isola dei cani - n. 236 dicembre 2012

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SIRACUSA - ANNO XXVIII - NUMERO 236 - DICEMBRE 2012 GRATIS ET AMORE DEI ESCE QUANDO PUÒ Contestati i reati d’immissione incontrollata di rifiuti, deposito e getto pericoloso di fanghi, danneggiamento di acque pubbliche, deturpazione di bellezze naturali, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e frode Fatevi da voi la vostra lista civica Aumenta la febbre elettorale e i scattiamenti di testa Inquinamento del Porto Grande: chiesto il rinvio a giudizio per dirigenti e tecnici della SAI 8 di Ercole Pilade Via XX Settembre, 13 - Tel. 0931.65945 - Cell. 333.3512113 TRATTORIA - PIZZERIA Siracusa - Ortigia Segue in ultima C.da Carancino - Siracusa - Tel. 0931 744508 - 335 458000 www.faustamansio.com - [email protected] Fausta Mansio Azienda Agricola TAVOLE FRATERNE Sabato 29 dicembre dalle ore 20 all’Arci in piazza S. Lucia Slow Food, Centro Pio La Torre Arci e Cooperativa L’Arcolaio organizzano una TOMBOLA DELLA SOLIDARIETÀ a sostegno delle mense promosse dalla Caritas diocesana Musica popolare coi Los Amigos

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In prima pagina: Fatevi da voi la vostra lista civica. Aumenta la febbre elettorale e i scattiamenti di testa

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Page 1: Isola dei Cani - n. 236 Dicembre 2012

SIRACUSA - ANNO XXVIII - NUMERO 236 - DICEMBRE 2012 GRATIS ET AMORE DEI

ESCEQUANDO PUÒ

Contestati i reati d’immissione incontrollata di rifiuti, deposito e getto pericoloso di fanghi, danneggiamento di acque pubbliche, deturpazione di bellezze naturali, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e frode

Fatevi da voi la vostra lista civicaAumenta la febbre elettorale e i scattiamenti di testa

Inquinamento del Porto Grande: chiesto il rinvioa giudizio per dirigenti e tecnici della SAI 8

di Ercole Pilade

Via XX Settembre, 13 - Tel. 0931.65945 - Cell. 333.3512113

TRATTORIA - PIZZERIA

Siracusa - Ortigia

Segue in ultima

C.da Carancino - Siracusa - Tel. 0931 744508 - 335 458000www.faustamansio.com - [email protected]

Fausta Mansio Azienda Agricola

TAVOLE FRATERNE

Sabato 29 dicembre dalle ore 20all’Arci in piazza S. Lucia

Slow Food, Centro Pio La TorreArci e Cooperativa L’Arcolaio

organizzano unaTOMBOLA DELLA SOLIDARIETà

a sostegno delle mense promosse dalla Caritas diocesana

Musica popolare coiLos Amigos

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PAGINA 2 DICEMBRE 2012

Aristotele e il voto di scambioCaro direttore, ma lo sa che quando ho letto delle vicissitudini dell’ex sin-daco di Melilli e neo de-putato regionale dell’Udc Pippo Sorbello mi è ve-nuto in mente Aristotele? Sarà per la mia forma-zione classica, che devo dirle. Come avrà letto sui giornali, Sorbello, l’ex parlamentare regionale Nunzio Cappadona e l’ex sindaco di Augusta, Mas-simo Carrubba, sono ac-cusati dai magistrati della Direzione distrettuale an-timafia di Catania di voto di scambio con la cosca mafiosa Nardo di Lentini. Precisamente: Sorbello nell’ambito delle elezioni regionali del 2008 e del-le comunali di Melilli del 2007, Cappadona per le regionali del 2006 e del 2008, Carrubba per le elezioni comunali di Au-gusta del 2008. Direttore, attenzione, mica li hanno arrestati. Hanno solo ri-cevuto un “avviso di con-clusione indagini”, il che vuol dire che potrebbero essere processati. Vuol sapere perché ho le-gato Sorbello ad Aristote-le? Per il concetto di etica, tanto caro al filosofo gre-co. Lo spunto me l’ha dato il coordinatore siciliano dell’Udc, Gianpiero D’A-lia, il quale ha affermato che Pippo Sorbello si è dimesso da tutti gli inca-richi di partito, compreso quello di vice capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana, in os-sequio al codice etico del

partito? Ma bellu è stù codice! Uno si dimette da cariche ca cùntunu quan-tu u rui i briscula quannu a iucàta iè a mazzi, tanto resta deputato continuan-do ad acchiopparsi quasi 20 mila euro o misi….. Ma quando Sorbello ha sentito parlare di etica, secondo lei avrà pensato ad Aristotele? Provi a im-maginare il filosofo greco che dice a Sorbello: “Sai Pippo, l’etica è politica ed il bene della polis, oggetto della politica, compren-de sia il bene dell’indivi-duo, oggetto dell’etica in senso stretto, sia il bene della casa (oikos), oggetto dell’economia”. Non so se

al Nostro verrebbe il mal di testa a furia di senti-re stì minchiati perché, in fondo, lui (diciamo la verità) di buono ha fatto tanto. Cosa ha fatto di buono? Mi ci faccia pensare… Ah, sì… da sindaco di Melilli ha rilasciato di-verse autorizzazioni per l’apertura di centri com-merciali a gogò in con-trada Spalla. Direttore, a me piacciono i libri e me li vado a comprare alla Feltrinelli che ha un pun-to vendita giusto dentro l’Auchan? E l’Outlet? No, quello ha chiuso prima ancora di iniziare. E Nunzio Cappadona?

Cappadona…Cappado-na… vediamo.. ah sì, una specie di reuccio delle cli-niche private nostrane, ed imparentato – se ricordo bene - nientemeno che con Totò Cuffaro. Curio-samente nel 2007 Cap-padona è stato il Paperon De Paperoni dei deputati dell Ars con 460.408 euro di reddito, mentre nel 2010, sempre da parla-mentare regionale, è spro-fondato a 33.943 euro. Un bel disastro, sicuramente avrà passato tanti guai. Ed ora lo accusano di aver fatto un patto con qualche picciotto di Cosa Nostra. Così come Massimo Ca-rubba al quale, oltre al

voto di scambio, hanno affibbiato l’accusa di con-corso esterno in associa-zione mafiosa. Carrubba ha dichiarato che lascia la politica per sempre, e in una conferenza stam-pa si è difeso facendo tra l’altro intendere che, nei suoi guai con la giustizia, ci potrebbe essere lo zam-pone di Pippo Amara, un altro ché è stato sindaco di Augusta e che ancora cunta: unu ri pisu. Insomma, direttore, l’a-ria che tira è sempri chiù fitùsa e non solo pe’ cannìli della zona indu-striale.

Marco Bavaglio

Il deputato regionale dell’Udc Pippo Sorbello, l’ex deputato Nunzio Cappadona e l’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba indagati per presunti rapporti di favore con il clan mafioso Nardo

commercio equo e solidalepunto vendita

Corso Timoleonte, 77 - Siracusa

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PAGINA 3DICEMBRE 2012

La cronaca siracusana del quotidiano La Sicilia ci ha fatto su un po’ di articoli “strillati” annunciando, da un momento all’altro, chissà quali clamorosi sviluppi. Qualche mani-na generosa ha fornito copia di un rapporto dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria pres-so la procura di Siracusa che, da mesi, alla faccia del “top secret” circola allegramente. Rapporto che ipotizza l’esistenza – udite udite - di un com-plotto che un gruppo di congiurati formato da po-litici, avvocati, giornalisti

e chissà chi altri, avrebbe architettato per allontanare da Siracusa i magi-strati Ugo Rossi e Maurizio Musco. Ma dalla Procura di Messina (com-petente per territorio sui numerosi filoni giudiziari riguar-danti il tribunale si-racusano) è arrivata la notizia che il so-stituto procuratore Francesco Monaco ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale istruito in base alla suddetta relazione dei carabinieri,

ritenendo infondati gli atti trasmessi da Siracusa. La richiesta di archiviazione passa adesso al Gip di Messina che deciderà in

merito. La teoria di un com-plotto ordito contro Rossi e Musco ci sembra tanto più assurda a fronte delle motivazioni del loro trasferi-mento stabilito dal Consiglio superiore della magistratura, sollecitato in tal senso dal ministro della Giustizia Pa-ola Severino dopo le dure accuse mos-

se ai due magistrati nella relazione degli ispettori ministeriali inviati al tri-bunale di Siracusa.

Le “gravi incolpazioni” contestate a Rossi e Mu-sco si riferiscono a vicen-de nelle quali sono emersi legami familiari e sociali evidentemente ritenuti incompatibili con la loro permanenza alla procura siracusana. Vicende che sono state oggetto anche di interrogazioni parlamen-tari dopo le circostanziate inchieste pubblicate da La Civetta di Minerva, che hanno valso al periodico il premio “Mario Francese” organizzato dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia. Carmelo Maiorca

Noi dell’Isola dei Cani sapevamo e ne ab-biamo le prove. Proprio il sottoscritto, in un pezzo pubblicato nel maggio del 2011, aveva rivelato città, via e numero civico del covo dei burattinai che avrebbero tessuto le trame del fantasmagorico complotto servito a cacciare Ugo Rossi e Maurizio Musco dalla Procura si-racusana, secondo quanto sostiene un rapporto dei carabinieri in servizio presso la stessa Pro-cura. Dossier di cui ogni tanto il quotidiano La Sicilia pubblica qualche passo scelto infarcito di allusioni più o meno velate.Ma altro che veleni! Ve lo diciamo noi: in realtà si tratta di cappuccini, caffè espressi e cornetti serviti al bar-vetrina del Jolly Hotel in corso Gelone e trangugiati da Gino Foti & C. Oltre un anno e mezzo fa descrivemmo lo scenario del teatrino quotidiano allestito dalla corrente fotiana insinuatasi nel Pd siracusano. Protagonista principale, circondato da ex Dc ed altri ex di tutto un po’, l’anziano e pur energico Gino Nacchio, smanioso di continuare a contare qualcosa nella politica siracusana, a occupare attraverso qualche amico scampoli di posti di sottogoverno, ad avanzare raccomandazioni pro domo sua. Insomma, tuttora voglioso di spolpare qualche osso ciccioso. Lui e i suoi aficionados seduti sulle poltroncine

di quello che noi definimmo un acquario per la vetrata che si affaccia su una delle vie prin-cipali dello shopping, oggi molto al ribasso a causa della crisi economica. Una vetrata che metteva e mette ancora in mostra “le pubbliche virtù” del gruppo Foti. Scrivemmo: “A chi passeggia per corso Gelo-ne, la grande vetrina del living room del Jolly Hotel sembra un grande acquario, in cui uo-mini, mezzi uomini e quaquaraquà sembrano pesci offerti alla pubblica ammirazione, ma niente a che vedere con i colori tropicali […] Ci sono invece muletti coi baffi, minchie di mare e pescecani. E balene bianche. La più grossa […] di nome fa Gino Foti. La sua corte non è più quella dei miracoli. Più che da cortigiani, adesso è circondato da pesci pilota che stazio-nano sotto la sua ombra”. Mi bastò, allora, tenere le orecchie ben tese per ascoltare, registrare e poi descrivere un ordinario siparietto con protagonisti assieme a Gino, suo fratello Armando, l’ex sindaco Aldo Salvo, il presidente di Confcommercio Arturo Linguan-ti, l’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba ed altri “pesci pilota all’ombra della Balena”. E sarebbe in questo bar – mi chiedo ora - che, esposti come ceramiche di Caltagirone in una vetrina su corso Gelone, alcuni componenti di

quella stagionata cumacca avrebbero ordito un complotto segretissimo, che più segretissimo non si può, a danno del capo della Procura della Repubblica di Siracusa, Rossi, e del sostituto Musco? Mah! Bah! Uhumm... Comunque, Foti & friends noi li abbiamo “in-tercettati” senza bisogno di piazzare microspie per captare i “segreti”. Basta prendere un caffè, un tè freddo al limone o un cornetto alla crema per carpirne le trame. Ivano Saltafossati

Avanzata richiesta di archiviazione del procedimento penale relativo a un dossier dei carabinieri di Siracusa

Via Cavour, 8 - Siracusa

31 Dicembre Cena di Capodannoper prenotazioni tel. 340 0602428

Per la Procura della Repubblica di Messinanon è stato ordito alcun complotto contro Rossi e Musco

Caramba che sorpresa!

I magistrati Ugo Rossi e Maurizio Musco

Ceste Natalizie

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Pippo Gianniun culo sudue seggi

Vinc Vinc, nome col quale qui all’Isola dei Cani è noto Vincenzo Vinciullo, è un primus inter pares, che non è una frase in linguaggio interista bensì una locuzione la-tina che sta per “primo fra eguali”. Gli eguali di Vinc Vinc non sono i puffi, come qualcuno potrebbe pensa-re, ma i deputati regionali siciliani fra i quali risulta es-sere stato il primo per attività parlamentare svolta nella passata legislatura. A rivelarlo ha provveduto lo stesso Vinciullo in campa-gna elettorale, specificando di avere presentato 530 in-terrogazioni parlamentari. Un numero certo ragguarde-vole comprendente i quesiti più svariati, in quanto Vinc Vinc è un esserino davvero curioso che immaginiamo desideri anche sapere i nomi dei mari che bagnano la Sicilia, il numero degli abitanti di ogni provincia dell’i-sola, quante toilette ci sono a Palazzo dei Normanni, senza tralasciare problematiche universali del tipo: chi è nato prima, l’uovo o la gallina?. La smisurata fame di co-noscenza da un po’ di tempo induce Vinciullo a porre do-mande anche a un simil “specchio delle mie brame” e a in-terrogare persino sé medesimo chiedendosi: “Chi sono…. da dove vengo… dove vado”.

Tex Killer

Eletto il 28 ottobre scorso deputato all’Assemblea siciliana, il capo mastro di “Cantiere popolare” Pippuggiani continua beato a stare ‘nculacchiàtu anche alla Camera. Le due cariche sono incom-patibili e in questi casi bisogna optare, ma legge e regolamenti attuali permettono di prendersela comoda. E così Pippugianni sta ancora godendo dell’indennità di parlamentare nazionale. A conti fatti potrebbe arrivare fino alla scioglimento delle Camere previsto a gennaio. “Almeno fino al termine di dicembre resterò in

carica - ha detto – così avrò la possibilità di dare i soldi del secondo stipendio in beneficenza”. E qui dobbiamo fermarci per la commozione dinanzi a cotanta generosità.Pensate a quest’uomo che si sposta da Siracusa a Palermo a Roma (certo, senza fretta e viaggiando gratis, che tutto è spesato) ma non per farsi i cazzi-ceddi soi. Giammai! Bensì per mecenatismo. Per-ché in realtà Pippuggianni non è cattivo: è solo che lo disegnano così!

Blues Brothers

Via Simeto, 4/A - Siracusa - Tel. 0931 24000

di Vincenzo Costa

Via del Colle Temenite, 6/8 - Tel. 0931 21044

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PAGINA 5DICEMBRE 2012

Il signor Titti Canario Bufardeci, trombato alla grande-sud alle elezioni regionali, medita nuove strategie politiche spatténnu nel frattempo muddìchi e passaréddi

di Sebastiano Jacono

Largo II Giugno 14 - SiracusaTel. 0931 60761

art restaurant wine bar pizzeriaVia Roma, 5 - primo piano

Siracusa (Ortigia) - Tel. 0931483003

SemplicementeTitti!!!

Aperitivo: stuzzichini e aperitivo 800. Antipasti: rosette di salmone affumi-cato con ricotta aromatizzata alle olive e pistacchi di BrontePrimi: trofie con coda di rospo olive e ciliegino aromatizzate con finocchio selvatico; orecchiette con funghi por-cini e salsicciaSecondi: filetto di branzino aromatiz-zato alle erbe con patate al cartoccio; arrotolato di vitello marinato con con-torno di spinaci e scaglie di grana,lenticchie e cotechinoDessert: pan ricò; arance taroccoVini: bianco Os, rosso Karis,prosecco, digestivoEuro 60,00

Cenone di Capodanno

Un comunista più o meno ex, nonché gay dichiarato, per quel che ci riguarda può anche essere pratican-te cattolico o di qua-lunque altra fede re-ligiosa. Contraddi-zioni e fatti suoi! Ma il presidente della Regione Rosa-rio Crocetta, che ar-riva appositamente a Siracusa per andare a pre-gare dentro il cono rovesciato del santua-rio dedicato alla madonna delle lacrime, è roba un po’ forte. Intanto, perché inevi-tabilmente scatta il raffronto – ricordato da tutti – con Totò Vasa Vasa Cuffarò che nel 2007, pure lui allora presidente della Regione, venne a inginocchiarsi sull’alta-re davanti al quadretto della marunnuzza. E poi questo affidamento “ufficiale” della Sicilia alla Madonna, Crocetta se lo pote-va risparmiare. “Dddiciamolo!”, direbbe - imitando La Russa – un altro Rosario, Fio-rello: la maggioranza di coloro che hanno votato il 28 ottobre, la Sicilia l’hanno affi-data giusto a Crocetta e non alla madonna delle lacrime né a quella del rosario.

Ci vuole un fisico bestiale…. ma non nel senso della canzone di Luca Carboni. Nel nostro caso il fisi-co bestiale è l’ultraottantenne Antonino Zichichi, che ancora non siamo riusciti a capire per quale acci-denti di motivo Crocetta ha voluto/accettato d’inserire nella sua compagine di governo alla guida del-la Sicilia. Nominato assessore ai Beni culturali, in uno dei settori che potrebbero e dovrebbero diven-tare strategici per l’immagine e il rilancio della nostra regione, Zichichirichì è partito alla grandissima esprimendo a voce alta un pensierino filo-nucleare da par suo: disseminare di centrali all’insegna dell’e-nergia atomica le contrade siciliane. In una terra già segnata da aree zeppe di stabilimenti chimici-in-quinanti e da basi militari della Nato piene di armamenti tecnologicamente avanzati, quanto pericolosi per l’incolumità dei siciliani, si sentiva davvero la mancanza del fisico bestiale.

Nel disegno di Francesco Nania: il professor Zichichi-Atomino Bip Bip nelle sue vesti normali, e in posa per la realizzazione a Siracusa di una propria versione della statua di Archimede

OH BEDDA MATRI!

Zi chi chi ri chì

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PAGINA 6 DICEMBRE 2012

Itinerari di guerra in Sicilia

I valori costituzionali di pace e solidarietà tra i popoli; il ruolo as-sunto dalla Sicilia nel panorama bellico internazionale e i pericoli per l’ambiente, la legalità, la sa-lute e la sicurezza dei cittadini connessi ai devastanti processi di militarizzazione dei territori. Sono i temi discussi in occasione di un incontro-dibattito organizzato dal Cantiere politico culturale Casa Comune e dal collettivo Studenti Non Indifferenti, tenutosi ad Au-gusta. Dal MUOS di Niscemi ai sottomarini nucleari di Augusta, passando per gli aerei senza pilo-ta di Sigonella. Un itinerario alla scoperta degli strumenti di guerra USA e NATO - da Caltanissetta a Siracusa - condotto idealmente attraverso il contributo del gior-nalista Antonio Mazzeo, ospite e relatore dell’incontro, autore del libro inchiesta Un EcoMUOStro a Niscemi, l’arma perfetta per i con-flitti del XXI secolo.Alla presenza di un pubblico augu-stano ristretto ma vivo e partecipe, il ricordo di Pio La Torre, storico dirigente del Pci siciliano ucciso per mano di Cosa Nostra, ha aper-to i lavori dell’incontro. «Noi non vogliamo che la Sicilia diventi un avamposto di guerra, ma una base di pace, un punto di riferimento per l’intesa e la collaborazione pacifica di tutti i popoli che si affacciano sul mar Mediterraneo», dichiarava il deputato comunista che guidò la lotta pacifista contro la base mis-silistica NATO di Comiso. «Sono passati trent’anni da quelle lotte, ma le parole di La Torre risuonano in tutta la loro straordinaria chia-rezza e lungimiranza - commenta Ivano Di Modica dell’associazione Casa Comune - E’ evidente che è ancora attualissimo il tema della militarizzazione dei territori, oggi che la nuova minaccia per il popo-lo siciliano si chiama MUOS». Acronimo di Mobile User Objecti-

ve Sistem, si tratta di un terminale di telecomunicazioni satellitari che la Marina militare statunitense sta cercando di installare a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, in un territorio densamente abitato, all’interno di una riserva naturale (sito d’interesse comunitario) che ospita gli ultimi secolari alberi da sughero di Sicilia. Diversi studi scientifici hanno evidenziato il for-te impatto ambientale e le pesanti ricadute che il “MUOStro” avreb-be sulla salute delle popolazioni residenti a causa dell’esposizione prolungata alle onde elettromagne-tiche. Per non parlare dei temuti rischi di interferenze con il traf-fico aereo civile e le ripercussioni sull’economia dell’Isola e sul dirit-to alla mobilità dei siciliani. Come ha testimoniato Antonio Mazzeo durante la conferenza, da mesi i ni-scemesi manifestano la loro ferrea opposizione all’opera, con azioni pacifiche di protesta e presidi per-manenti davanti la base di Nisce-mi, chiedendo adesso al neogover-natore Crocetta l’immediata revoca di tutte le autorizzazioni rilasciate dal suo predecessore Lombardo. E mentre il pericolo MUOS ha ge-nerato contestazioni e scosso gli

animi della cittadina nissena, a Siracusa, nonostante la massiccia presenza di infrastrutture militari e i pericoli per le popolazioni, è an-cora scarsa la sensibilità e l’infor-mazione dei cittadini sulla tema-tica. Eppure, sottolinea Mazzeo, «si tratta della provincia più mili-tarizzata d’Italia, sia per il numero che per la qualità delle strutture militari che vengono ospitate»: il Comando di Marisicilia e il pontile NATO con due enormi depositi di combustibili (Punta Cugno e San Cusumano) ad Augusta; uno dei più grandi depositi di munizioni a disposizione delle forze armate USA e NATO (Cava Sorciaro) a Melilli, accanto al radar antimi-granti istallato di recente per inter-cettare i flussi migratori che muo-vono dal nord Africa e dal vicino Oriente. E, a pochi chilometri di distanza, in territorio di Lentini, la mega-base USA di Sigonella che, secondo i disegni strategici del Pentagono, si appresta a diventare «la capitale mondiale degli aerei senza pilota - racconta il giornali-sta - e ospiterà sino a venti Global Hawk e sciami di droni d’attac-co e di morte». Una realtà iper-militarizzata - protagonista delle

principali operazioni di guerra in Iraq, Afghanistan e da ultimo in Libia - che occupa grosse porzioni di territorio sottratte ai comuni e alla libera fruizione dei cittadini. «Una presenza militare invasiva che ad Augusta, strozzando insie-me a quella industriale, secondo noi pone dei seri limiti allo svilup-po del nostro porto commerciale - sostiene Ivano Di Modica - Ed è una situazione anomala anche dal punto di vista della legalità: mi ri-ferisco, ad esempio, ai lidi militari presenti nel golfo xifonio, in una costa non balneabile, spacciati per elioterapici o al deficit di control-li sulla pesca illegale e impunita all’interno della rada megarese». Ma a preoccupare maggiormente di un’area così fortemente milita-rizzata, come quella Siracusana, sono soprattutto i rischi per la sicu-rezza e la salute dei cittadini. «Nel-la baia di Augusta, come in altri 10 porti italiani, transitano e appro-dano costantemente sottomarini a propulsione nucleare», spiega Mazzeo. Una prassi allarmante che avviene, come denunciato qualche mese fa dal docente di impianti nucleari Massimo Zucchetti, nella totale assenza di informazioni sui rischi e sulle norme comporta-mentali in caso d’incidente rivolte alle popolazioni residenti, già co-strette a vivere a fianco di un polo petrolchimico inquinante e in un territorio ad elevatissimo rischio sismico e di crisi ambientale. «Di fronte a tutto ciò, abbiamo il dove-re d’indignarci e di agire - conclu-de Mazzeo - Perché in gioco non c’è soltanto la riappropriazione dei territori militarizzati, ma si tratta di riappropriarsi della vita e del futuro nostro e delle nuove gene-razioni».

Casa Comune di AugustaStudenti Non Indifferenti

Dai sottomarini nucleari di Augusta agli aerei senza pilota di Sigonella al Muos, il terminale di telecomunicazioni satellitari che la Nato sta cercando di installare a Niscemi

Unipol e Slow FoodIl rapporto tra Unipol e il mondo Slow Food si è svi-luppato nel corso di più di un decennio. Alla base di questa collaborazione c’è la comune appartenenza

al mondo dell’economia sociale e la piena condivisione dei valori che caratterizzano Slow Food e Unipol nella società e nel mercato. Valori che Unipol manifesta quotidia-namente attraverso una cultura d’impresa orientata alle concrete esigenze del mondo del lavoro e dell’associazionismo economico, a conferma di un ruolo sociale dell’assi-curazione, capace di promuovere attivamente la cultura della sicurezza e la tutela delle persone. Unipol è, infatti, da sempre impegnata nella promozione e nel sostegno di iniziative culturali e solidaristiche a favore delle comunità. E sviluppa le proprie attività commerciali ed economiche in un’ottica di responsabilità sociale e civile, all’interno della quale si colloca anche la collaborazione con Slow Food.

Una delle manifestazioni organizzate dai comitati siciliani NO MUOS

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PAGINA 7DICEMBRE 2012

La festa dell’austerity sotto il cactus di NataleL’albero di Natale. Ci sarà una tassa sugli orna-menti. Quindi addio agli alberi di Natale carichi di palle colorate e festoni argentei. Non possiamo neanche tornare ai vecchi alberi decorati con dol-ciumi e candeline, i dolciumi saranno il necessa-rio pasto, le candeline serviranno se ci tagliano la bolletta. E se non siamo capaci di fregare un abete da un bosco, anche l’albero è un lusso. Si dovrà fare il ficus di Natale, o il cactus di Natale, o il nonno di Natale avvolgendolo di luci intermit-tenti quando si addormenta. Qualcuno potrebbe riciclare quei terribili pupazzi-abete che roteano gli occhi e cantano White Christmas con la voce della Cancellieri. Ma risulta che l’ottanta per cen-to di queste orrende creature sia stata eliminata a bastonate, oppure sbranata dai cani. In quanto alla letterina di Babbo Natale, i bambini stiano attenti a chiedere troppo: copia delle letterine do-vrà essere consegnata a Equitalia che vedrà se c’è coerenza tra le richieste del pargolo e il reddito familiare. Una frase come “vorrei un costume da Zorro” potrebbe anche provocare un’incursione con lancio di lacrimogeni.Babbo Natale. Se qualcuno cammina sui tetti con la barba lunga non illudetevi: non è Santa Claus, è un pensionato che dà la caccia ai gatti per cuci-narli. In quanto ai giocattoli, ne arrivano milioni dalla Cina e la Finanza li sequestra perché sono tossici e pericolosi. Non conosciamo analoghi in-terventi su merendine americane, bibite semialco-liche per dodicenni e applicazioni per telefonino.Il presepe. Tutto sarà regolamentato. Il Vaticano non vuol pagare tasse sugli alberghi di lusso. Però la capanna non è un cinque stelle ma ha una stella sola, anche se cometa. Equitalia ha chiesto tempo per decidere quale tassa applicare. Grandi cam-biamenti nell’arredamento. Il Papa ha detto che il bue e l’asinello quella notte non c’erano. Non si sa chi glielo ha detto, se lo Spirito Santo o un Corvo. Senza bue e asinello la capanna non sarà riscaldata, ma è meglio che il bambinello nasca al freddo, così quando arriverà a scuola sarà abi-tuato. In ogni presepe sono concesse cinque sta-tuine e cinque pecorelle. Un numero maggiore di presenze, specialmente con musica celestiale, verrà considerato rave party e quindi proibito. Tre magi, in tempo di crisi, porteranno come doni un dattero in tre. Regali. Anzitutto riduciamo il materiale scolasti-co, perché tagliare i fondi alla scuola è da sempre la priorità di ogni governo. Addio confezioni di ventiquattro matite colorate. Addio astucci rigon-fi, gomme morbide e temperini sfavillanti. Dovrà bastare una sola biro. E dovrete comprarla perché quest’anno le banche non regaleranno strenne né penne. Anzi, quando entrate in una filiale, attenti a lasciare la borsa negli armadietti. Il regalo sco-lastico più utile è certamente il quaderno di carta igienica riciclabile, perché il governo italiano non può dissanguarsi per le manie di pulizia degli sco-lari. Quindi prima scrivete il tema, poi usate la carta del tema per i vostri bisogni. E’ sconsigliato invertire le due operazioni.Abbigliamento. Tagli del cinquanta per cento. Comprate solo la metà inferiore dei pantaloni, quella che sporge dal cappotto, come nei film di Totò. Il costoso chinchilla non è più di moda, tor-na molto chic la nutria, abbiamo visto le sorelle Fendi a caccia nel Tevere. Gli stilisti useranno

modelle di un metro e quaranta. Libri. Tutti ripetono che costano troppo. Quindi per risparmiare comprate un tablet da settecento euro con cui potrete scaricare tutti i volumi che volete. Poi giocateci al videogame, guardate le puntate televisive, registrate, chattate da treno a treno, twittate, usatelo come vibratore per i piedi e finalmente leggete dieci righe di libro, ma so-prattutto usate le applicazioni, scoprite quante volte Tolstoi usa la parola”sebbene” e leggete il testo del Pulcino Pio in urdu. Naturalmente il ta-blet andrà cambiato ogni anno, non potete farvi vedere in giro con un modello vecchio. Sarà un bel risparmio.Il cibo. Nel tempo in cui un’ora su due in televi-sione è dedicata alla cucina, e presto verrà servita l’amatriciana nei dibattiti, forse solo il cibo non subirà flessioni di vendita. Però, per risparmiare, ecco alcune ricette povere.Minestra di fagioli al cucchiaio. Cucinate un ab-bondante minestrone di fagioli. Poi lasciate nella pentola i mestoli e i cucchiai necessari per ser-virla in tavola. Lentamente essi sprofonderanno nella palude della zuppa. Dopo una settimana il metallo si sarà unito al minestrone e potrete man-giare sia la minestra, sia le posate. Vi riempirà lo stomaco e il ferro fa bene alle ossa.Panettone plen air. Prendete un panettone e la-sciatelo sulla tavola. Verrà depredato dell’uvetta e dei canditi in poco tempo. A questo punto ri-empite ogni buchetto scavato con aria compressa. Otterrete un panettone grande come una mon-golfiera. Riempie moltissimo. Attenzione però a eventuali flatulenze, perché il redditometro le considera parametri di lusso.Polpettone Ticonosco. Tirate fuori dal surgelatore tutti gli avanzi dell’anno passato e confezionate un polpettone esattamente uguale a quello del 2011. Se qualcuno si lamenta del sapore, ditegli che fa dell’antipolitica.Insalata alla bancaria. Prendete al mercato, o rovistando nella spazzatura, due cespi d’insalata malaticcia, una carota esangue e una cipolla de-pressa. Al momento di condirli vi rendete conto che siete rimasti senza olio. Andate dai vicini di casa per chiederne un bicchiere in prestito. Vi di-ranno che per prestarvi un po’ d’olio, dovete for-nire come garanzia l’attestato che possedete una damigiana d’olio, o un frantoio in Puglia. Se no come possono essere sicuri che lo restituirete? Mangiate l’insalata condita con acqua e sale, ri-flettendo sul perché si chiama bancaria.

Stefano Benni (da la Repubblica)

Lo scrittore Stefano Benni

Sabato 5 gennaio 2013ore 17

Presentazione della guidaEtna e Sicilia orientale

con il giornalista Carmelo Maiorca

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Page 8: Isola dei Cani - n. 236 Dicembre 2012

PAGINA 8 DICEMBRE 2012

Segue da pag. 1

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