ferite da coralli
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P. Longobardi 1 di 18
Hyperbaric & Diving Medicine
S.Anna School Adv Studies,
Pisa (I)
Ferite da coralli
Pasquale Longobardi Centro Iperbarico Ravenna
Centro Cura Ferite Difficili Ausl Ravenna
C. Ziraldo
P. Longobardi 2 di 18
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S.Anna School Adv Studies,
Pisa (I)
«corallo» di fuoco
idrozoo (Cnidaria)
C. Ziraldo
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opercolo
aperto
Jon A. Pachenik «Biology of invertebrates»
cnidociti cnidae scaricabili (nematocisti e spirocisti)
Cnidociglio «grilletto» (sostanze chimiche)
opercolo chiuso
capsula
filamento spinoso
«dardo»
Acqua entra nella capsula,
aumento pressione,
espulsione filamento
(3 millisecondi)
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Tipi di cnidociti (nematocisti)
• nematocisti stenotele o penetranti,
danno ai nervi e muscoli; distruzione
cellule del sangue (emolisi). Sono
sparate con forza tale da penetrare
nell’esoscheletro dei crostacei;
• nematocisti desmoneme o volventi:
avvinghiano la preda;
• nematocisti isorize o glutinanti,
olotriche e atriche: servono
all’organismo per agganciarsi a
particolari substrati.
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danno per l’uomo
«preda involontaria» • La lesione, di solito, resta
localizzata a livello epidermico
(tensione da edema, rossore)
• L’espansione del rossore è
sospetta per infezione
• Striature, bolle (> 5 mm), pus
che progrediscano lungo gli arti
indicano evoluzione verso la
INP tessuti molli
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complicanze
in casi di maggiore sensibilità
dell'individuo alla tossina
(p.es. alcoolismo) e in
relazione alla quantità di
«dardi» che colpiscono la
persona, vi possono essere
sintomi sistemici: dal
"malessere generale" fino allo
shock anafilattico Ferita da corallo con sovra-
infezione da Vibrio ssp
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Tossine termolabili
• togliere i residui senza spalmarli
sulla pelle (ciò aumenterebbe l'area
di contatto) con una superficie "sottile
e affilata", tipo la pala di una pinna
• Acqua di mare calda (l’acqua dolce,
per la diversa concentrazione salina,
scatena l'esplosione dei cnidoblasti non
ancora esplosi)
• Sasso scaldato al sole
• Scaldare sul fornello olio e sale.
Tamponare la zona ferita con
toccature di pochi secondi per volta
(rimedio pescatori egiziani)
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Ferite o abrasioni da
coralli non urticanti
• Rimuovere i detriti dei
coralli lavando con
soluzione 50%
perossido di idrogeno
(acqua ossigenata) +
50% acqua
• Sciacquare bene con
acqua dolce
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Ferite da «coralli» urticanti
Acido acetico
(aceto) e alcool
isopropilico
riducono
l’effetto delle
tossine irritanti
dei «coralli»
(idrozoi come il
«corallo» di
fuoco) Acido acetico
al 5%
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lesione da corallo chiusa, non infetta
Pomata al
cortisone per
alleviare il prurito
(per massimo
cinque giorni)
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Infezione locale: antibiotico topico
CICATRENE ® Neomicina +
Bacitracina +
Glicina, Cisteina e
Treonina + Lidocaina
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Infezione: antibiotico sistemico
Farmaci fotosensibilizzanti
• Chinolonici
• Tetracicline
• Fenotiazine
• Sulfamidici
• Amiodarone
• ematoporfirina
Protezione solare
(SPF 15)
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Terapia del dolore
Paracetamolo ogni 4 ore
(non superare 3 grammi/ 24 ore)
Ibuprofene ogni 8 ore
Naprossene ogni 12 ore
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Ricovero ospedaliero • Ferite gravi, ampie, infette
• Mancata risposta alle prime cure (aumento della
superficie o espansione dei segni di infezione
perilesionale)
• Sospetta INP tessuti molli: paziente ipoteso (PA
sistolica < 90 mmHg) con presenza due o più fattori
di compromissione:
– Alcoolismo, malattie reumatiche / infiammatorie
– eruzione diffusa di macule eritematose
– insufficienza epatica, renale, respiratoria
– coagulopatia
• OTI appropriata in caso di INP tessuti molli
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S.Anna School Adv Studies,
Pisa (I) Pasquale Longobardi Master Med. Subacquea Iperbarica,
Scuola Superiore S. Anna (Pisa)
www.iperbaricoravennablog.it