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Periodico di informazione e prevenzione medica Anno VII - Settembre - Ottobre 2017 Registraz. Tribunale Roma n. 214/2010 HEALTH MAGAZINE IN QUESTO NUMERO: · Ematologia: Anemie e linfomi · Sanit · Urologia · Chirurgia Vertebrale · Assicurazioni: Previdenza Complementare · Psicoterapia · Ginecologia · Erboristeria · Fitness · Residenza di Cura · Associazione Alzheimer · Storia della Medicina Primo Piano Cura per l’atrofia genitale della post menopausa e trattamento lesioni cutanee www.saluteplus.it Prof. Vincenzo Coscia Dott.ssa Dora C. Pultrone

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Periodico di informazione e prevenzione medica

Anno VII - Settembre - Ottobre 2017Registraz. Tribunale Roma n. 214/2010

HEALTHMAGAZINE

IN QUESTO NUMERO:

· Ematologia: Anemie e linfomi· Sanit· Urologia· Chirurgia Vertebrale· Assicurazioni: Previdenza Complementare· Psicoterapia· Ginecologia· Erboristeria· Fitness· Residenza di Cura· Associazione Alzheimer· Storia della Medicina

Primo PianoCura per l’atrofia genitale della post menopausa e trattamento lesioni cutanee

www.saluteplus.it

Prof. Vincenzo Coscia Dott.ssa Dora C. Pultrone

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3

EDITORIALE

SALUTEPLUS: Prosegue il progetto salute.

I nsieme per ampliare la comunica-

zione medico-sanitaria rivolta alle

famiglie. E’ con questo spirito che

ho ri levato le edizioni: Saluteplus e

i l portale, saluteplus.it

In un a società sempre più tecnolo-

gica dove la condizione socio eco-

nomica può interagire nel rapporto

con la qualità della vita, un’ infor-

mazione sanitaria ampia e quali-

f icata può essere un buon viatico

per aiutare a vivere più a lungo e

in salute.

Come è stato citato nell’editoriale

di Saluteplus di agosto dal nostro

direttore, i l progetto editoriale era

rivolto principalmente all’ informa-

zione e alla prevenzione sanitaria.

Sette anni di grande comunicazio-

ne con articoli di eminenti medici

specialisti che hanno formato l’os-

satura della rivista.

Le malattie croniche più diffuse

nel mondo, sono state definite da

l’OMS “ epidemia invisibile”. Malat-

tie cardiache, respiratorie, tumori,

disturbi mentali, diabete, caratte-

rizzate da progressivo declino delle

normali funzioni f is iologiche, sono

le principali causa di morte, soprat-

tutto nei paesi industrializzati.

Scorrett i st i l i d i v i ta sono certa-

mente la causa pr incipale di fatto-

r i di r i schio. Condiz ioni intermedie

come la gl icemia alta, l ’ iperten-

s ione, obesità e colesterolo alto,

faci l i tano lo svi luppo di malat-

t ie croniche, come quel le citate.

Ecco che la prevenzione sanitar ia

assume un’ importanza “ st rategi-

ca” nel lo scongiurare quel le pa-

tologie più a r i schio s ia l ievi che

gravi .

I l nostro impegno sarà, sempre più

puntare sul la prevenzione attra-

verso i nostr i media: Saluteplus e

saluteplus. i t – gl i art icol i saranno

indir izzat i sul le var ie patologie e

st i l i di v i ta che interessano bam-

bini , giovani e persone meno gio-

vani. Abbiamo creato la nuova

sezione Sanità Eccel lente in I tal ia

che propone la promozione di in-

formazioni sanitar ie relat ive a me-

dici e st rutture di pr imo ordine per

tutt i i nostr i lettor i .

Come tutt i i g iovani sono entus ia-

sta e posit iva, proiettata nel futuro

con una vogl ia di “partecipare” al

migl ioramento del la vita di ognu-

no di noi .

di Arianna Tarquini

Le collaborazioni giornalistiche alla rivista sono da consi-derarsi ad esclusivo titolo gratuito, salvo accordi partico-lari con i singoli autori.Tutti i materiali giunti in redazione non verranno restituiti.E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da SalutePlus.

Direttore ResponsabileRoberto Scenna Biagioli

Direttore EsecutivoArianna Tarquini

Direttore EditorialeCarmen Marini

Hanno CollaboratoDott. Pouria Alijani

Dott. Pietro BrignardelloProf. Angelo Michele Carella

Claudio CarpentieriProf. Vincenzo Coscia

Dott.ssa Sara Eba Di VaioDott. Silvio Liguori

Dott.ssa Dora C. PultroneDott.ssa Gigliola Trombetta

RedazioneKatia Carlini

Francesco RandazzoGiuliano Valeri

Direzione e RedazioneVia Copenaghen, 10tel/fax 06. 31071777

327 3898756 - 349 [email protected]

Concessionaria PubblicitàReca Consulting srl

[email protected]. 349 8605535

ProgettoPalli Comunicazione srl - Roma

www.pallicomunicazione.it

ImpaginazioneStudio Grossi339 6362591

TipografiaGraffietti Stampati snc

Montefiaschione (Viterbo)

EditoreRC

Via Tirana, 1400144 - Roma

Settembre/Ottobre 2017Reg. Trib di Roma n.214/2010 del 23/05/2010

www.saluteplus.it

Trattamento con laser CO2 per l’atrofia vaginale

Settembre - Ottobre 2017

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som

mar

ioPRIMO PIANO

6

8

12INCONTINENZA URINARIAUN PROLEMA , OGGI, RISOLVIBILEIntervista al Dott. Pouria Alijani

UROLOGIA

CHIRURGIA VERTEBRALE

14

PREVIDENZA COMPLEMENTARE

EMATOLOGIA

di Arianna Tarquini

LASER CO2: cura per l’atrofia genitale della post menopausae trattamento di lesioni cutaneeDi Prof. Vincenzo Coscia, Dott.ssa Dora C. Pultrone

LE ANEMIEIntervista al Prof. Angelo Michele Carelladi Arianna Tarquini

ASSICURAZIONI

Intervista al Dott. Pietro Brignardello

ERNIA DISCALE LOMBARE:TRATTAMENTO CONSERVATIVO, OZONOTERAPIA, CHIRURGIA

di Arianna Tarquini

16

SANIT

10 SALUTE PLUS MEDIA PARTNER DEL SANIT 2017Forum salute e benessere ROMA GUIDO RENI DISTRICT 20/22 OTTOBRE 2017

di Arianna Tarquini

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29

22 Moving Roma:Scolpisci il tuo corpo

FITNESS

Storia della Medicina 35° puntataAMPUTAZIONI: dalle “Protesi in legno” alle “Protesi bioniche” comandate dal cervello. di Giuliano Valeri

ANTROPOLOGIA CULTURALE

SETTEMBR

E/OTTO

BRE 2017

Intervista alla dott.ssa Gigliola Trombetta e Claudio Carpentieridi Roberto Scenna Biagioli

17PSICOTERAPIA

Intervista alla Dott.ssa Sara Eba Di Vaiodi Arianna Tarquini

ASSOCIAZIONI

ASSOCIAZIONEALZHEIMER ROMA ONLUS24

L’orrore senza fine della violenza sulle donne

18GINECOLOGIA

RESIDENZE DI CURA

Residenza AzheimerNon ti scordar di meNel cuore dell’Umbria a pochi chilometri da Terni 23

Chirurgia “senza cicatrice”:Laparoscopia Single Port in GinecologiaIntervista al Dott. Silvio Liguori di Arianna Tarquini

20ALOEIn natura le qualità di aloe sono innumerevoli. Le specie che prenderemo in esame e su cui punteremol’attenzione sono due, ovvero, l’aloe vera ferox (detta anche aloe barbadensis miller) e l’aloe arborescens.

ERBORISTERIA

di Roberto Scenna Biagioli

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6 Settembre - Ottobre 2017

PRIMO PIANO

LASER CO2: cura per l’atrofia genitale della post menopausa

e trattamento di lesioni cutanee

Di Prof. Vincenzo Coscia, Dott.ssa Dora C. Pultrone

La menopausa è quel periodo del-

la vita della donna in cui si verifi-

ca la cessazione dei cicli mestruali

per l’esaurimento dell’attività fun-

zionale ovarica. Questo evento fi-

siologico si accompagna ad un’in-

sieme di cambiamento psico-fisici e

sessuali che si esprimono con una

vasta gamma di sintomi, i quali ven-

gono spesso erroneamente sottova-

lutati dalla donna, in quanto ritenuti

inevitabili conseguenze dell’avan-

zare dell’età.

Spesso questi disturbi vengono te-

nuti nascosti, quasi con vergogna,

e a volte sono taciuti anche al pro-

prio ginecologo. La conseguenza di

questo atteggiamento è che il pe-

riodo della menopausa viene tutto-

ra considerato da un considerevole

numero di donne come un periodo

“buio”.

La necessità di affrontare le proble-

matiche relative a questo delicato

periodo di vita viene accentuata

dal fatto che l’aumento dell’aspet-

tativa di vita attuale, che raggiun-

ge gli 84 anni per i l sesso femminile,

comporta di trascorrere circa un

terzo della propria esistenza in me-

nopausa.

Oltre la metà delle donne soffre dei

disturbi legati all’atrofia genitale,

come secchezza vaginale, brucio-

re, prurito e dispareunia (dolore

durante i rapporti sessuali). Que-

sti sintomi sono legati al calo degli

estrogeni e per affrontarli abbiamo

a disposizione terapie ormonali si-

stemiche o locali, le quali però non

possono essere protratte troppo a

lungo e presentano controindica-

zioni di util izzo, come per esempio

in caso di pazienti oncologiche.

Il mercato parafarmaceutico offre

un’ampia scelta di prodotti lubri-

ficanti ed emollienti, i l cui soll ievo

però è limitato al periodo di util izzo.

Una valida alternativa, non far-

macologica, nella cura dell’atro-

fia vulvo-vaginale è rappresenta-

ta dalla nuova tecnologia basata

sull’uti l izzo del laser CO2 frazionato.

La sua azione si basa sulla rigene-

razione delle fibre invecchiate e

sull’induzione di nuovo collagene

ed elastina, ristabilendo l’equil ibrio

trofico della mucosa vulvare e va-

ginale: viene migliorata l’idratazio-

ne, la vascolarizzazione e il turgore

dei genitali a cui consegue la nor-

malizzazione del PH, l’ispessimento

dell’epitelio e l’aumento della lubri-

ficazione. Verosimilmente si tratta

di un “salto indietro nel tempo” di

circa 20 anni…

Il protocollo di trattamento preve-

de l’esecuzione di tre sedute di te-

rapia laser, intervallate tra loro di

45 gg. I l trattamento viene esegui-

to in ambulatorio e non necessita

di anestesia, in quanto è assoluta-

mente indolore, e la paziente può

tornare immediatamente alle pro-

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7Settembre - Ottobre 2017

PRIMO PIANO

prie attività quotidiane.

I l trattamento non presenta nes-

suna controindicazione, pertanto

può essere applicato con sicurez-

za anche in pazienti con pregressa

patologia oncologica.

L’efficacia del trattamento laser

è confermata da ampi dati della

letteratura internazionale, dove si

dimostra un’efficacia pari all’80%

su tutti i sintomi legati all’atrofia, a

fronte dell’assenza di effetti colla-

terali. I benefici si rendono evidenti

già dopo 15 gg dalla prima applica-

zione ed aumentano esponenzial-

mente con il r ipetersi delle sedute.

Nel nostro studio presso la Casa

di cura “Vi l la Mafalda” abbiamo

trattato, in due anni e mezzo, circa

100 pazienti in menopausa affette

da atrofia vulvo-vaginale, alcune

delle quali con sintomi molto gra-

vi. Pr ima di effettuare la terapia la

paziente viene sottoposta ad una

vis ita ginecologica generale che

attest i l ’ indicazione al la terapia e

ad un pap test.

La paziente viene inoltre invitata a

compilare e a sottoscrivere un que-

stionario di valutazione dell’intensi-

tà dei sintomi lamentati, uti l izzando

una scala del dolore da 0 a 10.

Questo questionario viene sommi-

nistrato al la donna prima di comin-

ciare la cura e dopo ogni seduta

di trattamento in modo da valuta-

re l’andamento dell’ intensità del

s intomo nel tempo. I r isultati del la

cura quindi s i basano principal-

mente sul migl ioramento soggetti-

vo del s intomo.

I risultati che abbiamo ottenuto

sono stati tutti soddisfacenti, evi-

denziando un miglioramento della

sintomatologia in tutte le pazienti,

soprattutto relativamente alla sec-

chezza vaginale e al dolore duran-

te i rapporti. Alcune pazienti hanno

ripristinato l’attività sessuale che, a

causa del dolore, era stata abban-

donata da anni. Inoltre abbiamo

osservato un miglioramento di alcu-

ne forme di incontinenza urinaria.

La nostra esperienza pertanto con-

ferma i dati favorevoli emersi dal-

la letteratura, e raccomandiamo

l’util izzo delle luce laser nella cura

dell’atrofia vaginale, da sola o in

associazione alle cure topiche, per

un miglioramento decisivo della

qualità di vita della donna in me-

nopausa.

Inoltre lo stesso strumento laser, se

util izzato con manipolo vaporizza-

tore dedicato, può essere util izza-

to per la vaporizzazione chirurgica

di lesioni cutanee esofitiche (in ri-

l ievo). Ciò avviene dopo una va-

lutazione dermatoscopica in cui si

pone la diagnosi di benignità del-

la les ione e quindi di poss ibi l i tà

di vaporizzazione chirurgica. Con

questa tecnica, i r i su ltato estet ici

dopo r imozione del la les ione sono

eccel lent i .

In conclusione, la nostra esperien-

za in merito a questo trattamento

innovativo, e soprattutto non inva-

sivo, ci ha dato grandi soddisfazio-

ni e buoni risultati relativamente al

miglioramento della qualità di vita

delle nostre pazienti.

Prof. Vincenzo CosciaDott.ssa Dora C. Pultrone

Tecniche ginecologiche avanzate in menopausa

Casa di Cura Villa Mafalda - Roma Via Monte delle Gioie,5Tel. 06/86203956 - 06/86204086

E-Mail: [email protected] www.vincenzocoscia.com

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Settembre - Ottobre 20178

LE ANEMIE

EMATOLOGIA

COME SI CLASSIFICANO LE ANEMIE?

In generale si possono distinguere vari grup-

pi: a) ridotta produzione di globuli rossi per

carenze acquisite o congenite di eritroblasti

(genitori dei globuli rossi) o per ridotta pro-

duzione di eritropoietina spesso secondaria

ad insufficienza renale; b) eritroblastolisi mi-

dollare, in pratica gli eritroblasti non matura-

no e muoiono nel midollo. In questo caso nel

sangue periferico si osservano globuli rossi di

volume aumentato (macrociti); a questo

gruppo appartengono le anemie secon-

darie a carenza di vitamina b12 ed acido

folico. La terapia in questi casi è fondamen-

talmente sostitutiva mediante somministra-

zione delle vitamine carenziali. Nei pazienti

con anemia macrocitica, che abbiano va-

lori normali delle succitate vitamine, andrà

presa in considerazione la possibilità di una

sindrome mielodisplastica. Tale patologia è

più frequente nelle persone sopra i 60 anni;

il midollo osseo in questi casi non produce

cellule sane e questi pazienti possono talora

evolvere in una Leucemia Acuta. c) Ane-

mie dovute a ridotta sintesi dell’emoglobi-

na quali le emoglobinopatie, talassemie,

carenza di ferro, carenza proteica e gravi

PROF. CARELLA, COSA S’INTENDE PER

ANEMIA?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità

ha definito il concetto di Anemia quan-

do i livelli di emoglobina saranno inferiori

a 14g/dl nell’uomo, 12g/dl nella donna

e 11g/dl nella donna gravida. L’anemia

sarà severa con valori inferiori ad 8g.

COME SI DEVE PROCEDERE PER L’INQUA-

DRAMENTO EZIOPATOGENETICO DELL’A-

NEMIA?

Uno stato di anemia deve essere atten-

tamente valutato dall’Ematologo per

i sintomi ed i segni clinici che presenta il

paziente, attraverso una valutazione ri-

gorosa della storia clinica ed una corretta

interpretazione dei risultati di laboratorio.

Fondamentale l’origine etnica del pazien-

te, l’esposizione professionale a farmaci e

sostanze chimiche, radiazioni ionizzanti e

presenza di una patologia digestiva. Nel-

la donna andrà valutata anche la quanti-

tà delle mestruazioni ed eventuali aborti.

Per entrambi i sessi accertarsi sempre che

non vi sia sangue occulto nelle feci, nel

qual caso sarà opportuno procedere alla

colonscopia.

Intervista al Prof. Angelo Michele Carella

di Arianna Tarquini

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9Settembre - Ottobre 2017

EMATOLOGIA

stati infiammatori. L’anemia da carenza di

ferro è la più frequente ed è caratterizzata

clinicamente da marcata astenia, adina-

mia, alterazioni delle mucose e degli annessi

cutanei, in particolare unghie fragili, atrofia

delle papille della lingua, stomatite angola-

re, gastrite, e così via… Nella donna sana si

verifica una perdita di ferro fisiologica con le

mestruazioni, la gravidanza e l’allattamento.

Per definire la carenza di ferro oltre alla si-

deremia, di particolare importanza è la valu-

tazione della ferritinemia e della transferrina

insatura e totale. La terapia deve articolarsi

da un lato correggendo le cause e dall’al-

tro somministrando il ferro; d) anemie da

ridotta sopravvivenza dei globuli rossi. Nor-

malmente i globuli rossi vivono circa 4 mesi;

in tutte le anemie si ha una riduzione della

vita dei globuli rossi ma, in questo caso, l’ac-

corciamento della loro vita è dovuta all’e-

molisi.

Queste anemie sono caratterizzate dall’au-

mento della bilirubina non coniugata, pre-

senza di globuli rossi giovani (reticolociti)

nel sangue periferico ed incremento della

quantità di eritroblasti nel midollo. L’emolisi

può essere dovuta a cause intrinseche al

globulo rosso, p.e. per difetto congenito o

acquisito della membrana (sferocitosi ere-

ditaria, emoglobinuria parossistica notturna,

deficit di alcuni enzimi, etc..) oppure per

l’aggressione esterna da parte di autoan-

ticorpi al globulo rosso (anemie emolitiche

immuni). La conferma della presenza di an-

ticorpi antiglobuli rossi si dimostra con il test

di COOMBS.

LA PRESENZA DI ANEMIA POTREBBE ESSERE

SOTTOVALUTATA?

Per evitare che questo avvenga è indispen-

sabile che i pazienti con anemia siano segui-

ti dall’Ematologo, il quale provvederà a fare

una diagnosi corretta ed organizzare una

terapia idonea che verrà effettuata in stret-

ta collaborazione con il Medico curante.

LINFOMI MALIGNI

CHE COSA SONO I LINFOMI?

Con il termine Linfoma si indica fondamen-

talmente l’aumento di volume di linfonodi e

altri organi linfatici e vengono distinti in Linfo-

mi di Hodgkin e Linfomi non Hodgkin.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CLINICHE?

In una percentuale variabile non vi è alcuna

sintomatologia ma solo l’aumento dei linfo-

nodi; in un 50/60% di pazienti possono esse-

re presenti febbre o talora febbricola, calo

ponderale negli ultimi sei mesi, sudorazioni

profuse, prevalentemente notturne, e talora

intenso prurito (“sine materia”). La diagnosi

del Linfoma deve essere effettuata solo con

la biopsia. Quale terapia nei Linfomi?

La terapia dei linfomi è diversa a seconda

dell’istotipo.

Nel Linfoma di Hodgkin la terapia utilizzata

nella maggior parte dei paesi è l’ABVD, as-

sociata o meno alla Radioterapia(soprattut-

to negli stadi iniziali): in Germania e in Austria

viene utilizzato lo schema noto come BEA-

COPP. Con entrambi gli schemi terapeutici

si ottengono guarigioni superiori al 70 -80 %

del pazienti. Nei pazienti che ricadono o

sono refrattari, le terapie di salvataggio con

chemioterapia ed Autotrapianto riescono a

recuperare una parte dei pazienti; negli altri

più sfortunati, che ricadono o non rispondo-

no anche a queste terapie, i nuovi farmaci

quali il Brentuxumab-Vedotin e gli inibitori del

checkpoint (Nivolumab e Pembrolizumab)

sono in grado di determinare una remissio-

ne inimmaginabile fino a poco tempo fa. In

questi ultimi casi, si potrà utilizzare il Trapianto

Allogenico, meglio se con terapia di condi-

zionamento non mieloablativa, nel tentati-

vo di controllare il Linfoma.

QUALE TERAPIA NEI LINFOMI NON HODGkIN?

Nella maggior parte dei Linfomi non Hod-

gkin, la chemioimmunoterapia con Rituxi-

mab e CHOP è ancora la terapia di prima

linea. In altri istotipi, quali il Linfoma di Burkitt

ed il Linfoma mantellare, si utilizzano terapie

intensive diverse dalla CHOP. Nella maggior

parte dei pazienti, tali terapie sono in grado

di determinare la remissione completa. Molti

di questi pazienti guariscono. Per i pazien-

ti che non ottengono la remissione, nuovi

farmaci innovativi, preceduti o seguiti da

Alte dosi di chemioterapia ed Autotrapian-

to, hanno recentemente arricchito il nostro

armamentario terapeutico. Ovviamente la

radioterapia potrà ancora avere in alcuni

casi un ruolo importante per controllare la

malattia residua.

Prof. Angelo Michele CarellaSpecialista in Ematologia clinica e di laboratorioSpecialista in Oncologia

Già, Direttore Divisione Ematologia e Centro Trapianti di Midollo,IRCSS San Martino-IST- Genova

Contatti:Clinica Villa Pia, Roma Clinica Villa Rosa, Montallegro, GenovaCentro Polispecialistico Pacini, Milano

E-mail : [email protected]. 347.2268678

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10 Settembre - Ottobre 2017

SALUTE PLUSMEDIA PARTNER DEL SANIT 2017Forum salute e benessere ROMA GUIDO RENI DISTRICT20/22 OTTOBRE 2017

SANIT

ta, presso la Sala Tevere della Regione

Lazio alla presenza anche di SALUTE

PLUS, la XIV EDIZIONE di SANIT. Nel coso

della Conferenza stampa, il Presidente

del Sanit, Andrea Costanzo ha sottolin-

eato la completa gratuità dell’even-

to all’ingresso, dove i visitatori hanno

potuto usufruire di numerosissimi esami

medici.

Di particolare rilevanza le parole di ap-

prezzamento di Michele Baldi, Membro

della Commissione cultura, istruzione,

diritto allo studio, politiche giovanili

della Regione Lazio che, evidenziando

il valore sociale di Sanit, ha auspicato

un impegno della Regione più fattivo

“reso possibile dal fatto che a novem-

bre la Regione Lazio uscirà finalmente

dal commissariamento”.

Drammatici invece i dati resi noti da

Emanuele SCAFATO, Direttore dell’Osser-

vatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Su-

periore di Sanità, che parlando delle

dipendenze ha affermato che “I ragaz-

zi italiani sono i primi al mondo ad avere

una doppia sim sconosciuta ai genitori

che nella maggior parte usano per gi-

ocare”.

Il Prof. Francesco FEDELE, Direttore DAI

Malattie Cardiovascolari e Respirato-

rie Azienda Policlinico “Umberto I” di

Roma e presidente della Federazione

Italiana Cardiologia ha riaffermato il

valore della prevenzione ed illustrato i

numerosi servizi ed esami messi a dis-

posizione dei visitatori.

All’inaugurazione che si è aperta ven-

erdì 20 ottobre con il Convegno “Le

dipendenze nell’età moderna: riflessi

sulla salute”, sono intervenuti l’onorevole

Michele Baldi, i professori Emanuele

Scafato e Paolo Girardi, le dottoresse

Roberta Pacifici, Adele Minutillo e Simo-

na Pichini.

Alcol, fumo, gioco d’azzardo, droghe

pesanti e smart drugs, dipendenze il-

legali e disturbi del comportamento

alimentare: temi attualissimi dai risvolti

sociali pesanti e a volte drammatici di

cui sono state presentate le ricerche sul

tema, lo stato dell’arte, i rischi e le attivi-

tà di prevenzione.

Il Villaggio del Benessere, ha ospitato

stand dedicati alla prevenzione di tut-

to l’organismo e in particolare a quel-

la cardiovascolare, con elettrocardi-

Come ogni anno, fin dal 2010, la

rivista Saluteplus ed il portale sa-

luteplus.it sono stati presenti come Me-

dia Partner della XIV EDIZIONE di SANIT

2017 manifestazione per la promozione

della salute e del benessere.

Tre giornate incentrate sulla salute,

il benessere, la prevenzione puntan-

do l’attenzione su una informazione e

prevenzione medico-sanitaria. Prima

della manifestazione è stata presenta-

di Arianna Tarquini

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11Settembre - Ottobre 2017

SANIT

ogramma, ecoscopia e calcolo del

rischio cardiovascolare, esami svolti dal

DAI Dipartimento di Scienze Cardiovas-

colari del Policlinico Universitario Umber-

to I di Roma.

A disposizione dei visitatori anche capil-

laroscopia, calcolo glicemico, controllo

senologico, controllo cognitivo e dei nei,

massaggio osteopatico e molto altro.

Interessante lo stand di Artemisia Lab,

rete di centri clinici diagnostici all’avan-

guardia ed estremamente avanzati,

guidati con professionalità e competen-

za dalla Prof.ssa Mariastella Giorlandino.

Lo stand dell’Associazione Alzheim-

er Onlus, che ha messo a disposizione

psicologi per lo studio e la prevenzione

sulle problematiche del sistema neuro-

logico- cognitivo, in particolare per i

giovani, affetti da patologie che con il

tempo possono aggravarsi con risultati

irreversibili.

Lo stand dell’AIFA, Agenzia Italiana

del Farmaco che ha visto la presenza

di dottori qualificati ed esponenti della

salute pubblica a disposizione dei visi-

tatori e ha concluso il forum sulla salute

e sul benessere rivolgendo questionari

e facendo chiarezza sul nuovo decreto

vaccini.

Ogni giorno si sono svolti show cooking

salutistici, incontri con gli esperti con la

partecipazione del Ministero della Sa-

lute, dell’Istituto Superiore di Sanità e

delle altre realtà del settore.

Tra i numerosi eventi sviluppati, corsi di

primo soccorso, disostruzione delle vie

aeree del lattante, adolescente e adul-

to e rianimazione cardiopolmonare;

l’incontro organizzato dal Collegio Ro-

mano dell’Ordine degli infermieri IPAS-

VI, sull’importanza dell’infermiere nei

processi di assistenza; il convegno di

venerdì 20 ottobre “Un trapianto di…

energia: l’attività fisica come terapia

nel paziente trapiantato”, organizza-

to dal Centro Nazionale Trapianti sul

tema dell’attività fisica per i trapiantati

con le testimonianze di numerosi atleti;

quello realizzato in collaborazione con

la Società Italiana di Scienza dell’Ali-

mentazione SISA (Sabato 21) intitolato

“Sindrome metabolica: dislipidemie,

obesità, ipertensione, diabete” con es-

perti, medici e nutrizionisti; il convegno

annuale del Centro Nazionale Malattie

Rare, che quest’anno ha avuto il titolo:

“Famigli-abile” diritti, bisogni e aspirazio-

ni”, in collaborazione con le principali

associazioni del Volontariato.

Domenica 22 ottobre, a chiusura della

manifestazione si è svolta la III edizione

della Sanit Cardio Race, corsa e cam-

minata per la lotta alle cardiopatie e

alla morte cardiaca improvvisa. Percor-

so lungo 5 e 10 chilometri, competitiva

e non competitiva, la corsa quest’anno

si è snodata lungo un suggestivo per-

corso che ha attraversato tra gli altri, il

Foro Italico e l’Auditorium Parco della

Musica.

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12

UROLOGIA

Intervista al Dott. Pouria Alijani

di Arianna Tarquini

Settembre - Ottobre 2017

aspetti su cui un uomo può intervenire per cercare di limitare le problematiche dell’in-continenza .

DOTT. ALIjANI, PUò SPIEGARE AI NOSTRI LETTORI COS’è L’INCONTINENZA URINARIA E COME SI MANIFESTA?

L’incontinenza urinaria è l’incapacità di controllare e trattenere perdite di urina. Si tratta di un disturbo più comune nelle don-

ne, nelle quali si può presentare in modi diversi.

- Incontinenza da sforzo: si manifesta quando aumenta la pressione dell’ad-dome sulla vescica in occasione di sforzi fisici, colpi di tosse o starnuti. In genere dipende da un’incompetenza dell’uretra legata a un rilassamento dei tessuti della zona pelvica, favorito da parti, obesità, menopausa, invecchiamento, fumo ecc.

- Incontinenza da urgenza: la perdita in-volontaria di urina è accompagnata, o preceduta, da un’improvvisa e impellen-te necessità di urinare.

Di solito è conseguenza di una vescica iperattiva. Può insorgere senza un motivo preciso o far seguito a problemi neurolo-gici o a interventi chirurgici, specie sugli organi vicini alla vescica.

- Incontinenza mista: la perdita di urina è legata sia all’urgenza che allo sforzo. È la forma più diffusa dovuta sia a proble-matiche uretrali (sforzo), sia a disfunzioni vescicali (urgenza). A volte bastano un colpo di tosse o una risata, è sufficiente sollevare una borsa della spesa, uno sfor-zo minimo, e lo stimolo ad urinare diventa irrefrenabile.

Circa 5 milioni di Italiani soffrono di incon-tinenza urinaria. Una patologia non solo

femminile, quasi il 40% colpisce anche gli uo-mini dopo i 45 anni.

NE PARLIAMO CON IL DOTT. POURIA ALIjANI UROLOGO DELLA CASA DI CURA VILLA BETANIA DI ROMA PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO.

Dieta sana, stile di vita corretto, astensione dal fumo e costante attività fisica sono tutti

INCONTINENZA URINARIAUN PROLEMA ,OGGI, RISOLVIBILE

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13

UROLOGIA

Dott. Pouria Alijani - Urologo

Contatti

Casa di Cura Villa Betania Giomi: Via Pio IV, 42, Roma Tel: 06-399400

Centro Diagnostico Tiburtino: Via Tiburtina, 429 Roma Tel: 800-436436

Medicenter Group: Via Salaria, 187 A/B, Monterotondo Scalo Tel: 800436436

Medicenter Group: Viale Carlo Guglielmi, 45, TerniTel: 800-436436

Sanitas: Via Italo Belardi, 32, Genzano di Roma Tel: 06-9362666

Centro Medico Anteo: Via Antium, 1, Anzio, all’interno del Centro Commerciale Anteo (piano inferiore)Tel: 06-9874896

Med.I.Care: Via Vittorio Veneto, 2, Cerveteri Tel: 06-99551155

Email: [email protected]: 331-3956664

Settembre - Ottobre 2017

DOTT. ALIjANI, COME PRIMA CI HA AC-CENNATO, DI INCONTINENZA SOFFRONO CIRCA CINQUE MILIONI DI ITALIANI (TRE MILIONI SONO DONNE), MA SOLO UNO SU QUATTRO NE PARLA CON IL PROPRIO MEDICO. QUALI SONO AD OGGI LE TERA-PIE CHE VENGONO ADOTTATE?

LE TERAPIE SONO TRE:

• La prima terapia da utilizzare è la riabili-tazione perineale, che può comprendere o meno la biofeedback-terapia, racco-mandata dall’International Continence Society; è il primo approccio terapeutico contro l’incontinenza urinaria con possibi-lità di guarigione intorno al 70%.

• Di seconda linea abbiamo i farmaci chiamati anticolinergici, che hanno l’ef-fetto di inibire la contrazione dei muscoli della vescica, ostacolando gli spasmi in-volontari e limitando quindi l’urgenza im-

pellente di urinare. C’è poi la solifenacina che ha dimostrato maggiore efficacia e minori effetti collaterali.

• Infine, oltre ai farmaci e alla ginnastica pelvica esistono altri rimedi chirurgici con-tro l’incontinenza: la chirurgia mininvasi-va e le infiltrazioni locali di sostanze usate anche in medicina estetica come colla-gene e silicone, anche se il gold standard per l’incontinenza grave rimane lo sfinte-re artificiale. Sono rimedi che vanno de-cisi insieme ad uno specialista, caso per caso, in base alle caratteristiche di ogni paziente.

IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA PROFESSIO-NALE, PUò DIRCI CHE IMPATTO HA QUESTA MALATTIA SUI PAZIENTI E SULLA LORO VI-STA SOCIALE?

Purtroppo il Servizio Sanitario Nazionale per questa malattia, fa veramente poco,

assicurando il rimborso solo per i panno-loni e non per i farmaci, che invece esi-stono e risultano efficaci, ma sono inseriti in fascia C, cioè a totale carico del pa-ziente. Chi non ha la possibilità di pagarsi le cure, quindi, viene automaticamente dirottato sul pannolone, che dovrebbe essere invece l’ultima chance, alterando pesantemente la qualità di vita dei pa-ziente.

L’incontinenza urinaria, quindi, è un pro-blema che impatta pesantemente sul-la qualità di vita dei pazienti limitando e restringendo la loro vita sociale. È un tabù che per imbarazzo o vergogna non emerge quasi mai; chiedere aiuto è il pri-mo passo per riprendersi la propria vita sociale.

Infatti, affrontando adeguatamente il problema, si può guarire o migliorare effi-cacemente in oltre il 70% dei casi.

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14 Settembre - Ottobre 2017

Intervista al Dott. Pietro Brignardello

CHIRURGIA VERTEBRALE

ERNIA DISCALE LOMBARE:TRATTAMENTO CONSERVATIVO, OZONOTERAPIA, CHIRURGIA

di Arianna Tarquini

Quest’oggi abbiamo incontrato ed

intervistato il Dott. Pietro Brignar-

dello, Specialista in Neurochirurgia a

Milano e Roma, per fare luce sull’ernia

discale lombare e sul suo trattamento.

PARTIAMO DAL PRINCIPIO, DOTT. BRI-

GNARDELLO, PUò SPIEGARCI COS’è IL

DISCO INTERVETEBRALE?

Le vertebre sono collegate fra di loro

mediante l’interposizione del disco

intervertebrale, il quale è composto

dall’anulus fibroso e dal nucleo polposo

contenuto nel suo centro.

Il disco intervertebrale consente la mo-

tilità dei corpi vertebrali e costituisce un

sistema ammortizzante grazie al quale

le forze dovute al carico della colon-

na vengono distribuite e scaricate nel

modo meno dannoso possibile.

CHE COS’E’ L’ERNIA DEL DISCO INTER-

VERTEBRALE ?

L’ernia discale si verifica quando il nu-

cleo polposo viene espulso attraverso

una rottura dell’anulus. I livelli più fre-

quenti sono, a livello lombare, gli spa-

zi L4-L5 e L5-S1, meno frequentemente

L3-L4 e ancora più raramente L2-L3 e

L1-L2.

QUALI SONO I SINTOMI DELL’ERNIA DEL

DISCO LOMBARE ?

L’ernia che si sviluppa in posizione late-

rale provoca una compressione della

radice nervosa corrispondente al lato e

livello interessato.

L5-S1: dolore lombare irradiato alla fac-

cia posteriore della coscia e della gam-

ba, al lato esterno e alle ultime dita del

piede.

L4-L5: dolore lombare irradiato alla

faccia postero-laterale della coscia, al

lato esterno del polpaccio, al collo del

piede, all’alluce e al secondo dito del

piede.

L3-L4: dolore lombare irradiato alla fac-

cia laterale della coscia, al ginocchio e

alla faccia antero-mediale della gamba.

L2-L3: dolore alla faccia antero-media-

le della coscia fino al ginocchio.

L’ernia che si sviluppa invece in sede

mediana può comprimere molte radici,

anche bilateralmente.

Le ernie molto voluminose possono pro-

vocare la sindrome della cauda che si

manifesta con la comparsa, oltre ai di-

sturbi motori, anche di disturbi sfinterici

con incontinenza urinaria e fecale.

COME VIENE DIAGNOSTICATA UNA ER-

NIA DEL DISCO LOMBARE ?

La diagnosi di ernia discale viene ge-

neralmente agevolmente ottenuta me-

diante l’esecuzione di una TAC o di una

risonanza magnetica lombare. Nei casi

dubbi in cui vi siano più ernie e non sia

chiara la sintomatologia può rivelarsi

utile l’esecuzione di una elettromiogra-

fia per individuare la radice interessata.

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15Settembre - Ottobre 2017

Dott. Pietro Brignardello

Specialista in NeurochirurgiaMilano - Roma

Istituto Clinico Città Studi MilanoPoliambulatorio Anver Roma

Per informazioni e [email protected]

CHIRURGIA VERTEBRALE

latorio e dura pochi minuti. Si eseguo-

no due infiltrazioni bilateralmente nella

muscolatura paravertebrale al livello

interessato. Eventualmente possono

anche essere associate una serie di in-

filtrazioni sottocutanee sia a livello lom-

bare che lungo l’irradiazione del dolore

sull’arto inferiore. Alla fine della proce-

dura il paziente viene fatto rimanere

sdraiato per qualche minuto, poi può

alzarsi e riprendere da subito le sue atti-

vità. Il trattamento prevede un ciclo di

10-12 infiltrazioni. Passata la fase acuta

è consigliabile impostare un program-

ma fisioterapico.

QUANDO E’ NECESSARIO L’INTERVENTO

CHIRURGICO ?

La terapia chirurgica urgente si impone

solo nel caso in cui siano presenti deficit

neurologici importanti come la sindro-

QUAL’E’ LA TERAPIA DELL’ERNIA DEL DI-

SCO LOMBARE ?

La terapia iniziale è sempre conserva-

tiva. Consiste nel riposo e nella sommi-

nistrazione di farmaci antidolorifici ,cor-

ticosteroidi, neurotrofici, miorilassanti.

Particolarmente utile, nel trattamento

dell’ernia discale, risulta essere un ciclo

di ozonoterapia.

CHE COSA E’ L’OZONOTERAPIA ?

L’ozono è una forma allotropica

dell’ossigeno. A livello medicale viene

prodotto da uno specifico generatore

che, utilizzando un flusso di ossigeno

puro, lo sottopone ad una differenza

di voltaggio con conseguente scissione

delle molecole di ossigeno trasforman-

dole in ozono.

La procedura viene eseguita in ambu-

me della cauda con disturbi sfinterici e

nel caso di “piede cadente” (paralisi

completa dei movimenti del piede).

In tutti gli altri casi, se è trascorso un

periodo di almeno sei settimane dall’i-

nizio dei sintomi e non vi è stato nessun

miglioramento con le terapie farma-

cologiche, ozonoterapia e trattamenti

fisioterapici, va allora considerata la so-

luzione chirurgica.

COME VIENE ESEGUITO L’INTERVENTO

CHIRURGICO ?

L’intervento viene eseguito con tecni-

ca microchirurgica mediante l’utilizzo

del microscopio operatorio. Attraverso

una piccola incisione mediana lomba-

re centrata sul livello interessato si rag-

giunge, con approccio monolaterale

dal lato dell’ernia, lo spazio discale evi-

denziando ed asportando il frammento

erniario comprimente la radice.

Il paziente viene fatto alzare la mattina

dopo l’intervento e viene generalmen-

te dimesso il giorno successivo. Viene

consigliato di evitare grossi sforzi per

circa 30 giorni, mentre per il resto può

subito essere ripresa una vita normale.

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17

L’orrore senza fine della violenza sulle donneIntervista alla Dott.ssa Sara Eba Di Vaio

di Arianna Tarquini

PSICOTERAPIA

Dott.ssa Sara Eba Di VaioPsicoterapeuta

Presidente del centro inDivenire:Centro Integrato per la crescita ed il benesserepsico-corporeo

Info e contatti:cell: 3496843699mail: [email protected]

Settembre - Ottobre 2017

la parola “femmina” e non più solo “uxor” è specchio del la diff icoltà nel r iconoscere che i l cr imine at-t iene al genere e non solo ad una parte di esso» . Quando si parla di violenza sulle donne automatica-mente si pensa al la violenza f is ica e/o sessuale, al la violenza che la-scia i l iv idi, rompe le ossa, che in-vade, lacera, distrugge. Ma violen-za non è solo questo.

La Conferenza Mondiale del le Na-zioni Unite, tenutasi a Vienna nel 1993 ha definito la violenza sulle donne come “qualsiasi atto di vio-lenza di genere che produca, o possa produrre, danni o sofferenze f is iche, sessual i o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tal i att i , la coercizione o la privazione ar-bitraria del la l ibertà, s ia nel la vita pubblica che nel la vita privata”.

COME SI MANIFESTANO LE VIOLENZE?

Ci sono violenze non vis ibi l i al l’e-sterno, sono quelle che ferisco-no l’anima e quando lo fanno, lo fanno per sempre. Si tratta di quei comportamenti ed atteggiamen-ti di denigrazione, valorizzazione, umil iazione, r idicol izzazione. Tutto quello che fa sentire una donna inadeguata.

Le relazioni violente si basano su un’asimmetria di potere tra i sessi , rafforzata dagli stereotipi che vo-gl iono ancora oggi la donna rele-gata al tradizionale ruolo di cura e sostegno.

I l 25 novembre è stato scelto nel 1999 come Giornata internazio-

nale per l’el iminazione della vio-lenza contro le donne dall’Assem-blea Generale del la Nazioni Unite. In concomitanza con questa gior-nata, abbiamo intervistato la psi-coterapeuta Dott.ssa Sara Eba Di Vaio, che può spiegarci meglio questo tema.

DOTT.SSA DI VAIO, QUALI SONO LE CIFRE DI QUESTO FENOMENO?

Si st ima che 1 donna su 3 nel mon-do sia vitt ima di abusi e, conside-rando i l totale del la popolazione mondiale, s i calcola che questo corr isponda ad 1 mil iardo di don-ne che, in tutto i l mondo, sono sta-te vitt ime della violenza maschile. Fino al 1975 s i parlava di “uxori-cidio” (dal latino: uxor “moglie” e da un derivato di càedere “uc-cidere”) e ancora nel 1981 i l no-stro Paese contemplava i l “del itto d’onore”, appannaggio di fratel l i e marit i , cui veniva r iconosciuta l’attenuante dell’offesa subita: la macchia al dir itto proprietario del maschio di famigl ia.

DA DOVE NASCE IL TERMINE?

Oggi, fa ingresso nel Diz ionario Ci-vi le la parola “ femminicidio” che non vuole essere un semplice ne-ologismo come precisa Fabriz ia Giul iani (docente di f i losofia del l inguaggio, tra le fondatr ici del mo-vimento “Se non ora quando?”): « a porre accanto al confisso “cidio”

I l fenomeno della violenza è ciclico e si svi luppa in tre fasi:

1. FASE DI CRESCITA DELLA TENSIONE2. FASE DEL MALTRATTAMENTO 3. LUNA DI MIELE

L’innesco di questo ciclo è prece-duto da un comportamento strate-gico dell’uomo mirante ad isolare la donna facendole interrompere ogni tipo di rapporto (familiare, amicale, lavorativo). È bene sottolineare che l’uomo che maltratta compensa con modalità apparentemente affettuo-se, ha attenzioni, fa regali e dice “cose carine”. Il messaggio di sotto-fondo è: “Tu sei unica e Io ti amo”. Per questo gli anglosassoni hanno coniato un termine “the charming syndrome” ad intendere che dietro ad un uomo affascinante, positivo può nascondersi un orco.

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Chirurgia “senza cicatrice”:Laparoscopia Single Port in Ginecologia

GINECOLOGIA

m m ) c h e v e n g o n o f a t t i p a s s a re

a t t r a v e r s o 3 - 4 i n c i s i o n i c u t a n e e

d i c i rc a 0 , 3 - 1 c m .

Le var iant i de l la Laparoscopia

c lass ica mul t i -accesso sono la Mi -

cro laparoscopia che ut i l i z za s t ru -

ment i da 3mm e la Laparoscopia

S ing le Por t carat ter i z zata da un

un ico accesso addominale.

I l D o t t o r S i l v i o L i g u o r i , G i n e c o l o -

g o S p e c i a l i s t a , e s e g u e d a q u a -

s i 2 0 a n n i i n t e r v e n t i d i C h i r u r g i a

e L a p a ro s c o p i a G i n e c o l o g i c a

p re s s o l ’ O s p e d a l e S . P i e t ro F a t e -

b e n e f r a t e l l i d i R o m a .

DOT T . L I GUORI , QUAL I SONO STA-

T I I PROGRESS I DEL LA CH IRURGIA

G I NECOLOGI CA DEGL I UL T IM I

ANNI?

L ’ e v o l u z i o n e d e l l a t e c n o l o g i a

h a p e r m e s s o d i f a re p ro g re s s i

e n o r m i i n C h i r u r g i a , p a s s a n d o

d a l l a L a p a ro t o m i a a l l a L a p a ro -

s c o p i a e d i n t ro d u c e n d o a p a r -

t i re d a g l i a n n i ’ 8 0 s t r u m e n t i e n -

d o s c o p i c i d i d i m e n s i o n i s e m p re

p i ù r i d o t t e , o l t re a s t r u m e n t i ro -

b o t i c i , c h e p e r m e t t o n o d i e f f e t -

t u a re g l i s t e s s i i n t e r v e n t i m a i n

m a n i e r a s e m p re m e n o i n v a s i v a .

S i p a r l a i n f a t t i d i M I S ( M i n i m a l l y

A t t u a l m e n t e t u t t i g l i i n t e r -

v e n t i a d d o m i n a l i d i G i n e -

c o l o g i a , i n c a s o d i p a t o l o g i a

b e n i g n a e m a l i g n a , s i e f f e t t u a -

n o p e r v i a e n d o s c o p i c a m e -

d i a n t e l a L a p a ro s c o p i a . Q u e s t a

t e c n i c a p e r m e t t e d i e f f e t t u a re

u n i n t e r v e n t o “ a c i e l o c h i u s o ” ,

s e n z a a p r i re l ’ a d d o m e , g r a z i e a

s t r u m e n t i m i n i a t u r i z z a t i ( d a 3 a 5

Intervista al Dott. Silvio Liguori di Arianna Tarquini

18 Settembre - Ottobre 2017

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GINECOLOGIA

I n v a s i v e S u r g e r y ) o s s i a p ro p o r re

i n t e r v e n t i c o n i l m i n i m o d i s a g i o

p e r l a p a z i e n t e , c h e p e r m e t t a n o

i n o l t re u n v e l o c e re c u p e ro d e l l e

n o r m a l i a t t i v i t à q u o t i d i a n e .

QUALI SONO I VANTAGGI DELLA

LAPAROSCOPIA?

Non apr i re una parete addomina-

le comporta grandi vantaggi per i l

paziente, che subisce una chirur-

gia meno invasiva e meno trauma-

t ica, olt re ad avere un recupero

post intervento più rapido, sent i re

meno dolore nel post operator io

e da ult imo, ma non per questo

meno importante, avere un van-

taggio dal punto di v ista estet ico

viste le piccole cicatr ici che res i -

duano, a volte quasi invis ibi l i .

Per la Sanità invece, i vantaggi s i

t raducono in r icover i più brevi , di-

minuito ut i l i zzo di farmaci e di ma-

ter iale medico, minore incidenza

di compl icanze con notevol i be-

nef ici in termini di economia sa-

nitar ia.

CHE CARATTERISTICHE HA LA TEC-

NICA LAPAROSCOPICA “SINGLE

PORT”?

L a t e c n i c a L a p a ro s c o p i c a “ S i n -

g l e P o r t ” , a d i f f e re n z a d e l l a L a -

p a ro s c o p i a M u l t i p o r t , p e r m e t t e

d i f a re l o s t e s s o i n t e r v e n t o a t -

t r a v e r s o u n a s i n g o l a i n c i s i o n e d i

c i rc a 2 c m , s f r u t t a n d o u n a c i c a -

t r i c e g i a ’ e s i s t e n t e n e l l ’ u o m o ,

q u e l l a o m b e l i c a l e .

QUALI VANTAGGI HA QUINDI LA

TECNICA “SINGLE PORT” RISPETTO

ALLA LAPAROSCOPIA “MULTIPORT”?

S i c u r a m e n t e m i n o r d o l o re p o s t

o p e r a t o r i o , c o n v a l e s c e n z a u l t e -

r i o r m e n t e r i d o t t a , o u t c o m e m i -

g l i o re d e l l a p a z i e n t e , i n f i n e u n a

m i g l i o re c o s m e s i , v i s t a l a s i n g o -

l a c i c a t r i c e n a s c o s t a a l l ’ i n t e r n o

d e l l ’ o m b e l i c o , d a q u i i l t e r m i n e

d i “ c h i r u r g i a s e n z a c i c a t r i c e ” .

CHE INTERVENT I S I POSSONO FARE

CON LA TECNICA “S INGLE PORT”?

S i p o s s o n o e s e g u i re i n t e r v e n t i d i

p a t o l o g i a a n n e s s i a l e , o l t re c h e

i n t e r v e n t i d i m i o m e c t o m i a e d

i s t e re c t o m i a . C h i a r a m e n t e i c a s i

v a n n o s e l e z i o n a t i a c c u r a t a m e n -

t e , a d i s c re z i o n e d e l c h i r u r g o .

QUANT O DURA LA DEGENZA DEL -

LA PAZ I ENT E?

I n g e n e re l a p a z i e n t e s i r i c o v e r a

i l g i o r n o d e l l ’ i n t e r v e n t o e v i e n e

d i m e s s a e n t ro 2 4 - 4 8 o re .

L e v a r i a b i l i s o n o d a t e d a l t i p o d i

p a t o l o g i a e d a l d e c o r s o c l i n i c o .

I n c o n c l u s i o n e , l ’ i n n o v a z i o n e

t e c n o l o g i c a h a c a m b i a t o i l c o n -

c e t t o d i C h i r u r g i a re n d e n d o l a

s e m p re m e n o i n v a s i v a . L a t e c n i -

c a l a p a ro s c o p i c a “ S i n g l e P o r t ”

o f f re t u t t i i v a n t a g g i d e l l a m o -

d e r n a C h i r u r g i a , a b b i n a t i a d u n

m i g l i o re r i s u l t a t o e s t e t i c o .

Dott. Silvio LiguoriSpecialista in Ginecologia e Ostetricia

Studio MedicoVia Bevagna 114, 00191 Romatel. 06.333.80.99

Ospedale S. Pietro FatebenefratelliVia Cassia, 60000189 Roma06.33.58.26.97

cell. 333.76.52.349mail: [email protected]

19Settembre - Ottobre 2017

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20 Settembre - Ottobre 2017

ALOEIn natura le qualità di aloe sono innumerevoli. Le specie che prenderemo in esame e su cui punteremol’attenzione sono due, ovvero, l’aloe vera ferox (detta anche aloe barbadensis miller) e l’aloe arborescens.

ERBORISTERIA

e come cicatrizzante delle ferite. Il gel

trasparente all’interno della foglia, ha

proprietà immuno-stimolanti.

Gli antrachinoni presenti nella foglia

hanno una forte capacità lassativa ol-

tre a contenere sali minerali, vitamine,

aminoacidi ed enzimi. Studi hanno di-

mostrato che l’aloe è in grado di cica-

trizzare e stimolare la guarigione delle

ferite. Noto è il suo potere antinfiam-

matorio e lenitivo delle scottature da

sole (eritemi) e da fuoco. Spalmata

sulla pelle, questa rimarrà idratata in

profondità ed anche i dolori osteo-ar-

ticolari troveranno beneficio e sollievo;

ed ancora, blocca la prolificazione

dei funghi della pelle, virus, batteri ed

ha una grande capacità emostatica

ed anti pruriginosa. Fin qui sono state

elencate le proprietà dell’aloe per

uso topico, ma la pianta, se liberata

dall’aloina, un antrachinone dall’effet-

to lassativo importante, è molto utile

anche per uso interno.

Note le sue proprietà anti infiamma-

torie e rinfrescanti sull’apparato gas-

tro-intestinale. L’utilizzo quotidiano è

in grado di lenire i fastidi del reflusso

gastro-esofageo in quanto ha note-

voli qualità antinfiammatorie che sono

molto utili anche per ripulire e portare

giovamento all’intestino infiammato

dai diverticoli o dalla sindrome del co-

lon irritabile.

L’ALOE VERA è una pianta succulenta

della famiglia delle xanthorrhoeacee

ed ama i climi caldi e secchi. Le foglie

sono disposte a ciuffi dalla forma lance-

olata con cuticola molto spessa e dalla

polpa molto carnosa all’interno. Presenta

spine solo lungo i lati e produce fiori gialli

o rossi. L’uso dell’aloe è molto antico.

Conosciuto già dalla popolazione meso-

potamica ed egizia, veniva largamente

usata per i preparati di imbalsamazione

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21Settembre - Ottobre 2017

ERBORISTERIA

L’ALOE ARBORESCENS invece merita

un’attenzione in più, poichè questa

pianta medicinale appartenente alla

famiglia delle aloacee, ha grandi poteri

rigeneranti e disintossicanti. Le propri-

età di questa varietà di aloe sono oggi

oggetto di studio. L’aloe arborescens

ha proprietà curative superiori agli altri

tipi di aloe, in questa specie, l’aloina è

presente in quantità più elevata.

Oltre agli effetti lassativi suddetti, l’aloi-

na ha anche un’elevata azione antitu-

morale e citoprotettiva. L’arborescens

contiene tre volte i principi attivi dell’al-

oe vera poichè ha maggiore cuticola

rispetto alla quantità di gel contenuto

nella polpa, ed i principi attivi sono

concentrati proprio nella parte verde,

la cuticola appunto. Alza fortementte

le difese immunitarie e tende ad uc-

cidere le cellule neoplasiche bloc-

cando anche la proliferazione delle

metastasi.

Chiaramente non si intende qui sos-

tituire la cura antitumorale della me-

dicina tradizionale con l’aloe, ma

sicuramente è un buon coadiuvante

nelle cure chemioterapiche delle ne-

oplasie. Altra caratteristica dell’aloe

arborescens è la sua capacità antios-

sidante grazie ad un alta concentrazi-

one di vitamina C,B2,B6 e la cisteina.

Come l’aloe vera ma con capacità

più importanti vista la concentrazi-

one dei principi attivi è un ottimo an-

tivirale, antibatterico, antifungineo

gastro - protettivo.

ERBORISTERIA IL TEMPIO DEL VERDE, dal 1997

Via Federico Delpino, n.64 - Roma

Tel. 06-2158293

Sito e pagina Facebook: www.iltempiodelverde.it

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FITNESS

Moving Roma:Scolpisci il tuo corpoIntervista alla dott.ssa Gigliola Trombettae Claudio Carpentieri

di Roberto Scenna Biagioli

Il fitness si può dire essere nato con l’uomo e si è evoluto con esso. La più alta consi-derazione del fitness si è evoluto nell’an-tica civiltà Greca (2500 - 2000 a.c.). L’im-portanza della bellezza del corpo per la salute e il benessere non ha eguali nella storia. Medici greci hanno favorito la dif-fusione del fitness nella società ateniese, tra i più importanti Ippocrate e Galeno.

Gigliola Trombetta diplomata ISEF con 110 e lode, allenatrice e coreografa di molti campioni italiani di aerobica e di atleti stranieri. Formatrice dai primi anni 90’ , d’istruttori di fitness in tutta italia. Do-cente all’università di scienze motorie del Foro Italico di attività motoria preventiva e adattata. Certificata per la fitness me-tabolica.

Claudio Carpentieri ha un’esperienza pluriennale nell’allenamento per la cura e la salute del corpo sia in Italia che all’e-stero, è docente nei corsi di formazione per Personal Trainer, è relatore nei Con-gressi del settore. Certificato per la fitness metabolica.

Siamo venuti nello studio di Moving Roma per conoscere e approfondire l’attività del Centro.

Dott.ssa Trombetta com’è nata l’idea di Moving Roma? Dopo tanti anni di lavoro su un vasto pub-blico abbiamo progettato di concentrar-ci sulle specificità individuali della singo-la persona in un ambiente unico dove il cliente trova un ambiente esclusivo di

musica, profu-mi e luci adat-te al suo tipo di programma.

Chi può aver bisogno di un Personal Trai-ner e quale “l’intervista” iniziale per eseguire un pro-gramma personalizzato?Tutti ne possono aver bisogno! Dal gio-vane studente con problemi di postura, all’uomo e alla donna in eccesso di peso o con poca tonicità o con problemati-che metaboliche (diabete, ipertensione, colesterolo elevato, obesità) fino all’a-dulto per mantenersi in forma più a lungo possibile.

Dott. Carpentieri come viene pianificato un programma di ginnastica posturale?Dopo un’attenta Analisi Posturale sia vi-siva sia con dei Test specifici o eventuali patologie si elabora un programma di Postura Funzionale (scheletro e muscoli).Siete anche impegnati in una Scuola di Formazione?Si. Da oltre venti anni siamo formatori d’insegnanti, istruttori e Personal Trainers con la storica Scuola di Formazione “Alto impatto”. Infattil’idea Moving nasce dal confronto con i nostri colleghi formatori.

La nostra mission ha l’obiettivo di man-tenere una corretta attività per aiutare quanti vogliono, con l’esercizio fisico, mantenere un nuovo stile di vita con più equilibrio emotivo e in buona salute.

Via Brenta, 2 - 00198 - Tel e Fax : 068548164www.movingroma.it

Gigliola TrombettaMob: 348 3838305

E-mail: [email protected]

Claudio CarpentieriMob: 338 6806864

E-mail: [email protected]

22 Settembre - Ottobre 2017

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RESIDENZE DI CURA

Settembre - Ottobre 2017

di Roberto Scenna Biagioli

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ATTUALITA’

Maggio - Giugno 2016

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ANTROPOLOGIA CULTURALE

Nell’antichità i primi casi di amputazione degli arti inferiori erano quasi sicuramente gli incidenti di caccia, ferite da

schiacciamento, a seguiti di battaglie combattute con pie-tre e/o oggetti contundenti. Cancrene, infezioni ecc. Oggi, a parte le tante subite nel corso di battaglie, le cause sono rimaste quasi invariate ma con l’aggiunta di quelle matu-rate a seguito di incidenti stradali , sia in moto che in auto.

LE PRIME AMPUTAZIONI.

Abbiamo Notizie certe che, sia in Grecia che a Roma, le amputazioni erano familiari, quasi all’ordine del giorno,pe-raltro fatte senza anestesia e con successo ( nel senso che per successo si intendeva la sopravvivenza del paziente ma con larto dimezzato e/o troncato del tutto. Era usanza, inol-tre, che l’arto eliminato, perché oramai ritenuto compro-messo ( si pensi alle gravi ferite subite dai gladiatori nell’a-rena del Colosseo), veniva poi appeso ( ovviamente il suo calco di gesso) nella parete stessa dell’ospedale, come ac-cadeva in quello dedicato ad Esculapio nell’Isola Tiberina.

METODO A “GHIGLIOTTINA”

Il metodo adottato nella maggior parte dei casi era quello cosiddetto a “Ghigliottina” ( anche se ancora non era stata inventata) che consisteva nel taglio netto del muscolo, fat-to dopo la spellatura, e la successiva immediata troncatura dell’osso ottenuta tramite l’uso di una normale sega da falegname lasciando però il moncherino rimasto ad ogni pericolo d’infezione. Per evitare il pericolo delle infezioni post-operatorie, a qualcuno venne l’idea di “fasciare” il moncherino con “ vescica suina” o “bovina”, come fece nel 1517 il Dott. Von Gerssdorff, avo del generale tedesco della WW.

LE PIU ANTICHE “PROTESI”

La più antica “protesi” del mondo che si conosca, risale ad-dirittura al periodo antecedente al ‘900 a.c. ( X-VII), rea-

lizzata in legno e ritrovata ancora attaccata al piede di una mummia egizia. Qui era molto facile a farsi male agli arti inferiori con lo spostamento di massi giganteschi ( per gli operai) ed in guerra ( caduta dai carri). La protesi “ au-toctona più antica è stata però ritrovata nel 1858 a Ca-pua. Riguardava una “gamba” (distrutta purtroppo a se-guito di un bombardamento subito nel 1944) ricostruita in Legno e Rame e risalente addirittura al 300 a.C. oltre alle gambe, i Romani antichi erano molto abili anche nella ricostruzione degli arti superiori. Infatti, il generale romano Marco Sergio, persa una mano in battaglia nel 1167 a.C., se ne fece ricostruire una in ferro fatta così bene che gli permetteva addirittura di sorreggere il pesante scudo.

LE MODERNE PROTESI IN FIBRA DI CARBONIO

Molti progressi si sono fatti in questi ultimi anni con le pro-tesi cosiddette “Bioniche” e quelle, molto più semplici realizzate in fibra di “Carbonio”. Le protesi di Oscar Pisto-rius. Uno dei più noti velocisti del mondo, detentore dei records sui 100,200 e 400 metri piani nella categoria 144, corre notoriamente con gambe e piedi artificiali realiz-zati in “fibra di carbonio”.Grazie a questi arti innaturali, Pistorius ottenne comunque prestazioni a quelle ottenute dagli stessi atleti comuni grazie all’energia di ritorno ot-tenuta dall’impatto con il terreno. Di norma, infatti, cam-minando e/o correndo si immagazzina energia restituita dal terreno in misura del 60%, perdendo di fatto il 40%. Nel caso delle protesi al carbonio usate da Pistorius, al contrario, l’energia restituita dal terreno raggiunge addi-rittura il 90%.

PROTESI AL TITANIO

Il “Titanio”, al contrario viene preferibilmente usato per le protesi per Giunture e ossa del Bacino per la sua altissima compatibilità con il tessuto umano (Biocompatibile).

LE PROTESI BIONICHE

Sono migliaia i soldati di tutto il mondo che negli ultimi anni sono stati vittime delle mine anti-uomo ( solo 1500 solo in America). Per questi sfortunati e per quanti hanno subito amputazioni a seguito di incidenti stradali, malattie ecc. sono state realizzate le cosiddette “ protesi Bioni-che”. Gli ultimi modelli di “gambe robotiche” (testate in America) e per le quali se ne prevede la commercia-lizzazione nel 2018, rispondono a comandi cerebrali tra-sformandone gli imput in altrettanti movimenti con per-centuale di errori calcolati in ragione dell’1,8% contro il 12,8% delle protesi tradizionali. Anche in Italia la ricerca è a buon punto. La Commissione Europea ha finanziato il progetto “ Cyberleg”, coordinato dall’Istituto di Robotica della scuola Sant’Anna di Pisa che prevede l’utilizzazione di due sistemi robotici leggeri, quasi un “esoscheletro”. Questo tipo di protesi permetterebbe di camminare,salire e scendere le scale con l’ausilio di un “tutore” del brac-cio per agevolare il movimento dell’anca, ovvero, i pro-blemi più frequenti per anziani con deficit motori.

Storia della Medicinadi Giuliano Valeri

35° puntata

AMPUTAZIONI: dalle “Protesi in legno” alle “Protesi bioniche”

comandate dal cervello.

Settembre - Ottobre 2017

Oscar Pistorius

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