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C.I. per la Conoscenza del Costruito StoricoProf. G. Mirabella Roberti
Elementi di Teoria del Restauro
Orientamenti estetici e letterari nell’Inghilterra tra Settecento e Ottocento
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 1
Il giardino, il rudere, la poetica del sublime. Survival e revival dell’architettura medievale
In Italia la riflessione in materia di restauro risente della grande tradizione classica e in Francia dei fremiti rivoluzionari.
Nei paesi dell’Europa settentrionale, la diversa tradizione architettonica e differenti categorie estetiche, danno luogo a riflessioni innovative che avranno forti ripercussioni nella storia della conservazione.
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Il giardino, il rudere, la poetica del sublime. Survival e revival dell’architettura medievale
L’Inghilterra è la prima nazione europea a sostenere il forte impatto provocato dalla rivoluzione industriale: già agli inizi del ‘700, la produzione di lana e di tessuti si estende su scala industriale.
Nascono i primi problemi legati all’industria. si assiste all’affermarsi del fenomeno dell’urbanizzazione.
Ingenti masse di popolazione si spostano verso le grandi città, che crescono con le loro periferie, causando gravi fenomeni di sradicamento sociale
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Il giardino, il rudere, la poetica del sublime. Survival e revival dell’architettura medievale
Il rapporto che l’Inghilterra ha con il proprio patrimonio architettonico differisce sostanzialmente da quello riscontrabile nei paesi dell’Europa continentale.
Rivolta verso la costruzione del futuro, l’inghilterra non avverte quelle esigenze di immediato intervento sui monumenti che erano pressanti nella stessa epoca in Francia
Gli architetti inglesi, pur conoscendo il lessico classicista, mantengono sempre un forte legame con la tradizione gotica.
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Il giardino, il rudere, la poetica del sublime. Survival e revival dell’architettura medievale
Christopher Wren (1632-1723), non esiterà a collocare robusti archi rampanti lungo la navata della St Paul's Cathedral a Londra e proporrà comunque lo stile gotico per la progettazione delle torri dell'Abbazia di Westminster.
Tali realizzazioni segneranno il gusto artistico di questo periodo, che in seguito non si limiterà più alle sole forme architettoniche, ma verrà comunicato anche alla pittura e ad altri ambiti artistici,
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Nel ‘700, la sopravvivenza (Survival) del gotico, si fonde con la suariscoperta (Revival).
Nella cultura inglese del periodo si fa quindi strada una sensibilitàestetica che permette un approccio differente ai resti del passato, e chefa riferimento ad una nuova categoria estetica: quella del sublime.
Tale concezione si diffonde soprattutto in seguito alla pubblicazione nel 1757 di un breve trattato, A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful del filosofo Edmund Burke (1729-1797) in cui si sostiene il primato del Sublime sul Bello
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L’estetica del sublime si basa su criteri di allontanamento dal modello di bellezza perfetta e armonica.
In questo periodo, cominciano ad essere apprezzati i paesaggi selvaggi e inospitali.
Anche nell’arte, non si ricerca più la proporzione e l’armonia, ma piuttosto si apprezza l’irregolare, lo smisurato, il colossale, l’indistinto.
Alla bellezza del classicismo e del Rinascimento si preferisce il bello del medioevo e del gotico.
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L’idea del sublime porta ad apprezzare i segni della rovina e in generale del decadimento.
In molti dipinti inglesi dell’epoca sono presenti quindi le rovine, come rievocazione del passato, ma anche come contemplazione e consapevolezza della fine.
A questo nuovo gusto rispondono soprattutto i giardini e i parchi che contornano le residenza aristocratiche inglesi, che non seguono i modelli italiani e francesi.
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Nasce una nuova arte dei giardini caratterizzata dalla presenza di elementi naturali e artificiali: grotte, ruscelli, alberi, cespugli.
È il giardino detto paesaggistico o all’inglese, dove spesso compaiono pagode e pergole, finte rovine di templi antichi o di edificio gotici.
Il risultato è quello di accentuare il senso di malinconia dell’insieme.
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Questo senso del bello malinconico, ma non tragico, prende il nome dipittoresco, cioè bello da essere reso in una pittura.
Tale termine fu proposto nel 1759, dal pittore anglo-russo AlexanderCozens (1717-1786) che nella sua teoria considera la natura come fonteinesauribile di stimoli percepiti con i sensi dall'artista che li analizza,traduce, chiarisce e comunica.
Aggettivo che incontreremo spesso quando si parlerà, nell’800, di gustoper il Medioevo o della bellezza dei centri storici italiani, appuntoapprezzati in quanto pittoreschi.
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Nell’Inghilterra del periodo è forte l’interesse per
l’architettura medievale.
In letteratura, molte storie vengono ambientate in
castelli medievali o in misteriose abbazie, dando vita
al filone delle Gothic Stories tra cui primeggia The
castle of Otranto di Horace Walpole (1764)
Nel 1762 Thomas Warton, nelle Observations on the
Faerie Queen, tenta di delineare una storia
dell'architettura gotica.
Horace Walpole nello stesso anno in Anecdotes of
Painting, dedica un capitolo fondamentale agli
architetti medievali.
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La dimostrazione tangibile di questo gusto fu lacostruzione di Strawberry Hill.
La residenza che Walpole acquistò nel 1747 e che fece trasformare completamente dall’architetto James Wyatt (1746-1813) secondo i gusti del revival gotico.
La villa fu concepita come un consueto edificio classico; successivamente, Wyatt, incaricato dell’ampliamento introdurrà elementi della tradizione gotica: tetti spioventi, merlature, archi a sesto acuto; solai decorati con motivi a losanghe, ghimberghe d’arredo, volte a ventaglio.
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Strawberry Hill
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Il suo lavoro più sensazionale è però quello relativo alla villa che egli progetta per William Beckford, che vuole per sé una residenza di dimensioni enormi che si ispiri ad una rovina
Fonthill Abbey (1796-1807) viene dunque concepita come una grande abbazia, con un vestibolo coperto a volta con finestroni a sesto acuto altissimi, del tutto fuori scala
Caratterizzata da una grande torre centrale ottagonale, alta 85 m, che crollerà pochi anni dopo il suo completamento
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Il giardino, il rudere, la poetica del sublime. Survival e revival dell’architettura medievale
Fonthill Abbey
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Wyatt è uno degli architetti più attivi nel restauro e una delle figure più emblematiche del movimento neogotico.
Tra i suoi interventi, si ricorda quello sulla cattedrale di Durham (1795-1824), uno dei migliori esempi di architettura ecclesiastica normanna in cui l’architetto presenta un progetto avente 2 obiettivi:
1) migliorare l’architettura dell’edificio e renderlo stilisticamente coerente
2) apportare migliorie funzionali.
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le modifiche includono la demolizione della Galilee chapel e la riapertura dell’entrata ovest, la demolizione di un portico, la costruzione della grande guglia sulla torre centrale, l’eliminazione di muri divisori interni, nonché di molti arredi medievali, come i banchi di legno o i cori.
si tratta di manipolazioni pesanti, condotte empiricamente, senza una precisa valutazione della architettura preesistente.
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cattedrale di Durham
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Agli inizi dell’800, la cultura inglese ha ormaiassorbito il gusto gotico e del pittoresco, ma siafferma con forza anche la cultura neoclassica
Tuttavia, quando il governo si pose il problema del recupero della tradizione religiosa, emanando nel 1818 una legge per sovvenzionare la costruzione di nuove chiese: la Church Building Act, molti dei progetti di costruzione delle nuove chiese saranno chiaramente ispirati al gusto gotico.
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B R A N D O N H I L L
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John Soane (1753-1837), il maggiore architetto neoclassico, a seguito della legge del 1818 propone diversi tipi di chiese che in realtà fanno capo ad un’unica pianta:
un’aula a pianta rettangolare con tre navate preceduta da un piccolo portico introdotto da colonne.
Soane propone di adattare a questo schema di base, in alzato, tanto gli ordini classici quanto lo stile gotico .
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L’attenzione verso il passato trova in Soane il suo apogeo anche nel collezionismo di frammenti antichi.
nell’ antiquarium della sua casa-museo di Londra (1808-1837) espone infatti una consistente collezione di antichità.
Nell’apparentemente confusa mescolanza di pezzi, tutto è in realtà calibrato in base a criteri di assonanza dimensionale e proporzionale: tale allestimento è da apprezzare per l’intensità visionaria e poetica dell’insieme.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
L’affermazione del neogotico in Inghilterra avviene grazie all’azione di alcuni gruppi di studiosi che Nel 1839, danno vita alla Cambridge Camden Society.
Finalità: lo studio dell’architettura gotica e delleantichità ecclesiastiche.
La sua attività comprese la pubblicazione, a partire dal 1841 di una rivista mensile The Ecclesiologist, in cui si evidenziava l’opportunità di preferire lo stile medievale per la costruzione di nuove chiese e si sosteneva la realizzazione di appropriati restauri per quelle già esistenti.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
L’accento veniva quindi posto sul restauro dell’architettura ma anche sul recupero della fede.
La Cambridge Camden Society tenta di riportare la Chiesa d’Inghilterra e la Chiesa intera allo splendore religioso che le aveva caratterizzate nel Medioevo.
Tali ideali rivivono nell’opera dell’architetto e decoratore Augustus Welby Northmore Pugin (1812-1852) che sostenne il recupero del gotico, come massimo esempio di verità estetica e organicità costruttiva.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
Tra le sue varie realizzazioni, si ricorda la partecipazione al restauro del castello di Windsor per il quale progettò parte del mobilio, in stile medievale; con Charles Barry (1795-1860), lavorò alla decorazione neogotica della ricostruzione del palazzo di Westminster, producendo oltre duemila disegni per mobili, carta da parati, tessuti d'arredo, piastrelle, legno, metallo
La sua fama è però soprattutto legata a tre testi:
The true principles of Pointed or Christian Architecture (Londra, 1836, 1841)
Contrasts (Londra, 1836)
An Apology for the Revival of Christian Architecture in England(Londra, 1843)
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
In true principles, Pugin propone una storia del medioevo architettonico inglese enucleando alcuni caratteri essenziali tipici del gotico inglese, in cui ritrovare valori tanto architettonici quanto religiosi.
In Contrasts Il riferimento all’Architettura gotica è per Pugin un imperativo cattolico, è un’esigenza del rito sia da un punto di vista funzionale che da punto di vista etico – figurativo.
per Pugin il senso ultimo dell’Architettura gotica Medioevale è nella sua sincerità strutturale, la risposta a un profondo senso sia etico - spirituale che figurativo.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
Comparando la città inglese del ‘400 e quella dei suoi giorni, gli edifici medievali e quelli contemporanei, Pugin intende dimostrare l’assurdità della distruzione alla quale sono sottoposti i monumenti gotici
Per lui guardare al passato significa non considerare solo forme e ruderi, ma anche tenere conto dei valori di cui esso è portatore.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
La città inglese a lui contemporanea trasmette solo disvaloririspetto alla città medievale, che possedeva invece una propria fisionomia, sempre in armonia con i suoi abitanti.
Per Pugin, il contrasto risiede quindi tra il modo di vivere contemporaneo, tutto volto alla produzione e al guadagno, e lo stile di vita del passato, contraddistinto da valori umani e religiosi profondi che permettevano anche l’esistenza della bellezza.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
La tavola di apertura dei Contrasts presenta due immagini.
una mostra una città medievale, circondata dalle mura e con un fiume attraversato da un ponte che indica una buona armonia con la natura.
Compaiono molte guglie di chiese gotiche, simboli di fede.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
L’altra mostra la città moderna: le guglie sono scomparse; il rapporto con il fiume è cancellato dalla presenza, lungo il suo corso, di grandi alloggi in affitto. Il ponte medievale è sostituito da uno moderno, la chiesa fuori città è stata trasformata in abitazione.
per Pugin, il contrasto tra la perfezione del passato e la decadenza del presente deve essere monito per il miglioramento della società attuale.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
dai Contrasts emerge la volontà di conservare la città antica perché portatrice di valori che altrimenti andrebbero perduti.
il restauro è visto da Pugin come fatto di natura religiosa, che passa in primo luogo attraverso un recupero degli antichi valori e sentimenti.
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Fondamenti etici ed estetici nella rivalutazione del passato: l’opera di A. W. Pugin
Nella sua professione di architetto, egli intrattiene rapporti intensi con la cultura francese: scrive per il Bulletin archéologique (1843) sarà citato da Didron nel primo volume degli Annales archéologiques.
Tali scambi sono del resto testimoniati da riferimenti all’opera di Didron apparsi sulla rivista The Ecclesiologist e da numerosi rimandi e discussioni sui restauri francesi.
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Le ricadute sul restauro
In un editoriale pubblicato su The Ecclesiologist nel 1850 si fa chiaramente intendere una certa preoccupazione che già allora si manifestava “ogni volta che si sentiva parlare del restauro di qualche chiesa”
nella rivista The Builder (novembre 1871), si trova descritto un restauro-tipo molto simile ad una deliberata distruzione (di parti architettoniche, di arredi sacri, d’antichi intonaci) con aggiunte improprie, quali le ricorrenti coloriture bianche e gialle, tali da rendere alla fine irriconoscibile la stessa chiesa, la quale appare “nuova ed elegante” come si pensava fosse stata quattro o cinque secoli prima
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Le ricadute sul restauro
Tra il 1818 e il 1821, l’architetto Thomas Harrison (1744-1829) restaurava il transetto sud della cattedrale di Chester, aggiungendovi torrette angolari.
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Le ricadute sul restauro
James Wyatt, fortemente criticato da Pugin, nel suo intervento sulla cattedrale di Hereford, usava il cemento per le nuove ornamentazioni.
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Le ricadute sul restauro
nel 1825-30, Lewis Nockhalls Cottingham (1787-1847) restaurava l’antica torre di Rochester danneggiata durante la guerra civile.
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Le ricadute sul restauro
Edward Blore (1789-1879) nel 1829 a Ripon faceva eseguire un nuovosoffitto in cartapesta
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Le ricadute sul restauro
Tutti questi restauri erano incentrati sul sistema ormai molto diffusodella rimozione delle aggiunte al fine di ottenere unità di stile.
In questo periodo, il restauro era concepito come la restituzione dell’edificio al momento in cui era stato creato, allo spirito e allo stile secondo cui era stato concepito:
il principle of preference, guiderà il restauro inglese dall’inizio fino allametà del secolo.
Dopo il 1850, emergeranno atteggiamenti critici più definiti, finalizzati ad un maggior rispetto delle fasi storiche e sostenuti da più sicure conoscenze filologiche e da più moderne idee sulle ragioni del conservare (Carbonara, 1997).
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Le ricadute sul restauro
Inizialmente, sembrava che i problemi del restauro potessero essere identificati con quelli relativi alla cosiddetta riparazione e che non esistessero attenzioni d’ordine teorico e metodologico, né tantomeno direttive precise
Il primo a sollevare tali problematiche, esprimendo delle dichiarazioni di principio fu lo storico inglese Edward Augustus Freeman (1823 –1892).
Nell’opera Principles of Church Restoration (1846) distingue tre tipi di restauro.
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Le ricadute sul restauro
distruttivo, proprio della pratica antica nella quale la coerenza stilistica non era considerata e le riparazioni erano condotte in relazione e sulla base della maniera del tempo, secondo il già citato “principio della preferenza”;
conservativo, mirante a riprodurre nel restauro i dettagli secondo il loro preciso linguaggio antico, tanto da farne conseguire una sorta di fac-simile dell’edificio
eclettico, una soluzione intermedia che valuta le qualità estetiche e storiche proprie del monumento sottoposto a restauro. Di volta in volta, saranno quindi adottate soluzioni valutate caso per caso, che andranno dalla semplice riparazione ad altre configurazioni più articolate basate su una combinazione della prima e seconda soluzione
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Le ricadute sul restauro
Particolarmente apprezzato da Freeman risulterà il primo restauro compiuto da George Gilbert Scott (1811-1878), il più grande architetto vittoriano e uno dei più grandi promotori dell’architettura neogotica.
Nel restauro della chiesa di Santa Maria a Stafford 1844-1845) egli riporterà il tetto del coro alla sua aguzza forma originale, conservando invece il claristorio ed il tetto ribassato della navata.
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Le ricadute sul restauro
Church of St Mary, Stafford
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Le ricadute sul restauro
Church of St Mary, Stafford
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Le ricadute sul restauro
Se l’architetto manifesterà in questo intervento restaurativo d’esordioquell’approccio individuale e mirato a cui Freeman si riferiva, nonaltrettanto farà nella lunghissima attività successiva.
Tale attività sarà in seguito duramente criticata, in particolare dal reverendo John Louis Petit (1801-1868), perché non sufficientemente conservativa.
In particolare, Petit gli contestava una sorta di ricorrente dualismo, invocando la conservazione dello stato in cui l’edificio poteva essere stato conosciuto ed apprezzato per centinaia di anni, anche se non si trattava della configurazione originale.
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Le ricadute sul restauro
Nel suo Remarks on Church architecture (1841) egli redigerà un capitolo intitolato Modern repairs and adaprion in cui parlerà dei lavori di “restauratori ignoranti e presuntuosi”.
Scott risponderà con la pubblicazione di A Plea for the Faithful Restoration of our Ancient Churches, presentata nel 1848 ed edita nel 1850.
In quest’opera, Scott protesta contro il cosiddetto restauro che starovinando tutti gli esempi autentici delle più umili forme d’arte sacra,affermando inoltre la validità della regola del conservazionismo e chenel restaurare, i danni maggiori derivano dal fare troppo e dal nonsapere fermarsi in tempo.
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Le ricadute sul restauro
Nel restauro egli distingue due casiprincipali:
antiche strutture che abbiano perso la funzione originaria. Unicamente testimoni del passato storico;
antiche chiese aperte al culto che devono mantenere un certo decoro.
Per le prime, è possibile la conservazione; nel secondo caso, un restauro si rende necessario
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Le ricadute sul restauro
Nel 1862, nell’ambito di un incontro al Royal Institute of British Architecture (R.I.B.A.), Scott ribadisce la pericolosità della over-restoration e riaffermando l’importanza storica dei monumenti e quella della documentazione preliminare
Per lui le cause di deterioramento possono suddividersi in:
naturali
da alterazioni indotte
da eccesso di restauro (over-restoring)
Propone un codice di norme (General Advice to Promoters of the Restoration of Ancient Buildings, 1864, 1888), documento d’ordine pragmatico che si opponeva alla stonacatura delle superfici, raccomandava che la successione delle fasi costruttive di un antico monumento fosse lasciata visibile ed evidente, sollecitava l’impiego della fotografia, ecc.
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Le ricadute sul restauro
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Le ricadute sul restauro
nella sua opera Scott si allontanerà molto dai principi da lui stesso predicati: pur criticando ad esempio il restauro effettuato a Carcassonne da Viollet-le-Duc, da cui a suo avviso era risultato un modello erudito del “venerabile, perduto, originale”, si manterrà sempre sostanzialmente vicino più a Pugin ed ai suoi ideali architettonico-religiosi, che a John Ruskin.
La sua attività di restauro può essere riassunta in 3 momenti fondamentali:
un primo, segnato dalla preoccupazione di salvare ad ogni costo il monumento e in cui operava come ingegnere-architetto attento alla soluzione dei problemi “materiali” di conservazione. E’ il caso di St. Alban’s (fine anni ’50), della cattedrale di Chester e, in parte, di Ripon
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Le ricadute sul restauro
un secondo in cui egli operava come architetto-ricostruttore, sacrificando le preesistenze, ad esempio quando demolì la cappella seicentesca del collegio Exeter di Oxford per ampliare la sua casa, o la cappella del St. John’s College di Cambridge (1516); o sempre a Oxford, quando distrusse la parte orientale della Cattedrale (prima metà del XIV secolo) per rifarla in stile normanno e ricostituire l’unità di stile
il terzo, è influenzato dal gusto vittoriano, da un eccesso di decorativismo, mescolanza di stili, di nuovo e antico
Nell’attività di Scott, possiamo quindi ricondurre l’intero atteggiamento britannico, sempre guidato dall’empirismo ed incapace di affrontare i problemi del restauro in linea teoretica, alternante alla volontà di tutela quella della più pesante alterazione
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La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
In antitesi al “restauro stilistico”, si contrapporrà un’idea di restauro intesa come rispetto totale ed assoluto del monumento stesso che godrà dell’apporto d’idee e del pensiero di John Ruskin (1819-1900) e di coloro i quali come William Morris (1834-1896) daranno corpo alle idee di Ruskin.
Con l’apporto di John Ruskin, si assiste infine al maturarsi delle tendenze conservazioniste.
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La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
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Padre della teoria conservativa, a lui si
fa infatti risalire tale concezione
sostanzialmente opposta ai principi e
dettami in materia sostenuti da
Viollet-le-Duc.
In Inghilterra, all’epoca, la gran parte dei
restauri seguiva un orientamento
stilistico, come abbiamo visto negli
interventi di George G. Scott (1811-
1878) caratterizzati da distruzioni e
alterazioni pesanti.
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
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Personaggio fondamentale per la cultura inglese
dell’800, né architetto né restauratore, di lui non
ci rimangono progetti in stile gotico o
restauri
In gran parte autodidatta anche se laureato ad
Oxford, esteta e letterato romantico e vittoriano,
saggista, critico d’arte, quella da lui lasciata ai
posteri, è prevalentemente una eredità di
pensiero
Un pensiero impregnato di grande rigore e di forte
tono moralistico che influenzerà profondamente la
cultura del tempo
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
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A C Q U E R E L L O D I J . R U S K I N .
D i f a m i g l i a b e n e s t a n t e , R u s k i n s i d e d i c a f i n
d a p i c c o l o a g l i s t u d i s t o r i c o - a r t i s t i c i ( s c r i v e r à
u n a g r a n d e q u a n t i t à d i t e s t i d i o g n i t i p o ) ,
v i a g g i a n d o m o l t i s s i m o a n c h e i n I t a l i a , n a z i o n e
c h e a m e r à p r o f o n d a m e n t e e d o v e s i r e c h e r à
p e r l a p r i m a v o l t a n e l l ’ o t t o b r e d e l 1 8 4 0 ,
a n n u s m i r a b i l i s i n c u i i n c o n t r e r à a n c h e i l
f a m o s o p i t t o r e W i l l i a m T u r n e r .
D i q u e s t o p r i m o v i a g g i o , c o m p i u t o c o n i
g e n i t o r i , l u n g o l e c o n s u e t e t a p p e d e l g r a n d
t o u r , e p o i d i q u e l l o d e l 1 8 4 5 , c i r i m a n e
a m p i a t r a c c i a n e l d i a r i o c h e e g l i c o m p i l e r à d a l
1 8 3 6 a l 1 8 7 4 .
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 56A C Q U E R E L L I D I J O H N R U S K I N
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 57
F I G U R A 1 . V I S T A D I V E N E Z I A , C A N A L G R A N D E ( T U R N E R )
F I G U R A 2 . D A S T O N E S O F V E N I C E , A C Q U E R E L L O ( R U S K I N )
Dall’innamoramento nei confronti
di Venezia e dal conseguente
intenso studio, nasce nel 1852,
Stones of Venice (le pietre di
Venezia).
Inno alla bellezza della città
lagunare, considerato uno dei
principali testi del neogotico
inglese.
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 58
E . B U R N E - J O N E S ,
S I D O N I A V O N
B O R K L A D Y
Il suo interesse per l’arte sarà sempre costante: fin dagli anni
‘40, Ruskin sarà il sostenitore di un gruppo di pittori, definiti
Preraffaelliti, che si rifacevano alla pittura italiana
precedente al rinascimento maturo, sull’attività dei quali
scriverà Modern Painters (pittori moderni, 5 voll. 1843-
1860)
I preraffaelliti (il termine è coniato dallo stesso Ruskin)
guardavano ai pittori medievali o ai primitivi, lontani dalla
perfezione formale di Raffaello ma visti come più autentici
spiritualmente
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 59
D . G . R O S S E T T I , L I L I T H E T H E H O L Y G R A L
Se il Medioevo è visto come un periodo
profondamente religioso, il Rinascimento
è considerato pagano.
Ruskin diventa così il capofila del
movimento neomedievale in inghilterra,
che in pittura ha i suoi maggiori
esponenti in E. C. Burne-Jones e nel
suo maestro Dante Gabriel Rossetti
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 60
M O D E R N P A I N T E R S( P I T T O R I M O D E R N I , 5 V O L L . 1 8 4 3 - 1 8 6 0 )
Opera nata inizialmente ad un preciso scopo: difendere
la pittura di Turner contro i suoi detrattori,
l’argomento principale trattato fu certamente la storia
e la critica della pittura: nonostante ciò, la stesura di
tale opera fornì un contributo sostanziale alla teoria del
restauro di Ruskin
La conservazione della testimonianza materiale e
di quella spirituale sono viste come segno di
civiltà
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 61
P E R R U S K I N , U N A N A Z I O N E C H E
N O N R I S P E T T A I L S U O P A S S A T O È
D E S T I N A T A A L L A D E C A D E N Z A
I L S U O P E N S I E R O , C H E A S S U M E I N
Q U E S T ’ O P E R A F O R M A D I M O N I T O ,
S E M B R A E S S E R E C O N T E N U T O I N U N
P R I N C I P I O : L ’ A R T E E I L R E S T A U R O
N O N P O S S O N O E S S E R E S C I S S I
E ’ I M P O S S I B I L E P A R L A R E D I A R T E
S E N Z A P E N S A R E A L L E M O D A L I T À
P E R U N A S U A S A L V A G U A R D I A : L A
R I F L E S S I O N E S U L R E S T A U R O È
I N D I V I S I B I L E D A L L A S U A
C O N C E Z I O N E E S T E T I C A
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 62
M O D E R N P A I N T E R S
“noi che viviamo per noi stessi e
non sappiamo sfruttare né
conservare l'opera del passato,
possiamo umilmente imparare da
una semplice foglia il modo di
coltivare il sentimento della
reverenza, così come potremmo
imparare da una formica ad
essere previdenti”
“Così come la natura non
dimenticando se stessa nella
memoria genetica si riproduce,
così l’uomo con attenzione al suo
passato mantiene la sua fonte di
civiltà”
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 63
T A L E A T T E N Z I O N E A L T R O N O N È C H E L A C O N S E R V A Z I O N E
( M A R A M O T T I , 1 9 9 3 )
G L I A S P E T T I S O C I A L I S I C O N I U G A N O C O N L A V I S I O N E C H E E G L I H A
D E L C O S M O . L ’ A M O R E P E R L A N A T U R A E P E R L ’ U O M O E I L R A P P O R T O
T R A A R T E E N A T U R A S T A N N O A F O N D A M E N T O D E L P E N S I E R O E
D E L L A S P E C U L A Z I O N E D I R U S K I N
L ’ A T T E N Z I O N E A L L A M A T E R I A C O I N C I D E P E R R U S K I N C O N I L
R I S P E T T O D E L L A N A T U R A , C O M E L ’ A T T E N Z I O N E A L L A S T O R I A
C O I N C I D E C O N I L R I S P E T T O D E L L ’ U O M O C H E D I E S S A È C U S T O D E
N E C O N S E G U E I L R E S T A U R O : A R T E , A R C H I T E T T U R A E R E S T A U R O
S O N O I N F A T T I T R E A S P E T T I S T R E T T A M E N T E C O N N E S S I C H E
R I G U A R D A N O L A P R A S S I U M A N A E I L S U O S I G N I F I C A T O
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
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T H E E L E M E N T S O F D R A W I N G S( G L I E L E M E N T I D E L D I S E G N O , 1 8 5 7 )
R U S K I N F U A N C H E U N B U O N
D I S E G N A T O R E , S I A D I P A E S A G G I E D
E L E M E N T I N A T U R A L I , C H E D I
E D I F I C I . I N Q U E S T O T E S T O D I
N A T U R A P E D A G O G I C O - D I D A T T I C A
F I N A L I Z Z A T O A L L ’ I N S E G N A M E N T O
D E L L A M A T E R I A , E V I D E N T E È L ’ U S O
D E L D I S E G N O I N Q U A N T O
L I N G U A G G I O P I Ù C H E C O M E A R T E I N
S E S T E S S A
I M P O R T A N T E È L ’ U T I L I Z Z O A T T E N T O
D E L S E G N O G R A F I C O , I N Q U A N T O
S T R U M E N T O D I A I U T O A L L A
M E M O R I A
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
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T H E E L E M E N T S O F D R A W I N G S( G L I E L E M E N T I D E L D I S E G N O , 1 8 5 7 )
L ’ A R T E D E L P I T T O R E È P E R R U S K I N
Q U E L L A D I S A P E R C O N S E R V A R E L A
M E M O R I A : I L S E G N O D I U N A N A T U R A
C H E N E L L A S U A I N T I M A E S S E N Z A V A
V E R S O C O N T I N U E M O D I F I C A Z I O N I
I L R U S K I N I N S E G N A N T E D I D I S E G N O
N O N S I D I S C O S T A E N O N È P E R S O N A
D I V E R S A D A L R U S K I N P A D R E D E L
R E S T A U R O C O N S E R V A T I V O : U N I C A È
L A F I N A L I T À D I N O N L A S C I A R E
C A D E R E A L C U N A S P E T T O D E L L A
R E A L T À , N E L L ’ O B L I O D E L L A
D I S S O L U Z I O N E
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 66
S . M A R I A D E L L A S P I N A A P I S A
Nel John Ruskin pittore come nel letterato emerge il
rifiuto del rinascimento (che considera come la
fine dell'età dell'oro) a favore del medioevo
Attratto dall’architettura gotica italiana, spesso la
raffigura, come nel caso di s. Maria della spina a
Pisa, piccola chiesa medievale tardogotica
A differenza delle rappresentazioni razionali e
geometriche di Viollet, i disegni di Ruskin mostrano
sempre vedute parziali o di scorcio; i prospetti
completi compaiono raramente e l’attenzione è rivolta
al particolare, al materiale e al colore che il tempo gli
ha conferito
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 67F O N D A C O D E I T U R C H I A V E N E Z I A
Anche nel disegno del Fondaco dei
Turchi a Venezia contenuta in Stones of
Venice, l’attenzione si sofferma sugli
elementi architettonici, descritti con pochi
colpi di acquerello
Il titolo è in realtà un’allegoria: le pietre di
Venezia sono sì le parti che compongono
l’architettura della città, ma
rappresentano anche i valori su cui si
fondava la Repubblica: il valore dei suoi
cittadini, la capacità lavorativa dei
mercanti, la bontà delle leggi
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 68
ST O N ES O F VEN I CE( L E P I E T R E D I V E N E Z I A , 1 8 5 2 )
L A N AT U R A D E L G O T I C O
“credo che gli elementi morali o caratteristici
del gotico siano, in ordine di importanza i
seguenti:
1. selvatichezza
2. mutevolezza
3. naturalismo
4. amore per il grottesco
5. rigidezza
6. ridondanza”
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 69
ST O N ES O F VEN I CE( L E P I E T R E D I V E N E Z I A , 1 8 5 2 )
Tali caratteri sono riferiti alla costruzione;
riferiti al costruttore potrebbero secondo
Ruskin chiamarsi:
1. selvatichezza o rozzezza
2. amore per il mutamento
3. amore per la natura
4. disordine nell’immaginazione
5. ostinazione
6. generosità
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 70
S T O N E S O F V E N I C E( L E P I E T R E D I V E N E Z I A , 1 8 5 2 )
L’equazione per cui una società sana produce una
buona architettura porterà alla convinzione che
rifarsi allo stile gotico può produrre effetti benefici
alla società contemporanea
Da qui, l‘idea che l’arte gotica disponga di una
supremazia morale, e ciò rispetto e in
contrapposizione all’arte rinascimentale
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 71
S T O N E S O F V E N I C E( L E P I E T R E D I V E N E Z I A , 1 8 5 2 )
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 72
S T O N E S O F V E N I C E
P A L A Z Z O D U C A L E
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 73
Critica verso la società
inglese
Forte avversione nei confronti
del sistema di produzione che
rende schiavi gli operai
Avversione verso il prodotto di
tale sistema: i nuovi materiali
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 74
CRITICA VERSO LA società inglese
Rifiuto per il progresso e le nuove
tecnologie
Favore per la rinascita dell’artigianato
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 75
Il carattere morale
dell’architettura
L’architettura non è concepita come
realtà a se stante, ma piuttosto come
riflesso della condizione in cui vive la
società
È il segno, ed il simbolo della storia,
la cui lettura passa inevitabilmente
attraverso il monumento che assume
il ruolo di testimone
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 76
T H E P O E T R Y O F A R C H I T E C T U R E ( L A P O E S I A D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 3 7 )
Riflessioni di carattere estetico e giudizi d’arte
La manutenzione e la conservazione sono i modi
corretti per intervenire nella pratica architettonica del
restauro
La questione della memoria trova risposta concreta
nell’attività conservativa
La storia è l’ambito in cui l’uomo testimonia e concretizza
il suo valore
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 77
L’architettura trova il suo fondamento nel sentimento che si
manifesta nella poesia
L’architettura è arte quando si inserisce nell’armonia del creato,
dato che con essa l’uomo è chiamato a completare l’opera di Dio
“la scienza dell’architettura, considerata nella sua massima
estensione, è solo una delle più nobili dello spirito umano. Non è
solo scienza della riga e del compasso, non consiste solo
nell’osservanza della giusta regola o della bella proporzione: è o
dovrebbe essere, una scienza del sentimento, più che della regola,
una scuola della mente, più che dell’occhio”
(THE POETRY OF ARCHITECTURE, P. 5)
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 78
T H E S E V E N L A M P S O F A R C H I T E C T U R E( L E S E T T E L A M P A D E D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 4 9 , 1 8 5 5 )
Le sette lampade: del sacrificio, della verità, del
potere, della bellezza, della vita, della memoria e
dell’obbedienza
Esse rappresentano gli obiettivi:
di cui il costruttore dovrebbe tener conto al momento
della progettazione
che l’utente deve riconoscere per utilizzare al meglio
l’edificio
che il restauratore deve mantenere con la
conservazione
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 79
L A L A M P A D A D E L L A V E R I T À
Viene introdotto il problema del restauro e il legame che esso ha con
l’architettura, la civiltà e l’estetica.
Etica, logica, estetica, politica, storia sono discipline che concorrono a definire il
termine verità, che è per Ruskin necessario in architettura
Necessità di impiegare materiali autentici, quali il marmo e la pietra e non
materiali che li imitano, come quelli di produzione industriale all’epoca molto in
voga
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 80
Ruskin si scaglia contro l’architettura falsa ed
industrializzata dell’800 inglese, che impiega elementi
prodotti in serie
La pietra di Portland viene imitata da un suo surrogato
molto più economico, il calcestruzzo, che proprio in quegli
anni viene inventato; la ghisa (ferro fuso), colata
all’interno di stampi che imitano gli ordini classici, viene
impiegata regolarmente nelle nuove architetture in
elementi che possono essere acquistati su cataloghi
La riscoperta dei materiali autentici sarà in seguito uno
dei cardini su cui si baserà tutta l’architettura moderna
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 81
T H E S E V E N L A M P S O F A R C H I T E C T U R E( L E S E T T E L A M P A D E D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 4 9 ,
1 8 5 5 )
L A L A M P A D A D E L L A V E R I T À
“le colpe e i mali della menzogna allettante e
seducente” (aforisma 7)
“la verità non può essere difesa senza sofferenze ma
le vale tutte” (aforisma 8)
“natura e dignità dell’immaginazione” (aforisma 9)
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 82
L A L A M P A D A D E L L A M E M O R I A
La conservazione è connessa all’atto progettuale
Lungo il percorso di vita della costruzione, Ruskin individua tre momenti:
1. Progetto
2. Funzione d’uso
3. Conservazione
Tali momenti prendono vita contemporaneamente
L’architetto è custode prima ancora che essere progettista
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
83
L A L A M P A D A D E L L A M E M O R I A
L’architettura ha una dimensione temporale
La progettazione non riguarda solo l’edificazione ma anche la vita e la
manutenzione dell’edificio
Il restauro è strettamente connesso al fattore tempo
due valori conferiscono senso al restauro:
Intrinseco: il tempo segna l’edificio
Estrinseco: l’architettura è testimone della storia, perché ci sia storia è
necessaria la memoria, la memoria è condizione di salvaguardia dello
stesso uomo
Fondamenti di Restauro - Prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
84
L A L A M P A D A D E L L A M E M O R I A
Il manufatto è individuo in quanto la storia lo ha reso tale
L’onestà verso il manufatto comporta di non tradire l’autenticità della sua
natura : D i o c i h a p r e s t a t o l a t e r r a p e r l a n o s t r a v i t a : c e l ’ h a d a t a i n
c o n s e g n a , m a n o n c i a p p a r t i e n e ” ( a f o r i s m a 2 9 )
Ruskin esalta la bellezza romantica delle rovine e il pittoresco piuttosto che
l’aspetto falso di un edificio ottenuto con le reintegrazioni. La bellezza è data
dall’aspetto decadente “ ( … ) n e l l a p u r a s u b l i m i t à d e g l i s q u a r c i , d e l l e
f r a t t u r e , m a c c h i e e v e g e t a z i o n e c h e a s s i m i l a n o l ’ a r c h i t e t t u r a
n e l l ’ o p e r a d e l l a n a t u r a e l e a g g i u n g o n o q u e l l e n o t e d i c o l o r e e d i
f o r m a u n i v e r s a l m e n t e a m a t e d a l l ’ o c c h i o u m a n o ” ( a f o r i s m a 3 0 )
Fondamenti di Restauro - Prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 85
T H E S E V E N L A M P S O F
A R C H I T E C T U R E( L E S E T T E L A M P A D E D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 4 9
1 8 5 5 )
“ i l c o s i d d e t t o r e s t a u r o è i l m o d o p e g g i o r e
d i d i s t r u g g e r e ( … ) e s s o s i g n i f i c a l a p i ù
c o m p l e t a d i s t r u z i o n e c h e u n e d i f i c i o
p o s s a s o f f r i r e ( … ) è i m p o s s i b i l e i n
a r c h i t e t t u r a r e s t a u r a r e , c o m e i m p o s s i b i l e
è r e s u s c i t a r e i m o r t i “ ( A f o r i s m a 3 1 )
Un intervento di restauro è per Ruskin un’azione
di manomissione, un intervento menzognero
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 86
T H E S E V E N L A M P S O F A R C H I T E C T U R E( L E S E T T E L A M P A D E D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 4 9 , 1 8 5 5 )
Quanto poi ad una imitazione assoluta, essa è materialmente
impossibile: lo spirito dell’opera può essere reso solo dalle mani e
dall’occhio degli esecutori, che sono morti
“Che riproduzione si può eseguire di superfici che sono consumate di
mezzo pollice? Tutto il compimento dell’opera si trova in questo mezzo
pollice di spessore scomparso (…) V’era nell’antico la vita, la misteriosa
suggestione di ciò che era stato e di quanto aveva perduto: il fascino
delle sue morbide linee, opera della pioggia e del sole. E non ve ne può
essere alcuna nella brutale durezza del nuovo intaglio” (aforisma 31)
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
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T H E S E V E N L A M P S O F A R C H I T E C T U R E( L E S E T T E L A M P A D E D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 4 9 , 1 8 5 5 )
“La prima operazione del restauro consiste nel fare a pezzi l’opera
originale; la seconda, di solito, consiste nel mettere in opera le meno
preziose e più volgari imitazioni che non possano essere individuate
come tali (…) si tratta di una menzogna dal principio alla fine e, in
quanto inganno, danneggia la stessa natura dell’uomo. Quando
l’immaginazione inganna diventa follia” (aforisma 31)
Il restauro compie, con l’inganno, una reintegrazione dell’immagine
dell’opera architettonica (a volte mai esistita) annullando il suo aspetto
antico che permetteva dì immaginare quello che non esiste sapendo che
non esiste
La figura di John Ruskin e il Movimento Anti-Restauro
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 88
T H E S E V E N L A M P S O F A R C H I T E C T U R E( L E S E T T E L A M P A D E D E L L ’ A R C H I T E T T U R A , 1 8 4 9 , 1 8 5 5 )
Ad esso sarà proposto in alternativa una soluzione, forse
contraddittoria con le tesi antirestaurative appena sostenute, ma senza
dubbio modernissima nella concezione ed improntata alla massima
onestà, ovvero quella basata sulla necessità della manutenzione
costante e programmata, che non escluderà, anzi ammetterà la
morte del monumento.
Arriverà infatti un momento nel quale non solo sarà inevitabile ma sarà
addirittura preferibile la fine di una architettura rispetto all’invadenza
degli interventi che altrimenti si dovrebbero effettuare
William Morris e l 'opera della Society for Protection of Ancient Buildings (S.P.A.B)
Fondamenti di Restauro - prof. G. Mirabella Roberti – Seminari di approfondimento a cura di A. Versaci 89
Le idee di Ruskin furono fondamentali per le prese
di posizione programmatiche e le pratiche
attuazioni sul piano umanitario delle correnti di
pensiero ottocentesche legate al socialismo utopista
Esse influenzarono profondamente colui che sarà
considerato il suo allievo più famoso, l’artista, poeta,
scrittore, decoratore, editore e politico, William
Morris (1834-1896), una delle figure più
importanti per la storia politica, artistica e
letteraria inglese della seconda metà dell'ottocento,
anche lui strenuo oppositore delle idee di Viollet-le-
Duc
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WI L L I AM MO RRI S ( 1 8 3 4 -18 96 )
Ritorno all’artigianato come mezzo per opporsi
alla produzione industriale
Critica ai restauratori del suo tempo colpevoli
di cancellare il rapporto tra edifici del passato e
tempo
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Ritenendo che l'attività artistica avrebbe trovato la sua giusta collocazione nel
campo delle arti applicate, Morris fonda nel 1861 la Morris, Marshall,
Faulkner and Co., una società che produceva e vendeva quadri, sculture,
tappezzerie, stoffe d'arredamento, vetrate, gioielli, maioliche
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Attraverso la ditta e, dal 1888, con le esposizioni delle Arts and Crafts (arti e
mestieri), Morris divulga le sue invenzioni decorative, dove l'arabesco floreale è
il carattere predominante.
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Il movimento Arts and Crafts, per la riforma delle arti applicate, fu promosso
con lo scopo di ovviare allo scadimento qualitativo e estetico degli oggetti di uso
comune e di produzione seriale
Gli artigiani-artisti di arts and crafts cercano di applicare una raffinata
bellezza anche ai prodotti destinati all'uso quotidiano, in contrasto con
l'uniforme produzione meccanizzata
Essi pongono le basi del design moderno anche se l’iniziativa è destinata a
fallire a causa degli alti costi di realizzazione e per l'impossibilità di distribuire i
prodotti ai vari strati sociali
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T HE RED HO U S E ( 1 8 5 9 )
I l p r im o e s e m p io d i architettura
A r t s a n d C r a f t s , c o s t r u i ta n e l
K e n t d a Ph i l ip We bb p e r
M o r r i s
“ i l c o n c e t t o d i a r c h i t e t t ur a s t a
n e l l ’ u n io ne e c o l l a b o raz io ne d i
t u t t e l e a r t i … è u n a c o n c e z i on e
a m p i a p e r c h é a b b r a c c i a l ’ i n t e ro
a m b i e n t e d e l l a v i t a u m a n a ”
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T HE RED HO U SE (1 8 5 9 )
“ … n o n p o s s i am o s o t t r a rc i
a l l ’ a r c h i t e t tu ra p e r c h é e s s a
r a p p r e se nt a l ’ i n s i e me d e l l e
m o d i f i c he e d e l l e
a l t e r a z io n i o p e r a te s u l l a
s u p e r f i c i e t e r r e s t re , in
v i s t a d e l l e n e c e s s i tà
u m a n e ”
A R C H I T E C T U R A L D R A W I N G S F O R T H E R E D
H O U S E ( D E T A I L S O F T H E R O O F O V E R T H E
W E L L ) , P H I L I P S P E A K M A N W E B B F O R
M O R R I S & C O . 1 8 5 9 . P E N , P E N C I L , A N D
W A T E R C O L O R . V I C T O R I A & A L B E R T
M U S E U M , L O N D O N
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S O C I E T Y F O R T H E P R O T E C T I O N O F A N C I E N T B U I L D I N G S
( S . P . A . B . )
La Società per la Protezione degli Antichi
Edifici è stata fondata da William Morris
nel 1877 per contrastare il restauro
altamente distruttivo di edifici medievali
praticato da molti architetti vittoriani
Ancora oggi è il più grande, più antico e
tecnicamente più esperto gruppo di
pressione nazionale in materia di
salvaguardia del patrimonio
architettonico
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S O C I E T Y F O R T H E P R O T E C T I O N O F A N C I E N T B U I L D I N G S
( S . P . A . B . )
Ratificando ulteriormente il pensiero ruskiniano e criticando con forza
“quella strana idea del restauro degli antichi monumenti sorta
nell’animo degli uomini” egli si propone di mobilitare l’opinione pubblica
contro l’arbitrio e il capriccio che hanno caratterizzato gli interventi di
restauro fino ad allora effettuati
Per la S.P.A.B. gli edifici non vanno “restaurati”, con smontaggi,
demolizioni, unificazioni stilistiche, ma conservati nella loro storicità,
con tutti i segni del tempo, le patine, le stratificazioni, le modifiche
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S O C I E T Y F O R T H E P R O T E C T I O N O F A N C I E N T B U I L D I N G S
( S . P . A . B . , 1 8 7 7 )
“noi pensiamo che se l’attuale trattamento ai monumenti continuasse, i nostri
discendenti li troverebbero inutili per lo studio e agghiaccianti per l’entusiasmo.
Siamo convinti che questi ultimi cinquant’anni di conoscenza e attenzione hanno
operato per la loro distruzione più di quanto non abbiano fatto i precedenti secoli
di rivoluzione, violenza e offesa”
“Per tutte queste costruzioni (…) di tutti i tempi e stili, che noi lottiamo, e
spingiamo coloro che hanno rapporti con esse di sostituire la protezione al posto
del restauro, per evitare il degrado con cure giornaliere (…) e resistere a tutti i
tentativi di manomettere la costruzione, sia nella struttura che nei suoi
ornamenti così come si trovano”
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Secondo il suo manifesto pubblicato il 23 giugno 1877 sulla rivista Atheneum,
all’interno della sezione Fine Arts, al concetto di restoration (restauro), visto in
chiara accezione negativa, va sostituito quello di protection, o tutela intesa
come manutenzione vigile e costante, capace di garantire la sopravvivenza di un
edificio o almeno di rallentarne il degrado
Alla fondazione della SPAB farà seguito il movimento inglese di opinione
chiamato anti restoration movement, meglio noto come anti-scrape society,
in cui in breve si riconosceranno tutti coloro i quali criticano la pratica di un
restauro distruttivo e falsificatore.
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Morris esorterà ad “attuare misure di tutela anziché interventi di restauro”
Il concetto di manutenzione dunque, già auspicato e promosso da ruskin, e
quello di tutela prenderanno quindi il posto del famigerato e ormai disprezzato
“restauro”
L’associazione si battè soprattutto per difendere gli edifici dall’eliminazione
delle patine e degli intonaci originali, scongiurando interventi di rinnovamento
che avrebbero “grattato” le superfici antiche
Un suo famoso intervento bloccò il restauro della basilica di san Marco a
Venezia, in cui si stavano sostituendo gli antichi marmi di rivestimento, perché
invecchiati e deformati, ma in realtà carichi di valori storici ed estetici proprio
nella loro autenticità
Bibliografia
G. CARBONARA, Avvicinamento al Restauro, Teoria, storia, monumenti, Liguori, Napoli 1997, pp. 125-178
S. CASIELLO, La cultura del restauro. Teorie e fondatori, Marsilio, Venezia, 1996; terza ed. ampliata, 2005, pp.117-158
M. DEZZI BARDESCHI, Restauro. punto e a capo. Frammenti per una (impossibile) teoria, Vittorio Locatelli (a cura di), Ex Fabrica, Franco Angeli, Milano, 3° edizione, 1994.
A. l. MARAMOTTI, La materia del restauro, Franco Angeli, Milano, 1993.
B. P. TORSELLO (a cura di), Che cos'è il restauro?, Marsilio, Venezia 2006, pp. 99-106
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