cuorebio magazine | marzo 2014

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cuorebio magazine MARZO/APRILE 2014 storie del mondo bio la bellezza del ben-essere attualità il profumo della terra speciale leggiamo l’etichetta Azienda in Trasparenza Antico Podere Bernardi contiene l‘opuscolo alimenti ritrovati

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Il magazine dei negozi biologici Cuorebio.

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Page 1: Cuorebio Magazine | Marzo 2014

cuorebio magazine

MARZO/APRILE 2014

storie del mondo bio la bellezza del ben-essereattualità

il profumo della terraspeciale

leggiamo l’etichetta

Azienda in Trasparenza

Antico Podere Bernardi

contienel‘opuscolo alimenti ritrovati

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3cuorebio magazine2 cuorebio magazine

newssommario editoriale

Pubblicazione gratuita per i clienti Cuorebiowww.negozicuorebio.it

Art Directionwww.metalli-lindberg.com

Impaginazione Ecocomunicazione.it

Cuorebio è amico dell’ambiente

Per il MAGAZINE utilizziamo inchiostri vegetali e carta Lenza Top Super riciclata 100%

StampaGrafi cart

cuorebio magazine

3 editoriale per un’agricoltura

libera e indipen-dente

5 Azienda in Trasparenza Antico Podere Bernardi

9 dall’orto con amore il cipollotto

10 azienda del mese Isola Bio, gli spe-

cialisti del bere vegetale

11 la qualità risponde

12 il lunario di cuorebio

14 storie del mondo bio la bellezza del ben-essere

16 oggi in cucina spaghettini di riso

18 leggiamo l’etichetta

20 salute e benessere yoga per rilassare mente e corpo

23 il valore della qualità diceva la nonna...

24 il gesto quotidiano votate a teatro

25 speciale Bio Hotels vacanze di benessere con i Bio Hotels

26 turismo sostenibile Alcatraz: il paradiso bio dei comici

27 l’angolo dei più piccoli muffi n al doppio

cioccolato

28 angolo delle buone pratiche

tutti in sella

29 attualità il profumo della terra

32 oggi leggiamo...

33 l’angolo del giardino è primavera: colo-

riamo i balconi

34 vivere a impatto quasi zero

car sharing

DAL 1978IL BUONO DEL BIOLOGICO

BioconvieneFino al 30 aprile continua, nei negozi Cuorebio che aderiscono all’iniziativa, l’operazione Bioconviene. Tanti prodotti di uso essenziale e quotidiano a prezzi scontati. Per una spesa biologica alla portata di tutti.

opuscolo Alimenti RitrovatiCerca l’opuscolo Alimenti Ritrovati di Ecor all’interno di questo numero di Cuorebio Magazine: si tratta della seconda uscita pubblicata in occasione dell’ampliamento di questa linea di prodotti nata con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare antiche varietà di cereali e legumi della nostra tradizione.

Fa’ la cosa giusta!Dopo il grande successo degli scorsi anni, torna a Milano, dal 28 al 30 marzo 2014, Fa’ la cosa giusta!, fi era nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, si svolgerà come di consueto presso i padiglioni 2 e 4 di Fieramilanocity, storico quartiere fi eristico di Milano. L’anima culturale e quella espositiva dell’evento si incontrano nel ricco calendario di oltre 170 appuntamenti, tra tavole rotonde, convegni, laboratori e spettacoli, e nei 700 espositori che danno vita a una mostra/mercato costituita da 11 sezioni tematiche: Abitare Green, Commercio Equo e Solidale, Critical Fashion, Editoria e Prodotti Culturali, Il pianeta dei piccoli, Mangia come parli, Mobilità sostenibile, Pace e Partecipazione, Servizi per la Sostenibilità e Turismo Consapevole. Per ulteriori informazioni: falacosagiusta.terre.it

per un’agricoltura libera e indipendente

“Un’idea, un concetto, un’idea fi nché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione” Giorgio Gaber

Qualche mese fa si è riaccesa la questione Ogm, dopo la semina e il raccolto di mais Ogm MON810 in Friuli, a Vivaro (PN).

Riaccesa per la stampa e per l’opinione pubblica in generale, perché per il mondo biologico e biodinamico, compresa la nostra azienda, l’impegno non si è mai “spento”.

Da sempre, infatti, quotidianamente portiamo avanti il nostro lavoro a sostegno di un’agricoltura biologica e biodinamica “sana e indipendente”, libera dalla chimica e dai pesticidi, attenta alla fertilità della terra, alla biodiversità, alla salvaguardia delle sementi, alla ricerca verso quelle non ibride e alla cura per la salute dell’Uomo. In tutto ciò, per noi è racchiuso il signifi cato dell’esse-re contro gli Ogm.

Ognuno dei protagonisti del biologico, clienti/consumatori, negozianti, agricoltori e imprese di trasformazione è quotidianamen-te impegnato nel portare avanti questo grande impegno, spesso con un forte coinvolgimen-to. Tra le attività che come EcorNaturaSì abbiamo fortemente voluto e su cui stiamo lavorando con grande partecipazione, ci sono il progetto delle “sementi non ibride Sativa”

(di cui abbiamo iniziato a parlare nei negozi Cuorebio accompagnando le carote dell’azien-da agricola Naldi) e l’evento “Seminare il Futuro”. Contemporaneamente Federbio, la federazione delle organizzazioni operanti in tutta la fi liera dell’agricoltura biologica e biodinamica, quale rappresentanza istitu-zionale del settore, sta muovendosi in campo politico per ottenere chiarezza in questo gro-viglio normativo italiano. Abbiamo appoggia-to anche la petizione per chiedere un chiaro e defi nitivo stop alle coltivazioni genetica-mente modifi cate.

Il nostro obiettivo per il 2014 è di prose-guire su questa strada, facendo rete con tutte le associazioni ambientalistiche al momento impegnate nella questione Ogm, perché solo l’unione fa la forza e quindi è importante re-stare collegati e in linea. Continuiamo anche il nostro percorso di ricerca e selezione, lungo e impegnativo, in collaborazione con Sativa Rheinau. Il lavoro è cominciato qualche anno fa in progetti di utilizzo di sementi non ibride in orticoltura biologica con lo scopo di ridare all’agricoltore la possibilità di rise-minare, anno dopo anno, senza monopolio alcuno, quanto comprato.

Perché l’importante è non mollare mai e restare tutti uniti, perché noi gli Ogm non li vogliamo proprio.

Buona lettura a tutti!

Lo staff di Cuorebio

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azienda in Trasparenza

L’azienda in trasparenza di marzo e aprile ci porta a conoscere la storia di una giova-ne coppia unita da un sogno comune e dal desiderio di renderlo realtà. Ma attenzione, questa non è una favola: è vita vera, la vita di Pio e Nicoletta Lago, i fondatori dell’azienda agricola Antico Podere Bernardi.

Tra animali e pascoli, circondati dai boschi dell’appennino bolognese, abbiamo incontrato due persone che tra la fatica e il sacrifi cio sanno ancora rinnovare gioia e soddisfazioni, frutto di una scelta, fatta con consapevolezza e con ardore giovanile, desti-nata a cambiare qualcosa nel profondo.

Due persone che si sono trovate a con-dividere totalmente un progetto di vita che comprende anche scelte controcorrente, come quella di lasciare un lavoro sicuro e abbandonare la propria terra d’origine per dare vita a un’attività che dà ben poche certezze. Ma è proprio in questo progetto che entrambi hanno trovato il senso della loro esistenza. Pio, originario di Cittadella, in provincia di Padova, aveva in tasca un diploma Isef e lavorava come insegnante di educazione fi sica; c’era però in lui un’inquie-tudine di fondo che aspettava di trovare una

via di fuga. Che ha poi trovato nel progetto condiviso con sua moglie Nicoletta: “Lo dico sempre che ha sbagliato a sposarmi” dice Pio scherzosamente. Ma da parte di Nicoletta non vi è alcun pentimento, ma anzi la gioia data dalla possibilità di condividere con chi si ha accanto un progetto di vita e di lavoro, ideali e valori comuni.

Pio e Nicoletta si sono trasferiti dal Ve-neto in Toscana il giorno dopo le nozze, nel 1994, per lavorare in un’azienda che produ-ceva formaggi biologici. Circa due anni dopo sono partiti nuovamente e sono arrivati qui, a Castel D’Aiano, in provincia di Bologna: “Ricordo che era un sabato sera: partimmo per cercare un terreno e dopo due ore di auto eravamo già qui. Ci piacque subito”. Dopo aver compiuto il percorso, a tratti impervio, su per le colline bolognesi, in un incantevole scenario di boschi e prati, scoprirono questo podere che gli sembrò il posto perfetto per la realizzazione del loro progetto. Racconta an-cora Pio: “Quando siamo arrivati in questo podere, avevamo il desiderio di realizzare un luogo dove si potesse vivere bene con la natura che ci circondava, dove gli animali potessero avere delle comode stalle e potes-

sero essere rispettati come esseri viventi e non trattati come macchine produttive”.

Quando si trasferirono però non c’era nulla: inizialmente vivevano in una piccola roulotte e poi, con le loro mani, perché Pio è anche muratore, costruirono la casa, una prima stalla e poi altre due più ampie, in un moderno edifi cio che oggi comprende anche la sala mungitura, il laboratorio per la pro-duzione dello yogurt, il magazzino e l’uffi cio.

Erano ancora gli albori del biologico e un progetto come il loro richiedeva un gran-de impegno, anche economico, che li vide costretti a contrarre numerosi debiti. Molte persone, però, che con loro condividevano gli ideali, li aiutarono, convincendoli così a perseverare, dando loro la prova che quella che avevano preso era la giusta direzione.

Ora Pio e Nicoletta, insieme a cinque dipendenti, lavorano 35 ettari circa, tutti montani, attorno al podere, su cui coltivano soprattutto il foraggio e i cereali destinati all’alimentazione degli animali, le 70 vacche adulte, fondamentali per la produzione dello yogurt, 30 vitelline, un toro da riproduzione e i 4 cavalli agricoli italiani che, in prima-vera e in estate, forniscono un importante aiuto nei campi, recuperando così la loro antica funzione. Oltre all’indispensabile trattore, infatti, all’Antico Podere Bernardi si utilizza anche la trazione animale, una scelta importante anche dal punto di vista ecologico. Si ricorre, infatti, a quella che si può defi nire una moderna trazione animale, indicata solo per aziende di piccole dimen-sioni, com’è appunto la loro. Pio, infatti, insieme ad altri amici e collaboratori ha cercato delle soluzioni che fossero in grado di conciliare tradizione e innovazione, pro-gettando attrezzi che si prestassero all’uti-lizzo non solo con il trattore, ma anche con i cavalli. Nonostante l’importanza pratica che cavalli e vacche rivestono per la loro attività, Pio e Nicoletta non perdono comunque mai di vista il benessere degli animali che non vengono mai visti come “macchine da pro-duzione” o “macchine da lavoro”, ma sempre come esseri viventi da capire. Il rapporto con gli animali è fondamentale ed è impor-tante che l’allevatore cerchi di vedere, capire e pensare come l’animale vive all’interno della stalla. Per questo, bisogna osservarlo, capire come sta e individuare i suoi bisogni. Se gli animali stanno male ne risentono an-che Pio e Nicoletta e non certo per un fattore “monetario”, aspetto questo che non ha mai infl uito sulle decisioni di questa coppia mos-sa dalla passione e da nobili ideali, non certo dall’illusione di un facile profi tto.

Il guadagno che poi è derivato dalla loro attività è stato solo una conseguenza del loro voler vivere in armonia con la natura (e far bene il loro lavoro).

Antico PodereBernardi

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il giusto prezzo azienda in Trasparenza

buon latteper uno yogurtdi qualità L’Antico Podere Bernardi ha scelto di dedi-carsi, fi n dal principio, a un unico prodotto: lo yogurt. Per questo, quando hanno avviato la loro attività, Pio e Nicoletta si sono rivolti a un tecnologo esperto affi nché insegnasse loro tutti i segreti di quest’arte: “Devi ascoltare lo yogurt mentre lo fai per capire di cosa ha bisogno per venire bene”, disse loro. Di questo consiglio, hanno fatto tesoro, come aff erma Nicoletta. “Aveva perfettamente ragione. Noi cerchiamo di applicare questo suo inse-gnamento, dando tempo al tempo, senza accelerare il processo”.

Lo yogurt Antico Podere Bernardi viene preparato come si faceva una volta, con un metodo che si ispira alla tradizione, utiliz-zando il latte dell’allevamento aziendale; solo all’occorrenza, in periodi di particolare richiesta, Pio e Nicoletta ricorrono al lat-te proveniente da alcune stalle biologiche dell’Appenino.

Inizialmente, quando sono arrivati qui, avevano soltanto un pony di nome Aldino e Cleofe, una “mucchina” di razza Jersey: fu lei a dar loro l’ispirazione per la produzione dello yogurt perché proprio da lei proveniva il latte utilizzato per il loro primo yogurt.

Oggi dispongono di un allevamento com-posto da 70 vacche di razza bruna italiana da latte, ognuna delle quali ha un nome scelto in base al carattere. Nella bella stagione possono pascolare liberamente sui prati mentre, per il resto dell’anno, sono allevate con il metodo della stabulazione libera con cuccette. Viene prestata grande attenzione all’alimentazione degli animali e alla loro libertà di movimento, perché queste due componenti infl uiscono fortemente sulla loro salute e, di conseguenza, sulla qualità del latte.

La scelta della razza bruna italiana da latte non è casuale perché proprio questa razza è in grado di fornire un latte più ricco di proteine, fondamentali per la produzione di uno yogurt particolarmente cremoso; una caratteristica importante per chi, come Pio e Nicoletta, ha deciso di non ricorrere all’aggiunta di proteine liofi lizzate (in polvere) del latte. Per rendere

lo yogurt più cremoso, ricorrono solo alla concentrazione del latte, che avviene attra-verso un processo naturale di evaporazione con cui si toglie il 10%-20% di acqua raggiun-gendo dunque la percentuale indispensabile di proteine. Questa procedura ha tempi e costi molto più elevati rispetto alla semplice aggiunta di proteine liofi lizzate del latte. Certo, lo yogurt risulterà meno denso rispetto a quello ottenuto con queste di proteine, ma ugualmente buono e ancora più delicato. Pio e Nicoletta sono molto restii nel parlare della qualità del loro yogurt: spiegando la loro scel-ta, non vogliono aff ermare che il loro prodotto sia migliore, ma solo informare il consumato-re circa le sue caratteristiche specifi che.

Una volta munto, il latte arriva nel labo-ratorio aziendale dove viene pastorizzato, concentrato come spiegato sopra, e raff red-dato a 40°. Vengono poi inoculati i fermenti, di alta qualità, per esaltare le caratteristiche della materia prima; il latte viene quindi fatto riposare 8/9 ore per poi trasformarsi

in yogurt durante la fermentazione. L’ultima fase è quella del confezionamento che avviene, anch’esso, in azienda. Il latte utilizzato non viene omogeneizzato: questo è uno dei fattori a cui si deve la formazione dell’acqua sulla superfi cie dello yogurt, cosa normalissima che non ne pregiudica aff atto la qualità. Lo yogurt non ha una scadenza prestabilita, ma prima di consumarlo è bene prestare attenzione alla data riportata in etichetta che viene indivi-duata sulla base delle analisi eff ettuate sul prodotto. Nei banchi frigo dei negozi Cuore-bio potete trovare un ampio assortimento di yogurt dell’Antico Podere Bernardi, tra yogurt magri e interi, alcuni arricchiti con il Bifi do-bacterium, disponibili in diversi gusti, al natu-rale, alla frutta, ai cereali, alla vaniglia, gusti classici ma anche più innovativi, come avena e noci, cocco e mandorle, mela e melograno, e la linea Birby alla frutta, che piace molto ai più piccoli fi n dalla confezione contraddistinta dalla simpatica mucca che si lecca i baffi men-tre fa l’occhiolino.

SOCIETÀ AGRICOLA I BERNARDI S.S.via Cà di Rigone, 2240043 Villa d’Aiano, frazione di Castel d’Aiano (BO)www.anticopoderebernardi.it

SCRIVETE A:Qualità, CuorebioCasella Postale 31020 Zoppè (Tv),[email protected]

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la qualità risponde

Invitata da un’amica, in ottobre ho partecipato per la prima volta a Seminare il futuro e mi è piaciuto moltissimo. Volevo sapere com’è nata questa iniziativa, com’è andata questa edizione e se ce ne saranno delle altre. Grazie. Marina (MO)

Seminare il futuro è un’iniziativa nata in Svizzera nel 2006 da un’idea di Ueli Hurter, agricoltore biodinamico, e di Peter Kunz, selezionatore di cereali biologici. Giunta in Italia per la prima volta nel 2011, ha riscosso sempre maggiore

successo fi no ad arrivare alla terza edizione, quella del 2013 a cui ha partecipato anche lei. A questo proposito posso darle qualche numero: vi hanno partecipato 2641 persone, tra cui 865 bambini, che hanno seminato circa 3000 kg di semi biologici e biodinamici, spesso di varietà antiche, su una superfi cie di 16,15 ettari suddivisi tra le 21 aziende agricole italiane che hanno aderito all’iniziativa. Se l’iniziativa le è piaciuta ed è curiosa di sapere cosa ne sarà dei semi che ha seminato, può iscriversi alla newsletter sul sito

www.seminareilfuturo.it. Visitandolo regolarmente, potrà inoltre accedere a molti contenuti interessanti e scoprire quando si terrà l’edizione 2014 di Seminare il Futuro. La aspettiamo.

Da qualche tempo, vedo sui vostri scaffali un prodotto che mi incuriosisce: si tratta del burro di cacao Rapunzel, proposto in dischetti che somigliano a caramelle. Come si usa? Sonia (BG)

Il burro di cacao viene utilizzato come alternativa vegetale al burro per preparare torte e glasse e per tutte le ricette che richiedono un grasso solido (oltre che, naturalmente per preparare in casa il cioccolato). È l’ideale per chi segue una dieta vegetariana e vegana. È molto semplice da utilizzare: basta sciogliere i dischetti a bagnomaria (a fuoco medio, all’incirca 30-35 gradi) nella quantità richiesta dalla ricetta,

e quindi mescolare con tutti gli altri ingredienti. Il burro di cacao Rapunzel ha una lunga scadenza e, una volta aperto, si conserva in frigorifero. C’è un’altra buona ragione per scegliere questo prodotto: il burro di cacao Rapunzel, infatti, proviene dal progetto equo solidale e biologico Hand in Hand che l’azienda, vero pioniere del nostro settore, sta portando avanti in Bolivia e nella Repubblica Dominicana.

produttore

trasporto, immagazzinamento e distribuzione

punto vendita ed eventuali scarti

Azienda in Trasparenza è il nostro modo per raccontarti l’essenza del nostro lavoro, a sostegno dell’agricoltura biologica e biodinamica e a tutela dell’attività dei produttori, vero patrimonio culturale, da rispettare e valorizzare. Il giusto prezzo è quello che garantisce una remunerazione equa, senza costare alla natura e alla salute dell’uomo, in termini di inquinamento e spreco di risorse.

22%

28,4%49,6%

lo sapevi che…

il limone si presta a tanti utilizzi non solo in cucina? Può essere usato per con-dire l’insalata, per prepa-rare i dolci, ma anche per eliminare i cattivi odori, smacchiare e sgrassare.

Prodotto tipico del focolare dei nostri nonni, affumicata naturalmente in forno, con legna di bosco locale

VIENI A VISITARE IL NOSTRO CASEIFICIO [email protected]

nel fienoal pepe eolio extravergine d’oliva in foglie di noce

affinati di capra

ricotta affumicata latteria s.michelea latte crudo

consulta le nostre schede tecniche sul sito: www.perenzin.com

saranno una nota di colore e novità nel tuo banco formaggi!

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la ricettadall’orto con amorenotizie dal mondo bio

il cipollotto

Variegata e bio-diversa per natura, la famiglia delle Liliaceae comprende al suo interno sia piante ornamentali che piante utilizzate in cucina. Quest’ultime, in senso botanico stretto, farebbero parte della famiglia delle Aliacee, ma è usanza comune ricondurle nella stessa famiglia dei profumati cugini, cui peraltro le lega una stretta parentela.

Aglio, cipolla, cipollotto e porro, ma anche gli asparagi fanno parte di questa variegata famiglia. In questo numero, che profuma di primavera, abbiamo deciso di parlarvi di uno dei fratelli probabilmente meno conosciuti, il cipollotto fresco, di stagione proprio in questo periodo.

Quando si parla di cipollotto non si indica una particolare varietà di cipolla, quanto piuttosto una cipolla non ancora del tutto formata; vengono raccolti prima che la cipolla sia giunta a piena maturazione. Esistono sia bianchi, dal sapore più intenso e usati soprat-tutto cotti, che rossi, dal gusto più dolce e delicato, consumati prevalentemente crudi.

Alla base presentano un bulbo provvisto di piccole radici nella parte inferiore che sfo-cia, poi, in un fusto suddiviso in molte foglie, simili a quelle dei porri, somiglianti all’erba

cipollina, ma più carnose. Talvolta il bulbo è sferico, in altri casi tende a svilupparsi in verticale, creando un tutt’uno coriaceo con le foglie superiori.

Al momento dell’acquisto è il fusto a deno-tare la freschezza del prodotto: deve contrad-distinguersi per la compattezza delle foglie, il cui colore deve presentarsi verde brillante. Ma è bene prestare attenzione anche al bulbo, che deve apparire sodo, compatto a sua volta, con radici asciutte.

Una volta a casa, se non si possono con-sumare freschi, si possono conservare in frigorifero, anche per una decina di giorni, riponendoli nel cassetto della frutta e verdu-ra. Vi è anche l’usanza di seccarli, unendoli in mazzetti da appendere a testa giù in ambienti bui, dal clima secco.

Sono facili da pulire: lavare per eliminare eventuali tracce di terriccio, eliminare le ra-dici, la parte più esterna del bulbo e le foglie più grosse, tenendo da parte quelle più tenere che possono essere utilizzate in cucina.

Se lo lavate dopo averlo tagliato il suo gusto caratteristico tende a disperdersi.

Si tratta di un alimento dalle molte pro-prietà, che però conserva soprattutto

se usato a crudo, in insalata o da solo: il modo migliore anche per goderne appieno il gusto dolcemente aromatico. Vi è però anche l’u-sanza di mangiarlo cotto, grigliato, e di usarlo come fondo di cottura per la preparazione di tante ricette: basta tagliarlo a fettine sottili, come si farebbe con la cipolla, e farlo rosolare in padella con un fi lo d’olio. Con il suo aroma fresco e caratteristico e un gusto dolce e delicato, ma anche deciso, conferisce ai piatti un carattere intenso. Per questo, viene larga-mente utilizzato nella cucina orientale. Se ne possono utilizzare anche le foglie più tenere che, all’apparenza simili all’erba cipollina, se ne diff erenziano però per il gusto più deciso: possono essere aggiunte per dare un tocco fi nale a diverse preparazioni, sminuzzate so-pra alle zuppe o alle insalate di mare o come ingrediente per torte salate, frittate e focacce primaverili ripiene di verdura.

CTM

uova di PasquaPer queste uova di Pasqua, avvolte in pregiati teli in cartaseta, si utilizzano il cacao e lo zucchero di canna coltivati da gruppi di produttori delCommercio equo solidale delParaguay e della Repubblicadominicana. E all’internopreziose sorprese fatte a mano.

FATTORIA DI ROMIGNANO

olio extravergined’olivaOttenuto attraverso moliturameccanica a freddo, è un olio extravergine di colore verde conrifl essi gialli, dal gusto intenso e fruttato, con note di carciofo.Ottimo in cucina con tutti i tipi di pietanze, è ideale da usare a freddo sulle minestre.

ECOR

ravioliai funghi porciniCaratterizzati dall’inconfondibilesapore dei funghi porcini, questi ravioli sono l’ideale per chi ha poco tempo, ma vuole portare in tavola un piatto gustoso e ricercato: cuociono infatti in soli 2 minuti e vengono esaltati anche da un semplice fi lo di buon olio extravergine d’oliva.

BIONATURAE

pesto allagenovesee pesto al tofuDue gustosi sughi pronti da conservare in frigo: il pestoalla genovese mantieneil gusto della ricetta tradizionale, mentre quelloal tofu la reinterpreta con un tocco di innovazione che lo rende indicato anche per chi vuole fare a meno delle proteine animali.

SOJADE

soia e fantasiaCremosa e irresistibile, grazie alla sua morbida consistenza e al suo gusto naturale, è ideale sia semplicemente spalmata sulpane che nelle ricette più elaborate: non solo antipasti e primi, ma anche secondi e dessert. Per una cucina100% vegetale.

MACHANDEL

piselli al naturale

Machandel propone un ampio assortimento di ortaggi in vetro, idealida tenere sempre in casa.Come i piselli al naturale: morbidi e dolci, possono essere semplicemente saltati in padella come velocecontorno o usati per dare un tocco di colore e di gustoin più ai vostri sughi.

fagiolini saltati con cipollotti, erba cipollina e sesamoIngredienti: 250 g di cipollotti 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva2 cucchiai di acidulato di umeboshi350 g di fagiolini1 cucchiaio di erba cipollina tagliata fi ne1 cucchiaio di semi di sesamo tostati

Procedimento: Pulire i cipollotti e affettarli fi nemente, con le foglie. In una padella scaldare l’olio, ver-sare i cipollotti e rosolarli per 7/8 minuti. Aggiungere l’acidulato e sfumare bene. Lavare i fagiolini e spuntarli. Portare a ebollizione una pentola d’acqua e cuocerli per 7/8 minuti, salando a fi ne cottura; sco-larli e farli raffreddare. Tagliarli a pezzetti lunghi circa 4 cm. Rimettere sul fuoco la padella con i cipollotti e rosolare i fagiolini a fi amma vivace per alcuni minuti. Dispor-re nei piatti, decorare con l’erba cipollina e i semi di sesamo e servire caldi o tiepidi. Ricetta a cura di www.disanapianta.net

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azienda del mese

prodotto del mese

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ABAFOODS S.R.L.Via Cà Mignola Nuova 177545021 Badia Polesine (Ro)www.isolabio.com

Isola Bio, gli specialisti del bere vegetale

Abafoods s.r.l produce e confeziona bevande vegetali a base di cereali e succhi di frutta biologici. È un’impresa italiana integrata nel territorio, che vanta un sistema produttivo di qualità all’avanguardia ed è produttrice del brand Isola Bio, leader nel mercato delle bevande vegetali.

Il mondo Isola Bio è una realtà dinamica e in movimento ed è costituito da tre realtà distinte: Abafoods, la Società Agricola La goccia e Isola Bio, cooperanti nello stesso ciclo, con l’obiettivo comune di arrivare alla massima qualità del prodotto fi nale. Tutto na-sce dalla Società Agricola La goccia che, con territori in tutta Italia coltivati nel rispetto dei regolamenti sull’agricoltura biologica, dà vita ai cereali, le materie prime fondamentali per la creazione delle bevande. Abbattendo le distanze e rimanendo in Italia, i cereali arrivano ad Abafoods, il cuore pulsante e operativo, dove le bevande vengono pensate, prodotte e confezionate. L’ultimo anello della catena è la distribuzione che porta i prodotti Isola Bio a partner commerciali selezionati in tutto il mondo.

La Società agricola La goccia è stata fondata nel 2007; si tratta di una realtà tutta italiana, con terreno nel nord della penisola e in Molise. Isola Bio ha così il controllo dell’in-tero ciclo produttivo, dal seme al prodotto fi nito, e la completa tracciabilità della fi liera. Da questi oltre 400 ettari, la fi liera passa ad Abafoods, il centro operativo che ha sede a Badia Polesine (Rovigo): si tratta di una realtà di oltre 70 collaboratori, sviluppata in 14 anni di crescita costante. Fondata nel 1999, l’azienda vanta una realtà completa e autonoma: è nei propri laboratori di ricerca che studia ed elabora le ricette delle bevande, attraverso test rigorosi.

Il mercato di Abafoods, da principio italiano, sin dai primi anni si estende alla Francia, che diventerà un importante partner commerciale. Ma i prodotti Isola Bio si trova-no anche in Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Slovenia, Scandinavia e altri paesi del Nord. Se in Europa sperimenta, anticipa tendenze

e propone i propri standard, Abafoods sta aff rontando con successo anche l’ingresso in mercati nuovi e lontani. Un gran dispiego di impegno, grandi investimenti e un pizzico di avventura hanno spinto Abafoods a lavorare con i poli opposti del mondo, ottenendo altre certifi cazioni internazionali e inserendosi gradualmente nei mercati di tutti i continenti, con una crescita signifi cativa.

Cinque sono i valori principe del marchio Isola Bio, cinque le parole chiave che portano l’azienda a impegnarsi ogni giorno nella sua missione: biologico, sostenibilità, vegetale, certifi cazione e innovazione. Non si tratta di slogan, ma della vera e propria traccia per una strada che l’azienda sta percorrendo con successo ormai da anni. La sostenibilità ambientale, in particolare, interessa tutte le confezioni in Tetra Pack, certifi cate FSC per un utilizzo responsabile delle foreste, che comprende anche un piano di rimbo-schimento. Uno studio realizzato con CSQA ha analizzato le emissioni di Abafoods che è impegnata nella sensibile riduzione della CO2 e nel rendere sempre più lieve la propria impronta ecologica.

Le più importanti certifi cazioni di sistema sono state ottenute con il massimo dei voti: BRC Global Standards, IFS International Food Standard e ISO 9001 Sistemi di gestio-

ne per la qualità e per fi liera produttiva. Na-turalmente l’azienda ha acquisito le certifi ca-zioni di fi liera biologiche in tutti i Paesi extra UE in cui esporta.

La gamma Isola Bio è ampia con diverse linee e formati per soddisfare necessità e gu-sti diversi. Oltre alle conosciutissime bevande di farro e d’avena, propone, tra le altre, la bevanda al miglio e quella al grano saraceno, queste ultime due ottenute da piante antiche, naturalmente senza glutine e valide alternati-ve vegetali. Classiche sono la bevanda di riso, disponibile in diverse declinazioni (con calcio, vaniglia, mandorla, cocco e nocciola) e quelle a base di soia, con la certifi cazione di fi liera agroalimentare italiana dal seme al prodotto fi nito, le creme da cucina e una vasta gamma di succhi di frutta.

Nelle foto: la sede di Abafoods

Isola Bio propone un ampio assortimento di creme da cucina a base di cereali proposte nel pratico formato Edge, con tappo richiudibile, da 200 ml.

Come Cuisine avena (1), una delicata crema dal caratteri-stico sapore di avena, fonte di betaglucani e priva di latto-sio, perfetta per insaporire ricette vegetariane e vegane, ma anche per salse, zuppe, creme, vellutate e secondi piatti. Ma anche squisiti dessert.

Altro punto di forza dell’a-zienda sono le bevande vegetali, come il latte di mandorla (2): dissetante e senza glutine, si può gustare caldo o freddo: è ottimo per

la colazione con i cereali, op-pure aggiunto al caffè o al tè. In cucina è eccellente per preparare frullati, dessert e piatti a base vege-tale. È da poco disponibile nel nuovo formato Edge da 1000 ml.

Ultima nata è la linea Isola Bio Light, una novità nel panorama delle bevande vegetali biologiche. Le prime nate Avena e Riso Light (3/4) sono due alternative vegetali leggere e gustose, prive di grassi saturi e a basso con-tenuto di sale, ideali per chi cerca prodotti light senza per questo rinunciare alla qualità e all’inconfondibile bontà dei prodotti Isola Bio. Sono perfette per chi ha una vita attiva, per chi cerca

prodotti light, per chi è vegetariano o vegano o, semplicemente, per chi gradisce bevande dal gusto delicato e fresco. Sono perfette a colazione, a merenda e in ogni momen-to della giornata, calde o fredde, a seconda dei gusti e della stagione. Avena Light, dal sapore in-confondibile, è senza lattosio, mentre Riso Light è senza glutine e senza lattosio. Entrambe le bevande della linea light vengono proposte nel formato Edge da 1000 ml, con tappo richiudibile.

gusto e creatività vegetali

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Luna

piena

nuova

In cucina:

il pane

lo yogurt

le conserve

Cura della persona:

taglio ritardante capelli/unghie

massaggi

attività fi sica

giornata di relax

Piante di casa:

rinvaso

potatura

concimazione

IN CUCINA

IN CUCINA

CURA PERSONA

CURA PERSONA

PIANTE DI CASA

PIANTE DI CASA

aprile marzo

legenda

il lunarioLa luna, passando davanti alle costella-zioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi.

In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazio-ne e raccolta.

Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

notizie dal mondo bio

ORIGINAL LANTCHIPS

patatine al rosmarinoPatate selezionate, tagliate fi nemente e fritte per 6/8 minuti in olio di girasole nelletradizionali “kettle” (padelle aperte) in piccoli lotti: questoè il segreto delle patatineLantchips, qui proposte nellaprofumata variante al rosmarino.

BARNHOUSE

granolaall’amarantocon farro/mandorle elamponi/aroniaBarnhouse amplia il suoassortimento di croccanti granole con questi due nuovi krunchy all’amaranto,dolcifi cati con succo d’agave e di mela, che si contraddistinguono per il loro sapore più fruttato.

AMICUCINA

pasta sfoglia frescaDelicata, friabile e pratica da utilizzare grazie alla forma rotonda e alla cartada forno compresa nella confezione,è perfetta per preparare tantissime ricette: torte salate, salatini e strudel. Liberate la vostra creativitàe sperimentate nuovi sapori.

ANDECHSER

formaggiodel pastoreUn formaggio a fette, senza caglio animale, perfetto per farcire panini,ma non solo. Grazie a un particolareprocesso di stagionatura affi nato da Andechser, ha un ridottocontenuto di lattosio (0,1%)ma non fa rinunciare al gustosaporito del buon formaggio.

NATURAL FOOD

preparatiper seitan alle erbe e per burgerfarro e avenaIl preparato per seitan alle erbe permette di realizzarein 5 minuti un ottimo seitanaromatizzato con salvia,rosmarino, timo e alloro,mentre l’altro preparato deliziosi burger a base difarro e avena da cucinare in padella o in forno.

CTM

tè verdeGreen FanningsOriginario dell’isola diCeylon, è un tè profumato, dal delicato sapore erbaceo,ottenuto lasciando appassire naturalmente le foglie. Se nepreservano così la clorofi lla,che ne determina il colore verde scuro, e l’aroma inconfondibile.Una piacevole compagnia.

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storie del mondo bio

SONETTwww.sonett-online.de

ci dice subito Beate. In questa azienda non solo è importante il benessere dei lavoratori, circa 44 di cui alcuni diversamente abili, ma si percepisce un’attenzione verso la natura, verso l’acqua. Per questo i prodotti della Sonett sono privi di tensioattivi di origine petrolchimica, aromi artifi ciali ed enzimi e senza l’impiego di ingredienti da OGM. Solo saponi vegetali, tensioattivi derivati dallo zucchero, minerali e silicati. Tutti i tensioattivi sono biodegradabili e provengono da olio d’oliva, di cocco, di colza e di palma, tutti da agricoltura biologica.

Per conferire ai prodotti gradevoli profu-mazioni vengono usati gli oli essenziali che “ispirano l’anima, perché anche una semplice azione come fare le pulizie di casa diventa un evento per i sensi”, racconta Beate.

Ma non è fi nita qui. “Noi usiamo l’acqua per la nostra attività, quindi è importante restitu-ire all’acqua la sua vitalità. Per questo scopo è utilizzato un rullatore di acqua: una catena di 12 contenitori in vetro a forma di uovo, tutti collegati. In ogni contenitore è inserita una pietra preziosa con cui l’acqua rimane in contatto durante il movimento da un conteni-tore all’altro. Facendo così, ci spiegano, l’acqua riprende nuovamente energia; elemento importante, perché i movimenti centrifughi della lavatrice normalmente infl uenzano negativamente le forze vitali dell’acqua”. Ogni giorno vengono “rivitalizzati” circa 7000 litri di acqua che, alla fi ne del ciclo, riacquista la qualità dell’acqua di fonte. Una piccola parte di

e, per un periodo, era stata impegnata nel “Kristallisationslabor”- laboratorio per la Cristallizzazione.

“La nostra fortuna” racconta Gerhard “è che facevamo già parte di un gruppo Bund Freier Unternehmensinitiativen (gruppo di liberi imprenditori) che raccoglieva diverse aziende biologiche. Così abbiamo potuto confrontarci con chi aveva maggiore esperienza e sviluppa-re meglio il nostro lavoro e le nostre capacità. In questo modo abbiamo trovato la forza e le conoscenze per sviluppare nuovi prodotti. Oggi siamo un buon team! Un economista e una chimica: praticamente perfetti! Lavoria-mo sempre molto: la nostra giornata inizia alle 8 e fi nisce alle 17. Ci occupiamo di program-mare il lavoro della giornata, iniziando con una riunione che coinvolge tutti i responsabili. Ma se ci sono diffi coltà o dipendenti da sostitu-ire a causa di malattie, ci mettiamo in gioco in primo persona. Una volta alla settimana tutti i dipendenti possono partecipare al gruppo manuale antroposofi co. Parliamo anche delle opere d’arte di Rudolf Steiner”.

La Sonett ha sede a Deggenhausen, vicino al Lago di Costanza, tra prati e montagne ricoperte da foreste. Un camino rosso, le porte verdi, le pareti e le tende gialle, verdi e blu, addirittura sono colorati anche gli orologi, appese alle pareti ci sono tante opere d’arte. E anche nel reparto produzione non mancano i colori. “Noi passiamo metà della nostra vita al lavoro. E allora deve essere un posto bello”

quest’acqua è bevuta all’interno dell’azienda. All’acqua poi sono aggiunti degli ingredienti

chiave, che vengono defi niti additivi balsamici, composti da alloro, olio di oliva, cenere di rosa, incenso, oro e mirra.

Questi ingredienti sono “ritmizzati” in un contenitore, l’oloide, che ha la forma del nu-mero 8 messo in orizzontale (come il simbolo dell’infi nito); in seguito alla dinamizzazione vengono inseriti in piccole quantità nei prodot-ti per la detergenza.

Assistiamo a un esempio di dinamizzazio-ne con l’oloide, che Gerhard fa scorrere, un po’ accompagnandolo con le mani e un po’ lasciandolo andare, lungo il pavimento del lungo corridoio di una stanza appositamente creata per questa operazione. Questa specia-le dinamizzazione ha luogo 3 volte all’anno, durante feste importanti come San Michele, Pasqua e Natale. I dipendenti e i collaboratori se vogliono possono partecipare a questa ceri-monia. Inoltre, per statuto, l’azienda non può essere né venduta né lasciata in eredità e tutto il profi tto rientra sempre nella ditta per essere reinvestito.

Sono o non sono speciali quelli della Sonett?

Ogni inizio contiene una magiaH. Hesse

Beate Oberdorfer e Gerhard Heid sono due persone speciali. Non solo perché titolari della Sonett, azienda tedesca produttrice di deter-sivi ecologici, presenti sugli scaff ali dei negozi biologici specializzati, ma soprattutto per quel-la calma solarità che emana da loro e che attraversa l’intervista, punteggiandola di curiosa allegria.

Ascoltare il racconto delle loro scelte e del loro impegno sociale e a favore dell’ambiente è essenziale oggi per capire meglio il signifi cato del lavoro, non solo loro, ma anche delle tante persone protagoniste di un movimento inter-nazionale di rinnovamento che ha raccolto, fi n dagli anni ’70, in un unico abbraccio ideali e fi losofi e di un’intera generazione di giovani.

Siamo agli inizi degli anni ’80 e Beate, dopo tanto cercare, trova una comunità di giovani in cui il lavoro e il tempo libero non fossero due concetti slegati completamente. Un gruppo formato da persone, anche con disabilità, che vivevano e lavoravano insieme su terreni coltivati seguendo il metodo di agricoltura biodinamica.

E proprio in questa comunità, nel 1984 incontra Gerhard. “La comunità aveva tre sedi tra la Germania e la Svizzera” precisa Beate. “Noi eravamo alla Freiheithof e all’inizio pro-ducevamo pasta. Nel 1989 abbiamo lavorato con un’azienda di detersivi biologici, la Sonett, nata nel 1977. Il nostro gruppo aveva preso in mano la produzione che riguardava solo pochi prodotti: un detersivo, un decalcifi cante, un candeggiante, un sapone smacchiante e un pulitutto in polvere. Questo perché il proprie-tario della Sonett, all’epoca, non aveva fatto ricerche di sviluppo di prodotto. Nel 1992, io e Gerhard abbiamo deciso di gestire completa-mente l’azienda, che stava fallendo, e abbiamo sviluppato subito una linea di detersivi liquidi. E l’attività ha ripreso quota. Alla fi ne la comu-nità si è sciolta e noi siamo andati avanti.”

Proprio nei primi anni Novanta inizia la collaborazione con la Ecor, allora Gea, in seguito all’incontro, in occasione del Biofach, con i suoi fondatori Fabio Brescacin e Maria Pozzobon.

Già dagli anni ’60, tante persone in Germa-nia erano sensibili alle tematiche ambientali e all’inquinamento delle acque dovuto a tensio-attivi non biodegradabili. E quindi l’impegno della Sonett è stato molto faticoso per Beate e Gerhard, ma l’entusiasmo, la passione, il loro credere in un modo diverso di fare “econo-mia” ha fatto superare i limiti della loro poca esperienza nel campo manageriale. Anche se Gerhard aveva studiato Economia e Beate chimica e quest’ultima aveva lavorato per tre anni da Wala per il marchio Dr Hauscka, dove aveva seguito la produzione di nuovi cosmetici

la bellezza del ben-essere

in questa pagina da sinistra a destra Beate Oberdorfer

e Gerhard Heid; il rullatore d’acqua; l’etichettatura

dei prodotti e l’oloide

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oggi in cucina

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spaghettini di riso con verdure, curry e zenzero

• 2 cucchiaini di Arche Pasta Thai Curry• 1 cucchiaino di Arche Pasta allo zenzero• 3 cucchiaini di Arche Tamari• 250 g di bifun• olio extravergine d’oliva q.b.

Lavate e mondate le verdure, tagliatele a listarelle sottilissime, possibilmente delle stesse dimensioni.

Fate scaldare in una pentola capiente un fi lo abbondante d’olio extravergine d’oliva con l’aglio che toglierete non appena sarà dorato. Aggiungete tutte le verdure, tranne gli spinaci, e fatele cuocere per 5 minuti a fuoco vivace, mescolando.

Poi aggiungete il brodo bollente e gli spi-naci, tenendo a fuoco medio per 10 minuti fi no a cottura.

Fate bollire 2 litri d’acqua senza sale, tuffate gli spaghettini per circa 3 minuti di cottura.

Mettete le salse e il tamari nelle verdure, mescolando, unite gli spaghettini scolati e girate con cura sopra la fi amma. Portate a tavola i vostri bifun di verdure con le salse in ciotoline separate, così ogni ospite potrà dosarle a piacimento.

Piatto di semplicissima esecuzione, buono sia caldo che freddo.Evocativo nel suo sapore esotico e pro-fumato, è un viaggio culinario di grande soddisfazione che potete realizzare grazie all’ampio assortimento di prodotti d’ispira-zione orientale proposti da Arche.

Ingredienti per 4 persone

• 1 cipolla dolce• 1 spicchio d’aglio• 150 g di spinaci • 1 carota• 1 porro• 2 patate • 0,25 ml di brodo vegetale

ARCHE

BifunI bifun sono delle sottili tagliatelle di riso tipiche della tradizione thailandese. Basta staccarne la quantità necessaria, versarla in acqua bollente, cuocere per circa 3/5 minuti, scolare ed elaborare a piacere. Sono perfet-ti per wok e piatti di verdure e zuppe.

ARCHE

TamariIl tamari è il “sale e pepe” della cucina orientale ed è molto diffuso soprattutto in Giappone. È il frutto della fermentazione dei fagioli di soia e può essere usato come condimento in tanti piatti, soprattutto quelli a base di riso, verdure o proteine vegetali.

ARCHE

Pasta thai CurryIdeale per salse, zuppe e altre ricette che profumano d’Oriente, la pasta thai curry conferisce a ogni piatto un carattere fresco e fruttato. Viene proposta nel pratico tubet-to, che permette di usarne solo la quantità desiderata, evitando così inutili sprechi.

ARCHE

Pasta allo zenzeroUn gusto fresco e delicato di lime, con una piacevole nota pungente di zenzero carat-terizza questa pasta adatta per tante ricette diverse. Sviluppa lentamente il suo sapore, quindi ne basta poca per donare ai vostri piatti un gusto davvero inconfondibile.

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speciale

L’etichetta è la carta d’identità del prodotto. Le leggi sull’etichettatura, piuttosto complesse, variano a seconda della tipologia di prodotto. Come normative base possiamo considerare per gli alimenti il D.Lgs n° 109 del 27/01/1992 (Attuazione delle direttive 89/395/CEE e 89/396 CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari), per la cosmesi il Regolamento (CE) n° 1223/2009 e per i detersivi Regolamento (CE) n° 648/2004. Con la complicazione che dal 13 dicembre

2014 il decreto n° 109/92 andrà in pensione, sostituito dal regolamento UE n° 1169/2011, che alcune aziende stanno già applicando (dovendo stampare nuove confezioni, che dureranno anche dopo dicembre 2014, è necessario che siano adeguate alle nuove norme). I prodotti alimentari, salvo pochi casi particolari, devono riportare alcune indicazioni fondamentali obbligatorie: denominazione del prodotto, elenco degli ingredienti, quantità (peso o volume), termine minimo di conservazione (o data di scadenza),

azienda produttrice o confezionatrice o venditore, modalità di conservazione e istruzioni per l’uso (ove necessario), presenza di sostanze allergizzanti. Nel caso del biologico, inoltre, in etichetta compare lo specifi co logo comunitario, vicino al quale deve essere indicato il codice dell’organismo di controllo e l’indicazione “Agricoltura Ue/non Ue”. Spesso, inoltre, le etichette riportano anche indicazioni relative al materiale di confezionamento, utili per lo smaltimento del pack vuoto.

1 Marchio commerciale Ecor. Può coincidere con il nome dell’azienda oppure è un marchio di fantasia della linea o del prodotto.

2 Nome famiglia (facoltativo) la pasta.

3 Nome commerciale (facoltativo) fusilli integrali.

4 Quantità nominale (peso)

5 Valore aggiuntivo (facoltativo) 100% grano italiano.

6 Denominazione di vendita pasta di semola integrale di grano duro. Indica la categoria a cui il prodotto appartiene. Per molti prodotti è prevista da specifi che leggi.

7 Biologici/da agricoltura biologica: se l’indicazione accompagna la denominazione di vendita, almeno il 95% degli ingredienti deve essere di origine biologica.

8 Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF IT BIO 009: riferimenti organismo di controllo del produttore. Il codice sta per IT=Italia, BIO=biologico, 009 è la sigla dell’ente certifi catore (in questo caso, 009 indica il CCPB).

9 Operatore controllato n.1898: indicazione obbligatoria per i prodotti bio; il codice numerico attribuito dall’ente di certifi cazione identifi ca l’impresa responsabile del prodotto.

10 Ingredienti in ordine ponderale: gli ingredienti devono essere riportati in ordine di quantità decrescente. Se gli ingredienti di origine agricola sono tutti biologici, si può tralasciare l’asterisco e la dicitura sottostante “biologici” o “da agricoltura biologica”.

11 Possibili allergeni presenti nel prodotto fi nito contiene glutine, etc.

12 Peso netto (per i liquidi si indica il voume): la quantità eff ettiva del prodotto alimentare senza considerare il peso della confezione/contenitore.

13 Logo comunitario: è il logo stabilito dall’Unione Europea per indicare i prodotti biologici. Introdotto nel 2009, in sostituzione del precedente, dal luglio del 2010 è obbligatorio per tutti i prodotti biologici preconfezionati ottenuti nell’UE.

14 Nome e indirizzo del produttore o confezionatore o distributore

15 Data di scadenza o termine minimo di conservazione: indica la data entro la quale consumare il prodotto. La dicitura può essere di due tipi: “da consumarsi preferibilmente entro il …” indica la data fi no alla quale l’azienda garantisce che il prodotto mantenga le sue caratteristiche in adeguate condizioni di conservazione; “da consumarsi entro il ….” è il termine perentorio entro il quale il prodotto deve essere consumato e si utilizza per i prodotti ad alta deperibilità.

16 Modalità di conservazione: indica come mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto in casa, eventualmente anche dopo l’apertura.

17 Materiale di confezionamento: facoltativo, indica le istruzioni utili per diff erenziare l’imballaggio.

18 Indicazioni di non disperdere l’imballaggio nell’ambiente (facoltativo)

19 Codice a barre (facoltativo)

20 Tabella nutrizionale: per ora è facoltativa, ma diverrà obbligatoria dal dicembre 2016.

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leggiamo l’etichetta

Nei prodotti alimentari:

garantisce l’origine biodinamica di almeno il 90% degli ingredienti.

indica prodotti provenienti dal commercio Equo e Solidale, basato sul sostegno ai produt-tori più svantaggiati prove-

nienti dai Paesi in via di sviluppo.

Nei prodotti per cosmesi e detergenza un logo di certifi cazione volontaria:

rappresenta uno degli standard di certifi cazione volontaria per la cosmesi. Garantisce l’uso di materie prime provenienti da agricol-

tura biologica o da raccolta spontanea e l’assenza di materie prime non vegetali potenzialmente allergizzanti o dannose per l’uomo.

Inoltre, che nei prodotti e nelle loro con-fezioni non vengano utilizzati, materiali “dubbi” dal punto di vista ecologico e che venga prestata attenzione alla riduzione di imballaggi superfl ui o non riciclabili.

rappresenta uno degli standard di certifi cazione volontaria per la detergenza. Garantisce l’uso di materie prime provenienti da agricol-

tura biologica o da raccolta spontanea e l’assenza di materie prime non vegetali potenzialmente allergizzanti o dannose per l’uomo.

Inoltre, che nei prodotti e nelle loro con-fezioni non vengano utilizzati, materiali “dubbi” dal punto di vista ecologico e che venga prestata attenzione alla riduzione di imballaggi superfl ui o non riciclabili.

Altri esempi di loghi che si possono trovare in etichetta

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salute e benessere i nostri consigli

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attive combinate a preziosi oli vegetali, riesce ad agire anche negli strati profondi dell’epi-dermide, attivando il metabolismo dei liquidi ed esercitando un’intensa azione rassodante e levigante sulla pelle che appare più elastica, compatta e tonica.

4 Victor Philippe Marsiglia. Detergente intimoVictor Philippe propone una linea di detergenti dal caratteristico profumo di sapone di Marsi-glia. Il detergente intimo è l’ideale per l’igiene quotidiana: agisce delicatamente, rispettando il naturale equilibrio fi siologico della pelle (pH 5 - 5,5) e donando una gradevole sensazio-ne di freschezza.

5 Weleda Baby WashDeterge in tutta dolcezza corpo e capelli, con particolare attenzione agli occhi. Grazie ai pregiati oli di mandorle e sesamo, lascia la pelle morbida e vellutata e rende i capelli facili da pettinare. Ideale per grandi e piccoli.

1 Valverbe Tisana drenanteUna gradevole tisana a base di spirea, corian-dolo, pilosella, foglie di frassino e foglie di betulla. L’azione combinata di queste piante favorisce un fi siologico effetto drenante e l’eliminazione dei liquidi.

2 Esprit Equo Linea Pura. Mousse detergente visoMorbida e vellutata, questa mousse detergen-te a base di acqua di rosa damascena e succo di aloe permette di rimuovere con delicatezza impurità e tracce di trucco; i tensioattivi di origine naturale, da zuccheri, favoriscono una detersione delicata grazie al pH fi siologico che minimizza ogni forma di irritazione. Grazie alla betaina e all’arginina, inoltre, protegge la pelle in modo naturale, lasciando sul viso un piace-vole velo di morbidezza e idratazione.

3 Weleda Olio cellulite alla betullaLe manifestazioni della cellulite, note come pelle a buccia d’arancia, infl uiscono spesso sul benessere generale delle donne. Quest’olio cellulite alla betulla, grazie alle sue sostanze

Antico, ma molto attuale, lo yoga è noto in varie forme, anche molto diverse tra loro.

La ragione della sua fortuna è nel suo signifi cato più profondo.

La pratica dello yogaLe prime testimonianze si ritrovano in testi indiani di oltre tremila anni fa, ma è con gli Yoga Sutra di Patanjali, (maestro leggendario vissuto tra V e II sec. a. C.), che le tradizioni preesistenti si compongono in una concezione fi losofi ca unica, che si defi nisce come yoga classico.

Yoga, dal sanscrito yuj (unire, aggiogare) è unione, armonia tra la parte fi sica e quella spirituale, è aggiogare, controllare il corpo, la mente e i sensi. La disciplina si sviluppa in otto passi: l’etica sociale, l’etica individuale, le

tecniche insegnate nei corsi di yoga, soprat-tutto in Occidente. La lezione degli asana (posizioni tradizionali) è di portare un’at-tenzione del tutto nuova al corpo, ma non in senso puramente meccanico; è infatti nei gesti fondamentali dell’esistenza - stare in piedi, camminare, stare seduti - che prendia-mo coscienza del modo in cui siamo presenti; dobbiamo disfarci delle abitudini quotidiane del corpo, dobbiamo imparare di nuovo a muoverci. Oscilliamo tra l’eccesso di rigidità e l’incontrollato abbandono, ma impegnarci verso la giusta forma ci porta a un rilassa-mento autentico e a una nuova apertura verso il mondo.

Come scrive C. Kerneiz, “il rilassamento isolato di una parte del corpo (mani, torso, viso) è il metodo migliore per giungere al controllo delle emozioni, all’impassibilità morale (non all’indiff erenza); è impossibile adirarsi se i muscoli della faccia e delle mani sono distesi, è impossibile provare l’angoscia provocata dalla timidezza se sono distesi i muscoli del torso”. È per questo che altret-tanta importanza viene data al respiro (pra-nayama): il respiro è strettamente collegato alla circolazione, se la respirazione è aff retta-ta, il cuore si aff atica e la mente si agita; per calmare la mente lo yoga ci invita a calmare il respiro.

posizioni tradizionali (asana), la distribuzione dell’energia attraverso il respiro (pranayama), il dominio dei sensi, la concentrazione, la meditazione e la consapevolezza suprema.

I primi due passi sono principi universali e si ritrovano in diverse confessioni religiose; numerose le assonanze con la morale biblica, in particolare i dieci comandamenti. Asana e pranayama sono alla base del percorso dello yoga alle cui mete spirituali non si accede senza aver prima liberato il corpo dall’inerzia, affi nandolo con forza e sensibilità. Lo yoga è dunque una dottrina che abbraccia il lato fi sico, psichico e spirituale con l’obiettivo di liberare la mente: “yogah cittavrtti nirodhah”, recita Patanjali, “lo yoga è la cessazione dei movimenti della coscienza”.

Asana e pranayama sono le principali

Le proposte e i riferimenti per i praticanti dello yoga oggi Nel nostro paese lo yoga non è regolamentato per legge e il pubblico si orienta a fatica tra la varietà e la diversa qualità delle proposte.

Troviamo quindi studi e competenze approfondite a fi anco di tendenze dal sapore religioso (sedicenti e più o meno carismatici guru che talora allarmano la Chiesa catto-lica), proposte ginnico-dinamiche (fi tness intensi, che talora allarmano la medicina), iniziative fantasiose quanto improvvisate (yoga con il cane, yoga sullo sci) e altro anco-ra. In questo quadro di arduo orientamento, se vogliamo consegnare al futuro questa antichissima disciplina, la sfi da per lo yoga sarà riuscire a conservare la tradizione in una prospettiva di moderna ricerca.

Il metodo IYENGAR®: l’esperienza di Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar L’IYENGAR® YOGA è lo yoga classico rivisi-tato da Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar, maestro indiano oggi novantacin-quenne, che ha approfondito lo studio degli asana (tradizionali posizioni) in modo unico nella storia dello yoga e ha contribuito in modo importante alla diff usione della pratica in tutto il mondo. Suo è il noto Light on yoga del 1965 (trad. it. Teoria e pratica dello yoga, Edizioni Mediterranee).

Il metodo analizza e descrive ogni asana con un rigoroso approccio scientifi co. L’alline-amento, la simmetria, la precisione nell’ese-cuzione, la sequenza e la durata delle posizio-ni, sono le caratteristiche peculiari di questo metodo in cui si pongono dei precisi limiti, con lo scopo di fare eseguire movimenti sem-pre corretti e sicuri. Non si esaspera mai il movimento, rispettando sempre l’ergonomia del corpo. L’approccio è graduale, si ricerca la corretta postura, l’allineamento strutturale e poi, solo allora, l’allungamento. Numerose ricerche pubblicate su accreditate riviste scientifi che internazionali hanno studiato gli eff etti della pratica dello yoga secondo questo metodo, applicando rigorosi protocolli d’indagine. L’uso degli attrezzi introdotto da B.K.S. Iyengar (e ripreso da tanti insegnanti nel mondo) permette a tutti e a tutte le età di eff ettuare e mantenere più a lungo gli asana, così da ottenerne benefi ci maggiori. Il metodo prevede un lungo e articolato sistema di formazione dei propri insegnanti, a tutela della salute e dell’educazione degli allievi. La sua standardizzazione e diff usione a livello mondiale è indice della serietà del metodo.

di Anna Vezzaniwww.iyengaryoga.itwww.bksiyengar.com® utilizzato con permesso di BKS IYENGAR, Proprietario del Marchio di Fabbrica

yoga per rilassare mente e corpo

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il valore della qualità di Roberto Pintonnotizie dal mondo biodiceva la nonna...

A dicembre il British Medical Journal ha pub-blicato uno studio che sembra dare ragione alla nonna quando diceva che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Per combattere le malattie cardiovascolari, secondo la ricerca della University of Oxford, il consumo regolare di mele sarebbe effi cace quanto l’uso delle statine, farmaci ampiamen-te prescritti per ridurre i livelli di colesterolo, prevenire danni da aterosclerosi e contenere i rischi per chi ha subito un ictus o un infarto.

Non solo: il consumo di mele non portereb-be gli eff etti collaterali delle statine (diabete, miopatie).

Eppure, per le tabelle di composizione de-gli alimenti dell’Inran i contenuti nutrizionali “uffi ciali” di una mela sono davvero scarsi:

su 100 grammi di parte edibile 87,6 sono d’ac-qua, poi ci sono 10 grammi di zuccheri e 1,7 di fi bre (e siamo già a 99,3 grammi su cento).

Poi ci sono 105 mg di potassio, 8 mg di vitamina C, 5 mg di calcio, 0,2 mg di ferro, e vaghe tracce di altre sostanze.

Secondo la normativa europea sulle dichiarazioni nutrizionali e sulla salute, per la nostra mela non possiamo vantare proprio nessuna caratteristica positiva: cento grammi apportano solo il 10% del fabbisogno giorna-liero di vitamina C (troppo poco per poterlo citare), il 5.25% del fabbisogno di potassio, un risibile 1.24% del ferro e un inesistente 0.62% del calcio. “Ad alto contenuto di fi bre” o “fonte di fi bre”? Nemmeno a parlarne.

Ma se, in sostanza, è composta soltanto

di acqua e zucchero, perché l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di mangia-re almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno per ridurre i rischi di malattie gravi?

Perché l’Unione europea ne promuove il consumo tra i bambini, anche con il program-ma “Frutta nelle scuole”?

Perché per le Linee guida per una sana alimentazione italiana frutta e verdura pro-teggono da malattie cardiovascolari, neo-plastiche, respiratorie, da cataratta e stipsi, assicurano un rilevante apporto di carboidra-ti complessi, nutrienti e sostanze protettive antiossidanti?

Se son solo acqua e zucchero, qualcosa non torna.

A meno che non si ammetta che la scienza ha davvero ancora molta strada da fare.

Oltre che zuccheri, grassi, proteine, vita-mine e i macroelementi puntigliosamente e un po’ ottusamente elencati nelle norme comunitarie, non è che si dovrebbe indagare su micro e, oligo-elementi, antiossidanti ed enzimi, su quel “qualcosa di più” a cui, evi-dentemente, si devono gli eff etti benefi ci?

Perché non partono grandi progetti di ricerca pubblica sulla (micro) composizione dell’ortofrutta?

Per non rovinare il mercato degli integra-tori alimentari?

CTM

Bio caffèUna miscela 100% arabica,in cui il profumato aroma degli altipiani etiopi si fondecon quello corposo delle provenienze latino-americane coltivate in altura. Ne risultaun caffè equilibrato, dalgusto aromatico, che riempiepiacevolmente il palato con un lieve sentore di agrumi.

IL PODERE

olio extravergine d’olivaOttenuto dalla molitura e spremitura a freddo di sole olive italiane, coltivate in unpromontorio dove l’aria è pura e il terreno asciutto. Con il suogusto delicato e fruttato, è unottimo condimento, ideale per esaltare il gusto di piatti caldi e freddi.

ANTICO MOLINO ROSSO

Aida®: semintegrale è più buonoCon le miscele semintegrali AIDA® riscoprite il piacere del pane, della pizza e dei dolci fatti in casa con le miscele Aida: Aida pane,con malto d’orzo; Aida pizza, con lievito di pasta madre difrumento, e Aida dolci conamido di frumento che rendei dolci più soffi ci e gustosi.

TAIFUN

viennesi piccoliQuesti squisiti würstel, a basedi tofu, sono perfetti come secondo piatto o come ingrediente per stuzzicanti hot dog vegetali, magari abbinati alla propria salsa preferita.E per la bella stagione in arrivosono l’ideale anche per le grigliatecon gli amici.

ARRIGONI

taleggio DOP porzionatoIl taleggio è un formaggioa pasta morbida dalle origini antiche. Ha una crosta sottile, morbida e rosata, pasta fondente, consistente nel sottocrosta e friabile al centro.Il suo sapore è burroso e dolce. La sua aromaticità si accentuacon la stagionatura.

ECOR

petit di farro con gocce di cioccolato

Semplici e friabili, i petit sono squisiti biscotti difarina di farro, arricchiti con golose gocce di cioccolato. Ideali per iniziare la giornata con gusto, accompagnandoli a tè, latte, caffè o bevandevegetali, sono perfetti anche come dolce merenda.

Vuoi cambiare il mondo? Comincia

con un caffè!

Scegli il caffè Altromercato: il gesto quotidiano che diffonde

un’economia di giustizia.Rispettoso della terra

e di chi la coltiva.Ecologico nella confezione.

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il gesto quotidiano di Marco Geronimi Stoll

speciale Bio Hotels

Salumi Biologici Italiani

votate a teatro

Non votiamo solo alle elezioni, ma anche facendo la spesa.

Lo si dice spesso: se invece dei prodotti globalizzanti scegliamo quelli di piccola scala (locali, ecologici, singolari) decidiamo che i nostri produttori di qualità vivranno e così facendo “votiamo” su temi come economia, paesaggio, salute...

Vi invito ad estendere questo concetto a musei, teatri, parchi naturali, cinema... e mi faccio aiutare dai personaggi abituali di questi articoli: le famiglie A (ecologicamen-te virtuosa) e B (sprecona e consumista).

Anche i B consumano cultura: ogni tanto vanno a teatro, a un concerto...

Siccome vedono molta televisione, hanno più bisogno di guardare le proprie star in carne ed ossa, oltre lo schermo che separa

il mondo quotidiano dall’Olimpo televisivo. Ma chi non passa in TV, non esiste.

Qui sta il problema. Guardate i bilanci dei teatri, delle aree naturalistiche protette, dei cinema di qualità, di musei, mostre, esposizioni... in migliaia stentano perché hanno poco pubblico. Musei strepitosi con poche decine di visitatori; attori e musicisti formidabili in scena per le poltroncine vuote; aree naturalistiche protette con grande amo-re, ma visitate solo da quattro gatti. Con la crisi che c’è, indovinate dove tagliano i fondi.

Fa male dirlo, ma non andandoci “vo-tiamo”: per coloro che propongono il solito centro commerciale al posto dell’antico teatro in centro, o l’albergone tamarro in mezzo al Parco naturale, e per la loro cantilena “senza vincoli paesaggistici ci sarebbe

più lavoro”. Vogliamo dargli ragione?La gente ci va, a teatro: ma per vedere

le stesse persone che vede in TV. E che lunghe code per le grandi mostre fa-

mose (e che biglietti astronomici!) ma magari a cento metri c’è qualcosa di bellissimo e nessuno se ne accorge.

I fi lm più interessanti spariscono dopo pochi giorni, mentre tutti aff ollano il cinepa-nettone o il tecnocolossal.

Dovremmo fare come la famiglia A, che nel week end spesso si dedica a una diver-tente caccia al tesoro culturale in qualche cittadina di provincia. Per fare tutti come loro, il primo passo è smetterla con l’idea che la cultura sia noiosa. La cultura siamo noi, è la nostra anima, il nostro piacere, la nostra bellezza; quindi per carità non inculchiamo ai nostri fi gli la pigrizia intellettuale, che è anche pigrizia sentimentale e anestesia esteti-ca: gli rovineremmo l’esistenza.

Alcune decine di visitatori in più al giorno possono decidere se alcune migliaia di ini-ziative vivranno o moriranno; voi che leggete questo articolo siete circa 360.000: includen-do le vostre famiglie siete parecchi.

Se almeno una volta al mese ciascuno farà questa “caccia al tesoro culturale” potremo cambiare non poco la nostra malconcia situazione. Voterete?

sempre più ricercati: sarà per l’alimentazio-ne biologica, l’attenzione a cosa mangiamo, sarà per lo sport, la natura o il benessere del corpo. Tutti questi fattori “bio” stanno diventando sempre più importanti per lo stile di vita moderno e i Bio Hotels coniugano alla perfezione alcune tematiche attualissime: wellness, gastronomia, natura, sport e movi-mento, vacanze e cultura.

Molti alberghi dell’associazione, sem-pre attenti e decisi ad andare incontro alle esigenze dei clienti, si sono rinnovati e dotati di un centro benessere, o una spa o ancora di una beauty farm. La loro off erta risponde alla crescente domanda di relax e distensione, so-prattutto in vacanza, magari abbandonandosi a qualche trattamento benessere. La linea di cosmesi dei Bio Hotels “mila mii” con il

profumo di fi ori di campo estende e completa l’off erta.

Questi hotel sono il frutto dell’impegno di albergatori ecologicamente consapevoli, che della sostenibilità ambientale hanno fatto una delle loro principali caratteristiche: qui la natura è di casa, che si tratti dell’hotel “bio” a quattro stelle, della fattoria biologica o della pensione per vegani.

Molto più di un decennio è passato da quando i primi bio albergatori si sono riuniti per off rire vacanze all’ insegna del biologico. Ora i Bio Hotels sono l’associazione più gran-de di alberghi, agriturismi e altre realtà bio-logiche certifi cate. Riunisce infatti quasi 100 strutture, distribuite in diversi Paesi europei, per soddisfare ogni esigenza, in estate, in in-verno o nei weekend, anche fuori stagione; in Italia, Austria, Germania, Francia, Svizzera, Grecia, Spagna e Slovenia. Si tratta di hotel tra loro molto diversi, così come sono diverse le persone che li gestiscono, le regioni in cui si trovano e gli ospiti che ciascun hotel è in grado di entusiasmare.

Tutte le strutture che fanno parte dell’as-sociazione sono state attentamente valutate da istituti di certifi cazione, per verifi care che rispondessero agli standard. Le cucine dei Bio Hotels off rono esclusivamente prodotti regionali, stagionali e al 100% biologici, molti dei quali vengono coltivati direttamente negli orti dei Bio Hotels oppure provengono da aziende agricole biologiche nei loro dintorni. Arte culinaria e qualità biologica si sposano insieme dando vita a ricette preparate con cura, che vi faranno fare un vero e proprio viaggio dei sensi.

Visitate il sito www.biohotels.info e appro-fi ttate delle tante proposte che vi permette-ranno di scegliere la vacanza più adatta alle vostre esigenze. Sia che si tratti di soggiorni brevi o lunghi, in ogni albergo ci si prenderà cura di voi con programmi su misura.

Proposte speciali per ogni momento dell’anno, per trascorrere del tempo prezioso da soli, in famiglia, in coppia o per divertirsi con un gruppo di amici. Luoghi dove immer-gersi nella natura, purifi carsi e rigenerarsi, senza pesare sull’ambiente, aiutando un’eco-nomia pulita.

Divertimento, cultura, benessere, relax, sapori autentici… ottimi motivi per scegliere i Bio Hotels!

Nella frenesia della vita moderna è sem-pre più diffi cile dare ascolto ai nostri reali bisogni: lo stress, la confusione e il frastuono di città caotiche e alienanti, uniti alle mille incombenze quotidiane, ci portano a perdere di vista la cura del benessere del corpo, ma anche dell’anima. Siamo sempre connessi con il mondo che ci circonda, non stacchiamo mai, facciamo poca attività fi sica, mangiamo in maniera scorretta e non diamo ascolto ai segnali che il nostro corpo ci dà. Rallentare diventa allora la parola magica per tornare a prenderci cura di noi, del nostro corpo e della nostra anima, consapevoli che solo attraverso l’equilibrio di entrambi possiamo raggiungere un reale benessere. La vacanza diventa così il momento giusto per prenderci fi nalmente cura di noi. Per questo che i Bio Hotels sono

vacanze di benessere con i Bio Hotels

PER INFORMAZIONIwww.biohotels.info

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26 27cuorebio magazine cuorebio magazine

l’angolo dei più piccoli

Con la fi ne del freddo inverna-le, l’arrivo della bella stagione mette sempre di buon umore e regala quello sprint in più che ci porta ancora più volen-tieri a mettere le mani in pasta, coinvolgendo i nostri piccoli cuochi di casa. Ecco una ricetta semplice quanto golosa, con ingredienti biologici, senza uova né lattici-ni, per soddisfare le esigenze di tutti. Ma, soprattutto, il divertimen-to è assicurato e il palato è ben appagato senza che la cucina diventi un disastro, per la gioia delle mamme!

Ingredienti per 12 muffi n:• 2 vasetti (da usare come misurino; 1 vasetto = ca 100g) di bevanda di miglio • 1 vasetto di olio di semi di girasole spremuto a freddo• 1-2 vasetti di zucchero di canna integrale • 3 vasetti di farina di grano tenero 00 • 1 vasetto di cacao amaro • 2 cucchiai di gocce di cioccolato • 1/2 bustina di lievito biologico per dolci • 1 pizzico di sale• palline di zucchero colorate a piacere

ProcedimentoIniziare dagli ingredienti liquidi: amalgamare la bevanda vegetale con l’olio. Poi aggiungere lo zucchero, la farina con il lievito setacciato, il cacao e le gocce di cioccolato. Mescolare fi no a raggiungere una consistenza cremosa; se l’impasto risulta troppo denso, aggiungere ancora un po’ di bevanda vegetale.

Far riposare l’impasto per 20 minuti, poi mettere negli stampi per muffi n e inforna-

re a 180° per 20-25 minuti.A pochi minuti dalla fi ne della cottura

verifi care con uno stuzzicadenti che l’impasto risulti asciutto all’interno; a piacere, cospar-gere i muffi n con le palline colorate.

Mentre la cucina si riempie di quell’aro-ma goloso, ecco un’attività che proponiamo sempre nei laboratori di cucina per bambini “Tuttotorna” per rendere l’avventura ancora più speciale: prendete un foglio bianco forma-to A4 e piegatelo in due, in modo da formare un “libretto” di quattro facciate. Sulla prima di copertina fate scrivere ai vostri bimbi il loro nome, con un disegno da colorare che li rappresenti. L’unico limite è la loro fantasia!

Sulla facciata interna di sinistra disegne-ranno e coloreranno i muffi n al cioccolato con le decorazioni colorate, mentre sulla facciata interna destra – col vostro aiuto – potranno riportare la ricetta che avete appena pre-parato. Infi ne, sulla quarta di copertina (il retro), divertitevi a creare assieme una fi aba, una poesia, una canzone, un rap, qualsiasi forma di “letteratura culinaria” che riassuma l’esperienza vissuta. Vi assicuro che questo semplice gesto riempirà di importanza e di magia il vostro tempo condiviso. Buon lavoro!

Muffi n o cupcake?In questo periodo le cupcake vanno molto di moda e spesso si tende a far confusione con i “cugini” muffi n. Entrambe sono ricette tipi-che anglosassoni, ma il muffi n viene consu-mato principalmente per colazione e ha una dimensione decisamente più grande (come una rosetta di pane); esiste anche la versione salata (buonissima quella con formaggio e spinaci). Le cupcake, oltre ad essere più pic-cole, vengono proposte nel pomeriggio come merenda col thè e sono caratterizzate dalla golosa decorazione cremosa che le fa sembra-re delle deliziose torte in miniatura.

Di Elena Cesarowww.tuttotorna.it

muffin al doppiocioccolato

turismo sostenibile

Alcatraz: il paradiso bio dei comiciÈ primavera e nell’aria si sente già profumo di vacanza. Cercate una proposta diversa? In questo numero abbiamo dato la parola a Jacopo Fo che ci racconta la sua Alcatraz.

La Libera Università di Alcatraz è innanzi-tutto un luogo in mezzo alla natura selvaggia dove si sta bene. Ti senti a casa e nessuno ti impone niente. E puoi scegliere dal buff et tra cibi diversi adatti a tutti i tipi dieta e servirti a volontà. Da 32 anni Alcatraz è un ristoran-te bio che anche grazie all’estro di Angela Labellarte e alla qualità dei prodotti, è citato dalle guide dello Slow Food. Ma probabilmen-te la cosa migliore che abbiamo realizzato in questi anni è far incontrare tra loro persone interessanti che amano le buone maniere e mangiare seduti a una grande tavolata.

Siamo convinti che un’atmosfera rilas-sante e conviviale sia quel che ci vuole per

rendere eff ervescente la fantasia.Ci sono 25 camere con bagno, 2 sale,

una piscina coperta a 34 gradi e una scoperta, 4 milioni e mezzo di metri quadrati di boschi e oliveti dove pascolano 9 cavalli dotati di uno spaventoso quoziente intellettuale (cavalli montanari da lavoro, bassi e grassi).

C’è una scuola di Naturopatia Complemen-tare, che permette di imparare alcune tecni-che elementari, scientifi camente riconosciute, ma poco utilizzate negli ospedali… Un lavoro che portiamo avanti da vent’anni. Tra l’altro abbiamo ospitato due grandi convegni con Patch Adams, Miloud e 300 clown dottori. Ma Alcatraz è anche un luogo dove cantanti, attori, scrittori e disegnatori si incontrano e realizzano spettacoli.

E siamo anche un assembramento di esse-ri umani che si occupa di solidarietà: con la Onlus Un Nobel per i Disabili, organizziamo

corsi di formazione professionale gratuiti per persone in diffi coltà economiche.

Tu dirai: ma quanta roba fate! Ma non ho ancora fi nito.

Da 4 anni produciamo più energia e bio-masse di quel che ci serve. Dopo 18 mesi di sperimentazione nel riscaldamento della pi-scina stiamo iniziando a riscaldare una casa con il calore prodotto dalla fermentazione del legno. Caldo dai batteri! E stiamo costruendo un ecovillaggio con case in autocostruzione e appartamenti chiavi in mano in classe A+.

Comunque, se vuoi venire ad Alcatraz solo per oziare sul bordo piscina va benissimo.

E ti rispettiamo: siamo convinti che l’ozio sia un’attività indispensabile.

E puoi collaborare con noi anche via web. Si sono formati gruppi di lavoro che si occu-pano di solidarietà, ecotecnologie e ricerche storiche. Abbiamo appena concluso un lavoro sulla storia dei Seminole, gli indiani d’Ame-rica che non si arresero mai. Con, tra gli altri, Franca Rame, Dario Fo, Paolo Rossi, i Sud Sound System, la Bandabardò, I Modena City Ramblers, Toni Esposito: uno spettacolo e un libro usciranno fra qualche mese.

Altre info su www.alcatraz.it o su Cacao (www.cacaoonline.it) il Quotidiano delle Buone Notizie che da 14 anni esce ogni gior-no, gratuitamente.

PER INFORMAZIONI:Libera Università di AlcatrazLoc. Santa Cristina 5306020 Gubbio (PG)www.alcatraz.it

a destra la casa alta che ospita il ristorante e la reception; qui sotto Jacopo Fo

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angolo delle buone pratiche attualità

il profumo della terra

Volete andare al lavoro in bici ma non sapete da che parte iniziare? Volete innal-zare la bicicletta a vostro principale mezzo di trasporto ma avete dei dubbi? In questo numero abbiamo dato la parola a un’appas-sionata di due ruote che di questa passione ha fatto un lavoro. Per off rirvi proposte e consigli.

Per prima cosa, se siete amanti delle due ruote, vi consiglio di avere due biciclette: quella da città o city bike, per l’uso quoti-diano, e quella da cicloturismo, detta anche bici da trekking, per i viaggi ma anche per l’escursione giornaliera fuori porta. Ho

imparato che una bici troppo bella viene subito presa di mira dai ladri e sparisce in poco tempo, quindi per l’uso di tutti i giorni io ho una bici un po’ “scassona”, che va bene allo scopo.

Nella storia di ogni ciclista urbano c’è una lista più o meno lunga di bici di cui è stato derubato, ma non disperate, si può mettere in atto qualche strategia.

In primo luogo, avere una bici poco appa-riscente e poi dotarsi di una catena grossa e di un lucchetto serio, diffi cili da tagliare: pesano ma sono necessari. In caso di furto è un dovere civile fare la denuncia ed è indi-spensabile perché il fenomeno venga preso

in considerazione. Fate preventivamente un paio di foto alla vostra bici e scrivetevi il numero del telaio (per individuarlo, fatevi aiutare dal vostro negoziante di fi ducia): sa-ranno info utili per la descrizione del mezzo, nel malaugurato caso dovesse succedere.

Lasciata la questione della tutela dal fur-to, pensiamo a come conservare al meglio la nostra bicicletta: alcuni piccoli accorgimenti ne facilitano l’utilizzo e la durata. Il primo è tenere le gomme sempre gonfi e: con la ruota sgonfi a si fa più fatica a pedalare ed è più facile bucare. Il secondo è quello di far fare un controllo generale dal meccanico una o due volte l’anno. Questo serve per mante-nere effi ciente la bici e quindi per la nostra sicurezza. Le operazioni principali sono lu-brifi care la catena, così la bici scorre meglio e dura di più, e controllare i freni. I pattini freno consumati vanno sostituiti altrimenti non si frena. Con l’occasione è meglio pulire i cerchioni per evitare quel rumore stridulo e fastidioso che spaventa i pedoni. Queste sono operazioni semplici che si possono imparare con facilità e fare anche da soli, se si ha voglia e tempo.

L’altra questione molto importante per la nostra tutela, soprattutto in inverno, quando viene buio presto, è avere un apparato di il-luminazione funzionante e ad alta visibilità. Indispensabili i fanali anteriori e posteriori ma, per farsi vedere di notte, è opportuno esagerare con gli accorgimenti: giubbini color fl uor con fasce rifrangenti, caschi con lucette, raggi ricoperti con strisce di catari-frangenti e così via.

Ultimo consiglio, per ogni evenienza, è quello di stipulare un’assicurazione per la responsabilità civile che ci tuteli in caso di danni o di incidenti quando siamo in torto.

In genere le assicurazioni per la casa e la famiglia tutelano i danni provocati dall’uso della bicicletta ma vi consiglio l’iscrizione alla Fiab (www.fi ab-onlus.it) la Federa-zione Italiana Amici della Bicicletta, che da decenni promuove l’uso della bici in ambito urbano, la mobilità sostenibile e il cicloturi-smo. La Fiab ha stipulato per tutti i soci una assicurazione RC del ciclista, valida nelle 24 ore e in tutta Europa. Con l’iscrizione, oltre ad usufruire di questo servizio, si sostie-ne la sua azione politica di pressione sulle amministrazioni locali e nazionali.

Siete pronti per pedalare?

Di Simonetta Bettio

PER INFORMAZIONI:[email protected]

tutti in sella

sviluppare questa potenzialità, garantendo buone rese e qualità.

Le produzioni estive, come pomodoro, peperone, zucchine, melone, anguria e melanzane, occupano ogni anno circa 20 ettari. Le concimazioni vengono eff ettuate esclusivamente tramite letame compostato secondo il metodo biodinamico e attraver-so l’interramento di sovesci misti. Anche la difesa da patogeni e insetti segue i principi della biodinamica, ma per fortuna non c’è molto bisogno di interventi, in quanto è lo stesso sistema agricolo equilibrato a svolgere un controllo effi cace.

Andrea ama il suo lavoro: “Non lo faccio spinto dal bisogno economico, ma dal piacere di farlo. Senz’ altro l’aspetto che mi piace più di tutto è operare con i mezzi agricoli e poter vedere giorno dopo giorno i risultati del mio impegno. Ho sempre svolto questo lavoro anche da giovane, magari in estate come lavoro stagionale, avendo la mia famiglia una piccola azienda. Quando sono arrivato alla Di Vaira avevo già quindi un piccolo bagaglio di esperienza ed ero ben deciso a fare questo lavoro nella mia vita”.

Marco Falcucci, invece, prima di lavorare alla Fattoria ha fatto il carpentiere, ma ha sempre desiderato fare l’agricoltore: “Non potrei mai lavorare al chiuso, magari in una fabbrica; mi dà una bella sensazione lavo-

Per Andrea e Marco, che alla Fattoria Di Vaira si occupano degli ortaggi, il lavoro nei campi è fatica, ma anche dedizione, che si nutre della gioia di coltivare verdure sane e buone, e di quel profumo di fi nocchio che sale dai fi lari…

Il lavoro nei campi, alla Fattoria Di Vaira, è regolato dai ritmi e dai tempi della terra.

In marzo e aprile, mesi nei quali la natura tutta si risveglia con il primo intiepidirsi delle giornate, l’attività è intensa sin dalla prima mattina.

Andrea Raspa e Marco Falcucci, giova-nissimi (Andrea ha 24 anni, Marco 23), si

occupano degli ortaggi, preparando i terreni e prendendosi cura delle piantine - dal tra-pianto alle irrigazioni, dai trattamenti con i preparati biodinamici fi no alla raccolta (si occupano anche dei seminativi). Raccontare la loro giornata signifi ca capire da vicino cosa signifi ca produrre ortaggi biodinamici. Attorno alla loro produzione ruota, infat-ti, la maggior parte delle attività agricole della fattoria. Qui a Petacciato l’orticoltura è favorita dalla tipologia dei suoli (molto ricchi di sostanza organica), dalla vicinanza del mare, dalla prossimità delle altre colture e dalla protezione off erta da siepi e alberature. La fattoria sta investendo molte risorse per

Andrea Raspa e Marco Falcucci con alcuni prodotti

della Fattoria Di Vaira; i paesaggi della fattoria

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notizie dal mondo bio

novità

SOJADE

dessert di soiapesca e fi ori di sambucoSquisito e fondente al palato,questo cremoso dessert di soiaè arricchito con deliziosi pezzettidi frutta e abbina il sapore classico della pesca alle note delicate dei fi ori di sambuco.Viene proposto nel praticoformato famiglia da 400g.

OLEIFICIO GABRO

olio extravergine d’olivaLa pratica “bag in box” da 3 ltpermette di conservare l’olio incasa e di spillarlo solo quandoserve. La confezione facilita il trasporto e il travaso: l’involucro è in cartone, leggero e totalmente riciclabile, mentre il contenitoreinterno è a tenuta con valvole antigoccia.

LA SPIGA

tortelloni alle nocie gorgonzolaDOPNoci e gorgonzola creanouna delicata armonia disapori che caratterizza il ripieno di questi tortelloni, ideali per portare in tavola un gustoso primo piatto.Si preparano in pochi minuti e il loro gusto può essereesaltato anche daun condimento semplice.

farina di coccoOttenuta dalla fi ne macinazionedella polpa della noce dicocco, questa deliziosa farina,naturalmente dolce e fonte difi bre, è ideale nella preparazione di muffi n, torte e dolci in genere, ma viene anche utilizzata come addensante in tante ricette della cucina etnica.

ALCE NERO

linea BabyNasce la Linea Baby per bambini, da 0 a 3 anni: italiana, biologicae prodotta con frutta, verdure ecereali coltivati dagli agricoltoriAlce Nero nei terreni più vocati.Per tutti i prodotti, ogni mamma può conoscere le materie prime,la provenienza, le colturee i metodi di lavorazione.

BIOVOGLIA

provolone porzionatoIl provolone è un formaggio a pasta fi lata che sembraabbia avuto origine nel Mezzogiorno d’Italia durante il XVII secolo. BioVoglialo propone nella versionedelattosata (lattosio <0,1%)e senza caglio animale,nel pratico formato giàporzionato.

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Bontà dell’ Alto Adige

Paarl dell’ Alto Adige, Schüttelbrot e Mini-SchüttelbrotSpecialità tipiche dell’ Alto Adige.

sono attività importanti, che richiedono cure costanti. Il primo aspetto a cui bisogna fare attenzione è l’irrigazione. Nel caso di questa particolare azienda, molto importante è an-che la prevenzione degli attacchi di possibili malattie e degli insetti”.

Ecco, insetti, malattie, intemperie: cosa temete di più? “Temiamo tanto tutte e tre le cose, sono le variabili cui siamo sempre sottoposti. A volte, per quanto si cerchi di fare, ci si sente im-potenti. Per preservare la salute delle piante lavoriamo su quella del terreno prima di ogni altra cosa, aspetto questo che è il cardine della biodinamica”.

Cosa signifi ca quindi per voi produrre biodinamico? Conoscevate prima questa tecnica?No, non l’avevamo mai conosciuta né speri-mentata, ma ora che ci lavoriamo la troviamo interessante e molto soddisfacente, perché è davvero bello sapere che ciò che coltivi è sano e buono. Oggi, per esempio, ci è capitato di passare in campo e sentirci inebriati dal pro-fumo dei fi nocchi. È incredibile, questo capita solo in aziende come questa, nella quale si fa tanta attenzione alla salute della terra, cosic-ché possano nascere frutti sani e buoni”.

rare in campagna, a contatto diretto con la natura, mi sento rilassato e mi trovo benis-simo anche con i miei compagni di lavoro”. “La nostra giornata – raccontano insieme – inizia presto: alle sette siamo già in campo per preparare i terreni e per trapiantare le piantine degli ortaggi estivi. La giornata si svolge proseguendo questi lavori fi no alle quattro e mezza o cinque di pomeriggio. Se, però, stiamo preparando i terreni, si può fare anche un po’ più tardi: i lavori iniziati non si possono lasciare a metà”.

Ci sono attività che non fate tutti i giorni ma solo periodicamente?“Tutti i lavori che svolgiamo sono ciclici e si ripetono con le stagioni, ma alternandosi e variando. La fi enagione, per esempio, è un’at-tività tipicamente primaverile e, va sottoli-neato, fondamentale, perché da essa dipende la nutrizione delle vacche e delle capre della fattoria, che ci danno non solo il latte, ma anche il letame per fertilizzare i terreni”.

Quali sono i lavori più delicati da svolgere?“Tutti i lavori che facciamo richiedono molta attenzione. Diffi cile isolarne alcuni in particolare: sia l’irrigazione che la prepara-zione dei terreni che la raccolta degli ortaggi

Che rapporto sentite di avere con la terra e con il vostro lavoro? Vi piace? Richiede molti sacrifi ci?

“Si, certo, è un lavoro che richiede molti sacrifi ci, anche solo per il fatto che si è sempre esposti agli agenti atmosferici e forse proprio per questo per poterlo fare bene bisogna amarlo davvero. Ma non lo cambie-remmo. Anche se i lavori agricoli, in generale, richiedono un grande impegno e tanta fatica, mai ricompensata a suffi cienza.

Questo a volte pesa, anche per noi che siamo giovani e iniziamo ora la nostra vita autonoma. Per il resto, siamo davvero conten-ti di quello che facciamo”.

Qual è il rapporto con le persone che si occupano di altre attività della Fattoria?Ottimo, anche se con alcuni ci sono poche occasioni di scambio e di incontro, essendo l’azienda piuttosto grande ed essendo in molti a lavorarci. Siamo sempre tutti presi dalle nostre attività.Quello che ci piacerebbe avere e che auspi-chiamo per il futuro sono occasioni di in-contro con colleghi che lavorando in aziende simili, in modo da poterci scambiare infor-mazioni e consigli, per confrontarci e imparare cose nuove”.

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oggi leggiamo...

Erbe di campagna

FABIO FIORAVANTI

Fondazione Le Madri

Un libro che invita a considerare la vegetazione spontanea, le cui dina-miche dipendono spesso dall’uomo, come il prolungamento del suolo. Le erbe infestanti sono da sempre un problema per i coltivatori: è necessario tenerle sotto controllo. Ma si tratta di controllo, e non di lotta: queste erbe, infatti, possono diventare un alleato per l’agricoltore che sappia coglierne i lati positivi.

Guida alla bioedilizia e all’arredamento ecologico

GABRIELE BINDI

Terra Nuova Edizioni

Una guida completa utile per reperire materiali naturali e privi di sostanze tossiche, per conoscere meglio le tecnologie per il risparmio energetico, le energie rinnovabili, gli impianti e le soluzioni di arredo. Ogni sezione è introdotta da articoli di approfondimento con schede per orientarsi anche nel caso di interven-ti di risanamento e di riqualifi cazio-ne energetica delle abitazioni.

I germogli in cucina

R.MANTELLINI - D. BAVICCHI

Tecniche Nuove

I germogli di cereali, legumi e molti altri semi rappresentano il momento più energetico della pianta e sono una fonte preziosa di vitamine, sali minerali e sostanze vitali. Questo libro spiega come scegliere i semi, ottenere i germogli, cosa contengono, specie per specie. Ma suggerisce an-che come utilizzarli in gustose ricette e come abbinarli, nel germogliatore e nel piatto.

Calendario delle semine 2014

MARIA THUN

Editrice antroposofica

Questo calendario propone i consigli che rappresentano l’applicazione pratica di alcune delle indicazioni fornite dall’agricoltura biodinamica, circa le operazioni di taglio, rinvaso e concimazione, che danno migliori risultati se eff ettuate nei giorni che il calendario indica. Una preziosa rac-colta di informazioni per seminare, trapiantare e lavorare la terra sulla base dell’infl usso delle costellazioni.

l’angolo del giardino

è primavera: coloriamo i balconi

Negli ultimi anni il fenomeno del giardinaggio urbano, cono-sciuto anche con il nome “Urban farming” o “Urban gardening”, sta riscuotendo sempre più popo-larità tra tutti coloro che hanno a disposizione una superfi cie limitata. Alcune piante, infatti, possono trasformare un balcone in un’oasi verde. I vasi possono arricchirlo e possono comple-tare un giardino. Seminate fi ori, piante aromatiche e verdure nei vostri vasi e fi oriere: i loro colori e aromi non stregheranno solo i pollici verdi, ma anche i buongu-stai, senza dimenticare i diversi insetti.

La coltivazione in vaso Rispetto alla coltivazione outdoor, la coltivazione in vaso

larmente stabili? Le alternative vanno dal calcestruzzo all’argilla, passando per il legno, il metallo o la plastica. Per quanto riguar-da la forma, l’assortimento è ugualmente molto vario: si pos-sono trovare vasi, botti, fi oriere, cassette, borse o cestini sospesi. Se avete a disposizione un po’ più di spazio, una vaschetta da orto off re moltissime possibilità per esprimere la vostra creatività! La scelta delle colture dipende principalmente dalle dimensioni dei contenitori: è possibile colti-vare girasoli, patate, piselli, fa-gioli e mais in grandi vasi, a patto di fornire loro le cure necessarie (irrigazione, fertilizzazione).

L’importanza della terraUtilizzate substrati di alta qua-

presenta alcune peculiarità. La scelta dei contenitori, l’irrigazio-ne e la fertilizzazione del terreno in cui crescono le piante richie-dono particolare attenzione. Al contrario, per quanto riguarda la protezione delle piante o le asso-ciazioni colturali, le esperienze fatte in giardino saranno simili a quelle sul balcone. Relativamente alla posizione va sottolineato che temperature troppo elevate han-no eff etti negativi sulle piante.

Come scegliere il vaso? È preferibile evitare vasi troppo piccoli o senza scolo per l’acqua. La scelta dei materiale dipende sia dai gusti personali che dal tipo di utilizzo: i vasi devono essere trasportati? Devono resi-stere all’inverno o essere partico-

lità: terriccio bio e fertilizzanti organici. Per le colture esigenti in termini di nutrienti, mescolate al terriccio del compost, dello stallatico maturo o del concime ad azione lenta. Essendo i volumi limitati può essere a volte neces-sario applicare del fertilizzante, utilizzando quelli bio disponibili in commercio o del compost pro-dotto in casa. La terra va mantenuta umida per limitare la perdita dei nutrienti. Nella stagione calda è preferibile innaffi are due volte al giorno, piuttosto che applicare una sola volta una gran quantità di acqua. Infi ne, evitare sia gli allagamenti che le irrigazioni intorno a mez-zogiorno.

Di Elvira Eberhard

Bustaffa Emilio & Figli Spa Piazzale Giacobbe Bustaffa, 1 I-46031 Bagnolo San Vito (Mn) Tel. 0376.25001 www.bustaffa.it

naturalmente biologico

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Valore Alimentare

lare liberamente. In realtà, è una buona pratica che facilmente pos-siamo mettere in atto anche tutti i giorni, ad esempio per andare al lavoro, tra persone che devono fare lo stesso percorso. Provate a farci caso: quante a volte il mattino, in colonna nel traffi co, ci accorgiamo di essere soli in auto e che, come noi, sono sole molte altre persone? Con il car pooling possiamo usare una sola auto, contribuendo così a ridurre le auto in circolazione, a benefi cio dell’ambiente, ma anche del traffi co. Magari si può fare a turno, utilizzando una volta l’auto dell’uno e una volta quella dell’al-tro, per ammortizzare i costi. Fare il tragitto insieme, inoltre, è molto più divertente.

L’esperimentoHo deciso di tentare. Ho sondato il terreno con i miei colleghi e ho scoperto che molti altri, da tempo, avevano avuto questa idea, ma che non avevano osato metterla in pratica, temendo reazioni del tipo “Vuoi mettere la comodità di an-dare ognuno con la propria auto?”. In realtà, dopo aver apposto una locandina in bacheca e chiedendo a chi fosse interessato di aggiunge-re il suo nome, i risultati ci hanno sorpresi: in molti non aspettavano altro che un’iniziativa del genere! Bisogna avere il coraggio di osare, soprattutto se in gioco c’è la salute del nostro pianeta. E così, un lunedì mattina come tanti, eccoci tutti e 4 puntuali al luogo di ritrovo stabilito, con una bella pila di cd pronti ad allietare il viaggio… peccato che siano solo pochi minuti. Bè, e se la prossima volta facessi-mo addirittura un bel Piedibus per adulti visto che ormai la bella stagione è alle porte?

Ormai più di un anno fa, sempre in questa rubrica, vi avevo parlato di “No Impact Man”, il video rac-conto di una famiglia newyorchese che per un anno aveva deciso di vivere a “impatto zero” per ridurre al minimo il proprio inquinamen-to. Avevo visto il documentario durante un corso per ecologisti e ve ne avevo parlato proprio su que-ste pagine perché ne ero rimasta profondamente colpita. Durante questi primi mesi dell’anno, in tempo di bilanci, mi sono trovata a rifl ettere sul mio comportamen-to nei confronti dell’ambiente, su cosa ho fatto (sempre troppo poco) e cosa resta invece ancora da fare (molto). Sì, perché se raggiungere un impatto zero sembra un’impre-sa titanica, è vero anche che non bisogna arrendersi all’impulso di dire: “O tutto o niente! Non posso

raggiungere l’impatto zero? Allora rinuncio in partenza!”. Di fronte all’enormità della que-stione, può accadere che, in preda allo sconforto, ci si domandi: ma i miei piccoli (e forse insignifi canti) gesti quotidiani possono davvero fare la diff erenza? Dopo lunghe rifl essioni mi sono risposta che sì, tutti noi, mettendo in atto tanti piccoli accorgimenti, possiamo contribuire alla realizza-zione di grandi risultati. Magari non raggiungeremo l’im-patto zero, ma un eff etto 2 o un eff etto 1 è già un buon risultato. Potremmo iniziare, ad esempio, sostituendo l’auto con altri mezzi di trasporto come il bus o la bici-cletta. O, se proprio non possiamo fare a meno dell’auto, ricorrendo al car sharing o al car pooling.

Il car sharingTradotto car sharing signifi ca pressappoco condivisione dell’au-to. È una pratica che permette di noleggiare un’auto solo in base alle proprie reali necessità. Questo consente di risparmiare sul costo d’acquisto e anche sui costi legati alla manutenzione e all’assicurazione di un’auto. In pratica, si paga solamente per il suo uso eff ettivo. Il costo del noleggio è comprensi-vo anche del carburante: l’utente dovrà fare rifornimento con una carta in dotazione alle auto.

Nascita e diff usioneNato a Milano nel 2011, in occasio-ne della giornata senz’auto che si tiene il 22 settembre, su iniziativa di Legambiente, in principio era un’iniziativa di nicchia che aveva a disposizione pochi mezzi e pote-va contare su pochi soci aderenti. Chissà se i suoi promotori avreb-bero mai immaginato che nel giro di qualche anno questa pratica si sarebbe diff usa non solo a Milano, ma anche in molte altre città, gra-zie anche al sostegno del Ministero dell’Ambiente e di diversi comuni italiani. Stando ai dati di Legam-biente, attualmente il servizio di car sharing di Milano ha più di 45.000 abbonati e conta oltre 130 auto distribuite in più di 70 parcheggi tra Milano e provincia. Viene inoltre stimato che il 47% di coloro che usufruiscono di que-sto servizio vende la seconda auto, mentre il 12% rinuncia addirittura all’acquisto della prima.

Il car poolingSe non abbiamo a disposizione un servizio di car sharing e vogliamo comunque fare a meno dell’auto, possiamo organizzarci con amici e colleghi ricorrendo così al car pooling. Questo termine è diven-tato popolare durante le giornate ecologiche quando per poter viag-giare in auto è necessario essere in più di 3 persone per poter circo-

appuntamenti

Giovedì 13 marzo 2014 a Milano presso Palazzo Giureconsulti (Piaz-za dei Mercanti 2) dalle ore 18.00 si terrà l’incontro aperto a tutti “Sempre più allergici e intolleranti agli alimenti. Perché? I consigli, le diete e il cibo di qualità”. Un incontro aperto a tutti, un’utile opportunità per trovare risposte a numerosi dubbi. Il Prof. Matteo Giannattasio, medico e agronomo, approfondirà le tematiche principali e di attualità che toccano questo settore: la distinzione tra allergia, intolleranza e celiachia; le cause di queste reazioni; quali sono i test diagnostici più attendibili; come prevenire allergie e intolleranze alimentari; il latte; bambini e allergie; il ruolo degli ali-menti bio; la dieta più appropriata nei casi di allergie e intolleranze. Durante l’incontro verrà presentato il volume “Allergie e intolleran-ze alimentari. I consigli, le diete e il cibo di qualità” secondo dei quaderni di Valore Alimentare, disponibile nei negozi Cuorebio. Per informazioni e iscrizioni: valorealimentare.it/marzo2014

a cura di verdementaverde

vivere ad impatto quasi zero

car sharing

Il 13 marzo a Milano un incontro sulle allergie e sulle intolleranze alimentari:

“Sempre più allergici e intolleranti agli alimenti. Perché? I consigli, le diete e il cibo di qualità”

ma e corpo con cibo di qualità” e di “Allergie e Intolleranze Alimentari: i consigli, le diete e il cibo di qualità”.

Cercali nei punti vendita Cuorebio.

Scopri nei negozi Cuorebio I quaderni di Valore Alimentare, la collana di monografi e proposta dalla rivista online per dare anco-ra più rilievo ai temi su cui Valore Alimentare è specia-lizzata, fornendo uno stru-mento ancora più approfon-dito e dal taglio pratico per chi si trova a fronteggiare diverse problematiche legate all’alimentazione. La colla-na è dedicata anche a coloro che vogliono saperne di più sulla stretta connessione tra scelte in campo nutrizionale e benessere. Sono attualmente dispo-nibili due titoli, entrambi a cura del dottor Matteo Giannattasio, direttore scientifi co del progetto Valore Alimentare. Si tratta di “Gravidanza e Alimentazione: nutrire ani-

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