scautismo in liguria 31 ottobre-novembre 2013

44
ScautismoinLiguria Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Genova N° 31/anno VII - Ottobre/Novembre Speciale Assemblea Regionale Co.Ca.... Coraggio Capi! 11 Un secolo fa.. lo Scautismo cattolico 5 8 Coraggio e umiltà!

Upload: agesci-liguria

Post on 09-Mar-2016

221 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

Scautismo in Liguria Periodico di proprietà dell’Agesci Liguria Vico Falamonica 1/10 16121 Genova

TRANSCRIPT

Page 1: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

ScautismoinLiguria

Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1 comma 2 DCB GenovaN° 31/anno VII - Ottobre/Novembre

SpecialeAssembleaRegionale

Co.Ca....CoraggioCapi!

11

Un secolo fa..lo Scautismo cattolico

5 8

Coraggio e umiltà!

Page 2: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

Hanno collaborato:Centro Mario Mazza, Clan Genova 14,Ilaria Barberis, Alessandro Costanzo,Mauro Cresta, Papi Gianelli.

Impaginazione: www.gooocom.it

Stampa: Microart srl - Recco - GeFinito di impaginare il 20 ottobre 2013La tiratura di questo numero é stata di 1300 copie.

Scautismo in LiguriaPeriodico di proprietà dell’Agesci LiguriaVico Falamonica 1/10 16123 GenovaTel. 010.247.44.04 - Fax 010.247.43.08Direttore ResponsabileGiuseppe ViscardiDirettoreEmanuela RattoRedazione: Pietro Barabino, Carlo Barbagelata, Stefano Barberis, Francesco Bavassano, Daniele Boeri, Giorgio Costa, Edoardo Flumiani, Paolo Marré Brunenghi, Luigi Picone.

offese, il mancato incontro, il coraggio di perdonare per un bene più grande, il coraggio di saper aspettare il tempo delle persone, compresi noi stessi.

Ecco, credo che come scout in questo possiamo essere davvero controcorrente nel mondo di oggi perché sappiamo avere il coraggio di scommettere sul bello e sul bene che c’è in ognuno di noi e di osare.In questo inizio di nuovo anno di attività, auguro questo coraggio a tutti noi.

Emanuela

Da oltre un anno a questa parte ci stiamo facendo accompagnare dal tema del coraggio nel cammino di preparazione alla route nazionale. Trovo che il tema del coraggio si sposi anche bene con l’anno della Fede che si sta per concludere.In questi ultimi mesi ho avuto la fortuna di cambiare un po’ il mio punto di vista sul valore del coraggio, dando luce a una parte di esso che per me è più difficile da vedere perché meno eclatante ma non per questo meno forte o presente.

Il coraggio dell’umiltà, della perseveranza, della dolcezza, quello che ha spinto la Madonna a dire SI non una volta sola all’annuncio dell’Angelo ma SI ogni giorno, nelle piccole cose e poi anche nelle grandi. Il coraggio di saper vedere il fiore di domani nel piccolo seme che intravediamo oggi, di avere uno sguardo positivo al futuro anche in momenti difficili. Il coraggio di mettersi in gioco nelle relazioni andando oltre il timore, i pregiudizi, le

editoriale

La redazione

Page 3: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

3

Passato prossimo

Le tre squadriglie che si sono aggiudicate il primo, secondo e terzo posto dal Palio:

1° posto: squadriglia Grizzly, Genova 54 con la specialità di giornalismo

2° posto: squadriglia Aquile, Sarzana 1 con la specialità di giornalismo

3° posto: squadriglia Koala, Genova 54 con la specialità di esplorazione

Ancora complimenti a tutte!

Anche quest’anno a giugno a Vara si è svolto il palio dei Guidoncini Verdi, il momento conclusivo del lavo-ro che le squadriglie dei diversi gruppi della regione hanno fatto sulle specialità di squadriglia. Come l’anno scorso, le guide e gli esploratori presenti ci hanno stupito con l’entusiasmo nel ricevere un ri-conoscimento a un lavoro svolto, soprattutto quelle che sono salite sul “podio”…inaspettatamente e per questo con sguardi ed espressioni di stupore ed entusiasmo…quelli che forse a volte non riusciamo tanto a vedere nelle attività di tutti i giorni. Motivo in più per dare loro un nome e un volto, come rico-noscimento del lavoro che hanno fatto e anche come sprone a tutti noi capi nell’incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco con queste sfide.

I guidoncini verdi

A cura di Emanuela Ratto

Uno sguardo al podio…

Page 4: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

4

di allertare i soccorsi, nel caso ve ne sia la necessità, alle piccole accortezze da utilizzare per prevenire una situazione di potenziale pericolo, e all’utilizzo dei mezzi per mantenere in sicurezza sé stessi e altre persone presenti sul luogo di un incidente, prestando aiuto secondo le proprie competenze. Inoltre, una parte dell’attività, è stata dedicata agli aspetti me-dico-legali nella gestione di informazioni riguardanti la salute di bambini e ragazzi e di tutte le persone presenti in un’uscita o ad un campo.L’attività, svolta in tutte le comunità capi, è stata accolta con gioia ed entusiasmo da parte della mag-gior parte dei capi della zona e 35 di loro, sabato 6 luglio, si sono ritrovati in uniforme nei giardini dell’ospedale Galliera, dove hanno partecipato a un corso IRC di BLS (basic life support), patrocinato dall’Unione Europea, tramite l’associazione “Viva!” per la diffusione nella cittadinanza delle tecniche di rianimazione cardio-polmonare.

L’iniziativa, che ci auguriamo possa avere un seguito quest’ anno anche in altre zone, tramite la Pattuglia di Protezione Civile, ha permesso ai capi di diventare un po’ più competenti e sicuri, per poter svolgere un servizio di migliore qualità verso famiglia e ragazzi, ed accompagnarli nell’educazione anche sul punto “salute e forza fisica”.

“E se Pinotto, il più speciale dei miei bambini spe-ciali, cade a terra all’improvviso privo di sensi…io cosa faccio?!?”La nostra storia inizia da questa domanda, fatta da una giovane Bagheera un po’ intimorita, in una sera di fine estate di un anno fa.Parla con questo e parla con quello, si scopre che ad un altro campo di reparto una guida è stata punta da un’ ape ed ha avuto un principio di reazione anafilattica….”e meno male che in cambusa c’era Sergio, un infermiere, se no cosa avremmo fatto?!?”Già… cosa avremmo fatto?! E cosa possiamo fare?!?Pensare, dedurre, agire…ecco che a settembre all’interno della “zona Levante” si crea un pattuglino “di primo soccorso”, composto da capi, attuali e recenti, di diversi gruppi e con competenze profes-sionali in campo medico, che decidono di proporre un’attività per le comunità capi della zona.Ecco che viene fuori una vera e propria “riunione a tema” in cui, usando il metodo scout, lasciare alcune informazioni e consigli pratici su come affrontare nel modo più corretto un’ eventuale emergenza sanita-ria, soprattutto per chi non è “addetto ai lavori” nella sua quotidianità.E così Giovanna, che sviene alla sola vista del san-gue, simula per filo e per segno una telefonata al 118, in cui dare precise e concise indicazioni valu-tando la vittima dell’incidente senza farsi prendere dal panico, Matteo, che è caporeparto e da grande vuole fare l’ingegnere, mette in ordine di priorità le azioni da compiere per valutare una persona priva di coscienza, mentre Tommaso, che l’anno prossimo sarà Akela, impara giocando che, per essere davvero essenziali, al campo si può sopravvivere benissimo con soli 3-4 farmaci.

Seguendo i consigli della pattuglia regionale di emergenza e protezione civile, abbiamo cercato di sensibilizzare i capi a un corretto e tempestivo modo

Passato prossimo

Pronti a... soccorrere!Un progetto di primo soccorso della zona Genova Levante

A cura di Ilaria Barberis

Page 5: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

5

A soli 3 anni della fondazione del movimento scout, sir Francis Vane, un iniziale collaboratore di B.-P. nell’ambito della “BSA” - Boy Scout Association (ma ben presto passato alla “BBS” - British Boy Scout, auspicando una struttura più democratica), insieme al maestro Remo Molinari, a Bagni di Lucca, dà ini-zio al primo esperimento scout italiano, presentando i suoi ragazzi al Re d’Italia Vittorio Emanuele III°, mentre questi soggiornava nella residenza estiva presso la tenuta di San Rossore.L’episodio venne riportato dalla stampa nazionale, inducendo Mario Mazza, sempre attento ad innova-zioni pedagogiche, a contattare il baronetto britanni-co che gli segnalò la presenza in Genova del medico inglese James Spensley, filantropo e promotore del gioco del Calcio in Italia (avendo fondato la prima squadra di calcio italiana: il Genoa cricket and foot-ball club) il quale, durante una precedente visita in patria, aveva conosciuto lo stesso Baden-Powell che gli aveva donato una copia autografata di “Scouting for Boys”.Francis Vane venne invitato a Genova per tenere una conferenza in lingua inglese (tradotta da Spensley) tenutasi il 13 novembre 1910, nell’Oratorio di San Filippo, in Via Lomellini. Alcuni giorni dopo, Mazza e Spensley, entusiasti, attivarono la sezione geno-vese dei “REI” (Ragazzi Esploratori Italiani), presso il Chiostro di Sant’Agostino. In questa associazione confluirono, insieme alle Gioiose, vari ragazzi geno-vesi. Il conte Ottavio Reghini fu nominato Presidente, James Spensley Commissario delegato per la Liguria e Mazza Segretario della sezione.Nel 1913, in seguito a contrasti ideologici con il Presidente, Mario Mazza uscì dai REI e, presso il chiostro di Santa Maria delle Vigne, ricostituì nuo-

Con scautismo cattolico si intende oggi identificare lo scautismo portato avanti in associazioni confessionali di fede cattolica. Paesi a maggioranza cattolica, nello sviluppare lo scautismo intrecciarono l’educazione scautistica a quella religiosa facendone un unico metodo. Per arrivare agli inizi dello scautismo cattolico in Ita-lia, occorre partire da lontano poiché Mario Mazza, già nel 1905, ancor studente universitario, sensi-bilizzò alcuni amici sull’importanza della questione educativa e insieme a loro fondò la Juventus Juvat, un’iniziativa tesa a radunare ed educare i ragazzi nelle ore libere dalla scuola, nell’intento di aiutarli negli studi, guidarli in gite d’istruzione e allenamenti sportivi. A tale scopo riunì nell’ex Oratorio di San Nicolosio un primo insieme di ragazzi che denominò Gioiosa (derivandone il nome dalla Cà Zoiosa – Casa Gio-iosa – prima scuola con ideali umanistici fusi con lo spirito cristiano, istituita nel 1423 da Vittorino de’ Rambaldoni, conosciuto come Vittorino da Feltre). Come emblema del gruppo scelse una foglia di rosa canina composta da 5 foglioline, a simboleggiare i gruppetti in cui venivano suddivisi i ragazzi. Questo movimento d’idee non uscì dalla cerchia universitaria, però fu portato a conoscenza di perso-nalità della cultura e dell’educazione.

Un secolo fa... lo Scautismo cattolicoNel 2013 si celebra il centenario dello scautismo cattolico in Italia

Passato prossimoA cura di Mauro Cresta,Centro Studi Mario Mazza

Page 6: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

6

vamente la Juventus Juvat (le cosiddette “seconde” Gioiose), questa volta in chiave prettamente scout, aggiungendo alla rosa canina del precedente distin-tivo altre due foglioline portandole a sette, a simbolo delle nuove suddivisioni (le future squadriglie). NB - Tale distintivo rappresenta tutt’oggi l’AGESCI Liguria.Egli preparò inoltre un nuovo Statuto che, nel 1915, ottenne l’approvazione dall’arcivescovo di Genova, monsignor Ludovico Gavotti.Con tale atto, le autorità religiose della diocesi rico-noscevano «ad experimentum» il movimento, che prese il nome di “RECI” (Ragazzi Esploratori Cattolici Italiani), dando carattere ufficiale all’iniziativa. La presidenza venne affidata all’avv. Corsanego e il primo A. E. fu il Canonico don Vittorio Bruzzo. I RECI, pur non andando oltre i confini della regione Liguria, possono essere considerati a ragione la prima associazione cattolica, dichiaratamente scout, in Italia. In seguito, nel 1916, il conte Mario di Carpegna, su mandato della “Società della Gioventù Cattolica”, si recherà in Inghilterra per incontrare direttamente

Passato prossimo

Baden-Powell e conoscere meglio il suo movimento; al suo ritorno fonderà l’ASCI (Associazione Scoutisti-ca Cattolica Italiana).Nei primi anni, si verificarono ferventi approcci derivati dall’offerta di Colombo di conglobare in un’unica associazione il CNGEI, l’ASCI e l’ARPI (Associazione Ragazzi Pionieri Italiani) presente in Milano, a cura del Maestro Ugo Perucci, ma le tratta-tive fallirono.

Ad oggi, lo scautismo cattolico è rappresentato presso la Santa Sede dalla CICS e dalla CISG quali rappresentanti delle componenti cattoliche di WOSM, del WAGGGS e dalla UIGSE-FSE. I primi sono pro-motori di uno scautismo cattolico quale itinerario educativo di ispirazione cristiana (secondo la più moderna concezione) mentre la UIGSE-FSE continua ad intendere il termine in senso tradizionale, unendo cioè l’educazione scout all’educazione religiosa.Questo è solo un breve riassunto della nascita dello scoutismo cattolico in Italia, ci sono però eventi e altri dettagli da scoprire. A Genova è a disposizione di tutti il “Centro Studi Mario Mazza” dove è possibile reperire altro materiale e informazioni. Il centro è disponibile anche per attività di reparto, clan etc. Per maggiori informazioni e contatti andare sul sito www.mariomazza.it

Page 7: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

7

C’è un momento che ho sempre adorato nella mia vita di capo, non so neppure il perchè mi provoca sempre una strana emozione, il ricordo è legato soprattutto agli odori, è il risveglio in route che per me arriva sempre all’alba, come si sa “solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora”. Adoro svegliar-mi presto quando tutti i ragazzi dormono, infilarmi un po’ di roba umidiccia e il maglione che sa di fumo della sera prima, e camminare fra le tende nel silenzio dell’erba bagnata e scorgere qua e la una gavetta, un canzoniere zuppo di rugiada e uno scarpone chissà perchè solitario. In quel particolare momento ricordo le facce dei miei ragazzi la sera prima, cotte dal sole o dalla stanchezza, le parole che mi hanno riempito il cuore e le risate, perché ce n’è sempre qualcuno davvero buffo, le canzoni urlate e quelle stonate ma ce n’è una venuta proprio bene, di solito quella che parla di loro... ma come faccio a essere cosi stupido da avere già nostalgia della sera prima... il primo raggio di sole che mi raggiunge mi fa pensare che oggi sarà un giorno pieno di cose, che prima iniziamo a camminare e meglio è, che i ragazzi sono un po’ lenti a mettersi in moto e allora li devo svegliare e poi non vedo l’ora di vederli usci-re dalle loro tende, spero sempre nella stessa della sera prima, di vedere le loro faccette stropicciate dalle pieghe del sacco, i loro capelli arruffati e le loro maledizioni perchè li chiamo sempre troppo presto...Ma prima che voi vi chiediate che centra tutto que-sto con la route nazionale vi dirò che a me sembra che siamo proprio in questo momento in cui si tratta di risvegliarsi e partire, di incominciare a pianifica-re la giornata nel dettaglio, di creare le premesse perchè i momenti siano memorabili, perchè ogni proposta abbia una forte valenza educativa, perchè i ragazzi siano davvero protagonisti fino al punto di stravolgere tutto ciò che avevamo sognato per loro.

E’ il momento di partire, di mettere nello zaino tutto ciò che occorre, i rover e le scolte cosi come i novizi rover e le novizie scolte che iniziano ora l’anno sono quelli che vivranno un momento eccezionale, cosi come straordinario sarà il bisogno di formazione dei capi clan e maestri dei novizi.Oltre 60 comunità liguri si sono preiscritte 40 vivranno la route ospitate su tutto il territorio nazio-nale e 20 ospiteranno una quarantina di clan nella nostra terra su e giù per la Liguria 1.300 scout liguri partiranno per una route che durera tutto l’anno.Il primo appuntamento di formazione metodolo-gica propedeutico alla route, dove verranno date anche molte informazioni, sarà il 23 novembre nella giornata che precede l’assemblea, ogni comunità RS dovrà essere rappresentata da almeno un capo.L’appuntamento più importante per i ragazzi sarà il forum RS regionale del 1- 2 marzo 2014dove continueremo la formazione in un momento speciale dedicato ai soli capi.Un terzo momento formativo avverrà in tutte le zone tra aprile e maggio.CORAGGIO SI PARTE!

Solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora

Un aggiornamento sulla Route nazionale RS

Futuro sempliceA cura di Lorenzo Capelli

Page 8: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

8

Caro Capo, Cara Capa,probabilmente stai leggendo questo articolo in un momento di relax nelle prime settimane di servizio, o ancora meglio lo stai leggendo durante l’Assemblea Regionale, un evento a cui, ovviamente, non volevi mancare a tutti i costi come ogni anno. Bè, questa lettera è fatta apposta per te e ti dice: “Coraggio!” Coraggio perché ormai lo sappiamo tutti che arriva ogni anno il “Momento”: quel fatidico momento in cui i capi gruppo ti chiamano, mandano un sms, una mail e capisci che…son finite davvero le vacanze! Sì perché come per i nostri ragazzi che vanno a scuola appena scatta settembre, si inizia a temere per il fatidico primo giorno, anche per noi capi dopo un mese di meritato riposo dopo le vacanze di branco, la route, il campo estivo, arriva il momento di riniziare. La prima riunione di Co.Ca.,in tutti questi anni di servizio è sempre stato un momento strano per me, davvero come un primo giorno di scuola, ma sempre con la paura di qualche tensione, incomprensione, difficoltà…ce la faremo quest’anno? Chi entra in Co.Ca.? Chi va via? E così ogni anno, quella prima riunione, diventa davvero un atto di coraggio: tante volte, soprattutto in quesi ultimi anni di crisi delle vocazioni dei capi, ci troviamo a dover prendere deci-sioni scomode, a dover abbandonare la branca in cui ci troviamo così bene, a dover cambiare ruolo in dire-zione o partner associativo, a dovere “restare ancora un anno”… Eppure troppe volte queste decisioni prese a inizio anno vengono vissute passivamente da noi capi; troppe volte prevale in noi l’idea “la Co.Ca. ha deciso così” (a volte anche “la Co.Ca. mi ha fregato”!) e non riusciamo a sentirci da subito attori del progetto della nostra comunità capi, del nostro gruppo. Allora in questo numero di inizio anno mi viene da fare un appello a tutti i capi, un grido che sullo sfondo della route nazionale che ci apprestiamo

a vivere dice a tutti noi: “Coraggio!”Ogni anno scout ha sempre delle nuove sfide, eppure, come sappiamo ormai con mille bivacchi e cammini alle spalle, il primo passo è sempre il più difficile, quindi:”Coraggio”. Coraggio perché un nuovo anno è davanti a noi e ci vuole coraggio a volte a mettersi in pantaloni corti mentre fuori il cielo è color asfalto e il termometro segna 5-6°C; coraggio perché ogni anno è sempre più dura trovare la settimana per fare il campo estivo, ma quando torniamo, anche se diciamo: “L’anno prossimo basta”, siamo più contenti anche di riposarci; coraggio perché a volte la vita ci mette di fronte a delle scelte dolorose e ci vuole anche il coraggio di dire: “Mi fermo qui” e quello di dire: “Vado avanti”; coraggio perché rinizia tutto: zona, Co.Ca., riunione genitori, direzione…e bisogna pure fare il campo di formazione quest’anno! Corag-gio perché ogni volta, dopo quella prima riunione di Co.Ca., abbiamo sempre un po’paura dell’anno che sta per iniziare, degli impegni, della fatica, dei week-end “buttati”, ma se davvero sappiamo essere una Co.Ca. di Co.Ca (coraggiosi capi!) potremo andare lontano. Solo chi ha fiducia nel futuro può essere davvero coraggioso, altrimenti sarebbe un folle: noi come Capi abbiamo il dovere di guardare il futuro (sia esso quello della nostra unità, dei nostri ragazzi, del nostro gruppo, della nostra vita…) con occhi pieni di colore, anche in quei sabato pomeriggio di Dicembre in cui guardi fuori dalla finestra e mai vorresti partire, perché davvero insieme a noi, in Co-munità Capi, abbiamo un Capo davvero Coraggioso, che ha affrontato la morte per noi: Gesù. Sentiamolo insieme a noi, nelle nostre riunioni serali in cui troppo spesso ci chiediamo di aumentare la nostra fede in lui. Eppure Gesù ci dice di non temere, di essere coraggiosi, di non aver paura del nostro nuovo ruolo o di quegli esploratori terribili perché se abbiamo fede in lui potremo dire ai gelsi di piantarsi in mare e loro ci obbedirebbero. (Lc 17,5). Quindi coraggio ragazzi, non abbiamo paura e anche noi continuia-mo la nostra strada verso la route nazionale e verso una AGESC(C)I (Associazioni Guide e Scout Cattolici Coraggiosi Italiani) che abbia anche nella società di oggi il coraggio di andare controcorrente, di credere negli uomini, di stare sulla frontiera.Buon Anno a Tutti

Futuro sempliceA cura di Stefano Barberis

Co.Ca. ... Coraggio Capi!

Lettera aperta ai capi della Liguria, in questo inizio anno

Page 9: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

9

Quando si è aperti alle possibilità, può succedere di scoprire che la strada comune è quella che fa al caso nostro, in quel caso non sarà una scelta dettata dall’abitudine, bensì da una riflessione, fatta da una nuova prospettiva e con gli occhi nuovi del principian-te. I bambini (principianti per eccellenza) giocano per ore senza stancarsi, perché ciò che fanno li diverte e li realizza. Si può dire lo stesso del tuo servizio o (magari a tua insaputa) stai pian piano diventando un secchione? Fin qui sembrerebbe che il mio odio verso i secchioni mi porti a desiderare la loro estinzione, eppure non è così. Pare che il nostro cervello non sia capace di pensare “nel vuoto”, la creatività derivereb-be sempre da un ostacolo, un vincolo, un problema da risolvere, una regola da superare. L’insostituibile ruolo del secchione in Comunità Capi è proprio quello di essere ostacolo per permettere ai principianti di cre-scere e cambiare le cose, impedendogli di ignorare le regole o cancellarle per partito preso (o per sciatte-ria, seguendo l’idea che per essere creativi bisogna trasgredire le regole così, a caso). Il principiante senza regole, metodi e secchioni corre il rischio di degenera-re, riproducendosi in Comunità Capi dove finisce per vigere il “vale-sempre-tutto”, in cui ognuno afferma se stesso senza creare quasi mai qualcosa di buono per la crescita della comunità. Ruolo del secchione è anche quello di tirare le fila dei discorsi che i princi-pianti orchestrano con disarmante confusionarietà. La morale di questo breve soliloquio è che entrambe le figure sono essenziali in Comunità Capi: da una parte i principianti e il prezioso “casino creativo” nel quale sguazzano, dall’altro un paio (o comunque una sparuta minoranza) di secchioni che tirano le fila dei discorsi, raccolgono e fanno proprie intuizioni geniali dei principianti e cerchino argomenti per cassare le baggianate che vengono prodotte nel processo creativo dei capi più effervescenti, in una costruttiva collaborazione per un’associazione in movimento.

Il capo “principiante”, come un buon lupetto, è fresco, entusiasta e aperto alle molte possibilità di idee e soluzioni che si trova davanti.. ovviamente si può essere principianti indipendentemente dagli anni di esperienza. Un bambino non sa che cosa non sia possibile, è aperto all’esplorazione, alla scoperta e alla sperimentazione. Allo stesso modo, esser capo richiede creatività, capacità di evadere dalle abitudini e spesso dissentire da quella che è l’opinione comune. L’opposto del principiante è la figura mitologica del “secchione”. Entrambi sono merce rara allo stato puro, più facil-mente si incontrano degli ibridi. Il secchione svolge il suo servizio gravato da vecchie abitudini, ossessionato dal “modo in cui si fanno le cose qui” o dal modo in cui possono o dovrebbero essere fatte. Il principiante, non potendo dire “si è sempre fatto così”, risulta più aperto e ricettivo.. propenso a dire “perché no?” invece del secchionesco “non si può fare”. Il secchione, che attende ardentemente occasioni come l’assemblea regionale per sfoggiare a sproposito il Gilwell, si sente spesso schiacciato dalla paura di fallire o di sbagliare. La mente esperta del secchione è vincolata al passato e non è interessata al nuovo, al diverso, all’intentato. Per questo affrontare i problemi da secchioni vuol dire spesso essere ciechi di fronte alle possibilità. Il timore di commettere errori o di sentirci dire che abbiamo sbagliato accompagna tutti, ok, ma se non si è dispo-sti a sbagliare si rischia di stare fermi dove si è, chiusi in sede. Lo stato d’animo del secchione, influenzato dalla paura e dal voler evitare rischi, lo porterà a non far altro che scegliere sempre soluzioni sicure, messe in pratica già molte volte. Sebbene capiti (spesso) che la “strada già battuta” sia anche la soluzione migliore, questo non significa seguirla automaticamente, senza prima accendere il cervello e considerare il contesto in cui ci si trova e i soggetti con cui si ha a che fare.

Co.Ca. ... Coraggio Capi! Sulla convivenza

tra principianti e secchioni

Soliloquio semiserio sull’importanza di avere un paio di secchioni in Comunità Capi, a vantaggio di principianti, capi creativi e/o “rivoluzionari”.

A cura di Pietro BarabinoFuturo semplice

Page 10: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

10

A tutti i Capi

Convocazione Assemblea Regionale

La 59° Assemblea Regionale dell’AGESCI - Liguriaè convocata per il giorno 24 novembre 2013 presso la Sala Chiamata del Porto in Genova,

piazzale San Benigno 1, alle ore 8,45

Con il seguente ordine del giorno :Chiamate al servizio al ruolo di:

Responsabile Regionale femminile, Incaricato maschile alla Formazione Capi,

Incaricata femminile alla Branca EG, Incaricata femminile alla Branca RS ,

2 Consiglieri Generali,

Discussione e votazione relazione del Comitato regionale;Discussione e votazione rendiconto consuntivo 2012-2013;

Programma regionale 2013-2014;Discussione e votazione bilanci preventivi;

Varie ed eventuali.

L’Assemblea terminerà alle ore 18,00. La Santa Messa verrà celebrata alle ore 10 da Padre Giovanni Gallo AE nazionale di Branca RS.

Si partecipa in uniforme. E’ previsto un saluto di congratulazione ai capi brevettati nello scorso anno.Il materiale preparatorio verrà inviato non appena disponibile per posta elettronica ai capigruppo.

Chi volesse inviare materiale da inserire in cartellinadovrà farlo avere in segreteria 15 gg. prima dell’Assemblea.

Chi desidera proiettare documenti, filmati, foto ecc. deve inviarloentro il 19 novembre a [email protected]

I Responsabili RegionaliDonatella Mela, Gianvittorio Battaglia e Don Stelio Spanò

----------------------------------------------------------------------------------La quota individuale è di 2 euro a votante. Votano tutti gli adulti censiti.

Nessuno può avere più di una delega.

Page 11: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

11

Stendere la Relazione annuale del comitato costituisce un momento privilegiato per rileggere il proprio operato alla luce dei mandati del Progetto regionale e di quelli istituzionali.La scelta intrapresa da alcuni anni di farlo in maniera integrata e congiunta da parte di tutto il comitato, esprime la modalità di lavoro determi-nata da una “governance” del tutto condivisa degli obiettivi e delle azioni portate a termine ed è stata in questo primo anno di lavoro di un comitato am-piamente rinnovato negli incarichi , una importante opportunità di confronto per ripartire per il nuovo anno.Sarà ancor di più utile a noi ed alla regione in toto, se almeno in qualche parte, potrà essere occasione di dibattito nei consigli di zona e nelle coca e se questo dibattito verrà portato nella sua naturale sede, quella dell’assemblea regionale.

SVILUPPOSul tema sviluppo è stato un anno di revisione del lavoro fin qui fatto che ha condotto alla diffusione ai gruppi del documento regionale del 2012 inclu-so nel Bilancio di missione con lo scopo di creare un gruppo di lavoro formato da capi interessati al tema e provenienti dalle zone. Questo gruppo, per il quale bisognerà trovare il nome appropriato (e per questo attendiamo da tutti suggerimenti), lavo-rerà in sinergia con la nascente pattuglia nazionale sviluppo portando le peculiarità del nostro territorio e della riflessione avviata ormai da anni.Il Convegno regionale “Sconfini” ha visto un’ac-curata e condivisa partecipazione da parte del

“nuovo” comitato con il coinvolgimento attivo delle branche. È stata un’occasione nella quale sono state fornite ai capi numerose occasioni di rifles-sione e provocazione. Ci siamo lasciati interrogare da esperti di varie materie, ma anche dai nostri ragazzi presenti attivamente con la proposta della veglia RS. Le verifiche ricevute sono state positive, anche se la partecipazione numerica, che per altro ricalca la numerosità consueta degli ultimi anni, avrebbe potuto essere maggiore.Anche se in maniera più contenuta rispetto agli anni precedenti è proseguita la riflessione sull’età 5-7 anni, in regione vi è stata l’apertura di un’ulteriore nuova colonia e la definitiva concre-tizzazione del protocollo a livello nazionale potrà costituire una base ulteriore per il lavoro dell’inca-ricata nominata in seno all’area metodo.È stata lanciata ai ragazzi, negli eventi regionali, ma anche nelle attività di unità e gruppo, la pos-sibilità di progettare ed eseguire imprese tecniche nella nostra Base regionale: questo percorso già vede alcune realizzazioni completate.

Speciale Assemblea

Relazione Comitato regionale anno 2012/2013

Page 12: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

12

Speciale Assemblea

L’ esperienza è parsa per tutti interessante e arric-chente e merita di essere ripetuta e sviluppata.Abbiamo anche cercato di portare la collaborazione con il MASCI verso il territorio, provando a mettere in relazione le nostre Zone con le comunità MASCI vicine: il percorso pare ancora lungo, ma crediamo che possa essere un passaggio significativo per dare ancora più concretezza a questo cammino insieme.Significativo è stato il percorso fatto con la Rete delle Associazioni Cattoliche e con la Diocesi di Genova sul tema della famiglia quale cardine del bene comune per il paese: abbiamo realizzato una serie di incontri di preparazione, rivolti a gruppi, associazioni, enti, famiglie e singoli il cui contri-buto è confluito nel documento proposto alla 47a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani svoltosi a Torino in Settembre. Sul fronte dei settori sono stati aperti protocolli di intesa con Assonautica Genova e con il gruppo regionale ligure del CAI: il prossimo passo sarà sicuramente quello di divulgarli e renderli efficaci.

ACCOGLIENZAÈ stato attivato, con alcune zone, un monitoraggio sull’ingresso di adulti extra-associativi, genitori e rientri, tali situazioni costituiscono sicuramente un’opportunità di aiuto e sostegno alle Co.Ca. in difficoltà, soprattutto se governati attraverso per-corsi di inclusione per i quali il livello regionale può costituire la sede opportuna.

In occasione del rinnovo della Pastorale giovanile della Diocesi di Genova abbiamo avviato una riflessione sulla necessità di ridefinire una parte-cipazione di AGESCI Liguria ai tavoli diocesani tentando di sollecitare un confronto tra le zone ge-novesi allo scopo di individuare un coordinamento che consenta di portare la nostra voce e favorire un adeguato flusso delle informazioni e delle opportu-nità per i nostri soci.

Quest’anno la Formazione Capi ha continuato a lavorare sulle principali linee di indirizzo del programma regionale e al mantenimento e alla crescita dei capi formatori sempre, nell’ottica di migliorare la gestione dei campi di formazione e dei rapporti con le Branche.

RESPONSABILITA’Il percorso di evangelizzazione è proseguito con l’approfondimento del Vangelo di Giovanni che ha costituito lo “sfondo” dei momenti di preghiera e catechesi sia nelle occasioni istituzionali di incontro dei capi, sia negli eventi per ragazzi. La riflessione sul sacramento della Cresima/confermazione è stata proposta ai capi con l’intento di suscitare do-mande personali ed allo stesso tempo di approfon-dire il tema di questo sacramento che ormai non è più una tappa certa del percorso di iniziazione cristiana dei nostri ragazzi o ne costituisce l’ineso-rabile termine. Nell’accoglienza della Luce di Betlemme abbiamo cercato di aumentare la partecipazione dei ragazzi con l’intento di accrescere il loro protagonismo nella diffusione di un simbolo forte in un tempo privilegiato dell’anno liturgico.Il Convegno nazionale Fede, tappa che costituirà uno degli elementi privilegiati nel futuro cammino dell’associazione, è stato l’occasione per speri-mentare una nuova modalità di lavoro. È stata creata una pattuglia “mista” di quadri, formatori, capi gruppo, AE e religiosi con l’intento di costruire un percorso di partecipazione dei capi liguri. La risposta dei capi nei confronti dell’evento è stata “entusiasmante” siamo iscritti in 137! Nel mese di settembre abbiamo iniziato a lavorare con gli AE di zona e formatori allo scopo di accrescerne il coin-volgimento all’interno dei processi dell’associazione condividendo il percorso verso il convegno Fede ed i “passi” verso la Route Nazionale. È stata un’occa-sione ricca di confronto franco e appassionato su un tema fondante la nostra azione educativa, senza nascondere le difficoltà e le fatiche, ma conferman-do che l’annuncio di Cristo può scaldare i cuori e appassionare ogni credente.

RELAZIONE Sul fronte delle relazioni abbiamo proseguito i mandati del progetto regionale cercando di ampliare il fronte degli stakeholder e rafforzare le relazioni già esistenti.In particolare abbiamo proseguito il lavoro con la pattuglia mista MASCI-AGESCI. Quest’ anno un gruppo di amici del MASCI ha avuto la possibilità di prendere parte ad “Ora et Labora”.

Page 13: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

13

Ne consegue che questo tipo di esperienze, così come pensate ad oggi, non saranno riproposte.Valuteremo la possibilità di rivedere tempi e moda-lità per creare momenti dallo stesso contenuto ma con formule diverse.I CFM sono stati meno dell’anno passato, abbia-mo ancora difficoltà a reperire capi disponibili ad impegnarsi in questo servizio di formatori.Nonostante tutto, il percorso iniziato 2 anni fa di revisione delle liste formatori e delle caratteristiche degli stessi inizia a dare i primi frutti.I CFT, nonostante vari momenti di confronto tra i capi campo e le linee guida nazionali e regionali, risultano ancora essere campi molto “diversi” l’uno dall’altro.In molti casi, le staff sono formate da capi che vivono da poco tempo la dimensione associativa della Fo.Ca. e l’ottica stessa di essere formatori, sentono molto poco l’esigenza di partecipare atti-vamente alla costruzione del pensiero associativo, nei momenti che le strutture offrono.Questo fin’ora non ha consentito una veloce circo-lazione di idee, nuove prospettive e un migliora-mento generalizzato della proposta.Riguardo la collaborazione con le Branche, risulta essere molto attiva e proficua quella con la Branca LC sugli strumenti e le indicazioni del livello nazionale.Anche con la branca RS è stata produttiva l’im-postazione delle attività che ci porteranno l’anno prossimo alla route nazionale. La Branca EG ha in programma un percorso per l’anno venturo.Continua la buona collaborazione con la Fo.Ca. piemontese e lombarda che negli ultimi anni ci ha permesso di organizzare il CAM di Area presso la nostra Base di Vara, accogliendo capi LC, EG ed RS. Il lavoro delle staff interregionali e la supervisione degli incaricati regionali alla formazione capi ci sta portando ad allineare le proposte formative nelle diverse regioni, con lo scopo di renderle il più possibile uniformi.

Per la crescita dei formatori si è puntato su due momenti importanti:l’ RTT creato in collaborazione con ICM e Branche e la partecipazione all’ NTT (incontro triennale a livello nazionale di formazione formatori) come interessante possibilità che l’associazione ci offre.L’ RTT ha avuto un buon numero di partecipanti e una buona riuscita: possiamo quindi decretare il nuovo corso della partecipazione dei settori ai CFM e una nuova visione comune su come si scrivono i giudizi degli allievi. Anche la parte dedicata ai CFT ha prodotto buoni spunti e ci permetterà di migliorare la proposta negli anni futuri.L’ottima occasione formativa offerta dall’ NTT pur-troppo è stata sfruttata da pochi partecipanti. I formatori dei CFT, invitati per la prima volta a questo evento, e i formatori di CFM , CFA e di altri eventi di formazione capi, non hanno risposto come ci saremmo aspettati.Sarà pertanto nostro compito allargare il più possibile la circolazione di idee nata nel consesso dell’ NTT perché questo utile momento di confronto possa avere una buona ricaduta su tutti gli staff regionali e di conseguenza sugli eventi in program-ma.Per ciò che concerne la formazione dei Quadri di Zona, un bel momento è risultato essere il labo-ratorio quadri svolto in occasione del Consiglio Regionale di Aprile 2013.Dai presenti (quasi totalmente assenti i Respon-sabili di Zona e gli IABZ) sono emerse interessanti valutazioni e analisi in merito alle criticità del livello. Sono stati infatti individuati alcuni punti quali: la difficoltà di comunicazione tra i vari livelli, la difficoltà del livello zona a essere incisivo sullo sviluppo territoriale, la non costanza della propo-sta, la difficoltà a eleggere o nominare membri a comitato e IABZ di esperienza e valore. Come da Mandato del Progetto Regionale, anche per quest’anno abbiamo organizzato, in collabora-zione con il MASCI e i settori, “le Fucine”, momenti di formazione tecnica per i capi.Purtroppo, diversamente dagli ultimi anni, non ci sono stati sufficienti iscritti per poter attivare tutti gli eventi. In particolare possiamo dire che buona riuscita hanno avuto la fucina di spiritualità organizzata dai FB e anche la fucina sull’ambiente acqua organizzata dal settore nautico.

Speciale Assemblea

Page 14: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

14

te della voglia di partecipare al più alto momento di democrazia associativa di cui disponiamo.

Restano però tanti aspetti su cui lavorare, molto diversi tra loro ma accomunati, crediamo, da una stessa “causa”.Possiamo citare a titolo di esempio la cronica carenza di candidature nei vari ruoli associa-tivi (sia a livello di regione che delle zone); le votazioni “palesi” che tanto fanno piacere quando le lancette dell’orologio ci ricordano che il tempo stringe, ma che sottraggono “sale” al dibattito assembleare o, per esempio, le incomprensioni sulle problematiche di utilizzo di buona caccia per le iscrizioni agli eventi...

La percezione che abbiamo di questi fenomeni ci fa ritenere che la “causa” di molto del lavoro che abbiamo ancora da svolgere sia identificabile in una non perfetta sintonia tra i vari livelli associa-

Lavorando al servizio dell’Associazione in Comi-tato Regionale si ha un punto di vista differente, nuovo, a volte illuminante.

Guardando il cammino fatto dall’Associazione ci rendiamo conto di quanto sia stato fatto in questi anni dal Comitato su molti fronti: il progetto regionale, la formazione capi, la gestione della base di Vara, la vicenda Scoiattolo ecc... Al tempo stesso abbiamo ben chiaro quanto ancora ci sia da fare: non solo come ordinaria amministrazione, ma anche in termini di comu-nicazione, di relazione (a volte faticosa ma altre volte gratificante, arricchente e fruttuosa) e di fare educazione: si, educazione anche e soprat-tutto tra capi.

Un esempio del buon lavoro svolto in questi anni è certamente testimoniato dall’aumentata parte-cipazione all’Assemblea regionale, segno eviden-

Caro capo ti scrivo: fare economia,fare educazione.

Una riflessione da parte degli Incaricati Regionali all’Organizzazione

Speciale AssembleaA cura di Valentina Ursinoe Francesco Gamberoni

Page 15: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

15

tivi: potremmo riassumere il tutto in una espres-sione del tipo: “queste cose non mi riguardano direttamente, ci pensino loro, sono stati eletti apposta “.A volte si notano gruppi che vivono la loro espe-rienza di scoutismo slegati dal resto della zona o dall’associazione in generale, altre volte invece intere zone che si muovono come una entità compatta ma autonoma e svincolata dal resto del corpo associativo.Con queste righe non ci interessa individuare un responsabile di questo scollamento (ammesso che vi sia), nè lamentarci di questa situazione.Desideriamo piuttosto sottolineare come tutti gli scout liguri siano membra di uno stesso corpo e come l’interazione e la collaborazione sia la ricetta migliore per fare del nostro meglio tutto e tutti insieme..Per dirla in breve: AGESCI Liguria siamo tutti noi 7000 soci!Capita però talvolta che il settore organizzazio-ne e il comitato regionale in generale possano essere percepiti come amministratori che bussano alla porta per riscuotere le rate dei condòmini in-solventi, o cui rivolgersi per manifestare lamente-le sui vari problemi che affliggono la vita di ogni capo scout ligure...

In effetti il ruolo del comitato è anche questo, ma non solo.

Siamo convinti che anche nel preparare i bilanci, nel gestire la base di Vara o nel cercare di risol-vere le problematiche che si creano ogni giorno possiamo farlo in stile scout, facendo educazione ai capi, ai ragazzi e alle loro famiglie.Il progetto regionale e il bilancio di missione sono strumenti di progettazione e verifica del nostro agire educativo, ma quanto spesso li utilizziamo?

Riprendendo il titolo di questa lettera “fare eco-nomia fare educazione” ci piace anche ragionare sull’idea di uno “slow scouting” che privilegi la qualità del tempo dedicato al servizio e che

consenta di conciliarlo con i tempi che il lavoro e la famiglia ci richiedono. Ciò non vuol dire ovviamente non rispettare gli impegni presi o le scadenze da rispettare, anzi!

Slow scouting può essere un modo di vivere lo scautismo alternativo ai tempi sempre più serrati che la società ci impone. I vari nuovi social pos-sono essere molto utili ma anche deleteri perche stravolgono il modo di gestire le relazioni e i tempi delle relazioni, anche in ambito scautistico.

Capita a volte di domandarci:” ma come face-vano una volta senza mail, SMS, whatsapp &co a organizzare riunioni, attività ecc ecc? Poi ci diciamo: “se sono sopravvissute generazioni di scout senza cellulari e internet...possiamo farcela anche noi, anzi forse per certi aspetti possiamo anche farlo meglio, con meno frenesia, più qua-lità e maggiore attenzione alle varie sensibilità presenti nell’associazione.

Vorremmo scrivere ancora molte cose ma lo spa-zio a disposizione si sta esaurendo, e forse anche la pazienza di voi lettori..Chiudiamo quindi questo articolo con un impe-gno e una provocazione.

Ci impegniamo a cercare un dialogo il più possibile aperto con i vari livelli associativi e a farlo in modo semplice e coinvolgente, con un atteggiamento di ascolto verso tutti, certi che se gli ingranaggi funzionano bene l’orologio non perderà un colpo.

La provocazione con la quale vi salutiamo vuole ricalcare in modo simpatico la frase di un celebre Presidente degli Stati Uniti...: “non chiederti cosa AGESCI Liguria può fare per te, ma piuttosto cosa tu puoi fare per Agesci Liguria...

Buona Strada a tutti,Valentina e Francesco

Speciale Assemblea

Page 16: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

16

Relazione Branca LC 2012/13

Speciale AssembleaA cura di Enrica Roccotiello e Marco Rossello,incaricati alla branca LC Regione Liguria

branca è estremamente sfaccettata: spaziamo da zone che hanno problemi di chiusura di Gruppi, composte da pochi capi giovani e da capi esperti che non sempre creano occasioni di confronto, a zone che sono cresciute stimolando un confronto meno da CFM e più paritario sugli argomenti richiesti dai rispettivi progetti.In generale abbiamo riscontrato la soddisfazione e raccolto le critiche costruttive dei componenti della Pattuglia che ci hanno chiesto di proseguire il cammino verso la concretezza per fare in modo che quanto fatto durante i nostri incontri sia il più possibile esportabile nelle zone. Nel complesso si è instaurato un clima di Famiglia Felice costrut-tivo e collaborativo in cui ognuno ha dato il suo prezioso apporto.Nulla ha potuto la neve contro gli indomiti VVLL che hanno partecipato ai lavori di branca nell’am-bito del Convegno S-Confine sulla trasgressione, pochi ma buoni! E soprattutto volenterosi di interrogarsi sui loro bambini “difficili” e su come renderli protagonisti attivi della vita di branco. Siamo anche contenti che questo evento sia stato interamente realizzato dalla pattuglia LC e animato da tutti gli IABZ. Avevamo promesso che la pattuglia sarebbe stata via via coinvolta come regista degli eventi regionali; sicuramente si può ancora migliorare, ma….siamo solo all’inizio! (Si, è una minaccia!)Siamo giunti al primo, positivo, anno di verifica del prototipo sul nuovo Gioco delle Prede e degli Impegni attualmente sperimentato dal Branco Waingunga del Cogoleto e che proseguirà anche in questo anno scout 2013/14 per dare continuità alla PP dei suoi LL. Un rinnovato grazie di cuore alla Co.Ca. che, con coraggio, si è messa in gioco in questa nuova avventura! L’esito di questa “pro-va”, unito a tutte le altre fatte a livello nazionale, consentirà di formulare un’unica proposta che

Soffia il vento dell’ottimismo sulla Pattuglia LC che nell’anno 2012/13 ha visto quasi sempre tutte le zone liguri rappresentate, sebbene con alternanza di IABZ. Va tuttavia ricordato che in alcuni casi le zone vivono situazioni complesse e non riescono a nominare più di uno IABZ… La partecipazione a pattuglia ha invertito la tenden-za dell’anno precedente e ci fa ben sperare per il futuro e per la volontà di far cultura della branca. Continuiamo nel solco che ci fa intendere la Pattuglia come un momento di confronto fecondo e soprattutto come “raccoglitore di esigenze” delle disparate realtà della nostra Regione. Il numero dei formatori nella Pattuglia resta risi-cato e ci piacerebbe creare le occasioni per averli più spesso in pattuglia, questa relazione vale come nostro invito ufficiale!!!Quest’anno oltre che VVLL siamo stati piccio-ni viaggiatori visitando 6 zone di branca su 9 trattando temi come la parlata nuova (zona Val Bisagno e Val Polcevera), le specialità (zona Sa-vona), la P.P. con particolare riferimento al C.d.R. (zona Intemelia), la valenza educativa del gioco nella catechesi e nella giungla (zona Ponente), il rispetto e la relazione (zona Levante) cercando di stimolare il confronto e il ragionamento sull’in-tenzionalità educativa in un clima di ascolto e scambio reciproco.In generale la fotografia delle nostre zone di

Page 17: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

17

verrà auspicabilmente valutata e votata a livello nazionale per la revisione di questo strumento educativo.Per la gioia di tutti (fingetevi gioiosi, dai!) è pron-to il sussidio sulla Catechesi in LC, un supporto che la Pattuglia vorrebbe fornire per contribuire al processo di alfabetizzazione religiosa dei capi, punto importante del nostro Progetto Regiona-le. La preparazione di questo sussidio parte da lontano poiché racchiude il lavoro di due anni di pattuglia. Abbiamo scelto di arricchire il confronto invitando ad una riunione di pattuglia Fra Carlo Muratori (AE nazionale Foulard Blancs) con la volontà di dare un più ampio respiro alle nostre riflessioni. In una riunione successiva ci siamo poi avvalsi dell’aiuto di Marco Paglieri e Chiara Pincin per dare una nuova prospettiva ad alcuni “attrezzi” che possiamo usare nella catechesi quali il gioco e la caccia di spiritualità. La volontà era quella di scardinare un po’ di stereotipi legati al “fare catechesi”; ci pare che a livello di pattuglia abbia funzionato. Ora comincia il bello, perché ci auguriamo sia solo l’inizio di un lavoro che proseguirà nel tempo ad opera di tutte le zone. (Si, anche questa è una minaccia!)

Per quanto riguarda le Piccole Orme, tra l’inverno 2012 e l’estate 2013 si sono svolti, con esito assai positivo, ben 7 campetti con la partecipa-zione complessiva di 191 bambini e oltre 40 capi. Tra questi campetti da notare le 2 PO invernali tenutesi a Vara durante le vacanze di Natale 2012 che hanno consentito di far partecipare per loro scelta 27 dei 41 bambini in lista d’attesa. Una scommessa vinta! Ci sembra che, nel complesso, l’evento stia diventando via via patrimonio della branca anche se resta più limitata la partecipazio-ne delle zone agli estremi del territorio ligure. Al Consiglio Regionale del 28-29 settembre 2013 abbiamo confermato la disponibilità ad attivare 2 nuove PO invernali dal 27 al 30 dicembre 2013 e dal 2 al 5 gennaio 2014 per recuperare i 63 bambini rimasti quest’anno in lista d’attesa. Dalle verifiche delle PO emergono situazioni sulle quali interrogarsi quali la presenza di branchi troppo numerosi (40-45 unità), attività serali che non tolgono certo la paura del buio, modesta con-sapevolezza della propria PP dal parte dei LLCC e poca padronanza dei 4 punti di BP da parte dei

VVLL, AF e parlata nuova non sempre fondanti dell’essere branco...Insomma: c’è lavoro per tutti!Gli staff PO erano nuovi o comunque caratterizza-ti da forte ricambio generazionale, l’esito è stato molto positivo, ma le forze restano poche, perciò auspichiamo l’arrivo di nuovi capi disponibili a mettersi in gioco negli staff per far crescere i campetti PO. Stiamo puntando molto sulla consa-pevolezza dell’evento da parte di tutti i capi liguri nonché sul confronto e la formazione dei capi PO, comunità educante che lavora unita per un fine comune, declinato nei diversi campi.

L’iscrizione informatizzata mediante il sistema BuonaCaccia (buonacaccia.net) ha consentito una gestione agile e abbastanza equa delle iscrizioni, anche se questo sistema non è esente da per-plessità e critiche. Ne stiamo facendo tesoro per migliorare sempre di più la modalità di iscrizione, anche se non smetteremo di chiedere ad ognuno il massimo dell’impegno nelle iscrizioni dei propri LLCC. Dateci fiducia, stiamo lavorando per voi!!!In conclusione, la Pattuglia può e deve crescere ancora, a noi IABR il compito di capire come sviluppare un progetto di ampio respiro con una comunità che ha avuto e avrà nuovamente un turnover estremamente elevato. In questo non saremo soli, ci saranno gli IABZ e, speriamo, i formatori, magari anche i capi PO, che ci auguria-mo inizino a frequentare la pattuglia. Chiediamo a tutte le zone attenzione sul ruolo di IABZ, vista soprattutto la particolarità della nostra branca che accoglie, spesso e volentieri, capi giovani ed in formazione che spesso si sono dovuti giocare in questo ruolo, nel momento sbagliato del loro cammino di capo. Portare la voce della zona significa far sì che quanto si rielabora a pattuglia sia effettivamente la risposta all’esigenza di tutte le zone e che quanto si elabora alle zone tornasse.Insomma è stato un anno intenso, a tratti faticoso è vero, ma siccome nel dizionario italiano-scoute-se “faticare” si traduce con “spendersi” si può dire che quest’anno è stato per i capi della branca un gioioso spendersi. Un grazie di cuore a tutti i capi che ci hanno donato il loro tempo spendendosi nel fare del proprio meglio.

Buona Caccia e Buon Volo!!!

Speciale Assemblea

Page 18: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

18

Relazione Branca EG 2012/13

Speciale AssembleaA cura di Barbara Cazzolla e Michele CavigliaIncaricati alla branca EG Regione Liguria

la creazione di una cultura di branca “comune” per tutta la regione. L’intervento che abbiamo proposto è stato la rispo-sta alle domande della scorsa relazione ovvero: gli eventi EG liguri rispondono ad esigenze concrete della branca? Dei ragazzi? Sono esperienze concre-te che fanno crescere i ragazzi? Ci siamo, quindi, confrontanti sull’importanza degli eventi che devono far parte della vita normale degli EG, dei reparti e delle squadriglie perchè si inseriscono nel sentiero dei ragazzi e devono essere tenuti in considerazione durante la progettazione delle imprese che il reparto e la squadriglia vivono. La partecipazione agli eventi da parte degli EG può diventare un supporto per i capi per conoscere in modo diverso i propri ragazzi e quindi progettare il sentiero e il loro rapporto con più elementi. Oltre a questo è stata anche un’occasione per sen-sibilizzare i capi alla partecipazione, sia loro che dei ragazzi agli eventi e per affrontare tutte le criticità che si incontrano dall’iscrizione alla realizzazione degli stessi.

Anno positivo per la branca EG che ci ha visti im-pegnati su più fronti: dagli eventi per i ragazzi, alla preparazione del convegno regionale “S-confine” e alla progettazione dell’evento regionale 2014 per i consigli capi. Anche quest’anno possiamo dire che il clima di confronto creato in pattuglia ha permesso che gli incontri fossero un’occasione di elaborazione del metodo e di maggiore consapevolezza del ruolo di IABZ.

Gli eventi sono stati il fil rouge della branca.Gli eventi EG sono sempre stati un punto fonda-mentale di riflessione per noi incaricati e per il comitato regionale, un punto fondamentale del nostro progetto che necessita di coccole, passione e attenzione per poter essere sempre di più significa-tivo per i ragazzi, in primis, per i capi reparto e per i capi che a tutti i livelli si coinvolgono...negli ultimi 3 anni sono sempre stati al centro del nostro lavoro, molte riflessioni le abbiamo già condivise nelle precedenti relazioni, in pattuglia e nelle zone, oltre che con singoli capi...da tutto ciò è nato, in questi ultimi due anni, un “pattuglino eventi” che possiamo definire un luogo fecondo di elaborazione e realizzazione degli eventi stessi, composto da un bel gruppo di persone competenti che lavora in modo eccellente. La relazione dell’anno scorso ha guidato i percorsi che abbiamo intrapreso e i punti focali sui quali concentrarci, così come la verifica e il confronto fatto in assemblea 2012, da tutti i capi EG liguri, sono stati fondamentali perché ci ha permesso di ri-pensare gli eventi in modo ancora più funzionale e significativo.

Eventi EG... in zona.Il nostro consueto giro nelle zone liguri era incen-trato sugli eventi ed è stato molto positivo sia per lo scambio che abbiamo avuto con i capi, che per

Page 19: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

19

Eventi EG... in pattugliaevento regionale con i consigli capi una sfida possibile...Come presentato e votato al consiglio regiona-le allargato ai capi gruppo di aprile, ci sarà nel febbraio 2014 l’evento regionale per i consigli capi. Da dove nasce questa sfida? Principalmente da un’esigenza dei ragazzi che lo stanno già vivendo nelle proprie zone, poi perchè crediamo ferma-mente nell’importanza di questo strumento, perchè si inserisce nel progetto regionale, perchè anche a livello nazionale si sta affrontando il tema della leadership e infine perchè... semplicemente siamo maturi per questa sfida! La pattuglia ha intrapreso il cammino per la preparazione dell’evento parten-do dall’analisi e dal confronto del metodo per deli-nearne gli obiettivi imprescindibili. Lo stesso lavoro è stato fatto parallelamente con i formatori EG. L’evento fino ad ora progettato vede un cammino che coinvolgerà i ragazzi, ma sarà anche occasione di formazione e di confronto per i capi.

Eventi EG... in concretoPer quanto riguarda gli eventi realizzati in regione possiamo affermare che abbiamo fatto il possibile per realizzarli alla luce delle verifiche dell’anno scorso. Per la preparazione degli eventi è continua-ta la collaborazione con i settori.

Campetti di specialità: evento rodato che anche quest’anno è stato verificato positivamente sia dai ragazzi che dalle staff che l’hanno organizza-to, l’unica nota negativa è la poca attenzione nel compilare le schede di presentazione da parte dei capi reparto e uno stile non sempre molto scout nelle uniformi.

Campi di competenza: verifica positiva sia dei ragazzi che dei capi, anche per i campi di compe-tenza. Dalle richieste dei capi fatte nell’assemblea regionale 2012 abbiamo raccolto l’esigenza di sdoppiare le date dei campi (giugno e settembre) per dare una maggiore opportunità di partecipa-zione ai ragazzi e ai capi. I campi di giugno rispetto all’anno scorso sono aumentati, e la partecipazione dei ragazzi è stata buona per tutte le competenze proposte, i campi di settembre realizzati sono stati due con una scarsa partecipazione, nonostante fossero stati pubblicizzati dal pattuglino eventi e dagli incaricati. Molti capi che hanno dato la loro disponibilità per questo evento erano alla loro prima esperienza e tornano soddisfatti ed arricchiti.

Abbiamo chiesto al settore nautico di scriverci due righe sul campo di competenza nautico, vera sfida degli eventi di quest’anno, anche perchè c’è stata una collaborazione con enti esterni al mondo scout (lega navale, pescatori...) che hanno reso possibile quest’esperienza arricchendola con testimonianze significative per i ragazzi: “Con una grande sinergia tra branca EG e settore nautico siamo riusciti a proporre a Settembre un campetto di competen-za nautico; nei primi tre giorni, stanziali a Sestri Levante, i ragazzi hanno imparato a muoversi con disinvoltura sopra e sotto il livello dell’acqua: immergendosi, vogando, pescando, veleggiando e pagaiando hanno acquisito competenza e “piede marino”; mollati gli ormeggi e salpati da Sestri i nostri giovani marinai hanno fatto rotta verso il Parco di Portofino e poi verso Genova; la sicurezza nel regolare le vele, l’autonomia raggiunta nel pre-parare la rotta e la sentita responsabilità al timone, hanno tirato fuori il meglio dei ragazzi e creato un clima sereno nei momenti di siesta in pozzetto prima di coricarsi in cuccetta. Speriamo che questa esperienza sia di stimolo ai Capi Reparto per speri-mentare in modo nuovo l’avventura in branca EG!”

Guidoncini verdi: dalla verifica dello scorso anno abbiamo modificato l’impianto dell’evento perchè potesse essere ancora più occasione di confron-to, scambio tra i ragazzi, rendendoli ancora più protagonisti. Anche i capi presenti hanno potuto collaborare in modo più coinvolgente. Pensiamo che questo evento sia molto positivo, sicuramente possiamo ancora migliorarlo, ma l’entusiasmo e l’impegno dei ragazzi ci hanno dimostrato che siamo sulla strada giusta.

Gli eventi... in cifreCampetti di specialità: 525 ragazzi.Campi di competenza: 97 ragazzi.Guidoncini verdi: 27 squadriglie

Da novembre scorso possiamo dire che, grazie alla formazione capi regionale e al RTT, la branca e i formatori EG hanno nuovamente avuto l’occasione di potersi confrontare e lavorare insieme. Da qui abbiamo continuato un dialogo prezioso e fecondo per l’organizzazione dell’evento con.ca. ci auguria-mo che la collaborazione tra formatori e pattuglia diventi sempre più stretta.

BUON SENTIEROBARBARA E MICHELE

Speciale Assemblea

Page 20: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

20

Relazione Branca RS 2012/13

Speciale AssembleaA cura di Magda Di Domenico e Lorenzo CapelliIncaricati Branca RS Regione Liguria

“WORK IN PROGRESS! Attraverso un que-stionario rivolto a tutti gli RS Liguri abbiamo cercato di farci un’idea maggiore sulle loro esigenze e su ciò che si aspettano da un evento come può essere una bottega/laboratorio. Ab-biamo raccolto, con i classici tempi scout, tutti i questionari e sebbene la sintesi dei risultati sia piuttosto complessa da redigere, presto sarà disponibile e consultabile sul sito regionale alla pagina RS”

- stilare un programma più dettagliato per ogni bottega, con la finalità di rendere più chiaro ai capi e ai ragazzi le modalità di svolgimento e gli obiettivi.

“COMPLETED! Chi ha preso in mano il volantino delle botteghe/laboratori 2013 avrà notato come le descrizioni degli eventi fossero rispondenti alle richieste dell’assemblea; in più tra i capi RS è stato fatto girare un documento con gli obiettivi educativi degli stessi, in modo che fossero ben chiari prima dell’apertura delle iscrizioni”

- effettuare un’indagine sugli eventi organizzati a livello territoriale dalle singole zone e di occuparsi della loro diffusione in rete.

“STILL TO DO! questa raccomandazione ci è proprio scappata!!!mea culpa degli incaricati alla branca.”

All’inizio dell’anno, come sempre, una bella verifica del percorso fatto l’anno prima con il triplice obiettivo di - rivedere i passi compiuti (anche per evitare di rifarli)- trovare nuove strade da percorrere- individuare i “margini di miglioramento”ed ecco quindi in breve com’è stato l’anno 2012-2013 per la branca RS...

L’anno è cominciato con alcuni mandati ben precisi da parte dell’assemblea regionale:

- comporre un vademecum riguardo le linee guida generali da seguire per la preparazione delle botteghe.

“COMPLETED! È stato un lavoro a più mani che ha coinvolto gli ICM regionali, la Pattu-glia RS e i capi evento che durante l’anno hanno preparato una bottega o laboratorio. Il risultato ci sembra buono: un documento che punta sicuramente in alto con obiettivi chiari e, speriamo, di facile lettura...è già a vostra disposizione, basta una semplice connessione al sito regionale nella pagina dedicata alla branca RS!!! “

- effettuare un’analisi sulla lettura dei bisogni/aspettative dei ragazzi.

Page 21: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

21

Speciale Assemblea

Per onor di cronaca ecco i numeri delle botteghe laboratori di quest’anno:20 eventi programmati per un totale di 390 posti disponibili, 18 gli eventi effettivamente realizzati, 259 RS iscritti, 220 RS partecipanti, circa 60 capi coinvolti...tanta roba!Tra gli EPPPI non vorremmo dimenticare le ROSS: quest’anno siamo riusciti a programmare e realiz-zare 4 eventi per un totale di 112 ragazzi parte-cipanti di cui 24 liguri e 23 capi coinvolti. Il tema delle Ross è stato inoltre approfondito e discusso tra IABR RS, IMIE e capi ROSS con l’obiettivo di meglio inquadrare la situazione attuale e soprat-tutto lanciare lo sguardo al futuro per una proget-tazione a lungo termine che non guardi semplice-mente all’urgenza di oggi ma al futuro di domani soprattutto per quanto riguarda la formazione degli staff.

Un’altra occasione di crescita è stato certamente il convegno sulla Trasgressione che come branca abbiamo affrontato nel gruppo di lavoro come se fosse un capitolo e quindi suddividendo i parteci-panti (circa 60, nonostante l’abbondante nevi-cata!) in tre sottogruppi: vedere -riconoscere la trasgressione-quali trasgressioni hanno oggi i nostri ragazzi; giudicare- da cosa nasce una trasgres-sione; agire – educare, come risponde il capo alla trasgressione?.La sempre crescente partecipazione dei capi RS a tutte le proposte della branca ci fa pensare che ci sia fermento tra i rossi e ciò non può che stimolarci a offrire sempre maggior competenza e confronto. La voglia di esserci e di fare si percepisce anche e soprattutto dai rover e dalle scolte come i clan che ci hanno aiutato a confezionare una bella Veglia RS durante la serata del convegno.Un GRAZIE di cuore per il vostro immediato sì ai clan ALBENGA 1 e GENOVA 5.Il desiderio di formazione e di confronto da parte delle zone è stato forte e chiaro anche quest’anno, nel quale abbiamo avuto l’occasione di incontrare zone di branca, comunità capi e assemblee di zona con i quali ci siamo scambiati idee su diversi temi come la Veglia (zona levante), la carta di clan e la partenza (zona ingauna), i giovani e la partecipa-zione politica (zona savona) e il sempre caldo tema dei rover/scolte in servizio nelle unità che ha ani-mato gli incontri con la zona di branca EG Levante e le comunità capi del GE 13 e GE 52.

Route Nazionale RS 2014...la Liguria partecipa in massa!!! su 60 comunità RS liguri si sono iscritte e parteciperanno all’evento 58...proprio un bel numero, una grande risposta all’invito ad essere cittadini coraggiosi nel proprio futuro. L’anno che viene sarà sicuramente ricco, denso di appunta-menti e iniziative...diciamolo pure sarà anche un po’ faticoso stare dietro a tutto, ma la voglia di esserci che abbiamo respirato incontrando capi e ragazzi ci fa pensare che davvero la Route Nazio-nale potrà generare un cambiamento...e la Liguria ne sarà l’artefice per una bella e significativa fetta!

Ma non è finita qui...eh no perchè l’anno è stato anche caratterizzato da un bellissimo percorso fatto durante le riunioni di pattuglia di branca sul tema “LA DISABILITA’ IN BRANCA RS”. Dappri-ma abbiamo cercato di fare una panoramica per conoscere la realtà ligure coinvolgendo gli IABZ, successivamente abbiamo affrontato la disabilità nei 4 sottotemi: disabilità e p.p.e partenza, disabi-lità e fede, disabilità e servizio, disabilità e rapporto con i genitori affrontando ciascuno dai due punti di vista difficoltà/opportunità. Ma le due tappe più intense e significative di questo percorso sono stati sicuramente gli incontri con Davide Menoni (Tovo San Giacomo 1) e il Dott. Alessandro Marangi.Il Dott. Marangi, pedagogo che nella sua espe-rienza lavorativa si è specializzato nel tema della disabilità, ci ha letteralmente trascinato e coinvolto in un’analisi che partendo dai concetti generali di salute, disabilità e benessere, ci ha condotti a rapportarci alle più concrete difficoltà che noi capi scout possiamo incontrare circa la progettualità, gli obiettivi, gli strumenti, il rapporto con i genitori e il caldissimo tema: e dopo gli scout?alla fine dell’iter educativo scout, cosa proporre a ragazzi disabili?Davide ci ha testimoniato la sua vita scout, il suo percorso dal primo anno in EG, passando in RS e poi diventando capo... la sua tesimonianza è stata davvero preziosa, da una parte ci ha aiutato a me-glio inquadrare le reali difficoltà che può incontrare un ragazzo disabile inserito in squadriglia o in clan, dall’altra ci ha aiutato a focalizzare l’attenzione su obiettivi educativi concreti e reali, infondendo fiducia e grinta nel nostro fare servizio come capi.

Bhè!... è stato proprio un bell’anno...terreno fertile per i prossimi semi!

Page 22: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

22

Speciale AssembleaA cura di Michela MazzoccoliIncaricata al settore PNS Regione Liguria

E’ stato maggiormente approfondito il tema del consumo critico al fine di mettere in pratica anche nell’acquisto del cibo per i nostri campi quanto ri-troviamo nel nostro Patto Associativo “Ci impegnia-mo a vivere e promuovere una cultura di respon-sabilità verso la natura e l’ambiente, coscienti che i beni e le risorse sono di tutti, non sono illimitati ed appartengono anche alle generazioni future. Ci impegniamo a sostenere nella quotidianità e a promuovere nell’azione educativa iniziative di equa ridistribuzione delle risorse e scelte di economia etica.” Siamo stati contenti di essere invitati in alcune Co.Ca. per poter spiegare il progetto “Cam-buse critiche” e il perché della sua nascita.Insieme a capi della pattuglia PNS nazionale, abbiamo organizzato un evento dal titolo “Scout Economy: Cambuse Critiche & Co.” a Calvatone (CR) presso la cooperativa agricola Iris (da cui acquistiamo pasta e salsa per i campi) aperto ad ogni capo interessato. All’evento hanno partecipato anche alcuni capi liguri.I prodotti biologici e solidali sono stati acquistati tramite “Cambuse Critiche” per i campi estivi da parte di 11 gruppi, per le ROSS e alcune botteghe RS.Anche quest’anno è stata proposta la bottega “Punta i piedi e non il mitra” sul tema della non violenza con l’entrata di nuovi capi nella staff, purtroppo non si è potuta realizzare a causa di mancanza di iscritti.Vorremmo riprovare a proporla anche l’anno prossimo perché ci sembra un tema molto interes-sante ed attuale, inoltre la bottega prevede anche testimonianze di persone che hanno voluto dimo-strare che è possibile mantenere un atteggiamento nonviolento in zone interessate da seri conflitti.

Buona caccia, Buon sentiero e Buona strada a tutti!Michela

Il Settore ha proseguito il percorso intrapreso l’anno scorso in particolare sui temi della legalità collaborando con Libera e del consumo critico attraverso il progetto “Cambuse critiche”. Il lavoro del settore è stato possibile soprattutto grazie al supporto di alcuni capi che si sono spesi su queste tematiche con entusiasmo e voglia di fare.

La collaborazione con Libera si è accresciuta trami-te la partecipazione a diverse attività. Nella prima parte dell’anno è stato organizzato un incontro fra alcuni gruppi che avevano partecipato ai Campi di Estate Libera nel 2012 per dare loro la possibilità di riportare agli altri l’esperienza coinvolgente dei Campi e di confrontarsi anche con persone di Libera che nella stessa estate avevano vissuto la medesima esperienza.Il Settore, nel ricordo della bellissima giornata della memoria svoltasi a Genova lo scorso anno, ha voluto coordinarsi con Libera per facilitare la partecipazione degli scout liguri alla Giornata che si è tenuta a Firenze. In tal modo sul treno offerto dalla Regione Liguria, erano presenti più di cento scout provenienti dalla nostra Liguria!Inoltre il Settore, in rappresentanza dell’Agesci Liguria, ha più volte partecipato al coordinamento regionale di Libera di cui la nostra associazione fa parte.Attraverso lo stretto contatto sia con il presidio di Libera Genova sia con il coordinamento regionale è stato possibile anche coinvolgere alcuni scout, in particolare RS, in attività organizzate da Libera stessa.Invitiamo ogni gruppo scout che fosse interessato ad incontrare persone di Libera o a partecipare ai Campi estivi organizzati dall’associazione, di scrivere al settore ([email protected]) che è disponibile a dare un supporto nell’organizzazione di incontri di formazione/informazione con Libera.

Relazione Settore PNS 2012/13

Page 23: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

23

Relazione Settore Internazionale 2012/13

L’anno appena passato è stato un po’ travagliato a causa della mancanza della incaricata femminile (la cui nomina è ancora vacante) e della sovrappo-sizione di ruoli che mi ha visto impegnato soprat-tutto nel nuovo ruolo di IRO.

Nonostante tutto e grazie soprattutto alla disponi-bilità e all’entusiasmo di alcune persone il settore è riuscito a garantire la realizzazione di quegli eventi ormai tradizionali: la bottega RS “per le strade del mondo” molto apprezzata dai ragazzi e le Piccole Orme del settore che hanno dato modo ai fratellini e alle sorelline di vivere un giro del mondo pieno di sorprese e di attività volte a fargli scoprire un mondo un po’ più grande del loro branco di provenienza.

Da ottobre scorso anche il mio incarico è scaduto e riconosco di non essere in grado di portarlo avanti in maniera soddisfacente per cui, anche tramite questa breve relazione rivolgo a tutti l’invito a farsi avanti... Lo scautismo è un mondo meraviglioso e quale migliore modo per viverlo se non all’interno del settore internazionale??

Grazie di cuore a Stefano, Chiara, Fabio e a tutte le persone che in questi anni mi hanno aiutato a fare del mio meglio in questo servizio,

Buona Strada, Francesco

Speciale AssembleaA cura di Francesco Gamberoni Incaricatoal Settore Internazionale Regione Liguria

Page 24: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

24

Speciale AssembleaA cura di Francesco Massa e Irene RapalloIncaricati al settore PC Regione Liguria

il progetto relativo al Piano di Evacuazione per la Base Scout di Vara, Il Rostiolo, completo di una proposta di attività per simulare ( provare) con la propria unità l’evacuazione da una casa o da un campo durante un’emergenza. Infine, siamo in contatto con il Comita-to Regionale per dotare la base di Vara dell’opportuna segnaletica di sicurezza (vie di fuga, punti di raccolta, etc). Come attività rivolta ai ragazzi, è stata svolta come di consueto la Bottega RS, tenutasi a Varazze il 20-21 Aprile 2013. Hanno partecipato 22 ragazzi, cimentandosi in attività di orientamento e topografia, primo soccorso (per il quale ringraziamo CNSAS - Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico di Genova il cui intervento ha coinvolto e interessato molto i ragazzi), spegnimento di un fuoco mediante estintori, prevenzione del rischio in attività, etc dimo-strando alla fine dell’esperienza piena soddisfazione . A livello nazionale sta proseguendo il confronto con la pattuglia nazionale P.C. per la definizione del percorso di adeguamento delle modalità di intervento dell’as-sociazione a seguito dell’uscita del Decreto Legisla-tivo 81/2008. Tale decreto trova applicazione nelle associazioni di volontariato che operano nel campo della Protezione Civile, e non al volontario in genere: è quindi importante sottolineare come il decreto in que-stione ci tocchi e non poco, ma ESCLUSIVAMENTE in ambito di Protezione Civile, cioè solo in caso di eserci-tazione o emergenza a seguito di attivazione. Il lavoro svolto in questi due anni dagli incaricati regionali e dalla pattuglia nazionale di P.C. ad oggi ha portato ad una modifica del Protocollo Operativo (avvenuta ad aprile scorso) propedeutica all’adeguamento dell’As-sociazione alle prescrizioni di legge per la sicurezza dei volontari di protezione civile, nonché alla definizione di un percorso “formativo” per i capi, ancora in fase di completa definizione, di cui in seguito vi daremo conto nei dettagli. In accordo coi tempi dettati dalla Pattuglia Nazionale, contiamo di lanciare nelle zone la” fase for-mativa” prevista dal decreto a tutti i capi scout i quali saranno chiamati ad adempiere se vorranno in futuro intervenire come scout in situazioni di emergenza o in attività di Protezione Civile. Come ogni anno, cogliamo l’occasione per ringraziare sentitamente tutta la Pattu-glia e per augurare a tutti voi, Buona Strada!

Durante l’anno trascorso, la Pattuglia Regionale di Protezione Civile era composta da 12 membri : Francesco Massa e Irene Rapallo (Incaricati), Fabio Forconi, Marcello Guidetti, Manuel Carnevale, Davide Poggi, Lorenzo Cabona, Riccardo Marin, Serena Ferrari, Noemi Ricciardi e da due nuovi membri, Alice Rubartelli e Ilaria Barberis, che hanno iniziato questo cammino con noi spinte soprattutto dal desiderio di mettere a disposizione dello Scoutismo ligure la loro formazione in medicina. Abbiamo invece salutato, con affetto e gratitudine per il servizio svolto assieme, Adriano Stecher, Miryam Trumpy, Stefano Olivieri e Francesco Catti. Come di consueto, le attività durante l’anno si sono suddivise tra interventi educativi rivolti ai ragazzi e la progettazione o la realizzazione di inter-venti rivolti alla formazione dei capi circa gli ambiti di nostra competenza: previsione e valutazione dei rischi in attività, prevenzione ed intervento. A questo scopo è stato per esempio svolto un intervento di informazione e formazione circa le attività di settore rivolto ai For-matori regionali durante l’RTT, del 24 Ottobre scorso, in collaborazione con gli Incaricati delle altre pattuglie. Durante l’Assemblea Regionale del 25/10/2013, invece, abbiamo distribuito materiale informativo circa le fasi dell’evacuazione ed abbiamo somministrato un questionario ai capi presenti per sondare il livello di interesse ed adesione al progetto di Formazione relativa al Pronto Soccorso rivolto ai capi del quale abbiamo contribuito a definire i contenuti. Grazie al contributo di Ilaria ed Alice ed al successo riscontrato dal corso di Primo soccorso realizzato dalla zona Levante, stiamo progettando una giornata di forma-zione rivolta ai capi liguri, sui temi del Primo Soccorso: nozioni di previsione e prevenzione del rischio in attivi-tà, modalità corrette di pronto soccorso in situazioni tipiche (ustioni, fratture, malesseri ecc.), chiamata al 118 e attesa dei soccorsi, gestione degli aspetti legati alla sicurezza in staff ed unità, come ad esempio la divisione dei ruoli durante un’ipotetica emergenza in sede o al campo ecc., struttura e compilazione schede mediche ecc. Inoltre, grazie a Serena Ferrari, infermie-ra, ed al coinvolgimento di alcuni volontari della CRI, la pattuglia avrà la possibilità di partecipare ad un corso di BLSD. Abbiamo poi portato avanti e concluso

Relazione SettoreProtezione Civile2012/13

Page 25: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

25

“Il periodo più bello della mia giovinezza fu quello in cui, da esploratore nautico, andai con i miei quattro fratelli al mare... non che fossimo dei veri scout nautici, perché questi non erano ancora stati inventati, ma avevamo una barca a vela sulla quale vivevamo in crociera con qualsiasi stagione e con ogni tempo e ci divertivamo un mondo, col mare buono e con quello cattivo”Scouting for Boys - Baden Powell

Con lo spirito di BP, che ha scritto questo trafiletto, abbiamo vissuto insieme ai ragazzi le attività di quest’anno: ci siamo divertiti insieme, vivendo, sperimentando e giocando la nostra parte sapen-do cogliere il lato positivo di qualsiasi tempo (e al bivacco di Specialità EG non è stato certo dei migliori!)

Attraverso gli eventi nautici proposti insieme alle branche (campetto di competenza e bivacco di specialità EG, guidoncini verdi, Piccole Orme e Bottega RS), dove tecnica e competenza sono strumenti necessari per svolgere qualsiasi attività, abbiamo cercato di cogliere appieno le potenzialità educative che l’ambiente acqua offre.

Capi liguri non abbiate timore di sperimentare in ambiti nuovi per essere “trampolini di lancio” per i vostri ragazzi! Con questa idea erano nate le Fuci-ne per Capi; noi, come Settore Nautico, ci abbiamo messo gli strumenti e la volontà di fare le attività con metodo perché, citando Seneca, “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” ma vi chiediamo per il prossimo anno di partecipare più numerosi per sfatare insieme il pre-concetto che solo gli esperti “lupi di mare” possono vivere attività scout in ambiente acqua!

Continuano molto positivamente le collaborazioni con l’Assonautica di Genova (e i circoli ad essa associati), le Sezioni della Lega Navale Italiana sul territorio regionale, l’ente Parco e l’area mari-na protetta di Portofino e tutti i circoli di pesca, snorkeling e vela che, ormai da anni, ci aiutano con il supporto di attrezzature, barche e compe-tenze e che vogliamo ringraziare di cuore; grazie al loro supporto siamo riusciti a far navigare i nostri ragazzi.

Un grazie sentito va al gruppo di Celle Ligure che, oltre a gestire le attività di branca con i propri ragazzi, continua ad offrire la possibilità a chi ne faccia richiesta di utilizzare la Base Nautica;

Speciale AssembleaA cura di Franca Passarino e Corrado MussoIncaricati al settore Nautico Regione Liguria

Relazione Settore Nautico 2012/13

Page 26: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

26

Poste Ita

liane spa - S

pedizione in

A.P. DL 3

53/2003

(conv. i

n L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 co

mma 2 DCB

Genova - N° 2

8/anno VI - Ottobre/Novembre

Scau

tismoinLi

guria

Capo dell’uni

forme Agesc

i confo

rme alle

norme del R

egolamento del M

archio Sc

out

Speciale

Assemblea

Inserto staccabile

Uniformi Lo Scoiattolo

L’anno

della Fede

12

11

36

SIL_28_12_5.5.indd 1

22/10/13 08:52

È periodo di lavori in cantiere per il Settore Nauti-co: gli Incaricati lasciano il timone;rievocando una celebre frase di Shackleton: “Cerchiamo uomini per spedizione all’avventura. Modesto compenso. Freddo estremo... Pericolo costante. Ritorno a casa non assicurato. Onori e riconoscimenti in caso di successo”

Capi delle riviere di Levante e di Ponente, pronti a scendere in mare? La barca è pronta al varo, per far rotta verso un nuovo anno, volete essere della ciurma? Contattateci a [email protected] unitevi al Centro Nautico Ligure.

Di fronte ai sogni ambiziosi dei ragazzi, levate l’ancora e scegliete di giocare con noi!

quest’anno, per il ristretto numero di capi del Centro Nautico Ligure, abbiamo avuto qualche difficoltà a fornire assistenza alle unità per attività nautiche; invitiamo a contattarci per tempo per pensare insieme le attività in Base, priviligeremo chi si proporrà con un progetto in ambiente acqua e non solo cercando un bel luogo dove fare bivacco.

Vorremmo cogliere l’occasione per rilanciare la possibilità di far svolgere un servizio extra-associativo diverso ai nostri RS; un circolo velico di Genova molto attivo nel sociale, con il quale spesso facciamo attività, ci ha chiesto di progettare assieme per quest’anno; chiediamo a voi Capi di considerare la proposta per i vostri RS proponendo loro un servizio d’incontro e di apertura verso il mondo: un impegno costante uscendo in mare in barca con persone diversamente abili, ragazzi delle scuole e persone con storie di vita diverse; per qualsiasi informazione chiamateci.

Page 27: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

27

Poste Ita

liane spa - S

pedizione in

A.P. DL 3

53/2003

(conv. i

n L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 co

mma 2 DCB

Genova - N° 2

8/anno VI - Ottobre/Novembre

Scau

tismoinLi

guria

Capo dell’uni

forme Agesc

i confo

rme alle

norme del R

egolamento del M

archio Sc

out

Speciale

Assemblea

Inserto staccabile

Uniformi Lo Scoiattolo

L’anno

della Fede

12

11

36

SIL_28_12_5.5.indd 1

22/10/13 08:52

Scautismoin

Liguria

Poste Ita

liane spa - S

pedizione in

A.P. D

L 353/2003

(conv. in L. 2

7/02/2004 n. 46) a

rt. 1 comma 2 D

CB

Genova - N

° 23/anno V - G

ennaio/Febbraio

18Un metodo

per scegliere

Questi sono

matti!!!

5

No limits

7

Eleggere

ciò che

par meglio

Sil23_02_11:Sil_19 16/02/11 17:59 Pagina 1

Speciale AssembleaA cura di Francesco Bertazzo e Emanuela RattoIncaricati all’informatica e stampa Regione Liguria

La pattuglia informatica, in seguito alla trasforma-zione del Settore Stampa a livello nazionale e nelle regioni, ha interessato il Comitato per la creazione del Settore Comunicazione in Liguria.Affrontato l’argomento in Consiglio il Comitato porterà avanti il tema nei prossimi mesi.

È stato registrato il nuovo dominio, indipendente dai server agesci nazionali, www.agesciliguria.it che appena pronto sostituirà quello attuale.Per disponibilità a svolgere servizio e per consu-lenze sulla comunicazione esterna/interna potete scrivere a [email protected].

La pattuglia stampa ha partecipato per il secondo anno al palio dei Guidoncini Verdi proponendo un laboratorio di comunicazione e giornalismo che ha visto la partecipazione di una quindicina di ragazzi.

SILLa pattuglia stampa si è occupata di portare avanti il lavoro di SIL con i tre numeri all’anno “promes-si”. Rispetto all’anno precedente, la redazione ha subito qualche cambiamento e ha avuto fasi

alterne di nuovi ingressi, anche se spesso poi non sono riusciti a continuare nella collaborazione.Possiamo dire che accanto al nocciolo duro della redazione, abbiamo un numero di gruppi, zone, comunità RS, singoli capi e gli stessi incaricati che ci propongono articoli e spunti. Quello che pur-troppo succede è che spesso mancano contributi dalle zone fuori Genova, nonostante i tentativi di decentralizzare.

Abbiamo cercato di sollecitare sia in occasione di Consigli regionali sia tramite email la partecipazio-ne di tutti i gruppi e i capi affinché SIL sia davvero uno strumento a misura dei capi liguri, uno spazio di dibattito, in cui dare testimonianza e condividere attività svolte, anniversari, occasioni importanti, riflessioni sul nostro essere scout.Per parte nostra, l’obiettivo è cercare di cogliere, anche con la collaborazione del Comitato, temi e problematiche di interesse pratico, metodologico, educativo proprio di noi capi liguri per entrare nel merito del cammino che la Regione sta facendo in questi anni e che è fatto da tutti noi capi, ragazzi, gruppi, zone, incaricati.

Relazione SettoreComunicazione e Stampa 2012/13

Poste Ita

liane spa - S

pedizione in

A.P. DL 3

53/2003

(conv. i

n L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 co

mma 2 DCB

Genova - N° 2

5/anno V - Ottobre/Novembre

Scau

tismoinLi

guria

Assemblea

Regionale

Relazione

Comitato

Regionale

Relazione

Branca R / S

Visti

da vicino

4

17

25

SIL_25_11_5.5.indd 1

22/10/13 08:55

Poste Ita

liane spa - S

pedizione in

A.P. DL 3

53/2003

(conv. i

n L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 co

mma 2 DCB

Genova - N° 2

6/anno VI - Gennaio/Febbraio

Scau

tismoinLi

guria

Passo dopo

passo...

la storia

siamo noi.Agesci e le

emergenze

Dove andiamo

in uscita

Intervista a

Don Ciotti

6

18

28

SIL_26_12_5.5.indd 1

03/02/12 08:35

Scau

tismoinLi

guria

Poste Ita

liane spa - S

pedizione in

A.P. DL 3

53/2003

(conv. i

n L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1 co

mma 2 DCB Genova

N° 29/anno VII -

Gennaio/Febbraio

Come

leggere

la Bibbia

Il coraggio

si fa strada:

Verso la route

nazionale RS 28

A tu per tu

con il

Responsabile

Regionale

3

8

Io ci sto!

SIL_29_13_5.5.indd 1

01/02/13 13:51

Page 28: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

28

Speciale AssembleaA cura di Mauro Pozzi e Marcella MorenoIncaricati al settore FB Regione Liguria

Il secondo evento importante è stata l’Assemblea Nazionale F.B. a Roma. Oltre all’aggiornamento del nostro Regolamento con una più chiara definizione dei rapporti con AGESCI e MASCI, l’incontro roma-no è stato allietato dalla “sorpresa” del saluto alla nostra Comunità F.B. rivoltoci da papa Francesco durante l’Angelus domenicale.A maggio abbiamo preparato la Fucina per Capi, presso l’accogliente struttura della Parrocchia di Sant’Agostino a Loano, incentrata sul Vangelo di Giovanni. Momento di forte crescita comunitaria e di approfondimento di questo Vangelo. Rinnoviamo l’invito a tutti i Capi Liguri per questa qualificata occasione di crescita personale e crescita nelle Fede.A giugno abbiamo organizzato un bellissimo Pel-legrinaggio a NEVERS presso il convento di Saint Gildard, la Casa Madre delle “Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana”, dove è custodito il corpo incorrotto della nostra cara Santa Bernadette. Il Pellegrinaggio ha coinvolto oltre la Comunità Ligu-re e Toscana F.B. anche tanti Amici. In 48 abbiamo camminato sui passi di Bernadette ed abbiamo approfondito la sua Santità ed il Messaggio di Lourdes. E’ stata un’esperienza indimenticabile che ha dato ancora più senso e significato alla nostra scelta di essere Foulard Bianco.Ad agosto, con la Comunità Italiana F.B., ci siamo impegnati a Lourdes nella realizzazione del Can-tiere Nazionale AGESCI “ Il Mulino”, che ha visto la partecipazione, come alla Bottega, di giovani R\S molto motivati: la presenza di questi giovani ci conforta e ci da una grande gioia e Speranza.A settembre abbiamo concluso l’anno presso la Parrocchia del nostro A.E. Regionale a Manesseno rilanciando l’impegnativo anno 2013-2014 con due grandi Eventi: l’Assemblea Nazionale F.B. a Loreto, che vedrà la Comunità F.B. Ligure come principale organizzatrice, e la Route Nazionale R\S, a cui saremo chiamati come testimoni della nostra storia e del Messaggio di Lourdes.

Quest’anno il tema pastorale del Santuario di LOU-RDES che ci ha particolarmente coinvolto è stato: “ L’Ave Maria”. Tema strettamente collegato con quello dell’anno passato “ Pregare il Rosario con Bernadette”. Nelle nostre riunioni di comunità ab-biamo cercato di camminare con Maria impegnan-doci a crescere nella dimensione di affidamento e di fiducia, nella consapevolezza dei nostri limiti e nella certezza di sentirci figli accolti dalla Madre di Gesù.Anche quest’anno ci siamo incontrati quasi mensilmente, alternando la sede delle riunioni in modo da essere presenti su tutto il territorio regio-nale e per agevolare la presenza di tutti i membri della Comunità.L’appuntamento con l’accoglienza della Luce di Betlemme ci ha ritrovato pronti nella proclamazione e nella diffusione della “Luce”, e di ciò che rappresenta, nella nostre comunità di ap-partenenza e ai nostri Amici ospiti di alcuni Istituti della nostra Regione.A marzo, in Emilia Romagna, alcuni Foulards Bianchi Liguri hanno partecipato, sia come allievi che come Staff, al M.U.F. (Momento Unitario di For-mazione). L’evento rappresenta una tappa impor-tante nel cammino verso la scelta della Titolarità, impegno definitivo di Servizio agli ammalati e ai giovani (non solo a Lourdes), impegno a vivere ed approfondire la spiritualità mariana.La Veglia di Pasqua ha riunito, come di consueto, la Comunità F.B. Ligure presso la Chiesa di san Rocco a Genova: momento di preghiera e animazione comunitaria, aperto a tutti, un aiuto a prepararci al Triduo Pasquale.Aprile ci ha visto impegnati in due eventi impor-tanti. La Bottega per R\S “Giochi Senza Barriere” , “Giochi di dis-Abilità”, ha visto la gioiosa parteci-pazione di Rovers e Scolte liguri molto motivati e maturi, che ha arricchito molto anche noi F.B. La Bottega è stata svolta in parte a Pietra Ligure, con un incontro particolarmente significativo presso l’Unità Spinale Unipolare, in parte ad Andora presso la Parrocchia Cuore Immacolato di Maria e presso l’Istituto Sacra Famiglia.

Relazione Settore Foulard Blancs2012/13

Page 29: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

29

Fare scoutismoA cura di Giorgio Costa

Amano e rispettano la natura.Ovvero come ti lascio i luoghi dove ho fatto caccia, bivacco o campiriducendo al minimo l’impatto (ed evitando le lamentele degli ospiti).

Nella difficile ricerca di luoghi per uscite sappiamo quanto sia importante la disponibilità di un prato, possibilmente piano, dove giocare, piantare tende, fare fuoco di bivacco.Ecco una sintetica check list su come lasciare i prati dopo le nostre attività.

Alla fine dell’uscita o del bivacco ci guardiamo in giro (meglio se assieme ai nostri ragazzi) e verifi-chiamo che tutto sia a posto:- Rifiuti. Abbiamo imparato a raccoglierli e

insacchettarli (meglio se differenziati) per por-tarli a raccolta. Ci è rimasta talvolta l’idea che qualche residuo organico non dia danni, però le bucce di frutti o altri rifiuti organici oltre che a decomporsi (lentamente) solo in condizioni di umidità e temperature ottimali, attirano i cinghiali che distruggono i prati.

- Residui legnosi, tronchi da costruzione, fascine e rami per il fuoco. Come tutto il materiale legnoso ha effetto “pacciamante” cioè non fa crescere l’erba. Inoltre è di grave ostacolo al lavoro di chi volesse tagliare l’erba con qualsiasi attrezzo. Tutto il legname, possi-bilmente diviso per dimensioni , va accatastato con cura ai margini dei prati, in prossimità di ostacoli o alberi dove non disturbi il taglio dell’erba.

- Pietre, sassi vari, da quelli che abbiamo usato per “contenere” i fuochi a quelli usati per sederci. Vanno accuratamente accatastati dove ce ne sono altri o in luoghi dove non disturbino in futuro il taglio dell’erba. (Pessimi soprattutto i picchetti dimenticati nell’erba..)

- Buchi, scavi, trincee vari (da ridurre al minimo indispensabile), vanno richiusi con cura. Ove possibile prima di scavare si possono tagliare via le zolle di erba e conservarle da parte. Quando ce ne andremo riposizioniamo le zolle anche secche o danneggiate, in questo modo sarà più veloce la chiusura e la cicatrizza-zione della ferita.

- Braci (spente) ceneri. Devono essere sempre pulite (cioè esenti da materiale plastico brucia-to), sono un blando concime (ricco di potassio). La cenere quindi va tritata distribuita più possibile sul prato, mentre residui più grosso-lani vanno trattati come il legno. L’obiettivo è lasciare il terreno piano senza che si vengano a costituire cumuli di ceneri che rallenterebbero l’inerbimento e ostacolerebbero il futuro taglio dell’erba.

Ecco ora è tutto a posto, anche se stanchi, a fine attività abbiamo cercato di ridurre il nostro impatto e prolungato la vita del nostro amico prato.

Il prato nei nostri ambienti è quasi sempre una formazione non naturale, derivata da una passata attività agricola. Per questo con la diminuzione dell’attività umana i prati sono un bene prezioso da preservare. Solo il taglio dell’erba protegge dal ritorno della copertura arbustiva e boschiva.Tagli ripetuti nella stagione aumentano la qualità del prato. I prati impoveriti hanno naturalmen-te erba più bassa. Il forte calpestio concentrato soprattutto su terreno bagnato può provocare la scomparsa della copertura erbacea per il compattamento del terreno.NO

TA TE

CNIC

A

Page 30: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

30

Fare scoutismo

Nuovi percorsi e “respiri” della zona Genova Centroper migliorare la proposta educativa

Alla riscoperta del Servizio Extra Associativo

Ci hanno poi accompagnato alcune considerazioni comuni e che ci siamo tenuti “ben stretti”:• La proposta del servizio E.A. deve ricercare e

stabilizzarsi in un preciso e delicato EQUILI-BRIO tra proposta educativa di progressione personale del singolo RS ed esigenze della real-tà che si va a servire;

• Il servizio E.A. è in qualche modo anche una prima “vetrina” esterna in cui l’associazione AGESCI si mostra ed opera all’esterno (extra) e nel territorio di riferimento. Se poi una Co.Ca. non vive un buon radicamento territoriale e “delega” ai Rover e Scolte una propria rappre-sentatività, apriti cielo! Le brutte figure sono accucciate fuori dalla porta della nostra sede! Ma pensiamo che i ragazzi debbano incomin-ciare ad interrogarsi anche su questo.

Anche se non portano il fazzolettone, sono co-munque inseriti in un’associazione e la devono saper rappresentare al meglio.

• Bisogna saper coniugare con i ragazzi due termini precisi e che vanno sempre e necessa-riamente a braccetto, cioè “vicinivicini”:

esperienza di crescita ed impegno.Come per il servizio in associazione, bisogna riper-correre puntualmente con loro che non è proprio la stessa cosa se “ci sono” o se “non ci sono”!Devono sapere che invece si “conta” su di loro e che si ha davvero “bisogno” di loro. Non sono semplicemente in una palestra di vita, funzionale solo alla loro crescita!Stanno invece dando risposte precise a bisogni precisi e si devono sentire pienamente coinvolti e responsabili di questo. Devono cioè sapere di esse-re considerati “preziosa manovalanza in crescita”.

S.E.A. Questa sigla può essere interpretata anche come Servizio Estremamente Alienante. Lo sanno bene i Capo Clan e Fuoco, quando si tratta di ricominciare un nuovo anno, magari con un Clan numeroso e che ci chiama al saper portare avanti e bene, la proposta di servizio per i nostri Rover e Scolte.Qualche anno fa, in zona, ci siamo interrogati su come fosse possibile migliorare la proposta di S.E.A.: io personalmente ero rafforzata in questa convinzione, anche da quando una volta un rover che parlava candidamente del suo nuovo futuro anno di servizio fuori dall’associazione, lo definiva come un periodo che finalmente lo avrebbe fatto “riposare” e che lo avrebbe impegnato quel “non troppo”……in vista del suo esame di maturità!

Ecco gli elementi più “problematici” che abbiamo rilevato in una riflessione preliminare e che abbia-mo condiviso con tutti i capi RS della zona:• Una sorta di “fatica” non sana da parte dei capi

RS nel gestire questo tipo di proposta, soprat-tutto nei suoi aspetti più logistico/organizzativi;

• il rischio di far vivere ai ragazzi una propo-sta educativa che assume più una logica da “tagliando” piuttosto che un tassello qualitativo ed irrinunciabile della più generale proposta di servizio;

• il rischio di essere superficiali nelle scelte degli “ambiti” in cui poter offrire ed assicurare una buona esperienza di S.E.A.

A cura di Papi [email protected]

Page 31: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

31

• Nell’esperienza di servizio in Associazione, i Ro-ver e Scolte possono contare sull’effetto “bolla protettiva” rappresentato dallo staff di direzione in cui i ragazzi sono inseriti a tutti gli effetti e i Capi RS possono contare su un monitoraggio costante e puntuale rispetto all’andamento dell’esperienza di servizio degli RS all’interno delle CoCa (se un Rover toppa, e se toppa di brutto, ci sarà sempre modo di saperlo e di par-larne alla prossima riunione di Coca!). Bisogna quindi tenere presente una certa “solitudine” degli RS nella loro esperienza di S.E.A ma che deve essere accompagnata in parallelo da una sana sperimentazione di quella autonomia e responsabilità personali, che solo una buona esperienza di S.E.A. può garantire.

Da tutto questo siamo partiti in un percorso che ha ormai due anni di vita e su cui tutta la Zona e soprattutto i Capi di Branca RS si è impegnata.Penso che occorra ora sottolineare un aspetto importantissimo: questo tipo di “sistematizzazione” del S.E.A. non può in nessun modo sostituirsi alla funzione educativa dei Capi RS e della Comunità di Clan che sono e restano gli attori primi ed unici del rapporto educativo con singolo RS, del suo percor-so di servizio e della sua progressione personale!

Ma passiamo ad elementi più concreti e bando alle ciance. Ecco che cosa abbiamo fatto:• Abbiamo realizzato un censimento completo

di tutti gli ambiti di S.E.A. sperimentati negli ultimi anni, secondo indicatori di qualità precisi ed “aperto” ad ambiti nuovi che via via, sono arrivati dal nostro territorio. Questo ha per-messo una certa “facilitazione” del lavoro di abbinamento dei RS nei diversi ambiti da parte dei Capi, una certa “selezione” ed apertura qua-litativa degli ambiti e una migliore gestione dei tempi dell’esperienza di S.E.A. Il Censimento è costantemente aggiornato.

• Possiamo quindi offrire ai RS una gamma di ambiti piuttosto ampia (e sempre aperta) che garantisce loro una possibilità di scelta organi-ca, secondo anche le loro peculiarità, interessi ed inclinazioni;

• Abbiamo iniziato ad instaurare con i diversi ambiti di S.E.A. una relazione collaborativa, costante e che è di garanzia ad una buona proposta (anche formativa) e ad una buona esperienza educativa di servizio;

• Organizziamo, a livello di Zona, incontri con i RS alla fine della loro esperienza di S.E.A. e mettiamo in comune e condividiamo le diverse esperienze e i “vissuti” di tutti;

• Abbiamo trovato e incaricato una persona che prova a tenere le fila del “tutto”, a livello di zona e che lavora insieme e a fianco dei Capi di Branca RS.

• Ovviamente siamo perennemente in WORK IN PROGRESS……..ma…

BachecaFare scoutismo

“Cominciate col fareciò che è necessario,

poi ciò che è possibile...” (San Francesco)

Page 32: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

32

Alberto Remondini nasce a Genova nel 1950. Nel 1975 entra nei Gesuiti e dal 1982 è sacerdote. A fianco delle persone che vivono sulla strada e a famiglie in difficoltà dal 1987 al 2002 con l’Associazione San Marcellino. Tra il 2002 e il 2008 vice provinciale dei gesuiti per il nord Italia e dal 2008 al 2012 presidente della Fondazione S.Marcellino a Genova. Presidente del Jesuit Social Network e Delegato per l’Albania è a Trento presso la Fondazione S. Ignazio dall’ottobre 2012.

Quando sei venuto per la prima volta a contatto con lo scautismo?

Devo l’incontro con lo scautismo a un amico che aveva fatto servizio civile al Ce.Sto. e mi coinvolse a fine anni 80 come AE di un gruppo a S.Maria di

Castello (Ge 40). Era un piccolo reparto con ragazzi non facili. Mi divertiva perché il mio orizzonte era quello delle persone sulla strada, questa parentesi mi aiutava a vivere con un po’ più di allegria, con i giovani. Fare educazione è divertirsi ma anche lavorare seriamente nelle relazioni, come si fa con le persone che stanno in difficoltà. Ho iniziato ad apprezzare il metodo, che aveva molto a che fare con il lavoro sociale. Un punto forte degli scout è considerare la persona come soggetto capace di autodeterminarsi e di costruirsi. Tu non insegni cosa si deve fare ma dai degli strumenti per fare delle scelte. L’altro aspetto è che anche tu sei obbligato a crescere, perché sei la parte essenziale di questa relazione attraverso la quale anche l’altro può crescere. Il sistema funziona bene, poi dipende chi ci sta dentro, chi riesce incarnarlo e come.

Visti da fuoriA cura di Pietro Barabino

Visti da fuori[interviste a persone significative per allargare gli orizzonti,fornire spunti di riflessione, metterci in discussione.]Intervista a Alberto Remondini, presidente del Jesuit Social Network

“Il colpo di genio nel metodo è quello di preparare la gente a prendere una pedata nel sedere ed essere messi fuori, una cosa che nel mondo ecclesiale non è “rara”...proprio non esiste.”

Page 33: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

33

Visti da fuori

Da cosa si distingue un buon educatore?

Non ci sono ricette, ma io credo che si debba favorire il più possibile il viaggio verso l’interno. Tutto quello che ci aiuta a capire la dimensione la grandezza la profondità del nostro cuore. Questo è un cammino che non si può fare da soli, perché si rischia di fare delle scivolate, di rimanerci dentro, o essere catturati da paure o illusioni. La radicalità ci spinge verso degli obiettivi che sembrano impossibili, ma se guardiamo dentro di noi scopriamo che forse siamo capaci a essere radicali. Se usciamo dal mondo delle nostre paure ed emozioni passiamo a quello delle scelte concrete.

Cosa può portare lo scautismo nella Chiesa?

Il colpo di genio nel metodo è quello di preparare la gente a prendere una pedata nel sedere ed essere messi fuori, una cosa che nel mondo ecclesiale non è “rara”… proprio non esiste. Qualsiasi comunità tende a creare delle persone che poi remino all’interno. Lo scautismo ha in mente un modello formativo per il quale i giovani vanno forniti degli strumenti per poi camminare, fare delle scelte, indipendentemente dallo scautismo. Geniale perché libera dal discorso delle pressioni e delle aspettative, dai “ci aspettiamo da te…”. La vita te la giochi tu, fuori, nessuno viene a sindacare a giudicare. Poi come ogni gruppo ha delle regole, e rischia di finire nell’autoreferenzialità, anche perché occupa i giovani con una miriade d’impegni. Chi c’è dentro sa come funziona, ma chi c’è fuori fatica a comprendere certe formalità, certi riti e liturgie che caratterizzano ma rischiano di allontanare. I giovani hanno troppe cose da fare, il rischio è perdere i capi nel momento migliore: tra i 20 e i 25 anni quando si è più creativi e ci si mette più in gioco. Lo scautismo dovrà misurarsi con un modello un po’ meno impegnativo dal punto di vista delle “cose da fare”.

Che vuol dire per te “saper” obbedire?

Lo scautismo non è un piccolo esercito, è un luogo di grandi relazioni. Bisogna imparare ad obbedire e bisogna anche imparare a dissentire, non soltanto ad eseguire quello che gli altri dicono ti chiedono, ma anche a dire la tua diversità.

È sulla diversità che si costruiscono scelte alternative, modelli diversi. Tutte le volte che c’è un conflitto tra le persone non è un guaio, sintomo che le cose non vanno bene, ma che forse le persone stanno finalmente esprimendo chi sono e cosa vogliono. La cosa importante è riuscire a collegare questi punti di vista diversi e trovare una sintesi che in un’organizzazione come l’Agesci dovrebbe essere la comunità, luogo dove tu discerni. Questo “saper obbedire” non vuol dire “chiudono gli occhi stringono i denti e fanno” ma “sanno contribuire alla decisione”.

Come educare alla cittadinanza attiva e alla partecipazione?

Si passa sempre dall’esperienza. Se tu vivi a Scampia per 10 giorni capisci molte più cose di questo mondo che non leggendo o andando a sentire delle conferenze. Non che quelle non vadano bene, però lo scout va con i piedi e con le mani. Tu impari ad accendere il fuoco quando piove e a fare costruzioni sopraelevate o altre cose che mai più pensavi di essere capace di fare. Mentre impari, lo fai con altri, conosci chi hai vicino. Se c’è qualcuno che ti aiuta a elaborare e interiorizzare l’esperienza, imparerai a sedimentare le emozioni e farti delle idee che ti consentiranno di partire, fare, di essere.

Cosa dovrebbe essere per te la proposta di fede?

È molto salutare mettere i ragazzi in un contesto in cui i loro dubbi e le loro inquietudini siano prese con serietà e affetto. Dobbiamo evitare l’integralismo di ci vorrebbe marciare uniti, compatti e schierati.. non è proprio della nostra fede. Accettiamo benissimo che un ragazzo possa avere dei dubbi, aiutiamolo a manifestarli seriamente. Non siamo noi che rendiamo credibile il Vangelo, è Gesù che conquista il cuore direttamente. Il processo non lo fanno né i capi né la Chiesa, lo fa Gesù Cristo entrando in una relazione personale con cui dichiara l’amicizia. Non ho mai trovato nessuno che parlando seriamente mi abbia detto che il Vangelo non è credibile. Quando ho dei dubbi di fede, speranza e carità prendo in mano il Vangelo e dico: “Si effettivamente ha ragione”. Poi mi dico “è difficilmente

Page 34: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

34

Visti da fuori

realizzabile”, ma il fascino della radicalità è molto forte e i giovani questo lo percepiscono. Perciò io credo che in questo tempo di formazione noi dobbiamo dare il Vangelo così com’è. Aiutare i ragazzi a leggerlo non come un libro ma come una relazione, quindi esercitare il cuore nella lettura del Vangelo. Sul Vangelo ci possiamo immaginare in cammino tutti quanti con delle velocità diverse.

Come credi vada affrontato il servizio, evitando la strumentalizzazione del dolore altrui?

L’esperienza del servizio è un’esperienza di relazione, è fondamentale che chi la fa si renda conto che qualcosa sta succedendo dentro. A quel punto, il lavoro dell’educatore è lavorare sull’interiorizzazione. “A partire dal sentimento che tu hai provato che cosa ti viene in mente? Cosa potresti fare? Come potresti reagire? Cosa ti sembra di capire?” e poi aiutare una persona a decidersi, perché alla fine uno deve decidersi e partire. “Da questa esperienza molto forte ho capito X e voglio fare Y”. Quando fai un passaggio del genere allora le esperienze che hai fatto appartiene al profondo della tua vita, comincia a dettare legge dentro di te. Il grande rischio che c’è oggi è di fare solo esperienze emotive: “Vado a Cuba, vado in Perù, vado in India vado in Africa..” faccio una cosa eroica per 20 giorni, torno indietro con una grandissima nostalgia, poi i sentimenti rientrano e tutto il resto è come prima. È quello che fanno le pubblicità, è la pressione dei media per convincerci a fare o consumare. La funzione educativa è muovere l’emotività e poi ragionarci, dialogare con quello che avviene dentro. Ci sono molti che si dedicano alle persone sulla strada, in modi e con motivazioni diverse. Quello che ritengo importante

è che ciascuno conosca bene le sue motivazioni. È importante avere chiaro che fare della carità perché “io ne ho bisogno” significa ridurre l’altro a uno strumento che “mi serve per sentirmi a posto”. Un povero ha già i suoi problemi, ci manca solo che uno lo vada a utilizzare per “sentirsi a posto”. S’incontrano persone che hanno un tale desiderio di “aiutare” che non si rendono conto di essere molto invadenti e trattano le persone come “destinatari di una cosa che io ti do”. Poi ci sono altre motivazioni, compiere atti di giustizia, fare delle azioni che riportino in qualche modo un certo equilibrio tra le persone etc. Queste motivazioni di tipo culturale e motivazionale sono molto importanti. L’importante è che uno sappia cosa ci sta a fare e perché è lì. Il servizio deve permetterti di entrare nel contesto nella vita dell’altro. Di recente mi ha colpito un gruppo di ragazzi che han fatto una settimana a Scampia e dopo aver fatto giocare i bambini l’ultimo giorno quando son ripartiti sono scoppiati a piangere. Erano bulletti di 15 anni, abituati a fare i duri.. “le lacrime non si sfiorano”. Qualcosa era successo, e non lo dimenticheranno. L’incontro con chi si trova in una situazione difficile può essere uno strumento straordinario di comprensione e crescita.

Per finire…Credo valga la pena oggi aiutare le persone (i giovani, in particolare) a scoprire la propria bellezza interiore. E’ qualcosa che va controcorrente, perché la grande pressione che noi riceviamo dall’esterno è che il meglio sta fuori e il meglio si compra. Invece la grande bellezza è dentro, nella comprensione di quello che noi siamo, di come siamo fatti, che ci permette poi di dire: ma allora cosa posso fare, se sono fatto così? Capire cosa c’è dentro di me per valutare cosa potrei essere. Il grande lavoro è quello di aiutare a cogliere la bellezza che ognuno ha dentro nonostante le apparenze. Ma non puoi essere tu a dire la bellezza, è l’altro che la scopre, tu puoi proporgli solo degli strumenti per guardare.

(Video all’intervista completa: goo.gl/f22YKN)

Page 35: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

35

A cura del Clan Genova 14Zoom Liguria

Le diverse manifestazioni della violenza sono tra i maggiori problemi che affliggono la società da tempo immemore. Per motivi a volte banali, per ideali religiosi e politici, spesso per motivi economi-ci, si da poca importanza alla vita umana, usando la violenza come unica arma per imporre se stessi. Rendendoci conto di non conoscere in maniera approfondita tutte le sfaccettature della violenza, le sue cause e conseguenze, noi Clan Fra’ Diavolo abbiamo deciso quest’anno di intraprendere un capitolo su questo argomento, e la sua naturale conclusione è proprio quest’articolo, in cui mettia-mo la sintesi delle nostre ricerche e riflessioni.

I sotto-generi in cui si può dividere il concetto di violenza, e sui quali abbiamo lavorato in que-sti mesi, sono quattro: violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica. In particolare quest’ul-

tima manifestazione della violenza ci ha colpito in quanto comprende fenomeni che molti di noi non avrebbero mai considerato violenti, come il lavoro in nero, l’operato delle mafie, il mobbing, il gioco d’azzardo. Quest’ultimo può essere considerato una vera e propria violenza legalizzata: siamo addirittura tempestati da pubblicità che ci spingono a praticarlo, e alcune delle sue forme fanno ormai parte della nostra quotidianità (basti pensare alle slot machines nelle tabaccherie, al totocalcio, al gratta-e-vinci...). Ma non dimentichiamo che ci vuole molto poco per trasformare un’innocua atti-vità in una dipendenza patologica. In Italia giocano attualmente 30 milioni di persone, assicurando allo stato un guadagno annuale di 72 miliardi. Il nostro è il primo paese al mondo, in percentuale di giocatori, per il gioco d’azzardo online. Secondo le statistiche però, giocando al lotto tutti i giorni per

Quante facce ha la violenza?

Una veglia RS dedicata al tema della violenza

Page 36: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

36

cinquant’anni, le possibilità di vincere sono dello 0,03% ovvero 1/622614630! Il motto non era: ‘’vinci spesso, vinci adesso’’???

Approfondendo le tematiche del gioco d’azzardo e del mobbing (l’atteggiamento ostile e aggressivo dei colleghi o del capo nei confronti del lavoratore, volto a farlo allontanare dal posto di lavoro) ci siamo trovati ad esaminare anche un altro tipo di violenza, ancora più ampio: la violenza psicologica. In una prima fase abbiamo confrontato le diver-se definizioni che ognuno di noi aveva in mente per questa parola, per poi appoggiarci a quelle trovate su internet e nei dizionari, con l’obiettivo di delinearne in modo completo le caratteristiche, da utilizzare come riferimento durante tutto il corso dell’attività. Abbiamo proseguito con testimonianze e racconti di vittime di questo tipo di abuso, che possono variare dal già citato mobbing fino al nonnismo, al bullismo, alle violenze domestiche. L’aiuto, in questo secondo momento, ci è stato of-ferto principalmente dai centri antiviolenza presenti a Genova, che abbiamo avvicinato al fine di trovare materiale e consigli sull’argomento.

Purtroppo questi atteggiamenti di abuso psicolo-gico spesso sfociano in manifestazioni di violenza fisica contro la persona. Come per la violenza eco-nomica, anche per quella fisica ci siamo concentrati su quelli che, a prima vista, possono sembrare aspetti meno convenzionali come la guida perico-losa o gli atteggiamenti di alcune gang presenti sul territorio genovese, spesso al limite della legalità. Partendo dall’analisi degli incidenti stradali, e con i dati alla mano, abbiamo riflettuto su come chi si mette alla guida spesso non pensi al fatto di poter diventare una potenziale fonte di violenza verso gli altri e verso se stesso: eppure solo che a Genova il mancato rispetto del codice della strada nel 2012 ha provocato circa 7200 incidenti (il 2,4% di tutti gli incidenti stradali urbani in Italia), causando più di 7000 feriti e 36 morti. Per quanto riguarda invece l’ambito delle gang presenti nella nostra città (ci siamo concentrati in particolari su quelle di origine sudamericana), abbiamo analizzato come dal flusso immigratorio che da molti anni interessa Genova, siano derivati il sempre positivo diffondersi di nuove tradizioni e usanze, ma purtroppo anche la formazione di nuo-ve sacche malavitose. In questi ultimi anni infatti

si sono insediate a Genova filiali di famose bande criminali del Sud America, come i Los Diamantes o i Latin King: queste gang si sono spartite parte dei quartieri del ponente genovese e hanno dato il via a episodi di pestaggi, furti e vere e proprie regolazioni di conti.

Anche la violenza sessuale può riguardare sia l’aspetto psicologico, sia quello prettamente fisico. La realtà degli abusi è drammatica, basti pensare che oltre la metà delle donne in età 14-59 anni ha subito almeno una molestia sessuale, un ricatto sessuale sul lavoro o una violenza, tentata o consumata, nel corso della vita (dati ISTAT). Il 91% dei casi di vio-lenza sessuale ha luogo tra le mura domestiche, in particolare da parte dei genitori biologici ai danni dei loro bambini; è importante infatti ricordare che nella violenza sessuale-psicologica rientra anche quella del genitore che soffoca il figlio con un amore possessivo e distruggente, impedendogli di vivere le proprie esperienze con i coetanei.

Dopo aver analizzato e discusso il vasto tema della violenza, e le sue innumerevoli sfaccettature, abbiamo pensato a una parola che riassumesse le conseguenze che ogni tipo di violenza ha sulle sue vittime: l’ ANNULLAMENTO, nel senso di negazione dell’individualità, di annientamento della persona stessa.

Ripensando infine al percorso che abbiamo intra-preso, abbiamo capito che questo capitolo ci ha lasciato qualcosa di più di una mera conoscenza dei fatti: ci siamo resi conto che bisogna essere vigili e attenti in ogni momento, perché prima di tutto la violenza va riconosciuta. Solo così possia-mo imparare a combatterla. Tante volte non ci accorgiamo della violenza intorno a noi: può essere nascosta in modo sottile, o può essere semplicemente una violenza diversa da quella a cui pensiamo normalmente, ma, anche se in un altro modo, è ugualmente aggressiva e sbagliata; ognuno di noi però ha ora i mezzi e le conoscenze per prendere atto dei comportamenti violenti, circoscriverli, discostarsene, denunciarli... per fare in modo che la violenza non diventi un elemento strutturale del vivere comune, né una componente costitutiva della società, come ci sembra stia succedendo.

Zoom Liguria

Page 37: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

37

Devo ringraziare anche la Direzione lupetti del mio primo anno di clan: non avrei mai avuto la sufficienza di Disegno senza tutti quei cartelloni.Il momento più bello è stato la finta impiccagione al gioco notturno... Peccato per i due bambini che hanno scelto il mutismo e l’incontinenza cronica da quella notte, esageraaaatii, ma ci stava troppo!Voi capi clan siete stati dei grandi, mi avete accettato per quello che sono... Quando tornavo dal Makò alle 5 di mattina e irrompevo ubriaco a metà bivacco calpestando le vostre facce addormentate, con la camicia tutta vomitata, mi sentivo uno di voi; era come se anch’io avessi camminato ore ore con i vostri zaini o avessi servito quei poveracci. Mentre tentavo di approfittare di quella milf in coma etilico, eravate presenti nel mio cuore, pompati insieme al Vodka RedBullA Scout ho imparato ad accettare le regole, sul fumo per esempio. È stata dura ma mi sono fatto bastare la doppia siga dopo colazione, pranzo, merenda e cena più quella con la grappa prima di dormire. Sono duri sacrifici ma ti fanno assaporare il ritorno a casa, a devastarsi sul serio.

Mi fa strano essere seduto alla scrivania e scrivere la mia lettera di Partenza, sono quasi tentato di spegnere la tv e staccare Facebook. Negli ultimi tempi ho pensato molto a cosa avrei scritto... Ero indeciso tra il modello che tira di più, ovvero i titoli di coda coi ringraziamenti che partono alla seconda riga e causano pianti isterici o la classica trentina di pagine ammazzammazzonia con l’intera opera di Paulo Coelho.

Ne ho fatta di Strada in questi anni... La strada per andare da casa mia in sede! Sono ancora incredulo su come siamo riusciti a valicare il Passo degli Inferi a 3200 quest’estate con le Vans e senza giacca a vento, mi dispiace un po’ per i feriti del Soccorso alpino e l’elicottero schiantato ma è stato avventuroso! Yeah.

Quanti ricordi.. I più belli sono legati al servizio extra-associativo di quest’anno: fare lo sbandieratore allo stadio e spillare birre al Club degli Ultras mi ha cambiato la vita! Mi bastava vedere quei sorrisi sdentati e quegli occhioni vitrei per sentirmi più felice... e gli insulti alle madri cantati da ventimila persone! Ho capito cosa vuol dire comunità.

Scout chi legge!A cura di Francesco Bavassano

Ne ho fatta di Strada in questi anni...la strada per andare da casa mia in sede!

Che ne dite, pausa siga?? Devo dire che sotto la partenza avvengono dei miracoli: vera gentaglia, scippatori, devoti del maligno, anche quelli che attaccavano i chewingum sotto il tavolo dei nonni e tiravano bastonate alle galline, diventano agnellini e iniziano a fare discorsi filosofici, mea. È semplice: come la buona condotta in carcere: sarò buono vostro onore, il servizio è il mio destino, piango ogni notte per le buche stradali del mio quartiere e discorro con S.Agostino in sogno, ora posso partire??!

Sto per partire davvero ragazzi... Forse dovrei dirvi cosa intendo fare della mia vita, cosa mi motiva, cosa ho imparato, parlarvi delle mie scelte.. Beh intanto scelgo il tatuaggio, poi mi piglio tipo un anno sabbatico, all’università penserò poi; ho bisogno dei miei spazi, mollatemi.. Come servizio penso metterò dei Mi Piace ai video dell’Unicef su Youtube... Se avrò tempo.

Buona StradaPaolo

Questa rubrica contiene palesi invenzioni, esagerazioni e interpretazioni satiriche. Non trae spunto dai ragazzi e dai capi liguri, che sono i migliori!! Buona lettura :)

Page 38: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

38

Educare è un’arte

Dato di fatto: un gran numero di persone c’è andato a bagno con le serie televisive, che sono oggi una delle forme più diffuse di intrattenimento e hanno rapidamente invaso la nostra cultura ed il nostro immaginario. Ne parliamo in pausa-pranzo, ce le consigliamo a vicenda, a volte ci passiamo le notti.

Ed ecco Black Mirror.

Breve, superlativa, sconvolgente.

Il creatore della serie, Charlie Brooker si presentava bene, arrivando dal suo ultimo lavoro Dead Set, che racconta di una tragicomica e spietata invasione di zombie nella casa del Grande

Fratello inglese. Con la mini-serie Black Mirror (due stagioni da tre puntate ciascuna) ha alzato l’asticella, regalando agli spettatori un prodotto di alta qualità per temi affrontati, sceneggiatura e recitazione.La serie parla in chiave distopica del presente e del prossimo futuro, prendendo spunto dalle tecnologie che tutti noi usiamo: televisione, smartphone, computer, social network, internet etc.. (da qui “Black Mirror”, schermo nero).

Charlie Brooker presenta sei episodi indipendenti, con registi, attori e storie differenti ad ogni puntata che sono sei schiaffi allo spettatori: idee brillanti e verosimili su possibili evoluzioni tecnologiche e i loro effetti, spesso negativi, sulla società e le relazioni. Non è una serie a lieto fine, anzi, è basata sull’inquietudine e a detta degli autori su un “techno-paranoia feel”, ma affascina e contemporaneamente colpisce.

Ogni episodio può essere uno spunto di riflessione personale o comunitario, dall’Alta Squadriglia, alla branca RS, alla Co.Ca. (con cautela in base all’età!)

Black Mirror è una serie che scruta senza timore negli abissidella nostra società che sta cambiando

(Serie tv, Regno Unito, Endemol 2011- 2013)

A cura di Francesco Bavassano

Page 39: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

39

Educare è un’arte

1) Messaggio al primo ministro.Il primo ministro inglese viene ricattato: la principessa della famiglia reale è stata rapita, non sarà uccisa solo se lui compirà in diretta tv mondiale un atto umiliante. La notizia, in teoria segreta, fa il giro del mondo sui social network e per il ministro viene il momento di scegliere tra la popolarità e la dignità...TEMI: RESPONSABIlITà, OPINIONE PuBBlICA, POPOlARITà.

2) 15 milioni di celebrità.In un futuro non lontano, le persone vivono in cubicoli, costrette a pedalare per ore su apposite cyclette per guadagnarsi crediti con i quali comprano tutto, dal dentifricio all’accesso ad un mirabolante Talent Show, unico modo di salire di livello ed emanciparsi dal pedalare tutto il giorno.Il protagonista si innamora di una ragazza e cerca di aiutarla per farla uscire dal sistema...TEMI: lIBERTà INDIVIDuAlE, SOCIETà, MEDIA TElEVISIVI.

3) Ricordi pericolosiUn dispositivo permette di registrare tutto ciò che i nostri occhi hanno visto e di poterlo riguardare, al rallentatore, aumentando l’audio, zoomando etc... Protagonista è una coppia che vede la propria relazione messa a rischio dall’impossibilità di elaborare i ricordi, superando i litigi ed il passato, sempre disponibile agli occhi gelosi e paranoici del marito.TEMI: RElAzIONI INTERPERSONAlI, PRIVACY, fIDuCIA.

4) Torna da meUna ragazza perde il suo fidanzato in un incidente, ma un software le permette di ricreare virtualmente la sua identità e la sua voce, basandosi su ciò che egli aveva condiviso sui social network, e di poter interagire con lui come se fosse vivo, al telefono. Alla ragazza però questo non basta...TEMI: IDENTITà, lIMITI DEllA TECNOlOGIA, REAlE VS VIRTuAlE..

5) Orso BiancoUna ragazza si trova rinchiusa in una casa senza sapere come vi è arrivata; uscendo, vive una sorta di incubo horror; inseguita da alcuni violenti personaggi e filmata da decine di persone comuni che osservano in silenzio da dietro i loro smartphone. La situazione si fa sempre più incomprensibile fino all’inquietante colpo di scena finale.TEMI: ASSuEfAzIONE AllA VIOlENzA, GIuSTIzIA.

6) Vota WaldoIn una scena politica disincantata e rassegnata alla pochezza dei partiti tradizionali, un personaggio televisivo virtuale nella forma di un pupazzo per bambini, Waldo, teleguidato da remoto da un comico fallito, quasi per caso inizia a insultare e schernire i politici. Il personaggio a suon di battute e invettive buca il video e, cavalcando il malcontento popolare e l’antipolitica, acquisisce un incredibile credito presso gli elettori fino a presentarsi alle elezioni.. TEMI: RAPPORTO CON lA POlITICA ED I POlITICI.

Black Mirror è una serie che scruta senza timore negli abissi della nostra società che sta cambiando, forse troppo velocemente per essere capita, interpretata e raccontata a pieno. Uno dei ruoli del Capo, è quello di farsi interprete, esploratore.. Il babysitteraggio non pagato lo faremo più avanti, ai nostri nipotini :) Estote parati!

Page 40: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

40

Spiritualità scout

ai ragazzi. Ma siete proprio sicuri di sapere già tutto? Ma quanto a fondo siete penetrati? Io vi confesso che ogni volta che apro Giovanni, mi ci picchio! E mi trovo che sono ancora tanto in su-perficie e che devo leggere e rileggere per andare a fondo nel cammino della Vita vera! Non una spiritualità aerea e tanto meno devozionale , ma una spiritualità che da spessore al mio vivere! Il card. Martini diceva che Giovanni “non è un van-gelo per principianti. È un vangelo che suppone la situazione del cristiano maturo… di colui che…non è più tanto interessato alla ripetizione di certi temi ormai scontati, ma piuttosto ad un ulteriore penetrazione in essi.” Ecco perché lo propongo a voi, se ne avete il coraggio!

Non ho il coraggio di cacciarvi subito nel prologo! Partiamo dal capitolo 3, da Nicodemo: l’uomo affermato che ha paura ad esporsi troppo e va da Gesù “di notte”. Iniziamo soft, non compromet-tiamoci troppo: vi ci ritrovate? Chi ha la faccia di dire al compagno di università o al collega di lavoro che da oggi ha voglia di buttarsi nell’av-ventura della vita spirituale? “Ti sei fumato il cervello?” sarebbe il commento immediato! Anche se non hai ancora il coraggio di dirlo, abbi il co-raggio di farlo per andare a fondo nella tua vita e nelle tue relazioni! “Vi era tra i farisei un uomo”: primi passi per essere veramente un uomo! O una donna vera!

Leggetevi il dialogo tra Gesù e Nicodemo. Parte col riconoscere che in Gesù e in quello che dice c’è un qualcosa di più, che però non coglie fino in fondo. E quando Gesù inizia a parlare… si perde totalmente! “Come?” è la domanda che si ripete! “Come… come può… come può accadere?”. Alla ricerca di una spiegazione? Ecco una prima cosa da notare: Giovanni non “spiega” ma “indica”! Tocca a te aprire gli occhi e camminare! Ricono-scere i segni e seguirli! Apri gli occhi fratellino! E ricordati che pista, sentiero e strada sono la nostra dimensione! Anche nella vita spirituale!

“Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose?” chiede Gesù a Nicodemo: e se lo chiedes-se a me, capo scout?! Ve lo confesso, anch’io, AE, tendo a balbettare! Ma credo sia ora di andare a fondo! È un po’ che vi faccio accenni, ma poi tante cose hanno avuto priorità. Anche stavolta rischiava di saltare quando, pensando al cammi-no RS in vista della route nazionale, mi è stato proposto di scrivere qualcosa sul coraggio. Ci ho pensato un po’ su e mi sono detto: c’è bisogno del coraggio di una vita spirituale autentica più profonda! Anche nel brainstorming col clan sul coraggio, ci sono stati elementi che hanno punta-to a questo: il coraggio di se stessi, del silenzio, di affrontare se stessi, i propri limiti, le proprie pau-re, di…andare a fondo! E chi meglio di Giovanni ci aiuta a fare questo?!

Già all’inizio dell’anno della fede don Stelio ci aveva proposto questo evangelista ed io volevo seguirlo per andare a fondo nel nostro cammino di fede. Abbiamo messo delle premesse, ci sono state anche altre cose, ma è ora di farci coraggio e “masticare” Giovanni! Sì, dico “masticare” per-ché Giovanni non è immediato: è duro e ci vuole un po’ a digerirlo! Va ruminato a lungo! Letto e riletto, ci porta sempre più a fondo nel cammino, nel rapporto col Cristo. Ma ci vuole un po’! Però ve lo ripropongo se avete il coraggio di rischiare l’avventura spirituale! Un’avventura non banale, ma che ci porta alle profondità dell’essere, al coraggio di affrontare se stessi, le proprie paure, i propri dubbi, ma anche il senso delle cose, la verità su noi e le nostre relazioni, e la verità di quel rapporto di senso che è la nostra relazione col Cristo. Relazione che ci apre la Vita eterna, che non inizia domani ma nel momento che decidiamo di vivere veramente in pienezza! E non abbiamo sete di questo?!

Lo propongo a voi che ormai conoscete già la storia di Gesù! È anni che la sentite e che vi arrabattate a cercarvi qualcosa di nuovo da dire

A cura di Padre Paolo Marrè Brunenghi

Page 41: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

41

3Gli rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. 4Gli disse Nicodèmo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. 5Rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8Il vento soffia dove vuo-le e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. E tu puoi rinascere? O sei troppo vecchio per questo? E non risolvertela facile dicendo che nel battesimo sei già rinato nell’acqua e nello Spirito, che peraltro è vero. Ma in quell’acqua sei andato a fondo? E nello Spirito? Affoga le tue certezze in quell’acqua! Affoghiamo il nostro pensare troppo secondo la carne in quell’acqua, e lasciamo che sia lo Spirito a farci rinascere! Proviamo a vedere cosa vuol dire per noi oggi veramente nascere dallo Spirito. So che ti aspetti che te lo dica io fa-cendoti la bella lezione. No, chiediti tu veramente cosa vuol dire per te rinascere dallo Spirito! Lascia che soffi e riaccenda la brace! Quali sono i tizzoni che bruciano di nuovo? Stai col passo e con lo Spirito! “In verità, in verità…”

Rabbi, Gesù il maestro, parla al tuo cuore non per spiegarti, ma per indicarti la strada della vita vera, ma sei tu che devi venire alla luce e iniziare a camminare! Per il momento ti lascio con questo. È poco! Non ti ho dato la pappa fatta, ma anche a me piace indicare e poi farti camminare perché so che così facendo andrai molto più lontano! Ho fiducia in te! Abbi anche tu fiducia e lasciati gui-dare dallo Spirito! Leggi e rileggi questo capitolo. Masticalo, ruminalo e non ritenerlo mai digerito! Magari dopo averci lavorato un po’ su, rileggiti quanto ho scritto e magari scrivi anche tu! Avrai il coraggio di mettertici seriamente e dedicarci tempo? In Co.Ca. potreste prendervi il libretto che avevo citato l’altra volta:

Gruppo Assistenti Ecclesiastici AGESCI Piemonte, In cammino con Gesù, Catechesi sul Vangelo di Giovanni, Collana Tracce-Spiritualità, Edizioni Scout AGESCI/ Nuova Fiordaliso, 2001.

Iniziate con “Lo Spirito rende figli di Dio” pro-prio su Nicodemo, un approccio diverso che si integra con quanto ho detto. Ci sono anche delle “tecniche”(un bel racconto). Penso che per farlo ci voglia quasi una riunione intera di Co.Ca. e va preparato prima, meglio da più persone. Ma non ridurti solo a questo: lavora tu personalmente!

In verità, in verità ti dico…Buona Strada verso la Vita!

Paolo

Spiritualità scout

Page 42: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

BachecaA cura di Alessandro Costanzo

Un nuova casa per la palestra Scout “ Le casette”

La Palestra scout Le Casette di Genova Sant’I-lario ha raddoppiato i propri spazi. Domenica 9 giugno, infatti è stata inaugurata “Casa Beppe”, una casetta nuova di zecca, festeggiata dai Gruppi Genova 15 e Genova Levante, con le famiglie dei ragazzi, gli amici, i tanti affezionati alle Casette e alla presenza del nostro Responsabile Regionale, Gianvittorio Battaglia.

Una nuova casa molto semplice, nello stile di essenzialità tipico delle Casette: un solo ambiente soppalcato, capacità fino a 35 persone. I posti nelle due case sono ora più di 60, cui se ne possono aggiungere altrettanti in tenda, ma le Casette restano il “cantiere sempre aperto” a tutte le unità che vogliano collaborare. Perché se la casa è stata costruita da un’impresa e il materiale è arrivato con spettacolari viaggi in elicottero, fasce, sentieri e piccole sistemazioni sono state fatte dai volontari dell’Associazione Nervi I che gestisce le Casette, una base che ha ormai superato i 1.000 pernot-tamenti annuali e che quest’estate si è aperta allo scoutismo straniero, accogliendo un gruppo di Pionniers-Caravelles (14-17 anni) della banlieu di Parigi, appartenenti agli Scouts et Guides de France. Al reparto del Collegno 1 abbiamo proposto una serie di attività per le missioni di squadriglia, gli hike, l’uscita di reparto, ecc…

Perché una base scout non è solo un posto dove dormire a costi contenuti o dove trovare un altare o un alzabandiera. È anche questo, ma non solo. Una base scout è un luogo dove si possono vivere i valori dell’essenzialità e del servizio, incontrare e mettere a confronto esperienze diverse di scou-tismo, dove i gestori non sono albergatori ma i custodi del luogo, delle sue storie e dei suoi simboli e hanno il compito di trasmetterli a chi viene in visita.

Le Casette hanno sempre creduto in questa fun-zione ideale delle basi scout. Per questo abbiamo contributo alla creazione della Comunità Basi Agesci, una realtà nazionale nuova, che riunisce i gestori di tutte le basi italiane che fanno riferi-mento ad Agesci. Basi liguri della CBA sono solo, per ora, la base regionale il Rostiolo di Vara e le Casette. Ma CBA è anche un marchio di qualità: una base CBA è un luogo dove un capo può star sicuro di poter vivere lo scoutismo come lo insegna Agesci, secondo i suoi valori e principi, quelli che si possono sperimentare anche alle Casette.Vi aspettiamo!

INFO:www.lecasette.org [email protected]: Le Casette - Palestra scout

CBA: http://www.agesci.org/settoredemanio/home.php

42

Page 43: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

Bacheca

43

Il tempo, quello meteorologico soprattutto, quest’anno ce l’ha messa tutta per mettere i bastoni tra le ruote (ed anche la neve sotto) alla pattuglia e a chi con molta fatica ha portato avanti i lavori in Base.Anche alla “2^ Sagra del fungo” il venticello fresco del sabato sera e della domenica ha creato non pochi problemi.Il bilancio sociale della festa è positivo, le amicizie con gli abitanti di Vara e dintorni si rafforzano, e la sagra si è conclusa con una perdita contenuta, soprattutto considerando le poche presenze.I numeri della seconda edizione della Sagra del fungo si possono riassumere così: 347 presenze totali, nettamente meno dell’anno precedente, probabilmente il clima umido del fine settimana non ha agevolato la partecipazione, ma soprattutto abbiamo constatato che la partecipazione di scout (a parte gli amici che sono venuti ad aiutarci a servire e montare le strutture) è stata davvero bassa. Questo è un vero peccato, perché l’occasione di vivere la Base per una volta in un momento di vacanza non sarebbe da perdere; immagino che il sovrapporsi della giornata di preghiera per la pace, abbia influito non poco...

Another brick in the wall diceva qualcuno della pattuglia, scherzando sui lavori che pur non senza difficoltà stanno volgendo al termine. Presso la casa “Romana” tra non molto l’impresa costruttrice

smonterà il cantiere e concluderà la parte di lavori finanziati; poi toccherà a noi (e con noi non intendo un piccolo gruppo di pazzi identificabile come pattuglia, ma intendo noi scout liguri..) portare a termine l’intonacatura degli interni, l’impiantistica e le rifiniture per poter aprire la prima parte della struttura ai campi dell’estate prossima.Il “Piano Acque” per la prevenzione incendi che prevede la creazione di cisterne di accumulo in muratura interrate, il rifacimento delle tubazioni di collegamento e l’installazione di 10 idranti, procede come da accordi con la ditta incaricata, mentre la pattuglia è riuscita nell’impresa di sostituire le condotte di captazione dell’acqua non potabile fino al primo filtro (anche questa impresa resa più “divertente” dalla pioggia che ha complicato un po’ il lavoro con l’escavatore!)Infine il cantiere del “Bagno e magazzino di Quercia” procede mattone dopo mattone e nel prossimo anno contiamo di ultimarlo.

Come sempre concludo ricordando i contatti della pattuglia per chiunque fosse interessato a dare una mano a qualunque titolo per i lavori in base, per la sagra del fungo o per dare consigli utili per migliorare strutture e servizi: [email protected] oppure 3496498967.Come consuetudine vi aspettiamo per il campo “Ora et Labora” di Pasqua 2014!

Vara tra fungo e mattone

BachecaA cura di Daniele Boeri

...ed ecco soffia il vento... ecco cade la pioggia da un cielo mal disposto.

Page 44: Scautismo in Liguria 31 Ottobre-Novembre 2013

44

BachecaA cura di Emanuela Ratto

Appuntamenti da non perdere!

DALLA BRANCA LC• 23 novembre 2013 (pre-assemblea) momento di formazione (giocata!) per capi LC• 27-30 dicembre 2013; 2-5 gennaio 2014 Piccole Orme invernali• Marzo evento per capi interessati alle PO• Marzo formazione per capi campo PO• 10-11 Maggio Cantiere sul Coraggio per i capi LC “Questa catechesi è una giungla!” • seconda metà di Agosto - prima settimana di Settembre 2014 Piccole Orme

DALLA BRANCA EG• 23 novembre pre - assemblea: momento di formazione per i capi reparto, “evento EG una sfida possibile.• Febbraio 2014: evento con.ca• 29-30 marzo 2014: campetti di specialità.• Giugno: guidoncini verdi e campi di competenza• Settembre: campi di competenza.

DALLA BRANCA RS• Sabato 23 novembre 2013 (pre-assemblea) momento di formazione per capi RS “La pedagogia dell’esperienza”• 1-2 marzo 2014 (forum RS) - momento di formazione per capi RS “Il protagonismo dei ragazzi”• aprile-maggio (nelle zone) - momento di formazione per capi RS “Il punto della strada: la dinamica di

crescita nella comunità educante”• 17-18 maggio 2014 - Botteghe/Laboratori• 28 o 29 aprile - 3 o 4 maggio 2014 - ROSS

Parto perché sento che è il momento giusto. Vorrei restare per vivere ancora quei momenti di pura follia e piacere che solo delle serate passate a osservare le stelle o intorno ad un fuoco possono donarti;vorrei restare perché mi mancheranno i sorrisi di tutti voi che siete qui a condividere con me questo momento così importante; vorrei restare per potervi darequello che magari non sono riuscito a darvi in questi anni, vorrei restare perché so che ognuno di voi avrebbe ancora molte cose da potermi insegnare, ma adesso è giunto il momento di partire davvero! Buona strada

(dalla lettera di Partenza di Jacopo, 11/03/2011)

Vogliamo ricordarti sempre sorridente e forte, la nostra roccia,il nostro Angelo..

Ciao Bibi, La Tua comunità capi