welfare24 n.2 - "csr responsabilità sociale d'impresa" - n.2/2014 assidai

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ANNO 1 NUMERO 2 - MAGGIO 2014 Welfare 24 Il Valore delle Persone per Assidai “L’azienda etica produce fiducia e crea valore” Si sviluppa un nuovo strumento di competitività Un nuovo modo di osservare i bisogni, sociali ed economici e di interpretare il ruolo dell’impresa IL NUOVO CODICE N el mettere a punto il nostro codice etico e di comportamento ci sia- mo interrogati innan- zitutto su cosa sia l’etica all’interno di un’azienda. Per un manager è un complesso di norme di comporta- mento, di trasparenza e di respon- sabilità, valori prima di tutto per- sonali, che quando sono portati in azienda senza imposizioni creano valore per tutta l’organizzazione. Un’azienda che adotta comporta- menti etici produce fiducia nei suoi interlocutori, a partire dal cliente, che è più fidelizzato, valutando l’a- zienda come seria e affidabile. Un’azienda etica crea fiducia tra le persone al suo interno, ren- dendo più facili e snelli i processi aziendali e aumentando il grado di coinvolgimento dei dipendenti nel raggiungimento degli obietti- vi. Questo coinvolgimento passa anche attraverso una attenta valo- rizzazione del capitale umano. Per quest’ultimo, è determinante adot- tare una politica di ‘total reward’, mettendo in campo un insieme di strumenti retributivi, tratta- menti integrativi e servizi, qualità dell’ambiente di lavoro, che favori- sce un miglior output e consente di trattenere i giovani talenti. I principi etici sono alla base di una nuova cultura aziendale basata sul concetto di sostenibilità e di re- sponsabilità sociale. Temi sui qua- li l’Italia, come vediamo in questo numero, è all’avanguardia. L’etica per un’azienda è anche un vantaggio competitivo ed essere concorrenziali oggi significa pun- tare sulle qualità intangibili del prodotto e del servizio, da identifi- care in stretta collaborazione con il cliente. Più in generale, la capacità di ascolto di tutti gli stakeholder aziendali è oramai un elemento imprescindibile per aumentare la propria reputazione. Assidai ne è un esempio: la sicurezza che il Fondo sia gestito con efficacia e trasparenza, che ricerchi le miglio- ri soluzioni per i propri iscritti, ne- gli anni genera la consapevolezza nelle persone che Assidai è al loro fianco quando necessario. Questi sono elementi distintivi che caratterizzano il nostro Codice Etico, perché sono i valori che per- meano tutti i nostri comportamen- ti e tutte le nostre scelte. Lorena Capoccia Undici valori di riferimento co- stituiscono l’ossatura del codi- ce etico e di comportamento di Assidai approvato in apri- le. Il Fondo nel creare valore sociale pone al centro della propria mission dichiarata, la salute e la tutela dei pro- pri iscritti e ritiene doveroso rispondere ai propri stakehol- der con sempre maggiore efficienza e trasparenza. Il codice indica quattordici principi etici di riferimento che vanno dall’etica alla in- tegrità e lealtà nei confronti del Fondo. Dall’imparzialità alla correttezza e rispetto delle regole nei confronti dei propri interlocutori fino alla protezione della salute e dell’integrità della persone. Il codice Assidai disciplina il comportamento nei rapporti con gli iscritti, nelle relazioni con fornitori, istituzioni, partiti e sindacati e dispone un siste- ma sanzionatorio nei confron- ti di amministratori, dipenden- ti, collaboratori e controparti. SALUTE QUALITÀ ASSISTENZA WELFARE www.assidai.it BENEFIT LORENA CAPOCCIA > Presidente di Assidai

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Welfare24, l'iniziativa editoriale di Assidai - Fondo Sanitario integrativo per dirigenti e manager, nel mese di maggio 2014 approfondisce il tema della responsabilità sociale d'impresa (Corporate Social Responsibility). Dall'editoriale del presidente Lorena Capoccia sul sentimento di fiducia che un comportamento etico aziendale induce negli interlocutori, all'intervento del presidente di Fondazione Global Compact Italia, Marco Frey e Marco Morganti (Banca Prossima), la responsabilità d'impresa è il tema intorno a cui ruota questo numero di Welfare24.

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Page 1: Welfare24 n.2 - "CSR Responsabilità Sociale d'Impresa" - n.2/2014 Assidai

ANNO 1 NUMERO 2 - MAGGIO 2014

Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

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“L’azienda etica produce fiducia e crea valore”

Si sviluppa un nuovo strumento di competitivitàUn nuovo modo di osservare i bisogni, sociali ed economici e di interpretare il ruolo dell’impresa

IL NUOVO CODICE Nel mettere a punto il

nostro codice etico e di comportamento ci sia-mo interrogati innan-

zitutto su cosa sia l’etica all’interno di un’azienda. Per un manager è un complesso di norme di comporta-mento, di trasparenza e di respon-sabilità, valori prima di tutto per-sonali, che quando sono portati in azienda senza imposizioni creano valore per tutta l’organizzazione. Un’azienda che adotta comporta-menti etici produce fiducia nei suoi interlocutori, a partire dal cliente, che è più fidelizzato, valutando l’a-zienda come seria e affidabile.Un’azienda etica crea fiducia tra le persone al suo interno, ren-dendo più facili e snelli i processi aziendali e aumentando il grado di coinvolgimento dei dipendenti nel raggiungimento degli obietti-vi. Questo coinvolgimento passa anche attraverso una attenta valo-rizzazione del capitale umano. Per quest’ultimo, è determinante adot-tare una politica di ‘total reward’, mettendo in campo un insieme di strumenti retributivi, tratta-menti integrativi e servizi, qualità dell’ambiente di lavoro, che favori-

sce un miglior output e consente di trattenere i giovani talenti.I principi etici sono alla base di una nuova cultura aziendale basata sul concetto di sostenibilità e di re-sponsabilità sociale. Temi sui qua-li l’Italia, come vediamo in questo numero, è all’avanguardia.L’etica per un’azienda è anche un vantaggio competitivo ed essere concorrenziali oggi significa pun-tare sulle qualità intangibili del prodotto e del servizio, da identifi-care in stretta collaborazione con il cliente. Più in generale, la capacità di ascolto di tutti gli stakeholder

aziendali è oramai un elemento imprescindibile per aumentare la propria reputazione. Assidai ne è un esempio: la sicurezza che il Fondo sia gestito con efficacia e trasparenza, che ricerchi le miglio-ri soluzioni per i propri iscritti, ne-gli anni genera la consapevolezza nelle persone che Assidai è al loro fianco quando necessario.Questi sono elementi distintivi che caratterizzano il nostro Codice Etico, perché sono i valori che per-meano tutti i nostri comportamen-ti e tutte le nostre scelte.

Lorena Capoccia

Undici valori di riferimento co-stituiscono l’ossatura del codi-ce etico e di comportamento di Assidai approvato in apri-le. Il Fondo nel creare valore sociale pone al centro della propria mission dichiarata, la salute e la tutela dei pro-pri iscritti e ritiene doveroso rispondere ai propri stakehol-der con sempre maggiore efficienza e trasparenza. Il codice indica quattordici principi etici di riferimento che vanno dall’etica alla in-tegrità e lealtà nei confronti del Fondo. Dall’imparzialità alla correttezza e rispetto delle regole nei confronti dei propri interlocutori fino alla protezione della salute e dell’integrità della persone. Il codice Assidai disciplina il comportamento nei rapporti con gli iscritti, nelle relazioni con fornitori, istituzioni, partiti e sindacati e dispone un siste-ma sanzionatorio nei confron-ti di amministratori, dipenden-ti, collaboratori e controparti.

SALUTE

QUALITÀASSISTENZA

WELFARE

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BENEFIT

LORENA CAPOCCIA > Presidente di Assidai

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Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

C 0, M 55, Y100, K 0 C 0, M 0, Y30, K 75 FREY: “CON IL GLOBAL COMPACT ONUSI AFFERMA LA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ”LA FONDAZIONE PROMUOVE TRA LE IMPRESE DIECI PRINCIPI ETICI GLOBALI ONU

Diffondere in Italia la nuova cultura della sostenibilità di im-presa. Un compito

difficile e sfidante quello che si prefigge la Fondazione Glo-bal Compact Network Italia (Gcni) guidata da Marco Frey. Il Global compact, o patto glo-bale, è una sfida lanciata nel 2000 dall’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan fi-nalizzata a promuovere l’a-desione del settore privato, in particolare delle imprese, a dieci principi etici globali in tema di diritti umani, tutela dell’ambiente, diritti dei lavo-ratori e lotta alla corruzione. In due parole la sostenibilità d’impresa. Il Global compact è stato siglato in più di 130

paesi da quasi 10.000 tra im-prese, associazioni, Universi-tà e Ong. “In Italia gli aderenti sono oltre 200” afferma Frey docente di gestione delle im-prese alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Nella sua azione il Gcni trova terreno fertile in Italia che nel settore finanziario in particolare, da anni sta sviluppando i temi della responsabilità sociale di impresa. La cultura della sostenibilità di impresa era promossa prima da un network che da un anno circa si è strutturato con la ve-ste giuridica della Fondazio-ne. “Il nostro obiettivo è che un’azienda faccia della soste-nibilità l’elemento cardine del suo posizionamento strategi-co, ovvero nello svolgimento della sua attività caratteristica declini il tema della sostenibi-lità in tutte le possibilità”. È un percorso lungo da af-frontare e per gradi. “Ci muo-viamo con gruppi di lavoro su più tavoli” spiega Frey. Uno è quello che punta a creare un sistema di pre qualifica dei fornitori dell’azienda secon-do il decalogo Onu. “Il forni-tore è sostenibile? Come lo misuro? Si tratta di un aspetto

importante che ha una forte ricaduta, in particolare per le piccole imprese” aggiunge il presidente del Gcni. Un’altra iniziativa in corso è il tavolo sull’anti corruzione per lo svi-luppo di un rating di legalità che porterà alla firma di un protocollo anche con un’isti-tuzione pubblica come l’Anti-trust.

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MARCO FREY > Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Annadi Pisa. È presidente della Fondazione Global Compact Italia dell’Onu e di Cittadinanzattiva, organizzazione non-profit che promuove la partecipazione civica e la tutela della diritti dei cittadini

BILANCI SOCIALIIN ITALIA I MIGLIORI

RICERCA KPMG SU OLTRE 4MILA IMPRESE NEL MONDO

L’Italia è un punto di riferimento nel mondo per la qua-lità dei bilanci di

sostenibilità delle imprese. A dirlo è l’ultimo rapporto di Kpmg sui bilanci di respon-sabilità sociale che esamina una platea molto vasta: 4.100 imprese in 41 paesi del mon-do. Lo studio mette in luce innanzitutto la maggiore con-sapevolezza dell’importanza

dei rapporti di sostenibilità da parte delle imprese. Nell’area Asia-Pacifico, ad esempio tra il 2011 e il 2013 c’è stata una vera e propria impennata nel-la diffusione di rapporti di Cr: dal 49% al 71% del totale. An-che nelle Americhe c’è stato un balzo in avanti e l’area con il 76% delle imprese che of-frono relazioni di Cr è davanti all’Europa, 73% e all’Asia-Pa-cifico con il 71 percento.

“Altro tema cruciale è la ren-dicontazione: come dimostro l’applicazione degli impegni presi?” Frey spiega che ci sono standard di riferimen-to internazionali che posso-no essere adottati e inoltre si stanno mettendo a punto in-dicatori nuovi su questi temi. Argomenti, questi ultimi, su cui si sta muovendo anche Bruxelles: “è in preparazione una nuova direttiva sull’ob-bligo di rendicontazione degli aspetti non finanziari da par-te delle aziende”. Proposta che nasce da un’iniziativa di un europarlamentare italia-no e che “in Italia riguarderà alcune centinaia di imprese, non solo quotate”. Nel per-corso del Global Compact la crisi globale, ammette Frey, ha rappresentato un freno: “ha posto altre priorità ma la sostenibilità deve restare tra le prime: è anche attraver-so l’impegno responsabile di tutti che si esce prima e me-glio dalla crisi; si individua un percorso di uscita con un sistema nuovo e più equo”.

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MORGANTI: I TEMPI SONO MATURI PER AVVIARE UNA CSR 2.0“OGGI LE IMPRESE CERCANO ALLEATI PER INIZIATIVE DI IMPATTO SOCIALE”

MARCO MORGANTI > Marco Morganti, 55 anni, è amministratore delegato di Banca Prossima dalla fondazione, nel novembre 2007. Dal 2009 è membro del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Istud. Dal 2010 è membro del cda della Fondazione Pier Lombardo e del Comitato scientifico del Centro Studi Ambrosoli

“L a responsabilità sociale di impre-sa? In Italia ha fatto dei grandi

passi avanti”. Marco Morgan-ti, amministratore delegato di Banca Prossima, non ha dubbi in proposito. Sembra passata un’era, afferma, “da quando tutta l’attenzione dell’impresa era sulla ricerca del certifica-tore del bilancio sociale; oggi le imprese cercano alleati per avere il massimo risultato e impatto sociale da un’attivi-tà anche esterna all’impresa”. Morganti è alla guida di Ban-ca Prossima, del gruppo Intesa Sanpaolo, dalla fondazione nel 2007 dell’istituto interamente dedicato al settore nonpro-fit che “è un modello rimasto inimitato in Europa”. La ban-ca, spiega Morganti, diventa un volano per queste iniziati-ve “che sono un modo 2.0 di

fare la Csr” afferma mutuando dall’informatica l’espressione che indica un’innovazione, in questo caso culturale. La banca “che investe nel Ter-zo settore può offrire a un’im-presa interessata un panel di soggetti qualificati e sosteni-bili” aggiunge Morganti. Dalla banca possono arrivare anche gli strumenti per intervenire come i social bond. “Questi ultimi come iniziativa di fi-nanza etica sono un punto di svolta” sottolinea. Si tratta di un’obbligazione collocata dal-la banca “con un rendimento

più basso rispetto a quelle di analoga durata presenti sul mercato: rende meno ma in misura dichiarata e controlla-bile. La parte di rendimento al quale l’investitore rinuncia si trasmette interamente sul mi-nore costo del finanziamen-to erogato all’organizzazione sociale”. La prima emissione lanciata nell’ottobre 2013 ha raccolto 40 milioni ed è stata ormai tutta utilizzata” per i finanziamenti alle imprese del nonprofit. Molte le richieste rimaste inevase, per questo Banca Prossima ha deciso di

lanciare il secondo social bond “all’inizio di giugno: puntiamo a raccogliere altri 40 milioni”. Banca Prossima è poi partner di un progetto, il ‘Manifesto fi-ducia e risorse per la crescita del Terzo settore’, che punta a coinvolgere anche il welfa-re aziendale per sostenere il Terzo settore “che è un’enor-me ricchezza per il Paese e ha davanti a sé un mestiere im-pegnativo e di sicura crescita: sostituire il welfare tradizio-nale con quello sussidiario”.

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Kpmg effettua poi una valuta-zione sulla qualità media dei bilanci di sostenibilità delle 250 maggiori imprese dei 41 Paesi. Dalla classifica emerge che le imprese europee hanno il voto

medio più alto mentre la clas-sifica per Paesi mostra l’Italia al primo posto (85 su 100) seguita da Spagna (79), Gran Bretagna (76), Francia (70), Olanda (69) e Germania (68).

Qualità media dei rapporti Cr per Paese

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BARZAGHI: LA SOSTENIBILITÀ PORTA BUONA REPUTAZIONE

“È stata una bella sorpresa anche per me”. Piermario Barzaghi, responsabile per la Csr di Kpmg, non si aspettava di trovare l’Italia al top della qualità dei bilanci di sostenibilità al termine della ricerca fatta su scala mondiale dal suo gruppo. Merito, spiega, della sensibilità che “in Italia è cresciuta negli ultimi 15 anni per i settori energy, oil e gas e banking”. Aziende come Eni, Enel, Fiat, Pirelli e le due grandi banche nazionali, UniCre-dit e Banca Intesa, sono all’avanguardia su queste tematiche, aggiunge il top manager “considerando che da noi è tutto su base volontaria”. In altri paesi ci sono regole che impongono nei bilanci informazioni extra finanziarie. Una sensibilità, aggiunge Barzaghi, che hanno anche altri soggetti come Assidai. “Si fa testare annualmente da noi il bilancio di esercizio. È un fondo sanitario e non ne avrebbe necessità, ma lo fa per dare trasparenza e attendibilità e per responsabilità verso i suoi stakeholders”. Nel campione esaminato dalla ricerca di Kpmg sono poche le imprese italiane, anche per la dimensione media non ampia del nostro sistema imprenditoriale, ma i temi della Csr hanno fatto breccia. “C’è la consapevolezza che l’attenzione alla sostenibilità porta buona reputazione”. Barzaghi cita la piccola quotata Sabaf, una case history di re-sponsabilità sociale vista come naturale evoluzione della ricerca della continuità azien-dale. La frontiera per far meglio in Italia, aggiunge, è sulla supply chain, ossia la filiera dei fornitori delle imprese, in particolare, nel comparto tessile. Dal punto di vista di un attento osservatore dei temi di Csr in Italia si potrebbe fare di più anche “con un mag-giore sforzo di coordinamento da parte degli enti associativi tra loro e con le istituzioni”.

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Fonte: Kpmg, Sondaggio sui bilanci di sostenibilità d’impresa, 2013.(include solo paesi con almeno cinque imprese tra le 250 maggiori che realizzano rapporti di Cr)

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Il presidente di Assidai Lorena Capoccia sarà tra i relatori del Welfare Day: l’evento organizzato da Previmedical in collaborazione con RBM Salute che si svolgerà a Roma il prossimo 17 giugno. Il dibattito dell’iniziativa, giunta quest’anno alla quarta edizione, si concentrerà sulle nuove forme di sanità integrativa. La giornata sarà articolata in quattro gruppi di lavoro impegnati in diversi focus tematici. Il presidente Capoccia interverrà al gruppo di lavoro su ‘Forme di sanità integrativa a confronto’. In occasione dell’evento, inoltre, verrà presentata una nuova ricerca elaborata da Rbm Salute con il Censis su un campione di oltre 2 milioni di persone assistite dai Fondi sanitari.

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C 0, M 55, Y100, K 0 C 0, M 0, Y30, K 75 TUTTE LE INIZIATIVE TARGATE ASSIDAI

ASSIDAI ALLA CANONIZZAZIONE DEI PAPI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II

Un evento storico che ha saputo emozionare e coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo: la canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, concelebrata da Papa Francesco e dal Papa Emerito Benedetto XVI lo scorso 27 aprile, ha ri-chiamato a Roma milioni di fedeli. Tra le delegazio-ni che hanno assistito alla messa c’era anche Assidai che ha fornito un supporto alla Prefettura per gli Affari Economici del Vaticano per l’organizzazione di questo straordinario evento. Dalla terrazza della Prefettura personalità di spicco del mondo delle Isti-tuzioni, dell’industria, della stampa, hanno potuto as-sistere alla cerimonia: oltre duecento persone in tutto, tra cui numerosi ospiti di Assidai, rappresentata dal presidente Lorena Capoccia.

Al via la IV edizione della Giornata Nazionale della Pre-videnza (GNP), in corso in questi giorni a Milano: tre giornate di approfondimento sui temi del welfare sa-nitario e della previdenza di base e complementare in Italia. Per la prima volta Assidai partecipa all’evento con uno stand dedicato e la partecipazione del presidente Lorena Capoccia alla Tavola Rotonda: “Fondi Sanitari contrattuali: identità di oggi e modello di domani”. La GNP è un’occasione di approfondimento per chiun-que desideri confrontarsi con le Istituzio-ni pubbliche e i privati, per capire cosa sta cambiando e sensibilizzare anche le giovani generazioni sui temi della previ-denza. “Crediamo che sia importante so-prattutto parlare anche ai giovani, perché promuovere una cultura della preven-zione significa favorire una vita migliore in futuro. Questo evento è un importan-te momento di confronto dove ognuno di noi potrà arricchirsi di nuovi spunti” - ha affermato il presidente di Assidai.

AL SALONE CSR PER PARLARE DI RESPONSABILITÀ DI IMPRESA

L’importanza dei processi collaborativi e la capacità delle aziende di fare sistema saranno il tema della seconda edizione del Salone della Csr e dell’innova-zione sociale: il più importante evento in Italia de-dicato all’evoluzione della responsabilità d’impresa verso la Corporate Social Innovation, in programma il 7 e 8 ottobre all’Università Bocconi di Milano. La coprogettazione come modalità di collaborazio-ne tra profit e non profit e tra pubblico e privato ma anche tra piccole e grandi imprese della stessa filiera sarà uno degli argomenti trattati nella due giorni di incontri. Assidai parteciperà all’iniziativa realizzando uno specifico evento che sarà inserito nel program-ma culturale della manifestazione. Un’occasione di incontro importante dove si contestualizzerà il ruolo della CSR in un mercato in profondo cambiamento e si analizzeranno i trend sociali più significativi.

PRESENTI ALLA GIORNATA NAZIONALE DELLA PREVIDENZA

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LA PRESIDENTE CAPOCCIA INTERVIENE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA AL WELFARE DAY

Fondi sanitaricontrattuali:

Dal rimborso delle prestazioni all’educazionesanitaria degli assistiti.

venerdì 16 maggio 2014 - ore 11.30Milano, Palazzo della Borsa - Sala TelecomPiazza degli Affari 6

INTRODUCEMarco Micocci, docente Università Cagliari e Luiss Roma“La salute per contratto”

ModeraDaniele Cerrato, presidente CasagitInterventi di

Mario Bernardini, direttore Cassa mutua nazionale - BCCLorena Capoccia, presidente AssidaiStefano Cuzzilla, presidente FasiSaturnino Sassone, ministero della Salute Claudio Trucato, presidente FasdacValerio Vergadoro, coordinatore tavolo tecnico Fondi sanitari eRegione VenetoSilvano Veronese, presidente FaschimDibattito

Tavola rotondaFondi sanitari contrattualiIDENTITÀ DI OGGI, MODELLO DI DOMANI