guida per intraprendere per... · 2008-10-10 · terzo capitolo il lavoro in proprio ... teorico e...
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INDICE
Presentazione Premessa Primo capitolo Itinerario guidato alla scoperta di sé 1.1-Introduzione 1.2-Autoritratto 1.3-Inventario personale 1.4-Profilo imprenditivo Secondo capitolo Alla ricerca di nuove opportunità imprenditoriali nel
proprio territorio Terzo capitolo Il lavoro in proprio 3.1-I contenuti del piano di fattibilità 3.2-Il piano di fattibilità Quarto capitolo Come reperire le risorse finanziarie
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PRESENTAZIONE
Questa guida di orientamento all’imprenditoria rappresenta uno strumento
destinato a proporre un percorso di lavoro metodologico in grado di aiutare in
modo mirato chi vuole avviare un’impresa ad orientarsi rispetto al momento di
transizione dalla scuola al lavoro.
Obiettivo primario è quello di far emergere con maggiore consapevolezza la
capacità di analisi delle proprie attitudini e propensioni verso il lavoro
autonomo, dal momento che in questa società in continua evoluzione le
modificazioni che avvengono nel lavoro e nel modo di lavorare costituiscono
aspetti di rilievo fondamentali.
Sarà quindi importante sviluppare e stimolare le capacità individuali e far
comprendere cosa significa, quali ostacoli e quali vantaggi offre il processo di
avvio di un lavoro e in particolare di un lavoro da gestire in autonomia.
I diversi moduli sono diretti ad approfondire la conoscenza di sé, a studiare il
mercato economico locale, ad orientarsi nella mappa delle opportunità, a
prendere in esame progetti nei settori innovativi messi in piedi in questa
regione da molti giovani e a valutare quale importanza e quale contributo può
offrire l’esperienza lavorativa, la formazione, le conoscenze e le competenze
tecniche possedute per avviare un lavoro in proprio di fronte ad uno scenario
socio-economico sempre più ricco di tipologie di attività possibili, spesso ben
remunerabili e soddisfacenti, tanto più se gestite in autonomia.
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PREMESSA
Perché una “Guida per intraprendere”?
Il fenomeno della propensione al lavoro autonomo è in crescita, come
dimostra il sempre maggior numero di imprese che ogni anno vengono
avviate nella nostra regione, come nell’intero paese e in Europa.
Si tratta di favorire, in relazione alla ricerca del lavoro fra le nuove
generazioni di giovani, un nuovo spirito di osservazione del contesto socio-
economico che ci circonda, in modo da acquisire una capacità di analisi del
rischio tale da trasformarla in opportunità
Favorire la capacità di analisi delle opportunità rappresenta una tecnica che
può essere utilizzata anche nel lavoro, attraverso la quale orientarsi per la
gestione di un lavoro da condurre in autonomia. Tra le risorse fondamentali
che possono essere utilizzate nel vissuto quotidiano vi è un’intelligente
organizzazione delle proprie azioni e del proprio tempo.
Occorre diffondere la cultura dell’autodeterminazione del proprio lavoro
affinché si maturi la consapevolezza che ogni tipo di barriera può essere
superata con serenità se si è effettivamente convinti delle proprie capacità e
delle proprie propensioni quali strumenti da utilizzare nella ricerca di un
lavoro che sempre più spesso si risolve non nell’ottenimento di un posto ma
nell’individuazione di un’attività adatta a sé.
Il primo passo da compiere è quindi quello di conoscere meglio se stessi in
vista dei propri obiettivi lavorativi, tramite l’esplorazione delle proprie
motivazioni, attitudini e interessi personali.
Ecco perché un processo di analisi e riflessione delle potenzialità possedute, di
osservazione del contesto in cui si vive allo scopo di aumentare la capacità di
autodeterminazione del proprio futuro lavorativo, sviluppando nel contempo
un preciso indirizzo verso il lavoro autonomo.
L’orientamento cerca di costituire una “prevenzione” dai possibili insuccessi
che potrebbero derivare dall’avere compiuto scelte sbagliate, affrettate o poco
consapevoli.
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La guida é composta di capitoli che vanno dall’esame del sistema economico
regionale in evoluzione, all'evidenziazione delle mappe delle opportunità
contenenti esempi di attività innovative già avviate in regione, al percorso
teorico e pratico per la costruzione di un progetto d’impresa.
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INTRODUZIONE
L’itinerario guidato alla scoperta di sé è un percorso di esplorazione che serve
a migliorare la conoscenza che si ha di se stessi.
Il percorso è diviso in tre tappe che permettono di raccogliere informazioni su
se stessi e metterle in relazione con i progetti professionali futuri.
Un percorso di orientamento di questo genere serve a definire se si
possiedono le caratteristiche, le capacità, gli interessi e le motivazioni per
intraprendere un’attività in proprio.
L’itinerario guidato alla scoperta di sé vuole aiutare a migliorare le abilità di
pensiero e lo spirito di osservazione, allo scopo di sviluppare un
atteggiamento orientato alla valorizzazione delle proprie risorse personali per
la ricerca di un lavoro in proprio da gestire in autonomia, traducendola in
un’attività economica in grado di prosperare.
I Tappa
La prima tappa del percorso è quella dell’“Autoritratto”, che ha lo scopo di
aiutare a mettere a fuoco ciò che si pensa di se stessi partendo dalle
informazioni che già si possiedono. L’esercitazione proposta aiuterà a
ricostruire il proprio “autoritratto”.
II Tappa
La seconda tappa, quella dell’”Inventario personale”, serve a migliorare
complessivamente la capacità di auto-valutazione e può fornire ulteriori
indicazioni utili per cominciare a valutare quali siano i punti di forza su cui
fare leva per costruire il proprio futuro professionale.
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III Tappa
La terza tappa, denominata “Profilo Imprenditivo” è il punto di arrivo
dell’itinerario e costituisce il momento in cui si dovranno sintetizzare tutte le
informazioni che raccolte su se stessi. Si tratta cioè di “tirare le fila” e
individuare gli elementi cruciali che possono essere utilizzati per descrivere
complessivamente la propria propensione ad una scelta lavorativa di tipo
imprenditoriale.
8
I TAPPA
AUTORITRATTO
La prima tappa da affrontare all’interno dell’itinerario guidato alla
scoperta di sé è quella dell’autoritratto.
Con questo termine vogliamo intendere una descrizione libera di se stessi, a
partire da una semplice frase-stimolo: “IO SONO”.
Occorre scrivere nella scheda sottostante, evitando di soffermarsi troppo a
pensare, 10 affermazioni che cominciano con “IO SONO”.
E’ possibile scrivere ciò che si vuole, come si vuole; si possono formulare frasi
lunghe o molto corte. L’unico criterio al quale attenersi è quello di redigere
delle frasi che abbiano un senso per sé stessi, affinché, al termine del lavoro,
ci si possa riconoscere nell’autoritratto con cui ci si è definiti.
Scheda di lavoro n. 1
IO SONO
1……………………………………………………………………………………………….
2……………………………………………………………………………………………….
3……………………………………………………………………………………………….
4……………………………………………………………………………………………….
5……………………………………………………………………………………………….
6……………………………………………………………………………………………….
7………………………………………………………………………………………………….
8………………………………………………………………………………………………….
9………………………………………………………………………………………………….
10………………………………………………………………………………………………..
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II TAPPA
INVENTARIO PERSONALE
Nella seconda tappa dell’itinerario guidato alla scoperta di sé si potranno
utilizzare alcuni strumenti che aiuteranno a migliorare la conoscenza di se
stessi, aprendo la possibilità di seguire un insieme articolato di modalità di
esplorazione delle proprie potenzialità.
Probabilmente ci si accorgerà che nell’“Autoritratto” si sono presi in esame
solo alcuni aspetti per descriversi, mentre ne esistono altri che, considerati
globalmente, possono aiutare a prendere delle decisioni più consapevoli su ciò
che si vorrebbe fare nel proprio futuro lavorativo pensando anche a come,
dove, con chi, per chi.
L’Immagine del Futuro
Esplorare la propria immagine del futuro significa “disegnare una cornice”
all’interno della quale collocare il propri progetti personali e professionali.
La vita di una persona è costituita da numerosi aspetti. Ciascuno di essi è in
relazione con gli altri e l’equilibrio fra le diverse parti concorre all’affermazione
del benessere generale.
Capire quali sono i propri obiettivi futuri, in relazione alle diverse aree
dell’esperienza personale e sociale può aiutare ad individuare gli elementi di
collegamento fra il presente e il futuro. In altre parole cominciare a
interrogarsi su quello che si vorrebbe fare nel futuro significa chiarire quali
passi si può cominciare a compiere fin da adesso per aumentare la possibilità
che i desideri possano tradursi in realtà.
10
Come guida in questa riflessione si propone una seconda semplice
esercitazione. Si pensi a come ci si immagina nei prossimi anni, in un arco temporale
compreso fra i 5 e i 7 anni. Quali eventi si vorrebbe che si verificassero nella propria vita?
Provare ad individuarli e a riportarli nello spazio sottostante.
Scheda di lavoro n. 2
EVENTI CHE VORREI SI VERIFICASSERO NEL MIO FUTURO
1)
.......................................................................................................................
2)
.......................................................................................................................
3)
.......................................................................................................................
4)
.......................................................................................................................
5)
.......................................................................................................................
6)
.......................................................................................................................
7)
.......................................................................................................................
8)
.......................................................................................................................
9)
.......................................................................................................................
10)
.......................................................................................................................
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Si Rileggano ora gli eventi appena decritti e si provi a collocarli all’interno della
griglia delle diverse aree dell’esperienza personale e sociale riportata di
seguito.
Quali aree si sono toccate nell’esercitazione? Mettere una X a fianco di ogni
area per ciascun evento che vi fa riferimento (ad es. se si sono indicati
nell’elenco due eventi che si riferiscono alla prima area, mettere 2 X, ecc.).
Se scorrendo la griglia vengono alla mente altri eventi che sembrano
importanti e che non sono stati riportati nell’elenco si può ritornare alla
pagina precedente ed apportare le modifiche che si ritengono più opportune
sulla base dei cambiamenti che si vogliono apportare.
Ricordarsi che lo scopo di questo lavoro è quello di indurre a riflettere e a far
emergere i valori che si considerano prioritari nella proiezione del proprio
futuro.
Scheda di lavoro n. 3
AREE DELL’ESPERIENZA PERSONALE E SOCIALE EVENTI
1. AFFETTIVA: famiglia di origine, coppia, figli, rapporti
sentimentali, amicizia, stati d’animo, ecc.
2. ETICA: autenticità, spiritualità, ideali, valori, ecc.
3. FISICA: salute, benessere fisico, ecc.
4. LAVORATIVA: lavoro, carriera, ambiti professionali, ecc.
5. MATERIALE: possesso di beni, guadagni, posizione
economica, ecc.
6. MENTALE: conoscenza, sapere, istruzione, ecc.
7. RICREATIVA: tempo libero, svago, viaggi, ecc.
8. SOCIALE: relazioni con altri, impegno verso la collettività,
ecc.
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A questo punto si è in grado di visualizzare meglio gli obiettivi futuri.
Indicare allora, in ordine di importanza, quali sono le aree su cui attualmente
si è disposti ad investire di più e attraverso quali azioni è possibile iniziare fin
da ora a costruire il futuro che si vorrebbe per sé.
Scheda di lavoro n. 4
COSA POSSO FARE PER
COSTRUIRLO
COSA È IMPORTANTE CHE SI
REALIZZI
1.
2.
3.
Occorre adesso riflettere sullo spazio occupato dall’area lavorativa all’interno
dell’immagine del proprio futuro. Si sono indicati eventi che si riferiscono al
lavoro nella prima scheda? Qualunque sia il grado di importanza che si
attribuisce attualmente al lavoro, in che modo si vede il rapporto tra l’area
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lavorativa e le altre aree dell’esperienza personale e sociale significative per
se stessi?
Le Caratteristiche Personali
Un aspetto molto importante da tenere presente quando si comincia a fare
delle ipotesi sul proprio futuro professionale è relativo le caratteristiche
personali.
Ogni persona è unica: si sente a proprio agio in alcune situazioni e non in
altre, mette in atto dei comportamenti scegliendoli fra tanti possibili, ha un
proprio carattere, formato da un insieme di caratteristiche che in parte sono
presenti fin dalla nascita ed in parte si sviluppano nel corso delle diverse
esperienze.
Si legga con attenzione la lista che segue e si scelgano 5 caratteristiche che
descrivano bene come si è. Mettere una X a fianco di ciascuna caratteristica
individuata.
E’ molto importante essere sinceri con se stessi. Occorre pensare a come
realmente si è e non a come si vorrebbe essere.
Scheda di lavoro n. 5-A
• diligente • organizzato • accurato
• discreto • ottimista • adattabile
• disinvolto • paziente • affidabile
• efficiente • perseverante • aggressivo
• energico • persuasivo • allegro
• entusiasta • pratico • ambizioso
• equilibrato • preciso • amichevole
• estroverso • premuroso • aperto ai cambiamenti
• fantasioso • prudente • attento
• fiducioso in se stesso • razionale • autentico
• fiducioso negli altri • realista • autonomo
• flessibile • responsabile • avventuroso
• gentile • riflessivo • calmo
• generoso • riservato • cauto
• sensibile • coinvolgente • impulsivo
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• sereno • indipendente • collaborativo
• sicuro di sé • intraprendente • competitivo
• simpatico • intuitivo • comprensivo
• socievole • maturo • comunicativo
• tenace • metodico • corretto
• versatile • modesto • creativo
• motivato • curioso
• ordinato • deciso
La scheda è stata compilata? BENE!
Ora si dovrebbe mostrarla ad una persona che ci conosce bene (un amico o
un’amica, per esempio). Anche lui/lei ci vede come ci vediamo noi?
Bisogna ricordare che confrontare la percezione che si ha di se stessi con
quella che gli altri hanno di noi può fornire degli stimoli importanti allo
sviluppo della conoscenza di sé.
Se si notano delle differenze molto accentuate fra l’immagine che si ha di sé e
quella degli altri, occorre riprendere in mano la lista e provare a ripensare alle
caratteristiche che si sono individuate.
Se il confronto con gli altri ha portato a rivedere la propria idea iniziale,
correggere la scheda.
Se invece si è convinti di avere individuato le caratteristiche giuste, proseguire
nel lavoro con la scheda successiva.
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Una volta individuate quelle che si considerano le caratteristiche personali più spiccate, fornire un esempio di situazioni in cui sono state messe in atto e si è stati soddisfatti di sé. Scheda di lavoro n. 5-B
Esempio: 1. Caratteristiche personali:
Esempio: 2. Caratteristiche personali:
Esempio: 3. Caratteristiche personali:
Esempio: 4. Caratteristiche personali:
Esempio: 5. Caratteristiche personali:
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Le Capacità
Avere delle capacità significa essere in grado di fare qualcosa bene, come
risultato dell’esperienza. Uno dei modi principali per acquisire capacità è
legato all’attività lavorativa. Tuttavia, anche se si è ancora studenti e non si
hanno avuto esperienze significative in questo ambito, ci saranno state
sicuramente altre occasioni che hanno permesso di sviluppare capacità, ad
esempio lavori occasionali e stagionali, volontariato, hobbies; per provare a
ricostruirle, bisogna ripensare alle esperienze personali, concentrandosi
specialmente su quelle ritenute positive o nelle quali si sono avuti dei
riconoscimenti da parte di altri. Non ci sono preclusioni di alcun tipo: al
contrario, occorre sforzarsi per richiamare alla mente tutte le situazioni in cui
si ha avuto la sensazione di aver fatto bene qualcosa. Si può pensare
all’esperienza scolastica, alle attività di tempo libero, di volontariato, di lavoro
estivo (es: redazione del giornale scolastico, organizzazione di feste,
creazione/ideazione di oggetti, aiuto a persone in difficoltà, ecc.). Anche da
questa analisi si potranno trarre spunti per far emergere un’area professionale
in cui ci si è cimentati e sulla quale si vorrebbe investire in futuro.
Scheda di lavoro n. 6
PRECEDENTI ESPERIENZE SIGNIFICATIVE
1
2
3
4
5
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Bisogna ripensare ora alle esperienze personali descritte nella scheda
precedente e sforzarsi di individuare, per ciascuna di esse, le capacità
utilizzate per poterle realizzare.
Come supporto in questa fase di lavoro suggeriamo di leggere attentamente
le griglie che seguono, chiamate “piste di osservazione delle capacità”.
Scheda di lavoro n. 7-A
I PISTA DI OSSERVAZIONE DELLE CAPACITÀ
Capacità relative al saper
fare le cose
Capacità relative al
sapere organizzare
dati/idee
Capacità di mettersi in
relazione con gli altri
ES: capacità di: ES: capacità relative a: ES: capacità di:
- destrezza manuale
- raccogliere dati - agilità fisica - consigliare
- organizzare informazioni - lavorazione materiali
specifici (legno, tessuti)
- guidare
- motivare - inventare
- intrattenere - creare - montaggio/assemblaggio
pezzi - comunicare - progettare
- vendere - ecc. - ecc.
- ecc.
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II PISTA DI OSSERVAZIONE DELLE CAPACITÀ*
Capacità relative all’utilizzo delle mani ES: cucinare, disegnare, massaggiare,
costruire, assemblare.
Capacità relative all’utilizzo del corpo ES: resistenza fisica, coordinamento
muscolare.
Capacità relative all’utilizzo dei sensi ES: osservare, esaminare, riconoscere.
Capacità relative all’utilizzo delle parole ES: scrivere correttamente, parlare al
telefono, leggere e capire velocemente.
Capacità relative all’utilizzo dei numeri ES: gestire denaro, calcolare, manipolare
numeri velocemente.
Capacità relative all’utilizzo del pensiero
intuitivo
ES: prevedere e/o immaginare eventi,
situazioni, conseguenze di azioni.
Capacità relative all’utilizzo del pensiero
logico
ES: raccogliere informazioni, analizzare dati,
classificare, comparare, discriminare fra
aspetti importanti e non importanti.
Capacità relative all’utilizzo del pensiero
creativo
ES: improvvisare, sperimentare, immaginare
nuovi modi di fare le cose, creare con parole
e/o immagini.
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Capacità relative ad aiutare gli altri ES: ascoltare, comprendere pensieri e
sentimenti di altri, motivare, incoraggiare,
insegnare, gratificare.
Capacità relative all’espressione artistica ES: suonare, cantare, dare forma e colore a
materiali, scrivere poesie e/o romanzi.
ES: dare inizio a nuove idee/progetti,
dirigere/spronare gli altri, prendere decisioni,
assumere rischi.
Capacità legate alla leadership
Capacità legate all’utilizzo di istruzioni ES: proseguire il lavoro di altri, prestare
attenzione, classificare, ordinare.
* fonti utilizzate: B. NAVA, N. GIACONI, Come trovare il lavoro che piace, Amministrazione
Provinciale di Arezzo - Servizio di Orientamento Professionale
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Se si sono lette con attenzione le pagine precedenti, ora si dovrebbe riuscire
facilmente a ricostruire le capacità messe in atto nelle esperienze personali.
Scheda di lavoro n. 7-B
CAPACITÀ REALIZZAZIONI
PERSONALI
1
2
3
4
5
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Gli Interessi Professionali
Gli interessi professionali servono a identificare le preferenze verso specifici tipi di attività e/o contesti lavorativi. Riconoscere il proprio interesse verso uno o più ambiti lavorativi significa solo riflettere sulla capacità di attrazione che tale ambito esercita su di sé. Non è detto infatti che a fronte di un interesse per una certa area professionale si possiedano le capacità per svolgere effettivamente quel tipo di lavoro. Compilare la scheda che segue, quindi, servirà essenzialmente a tre motivi:
informarsi sulle opportunità formative post-diploma o sulla possibilità di compiere esperienze professionali nell’area di interesse per acquisire o incrementare le conoscenze e le competenze nel settore;
informarsi su tutte le professioni che possono essere svolte all’interno dell’area di interesse;
interrogarsi sulla effettiva conoscenza di tutte le diverse aree professionali e, di conseguenza, sull’autenticità degli interessi espressi.
Si legga con attenzione la lista di parole chiave che può essere di aiuto per la ricostruzione delle aree di interesse professionale; mettere una X a fianco delle aree che interessano maggiormente (fino ad un massimo di 5). Scheda di lavoro n. 8
agricoltura/ambiente/ecologia
arti visive/grafiche
commercio/vendita al dettaglio
comunicazione/pubbliche relazioni/pubblicità
contabilità/finanza/amministrazione
cultura umanistico - letteraria
difesa
edilizia
elettronica
informatica
sicurezza dei cittadini
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istruzione/formazione
meccanica
moda
musica
ricerca scientifica
sanità
servizi socio - educativi
spettacolo
trasporti
turismo
altro (specificare)
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A partire dalle aree di interesse selezionate, provare ora a descrivere in modo articolato: A. i motivi che spingono a preferire, rispetto alle altre, le aree indicate; B. le professioni che si conoscono in riferimento a ciascuna delle aree e
l’eventuale interesse verso una o più attività specifiche; C. il livello di competenza e di conoscenza che si ritiene di possedere in
riferimento a ciascuna area (per questo livello d’analisi prendere in considerazione le conoscenze sviluppate durante il percorso scolastico, eventuali esperienze di alternanza studio-lavoro, lavoro estivo, tempo libero, ecc.).
D. la motivazione reale ad approfondire il livello di competenze/conoscenze,
attraverso percorsi formativi post-diploma (università/formazione professionale) e/o lavorativi, in una o più delle aree indicate
Scheda di lavoro n. 9-A
AREA MOTIVI PROFESSIONI COMPETENZA
CONOSCENZA
MOTIVAZIONE
PERSONALE
24
Sulla base dell’elaborato, individuare le 3 aree di maggiore interesse professionale e metterle in ordine di importanza.
Scheda di lavoro n. 9-B
1.
2.
3.
26
I Valori Riferiti al Lavoro
Identificare i valori personali riferiti al lavoro significa riflettere sugli aspetti
che sono davvero importanti nell’attività lavorativa e sui significati che questa
può assumere anche in riferimento alla realtà sociale ed economica in cui si è
inseriti.
Naturalmente è possibile che le prime esperienze professionali al termine della
scuola non consentano di trovare una corrispondenza immediata fra l’attività
lavorativa concreta e i valori che sono considerati essenziali. Tuttavia,
un’attenzione a questo aspetto può aiutare a mettere a fuoco con maggiore
chiarezza gli obiettivi professionali a medio e lungo termine.
Nella tabella che segue sono contenuti alcuni valori che è possibile rintracciare
nel lavoro. Indicare su una scala da 1 a 3 (1=per niente importante,
2=importante, 3=molto importante) quanto si ritengono importanti.
Scheda di lavoro n. 10-A
I VALORI RIFERITI AL LAVORO
1 2 3 fare qualcosa per migliorare il mondo in cui
si vive
AIUTARE LA SOCIETA’
1 2 3 essere coinvolto in prima persona nell’aiuto
di individui o gruppi
AIUTARE GLI ALTRI
avere molti contatti quotidiani con il pubblico 1 2 3 CONTATTO CON IL
PUBBLICO
LAVORARE CON GLI essere membro di un’équipe per raggiungere 1 2 3
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ALTRI obiettivi comuni
1 2 3 LAVORARE DA SOLO fare progetti in autonomia, avere contatti
limitati con gli altri
1 2 3 COMPETIZIONE Mettere le proprie capacità a confronto con
quelle degli altri
1 2 3 avere il potere di decidere il corso delle
azioni o delle politiche
PRENDERE DECISIONI
1 2 3 lavorare in situazioni in cui la pressione del
tempo sia notevole
LAVORARE SOTTO
PRESSIONE
1 2 3 poter influenzare opinioni e atteggiamenti
degli altri
INFLUENZARE LA GENTE
produrre conoscenza e sapere 1 2 3 CONOSCENZA
1 2 3 diventare esperto in qualunque attività si
intraprenda
COMPETENZA
PROFESSIONALE
poter manifestare espressioni creative
artistiche
1 2 3 CREATIVITA’ ARTISTICA
1 2 3 poter creare nuovi programmi, materiali e
strutture organizzative
CREATIVITA’ GENERALE
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1 2 3 ESTETISMO studiare e valorizzare la bellezza delle cose e
delle idee
1 2 3 avere un lavoro in cui si è direttamente
responsabili degli altri
SUPERVISIONE
1 2 3 avere attività lavorative che cambiano
frequentemente
CAMBIAMENTO E
VARIETA’
1 2 3 lavorare in situazioni in cui l’attenzione al
dettaglio e l’accuratezza sono importanti
LAVORO DI PRECISIONE
1 2 3 avere un lavoro di routine con situazioni
ampiamente prevedibili
STABILITA’
1 2 3 avere pubblici riconoscimenti per l’alta
qualità del proprio lavoro
RICONOSCIMENTO
1 2 3 lavorare in situazioni in cui il lavoro deve
essere svolto velocemente
VELOCITA’
1 2 3 sperimentare elevate o frequenti emozioni
nel corso del lavoro
EMOZIONE
1 2 3 AVVENTURA avere incarichi di lavoro che richiedono
frequenti assunzioni di rischio
1 2 3 GUADAGNO ECONOMICO avere la possibilità di fare elevati guadagni
con il proprio lavoro
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1 2 3 IMPEGNO FISICO fare un lavoro che richiede l’utilizzo di
capacità fisiche
1 2 3 INDIPENDENZA essere in grado di determinare la natura del
lavoro senza grande direzione di altri
sentire che il proprio lavoro contribuisce a
definire standard etici ritenuti molto
importanti
1 2 3 SENSO ETICO
1 2 3 vivere dove si può partecipare alla vita di
comunità
COMUNITA’
1 2 3 TEMPO LIBERO essere nelle condizioni di lavorare e poter
realizzare i propri progetti
* La lista sui valori personali costituisce la traduzione italiana di materiale tratto da: M.
BRYAN (a cura di), Career Develpment Manual, Career Coach and Career Services, University
of Waterloo, 1997
Indicare nello spazio sottostante i 5 valori considerati più importanti. Per
compiere questa operazione selezionare le voci a cui si è attribuito il
punteggio più elevato. In caso di parità, fare una scelta pensando a quelli che
si ritengono essenziali per il proprio benessere.
Nel caso in cui nella lista non fossero presenti dei valori ritenuti molto
significativi, è possibile inserirli ora (fino ad un massimo di 2).
30
III TAPPA
PROFILO IMPRENDITIVO
Nella terza tappa dell’itinerario guidato alla scoperta di sé chiediamo di
finalizzare la riflessione compiuta alla scoperta delle proprie capacità di
intraprendere.
Riflettere sulla propria capacità di intraprendere un’attività autonoma significa
interrogarsi sulla capacità e sulla volontà di giocare un ruolo attivo nel
rapporto con il mondo del lavoro.
La scoperta delle proprie caratteristiche imprenditoriali è utile sicuramente a
quelle persone che desiderano (o non escludono di) “costruirsi” la propria
attività lavorativa. L’auto-impiego, nella molteplicità di forme in cui è possibile
realizzarlo, può rappresentare una modalità interessante di inserimento o
riposizionamento nel mondo del lavoro.
Tuttavia, riconoscere le proprie caratteristiche imprenditive è un esercizio
importante anche per chi, al momento, pensa al proprio inserimento
lavorativo in qualità di dipendente. Le rapide trasformazioni del mondo
produttivo, infatti, richiedono che le persone siano sempre più capaci di
lavorare in modo autonomo, assumere rischi calcolati all’interno
dell’organizzazione del proprio lavoro, scoprire nuove opportunità, osservare e
tenere sotto controllo quello che avviene nel proprio territorio, nella propria
nazione, nel mondo.
L’imprenditività, intesa in senso ampio come capacità di organizzare se stessi,
le situazioni e gli altri, diventa dunque essenziale per chiunque desideri
avviare in modo consapevole la ricerca di un lavoro per sé.
32
Identikit dell’Imprenditore
Di seguito sono indicate alcune caratteristiche che vengono associate positivamente alle persone con una propensione all’imprenditività. Sono cioè caratteristiche che possono facilitare la realizzazione di un progetto imprenditoriale. Leggerle con attenzione prima di passare alla scheda di lavoro successiva.
Essere in grado di prevedere le
conseguenze delle proprie azioni,
valutando attentamente ciò che è più
opportuno fare in ogni situazione.
Assumersi dei rischi calcolati
Un imprenditore è fondamentalmente
ottimista circa la sua possibilità di avere
successo. E’ relativamente semplice dare
avvio ad un’attività ma è molto più difficile
conservarla, senza scoraggiarsi di fronte
alle inevitabili difficoltà. Spesso è
necessario avere la capacità di pensare
positivamente, di guardare agli eventi in
un modo nuovo.
Avere un ottimismo realista
Investire il proprio capitale per realizzare
un proprio sogno rendendosi
economicamente indipendenti e credendo
nelle proprie capacità.
Rischiare i propri soldi sulla propria
idea
Prendere le proprie decisioni da solo. Essere padroni di se stessi
Nessuna persona, quando decide di
33
Imparare facendo avviare un’attività sa fare tutto. Ogni
lavoro si impara facendo.
Decidere come gestire la propria attività e
autogestire il proprio tempo.
Non essere diretto da nessuno nel
proprio lavoro
Provare a misurarsi con se stessi
accettando la competitività come
momento di crescita.
Accettare la sfide
Saper gestire la propria attività, saper
decidere anche per gli altri ed essere
consapevoli che la buona riuscita di un
lavoro dipende da quanto impegno e da
quanta consapevolezza si mette in ciò che
si fa.
Avere delle responsabilità
Procedere per tappe raggiungendo un
obiettivo alla volta; ogni lavoro si
costruisce come se fosse una casa:
mattone dopo mattone, partendo dalle
fondamenta fino a raggiungere il tetto.
Darsi delle mete e degli obiettivi per
raggiungere il futuro
Pensare a ciò che si vuole fare in futuro e
non solo nell’immediato domani, avendo
così la possibilità di più strade aperte
verso il futuro.
Fare progetti a lungo termine
Tutti sbagliano, anche i più bravi,
l’importante è capire dove si sbaglia al
fine di migliorare se stessi.
Vedere negli errori un’occasione di
apprendimento
34
L’imprenditore si scontra con una realtà
sempre in evoluzione e deve avere la
capacità di comprendere qual è il suo
livello di adattabilità alle esigenze di un
mondo che cambia.
Essere flessibili
Non aspettare sempre che siano gli altri a
fare la prima mossa: l’iniziativa e
l’intraprendenza fanno spesso arrivare,
prima degli altri a comprendere cosa si
vuole.
Avere spirito di iniziativa
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Profilo Imprenditivo
Con questa scheda chiediamo di riflettere su tutte le informazioni raccolte fino a questo punto del percorso e di valutare se, a proprio giudizio, si abbia spirito imprenditivo ed una conseguente propensione al lavoro autonomo. Si dovranno individuare i collegamenti che esistono fra i desideri di realizzazione futura, il proprio modo di essere, le capacità, i valori che si attribuiscono al lavoro e le caratteristiche imprenditoriali descritte nella scheda precedente. Per ricostruire il “Profilo imprenditivo” utilizzare la sintesi delle riflessioni effettuate nelle due tappe precedenti e selezionare, inserendoli negli appositi spazi, quegli aspetti di sé che sembrano avere dei punti di contatto con l’identikit dell’imprenditore. Scheda di lavoro n. 11
OBIETTIVI FUTURI
CARATTERISTICHE PERSONALI
CAPACITÀ
VALORI RIFERITI AL LAVORO
36
A conclusione di questa prima parte, tesa ad esplorare e a migliorare la conoscenza che di se stessi, può essere utile richiamare anche l’area degli interessi professionali, che può dare una prima indicazione (da verificare nel tempo) dei settori nei quali si è più propensi a sviluppare il proprio progetto imprenditoriale.
AREA DI INTERESSI PROFESSIONALI
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Creare impresa non vuol dire più solo avviare un’azienda di produzione
arredi o componentistica. Fare impresa diventa uno slogan che si allarga fino
a diventare “un modo di affrontare la propria vita professionale”.
Occorre infatti essere prima di tutto consapevoli del fatto che sempre di più
saranno le persone che, pur non creando una vera e propria impresa,
dovranno gestire la propria vita lavorativa in un’ottica di auto-
imprenditorialità. E’ questa capacità di orientarsi che vogliamo qui
trasmettere, suggerendo nuovi spunti per OSSERVARE il contesto in cui si vive
e valutare se ci siano nuove opportunità.
Fin dalla Scuola Media Superiore è bene riflettere sulle proprie prospettive di
lavoro future e, osservando cosa succede intorno a sé si noterà che qualcosa
è cambiato: ci si accorgerà per esempio che ci sono sempre meno dipendenti
e posti fissi ma sempre più collaborazioni esterne, posti variabili, tele-lavoro,
professioni nuove, nicchie da scovare, mestieri da inventare. Per questo potrà
essere utile fin dalla scuola provare ad immaginare di costruire il percorso
professionale in autonomia, magari in relazione con il mondo che ci circonda.
Ciò che proponiamo allora in questo capitolo, sono ancora una volta delle
esercitazioni pratiche per consentire meglio di appropriarsi di un metodo di
osservazione del territorio in cui si vive allo scopo di riflettere e valutare fin da
ora come da una felice combinazione fra le propensioni personali e i
fabbisogni espressi dal proprio territorio potrebbero scaturire alcune piste per
lo svolgimento di un’attività autonoma da approfondire ed eventualmente
sviluppare.
Spesso, infatti, abitare in un luogo non significa affatto conoscerlo. Poiché lo si
ha a portata di mano, se ne conoscono i percorsi principali, ci si limita spesso
a questa conoscenza di superficie che a prima vista non mette mai in luce
quali settori e quali attività lo caratterizzano.
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Prima ancora però di esaminare il territorio in cui si vive, si provi a rispondere
alle seguenti domande:
1. Si vuole continuare a risiedere nella stessa
provincia? SI NO
SI NO 2. Si è disposti a spostarsi fuori dall’Italia?
SI NO 3. Si è disposti ad andare all’estero come fanno
ormai molti giovani
A B
4.A – Ci si sente cittadini del mondo?
4.B – Si preferisce continuare a gustare i legami
con la propria terra?
Sicuramente se si è interessati a restare nel proprio territorio, allora sarà il
caso di affrontare l’impegno di cercare un lavoro come qualsiasi altro: con
metodo, tenacia e spirito di intraprendenza.
Occorre perciò cominciare a guardare per prima cosa il proprio territorio con
occhi nuovi, come uno straniero appena arrivato che voglia conoscerlo a
fondo.
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Una prima esercitazione che proponiamo di fare è la seguente: Esercizio n. 1
1. Quanti abitanti ha la provincia?
2. Quali sono i settori economici più importanti su cui si fonda l’economia
della provincia?
a. ___________________________________________________________
b. ___________________________________________________________
c. ___________________________________________________________
d. ___________________________________________________________
e. ___________________________________________________________
3. Come si chiamano i 5 operatori economici più importanti?
a. ___________________________________________________________
b. ___________________________________________________________
c. ___________________________________________________________
d. ___________________________________________________________
e. ___________________________________________________________
4. Quali sono i settori economici in crescita e quali in calo?
In crescita: ____________________________________________________
_____________________________________________________________
In calo: _______________________________________________________
_____________________________________________________________
Quanti addetti occupano ciascuno?
41
5. Quali sono le istituzioni più dinamiche che governano il territorio?
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
6. Quali sono le iniziative previste nel prossimo futuro, sia pubbliche che
private? Sarà aperto un nuovo impianto, istituto un parco, inaugurato un
museo?
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
Bisogna ora provare ad andare in profondità nelle proprie conoscenze,
rispondendo alle seguenti domande:
Esercizio n. 2
1. Cosa manca in questa città?
2. Di cosa avrebbero bisogno i cittadini?
42
Al fine di meglio radiografare la situazione attuale, le tendenze dell’economia
provinciale, le possibili opportunità che si svilupperanno a breve termine, i
bisogni non ancora soddisfatti, è consigliabile stilare un elenco delle istituzioni,
e degli operatori privati più importanti o rappresentativi della zona ed
avvicinarli per appuntamento:
Elencare le associazioni imprenditoriali, la camera di commercio, le banche e
gli imprenditori che si conoscono (almeno 5):
Esercizio n. 3
ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI
CAMERA DI COMMERCIO
BANCHE
IMPRENDITORI:
1. _____________________________
2. _____________________________
3. _____________________________
4. _____________________________
5. _____________________________
43
Chi opera in un settore in un dato territorio, magari da anni, ha sicuramente
un punto di vista assai ricco ed interessante per un giovane in cerca di
“orientamento”. Meglio ancora se si è già individuato un settore su cui
puntare. Si tratta allora di concentrare gli sforzi su questo. Ad esempio, se si
è interessati all’artigianato artistico si potrà procedere a contattare le
associazioni imprenditoriali, gli enti di formazione, ma soprattutto gli
imprenditori che si conoscono nel settore, ed intervistarli. Chiedere ed
ottenere un appuntamento al responsabile del settore di associazione o
direttamente agli imprenditori è spesso più facile di quanto si creda. Spesso si
vedono giovani su segmenti di lavoro e professionalità senza futuro o
sovraffollati. Chi opera “dal di dentro” sa più facilmente, invece, che cosa
mancherebbe e sarebbe opportuno avviare.
Occorre cominciare quindi a pensare a chi ci si potrebbe rivolgere per
domande di approfondimento. Per orientarsi in questo senso pensare ad
almeno 5 testimoni privilegiati da intervistare, tra i quali:
- 3 imprenditori
- 1 istituzione
- 1 associazione
- 1 banca
Le interviste che si andranno a fare daranno maggiori stimoli e avranno
comunque il positivo risultato di far capire come una persona intraprendente e
con gli occhi aperti possa individuare sul territorio nuove opportunità di
lavoro. Prima di prendere visione dello schema di intervista, ricordarsi di
condurre la ricerca e le interviste senza pregiudizi, disponibili a cogliere
segnali che non si aspettavano e a parlare di professioni che neanche si
immaginavano. Bisogna cercare di essere flessibili e disposti ad ascoltare.
Spesso la strada conduce a possibilità originali che solo chi sa prendere in
mano l’iniziativa raggiunge.
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Eccoti lo schema di interviste che suggeriamo di seguire:
Intervista rivolta a
Che opera nel settore
In qualità di
Precedenti esperienze e conoscenze
Breve descrizione dell’attività svolta
Quali sono a giudizio dell’intervistato/a le nuove opportunità sul territorio in
termini di:
Nuove idee imprenditoriali
____________________________________________________________
____________________________________________________________
____________________________________________________________
Nuove nicchie di mercato
____________________________________________________________
____________________________________________________________
____________________________________________________________
Attività che mancano o sono carenti
____________________________________________________________
____________________________________________________________
____________________________________________________________
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Come sarà il proprio lavoro domani?
In definitiva, dunque, come sarà il proprio lavoro domani? Abbiamo già
detto che il mercato del lavoro sarà orientato verso l’auto-impiego e per
lavorare sarà sempre più necessario trovare idee nuove e trasformarle in
attività produttive: ma come trovare idee innovative?
Il fine di questa guida è quella di aiutare a sormontare questo ostacolo
iniziale. Essere INNOVATIVI non implica soltanto inventare qualcosa o
sviluppare un nuovo prodotto tecnologico. Le invenzioni sono solo una delle
forme possibili di innovazione, che nel mondo imprenditoriale può assumere
diverse forme: può consistere nel tipo di prodotto/servizio che si offre (che
cosa), può realizzarsi in rapporto al target di mercato (chi), può coincidere
con il modo in cui si producono e promuovono le idee o si organizza la propria
attività (come), può riguardare i fattori tempo (quando) o spazio (dove).
Che cosa?
E’ probabilmente il modo più comune per tentare di innovare nel mondo
dell’economia: offrire un prodotto/servizio nuovo o diverso.
Quali prodotti o servizi sono innovatori? Si può trattare di un’invenzione
che comporta l’uso della tecnologia, sia che si tratti di applicazioni
tecnologiche di punta o di soluzioni meno complesse di “tecnologia
intermedia”. Possono essere innovativi in quanto portano nuove idee sul
mercato usando le conoscenze e le tecnologie esistenti in modo diverso: un
nuovo metodo, un nuovo processo o una nuova strategia, un nuovo colore,
una nuova forma, un nuovo stile o una nuova dimensione. Sono tutti elementi
che possono rendere nuovo, diverso e innovatore ciò che si offre.
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Chi?
Le idee imprenditoriali possono essere innovative in relazione al target di
persone cui sono rivolte. L’innovazione può risultare dal trasferimento o
dall’adattamento di un prodotto/servizio già esistenti per soddisfare esigenze
di un nuovo gruppo di clienti. Gli interessi e le esigenze particolari degli
individui e dei gruppi variano con l’età, le fasi della vita, la cultura, le
abitudini, i redditi, i gusti, i valori, il luogo in cui vive, ecc.
Dove?
Si pensi all’ubicazione e al luogo: quali sono le implicazioni di dove si svolge
l’attività? Può un cambiamento di ubicazione geografica costituire una nuova
opportunità? Il processo tecnologico ha reso possibile lavorare nella propria
casa o comunque lontano dal luogo in cui si trovano i clienti. Ad esempio con
centri di telematica decentrati.
Quando?
Si considerino quali opportunità di innovazione presentano i cambiamenti che
intervengono nelle condizioni, nelle circostanze e nei bisogni delle persone nel
tempo. Per esempio: stagionalità, cicli della vita, necessità di servizi part-time
o temporanei, emergenze improvvise, fatti inattesi, eventi che si presentano
una sola volta nella vita.
Come?
L’innovazione può dipendere da come un prodotto è fatto o un servizio è
fornito: usando materiali o risorse differenti, riciclando le risorse, variando il
modo in cui si offrono, vendono, pubblicizzano o prezzano i prodotti/servizi.
Nuovi modi in cui le persone lavorano o trascorrono il tempo libero possono
determinare idee innovative sul piano degli affari.
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ESSERE INNOVATIVI SIGNIFICA:
FASE
DELLA
SESSO
CHI
REDDITO
COME
PREZZO
CONFEZIONARE O
IMMAGAZINARE
CONSEGNARE O
DISTRIBUIRE
VENDERE O
PUBBLICIZZARE
DOVE
IN PATRIA O
ALL’ESTERO
UBICAZIONE
POSSIBILITA’ DI
INSEDIAMENTO
MOBILITA’
QUANDO
REGOLARITA’
FASE
DELLA
ESSERE INNOVATIVI
STAGIONALITA’
EMERGENZA
FREQUENZA TIMING
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Chiunque può essere innovativo; tutti hanno un potenziale creativo e le
capacità necessarie per realizzare l’innovazione. Il problema è che di solito la
creatività rimane allo stadio di potenzialità. Per poter essere innovativi occorre
fare in modo di tradurre in atto il potenziale creativo. La maggior parte di noi
cresce ritenendo che le persone con idee siano speciali per natura. Ma ciò non
è necessariamente vero: tutti possono essere creativi e sviluppare idee
innovative. Essere innovativi significa pensare in modo diverso, affrontare le
cose in modo diverso, tenere gli occhi aperti ed essere pronti a cogliere le
opportunità.
Mente + occhi aperti + individuare le opportunità =
IDEE IMPRENDITORIALI INNOVATIVE
Molti potrebbero pensare che una guida per intraprendere si limiti
semplicemente ad elencare idee e a raccomandare quelle che rappresentano
le maggiori probabilità di successo. Questo modo di procedere non è di
nessuna utilità, se non nel brevissimo termine: i mercati sono diversi e
cambiano cosi rapidamente che una buona idea oggi non lo sarà più domani.
Questa guida vuole aiutare a migliorare le abilità di pensiero e osservazione e
a sviluppare un atteggiamento orientato al mercato affinché si possano
sviluppare idee innovatrici.
Sviluppare idee innovatrici orientate al mercato non è sempre un processo
rapido. La maggior parte delle nuove idee imprenditoriali non è il risultato di
un’ispirazione improvvisa. Ma dopo il primo pensiero o l’ispirazione iniziale,
occorre tempo e fatica per elaborare l’idea, per immaginare come
funzionerebbe nella pratica e affrontare le idee.
Tutte le imprese traggono origine da un’idea, ma non tutte le idee si
traducono nella creazione di un’impresa. E’ importante tenerlo presente
allorché si tenti di sviluppare idee innovative. Un’idea iniziale può attraversare
diverse fasi di gestazione prima di diventare una vera e propria proposta
49
imprenditoriale. La guida aiuta non solo a sviluppare idee imprenditoriali
innovative ma anche a verificarne l’attuabilità in relazione ad un’attività
economica.
Concludendo, in merito al concetto di innovazione si potrebbe affermare che:
- essere innovativi non è la peculiarità di persone speciali
- ognuno può essere innovatore: alcuni sembrano avere un particolare
talento innovatore e in ciò che fanno sembra vi sia un tocco di genialità. Ma
tutti possono imparare a pensare ed osservare le cose in modo più creativo
e a migliorare la capacità innovativa
- avere idee innovative non basta: è importante creare una rete di relazioni
che sostenga in tutte le fasi del percorso verso il lavoro in proprio.
Allora è necessario chiedersi:
Quanto gli altri possono aiutare? Non si deve mai sottovalutare
l’importanza di avere buoni contatti. Se non si possiede una rete di contatti è
necessario crearsela.
Chi può aiutare?
parenti
amici
avvocati
commercialisti
associazioni di imprenditori
associazioni culturali
istituti di credito
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Come si può realizzare un progetto di impresa?
Dopo avere trovato un’idea d’impresa è necessario studiare in profondità il
settore in cui si vuole operare, soprattutto verificando se il territorio nel quale
si vuole operare è pronto ad accoglierla e farla crescere come idea vincente.
A questo punto il migliore modo per impiegare se stessi si troverà
avendo il coraggio di:
IMMAGINARE
PROVARE
FARE
SPERIMENTARE
MA SOPRATTUTTO
OSARE
51
Negli ultimi anni si parla spesso di lavoro in proprio e di “fare impresa”: ma
che cosa è un’impresa?
La legge italiana non fornisce una definizione di impresa, bensì quella di
imprenditore: “E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività
economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e di
servizi” art. 2082 c.c..
Imprenditore è quindi chi si procura un reddito mettendo in moto una sua
propria organizzazione tesa alla produzione e alla vendita di beni/servizi,
assumendosene tutte le responsabilità, ossia accettando il rischio di un
eventuale insuccesso.
Prima di avviare un’attività in proprio è necessario essere consapevoli delle
difficoltà cui si va incontro; l’entusiasmo per la possibilità di mettere in pratica
il proprio progetto deve fare i conti con la necessità di affrontare alcuni
ostacoli.
Spesso si dice che un buon imprenditore deve essere amante del rischio: ciò è
parzialmente vero, poiché svolgere un’attività in proprio presuppone
l’assunzione diretta di responsabilità, con le conseguenze positive e negative
che ciò comporta.
Creare un’attività in proprio non significa tuttavia “giocare d’azzardo”, in
quanto chi si avvicina ad una scelta di auto-occupazione lo deve fare in modo
ragionato e ponderato, senza lasciarsi trascinare da facili entusiasmi bensì
pianificando ed organizzando ogni azione, da quelle preliminari a quelle
relative alla fase di avvio e poi di sviluppo e consolidamento della propria
impresa.
In ogni caso, per un’attività autonoma è necessario combinare tre risorse:
umane, tecnologiche e finanziarie.
Raggiungere l’obiettivo di crearsi un’opportunità di lavoro autonomo dipende
molto dalla motivazione e dalla determinazione con cui il neo-imprenditore si
impegna per dar vita al proprio progetto e per pianificarlo.
Pianificare significa decidere oggi cosa fare domani e definire i tempi, cioè
quando fare le cose, i modi, cioè come fare le cose, e i ruoli, cioè chi fa le
53
cose.
Costruire il proprio piano di fattibilità serve a comprendere i passi che è
necessario fare e come devono essere fatti. Chi decide di avviare un lavoro in
proprio si trova a dover svolgere, eventualmente insieme ai propri soci, un
elevato numero di funzioni, quali ad esempio: l’organizzazione della propria
attività, gli investimenti necessari, l’amministrazione, il marketing, il contatto
con i clienti, decidere i prezzi, ecc.. Tutte queste funzioni, molto diverse tra
loro, dovranno essere svolte con la capacità di prendere decisioni corrette in
tempi rapidi: è per questo motivo che il piano di fattibilità costituisce non
solo un valido strumento di pianificazione delle attività da avviare ma anche
uno strumento per monitorare, controllare e correggere ciò che avviene in
corso d’opera, quando l’impresa è già stata avviata.
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I CONTENUTI DEL PIANO DI FATTIBILITA’
Dalla breve premessa su questo tema abbiamo chiarito innanzitutto che avere
un’idea è un buon punto di partenza, ma che non è sufficiente: occorre
costruire il proprio piano di fattibilità compiendo passo dopo passo analisi e
ricerche, ed assumendo informazioni.
Il piano di fattibilità una volta elaborato è un documento che contiene una
serie di informazioni sull’attività che si vuole avviare ed è diviso in tre grandi
sezioni:
1) il contenuto del progetto, i promotori e le loro motivazioni;
2) il mercato, la clientela e la concorrenza;
3) il piano economico - finanziario.
PRIMA SEZIONE
La descrizione del progetto, i promotori e le loro motivazioni.
La descrizione di questa parte ha lo scopo di fotografare l’attività che si vuole
intraprendere e deve contenere semplici ma fondamentali elementi per
poterla identificare (descrizione dell’idea, nome, sede, forma giuridica, attività
esercitata, ecc.). Inoltre, deve contenere notizie sulle caratteristiche
professionali del promotore, mettendo in evidenza ciò che sa fare e i suoi
punti di forza e debolezza, ossia, in sintesi, il suo grado di propensione
all’imprenditorialità o ad una qualsiasi forma di lavoro in proprio.
Per elaborare questa sezione è molto utile riprendere i risultati del lavoro di
autoanalisi svolto nella prima parte di questa guida, in quanto il risultato della
redazione deve essere quello di evidenziare ciò che ogni promotore è più
portato a fare e gli obiettivi che intende darsi, se si è potenzialmente in grado
di “fare tutto” da soli o se invece non sia più opportuno avvalersi anche di
aiuti esterni (consulenze, ulteriore formazione, altri soci).
In questa fase, una volta evidenziate le caratteristiche personali del
55
promotore si deve anche valutare la scelta della forma giuridica più idonea.
Occorre inoltre soffermarsi molto attentamente sulle motivazioni personali allo
scopo di riflettere se queste hanno una solida base nella personalità del
promotore.
SECONDA SEZIONE
Il mercato, la clientela e la concorrenza.
Il piano di fattibilità analizza, attraverso questa sezione, il mercato in cui si
troverà ad operare la nuova iniziativa che si intende avviare. Per poter
definire il mercato nel quale può muoversi la nuova attività occorre
innanzitutto analizzare il prodotto/servizio che si vuole realizzare e a quale
categoria socio-economica lo si intende offrire, a chi lo si potrà vendere. Fare
un’analisi di mercato significa perciò individuare il target (“fetta di mercato”)
in cui inserirsi, il tipo di clientela interessata ai servizi/prodotti che si
intendono vendere nel luogo in cui la nuova attività deve nascere.
Accanto a ciò occorrerà entrare in possesso di conoscenze ed informazioni sul
fatto se esistano spazi di mercato per la nuova attività o se il mercato sia già
saturo. Si tratta in definitiva di analizzare e costruire una catena: da un lato i
clienti, nel mezzo l’impresa e, a monte, i fornitori (di beni, di servizi, di
consulenza).
Ma ciò non è ancora sufficiente: avere un buon prodotto/servizio ed avere
individuato il target di potenziali clienti non significa comunque essere certi di
riuscire a vendere. E non vendere significherebbe annullare tutti gli sforzi fino
compiuti.
Pertanto, dopo aver individuato il target, la clientela e la concorrenza,
occorrerà promuovere i propri prodotti/servizi attraverso un’adeguata politica
di marketing, valutando contemporaneamente con quali strumenti affrontare
la concorrenza.
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TERZA SEZIONE
Il piano economico - finanziario
Descritto il contenuto del progetto, è necessario individuare le caratteristiche
del promotore su cui far leva ed effettuata l’analisi di mercato, occorre
cominciare a “fare i conti” per stabilire innanzitutto se l’idea imprenditoriale
elaborata ha reali potenzialità di guadagnare, perché l’aspetto economico
fondamentale che bisogna analizzare è proprio quello della redditività. Se
non si prevede di produrre reddito è bene abbandonare il progetto. Occorre
poi stabilire “quanto” denaro serve per finanziare l’avvio e “dove” reperirlo.
Il piano economico-finanziario deve essere quindi redatto per prevedere i costi
e i ricavi previsti, determinando quindi l’entità e la provenienza economica
necessaria ad avviare l’attività.
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ESEMPIO DI PIANO DI FATTIBILITA’
(Baby Parking)
PRIMA SEZIONE
La potenziale neo imprenditrice parte da un’idea, che coltiva per una sua
propensione personale. Ma anche la migliore delle idee non è sufficiente ad
avviare un’attività; per trasformarla in un progetto è necessario:
verificarne la validità
definire il prodotto
identificare il mercato
prevedere il fabbisogno di capitali
Bisogna quindi rispondere alle domande:
cosa fare
per chi
con chi
come
Per trovare idee imprenditoriali ci sono molti modi:
- copiare le idee più interessanti
- combinare due o più idee in un’unica nuova idea
- risolvere i problemi delle persone
- sviluppare un proprio hobby
- sviluppare le proprie capacità
- cercare spazi di mercato disponibili
- trovare nuovi modi di fare le cose
- pensare in modi nuovi (all’indietro, grande, piccolo)
- migliorare un prodotto/servizio
- trasformare materiali di scarto in qualcosa di utile
- portare a casa idee dalle proprie vacanze
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DESCRIVIAMO BREVEMENTE UNA IDEA DI LAVORO IN PROPRIO:
(In questa parte del piano di fattibilità si deve descrivere in modo breve ma
chiaro l’attività che si vuole intraprendere e le motivazioni che spingono il
promotore ad avviarla.)
Facciamo l’esempio di un “Baby Parking”.
L’attività che si intende realizzare è un Baby Parking, un luogo divertente e
sicuro dove i genitori durante la loro giornata lavorativa possono lasciare il
proprio bambino per momenti piacevoli di gioco e socializzazione. All’interno
della struttura Baby Parking si prevede di svolgere attività ricreative di genere
artistico, teatrale, linguistico e di educazione al suono, alla musica,
all’ambiente.
La forte motivazione a questo tipo di attività nasce dal desiderio di avviare
un’attività autonoma e dalla voglia di mettere in relazione culture e tradizioni
diverse, così come dalla necessità di rispondere al bisogno che hanno alcune
famiglie di affidare il proprio bambino, anche per brevi periodi, a personale
competente e specializzato.
L’innovazione del servizio che si intende offrire sarà costituita dalla
molteplicità delle attività didattiche proposte e dall’apertura con orario
continuato e prolungato fino alle ore 20.00, anche durante la giornata del
sabato e nelle festività.
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DESCRIZIONE DEI PROMOTORI DEL PROGETTO
In questa parte vengono descritte le generalità e le caratteristiche dei soci,
trattandosi di un’attività che presuppone l’impegno di più persone. In tal
modo fino dalle prime pagine del piano di fattibilità viene evidenziata la
composizione interna della società. Inoltre occorre che per ciascun promotore
vengano evidenziate le caratteristiche personali, con particolare riferimento ad
esperienze lavorative e non, le competenze, le attitudini.
In tale modo risulteranno subito chiari i ruoli e i compiti che ogni socio
ricoprirà all’interno della società e si potrà evidenziare come le diverse
competenze possano essere complementari fra loro per offrire un servizio di
maggiore qualità.
Esempio:
Nome: Lucia Rossi
Età: 23
Indirizzo: Via dei Tigli, 14
Telefono: 12345678
Ho esperienza: educazione e assistenza all’infanzia
Sono specializzata in: musicologia
Il mio compito sarà di: insegnare ai bambini piccoli e grandi le prime
nozioni di musica
Sarò responsabile: del settore artistico e musicale del Baby Parking
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SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA
Premettendo che non esiste “la forma giuridica ideale”, per scegliere quella
più idonea occorre riflettere sui seguenti aspetti:
A. se si vuole iniziare da soli (forma individuale) o con altre persone (forma
societaria)
B. se si persegue uno scopo di lucro (ottenere un reddito) o
mutualistico/ideale (ottenere vantaggi per i soci diversi dal reddito, quali
prezzi più bassi, salari maggiori ecc..)
La scelta della forma giuridica è un processo delicato da risolvere, tenendo
presenti vari fattori quali:
• grado di responsabilità accettabile dalle partecipanti • dimensione dell’impresa • grado di responsabilità nei confronti dell’esterno • natura dell’attività esercitata • disponibilità/entità dei capitali da investire • possibilità di ricorrere a particolari forme di finanziamento legate a
determinate forme giuridiche
FORMA GIURIDICA PRO CONTRO
- responsabilità illimitata dell’imprenditrice con il suo patrimonio personale
- semplicità di costituzione
DITTA - snellezza decisionale INDIVIDUALE - in caso di fallimento
fallisce l’imprenditrice anche come persona
- minori oneri amministrativi
- maggiori vincoli riguardo al coinvolgimento di più persone
- divisione dei costi su più
soggetti e possibilità di avvalersi di molteplici competenze
SOCIETA’ DI PERSONE (S.n.c.; S.a.s.) - responsabilità illimitata e
solidale dei soci - divisione dei costi su più
soggetti e possibilità di
avvalersi di molteplici
competenze
- maggiori vincoli riguardo al coinvolgimento di più persone SOCIETA’ DI
CAPITALI - responsabilità illimitata e solidale dei soci (S.r.l.)
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- salvaguardia del
patrimonio personale dei
soci
SCELTA: la scelta più opportuna per il nostro Baby Parking è quella di una
società di persone, e nella fattispecie una S.n.c.
PERCHE’: la scelta di tale forma societaria è dettata dalla possibilità di
dividere i costi, gli impegni e il carico tributario fra più soggetti e da una più
semplice gestione organizzativa, contabile/amministrativa.
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SECONDA SEZIONE
Come già detto in precedenza in questa sezione occorre individuare il
prodotto/servizio che si vuole realizzare, chiedendosi se soddisfa il bisogno di
qualcuno. Dopo aver individuato cosa esattamente si vuole fare è necessario
identificare il settore in cui si colloca l’attività che si intende realizzare. Il
prodotto/servizio si rivolge ad un determinato mercato che deve essere ben
definito e può essere locale, provinciale, regionale, nazionale o internazionale;
inoltre è rivolto ad un certo tipo di clientela (bambini, giovani, adulti, anziani,
uomini e donne, imprese) che deve essere identificata.
Per fare tutto ciò può essere utile porsi e rispondere ad alcune domande:
Qual è esattamente il prodotto/servizio che si vuole
realizzare?
Quali bisogni può soddisfare?
Il prodotto/servizio che si vuole realizzare con l’attività
esiste già sul mercato oppure no?
Il prodotto/servizio sarà destinato ad un mercato locale o
più ampio?
Chi saranno esattamente i clienti?
Se il prodotto/servizio esiste già da chi lo acquistano i
potenziali clienti?
Perché dovrebbero comprarlo in un posto diverso?
L’individuazione del prodotto/servizio costituisce solo una parte di quella che
viene chiamata analisi di mercato. Fondamentale per completare tale sezione
è l’individuazione dei potenziali concorrenti già esistenti nella zona di mercato
in cui si intende svolgere l’attività.
Fare un’analisi della concorrenza significa in sostanza individuare chi, come e
63
a quale clientela il concorrente vende il suo prodotto/servizio.
Anche in questo caso può essere utile porsi e rispondere ad alcune domande:
Chi saranno i concorrenti?
Che cosa fanno?
Quali prezzi praticano?
Cosa sanno fare bene?
In che cosa non sono bravi?
Cosa dovrebbero fare che non fanno?
In cosa pensi che il prodotto/sevizio sarà migliore del loro?
Che cosa si può imparare da loro?
Qualunque prodotto/servizio, anche il migliore, per poter essere venduto deve
essere conosciuto dal pubblico, e quindi deve essere ben pubblicizzato.
La promozione (o marketing) crea un contatto tra produttore e consumatore,
trasferisce informazioni sul prodotto/servizio ed aiuta a ricordare il nome
dell’impresa.
Lo strumento promozionale più praticato è la pubblicità (visiva, scritta,
parlata) ma esistono anche altri mezzi, quali: riduzione di prezzo ai clienti,
sconti ed incentivi di vendita ai distributori, omaggi, esposizione nelle vetrine,
partecipazione a fiere ecc..
64
Rispetto al proprio piano promozionale un’impresa in fase di avviamento deve
considerare:
Quante risorse dedicare alle spese per la promozione: è bene non
economizzare eccessivamente, anche se può sembrare, all’inizio
dell’attività, un investimento meno importante di altri
Quali sono i mezzi di comunicazione promozionali più idonei: mail,
quotidiani, riviste specializzate e non, radio, televisione, fiere, sondaggi,
ecc.
Quale messaggio divulgare: occorre individuare e far leva sul punto di
forza del che si vuole trasmettere rispetto al proprio prodotto/servzio.
Questo messaggio deve essere studiato sulla base del comportamento
della propria clientela.
Esempio:
Per ciò che riguarda il Baby Parking si nota subito che si tratta di un servizio
svolto in ambito locale e rivolto ai bambini. La concorrenza è costituita
dagli asili pubblici e privati esistenti nella stessa zona e che hanno un orario di
apertura tradizionale. E’ proprio su questo elemento di differenza che il nostro
Baby Parking dovrà puntare nel farsi pubblicità.
Tra i vari mezzi di pubblicità, i più adatti sono l’acquisto di spazi sulla stampa
e sui giornali locali e le lettere mirate alle famiglie con bambini di età
compresa tra 0 e 6 anni.
65
TERZA SEZIONE
La terza parte, relativa al piano economico-finanziario, serve per prevedere i
costi e i ricavi dell’attività che si intende avviare, determinando prima di tutto
se questa risulta conveniente (se è cioè in grado di produrre reddito).
In questa sezione si inizia a “fare i conti” per stabilire quali servizi offrire,
come farseli pagare, quanto farseli pagare e poi “quanto” denaro serve per
partire e “dove” reperirlo.
Le prime domande da porsi nel redigere un piano economico-finanziario sono:
Cosa si deve fare per costruire il fatturato?
Cosa servirà per cominciare?
E’ importante ricordare che in fase di avvio di un’attività è fondamentale
individuare tutto ciò che occorre per iniziare, ma non occorre effettuare tutti
gli investimenti subito. Chi avvia un’attività autonoma spesso non ha tutto il
denaro necessario per partire, perciò effettua gli investimenti in base ad una
programmazione che individui quelli subito necessari e quelli da posticipare.
Nell’esempio del baby parking ecco gli investimenti necessari subito:
Descrizione
investimenti
Mi serve
davvero subito?
Quanto costa? Ammortamento
Locali si € 10.000,00 € 1.000,00
Macchinari no €
Arredi/attrezzature si € 25.000,00 € 2.500,00
Impianti si € 7.500,00 € 1.500,00
Automezzi non subito €
Brevetti no €
Licenze no €
66
Totale € 42.500,00 €5000,00
QUANTO SI POTRA’ INCASSARE?
Adesso bisogna verificare quanto l’idea imprenditoriale farà guadagnare; per
farlo occorre calcolare a quale prezzo si intende vendere il prodotto/servizio
e quanti prodotti/servizi si riusciranno a vendere in un mese e in un anno.
Esempio del Baby Parking:
A. A quanto si venderà il prodotto/servizio? € 400,00
B. Quanti prodotti/servizi si pensa di vendere in un mese? n. 30
C. E in un anno? n. 330
A x C = ricavo annuale = € 132.000,00
67
I COSTI DI GESTIONE
I costi di un’attività in proprio si dividono in costi fissi e costi variabili. I costi
fissi sono quelli che l’impresa deve sostenere a prescindere dal volume di
produzione, infatti la loro entità non varia al variare dei volumi della stessa. I
costi variabili sono invece quelli che si sostengono in conseguenza della
produzione/erogazione di un bene/servizio e che non risultano in assenza di
attività: tali costi infatti cambiano in proporzione al volume realizzato
dall’attività.
Analizziamo i costi fissi che deve affrontare il Baby Parking:
COSTI FISSI
Cancelleria € 2.000,00
Carburante per auto
Salari e stipendi dipendente € 13.500,00
Energia elettrica e telefono € 1.500,00
Gas metano e acqua € 5.500,00
Affitto locale € 18.000,00
Trasporto su vendita
Pubblicità € 3.000,00
Spese postali
Assicurazioni € 250,00
Stipendio soci € 45.000,00
Tasse € 1.500,00
Totale € 90.250,00
68
COSTI VARIABILI
€ % DENOMINAZIONE COSTO
Pannolini € 2.640,00 1,7
Pasti € 5.280,00 3,5
Totale € 7.920,00 5,2
LA DETERMINAZIONE DELL’UTILE (O GUADAGNO)
Cerchiamo ora di capire se, con tali costi, investimenti e fatturato, l’impresa
produrrà un utile o una perdita.
INCASSO - SPESE = UTILE (O GUADAGNO)
Calcoliamo l’utile (o perdita) del Baby Parking utilizzando la tabella
riportata qui sotto:
FATTURATO € 132.000,00
- COSTI VARIABILI € 7.920,00
€ 124.080,00 = MARGINE DI CONTRIBUZIONE
€ 90.250,00 - COSTI FISSI
€ 33.830,00 = MARGINE OPERATIVO
+ INTERESSI ATTIVI
€ 1.800,00 - INTERESSI PASSIVI
€ 32.030,00 = UTILE/GUADAGNO
69
A questo punto occorre tornare sul fatto che per avviare il Baby
Parking si dovrà trovare una certa quantità di denaro contante:
Quanto denaro contante serve per cominciare? € 42.500,00
Quanto se ne ha disponibile? € 15.000,00
Quanto occorre ottenerne? € 27.500,00
Quasi sempre quando si avvia un’attività non si è in possesso di tutto il
denaro necessario: occorre quindi pensare a come e dove reperirlo.
Ci possono essere vari modi: un prestito da parte di familiari/amici, banche,
sponsor/soci disponibili a contribuire, fondi pubblici per finanziare l’avvio
d’impresa, ecc..
Vediamo l’esempio del Baby Parking:
€ Soci
€ 10.000,00 Prestito da familiari/amici
€ 15.000,00 Banche
€ 2.500,00 Sponsor
Totale € 27.500,00
70
Nelle pagine seguenti proponiamo di elaborare il proprio piano di fattibilità.
ELABORARE SULLA BASE DELLO SCHEMA IL PROPRIO PIANO DI
FATTIBILITA’:
Nome dell’impresa: _______________________________________
Promotore/Promotrice dell’attività: __________________________
NOME E COGNOME RUOLO SVOLTO
NELL’ATTIVITÀ
PRECEDENTE ESPERIENZA
NEL SETTORE
Forma giuridica: __________________________________________
Settore dell’attività: _______________________________________
Prodotto/Servizio: ________________________________________
Mercato: a) locale
b) provinciale
c) regionale
d) nazionale
e) internazionale
Data prevista avvio: _______________________________________
Previsioni economiche I anno attività: - Investimenti iniziali
- Fatturato
- Utile
N.B. Questa scheda deve essere compilata al termine del piano di fattibilità.
71
L’IDEA
Prima di tutto per chiarire a se stessi e agli altri cosa si vorrebbe fare,
descrivere brevemente la propria idea. Occorre ricordare che possono esistere
molti modi per trovare l’idea giusta; trovare una buona idea significa ad
esempio sviluppare le proprie capacità, seguire le proprie attitudini (mi
piace…, sono capace di...), guardarsi intorno, saper ascoltare la gente, stare
attenti ai nuovi bisogni espressi dalla società e alle nuove opportunità,
pensare ai diversi utilizzi possibili di una cosa anche comune, (es: il Post It
non è altro che un normale fogliettino con una parte adesiva che permette di
attaccarlo ovunque, ma nessuno prima aveva mai pensato che la gente
potesse avere bisogno di un oggetto simile).
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
72
IL PROPRIO PROFILO COME PROMOTORE DEL PROGETTO
IMPRENDITORIALE
Questo punto è composto di due parti; la prima ha lo scopo di descrivere la
propria identità:
Nome: ____________________________________________
Età: ____________________________________________
Indirizzo: _________________________________________
Telefono: _________________________________________
Ho esperienza in:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Sono specializzato/a in:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Sono responsabile di:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Il mio compito sarà:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
73
La seconda parte deve invece evidenziare le caratteristiche del profilo
imprenditoriale:
Competenze possedute:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Attitudini:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Caratteristiche personali:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
74
SOCI O COLLABORATORI
Compilare questa scheda solo nel caso in cui per sviluppare la propria idea si
sia pensato di utilizzare capacità ed esperienze di altre persone.
Nome: ____________________________________________
Età: ____________________________________________
Indirizzo: _________________________________________
Telefono: _________________________________________
Ha esperienza in:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
E’ specializzato/a in:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Sarà responsabile di:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Il suo compito sarà:
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
Le sue caratteristiche personali sono: _________________________
_______________________________________________________
_____________________________________________________
75
Scelta della forma giuridica
Premettendo che non esiste “la forma giuridica ideale” per scegliere quella più
idonea, occorre decidere:
A. se si vuole iniziare da soli (forma individuale) o con altre persone (forma
societaria);
B. se si persegue uno scopo di lucro (ottenere un reddito) o
mutualistico/ideale (associazione senza scopo di lucro).
Per procedere alla scelta della forma giuridica tener conto dei seguenti fattori:
grado di responsabilità accettabile dai/dalle partecipanti
dimensione dell’impresa
grado di responsabilità nei confronti dell’esterno
natura dell’attività esercitata
disponibilità/entità dei capitali da investire
possibilità di ricorrere a particolari forme di finanziamento
legate a determinate forme giuridiche
Dopo aver preso in esame il contenuto dell’allegato A, scegliere la forma
giuridica per la propria impresa, giustificandone la scelta:
FORMA SCELTA MOTIVAZIONE
DITTA INDIVIDUALE
SRL UNIPERSONALE
SNC
SAS
SRL
COOPERATIVA
ASSOCIAZIONE SENZA
SCOPO DI LUCRO
76
IL PRODOTTO/SERVIZIO, IL MERCATO E LA CONCORRENZA
Il Prodotto/Servizio
Per individuare chiaramente il proprio prodotto/servizio ricordarsi che esso
deve soddisfare il bisogno di qualcuno, rivolgersi ad un mercato ben preciso e
avere una clientela ben identificata disposta ad acquistarlo.
Per procedere indicare per prima cosa che cosa si intende realizzare:
• Prodotto
• Servizio
Identificare adesso il settore in cui si colloca l’attività:
• Industria
• Commercio
• Artigianato
• Servizi
• Agricoltura
• Turismo
• Attività professionale
Descrivere dettagliatamente il prodotto/servizio che si intende offrire,
evidenziandone caratteristiche materiali (contenuto, tecnologia, affidabilità),
caratteristiche immateriali (prestigio, sicurezza), gamma dell’offerta, servizi
accessori (garanzie, trasporto, assistenza):
______________________________________________________________
______________________________________________________________
______________________________________________________________
______________________________________________________________
______________________________________________________________
Il prodotto/servizio è: ______________________________________________________
77
Definire ora il proprio mercato di sbocco e la propria clientela; descrivere
dettagliatamente il target di riferimento per fasce d’età, abitudini, bisogni
espressi, residenza, quantità potenziale, domanda e su quale area.
Il mio prodotto/servizio si rivolge:
Direttamente al pubblico
Età media bambini adulti giovani anziani
Provenienza locale non locale
è occasionale fissa
Effettua
acquisti
programmati occasionali
Grado fedeltà
alle marche
alto basso
Acquista in
base a
servizi
accessori prezzo utilità qualità vanità
con influenze
esterne
Acquista in autonomia
Direttamente alle imprese
Dimensioni piccole medie grandi
Opera nei
settori
Ha sede
Effettua ordini
programmatici
si no
Acquista in
base
prezzo qualità puntualità urgenza
78
Anche in questo caso, descrivere dettagliatamente il target di riferimento:
tipologia di imprese, settore, dislocazione, bisogni espressi, consuetudini,
quantità potenziale della domanda e su quale area.
Il mio mercato è:
• Locale
• Provinciale
• Regionale
• Nazionale
• Internazionale
Quindi il profilo del cliente tipo è (inserire direttamente i dati che risultano
dalle griglie precedenti nella griglia sottostante):
79
I Concorrenti
Fare un’analisi della concorrenza significa individuare chi, nella zona in cui si
intende operare, vende un analogo prodotto/servizio, come e a quale
clientela.
Per conoscere la concorrenza ci sono vari strumenti che è possibile utilizzare
(interviste agli abitanti del quartiere, ricerche sugli elenchi del telefono e sulle
pagine gialle, riviste specializzate ecc.).
Ogni sforzo deve essere fatto per conoscere più da vicino la concorrenza che
si è riusciti ad individuare: chi è, cosa fa, in cosa agisce come noi, in cosa si
distingue ecc..
NOME DELLA DITTA LOCALIZZAZIONE COSA FA
80
Ora, sul campione di concorrenti individuati, cercare di scoprire le seguenti
informazioni:
CONCORRENTE
PRODOTTO/
SERVIZIO
PREZZO
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
POLITICA
PROMOZIONALE
DIFFERENZE CON IL
PROPRIO
PRODOTTO/SERVIZIO
81
PROMOZIONE DEL MIO PRODOTTO O SERVIZIO
Ecco un elenco dei principali canali di promozione per il proprio
prodotto/servizio; scegliere quello/i ritenuto/i più adatto/ al proprio caso e
provare a simulare quali strumenti utilizzare e come e con quali costi per
fare promozione.
STRUMENTI COSTI PREVISTI
Manifesti ____________
pubblicità sulla stampa/giornali ____________
trovate pubblicitari ____________
volantini nelle buche delle lettere ____________
comunicati commerciali ___________
vendite telefoniche ____________
mailing list _____________
periodo di prova/campioni _____________
82
COSA SERVE PER COMINCIARE
Provare ora a ricapitolare le cose che servono per iniziare. Tenere presente
che nell’avvio di un’attività, nella maggior parte dei casi, si cerca di limitare le
spese iniziali effettuando solo gli investimenti strettamente necessari per
cominciare.
QUANTO COSTA ? AMMORTAMENTI DESCRIZIONE
INVESTIMENTI
MI SERVE
DAVVERO
SUBITO?
SI/NO
Locali €
Macchinari €
Arredi/attrezzature €
Impianti €
Automezzi €
Brevetti €
Licenze €
€
Totale €
83
QUALE FATTURATO SI RICAVERA’ DALL’IDEA ?
Adesso occorre trovare il proprio ricavo. Per farlo calcolare a quale prezzo si
venderà il prodotto/servizio, quanti prodotti/servizi si riusciranno a
vendere in un mese e in un anno.
A) A quanto si venderà il prodotto/servizio? € ____________
ricavo unitario: € ________________
B) Quanti prodotti/servizi si ritiene di riuscire a vendere in un mese?
n. __________
C) E in un anno ?
n. __________
A X C = FATTURATO ANNUALE = € _________________
84
I COSTI FISSI SONO:
L’attività dovrà anche sostenere delle spese periodiche e irrinunciabili.
Elencarle compilando la griglia seguente:
Cancelleria €
Carburante per auto €
Salari e stipendi dipendente €
Energia elettrica e telefono €
Gas metano e acqua €
Affitto locale €
Trasporto su vendita €
Pubblicità €
Spese postali €
Assicurazioni €
Stipendio soci €
Tasse €
............. €
Totale €
COSTI VARIABILI:
Denominazione Costo € %
Totale
85
COME DETERMINARE GLI UTILI (O PROFITTI)?
Ricordare che il fatturato annuale non rappresenta ciò che l’idea farà
guadagnare (cioè l’utile), perché devono ancora essere sottratte tutte le
spese.
Per stabilire quanto guadagnerà l’attività, tenere quindi presente che:
FATTURATO - SPESE = UTILE (O PROFITTO)
Calcolare il proprio utile (o profitto) servendosi della tabella riportata qui
sotto.
Fatturato
- Costi variabili
= Margine di contribuzione
- Costi fissi
= Margine operativo
+ Interessi attivi
- Interessi passivi
= Utile/Guadagno
A questo punto si sa che per avviare la propria attività occorrerà trovare una
certa quantità di denaro contante.
Quanto denaro contante serve per cominciare? € ___________
Quanto se ne ha? € ___________
Quanto se ne deve ottenere? € ___________
Come lo si otterrà?
86
Per ottenere quello che manca esistono varie possibilità, scegline una o più:
Soci €
Familiari che te lo prestano €
Banche €
Sponsor €
Fondi Pubblici
Totale €
Bene! E’ giunta la fine del percorso che ha portato per tappe
successive a sviluppare la propria idea, verificare il proprio
prodotto/servizio, valutare il mercato, decidere quali
investimenti effettuare, quale fatturato, quali costi e quale
guadagno si prevede di ottenere.
Adesso ritorna alla prima pagina e compila la scheda iniziale del
tuo piano di fattibilità.
87
Nel percorso per la creazione d’impresa assume importanza fondamentale il
reperimento delle risorse finanziarie. E’ infatti necessario stabilire fin da subito
quanto del fabbisogno finanziario della futura impresa potrà essere coperto da
capitali propri e quanto da finanziamenti.
Precisiamo che è da evitare l’avvio di un’impresa contando solo sul capitale
esterno; una percentuale del fabbisogno finanziario complessivo (variabile a
seconda del settore, degli obiettivi di sviluppo e di altri fattori, quali la
disponibilità personale) è da ricercarsi anche internamente alla compagine
sociale.
Una volta che, predisposta una prima bozza di Business Plan, si individuano i
capitali necessari all’avvio dell’impresa e la loro ripartizione, è necessario
individuare le modalità in essere per reperirli.
Esemplifichiamo alcune situazioni fra le più ricorrenti:
1. Individuare altri capitali di rischio
Attraverso la cooptazione nella compagine sociale di altri soci/e (di capitale,
appunto) o attraverso il ricorso a società finanziarie di venture capital e
merchant bank. Questa seconda possibilità è però poco realistica, in quanto a
differenza di molti altri paesi industrializzati, in Italia non è d’uso ricorrere a
questi strumenti che sono generalmente rivolti ad imprese di dimensioni
rilevanti e comunque non di nuova costituzione.
2. Ricorrere a finanziamenti a breve o medio termine
In Italia è la via seguita con maggior frequenza dalle imprese di nuova
costituzione. Questo, in un numero rilevante di casi, assume la forma dello
scoperto di conto corrente; si tratta di un’operazione che consente alla banca
di anticipare un pagamento all’imprenditore/imprenditrice di un credito non
89
ancora scaduto (previo trattenimento di un interesse). Questo meccanismo è
utilizzato non tanto per la convenienza della fonte di finanziamento (che
spesso è relativa) quanto per la consuetudine radicata e la familiarità che gli
interlocutori hanno in genere con gli istituti di credito.
Altro strumento di finanziamento è il mutuo, che altro non è che un
finanziamento (in genere a medio-lungo termine) erogato da un istituto di
credito; solitamente la somma viene restituita con sistemi di rateazione in
periodi di tempo che varia da 5 a 10 anni. La necessità di fornire garanzie
reali all’istituto di credito può rappresentare un elemento problematico.
3. Ricorrere alle agevolazioni finanziarie (nazionali e regionali)
previste per la creazione di nuove imprese
Rispetto a questo punto, si rende necessaria un’importante avvertenza che
avrà valore generale:
nella redazione di un progetto d’impresa è importante tenere presente tutti
gli aspetti che lo caratterizzano, e che interagiscono tra loro. Ad esempio
non è ininfluente scegliere una forma giuridica al posto di un’altra, o
decidere a chi farà capo la titolarità dell’impresa: molti interventi
agevolativi creano forti discriminanti a seconda della strada prescelta e a
volte addirittura si risulta esclusi dai benefici del provvedimento. Tuttavia,
è assolutamente da sconsigliare un “adattamento” del progetto per poter
beneficiare di un’agevolazione. Un serio progetto d’impresa infatti, è il
risultato di un delicato equilibrio tra fattori che hanno l’obiettivo di favorire
il più possibile una performance economica soddisfacente della futura
attività. Sconvolgerlo o variarlo sensibilmente solo per rispondere ai
requisiti previsti dalle leggi di agevolazione comporterà, specie nel medio
periodo, gravi danni all’attività imprenditoriale. Ciò non significa che una
volta predisposto un serio progetto d’impresa non si possa valutare quali
variazioni, che non sconvolgano il suo impianto complessivo, possano
essere adottate per poter eventualmente beneficiare di un’agevolazione.
90
Ruolo e caratteristiche degli incentivi pubblici
Gli incentivi pubblici assumono diverse forme:
- sovvenzioni a fondo perduto: ossia senza obbligo di restituzione,
concesse da enti pubblici a sostegno di iniziative in determinati settori e
in determinate zone territoriali
- prestiti a tassi agevolati: finalizzati a determinati investimenti, ottenuti
con il sostegno di enti pubblici che si accollano una parte del costo degli
interessi
- crediti d’imposta: quando per la realizzazione di determinate iniziative,
si ottiene una sorta di sconto sulle imposte sull’utile dell’esercizio da
versare
- forme di assunzione agevolata di dipendenti: quando per l’assunzione di
alcune tipologie di dipendenti o la creazione di nuovi posti di lavoro in
certe zone, si ottiene uno sgravio degli oneri a carico dell’impresa.
Sono agevolazioni che riducono i costi, quindi individuare e richiedere le
forme più idonee al caso sicuramente agevola lo sviluppo dell’impresa;
tuttavia un progetto, per essere equilibrato, deve risultare tecnicamente
fattibile indipendentemente dalla richiesta di incentivi pubblici. Essi sono
sicuramente utili ma non determinanti per la riuscita del progetto.
91
Ruolo e caratteristiche dei prestiti bancari
I prestiti bancari sono una delle fonti di finanziamento alle quali un’impresa
può attingere, ed hanno una remunerazione predeterminata.
Assumono varie forme:
– scoperti di conto corrente;
– sconto di titoli cambiari
– mutui
– ecc.
A seconda della loro durata sono idonei a coprire investimenti (ad esempio i
mutui) o temporanee e variabili esigenze di liquidità (ad esempio gli scoperti
di conto corrente).
92