il cittadino di marzo

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BOLLETTINO DI INFORMAZIONE INTERNA A CURA DEL MOVIMENTO CITTADINO “CITTADINI IN COMUNE” PUBBLICAZIONE NON PERIODICA — MARZO 2013 — WWW.MOVIMENTOCITTADINO.IT Perché “Il Cittadino”? Oggi il bene più prezioso per la partecipazione alla vita democratica di uno Stato è l’informazione. Senza l’informazione saremmo sudditi di chi ci vuole controllare e lasciare nel torpore dell’igno- ranza e della emarginazione culturale. Questa pubblicazione, non periodica, vuole quindi essere un bollettino informativo da distribuire per conoscere le problematiche della nostra Città, e poter fornire gli strumenti della vera partecipazione politica. Il Cittadino in comune, vuole essere, nel suo piccolo e nella più umile delle sue accezioni, uno strumento di informazione e di comunicazione verso il cittadino. “Il Cittadino”, bellissima parola che indica l’appartenenza ad una realtà che oggi sembra sempre più dimenticata. Il cittadino è colui che vota i nostri rappresentanti, lavora e crea ric- chezza, paga le tasse e fa funzionare anche tutta la macchina burocratica del sistema Italia. Il nostro obiettivo è dare nelle tue mani da cittadino la pos- sibilità di conoscere e partecipare alla realtà del Movimento Cittadino, e mostrare come noi lavoria- mo quotidianamente nella nostra Città insieme ai nostri rappresentanti in Consiglio di “Cittadini in Comune”. La nostra comunicazione alla Città av- viene prevalentemente tramite i social network quali youtube, facebook e twitter, e tramite il no- stro sito web: www.movimentocittadino.it. Proprio perché non tutti i soci utilizzano le realtà digitali abbiamo scelto di comunicare tramite il presente bollettino. Per questo ringraziamo le ditte che ci hanno permesso, tramite le loro donazioni, di stampare “Il Cittadino” su carta. Buona lettura, Cittadino! Giuseppe D’Ignoti Un fallimento ATO3 Simeto-Ambiente È evidente che siamo alla fine dell'esperienza degli Ato (Ambito territoriale ottimale) in Sicilia, e soprattutto dell'Ato 3 Simeto Ambiente, nato nel 2003 e che dal 2005 gestisce il ser- vizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Paternò. È chiaro come tale fine non è dovuta solo alla riforma normativa inter- venuta nel 2010 e alla proposta recentissima della Giunta Cro- cetta, ma è soprattutto conseguenza del totale fallimento della gestione di queste Società per Azione da parte degli ammini- stratori che si sono susseguiti in questi anni. È sotto gli occhi di tutti che l'Ato 3, invece di togliere i rifiuti dalle strade, è servito a regalare poltrone, a indebitare i cittadini, e stava spianando la strada alla costruzione di un inutile e costosissimo incenerito- re, addirittura in un'area di pregio ambientale come C.da Can- nizzola vicino al fiume Simeto. È importante avere cognizione che, sin dalla sua nascita, l'Ato 3 ha iniziato ad indebitarsi, pri- ma ancora di iniziare a gestire il servizio di raccolta (ancora in mano ai comuni). Spiccano i 567.000 euro del 2005 e i 650.000 del 2006, destinati ad iniziative di pubblicizzazione ed informazione sulle attività dello stesso Ato 3 (emblematica è la conferenza di presentazione all'Hotel Sheraton di Catania con tanto di taglio di nastro). È altresì significativo sapere che, all'aumento continuo dei debiti corrispondeva una diminuzione dell'incasso della bollettazione rispetto alle previsioni, infatti dal 74% (cioè, prevedo 100 e incasso 74) del 2004 si è passati al 13,8 % del 2007. Tutto ciò significa che si è abbandonata qua- si del tutto l'azione di accertamento degli evasori e addirittura si è “allentata” la riscossione di chi già pagava. È doveroso ricor- dare anche che, sin dal 2004, i 18 Consigli Comunali aderenti al Consorzio ATO CT3 hanno inspiegabilmente derogato dalle funzioni di determinazione della TIA (Tariffa di Igiene Ambien- tale) lasciando campo libero alla "Simeto Ambiente SpA", in violazione dell'art. 49 comma 8 del D. Lgs. 22/1997 – decreto Ronchi – ad oggi in vigore. Il costo della bolletta TIA, infatti, è più che triplicato rispetto alla TARSU, prima applicata dai comuni(i motivi nella scheda n. …a fianco). Il Comune di Paternò, inoltre, non si è mai dotato di un vero e proprio progetto tecnico economico, come imposto dal- la legge (D.P.R. n. 158/1999 e regolamento TIA ATO Catania3 all’art. 4, ART. 198 D. Lgs. 152/06 coordinato con D. Lgs. 205/10 e gli artt. 4 e 10 della Legge regionale 9 del 10 aprile 2010). Il progetto tecnico economico degli interventi, infatti, è lo strumento necessario, non solo per la concreta determinazione della tariffa, ma anche per la doverosa indicazione degli obiet- tivi di miglioramento del servizio, anche con riguardo ai suoi livelli di “qualità”, e rappresenta veramente l’elemento più im- “siamo alla fine dell'esperienza degli Ato”

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Stampato non periodico di informazione interno all' Associazione "Cittadini in Comune" di Paternò (CT) - Sicily - Italy.

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Page 1: Il Cittadino di Marzo

BOLLETTINO DI INFORMAZIONE INTERNA

A CURA DEL MOVIMENTO CITTADINO “CITTADINI IN COMUNE”

PUBBLICAZIONE NON PERIODICA — MARZO 2013 — WWW.MOVIMENTOCITTADINO.IT

Perché “Il Cittadino”?

Oggi il bene più prezioso per la partecipazione

alla vita democratica di uno Stato è l’informazione.

Senza l’informazione saremmo sudditi di chi ci

vuole controllare e lasciare nel torpore dell’igno-

ranza e della emarginazione culturale.

Questa pubblicazione, non periodica, vuole quindi

essere un bollettino informativo da distribuire per

conoscere le problematiche della nostra Città, e

poter fornire gli strumenti della vera partecipazione

politica. Il Cittadino in comune, vuole essere, nel

suo piccolo e nella più umile delle sue accezioni,

uno strumento di informazione e di comunicazione

verso il cittadino. “Il Cittadino”, bellissima parola

che indica l’appartenenza ad una realtà che oggi

sembra sempre più dimenticata. Il cittadino è colui

che vota i nostri rappresentanti, lavora e crea ric-

chezza, paga le tasse e fa funzionare anche tutta

la macchina burocratica del sistema Italia. Il nostro

obiettivo è dare nelle tue mani da cittadino la pos-

sibilità di conoscere e partecipare alla realtà del

Movimento Cittadino, e mostrare come noi lavoria-

mo quotidianamente nella nostra Città insieme ai

nostri rappresentanti in Consiglio di “Cittadini in

Comune”. La nostra comunicazione alla Città av-

viene prevalentemente tramite i social network

quali youtube, facebook e twitter, e tramite il no-

stro sito web: www.movimentocittadino.it. Proprio

perché non tutti i soci utilizzano le realtà digitali

abbiamo scelto di comunicare tramite il presente

bollettino. Per questo ringraziamo le ditte che ci

hanno permesso, tramite le loro donazioni, di

stampare “Il Cittadino” su carta.

Buona lettura, Cittadino!

Giuseppe D’Ignoti

Un fallimento

ATO3 Simeto-Ambiente

È evidente che siamo alla fine dell'esperienza degli Ato

(Ambito territoriale ottimale) in Sicilia, e soprattutto dell'Ato 3

Simeto Ambiente, nato nel 2003 e che dal 2005 gestisce il ser-

vizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Paternò. È chiaro

come tale fine non è dovuta solo alla riforma normativa inter-

venuta nel 2010 e alla proposta recentissima della Giunta Cro-

cetta, ma è soprattutto conseguenza del totale fallimento della

gestione di queste Società per Azione da parte degli ammini-

stratori che si sono susseguiti in questi anni. È sotto gli occhi di

tutti che l'Ato 3, invece di togliere i rifiuti dalle strade, è servito

a regalare poltrone, a indebitare i cittadini, e stava spianando

la strada alla costruzione di un inutile e costosissimo incenerito-

re, addirittura in un'area di pregio ambientale come C.da Can-

nizzola vicino al fiume Simeto. È importante avere cognizione

che, sin dalla sua nascita, l'Ato 3 ha iniziato ad indebitarsi, pri-

ma ancora di iniziare a gestire il servizio di raccolta (ancora in

mano ai comuni). Spiccano i 567.000 euro del 2005 e i

650.000 del 2006, destinati ad iniziative di pubblicizzazione ed

informazione sulle attività dello stesso Ato 3 (emblematica è la

conferenza di presentazione all'Hotel Sheraton di Catania con

tanto di taglio di nastro). È altresì significativo sapere che,

all'aumento continuo dei debiti corrispondeva una diminuzione

dell'incasso della bollettazione rispetto alle previsioni, infatti dal

74% (cioè, prevedo 100 e incasso 74) del 2004 si è passati al

13,8 % del 2007. Tutto ciò significa che si è abbandonata qua-

si del tutto l'azione di accertamento degli evasori e addirittura si

è “allentata” la riscossione di chi già pagava. È doveroso ricor-

dare anche che, sin dal 2004, i 18 Consigli Comunali aderenti

al Consorzio ATO CT3 hanno inspiegabilmente derogato dalle

funzioni di determinazione della TIA (Tariffa di Igiene Ambien-

tale) lasciando campo libero alla "Simeto Ambiente SpA", in

violazione dell'art. 49 comma 8 del D. Lgs. 22/1997 – decreto

Ronchi – ad oggi in vigore.

Il costo della bolletta TIA, infatti, è più che triplicato rispetto

alla TARSU, prima applicata dai comuni(i motivi nella scheda

n. …a fianco).

Il Comune di Paternò, inoltre, non si è mai dotato di un

vero e proprio progetto tecnico economico, come imposto dal-

la legge (D.P.R. n. 158/1999 e regolamento TIA ATO Catania3

all’art. 4,

ART. 198

D. Lgs.

152/06 coordinato con D. Lgs. 205/10 e gli artt. 4 e 10 della

Legge regionale 9 del 10 aprile 2010).

Il progetto tecnico economico degli interventi, infatti, è lo

strumento necessario, non solo per la concreta determinazione

della tariffa, ma anche per la doverosa indicazione degli obiet-

tivi di miglioramento del servizio, anche con riguardo ai suoi

livelli di “qualità”, e rappresenta veramente l’elemento più im-

“siamo alla fine dell'esperienza degli Ato”

Page 2: Il Cittadino di Marzo

Per contattare l’associazione all’indirizzo:

[email protected]

Potete segnalare eventuali problematiche a:

[email protected]

Sommario

Perché “Il Cittadino”? pag. 1

Cosa ha portato il sistema Simeto-Ambiente? pag. 1

L’IMU, un tributo pag. 4

L’IMU e il mercato immobiliare pag. 4

Ecco la Tares pag. 5

La parola alla giunta pag. 5

Scusi, è passata la metropolitana pag. 6

Mostra di collezionismo dedicata a S. Barbara pag. 7

Violenza sulle donne: male da sradicare pag. 7

Riempiamo le brocche… con acqua del rubinetto pag. 8

portante e qualificante nella elaborazione e messa a punto

della strategia tariffaria. La tariffa, in altre parole, non può

essere solamente la risultante dei “costi” di gestione del

servizio, ma deve discendere da una equilibrata valutazio-

ne delle esigenze di miglioramento del servizio stesso, tanto

più che la integrale copertura dei costi attraverso il gettito

tariffario è posta dalla legge in via tendenziale ed a regi-

me, senza escludere cioè che il sistema possa reggersi, al-

meno in parte, su finanziamenti provenienti da altre fonti

ovvero, a limite, sulla stessa finanza generale degli enti

responsabili. La norma, come si vede, pone il “costo del

servizio” in rela-

zione non solo

con i costi di ge-

stione del ciclo dei rifiuti ma anche con il piano finanziario

degli interventi ed i connessi obiettivi di qualità del servizio.

I cittadini hanno tutto il diritto di verificare, proprio at-

traverso il pagamento annuale della TIA, in che modo gli

enti preposti intendano perseguire una corretta strategia di

miglioramento del servizio, in relazione a standard di qua-

lità ed efficienza dello stesso.

Non solo, dunque, non abbiamo alcuna “razionale”

comparazione con i costi effettivi del servizio ed i necessari

investimenti per garantire l’ordinaria gestione del servizio,

ma anche sull’onda della “perenne emergenza” di reperire

nuove risorse finanziarie per impinguare le “esangui” casse

della società di gestione dell’ATO, il Comune di Paternò

(come la generalità dei Comuni dell’ATO Catania 3), senza

una chiara, ordinata e razionale imputazione contabile, se

non altro per consentire ai cittadini interessati di immedia-

tamente percepire e cogliere l’impegno finanziario del Co-

mune, ha ripetutamente anticipato somme alla società

d’ambito, circa 12-14.000.000 di euro allo stato attuale,

dei quali solo l'attuale Amministrazione ha chiesto, all'Ato,

il rientro nelle casse comunali.

L'Ato3, allo stato attuale, è commissariato (da oltre 2

anni), con un Commissario unico liquidatore che percepi-

sce circa 65.000 euro annui(da dichiarazione dello stesso),

con tanti problemi irrisolti, alla guida di questo carrozzone

mangiasoldi di cui ancora non ha chiamato a responsabili-

tà i precedenti amministratori(come richiesto dall’attuale

maggioranza in Consiglio Comunale) per la loro gestione

inefficiente, come prevede la normativa sui controlli interni

delle SpA, approvata nel 2003 (modifica nel Codice Civile).

L'Amministrazione attuale, guidata da Mauro Mangano,

come azionista di maggioranza relativa, con oltre il 13%

delle azioni (secondo solo alla Provincia di Catania con il

20%), deve rivalersi sugli amministratori passati per gli

eventuali danni subiti dal Comune di Paternò, sempre ai

sensi della normativa citata prima, e già una prima concre-

ta azio-

ne si

intrave-

de (vedi

la lette-

ra durissima del sindaco nel riquadro). L'azione inces-

sante ed encomiabile dell'Amministrazione Mangano

pone il Comune di Paternò tra i primi nella raccolta dif-

ferenziata, circa il 65%; però la veloce copertura di tutto

il territorio comunale (avremmo preferito che tale scelta

fosse stata accompagnata da un maggiore coinvolgimento

della cittadinanza con campagne educative e di pubbliciz-

zazione) con il servizio di raccolta differenziata e la relativa

scomparsa totale dei cassonetti, ha portato ad una situa-

zione di forte disagio con la creazione di micro-discariche

diffuse nelle periferie della città e in qualche punto nasco-

sto del centro storico, dovute soprattutto alla inciviltà e stu-

pidità di una minoranza di cittadini che non vuole accettare

che i rifiuti sono una risorsa, ma anche ad una chiara inef-

ficienza e disorganizzazione dell'Ato3 e della Gesenu (la

ditta a cui l'Ato3 ha affidato il servizio di raccolta a Pater-

nò): basti pensare che fino al 2002 il servizio

era efficiente con un personale formato da

40 dipendenti contro i quasi 80 odierni, ad

un costo molto più basso di quello attuale.

Tutto il lavoro fatto in questi mesi rischia, però, di essere

vanificato per i continui scioperi dei dipendenti e/o addirit-

tura dallo stesso consorzio Simco che gestisce la raccolta

per conto dell’Ato, a volte immotivati e improvvisi, malgra-

do gli anticipi del Comune.

Il prossimo futuro è incerto, in quanto non sappiamo

quale sarà l’orientamento del Governo Regionale guidato

dal Governatore Crocetta, da sempre contro l'attuale strut-

tura degli Ato, il quale ha approvato una legge che trasferi-

sce ai comuni dal 1° Ottobre 2013 il servizio .

Noi non conosciamo, infatti, quale sarà il ruolo delle SRR,

cioè le nuove società che dovevano sostituire gli Ato, e so-

pratutto se entreranno in funzione.

Per la tariffa del 2013, non vi è una certezza su quando il

Comune dovrà iniziare la riscossione. In Consiglio comu-

nale, naturalmente questa volta l'Ato3 dovrà fornirci tutta la

documentazione, completa di tutti i dati contabili, per per-

metterci di sapere finalmente quali sono le vere spese del

servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Paternò.

Salvatore Fallica

”I cittadini hanno il diritto di verificare

n che modo gli enti intendano perseguire

na corretta strategia di miglioramento del servizio”

”Il Comune ha anticipato somme all’ATO3”

”L'azione dell'Amministrazione Mangano

pone il Comune di Paternò tra i primi

nella raccolta differenziata”

Pagina 2 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Politica La fine degli ATO e cosa ci attende

Page 3: Il Cittadino di Marzo

I motivi che hanno fatto lievitare la tariffa:

nella sua determinazione, sono stati calcolati in toto i costi per

la raccolta e per lo smaltimento dei rifiuti (pagati dai cittadini ai

Comuni solo in percentuale, dal 40% al 60% del costo totale,

quando si era in regime TARSU);

la TIA è gravata dai costi afferenti il servizio di pubblico spaz-

zamento (incidenza fino al 20% del totale dei costi), di compe-

tenza dei Comuni; dai costi di conferimento in discarica; dai

costi generali della Società Simeto Ambiente SPA, quali: stipen-

di dei dipendenti, stipendio del Presidente (€ 220.000 annui

circa), e dei membri del consiglio (in media € 5.000 mensili),

stipendi dei dipendenti delle Cooperative che svolgono il servi-

zio di raccolta dei rifiuti (incidenza del 75% sul bilancio di Si-

meto Ambiente); consulenze esterne, interessi passivi etc.

le bollette TIA per le utenze private sono determinate da

"Simeto Ambiente Spa" sulla base di due soli parametri: super-

ficie degli immobili (circa 75% della bolletta) e componenti del

nucleo familiare (circa 25% della bolletta). La determinazione

equipara così la tariffa ad una tassa patrimoniale sugli immo-

bili e la rende iniqua poiché sono le persone, e non le superfi-

ci, a produrre rifiuti;

la bolletta TIA è gravata del 10% di IVA e del 5% di Addizionale

Provinciale, di fatto illegittimi in quanto la TIA è assimilata, con

sentenza della Corte di Cassazione SS.UU. n. 4895

dell'8/3/2006, ad un tributo;

è stata imputata la tariffazione sui garage con le stesse percen-

tuali sopra esposte, in violazione e falsa applicazione degli

articoli 62 e 68 del D. Lgs. 507/93, i quali sanciscono: "…la

tassa non è dovuta per le aree scoperte pertinenziali o accesso-

rie di civili abitazioni…". Sulla materia si è più volte espressa la

Commissione Tributaria provinciale di Catania, con sentenze

che hanno annullato il tributo, illegittimamente richiesto;

i Comuni aderenti al Consorzio ATO CT3 non hanno mai de-

terminato abbattimenti sulla tariffa per le famiglie di pensiona-

ti, a basso reddito, con membri portatori di handicap, per i

villeggianti etc.

Pagina 3 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Politica La fine degli ATO e cosa ci attende

Le proposte per un buon funzionamento del servizio fino al

Settembre 2013, in attesa della nuova gestione dei Comuni

devono essere indirizzate a:

una maggiore efficienza lavorativa dei dipendenti

della Gesenu;

una migliore informazione dell'Ato3 e della Gesenu

nel territorio paternese;

una comunicazione unitaria ed efficace per l'istruzio-

ne al corretto utilizzo della raccolta differenziata;

una campagna di manifesti e spot pubblicitari che

informino i cittadini-telespettatori su come si deve

svolgere la raccolta differenziata ed istruire sui pro-

cessi, anche aziendali, di come questa avvenga per

stimolare una coscienza sociale del "riciclare", anche

coinvolgendo note personalità locali;

rendere efficienti i numeri verdi della Gesenu;

una sensibilizzazione da parte delle scuole alla rac-

colta differenziata;

una pulizia (anche del semplice spazzamento) delle

vie minori e periferiche;

un rigoroso controllo a campione da parte dei vigili

urbani nei vari quartieri per verificare se la raccolta

differenziata viene fatta correttamente, ma anche se

è smaltita correttamente;

un controllo preciso della quantità di rifiuti che va a

finire in discarica (considerato che la paghiamo ad

oltre 1,10 € al kg);

una maggiore presenza del sindaco in dibattiti televi-

sivi sulla problematica dei rifiuti e su ciò che l'ammi-

nistrazione sta attuando per fronteggiare tale emer-

genza;

una necessità di comunicazione nei mass-media sul

come fare la raccolta differenziata evidenziando che

questa deve servire non per ottenere un "risparmio

sulla bolletta" ma come obbligo per fronteggiare una

emergenza sanitaria;

una efficacia delle tessere usate nelle isole ecologi-

che;

presenza di una asimmetria informativa sul come

fare raccolta differenziata da un quartiere all'altro.

Ci siamo accorti, inoltre che, analizzando il sito web della

Gesenu, non è chiaro come mai l'attività di sensibilizzazione

alla raccolta differenziata sia differente tra i comuni della

toscana e quelli dei comuni etnei. Chi è l'interlocutore della

Gesenu con il comune di Paternò per quanto riguarda la

comunicazione?

Chiediamo, infine:

quale sarà il futuro dei dipendenti della Gesenu alla

fine del contratto con l'ATO;

come il Comune di Paternò vuole affrontare i conten-

ziosi esistenti fra le società;

di affrontare il problema delle discariche e della trito-

vagliatura che porta ad un aggravio di costi per i

comuni;

di attivare una maggiore collaborazione del Comune

con le associazioni disponibili alla sensibilizzazione e

alla comunicazione;

la necessità di rendere la futura TIA (tares) più equa

nei confronti dei cittadini in base al reddito e alle

esigenze sociali.

Al Commissario liquidatore Simeto Ambiente s.p.a.

Geom. Angelo Liggeri Corso delle Province, 111

95100 CATANIA Oggetto: Riscossione 2013. Con la presente nota si richiede a codesta Società in liquidazione, di poter ottenere i dati relativi alla riscossione TIA dal 2006 al 2012 anno per anno, con la precisazione del riscosso ottenuto a seguito di pagamento spontaneo della tariffa, a seguito di accertamento ecc.. Si desidera conoscere quali azioni sono state intraprese da codesta società per il recupero dei crediti che la stessa Simeto Ambiente S.p.A. vanta nei confronti dei cittadini. Si coglie inoltre l’occasione per richiedere l’esatta situazione debito-ria della Società Simeto Ambiente con la precisazione di indicare i diversi creditori. A partire dall’anno 2013 la legge finanziaria prevede l’introduzione della Tares, tassa la cui competenza è comunale, si richiede pertanto il trasferimento delle risorse finanziarie a decorrere dal prossimo gennaio 2013 così come previsto dalla normativa vigente. Si inviano distinti saluti. Il Sindaco Prof. Mauro Mangano

Page 4: Il Cittadino di Marzo

Pagina 4 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Economia e Tributi L’IMU, un tributo

Il saldo IMU abbatte i consumi

La Giunta Mangano è arrivata all’approvazione del suo

primo bilancio consuntivo. Un percorso denso di difficoltà e

con un colpo di coda finale.

La stesura del bilancio, a dire il vero, ha permesso pochi

margini di manovra dato che l’insediamento della Giunta è

avvenuta a metà anno. Con l’eredità di una situazione fi-

nanziaria precaria che ha portato in dote anche i nodi non

sciolti dei tanti contenziosi aperti e della gestione del perso-

nale amministrativo.

Ma il quadro descrittivo non sarebbe completo se non si

procedesse ad una lettura del bilancio nel contesto, non

solo del Patto di Stabilità interno

che impone agli enti territoriali di

attenersi alle regole fiscali statali

per evitare l’indebitamento e il

conseguente dissesto finanziario,

ma soprattutto dei tagli lineari

della Spending review estiva del

governo Monti che hanno dato

vita ad un buco di quasi 700

mila euro per mancati introiti.

In questo contesto generale,

con una macchina amministrati-

va e politica ancora da collauda-

re, l’approvazione del bilancio è

stato il primo tentativo di rimette-

re in carreggiata un’auto che

stava pian piano sbandando. Le

scelte adottate non sono passate in modo indolore, e non

poteva essere diversamente. Mentre l’addizionale IRPEF è

rimasta invariata, è stata innalzata al massimo l’aliquota

fiscale dell’IMU sulla seconda casa lasciando invariata

quella sulla prima e diminuendo, anche se in minima parte,

quella sui terreni agricoli. Una scelta di fondo con un signi-

ficato preciso: non intaccare i redditi, non toccare la prima

casa e far leva su chi possiede un bene utilizzato non per

prima necessità. La scelta è stata comunque dolorosa per-

ché l’IMU, così formulata, appare una tassa ingiusta e ini-

qua. Non per niente è l’imposta che, secondo un reportage

del Sole24Ore, ha scalato rapidamente la vetta delle tasse

più odiate dagli italiani. Le ragioni sono molteplici: non si

paga in base al reddito, assume dati catastali ritenuti ingiu-

sti, ha un impatto pesante sui bilanci delle imprese proprie-

tarie di locali già logorate dalla crisi economica. E crea un

paradosso: pur inserendosi nel contesto del federalismo

fiscale che chiama gli enti locali ad una maggiore respon-

sabilità nella gestione amministrativa, sottrae il 50% del

gettito fiscale ai Comuni incamerandoli direttamente. In

sostanza, i Comuni si attirano le ire dei contribuenti e lo

Stato centrale prende i soldi.

In un contesto simile, il primo bilancio della Giunta

Mangano non poteva essere “normale”:

doveva ricorrere ad una straordinarietà.

Questo è il motivo per cui non era possi-

bile cogliere i frutti del cambiamento fin

da questo primo passaggio. Se non per

il colpo di coda finale inaspettato. In

sede di variazioni del bilancio previsio-

nale 2013, i consiglieri della Commis-

sione Bilancio (tra cui Salvo Fallica) e in

collaborazione con altre Commissioni,

con l’Assessore al Bilancio Giuseppe

Carciotto e il Presidente del Consiglio

Comunale Laura Bottino (tutti esponenti

dei “Cittadini in Comune”), hanno potu-

to verificare che tra i vari capitoli di spe-

sa esistevano economie non utilizzabili

ed impegnabili entro fine anno. Il risul-

tato è stato un risparmio di ben 276 mila euro che ha pro-

dotto un maxi emendamento al bilancio 2012 e che ha

portato alla riallocazione di tali fondi per interventi di carat-

tere sociale (scuola e libri, aiuto agli indigenti e portatori di

handicap, manutenzione strade e cimitero, ecc.). Una stra-

da che va nella direzione della ricerca dell’efficienza

dell’Amministrazione e della lotta allo spreco da una parte,

e nella direzione della protezione sociale e dell’aiuto per gli

svantaggiati dall’altra. Ciò che, in sostanza, viene chiesto

ad un Comune.

Andrea Maione

Quale sarà l’impatto che

avrà l’IMU sul mercato

immobiliare? È stata

avanzata da più parti,

anche in giornali locali,

che la maggiore tassazione della se-

conda casa produrrebbe un aumento

degli affitti con conseguente svantag-

gio per le famiglie già in difficoltà. A

supporto di tale tesi viene riportato

anche uno studio di Confedilizia se-

condo il quale ci si dovrà aspettare un

aumento tra il 200% e il 600%. L’effet-

to IMU, in sostanza, sarebbe deva-

stante per il mercato degli immobili,

sia per gli acquisti che per gli affitti.

Non bastasse la contrazione delle

compravendite degli immobili derivan-

te da una carenza di domanda e so-

prattutto dalla crisi del sistema crediti-

zio bancario. È chiaro che descritta

così la situazione appare scoraggian-

te. Ma non è così semplice. Infatti,

quando si azzardano conclusioni an-

drebbe precisato a cosa ci si riferisce.

In particolare, una distinzione andreb-

be evidenziata e riguarda i sistemi con

canone concordato o calmierato e

regimi a canone libero. Nel primo

sistema, diffuso soprattutto nelle gran-

di città, la situazione appare grave: a

questo Confedilizia si riferisce nella

propria denuncia. I proprietari di abi-

tazioni affittate a prezzi calmierati, in

sostanza, spingono per una ridefini-

zione del canone, vista la variazione

del peso fiscale sui contratti per effetto

dell'IMU. Tali aumenti andranno effet-

tivamente a colpire gli inquilini delle

case in affitto a canone calmierato

che, spesso, sono famiglie con gravi

disagi economici. Per quanto riguarda

L’IMU e il mercato immobiliare

Page 5: Il Cittadino di Marzo

Pagina 5 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Economia e Tributi L’IMU e il mercato immobiliare

gli affitti con canone libero, il discorso è diverso. Recentemente è stato pubblicato un rapporto Censis-ABI che spiega non

solo il nuovo legame tra “gli italiani e il mattone”, ma gli effetti che produce l’IMU sul mercato immobiliare. Secondo il

rapporto, la tendenza dei proprietari sembra quella di far fruttare gli immobili, dato che nessuno può permettersi di tene-

re un bene che non rende. E se vendere non convie-

ne perché i prezzi del mercato sono al ribasso, l’affi t to

appare la soluzione più appropriata. E questo p o t r à

avvenire nonostante la nuova imposta, secondo v a r i e

proiezioni fiscali, rischia di portare via da sola ben il

15% del canone di un affitto. L’effetto sul prezzo del canone? Il rapporto spiega che la necessità di dare in locazione per

far fruttare un bene di cui è difficile disfarsi e la necessità di far fronte almeno alle spese gestionali che la proprietà d i un

immobile comporta andrebbe ad accrescere l’offerta di case in affitto sul mercato immobiliare facendo oscillare i prezzi

al ribasso. In sostanza, pur di non pagare IMU e spese gestionali a vuoto, i proprietari potrebbero essere disposti ad affit-

tare anche a prezzi più bassi. Chiaramente è utile ricordare che si tratta di una previsione. Ben lontana dalla certezza con

cui spesso vengono avanzate analisi di mercato un po’ superficiali.

Andrea Maione

”L’effetto IMU sarebbe devastante per il mercato

degli immobili, sia per gli acquisti che per gli affitti”

Neanche il tempo di pa-

gare l'IMU che già subito

il Governo ci impone di

pagare un altro tributo

abbastanza “pesante”, la

TARES (Tariffa Comunale

sui Rifiuti e Servizi). Si

tratta di una nuova tassa

sui rifiuti che sostituisce

la vecchia TARSU (Tassa

per lo smaltimento dei

rifiuti solidi urbani) e TIA (Tassa di Igiene Ambientale), e in-

clude anche la tassa sui servizi relativi a illuminazione pub-

blica, manutenzione stradale, anagrafe, verde pubblico, e in

generale a tutti i “servizi indivisibili comunali” che verrà cal-

colata in base alla grandezza della propria abitazione. Il

tributo, approvato con la manovra finanziaria di stabilità

del 20 dicembre 2011, si pagherà in 4 rate: la prima che

era prevista per gennaio 2013 salta ma si pagherà ad apri-

le, a luglio e ottobre. Nel 2014 andrà a regime trimestral-

mente a partire da gennaio. La Tares è quindi una tassa che

serve per garantire i servizi comunali. Nei Comuni che han-

no scelto di far pagare la Tia tale passaggio non è così

traumatico, mentre per i Comuni che avevano scelto la

Tarsu, la quale copriva solo una parte delle spese, la nuo-

va imposta, che si applica a tutti coloro i quali occupano o

detengono locali o aree scoperte, permetterà ai Comuni di

applicare alla Tarsu una maggiorazione che, in base alle

necessità dell’Ente Locale, può variare dal 30 al 40 per-

cento in più al metro quadrato. La Tares verrà calcolata

sulle superfici dichiarate (così come avviene per le prece-

denti tasse). Secondo i nostri calcoli, nel 2013 la Tares

peserà mediamente sui bilanci delle famiglie per circa 250

euro in più sulla prima casa; in valori assoluti. Purtroppo i

dati empirici che abbiamo ci indicano che oggi il livello di

tassazione locale, quali l’Imu, le Addizionali Irpef, la Tarif-

fa sui rifiuti ecc... incidono per il 30% sulla pressione fisca-

le complessiva e gli aumenti colpiscono principalmente i

lavoratori dipendenti e i pensionati. Il Governo ha permes-

so ai sindaci di variare il numero e la scadenza delle rate,

inclusa anche la possibilità di versamento in un’unica solu-

zione a giugno.

Giuseppe D’Ignoti

Ecco la Tares

La parola alla giunta

Stiamo lavorando tantissimo in sintonia con gli altri assessori e guardando indietro vediamo che abbiamo fatto atti

importanti fra cui il salvataggio dal baratro del pareggio di bilancio dovuto all’IMU, gli orari e l’organigramma dei di-

pendenti pubblici, delle posizioni e dei servizi.

È vero che quotidianamente siamo travolti dalla amministrazione ordinaria e straordinaria e ci viene difficile guardare

alla Città ed alle sue esigenze immediate. Solo grazie al lavoro di movimenti ed associazioni possiamo avere la cognizio-

ne delle necessità della Città e sono quindi utili per farci vedere quelle problematiche che a causa dei nostri impegni non

vediamo.

Per quanto riguarda l’aumento dell’IMU, posso dire che sono molti i comuni italiani, e in particolare della provincia di

Catania, che hanno aumentato le aliquote, addirittura Taormina ha aumentato al massimo anche l’aliquota della prima

casa. Noi invece abbiamo cercato di non toccare l’abitazione principale e in più abbiamo abbassato, seppur di poco,

l’aliquota sui terreni.

Giuseppe Carciotto

Page 6: Il Cittadino di Marzo

Pagina 6 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Nel 2013 manca nel territorio Catanese un collegamento veloce

Sviluppo e Lavoro Scusi, è passata la Metropolitana?

Qualche anno fa mi ponevo, e ponevo all’attenzione di

quanti fossero interessati, alcuni interrogativi sui program-

mi che la Ferrovia Circumetnea aveva sul territorio di Pa-

ternò. Un convegno della fine del 2008 in occasione della

Expobit verteva proprio su tali programmi. Allora mi ven-

nero in mente gli incontri che, in qualità di amministratore

del comune di Paternò, ed in relazione alla revisione del

Piano Regolatore Generale, avevo avuto negli anni ’90 con

il commissario governativo della Fce dell’epoca e gli entu-

siasmi di molti cittadini paternesi nell’apprendere che era-

no prossimi gli investimenti della Ferrovia Circumetnea per

realizzare la Metropolitana leggera.

Alla vecchia “littorina” sarebbero seguiti nuovi e moderni

treni che avrebbero portato i cittadini della fascia pede-

montana dell’Etna da Randazzo a Catania attraverso Bron-

te, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Paternò e

Misterbianco e che avrebbero consentito di raggiungere

Catania da Paternò in soli 15 minuti.

Parcheggi scambiatori sarebbero sorti nei pressi della

nuova stazione da sorgere a Paternò, in zona Ardizzone, e

in questi parcheggi gli automobilisti paternesi e quelli pro-

venienti dai vicini centri dell’ennese (Regalbuto, Troina,

etc.) avrebbero lasciato le auto per recarsi in treno, in po-

chi minuti, nella città metropolitana. E non finisce qui. Il

commissario governativo della Fce si impegnò a realizzare

la futura stazione centrale in zona Ardizzone secondo i de-

sideri dello stesso progettista del Piano Regolatore. C’è

ancora dell’altro, a nord della futura stazione sarebbero

sorti i depositi e le officine con la previsione di molti nuovi

posti di lavoro. Eppure già alla fine del 2008, valutando i

programmi presentati dalla Fce nel corso del convegno di

cui parlavo, gli interventi su Paternò sembravano essere

spariti. Due nuove linee della metropolitana per

collegare il centro cittadino catanese con l’hinter-

land etneo. La prima tratta metropolitana avreb-

be collegato la stazione Autostrada, prevista nei

pressi dello svincolo autostradale di San Gregorio

di Catania, con una stazione in piazza Verga,

attraversando i territori dei comuni di San Grego-

rio di Catania, San Giovanni La Punta, Sant’Aga-

ta Li Battiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Cata-

nia, Misterbianco e Catania. La lunghezza della

linea sarebbe stata di circa 18.5 km e il costo di

realizzazione per l’intervento di 775 milioni di

euro.

La seconda linea sarebbe stata un collegamento autono-

mo in galleria tra la tratta Galatea-Giovanni XXIII e il por-

to, che avrebbe dovuto sostituire l'attuale tratta Galatea-

Porto. Per la tratta, lunga circa 2.5 km, era prevista la rea-

lizzazione di tre stazioni. I costi si aggiravano sui 105 mi-

lioni di euro. Ma in tutto questo Paternò dov’era? In una

intervista di quegli anni il Commissario Governativo della

Fce, a proposito delle opere realizzande dichiarava:

“Queste opere avranno ricadute importanti sull’occupazio-

ne e sul benessere della popolazione perché attenueranno

l’impatto delle auto sulla circolazione cittadina. Se uno si

deve spostare da Adrano a Catania lascerà la macchina a

casa e prenderà la metropolitana”. Con grande meravi-

glia, nei programmi esposti a novembre 2008 all’Expobit

da nessuna parte si leggevano interventi e programmi di

investimenti riguardanti il territorio paternese. A distanza di

circa 4 anni mi chiedo cosa sia cambiato.

Si lavora già da tempo ad Adrano, Biancavilla, Santa

Maria di Licodia, si pensa di investire nella tratta da Nesi-

ma a Misterbianco ma di interventi a Paternò nessuna trac-

cia. L’anello mancante è la tratta Misterbianco-Paternò,

ancora in ritardo. Invece, al posto degli investimenti a Pa-

ternò, se ne presentavano altri. Investimenti a San Grego-

rio di Catania, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Bat-

tiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania. Che ben ven-

gano per carità! Anche quelli contribuirebbero a snellire il

caotico traffico verso la città metropolitana. Ma gli investi-

menti che chiuderebbero una tratta già in esecuzione da

tempo non possono essere stornati in altre parti del territo-

rio provinciale per opere che sono ancora allo stadio pro-

grammatico a scapito di altre già iniziate e in avanzato

stato di esecuzione anche perché, ritardare o bloccare la

tratta Paternò-Misterbianco, significherebbe rendere inutili i

lavori già eseguiti a Bronte, Adrano, Biancavilla e Santa

Maria di Licodia.

Ho accennato prima all’area che il Piano Regolatore di

Paternò ha riservato già da tantissimi anni ai depositi e alle

officine della Fce. Anche questi interventi sembrano essere

stati dimenticati. In territorio di Adrano, è stato realizzato

un deposito-officina adibito a parcheggio degli autobus e

alla manutenzione degli

stessi mezzi. Il deposito-

officina dovrebbe essere

utilizzato anche per la

manutenzione del mate-

riale rotabile della linea

di superficie a scarta-

mento ridotto. La struttu-

ra è costituita da un ca-

pannone di un’area di

circa 2 mila mq e da

un’area esterna che si

estende per circa 10 mila mq in cui potranno essere par-

cheggiati una trentina di autobus. Ma questi non sono in-

terventi che si erano previsti anni fa per Paternò? Forse che

nei programmi della Fce anche i finanziamenti per i depo-

siti e le officine che avrebbero dovuto sorgere nella nostra

città sono stati dimenticati o dirottati altrove? Si attendono

delle risposte.

Domenico Vitellino

Page 7: Il Cittadino di Marzo

Pagina 7 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Mostra di Collezionismo dedicata a Santa Barbara

Cultura e Società Il Culto e le Tradizioni a Paternò e nel Mondo

Nel 2011

un gruppo

di collezio-

nisti creano

l'Associa-

zione Cul-

turale

"Gruppo

Collezioni-

sti Pater-

nò", con lo

scopo di

far cono-

scere attra-

verso docu-

menti, cartoline, immagini, foto e

quant'altro la storia, la cultura e le

tradizioni del nostro paese. L'Associa-

zione aperta a tutti coloro che voglio-

no diffondere la conoscenza e l’amore

per la nostra città, e non solo, vuole

essere un centro di aggregazione, di

confronto e di scambi culturali. Con

questo spirito nell’ambito delle mani-

festazioni culturali di Santa Barbara

2012, l’Associazione ha proposto al

Sindaco di Paternò Mauro Mangano

di poter organizzare nei magnifici lo-

cali della Galleria d’Arte Moderna una

mostra di collezionismo dal titolo

“Santa Barbara nella Devozione,

nell’Arte e nella Tradizione“, e una

conferenza dal titolo “Culto e Tradizio-

ne di Santa Barbara a Paternò e nel

Mondo“. Hanno partecipato i collezio-

nisti: Antonino Carobene, Iuzzo Costa,

Salvatore Coltraro, Francesco Guzzar-

di e Franco Uccellatore. La mostra,

inaugurata dal primo cittadino il 30

Novembre, è rimasta aperta fino al 5

Dicembre 2012. Sono state esposti un

centinaio di pezzi risalenti al Settecen-

to, all‘Ottocento e al Novecento. Lo

scopo è stato quello di far conoscere

ai visitatori, attraverso il collezionismo,

il culto della Santa Patrona a Paternò

e nel mondo. Noi collezionisti abbia-

mo creduto a questo progetto e cer-

cheremo di coinvol-

gere più persone nel-

le prossime occasioni.

All’inaugurazione

erano presenti il Sin-

daco Mauro Manga-

no, alcuni Assessori e

Consiglieri Comunali,

il vice Presidente del

Consiglio Comunale

e Grazia Scavo

(rappresentante del

Comitato dei Festeg-

giamenti di Santa

Barbara). Un saluto particolare va al

consigliere Turi Fallica per aver credu-

to sin dall’inizio a questa iniziativa. Il

Sindaco ci ha incoraggiato a proporre

altre iniziative, poiché è un sostenitore

ed un amante dell’arte e della cultura,

con la speranza che sia l’inizio di un

lungo cammino. La mostra è stata

visitata da un folto pubblico qualifica-

to. Ai fruitori è stata distribuita una

cartolina realizzata dall’Associazione

con il Patrocinio del Comune di Pater-

nò.

Associazione Culturale

Gruppo Collezionisti Paternò

Antonino Carobene

Franco Uccellatore

Violenza sulle donne: male da sradicare

Un albero, simbolo di vita, è stato intitolato dal Sindaco di

Paternò, Prof. Mauro Mangano, alla memoria di Enza Ani-

cito, vittima della violenza di genere, uccisa nel maggio

scorso nella cittadina etnea. L’iniziativa è stata promossa

dall’Amministrazione Comunale per ricordare tutte le vitti-

me della violenza contro le donne in occasione del 25 no-

vembre scorsoGiornata Internazionale per l’eliminazione

della Violenza sulle donne. Lo chiamano “femminicidio”

per indicare un fenomeno che nel nostro paese ha rag-

giunto proporzioni allarmanti: sono 113, circa una ogni

due giorni, le donne uccise dall’inizio dell’anno in Italia da

mariti, ex fidanzati, compagni, padri e comunque da per-

sone appartenenti alla cerchia affettiva della vittima. Ciò

che accomuna tutte queste donne è il fatto di essere state

uccise “in quanto donne”. La loro colpa è stata quella di

aver trasgredito al ruolo ideale di donna imposto dalla

tradizione, di essersi prese la libertà di decidere di cosa

fare della propria vita e di essersi sottratte al potere e al

controllo del proprio padre, partner, compagno, amante;

per la loro autodeterminazione, sono state punite con la

morte. L’escalation di violenza è stata denunciata dalla

relatrice speciale dell’ONU, Rashida Manjuri, la quale non

ha usato mezzi termini nell’affermare che “a livello mon-

diale, la diffusione degli omicidi basati sul genere, nelle

loro diverse manifestazioni, ha assunto proporzioni allar-

manti” e che “culturalmente e socialmente radicati, conti-

nuano ad essere accettati, tollerati e giustificati, e l’impuni-

tà costituisce la norma”.

Matilde Pino

Page 8: Il Cittadino di Marzo

Pagina 8 Informare oggi per formare il cittadino libero di domani

Cultura e Società

L’acqua di Paternò non ha niente da invidiare a quella imbottigliata

Riempiamo le brocche… con acqua del rubinetto

In pochi anni noi italiani siamo diventati i primi consumatori (196 litri a

persona) di acqua minerale in Europa, e terzi nel mondo per consumo di

acqua in bottiglia, dietro solamente ad Arabia Saudita e Messico, produ-

cendo 6 miliardi di bottiglie di plastica in PET nel 2011. Un giro annuo

d’affari di 3,5 miliardi di euro che si spartiscono quasi 150 imprese per un

totale di circa 300 marche. Inoltre si spendono quasi 400 milioni di euro

per messaggi pubblicitari a volte ingannevoli come “acqua povera di so-

dio”, “acqua dietetica”, acqua “0 calorie”. La nostra acqua di Paternò dal-

le caratteristiche oligominerali e leggermente frizzante, che ci invidiano nei

vari paesi limitrofi, non ha niente da invidiare a quella in bottiglia. Sarebbe

auspicabile una maggiore attenzione e consapevolezza dell’acqua del ru-

binetto – l’unica acqua a Km zero - in modo da ridurre i costi ambientali

legati a produzione, trasporto (che secondo una stima ogni giorno percor-

rono in media 350 km sulle strade italiane) e smaltimento delle acque in

bottiglia ed incentivare il consumo dell'acqua di rete come risorsa di quali-

tà da valorizzare e non sprecare. L’acqua del rubinetto costa a Paternò

circa 0,56 euro (Iva esclusa) al metro cubo, quella in bottiglia ha una

“forbice” di prezzo molto ampia, dai 0,20 centesimi a 1,00 euro al litro e

oltre, e quindi un costo superiore a 1000 volte. Una confezione di acqua in

bottiglia costa mediamente 2,00 euro, la stessa quantità di acqua del rubi-

netto neanche un centesimo. Modificando tale comportamento una fami-

glia risparmierebbe mediamente 250 euro ogni anno. Per questo motivo i

consiglieri comunali “Cittadini in

Comune” hanno presentato una

interroga- zione dove si chiede

una maggiore trasparenza, al fine di rendere pubblici (tramite il sito web

dell’AMA) i valori delle singole analisi effettuate periodicamente per fornire

agli utenti l’assoluta garanzia di qualità delle nostre acque, il trattamento

di disinfezione e i provvedimenti in atto per il recupero dei crediti per gli

utenti morosi. Infine riteniamo opportuno che venga effettuata un’attività di

promozione sull’uso dell’acqua del rubinet-

to per sensibilizzare i cittadini e stimolare

una riflessione sul valore di questo bene

prezioso che ogni giorno abbiamo a nostra

disposizione e che, talvolta, sprechiamo in

altri usi e disprezziamo invece come acqua

per bere; pertanto è auspicabile uno spot

pubblicitario specifico come ad es.:

Imbrocchiamo l’acqua.

Giovanni Parisi

”Imbrocchiamo l’acqua”

STAMPATO NON PERIODICO

Bollettino di informazione interna

a cura del Movimento Cittadino “Cittadini in Comune”

Paternò, 1 Marzo 2013

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Stampatore ad uso interno dell’associazione:

Movimento Cittadino “Cittadini in Comune”

Via Vitt. Emanuele, 290 — Paternò (CT)

“Il Cittadino” è uno stampato non periodico e senza

obbligo di registrazione presso il Tribunale in base

all’articolo 2 e 16 c. 2 della L n. 47/1948.

Impaginazione: Soci del Movimento Cittadino

“Cittadini in Comune”

Sede: Via Vitt. Emanuele, 290 - 95047 Paternò.

Redazione: Salvatore Fallica, Andrea Maione,

Matilde Pino, Giuseppe D’Ignoti, Giovanni Parisi.

Collaboratori: Domenico Vitellino, Antonino

Carobene, Franco Uccellatore.

w w w . m o v i m e n t o c i t t a d i n o . i t

Per contattare l’associazione all’indirizzo:

[email protected]

Potete segnalare eventuali problematiche a:

[email protected]