il cittadino di marzo
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Stampato non periodico di informazione interno all' Associazione "Cittadini in Comune" di Paternò (CT) - Sicily - Italy.TRANSCRIPT
BOLLETTINO DI INFORMAZIONE INTERNA
A CURA DEL MOVIMENTO CITTADINO “CITTADINI IN COMUNE”
PUBBLICAZIONE NON PERIODICA — MARZO 2013 — WWW.MOVIMENTOCITTADINO.IT
Perché “Il Cittadino”?
Oggi il bene più prezioso per la partecipazione
alla vita democratica di uno Stato è l’informazione.
Senza l’informazione saremmo sudditi di chi ci
vuole controllare e lasciare nel torpore dell’igno-
ranza e della emarginazione culturale.
Questa pubblicazione, non periodica, vuole quindi
essere un bollettino informativo da distribuire per
conoscere le problematiche della nostra Città, e
poter fornire gli strumenti della vera partecipazione
politica. Il Cittadino in comune, vuole essere, nel
suo piccolo e nella più umile delle sue accezioni,
uno strumento di informazione e di comunicazione
verso il cittadino. “Il Cittadino”, bellissima parola
che indica l’appartenenza ad una realtà che oggi
sembra sempre più dimenticata. Il cittadino è colui
che vota i nostri rappresentanti, lavora e crea ric-
chezza, paga le tasse e fa funzionare anche tutta
la macchina burocratica del sistema Italia. Il nostro
obiettivo è dare nelle tue mani da cittadino la pos-
sibilità di conoscere e partecipare alla realtà del
Movimento Cittadino, e mostrare come noi lavoria-
mo quotidianamente nella nostra Città insieme ai
nostri rappresentanti in Consiglio di “Cittadini in
Comune”. La nostra comunicazione alla Città av-
viene prevalentemente tramite i social network
quali youtube, facebook e twitter, e tramite il no-
stro sito web: www.movimentocittadino.it. Proprio
perché non tutti i soci utilizzano le realtà digitali
abbiamo scelto di comunicare tramite il presente
bollettino. Per questo ringraziamo le ditte che ci
hanno permesso, tramite le loro donazioni, di
stampare “Il Cittadino” su carta.
Buona lettura, Cittadino!
Giuseppe D’Ignoti
Un fallimento
ATO3 Simeto-Ambiente
È evidente che siamo alla fine dell'esperienza degli Ato
(Ambito territoriale ottimale) in Sicilia, e soprattutto dell'Ato 3
Simeto Ambiente, nato nel 2003 e che dal 2005 gestisce il ser-
vizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Paternò. È chiaro
come tale fine non è dovuta solo alla riforma normativa inter-
venuta nel 2010 e alla proposta recentissima della Giunta Cro-
cetta, ma è soprattutto conseguenza del totale fallimento della
gestione di queste Società per Azione da parte degli ammini-
stratori che si sono susseguiti in questi anni. È sotto gli occhi di
tutti che l'Ato 3, invece di togliere i rifiuti dalle strade, è servito
a regalare poltrone, a indebitare i cittadini, e stava spianando
la strada alla costruzione di un inutile e costosissimo incenerito-
re, addirittura in un'area di pregio ambientale come C.da Can-
nizzola vicino al fiume Simeto. È importante avere cognizione
che, sin dalla sua nascita, l'Ato 3 ha iniziato ad indebitarsi, pri-
ma ancora di iniziare a gestire il servizio di raccolta (ancora in
mano ai comuni). Spiccano i 567.000 euro del 2005 e i
650.000 del 2006, destinati ad iniziative di pubblicizzazione ed
informazione sulle attività dello stesso Ato 3 (emblematica è la
conferenza di presentazione all'Hotel Sheraton di Catania con
tanto di taglio di nastro). È altresì significativo sapere che,
all'aumento continuo dei debiti corrispondeva una diminuzione
dell'incasso della bollettazione rispetto alle previsioni, infatti dal
74% (cioè, prevedo 100 e incasso 74) del 2004 si è passati al
13,8 % del 2007. Tutto ciò significa che si è abbandonata qua-
si del tutto l'azione di accertamento degli evasori e addirittura si
è “allentata” la riscossione di chi già pagava. È doveroso ricor-
dare anche che, sin dal 2004, i 18 Consigli Comunali aderenti
al Consorzio ATO CT3 hanno inspiegabilmente derogato dalle
funzioni di determinazione della TIA (Tariffa di Igiene Ambien-
tale) lasciando campo libero alla "Simeto Ambiente SpA", in
violazione dell'art. 49 comma 8 del D. Lgs. 22/1997 – decreto
Ronchi – ad oggi in vigore.
Il costo della bolletta TIA, infatti, è più che triplicato rispetto
alla TARSU, prima applicata dai comuni(i motivi nella scheda
n. …a fianco).
Il Comune di Paternò, inoltre, non si è mai dotato di un
vero e proprio progetto tecnico economico, come imposto dal-
la legge (D.P.R. n. 158/1999 e regolamento TIA ATO Catania3
all’art. 4,
ART. 198
D. Lgs.
152/06 coordinato con D. Lgs. 205/10 e gli artt. 4 e 10 della
Legge regionale 9 del 10 aprile 2010).
Il progetto tecnico economico degli interventi, infatti, è lo
strumento necessario, non solo per la concreta determinazione
della tariffa, ma anche per la doverosa indicazione degli obiet-
tivi di miglioramento del servizio, anche con riguardo ai suoi
livelli di “qualità”, e rappresenta veramente l’elemento più im-
“siamo alla fine dell'esperienza degli Ato”
Per contattare l’associazione all’indirizzo:
Potete segnalare eventuali problematiche a:
Sommario
Perché “Il Cittadino”? pag. 1
Cosa ha portato il sistema Simeto-Ambiente? pag. 1
L’IMU, un tributo pag. 4
L’IMU e il mercato immobiliare pag. 4
Ecco la Tares pag. 5
La parola alla giunta pag. 5
Scusi, è passata la metropolitana pag. 6
Mostra di collezionismo dedicata a S. Barbara pag. 7
Violenza sulle donne: male da sradicare pag. 7
Riempiamo le brocche… con acqua del rubinetto pag. 8
portante e qualificante nella elaborazione e messa a punto
della strategia tariffaria. La tariffa, in altre parole, non può
essere solamente la risultante dei “costi” di gestione del
servizio, ma deve discendere da una equilibrata valutazio-
ne delle esigenze di miglioramento del servizio stesso, tanto
più che la integrale copertura dei costi attraverso il gettito
tariffario è posta dalla legge in via tendenziale ed a regi-
me, senza escludere cioè che il sistema possa reggersi, al-
meno in parte, su finanziamenti provenienti da altre fonti
ovvero, a limite, sulla stessa finanza generale degli enti
responsabili. La norma, come si vede, pone il “costo del
servizio” in rela-
zione non solo
con i costi di ge-
stione del ciclo dei rifiuti ma anche con il piano finanziario
degli interventi ed i connessi obiettivi di qualità del servizio.
I cittadini hanno tutto il diritto di verificare, proprio at-
traverso il pagamento annuale della TIA, in che modo gli
enti preposti intendano perseguire una corretta strategia di
miglioramento del servizio, in relazione a standard di qua-
lità ed efficienza dello stesso.
Non solo, dunque, non abbiamo alcuna “razionale”
comparazione con i costi effettivi del servizio ed i necessari
investimenti per garantire l’ordinaria gestione del servizio,
ma anche sull’onda della “perenne emergenza” di reperire
nuove risorse finanziarie per impinguare le “esangui” casse
della società di gestione dell’ATO, il Comune di Paternò
(come la generalità dei Comuni dell’ATO Catania 3), senza
una chiara, ordinata e razionale imputazione contabile, se
non altro per consentire ai cittadini interessati di immedia-
tamente percepire e cogliere l’impegno finanziario del Co-
mune, ha ripetutamente anticipato somme alla società
d’ambito, circa 12-14.000.000 di euro allo stato attuale,
dei quali solo l'attuale Amministrazione ha chiesto, all'Ato,
il rientro nelle casse comunali.
L'Ato3, allo stato attuale, è commissariato (da oltre 2
anni), con un Commissario unico liquidatore che percepi-
sce circa 65.000 euro annui(da dichiarazione dello stesso),
con tanti problemi irrisolti, alla guida di questo carrozzone
mangiasoldi di cui ancora non ha chiamato a responsabili-
tà i precedenti amministratori(come richiesto dall’attuale
maggioranza in Consiglio Comunale) per la loro gestione
inefficiente, come prevede la normativa sui controlli interni
delle SpA, approvata nel 2003 (modifica nel Codice Civile).
L'Amministrazione attuale, guidata da Mauro Mangano,
come azionista di maggioranza relativa, con oltre il 13%
delle azioni (secondo solo alla Provincia di Catania con il
20%), deve rivalersi sugli amministratori passati per gli
eventuali danni subiti dal Comune di Paternò, sempre ai
sensi della normativa citata prima, e già una prima concre-
ta azio-
ne si
intrave-
de (vedi
la lette-
ra durissima del sindaco nel riquadro). L'azione inces-
sante ed encomiabile dell'Amministrazione Mangano
pone il Comune di Paternò tra i primi nella raccolta dif-
ferenziata, circa il 65%; però la veloce copertura di tutto
il territorio comunale (avremmo preferito che tale scelta
fosse stata accompagnata da un maggiore coinvolgimento
della cittadinanza con campagne educative e di pubbliciz-
zazione) con il servizio di raccolta differenziata e la relativa
scomparsa totale dei cassonetti, ha portato ad una situa-
zione di forte disagio con la creazione di micro-discariche
diffuse nelle periferie della città e in qualche punto nasco-
sto del centro storico, dovute soprattutto alla inciviltà e stu-
pidità di una minoranza di cittadini che non vuole accettare
che i rifiuti sono una risorsa, ma anche ad una chiara inef-
ficienza e disorganizzazione dell'Ato3 e della Gesenu (la
ditta a cui l'Ato3 ha affidato il servizio di raccolta a Pater-
nò): basti pensare che fino al 2002 il servizio
era efficiente con un personale formato da
40 dipendenti contro i quasi 80 odierni, ad
un costo molto più basso di quello attuale.
Tutto il lavoro fatto in questi mesi rischia, però, di essere
vanificato per i continui scioperi dei dipendenti e/o addirit-
tura dallo stesso consorzio Simco che gestisce la raccolta
per conto dell’Ato, a volte immotivati e improvvisi, malgra-
do gli anticipi del Comune.
Il prossimo futuro è incerto, in quanto non sappiamo
quale sarà l’orientamento del Governo Regionale guidato
dal Governatore Crocetta, da sempre contro l'attuale strut-
tura degli Ato, il quale ha approvato una legge che trasferi-
sce ai comuni dal 1° Ottobre 2013 il servizio .
Noi non conosciamo, infatti, quale sarà il ruolo delle SRR,
cioè le nuove società che dovevano sostituire gli Ato, e so-
pratutto se entreranno in funzione.
Per la tariffa del 2013, non vi è una certezza su quando il
Comune dovrà iniziare la riscossione. In Consiglio comu-
nale, naturalmente questa volta l'Ato3 dovrà fornirci tutta la
documentazione, completa di tutti i dati contabili, per per-
metterci di sapere finalmente quali sono le vere spese del
servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Paternò.
Salvatore Fallica
”I cittadini hanno il diritto di verificare
n che modo gli enti intendano perseguire
na corretta strategia di miglioramento del servizio”
”Il Comune ha anticipato somme all’ATO3”
”L'azione dell'Amministrazione Mangano
pone il Comune di Paternò tra i primi
nella raccolta differenziata”
Pagina 2 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani
Politica La fine degli ATO e cosa ci attende
I motivi che hanno fatto lievitare la tariffa:
nella sua determinazione, sono stati calcolati in toto i costi per
la raccolta e per lo smaltimento dei rifiuti (pagati dai cittadini ai
Comuni solo in percentuale, dal 40% al 60% del costo totale,
quando si era in regime TARSU);
la TIA è gravata dai costi afferenti il servizio di pubblico spaz-
zamento (incidenza fino al 20% del totale dei costi), di compe-
tenza dei Comuni; dai costi di conferimento in discarica; dai
costi generali della Società Simeto Ambiente SPA, quali: stipen-
di dei dipendenti, stipendio del Presidente (€ 220.000 annui
circa), e dei membri del consiglio (in media € 5.000 mensili),
stipendi dei dipendenti delle Cooperative che svolgono il servi-
zio di raccolta dei rifiuti (incidenza del 75% sul bilancio di Si-
meto Ambiente); consulenze esterne, interessi passivi etc.
le bollette TIA per le utenze private sono determinate da
"Simeto Ambiente Spa" sulla base di due soli parametri: super-
ficie degli immobili (circa 75% della bolletta) e componenti del
nucleo familiare (circa 25% della bolletta). La determinazione
equipara così la tariffa ad una tassa patrimoniale sugli immo-
bili e la rende iniqua poiché sono le persone, e non le superfi-
ci, a produrre rifiuti;
la bolletta TIA è gravata del 10% di IVA e del 5% di Addizionale
Provinciale, di fatto illegittimi in quanto la TIA è assimilata, con
sentenza della Corte di Cassazione SS.UU. n. 4895
dell'8/3/2006, ad un tributo;
è stata imputata la tariffazione sui garage con le stesse percen-
tuali sopra esposte, in violazione e falsa applicazione degli
articoli 62 e 68 del D. Lgs. 507/93, i quali sanciscono: "…la
tassa non è dovuta per le aree scoperte pertinenziali o accesso-
rie di civili abitazioni…". Sulla materia si è più volte espressa la
Commissione Tributaria provinciale di Catania, con sentenze
che hanno annullato il tributo, illegittimamente richiesto;
i Comuni aderenti al Consorzio ATO CT3 non hanno mai de-
terminato abbattimenti sulla tariffa per le famiglie di pensiona-
ti, a basso reddito, con membri portatori di handicap, per i
villeggianti etc.
Pagina 3 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani
Politica La fine degli ATO e cosa ci attende
Le proposte per un buon funzionamento del servizio fino al
Settembre 2013, in attesa della nuova gestione dei Comuni
devono essere indirizzate a:
una maggiore efficienza lavorativa dei dipendenti
della Gesenu;
una migliore informazione dell'Ato3 e della Gesenu
nel territorio paternese;
una comunicazione unitaria ed efficace per l'istruzio-
ne al corretto utilizzo della raccolta differenziata;
una campagna di manifesti e spot pubblicitari che
informino i cittadini-telespettatori su come si deve
svolgere la raccolta differenziata ed istruire sui pro-
cessi, anche aziendali, di come questa avvenga per
stimolare una coscienza sociale del "riciclare", anche
coinvolgendo note personalità locali;
rendere efficienti i numeri verdi della Gesenu;
una sensibilizzazione da parte delle scuole alla rac-
colta differenziata;
una pulizia (anche del semplice spazzamento) delle
vie minori e periferiche;
un rigoroso controllo a campione da parte dei vigili
urbani nei vari quartieri per verificare se la raccolta
differenziata viene fatta correttamente, ma anche se
è smaltita correttamente;
un controllo preciso della quantità di rifiuti che va a
finire in discarica (considerato che la paghiamo ad
oltre 1,10 € al kg);
una maggiore presenza del sindaco in dibattiti televi-
sivi sulla problematica dei rifiuti e su ciò che l'ammi-
nistrazione sta attuando per fronteggiare tale emer-
genza;
una necessità di comunicazione nei mass-media sul
come fare la raccolta differenziata evidenziando che
questa deve servire non per ottenere un "risparmio
sulla bolletta" ma come obbligo per fronteggiare una
emergenza sanitaria;
una efficacia delle tessere usate nelle isole ecologi-
che;
presenza di una asimmetria informativa sul come
fare raccolta differenziata da un quartiere all'altro.
Ci siamo accorti, inoltre che, analizzando il sito web della
Gesenu, non è chiaro come mai l'attività di sensibilizzazione
alla raccolta differenziata sia differente tra i comuni della
toscana e quelli dei comuni etnei. Chi è l'interlocutore della
Gesenu con il comune di Paternò per quanto riguarda la
comunicazione?
Chiediamo, infine:
quale sarà il futuro dei dipendenti della Gesenu alla
fine del contratto con l'ATO;
come il Comune di Paternò vuole affrontare i conten-
ziosi esistenti fra le società;
di affrontare il problema delle discariche e della trito-
vagliatura che porta ad un aggravio di costi per i
comuni;
di attivare una maggiore collaborazione del Comune
con le associazioni disponibili alla sensibilizzazione e
alla comunicazione;
la necessità di rendere la futura TIA (tares) più equa
nei confronti dei cittadini in base al reddito e alle
esigenze sociali.
Al Commissario liquidatore Simeto Ambiente s.p.a.
Geom. Angelo Liggeri Corso delle Province, 111
95100 CATANIA Oggetto: Riscossione 2013. Con la presente nota si richiede a codesta Società in liquidazione, di poter ottenere i dati relativi alla riscossione TIA dal 2006 al 2012 anno per anno, con la precisazione del riscosso ottenuto a seguito di pagamento spontaneo della tariffa, a seguito di accertamento ecc.. Si desidera conoscere quali azioni sono state intraprese da codesta società per il recupero dei crediti che la stessa Simeto Ambiente S.p.A. vanta nei confronti dei cittadini. Si coglie inoltre l’occasione per richiedere l’esatta situazione debito-ria della Società Simeto Ambiente con la precisazione di indicare i diversi creditori. A partire dall’anno 2013 la legge finanziaria prevede l’introduzione della Tares, tassa la cui competenza è comunale, si richiede pertanto il trasferimento delle risorse finanziarie a decorrere dal prossimo gennaio 2013 così come previsto dalla normativa vigente. Si inviano distinti saluti. Il Sindaco Prof. Mauro Mangano
Pagina 4 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani
Economia e Tributi L’IMU, un tributo
Il saldo IMU abbatte i consumi
La Giunta Mangano è arrivata all’approvazione del suo
primo bilancio consuntivo. Un percorso denso di difficoltà e
con un colpo di coda finale.
La stesura del bilancio, a dire il vero, ha permesso pochi
margini di manovra dato che l’insediamento della Giunta è
avvenuta a metà anno. Con l’eredità di una situazione fi-
nanziaria precaria che ha portato in dote anche i nodi non
sciolti dei tanti contenziosi aperti e della gestione del perso-
nale amministrativo.
Ma il quadro descrittivo non sarebbe completo se non si
procedesse ad una lettura del bilancio nel contesto, non
solo del Patto di Stabilità interno
che impone agli enti territoriali di
attenersi alle regole fiscali statali
per evitare l’indebitamento e il
conseguente dissesto finanziario,
ma soprattutto dei tagli lineari
della Spending review estiva del
governo Monti che hanno dato
vita ad un buco di quasi 700
mila euro per mancati introiti.
In questo contesto generale,
con una macchina amministrati-
va e politica ancora da collauda-
re, l’approvazione del bilancio è
stato il primo tentativo di rimette-
re in carreggiata un’auto che
stava pian piano sbandando. Le
scelte adottate non sono passate in modo indolore, e non
poteva essere diversamente. Mentre l’addizionale IRPEF è
rimasta invariata, è stata innalzata al massimo l’aliquota
fiscale dell’IMU sulla seconda casa lasciando invariata
quella sulla prima e diminuendo, anche se in minima parte,
quella sui terreni agricoli. Una scelta di fondo con un signi-
ficato preciso: non intaccare i redditi, non toccare la prima
casa e far leva su chi possiede un bene utilizzato non per
prima necessità. La scelta è stata comunque dolorosa per-
ché l’IMU, così formulata, appare una tassa ingiusta e ini-
qua. Non per niente è l’imposta che, secondo un reportage
del Sole24Ore, ha scalato rapidamente la vetta delle tasse
più odiate dagli italiani. Le ragioni sono molteplici: non si
paga in base al reddito, assume dati catastali ritenuti ingiu-
sti, ha un impatto pesante sui bilanci delle imprese proprie-
tarie di locali già logorate dalla crisi economica. E crea un
paradosso: pur inserendosi nel contesto del federalismo
fiscale che chiama gli enti locali ad una maggiore respon-
sabilità nella gestione amministrativa, sottrae il 50% del
gettito fiscale ai Comuni incamerandoli direttamente. In
sostanza, i Comuni si attirano le ire dei contribuenti e lo
Stato centrale prende i soldi.
In un contesto simile, il primo bilancio della Giunta
Mangano non poteva essere “normale”:
doveva ricorrere ad una straordinarietà.
Questo è il motivo per cui non era possi-
bile cogliere i frutti del cambiamento fin
da questo primo passaggio. Se non per
il colpo di coda finale inaspettato. In
sede di variazioni del bilancio previsio-
nale 2013, i consiglieri della Commis-
sione Bilancio (tra cui Salvo Fallica) e in
collaborazione con altre Commissioni,
con l’Assessore al Bilancio Giuseppe
Carciotto e il Presidente del Consiglio
Comunale Laura Bottino (tutti esponenti
dei “Cittadini in Comune”), hanno potu-
to verificare che tra i vari capitoli di spe-
sa esistevano economie non utilizzabili
ed impegnabili entro fine anno. Il risul-
tato è stato un risparmio di ben 276 mila euro che ha pro-
dotto un maxi emendamento al bilancio 2012 e che ha
portato alla riallocazione di tali fondi per interventi di carat-
tere sociale (scuola e libri, aiuto agli indigenti e portatori di
handicap, manutenzione strade e cimitero, ecc.). Una stra-
da che va nella direzione della ricerca dell’efficienza
dell’Amministrazione e della lotta allo spreco da una parte,
e nella direzione della protezione sociale e dell’aiuto per gli
svantaggiati dall’altra. Ciò che, in sostanza, viene chiesto
ad un Comune.
Andrea Maione
Quale sarà l’impatto che
avrà l’IMU sul mercato
immobiliare? È stata
avanzata da più parti,
anche in giornali locali,
che la maggiore tassazione della se-
conda casa produrrebbe un aumento
degli affitti con conseguente svantag-
gio per le famiglie già in difficoltà. A
supporto di tale tesi viene riportato
anche uno studio di Confedilizia se-
condo il quale ci si dovrà aspettare un
aumento tra il 200% e il 600%. L’effet-
to IMU, in sostanza, sarebbe deva-
stante per il mercato degli immobili,
sia per gli acquisti che per gli affitti.
Non bastasse la contrazione delle
compravendite degli immobili derivan-
te da una carenza di domanda e so-
prattutto dalla crisi del sistema crediti-
zio bancario. È chiaro che descritta
così la situazione appare scoraggian-
te. Ma non è così semplice. Infatti,
quando si azzardano conclusioni an-
drebbe precisato a cosa ci si riferisce.
In particolare, una distinzione andreb-
be evidenziata e riguarda i sistemi con
canone concordato o calmierato e
regimi a canone libero. Nel primo
sistema, diffuso soprattutto nelle gran-
di città, la situazione appare grave: a
questo Confedilizia si riferisce nella
propria denuncia. I proprietari di abi-
tazioni affittate a prezzi calmierati, in
sostanza, spingono per una ridefini-
zione del canone, vista la variazione
del peso fiscale sui contratti per effetto
dell'IMU. Tali aumenti andranno effet-
tivamente a colpire gli inquilini delle
case in affitto a canone calmierato
che, spesso, sono famiglie con gravi
disagi economici. Per quanto riguarda
L’IMU e il mercato immobiliare
Pagina 5 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani
Economia e Tributi L’IMU e il mercato immobiliare
gli affitti con canone libero, il discorso è diverso. Recentemente è stato pubblicato un rapporto Censis-ABI che spiega non
solo il nuovo legame tra “gli italiani e il mattone”, ma gli effetti che produce l’IMU sul mercato immobiliare. Secondo il
rapporto, la tendenza dei proprietari sembra quella di far fruttare gli immobili, dato che nessuno può permettersi di tene-
re un bene che non rende. E se vendere non convie-
ne perché i prezzi del mercato sono al ribasso, l’affi t to
appare la soluzione più appropriata. E questo p o t r à
avvenire nonostante la nuova imposta, secondo v a r i e
proiezioni fiscali, rischia di portare via da sola ben il
15% del canone di un affitto. L’effetto sul prezzo del canone? Il rapporto spiega che la necessità di dare in locazione per
far fruttare un bene di cui è difficile disfarsi e la necessità di far fronte almeno alle spese gestionali che la proprietà d i un
immobile comporta andrebbe ad accrescere l’offerta di case in affitto sul mercato immobiliare facendo oscillare i prezzi
al ribasso. In sostanza, pur di non pagare IMU e spese gestionali a vuoto, i proprietari potrebbero essere disposti ad affit-
tare anche a prezzi più bassi. Chiaramente è utile ricordare che si tratta di una previsione. Ben lontana dalla certezza con
cui spesso vengono avanzate analisi di mercato un po’ superficiali.
Andrea Maione
”L’effetto IMU sarebbe devastante per il mercato
degli immobili, sia per gli acquisti che per gli affitti”
Neanche il tempo di pa-
gare l'IMU che già subito
il Governo ci impone di
pagare un altro tributo
abbastanza “pesante”, la
TARES (Tariffa Comunale
sui Rifiuti e Servizi). Si
tratta di una nuova tassa
sui rifiuti che sostituisce
la vecchia TARSU (Tassa
per lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani) e TIA (Tassa di Igiene Ambientale), e in-
clude anche la tassa sui servizi relativi a illuminazione pub-
blica, manutenzione stradale, anagrafe, verde pubblico, e in
generale a tutti i “servizi indivisibili comunali” che verrà cal-
colata in base alla grandezza della propria abitazione. Il
tributo, approvato con la manovra finanziaria di stabilità
del 20 dicembre 2011, si pagherà in 4 rate: la prima che
era prevista per gennaio 2013 salta ma si pagherà ad apri-
le, a luglio e ottobre. Nel 2014 andrà a regime trimestral-
mente a partire da gennaio. La Tares è quindi una tassa che
serve per garantire i servizi comunali. Nei Comuni che han-
no scelto di far pagare la Tia tale passaggio non è così
traumatico, mentre per i Comuni che avevano scelto la
Tarsu, la quale copriva solo una parte delle spese, la nuo-
va imposta, che si applica a tutti coloro i quali occupano o
detengono locali o aree scoperte, permetterà ai Comuni di
applicare alla Tarsu una maggiorazione che, in base alle
necessità dell’Ente Locale, può variare dal 30 al 40 per-
cento in più al metro quadrato. La Tares verrà calcolata
sulle superfici dichiarate (così come avviene per le prece-
denti tasse). Secondo i nostri calcoli, nel 2013 la Tares
peserà mediamente sui bilanci delle famiglie per circa 250
euro in più sulla prima casa; in valori assoluti. Purtroppo i
dati empirici che abbiamo ci indicano che oggi il livello di
tassazione locale, quali l’Imu, le Addizionali Irpef, la Tarif-
fa sui rifiuti ecc... incidono per il 30% sulla pressione fisca-
le complessiva e gli aumenti colpiscono principalmente i
lavoratori dipendenti e i pensionati. Il Governo ha permes-
so ai sindaci di variare il numero e la scadenza delle rate,
inclusa anche la possibilità di versamento in un’unica solu-
zione a giugno.
Giuseppe D’Ignoti
Ecco la Tares
La parola alla giunta
Stiamo lavorando tantissimo in sintonia con gli altri assessori e guardando indietro vediamo che abbiamo fatto atti
importanti fra cui il salvataggio dal baratro del pareggio di bilancio dovuto all’IMU, gli orari e l’organigramma dei di-
pendenti pubblici, delle posizioni e dei servizi.
È vero che quotidianamente siamo travolti dalla amministrazione ordinaria e straordinaria e ci viene difficile guardare
alla Città ed alle sue esigenze immediate. Solo grazie al lavoro di movimenti ed associazioni possiamo avere la cognizio-
ne delle necessità della Città e sono quindi utili per farci vedere quelle problematiche che a causa dei nostri impegni non
vediamo.
Per quanto riguarda l’aumento dell’IMU, posso dire che sono molti i comuni italiani, e in particolare della provincia di
Catania, che hanno aumentato le aliquote, addirittura Taormina ha aumentato al massimo anche l’aliquota della prima
casa. Noi invece abbiamo cercato di non toccare l’abitazione principale e in più abbiamo abbassato, seppur di poco,
l’aliquota sui terreni.
Giuseppe Carciotto
Pagina 6 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani
Nel 2013 manca nel territorio Catanese un collegamento veloce
Sviluppo e Lavoro Scusi, è passata la Metropolitana?
Qualche anno fa mi ponevo, e ponevo all’attenzione di
quanti fossero interessati, alcuni interrogativi sui program-
mi che la Ferrovia Circumetnea aveva sul territorio di Pa-
ternò. Un convegno della fine del 2008 in occasione della
Expobit verteva proprio su tali programmi. Allora mi ven-
nero in mente gli incontri che, in qualità di amministratore
del comune di Paternò, ed in relazione alla revisione del
Piano Regolatore Generale, avevo avuto negli anni ’90 con
il commissario governativo della Fce dell’epoca e gli entu-
siasmi di molti cittadini paternesi nell’apprendere che era-
no prossimi gli investimenti della Ferrovia Circumetnea per
realizzare la Metropolitana leggera.
Alla vecchia “littorina” sarebbero seguiti nuovi e moderni
treni che avrebbero portato i cittadini della fascia pede-
montana dell’Etna da Randazzo a Catania attraverso Bron-
te, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Paternò e
Misterbianco e che avrebbero consentito di raggiungere
Catania da Paternò in soli 15 minuti.
Parcheggi scambiatori sarebbero sorti nei pressi della
nuova stazione da sorgere a Paternò, in zona Ardizzone, e
in questi parcheggi gli automobilisti paternesi e quelli pro-
venienti dai vicini centri dell’ennese (Regalbuto, Troina,
etc.) avrebbero lasciato le auto per recarsi in treno, in po-
chi minuti, nella città metropolitana. E non finisce qui. Il
commissario governativo della Fce si impegnò a realizzare
la futura stazione centrale in zona Ardizzone secondo i de-
sideri dello stesso progettista del Piano Regolatore. C’è
ancora dell’altro, a nord della futura stazione sarebbero
sorti i depositi e le officine con la previsione di molti nuovi
posti di lavoro. Eppure già alla fine del 2008, valutando i
programmi presentati dalla Fce nel corso del convegno di
cui parlavo, gli interventi su Paternò sembravano essere
spariti. Due nuove linee della metropolitana per
collegare il centro cittadino catanese con l’hinter-
land etneo. La prima tratta metropolitana avreb-
be collegato la stazione Autostrada, prevista nei
pressi dello svincolo autostradale di San Gregorio
di Catania, con una stazione in piazza Verga,
attraversando i territori dei comuni di San Grego-
rio di Catania, San Giovanni La Punta, Sant’Aga-
ta Li Battiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Cata-
nia, Misterbianco e Catania. La lunghezza della
linea sarebbe stata di circa 18.5 km e il costo di
realizzazione per l’intervento di 775 milioni di
euro.
La seconda linea sarebbe stata un collegamento autono-
mo in galleria tra la tratta Galatea-Giovanni XXIII e il por-
to, che avrebbe dovuto sostituire l'attuale tratta Galatea-
Porto. Per la tratta, lunga circa 2.5 km, era prevista la rea-
lizzazione di tre stazioni. I costi si aggiravano sui 105 mi-
lioni di euro. Ma in tutto questo Paternò dov’era? In una
intervista di quegli anni il Commissario Governativo della
Fce, a proposito delle opere realizzande dichiarava:
“Queste opere avranno ricadute importanti sull’occupazio-
ne e sul benessere della popolazione perché attenueranno
l’impatto delle auto sulla circolazione cittadina. Se uno si
deve spostare da Adrano a Catania lascerà la macchina a
casa e prenderà la metropolitana”. Con grande meravi-
glia, nei programmi esposti a novembre 2008 all’Expobit
da nessuna parte si leggevano interventi e programmi di
investimenti riguardanti il territorio paternese. A distanza di
circa 4 anni mi chiedo cosa sia cambiato.
Si lavora già da tempo ad Adrano, Biancavilla, Santa
Maria di Licodia, si pensa di investire nella tratta da Nesi-
ma a Misterbianco ma di interventi a Paternò nessuna trac-
cia. L’anello mancante è la tratta Misterbianco-Paternò,
ancora in ritardo. Invece, al posto degli investimenti a Pa-
ternò, se ne presentavano altri. Investimenti a San Grego-
rio di Catania, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Bat-
tiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania. Che ben ven-
gano per carità! Anche quelli contribuirebbero a snellire il
caotico traffico verso la città metropolitana. Ma gli investi-
menti che chiuderebbero una tratta già in esecuzione da
tempo non possono essere stornati in altre parti del territo-
rio provinciale per opere che sono ancora allo stadio pro-
grammatico a scapito di altre già iniziate e in avanzato
stato di esecuzione anche perché, ritardare o bloccare la
tratta Paternò-Misterbianco, significherebbe rendere inutili i
lavori già eseguiti a Bronte, Adrano, Biancavilla e Santa
Maria di Licodia.
Ho accennato prima all’area che il Piano Regolatore di
Paternò ha riservato già da tantissimi anni ai depositi e alle
officine della Fce. Anche questi interventi sembrano essere
stati dimenticati. In territorio di Adrano, è stato realizzato
un deposito-officina adibito a parcheggio degli autobus e
alla manutenzione degli
stessi mezzi. Il deposito-
officina dovrebbe essere
utilizzato anche per la
manutenzione del mate-
riale rotabile della linea
di superficie a scarta-
mento ridotto. La struttu-
ra è costituita da un ca-
pannone di un’area di
circa 2 mila mq e da
un’area esterna che si
estende per circa 10 mila mq in cui potranno essere par-
cheggiati una trentina di autobus. Ma questi non sono in-
terventi che si erano previsti anni fa per Paternò? Forse che
nei programmi della Fce anche i finanziamenti per i depo-
siti e le officine che avrebbero dovuto sorgere nella nostra
città sono stati dimenticati o dirottati altrove? Si attendono
delle risposte.
Domenico Vitellino
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Mostra di Collezionismo dedicata a Santa Barbara
Cultura e Società Il Culto e le Tradizioni a Paternò e nel Mondo
Nel 2011
un gruppo
di collezio-
nisti creano
l'Associa-
zione Cul-
turale
"Gruppo
Collezioni-
sti Pater-
nò", con lo
scopo di
far cono-
scere attra-
verso docu-
menti, cartoline, immagini, foto e
quant'altro la storia, la cultura e le
tradizioni del nostro paese. L'Associa-
zione aperta a tutti coloro che voglio-
no diffondere la conoscenza e l’amore
per la nostra città, e non solo, vuole
essere un centro di aggregazione, di
confronto e di scambi culturali. Con
questo spirito nell’ambito delle mani-
festazioni culturali di Santa Barbara
2012, l’Associazione ha proposto al
Sindaco di Paternò Mauro Mangano
di poter organizzare nei magnifici lo-
cali della Galleria d’Arte Moderna una
mostra di collezionismo dal titolo
“Santa Barbara nella Devozione,
nell’Arte e nella Tradizione“, e una
conferenza dal titolo “Culto e Tradizio-
ne di Santa Barbara a Paternò e nel
Mondo“. Hanno partecipato i collezio-
nisti: Antonino Carobene, Iuzzo Costa,
Salvatore Coltraro, Francesco Guzzar-
di e Franco Uccellatore. La mostra,
inaugurata dal primo cittadino il 30
Novembre, è rimasta aperta fino al 5
Dicembre 2012. Sono state esposti un
centinaio di pezzi risalenti al Settecen-
to, all‘Ottocento e al Novecento. Lo
scopo è stato quello di far conoscere
ai visitatori, attraverso il collezionismo,
il culto della Santa Patrona a Paternò
e nel mondo. Noi collezionisti abbia-
mo creduto a questo progetto e cer-
cheremo di coinvol-
gere più persone nel-
le prossime occasioni.
All’inaugurazione
erano presenti il Sin-
daco Mauro Manga-
no, alcuni Assessori e
Consiglieri Comunali,
il vice Presidente del
Consiglio Comunale
e Grazia Scavo
(rappresentante del
Comitato dei Festeg-
giamenti di Santa
Barbara). Un saluto particolare va al
consigliere Turi Fallica per aver credu-
to sin dall’inizio a questa iniziativa. Il
Sindaco ci ha incoraggiato a proporre
altre iniziative, poiché è un sostenitore
ed un amante dell’arte e della cultura,
con la speranza che sia l’inizio di un
lungo cammino. La mostra è stata
visitata da un folto pubblico qualifica-
to. Ai fruitori è stata distribuita una
cartolina realizzata dall’Associazione
con il Patrocinio del Comune di Pater-
nò.
Associazione Culturale
Gruppo Collezionisti Paternò
Antonino Carobene
Franco Uccellatore
Violenza sulle donne: male da sradicare
Un albero, simbolo di vita, è stato intitolato dal Sindaco di
Paternò, Prof. Mauro Mangano, alla memoria di Enza Ani-
cito, vittima della violenza di genere, uccisa nel maggio
scorso nella cittadina etnea. L’iniziativa è stata promossa
dall’Amministrazione Comunale per ricordare tutte le vitti-
me della violenza contro le donne in occasione del 25 no-
vembre scorsoGiornata Internazionale per l’eliminazione
della Violenza sulle donne. Lo chiamano “femminicidio”
per indicare un fenomeno che nel nostro paese ha rag-
giunto proporzioni allarmanti: sono 113, circa una ogni
due giorni, le donne uccise dall’inizio dell’anno in Italia da
mariti, ex fidanzati, compagni, padri e comunque da per-
sone appartenenti alla cerchia affettiva della vittima. Ciò
che accomuna tutte queste donne è il fatto di essere state
uccise “in quanto donne”. La loro colpa è stata quella di
aver trasgredito al ruolo ideale di donna imposto dalla
tradizione, di essersi prese la libertà di decidere di cosa
fare della propria vita e di essersi sottratte al potere e al
controllo del proprio padre, partner, compagno, amante;
per la loro autodeterminazione, sono state punite con la
morte. L’escalation di violenza è stata denunciata dalla
relatrice speciale dell’ONU, Rashida Manjuri, la quale non
ha usato mezzi termini nell’affermare che “a livello mon-
diale, la diffusione degli omicidi basati sul genere, nelle
loro diverse manifestazioni, ha assunto proporzioni allar-
manti” e che “culturalmente e socialmente radicati, conti-
nuano ad essere accettati, tollerati e giustificati, e l’impuni-
tà costituisce la norma”.
Matilde Pino
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Cultura e Società
L’acqua di Paternò non ha niente da invidiare a quella imbottigliata
Riempiamo le brocche… con acqua del rubinetto
In pochi anni noi italiani siamo diventati i primi consumatori (196 litri a
persona) di acqua minerale in Europa, e terzi nel mondo per consumo di
acqua in bottiglia, dietro solamente ad Arabia Saudita e Messico, produ-
cendo 6 miliardi di bottiglie di plastica in PET nel 2011. Un giro annuo
d’affari di 3,5 miliardi di euro che si spartiscono quasi 150 imprese per un
totale di circa 300 marche. Inoltre si spendono quasi 400 milioni di euro
per messaggi pubblicitari a volte ingannevoli come “acqua povera di so-
dio”, “acqua dietetica”, acqua “0 calorie”. La nostra acqua di Paternò dal-
le caratteristiche oligominerali e leggermente frizzante, che ci invidiano nei
vari paesi limitrofi, non ha niente da invidiare a quella in bottiglia. Sarebbe
auspicabile una maggiore attenzione e consapevolezza dell’acqua del ru-
binetto – l’unica acqua a Km zero - in modo da ridurre i costi ambientali
legati a produzione, trasporto (che secondo una stima ogni giorno percor-
rono in media 350 km sulle strade italiane) e smaltimento delle acque in
bottiglia ed incentivare il consumo dell'acqua di rete come risorsa di quali-
tà da valorizzare e non sprecare. L’acqua del rubinetto costa a Paternò
circa 0,56 euro (Iva esclusa) al metro cubo, quella in bottiglia ha una
“forbice” di prezzo molto ampia, dai 0,20 centesimi a 1,00 euro al litro e
oltre, e quindi un costo superiore a 1000 volte. Una confezione di acqua in
bottiglia costa mediamente 2,00 euro, la stessa quantità di acqua del rubi-
netto neanche un centesimo. Modificando tale comportamento una fami-
glia risparmierebbe mediamente 250 euro ogni anno. Per questo motivo i
consiglieri comunali “Cittadini in
Comune” hanno presentato una
interroga- zione dove si chiede
una maggiore trasparenza, al fine di rendere pubblici (tramite il sito web
dell’AMA) i valori delle singole analisi effettuate periodicamente per fornire
agli utenti l’assoluta garanzia di qualità delle nostre acque, il trattamento
di disinfezione e i provvedimenti in atto per il recupero dei crediti per gli
utenti morosi. Infine riteniamo opportuno che venga effettuata un’attività di
promozione sull’uso dell’acqua del rubinet-
to per sensibilizzare i cittadini e stimolare
una riflessione sul valore di questo bene
prezioso che ogni giorno abbiamo a nostra
disposizione e che, talvolta, sprechiamo in
altri usi e disprezziamo invece come acqua
per bere; pertanto è auspicabile uno spot
pubblicitario specifico come ad es.:
Imbrocchiamo l’acqua.
Giovanni Parisi
”Imbrocchiamo l’acqua”
STAMPATO NON PERIODICO
Bollettino di informazione interna
a cura del Movimento Cittadino “Cittadini in Comune”
Paternò, 1 Marzo 2013
DISTRIBUZIONE GRATUITA
Stampatore ad uso interno dell’associazione:
Movimento Cittadino “Cittadini in Comune”
Via Vitt. Emanuele, 290 — Paternò (CT)
“Il Cittadino” è uno stampato non periodico e senza
obbligo di registrazione presso il Tribunale in base
all’articolo 2 e 16 c. 2 della L n. 47/1948.
Impaginazione: Soci del Movimento Cittadino
“Cittadini in Comune”
Sede: Via Vitt. Emanuele, 290 - 95047 Paternò.
Redazione: Salvatore Fallica, Andrea Maione,
Matilde Pino, Giuseppe D’Ignoti, Giovanni Parisi.
Collaboratori: Domenico Vitellino, Antonino
Carobene, Franco Uccellatore.
w w w . m o v i m e n t o c i t t a d i n o . i t
Per contattare l’associazione all’indirizzo:
Potete segnalare eventuali problematiche a: