hanno fatto sapere che stanno per arrivare. Sospendo, pertanto, brevemente la seduta.

    (La seduta, sospesa alle ore 18,20, è ripresaalle ore 18,35).

    PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

    Per la discussione urgente di una interpellanza,

    TUCCARI. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Su che cosa onorevole Tuccari?'

    TUCCARI. Onorevole Presidente, devo formulare una richiesta, che avrebbe dovuto essere fatta in .sede di comunicazioni; ma ne sono stato impedito dal fatto che ero impegnato quale segretario della Presidenza. In considerazione di tale impedimento, la prego di consentirmi di parlare ora.

    PRESIDENTE. Concedo la parola in linea del tutto eccezionale all’onorevole Tuccari in considerazione del fatto che è stato impegnato quale segretario.

    TUCCARI. Onorevole Presidente, è stata data comunicazione della mia interpellanza numero 161 indirizzata al Presidente della Regione ed all’Assessore all’amministrazione civile ed alla solidarietà sociale, per conoscere i criteri che hanno suggerito la designazione dell’avvocato Francesco Quattrocchi a Vice Presidente della Commissione provinciale

  • jResoconti Parlamentari — 2443 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    di controllo di Messina. Data l’estrema delicatezza, anche sotto il profilo penale, dell’interpellanza e dei fatti ivi citati, chiedo alla Assessore competente di volere consentire il rapido svolgimento dell’interpellanza stessa.

    PRESIDENTE. A termine dell’articolo 137, del Regolamento interno, il Governo può consentire che l ’interpellanza sia svolta subito o nella seduta successiva. In caso diverso, e non più tardi della seduta successiva a quella in cui ne fu dato annunzio dal Presidente, dichiara se e quando intenda rispondere.

    Ha facoltà di parlare l ’Assessore all’ammi- nistrazione civile ed alla solidarietà sociale, onorevole Trimarchi.

    TRIMARCHI, Assessore alVamministrazione civile ed alla, solidarietà sociale. Onorevole Presidente, in relazione alla richiesta formulata dall’onorevole Tuccari non ho.nulla in contrario che alla interpellanza si dia corso sollecito. Data la delicatezza delle questioni che l ’esame della mozione involge, ho pregato poco fa l’onorevle Tuccari di volermi consentire una settimana di tempo per potere condurre le indagini necessarie onde la mia risposta sia circostanziata e precisa.

    PRESIDENTE. Ed allora ella, onorevole Assessore, a norma di regolamento, nella seduta successiva a quella in cui è stato dato annunzio, dichiarerà quando intende rispondere.

    TRIMARCHI, Asessore all’Amministrazione civile ed alla solidarietà sociale. Onorevole Presidente, mi occorre almeno una settimana di tempo per le indagini; e lo svolgimento, quindi, potrebbe aver luogo il lunedì successivo. Siamo al 16 novembre e, calcolata la settimana di tempo necessaria per condurre le indagini, lo svolgimento potrà fissarsi per lunedì 28 novembre.

    TUCCARI. Sta bene.

    ; PRESIDENTE. Rimane, allora, stabilito che l’interpellanza numero 161 sarà svolta nella seduta dì lunedì 28 novembre.

    Per una precisazione sulla data di presentazione della mozione numero 48.

    GRIMALDI. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Su che cosa onorevole Grimaldi?

    GRIMALDI. Per un chiarimento, se me lo consente.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    GRIMALDI. Ho appreso che, in mia assenza, è stata data lettura della mozione numero 48, da me ed altri deputati presentata, riguardante la pubblicazione della legge recante il titolo: « Miglioramento dell’assistenza ed integrazione indennità di malattia ai salariati e braccianti agricoli e loro familiari ».

    PRESIDENTE. E’ stato già deciso in merito dal'.’Assemblea.

    GRIMALDI. Vorrei pregarla soltanto perchè sia apportata una variazione in ordine alla data di presentazione della mozione; leggendo, infatti, l’ordine del giorno della presente seduta si ha la sensazione che la mozione sia stata presentata il 15 novembre 1960.

    PRESIDENTE. Non è stata presentata, ma annunziata, il 15 novembre 1960, prima seduta utile della sessione ordinaria, dopo la presentazione.

    GRIMALDI. Ho capito.

    Svolgimento di interrogazioni.

    PRESIDENTE. Si passa allo svolgimelo di interrogazioni riguardanti la rubrica : Lavoro, coopcrazione e previdenza sociale.

    Interrogazione numero 147 dell’onorevole Grammatico .avente per oggetto: Situazione della Cooperativa pescatori « Trasmazaro » di Mazzara del Vallo.

    BARONE, Assessore al lavoro, alla coopcrazione ed alila previdenza sociale. Onorevole Presidente, non ho ancora notize dalla Prefettura di Trapani e pertanto prego la Signoria

  • Resoconti Parlamentari 2444 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV L egislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    vostra onorevole di rinviare lo svolgimento dell’interrogazione.

    PRESIDENTE. Nell’assenza dell’onorevole interrogante e su richiesta dell’Assessore, onorevole Barone, lo svolgimento dell’interrogazione numero 147 è riviato.

    Si passa all’interrogazione numenb 200, dell’onorevole Grammatico, avente per oggetto: Garanzia della aliquota dei posti di assunzione spettante ai profughi. Poiché l’onorevole Grammatico è assente dall’Aula, dichiaro decaduta l’interrogazione numero 200.

    Si passa allo svolgimento dell’interrogazione numero 286, degli onorevoli Marraro, Rin- done e Di Bella, « per sapere se siano state accertate responsabilità — e a carico di chi — nel tragico incidente che il 23 maggio ha portato alla morte degli operai Alfio Marguglia e Salvatore Asaro, addetti alla funivia dello Etna. Gli interroganti chiedono, ancora, di sapere quali misure intendano adottare, in via amministrativa, nei confronti dell’impresa costruttrice e se b Governo regionale intende venire incontro, con tangibile manifestazione di solidarietà, alle famiglie dei due operai periti».

    Ha facoltà di parlare l’Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale, onorevole Barone, per rispondere a questa interrogazione.

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ecl alla previdenza sociale. Signor Presidente, appena avuta notizia del doloroso incidente avvenuto il 23 maggio scorso nella funivia dell’Etna e che cagionò la morte degli operai Alfio Mazzaglia e Salvatore Asaro, non è mancato il pronto interessamento dell’Assessorato del lavoro per i doverosi accertamenti sulle cause e sulle responsabilità del grave sinistro. Prontamente interpellati gli organi e gli uffici competenti per materia, mi è stato possibile accertare — specie attraverso la collaborazione della Sezione staccata dell’Ispettorato compartimentale della motorizzazione civile dei trasporti in concessione di Catania e degli Assessorati regionali dei trasporti e del turismo — le cause e le circostanze del luttuoso incidente, che ha tanto impressionato i lavoratori e la popolazione della zona.

    Verso le ore 9,50 di lunedì 23 maggio 1960, nella gabina numero 3 della funivia dell’Etna

    in movimento dalla stazione superiore a quella inferiore si trovavano gli operai Salvatore Asaro e Alfio Mazzaglia per l’espletamento delle abituali mansioni attinenti alla manutenzione della stessa funivia. Improvvisamente, in prossimità del pilastro numero 8, nella detta gabina numero 3, per cause ancora ignote, si verificava la rottura del perno posteriore del bilanciere, causando lo sbandamento della vettura e la conseguente immediata caduta della stessa con i due operai già sulla via del ritorno dopo avere effettuato la consueta verifica e manutenzione della linea. I due operai sbalzati fuori dalla gabina cadevano esanimi nel sottostante suolo, e prontamente soccorsi, Alfio Asaro decedeva nel momento in cui veniva adagiato sull’autoambulanza accorsa e Salvatore Mazzaglia decedeva il giorno appresso all’ospedale Garibaldi di Catania, nonostante le amorevoli cure prodigategli dai sanitari.

    Lo stesso giorno della sciagura si portarono sul posto il Pretore, assistito dal medico legale e il successivo giorno 24 il Sostituto procuratore della Repubblica, assistito dal perito legale. Fu iniziata, quindi, immediata inchiesta giudiziaria sulle cause e circostanze del sinistro e per l’accertamento delle eventuali responsabilità. In dipendenza di tale inchiesta giudiziaria, tuttora in corso, non è possibile adottare alcun provvedimento a carico della società esercente la funivia o a carico di terzi, anche perchè si presume che l’autorità giudiziaria tenda ad effettuare gli accertamenti di carattere tecnico a mezzo di prove ed esami presso istituti scientifici adeguatamente attrezzati.

    Da parte mia desidero comunque assicurare gli onorevoli interroganti che non mancherò di seguire e sollecitare con tutto il dovuto interesse e rigore l ’ultimazione della inchiesta per l’acclaramento delle responsabilità e per i conseguenti provvedimenti rientranti nella competenza dell’Assessorato cui sono preposto, onde garentire e tutelare la serenità di lavoro e la integrità fisica dei lavoratori.

    Posso aggiungere, intanto, che sono in corso di espletamento presso l’Assessorato del lavoro le pratiche per l’erogazione di un congruo sussidio straordinario alle famiglie degli operai deceduti.

  • Resoconti farlamentan — 2445 — Assembleo Regionale Siciliana

    IV Legislatura - CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole Marraro per dichiarare se è soddisfatto della risposta dell’onorevole Assessore.

    MARRARO. Onorevole Presidente, la risposta dell’onorevole Assessore l ’avevo già sentito alcuni mesi addietro.

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla l cooperazione ed alla previdenza sociale. Non

    era questa.

    MARRARO. Ora è più completa. Per qua'n- j to riguarda l’inchiesta giudiziaria convengo - che sia opportuno che vengano seguite le vie

    normali anche perchè, per altro verso, ho sollecitato i1, rapido espletamento della inchiesta. Non resto, tuttavia, soddisfatto per due aspetti della risposta.

    1 Anzitutto, la genericità dell’affermazione che i l'Assessorato prenderà le sue determinazioni ì in materia. Non so quali siano esattamente. Si \ tratta di assicurare in Sicilia, e particolarmen- ! te in questa zona dell’Etna, la vita degli operai

    e delle persone che si servono della funivìa; sciagure ed incidenti si sono ripetuti tre o quattro volte. Quindi, è proprio in causa la inadempienza degli uffici regionali in materia direttamente interessati: l ’Assessorato al lavoro, e quello al turismo. Sono responsabilità molto gravi onorevole Assessore; e fermarsi, quindi, alla genericità di una affermazione che « si provvedere secondo le competenze » equivale a voler lasciare il tempo che si trova. Questa è la verità delle cose.

    Per quanto riguarda l’altra parte della interrogazione, vorrei ricordarle, onorevole Assessore che sei mesi addietro, ella mi ha assicurato che avrebbe inviato immediatamente un contributo alle famiglie. Al riguardo io le ho fatto assumere impegno con una dichiarazione ufficiale e verbalizzata appunto perchè temevo che l’impegno non sarebbe stato adempiuto. La verità delle cose è che, dopo sei mesi, ancora questo impegno non è stato affatto adempiuto.

    ROMANO BATTAGLIA. Le somme servirono a che cosa? Per fini elettoralistici?

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed ella previdenza sociale. Ella è abituato a questo stile. Il ritardo è dovuto soltanto al fatto che le informazioni non

    sono ancora pervenute. (Commenti dell’onorevole Messami)

    PRESIDENTE. Onorevole Messana. non interrompa.

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed. aUa ■previdenza sociale. Facciamo un’inchiesta.

    ROMANO BATTAGLIA. La chiederemo.

    PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, le interruzioni non sono ammesse. Continui, onorevole Marraro.

    MARRARO. Se le prefetture adempiono ad altri obblighi, qual è quello di favorire i candidati della Democrazia cristiana in, periodo elettorale (cosa che a me interessa, ma da un altro verso, in altri momenti) qui adesso mi imnoria rilevare, onorevole Barone, che ella sostanzialmente è venuta meno acì un impegno che ha assunto nei confronti dell’Assemblea. Le informazioni, infatti, possono essere richieste, sollecitate ed assunte molto rapidamente, e non si tratta soltanto del problema dell’erogazione in sè delle 50mila lire alle famiglie. cosa anche questa importante, data la condizione di quelle famiglie operaie, ma di una testimonianza di solidarietà verso le famiglie colpite dalla sciagura.

    Quindi, per questo verso, non solo mi dichiaro insoddisfatto, ma protesto per una inadempienza che è di ordine morale, oltre che di ordine politico.

    PRESIDENTE. Si nassa all’interrogazione numero 238 dell’onorevole Martinez. Po;chè l’onorevole interrogante non è in Aula, dichiaro decaduta la detta interrogazione.

    LA PORTA. Non c’è in Aula neanche l’Assessore delegato al turismo, cui l'interrogazione è rivolta.

    PRESIDENTE. Non ha importanza, poiché, nella specie è l’Assessore al lavoro che deve rispondere. L ’interrogazione riguarda il sinistro sulla funivia dell’Etna e concerne la stessa materia d eT.l ’ i n t. er roga zi o ne numero 286'.

    Si passa all’Interrogazione numero 306 del

  • Resoconti Parlamentari — 2446 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    l'onorevole Tuccari, riguardante gli operai della Ditta Cassaro di Messina.

    TUCCARI. E’ superata.

    PRESIDENTE. Ne prendo atto.

    PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento dell’interrogazione numero 325 degli onorevoli Rindone, Di Bella e Martinez all’Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale, « per sapere :

    1) se è a conoscenza dello sciopero in corso nella azienda SICLEA di Catania, e del fatto che tale sciopero è stato provocato dall’ostinato rifiuto della parte padronale ad attuare il contratto nazionale di lavoro e a rispettare le leggi sociali; nonché dal licenziamento di rappresaglia attuato contro i componenti del comitato sindacale di fabbrica;

    2) quali misure intende adottare per una tempestiva composizione della vertenza, tenuto conto che l’azienda SICLEA ha goduto di finanziamenti I.R.F.I.S. e di tutte le altre provvidenze regionali sulla industrializzazione. »

    Ha facoltà di parlare l’Assessore, onorevole Barone, per rispondere a questa interrogazione.

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed. alla previdenza sociale. Signor Presidente, in relazione alla interrogazione numero 325, presentata dagli onorevoli Rindone ed altri, comunico che la questione è stata seguita con particolare attenzione da parte del mio Assessorato, il quale si è tenuto costantemente in contatto con l’ufficio provinciale del lavoro di Catania durante le fasi della vertenza nell’azienda SICLEA. Infatti, il predetto Ufficio per ben due volte convocò le parti interessate, ma a quelle riunioni non parteciparono gli industriali. Anche la Prefettura di Catania fu investita della vertenza, che poteva già considerarsi sul piano della risoluzione, allorché si verificarono, durante lo sciopero, atti di sabotaggio e gravi infrazioni da parte di alcuni lavora- ri, che, in conseguenza di ciò, sono stati denunciati alPAutorità giudiziaria.

    Fallite le trattative in sede provinciale, l ’Assessorato tentò la conciliazione della vertenza, convocando le parti, ma il tentativo non produsse gli effetti sperati. Pertanto la

    controversia, in osservanza alle norme della legge sul lavoro, è stata deferita allTspetto- rato del lavoro competente per territorio. Si ha, comunque, motivo di ritenere che il problema sia stato posto su un piano di risoluzione, in quanto nessun nuovo elemento è stato successivamente prospettato.

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’ono- l'evole Rindone per dichiarare se si ritiene soddisfatto della risposta.

    RINDONE. Onorevole Presidente, dichiaro subito che non sono soddisfatto della risposta data dall’onorevole Assessore a questa interrogazione. L ’onorevole Assessore, tra l’altro, non credo sappia esattamente — dalla risposta almeno non traspare — quali sviluppi ab- j bia avuto la vertenza.

    Nell’azienda SICLEA la vertenza non è affatto chiusa, anzi in atto è in corso una vertenza giudiziaria, non per la denuncia in sede penale di pretesi atti di sabotaggio che sarebbero stati compiuti da parte degli operai— onorevole Assessore, lei dovrebbe saperlo— ma per atti di sopraffazione, di rappresaglia attuati dall’Azienda, che è arrivata al punto [ dì licenziare 47 operai dal proprio stabilimen- [. to, il che significa qualcosa come il quaranta - quarantadue per cento degli operai effettivamente impiegati, nel tentativo e col propositodi stroncare una azione sindacale legale che era in corso, dopo uno sciopero che durava da parecchie settimane.

    L ’onorevole Assessore, peraltro, era stato informato deU’inadempienza della SICILEA al rispetto delle leggi sociali e di precisi obblighi derivanti dalle provvidenze regionali f sulla industrializzazione. L ’Azienda ha go- I duto di finanziamenti I.R.F.I.S. ed aveva il [. dovere di adempiere ai previsti obblighi che vanno dal rispetto dei contratti stipulati alla efficienza dei servizi igienici nell’interno dell ’azienda. Tutto questo non è stato fatto.

    Pertanto noi ci saremmo attesi dall’onorevole Assessore una risposta di altro tipo, anche perchè l ’Assessorato per il lavoro, nel caso in argomento, ha avuto modo di rendersi conto dell’atteggiamento della parte padronale, la quale non ha addirittura partecipato alle trattative che ebbero luogo in sede regionale.

    Noi ci saremmo aspettati in proposito che da parte dell’Assessore venisse una risposta

  • — 2447 — Asseviblea Regionale SicilianaResoconti Parlamentari

    IV Legislatura • CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    che contenesse, ad esempio, notizie sugli interventi esperiti dall’Assessore per revocare i finanziamenti I.R.F.I.S. concessi all’azienda, in conseguenza del mancato adempimento agli obblighi previsti e stabiliti dalla legge; ma questi interventi non ci sono stati. Da parte dell’Assessorato, invece, è stata avvalorata la tesi sui presunti atti di sabotaggio che sarebbero stati attuati da parte dei lavoratori e che ha costituito il comodo pretesto addotto dalla azienda nel tentativo di spiegare o giustificare gli atti di rappresaglia attuati dall’azienda stessa col licenziamento dei dipendenti.

    Tutto ciò sta ad indicare una linea di condotta, un orientamento molto grave dell’Assessorato per il lavoro, che dovrebbe essere il più sensìbile nei confronti degli interessi e dei diritti dei lavoratori, e che è in contrasto con i precisi impegni assunti dal Governo in Assemblea, come quello assunto a seguito dell’approvazione della mozione relativa alla perequazione salariale e alle iniziative che avrebbe dovuto prendere a questo proposito. Ci troviamo di fronte ad atteggiamenti dello Assessore al lavoro e' del Governo che sono assolutamente in contrasto con le decisioni espresse dall’Assemblea e che portano in que- st’Aula e sostengono non la tesi del Governo, ma, sic et simpliciter, la tesi del patronato.

    Per questi motivi dichiaro di trasformare la mia interrogazione in interpellanza, perchè su questo argomento, con l ’apporto di elementi più immediati di prova, intendiamo allargare in termini più rigorosi e precisi il dibattito.

    PRESIDENTE. Segue l ’interrogazione numero 344 dell’onorevole Di Napoli all’Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale, all’oggetto « Cantiere di lavoro ministeriale di Graniti ».

    DI NAPOLI. E’ superata con soddisfazione dell'interrogante.

    ria (Ragusa), piccolo centro la cui economia poggia esclusivamente sulla pesca;

    b) quali motivi hanno impedito il finanziamento del progetto di cantiere per la sistemazione di strade dell’abitato di Scoglitti, presentato, da oltre dieci mesi, dal Comune di Vittoria;

    c ) se, in considerazione della numerosa disoccupazione esistente a Scoglitti, intende procedere, con sollecitudine, all’istituzione del richiesto cantiere di lavoro. »

    Ha facoltà di parlare l’onorevole Assessore per rispondere a questa interrogazione.

    BA.RONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazìone ed alla previdenza sociale. Onorevole Presidente, la interrogazione numero 335, presentata dagli onorevoli Jacono e Nicastro, relativa alla disoccupazione esistente a Scoglitti, frazione di Vittoria, è pervenuta a questo Assessorato il 22 giugno 1960. cioè allo scadere dell’esercizio finanziario. La approvazione dell’esercizio provvisorio, scaduto il 31 ottobre 1960, avrebbe dovuto comportare la istituzione di alcuni cantieri di lavoro, fra i quali era da annoverare quello presentato per Scoglitti dal comune di Vittoria. Senonchè, la improrogabile attuazione del disposto della legge regionale 15 dicembre 1959, numero 30 (modificativa della precedente legge 18 marzo 1959, numero 7) determinò attraverso le integrazioni in esso previste, lo assorbimento di gran parte delle disponibilità dei quattro dodicesimi dell’esercizio 1960-61. Assicuro comunque gli onorevoli interroganti che il problema di Scoglitti è tenuto in particolare evidenza dagli uffici dell’Assessorato e mi riservo, appena possibile, di dare comunicazione dell’avvenuta istituzione del cantiere in parola.

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole Jacono per dichiarare se è soddisfatto o meno della risposta.

    PRESIDENTE. Si dà atto che Tinterrogazione numero 344 è superata.

    Si passa allo svolgimento deTinterrogazio- ne numero 335 degli onorevoli Jacono e Nica- sfi'o all’Assessore delegato al lavoro, alla coo- Perazione ed alla previdenza sociale, « per sapere:

    a) se è a conoscenza della grave disoccupazione che esiste a Scoglitti, frazione dì Vitto

    JACONO. Onorevole Presidente, non posso dichiararmi soddisfatto della risposta dell’Assessore per questo semplice motivo: il progetto riguardante la istituzione del cantiei'e di lavoro in Scoglitti, frazione marittima, dove si muore veramente, letteralmente di fame, fu presentato un anno fa ed è stato approvato dal Comitato tecnico e dall’Assessore. Io personalmente assieme al Sindaco di Vittoria,

    Resonoti, L 331, ( 750)

  • Resoconti Parlamentari — 2448 — Assemblea, Regionale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre I960

    sono stato almeno tre o quattro volte dall’Assessore ed ho avuto sempre assicurato il finanziamento di questo cantiere, che finora non è stato finanziato. Le scuse addotte dall’Assessorato sono per lo meno pretestuose per il semplice fatto che decine e decine di cantieri sono stati finanziati dopo la presentazione del progetto per Scoglitti; ora l ’Assessore si impegna formalmente, in questa sede, a finanziarlo non appena avrà la possibilità. Prego vivamente l ’Assessore perchè, questa volta, mantenga lo impegno di fronte a me, di fronte al Sindaco e di fronte ai cittadini di Scoglitti che muoiono di fame. Non sono le mie, le solite frasi fatte che si sentono nei parlamenti, nei comizi; a Scoglitti si muore dì fame ed il Presidente e l’Assessore sanno che nei paesi marittimi c’è veramente miseria senza fine, fame senza fine, per cui, ripeto, prego l’Assessore, qui in quest’Aula, di mantenere l’impegno, perchè altrimenti debbo pensare che la discriminazione si pratica anche nei riguardi degli affamati, dei morti di fame.

    BARONE, Assessore delegato ai lavoro, alla cooperazone ed alla previdenza sociale. Come si faceva prima quando Ceravate voi.

    JACONO. E le discriminazioni, invece, non si debbono fare, onorevole Assessore, altrimenti ci screditiamo di fronte all’opinione pubblica.

    A Scoglitti, dove noi non contavamo politicamente, per il suo atteggiamento siamo arrivati a conseguire il 59,9 per cento dei voti. Ecco quale servizio lei ha reso alla Democrazia cristiana: le ha fatto perdere tutti questi voti.

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale. Io amministro.

    JACONO. Io la prego di amministrare senza discriminazione.

    PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento dell’interrogazione numero 358 degli onorevoli Rindone, Di Bella, Marraro e Ovazza all ’Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale, « per sapere :

    1) se è a conoscenza delle gravi violazioni alle leggi sociali e ai contratti di lavoro, per

    petrate dalle aziende S.E.P.C.A., SICLEA, Siciliana-Zuccheri, di Catania, e delle illegali, massicce misure di intimidazione e di rappresaglia, messe in atto dalle aziende medesime contro i lavoratori, allo scopo di stroncare l’azione sindacale in corso;

    2) le ragioni per cui, nei confronti delle predette aziende e, più in particolare, della S.E.P.C.A. e della SICLEA, non sono state accertate e perseguite, per anni, le violazioni di legge, nonostante le insistenti denuncie dei lavoratori e dei sindacati;

    3) quali misure urgenti intenda adottare, per favorire una rapida, positiva conclusione delle dette controversie, e per provocare il provvedimento di revoca dei finanziamenti I.R.F.I.S. alle dette aziende, stabilito dalla legge sulla industrializzazione. »

    Ha facoltà di parlare l’Assessore, onorevole Barone, per rispondere a questa interrogazione.

    BARONE, Assessore delegato al lavoro, alla cooperazione ed alla previdenza sociale. In ordine alla interrogazione numero 358 desidero sottolineare che, in seguito all’intervento dell’Assessorato presso l’Ispettorato del lavoro di Catania, è emerso che l ’unica organizzazione sindacale che ha segnalato irregolarità in materia di collocamento è stata la C.I.S.L. di Beipasso, mentre la C.G.I.L. non ha presentato nessuna segnalazione in proposito.

    Dalla ispezione effettuata dall’Ispettorato presso gli stabilimenti è risultato che la assunzione dei lavoratori è avvenuta attraverso gli uffici di collocamento anche per il rilascio di alcuni nullaosta che erano ancora in corso di emanazione. Ciò è risultato da un minuzioso esame dei libri regolamentari presentati da parte dell’azienda. Assicuro comunque gli onorevoli interroganti che, entro i limiti della competenza dell’Assessorato nei confronti degli organi periferici, non si mancherà di intervenire ogni qual volta le circostanze lo richiederanno.

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole Rindone per dichiarare se è soddisfatto o meno della risposta.

    RINDONE. Onorevole Presidente, implicitamente ho già replicato a questa interrogazione, in quanto quello che ho precedente-

  • Resoconti Parlamentari 2449 Assemblea Regionale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    mente detto a proposito dell’azienda SICLEA può per analogia essere esteso anche alle altre aziende di cui tratta la presente interrogazione.

    La risposta dell’onorevole Assessore però è di una lapidarietà eccessiva che dimostra, in verità, l’assoluto disinteresse per problemi che pure dovrebbero attirare la sua attenzione. Abbiamo registrato violazioni estrema- mente gravi perpetrate da alcune aziende di Catania ed abbiamo indicato questo tipo di aziende per mettere in luce un problema che riveste aspetti di carattere generale. Abbiamo citato in particolare la Siciliana Zuccheri e la S. E. P. C. A. ( tra l’altro di proprietà del Presidente dell’Associazione industriali di Catania). In queste aziende avvengono violazioni gravissime. La S.E.P.C.A. ad esempio, non è in regola con il pagamento dei contributi sociali. Non si tratta solo del modo con cui procede alle assunzioni, sistema che l’onorevole Assessore'conosce benissimo; qui si tratta di gravi violazioni delle leggi sociali anche per quanto riguarda le contribuzioni che da parte delle aziende debbono essere pagate in favore dei lavoratori. Queste inadempienze sono state denunziate ripetutamente dagli stessi lavoratori all'Ispettorato del lavoro, però finora non c’è stato alcun serio intervento in quanto ci sono state pressioni che hanno impedito allo Ispettorato anche interventi di questo genere.

    Siamo a conoscenza delle illegali massicce misure di rappresaglia messe in atto da queste aziende nei confronti dei lavoratori, senza che da parte degli organi competenti dell’Assessorato per il lavoro, che avrebbe dovuto agire con una certa sollecitudine, siano stati adottati i provvedimenti che, di solito, si adottano in simili evenienze.

    Ascoltiamo, invece, una cosa inaudita : lo onorevole Assessore fa propria la tesi della parte padronale, che è la più gretta, quella che ha inventato gli atti di sabotaggio degli operai. L ’onorevole Assessore viene qui ad avvalorare una tesi' di questo genere! Va bene che ciò qualifica lei, onorevole Assessore, che non ha bisogno di alcuna qualificazione a questo proposito, ma qualifica tutto il Governo. Lei sa bene di rendersi portavoce di un pretesto, appositamente messo avanti dai padroni delle aziende di Catania nel tentativo di giustificare qualcosa che non può essere giustificata.

    Lei deve dirci se la S.E.P.C.A. ha pagato o meno i contributi sociali, regolarmente per cinque anni, per i propri dipendenti e, se a questo obbligo non adempiuto, quali provvedimenti lei o il suo Assessorato hanno preso; se ci sono o non queste denunzie all’Ispettorato del lavoro e chi ne ha bloccato il normale corso; a qual punto sono le relative indagini; quali collegamenti esistono tra determinati componenti del Governo — se vuole — e certi padroni dì Catania, fra ì quali il titolare della SICLEA, cui è consentito di spadroneggiare come vuole, di violare le leggi, di non applicare i contratti, di infischiarsene degl; obblighi derivanti dalla legge sulla industrializzazione senza che lei senta il dovere di provocare il provvedimento di revoca dei finanziamenti. Per questo motivo...

    MESSANA. Ha pagato! (Commenti)

    RINDONE. Non è estraneo all’interrogazione ciò.

    PRESIDENTE. Onorevole Messami, la prego di non interrompere.

    RINDONE. Per questi motivi, neU’esprime- re la mia protesta e la mia indignazione per questo modo di rispondere da parte dell’Assessore al lavoro, dichiaro che trasformerò in interpellanza la interrogazione.

    PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento dell’unica interrogazione riguardante la rubrica « Pubblica istruzione ».

    Poiché l’onorevole D-Antoni, firmatario della interrogazione numero 201, non è in Aula, ne rinviamo lo svolgimento ad altra seduta.

    Seguito della discussione del disegno di legge:

  • Resoconti Parlamentari — 2450 — Assemblea. Regionale Siciliana

    IV L egislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    della Giunta del bilancio di prendere posto al banco della Commissione.

    Ricordo che la discussione generale sul disegno di legge si è iniziata nella seduta del 28 luglio scorso, con la relazione dell’Assessore al bilancio, onorevole Lanza, e dei relatori di maggioranza e di minoranza, onorevoli Ni- castro e Celi.

    E’ iscritto a parlare l’onorevole Russo Michele. Ne ha facoltà. Onorevole Russo, ella parla a titolo personale o come Presidente della Giunta di bilancio?

    RUSSO MICHELE. Presidente della Giunta del bilancio. A titolo personale ed anche per illustrare i lavori della Giunta di bilancio e quindi a difesa dei lavori della Giunta...

    PRESIDENTE. Che io sappia, nessuno le ha fatto delle accuse, anzi le hanno fatto degli elogi per la rapidità con cui ha licenziato il bilancio e di ciò mi piace darne atto dal banco della Presidenza.

    RUSSO MICHELE. Presidente della Giunta del bilancio. ...e a chiarimento del significato delle variazioni che questa ha apportato al testo del disegno di legge presentato dal Governo. In effetti prendo la parola sulla discussione generale del bilancio, perchè questa. volta, accanto ai temi, diciamo, tradizionali, sono stati introdotti, in maniera concreta, dei temi nuovi, che, come tali, debbono essere oggetto di un ampio dibattito in questa Assemblea.

    Vi sono state anche in passato richieste e proposte generiche per una revisione sostanziale del nostro bilancio, ma la attenzione si è appuntata su un aspetto che rimane importante ma non è comprensivo certamente di tutte le esigenze che sono state prospettate nel corso di questi anni. Infatti la polemica, come era naturale, ha trovato facilità di espressione per i punti più dolenti del bilancio che riguardano le spese demagogiche, clientelar!,- meno produttivistiche, le spese assistenziali, di beneficenza nonché altre spese di facile erogazione ma di dubbia utilità al fine del raggiungimento degli scopi istituzionali della Regione. Però non c’è dubbio che il carattere particolare di queste voci ha un po’ richiamato l’attenzione della pubblica opinione, anche di quella po

    liticamente qualificata, al punto da fare ritenere che la riforma del bilancio debba consistere in una pulizia delle spese poco produttive, eliminate le quali il bilancio sarebbe portato alla più sana efficienza per il raggiungimento dei fini istituzionali della Regione.

    In effetti i termini della questione non sono così semplici. C’è stato un periodo in cui queste spese sono state particolarmente gonfiate, ma certamente, dì recente, nel corso dei due ultimi esercizi qualche cosa si è fatto per la riduzione di quelle spese che hanno dato luogo a rilievi un po’ da parte di tutti i settori. Però la eliminazione di queste voci o la loro riduzione non coglie ancora, come ho detto, il problema fondamentale relativa alla riforma sostanziale del nostro bilancio, ed è per questo che la Giunta, pur tenendo conto della estrema difficoltà cui andava incontro, ha voluto affrontare il problema nei suoi aspetti sostanziali.

    Certamente un problema di tal fatta, come è stato già rilevato, non può essere risolto se non con un’ampia convergenza di tutti i settori; esso non può essere bene e patrimonio di una parte soltanto; noi della minoranza non crediamo che le revisioni che abbiamo proposte in Giunta di bilancio possano essere attuate se non ci sarà su di esse una larga adesione, spassionata e spoliticizzata al massimo.

    Da questo punto di vista pareva che le cose fossero avviate bene in seguito alle dichiarazioni di un esponente qualificato della maggioranza governativa, l ’onorevole D’Angelo, tendenti ad una collaborazione di tutta l ’Assemblea ai fini di una riforma generale del bilancio. Queste dichiarazioni però venivano smentite prima della discussione in Giunta di bilancio dal documento presentato dal Governo, dalle vicende, note all’Assemblea, che hanno portato alla richiesta dell’ esercizio provvisorio, fatta nei termini del disegno di legge di bilancio così come era stato presentato, ed alla sua approvazione dopo che fu respinta la proposta di limitare le spese soltanto a quelle determinate in misura certa da leggi- Non mi soffermerò su questo aspetto della questione poiché esso ha avuto un suo corso ed una sua conclusione, che hanno portato all’approvazione dell’esercizio provvisorio in maniera conforme alla tradizione esistente al riguardo. L’ho ricordato per dire che l’esigenza di una riforma sostanziale del bilancio ha trovato eco anche da parte della minorali-

  • Resoconti Parlamentari — 2 4 5 1 ;w Assemblea. Regionale Siciliana

    L egislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    za in Commissione (maggioranza in Assemblea) con la presentazione da parte degli onorevoli Celi e La. Loggia di un ordine del giorno, del quale l ’onorevole Celi ha parlato nel suo intervento come relatore di minoranza.

    Per la verità debbo dire all’onorevole Celi che la Giunta di bilancio non ha bocciato, come egli afferma, l’ordine del giorno da lui presentato e col quale ha fatto propria l ’esigenza di riforma del bilancio; la Giunta del bilancio lo ha approvato con una sola modifica, che non riguarda il merito ma, possiamo dire, i tempi di attuazione.

    L’ordine del giorno dell’onorevole Celi diceva per l ’appunto: «La Giunta del bilancio, considerato come le spese di gestione della Regione siciliana, anche a causa di recenti provvedimenti legislativi, vadano continuamente dilatandosi; considerato come la destinazione dei fondi della Regione sia prevalentemente diretta verso interventi sostitutivi dello Stato e degli altri enti pubblici minori, e come per molti settori non siano state ancora individuate le linee di una spesa istituzionale propria della Regione; considerato che le leggi regionali già vigenti con impegni di spesa pluriennale abbiano ormai lasciato un residuo margine all’indirizzo direzionale di rispettiva competenza dell’Assemblea regionale siciliana e del Governo regionale, tant’è che si è reso necessario il ricorso a prestiti per il finanziamento dello stesso bilancio regionale; considerate la necessità e l’urgenza di una vasto e completo riesame di tutte le misure e criteri di spesa, nonché delle norme regolatrici la contabilità regionale; considerato che tale esame non può avere adeguato svolgimento nella attuale sessione della Giunta del bilancio, dati i termini di lavoro e le scadenze costituzionali e la funzione propria della Giunta del bilancio, passa all’ordine del giorno ed invita il Presidente dell’Assemblea a farsi interprete delle suddette constatazioni in unariunione dei Capi-gruppo che esamini....».Cioè dopo avere ammesso e sostenuto la validità di tutte le condizioni per la revisione integrale della impostazione del bilancio, se ne chiedeva il rinvio ad altro momento. Solo su questo punto la Giunta del bilancio ha modi- cato l’ordine del giorno; essa invece ha accettato tutte le premesse che erano state patrimonio della discussione che si era svolta precedentemente, ed ha ribadito l’opportunità che

    si procedesse subito a quello che era possibile fare.

    Prima di passare all’esame degli aspetti nuovi che abbiamo introdotto nella tematica di discussione dei problemi relativi al bilancio, vorrei ricordare brevemente quelli che sono i problemi, diciamo, più tradizionali, e non per questo meno vivi e drammatici, rimasti finora insoluti ed aggravatisi nel corso degli anni. Non ripeterò qui i dati che nella sua relazione, come sempre pregevole, l’onorevole Nicastro ha riportato nel riassumere i termini di questo dibattito; ma mi limiterò a riepilogare alcune delle principali questioni. Innanzitutto, per quanto riguarda le entrate non solo vi è il problema generale che riguarda il loro reperimento e il loro coordinamento in base a ciò che prevede la Costituzione, la legislazione dello Stato ed il nostro Statuto, ma vi è anche il problema della revisione dei rapporti con lo Stato, sia pure nella loro ancora provvisoria definizione, in ordine alla distinzione tra le entrate attribuite allo Stato in Sicilia e quelle attribuite alla Regione.

    Presidenza del Vice Presidente COLAJANNI

    La dinamica di sviluppo, differente nei due settori di competenza rispettiva, ha portato ad un aumento considerevole delle entrate dello Stato in Sicilia e ad una relativa stagnazione di quelle di competenza della Regione.

    Ora, questo aspetto è fondamentale, più di quanto forse non sia quello della definizione dei rapporti finanziari con lo Stato, in quanto il nostro potere primario e diretto sulla materia si eserciterebbe, in un certo senso, in un settore esausto se non intervenisse una revisione sostanziale sulla divisione dei campi di reciproca competenza. Questo, nel settore delle entrate, è certamente il tema più rilevante, il compito al quale il Governo regionale deve la maggiore attenzione.

    Vi è poi il problema ricorrente, e che si aggrava sempre più, della spesa della Cassa per il Mezzogiorno. La Cassa ha definito il suo programma quindicennale di spesa, ha provveduto ad una ripartizione delle sue disponibilità finanziarie per settori di intervento ma, nonostante le sollecitazioni che sono state rivolte al Governo, non è stato possibile conoscere quali sono gli interventi previsti nei va-

  • Resoconti Parlamentari ' — 2452 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    ri settori in Sicilia. Nulla quindi possiamo dire sulle quote assegnate alla Sicilia, ma sulla base dei dati attuali resta certamente valida la rivendicazione relativa all’ammontare di questi interventi nella Regione, ammontare che non ha mai corrisposto al rapporto fra la popolazione della Sicilia e la popolazione del Mezzogiorno (e anzi è molto al di sotto), e che per alcuni settori, come quello, per esempio, della riforma fondiaria, ha toccato punte bassissime. addirittura del sette per cento. Ma anche un’altra considerazione devo fare al riguardo e cioè che la conoscenza degli interventi settoriali e quantitativi renderebbe possibile una politica della spesa in Sicilia non interferente ma in relazione ed in stretta armonia con la spesa della Cassa 'per il Mezzogiorno..

    Per quanto riguarda l ’elaborazione di un piano di sviluppo economico sociale della Regione siciliana, tema che si dibatte ormai da tanti anni e che è strettamente collegato ai nuovi temi introdotti nella discussione del bilancio, siamo in alto mare. Nonostante gli studi del piano quinquennale ed altre iniziative di costituzione di comitati, siamo sempre ancora allo stadio di semplici accenni del problema.

    Una particolare attenzione merita il problema delle quote della spesa statale attribuite alla Sicilia. Vi è una tendenza alla diminuzione di queste quote che possono essere considerate perequativi della quota di pubblica spesa spettante alla Sicilia solo se sommate alle spese della Regione. In atto i fondi della Regione, della stessa Cassa per il Mezzogiorno, dell’articolo 38 anziché una funzione aggiuntiva alla spesa ordinaria dello Stato in Sicilia vengono ad avere una funzione sostitutiva. Anche questo è un problema annoso, cancrenoso direi, dei nostri rapporti con lo Stato, e senza una modifica sostanziale dei rapporti politici non vedo con quali prospettive possa essere investito.

    Vi sono poi i problemi degli interventi degli enti di Stato in Sicilia. Per quanto riguarda PE.N.I. essi sono stati avviati a soluzione con i previsti impianti di Gela attraverso sacrifici della Regione, a tutti noti, in ordine ai canoni degli idrocarburi e in ordine alla partecipazione finanziaria della So.Fi.S.; per quanto riguarda l’I.R.I. invece siamo del tutto carenti e molto lontani dalla percentuale spettante alla Sicilia sulla quota assegnata al

    Mezzogiorno in base ad una precisa norma di legge.

    Accanto a questi temi tradizionali, di cui senza dubbio l’Assemblea si occuperà nel corso del dibattito partitamente secondo la connessione con i singoli settori, la Giunta di bilancio questa volta ha introdotto dei temi nuovi. Ora desidero appunto soffermarmi sul significato di questi temi per controbattere certe interpretazioni che ne sono state date dall’onorevole Celi nel suo intervento; interpretazioni che intendono sviare la sostanza del dibattito che indubbiamente i predetti temi aprono.

    Le innovazioni riguardano innanzitutto la eliminazione e la riduzione delle spese previste sulla base di leggi dello Stato. Possibilmente, nella maggior parte dei casi, si tratta di spesa con una destinazione produttiva, positiva, per cui il taglio che è stato fatto nel nostro bilancio si presta a quella facile polemica, cui si è lasciato andare per l’appunto lo onorevole Celi quando ha parlato di spese occupazionali, produttivistiche che sarebbero state tagliate dalla Giunta di bilancio. Queste spese sono state tagliate non in base ad un esame di merito circa la loro validità produttivistica o occupazionale, ma in quanto meramente additive e sostitutive di spese cui deve provvedere lo Stato. Senza questa precisazione, senza questa distinzione naturalmente è facile fare una polemica demagogica sui tagli che sono stati apportati ad alcune spese nel bilancio, tagli che avrebbero dovuto essere superiori se l’Assemblea non avesse concesso l’esercizio provvisorio. Infatti la riduzione e le eliminazioni proposte si riferiscono soltanto ai due terzi delle spese che rappresentano un difetto della struttura del nostro bilancio, in quanto, venendo effettuate sulla base di leggi dello Stato attribuiscono alla Regione una funzione puramente sostitutiva e tolgono qualsiasi originalità legislativa ai nostri interventi che assumono esclusivamente un valore quantitativo che non giustifica la esistenza di un corpo legislativo, di una Assemblea legislativa con ampi poteri.

    Questo aspetto negativo, a parte la polemica facile circa i lavori della Giunta del bilancio, viene ammesso dallo stesso onorevole Celi nel suo intervento e nell’ordine del giorno, e non dovrebbe essere oggetto di discussione se non fosse per la contingenza politica che ne fa materia di polemica. Dice l’onorevole Celi però

  • Resoconti Parlamentari — 2453 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV L egislatura CIL SEDUTA 16 N ovemere 1960

    :!

    che bisogna indicare quale utilizzazione si vuol dare alle somme risultanti dalla soppressione di queste spese. E qui veniamo al secondo grave difetto strutturale del nostro bilancio che è ancora più complesso del primo.

    Questo difetto deriva dalla proposta del Governo di rinviare a futuri esercizi alcune spese annuali stabilite con leggi dell’Assemblea. La proposta, che riguarda specificata- mente i settori dell’agricoltura, dell’edilizia popolare e sovvenzionata e della piccola proprietà contadina, non soltanto dimostra una volontà arbitraria del Governo ma si traduce anche in una violazione del principio che una legge formale — la legge del bilancio — non può contenere norme di carattere sostanziale.

    Questo in punto di diritto; in punto di fatto il Governo confessa che non è possibile procedere alle spese previste ed autorizzate da leggi votate dall’Assemblea, leggi che, ripeto, riguardano settori preminenti quali quello della piccola proprietà contadina, quello dell’edilizia popolare e sovvenzionata, nonché il settore più vasto dell’agricoltura.

    E’ così che si accumulano le giacenze. Quali sono le ragioni di queste difficoltà nella spesa ? E qui veniamo ad un altro aspetto che purtroppo viene ad acquistare la forma di un luogo comune e che si presta anch’esso, de- magogicamente, ad una falsa interpretazione. Il problema delle giacenze non è problema in se stesso di velocità della spesa. Il problema della velocità della spesa non si può porre in astratto, esso deve avere per presupposto una impostazione di bilancio sana.

    Una buona impostazione del bilancio comporta infatti una rapida spesa che, anche con la riduzione dei tempi tecnici, elimina le-giacenze. Ma quando un bilancio prevede, come il nostro, elevate spese generali, comprese quelle del personale, quando si limita a disporre delle spese in settori di competenza dello Stato, quando nei settori chiave nei quali vi è stata una legislazione originale da parie della Regione comporta una impossibilità di spesa (come appunto nel settore dell’agricoltura, e valgano per tutti gli interventi relativi all’E.R.A.S. per quanto riguarda i coltivatori diretti) quando cioè un bilancio è così fortemente sperequato nei suoi elementi costitutivi, che cosa significa velocità di spesa? Significa trovare un espediente che possa evitare le giacenze. Ma il problema non è di evi

    tare le giacenze a qualunque costo. Se il problema si dovesse porre in questi termini, vi sarebbero tanti provvedimenti per evitarle: basterebbe raddoppiare gli stipendi al personale, fare spese di assistenza generica, distribuire comunque il denaro.

    Il problema della velocità della spesa noi10 poniamo in relazione ad impegni produttivistici di spesa, non per il piacere di avere vuote le casse della Regione. Quando invece, come adesso, questa esigenza giusta viene avanzata in relazione alla copertura di un bilancio da conseguire attraverso un prestito, è chiaro che non si vuol fare lo sforzo di riportare il bilancio alle sue vere esigenze istituzionali. In tale situazione la Giunta del bilancio ha reintrodotto delle spese delle quali11 Governo aveva proposto la soppressione, pur con la consapevolezza, onorevoli colleglli, che queste, per dichiarazione del Governo e per difficoltà obiettive fino a quando non muta un determinato indirizzo politico, non potranno essere effettuate.

    Qual’è il rimedio in questo caso? Quello di toglierle arbitrariamente dal bilancio e utilizzarle in altro modo? II rimedio è proporre dei provvedimenti legislativi che consentano questa variazione. Quindi occorre provvedere non in sede formale di bilancio ma in sede di elaborazione di leggi sostanziali.

    Al fondo della questione vi è però un problema molto grosso. Perchè queste spese non si possono effettuare? Perchè non si sono spese le somme relative alla piccola proprietà contadina, per esempio? Questo è uno dei problemi-chiave per valutare la natura delle difficoltà, politiche anche, che impediscono la modifica della struttura del bilancio. Tutte queste somme non si sono spese, perchè il sistema tradizionale della spesa non è in grado di risolvere i problemi di trasformazione delle strutture della nostra economia, a cominciare dalla trasformazione strutturale dell’agricol- tura.

    La trasformazione della struttura della nostra agricoltura che cosa comporta? Comporta un raggruppamento della proprietà coltivatrice in forme cooperative, consortili di aziende coltivatrici alle quali naturalmente vanno assicurati, assieme ad una adeguata assistenza tecnica necessaria, i capitali necessari. Senza una trasformazione della struttura in questo settore è inutile predisporre dei provvedimenti di spesa che prevedono aiuti per la prò-

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    TV L egislatura CIL SEDUTA - 16 Novembre 1960

    prietà coltivatrice, poiché naturalmente un proprietario dì 4 o 5 ettari non può venire a chiedere un trattore o un silos o una stalla modello. Per far questo è necessaria una organizzazione del tipo dianzi detto che in una zona depressa dal punto di vista sociale, economico e tecnico, non può essere creata senza l’intervento dello Stato, della Regione.

    Allora ecco chiarito perchè alcune poste di bilancio nate da leggi originali della Regione non possono essere spese. La Giunta di bilancio ha scelto con grande fermezza una linea pur sapendo che essa avrebbe potuto presentarsi agli occhi dell’Assemblea e agli occhi dell’opinione pubblica come un paradosso: spese che potrebbero essere considerate nel loro merito utili sono state depennate perche di competenza dello Stato e spese previste da leggi regionali che non possono essere effettuate per difficoltà ambientali, per indirizzo politico sbagliato, per mancanza d’intervento diretto da parte della Regione sono state invece reintrodotte nel bilancio dal quale il governo le aveva tolte. Quindi apparentemente una contraddizione rispetto a quelli che sono i principi della nostra linea politica, ma una coni l'addizione che è soltanto apparente perchè in definitiva il lavoro della Giunta di bilancio è un invito sostanziale all’Assemblea a rivedere la struttura del bilancio. E’ un invito all’Assemblea a provvedere con leggi proprie invece di procedere a spese che sono mere ripetizioni di quelle dello Stato e a rivedere e approfondire le ragioni della mancata spesa nei settori per i quali l’Assemblea ha legiferato.

    Si badi bene che non si tratta di un singolo esercizio in cui la spesa non è stata effettuata ma della totalità degli esercizi, nel corso dei quali sono state stanziate queste somme. Ora, onorevoli colleghi, al di fuori della facilità dei paradossi che possono essere costruiti su questo lavoro straordinariamente serio e impegnato, è necessario che ci si renda conto della estrema gravità di questi problemi. C:i troviamo di fronte ad un bilancio, onorevole Presidente. che per gran parte non è opera nostra, non ci appartiene, non è di nostra competenza e che per gran, parte è impegnato in spese di carattere generale che non corrispondono alle dimensioni della nostra economia. Sono spese in un certo senso che acquistano, tendono ad acqustare un carattere sempre più elefantiaco. Se, ad esempio, si desse corso ai

    concorsi necessari per la copertura dei posti ancora scoperti dei x'uoli organici della Regione dovremmo ancora assumere mille e duecento persone con una spesa, compresi tutti gli oneri connessi,, da 2miliardi e mezzo a 3 miliardi che si aggiungerebbe a quella veramente eccessiva di dieci miliardi e 500 milioni che già sopporta ramministrazione.

    NICASTRO, relatore di maggioranza. Sette miliardi e mezzo li diamo allo Stato.

    RUSSO MICHELE, Presidente della Giunta. del bilancio. Sette miliardi e mezzo sj danno allo Stato per il personale dello Stato che viene considerato a carico della Regione. Questi sono gli aspetti paurosi, onorevoli col- leghi, del nostro bilancio. Qua1! sono i rimedi? Poteva la Giunta del bilancio —; ecco lo altro aspetto che è giusto sottolineare con estrema franchezza -— rimediare a questi inconvenienti attraverso una diversa disposizione delle voci di bilancio? Non poteva. Non perchè alla eliminazione di stanziamenti per spese di competenza dello Stato non si poteva aggiungere la soppressione di quegli altri che, per dichiarazione del Governo, per esperienza e in base a quanto verificatosi nelle gestioni precedenti, risultavano non spendibili.

    Quali stanziamenti andavano incrementati? Quei1! di facile spesa e non direttamente produttivi? Anche questo la Giunta dì bilancio non ha voluto fare. Chi può rimediare a questa situazione di grave disagio del nostro bilancio? Può rimediare la stessa Assemblea con provvedimenti legislativi diversi dalla legge del bilancio. Ecco perchè il frutto di questo lavoro della Giunta di bilancio si è concretato nell’attribuzione al capitolo 47 della parte ordinaria della rubrica « bilancio », anzicchè di un miliardo 231milioni 580mila, di venti miliardi 405milioni 700mila. Il capitolo 47 è quello relativo al fondo per i provvedimenti che devono essere finanziati con le leggi che saranno approntate dall’Assemblea. Anziché fare trovare l’Assemblea ancora una volta di fronte ad un bilancio con tutte le somme impegnate e persino con il ricorso ad un prestito per coprire le spese necessarie, la Giunta di bilancio ha messo a disposizione dell’Assemblea, per i provvedimenti legislativi che riterrà opportuno adottare, tutte le

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    IV Legislatura - CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    somme reperite attraverso la rigida applicazione di un criterio di strutturazione del bilancio conforme al nostro Statuto.

    Quindi nessuna pretesa di avere riformato il bilancio e nessuna pretesa di indicare in questa sede quali sono le spese necessarie da fare; ma un lavoro indipensabile, non procra- stinabile di preparazione, senza del quale l ’ordine del giorno dell’onorevole Celi, che nelle sue premesse potrà concordare con queste esigenze, ma che nella conclusione rinvia il problema ad una riunione dei capigruppo presso il Presidente dell’Assemb'ea da convocare dopo l’approvazione di questo bilancio, non può condurre allo scopo e resta su un piano puramente demagogico.

    La Giunta di bilancio, lo ripeto, coraggiosamente, anche perchè questo suo lavoro si presta a facili equivoci, a facili interpretazioni, si è attenuta a rigidi criteri ed ha portato avanti il suo lavoro: eliminazione del1 e spese anche se utili, anche se produttive, alle quali deve provvedere lo Stato e che nel nostro bilancio sono giustificate da leggi dello Stato, e riconferma delle spese disposte dall’Assemblea perchè è l’Assemblea che deve conoscere e deve approfondire le ragioni della mancata spesa. Non possiamo contentarci del fatto che ci si venga a dire che non si può spendere niente per la piccola proprietà contadina, che non si può spendere niente per i coltivatori diretti tramite il fondo di rotazione dell’Eras, che non,è necessario spendere le somme stabilite dada legge per l ’edilizia popolare. Vogliamo approfondire e conoscere le ragioni di questa mancata spesa e adottare i provvedimenti necessari perchè questa spesa sia resa possibile.

    Il criterio della spesa non può essere dettato soltanto da valutazioni contingenti di facilità o di difficoltà perchè alle volte la spesa difficile può essere la spesa più necessaria, soltanto che cambi la struttura anche organizzativa della Regione. Fino a quando avremo una struttura organizzativa della Regione, nella quale vi è una prevalenza dell’elemento amministrativo burocratico anziché delPetemento tecnico e della progettazione e della direzione tecnica .in tutti i settori, dalla agricoltura, alla industria, ai lavori pubblici, avremo una spesa lenta. Sino a quando difetteranno i tecnici avremo una spesa lenta, una sPesa difficile proprio in settori, come quello

    della trasformazione dell’agricoltura e come quello dell’industrializzazione della Sicilia.

    Naturalmente, non basta approntare i mezzi finanziari per le trasformazioni, ma bisogna approntare anche gli strumenti necessari per attuarle. Ad esempio nel settore della pubblica istruzione per tanti anni ci siamo impelagati, impantanati nella questione della scuola elementare, che è di competenza deila Regione ma nella quale è impegnato a provvedere finanziariamente lo Stato, ed abbiamo trascurato o trattato assolutamente in modo marginale il settore dell’istruzione professionale, che avrebbe potuto essere il settore nel quale la nostra Regione avrebbe dovuto impegnarsi appunto perchè è più proprio alle esigenze di rinascita, di rinnovamento e di qualificazione della nostra popolazione. Ora, avere trascurato e dimenticato queste cose, ha portato ad un bilancio che naturalménte ha tutti gli aspetti della onorabilità e della dignità ma che strutturalmente non risponde ai fini istituzionali della Regione. E’ per questo che all’inizio ho voluto dire che non sono le spese di assistenza, non sono le clientelari, demagogiche, quelle che possono far ombra in questo bilancio. Queste costituiscono l'elemento più vistoso, quello che colpisce più la pubblica opinione, quello che è stato naturalmente più toccato nella polemica politica più spicciola: il problema di fondo è quello della struttura fondamentale del bilancio. Questo è il problema che deve essere affrontato.

    Non basta uscirsene, come ha fatto l'onorevole Celi, con degli scherzetti, con una polemica assolutamente facile e gratuita per respingere le nostre argomentazioni. Certamente è necessario un determinato clima politico e un impegno unitario dei diversi settori per la sua soluzione: sul piano di maggioranze risicate, come quelle che reggono, hanno retto l’As- semlqlea regionale, non è possibile affrontarlo e risolverlo.

    L’illusione e la presunzione che questi temi esulassero in un certo senso dal dibattito politico e potessero essere affrontati non unitariamente sono cadute più di una volta nel corso di questo stesso bilancio, in occasione dell’esercizio provvisorio e dopo. Non ci facciamo soverchie illusioni per il futuro, però ci resta fa soddisfazione di avere indicato all’Assemblea qual’è la sola via, la vera via, per una riforma. strutturale e sostanziale del nostro bilancio.

    Resonoti, f . 332 (750)

  • Resoconti Parlamentari — 2456 Assemblea Regionale Siciliana

    IV L egislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    PRESIDENTE. Prima di togliere la seduta, ricordo ai capi gruppo che è indetta una riunione per le ore 20 col Presidente della Regione nel Gabinetto del Presidente.

    La seduta è rinviata a domani giovedì 17 alle ore 17 col seguente ordine del giorno:

    A. — Comunicazioni.

    B. — Interrogazioni. (Allegato all’ordine delgiorno del 15 novembre 1960, limitata- mente alle seguenti rubriche: « Trasporti, comunicazioni, artigianato, pe- ca e attività marinare » - « Turismo, spettacolo e sport » - « Presidenza: credito e risparmio ».

    C. — Discussione dei seguenti disegni dilegge:

    1) « Stati di previsione dell’Entrata e della Spesa della Regione Siciliana, per l’anno finanziario dal 1° luglio 1960 al 30 giugno 1961» (n. 280) (segvÀto);

    2) « Norme integrative della legge 13 settembre 1956, n. 46, sull’assegnazione dei terreni agli enti pubblici » (n. 163) (seguito);

    3) « Abrogazione del diritto alla trattenuta del sesto dei terreni soggetti a conferimento» (n. 135) (seguito);

    4) « Modifica alle norme vigenti in materia di costituzione dei liberi Consorzi nei Comuni» (n. 28) (seguito);

    5) « Norme sugli appalti di opere pubbliche nella Regione Siciliana » (n. 14) (Seguito);

    6) « Attribuzioni delle indennità di cui alla .legge 21 aprile 1955, n. 37, al personale statale in servizio presso gli uffici periferici dell’Assessorato per la agricoltura e le foreste » (n. 269) (seguito);

    7) « Perequazione del trattamento e- conomico al personale in servizio presso gli uffici periferici del Ministero de’la agricoltura e delle foreste nella Regione » (n. 319) (seguito)

    8) Modifiche alla legge regionale 28 gennaio 1955, n. 3, concernente « Prov

    vedimenti a favore delle industrie alberghiere e turistiche» (n. 202);

    9) « Ordinamento delle scuole rurali nella Regione siciliana» (n. 102);

    10) « Istituzione della scuola rurale in Sicilia » (n. 108);

    11) «Abrogazione del terzo comma dell’art. 6 della legge regionale 21 apri- !e 1955, n. 37 » (istitutiva dell’indennità regionale) (n. 225);

    12) « Assegno mensile agli invalidi permanenti» (n. 105);

    13) « Assegno mensile agli invalidi al lavoro per minorazione fisica e psichica » (n. 146);

    14) « Convalidazione dei decreti êl Presidente della Regione 28 marzo 1951, n. 73625 e 20 maggio 1951, emanati ai sensi dell’art. 42 del R. D. 18 novembre 1923, n. 2440, sulla contabilità generale dello Stato per prelevamenti dal fondo di riserva per le spese impreviste dello esercizio 1950-51 » (n. 130);

    15) « Convalidazione dei decreti del Presidente della Regione 2 gennaio 1952 e 12 gennaio 1952, n. 34980, emanati ai sensi deU’art. 42 del R. D. 18 novembre 1923, numero 2440, sulla contabilità generale dello Stato per prelevamenti dal fondo di riserva per le spese impreviste dell’esercizio 1951-52» (n. 131)

    16) « Nuovi termini di efficacia per la legge regionale 26 aprile 1955, n. 38 » (Dipendenli dei laboratori provinciali di igiene e profilassi) (n. 179);

    17) « Abolizione del limite di produttività di 14 q.li per ettaro » (n. 281);

    18) « Aumento della spesa annua per contributi in favore di scuole a carattere artigiano» (n. 216);

    19) « Modifiche alla Igge regionale 27 febbraio 1950, n. 13, concernente la concessione di contributi per la istituzione di punti e depositi franchi nella Regi0' ne siciliana» (n. 12);

    20) « Provvedimenti per l’industria mineraria » (n. 211);

  • Resoconti Parlamentari — 2457 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV L egislatura - CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    21) « Concessione di contributi per l ’Ente Fiera di Catania» (n. 97);

    22) « Nuove norme riguardanti compensi ai componenti e segretari di Commissioni, Consigli, Comitati e Collegi, comunque denominati, operanti presso le .Amministrazioni della Regione aventi anche ordinamento autonomo, nonché al personale subalterno che presta servizio presso tali Commissioni, Consigli e Comitati » (n. 58);

    23) « Istituzione di un Centro di ricerche di virologia medica presso l’Istituto d'igiene e Microbiologia dell’Università di Palermo » (n. 119).

    La seduta è tolta alle 19,55.

    DALLA DIREZIONE DEI RESOCONTI Il Direttore

    Dott. Giovanni Morello

    Arti Grafiche A. RENNA - Palermo

  • Resoconti Parlamentari — 2458 Assemblea. Rey.onale Siciliana

    IV Legislatura CIL SEDUTA 16 Novembre 1960

    A llegato.

    Risposte scritte ad interrogazioni.

    GRAMMATICO. — Al Presidente della Regione. «Per sapere:

    a) se è a conoscenza del fatto che i coltivatori diretti di Favignana non possono usufruire del credito agrario per il fatto che in loco non esiste l'anagrafe bestiame.

    fa) se non. ritiene di dovere impartire disposizioni particolari perchè, come nel passato, gli Istituti di Credito abbiano a consentire le operazioni su presentazione del certificato del Sindaco attestante l ’iscrizione nel registro delle, tasse bestiame» (364) (Annunziata il 27 luglio 1960)

    R ispo sta . — « In relazione alla interrogazione sopra indicata si fa presente preliminarmente che a Favignana, così come in tutte le altre isole della Sicilia (Lampedusa - Linosa Leni - Lipari - Malfa - S. Marina Salina - Ustica - Pantelleria), il servizio Anagrafe Bestiame venne abolito dal Ministero dellTnter- no con l’entrata in vigore del « Regolamento sul Servìzio Anagrafe e Marchiatura del Bestiame » in data 20 dicembre 1935.

    Detto provvedimento fu adottato in aderenza alle specifiche finalità df Pubblica Sicurezza del Servizio, che mira, attraverso i suoi congegni, a tutelare la proprietà ed il possesso degli animali. E nelle predette Isole, infatti, sia per l’irrilevante allevamento di bestiame esistente, sia per le non lievi difficoltà di esportazione di animali eventualmente rubati, giustamente si ritenne che non trovava giustificazione il mantenimento del Servizio di che trattasi.

    Riguardo alla possibilità che gli Istituti di Credito consentano ad effettuare operazioni di credito agrario anche in assenza del servizio di anagrafe bestiame, si assicura che, in seguito a segnalazione effettuata da questa Presidenza, agli Istituti operanti a Favignana, la Cassa di Risparmio. V. E. ha disposto alla sua dipendenza in quella isola di concedere eventuali prestiti per acquisto di animali senza Tarinotazione anagrafica del prescritto privi

    legio, sempre che — ovviamente — si tratti di nominativi meritevoli di assistenza creditizia.

    La Banca del Popolo, che opera pure su detta piazza, ha autorizzato la sua agenzia di sostituire la garanzia convenzionale mediante scrittura privata da stilare in carta libera. » (16 novembre 1960)

    Il Presidente della Regione M ajorana.

    MESSANA.. — Al Presidente della Regione. « Per sapere se, in considerazione del fatto che è stato recentemente sciolto il Consiglio comunale di Castellammare del Golfo, non ritenga di dovere garantire il rinnovo di quelFammìnistrazione per il prossimo 23 ottobre; e ciò per assicurare i cittadini del comune di Castellammare del Golfo l ’esercizio di un diritto democratico e consentire l’immediato ripristino per Tordinaria ammini- strazone. » (381) (Annunziata il 28 luglio 1960)

    R ispo sta . — « In relazione alla interrogazione della S. V. onorevole si comunica che con proprio decreto del 12 ottobre scorso il Prefetto di Trapani, in conformità ad analoga determinazione del Governo Regionale, ha indetto per il 27 novembre I960, la convocazione dei comizi per l’elezione del Consiglio comunale di Castellammare del Golfo » (16 novembre 1960)

    Il Presidente della Regione M ajorana.

    CORALLO. — Al Presidente della Regione. « Per sapere se risponde al vero la notizia apparsa nella stampa deH’avvenuta denuncia contro il Banco di Sicilia per aggiotaggio in riferimento al noto caso Nicolaj e, ove la notizia risultasse esatta, qual’è stato Patteggiamento dei rappresentanti la Regione presso ih Consiglio d’Amminitrazione del Banco sulla scandalosa vicenda.

    L ’interrogante chiede inoltre quali conseguenze il Governo intenda trarre da tale epi"

  • Resoconti Parlamentari — 2459 — Assemblea Regionale Siciliana

    IV L egislatura CIL SEDUTA 16 Novembre I960

    sodio in occasione del rinnovo del Consiglio d’Amministrazione del Baco di Sicilia. » (409) (Annunziata il 15 novembre 1960)

    R ispo sta . — « Premesso che nessuna denunzia di aggiottaggio risulta sia stata mai presentata contro il Banco di Sicilia, con la presente, si informa la S. Y. On.le degli esatti termini della questione sollevata con l’interrogazione cui si fa riferimento e delia quale è stata data una erronea versione in alcuni organi ri stampa.

    Con atto notìficato il 29 luglio u. s., gli Agenti di Cambio Gualco Giov. Battista, De Ferrari Rinaldo e Succio Orfeo di Genova, imputati di aggiottaggio e di altri gravi reati con procedimento in corso, hanno citato il Banco di Sicilia ed alcuni suoi Dir'genti a comparire dinnanzi il Tribunale Civile dì Ge iova alla udienza del 20 ottobre u. s. con richiesta di « risarcimento di dami' ».

    In relazione a ciò, ed avuto riguardo alle affermazioni contenute nell’atto stesso, sia lo Istituto che i singoli Dirigenti chiamati in causa hanno conferito mandato ai propri legali di presentare querela, concedendo le più ampie facoltà di prova, contro i predetti Agenti di Cambio per i delitti che il Giudice riterrà di ravvisare nell’atto di citazione.

    Nei primi mesi del 1957, quando era già aperta istruttoria contro gli stessi Agenti di Cambio, sono state presentate delle denun- z e per una pretesa manovra di aggiottaggio al ribasso compiuta sulle azioni Nicolaj Sfiar da parte dì individui che la requisitoria del P.M. chiaramente definisce portatori di un diversivo posto in atto dai tre Agenti di Cambio imputati, gli stessi che hanno notificato la citazione civile di cui sopra è cenno.

    Dopo la formale istruttoria, con l’esame di numerosi e qualificati testi di una congrua documentazione, rimaneva fondatamente accertato, come risulta dall’estratto di requisitoria del Pubblico Ministero Dr. De Felice, che « niuna manovra di aggiottaggio al ribasso era stata giammai posta in essere e che il crollo delle azioni si delineò in concomitanza di talune vendite di realizzo, le quali, stante la strutturale inconsistenza della società ed il carattere effimero ed artificioso delle quotazioni azionarie, costituirono elemento sufficiente ad agevolare l’inevitabile crollo della precostituita impalcatura » ed in conseguenza l’istruttoria, su conforme richiesta

    del P. M., si concludeva con sentenza di non doversi procedere perchè il fatto « non sussiste ». (16 n°vembre 1960)

    Il Presidente della Regione M ajorana.

    CRESCIMANNO. — All’Assessore delegato al turismo, allo spettacolo ed allo sport. « Per conoscere quale somma sia stata stanziata da parte dell’Assessorato a favore della Società « Polisportiva Palermo » per l ’organizzazione di un Meeting Internazionale post-olimpionico.

    Nel caso affermativo, risultando all’interro- gante che il « Meeting Internazionale » non ha avuto luogo, se non ritiene rispondente a criteri di equità destinare la somma non spesata, a favore di altri Enti similari, che non hanno beneficiato dì alcun contributo » (426) (Annunziata il 15 novembre 1960)

    R ispo sta . — « In riferimento alla interrogazione della S. V. On.le, si fa presente quanto segue:

    Questo Assessorato ebbe ad assumere un impegno di L. 6.200.000 verso la « Poli sportiva Palermo », per la organizzazione e la realizzazione di un Meeting Internazionale di atletica leggera.

    Detta manifestazione è stata effettuata, ma poiché il livello tecnico di essa è stato al di sotto della impostazione proposta ed accettata, l’Assessorato ridimensionerà adeguata- mente il contributo quando sarà presentato il consuntivo.

    Non si ritiene utile devolvere tutto o parte del predetto contributo a favore di altre Società Sportive in quanto nessun’altra iniziativa analoga è stata proposta od organizzata.

    Al riguardo si fa presente che, allo scopo di evitare la ripetizione degli inconvenienti verificatisi nel 1960, l’Assessorato ha in cor so di definizione trattative con la F.I.D.A.L. per la organizzazione, a cura diretta della stessa Federazione e del Comitato Regionale di un grande meeting o di un incontro tra le nazionali d’Italia e di altri Paesi. » (16 novembre 1960)

    L’Assessore delegato P aterno