il popolo veneto n°5-2015

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  • 7/23/2019 Il Popolo Veneto N5-2015

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    IL POPOLO VENETO.Giornale italiano fondato nel 1921 - Anno 94 N5 - 2015. www.ilpopoloveneto.it.

    LA VIOLENZA NON E UNO SPORTA meno di un anno dalle Olimpiadi di Rio 2016 arriva un duro attacco da parte delComitato Onu sui diritti dellinfanzia nei confronti della polizia brasiliana, accusata diuccidere bambini e adolescenti per "ripulire" le citt, e soprattutto Rio de Janeiro, invista dei Giochi Olimpici. Secondo il Comitato Onu, le forze dell'ordine sonodirettamente coinvolte nell' "elevato numero di esecuzioni sommarie di bambini" inBrasile, accompagnate da impunit generalizzata.

    In base a informazioni raccolte dai media brasiliani, tra cui il quotidiano "Estado de

    S.Paulo", il Comitato con sede a Ginevra ha appena pubblicato un allarmanterapporto sulla condizione della giovent nel Paese sudamericano, all'indomani delladivulgazione del nono Annuario brasiliano di pubblica sicurezza, che ha mostrato >

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    un crescente aumento degli omicidi nel 2014: 58.559, contro i 55.878 registrati nel2013.

    "Abbiamo gi visto episodi simili durante i Mondiali del 2014 e ora chiediamo che ilfenomeno venga subito corretto per evitare che si ripeta", ha affermato il peritoOnu, Gehad Madi, mentre la consulente ecuadoregna Sara Oviedo, ha dichiaratoche le stragi di bambini in Brasile non sono una novit. Ma abbiamo ricevutoinformazioni concrete sul fatto che ora si tratta di un modo di 'migliorare l'aspetto'del proprio territorio per poter ricevere manifestazioni internazionali.

    Per l'Onu esiste una "violenza generalizzata" da parte della polizia, specialmentecontro i "meninos de rua" e quelli che vivono nelle "favelas". I membri del Comitatosi sono detti seriamente preoccupati e hanno chiesto al governo brasilianol'approvazione immediata di leggi che proibiscano la detenzione arbitraria dei

    bambini di strada.

    In risposta le autorit locali hanno affermato che Rio il secondo Stato brasilianoad aver ridotto maggiormente il tasso di omicidi di bambini e adolescenti tra il 2000e il 2013, secondo quando illustrato dall'ultima Mappa della violenza realizzata surichiesta del governo federale.

    Quello che pi vergognoso ed agghiacciante il fatto che dei bambini venganouccisi senza motivo dalla polizia, e ancora pi allucinante che si usino termini comeripulire le citt in vista delle Olimpiadi 2016 per giustificare questi atti di inaudita

    violenza. Che colpa hanno questi bambini, quella di essere poveri, di vivere nellefavelas in condizioni igieniche precarie, di crescere in mezzo al narcotraffico e allesparatorie? Sono vittime innocenti che vanno protette, perch i bambini sono il >>

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    futuro del mondo e troppo spesso le loro vite vengono sacrificate per la follia degliuomini. Ma soprattutto possibile che ogni volta che si organizzano le Olimpiadi(vedi quelle di Pechino 2008 quando a migliaia di contadini sono stateespropriate le loro terre per fare spazio ai siti olimpici), debbanoaccadere fatti cos assurdi, invece di puntare ad ottenerevisibilit, introiti e sistemare le cose che non vanno nelPaese ospitante, grazie anche allo sport, che da sempre un veicolo di aggregazione?

    Vengono in mente film come La Citt di Dio o Tropa deElite, che descrivono il lato pi negativo, pericoloso eviolento del Brasile, ma anche Trash di StephenDaldry, che in un contesto cos difficile racconta come unafavola a lieto fine le avventure di tre ragazzini delle favelas di Riode Janeiro in una specie di caccia al tesoro, che porter a galla lacorruzione della politica, la violenza della polizia, ma soprattutto il coraggio e lasperanza di questi ragazzi, che sognano una vita migliore. S perch il Brasile hacitt meravigliose e la Foresta Amazzonica, il Paese della gioia, del Carnevale,del samba, la patria del calcio, e tanto altro. Se si vuole dare unimmagine positiva

    del Paese basterebbe puntare sulle sue bellezze e provare a migliorare lecondizioni di vita degli abitanti delle favelas, rispettando i diritti umani e le persone,senza emarginarle e soprattutto senza ricorrere alla violenza e agli omicidi.

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    71ECCIDIO DI VILLAMARZANA

    Di seguito il discorso tenuto dall'on. Diego Crivellari del Partito Democratico inoccasione del Settantunesimo Anniversario in ricordo delle vittime dell'eccidio diVillamarzana.

    Villamarzana 18 Ottobre 2015

    Signor Prefetto, Eccellenza Mons. Vescovo, Onorevoli Parlamentari, SignorPresidente della Provincia, Signor Sindaco di Villamarzana, Signori Sindaci delleCitt e dei Comuni del Polesine, Autorit Civili e Militari, Cittadine e Cittadini,

    con viva, grande emozione che abbiamo raccolto linvito a prendere parte aquesta cerimonia e ad intervenire per celebrare i martiri di Villamarzana. Un eventoche dura e che continua a pesare, non potrebbe essere altrimenti, sul nostro

    presente.

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    Villamarzana: monumento vivente, nodo inaggirabile, punto di partenza e luogo diapprodo solenne, per tutti noi. La nostra storia passa da qui. La nostra storia e ilnostro futuro passano da qui, a pi di settant'anni di distanza.

    Villamarzana un nome che ogni anno rinnova la nostra memoria, la nostracoscienza di donne e di uomini, di cittadini della Repubblica, di democratici, diantifascisti.

    Villamarzana un luogo, una storia, una tragedia marchiata dal segno indelebile

    dalla barbarie fascista: un paesaggio reale eppure immediatamente simbolico,morale, civile, un luogo della mente, un groviglio di sentimenti che torna adinterrogarci, ancora una volta, che riaffiora puntualmente e obbliga tutti noi aricordare e a riannodare il filo di una memoria condivisa. Una memoria condivisasoltanto se e perch radicalmente fondata sui valori della democrazia e dellaconvivenza civile, dell'uguaglianza e della libert.

    Villamarzana un ricordo vivo, lancinante, un dolore che rimane pi attuale chemai, una ferita, un crimine che non conosce prescrizione. Villamarzana il nomedei suoi 43 martiri, il nome delle vittime innocenti che non cessiamo di scandire e di

    onorare. A sei a sei furono fatti uscire i patrioti, legati ed oltraggiati, statoscritto e raccontato dagli storici: i colpi di grazia annunciavano ai prigionieri, di ldal muro, che era giunto il momento per altri sei...... >>

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    Eccoci dunque in questa piazza, in questo luogo del dolore e della memoria, eccocia coltivare il dovere della memoria e il dovere della testimonianza civile. Ricordaree testimoniare un impegno a favore della nostra democrazia, che deve vederci unitie consapevoli: un impegno a favore dell'antifascismo e dei valori sempre attuali sucui si fonda la nostra democrazia repubblicana, perch la verit storica - vogliamoribadirlo, dobbiamo ribadirlo - deve essere custodita e tramandata alle nuovegenerazioni e non pu mai passare in secondo piano, n perdere la propriaessenziale valenza, magari nel nome di qualche malintesa riconciliazione oconcordia nazionale. Non esistono revisionismi o scorciatoie politiche chepossano attenuare o relativizzare il peso e l'importanza di quanto accaduto a

    Villamarzana in quella giornata del 15 ottobre 1944.

    Ricordare per dare nuova linfa al nostro presente e al nostro futuro. Non si tratta diretorica. Non si tratta di pensare soltanto ad una cerimonia che esaurisca la propriavalenza e il proprio significato nello spazio di un mattino o di una giornata di festa.L'attualit di Villamarzana l'attualit del sacrificio. La democrazia vive di questi ritie vive della propria memoria, la democrazia un racconto, una grandiosanarrazione collettiva e continua, trasversale, che ritrova nelle sue pagine pidolorose la ragione pi profonda del proprio esistere, la propria necessit. Lademocrazia culto della vita e di una sempre ritrovata volont di vivere, che

    rinasce dalle ceneri della guerra, dell'odio, del conflitto che divide fratello da fratello.La lotta antifascista rimane ancora oggi il migliore fondamento del nostro viverecivile. >>

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    Come ha ricordato opportunamente qualche anno fa lo storico Sergio Luzzatto nelsuo libro La crisi dellantifascismo, molti, troppi sono stati in questi anni i tentativi,venuti da pi parti, di consegnare lantifascismo ad un passato polveroso e semprepi lontano, i tentativi - spesso subdoli, talora frutto di interessate elaborazioniintellettuali - di rendere lantifascismo una sorta di reperto archeologico o meglioancora di delineare i tratti di una democrazia post-antifascista: ecco, allora, il rifiutodi riconoscere alla parola fascista una qualsiasi rilevanza politica o comunque direlativizzarne la portata; lemergere di una ideologia della memoria che si proponedi parificare il vissuto degli italiani nelle drammatiche vicende della guerra civile del1943-1945, inun abbraccio che cancella le identit contrapposte, le differenze, e in

    definitiva livella pericolosamente i valori per i quali combattevano gli uni e gli altri; laproposizione di un pacifismo a-storico che, in nome del rifiuto della violenza, mettesullo stesso piano partigiani e repubblichini di Sal; il rifiuto di riconoscere la guerrapartigiana quale elemento identitario del nostro paese; l'esaltazione della "zonagrigia", cio della maggior parte degli italiani, che si sarebbero limitati ad assistere,senza parteciparvi, alla guerra civile combattuta dagli estremismi rossi e neri.Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui. Gli esempi sono tanti e ad ognunopotremmo collegare nomi e sigle diversi.

    Scriveva Sergio Luzzatto: "La qualit etica dei valori in nome dei quali le brigate

    partigiane (anche le Garibaldi) fecero la Resistenza risiede precisamente nella loroincompatibilit con i valori in nome dei quali le brigate nere spalleggiarono laWehrmacht e le SS nellopera di repressione del banditismo antifascista". >>

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    E cos prosegue: "Dobbiamo rimpiangere che operai comunisti delle citt italiane si

    siano fatti gappisti e abbiano reso la vita impossibile agli occupanti tedeschi,mentre lesistenza di Hitler e dei capi nazisti non stata minacciata, fino allentratadellArmata rossa a Berlino, se non da una trama putschista di alti ufficialiaristocratici?". E ancora, per concludere: "Mi riesce pi gradito riconoscere nellaguerra partigiana la carta di identit del paese in cui sono nato - afferma lo storico -e mi riesce necessario pensare allItalia della Resistenza come al terreno dove gliItaliani devono tracciare ora e sempre i confini non negoziabili della loro identit, lasoglia del non rinunciabile da s". Parole e chiare illuminanti, che invitano ariconoscere la necessit di tenere viva la memoria storica, ma nel contempo dialimentare la ricerca, la critica, le fonti di conoscenza e le sedi di discussione,

    senza ambiguit n reticenze strumentali, senza cadere o ricadere nelle facilitentazioni autoassolutorie tipiche di certi settori della stampa e della politica, senzaattenuare le responsabilit di coloro che si sono macchiati di atrocit e di coloroche, magari ancora oggi, tenderebbero a giustificare anche in parte similicomportamenti, nel nome di aberranti concezioni dellordine e dellonore.

    I segnali incoraggianti tuttavia non mancano. Nella societ italiana e nella societpolesana sono molteplici le esperienze, le presenze, i presidi che conducono inparallelo un prezioso lavoro di scavo e di ricerca della nostra storia recente e chetrovano nel secolo appena trascorso, nelle vicende che hanno tragicamente

    segnato lultima guerra mondiale e la lotta partigiana il proprio principale orizzontedi riferimento. Un insieme di realt esteso e articolato. Esistono gli studiaccademici, i saggi, le miscellanee, le riviste, che si rivolgono a cerchie di lettori pi

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    E quale dovrebbe essere, semmai, il ruolo degli storici in tale processo? La miaopinione, che ho espresso in questo libro - cos conclude lo storico britannico -,

    che gli storici italiani dovrebbero assumere un ruolo pi attivo nella spiegazione delpassato italiano, e che le loro considerazioni dovrebbero essere accessibili a unpubblico pi vasto di quello che finora si riusciti a coinvolgere.

    Anche in questo caso si tratta di una diagnosi chiara, che sembra non lasciarespazio a interpretazioni ambivalenti. Abbiamo appena sentito, seppur sintetizzateper ovvi motivi, le ragioni di uno storico italiano e quelle di uno storico straniero. Undato su tutti. La lezione della Resistenza non pu essere accantonata o sminuita, ameno di non voler annacquare la qualit della democrazia in Italia. Emerge inprimo piano, da queste parole, lesigenza - per tutti noi - di testimoniare e di

    veicolare i valori dellantifascismo nella realt quotidiana, di tradurli in pratica eadattarli ad un mondo mutevole e complesso: una scelta che appare quanto maidoverosa e necessaria, se davvero vogliamo contribuire a consolidare limpiantonon soltanto materiale della nostra democrazia e se davvero vogliamo trasmettereai pi giovani linestimabile patrimonio politico e civile rappresentato dalla lottapartigiana e il suo originale contributo alledificazione della Repubblica. Il dovere quello della cultura, della formazione, delleducazione del cittadino.

    E questo obiettivo chiama in causa lintera nostra comunit, come abbiamo visto,dai livelli istituzionali e dal mondo della scuola fino alle realt sociali, politiche,

    sindacali, culturali localmente pi avvertite e sensibili. I bisogni sono tanti. Leurgenze sono indifferibili. Qualche esempio: connettere memoria e storia;coinvolgere le persone e attivare percorsi di partecipazione alla vita pubblica; far >>

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    crescere e maturare una rinnovata consapevolezza delle nostre radici; promuovereuna cultura della comunit. Un modo di pensare e di agire, questo, che pu e devetradursi immediatamente in un programma concreto, in un progetto politico eculturale di ampio respiro, per salvaguardare la memoria di Villamarzana, perproiettarla nel futuro, per farla conoscere maggiormente fuori dai nostri confini, peresaltarne lunicit e la centralit nellidentit del Polesine contemporaneo.

    LItalia e lEuropa devono tenere alta la guardia. Si tratta di un obbligo morale epolitico. E questa la nostra agenda per i prossimi anni, lavorare per costruire una

    Europa politica, una Europa democratica e pluralistica, realmente dei popoli, cheavvicini finalmente istituzioni e cittadini e respinga i miti sempre nefasti dei localismichiusi, delle piccole patrie, della purezza del sangue. Il nostro continente tuttorapercorso da tentazioni isolazionistiche, autoritarie, come in Ungheria, ma ormaiterreno fertile un po ovunque, purtroppo, per il radicarsi di neo-razzismi, per neo-fascismi, per populismi che, dietro slogan di facile presa emotiva e dietro ilcosiddetto sciovinismo del benessere, che si impone nei Paesi nordici, tornano adagitare con insistenza lo spettro pericoloso eppure seducente del nazionalismo.

    Come abbiamo visto nei giorni scorsi in Turchia, vicino a casa nostra, anche il fattodi scendere in piazza, anche manifestare pacificamente per i diritti e per lademocrazia pu diventare rischioso, rischiosissimo, come testimoniano le tragicheimmagini del recente attentato e le decine e decine di giovanissime vittime di >>

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    Ankara, colpite per avercreduto nella forza delleidee e della politica, colpiteper aver creduto allapossibilit di uno statolaico, plurale, interetnico,realmente inclusivo, apertoalle istanze progressivedella societ civile e dellenuove generazioni. Loscenario drammatico cheabbiamo qui descrittoconferma lattualit dellalezione resistenziale e cidice che lantifascismo nonpu essere argomentoconsegnato ad un - perquanto glorioso - passato.Esso un patrimonio delpresente. Questi valori,che ci uniscono - che

    devono unirci - oggi comeeuropei, potranno essere la base, il fondamento solido di una Italia e di una Europacostruttrici di pace e di progresso per i prossimi decenni. Ci si salva, ci si pusalvare, tutti insieme!

    Non sottovalutiamo chi si propone di predicare apertamente lodio, la supremazia diuna parte, il disprezzo per i pi deboli. Pensiamo alla questione dei migranti, cheoggi assume una valenza paradigmatica. Un nodo che pu essere affrontato erisolto dalla politica, con misura, responsabilit, dialogo, aprendo alla solidariet,chiamando in causa le nostre migliori energie e chiedendo a gran voce un disegnocomune, una strategia veramente europea, capace di arginare vecchi e nuovirazzismi, vecchi e nuovi fascismi. Per qualcuno, invece, una vicenda epocale comequella che riguarda i flussi migratori da un continente allaltro solo un buonargomento per ravvivare il fuoco di una permanente campagna elettorale. Per altri,addirittura, il punto su cui cercare di coagulare gli istinti peggiori delle nostrecomunit e riportarci indietro, ai tempi della Difesa della razza.

    In Polesine, nelle scorse settimane, sono ricomparsi simboli e fraseologieampiamente condannati dalla storia e che forse si credevano del tutto residuali: sitratta di parole dordine, bandiere, emblemi che probabilmente non erano maispariti del tutto e che anche oggi paiono attecchire preferibilmente laddovelignoranza colpevole del passato e la crisi della rappresentanza democratica sisaldano con la paura del diverso, con la mancanza di strumenti culturali, con il venir

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    Posizione del Comune di Villamarzana nella Provincia di Rovigo

    meno di tradizionali riferimenti politici e ideali. E il caso di un movimento di estremadestra come Forza nuova e dei suoi reiterati tentativi di inserirsi nella mobilitazionecontro i migranti e i richiedenti asilo, ricercando interlocuzione con soggetti ritenutipresentabili, fomentando un clima di continua emergenza, alternandosapientemente toni e dichiarazioni e, infine, richiamando - specialmente nelluso deisocial media - le tristi vestigia di un fosco e indifendibile passato.

    Il nostro invito, rivolto veramente a tutti, questo: non voltiamoci dallaltra parte,non cediamo allindifferenza, non sottovalutiamo quanto si muove in certi settoridella nostra societ. Nella nostra provincia, ne siamo convinti, ci sono gi glianticorpi che possono sconfiggere i germi di ogni potenziale deriva estremista eribadire il nesso indissolubile tra Polesine e antifascismo, tra memoria dellecomunit e storia nazionale, cos fortemente testimoniato qui a Villamarzana.

    Frassinelle, centro della nostra provincia, a pochi chilometri da dove stiamoparlando, diventata un po un luogo simbolo, il terreno dove negli ultimi mesi sisono confrontate paure, proteste, aspettative divergenti, ma anche idee, spunticoncreti per la costruzione di pratiche e iniziative rivolte alla creazione di unapossibile convivenza. Sono gi allopera, qui come altrove, volontari, operatori,associazioni e reti di associazioni, un insieme variegato di soggetti di differenteorientamento, eppure uniti dalla volont di sostenere i pi deboliindipendentemente dalla loro provenienza, dalla volont di non cedere al ricattodella paura, di quella guerra tra poveri sempre funzionale al restringimento deglispazi di partecipazione e di crescita collettiva. Non retorica, doverosoconfrontarsi con i timori e le preoccupazioni legittime delle persone, non dobbiamolasciare da sole queste comunit, ma dobbiamo nello stesso tempo avere ilcoraggio e la capacit di favorire il dialogo, di far sentire la presenza delle istituzionie di spiegare e ribadire che esiste un dovere di accoglienza verso chi scappa dalleguerre e dalla fame. Lo dice la nostra Costituzione, lo dicono le leggi dellumanit,lo ha ricordato con parole molto chiare il segretario delle Nazioni unite >>

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    Ban Ki-moon, celebrando giovednellaula di Montecitorio ilsessantesimo anniversariodellentrata dellItalia nellOnu.

    Il Parlamento, pur allinterno di unavivace e spesso non facile dialetticatra le diverse posizioni, sta cercandodi intervenire, di trovare utilicorrettivi, difendendo la nostramemoria storica da aberrazionicome quelle del negazionismo esostenendo alcune iniziativelegislative che si pongono l'obiettivodi accompagnare il cambiamentoche attraversa la nostra societ. Neigiorni scorsi si provveduto adestendere, con il voto alla Camera, il

    diritto di cittadinanza ai 'nuovi italiani'. Un fatto di civilt, lintroduzione dello ius soli,segnato dall'adesione di una larga maggioranza parlamentare. Parallelamente, poi arrivata la scelta di punire come aggravante il negazionismo, dando un chiarosegnale a chi propaga pubblicamente l'odio per l'altro, l'odio per il diverso,l'antisemitismo e non solo. Il negazionismo - nel caso della Shoah, ma esso purtroppo applicabile a diversi genocidi e crimini contro lumanit - cosriconosciuto come una forma di vero e proprio antisemitismo, rappresentando diper s una grave lesione alla tutela della dignit della persona.

    Mettere in campo le strategie migliori per arginare e per sconfiggere il diffondersi disimili teorie rimane davvero un compito essenziale delle istituzioni democraticheche, al tempo stesso, per loro intrinseca natura, hanno il dovere di salvaguardare ilpieno diritto alla libert di opinione, sanzionando piuttosto quei comportamenti,condotte, attivit che utilizzano lodio come motore per la propria propagandaideologica e si rifanno quasi sempre ad un vergognoso passato che non pu e nondeve tornare.

    Esiste davvero, allora, una continuit ideale tra la testimonianza eloquente deimartiri di Villamarzana e il cammino della nostra democrazia, il cammino dellacivilt italiana ed europea. Non dimentichiamolo! Vogliamo ripensare brevemente aquei terribili momenti, allattesa, alla paura e al terrore che hanno accompagnatoleccidio dei 43 martiri, che vedevano improvvisamente sparire con il bene piprezioso affetti, sogni, speranze. Ai caduti di Villamarzana, ma anche diCastelguglielmo, di Villadose, di Stienta, del Polesine e dellItalia, vada il nostropensiero e la nostra pi alta riconoscenza, per questo tremendo sacrificio. VivalItalia, viva la Repubblica, viva la memoria dei caduti per la libert e per la patria!

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    LEXPO SI E COLORATA DI ROSSOPER IL SAVE THE CHILDREN DAY

    A cura di Francesca MontiAbbiamo lavorato per consentire a milioni di bambini nelle aree pi difficili delmondo di sopravvivere, ma c ancora tanto da fare e noi non molliamo, hadichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia, ricordandolimpegno profuso dagli oltre 300 volontari che durante i sei mesi dellEsposizioneUniversale hanno animato lattivit allinterno del padiglione, durante il Save theChildren Day, che si svolto oggi a Expo Milano 2015, con il rilancio dellacampagna internazionale Every One contro la mortalit infantile.

    Una giornata interamente dedicata allAssociazione e alla sua presenzaallEsposizione Universale con il Villaggio esperienziale, uno spazio diventato puntodi riferimento per migliaia di bambini, famiglie e visitatori interessati a comprendere

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    il tema della malnutrizione e dellasicurezza alimentare nei paesi invia di sviluppo o in emergenza.

    Expo si colorato di rosso, grazieai palloncini allestiti lungo ilDecumano, issati anche da diversipadiglioni amici delliniziativa(Eataly, USA, UE, Belgio,Uruguay, Lindt, Brasile,Azerbaijan, Austria, Angola, UK,Turchia, Spagna, Svizzera,Germania, Algida, Fratelli Beretta),con sullo sfondo dei ritrattifotografici dei testimonial di Savethe Children realizzati dal fotografoRiccardo Ghilardi.

    Ad aprire la giornata unallegra parata di volontari di Save the Children, bambini,famiglie, artisti della Scuola di Arti Circensi e Teatrali, i PIC-ProntoIntervento Clown, e oltre 100 alunni delle scuole elementari di Torino, che hanno

    percorso il Decumano, tra canti, suoni e bolle di sapone, fino a raggiungere ilVillaggio Save the Children. AllOpen Plaza sono poi intervenuti, tra gli altri,Claudio Tesauro, Presidente Save the Children Italia, Valerio Neri, DirettoreGenerale Save the Children, e Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato delGoverno per Expo Milano 2015.

    Oggi loccasione per riconfermare limpegno dellorganizzazione nel contrastoalle morti infantili prevenibili e alla malnutrizione, rilanciando, per il settimo anno, lacampagna Every One, contro la mortalit e la malnutrizione infantile, con ilPatrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del

    Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha detto Claudio Tesauro,Presidente di Save the Children Italia. Il nuovo traguardo che non possiamomancare al 2030, data entro la quale i leader del mondo si sono impegnati con gliObiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) sottoscritti nei giorni scorsi a New York, asconfiggere povert, disuguaglianze e a cancellare la mortalit infantile e la fame.

    un traguardo possibile ma a una condizione: raggiungere i bambini piemarginati e poveri, perch tra loro che la mortalit e malnutrizione infantilecolpiscono con pi intensit. Per questo Save the Children indirizzer con ancorapi determinazione i suoi interventi sui bambini e le comunit in maggiore

    svantaggio affinch nessuno resti indietro e non molleremo di un centimetrolimpegno in programmi di salute e nutrizione materno-infantile. DallItalia e dalGoverno ci aspettiamo unattenzione prioritaria alla tutela dei diritti di tutti i bambini,

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    nessuno escluso, attraversoil sostegno finanziario epolitico alla nuova StrategiaGlobale per la salute delledonne, dei bambini e degliadolescenti.

    Tra i padiglioni del sitoespositivo, Save theChildren senza dubbio unodi quelli che meglio hainterpretato il tema Nutrire ilPianeta, Energia per la vita -ha dichiarato Giuseppe Sala-. Save the Children riuscita a permeare la suapresenza di tematiche

    sociali connesse al cibo, con un obiettivo ben preciso: educare la gente, soprattuttole giovani generazioni.

    Se prepari gli operatori,

    come fa Save the Children,fermare la mortalitinfantile meno difficile -ha concluso Valerio Neri,ricordando i 4 milioni dibambini tra 0 e 5 anni cheogni anno muoiono nelmondo per il freddo, ladissenteria e tante altrecause: una vera e propria

    strage degli innocenti.La giornata, che ha visto lapartecipazione e gliinterventi, tra gli altri, di Erasmo Palazzotto, Vicepresidente della CommissioneAffari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, Pierfrancesco Maiorino,Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Daniele Prad, Direttoresportivo della Fiorentina, il Gruppo Elica con Deborah Care Brand CommunicationManager, Elena Gamba, studentessa italiana che ha partecipato allAssembleadelle Nazioni Unite con una delegazione di adolescenti in rappresentanza

    dellAssociazione, e Rose Sakala, studentessa del Malawi, si conclusa con ilsaluto dei testimonial della campagna Every One: le attrici Anna Valle, Irene Ferri

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    e Randi Ingerman, nonch il gruppo musicale PlanetFunk, che ha deciso didevolvere alla campagna il ricavato del nuovo singolo We-People.

    Al termine centinaia di persone si sono riunite in un abbraccio comune asimboleggiare la volont di non mollare milioni di bambini a rischio disopravvivenza nel mondo.

    Come stato ricordato in occasione del Save the Children Day, sono 39 milioni ibambini che in 5 anni sono stati raggiunti dagli interventi dellassociazione e da

    programmi di nutrizione; 95 milioni le mamme e i bambini che hanno beneficiato diinterventi di salute.

    Purtroppo, i dati rimangono allarmanti, visto che 69 milioni di bambini rischiano dimorire entro il 2030 se non si agir adeguatamente ed in maniera repentina.

    Ad oggi infatti sono 5,9 milioni i bambini sotto i 5 anni che continuano a morire ognianno per cause banali e curabili: il 45% entro il primo mese dalla nascita e nellamet dei casi a causa della malnutrizione, documenta il nuovo rapporto di Save theChildren #IoNonMollo. Vecchie sfide e nuovi traguardi per combattere la mortalit

    infantile.

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    Grazie alle precedenti edizioni di Every One, Save the Children ha potuto operarein favore di ben 40 paesi al mondo tra i pi colpiti dalla fame.

    Ma limpegno andato anche oltre grazie alla formazione di circa mezzo milione dioperatori sanitari, per portare cure e assistenza medica anche nelle comunit pilontane.

    Nonostante gli importanti progressi registrati in diversi paesi, per, in molti deipaesi dove il problema pi acuto, lObiettivo 4 di Sviluppo del Millennio, che

    fissava al 2015 la riduzione di 2/3 della mortalit infantile, non stato raggiunto.Basterebbero solo 5 dollari in pi a persona per salvare milioni di vite, comedocumenta #IoNonMollo.

    Infatti, nei 75 paesi pi poveri e dove si concentra il 95% delle morti infantili, 5dollari basterebbero per evitare, gi nellarco di una generazione, oltre 100 milionidi morti infantili e produrre benefici sociali ed economici 9 volte superiori rispetto aicosti sostenuti.

    Ad essere maggiormente colpite lAfrica subsahariana e lAsia meridionale dove i

    tassi di mortalit infantile registrano rispettivamente 83 bambini su 1.000 nati vivi e51 su 1.000 afronte di 6 su 1.000 nei nostri paesi sviluppati.

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    Nellarea sub sahariana la situazione pi drammatica interessa Niger (96 ogni1.000 nati vivi) e Costa dAvorio (93), mentre in Asia Meridionale lIndia aregistrare ancora un tasso molto alto di mortalit infantile, con 48 bambini morti su1.000 nati vivi.

    Tra le cause di mortalit troviamo polmonite (17%), complicazioni per nascitepretermine (16%), complicazioni da travaglio e parto(11%), diarrea (8%), sepsi (7%), malaria (5%), a cui nella met circa dei casi siaggiunge la malnutrizione: 161 milioni di bambini sotto i 5 anni si stima siano colpitida stunting, una forma di malnutrizione cronica.

    Sono morti che avvengono in contesti poveri dove si vive con meno di 2 dollari algiorno procapite, non vi accesso a servizi igienici adeguati, ad acqua potabile, astrutture e operatori sanitari.

    Fino al 1 novembre 2015 sar attivo il numero unico solidale 45505; sar possibiledonare 2 euro inviando un sms dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile,CoopVoce e Tiscali o chiamando lo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT.La donazione sar di 2 o 5 euro chiamando il 45505 da rete fissa TIM, Infostrada,Fastweb e Tiscali.

    I fondi raccolti in Italia durante la campagna 2015 saranno destinati allarealizzazione di progetti in Egitto, Etiopia, Malawi, Mozambico, e Nepal.

    Con i fondi raccolti finora Save the Children Italia sta operando in 8 Paesi (Egitto,Etiopia, India, Malawi, Mozambico, Nepal, Pakistan e Uganda), promuovendointerventi salva-vita e contribuendo al rafforzamento dei servizi sanitari.

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    Nel 2014 in Malawi, per esempio, oltre 484.000 bambini hanno ricevuto dosi divitamina A e trattamenti vermifughi. In Egitto pi di 34.000 madri, donne incinte e inallattamento, coppie appena sposate e bambini sotto i 2 anni hanno potuto contaresu visite domiciliari di operatori sanitari.

    In Uganda pi di 63.000 bambini sono stati curati per diarrea, polmonite e malaria.In Etiopia oltre 51.000 bambini e in Mozambico quasi 18.000 in aree spesso didifficile accesso e svantaggiate, hanno ricevuto cure e assistenza da operatorisanitari formati da Save the Children.

    In due distretti periferici di Nuova Delhi, in India, 100.000 bambini e adulti sono statiraggiunti dalle cliniche mobili di Save the Children, che forniscono cure e screeningmedici di base.

    E disponibile online anche un percorso interattivo multimediale basato sul nuovo

    rapporto, con foto, video, e mappe, per esplorare le gravi disparit tra mamme ebambini che sono nati nel contesto di un paese occidentale o in un contesto didifficolt in un paese in via di sviluppo, su:www.savethechildren.it/iononmollo

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    LA MORALE DEL TORNIO

    di Emanuele Bellato

    Ho sempre giudicato il valore di un libro in base alle connessioni con altri libri, airimandi ad altre letture, alle citazioni pertinenti (non fatte solo per sfoggio culturale),alla possibilit di aprire nuove conoscenze. In base a questi parametri La moraledel tornio. Cultura dimpresa per lo sviluppo (Universit Bocconi Editore, 2015) diAntonio Calabr si colloca allapice delle mie preferenze.

    Un libro scritto al momento opportuno, dopo il fallimento delleconomia di carta e ilritorno alleconomia reale. Sulle macerie della turbofinanza e del terziario si

    ricostruisce solo riscoprendo la centralit dellindustria manifatturiera come cardinedello sviluppo italiano in chiave europea.

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    Se siamo sopravissuti alla grande crisi iniziata nel 2007 grazie alle quattroeccellenze industriali italiane (4 A): agroalimentare, arredamento, abbigliamento,

    automazione meccanica.Sopravvissuti come il Sopravvissuto-The Martian Mark Watney (Matt Damon) suMarte, al cinema in questi giorni, riduzione del romanzo di Andy Weir, per la regiadi Ridley Scott. Dagli USA, ed in particolare dalla settimana arte, provengono isegnali pi significativi del cambiamento dei tempi in atto.

    Lastronauta, creduto morto dopo una violenta tempesta, viene lasciato solo sulpianeta rosso. Lipotesi di una morte certa concreto, ma il protagonista non silascia sopraffare dallo sconforto. Con una buona dose di ottimismo, ironia e graziealle conoscenze tecniche e di botanica (prepara un orto di patate) riuscir a farcela.

    Hi-tech e green, capacit di risoluzione dei problemi ed umorismo, ma non solo.Lavoro di squadra e valorizzazione delle diversit. Nel film una donna: MelissaLewis (Jessica Chastain) a guidare la missione spaziale e a mettere a rischio lapropria vita per salvare Mark ed sempre lei a ribellarsi all autorit costituita perportare a termine la missione di salvataggio: La NASA non autorizza il progettoquindi il nostro sarebbe un ammutinamento. Il vero leader deve saper ascoltaretutti e decidere. Una collaborazione che si estende a livello globale. Il film non cedeal facile patriottismo, tipico di molte pellicole a stelle e strisce, ma coinvolge inemici cinesi, anche loro in ansia per lesito della missione.

    La stessa lezione di Calabr: la Germania non deve essere considerata unavversario, ma un prezioso alleato. Unendo il metodo tedesco e la creativit italiana

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    si pu puntare alla ripresa europea.Competere, spiega lautore, unaparola di derivazione latina cum-petere e significa stare insieme,ovvero andare avanti insieme versoun obiettivo di sviluppo.

    Dopo gli anni bui dellausterit, cla necessit di crescere, non solo dipi, ma meglio. Spiega Calabr: Sesi compete sulla qualit, bisognastare l dove ci sono radici,

    intelligenze, saper fare, in uno slogan agire locale e pensare globale, o meglio:riscoprire i territori ed aprirsi ai mercati internazionali, nel solco della continuit edallo stesso tempo del mutamento. Non un caso se molte aziende sono tornateindietro, dopo aver delocalizzato allestero per abbattere i costi del personale.Questi imprenditori hanno scoperto che senza anima, senza identit e senza lecompetenze necessarie il prodotto ne risente.

    Poi, un gravissimo ostacolo alla crescita costituito dalla presenza delle mafie e dellacorruzione. Queste piaghe distorcono il mercato,falsano la competizione, frenano gli investimentiinternazionali, alterano le relazioni con idipendenti ed i rapporti con i fornitori. In unarecente intervista allUnit (Venerd, 9 Ottobre2015, pag.11) Raffaele Cantone, presidentedellAnac (Autorit Nazionale Anticorruzione) alladomanda A cosa fa male soprattutto lacorruzione? risponde Al futuro. La corruzioneblocca il sistema, le persone non hannointeresse a migliorare e a migliorarsi. La fuga deicervelli figlia di tutto questo.

    La morale del tornio quella di darealleconomia una dimensione etica, unaresponsabilit. Le imprese creano ricchezza maanche lavoro e solidariet sociale. Gi don Luigi

    Sturzo ammoniva: leconomia senza etica diseconomia. Appelli peruneconomia giusta e solidale sono lanciati frequentemente da Papa Francesco.

    Se per la Chiesa occuparsi dei pi deboli pi che una novit una riscopertadellattuale pontificato, sentire queste parole da Calabr, esponente di quella cheuna volta veniva definita la classe dei padroni o peggio dei suoi servitori

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    LA MACCHINAZIONE. PASOLINI,LA VERITA SULLA MORTE

    di Emanuele Bellato

    Ricorderete sicuramente tutti il bellissimo film LAttimo fuggente (Dead PoetsSociety, 1989, di Peter Weir) in cui Robin Williams, nei panni del professor Kitting,invitava gli studenti a strappare e gettare nel cestino la prefazione dellemeritoprofessore J. Evans Prichard: Continuate a strappare ragazzi. Questa unabattaglia, una guerra e le vittime sarebbero i vostri cuori e le vostre anime. []Armate di accademici avanzano misurando la poesia. No! Non lo permetteremo.Basta con i J. Evans Prichard. E ora, miei adorati, imparerete di nuovo a pensare

    con la vostra testa. Imparerete ad assaporare parole e linguaggio. Qualunque cosasi dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo. [] Ho un segreto daconfessarvi, avvicinatevi. Avvicinatevi. Non leggiamo e scriviamo poesie perch

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    carino: noi leggiamo e scriviamopoesie perch siamo membri dellarazza umana, e la razza umana piena di passione. Medicina,legge, economia, ingegneria sononobili professioni, necessarie alnostro sostentamento, ma lapoesia, la bellezza, ilromanticismo, l'amore, sonoqueste le cose che ci tengono invita. Ebbene Pasolini faceva,nella vita reale, proprio questo:invitava a dissacrare i dogmi, aliberarsi dalle catene delconformismo. Pochi mesi primadella tragica morte, in una sorta ditrattato pedagogico, scriveva adun interlocutore ideale: Sappi chenegli insegnamenti che tiimpartir, non c il minimodubbio, io ti sospinger a tutte lesconsacrazioni possibili, allamancanza di ogni rispetto per ognisentimento istituito. Tuttavia ilfondo del mio insegnamentoconsister nel convincerti a nontemere la sacralit e i sentimenti,di cui il laicismo consumistico haprivato gli uomini trasformandoli inbrutti e stupidi automi adoratori difeticci. (Album Pasolini, OscarGrandi Classici Mondadori 2005).

    Io e Pasolini. Personalmente mi sono avvicinato alla figura e allopera di Pasolinidurante il periodo degli studi universitari a Bologna. Ho immaginato di vederlo nellasua magrezzacamminare lungo via Zamboni o muoversi tra i banchi della Facoltdi Lettere. Spesso, in forma di libro, mi ha tenuto compagnia. Avvalendomi dellaprescrizione posso affermare di aver dedicato pi tempo alla lettura dei testipasoliniani, con una particolare predilezione per gli Scritti corsari, di quello dedicatoagli studi accademici. Non me ne pento, anzi lo consiglio. I risultati positivi sonoarrivati lo stesso.

    La mia affinit elettiva con Pasolini proseguita dopo la laurea e la scelta diintraprendere il mestiere di giornalista. E risaputo che la gavetta di quasi tutti i >>

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    giornalisti - non raccomandati- comincia con la cronacanera. Ore e ore passate ingrigi tribunali come un canerandagio alla ricerca di unbrandello di notizia daazzannare. E poi gli incidentistradali e sul lavoro, quelli diminore entit sintende,perch le luci della ribaltailluminano solo i colleghisenior sempre pronti acannibalizzare tutti i grandieventi e con una ipocritalacrima di coccodrillo sullapunta della penna. Ultimaruota del carro, per eroriuscito a ritagliarmi, o meglioa conquistare, uno spaziosulle pagine culturalinazionali, naturalmente senzafirma. Purtroppo nella

    maggior parte delle redazioni i giovani praticanti, umanamente parlando, nonvalgono niente, sono dei quidam (un qualche cosa, dei tali) come si usa dire alleinfime matricole in goliardia. Dunque, persa per colpa mia la possibilit di scriveredi politica, visto che riportavo con estrema fedelt fatti e parole, suscitando spessole vibranti proteste degli interessati, per esempio onorevoli (di entrambe le fazioni)che organizzavano convegni epocali dove gli oratori erano pi numerosi delpubblico intervenuto, o peggio sottolineavo la palese ignoranza del potere,sembrava prossima una promozione alle pagine culturali, dove ad onor del vero misentivo pi a mio agio e godevo di maggiore libert, finch non scrissi un articolo suPasolini e il suo testo teatrale I Turchi in Friuli. Passavano i giorni ed il mio articolonon veniva pubblicato. E risaputo, da quando non c pi la terza pagina lacultura spesso serve a coprire i buchi, per questo inizialmente non mi preoccupaipi di tanto, ma quando lattesa cominci a scontrarsi contro ogni logica mi decisi achiedere spiegazioni al direttore circa la mancata pubblicazione, anche a costo diferire il mio orgoglio, poich i giornalisti sono permalosi (ma non ditelo in giro).Ormai ero pronto al peggio. Sapere di aver scritto un brutto articolo mi avrebbecomunque permesso di comprendere gli errori e di conseguenza di migliorarmi. IlDirettore, di provata fede montanelliana, iscritto allUcsi (Unione Cattolica StampaItaliana), rispose, alquanto imbarazzato, che larticolo era ben fatto, ma non gli

    piaceva Pasolini. Vabb, pensavo tra me, persino lo stesso Pasolini a propositodegli italiani scriveva: L'intelligenza non avr mai peso, mai nel giudizio di questapubblica opinione. Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai da uno dei milioni >>

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    d'anime della nostra nazione, ungiudizio netto, interamenteindignato: irreale ogni idea,irreale ogni passione, di questopopolo ormai dissociato da secoli[]. (La Guinea, Poesia informa di rosa, in "Bestemmia",volume primo, Garzanti, Milano1993). Potevo stare tranquillo, nonero io quello sbagliato maPasolini, troppo complicato per ilettori degli oroscopi e dellarubrica dei cuori solitari. Massdai, quella del direttore in fondoera una scelta discutibile, malegittima. Arrivai quasi agiustificarlo, finch aggiunse: epoi diciamola tutta: era unomosessuale, un marchiodinfamia, ieri come oggi, daallontanare, da espellere, dacensurare, capace dimpedire allavoce di Pasolini di alzarsi alta edindicarci la giusta via da seguire.Per quanto mi riguarda, dopo ilsuddetto episodio, scelsi di nonscrivere pi sotto padrone ecercai altre forme dicomunicazione, forse meno visibilima allinsegna della libert, contro

    tutte le forme di intolleranza, sessismo, razzismo e xenofobia. Allepoca anche perOriana Fallaci il caso Pasolini rappresent una cesura con il mondo delgiornalismo: questa faccenda [] ha aperto la strada della mia disistima per ilgiornalismo, la polizia, la legge, soprattutto dei magistrati, del sistema giudiziario edi chi lo amministra.

    Ho raccontato del mio rapporto con Pasolini perch ho particolarmenteapprezzato laffermazione di David Grieco nel suo libro di fresca pubblicazione daltitolo La macchinazione. La frase la seguente: Pasolini appartiene a tutti,soprattutto a coloro che non hanno avuto la fortuna di incontrarlo, e in particolare acoloro che sono nati dopo la sua morte ma hanno voluto interessarsi, spesso anche

    appassionarsi, alle sue opere e al suo pensiero. Pu sembrare scontata, ma non cos, soprattutto per chi, come Grieco, Pasolini lha conosciuto per davveroessendone stato amico e collaboratore. In secondo luogo ho citato lepisodio del >>

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    mio ex direttore, per far capire quanto siano ancora radicati i pregiudizi omofobi nelnuovo millennio. Mi sembra di sentirli commentare la morte del poeta: Se landata a cercare. La stessa linea diffamatoria sostenuta dai giornali reazionaridellepoca. Finalmente Grieco sottrae il caso Pasolini dalla sfera del delitto a sfondo

    sessuale maturato in un ambiente di degrado e prostituzione per denunciare che: fuun omicidio politico, compiuto da pi persone, dove il ruolo di Pelosi risultamarginale (tesi sostenuta nel processo di primo grado dal giudice Carlo AlbertoMoro).

    In questo libro non vengono esaltate tesicomplottiste, ma si ricompone il puzzle di tutte leincongruenze, i depistaggi, lincerto cammino dellagiustizia, i ripensamenti di Pelosi, le verit, le bugie,i nuovi indizi, le testimonianze ascoltate e quelle

    ignorate (per esempio le rivelazioni di Sergio Citti),dopo quarantanni dalla morte del poeta. Un lavorodi ricerca, vivisezione, approfondimento ericomposizione teso a togliere la parola fine ad uncaso tuttaltro che chiuso.

    Nella cerchia degli amici pi cari di Pasolini fuchiara sin dallinizio la matrice nera dellomicidio.Ricostruisce Grieco: Nel salotto di casa Pasolini,Moravia sta ripetendo ossessivamente,

    mugugnando come fa lui: Sono stati i fascisti, non c alcun dubbio, sono stati ifascisti. Difficile dargli torto leggendo i nomi di chi in un modo o nellaltro statosfiorato dallombra dellefferato delitto. Questi nomi e cognomi si ripetono, nella >>

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    vicenda e nel tempo, in maniera ossessiva ed inquietante. Certo faceva piletterario (ed era pi comodo) incolpare i ragazzi di vita del sottoproletariatoromano cantati dal poeta e poi era una ghiotta occasione da non perdere abbinarelomosessualit alla violenza e alla prostituzione.

    Se quella stagione va sotto il nome di anni di piombo, leggere il delitto Pasolini in

    chiave politica appare quasi doveroso. Il golpe cileno del 1973, mentre la dittaturadei colonnelli in Grecia dura formalmente fino al 74 proseguendo in forme diverse,velate di finta democrazia, negli anni seguenti. Il politico e poeta greco AlexandrosPanagulis (Pasolini scrisse la prefazione al suo libro Vi scrivo da un carcere inGrecia. Rizzoli, 1974) fu ammazzato nel 1976, ma gi nel suo esilio italiano subminacce e pedinamenti da individui orbitanti nella galassia neofascista. Ma senzaandare lontano, basti ricordare lorganizzazione criminale, operante nel Lazio,denominata Banda della Magliana, e poi la presenza della P2, loggia massonicadeviata con finalit criminali ed eversive. Fino ad arrivare alla cosiddetta strategiadella tensione con le bombe e gli eccidi di massa, dalla strage di piazza Fontana

    del 1969, alla strage di Piazza della Loggia del 1974, a quella dellItalicus semprenel 1974, alla strage di Bologna del 1980. Sono passati quarantanni ma ancora inquesti giorni Roma deve fare i conti con la fascio-mafia, ovvero quellintreccio >

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    perverso tra politica ed affari sporchi chetiene sotto scacco la Capitale e linteroPaese. Ben venga dunque il coraggiosolibro di David Grieco. Se la Giustizia nonvuole fare luce sugli anni bui della nostrastoria il dovere degli intellettuali quello dinon voltarsi dallaltra parte.

    Grieco individua la matassa da sbrogliareattorno allo strano furto delle bobine delfilm Sal o le 120 giornate di Sodoma ela stesura del libro Petrolio (uscitopostumo nel 2005 senza l Appunto 21:Lampi sullEni) sullascesa di EugenioCefis alla presidenza dellEni ed il suopresunto coinvolgimento nellattentato adEnrico Mattei per neutralizzare la politica dindipendenza energetica di questultimo.Stessa indagine che provoc il rapimento e la scomparsa del giornalista sicilianoMauro De Mauro.

    In un intervento su La Lettura (n101, Domenica 4 Ottobre, pag. 6), Griecoassocia giustamente lassassinio di Pasolini a quello di Giacomo Matteotti. Infatti ilsocialista polesano, oltre a denunciare in Parlamento le violenze squadriste e ibrogli elettorali, stava per rendere pubblico un dossier sullo scandalo Sinclair Oilcon il coinvolgimento affaristico di importanti esponenti del regime fascista. Per ildelitto furono arrestati solo gli esecutori materiali ma mai i mandanti politici.

    Ha ragione il giallista Carlo Lucarelli, in un suo scritto appena uscito PPP. Pasolini,un segreto italiano (Rizzoli, 2015) a parlare, su suggerimento di Paolo Bolognesi,presidente dellAssociazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna, disegreto anzich di mistero italiano, il mistero attiene alla fede, mentre ilsegreto qualcosa di conosciuto ma non rivelato.

    Per fortuna i segreti non possono durare in eterno soprattutto quando ci sonopersone determinate al raggiungimento della Verit come David Grieco e lavvocatoStefano Maccioni, impegnati uno sul fronte intellettuale ed artistico ( inpreparazione anche una riduzione cinematografica del libro) e laltro sul frontegiudiziario e di sensibilizzazione presso lopinione pubblica e la politica con il lanciodi una petizione per listituzione di una commissione di indagine sullomicidioPasolini.

    I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere

    Indirizzo per firmare la petizione: https://www.change.org/p/il-parlamento-deve-indagare-sull-omicidio-pasolini-montecitorio-senatostampa?recruiter=false

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    40 PIER PAOLO PASOLINIPrese!"#$%e &e' (r%)r"**" &e''e "!!$+$! (er -%**e*%r"re$' 40 A$+ers"r$% &e''" s-%*("rs" &$ P$er P"%'% P"s%'$$

    Roma - A quaranta anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore,pittore, autore e regista cinematografico e teatrale, tra i maggiori artisti italiani delXX secolo - il Ministro dei beni e delle attivit culturali e del turismo, DarioFranceschini, ha illustrato il programma delle iniziative che testimoniano la grandeforza intellettuale di Pasolini e che costituiscono uno strumento vivo e utile pervalorizzare, ancora oggi, la complessit e la profondit di questo grandeintellettuale italiano.

    Un cartellone ampio e vario che spazia dalle mise en espace ai concerti, dai

    reading ai film, dalle installazioni alla street art, per celebrare ogni aspetto dellaproduzione di un Artista eclettico, presente e necessario ora, forse pi di ieri, ingrado di stimolare, provocare, spingere ad una riflessione profonda.

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    Il programma stato cofinanziato dal MiBACTed stato realizzato dal Comitatocelebrativo che, costituito dal Ministero, presieduto da Dacia Maraini e compostoda artisti, studiosi ed esponenti di varieistituzioni.

    Le manifestazioni si svolgono in tutta Italia mail cuore degli eventi si terr nelle cittmaggiormente legate allArtista: Bologna, cittnatale e degli studi liceali e universitari, dove ilComune e la Fondazione Cineteca, reduce dalLeone doro a Venezia per il restauro di Sal,hanno promosso il progetto Pi moderno diogni moderno, sei mesi di eventi; Casarsadella Delizia, in Friuli, luogo delle radici,dimora della famiglia materna e sua abitazionedal 43 al 49, incui il Centro Studi in suo nomepresenta numerose iniziative; Pordenone doveavr luogo, tra gli altri eventi, il ConcertoOmaggio a Pasolini; Firenze che ospita al

    Gabinetto Vieusseux la Biblioteca Pasoliniana,costituita in massima parte dal Fondo diManoscritti di Pier Paolo Pasolini; e poiCiampino e naturalmente Roma, dove il Poetasi trasfer dopo la guerra negli anni '50 e doverimase fino alla morte. In particolare nellaCapitale, oltre all'omaggio della Festa delCinema, il Comune mette in campo diverseistituzioni cittadine - le Biblioteche di Roma -ma soprattutto il Teatro di Roma che,coordinatore anche di altri eventi sul territorio,intitoler a Pasolini unarea del Teatro India diRoma, e sar promotore di un progettoteatrale, uno spettacolo, un festival ed altremesse in scena anche in provincia.

    Un progetto ad hoc nasce alla BibliotecaNazionale Centrale di Roma che allestisce lamostra Ragazzi leggeri come stracci nellaquale si presentano per tipologia i luoghi,

    ricreati e raccontati attraverso loperanarrativa, politica, critica e cinematografica diPasolini.

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    Il MinisterodellIstruzione,

    dellaUniversit edella ricercaha indetto unconcorso pergli studenti

    delle scuolesuperiori.

    Anche la RAIcostruisce un

    palinsestoricco e

    documentale,proponendo

    nella

    programmazione nelle reti generaliste e nei suoi canali tematici - Rai5, Rai Culturae Rai Storia - un'ampia gamma di film, documentari, interviste, letture di brani epoesie.

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    SAVERUMMOL" -"*(")" (er "$/!"re $' ("s!$0$-$% R/**%,

    )r"+e*e!e &"e))$"!% &"''"''/+$%eDopo lalluvione che ha colpitoBenevento e le zone del Sannio,

    sono ingenti i danni alle abitazioni ealle industrie. Tra queste c ilpastificio Rummo, una delleeccellenze italiane con il suo metododi Lenta lavorazione artigianale dellapasta che dal 1846 fa scuola con ilclassico packaging di carta bianco eblu.

    Dai primi rilievi effettuati, sono andate

    distrutte le derrate per la produzionedi autunno/inverno, i magazzini sonoinagibili e i macchinari seriamentecompromessi.Durante la notte precedentelalluvione gli operai (sono circa 1500i dipendenti del pastificio) hannolottato contro lacqua e grazie ai Vigilidel Fuoco di Napoli, le personeintrappolate allinterno nello

    stabilimento sono state salvate.

    Ora inizia per il pastificio unaltra sfida, quella per la ripresa delle attivitnormali. Cos nato lo slogan: Rummo: lacqua non ci ha mai rammollito, unmotto di speranza che invita a rialzarsi pi forti di prima.

    La rete si subito mobilitata per aiutare lazienda a riprendere la propria attivit: suFacebook stato organizzato un evento che ha raccolto in pochissimo tempomigliaia di iscritti mentre su Twitter nato lhashtag #saveRummo con linvito ad

    acquistare un pacco di pasta e a pubblicarne la foto, per dare un aiuto concreto alpastificio.

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    E ARRIVATA LA ELICITAINTERVISTA CON PAOLO MAZZARELLI

    di Francesca Monti

    Abbiamo avuto il grande piacere di intervistare Paolo Mazzarelli, affascinante ebravissimo attore di cinema, fiction e teatro, protagonista della nuova serieEArrivata la Felicit, in onda il gioved sera su Raiuno, in cui interpreta il facoltosoVittorio Raimondi.

    Paolo Mazzarelli ci ha parlato del suo personaggio, dei tratti di Vittorio che glisomigliano maggiormente, della Compagnia teatrale MusellaMazzarelli >>

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    tv - cinea - teatro IL POPOLO VENETO N5-2015

    (www.musellamazzarelli.it),che ha fondato nel 2009insieme a Lino Musella, deiprossimi progetti e di tantoaltro.

    Paolo, tra i protagonistidella nuova fiction di RaiunoE Arrivata la Felicit, incui interpreta VittorioRaimondi. Pu presentarci ilsuo personaggio?

    Vittorio un uomobenestante, pacato, amabile.Ha un passato da seduttore,ma da quando incontraAngelica (il personaggio diClaudia Pandolfi) crede di avertrovato la donna della sua vitae la soluzione a tutti i suoidesideri. Con lei pronto aprogrammare il futuro. Soloche la parola programmarenon si addice tanto all'animo

    della sua bella moglie. E forse non si addice nemmeno tanto alla vita. Quindi, leloro vite subiranno una serie di deviazioni dal percorso previsto, che per sar perentrambi, alla fine, un percorso di arricchimento umano.

    Ci sono dei tratti di Vittorio in cui si rivede?

    Diciamo che anche io sono un costruttore, uno che cerca di pianificare le cosesecondo un piano. Ma poi mi rendo conto, vivendo, che le mie costruzionipuntano in realt ad uno strano stato di disordine, in cui paradossalmente sto bene.Lui no. Lui davvero sogna di costruirsi un futuro ordinato. E' la vita che si mette dimezzo, e glielo impedisce. Siamo assai diversi, in definitiva, ed per questo cheinterpretarlo stato divertente.

    Pu raccontarci qualche aneddoto divertente accaduto sul set?

    Non c' un episodio particolare, tutta la lavorazione stata divertente. Sia conClaudia Pandolfi che con Claudio Santamaria ci sono stati vari momenti in cui era

    difficile andare avanti perch ci veniva da ridere. E di solito, se ci si diverte su unset, un buon segno.

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    Cos per lei la felicit?

    Sono quelle domande a cui io non so rispondere. La felicit qualcosa di moltoprofondo e che diverso, credo, dalla semplice gioia. E' qualcosa di pi delicato eindefinibile...Credo di sapere cos' l'infelicit per: per me l'infelicit quando sentoche il miracolo del vivere, dell'essere al mondo, perde di senso. Oppure quando lapaura mi sovrasta. Allora forse, di riflesso,posso dire che la felicit deve essere lacapacit di rinnovare un senso alla vita, essendo pi forti della paura. Ma si finiscea usare paroloni, parlando di queste cose...

    Lei un attore versatile, ha preso parte a famose fiction tv (Rossella 2,Lassalto), a film di successo come Vallanzasca - Gli angeli del male e

    La grande bellezza di Paolo Sorrentino, premiato con lOscar, e a tantispettacoli teatrali. Tra tutti i personaggi finora interpretati, ce n uno a cui pi legato?

    Tutti i lavori a cui ho preso parte sono come dei figli, per me. Anche quelli pifaticosi, o meno affascinanti, sono stati dei passaggi importanti. Sicuramente aipersonaggi che ho interpretato a teatro ho dato di pi di me, anche perch, negliultimi anni, ho scritto io stesso, insieme a Lino Musella, i personaggi su cuilavoravo. A teatro l'incontro con un personaggio pi intimo e pi pericoloso,paradossalmente ci sono meno maschere. Almeno credo, ecco.

    Com nata la sua passione per la recitazione?

    A diciotto anni non sapevo che fare nella vita. Ho iniziato a fare cose che mipermettessero semplicemente di prendere tempo, come studiare Filosofiaall'Universit o fare un corso di teatro. Piano piano poi ho visto che il teatro era unastrada che mi permetteva di incontrare persone, arricchirmi umanamente, trovarmiuna dimensione nel mondo. E' un lavoro che ti costringe a cercare e a cercarti pertutta la vita, e non credo esista fortuna maggiore di poter giocare esplorando. Poicol tempo questo gioco esplorativo diventato anche un mestiere, diventato il

    mio lavoro. Nonostante le infinite difficolt dell'essere attore, specialmente a teatro,mi ritengo molto fortunato a poter vivere di un mestiere cos lontano dalla noia edalla routine.

    Un regista con cui le piacerebbe lavorare

    Matteo Garrone. Mi affascina infinitamente il suo modo di vedere il cinema, il suomodo di scegliere le sceneggiature. E poi gira da Dio.

    Insieme a Lino Musella ha fondato la Compagnia teatrale MusellaMazzarelli, e

    avete prodotto interessanti spettacoli, da ultimo La Societ

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    E' sicuramente la parte piaffascinante della mia vitaprofessionale. In due scriviamo emettiamo in scena i nostri testi.Inventare storie e poi trasformarle inspettacoli una cosa cos bella,difficile, ricca di bellezza, chericompensa di tutti gli infiniti sacrificiche comporta. A fine novembredebutter Strategie Fatali, il nuovospettacolo della compagnia. Siamo 7attori, un cast meraviglioso, lospettacolo sar ad Ancona, Napoli,Firenze, Bari...e poi in tourne l'annoprossimo.

    Cosa ne pensa della situazioneattuale del teatro italiano?

    Ci vorrebbero pagine e pagine. Pensotante cose. Innanzitutto penso che cisia tanto talento sprecato, in giro.

    Talento che viene lasciato morire distenti, di inedia, di indifferenza. E'quasi impossibile fare teatro in Italia,oggi. Il teatro in mano alla politica e questo soffoca sul nascere ogni possibilit.Penso che il teatro debba tornare in mano agli artisti (e ci metto anche gliorganizzatori fra gli artisti. Ma non ci metto i politici, nemmeno i pochi buoni). Poipenso che da decenni un equivoco rispetto al nuovo e al vecchio teatro stiadistruggendo il teatro italiano, e che questo equivoco colpa di tutti quelli che se nesono serviti per esistere: artisti mediocri, critici mediocri, organizzatori mediocri.Non esiste un teatro vecchio e un teatro nuovo. Esiste solo un teatro buono (a volteottimo) e un teatro cattivo (a volte pessimo). Troppo spesso dietro alla pretesa difare teatro nuovo si nasconde del teatro pessimo. A teatro la scrittura semprestata e rimane la cosa centrale, e anche la pi difficile, e per me non pu esisteredel buon teatro senza una buona scrittura (scrittura non vuole dire per forza parole,ma vuol dire narrazione, eventi, senso, vuol dire qualcosa da dire).

    In quali progetti sar prossimamente impegnato?

    Sto girando in queste settimane Squadra Antimafia 8, che andr in onda l'annoprossimo. Poi ci sar da fare la seconda serie di E' arrivata la felicit. In mezzo

    tanto teatro: il 25 novembre debutta ad Ancona Strategie Fatali, il nuovospettacolo della mia compagnia, mentre il 26 Aprile debutto a Roma con un mionuovo monologo intitolato Fatelo a pezzi per i suoi brutti versi.

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    102 EDIZIONE DELLA ESTA DEL CINEMA DI ROMA

    Angry Indian Goddessesdi Pan Nalin vince il Premio del Pubblico BNL delladecima edizione della Festa del Cinema di Roma, assegnato in collaborazionecon lo storico Main Partner della Festa, BNL Gruppo BNP Paribas. Gli spettatori

    hanno votato online tramite un sistema elettronico realizzato da Xaos.

    Il primo Buddy movie indiano al femminile - firmato dal regista di Ayurveda: Art ofBeing, il documentario indiano di maggior incasso - un ritratto fresco e spigliatodelle donne nellIndia di oggi.

    La decima edizione della Festa del Cinema di Roma stata prodottadalla Fondazione Cinema per Roma, presieduta da Piera Detassis. Nel suo lavorodi selezione, il direttore artistico Antonio Monda stato supportato da Mario Sesti(coordinatore artistico del comitato di selezione), Richard Pea, Giovanna Fulvi,

    Alberto Crespi, Alessia Palanti, Francesco Zippel.

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    Le donne in India - ha dichiarato Luigi Abete, Presidente di BNL Gruppo BNPParibas- costituiscono uno dei principali motori dellevoluzione del Paese

    riuscendo, grazie al loro impegno e dinamismo, ad abbattere barriere culturali esociali. Il Gruppo BNP Paribas aveva gi percepito questa realt tanto che nel2010 aveva raccontato - attraverso la mostra fotografica Women Changing India -i differenti ruoli e i contributi che esse danno al cambiamento della societ delcontinente indiano. Anche l, come nel film Angry Indian Goddesses, le donnevengono raccontate nella loro caleidoscopica energia creativa facendoci vivereemozioni universali. Ci fa molto piacere che il pubblico della Festa del Cinema diRoma abbia scelto questo, tra i tanti film di valore presentati in questa edizione,perch testimonia lattenzione verso temi e storie lontane dal nostro quotidiano checi consentono di riflettere e di conoscere meglio realt differenti. Per BNL la

    diversit un valore che va salvaguardato e incoraggiato in una societ sempre piglobale e multietnica.

    Sono particolarmente lieta che un film coraggioso, rivelatorio, in grado di far lucesulla condizione femminile in India, anche attraverso un genere solitamente almaschile, abbia ricevuto il massimo gradimento da parte dei nostri spettatori haspiegato Piera Detassis, presidente della Fondazione Cinema per Roma - Ilrisultato ci mostra come il pubblico della Festa sia sempre pronto a leggere epremiare le proposte pi interessanti, innovative e al tempo stesso popolari,provenienti dal miglior cinema internazionale.

    Nel corso di questi giorni gli spettatori hanno apprezzato il ricco programma diquestanno, sono orgoglioso e soddisfatto che la qualit dei film sia stata sempre >

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    lodata anche dalla stampa estera, oltre che da quella italiana - ha detto AntonioMonda, direttore artistico della Festa del Cinema di Roma- La vittoria di questofilm mi rende particolarmente felice perch uno degli obiettivi che mi ero prefissatoera proporre al pubblico pellicole di qualit provenienti da tutto il mondo: lindustriacinematografica indiana fra le pi avanzate e il film di Pan Nalin uno dei suoiprodotti pi stimolanti, energetici e provocatori. Spero che Angry IndianGoddesses arrivi presto nelle sale italiane e possa godere dello stesso successoottenuto alla Festa del Cinema.

    La giovane giuria di Alice nella citt, invece, ha assegnato il Premio come Miglior

    Film del concorso Young/Adult a Four Kings di Theresa Von Eltz, seguito da TheWolfpackdi Crystal Moselle come Miglior Opera Prima e da una menzionespeciale per Mustangdi Deniz Gamze Erguvem.

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    ARRIVA AL CINEMA 3TEATRO ALLASCALA. IL TEMPIO DELLE MERAVILIE5

    Un film di Luca Lucini, Silvia Corbetta, PieroMaranghi. Il 24 e 25 novembre arriva nelle saleitaliane il film evento che porta su grandeschermo la storia, la vita e le anime che hannoabitato uno dei pi grandi teatri del mondo

    Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie ilfilm evento dedicato a uno dei templi pi esclusividella musica e dello spettacolo mondiale, unluogo dove larte si costruisce, si rappresenta, sivive.

    Il film, che arriver nelle sale italiane il 24 e 25novembre nellambito del progetto della GrandeArte al Cinema di Nexo Digital (elenco delle sale

    su www.nexodigital.it), racconta la storia delTeatro che pi di ogni altro ha catturato e legatoa s indissolubilmente i pi grandi nomi dellascena musicale di tutti i tempi. Giuseppe Verdi,

    Giacomo Puccini, Arturo Toscanini, Maria Callas, Luchino Visconti hanno fondato ilmito di un luogo, animato in anni pi recenti da artisti come Claudio Abbado eRiccardo Muti, che ancora oggi suscita un senso di sacralit: nel film ce loraccontano tra gli altri i direttori dorchestra Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, icantanti Mirella Freni e Plcido Domingo, i ballerini Carla Fracci e RobertoBolle oltre ai Sovrintendenti Pereira, Lissner e Fontana.

    Inaugurato nel 1778, il Teatro alla Scala di Milano il luogo dove nata latradizione della grande opera italiana. Le emozioni assorbite dalle tende di velluto,dal legno del palcoscenico, dalle poltrone in platea sono vive ancora oggi eriemergono ogni notte, nel momento stesso in cui le luci si abbassano, il pubblicoammutolisce e inizia lo spettacolo. Cos le videocamere, accompagnate dalla vocenarrante di Sandro Lombardi, percorrono i corridoi e ci fanno respirare 237 anni distoria: una delizia per lo spettatore in un maestoso susseguirsi di scoperte erivelazioni.

    Gli autori Luca Lucini e Silvia Corbetta hanno dichiarato: Immediatamente statochiaro che se avessimo voluto carpire i segreti di quasi 250 anni di storia del Teatroalla Scala di Milano, avremmo dovuto narrare ci che la Scala : una fabbrica di

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    emozioni e un luogo unico al mondo, dove si concentrano passione, sacrificio,talento e dedizione. Abbiamo abbandonato la rigidit del racconto prettamentecronologico e ci siamo lasciati trasportare dalle rapide di un fiume fatto di luci,musiche, immagini, silenzi.

    Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie vede anche la fotografia di LucaBigazzi e la partecipazione straordinaria di Bebo Storti nel ruolo di DomenicoBarbaja, Francesca Inaudi nel ruolo di Marietta Ricordi, Filippo Nigro nel ruolo diBartolomeo Merelli, Giuseppe Cederna nel ruolo dellIngegnere GiuseppeColombo, Andrea Bosca nel ruolo del concierge del Grand Hotel et de Milan, GigioAlberti nel ruolo di Luigi Illica e Pia Engleberth nel ruolo di Biki.

    Tra le location deccellenza che compaiono nel film anche il Museo Nazionale dellaScienza e della Tecnologia con la centrale termoelettrica Regina Margherita, che fada sfondo alla ricostruzione di una scena in cui lingegner Colombo attiva la luceelettrica alla Scala.

    Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie, distribuito nel mondo da NexoDigital, prodotto da Skira Classica, Arte France, RAI Com e Camera Lucida erealizzato in associazione con Intesa Sanpaolo S.p.A. ai sensi delle norme sul TaxCredit.

    Ecco il trailer: https://youtu.be/Y5OQ_Rh5stM

    Luca Lucini nasce a Milano nel 1967. Inizia la sua carriera di regista con piccole produzioni sperimentaliautoprodotte. Gira numerosi video musicali per diversi artisti, fra cui Ligabue, Giorgia, Laura Pausini, eapproda quindi alla regia pubblicitaria, lavorando per diversi brand, sia nazionali cheinternazionali. Dopo il primo corto Il sorriso di Diana, avvia una carriera di regista cinematografico cheassomma gi sei lungometraggi, dove lavora con tutti i pi conosciuti attori italiani: Tre metri sopra ilcielo (2004) e Luomo perfetto (2005) con un esordiente Riccardo Scamarcio; le commedie coraliAmore, bugie & calcetto (2008) con Claudio Bisio, Claudia Pandolfi e Angela Finocchiaro, e Oggisposi (2009) con Filippo Nigro e Michele Placido; il dramma Solo un padre(2008) e La donna dellamia vita (2010), con Luca Argentero e Alessandro Gassman. Nel 2010 fonda assieme a Raffaello

    Rianigiani e Mauro Belloni la casa di produzione Maremosso, specializzata in documentari e filmindipendenti.

    Silvia Corbetta nasce a Monza nel 1978. Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e si diploma inpianoforte al Conservatorio di musica di Brescia. Nel 2009 pubblica il saggio Olivier Messiaen: SaintFranois dAssise. Cammino verso la joie parfaite per Zecchini Editore e nello stesso anno inizia alavorare per il canale televisivo Classica come consulente musicale e presentatrice. Nel 2010 coordinatrice di redazione nella stesura di cataloghi musicali per la Carisch S.p.A. Dal 2013 collaboraanche con la RSI presentando le dirette radio della Stagione concertistica Celebrating trasmesse suRete Due. autrice del documentario Arena 100. Un secolo di musica, del volume dedicato aRigoletto di Giuseppe Verdi per la collana La grande opera italiana al Teatro alla Scala realizzata in

    collaborazione con il Corriere della Sera e pubblicata da Skira Classica, di un numero speciale Music& Book Gallery sulla storia di Aida di Giuseppe Verdi allArena di Verona e curatrice del libro 1913-2013 I Arena di Verona pubblicato per i cento anni del Festival dellArena di Verona.

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    3&$605 IL NUOVO DISCO DIRANCESCA MICHIELIN

    A cura di Francesca Monti

    Dopo il successo dei singoli Lamore esiste (certificato platino), Battito di ciglia eLontano, Francesca Michielin torna con un nuovo album di inediti dal titolo di20.

    Un disco dalle sonorit elettro-pop e dal respiro internazionale, frutto di un lungolavoro di ricerca, di scrittura e di produzione, che mette in luce una nuovaFrancesca, la sua maturit artistica e le sue grandi doti cantautorali e musicali. Ilrisultato un album centrato che mette al centro tutte le sfaccettature dellacantautrice, come ben rappresenta il prisma raffigurato sulla copertina, ma anche lecose pi nascoste e profonde.

    di20 racchiude molto della giovane cantautrice di Bassano del Grappa: venticome la sua et, ma anche diventare, ovvero il percorso di crescita in musica, la >>

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    sua visione della vita e del mondo circostante. Il disco contiene 11 tracce, tra cui letre hit Lamore esiste, Battito di ciglia e Lontano, due brani in ingleseAmazing, che fa parte della colonna sonora del colossal Spider-Man 2 - Il Poteredi Electro e Sons and Daughters, pezzi autobiografici come Divento e 25febbraio, cui si affiancano altre bellissime canzoni come Almeno tu, Tutto questovento, Un cuore in due e Io e te.

    AllUnicredit Pavilion di Milano stato presentato in anteprima alla stampa il nuovodisco di20, introdotto da Andrea Rosi, presidente di Sony Music Italia: Abbiamolavorato con Francesca a questo progetto per tre anni. In questi anni ha studiato,lavorato, ha commesso qualche errore come giusto che sia, ha fatto esperienza.E una cantautrice giovane dotata di un grande talento e noi crediamo molto in lei.

    I dischi si fanno con calma, pensando, ragionando, importante lavorare benefinch non si capisce cosa si vuole dire veramente attraverso le canzoni, haesordito Francesca Michielin. Quando ero piccola volevo fare la pediatra per >>

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    aiutare i bambini, adesso sto studiando Beni Culturali allUniversit ma come pianoB eventuale farei la musicoterapeuta. Ho iniziato a suonare pianoforte, poi altristrumenti, ho scritto le prime canzoni a dieci anni. Avendo un fratello di dieci annipi grande di me sono cresciuta con la musica dei Led Zeppelin, dei NirvanaLalbum che mi ha fatto venire voglia di cantare stato 19 di Adele. Non avevomai scritto un testo in italiano, la prima volta stata con Cigno Nero, cantata conFedez. Ho iniziato a fare la cantante quattro anni fa e ho vissuto in manieratraumatica questo inizio. Dopo X Factor mi sentivo cambiata, diversa. La strategiavincente alla fine quella di non vedere la crescita come uno sradicamentoprogressivo, ma come un evolversi ogni giorno. Hegel afferma che la tesi, lantitesie la sintesi si succedono logicamente e ogni giorno necessario contraddirsi.Penso che la forza degli artisti risieda proprio nel fatto di essere inquieti.DAnnunzio diceva Ama il tuo sogno seppur ti tormenta, la cosa che riesco a faremeglio, nonostante tutto, la musica.

    Per quanto riguarda il titolo e la copertina del disco: Abbiamo scelto di20 peresprimere il concetto di diventare. Poi c licosaedro con venti facce, venti lati dime, che rappresentano le mie tappe da 0 a 20 anni. E un disco ricco di simboli,dallocchio di Battito di ciglia al prisma di Lamore esiste, che c anche sullacopertina, alla donna che esce dalluovo che rappresenta la nascita di 25febbraio. Insieme a Marta Don abbiamo cercato di esprimere quella che sonoattraverso le immagini. Le illustrazioni sono state realizzate da Anna Neudecker inarte LaBigotta.

    Un disco che stato prodotto da Michele Canova Iorfida e che vanta lecollaborazioni di Fortunato Zampaglione, Ermal Meta, Fausto Cogliati, MatteoBuzzanca, Federica Abbate, Colin Munroe, April Bender, Viktoria Hansen e NeginDjafari: Allinizio ero un po spaventata dovendo lavorare con un team cosimportante, soprattutto nei confronti di Michele Canova, in realt ho trovato unapersona meravigliosa, che ha preso con entusiasmo questo progetto, ci siamoconfrontati, mi sono messa in gioco con i testi e lui mi ha dato ancora pi voglia diportare avanti questo lavoro. Anche con la Sony e con Marta Don abbiamo avutosubito una grande intesa. Non ho cancellato niente di quella che ero, in questodisco ci sono anche gli errori che ho fatto. E un album sincero, coerente, credomolto nelle canzoni che ho scritto ma anche in quelle che sono state scritte per meda altri autori, come Fortunato Zampaglione che ha firmato tre brani. Penso che lamusica sia sempre qualcosa di primordiale. Quando ho fatto il primo disco ero unabambina ed ero pi inconsapevole. Credo per sia importante conservare sempreuna certa freschezza nel vedere le cose. Ho inserito dei pezzi in inglese perchsecondo me la sfida essere sempre originali ma comprensibili. Ci sono dellecanzoni che suonano bene in inglese, altre in italiano. Fare questo lavoro ancheuna responsabilit, a me non piace la gente che istiga alla violenza o alla rivolta, mipiace dare dei messaggi positivi, provo a trasmettere la felicit attraverso lecanzoni. Ognuno ha anche il dovere di cercare di rendere felici gli altri. >>

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    Questo album un featuring con mestessa, a me piace fare duetti perchti permettono di crescere e ampliarela visione della musica. Ma voglio farconoscere anche quello che faccio eche ho fatto prima dei featuring. Nonsono state inserite nellalbum leversioni estese di Cigno nero,perch non ho ancora scritto il testogiusto e di Magnifico, di cui esisteinvece una versione che sembra larisposta della ragazza a quello checanta Fedez nel suo brano. Pensoche non bisogna sovraesporsi maessere educati ad ascoltare lamusica. Bisognerebbe avere unamaggiore coscienza musicale eandare avanti per la propria strada.

    Il disco si chiude con 25 febbraio:E un pezzo complesso, una sortadi dialogo tra la me stessa nellapancia della mamma e quella me

    stessa che sono adesso. E lunica canzone che ho scritto interamente ed intitolata come il giorno del mio compleanno.

    Dopo la conferenza, alle ore 21 si tenuto sempre allUnicredit Pavilion unconcerto speciale in cui Francesca Michielin ha presentato al pubblico le canzonidel nuovo disco.

    Il 23 novembre partir linstore tour di Francesca Michielin che incontrer i fan nelleprincipali citt italiane. Queste le date:

    23/10 Roma, Discoteca Laziale24/10 Bassano del Grappa, Media World c/o il Grifone 25/10 Venezia, Mondadori26/10 Milano, Mondadori27/10 Torino, La Feltrinelli03/11 Marcianise (Ce), Mondadori04/11 Catania, La Feltrinelli05/11 Palermo, Mondadori07/11 Curno (Bg), Media World08/11 Brescia, Mondadori09/11 Bologna, Feltrinelli

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    3UNIVERSO ANTASIA5INTERVISTA CON ROERTO INETTI

    di Francesca Monti

    Abbiamo avuto il piacere di intervistare Roberto Binetti, versatile autore,arrangiatore e produttore di musiche originali, che nel corso della sua carriera haspaziato dalla musica classica ai concerti jazz-fusion negli storici locali milanesi(Capolinea, Tangram, Scimmie) con proprie formazioni, dalle registrazioni televisive(Canale 5, quale pianista di Rossana Casale) a concerti in teatri e festival (concerti

    di Gloria Gaynor a Nizza e a Montecarlo), dalla composizione di musiche perspettacoli teatrali (Teatro San Babila Milano, regia di Alberto Ferrari) allapartecipazione in trasmissioni televisive Rai e Mediaset, dove ha collaborato con i

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    Maestri Pippo Caruso e PeppeVessicchio. E da poco uscito il suoalbum desordio di piano solo daltitolo Universo fantasia, checontiene dieci emozionanticomposizioni inedite.

    In questa intervista che ci hagentilmente concesso (grazie aSara Bricchi di Parole & Dintorni),Roberto Binetti ci ha parlato diUniverso Fantasia, ma anchedella sua collaborazione con il coroEnsemble Vocale AmbrosianoOnlus (diretto da Mauro Penacca)e dei prossimi progetti.

    Questa la tracklist dellalbum Universo Fantasia: Intimate Affresco, UniversoFantasia, In Front of Winter Sea, What a strange place, It rains outside,Energy for life, Sweet Melancholy, Gnom, Friends of Mine, The FleetingThought.

    Roberto, Universo fantasia un concentrato del suo mondo musicale, condieci composizioni inedite per piano solo. Com nato questo disco?

    Dalla volont di proporre una musica che fosse la corretta espressione della miamusicalit ed anche della mia personalit, dove fare confluire le mie esperienze edil mio modo di intendere la musica: in Universo Fantasia ho voluto proporre lamia parte di musicalit pi melodica ed armonica, lasciando volutamente in disparteil jazz, che laltro mio aspetto musicale. Un altro aspetto importante rappresentato dalle improvvisazioni: la mia musica non mai uguale in ogniesecuzione ma assume ogni volta una veste nuova. Nei dieci brani proposti ho

    voluto creare un equilibrio tra melodia, armonia ed improvvisazione, per unamusica cantabile calma e contemplativa oppure incalzante e dinamica, inunalternanza di colori e suggestioni, anche con il meraviglioso suono delvioloncello di Marco Decimo su quattro composizioni.

    Il tema di Universo fantasia un mondo fantastico dove potersi rifugiare,poter sognare, immaginare, fuggire dalla realt

    E una fuga dalla realt intesa in modo positivo, il suonare cercando di dare delleemozioni musicali che possano far creare in chi ascolta il proprio mondo di fantasia,

    dove ognuno possa volare con le emozioni, per una nota, un pensiero, unmomento, un colore. Penso che il musicista debba suggerire una chiave di letturamusicale che ognuno possa elaborare ed interpretare in modo personale secondo il

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    proprio istinto ed il proprio modo di essere di quel momento, fino ad arrivare acreare quel mondo parallelo fatto di suoni e fantasie che solo la musica riesce e farvivere: la frase che ho scritto sulla copertina del cd dedicato a chi si emoziona congli occhi chiusi rivolta a tutti coloro sono capaci di volare con la fantasia.

    A cosa si ispirato per comporre i brani del disco?

    Alcune composizioni sono nate come libere improvvisazioni, ad esempio il branoche d il titolo al disco; mentre altri brani sono frutto di una scrittura musicalepensata e ricercata. La composizione un momento speciale, un punto dove la

    musica incontra il musicista, ma questo non avviene per caso; vero, ci sono dellevolte in cui naturalmente affiorano nuove melodie pronte per essere colte, mapenso che il processo creativo sia condizionato da tutto il proprio vissuto musicale

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    e personale, e coinvolge tuttele esperienze fatte. Quindidirei che non ci sonoparticolari situazioni alle qualimi sono ispirato, ma holasciato scorrere naturalmenteil mio mondo musicale e lesue sonorit.

    Nella sua carriera ha suonato negli storici locali milanesi, stato il pianista diRossana Casale, ha preso parte ai concerti di Gloria Gaynor, ha compostomusiche per spettacoli teatrali e ha collaborato con i Maestri Peppe

    Vessicchio e Pippo Caruso in alcuni programmi televisivi. Quale tra tuttiquesti bellissimi lavori, le rimasto pi nel cuore?

    Le collaborazioni che ha citato sono sicuramente tra quelle a cui sono pi legato,ma sinceramente sono convinto che ogni concerto, ogni registrazione, ognimomento musicale, dal pi importante a quello minore, abbia concorso a formare ilmio gusto musicale e quindi anche la realizzazione di Universo Fantasia.

    Collabora anche con il coro Ensemble Vocale Ambrosiano Onlus

    E una collaborazione che va avanti da molti anni e che mi permette di condividereun po del mio tempo e della mia musicalit per dei progetti umanitari e dibeneficenza, che coinvolgono enti e associazioni attive nellaiuto a chi pisfortunato di noi. Entro Natale uscir il nuovo cd del coro, per ogni informazionesui progetti dellassociazione www.ensemblevocale.org

    Cosa ne pensa della scena musicale odierna?

    Il mondo della musica negli ultimi anni ha subito un grandissimo cambiamento,esiste un vastissimo catalogo musicale di alto livello, mentre la fruibilit della

    musica sta conoscendo sempre nuove strade ed opportunit, seppur con squilibridovuti anche alle nuove tecnologie: il rischio di essere omologati oppure di faremusica fine a se stessa. A mio parere il musicista deve saper offrire allascoltatoredelle emozioni, deve suggerire una chiave di lettura musicale in modo che ognunopossa ritrovarsi e fortunatamente ci sono molti musicisti che riescono ad arrivare alpubblico.

    Quali sono i prossimi progetti in programma?

    Innanzitutto degli eventi live nei quali proporre Universo Fantasia ed il mio modo

    di suonare, poi continuare la collaborazione con altri musicisti per vestire la miamusica di altri colori, ed anche la composizione di colonne sonore: il tutto semprecon la gioia di fare musica e di condividere le emozioni.

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    RANCESCO UCCINI RITORNACON UNA RACCOLTA ED UN LIRO

    Il meglio dagli studio album, inediti riscoperti, collaborazioni e rarit, live introvabili,

    book con foto e introduzioni ai brani scritte dallo stesso Guccini tutto in unoperamonumentale. In box Deluxe da 4 CD e in edizione Super Deluxe da 10 CD einoltre Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto. Il nuovo LIBRO diFrancesco Guccini in libreria dal 3 novembre

    Il 27 novembre esce Se io avessi previsto tutto questo - Gli amici, la strada, lecanzoni (Universal), la prima opera monumentale che racconta, attraverso ineditiriscoperti, rarit, duetti, collaborazioni, grandi successi e live mai pubblicati primadora, oltre quarantanni di carriera di Francesco Guccini a cui proprio in questigiorni dedicato il Premio Tenco.

    Un racconto in musica, un viaggio nella scrittura di uno dei nostri cantautori pirappresentativi, dal suo debutto ufficiale nel 1967 fino allultimo album studio del >>

  • 7/23/2019 Il Popolo Veneto N5-2015

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    2012. Un lavoro di ricerca e valorizzazione di un patrimonio musicale vasto esfaccettato racchiuso in un cofanetto in due versioni, Deluxe e Super Deluxe:

    Il cofanetto Super Deluxe si compone di un libro di 100 pagine con foto e noteintroduttive ai brani scritte dallo stesso Francesco e 10 CD: 5 CD con il meglio instudio arricchito da Allora il mondo finir, brano inedito tratto dalle registrazionidel suo primo album Folk Beat n.1 del 1967 e una versione alternativa di Eskimoregistrata nel 1978.

    4 CD con il meglio live, registrazioni mai pubblicate prima dora tratte da alcuni deisuoi migliori concerti dal 1974 al 2010, tra cui emozionanti interpretazioniacustiche e il brano inedito LOsteria dei Poeti registrato al Folk Studio di Romanel 1974.

    1 CD di rarit, duetti, collaborazioni e 2 brani strumentali per la prima volta susupporto digitale.

  • 7/23/2019 Il Popolo Veneto N5-2015

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