elementi di teoria del restauro - del restauro... · c.i. per la conoscenza del costruito storico...
TRANSCRIPT
C.I. per la Conoscenza del Costruito Storico Prof. G. Mirabella Roberti
Elementi di Teoria del Restauro
Il dibattito sul restauro architettonico in Italia alla metà dell’Ottocento
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 1
Il dibattito sul restauro architettonico in Italia alla metà dell’Ottocento tra stile, filologia e storia
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 2
L’Italia della prima metà del secolo XIX, per ragioni legate
prevalentemente alla situazione politica del paese, ancora diviso in
piccoli stati con realtà sociali e culturali diverse tra di loro, non è
caratterizzata da quel dibattito di grande respiro tipico delle vicine
Francia e Inghilterra.
In epoca pre-unitaria, infatti, la cultura artistica italiana poneva le basi
della teoria e della prassi del restauro pittorico, mentre approfondiva
quello archeologico, limitando il restauro architettonico ad evento
sporadico.
Il dibattito sul restauro architettonico in Italia alla metà dell’Ottocento tra stile, filologia e storia
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 3
Solo tra fine ’800 e primi ‘900, quando i dibattiti d’oltralpe percorrono la
penisola, si assiste a una romantica riscoperta della storia e dell’arte
del passato, medievale soprattutto, satura di valori artistici e morali di
stampo nazionalistico che ben si coniugano con l’esigenza risorgimentale
di unità nazionale.
Nel nuovo clima culturale dell’Italia unita, nulla meglio dell’architettura
riflette e rappresenta tale passato.
L’architettura è e viene considerata il documento storico per
eccellenza.
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo OttocentoEsperienze di restauro stilistico in Piemonte
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 4
in Italia, a differenza degli altri stati europei, il legame con la
tradizione classica è molto forte.
l’attenzione per l’architettura neogotica si diffonde comunque a partire
e prevalentemente dalle regioni del nord e in particolar modo in
Piemonte, alla corte sabauda.
Dopo il breve periodo della dominazione francese e al ritorno del
Piemonte ai Savoia (1814), Torino vide rinascere un certo splendore
grazie alle scelte della committenza reale, fortemente orientata verso
un revival medievale in accordo con gli ideali della restaurazione.
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento
Esperienze di restauro stilistico in Piemonte
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 5
Il recupero del linguaggio medievale è una
delle componenti del programma dinastico.
Pelagio Pelagi (1775-1860), sin dal 1832, fu
decoratore dei palazzi reali. affiancando
l’architetto Ernesto Melano, progettò e diresse
la decorazione degli spazi interni del castello di
Racconigi, secondo uno stile eclettico,
realizzando ex-novo alcuni padiglioni tra cui le
serre in stile neogotico.
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento
Esperienze di restauro stilistico in Piemonte
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 6
I L C A S T E L L O D I R A C C O N I G I
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento
Esperienze di restauro stilistico in Piemonte
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 7
Dal punto di vista della dottrina, emerge in questo periodo la figura di
Carlo Cattaneo (1801-1869).
Sulla rivista Il Politecnico, fondata nel 1839, sin dal primo editoriale
Cattaneo affronta il tema del restauro, considerato principalmente
come questione letterario - filosofica per poi ampliarsi come problema
metodologico – operativo.
Nell’articolo Del restauro di alcuni edifici di Milano, prendendo
spunto proprio da interventi operati nel capoluogo lombardo, egli
enuncia la propria idea di restauro che “perché non diventi opera di
guasto o di sterminio deve conservare al monumento la sua indole
propria e nativa”.
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Piemonte
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 8
Si può leggere in questo scritto, un primo
tentativo di riconoscere una certa “supremazia
del dato storico su quello estetico” nonché
un’ostilità per l’intervento artistico.
Gli architetti sono invitati a procedere “con
libertà nelle opere proprie, ma (…) con riserbo
nelle cose altrui”.
Al contempo egli elogia il ripristino e i
completamenti in stile.
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Toscana
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 9
Tra i completamenti in stile a
Firenze:
la facciata neo-gotica della
basilica di Santa Croce (1853-
1863), su disegno dell’architetto
Nicolò Matas (1798-1872), dopo
la costruzione nel 1847 del
campanile goticizzante, opera di
Gaetano Baccani (1792-1867)
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Toscana
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 10
L A B A S I L I C A D I S A N T A C R O C E , P R I M A E
D O P O I L R E S T A U R O
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Toscana
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 11
la nuova facciata di Santa Maria del Fiore
(1876-87), affidata all’architetto Emilio de
Fabris (1808-83) in seguito al concorso vinto
nel 1868 e da lui condotta sino alla morte,
con vicende segnate dalla lunga disputa sulla
tipologia tricuspidata o monocuspidata
(infine prescelta) per essere poi ripresa
dall’architetto Luigi Del Moro (1845-97)
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Toscana
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 12S A N T A M A R I A D E L F I O R E
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
A Milano, si assiste a numerose esperienze di liberazione delle antichechiese medievali dalle aggiunte di tarda epoca barocca.
Nel 1857, un’apposita commissione, formata dagli architetti Bisi, Brocca, Schmidt (sostituito nel 1859 da Giuseppe Pestagalli), studiò per la basilica di Sant’Ambrogio l’assetto che a grandi linee tuttora conserva: una ricostruzione ipotetica delle forme medievali antecedenti il crollo del 1196.
Nel 1891, su disegno del Landriani, verrà completato il quinto ripiano della torre campanaria e ne sarà costruito un sesto.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 13
Sant’Ambrogio a Milano
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 14
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 15
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
Carlo Maciachini (1818-1888), l’architetto del Cimitero Monumentale, restaurerà a Milano le chiese di S. Simpliciano (1870), S. Eustorgio (1871), S. Marco (1871) e Santa Maria del Carmine (1880), ricostruendone le facciate con ampia reinvenzione delle parti mancanti, di cornici e pinnacoli, raggiungendo così un’unità stilistica solo a livello decorativo.
A Trieste, nel Borgo Teresiano, lavorerà nella Chiesa serbo–ortodossa di San Spiridione (1861–1868), in stile neo-bizantino, sostituendo le parti rimosse o perdute con interpretazioni di pura fantasia.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 16
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 17
chiesa di S.
Simpliciano
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
18S A N M A R C O A M I L A N O P R I M A E D O P O L ’ I N T E R V E N T O D I M A C I A C H I N I
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 19A S I N . , L A C H I E S A D I S A N T ’ E U S T O R G I O . A D S . , L A C H I E S A D I S A N T A M A R I A D E L C A R M I N E
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
L’architetto Paolo Cesa-Bianchi (1840-1920) libera la facciata della Chiesa di San Babila dalla facciata barocca che Aurelio Trezzi aveva sovrapposto nel 1604, riprogettandola ex novo in stile.
In realtà, non rimaneva traccia della vecchia facciata romanica, demolita all’inizio del ‘600 per allungare l’aula (di queste si erano trovate però le fondamenta nella posizione originale), ma questo non fermò l’opera.
Tale mancanza non fu considerata grave “giacché la semplicità della costruzione del fianco, la semplicità delle fronti antiche” di chiese con gli stessi caratteri permise di definire la nuova facciata.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 20
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
San babila, milano. a sinistra la facciata seicentesca prima deirestauri; a destra la facciata in stile romanico dopo i restauri
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 21
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
Da sinistra a destra. San Babila, in una incisione seicentesca. P. Cesa Bianchi, disegno di modifica del primo progetto per la facciata, presentato alla Commissione d'Ornato il 1° gennaio 1888. nuovo progetto con l’indicazione delle parti da demolire
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 22
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
Sempre a Milano, nel 1885 e 1888, si tenne, in due gradi, un concorso internazionale per la costruzione di una nuova facciata per il Duomo.
Vincitore fu il progetto neogotico di Giuseppe Brentano (1862-1889) che non venne però mai realizzato.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 23
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
A Como, sotto la direzione di don Serafino Balestra (dal 1863), si interviene sulla basilica di Sant’Abbondio, applicando il metodo “induttivo” di derivazione francese, con conseguente distruzione delle aggiunte al fine della riscoperta delle presumibili o presunte forme originarie.
Seguendo la medesima regola dell’adeguamento stilistico, viene realizzato il restauro del San Carpoforo (1864-1909) nonché quello del San Fedele (dal 1867).
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 24
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico in Lombardia
A Brescia, la relazione relativa ai lavori previsti per il restauro di Palazzo della Loggia (1863) dell’architetto Giuseppe Conti mostra una netta aderenza ai principi francesi di non-alterazione dell’idea originale e di riproduzione delle parti mancanti secondo una imitazione del carattere, della maniera e del gusto locale dello stile, nonché delle tecniche costruttive.
Il fine è di ottenere con il restauro un’opera non distinguibile dalla parte antica esistente.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 25
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Venezia
A Venezia si distingue Pietro Selvatico (1803-1880), figura di spicco nel panorama artistico italiano.
Storico dell’architettura, fu dal 1849 anche docente di estetica e storia dell‘ architettura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (ebbe tra gli allievi Camillo Boito).
Egli sostiene l’importanza di guardare al medioevo per rinnovare la cultura architettonica italiana.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 26
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Venezia
In quegli anni, importanti opere di restauro interessano:
la Ca’ d’Oro, su progetto dell'arch. Giovan Battista Meduna (1800-1880). si modificano profondamente sia il fronte principale sia gli interni
Palazzo Ducale, anch’esso modificato con operazioni di ripulitura e di unificazione dei dettagli decorativi.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 27
L A C À D ’ O R O D O P O I L A V O R I D I G . B . M E D U N A
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Venezia
Sempre a Venezia, Federico Berchet (1830-1909) restaura o meglio ricostruisce il Fondaco dei Turchi(1862-1890).
La fabbrica, con pianta ad “U” affacciata sul Canal Grande, era interamente realizzata in laterizi, originariamente rivestiti da lastre di marmo con motivi decorativi come medaglioni e sculture.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 28
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Venezia
Gravi problemi interessavano l’edificio: parte delle lastre di marmo erano cadute, alcune logge erano state occluse ed altre costruzioni si erano sovrapposte alla fabbrica.
Scopo del restauro è dare all’edificio un aspetto unitario di gusto medioevale.
Dopo uno studio di tutta la documentazione esistente, dei marmi di rivestimento rimasti e delle decorazioni, Berchet realizza un intervento caratterizzato da:
l’eliminazione di tutte le superfetazioni
il rivestimento completo delle facciate con nuove lastre marmoree
la regolarizzazione di tutte le aperture
la ricostruzione di due torrette angolari.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 29
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Venezia
Ispirandosi alla veduta di Venezia di Jacopo de Barbari (1500), Berchet decide di realizzare una serie di elementi decorativi di invenzione al fine di dare alla fabbrica un aspetto orientaleggiante: doccioni, terminazioni a merli triangolari, sfere poste alla sommità di ciascun merlo.
Berchet giunge, utilizzando un documento autentico in maniera del tutto arbitraria, a una riprogettazione dell’edificio in stile ottocentesco.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 30
Il Fondaco dei Turchi a Venezia
Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
31
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Venezia
L’opinione pubblica veneziana si oppone violentemente a questo restauro, come anche alla volontà di rinnovare la basilica di San Marco, il cui restauro viene bloccato.
Nel dibattito si manifestano posizioni contrarie al restauro sulla base delrispetto dei materiali originari e dei segni della loro decadenza (patina).
La stessa S.P.A.B. (Society for Protection of Ancient Buildings) intervienepiù volte nel dibattito sin dal 1877.
Si tenta di giustificare operazioni di ricostruzione appellandosi ad una fonte attendibile scientificamente. In qualche caso, l’esigenza di documento è talmente forte che anche quando non esiste, si arriva ad inventarlo pur di provare l’esattezza delle scelte compiute.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 32
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
Federico Travaglini (1814-93) opera nel momento di passaggio tra la fine del Regno borbonico e l’inizio del nuovo stato
la città di Napoli, abbandonato il ruolo di capitale, si appresta a gettare le basi del proprio sviluppo commerciale, industriale e sociale.
Il suo primo approccio con la problematica del restauro riguarda il suo intervento più famoso, quello relativo ala chiesa di San Domenico Maggiore (1850-53).
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 33
S A N D O M E N I C O M A G G I O R E ,
N A P O L I
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
L’intervento su San Domenico era il terzo vasto programma di rinnovamento della chiesa dopo quelli già effettuati alla metà del ‘400 e nel 1670, con lo scopo di “sostituire forme ed ornati della decadenza, con i quali [la chiesa] era stata precedentemente restaurata, con il primitivo carattere della costruzione, ossia il gotico lombardo“
Nel 1849, egli viene scelto tra gli artisti invitati dal priore frà Michele Salzano a presentare proposte di restauro per la chiesa. Travaglini consegna i suoi elaborati dopo solo 24 giorni; elaborati contraddistinti da un elevato livello di approssimazione e che lasciavano molto spazio all’ improvvisazione.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 34
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
L’intervento riguarda l’interno della chiesa, senza alterare né l’esternoné la sacrestia, ancora oggi recante forme barocche:
l’apertura nella parete superiore della facciata di una bifora cheinterrompe la muratura di tufo giallo
il rivestimento delle pareti con stucchi colorati (fasce grigie e rosa) eduna doratura degli archi acuti e dei capitelli dei pilastri, ottenendo uncromatismo violento, compromettendo la lettura e l’aspetto originariodel complesso
lo spostamento e l’eliminazione di molti monumenti
la creazione di vetrate colorate per le nuove aperture gotiche.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti –
Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci35
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
Con tali operazioni, l’architetto cerca di modificare struttura e apparato decorativo della chiesa in modo da ottenere un’immagine quanto più simile ai canoni gotici o meglio neogotici, da lui privilegiati.
Il risultato è purtroppo quello di un notevole pastiche che però alla riapertura della chiesa nel luglio 1853, fu accolto con grande entusiasmo dai fedeli, dal clero, dagli intellettuali e dai tecnici dell’epoca.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 36
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 37
A S I N I S T R A
F . T R A V A G L I N I , S T A T O
D I F A T T O D E L L A
N A V A T A D E L L A
C H I E S A D I S A N
D O M E N I C O M A G G I O R E
A N A P O L I , 1 8 5 3
A D E S T R A
F . T R A V A G L I N I ,
P R O G E T T O D E L L A
N A V A T A D E L L A
C H I E S A D I S A N
D O M E N I C O M A G G I O R E
A N A P O L I , 1 8 5 3
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 38I L D U O M O D I T R O I A
Nel 1858, Travaglini lavora sul duomo di Troia, in
Puglia. Secondo i programmi dell’epoca, quest’ultimo
lavoro gli fu affidato con il preciso scopo di “ritornare
dallo squallore alla splendida sua magnificenza il
massimo tempio della cattedrale”.
Un intervento che si voleva di pura creazione e
abbellimento ma che rispetto a San Domenico, sarà
meno invasivo nei riguardi delle preesistenze e più
tenue nelle decorazioni.
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico a Napoli
L’opera di Travaglini sarà più tardi
cancellata dal de-restauro effettuato
dalla soprintendenza locale, all’inizio
degli anni ‘50.
Si avvierà infatti una eliminazione
degli apparati decorativi aggiunti
nell’‘800 per adeguare l’interno della
chiesa alla “rude nudità romanica”
degli esterni di epoca normanna.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 39L A C A T T E D R A L E D I T R O I A . L ’ I N T E R N O P R O G E T T A T O D A T R A V A G L I N I N E L L ’ 8 0 0 E D O P O I L
D E - R E S T A U R O
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico nel sud Italia
Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
40D U O M O D I A M A L F I
S E M P R E A N A P O L I , S I R I C O R D E R A N N O
G L I I N T E R V E N T I D I E N R I C O A L V I N O
( 1 8 0 9 - 7 6 ) R E L A T I V I A L L A :
F A C C I A T A D E L D U O M O D I N A P O L I
( 1 8 7 6 - 1 9 0 5 )
F A C C I A T A D E L D U O M O D I A M A L F I
( C R O L L O P A R Z I A L E 1 8 6 1 , P R O G E T T O
1 8 7 1 , P R I M I L A V O R I 1 8 7 2 - 7 6 ,
U L T E R I O R I L A V O R I E
C O M P L E T A M E N T O , D O P O L A M O R T E
D E L L ' A L V I N O , N E G L I A N N I 1 8 8 0 - 9 1 A D
O P E R A D I G U G L I E L M O R A I M O N D I ) .
Le inclinazioni conservative e il ripristino in Italia nel secondo Ottocento Esperienze di restauro stilistico nel sud Italia
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 41
C H I E S A D I S . C A T A L D O , P A L E R M O
A Palermo la chiesetta di San Cataldo,
del XII secolo, è liberata al suo interno, e
rinnovata esternamente nel 1884 da
Giuseppe Patricolo (1833-1905).
Mentre, ancora nel nostro secolo,
risponderanno al criterio dell'unità di stile
gli interventi sul Duomo di Messina
(1919-1920).
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
In questo periodo emerge però anche la teoria del restauro filologico.
Il caposcuola sarà l’architetto milanese Camillo Boito (1836-1914) uno dei maggiori promotori del rinnovamento della cultura architettonica italiana e dei “padri fondatori” del restauro italiano
“si tratta della prima moderna dottrina di restauro, elaborata in ambiente italiano”
(G. CARBONARA 1997)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 42
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Distaccandosi, almeno in teoria, dal restauro in stile, e mantenendosi equidistante dalla posizioni tra loro opposte di Ruskin e Viollet-le-Duc, Boito indicherà come primario il valore storico e documentario dell’edificio, fatto di innumerevoli stratificazioni e parti aggiunte.
Da cui la necessità di rispettare la complessa verità storica del monumento senza sacrificarne alcune parti a vantaggio di altre.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 43
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove è allievo diPiero Selvatico e dove in seguito verrà nominato professore aggiuntodi architettura.
Dal 1860 al 1909, insegnerà all'Accademia di Belle Arti di Brera e, perben 43 anni, al Politecnico di Milano.
Forte sostenitore dell’architettura neomedievale, durante la sua lunga vita pubblica una notevole quantità di articoli e saggi di storia dell’architettura, che contribuiscono a fornire l’indirizzo principale all’architettura italiana dell’800
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 44
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Boito fu strenuo sostenitore di una nuova architettura realizzata con materiali quali pietra e mattone, dichiarati all’esterno senza l’uso di intonaco e realizzata secondo volumi semplici.
Concetti che si esprimeranno nelle sue opere progettuali:
Il cimitero e l’ospedale di Gallarate
la scuola elementare di Padova
l'intervento nell'area medievale del Palazzo della Ragione di Padova,
dove realizzerà il palazzo delle Debite e l’edificio d’ingresso al Museo
Civico
il progetto per la Casa di riposo per Musicisti «Giuseppe Verdi» a
Milano.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 45
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Da sinistra a destra: l’ospedale di Gallarate, la scuola elementare della Reggia Carrarese in Padova, il palazzo delle Debite a Padova
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 46
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
la Casa di riposo per Musicisti «Giuseppe Verdi» a Milano
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 47
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Boito si propone di riuscire ad offrire all’architettura un carattere peculiare e
marcato nell’Italia da poco unita.
Dopo il 1861, ci si pone infatti, il duplice problema di uno stile unitario da
adottare per l’intera nazione.
Boito, riprendendo la posizione di Selvatico, raccomanda l’adozione del
linguaggio romanico, in quanto stile che rappresenta il riflesso di una verità
etica, spirituale: è lo stile dei comuni italiani che si sono ribellati, da una
parte alla Chiesa e dall’altra all’impero tedesco, liberandosi dal loro giogo.
Il medioevo romanico è inteso come modello da seguire ma non da imitare o
riprodurre.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 48
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Nell’ambito del restauro, Boito rifiuta di accettare la fine di un monumento senza intervenire ma non ne accetta neppure ricostruzioni arbitrarie e false: gli edifici che necessitano di cure vanno conservati così come la loro autenticità, in maniera tale da non ingannare chi osserva.
La soluzione proposta da Boito fa indubbiamente riferimento alla filologia, disciplina che, mediante l’analisi linguistica e la critica testuale, mira alla ricostruzione e alla corretta interpretazione di testi o documenti scritti.
Boito osserva in effetti come sia giusto restaurare un edificio antico utilizzando elementi nuovi in modo da renderne chiara la lettura complessiva; i nuovi elementi sono però da inserire tra segni diacritici, quei segni che in scrittura servono a distinguere una parola dal contesto nel quale è inserita (parentesi, virgolette, corsivo)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 49
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Egli suggerisce cioè di utilizzare segni diacritici anche nel restauro,adottando per questa disciplina un metodo filologico attraversol’osservanza di 2 criteri fondamentali:
la distinguibilità dell’intervento (le parti nuove devono distinguersi dalle antiche)
la notorietà dell’intervento (ovvero, quando si esegue il restauro, esso va reso noto e pubblicato, in modo da non ingannare l’osservatore del manufatto oggetto d’intervento).
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 50
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
IV Congresso nazionale degli ingegneri e architetti (Roma, gennaio 1883)
L’ordine del giorno del 1883 è articolato in 8 punti relativi al restauro.I principi esposti rappresentano una sorta di prima Carta del restauroitaliano
Principi
Differenza di stile tra nuovo e vecchio;
Differenza di materiali da fabbrica;
Soppressione di sagome o di ornati;
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 51
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
IV Congresso nazionale degli ingegneri e architetti (Roma, gennaio 1883)
Principi
Mostra dei vecchi pezzi rimossi, aperta accanto al monumento;
Incisioni in ciascun pezzo rinnovato della data del restauro o di unsegno convenzionale;
Epigrafe descrittiva incisa nel monumento;
Descrizione e fotografie dei diversi periodi del lavoro, deposte nell’edificio o in luogo prossimo ad esso, oppure descrizione pubblicata per le stampe;
Notorietà.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 52
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
1893, “Questioni pratiche di Belle Arti. Restauri, Concorsi, Legislazione, Professione, Insegnamento”
«Non dobbiamo ingannare i posteri col falso restauro, il restauro è una dolorosa necessità»
«I compimenti, se sono indispensabili, e le aggiunte, se non si possono scansare, mostrino non di essere antiche ma di essere opere d’oggi. e soprattutto, che bisogna conservare, non restaurare, piuttosto prevenire il restauro con il ‘mantenimento intelligente’»
Egli sintetizza il voto definendo quindi un primo schema di normativa,al fine di fornire ai restauratori gli indirizzi operativi più pratici
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 53
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
tre categorie di monumenti:
alla prima appartengono quei monumenti cui vanno applicati i principi ormai acquisiti del restauro archeologico. Per essi è consentita dunque solo l’anastilosi e le parti aggiunte vanno ben distinte dalle antiche, attraverso l’uso di materiali da costruzione diversi e per la mancanza di ornati lasciati appena abbozzati;
sui monumenti del Medioevo è invece permesso il restauro pittorico, in considerazione delle loro particolari esigenze formali, come la presenza di affreschi;
sui monumenti rinascimentali si applica il restauro architettonico. In particolare, sono vietate sia le aggiunte che i completamenti in stile o le alterazioni delle strutture; mentre le parti mancanti possono essere risarcite con parti moderne, che denuncino però chiaramente la loro modernità;
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 54
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Il restauro di Porta Ticinese a Milano (1860-1865)
Singolare esempio di architettura medioevale (impianto 1131 e metà sec. XIII) caratterizzato dal fatto di avere un solo arco a tutto sesto centrale compreso tra due torri
L’amministrazione comunale di Milano, nell’ambito del riassetto urbanistico della città, decide di elaborare un progetto preventivo di demolizione delle case addossate alla Porta (ing. Nazari)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 55
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Il restauro di Porta Ticinese a Milano (1860-1865)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 56
P R O G E T T I P R E C E D E N T I A B O I T O :
C A G N O L A , 1 8 0 1
N A Z A R I , 1 8 5 8
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 57
Una commissione di esperti di cui faceva parte anche Camillo Boito, divisa tra
la conservazione e il ripristino (e perfino favorevole alla demolizione per
aiutare il traffico), alla fine ne delibera il 27 settembre 1860 il mantenimento
La “valorizzazione” del monumento implica la demolizione delle casupole
all’intorno, la rimozione di coperture, sopralzi, intonaci; vengono inoltre rifatti
alcuni tratti della torre di levante (rimasta incompiuta) e realizzato il
completamento della cortina centrale e di quella di ponente (rivestita di
mattoni) che vengono coronate con merlature guelfe e tetto a doppia falda
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 58
Svariate finestre sono inserite nella torre, al di là degli indizi emersi dalla
spicconatura dell’intonaco, oltre a 2 piccole feritoie, ai lati del gruppo
scultoreo, nel corpo centrale
Questi interventi permettono di isolare e ricomporre gli elementi
caratterizzanti “la forma prima” dell’edificio, la loro unità ed identità
tipologica
Rispondono alle necessità di tipo viario, destinando gli archi acuti laterali
emersi dai lavori di liberazione del monumento al traffico veicolare così come
altre bucature archiacute presenti nel resto della fabbrica. Il passaggio
pedonale avviene attraverso un porticato realizzato all’interno di un volume a
fianco della torre occidentale
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Camillo Boito, Il restauro di Porta Ticinese a Milano (1860-1865)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 59
F R O N T E S U D , S T A T O
P R E C E D E N T E A I
L A V O R I D I
D E M O L I Z I O N E D E I
C O R P I D I F A B B R I C A
A D I A C E N T I
F R O N T E S U D , S T A T O
P R E C E D E N T E A I
L A V O R I D I
D E M O L I Z I O N E D E I
C O R P I D I F A B B R I C A
A D I A C E N T I
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Camillo Boito, il restauro di Porta Ticinese a Milano (1860-1865)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 60
A S I N I S T R A , I L
F R O N T E S U D
A D E S T R A , I L
F R O N T E N O R D
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
Porta Ticinese a Milano
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 61
Il restauro tra stile, filologia e storia. Camillo Boito: le formulazioni teoriche, la didattica, le esperienze tra architettura e tutela nell’Italia unita
L’impegno politico-legislativo
Decreto e Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione 21 luglio 1882 sui restauri degli edifici monumentali
Legge 1035 del 29 settembre 1891 (creazione degli Uffici regionali per la Conservazione dei monumenti (Soprintendenze)
Legge 185 del 12 giugno 1902 e Legge 364 del 20 giugno 1909 (per la tutela dei monumenti e del paesaggio)
Legge 778 del 11 giugno 1922 “Tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico
Legge 1089 del 1 giugno 1039 “Tutela delle cose d’interesse artistico o storico
Legge 1497 del 29 giugno 1939 “Protezione delle bellezze naturali”
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci62
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Luca Beltrami (1854-1933)
Architetto e teorico milanese fu il fautore del
cosiddetto ‘restauro storico’
s’iscrive all’Accademia di Brera che abbandona
per frequentare i corsi di Architettura che
Camillo Boito aveva fondato nell’Istituto
Superiore di Studi (attuale Politecnico di Milano,
ingegneria civile)
Primo laureato della nuova scuola
nel 1877 si reca a Parigi dove partecipa al
concorso di ammissione all’École des Beaux Arts
s’inserisce nell’atelier di Pascal (uno dei
professionisti di prestigio che vi tenevano corsi
liberi)
Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
63
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
ammesso al cantiere dell’Opera di Charles Garnier
con un incarico ufficiale segue i lavori di restauro all’Hotel de Ville realizzando
una serie di rilievi
Dalla Francia invierà a Milano alcuni suoi elaborati per partecipare al
concorso per l’insegnamento del disegno e del rilievo architettonico presso
l’Accademia di Brera, risultando vincitore
parteciperà al concorso per il monumento alle Cinque giornate risultando
primo, ma rinunciando in favore dello scultore Giuseppe Grandi
Sarà questo per lui un periodo di affinamento che lascerà profonde tracce in una
costante attenzione alla cultura francese
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti –
Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 64
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
rientra a Milano per assumere l’insegnamento a Brera
diviene assistente di Boito al Politecnico (che sostituisce quando questi è chiamato a
Roma presso la Direzione generale di Antichità e Belle Arti)
Progettazione
inizia una prestigiosa carriera che lo condurrà a progettare numerosi edifici nella
Milano di fine secolo e dei primi anni del Novecento
palazzo per l’Esposizione permanente delle Belle arti
rilievi del Lazzaretto di Milano, offerti al Ministero
rilievi e restauri del Castello di Soncino
costruzione del fronte di palazzo Marino, verso piazza della Scala
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti –
Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci65
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
66
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 67
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 68
Il rapporto tra storia e restauro inLuca Beltrami
BELTRAMI si batterà per la sopravvivenza del Castello di Milano:minacciato di parziale demolizione e sventramento, in occasionedella realizzazione di quartieri periferici di grande prestigionell’area nord-ovest di Milano
Otterrà dal Ministero il vincolo per l’edificio e inizierà di lì a poco igrandi restauri che lo impegneranno anche nel primo decennio delsecolo
L’attività di ricerca storiografica, intensa, è in questo momento ingran parte legata ai monumenti milanesi: il castello, la Certosa diPavia
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 69
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
La notorietà conseguita con gli studi, la partecipazione ai grandi concorsiinternazionali per la costruzione della facciata del Duomo di Milano nefanno il referente naturale del Ministero della Pubblica istruzione
Nell’opera di conservazione dei monumenti, in ambito lombardo sarà delegato ministeriale e dal 1892 direttore dell’Ufficio tecnico regionale
In questa veste Beltrami sarà l’autore o il controllore del restauro diquasi tutti i principali monumenti lombardi, oltre un centinaio
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 70
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
oltre che a Milano, Beltrami sarà attivo anche a Roma:
membro delle Commissioni d’inchiesta per la costruzione del Policlinico e del palazzo di Giustizia di Roma e per le malversazioni avvenute in quell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti;
delle Commissioni di studio per la sistemazione del Tevere;
per la riorganizzazione della tutela dei beni culturali;
sarà interpellato anche per la sistemazione delle aree attorno a piazza Venezia, ai Fori Imperiali, per lo sbocco verso i Fori verso via Cavour. un aspetto questo che lo legherà profondamente alla cultura romana
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 71
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
storiografo dell’architettura e più in generale dell’arte, produrrà studi importanti su Leonardo da Vinci per lui, modello ideale di uomo del passato
Beltrami sarà inoltre scrittore, novellista e romanziere e le sue opere assumeranno grande valore artistico ma anche politico e sociale
Egli sarà inoltre giornalista satirico, tra i fondatori dl giornale “Il Guerin Meschino” e amministratore: consigliere comunale e assessore all’edilizia della città di Milano, poi politico: deputato nel 1892, senatore a vita nel 1905
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 72
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Beltrami è la maggior personalità della cultura architettonica lombarda tra 1884 e prima guerra mondiale
come co-fondatore, membro del comitato di redazione, e poi collaboratore della rivista Edilizia moderna, svolgerà anche una funzione di orientamento della cultura professionale di quegli anni
Nel periodo postbellico la sua influenza a Milano viene declinando forse perché troppo legato alla cultura dell’800, a una fedeltà a valori e ideali dell’Ottocento che non gli consentono alcun rapporto con i nuovi orientamenti dell’architettura e dell’arte
Contrario al liberty, estraneo al modernismo e al neo-monumentalismo classicista
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 73
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Il suo credo politico è ancora legato alla tradizione postrisorgimentale
Ostile a tutto ciò che non si mostri in continuità con la storia, che abbia carattere sovversivo, che rifiuti il passato, la tradizione come momento di esperienza e base per la creazione del presente
Da ciò si innescheranno:
forti polemiche culturali (con lo studioso milanese Ettore Verga, gli architetti Calderini e Piacentini, il critico Adolfo Venturi); o ancora
polemiche di carattere sociale (cfr. i volumi satirici sull’immaginario borgo di Casate Olona in cui egli ambienta fatti e polemiche milanesi e nazionali)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 74
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Dopo la prima guerra mondiale riduce la sua attività professionale
Nel 1924 si trasferisce a Roma e per papa Pio XI (Achille Ratti) sidedica:
ai restauri statici della cupola di S. Pietro
alla costruzione della Pinacoteca Vaticana (1929)
Mantenendosi sempre lontano dal dibattito dell’architettura contemporanea, egli progetterà nuovamente architetture di gusto neorinascimentale (1927-1933)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 75
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
fedele a una concezione positiva della storia
Padre e fautore del restauro storico, egli ritiene che attraverso il restauro la cultura del passato ha continuità nel presente
“il restauro narra gli avvenimenti di ieri e quelli di oggi che ai primi si collegano, manifesta il suo modo d’essere attraverso una serie evidente di indicazioni la cui funzione didascalica mette in qualche modo sullo stesso piano l’intenditore, che lo comprenderà nelle scelta tecniche e stilistiche, e l’illetterato che potrà vivere l’esperienza della storia, percepirne praticamente i valori”
Ogni intervento su un edificio deve essere basato su precisi riscontri documentali
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 76
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Castello Sforzesco di Milano (1893-1905)
il suo intervento più significativo
Scopo: recuperare l’integrità storica dell’edificio tramite la ricostruzione in stile
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 77
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
dopo l’Unità d'Italia, Milano aveva avviato una rapida espansioneterritoriale, favorita anche dall'annessione nel 1873 dei Corpi Santi,ossia i comuni e i borghi sviluppatisi al di fuori delle mura spagnole.Queste cominciarono pertanto ad essere demolite dal 1885, anche segli ultimi tratti caddero solo nel 1946
Nel 1884 l'ing. Cesare Beruto elaborava, su incarico della giuntamunicipale, il primo vero piano regolatore. Fu così che sarà distruttoil lazzaretto (1882-1890), e al suo posto edificato un vasto quartieredi case popolari, nonostante la strenua opposizione di Beltrami
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 78
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Il suo intervento permise però di salvare dalla stessa fine il castello che per i progetti del tempo avrebbe dovuto fare spazio ad un lunghissimo corso (dal Duomo, attraverso la neonata via Dante, sino all'attuale corso Sempione)
A Beltrami furono affidati i lavori di ristrutturazione e reintegrazione del castello (1893)
La prima opera di restauro riguardò il torrione di destra, il quale fu sfruttato per inserire al suo interno un enorme serbatoio d'acqua potabile.
Nel 1905 fu completato il secondo torrione, anche questo adibito a serbatoio per l'acqua.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 79
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Nel 1893-1894 si lavorò alla torre di Bona di Savoia, a spese del Comitato Cittadino promotore delle Esposizioni Riunite, che si tennero in quegli anni proprio al castello
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 80
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
fu ricostruita Anche la torre del Filarete, ispirandosi ai graffiti presenti a Chiaravalle e alla Madonna Lia, opera realizzata nel 1490 da Francesco Napoletano, allievo di Leonardo da Vinci
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 81
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Prima dell'opera in muratura, tuttavia, si preferì appoggiare alla facciata una imponente sagoma di legno a grandezza naturale, onde verificare l'impatto visivo che una simile torre avrebbe avuto guardando il fortilizio dalla via Dante.
Nell'inverno del 1893-1894, per iniziativa di Paul Muller-Walde furono avviate anche le prime indagini per scoprire le tracce originali della decorazione della sala delle Asse, intonacata in epoca francese
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 82
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Il 24 settembre 1904 il Beltrami restituì alla
cittadinanza il castello voluto dai Visconti, che fu
ribattezzato "Sforzesco", come segno del recupero del
tempo in cui aveva vissuto la sua migliore stagione
La retrostante piazza d'armi fu trasformata in parco
cittadino dall'architetto Emilio Alemagna
nel 1894
Solo 21 ettari vennero veramente destinati a verde.
Il restante spazio fu infatti occupato da case e
strade. Altro spazio fu poi tolto agli alberi quando
nel 1931 vide la luce il tanto criticato Palazzo
dell'Arte.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 83
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Luca Beltrami è anche coinvolto nella ricostruzione del campanile di S. Marcoa Venezia, improvvisamente crollato il 14 luglio 1902
nel crollo restò danneggiata anche la Loggetta del Sansovino (sec. XVI) e parte della libreria marciana
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 84
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
Dopo i primi interventi di Giacomo Boni, volti a recuperare i materiali del crollo, vengono innescate molte polemiche sulla ricostruzione:
secondo forme tradizionali
in forme moderne o ancora
se spostarlo a sinistra della basilica
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 85
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
La ricostruzione è affidata ad un gruppo di esperti capeggiati da Gaetano Moretti (1860-1938), di cui fa parte anche Beltrami, che sceglie con decisione la ricostruzione “come era dove era” del campanile, considerando che in questo caso, l’edificio è documento di se stesso.
Beltrami si dimette poco dopo dall’incarico per via delle polemiche che accompagnano il progetto, ma il suo principio viene rispettato e il campanile viene inaugurato nel 1913
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 86
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
“fiumi d’inchiostro si sono versati pro e contro la ricostruzione, e per lo stile nuovo o per l’imitazione dal vecchio. ed in teoria tutti avevano ragione. ma chi si trovava a Venezia negli anni in cui il campanile non esisteva più non poteva aver dubbi: Venezia, senza l’albero di maestra che dall’estremo della laguna o dall’aperto mare Adriatico annunziava la regina dei mari, non era più Venezia: piazza san marco non aveva più la sua armonia e il suo significato (…) in questo contrastare tra i vari atteggiamenti della ragione, tra la ragione e il sentimento è la tragedia dei restauratori” (G. GIOVANNONI, 1929)
“se è possibile costruire dov’era, non credo sia possibile costruirecom’era” (Aldo Rossi, 1995 per la ricostruzione del teatro La Fenice)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 87
Il rapporto tra storia e restauro in Luca Beltrami
“ a Venezia il monumento era la piazza, anzi l’insieme urbanistico delle due piazze. e il campanile non era che un elemento dell’ambiente monumentale. ma un elemento sostanziale per il suo valore simbolico e per la sua funzione di perno verticale di un insieme articolato che gli era sorto accanto […] se non si poteva parlare di restauro per il campanile in sé stesso, di restauro in realtà poteva ancora trattarsi in quanto era il
monumento-ambiente da ripristinare”(C. Ceschi, 1954)
“considerazioni affettive, psicologiche, nazionalistiche ed anche politiche intervengono, a pieno titolo, a spostare la questione dal campo prettamente culturale ad un altro di natura sociale, con tutte le conseguenze ed i rischi
per i monumenti che tale scarto comporta” (G. Carbonara 2000) Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
88Disegno e Restauro per l’Architettura - Prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento Ass. Prof. Antonella
Versaci
UN ESEMPIO DI RESTAURO STORICO MODERNO
LA RICOSTRUZIONE DEL PONTE Di MOSTAR (BOSNIA)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 89
UN ESEMPIO DI RESTAURO STORICO MODERNO
LA RICOSTRUZIONE DEL PONTE Di MOSTAR (BOSNIA)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 90
UN ESEMPIO DI RESTAURO STORICO MODERNO
MOSTAR (BOSNIA)
IL PONTE RICOSTRUITO
STARI MOST
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 91
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Alfredo D’Andrade (1839-1915)
fu pittore e studioso di arte e architettura diorigini portoghesi
Membro della Commissione d’arte costituita per l’Esposizione generale italiana di Torino del 1884, si contraddistinse per il progetto di fedele ricostruzione di un tipico villaggio medievale piemontese del XV secolo da edificare nell’ambito del Borgo e della Rocca del Valentino
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 92
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Tutti gli edifici vengono riprodotti in modo da ricreare gli ambienti di un borgo piemontese tardo medievale, circondato da mura di difesa e sovrastato da una roccaforte, mostrando un’approfondita conoscenza delle tecniche costruttive e dei materiali antichi
Il villaggio diviene una sorta di museo della costruzione tradizionale, ispirata a numerosi castelli del Piemonte e della Valle d'Aosta, da quello di Fenis a quello di Issogne, Manta, Montalto, ecc. ma anche a Carcassonne
Fon
dam
en
ti d
i R
esta
uro
-p
rof.
G. M
irabell
a R
obert
i –
Sem
inari
di
ap
pro
fon
dim
en
to a
cu
ra d
i A
. V
ers
aci
93
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
La torre d’ingresso al borgo è ripresa da una torre di un castello presso Alba, demolita per far passare una strada, di cui D’Andrade riproduce anche l’affresco e il sistema di scale che porta in cima
Superata la porta d’accesso, dopo aver attraversato il ponte levatoio, si accede ad una piccola piazza, attraverso una strada curva su cui prospettano botteghe costruite in mattoni e legno
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 94
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Il successo di questa realizzazione fu tale che D’Andrade fu invitato a costruire anche l’interno della chiesa
La costruzione di questo villaggio rappresenta un raro caso di conoscenza filologica impiegata nell’invenzione del passato
Il gusto per la decorazione manuale raffinata che emerge da quest’intervento fa capo anche alle Arts and Crafts: ricreare il passato porta spesso a ricreare delle industrie artigianali e la rievocazione dettagliata del mondo medievale ha delle chiare analogie con l’immagine della città medievale offerta dai Contrastsdi Pugin
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 95
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Palazzo Madama, TORINO
monumento che, sin dall’epoca romana aveva subito parecchie trasformazioni, in particolare nel XV secolo per opera dell’architetto Filippo Juvarra
Basandosi su un meticoloso studio storiografico e di un rilievo della fabbrica, D’Andrade suggerì di ripristinare dove possibile i resti delle costruzioni primitive, restituendo al palazzo l’immagine del XV secolo
Si trattava anche in questo caso di un restauro in stile, seppur rigorosamente scientifico, in quanto basato su documentazione e principi filologici
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 96
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Vennero infatti restaurate
le murature in laterizio di epoca romana e medievale, con analoghi mattoni in cui venne impressa a bassorilievo a data dell’intervento (1884)
la facciata settecentesca, in cui fu previsto un intervento di pulizia, oltre che una serie di integrazioni delle ricche decorazioni in calcare, utilizzando marmi e pietre della valle di Susa
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 97
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Raggiunta la notorietà grazie a questi interventi, d’Andrade fu nominato dal ministro della Pubblica Istruzione “Regio delegato per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria”
dal 1891, sarà direttore dell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria
Dalla sua attività risulterà la Relazione dell’Ufficio Regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria, parzialmente pubblicata nel 1899, che rappresenta per la vastità e varietà dei casi illustrati, un importantissimo contributo alla storia del restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 98
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Quasi priva di produzione letteraria e di enunciazione di principi teorici e metodologici, la sua attività sarà marcata da una ricca testimonianza operativa
fondate su criteri di ricerca analitica e filologica, le scelte di D’Andrade nel campo del restauro lo distingueranno dai suoi contemporanei
pur operando completamenti in stile, egli non compirà mai invenzioni arbitrarie, mostrando sempre rispetto e attenzione per la storia artistica e costruttiva della fabbrica
D’Andrade propone di recuperare l’unità figurativa, verificando ogni scelta operativa sulla base di un accorto procedimento filologico
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 99
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Sagra di San Michele, Sant’Ambrogio in Valle
di Susa (1888)
tale intervento di restauro fu basato su scavi e
rilievi e soprattutto su una attenta
osservazione delle caratteristiche artistiche e
architettoniche degli edifici di epoche diverse
che componevano il grande complesso
monumentale
D’Andrade propose ingenti lavori di
sottofondazione dell’edificio e la
demolizione/ricostruzione della volta centrale e
di tutta la copertura della chiesaFondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci
100
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Indagando sulle cause per cui la chiesa di San Michele si stesse piano piano scomponendo, effettuando in primis un attento rilevamento, egli scoprì che i maggiori danni provenivano dal pessimo stato di fondazione del lato sud della Chiesa
L’angolo sud-est della Chiesa era stato infatti quasi totalmente privato della sua fondazione all’inizio del XIX secolo, con l’apertura di due porte alla base dello scalone antico di accesso alle cantine e al cortiletto del convento
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci101
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Inoltre, il secondo pilastro a sud era sostenuto da uno sperone, quasi completamente demolito per l’apertura della rampa inferiore del nuovo scalone, e a sua volte appoggiato ad un muro in parte mancante di fondazione
Il terzo pilastro, sempre a sud a sinistra della porta superiore della chiesa, era tutto in falso perché sostenuto da una volta mancante d’appoggio per tutta la lunghezza del piano di imposta
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 102Disegno e Restauro per l’Architettura - Prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento Ass. Prof. Antonella
Versaci
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
A questo si univa l’enorme spinta e il peso della volta della navata centrale che scaricava sul fianco
Gli interventi interessarono quindi il consolidamento del prospetto sud della chiesa con la sottofondazione dei pilastri, la demolizione dello scalone moderno con il ripristino della parte superiore antica e il progetto della nuova volta della navata centrale con l’intera copertura della chiesa
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci103
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
A Genova, egli interverrà sulla Chiesa di San Donato nell’intento di restituire al monumento il suo carattere primitivo
consoliderà quindi il campanile
ripristinerà l’antica facciata ed il fianco
ricostruirà il tetto
demolirà e costruirà nuove absidi, liberando infine all’interno della chiesa, quattordici bifore nei muri divisori delle navate
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci104
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Porta Soprana, GENOVA
Di origine medioevale, un tempo la principale porta d'accesso alla città. alla costruzione si erano tuttavia addossati molti edifici e dell’originario impianto rimaneva nel 1890 solo il fornice centrale
D’Andrade elimina le abitazioni che si erano addossate e reintegra l’apparato medievale della porta (torri, merli, beccatelli), ripristinando la torre settentrionale e l'arco che sovrasta l'entrata della porta
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 105
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Lo studio delle stratificazioni e delle tecniche che in D’Andrade è ai massimi livelli non si traduce di fatto nel rispetto di tutte le fasi e le sovrapposizioni: ancora per D’Andrade la conoscenza approfondita del passato implica la sua ricostruzione
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci106
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Torre della cinta Romana di Aosta detta il Pailleron datata 8 agosto 1891, che fu realizzato per analogia con la torre del Leproso, seppur con materiali differenti al fine di sottolineare l’importanza e la necessità di differenziare la parti aggiunte per consentire una lettura diretta del nuovo.
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci107
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Alfonso Rubbiani (1848-1913)
energico autodidatta e teorico creativo, a capo del “Comitato per BolognaStorica e Artistica” fondato nel 1899
Con grande sistematicità, egli provvide per anni a modificare profondamente la scenografia urbana di Bologna, con i suoi restauri, da lui considerati come un volano per la sua modernizzazione, e le massicce ricostruzioni in stile medievale
Eliminate le sovrastrutture barocche, riaperti i portici, allargate le sedi stradali, la città assume una veste unitaria, rinnovata e resa più agevole agli abitanti, ma inventata
il libro scritto da Rubbiani per illustrare la sua impresa porterà infatti iltitolo Di Bologna riabbellita
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci108
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Palazzo di Re Enzo - Palazzo del Podestà
ricco di integrazioni e abbellimenti, gli fu commissionato dal «Comitato per Bologna Storica e Artistica»
Sulla base di studi archivistici e documentari, egli predispose per il palazzo di ReEnzo un progetto di sistemazione contraddistinto:
dall’apposizione di una merlatura di coronamento ispirata da forme analoghepresenti in edifici coevi
dal ripristino della facciata sulla piazza del Nettuno
l’eliminazione delle finestre asimmetriche
la ricostruzione di due trifore al piano nobile e tre monofore al primo piano
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci109
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci110
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Tale progetto fu molto criticato tra gli altri anche dal presidente della Società Francesco Francia che aveva bandito il concorso per il progetto del palazzo del Podestà
fu comunque continuato nel 1909-1910 nei lati di via Rizzoli, piazza Re Enzo e nel cortile su piazza Nettuno, con la demolizione del Palazzo degli Uditori di Rota
Gli esterni dell'edificio, che allora si presentavano rinserrati da grandi caseggiati e contornati da stretti vicoli che ne impedivano la visione, vennero così completamente rinnovati. L'aspetto fu radicalmente riorganizzato dal Rubbiani, dopo lunghi studi e rilievi, con parti «vere» abbinate a parti «false»
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci111
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Intorno al 1912-1913 l'amministrazione comunale fece demolire, per esigenze di «modernità» e «igiene», tutti i vecchi fabbricati che occultavano quasi completamente il palazzo medievale
Fra i fabbricati demoliti c'erano le residenze dell'Arte dei Merciai e degli Speziali, i resti della Torre Atticonti, l'edificio che era stato sede della Chiesa di S. Michele del Mercato di Mezzo, il Voltone della Corda
Le ingenti distruzioni misero in luce l'inedita facciata del Palazzo Re Enzo che, da quel momento, si erge isolato, fiera esaltazione spettacolare della Bologna medievale
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci112
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci113
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
chiesa di San Francesco (1886-1906)
contraddistinto dalla volontà del progettista di “restituirlo allo stato primitivo, quale lo avevano pensato o lasciato i costruttori”
L’intervento di Rubbiani portò alla demolizione delle quattro cappelle dei secoli XV e XVI poste nel fianco settentrionale (ad eccezione di quella di S. Bernardino) e alla realizzazione di integrazioni
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci114
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
All’interno si procedette alla
rimozione dell’intonaco e delle
decorazioni realizzate dal Cocchi nel
1848
Si distrusse la cappella edificata al
centro dell’abside nel 1713 e si
recuperarono le tombe dei Glossatori,
con l’abbattimento del porticato che
non permetteva la vista dell’abside e
delle tombe
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci115
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
chiesa di S. Domenico
realizzato da Rubbiani nel 1909riprendendo un vecchio progetto del Faccioli del 1894, quello successivo alle trasformazioni del Sei-Settecento, che portano alla realizzazione di un grande finestrone in facciata per dar luce alla navata e all’aggiunta di portici costruiti
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci116
Conoscenza, ripristino e reinvenzione del passato: A. D’Andrade e A. Rubbiani
L’intervento di Rubbiani prevede di riportare anche questa chiesa all’età medievale: l’eliminazione dei portici e del finestrone sul fronte fa riemergere il rosone medioevale, dietro cui si può leggere la linea d’imposta della facciata monocuspidata medioevale
La chiesa viene restaurata riportando alla luce tutti gli elementi medioevali, con la facciata monocuspidata; il rosone viene completato e tutta la cortina muraria profondamente reintegrata, annullando l’autentica stratificazione si epoche e progetti sull’edificio originario
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci117
Bibliografia e spunti di approfondimento
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci118
G I O V A N N I C A R B O N A R A , A V V I C I N A M E N T O A L R E S T A U R O ,
T E O R I A , S T O R I A , M O N U M E N T I , L I G U O R I , N A P O L I 1 9 9 7 .
S T E L L A C A S I E L L O , L A C U L T U R A D E L R E S T A U R O . T E O R I E E
F O N D A T O R I , M A R S I L I O , V E N E Z I A , 1 9 9 6 ; 2 0 0 5 .
M A R C O D E Z Z I B A R D E S C H I , R E S T A U R O . P U N T O E A C A P O .
F R A M M E N T I P E R U N A ( I M P O S S I B I L E ) T E O R I A , A C U R A D I
V I T T O R I O L O C A T E L L I . E X F A B R I C A , F R A N C O A N G E L I , M I L A N O ,
3 ° E D I Z I O N E , 1 9 9 4 .
S I R I C O R D A A G L I S T U D E N T I C H E L E P R E S E N T A Z I O N I D E V O N O
E S S E R E C O N S I D E R A T E C O M E D E L L E L I N E E G U I D A . S I C O N S I G L I A
V I V A M E N T E L ’ A P P R O F O N D I M E N T O N E I T E S T I S O P R A C I T A T I