cura per l’atrofia genitale della post menopausa e...
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Periodico di informazione e prevenzione medica
Anno VII - Settembre - Ottobre 2017Registraz. Tribunale Roma n. 214/2010
HEALTHMAGAZINE
IN QUESTO NUMERO:
· Ematologia: Anemie e linfomi· Sanit· Urologia· Chirurgia Vertebrale· Assicurazioni: Previdenza Complementare· Psicoterapia· Ginecologia· Erboristeria· Fitness· Residenza di Cura· Associazione Alzheimer· Storia della Medicina
Primo PianoCura per l’atrofia genitale della post menopausa e trattamento lesioni cutanee
www.saluteplus.it
Prof. Vincenzo Coscia Dott.ssa Dora C. Pultrone
3
EDITORIALE
SALUTEPLUS: Prosegue il progetto salute.
I nsieme per ampliare la comunica-
zione medico-sanitaria rivolta alle
famiglie. E’ con questo spirito che
ho ri levato le edizioni: Saluteplus e
i l portale, saluteplus.it
In un a società sempre più tecnolo-
gica dove la condizione socio eco-
nomica può interagire nel rapporto
con la qualità della vita, un’ infor-
mazione sanitaria ampia e quali-
f icata può essere un buon viatico
per aiutare a vivere più a lungo e
in salute.
Come è stato citato nell’editoriale
di Saluteplus di agosto dal nostro
direttore, i l progetto editoriale era
rivolto principalmente all’ informa-
zione e alla prevenzione sanitaria.
Sette anni di grande comunicazio-
ne con articoli di eminenti medici
specialisti che hanno formato l’os-
satura della rivista.
Le malattie croniche più diffuse
nel mondo, sono state definite da
l’OMS “ epidemia invisibile”. Malat-
tie cardiache, respiratorie, tumori,
disturbi mentali, diabete, caratte-
rizzate da progressivo declino delle
normali funzioni f is iologiche, sono
le principali causa di morte, soprat-
tutto nei paesi industrializzati.
Scorrett i st i l i d i v i ta sono certa-
mente la causa pr incipale di fatto-
r i di r i schio. Condiz ioni intermedie
come la gl icemia alta, l ’ iperten-
s ione, obesità e colesterolo alto,
faci l i tano lo svi luppo di malat-
t ie croniche, come quel le citate.
Ecco che la prevenzione sanitar ia
assume un’ importanza “ st rategi-
ca” nel lo scongiurare quel le pa-
tologie più a r i schio s ia l ievi che
gravi .
I l nostro impegno sarà, sempre più
puntare sul la prevenzione attra-
verso i nostr i media: Saluteplus e
saluteplus. i t – gl i art icol i saranno
indir izzat i sul le var ie patologie e
st i l i di v i ta che interessano bam-
bini , giovani e persone meno gio-
vani. Abbiamo creato la nuova
sezione Sanità Eccel lente in I tal ia
che propone la promozione di in-
formazioni sanitar ie relat ive a me-
dici e st rutture di pr imo ordine per
tutt i i nostr i lettor i .
Come tutt i i g iovani sono entus ia-
sta e posit iva, proiettata nel futuro
con una vogl ia di “partecipare” al
migl ioramento del la vita di ognu-
no di noi .
di Arianna Tarquini
Le collaborazioni giornalistiche alla rivista sono da consi-derarsi ad esclusivo titolo gratuito, salvo accordi partico-lari con i singoli autori.Tutti i materiali giunti in redazione non verranno restituiti.E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da SalutePlus.
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Direttore EsecutivoArianna Tarquini
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Hanno CollaboratoDott. Pouria Alijani
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RedazioneKatia Carlini
Francesco RandazzoGiuliano Valeri
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EditoreRC
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Settembre/Ottobre 2017Reg. Trib di Roma n.214/2010 del 23/05/2010
www.saluteplus.it
Trattamento con laser CO2 per l’atrofia vaginale
Settembre - Ottobre 2017
som
mar
ioPRIMO PIANO
6
8
12INCONTINENZA URINARIAUN PROLEMA , OGGI, RISOLVIBILEIntervista al Dott. Pouria Alijani
UROLOGIA
CHIRURGIA VERTEBRALE
14
PREVIDENZA COMPLEMENTARE
EMATOLOGIA
di Arianna Tarquini
LASER CO2: cura per l’atrofia genitale della post menopausae trattamento di lesioni cutaneeDi Prof. Vincenzo Coscia, Dott.ssa Dora C. Pultrone
LE ANEMIEIntervista al Prof. Angelo Michele Carelladi Arianna Tarquini
ASSICURAZIONI
Intervista al Dott. Pietro Brignardello
ERNIA DISCALE LOMBARE:TRATTAMENTO CONSERVATIVO, OZONOTERAPIA, CHIRURGIA
di Arianna Tarquini
16
SANIT
10 SALUTE PLUS MEDIA PARTNER DEL SANIT 2017Forum salute e benessere ROMA GUIDO RENI DISTRICT 20/22 OTTOBRE 2017
di Arianna Tarquini
29
22 Moving Roma:Scolpisci il tuo corpo
FITNESS
Storia della Medicina 35° puntataAMPUTAZIONI: dalle “Protesi in legno” alle “Protesi bioniche” comandate dal cervello. di Giuliano Valeri
ANTROPOLOGIA CULTURALE
SETTEMBR
E/OTTO
BRE 2017
Intervista alla dott.ssa Gigliola Trombetta e Claudio Carpentieridi Roberto Scenna Biagioli
17PSICOTERAPIA
Intervista alla Dott.ssa Sara Eba Di Vaiodi Arianna Tarquini
ASSOCIAZIONI
ASSOCIAZIONEALZHEIMER ROMA ONLUS24
L’orrore senza fine della violenza sulle donne
18GINECOLOGIA
RESIDENZE DI CURA
Residenza AzheimerNon ti scordar di meNel cuore dell’Umbria a pochi chilometri da Terni 23
Chirurgia “senza cicatrice”:Laparoscopia Single Port in GinecologiaIntervista al Dott. Silvio Liguori di Arianna Tarquini
20ALOEIn natura le qualità di aloe sono innumerevoli. Le specie che prenderemo in esame e su cui punteremol’attenzione sono due, ovvero, l’aloe vera ferox (detta anche aloe barbadensis miller) e l’aloe arborescens.
ERBORISTERIA
di Roberto Scenna Biagioli
6 Settembre - Ottobre 2017
PRIMO PIANO
LASER CO2: cura per l’atrofia genitale della post menopausa
e trattamento di lesioni cutanee
Di Prof. Vincenzo Coscia, Dott.ssa Dora C. Pultrone
La menopausa è quel periodo del-
la vita della donna in cui si verifi-
ca la cessazione dei cicli mestruali
per l’esaurimento dell’attività fun-
zionale ovarica. Questo evento fi-
siologico si accompagna ad un’in-
sieme di cambiamento psico-fisici e
sessuali che si esprimono con una
vasta gamma di sintomi, i quali ven-
gono spesso erroneamente sottova-
lutati dalla donna, in quanto ritenuti
inevitabili conseguenze dell’avan-
zare dell’età.
Spesso questi disturbi vengono te-
nuti nascosti, quasi con vergogna,
e a volte sono taciuti anche al pro-
prio ginecologo. La conseguenza di
questo atteggiamento è che il pe-
riodo della menopausa viene tutto-
ra considerato da un considerevole
numero di donne come un periodo
“buio”.
La necessità di affrontare le proble-
matiche relative a questo delicato
periodo di vita viene accentuata
dal fatto che l’aumento dell’aspet-
tativa di vita attuale, che raggiun-
ge gli 84 anni per i l sesso femminile,
comporta di trascorrere circa un
terzo della propria esistenza in me-
nopausa.
Oltre la metà delle donne soffre dei
disturbi legati all’atrofia genitale,
come secchezza vaginale, brucio-
re, prurito e dispareunia (dolore
durante i rapporti sessuali). Que-
sti sintomi sono legati al calo degli
estrogeni e per affrontarli abbiamo
a disposizione terapie ormonali si-
stemiche o locali, le quali però non
possono essere protratte troppo a
lungo e presentano controindica-
zioni di util izzo, come per esempio
in caso di pazienti oncologiche.
Il mercato parafarmaceutico offre
un’ampia scelta di prodotti lubri-
ficanti ed emollienti, i l cui soll ievo
però è limitato al periodo di util izzo.
Una valida alternativa, non far-
macologica, nella cura dell’atro-
fia vulvo-vaginale è rappresenta-
ta dalla nuova tecnologia basata
sull’uti l izzo del laser CO2 frazionato.
La sua azione si basa sulla rigene-
razione delle fibre invecchiate e
sull’induzione di nuovo collagene
ed elastina, ristabilendo l’equil ibrio
trofico della mucosa vulvare e va-
ginale: viene migliorata l’idratazio-
ne, la vascolarizzazione e il turgore
dei genitali a cui consegue la nor-
malizzazione del PH, l’ispessimento
dell’epitelio e l’aumento della lubri-
ficazione. Verosimilmente si tratta
di un “salto indietro nel tempo” di
circa 20 anni…
Il protocollo di trattamento preve-
de l’esecuzione di tre sedute di te-
rapia laser, intervallate tra loro di
45 gg. I l trattamento viene esegui-
to in ambulatorio e non necessita
di anestesia, in quanto è assoluta-
mente indolore, e la paziente può
tornare immediatamente alle pro-
7Settembre - Ottobre 2017
PRIMO PIANO
prie attività quotidiane.
I l trattamento non presenta nes-
suna controindicazione, pertanto
può essere applicato con sicurez-
za anche in pazienti con pregressa
patologia oncologica.
L’efficacia del trattamento laser
è confermata da ampi dati della
letteratura internazionale, dove si
dimostra un’efficacia pari all’80%
su tutti i sintomi legati all’atrofia, a
fronte dell’assenza di effetti colla-
terali. I benefici si rendono evidenti
già dopo 15 gg dalla prima applica-
zione ed aumentano esponenzial-
mente con il r ipetersi delle sedute.
Nel nostro studio presso la Casa
di cura “Vi l la Mafalda” abbiamo
trattato, in due anni e mezzo, circa
100 pazienti in menopausa affette
da atrofia vulvo-vaginale, alcune
delle quali con sintomi molto gra-
vi. Pr ima di effettuare la terapia la
paziente viene sottoposta ad una
vis ita ginecologica generale che
attest i l ’ indicazione al la terapia e
ad un pap test.
La paziente viene inoltre invitata a
compilare e a sottoscrivere un que-
stionario di valutazione dell’intensi-
tà dei sintomi lamentati, uti l izzando
una scala del dolore da 0 a 10.
Questo questionario viene sommi-
nistrato al la donna prima di comin-
ciare la cura e dopo ogni seduta
di trattamento in modo da valuta-
re l’andamento dell’ intensità del
s intomo nel tempo. I r isultati del la
cura quindi s i basano principal-
mente sul migl ioramento soggetti-
vo del s intomo.
I risultati che abbiamo ottenuto
sono stati tutti soddisfacenti, evi-
denziando un miglioramento della
sintomatologia in tutte le pazienti,
soprattutto relativamente alla sec-
chezza vaginale e al dolore duran-
te i rapporti. Alcune pazienti hanno
ripristinato l’attività sessuale che, a
causa del dolore, era stata abban-
donata da anni. Inoltre abbiamo
osservato un miglioramento di alcu-
ne forme di incontinenza urinaria.
La nostra esperienza pertanto con-
ferma i dati favorevoli emersi dal-
la letteratura, e raccomandiamo
l’util izzo delle luce laser nella cura
dell’atrofia vaginale, da sola o in
associazione alle cure topiche, per
un miglioramento decisivo della
qualità di vita della donna in me-
nopausa.
Inoltre lo stesso strumento laser, se
util izzato con manipolo vaporizza-
tore dedicato, può essere util izza-
to per la vaporizzazione chirurgica
di lesioni cutanee esofitiche (in ri-
l ievo). Ciò avviene dopo una va-
lutazione dermatoscopica in cui si
pone la diagnosi di benignità del-
la les ione e quindi di poss ibi l i tà
di vaporizzazione chirurgica. Con
questa tecnica, i r i su ltato estet ici
dopo r imozione del la les ione sono
eccel lent i .
In conclusione, la nostra esperien-
za in merito a questo trattamento
innovativo, e soprattutto non inva-
sivo, ci ha dato grandi soddisfazio-
ni e buoni risultati relativamente al
miglioramento della qualità di vita
delle nostre pazienti.
Prof. Vincenzo CosciaDott.ssa Dora C. Pultrone
Tecniche ginecologiche avanzate in menopausa
Casa di Cura Villa Mafalda - Roma Via Monte delle Gioie,5Tel. 06/86203956 - 06/86204086
E-Mail: [email protected] www.vincenzocoscia.com
Settembre - Ottobre 20178
LE ANEMIE
EMATOLOGIA
COME SI CLASSIFICANO LE ANEMIE?
In generale si possono distinguere vari grup-
pi: a) ridotta produzione di globuli rossi per
carenze acquisite o congenite di eritroblasti
(genitori dei globuli rossi) o per ridotta pro-
duzione di eritropoietina spesso secondaria
ad insufficienza renale; b) eritroblastolisi mi-
dollare, in pratica gli eritroblasti non matura-
no e muoiono nel midollo. In questo caso nel
sangue periferico si osservano globuli rossi di
volume aumentato (macrociti); a questo
gruppo appartengono le anemie secon-
darie a carenza di vitamina b12 ed acido
folico. La terapia in questi casi è fondamen-
talmente sostitutiva mediante somministra-
zione delle vitamine carenziali. Nei pazienti
con anemia macrocitica, che abbiano va-
lori normali delle succitate vitamine, andrà
presa in considerazione la possibilità di una
sindrome mielodisplastica. Tale patologia è
più frequente nelle persone sopra i 60 anni;
il midollo osseo in questi casi non produce
cellule sane e questi pazienti possono talora
evolvere in una Leucemia Acuta. c) Ane-
mie dovute a ridotta sintesi dell’emoglobi-
na quali le emoglobinopatie, talassemie,
carenza di ferro, carenza proteica e gravi
PROF. CARELLA, COSA S’INTENDE PER
ANEMIA?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità
ha definito il concetto di Anemia quan-
do i livelli di emoglobina saranno inferiori
a 14g/dl nell’uomo, 12g/dl nella donna
e 11g/dl nella donna gravida. L’anemia
sarà severa con valori inferiori ad 8g.
COME SI DEVE PROCEDERE PER L’INQUA-
DRAMENTO EZIOPATOGENETICO DELL’A-
NEMIA?
Uno stato di anemia deve essere atten-
tamente valutato dall’Ematologo per
i sintomi ed i segni clinici che presenta il
paziente, attraverso una valutazione ri-
gorosa della storia clinica ed una corretta
interpretazione dei risultati di laboratorio.
Fondamentale l’origine etnica del pazien-
te, l’esposizione professionale a farmaci e
sostanze chimiche, radiazioni ionizzanti e
presenza di una patologia digestiva. Nel-
la donna andrà valutata anche la quanti-
tà delle mestruazioni ed eventuali aborti.
Per entrambi i sessi accertarsi sempre che
non vi sia sangue occulto nelle feci, nel
qual caso sarà opportuno procedere alla
colonscopia.
Intervista al Prof. Angelo Michele Carella
di Arianna Tarquini
9Settembre - Ottobre 2017
EMATOLOGIA
stati infiammatori. L’anemia da carenza di
ferro è la più frequente ed è caratterizzata
clinicamente da marcata astenia, adina-
mia, alterazioni delle mucose e degli annessi
cutanei, in particolare unghie fragili, atrofia
delle papille della lingua, stomatite angola-
re, gastrite, e così via… Nella donna sana si
verifica una perdita di ferro fisiologica con le
mestruazioni, la gravidanza e l’allattamento.
Per definire la carenza di ferro oltre alla si-
deremia, di particolare importanza è la valu-
tazione della ferritinemia e della transferrina
insatura e totale. La terapia deve articolarsi
da un lato correggendo le cause e dall’al-
tro somministrando il ferro; d) anemie da
ridotta sopravvivenza dei globuli rossi. Nor-
malmente i globuli rossi vivono circa 4 mesi;
in tutte le anemie si ha una riduzione della
vita dei globuli rossi ma, in questo caso, l’ac-
corciamento della loro vita è dovuta all’e-
molisi.
Queste anemie sono caratterizzate dall’au-
mento della bilirubina non coniugata, pre-
senza di globuli rossi giovani (reticolociti)
nel sangue periferico ed incremento della
quantità di eritroblasti nel midollo. L’emolisi
può essere dovuta a cause intrinseche al
globulo rosso, p.e. per difetto congenito o
acquisito della membrana (sferocitosi ere-
ditaria, emoglobinuria parossistica notturna,
deficit di alcuni enzimi, etc..) oppure per
l’aggressione esterna da parte di autoan-
ticorpi al globulo rosso (anemie emolitiche
immuni). La conferma della presenza di an-
ticorpi antiglobuli rossi si dimostra con il test
di COOMBS.
LA PRESENZA DI ANEMIA POTREBBE ESSERE
SOTTOVALUTATA?
Per evitare che questo avvenga è indispen-
sabile che i pazienti con anemia siano segui-
ti dall’Ematologo, il quale provvederà a fare
una diagnosi corretta ed organizzare una
terapia idonea che verrà effettuata in stret-
ta collaborazione con il Medico curante.
LINFOMI MALIGNI
CHE COSA SONO I LINFOMI?
Con il termine Linfoma si indica fondamen-
talmente l’aumento di volume di linfonodi e
altri organi linfatici e vengono distinti in Linfo-
mi di Hodgkin e Linfomi non Hodgkin.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CLINICHE?
In una percentuale variabile non vi è alcuna
sintomatologia ma solo l’aumento dei linfo-
nodi; in un 50/60% di pazienti possono esse-
re presenti febbre o talora febbricola, calo
ponderale negli ultimi sei mesi, sudorazioni
profuse, prevalentemente notturne, e talora
intenso prurito (“sine materia”). La diagnosi
del Linfoma deve essere effettuata solo con
la biopsia. Quale terapia nei Linfomi?
La terapia dei linfomi è diversa a seconda
dell’istotipo.
Nel Linfoma di Hodgkin la terapia utilizzata
nella maggior parte dei paesi è l’ABVD, as-
sociata o meno alla Radioterapia(soprattut-
to negli stadi iniziali): in Germania e in Austria
viene utilizzato lo schema noto come BEA-
COPP. Con entrambi gli schemi terapeutici
si ottengono guarigioni superiori al 70 -80 %
del pazienti. Nei pazienti che ricadono o
sono refrattari, le terapie di salvataggio con
chemioterapia ed Autotrapianto riescono a
recuperare una parte dei pazienti; negli altri
più sfortunati, che ricadono o non rispondo-
no anche a queste terapie, i nuovi farmaci
quali il Brentuxumab-Vedotin e gli inibitori del
checkpoint (Nivolumab e Pembrolizumab)
sono in grado di determinare una remissio-
ne inimmaginabile fino a poco tempo fa. In
questi ultimi casi, si potrà utilizzare il Trapianto
Allogenico, meglio se con terapia di condi-
zionamento non mieloablativa, nel tentati-
vo di controllare il Linfoma.
QUALE TERAPIA NEI LINFOMI NON HODGkIN?
Nella maggior parte dei Linfomi non Hod-
gkin, la chemioimmunoterapia con Rituxi-
mab e CHOP è ancora la terapia di prima
linea. In altri istotipi, quali il Linfoma di Burkitt
ed il Linfoma mantellare, si utilizzano terapie
intensive diverse dalla CHOP. Nella maggior
parte dei pazienti, tali terapie sono in grado
di determinare la remissione completa. Molti
di questi pazienti guariscono. Per i pazien-
ti che non ottengono la remissione, nuovi
farmaci innovativi, preceduti o seguiti da
Alte dosi di chemioterapia ed Autotrapian-
to, hanno recentemente arricchito il nostro
armamentario terapeutico. Ovviamente la
radioterapia potrà ancora avere in alcuni
casi un ruolo importante per controllare la
malattia residua.
Prof. Angelo Michele CarellaSpecialista in Ematologia clinica e di laboratorioSpecialista in Oncologia
Già, Direttore Divisione Ematologia e Centro Trapianti di Midollo,IRCSS San Martino-IST- Genova
Contatti:Clinica Villa Pia, Roma Clinica Villa Rosa, Montallegro, GenovaCentro Polispecialistico Pacini, Milano
E-mail : [email protected]. 347.2268678
10 Settembre - Ottobre 2017
SALUTE PLUSMEDIA PARTNER DEL SANIT 2017Forum salute e benessere ROMA GUIDO RENI DISTRICT20/22 OTTOBRE 2017
SANIT
ta, presso la Sala Tevere della Regione
Lazio alla presenza anche di SALUTE
PLUS, la XIV EDIZIONE di SANIT. Nel coso
della Conferenza stampa, il Presidente
del Sanit, Andrea Costanzo ha sottolin-
eato la completa gratuità dell’even-
to all’ingresso, dove i visitatori hanno
potuto usufruire di numerosissimi esami
medici.
Di particolare rilevanza le parole di ap-
prezzamento di Michele Baldi, Membro
della Commissione cultura, istruzione,
diritto allo studio, politiche giovanili
della Regione Lazio che, evidenziando
il valore sociale di Sanit, ha auspicato
un impegno della Regione più fattivo
“reso possibile dal fatto che a novem-
bre la Regione Lazio uscirà finalmente
dal commissariamento”.
Drammatici invece i dati resi noti da
Emanuele SCAFATO, Direttore dell’Osser-
vatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Su-
periore di Sanità, che parlando delle
dipendenze ha affermato che “I ragaz-
zi italiani sono i primi al mondo ad avere
una doppia sim sconosciuta ai genitori
che nella maggior parte usano per gi-
ocare”.
Il Prof. Francesco FEDELE, Direttore DAI
Malattie Cardiovascolari e Respirato-
rie Azienda Policlinico “Umberto I” di
Roma e presidente della Federazione
Italiana Cardiologia ha riaffermato il
valore della prevenzione ed illustrato i
numerosi servizi ed esami messi a dis-
posizione dei visitatori.
All’inaugurazione che si è aperta ven-
erdì 20 ottobre con il Convegno “Le
dipendenze nell’età moderna: riflessi
sulla salute”, sono intervenuti l’onorevole
Michele Baldi, i professori Emanuele
Scafato e Paolo Girardi, le dottoresse
Roberta Pacifici, Adele Minutillo e Simo-
na Pichini.
Alcol, fumo, gioco d’azzardo, droghe
pesanti e smart drugs, dipendenze il-
legali e disturbi del comportamento
alimentare: temi attualissimi dai risvolti
sociali pesanti e a volte drammatici di
cui sono state presentate le ricerche sul
tema, lo stato dell’arte, i rischi e le attivi-
tà di prevenzione.
Il Villaggio del Benessere, ha ospitato
stand dedicati alla prevenzione di tut-
to l’organismo e in particolare a quel-
la cardiovascolare, con elettrocardi-
Come ogni anno, fin dal 2010, la
rivista Saluteplus ed il portale sa-
luteplus.it sono stati presenti come Me-
dia Partner della XIV EDIZIONE di SANIT
2017 manifestazione per la promozione
della salute e del benessere.
Tre giornate incentrate sulla salute,
il benessere, la prevenzione puntan-
do l’attenzione su una informazione e
prevenzione medico-sanitaria. Prima
della manifestazione è stata presenta-
di Arianna Tarquini
11Settembre - Ottobre 2017
SANIT
ogramma, ecoscopia e calcolo del
rischio cardiovascolare, esami svolti dal
DAI Dipartimento di Scienze Cardiovas-
colari del Policlinico Universitario Umber-
to I di Roma.
A disposizione dei visitatori anche capil-
laroscopia, calcolo glicemico, controllo
senologico, controllo cognitivo e dei nei,
massaggio osteopatico e molto altro.
Interessante lo stand di Artemisia Lab,
rete di centri clinici diagnostici all’avan-
guardia ed estremamente avanzati,
guidati con professionalità e competen-
za dalla Prof.ssa Mariastella Giorlandino.
Lo stand dell’Associazione Alzheim-
er Onlus, che ha messo a disposizione
psicologi per lo studio e la prevenzione
sulle problematiche del sistema neuro-
logico- cognitivo, in particolare per i
giovani, affetti da patologie che con il
tempo possono aggravarsi con risultati
irreversibili.
Lo stand dell’AIFA, Agenzia Italiana
del Farmaco che ha visto la presenza
di dottori qualificati ed esponenti della
salute pubblica a disposizione dei visi-
tatori e ha concluso il forum sulla salute
e sul benessere rivolgendo questionari
e facendo chiarezza sul nuovo decreto
vaccini.
Ogni giorno si sono svolti show cooking
salutistici, incontri con gli esperti con la
partecipazione del Ministero della Sa-
lute, dell’Istituto Superiore di Sanità e
delle altre realtà del settore.
Tra i numerosi eventi sviluppati, corsi di
primo soccorso, disostruzione delle vie
aeree del lattante, adolescente e adul-
to e rianimazione cardiopolmonare;
l’incontro organizzato dal Collegio Ro-
mano dell’Ordine degli infermieri IPAS-
VI, sull’importanza dell’infermiere nei
processi di assistenza; il convegno di
venerdì 20 ottobre “Un trapianto di…
energia: l’attività fisica come terapia
nel paziente trapiantato”, organizza-
to dal Centro Nazionale Trapianti sul
tema dell’attività fisica per i trapiantati
con le testimonianze di numerosi atleti;
quello realizzato in collaborazione con
la Società Italiana di Scienza dell’Ali-
mentazione SISA (Sabato 21) intitolato
“Sindrome metabolica: dislipidemie,
obesità, ipertensione, diabete” con es-
perti, medici e nutrizionisti; il convegno
annuale del Centro Nazionale Malattie
Rare, che quest’anno ha avuto il titolo:
“Famigli-abile” diritti, bisogni e aspirazio-
ni”, in collaborazione con le principali
associazioni del Volontariato.
Domenica 22 ottobre, a chiusura della
manifestazione si è svolta la III edizione
della Sanit Cardio Race, corsa e cam-
minata per la lotta alle cardiopatie e
alla morte cardiaca improvvisa. Percor-
so lungo 5 e 10 chilometri, competitiva
e non competitiva, la corsa quest’anno
si è snodata lungo un suggestivo per-
corso che ha attraversato tra gli altri, il
Foro Italico e l’Auditorium Parco della
Musica.
12
UROLOGIA
Intervista al Dott. Pouria Alijani
di Arianna Tarquini
Settembre - Ottobre 2017
aspetti su cui un uomo può intervenire per cercare di limitare le problematiche dell’in-continenza .
DOTT. ALIjANI, PUò SPIEGARE AI NOSTRI LETTORI COS’è L’INCONTINENZA URINARIA E COME SI MANIFESTA?
L’incontinenza urinaria è l’incapacità di controllare e trattenere perdite di urina. Si tratta di un disturbo più comune nelle don-
ne, nelle quali si può presentare in modi diversi.
- Incontinenza da sforzo: si manifesta quando aumenta la pressione dell’ad-dome sulla vescica in occasione di sforzi fisici, colpi di tosse o starnuti. In genere dipende da un’incompetenza dell’uretra legata a un rilassamento dei tessuti della zona pelvica, favorito da parti, obesità, menopausa, invecchiamento, fumo ecc.
- Incontinenza da urgenza: la perdita in-volontaria di urina è accompagnata, o preceduta, da un’improvvisa e impellen-te necessità di urinare.
Di solito è conseguenza di una vescica iperattiva. Può insorgere senza un motivo preciso o far seguito a problemi neurolo-gici o a interventi chirurgici, specie sugli organi vicini alla vescica.
- Incontinenza mista: la perdita di urina è legata sia all’urgenza che allo sforzo. È la forma più diffusa dovuta sia a proble-matiche uretrali (sforzo), sia a disfunzioni vescicali (urgenza). A volte bastano un colpo di tosse o una risata, è sufficiente sollevare una borsa della spesa, uno sfor-zo minimo, e lo stimolo ad urinare diventa irrefrenabile.
Circa 5 milioni di Italiani soffrono di incon-tinenza urinaria. Una patologia non solo
femminile, quasi il 40% colpisce anche gli uo-mini dopo i 45 anni.
NE PARLIAMO CON IL DOTT. POURIA ALIjANI UROLOGO DELLA CASA DI CURA VILLA BETANIA DI ROMA PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO.
Dieta sana, stile di vita corretto, astensione dal fumo e costante attività fisica sono tutti
INCONTINENZA URINARIAUN PROLEMA ,OGGI, RISOLVIBILE
13
UROLOGIA
Dott. Pouria Alijani - Urologo
Contatti
Casa di Cura Villa Betania Giomi: Via Pio IV, 42, Roma Tel: 06-399400
Centro Diagnostico Tiburtino: Via Tiburtina, 429 Roma Tel: 800-436436
Medicenter Group: Via Salaria, 187 A/B, Monterotondo Scalo Tel: 800436436
Medicenter Group: Viale Carlo Guglielmi, 45, TerniTel: 800-436436
Sanitas: Via Italo Belardi, 32, Genzano di Roma Tel: 06-9362666
Centro Medico Anteo: Via Antium, 1, Anzio, all’interno del Centro Commerciale Anteo (piano inferiore)Tel: 06-9874896
Med.I.Care: Via Vittorio Veneto, 2, Cerveteri Tel: 06-99551155
Email: [email protected]: 331-3956664
Settembre - Ottobre 2017
DOTT. ALIjANI, COME PRIMA CI HA AC-CENNATO, DI INCONTINENZA SOFFRONO CIRCA CINQUE MILIONI DI ITALIANI (TRE MILIONI SONO DONNE), MA SOLO UNO SU QUATTRO NE PARLA CON IL PROPRIO MEDICO. QUALI SONO AD OGGI LE TERA-PIE CHE VENGONO ADOTTATE?
LE TERAPIE SONO TRE:
• La prima terapia da utilizzare è la riabili-tazione perineale, che può comprendere o meno la biofeedback-terapia, racco-mandata dall’International Continence Society; è il primo approccio terapeutico contro l’incontinenza urinaria con possibi-lità di guarigione intorno al 70%.
• Di seconda linea abbiamo i farmaci chiamati anticolinergici, che hanno l’ef-fetto di inibire la contrazione dei muscoli della vescica, ostacolando gli spasmi in-volontari e limitando quindi l’urgenza im-
pellente di urinare. C’è poi la solifenacina che ha dimostrato maggiore efficacia e minori effetti collaterali.
• Infine, oltre ai farmaci e alla ginnastica pelvica esistono altri rimedi chirurgici con-tro l’incontinenza: la chirurgia mininvasi-va e le infiltrazioni locali di sostanze usate anche in medicina estetica come colla-gene e silicone, anche se il gold standard per l’incontinenza grave rimane lo sfinte-re artificiale. Sono rimedi che vanno de-cisi insieme ad uno specialista, caso per caso, in base alle caratteristiche di ogni paziente.
IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA PROFESSIO-NALE, PUò DIRCI CHE IMPATTO HA QUESTA MALATTIA SUI PAZIENTI E SULLA LORO VI-STA SOCIALE?
Purtroppo il Servizio Sanitario Nazionale per questa malattia, fa veramente poco,
assicurando il rimborso solo per i panno-loni e non per i farmaci, che invece esi-stono e risultano efficaci, ma sono inseriti in fascia C, cioè a totale carico del pa-ziente. Chi non ha la possibilità di pagarsi le cure, quindi, viene automaticamente dirottato sul pannolone, che dovrebbe essere invece l’ultima chance, alterando pesantemente la qualità di vita dei pa-ziente.
L’incontinenza urinaria, quindi, è un pro-blema che impatta pesantemente sul-la qualità di vita dei pazienti limitando e restringendo la loro vita sociale. È un tabù che per imbarazzo o vergogna non emerge quasi mai; chiedere aiuto è il pri-mo passo per riprendersi la propria vita sociale.
Infatti, affrontando adeguatamente il problema, si può guarire o migliorare effi-cacemente in oltre il 70% dei casi.
14 Settembre - Ottobre 2017
Intervista al Dott. Pietro Brignardello
CHIRURGIA VERTEBRALE
ERNIA DISCALE LOMBARE:TRATTAMENTO CONSERVATIVO, OZONOTERAPIA, CHIRURGIA
di Arianna Tarquini
Quest’oggi abbiamo incontrato ed
intervistato il Dott. Pietro Brignar-
dello, Specialista in Neurochirurgia a
Milano e Roma, per fare luce sull’ernia
discale lombare e sul suo trattamento.
PARTIAMO DAL PRINCIPIO, DOTT. BRI-
GNARDELLO, PUò SPIEGARCI COS’è IL
DISCO INTERVETEBRALE?
Le vertebre sono collegate fra di loro
mediante l’interposizione del disco
intervertebrale, il quale è composto
dall’anulus fibroso e dal nucleo polposo
contenuto nel suo centro.
Il disco intervertebrale consente la mo-
tilità dei corpi vertebrali e costituisce un
sistema ammortizzante grazie al quale
le forze dovute al carico della colon-
na vengono distribuite e scaricate nel
modo meno dannoso possibile.
CHE COS’E’ L’ERNIA DEL DISCO INTER-
VERTEBRALE ?
L’ernia discale si verifica quando il nu-
cleo polposo viene espulso attraverso
una rottura dell’anulus. I livelli più fre-
quenti sono, a livello lombare, gli spa-
zi L4-L5 e L5-S1, meno frequentemente
L3-L4 e ancora più raramente L2-L3 e
L1-L2.
QUALI SONO I SINTOMI DELL’ERNIA DEL
DISCO LOMBARE ?
L’ernia che si sviluppa in posizione late-
rale provoca una compressione della
radice nervosa corrispondente al lato e
livello interessato.
L5-S1: dolore lombare irradiato alla fac-
cia posteriore della coscia e della gam-
ba, al lato esterno e alle ultime dita del
piede.
L4-L5: dolore lombare irradiato alla
faccia postero-laterale della coscia, al
lato esterno del polpaccio, al collo del
piede, all’alluce e al secondo dito del
piede.
L3-L4: dolore lombare irradiato alla fac-
cia laterale della coscia, al ginocchio e
alla faccia antero-mediale della gamba.
L2-L3: dolore alla faccia antero-media-
le della coscia fino al ginocchio.
L’ernia che si sviluppa invece in sede
mediana può comprimere molte radici,
anche bilateralmente.
Le ernie molto voluminose possono pro-
vocare la sindrome della cauda che si
manifesta con la comparsa, oltre ai di-
sturbi motori, anche di disturbi sfinterici
con incontinenza urinaria e fecale.
COME VIENE DIAGNOSTICATA UNA ER-
NIA DEL DISCO LOMBARE ?
La diagnosi di ernia discale viene ge-
neralmente agevolmente ottenuta me-
diante l’esecuzione di una TAC o di una
risonanza magnetica lombare. Nei casi
dubbi in cui vi siano più ernie e non sia
chiara la sintomatologia può rivelarsi
utile l’esecuzione di una elettromiogra-
fia per individuare la radice interessata.
15Settembre - Ottobre 2017
Dott. Pietro Brignardello
Specialista in NeurochirurgiaMilano - Roma
Istituto Clinico Città Studi MilanoPoliambulatorio Anver Roma
Per informazioni e [email protected]
CHIRURGIA VERTEBRALE
latorio e dura pochi minuti. Si eseguo-
no due infiltrazioni bilateralmente nella
muscolatura paravertebrale al livello
interessato. Eventualmente possono
anche essere associate una serie di in-
filtrazioni sottocutanee sia a livello lom-
bare che lungo l’irradiazione del dolore
sull’arto inferiore. Alla fine della proce-
dura il paziente viene fatto rimanere
sdraiato per qualche minuto, poi può
alzarsi e riprendere da subito le sue atti-
vità. Il trattamento prevede un ciclo di
10-12 infiltrazioni. Passata la fase acuta
è consigliabile impostare un program-
ma fisioterapico.
QUANDO E’ NECESSARIO L’INTERVENTO
CHIRURGICO ?
La terapia chirurgica urgente si impone
solo nel caso in cui siano presenti deficit
neurologici importanti come la sindro-
QUAL’E’ LA TERAPIA DELL’ERNIA DEL DI-
SCO LOMBARE ?
La terapia iniziale è sempre conserva-
tiva. Consiste nel riposo e nella sommi-
nistrazione di farmaci antidolorifici ,cor-
ticosteroidi, neurotrofici, miorilassanti.
Particolarmente utile, nel trattamento
dell’ernia discale, risulta essere un ciclo
di ozonoterapia.
CHE COSA E’ L’OZONOTERAPIA ?
L’ozono è una forma allotropica
dell’ossigeno. A livello medicale viene
prodotto da uno specifico generatore
che, utilizzando un flusso di ossigeno
puro, lo sottopone ad una differenza
di voltaggio con conseguente scissione
delle molecole di ossigeno trasforman-
dole in ozono.
La procedura viene eseguita in ambu-
me della cauda con disturbi sfinterici e
nel caso di “piede cadente” (paralisi
completa dei movimenti del piede).
In tutti gli altri casi, se è trascorso un
periodo di almeno sei settimane dall’i-
nizio dei sintomi e non vi è stato nessun
miglioramento con le terapie farma-
cologiche, ozonoterapia e trattamenti
fisioterapici, va allora considerata la so-
luzione chirurgica.
COME VIENE ESEGUITO L’INTERVENTO
CHIRURGICO ?
L’intervento viene eseguito con tecni-
ca microchirurgica mediante l’utilizzo
del microscopio operatorio. Attraverso
una piccola incisione mediana lomba-
re centrata sul livello interessato si rag-
giunge, con approccio monolaterale
dal lato dell’ernia, lo spazio discale evi-
denziando ed asportando il frammento
erniario comprimente la radice.
Il paziente viene fatto alzare la mattina
dopo l’intervento e viene generalmen-
te dimesso il giorno successivo. Viene
consigliato di evitare grossi sforzi per
circa 30 giorni, mentre per il resto può
subito essere ripresa una vita normale.
17
L’orrore senza fine della violenza sulle donneIntervista alla Dott.ssa Sara Eba Di Vaio
di Arianna Tarquini
PSICOTERAPIA
Dott.ssa Sara Eba Di VaioPsicoterapeuta
Presidente del centro inDivenire:Centro Integrato per la crescita ed il benesserepsico-corporeo
Info e contatti:cell: 3496843699mail: [email protected]
Settembre - Ottobre 2017
la parola “femmina” e non più solo “uxor” è specchio del la diff icoltà nel r iconoscere che i l cr imine at-t iene al genere e non solo ad una parte di esso» . Quando si parla di violenza sulle donne automatica-mente si pensa al la violenza f is ica e/o sessuale, al la violenza che la-scia i l iv idi, rompe le ossa, che in-vade, lacera, distrugge. Ma violen-za non è solo questo.
La Conferenza Mondiale del le Na-zioni Unite, tenutasi a Vienna nel 1993 ha definito la violenza sulle donne come “qualsiasi atto di vio-lenza di genere che produca, o possa produrre, danni o sofferenze f is iche, sessual i o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tal i att i , la coercizione o la privazione ar-bitraria del la l ibertà, s ia nel la vita pubblica che nel la vita privata”.
COME SI MANIFESTANO LE VIOLENZE?
Ci sono violenze non vis ibi l i al l’e-sterno, sono quelle che ferisco-no l’anima e quando lo fanno, lo fanno per sempre. Si tratta di quei comportamenti ed atteggiamen-ti di denigrazione, valorizzazione, umil iazione, r idicol izzazione. Tutto quello che fa sentire una donna inadeguata.
Le relazioni violente si basano su un’asimmetria di potere tra i sessi , rafforzata dagli stereotipi che vo-gl iono ancora oggi la donna rele-gata al tradizionale ruolo di cura e sostegno.
I l 25 novembre è stato scelto nel 1999 come Giornata internazio-
nale per l’el iminazione della vio-lenza contro le donne dall’Assem-blea Generale del la Nazioni Unite. In concomitanza con questa gior-nata, abbiamo intervistato la psi-coterapeuta Dott.ssa Sara Eba Di Vaio, che può spiegarci meglio questo tema.
DOTT.SSA DI VAIO, QUALI SONO LE CIFRE DI QUESTO FENOMENO?
Si st ima che 1 donna su 3 nel mon-do sia vitt ima di abusi e, conside-rando i l totale del la popolazione mondiale, s i calcola che questo corr isponda ad 1 mil iardo di don-ne che, in tutto i l mondo, sono sta-te vitt ime della violenza maschile. Fino al 1975 s i parlava di “uxori-cidio” (dal latino: uxor “moglie” e da un derivato di càedere “uc-cidere”) e ancora nel 1981 i l no-stro Paese contemplava i l “del itto d’onore”, appannaggio di fratel l i e marit i , cui veniva r iconosciuta l’attenuante dell’offesa subita: la macchia al dir itto proprietario del maschio di famigl ia.
DA DOVE NASCE IL TERMINE?
Oggi, fa ingresso nel Diz ionario Ci-vi le la parola “ femminicidio” che non vuole essere un semplice ne-ologismo come precisa Fabriz ia Giul iani (docente di f i losofia del l inguaggio, tra le fondatr ici del mo-vimento “Se non ora quando?”): « a porre accanto al confisso “cidio”
I l fenomeno della violenza è ciclico e si svi luppa in tre fasi:
1. FASE DI CRESCITA DELLA TENSIONE2. FASE DEL MALTRATTAMENTO 3. LUNA DI MIELE
L’innesco di questo ciclo è prece-duto da un comportamento strate-gico dell’uomo mirante ad isolare la donna facendole interrompere ogni tipo di rapporto (familiare, amicale, lavorativo). È bene sottolineare che l’uomo che maltratta compensa con modalità apparentemente affettuo-se, ha attenzioni, fa regali e dice “cose carine”. Il messaggio di sotto-fondo è: “Tu sei unica e Io ti amo”. Per questo gli anglosassoni hanno coniato un termine “the charming syndrome” ad intendere che dietro ad un uomo affascinante, positivo può nascondersi un orco.
Chirurgia “senza cicatrice”:Laparoscopia Single Port in Ginecologia
GINECOLOGIA
m m ) c h e v e n g o n o f a t t i p a s s a re
a t t r a v e r s o 3 - 4 i n c i s i o n i c u t a n e e
d i c i rc a 0 , 3 - 1 c m .
Le var iant i de l la Laparoscopia
c lass ica mul t i -accesso sono la Mi -
cro laparoscopia che ut i l i z za s t ru -
ment i da 3mm e la Laparoscopia
S ing le Por t carat ter i z zata da un
un ico accesso addominale.
I l D o t t o r S i l v i o L i g u o r i , G i n e c o l o -
g o S p e c i a l i s t a , e s e g u e d a q u a -
s i 2 0 a n n i i n t e r v e n t i d i C h i r u r g i a
e L a p a ro s c o p i a G i n e c o l o g i c a
p re s s o l ’ O s p e d a l e S . P i e t ro F a t e -
b e n e f r a t e l l i d i R o m a .
DOT T . L I GUORI , QUAL I SONO STA-
T I I PROGRESS I DEL LA CH IRURGIA
G I NECOLOGI CA DEGL I UL T IM I
ANNI?
L ’ e v o l u z i o n e d e l l a t e c n o l o g i a
h a p e r m e s s o d i f a re p ro g re s s i
e n o r m i i n C h i r u r g i a , p a s s a n d o
d a l l a L a p a ro t o m i a a l l a L a p a ro -
s c o p i a e d i n t ro d u c e n d o a p a r -
t i re d a g l i a n n i ’ 8 0 s t r u m e n t i e n -
d o s c o p i c i d i d i m e n s i o n i s e m p re
p i ù r i d o t t e , o l t re a s t r u m e n t i ro -
b o t i c i , c h e p e r m e t t o n o d i e f f e t -
t u a re g l i s t e s s i i n t e r v e n t i m a i n
m a n i e r a s e m p re m e n o i n v a s i v a .
S i p a r l a i n f a t t i d i M I S ( M i n i m a l l y
A t t u a l m e n t e t u t t i g l i i n t e r -
v e n t i a d d o m i n a l i d i G i n e -
c o l o g i a , i n c a s o d i p a t o l o g i a
b e n i g n a e m a l i g n a , s i e f f e t t u a -
n o p e r v i a e n d o s c o p i c a m e -
d i a n t e l a L a p a ro s c o p i a . Q u e s t a
t e c n i c a p e r m e t t e d i e f f e t t u a re
u n i n t e r v e n t o “ a c i e l o c h i u s o ” ,
s e n z a a p r i re l ’ a d d o m e , g r a z i e a
s t r u m e n t i m i n i a t u r i z z a t i ( d a 3 a 5
Intervista al Dott. Silvio Liguori di Arianna Tarquini
18 Settembre - Ottobre 2017
GINECOLOGIA
I n v a s i v e S u r g e r y ) o s s i a p ro p o r re
i n t e r v e n t i c o n i l m i n i m o d i s a g i o
p e r l a p a z i e n t e , c h e p e r m e t t a n o
i n o l t re u n v e l o c e re c u p e ro d e l l e
n o r m a l i a t t i v i t à q u o t i d i a n e .
QUALI SONO I VANTAGGI DELLA
LAPAROSCOPIA?
Non apr i re una parete addomina-
le comporta grandi vantaggi per i l
paziente, che subisce una chirur-
gia meno invasiva e meno trauma-
t ica, olt re ad avere un recupero
post intervento più rapido, sent i re
meno dolore nel post operator io
e da ult imo, ma non per questo
meno importante, avere un van-
taggio dal punto di v ista estet ico
viste le piccole cicatr ici che res i -
duano, a volte quasi invis ibi l i .
Per la Sanità invece, i vantaggi s i
t raducono in r icover i più brevi , di-
minuito ut i l i zzo di farmaci e di ma-
ter iale medico, minore incidenza
di compl icanze con notevol i be-
nef ici in termini di economia sa-
nitar ia.
CHE CARATTERISTICHE HA LA TEC-
NICA LAPAROSCOPICA “SINGLE
PORT”?
L a t e c n i c a L a p a ro s c o p i c a “ S i n -
g l e P o r t ” , a d i f f e re n z a d e l l a L a -
p a ro s c o p i a M u l t i p o r t , p e r m e t t e
d i f a re l o s t e s s o i n t e r v e n t o a t -
t r a v e r s o u n a s i n g o l a i n c i s i o n e d i
c i rc a 2 c m , s f r u t t a n d o u n a c i c a -
t r i c e g i a ’ e s i s t e n t e n e l l ’ u o m o ,
q u e l l a o m b e l i c a l e .
QUALI VANTAGGI HA QUINDI LA
TECNICA “SINGLE PORT” RISPETTO
ALLA LAPAROSCOPIA “MULTIPORT”?
S i c u r a m e n t e m i n o r d o l o re p o s t
o p e r a t o r i o , c o n v a l e s c e n z a u l t e -
r i o r m e n t e r i d o t t a , o u t c o m e m i -
g l i o re d e l l a p a z i e n t e , i n f i n e u n a
m i g l i o re c o s m e s i , v i s t a l a s i n g o -
l a c i c a t r i c e n a s c o s t a a l l ’ i n t e r n o
d e l l ’ o m b e l i c o , d a q u i i l t e r m i n e
d i “ c h i r u r g i a s e n z a c i c a t r i c e ” .
CHE INTERVENT I S I POSSONO FARE
CON LA TECNICA “S INGLE PORT”?
S i p o s s o n o e s e g u i re i n t e r v e n t i d i
p a t o l o g i a a n n e s s i a l e , o l t re c h e
i n t e r v e n t i d i m i o m e c t o m i a e d
i s t e re c t o m i a . C h i a r a m e n t e i c a s i
v a n n o s e l e z i o n a t i a c c u r a t a m e n -
t e , a d i s c re z i o n e d e l c h i r u r g o .
QUANT O DURA LA DEGENZA DEL -
LA PAZ I ENT E?
I n g e n e re l a p a z i e n t e s i r i c o v e r a
i l g i o r n o d e l l ’ i n t e r v e n t o e v i e n e
d i m e s s a e n t ro 2 4 - 4 8 o re .
L e v a r i a b i l i s o n o d a t e d a l t i p o d i
p a t o l o g i a e d a l d e c o r s o c l i n i c o .
I n c o n c l u s i o n e , l ’ i n n o v a z i o n e
t e c n o l o g i c a h a c a m b i a t o i l c o n -
c e t t o d i C h i r u r g i a re n d e n d o l a
s e m p re m e n o i n v a s i v a . L a t e c n i -
c a l a p a ro s c o p i c a “ S i n g l e P o r t ”
o f f re t u t t i i v a n t a g g i d e l l a m o -
d e r n a C h i r u r g i a , a b b i n a t i a d u n
m i g l i o re r i s u l t a t o e s t e t i c o .
Dott. Silvio LiguoriSpecialista in Ginecologia e Ostetricia
Studio MedicoVia Bevagna 114, 00191 Romatel. 06.333.80.99
Ospedale S. Pietro FatebenefratelliVia Cassia, 60000189 Roma06.33.58.26.97
cell. 333.76.52.349mail: [email protected]
19Settembre - Ottobre 2017
20 Settembre - Ottobre 2017
ALOEIn natura le qualità di aloe sono innumerevoli. Le specie che prenderemo in esame e su cui punteremol’attenzione sono due, ovvero, l’aloe vera ferox (detta anche aloe barbadensis miller) e l’aloe arborescens.
ERBORISTERIA
e come cicatrizzante delle ferite. Il gel
trasparente all’interno della foglia, ha
proprietà immuno-stimolanti.
Gli antrachinoni presenti nella foglia
hanno una forte capacità lassativa ol-
tre a contenere sali minerali, vitamine,
aminoacidi ed enzimi. Studi hanno di-
mostrato che l’aloe è in grado di cica-
trizzare e stimolare la guarigione delle
ferite. Noto è il suo potere antinfiam-
matorio e lenitivo delle scottature da
sole (eritemi) e da fuoco. Spalmata
sulla pelle, questa rimarrà idratata in
profondità ed anche i dolori osteo-ar-
ticolari troveranno beneficio e sollievo;
ed ancora, blocca la prolificazione
dei funghi della pelle, virus, batteri ed
ha una grande capacità emostatica
ed anti pruriginosa. Fin qui sono state
elencate le proprietà dell’aloe per
uso topico, ma la pianta, se liberata
dall’aloina, un antrachinone dall’effet-
to lassativo importante, è molto utile
anche per uso interno.
Note le sue proprietà anti infiamma-
torie e rinfrescanti sull’apparato gas-
tro-intestinale. L’utilizzo quotidiano è
in grado di lenire i fastidi del reflusso
gastro-esofageo in quanto ha note-
voli qualità antinfiammatorie che sono
molto utili anche per ripulire e portare
giovamento all’intestino infiammato
dai diverticoli o dalla sindrome del co-
lon irritabile.
L’ALOE VERA è una pianta succulenta
della famiglia delle xanthorrhoeacee
ed ama i climi caldi e secchi. Le foglie
sono disposte a ciuffi dalla forma lance-
olata con cuticola molto spessa e dalla
polpa molto carnosa all’interno. Presenta
spine solo lungo i lati e produce fiori gialli
o rossi. L’uso dell’aloe è molto antico.
Conosciuto già dalla popolazione meso-
potamica ed egizia, veniva largamente
usata per i preparati di imbalsamazione
21Settembre - Ottobre 2017
ERBORISTERIA
L’ALOE ARBORESCENS invece merita
un’attenzione in più, poichè questa
pianta medicinale appartenente alla
famiglia delle aloacee, ha grandi poteri
rigeneranti e disintossicanti. Le propri-
età di questa varietà di aloe sono oggi
oggetto di studio. L’aloe arborescens
ha proprietà curative superiori agli altri
tipi di aloe, in questa specie, l’aloina è
presente in quantità più elevata.
Oltre agli effetti lassativi suddetti, l’aloi-
na ha anche un’elevata azione antitu-
morale e citoprotettiva. L’arborescens
contiene tre volte i principi attivi dell’al-
oe vera poichè ha maggiore cuticola
rispetto alla quantità di gel contenuto
nella polpa, ed i principi attivi sono
concentrati proprio nella parte verde,
la cuticola appunto. Alza fortementte
le difese immunitarie e tende ad uc-
cidere le cellule neoplasiche bloc-
cando anche la proliferazione delle
metastasi.
Chiaramente non si intende qui sos-
tituire la cura antitumorale della me-
dicina tradizionale con l’aloe, ma
sicuramente è un buon coadiuvante
nelle cure chemioterapiche delle ne-
oplasie. Altra caratteristica dell’aloe
arborescens è la sua capacità antios-
sidante grazie ad un alta concentrazi-
one di vitamina C,B2,B6 e la cisteina.
Come l’aloe vera ma con capacità
più importanti vista la concentrazi-
one dei principi attivi è un ottimo an-
tivirale, antibatterico, antifungineo
gastro - protettivo.
ERBORISTERIA IL TEMPIO DEL VERDE, dal 1997
Via Federico Delpino, n.64 - Roma
Tel. 06-2158293
Sito e pagina Facebook: www.iltempiodelverde.it
FITNESS
Moving Roma:Scolpisci il tuo corpoIntervista alla dott.ssa Gigliola Trombettae Claudio Carpentieri
di Roberto Scenna Biagioli
Il fitness si può dire essere nato con l’uomo e si è evoluto con esso. La più alta consi-derazione del fitness si è evoluto nell’an-tica civiltà Greca (2500 - 2000 a.c.). L’im-portanza della bellezza del corpo per la salute e il benessere non ha eguali nella storia. Medici greci hanno favorito la dif-fusione del fitness nella società ateniese, tra i più importanti Ippocrate e Galeno.
Gigliola Trombetta diplomata ISEF con 110 e lode, allenatrice e coreografa di molti campioni italiani di aerobica e di atleti stranieri. Formatrice dai primi anni 90’ , d’istruttori di fitness in tutta italia. Do-cente all’università di scienze motorie del Foro Italico di attività motoria preventiva e adattata. Certificata per la fitness me-tabolica.
Claudio Carpentieri ha un’esperienza pluriennale nell’allenamento per la cura e la salute del corpo sia in Italia che all’e-stero, è docente nei corsi di formazione per Personal Trainer, è relatore nei Con-gressi del settore. Certificato per la fitness metabolica.
Siamo venuti nello studio di Moving Roma per conoscere e approfondire l’attività del Centro.
Dott.ssa Trombetta com’è nata l’idea di Moving Roma? Dopo tanti anni di lavoro su un vasto pub-blico abbiamo progettato di concentrar-ci sulle specificità individuali della singo-la persona in un ambiente unico dove il cliente trova un ambiente esclusivo di
musica, profu-mi e luci adat-te al suo tipo di programma.
Chi può aver bisogno di un Personal Trai-ner e quale “l’intervista” iniziale per eseguire un pro-gramma personalizzato?Tutti ne possono aver bisogno! Dal gio-vane studente con problemi di postura, all’uomo e alla donna in eccesso di peso o con poca tonicità o con problemati-che metaboliche (diabete, ipertensione, colesterolo elevato, obesità) fino all’a-dulto per mantenersi in forma più a lungo possibile.
Dott. Carpentieri come viene pianificato un programma di ginnastica posturale?Dopo un’attenta Analisi Posturale sia vi-siva sia con dei Test specifici o eventuali patologie si elabora un programma di Postura Funzionale (scheletro e muscoli).Siete anche impegnati in una Scuola di Formazione?Si. Da oltre venti anni siamo formatori d’insegnanti, istruttori e Personal Trainers con la storica Scuola di Formazione “Alto impatto”. Infattil’idea Moving nasce dal confronto con i nostri colleghi formatori.
La nostra mission ha l’obiettivo di man-tenere una corretta attività per aiutare quanti vogliono, con l’esercizio fisico, mantenere un nuovo stile di vita con più equilibrio emotivo e in buona salute.
Via Brenta, 2 - 00198 - Tel e Fax : 068548164www.movingroma.it
Gigliola TrombettaMob: 348 3838305
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22 Settembre - Ottobre 2017
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RESIDENZE DI CURA
Settembre - Ottobre 2017
di Roberto Scenna Biagioli
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ATTUALITA’
Maggio - Giugno 2016
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ANTROPOLOGIA CULTURALE
Nell’antichità i primi casi di amputazione degli arti inferiori erano quasi sicuramente gli incidenti di caccia, ferite da
schiacciamento, a seguiti di battaglie combattute con pie-tre e/o oggetti contundenti. Cancrene, infezioni ecc. Oggi, a parte le tante subite nel corso di battaglie, le cause sono rimaste quasi invariate ma con l’aggiunta di quelle matu-rate a seguito di incidenti stradali , sia in moto che in auto.
LE PRIME AMPUTAZIONI.
Abbiamo Notizie certe che, sia in Grecia che a Roma, le amputazioni erano familiari, quasi all’ordine del giorno,pe-raltro fatte senza anestesia e con successo ( nel senso che per successo si intendeva la sopravvivenza del paziente ma con larto dimezzato e/o troncato del tutto. Era usanza, inol-tre, che l’arto eliminato, perché oramai ritenuto compro-messo ( si pensi alle gravi ferite subite dai gladiatori nell’a-rena del Colosseo), veniva poi appeso ( ovviamente il suo calco di gesso) nella parete stessa dell’ospedale, come ac-cadeva in quello dedicato ad Esculapio nell’Isola Tiberina.
METODO A “GHIGLIOTTINA”
Il metodo adottato nella maggior parte dei casi era quello cosiddetto a “Ghigliottina” ( anche se ancora non era stata inventata) che consisteva nel taglio netto del muscolo, fat-to dopo la spellatura, e la successiva immediata troncatura dell’osso ottenuta tramite l’uso di una normale sega da falegname lasciando però il moncherino rimasto ad ogni pericolo d’infezione. Per evitare il pericolo delle infezioni post-operatorie, a qualcuno venne l’idea di “fasciare” il moncherino con “ vescica suina” o “bovina”, come fece nel 1517 il Dott. Von Gerssdorff, avo del generale tedesco della WW.
LE PIU ANTICHE “PROTESI”
La più antica “protesi” del mondo che si conosca, risale ad-dirittura al periodo antecedente al ‘900 a.c. ( X-VII), rea-
lizzata in legno e ritrovata ancora attaccata al piede di una mummia egizia. Qui era molto facile a farsi male agli arti inferiori con lo spostamento di massi giganteschi ( per gli operai) ed in guerra ( caduta dai carri). La protesi “ au-toctona più antica è stata però ritrovata nel 1858 a Ca-pua. Riguardava una “gamba” (distrutta purtroppo a se-guito di un bombardamento subito nel 1944) ricostruita in Legno e Rame e risalente addirittura al 300 a.C. oltre alle gambe, i Romani antichi erano molto abili anche nella ricostruzione degli arti superiori. Infatti, il generale romano Marco Sergio, persa una mano in battaglia nel 1167 a.C., se ne fece ricostruire una in ferro fatta così bene che gli permetteva addirittura di sorreggere il pesante scudo.
LE MODERNE PROTESI IN FIBRA DI CARBONIO
Molti progressi si sono fatti in questi ultimi anni con le pro-tesi cosiddette “Bioniche” e quelle, molto più semplici realizzate in fibra di “Carbonio”. Le protesi di Oscar Pisto-rius. Uno dei più noti velocisti del mondo, detentore dei records sui 100,200 e 400 metri piani nella categoria 144, corre notoriamente con gambe e piedi artificiali realiz-zati in “fibra di carbonio”.Grazie a questi arti innaturali, Pistorius ottenne comunque prestazioni a quelle ottenute dagli stessi atleti comuni grazie all’energia di ritorno ot-tenuta dall’impatto con il terreno. Di norma, infatti, cam-minando e/o correndo si immagazzina energia restituita dal terreno in misura del 60%, perdendo di fatto il 40%. Nel caso delle protesi al carbonio usate da Pistorius, al contrario, l’energia restituita dal terreno raggiunge addi-rittura il 90%.
PROTESI AL TITANIO
Il “Titanio”, al contrario viene preferibilmente usato per le protesi per Giunture e ossa del Bacino per la sua altissima compatibilità con il tessuto umano (Biocompatibile).
LE PROTESI BIONICHE
Sono migliaia i soldati di tutto il mondo che negli ultimi anni sono stati vittime delle mine anti-uomo ( solo 1500 solo in America). Per questi sfortunati e per quanti hanno subito amputazioni a seguito di incidenti stradali, malattie ecc. sono state realizzate le cosiddette “ protesi Bioni-che”. Gli ultimi modelli di “gambe robotiche” (testate in America) e per le quali se ne prevede la commercia-lizzazione nel 2018, rispondono a comandi cerebrali tra-sformandone gli imput in altrettanti movimenti con per-centuale di errori calcolati in ragione dell’1,8% contro il 12,8% delle protesi tradizionali. Anche in Italia la ricerca è a buon punto. La Commissione Europea ha finanziato il progetto “ Cyberleg”, coordinato dall’Istituto di Robotica della scuola Sant’Anna di Pisa che prevede l’utilizzazione di due sistemi robotici leggeri, quasi un “esoscheletro”. Questo tipo di protesi permetterebbe di camminare,salire e scendere le scale con l’ausilio di un “tutore” del brac-cio per agevolare il movimento dell’anca, ovvero, i pro-blemi più frequenti per anziani con deficit motori.
Storia della Medicinadi Giuliano Valeri
35° puntata
AMPUTAZIONI: dalle “Protesi in legno” alle “Protesi bioniche”
comandate dal cervello.
Settembre - Ottobre 2017
Oscar Pistorius
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