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40 Numero 8 DM www.danaelibri.it Questo numero di DANAE Magazine è stato distribuito gratuitamente da: www.rivistaorizzonti.net www.rivistaorizzonti.net [email protected] [email protected] Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti Bollettino ufficiale dei Soci dell’Associazione DANAE Intervista a Intervista a Caterina Aletti Caterina Aletti Rivista Orizzonti Rivista Orizzonti Edizioni Straordinarie Edizioni Straordinarie Intervista a Intervista a Gianluca Ferrara Gianluca Ferrara Edizioni Creativa Edizioni Creativa TocToc e Dudù TocToc e Dudù : : La nuova striscia La nuova striscia Il CONCORSO : Il CONCORSO : Il bando della Il bando della XII Edizione XII Edizione Il racconto vincitore: Il racconto vincitore: Salsiccie e chanel Salsiccie e chanel di Lidia Grimaldi di Lidia Grimaldi Il romanzo giallo Il romanzo giallo Letteratura & Letteratura & Informazione: Informazione: con o senza filtro? con o senza filtro? Le recensioni Le recensioni Le anteprime e Le anteprime e le novità le novità Il circuito Il circuito DANAE DANAE DANAE DANAE Numero 8 Distribuzione gratuita Magazine

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40 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Questo numero di DANAE Magazine è stato distribuito gratuitamente da:

www.rivistaorizzonti.netwww.rivistaorizzonti.net

[email protected]@rivistaorizzonti.net

DM Numero 8

Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti Bollettino ufficiale dei Soci dell’Associazione DANAE

Intervista aIntervista a Caterina AlettiCaterina Aletti Rivista Orizzonti Rivista Orizzonti Edizioni Straordinarie Edizioni Straordinarie Intervista aIntervista a Gianluca FerraraGianluca Ferrara

Edizioni CreativaEdizioni Creativa

TocToc e DudùTocToc e Dudù:: La nuova strisciaLa nuova striscia

Il CONCORSO :Il CONCORSO : Il bando dellaIl bando della XII EdizioneXII Edizione

Il racconto vincitore:Il racconto vincitore: Salsiccie e chanelSalsiccie e chanel di Lidia Grimaldidi Lidia Grimaldi

Il romanzo gialloIl romanzo giallo

Letteratura &Letteratura & Informazione:Informazione: con o senza filtro?con o senza filtro?

Le recensioniLe recensioni Le anteprime eLe anteprime e le novitàle novità Il circuito Il circuito DANAEDANAE

DANAEDANAE Numero 8

Distribuzione gratuita Magazine

2 Numero 8 DM www.danaelibri.it

DANAE, Distribuzione Auto-noma Nazionale Autori E-sordienti, è un’ Associazio-ne di bravi Scrittori non ancora famosi, di intrapren-denti Librai innamorati del proprio mestiere, e di one-sti Editori non disposti ad arrendersi alle fredde leggi del mercato, che hanno scelto di mettere insieme i propri sforzi per spezzare quel circolo vizioso che esclude gli autori esordienti e l’editoria minore dalla promo-zione sui media, dalla grande distribuzione, e quindi dal pubblico dei Lettori. Nessuno può pensare di spezzare da solo questo circolo, ma mettendo insieme queste ener-gie, DANAE si sta lentamente creando il suo spazio nel panorama letterario del no-stro Paese e, soprattutto, nel cuore dei Lettori italiani. Per garantire la soddisfazione dei propri Lettori, DANAE ha deciso da sempre di ba-sare il proprio successo sulla qualità di tutti i titoli proposti in Catalogo. In un mondo editoriale in cui moltissimi Editori hanno ormai smesso di esercitare una reale fun-zione di filtro tra chi scrive e chi legge, l’-ammissione nel catalogo DANAE è invece sempre subordinata al superamento di un attento esame del Libro, anche se già edi-to, teso a valutare, nell’ottica della piena soddisfazione del Lettore, non solo il conte-nuto letterario dell’opera, ma anche l’impa-ginazione, la rilegatura, gli errori di stampa, la copertina e, non ultimo, il prez-zo di co-pertina. Una qualità che è garantita dal bollino DANAE applicato su tutti i nostri libri. Risulta poi fondamentale che ogni nuovo ingresso in Catalogo venga rapidamente portato all’attenzione di tutti i possibili ac-

quirenti. E’ per questo che dedichiamo un gran-de impegno alla promo-zione dei nostri Libri. Il sito www.danaelibri.it e la rivista DM costitui-scono i veicoli principali di questa promozione, ma a questi si affianca sempre di più la costante presen-za di DANAE sul territorio, con l’organizzazione di se-

rate di presentazione e la partecipazione con un proprio stand a manifestazioni cul-turali in tante piazze d’Italia e i continui scambi con altre iniziative e con i media del nostro Paese.

Ma il punto nel quale DANAE si differen-zia da ogni altra iniziativa è l’aver coinvolto anche le Librerie. Facendo perno sulla qua-lità del proprio Catalogo, l’Associazione è riuscita infatti a conquistare anche l’ inte-resse di quei Librai che i canali classici della distribuzione stavano relegando al ruolo di semplici commercianti, per restituire loro quel ruolo di mediatore culturale che rende così unica e insostituibile loro professione. È per questo che diverse Librerie in tutta Ita-lia hanno accettato con slancio ed entusia-smo di entrare far parte del nostro circuito, dando vita ad una rete di vendita in conti-nua crescita che è senza dubbio uno dei punti di forza della nostra iniziativa. Per maggiori chiarimenti sul nostro pro-getto, dopo aver visitato il nostro sito, è possibile contattare la Redazione all’ indiriz-zo elettronico

[email protected] o, soltanto fuori dagli orari di ufficio, al numero telefonico

333.255 43 33.

Ti aspettiamo!

DANAE—Gustav Klimt (1907)

DM 39 Numero 8

Libri con gusto di Massimo Di Murro &

Eleonora Graziani Largo dei Librari 84

00186 Roma

L’isola che non c’è di Maria di Girolamo

viale Italia, 170 04014 Pontinia (Lt)

Circolo Culturale Ricreativo "SATYRICON"

Via Firenze, 30/32 03100 Frosinone

Libreria MONDADORI del Dott. Mauro Spinelli

Via G. Matteotti, 32 84014 Nocera Inf. (SA)

Libreria TARTAGLIONE Corso V. Emanuele, 86 80053 Castellammare

di Stabia (NA)

Libreria GIANBURRASCA Via Lepanto, 76

80045 Pompei (NA)

Libreria LA BANCARELLA Via Generale Tellini, 19/25

57025 Piombino (LI)

Le Fornaci di Renzo Satti

Via Risorgimento 9 interno Conad

55051 Fornaci di Barga (LU)

Libreria Orizzonti Libreria Editrice Galileiana s.r.l.

Piazzale G. Mazzini, 65 35138 Padova

Libreria del Corso di Piero Garuti

Piazza Aldo Moro 6/A 41013 Castelfranco

Emilia (MO)

Libreria Edicola INCHIOSTRO

di Christian Canducci Corso Mazzini, 40/42 47035

Gambettola (FC)

Libreria con Osteria ”IL CIRCOLO”

di Barbara Girardi Via E. D’Adda, 11 22066 Mariano Comense (CO)

BOOKSHOP & CARTOLERIA di Alessandro Zelante

Via della Costituzione, 30 45100 Rovigo

Libreria Domus di Pasquale Caldarola Via Montesanto 70/a 87100 Cosenza (CS)

Libreria La Fenice Via S.Francesco 35

74011 Castellaneta (TA)

Libreria ORIGAMI di Mario Penna Via Roma, 64

67061 Carsoli (AQ)

Libreria del Corso di Antonio Smiraglia

Corso Vittorio Emanuele II 204/A

74100 Taranto

Libreria TO CLICK Giardinetto 6M

43044 Collecchio (PR)

Libreria DULCINEA Dante Alighieri 36

53027 San Quirico d’Orcia (SI)

Libreria Fahrenheit 451 Piazza della Libertà 12/c

52027 San Giovanni Valdarno (Arezzo)

Libreria Cultura Moderna di Annalisa Porcu Via delle viole 12 00012 Guidonia Montecelio (RM)

Andrai e tornerai Umberto Castagna - Edizioni GRAUS La fortuna è un talento Laura Schiavini - Ed. Robin Il sogno di Poldo Fra’ Matteo Pugliares - Ed. Creativa Anche un uomo Gian Luca Mario Loncrini - Alberti & C.

Ora, sono solo un poeta Stefania Maria Farsagli - Ed. proposte editoriali La tosca Giorgio Bosello - Ed. F.lli Palombi Tra inferno e paradiso Cristina Soranzio - Edizioni Andrea Oppure Il giardino di Barok-Taar Claudio Foti - Ed. Tabula Fati

La nostra città violenta Renato Milleri - Ed. Proposte Editoriali La guarigione di Ishanar Monica Tessarin - Ed. Tabula Fati Il bosco dell’unicorno Fiorella Borin - Ed. Tabula Fati La terza era Lavinia Petti - Ed. Tabula Fati

Trovate le recensioni di tutti i Libri, molti incipit e l’elenco completo delle

Librerie affiliate al circuito DANAE, sul sito

www.danaelibri.it

Librerie DANAE Da Nord a Sud, c’è sempre un Libraio DANAE vicino a te...

38 Numero 8 DM www.danaelibri.it

BARBARELLA di Gabriele Tristano Oppo Edizioni Tabula Fati Romanzo biografico Il grande romanzo d'amore di Barbara Leoni e Gabriele d'Annunzio. Gabriele d'Annunzio è passato alla storia, ma forse, in questo amore, non ne era il protagonista più degno...

LE SCOGLIERE DI HANSEN di Mariella Toscano Edizioni Proposte Editoriali Romanzo È una corsa perpetua, quella di Lucia. Allucinata, malata, improbabile, solitaria. Mariella Toscano, però, ci riesce molto bene, ripercorrendo le vicissitudini di una vita molto sofferta…

CARLOTTA - C’È POSTA ANCHE PER ME di Bruna Nizzola Edizioni CAAD-Gierut Romanzo Sullo sfondo di un’Italia martoriata dalla guerra, si snoda la vicenda di Carlotta, da un’infanzia felice ad una maturità difficile che troverà nuova forza alla luce di un’amicizia rincontrata.

LA STORIA DI LU di Serena Biagini Edizioni APED Narrativa - Diario Un inno alla vita, senza disprezzare il dolore di cui è parte integrante. Si mescolano come colori, storie di vite diverse, una intrecciata all’altra e descritte in modo autentico, emozionante e al tempo stesso leggero.

LA DONNA DEL CATALOGO E ALTRI RACCONTI JUGOSLAVI di Autori Vari Edizioni Trauben - Maja Racconti Sono un valido esempio di ricerca di tecniche narrative e di scrittura che riflette su se stessa e sul suo processo creativo. Racconti godibili al di là di tutti gli ismi possibili.

LA NATURA DI DIO di Edward D. Wierenga Edizioni Graphe.it Saggio teologico-filosofico Wierenga, nella traduzione di Paolo Quaglia, ci propone i temi classici della metafisica e della logica, gli attributi divini, quali l’onnipotenza, l’onniscienza, l’eternità, l’immuta-bilità, il problema del male.

EDEN di Maurizio J. Bruno Edizioni Creativa Romanzo d’azione Un'affascinante ipotesi sulla nascita della vita umana sulla Terra, e le inevitabili riflessioni che questa ci induce a compiere sulla nostra stessa civiltà...

UN CORTILE DI PAROLE di Remo Rapino Edizioni Carabba Romanzo Aureliano Nemesio Veloso, il protagonista brasiliano di questo libro, ci ricorda che tutti possiamo realizzare i nostri sogni, anche se, come sempre accade, per tutto c’è un prezzo da pagare. VITA DI AVVENTURIERO di Silvana Cellucci Edizioni Tabula Fati Romanzo Tanti episodi che si inanellano uno dietro l'altro, di un personaggio negativo e cinico, cui si attagliano tutti i significati del vocabolo spagnolo "pìcaro": straccione, vagabondo, furfante, mascalzone… LADDOVE REALTÀ E FANTASIA SI FONDANO NELLA SUBLIMAZIONE DELL‘EVENTO di Sandro Fasoli Edizioni Tabula Fati Racconti Il lettore, trasportato di racconto in racconto in situazioni paradossali e grottesche, capaci di strappare più di un sorriso.

DM 3 Numero 8

Care lettrici, cari lettori, questo numero del DANAE Magazine arriva con tutto l’entusiasmo possibile, sì perché è speciale, speciale perché qualche cosa è cambiata, altre invece le ritroverete come d’abitudine lì dove siete soliti vederle e leggerle. Io sono una delle “cose” cam-biate in redazione; dopo una breve sosta nella difficile ma interessante e gratificante area dei rapporti con i Librai Danae, passo decisamente a gestire la redazione del Magazine, ed ecco che mi trovate a scrive-re questo editoriale n.8. Altri cambiamenti hanno ravvivato la vita quotidiana della nostra redazione, altri nuovi ingressi: i Librai avranno a che fare da questo momento con la più giovane delle nostre redattrici, Katia Deborah De Sessa, ma l’età non è sicuramente il suo unico pezzo forte… Alla sezione humor Marco Ponzi, creatore del fumetto umo-ristico TocToc, che potrete godervi in pic-cola parte proprio su questo numero DM, oltre che sul nostro sito; il favoloso Nicola Tufilli è il nostro nuovo Art Director … quindi “responsabile” di tutto ciò che “lo sguardo coglie” mentre leggete il nostro Magazine ma anche delle locandine, dei segnalibri e di tutti gli altri oggetti grafici che accompagneranno in futuro i Libri DA-NAE. Gli altri… li conoscete, ma questa volta davvero il Magazine è ricco del contri-buto di tutti loro. Terminate le “Strategie” di pubblicazio-ne per gli scrittori esordienti, il nostro capo redattore M. J. Bruno avvia da questo numero una nuova serie di articoli dedicati a Letteratura e Comunicazione Tecnologi-ca, nella nuova rubrica “Letter@tura”; la nostra esperta e insostituibile Piera Ros-sotti Pogliano ci fa entrare nel mondo del “Giallo” con la sua nuova tappa nel viaggio dei generi letterari, TocToc e Dudù si pre-sentano, poi le nostre interviste: interviste a scrittori famosi, che però hanno uno

sguardo di attenzione a quelli emergenti, in que-sto numero a parlarci è Francesca Mazzuca-to, e inoltre l’ intervista condotta da Luca Ma-sini a Orizzonti , rivi-sta “gemellata” che con-

divide il percorso di Danae, ma anche l’in-tervista di Antonella Cesare a Gianluca Ferrara, uno degli editori “coraggiosi” che hanno scelto Danae per la loro distribuzio-ne e che condividono con noi il difficile cammino contro la nota corrente che tra-scina il mondo dei libri e la vita dei lettori. Voglio ancora ricordare che il concorso Danae è alla sua XII edizione e che in que-sto numero troverete il nuovo regolamento, oltre al testo del racconto vincitore della precedente edizione. Come sempre il nostro Magazine vi darà la possibilità di leggere le recensioni di al-cuni Libri Danae, che trovate anche sul nostro sito, e vi propone le novità del cata-logo, affinchè possiate decidere con cogni-zione se e quali titoli scegliere per acquista-re poi i nostri libri o attraverso il sito di Danae o in una delle Librerie che aderisco-no al circuito Danae, e il cui elenco trove-rete in coda al Magazine. Auguro quindi a tutti buona lettura, sicura del buon lavoro svolto da tutta la redazione, lavoro fatto come sempre di entusiasmo e passione, gli unici ingredienti che ci consentono di andare avanti in un progetto difficile ma ambizioso, lento ma deciso…la vostra attenzione e il vostro so-stegno ci confermano nella determinazione forte a proseguire.

Gina Sfera Coordinatrice del DANAE Magazine

4 Numero 8 DM www.danaelibri.it

DANAE

CAPO REDATTORE Maurizio J. Bruno

COORDINATRICE Gina Sfera

REDAZIONE Antonella Cesare Katia Deborah De

Sessa Maria Rita Di Mattia

Eva Filigoi Luca Masini

Piera Rossotti Pogliano Stefano Sterbini

Nicola Tufilli

Hanno collaborato a questo numero:

Caterina Aletti Sandra Amantia

Rocco Barbalinardo Gilda Barbiero Chiara Depriori

Gianluca Ferrara Fra' Matteo Pugliares

Rossana Gabrieli Lidia Grimaldi

Francesca Mazzucato Bruna Nizzola

Massimo Peroncelli Davide Roccetti Piera Rossotti

Elena Riva Giovanni Turi

DANAE Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti Associazione culturale, via Dei Marsi 202, 67061 Carsoli (AQ)

Cos’è DANAE ? ............................. 2 di Maurizio J. Bruno

Editoriale ................................... 3 di Gina Sfera

“Scommessa d’Autore”............. 5 Regolamento della XII Edizione

Salsiccie e chanel ...................... 6 Racconto di Lidia Grimaldi Vincitore “Scommessa d’Autore”

TocToc e Dudù ........................... 7 La nuova striscia di Marco Ponzi

Rivista Orizzonti Intervista a Caterina Aletti ....... 8 di Luca Masini

Il romanzo giallo Il colore giallo............................ 10 di Piera Rossotti Pogliano

L’intervista Francesca Mazzucato ................ 12 di Luca Masini

Letter@tura Letteratura & Informazione: col filtro o senza? ............................ 16 di Maurizio J. Bruno

Edizioni Straordinarie Intervista a Gianluca Ferrara, Edizioni Creativa........................ 16 di Antonella Cesare

RECENSIONI DEI LIBRI

Topes de collantes..................... 21 di Carlo Battaglini Recensione di Sandra Amantia

Comprare un santo.................... 22 di Ettore Masina Recensione di Bruna Nizzola

Gilles, che amava Jeanne.......... 23 di Adriana Assini Recensione di P. Rossotti Pogliano

Sotto la sabbia........................... 24 di Luca Masini Recensione di Chiara Depriori

Autoroute 104............................ 25 di Mario Moschera Recensione di Davide Roccetti

Il filo d’inchiostro ...................... 26 di Maurizio J. Bruno & Piera Rossotti Pogliano Recensione a cura di DANAE

Il rischio di amare ..................... 27 di Gabriele T. Oppo Recensione a cura di DANAE

Palla di lardo.............................. 28 di Gianni Bodo Recensione di Gilda Barbiero

Lo scettro di seta....................... 29 di Adriana Assini Recensione di Rossana Gabrieli

Mysterium sphaerae ................. 30 di Manuela Bottoni Recensione di Giovanni Turi

Lo sviluppo eco sostenibile....... 31 di Angelo Bruscino Recensione di Rocco Barbalinardo

Segnalibro a pagina 15 ............. 32 di Alessandra Zecchin Recensione di Massimo Peroncelli

Il gioco delle nuvole.................. 33 di Silvana Sonno Recensione di P. Rossotti Pogliano

RALF ........................................... 34 di Maurizio J. Bruno Recensione di P. Rossotti Pogliano

Novilunio.................................... 35 di Giovanni Monti Recensione di Fra' Matteo Pugliares

L’assenza ................................... 37 di Lucia Ballerini Recensione di Elena Riva

Dio non ha la barba .................. 36 di Gianluca Ferrara Recensione di Fra' Matteo Pugliares Anteprima del DM9............... 38 Novità del catalogo DANAE ...... 39 Le librerie del circuito DANAE... 39

CONTATTI:

[email protected] www.danaelibri.it

Fax: 178.2216450 Tel. 333.2554333

solo la sera e nei week-end

Bollettino ufficiale dell’Associazione

DANAE

DM 37 Numero 8

Dio non ha la barba

di Gianluca Ferrara prefazione di Padre Alex Zanotelli

Edizioni Creativa

Saggio

134 pag. - Euro: 10,00 ISBN: 88-89841-13-3

Gianluca Ferrara di Torre del Greco (NA) è scrittore e saggista. Ha collaborato con riviste letterarie e culturali. Ha pubblicato libri di narrati-va e saggistica tra i quali ricordiamo il saggio "Viaggio nella droga proi-bita" per le Edizioni Il Grappolo, con il quale ha vinto prestigiosi premi letterari. Nel 2005, dall’e-sperienza dell’ Agenzia Letteraria "Creativa", dà vita ad Edizioni Creativa di cui è oggi Direttore Edito-riale. L’autore devolverà i proventi derivanti dal-la vendita del libro ai bambini della baracco-poli di Korogocho, a Nairobi, in Kenya.

"Dio non ha la barba" di Gianluca Ferrara è un libro schietto, che non accarezza le orecchie e fa riflettere senza il bisogno di ricorrere ad auto-compiacimenti linguistici. È la scelta dell’immediatezza la vera forza di questo libro che pone al lettore problema-tiche spesso volutamente ignorate. Ferrara ci sollecita a conoscere un “Dio senza bar-ba”, cioè “un nuovo modo di intendere la nostra vita e il creato”, attraverso riflessioni su Dio, sui valori della vita, sulla povertà, sulle armi che continuano a non tacere. Ferrara propone la scelta di un’altra strada, lo fa da cre-dente ma non è necessario essere credenti per fare scelte di vita sobrie, attente ai pove-ri, occupandosi di un mondo che sembra non poter fare a meno delle ingiustizie. Non mancano nel lavoro di Ferrara alcune critiche alla Chiesa, anche se ci sembrano critiche di un figlio alla Madre, dettate dall’amore. Ed è pro-prio l’amore il tema dominan-te che pervade tutte le pagine del libro. Lo stesso Ferrara ci ricorda che è tempo di non porsi la solita domanda: "Che cosa ci guadagno" quanto piuttosto: "So amare?".

Lucida, poi, l’introduzione di Padre Alex Zanotelli, missio-nario comboniano, che ha condiviso in Africa la povertà estrema di coloro che viveva-no in una discarica, a Korogo-cho. Padre Alex, con forza, ricorda che non si può rima-nere neutrali, non prendere posizione nei confronti del "sistema" che governa il mon-do, ignorando la quantità smisurata di uomini che muoiono di fame, ignorando che stiamo distruggendo (in nome dell’economia del profit-to) il nostro pianeta. Ha ragione dunque Padre Alex quando dice che se Dio è presentato come il Dio di questo mondo, dei ricchi, dei potenti, dei guerrafondai, allora non ci si può stupire dell’ateismo. Si può cambiare questo mon-do tanto problematico? Ferra-ra sostiene che sia possibile, con la logica dell’amore, la stessa logica che ha animato coloro che vengono chiamati folli, eroi, rivoluzionari, santi; la stessa logica che ha con-traddistinto le vite di Madre Teresa, Francesco d’Assisi, Gandhi, e Martin Luter King.

Recensione di Fra' Matteo Pugliares

36 Numero 8 DM www.danaelibri.it

In questa raccolta di poe-sie articolata in cinque parti, Lucia Ballerini «grida sul mondo l’assenza», e lo fa con i suoi versi, perché in un universo smanioso e insoddisfatto, che attende «lampi nel nulla», è «la poesia a far muovere le cose». L’assenza è fuori, nella perdita, nella lontananza fisica della persona amata, di una giovinezza passata, ma è anche dentro, nella mancanza di risposte cer-te, di una piena consape-volezza di se stessi, del rapporto con l’altro e del senso stesso dell’esistenza. L’uomo, il poeta, vive nel ricordo caldo, interiorizza-to, di ciò che è stato, ma a prevalere in lui è la nostal-gia, l’inquietudine, la sma-nia di cercare di capire, di ritrovare il «perduto chia-rore». Se da un lato tende a rimanere nel guscio a riallacciare distacchi, dall’-altro si spende in una ri-cerca ostinata, concreta,

pressoché carnale. Il fluire del tempo, il rap-porto dentro/fuori e il pae-saggio fanno da cornice alle sensazioni; la natura con le sue tonalità fredde accompagna l’assenza esteriore, mentre i colori caldi, sovente legati al campo semantico del fuo-co, riscaldano quella che diventa una presenza inte-riore. La poetessa infine, nel congedarci, sembra sugge-rire che la vita è continua esplorazione, e non esisto-no certezze pronte o rispo-ste preconfezionate: l’altro è «l’enigma, l’altrove». Un’alterità magari lontana fuori ma presente dentro. Recensione di Elena Riva

L'assenza di Lucia Ballerini

Tabula Fati

Poesia

94 pagine Euro: 5,00

ISBN: 88-7475-088-9

Lucia Ballerini nasce in provincia di Modena nel 1961, dove vive e fa par-te del circolo di poesia «La fonte di Ippocrene». Ha pubblicato quattro raccolte poetiche: Sono solo poesie (1988), Il lato oscuro (1999), Di acqua di fuoco (2000), Passaggi (2004).

DM 5 Numero 8

Scommessa d’Autore ESTRATTO DEL REGOLAMENTO DELLA XII EDIZIONE,

CON SCADENZA 30 settembre 2008 (Il Regolamento completo è pubblicato sul sito www.danaelibri.it)

TEMA DEL RACCONTO Il racconto è a tema. Il tema prescelto per il prossimo numero di DANAE Magazine è il seguente. Bisogna scrivere un racconto che si apra esattamente con questa frase: "Il velivolo viaggiava silenzioso sopra il manto uniforme delle nuvole candide. A occidente, il disco rosso del sole continuava a ferire la vista, nonostante il tramonto ormai vicino." Si tratta della frase d’apertura dal libro: "EDEN" di Maurizio J. Bruno - Edizioni Creativa, disponibile anche nel Catalogo DANAE. CODICE CONCORSO Per partecipare al concorso, è sufficiente ottenere un Codice Concorso che viene assegnato su richiesta a chiunque effettui acquisti, di qualsiasi importo, dal nostro catalogo. SPEDIZIONE DEL RACCONTO Il Racconto dovrà essere spedito come allegato di una e-mail al Settore Selezione di DANAE all'indirizzo [email protected], entro il 30 settembre 2008. DIMENSIONI DEL RACCONTO La dimensione del racconto dovrà essere compresa tra i 2800 e i 4000 caratteri totali (spazi inclusi, e compreso l'incipit che dà il tema al concorso), ossia poco più di 2 cartelle. DIRITTI D'AUTORE Sono ammessi in concorso soltanto racconti inediti, dei quali cioè l'Autore sia effettivamente proprietario di tutti i diritti. SELEZIONE DEL RACCONTO La valutazione dei racconti avverrà entro il 31 ottobre 2008. ENTITA' DEL PREMIO Oltre alla pubblicazione gratuita del suo racconto all'interno di DM, l'Autore del racconto vincitore del concorso riceverà anche uno speciale Codice d'accesso che gli consentirà di proporre gratuitamente entro sei mesi dalla data di scadenza del concorso (e quindi entro il 31 marzo 2009 ), un proprio libro edito al Settore Selezione Libri di DANAE, per l'eventuale inserimento nel nostro Catalogo. INFORMAZIONI Il regolamento integrale è pubblicato sul sito www.danaelibri.it. Se ne desideri una copia in formato Word o se hai bisogno di altri chiarimenti sul nostro concorso, non esitare a contattarci all'indirizzo e-mail: [email protected]. In bocca al lupo!

6 Numero 8 DM www.danaelibri.it

“Signora Doria? Iuu-u! Chi è la don-na più bella del mondo?”. Ogni saba-to, alle due pomeridiane, così esordi-vo appena varcata la soglia di casa. Poi posavo la busta della spesa ai piedi dell’attaccapanni all’ingresso e gatton gattoni mi dirigevo, sornione ma deciso, verso la cucina.

A quell’ora ero certo di trovarla lì a riordinare. L’avrei raggiunta di soppiatto alle spalle e lei avrebbe finto di spaventarsi, poi ci saremmo stravaccati sul divano del salotto a vedere un film, che regolarmente sceglieva lei. A me del film non importava niente, mi bastava il nostro divano morbido sotto le natiche e il profumo di lei dentro il naso, un misto di chanel e salsicce che avrebbe trovato irresistibile anche Casanova. Mentre avanzavo verso la parte della casa che personalmente reputo la più interessante, la cucina, mi ero accorto che qualcosa non andava perché non la sentivo cantare Amoreamorporta-mitanterose né udivo il solito rumore che fa da sottofondo alla sua voce, quella specie di gran-cassa che tutte le donne si mettono a suonare quando è il momento di riporre pentole piatti e bicchieri al loro posto. Infatti Doria non c’era e la cucina era ancora in disordine. Quatto quatto mi ero allora diretto verso il ba-gno. Le salsicce sono pesanti, m’ero detto, anche se io le avevo sempre digerite benissimo. Non era neanche lì. Ero di nuovo sul corridoio quando m’era parso di sentire un rumore nella camera da letto. Che avesse deciso di fare un riposino invece di vedere il film? Per un abitudinario come me, quello stravolgimento di tutte le regole era quasi un cataclisma. Inoltre c’era in giro uno strano odore. L’avevo sentito anche appena entrato, ma non vi avevo dato peso visto che il sabato la casa diventa una specie di approdo per venditori di tutto e vicini di casa a corto di vettovaglie, che a volerli catalogare dagli odori ci vorrebbe un esercito di cani da tartufo. Con la mia Doria doveva esserci qualcu-n’ altro, m’ero allora detto.

Non che io sia tontolone, ma fino a quel momento, devo ammetterlo, il dubbio non mi aveva nemmeno sfiorato. Che cosa fare? Prendere il toro per le corna e abbat-terlo, o battere in ritirata strategica e gu-starmi il piatto freddo della vendetta in un secondo momento? Siccome i piatti io me li gusto sempre sia caldi che freddi purché dentro ci sia quel che mi piace, fidando

nella stazza che madre natura m’ha dato mi fiondai nella stanza urlando come un forsennato. Lo presi dritto sulle parti basse mentre era in-tento a frugare nei cassetti del comò. Gli strappai a morsi un pezzo di tuta blu e pure qualche grammo di peli muscoli e sangue, poi lo affrontai sul davanti col mio cipiglio peggiore e lui si arre-se. Fuggì dalla terrazza come un capriolo, co-prendosi la ritirata con un paio di pallottole come nei film western. Feci appena in tempo a vedere la mia Doria legata come una salsiccia sopra il letto e poi persi conoscenza. Che volete che vi dica? Da quel giorno sono ancora più felice di prima. Non devo più aspetta-re il sabato per farmi fare quattro coccole sul divano, lei è affettuosa ogni giorno e mi ha pure esonerato dall’andare a ritirare la spesa dal droghiere all’ angolo. La ferita d’arma da fuoco sta guarendo e non so quanto durerà questa pacchia. Comunque è cambiato tutto in meglio. Lo ha detto anche il brigadiere che se non era per quei quattro peli muscoli e sangue che mi hanno trovato fra i denti il ladro non l’avrebbero mai preso. Forse mi daranno pure una medaglia ora che sono diven-tato un eroe, ma non ci tengo. Mi basta solo che la mia Doria, la donna più bella del mondo, mi stia vicino ripetendo che sono il suo tesoro e che le ho salvato la vita, e soprattutto che non smetta di farmi tutti quei grattini sulla pancia che sono la fine del mondo. Provare per credere, parola di San Bernardo.

Lidia Grimaldi [email protected]

Vincitore della XI edizione del concorso “Scommessa d’Autore”

Salsiccie e chanel Racconto di: Lidia Grimaldi

DM 35 Numero 8

Novilunio di Giovanni Monti

Tabula Fati

Romanzo

136 pagine Euro: 7,00

ISBN: 88-87220-31-X

Giovanni Monti è nato a Palermo. Formatosi alla Scuola dell'Ermetismo Italiano, ha esordito in poesia nel 1962. Ha pub-blicato molte opere, tra cui, di poesia, Croce e noce (2001), Giro di boa (2002) e, per la narrativa, oltre a Novilunio (1999), La luna e il cavaliere (2001). L'autore è presen-te nel nostro catalogo anche con la raccolta di racconti Nolendo, di gene-re noir.

"...coltivavo la mia malin-conia come gemma rara". La malinconia è il sottile filo che lega le pagine di "Novilunio", ottimo roman-zo di Giovanni Monti. Ma-linconia che appartiene alla lucida consapevolezza dell'incapacità di Francesco Guerra, il protagonista, di amalgamarsi con la vita. Già il titolo del romanzo ci introduce in un ambiente triste, malinconico, buio. Del resto, il novilunio è la fase iniziale della lunazione durante la quale, la stessa luna, rimane invisibile. Non basta a ridare fiato al pro-tagonista l'amore per la moglie Lavinia, alla quale, tra le file della storia che si evolve, scrive alcune lette-re. La costruzione dei perso-naggi, riesce a trasmettere fino in fondo la loro perso-nalità: don Mario, il lattaio, e Vitina La Mantia, che reagiscono in maniera così diversa ad una esistenza ricca di dolore. Ma la vita è fatta anche di sensi di col-

pa, che affiorano in Padre Lagrasta, con il quale Francesco Guerra instaura un rapporto intenso, alto, fatto di conversazioni inte-ressanti. Una vicenda che si spiega tra le increspature di un'i-sola siciliana, tra affondi nella mentalità isolana e le sue bellezze, tra l'amore per la poesia e la tragicità dell'essere poeti. Un ro-manzo ben scritto e appas-sionante, ricco della cultu-ra dell'autore che, forse , un po' si smarrisce in un finale un po' scontato (il suicidio del protagonista). Ci sembra aver ragione Padre Lagrasta quando dice "Non butti la sua in-telligenza, professore. Venga quando vuole; par-liamone [del suicidio], se parlarne le dà qualche sollievo".

Recensione di

Fra' Matteo Pugliares

34 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Con questo romanzo, finali-sta al “Premio Urania” e poi vincitore del concorso "Cercasi Autore", assistiamo alla nascita di una fanta-scienza "all'italiana", lontana da quella produzione ameri-cana quasi fumettistica, tutta mostri, astronavi ed improbabili incontri ravvici-nati. Partendo da plausibili basi scientifiche, non viene mai trascurata l'attenzione alla costruzione dei perso-naggi, ai loro sentimenti e problemi quotidiani. RALF è un piacevole thriller tecnolo-gico che muove da una do-manda fondamentale: un'in-telligenza artificiale, capace di fare esperienze, accumu-lare conoscenze e perfino imparare dai propri errori può essere considerata vita? Se la risposta è affermativa, allora ha un senso parlare di "cyber-etica", in una parola dei diritti di esseri dotati di questo tipo di intelligenza. Il romanzo si svolge su due storie parallele, la prima ambientata in una grande università italiana, dove un giovane ingegnere ha co-struito un piccolo robot in-telligente, la seconda ha per teatro il prestigioso Massa-

chusetts Institute of Te-chnology, in cui si compiono importanti studi sull'intelli-genza artificiale. Pericolosi terroristi internazionali sono però in agguato… Di agile lettura, con interes-santi risvolti scientifici, sen-za essere mai didascalico, il romanzo si divora in poche ore e, insieme alla vicenda ben congegnata, è apprez-zabile l'evoluzione della storia d'amore tra il brillante Marco Ranieri e la bella Lisa, attorno ai quali si muovono numerosi personaggi ben delineati. "RALF" è un romanzo affa-scinante, in grado di creare la giusta tensione narrativa conducendo sapientemente il lettore a interrogarsi attra-verso i capitoli sulla sorte dei protagonisti e sull'esito di alcune situazioni. A lettu-ra terminata, dopo aver apprezzato la soddisfacente conclusione della vicenda, rimarrà però ancora qualche spunto di riflessione sul significato di parole come "intelligenza" e "vita". Recensione a cura di Piera Rossotti Pogliano

RALF di Maurizio J. Bruno

Edizioni UNI-Service

Thriller

236 pagine Euro: 11,00

ISBN: 978-88-6178-169-6

Maurizio J. Bruno è nato a Pinerolo [TO] nel 1964 ma è vissuto da sempre in Campa-nia, a Nocera Inferiore [SA]. Laureatosi in ingegneria elet-tronica all’università di Napo-li, oggi vive a Rieti, dove lavora come manager di u-n’importante azienda produt-trice di apparati elettronici. Ideatore e gestore del sito internet Il Rifugio degli Esordienti dove gli autori alla ricerca di un editore pos-sono trovare utili strumenti e tantissime informazioni, e dell’associazione DANAE. MJB scrive anche per diverse rivi-ste letterarie ed è un fre-quentatore abituale di molti

forum

DM 7 Numero 8

C hi l'ha detto che l'esor-diente deve avere per

forza vent'anni? Anche se quasi settantenne, TocToc ha ancora l’entusiasmo della gio-ventù, anche se a fasi alterne. In TocToc convivono infatti diverse anime: quella giovani-le piena di entusiasmi e voglia di fare, e quella dell'uomo più maturo, che ne ha viste tante ma non abbastanza per per-dere la fiducia

TocToc è gonfiabile. Quando è triste o senza ispira-zione è sgonfio; quando inve-ce va a proporre un testo all’editore o si arrabbia è gon-fio, tanto gonfio che quasi vola come un pallone. Egli vola sia perchè è gonfio, sia perchè la sua immaginazione e speranza di successo lo

portano lontano, tanto lontano che spesso la sua compagna lo deve recuperare usando il cordino o un retino. TocToc vive nel suo mon-do; ha sempre fatto lavori che non gli piacevano ma non ha mai abbandonato la passione per la scrittura. Ha scritto di tutto, ma in mo-do confuso, e ora si è deciso a mettere in ordine il suo archi-vio fatto di appunti, storie mezzo cominciate, finali senza storia, poesie, racconti etc. TocToc non si perde mai d’animo. E’ pronto a recepire le nuove tecnologie (che usa, nonostante l'età) e non si spaventa di fronte a ciò che non conosce. TocToc ha un carattere fondamentalmente bona-rio ma a volte, sia a causa dell’età, sia a causa di provo-cazioni varie, perde le staffe,

soprattutto quando è punto nel suo orgoglio di scrittore! TocToc ha una compagna di nome Dudù che a volte lo incoraggia e lo sprona, a volte è completamente negativa. Quando i due litigano, Dudù minaccia TocToc agitando uno spillone che si cava dalla croc-chia che ha in testa, minac-ciando di "bucarlo" e sgonfiar-lo!

Ci faranno compagnia nei prossimi numeri di DANAE Magazine.

I nostri due nuovi amici sono frutto della penna di Marco Ponzi. Classe 1976, Marco è un vi-gnettista, grafico e illustra-tore, appassionato di arte e scrittura. Magari con l’aiuto di TocToc, il personaggio ideato appositamente per DANAE, e magari anche di qualche santo in Paradiso, Marco rius-cirà a diventare anche uno scrittore esordiente!

Ed ora, godetevi la nuova striscia di TocToc!

8 Numero 8 DM www.danaelibri.it

I n Italia le riviste letterarie in circo-lazione sono molte. Tra quelle car-

tacee, una delle più apprezzate dai lettori è la Rivista Orizzonti. Periodico di arte e cultura, che si offre come “luogo” d’incontro e confronto per poeti e scrittori esordienti. A tal proposito, la rivista indice periodica-mente concorsi di poesia e di narrativa attraverso cui scoprire nuovi autori di talento. Sin dagli inizi si è presentata come uno spazio dedicato all’arte in tutte le sue forme, all’insegna della contami-nazione tra le diverse espressioni arti-stiche, con particolare riguardo alla narrativa e alla poesia tramite intervi-ste a scrittori e poeti, recensioni, saggi e rubriche di approfondimento. DANAE ha deciso di porre qualche do-manda a Caterina Aletti, direttore re-sponsabile della rivista. La vostra rivista è nata nel 1994. Ci rac-conti come si è evoluta negli anni, e come si è modificato nel frattempo il mondo dei libri in Italia, visto dal vostro punto d’os-servazione privilegiato. Orizzonti, come del resto le altre riviste lettera-rie nate in quello stesso periodo, si è rivolta ad un pubblico nuovo, quello degli scrittori esordien-ti, poco rappresentati dalle riviste più rilevanti -come ad esempio Il Verri, Paragone oppure Nuovi Argomenti- che erano destinate solo agli addetti ai lavori. Accanto a queste, dalla struttura verticale -nel senso che era difficile per un esor-diente riuscire a pubblicare all’interno di esse-, sono nate pertanto riviste caratterizzate da una struttura orizzontale, aperta ad accogliere nuovi autori. Negli anni la rivista ha mantenuto l’obiettivo ini-ziale di occuparsi dell’arte in tutte le sue forme, quindi non solo della letteratura e della poesia, ma anche della musica, del cinema, della pittura.

Per quanto riguarda invece il mondo dei libri, si può convenire con quanto afferma G. Vigini. È un mercato che viaggia ancora oggi a due velo-cità: da un lato troviamo il ristretto gruppo dei best seller delle grandi case editrici e dall’altra il vasto regno della frammentazione e della “navigazione a vista” della piccola editoria che cerca di conquistarsi una propria nicchia, anche se con meno difficoltà rispetto al passato, grazie ai processi di digitalizzazione, che hanno notevol-mente ridotto i costi per la stampa, e alle nuove potenzialità del mezzo Internet. Com’è strutturata la rivista? Avete dei col-laboratori esterni oltre ai redattori? Certamente. Tra coloro che scrivono sulla rivista ci sono molti collaboratori esterni che, rispettan-do la linea editoriale del giornale, ci propongono degli articoli. Noi siamo sempre disponibili a sele-zionarne dei nuovi. Oltre a questi contributi occa-sionali, ci sono ovviamente le firme “storiche”: Luigi M. Bruno, Gianleonardo Latini, Gianlu-ca Mercadante, Francesco Denti e Giuseppe Bomprezzi. Orizzonti ha ospitato inoltre rubri-che di firme note della letteratura italiana con-temporanea, tra cui Filippo Tuena, Giuseppe Casa, Fabrizio Falconi. La vostra rivista vanta un ampio numero di lettori. Qual è il segreto del suo successo? Credo che il motivo principale del consenso che la rivista riscuote sia da attribuire alla passione con la quale ce ne occupiamo. Le riviste nate assieme alla nostra negli anni Novanta, erano a carattere “compilativo” e dunque caratterizzate da pagine e pagine di poesie e racconti, da articoli di storia della letteratura o monografie di autori vari, ma spesso sganciate da quanto avveniva nel mondo editoriale. Orizzonti invece, oltre agli articoli di approfondimento, è sempre stata attenta alle novità del mondo editoriale, principalmente attra-verso interviste. Questo ha permesso di aggiun-gere ai nostri lettori abituali, anche persone ap-passionate di letteratura che, pur non avendo ambizioni letterarie, vogliono tenersi aggiornate sul mondo dei libri.

Intervista a Caterina Aletti

DM 33 Numero 8

Il gioco delle nuvole

di Silvana Sonno

Graphe.it Edizioni Romanzo

118 pagine Euro: 9.00

ISBN: 88-89840-15-3

Silvana Sonno abita a Perugia e lavora presso una scuola superiore. A Torino, città in cui è vissu-ta a lungo, ha insegnato nei corsi per lavoratori e si è occupata di educazio-ne degli adulti. E’ tra i vincitori del concorso Li-beraMente, indetto da Graphe.it.

Le nuvole sono messaggi da interpretare, premoni-zioni, avvertimenti e anche ricordi per M. che, fin da piccola, vive col naso all’in-sù e fa "il gioco delle nu-vole". Un altro gioco di M. è lo scambio di e-mail con un ragazzo, Z., con il quale intreccia un’amicizia virtua-le che ben presto si tra-sforma – complice il fatto che vivono entrambi a Perugia – in una travol-gente e reale storia d’amo-re. E allora vissero felici e contenti, come in un bel romanzetto rosa? La vita vera non è così semplice e lineare. Nel "tempo roton-do" non si danno finali chiusi, tutto continua, si sviluppa, evolve e ricomin-cia. Amore e dolore si stemperano, si aprono nuove possibilità, entra in gioco il nostro passato e si prepara il nostro futuro. E, nella spirale inarrestabile e soggettiva del "tempo ro-tondo", M. troverà anche

un rinnovato rapporto con la madre, con il padre mai conosciuto e con il suo passato. Il gioco delle nuvole è un romanzo intelligente, ironi-co e leggero, che si presta a diverse chiavi di lettura, dalla rivisitazione della letteratura "al femminile" dell’Ottocento e del primo Novecento alla riflessione sull’amore e sulla sessuali-tà, che non sono necessa-riamente eterosessuali, fino alla Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto: ciò che è lassù, scritto nelle nuvole, è come ciò che è quaggiù, ma molto più leggero.

Recensione di Piera Rossotti Pogliano

32 Numero 8 DM www.danaelibri.it

È prassi comune, per ogni buon editore, riportare nelle note iniziali alcune frasi cano-niche. "Il presente manoscrit-to è opera di pura fantasia. Ogni riferimento a nomi di persona, luoghi,..." è ciò che più comunemente si legge all'inizio di una qualsiasi ope-ra. Questa volta non è così. Disgraziatamente, la storia è vera. Nell'immaginario collettivo, l'Editore è colui che dispensa saggezza tramite i libri pubbli-cati; colui che, prima di ogni cosa, deve guardare ai mes-saggi ed ai contenuti, perché depositario della cultura col-lettiva e responsabile della crescita interiore dei lettori, presenti e futuri. Purtroppo l'editoria ha lo scopo che han-no tutte le realtà commerciali: il guadagno. Frase scioccante per i non addetti ai lavori, ma semplice e diretta verità. E quindi succede che opere valide - ma commercialmente discutibili - restino nei cassetti dei rispettivi autori o peggio - finiscano nei cestini degli editori, mentre altre, sciatte oltre ogni immaginazione, vengono pubblicate e - di nuovo peggio - ottengano un clamoroso successo. È ora, probabilmente, di cercare di cambiare qualcosa.

Questo libro nasce da un atto d'amore, dall'amore più forte che natura conosca: quello di una mamma nei confronti della propria figlia. Amore che travalica i confini dello spazio e del tempo, e che non è descrivibile se non provandolo in prima persona. Se questo libro toccherà il cuore di una sola persona, o se una mamma, dopo averlo letto, darà più peso al tempo trascorso con i figli, ecco: lo scopo più importante sarà stato raggiunto. Vorrei concludere con una citazione a me cara: "You never value what you have, until you lose it" ("Non darai mai il giusto valore a ciò che hai, finché non lo perdi" N.d.R.), ma non ce n'è biso-gno: le mille coincidenze ri-portate nel testo, fanno inten-dere l'esistenza di una mirabi-le trama dietro ad ogni avve-nimento, ed inviano quindi un messaggio di serena speran-za. Voglia Alessandra gradire quello che con tanto Amore la mamma ha messo insieme, realizzando uno dei suoi so-gni.

Recensione di Massimo Peroncelli Editore del Libro

Segnalibro a pagina 15 di Alessandra Zecchin

a cura della mamma, Agostina D'Alessandro

Edizioni Seneca

Diario

112 pag. - Euro: 11,00 ISBN: 88-89404-26-4

Alessandra Zecchin è nata a Verona nell'agosto del 1988, e la sua vita è stata stroncata il 15 ottobre 2003, alle sette del mattino, mentre si recava a scuola, travolta da un'auto ad un passo dal marciapiede. Il suo grande sogno era quel-lo di diventare una scrittri-ce, ed ha scritto molto, in prosa e in poesia. La mamma ha raccolto i suoi scritti in questo libro, i cui proventi ven-gono interamente devo-luti al "Fondo Assistenza Orfani della Polizia di Stato".

DM 9 Numero 8

Attraverso quali canali è possibile acqui-stare la rivista? La rivista è distribuita nelle principali città italia-ne, con maggiore capillarità a Roma ed è presen-te principalmente nelle librerie Feltrinelli. Inoltre è possibile richiedere le copie anche direttamen-te dalla casa editrice, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Tra le rubriche della vostra rivista incurio-sisce “I libri secondo Melissa P”. Di cosa si tratta? La rubrica in questione è “Libri, che passione!”. Si tratta di un questionario sui libri redatto di volta in volta da uno scrittore affermato che, vestendo i panni di lettore, fornisce una sua personale classificazione dei libri: il più bello, il più brutto, il più divertente, quello più noioso, eccetera. Nel numero precedente avevamo pubblicato “I libri secondo Melissa P.”, mentre in quello attual-mente in distribuzione intervengono Carmen Covito e Cinzia Tani. Per il successo di un libro è più importante il “passaparola” oppure il battage pubblici-tario? La pubblicità, intesa come ogni sorta di strategia che renda “pubblico” un prodotto e che ne faccia conoscere l’esistenza, è fondamentale anche per i libri. È il primo passo. Ma la sola conoscenza di un prodotto non è sinonimo di successo di vendi-ta, per il quale è importante l’opinione che nasce dal passaparola. “Il mondo senza di me” di Marco Mancas-sola è l’esempio che anche un autore esor-diente può arrivare al successo. Il libro pubblicato da una piccola casa editrice nel 2001 è stato ristampato successivamente dalla Mondadori. Dal 2001 ad oggi ci sono stati altri exploit letterari di autori esor-dienti? I successi inattesi ci sono stati e ci saranno sem-pre. Il motivo è semplice: molti autori esordienti portano con sé idee, argomenti e stili narrativi a tal punto innovativi da essere recepiti in ritardo, anche dai grandi editori. Su questo argomento vi è un interessante libro “Il gran rifiuto. Storie di autori e di libri rifiutati dagli editori”di Mario Baudino, pubblicato da Longanesi. Mi vengono in mente Pino Roveredo, e ultima-mente Simone Sarasso, come autori che, dopo aver ottenuto un vasto consenso esordendo con piccole case editrici, hanno pubblicato in seguito rispettivamente per Bompiani e Marsilio.

Per emergere nel mondo dei libri, quanto conta per uno scrittore italiano il talento? Il talento non sempre rappresenta una condizione necessaria. Vi sono libri costruiti a tavolino che hanno regalato a chi li ha scritti molta notorietà. Ma in questo secondo caso non è detto che il successo duri nel tempo.

Quali sono le case editrici che offrono un reale spazio di emersione agli autori esor-dienti? Le case editrici in grado di offrire un supporto agli autori emergenti sono tutte quelle che hanno una struttura, sebbene spesso limitata, in grado di distribuire e promuovere il libro. Danae si occupa di promuovere e distribui-re libri scritti da autori non ancora famosi. In Italia si legge poco. Molti libri acquistati dagli italiani sono editi da grandi case edi-trici. Che possibilità ha Danae di modifica-re, sia pure di poco, il flusso della storia del libro in Italia? La vostra attività rappresenta già di per sé un modo alternativo ed utile di operare nell’editoria. Anno dopo anno DANAE aumenta il numero di libri venduti. Nonostante gli ottimi risul-tati fin qui ottenuti, noi Redattori di Danae non ci accontentiamo. Vogliamo offrire all’autore esordiente qualcosa di più. Ap-profittiamo della vostra esperienza per chiedervi qualche consiglio per noi, per la nostra redazione, per la nostra rivista e per la nostra iniziativa. Lavorare con passione ed essere sempre aggior-nati sulle novità del mondo editoriale è l’unico modo per raggiungere una maggiore competenza e conoscenza di questo settore, e per sviluppare idee nuove.

Caterina Aletti

10 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Edgar Allan Poe è unanimemente rico-nosciuto come il primo autore di romanzi polizieschi, perché ne I delitti della rue Morgue, del 1841, si ritrovano tutte le regole del genere: si trattava del classico delitto compiuto in una stanza chiusa dall’interno, caso brillantemente risolto dall’investigatore Auguste Dupin.

In Italia chiamiamo “giallo” il poliziesco, perché di questo colore era la copertina del primo romanzo di questo genere pubblicato da Mondadori nel 1929. Per la cronaca, era La strana morte del signor Benson, di S.S. Van Dine e, da allora, il termine è diventato di uso comune, tanto che parliamo di “giallo” per identificare un certo tipo di ro-manzo, ma anche un film o, addirittura, un fatto di cronaca. Il giallo è, forse, il genere letterario d’in-trattenimento per eccellenza, perché più di ogni altro coinvolge il lettore; anzi, questo coinvolgimento è il vero scopo dell’autore, che desidera “obbligare” il lettore a parteci-pare alla soluzione del caso, sfidandolo continuamente, disseminando indizi che potrebbero permettergli di scoprire il colpe-vole. Se l’autore è davvero bravo, però, riuscirà a fare in modo che il lettore non ci riesca, fino alla rivelazione finale, quando potrà rendersi conto che, in realtà, avrebbe avuto in mano tutti gli elementi per svelare il mistero. Se questo avviene, il romanzo è davvero ben scritto! Per parlare di “giallo” classico, dobbiamo trovare tutti gli ele-menti essenziali, ossia un crimi-ne, un’indagine e una solu-zione finale che spieghi i fatti e permetta di identificare il colpe-vole.

Il crimine, di solito, avviene all’inizio del racconto, ed è quello che dà il via alla sto-ria, e c’è quasi sempre (almeno) un morto, preferibilmente ammazzato in circostanze molto misteriose (ecco perché ha avuto molto successo il delitto “della stanza chiu-sa” cui accennavo prima) e, possibilmente, anche in modo fantasioso (un’arma strana, insolita, oppure un’arma che non si trova). L’interesse e il coinvolgimento vero e pro-prio del lettore si ha con l’inizio delle inda-gini, ed è qui che comincia la sfida tra auto-re e lettore, che il primo dovrà saper tenere viva anche facendo ricorso alla suspense, costruendo ostacoli o digressioni. Per gioca-re “ad armi pari”, tuttavia, l’autore ha biso-gno di creare un personaggio che, come il lettore, non sappia nulla del delitto, e que-sto personaggio è l’investigatore. Con lui, il lettore dovrà competere per arrivare alla soluzione del caso e, nel corso dell’indagi-ne, il lettore dovrà essere messo a cono-scenza di tutti gli elementi noti all’investiga-tore, per rendere questo confronto leale e possibile. I giallisti più famosi hanno saputo creare, oltre a storie intriganti e ad indagini appas-sionanti, anche dei grandi personaggi, ide-ando i loro investigatori. Oltre al già citato Auguste Dupin, il pensiero corre subito al celeberrimo Sherlock Holmes, creato da

Arthur Conan Doyle, quindi pos-siamo ricordare il “duro” Sam Spade, uscito dalla penna di Da-shiell Hammett, Miss Marple ed Hercule Poirot di Agatha Christie, Philip Marlowe di Raymond Chandler, Nero Wolfe di Rex Stout, Jules Maigret di Simenon, il mite padre Brown di Chester-ton, Pepe Carvalho di Manuel Vasquez Montalban… quasi tutti

Il colore giallo

Agatha Christie

DM 31 Numero 8

Lo sviluppo eco sostenibile

di Angelo Bruscino

Lulu Saggio

122 pag. - Euro: 15,00

ISBN: 978-1-84753-205-3

Angelo Bruscino (Avellino, 1980), si appas-siona in giovanissima età ai temi dello sviluppo so-stenibile e della salva-guardia dell’ambiente. Oggi collabora con la Re-gione Campania, organiz-zando corsi di formazione nel settore ambientale, e dirige una ditta che si occupa della rimozione e dello smaltimento di rifiuti industriali.

Nessun argomento si pre-senta più attuale del pro-blema ambientalista. La società tecnologica ha saputo coprire tutti i biso-gni, ma non sempre si è fatta carico dei danni che lo sviluppo economico e le attività umane hanno pro-dotto sulla natura. Il libro di Bruscino parte dal fondamento etico dell’-ecologia, inscritto nella morale universale della "Carta dell’O.N.U" e risa-lente al filosofo italiano Antonio Rosmini (e, in prima istanza – l’autore lo dimentica – alle stesse radici giudeo-cristiane del-la morale occidentale), secondo cui l’uomo non è padrone né della natura né di se stesso, poiché non ne è l’autore. Esplora, poi, tutta l’ im-pervia strada percorsa dai grandi della Terra fino agli importanti documenti di Rio de Janeiro e Kyoto per la riduzione dei gas serra, in buona misura disattesi a

causa degli interessi di USA e Giappone. E, infine, suggerisce alle imprese e ai singoli, ma soprattutto alla politica, metodi basati sull’utilizzo delle energie rinnovabili e i piccoli accor-gimenti, adottabili da parte di tutti, circa le possibilità di riutilizzo dei materiali sfruttati. Tutto ciò è portato avanti in poco più di cento pagine snelle, ma ben documen-tate. Peccato per l’assenza della bibliografia, che per-metterebbe al lettore inte-ressato di approfondire; da lamentare anche la man-canza di un editing appro-fondito, che avrebbe per-messo di eliminare qualche fastidioso refuso.

Recensione di

Rocco Barbalinardo

30 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Una telefonata annuncia che si sono perse le tracce dell’aereo pilotato dal pa-dre; Michelangelo cerca di non pensare e agita la pre-ferita delle tante sfere sou-venir della collezione pater-na... Ha inizio l’avventura: sotto il cristallo di ciascuna di esse si celano mondi paralleli e lui, guidato dal sapiente Riccardo e dallo scodinzolante Spillo, avrà l’opportunità di attraversar-li. Non sa come, ma il suo nuovo amico gli ha assicu-rato che potranno fare qualcosa per il padre; in-tanto dovranno liberare suo figlio e affrontare il crudele tiranno che lo tiene prigio-niero. Trasportati da miste-riosi flussi, che Riccardo ha imparato a prevedere, dopo diverse peripezie, giunge-ranno a Ludopoli dove si erge il castello dell’ ambi-zioso despota; eludendo la guardia di un esercito di curiose e truci creature, libereranno Giuliano e la sua compagna di prigionia: la splendida Serenella che non tarderà a conquistare il cuore di Michelangelo...

Prima di poter fare qualco-sa per il suo genitore, però, dovranno ancora subire l’ira del tiranno, impedire la realizzazione dei suoi piani di conquista e preservare gli equilibri di quell’universo incantato, conoscendone incredibili abitanti, misteri, soprusi (talvolta molto vicini alla nostra esperienza)… Un fantasy dall’ accatti-vante veste grafica, corre-dato da immaginose illu-strazioni, ma con qualche svista nell’editing; attraver-so un’avvincente trama si conduce il lettore in un mondo straordinario, dove il fantastico convive con tristi aspetti della realtà, come la delinquenza minorile o l’or-rore e le prevaricazioni quotidiane cui sono sotto-posti i bambini combatten-ti… Un invito a sognare, ma anche ad affrontare con più consapevolezza e partecipa-zione l’ingiustizia che ci circonda. Recensione di Giovanni Turi

Mysterium sphaerae di Manuela Bottoni

Edizioni Creativa

Fantasy

186 pagine Euro: 12,00

ISBN: 88-89841-21-4

Manuela Bottoni (Roma, 1954) è laureata in sociolo-gia ed è impiegata nella pubblica amministrazione. Ha esordito nella narrativa nel 2005 con Dopotutto domani è un altro giorno per i tipi della Michele Di Salvo, seguito nel 2006 da Mysterium sphaerae per le Edizioni Creativa.

DM 11 Numero 8

“prestati” anche al cinema, a cui si affiancano altri fa-mosi investigatori, esclusi-vamente cinematografici: impossibile non ricordare almeno Perry Mason, il te-nente Colombo, l’ispettore Derrick. L’Italia è abbastanza pove-ra, sul versante del polizie-sco: negli anni Cinquanta e Sessanta è stato abbastanza famoso Duca Lamberti, il detective inventato da Scer-banenco, mentre negli anni Novanta troviamo Publio Aurelio, un investigatore nell’antica Roma, ideato da Danila Comastri Montanari. Qualcuno ricorda il nome dell’ investigatore creato da Gadda per Quer pasticciac-cio brutto de via Merulana? Bisogna arrivare ai gialli di Camilleri per trovare in Sal-vo Montalbano un investiga-tore di un certo spessore, la cui notorietà è stata senza dubbio accresciuta dall’ in-terpretazione televisiva di Luca Zingaretti. Non poco, del resto, ha fatto la televi-sione per il poliziesco, so-prattutto in anni recenti, con il Maresciallo Rocca e don Matteo; ma in questi casi, più che le storie, in genere piuttosto banali, hanno potuto la bravura di Gigi Proietti, la vis comica di Nino Frassica e gli occhi azzurri di Terence Hill… L’ultimo elemento, la solu-zione, è quella che l’autore ha ideato fin dall’inizio, pri-ma ancora di iniziare a rac-contare la sua storia. Un buon giallista, infatti, gene-ralmente scrive il suo ro-manzo “a ritroso”: tutto

deve essere perfettamente logico e razionale. Un giallo non sarebbe più un giallo se si introducessero spiegazioni banali per il movente del delitto, oppure soluzioni fantastiche. Non ci può es-sere un cadavere in una stanza chiusa perché ad ucciderlo sono stati dei mi-nuscoli, malvagi omini e-xtraterrestri che volevano vedere l’effetto che fa. E neppure si può soddisfare un lettore rivelandogli che il delitto è stato casuale o per futili motivi. Questo può accadere nella realtà, ma non in un valido romanzo giallo. Ecco, allora, che toc-ca all’investigatore chiarire con meticolosità ed in modo esauriente tutta la vicenda, magari con l’aiuto di una buona “spalla” (vi ricordate il Watson di Sherlock Hol-mes?), al quale raccontare, ovviamente a beneficio del lettore, tutta la storia per filo e per segno. Il lettore, forse, si ramma-richerà un poco, se ha perso la sua scommessa contro l’autore, e non è riuscito a identificare il colpevole pri-ma dell’investigatore, però sarà anche rassicurato e soddisfatto: perché un giallo è il trionfo del bene e della giustizia e perché il delitto non paga, ma è il criminale a pagare, e questo è ciò che generalmente accade. Nei libri gialli, se non altro. P.S. Il commissario di Gad-da si chiamava Ciccio Ingra-vallo.

I “gialli” del catalogo DANAE

La maledizione dei cerchiai

di Gianni Brunacci Edizioni Creativa

194 pag. - Euro: 13.00 ISBN: 88-89841-09-5

Tre casi irrisolti di Daniele Pierotti Proposte Editoriali 75 pag. - Euro: 6,20

ISBN: 88-87431-14-0

Giallo per ragazzi L'enigma di Ötzi

di Beppe Forti Tredieci

224 pag. - Euro: 7,50 ISBN: 88-8388-099-4

Palla di lardo di Gianni Bodo

Vedi recensione a pagina 28

12 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Laureata in lettere mo-derne con un master in biblioteconomia al Par-lamento Europeo. Scrit-trice, traduttrice, critica letteraria e giornalista free-lance, Francesca Mazzucato è stata con-sulente di teatri italiani e francesi, associazioni culturali e case editrici, tiene corsi di scrittura creativa e sui mestieri dell'editoria. La sua bibliografia annovera diversi titoli. Tra que-sti: Train du rêve (Giraldi 2006), l'e-book Louis Brauquier (KultVirtualPress 2006), Magnificat Marsigliese (Creativa 2007), Via crucis per corpo e anima svestita (ARPAnet 2007), Kaddish profano per il corpo perduto (Azimut 2008), dedicato e ispirato al Nobel ungherese Imre Kertész. Sue prefazioni, interventi e racconti sono presenti in testi, saggi e antologie. È tra-dotta in Francia, Germania, Grecia e Spa-gna ed in corso di traduzione in Inghilter-ra. Ha realizzato alcune importanti intervi-ste esclusive fra cui quella allo scienziato Luc Montagner, all'artista Moebius, allo scrittore Nick Flynn, all'oncologo Gianni Bonadonna, "padre dell'oncologia medica italiana", al professor Pier Franco Con-te, ricercatore di fama internazionale. Col-labora con riviste letterarie, giornali e siti internet. Sulla sua opera sono state scritte alcune tesi di laurea. DANAE ha avuto il piacere di avvicinarla e di intervistarla per i lettori del DM.

Francesca Mazzucato, scrittrice. Chi è Fran-cesca, nella vita e nella scrittura?

R: Impossibile definirsi. Sono un io varia-bile, un insieme di desideri, pensieri, tor-menti, disagi, piaceri, bizzarrie. Comincia-mo da “scrittrice”.

Forse preferisco la parola scrit-tore. Un universale neutro, non lo sento come un termine che sminuisce il mio essere “donna che scrive”. Scrittore, vagabonda, sempre in viaggio. Sono una che attende nelle stazioni, una che non sbaglia le coincidenze, che legge sempre, che cerca ogni giorno di darsi una disci-plina e di vivere in consapevolezza. Nella vita sono presente per le per-

sone che amo. Figlio, compagno, animali, persone care.

Cosa significa per te scrivere?

R: A volte davvero tutto, quando i ro-manzi prendono forma, quando i progetti trovano la loro dimensione. A volte quello che da tredici anni mi permette di vivere, lavoro, ma sempre con una percentuale di dedizione alle ossessioni e all’ appro-fondimento

Scrittrice, traduttrice, critica letteraria, giornalista free-lance. Qual è la tua attività preferita?

R: La scrittura dei romanzi. La critica letteraria è arrivata per caso, con un blog di recensioni e interviste, Books and other sorrows che fa parte dei blog d’autore del gruppo Kataweb – L’Espresso. Ci sono persone che ci scrivono, io lo aggiorno spesso e contiene recensioni e interviste che sono state e sono importanti per me. Le case editrici mi bersagliano inviandomi moltissimi romanzi, non sempre riesco a star dietro a tutto, anche perché voglio che Books mi somigli, che sia demodé, che parli di cose non necessariamente in prima fila sugli scaffali.

Appunti sul narrare. Incontro di Danae con: Francesca Mazzucato

http://scritture.blog.kataweb.it/

DM 29 Numero 8

Lo scettro di seta

di Adriana Assini

Tabula Fati Romanzo storico

176 pagine Euro: 8,26

ISBN: 88-87220-84-0

Adriana Assini, tra-duttrice e acquerellista romana, ha già pubbli-cato sette romanzi, ed è presente nel nostro catalogo con il romanzo storico Gilles che ama-va Jeanne, pubblicato sempre con Tabula Fati.

Dai tempi antichissimi dell'Impero Assiro, s'affaccia a noi, con uno spessore di impressionante vividez-za, la figura di Semiramide: tiranna, lussuriosa (come la definì Dante Alighieri), materna, saggia, crudele. La regina racchiusa nelle pagine di questo romanzo storico, non appare una sbiadita figura, ma stupisce per la sua "contemporaneità". Come una donna di oggi, infatti, lotta per farsi spa-zio in una società che a volte solo ipocritamente accetta la supremazia femminile; con la stessa mo-dernità, cerca di conciliare, seppure inutilmente, poiché è profondamente sola, amore e "carriera"; come una di noi, si preoccupa per l'indolenza del suo unico figlio. Adriana Assini ci racconta una regina profonda-mente umana, che sa abdicare, nel tempo giusto, a regno, passioni, potere. Con un semplice atto di volontà, Semiramide sceglie di scivolare nell'ombra. Ed entra nella storia.

Recensione a cura di

Rossana Gabrieli

28 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Palla di Lardo era il nomi-gnolo che aveva accompa-gnato come un’etichetta "che aveva del tutto sosti-tuito il suo vero nome" l’infanzia e i primi anni dell’adolescenza del prota-gonista del racconto. Il ricordo sopito di quei difficili momenti d’ improv-viso si ripresenta quando Alberto si reca nel paesino di Ronchi per vendere la casa paterna, in luoghi ormai lontanissimi dai suoi pensieri di professionista affermato in città. La per-manenza di qualche giorno in quella casa spalanca inaspettatamente la porta dei ricordi: gli scherzi dei compagni, il disagio conti-nuo per la propria goffag-gine, la profonda solitudi-ne e l’incomprensione dei suoi genitori, il primo inna-moramento e la tragedia che lo aveva portato ad allontanarsi per sempre da quel borgo sperduto. Un allontanamento avvertito adesso come necessario e

che non era stato, come invece aveva creduto per tanto tempo, una semplice opportunità di liberazione per sé. Le domande che ora si pongono spontaneamente alla sua mente, convinco-no il protagonista a cerca-re una soluzione al dram-ma irrisolto che aveva se-gnato la sua giovinezza e che, pur sepolto nei reces-si della memoria, aveva condizionato in qualche modo tutta la sua vita. L'autore sa dipanare sa-pientemente l'intreccio di questo "disvelamento" del passato, ancorando l’ at-tenzione del lettore e ali-mentandone la curiosità fino alla imprevedibile so-luzione finale. Recensione di Gilda Barbiero

Palla di lardo di Gianni Bodo

Proposte Editoriali

Giallo

114 pagine Euro: 10,00

ISBN: 88-87431-50-7

Gianni Bodo è nato in provincia di Vercelli, città dove tuttora risiede, ma lavora come responsabile del reparto di urologia di un ospedale torinese. Palla di lardo è il suo primo e, per ora unico, romanzo pubbli-cato.

DM 13 Numero 8

Francesca e il teatro. Raccontaci come è nata questa esperienza?

R: Ho cominciato a collaborare col Teatro Testoni di Bologna, piccole traduzioni, qualche consulenza. In seguito hanno fatto la riduzione teatrale del mio primo romanzo e ho collaborato attivamente. Ho tradotto autrici contemporanee francesi per il Teatro della Limonaia (di Sesto Fio-rentino). Qualche anno fa mi ha chiamato il Teatro della Tosse di Genova per realiz-zare una versione attualizzata di Giulietta e Romeo, un lavoro impegnativo che ha avuto un notevole successo, per la regia di Sergio Maifredi, Amarsi a Morsi. Di recente ho realizzato sporadiche collabo-razioni con teatri francesi, di Nizza e di Marsiglia. Ma il teatro mi attira, mi affa-scina. E’ magia, si modifica man mano, prende forma quando si lavora con gli attori, è gioco collettivo mentre la scrittu-ra di romanzi è un lavoro che nasce soli-tario.

Attualmente per quale rivista collabori?

R: Riviste letterarie? Ore Piccole, Cross, che è una bella rivista di Arti e linguaggi del contemporaneo, saltuariamente con Satisfiction di Gian Paolo Serino, ho scrit-to a lungo su Edison Square. Per quello che riguarda i magazine invece ho due rubriche fisse su For Men Magazine e su Airone, dove parlo di web. Ogni tanto scrivo sul quotidiano Il Giorno e su moltis-simi siti internet, con frequenza o saltua-riamente. Ultimamente ho scritto tanto su Kult Underground e ho da poco iniziato su Cabaret Bisanzio che mi piace molto.

Quali sono o sono stati i tuoi modelli lette-rari?

R: Margherite Duras, direi. Anche Anaïs Nin, e poi il grandissimo scrittore unghe-rese premio Nobel 2002 Imre Kertész. Ma sono tanti, troppi, e poi vado a perio-di. In questo momento sto leggendo Alice Munro e mi sorprende sempre.

Qual è il libro a cui sei particolarmente legata?

R: Tutti i libri di Alice Munro e di DeLillo e tutti quelli di Imre Kertész. Se dovessi sceglierne uno, direi Dossier K. E’ una sorta di biografia a due voci di Imre Ker-tész non ancora tradotta in italiano.

Ti piacerebbe che uno dei tuoi libri diven-tasse un film? Quale più si presterebbe a questa trasposizione?

R: Hanno comprato i diritti varie volte ma non si è mai concluso niente, mi piace-rebbe ma non è una priorità. Quale libro? Boh. Forse L’Anarchiste, uscito nel 2005 per Aliberti editore. Il più adatto. Una Bologna notturna e visionaria, una storia di amici che si amano e poi si trovano a terra. Amori difficili, incrociati, senza spe-ranza.

Quali sono i tuoi prossimi progetti lettera-ri?

R: É uscito da poco (22 aprile) il mio ultimo romanzo, “Kaddish profano per il corpo perduto”, per la casa editrice Azimut di Roma. Un libro che parla del precariato dello scrittore, della fatica di esserlo, a tempo pieno, in un contempo-raneo dove la parola scrittore è stata in parte svuotata di senso, essendo diventa-ta un’attività che attira tutti ed è conside-rata per tutti, quando la si fa soprattutto per uno spicchio di visibilità e non per una vera urgenza narrativa, con i mezzi e con i saperi che sono frutto dello studio e

Kaddish profano per il corpo perduto

Azimut

14 Numero 8 DM www.danaelibri.it

del lavoro di una vita. E’ un libro dedicato e pieno di debiti e di omaggio allo scritto-re Kertész che amo tanto, è una storia ambientata a Budapest con vari piani di lettura. Un libro nato e seguito con molto amore dalla casa editrice Azimut, dove, dopo molto tempo, ho ritrovato un vero editor, Guido Farneti. E non c’è un buon libro senza un vero editor che forma e plasma la materia narrativa. Esce poi, in ottobre un romanzo molto particolare, per le edizioni Marlin: è presto per anticipare, ma sarà davvero una sor-presa. Ho anche una bella cosa in arrivo: l’anno prossimo un mio racconto, il primo noir mai scritto, in una antologia di autori italiani a New York, mercato assai difficile per l’Italia e mi fa molto piacere.

Quali sono le grandi case editrici che offro-no un reale spazio di emersione agli autori esordienti?

R: Tutte, ormai. Ci vuole occhio e tena-cia. Basta indovinare il tema, indovinare il filone, scegliere quella giusta ed essere testardi. C’è un grande desiderio di autori e autrici under 30 che propongano storie cariche di brio, leggere, generazionali ma non solo. Se si trova una particolarità lo spazio arriva. Ma è solo l’inizio, si dimenti-ca sempre. Il problema, se si vuole “essere scrittori” è continuare. Rimanere. Questo è veramente difficile. Non si deve cercare la pubblicazione sperando di tro-vare “il pezzo mancante” della propria vita. Fare lo scrittore è faticoso, difficile, precario, doloroso. Ci hanno abituato a dare valore alla “visibilità”, a cercare di raccontarsi per esistere, ma quello che va bene per un blog, può andar bene per un primo romanzo, ma non per fare uno scrittore.

Secondo te il mercato della piccola e media editoria è in crescita?

No, penso che sia ingolfato e affaticato. Case editrici nascono e muoiono, alcune sono case editrici poco raccomandabili e che è meglio evitare. Pazienza se muoio-no. Un tempo mi dispiaceva, ma le cono-scevo meno. Altre sono serie e per bene ma fanno fatica. Occorre investire, avere una linea editoriale, non pubblicare troppi titoli, lavorare sodo. La distribuzione è un problema e il mercato è affollato in questo paese dove tutti scrivono e pochissimi leggono. Apprezzo molto riviste come Danae che lo sondano, lo monitorano e offrono consigli concreti in sinergia con i librai.

Secondo te gli italiani sono meno diffidenti nell’acquisto di un libro scritto da un autore esordiente?

R: Dipende dal tema, dai colori della co-pertina, dipende quanto l’esordiente è riuscito a distanziarsi dal gusto di parlare del suo ombelico (rischio diffusissimo) ed è riuscito a narrare davvero. Di solito è il tema che attira.

Si può insegnare a scrivere un romanzo? E più in generale cosa pensi delle scuole di scrittura o dei corsi di scrittura creativa?

R: Si possono insegnare gli errori da evi-tare e si possono dare indicazioni sui per-corsi migliori. Si possono far circolare in-formazioni. I corsi di scrittura creativa possono essere momenti di scambio fe-condo. Il problema è che può farne uno chiunque, anche se ha pubblicato un ro-manzo in cento copie dalla tipografia sotto casa. Non è come negli Stati Uniti dove “creative writing” si insegna nelle universi-tà. Da noi è complicato scegliere il corso giusto. Io tengo seminari ogni tanto. Sono sempre chiara e onesta. Dico subito che secondo me servono soprattutto a far vivere lo scrittore. Ed è vero ma c’è di più. Spesso si creano bei rapporti che conti-nuano.

Budapest—foto di Istvan, amico e personaggio di Kaddish

DM 27 Numero 8

Il rischio di amare di Gabriele T. Oppo

Tabula Fati

Romanzo

208 pagine Euro: 9,00

ISBN: 88-87220-22-0

Gabriele Tristano Oppo (Oristano, 1930), già pri-mario di Ostetricia e Gine-cologia ad Arezzo, è auto-re di numerose opere scientifiche, ma anche poeta e narratore. Il ri-schio di amare è il suo quarto romanzo.

Le vere parole chiave della condizione umana sono il bisogno d'amore e l'insoddisfazione per quello che si ha, per il rapporto d'amore che si sta vivendo, per la poco esaltante routine rappresentata dalla quotidianità. Quan-do il desiderio di una cosa o di una persona viene realiz-zato, smette di essere un desiderio e non ci attrae più.

Che significa correre "il rischio di amare"? È la domanda che si pone l'autore con la storia che ci racconta in questo libro: una storia apparentemente semplice, di quelle che possono capitare a qualunque coppia che si adagi nella vita coniugale ignorando che l'amore va alimentato ogni giorno. Danielle e Marco si separano per una vacanza, e ambedue imbastiranno una storia con un'altra persona: lei, nel solare e variopinto paesaggio maltese, con un brillante giornalista; lui, più prosaicamente e senza coin-volgimenti sentimentali, con la cameriera del bar che fre-quenta ogni mattina.

Ma il rischio è presente dietro ogni relazione umana e può essere di diversa natura: si può distruggere la propria famiglia e far soffrire gli altri, ma si può anche distrugge-re la propria vita, in senso letterale. Eppure, il vero rischio di amare, quello da correre se si vuole davvero risponde-re al bisogno del nostro cuore, è un altro, che l'autore si limita a suggerire al termine di questo racconto ben scrit-to e ben costruito.

Recensione a cura della Redazione DANAE

26 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Il filo d'inchiostro di Maurizio J. Bruno & Piera Rossotti Pogliano

Tabula Fati Editore

Manuale

96 pagine Euro: 8,00

ISBN: 88-7475-129-X

Maurizio J. Bruno, cre-sciuto e formatosi in Cam-pania, vive oggi a Rieti, ma ha girato tutta l'Italia ed altri Paesi seguendo il suo lavoro di ingegnere e di manager all'interno di im-portanti aziende tecnologi-che. E' il fondatore del sito internet Il Rifugio degli E-sordienti e di DANAE, scrive per diverse riviste, ed inve-ste gran parte del suo tem-po libero in iniziative dedica-te alla promozione a al ri-lancio degli scrittori esor-dienti italiani. Piera Rossotti Pogliano, laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e in Comu-nicazione Interculturale, ha insegnato all’Istituto di Filologia Romanza dell'Università di Liegi e oggi si dedica all’inserimento delle nuove tecnologie nella didattica delle lingue straniere. Appassionata da sempre di letteratura (soprattutto francese) e di storia, fa par-te del gruppo di inguaribili utopisti di cui parla Maurizio J. Bruno, è impegnata da molti anni nella selezione e nella promozione di narratori e poeti esordienti, e dirige dal 1999 la sezione di Lettura Incrociata del Rifugio degli Esordienti e dal 2002 il catalogo di DANAE. Ha curato tre antologie di narratori esordienti, R@cconti senza rete (Napoli, Di Salvo), Oltrel@rete (Roma, Proposte Editoriali) e Venti d@lla rete (Perugia, Graphe.it), e ha pub-blicato i romanzi storici Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavour (Torino, L'Angolo Manzoni) e Il ventre pieno di farfalle (Roma, Robin Edizioni).

Questo manuale è frutto dell’esperienza pluriennale acquisita dai suoi autori nella gestione dei siti internet Il Rifugio degli Esordienti e DANAE, veri punti di riferimento in rete per “scrittori non ancora famosi”. Scrivere un libro è un’e-sperienza straordinaria ma, una volta messo a punto il manoscritto, che fare? Come trovare l’edito-re giusto? Come mettersi in contatto con lui? Come evitare di cadere nella trappola di un contratto-capestro? A cosa servono le agenzie letterarie? Che cosa sono un ISBN o un

bollino SIAE? Come e dove reperire le informazioni utili, anche legali, per o-rientarsi nel mondo dell’e-ditoria? E poi, la pubblica-zione cartacea è davvero l’unica possibilità? Sono queste, e molte altre, le domande alle quali que-sto vademecum si propone di dare una risposta. Per-ché una cosa è essere dilettanti, un’altra è farsi trattare da sprovveduti! Recensione a cura della Redazione di DANAE

DM 15 Numero 8

Quali consigli ti senti di dare a un giovane esordiente? Quali gli errori da evitare?

R: Consiglio di scrivere senza puntini di sospensione. Sono stufa dei puntini. C’è l’idea che i puntini di sospensione sostitui-scano quello che non si riesce a scrivere, il pathos che non si riesce a narrare. E poi consiglio di leggere, e di scrivere tanto, sempre, con pazienza. Mai pubblicare a pagamento, mai, meglio allora col POD, ossia col Print-on-demand.

Pubblicare a pagamento non porta da nessuna parte, posso garantirlo. Diffidare anche da chi chiede un piccolo contributo se poi non garantisce sostegno, distribuzione, organizzazione che supporta l’esordiente. Consiglio di chiedersi cosa si vuole vera-mente fare, di scremare, leggere tanto, essere umili. Ricordarsi che la visibilità può essere una fugace conseguenza della scrittura ma non dura.

Diciamolo francamente: in Italia si legge poco. E’ vero che ci sono alcuni “grandi lettori” che leggono più di cinquanta libri l’anno, ma le statistiche ci dicono che un italiano su due non legge neppure un libro l’anno. Come ti spieghi questa scarsa sim-patia degli Italiani per i Libri? E chi ha le maggiori responsabilità di questa situazio-ne?

R: E’ questo contemporaneo della fretta, questo tempo che porta a faticare a con-centrarsi, a credersi perennemente con-nessi ma a essere in realtà distratti e non-curanti. Questo contemporaneo del con-sumo veloce, dei tronisti, dei grandifratel-li. Siamo un paese di teledipendenti e consumatori. Per questo occorre essere rigorosi e non incoraggiare, quando non è il caso, la pubblicazione per forza. Altri-menti ci sarà solo un’assordante cacofonia

di voci che parlano da sole, e si perderà man mano la magia della letteratura che crea e apre mondi. Che può cambiare la vita.

E DANAE? Come vedi il futuro della nostra iniziativa in questo difficile panorama edi-toriale italiano? Cosa dovremmo fare per avere un effetto ancora più deciso sul mon-do dei libri?

R: Come ho già detto secondo me Danae è una rivista molto interessante per il rap-porto che ha con i librai, fondamentale, e per il tentativo di creare una rete di distri-buzione indipendente. Questo rende Da-nae speciale e utile. Oltre ad essere piena di belle iniziative e di agevole formato e lettura. Credo che potrebbe dedicarsi a fare degli speciali. Speciali sui generi let-terari, sulle tendenze. E, magari, attraver-so la rete di contatti con le librerie, patro-cinare sempre di più eventi, piccole fiere, momenti di contatto con il libro (la setti-mana Danae del noir, gli incontri di Danae dal libraio X, cose così). Iniziative che, magari, sono già nei vostri programmi, ma che mi sono lasciata andare ad imma-ginare.

Ed ora, come nostra abitudine, ti lasciamo la possibilità di salutare i nostri Lettori e di lanciare loro un messaggio:

Un saluto ai lettori di una bella e utile rivista. Interloquite con i redattori, tenete cari i consigli che vi vengono dati. E ricor-datevi che scrivere è un’attività dura. De-ve nascere dalla necessità ed essere nutri-ta. Mai smettere di nutrirla.

16 Numero 8 DM www.danaelibri.it

L’eccesso di informazioni può essere altrettanto dannoso della loro totale assenza. È questo un principio base di tutti gli studi sulle comunicazioni. Un principio che sta trovando oggi una nuova dimostrazione nel sempre più incontrollato e incontrollabile “mare magnum” di internet. Quali sono i re-ali rischi per i naviganti? E per i letto-ri?

La distruzione della mitica biblioteca di Alessandria d’Egitto è stato probabilmente uno dei disastri più gravi che l’evoluzione culturale dell’occidente abbia dovuto subire. Quando, nel 391 d.C. l’imperatore cristiano Teodosio ordinò che fossero bruciati tutti i volumi e le opere d’arte anche lontanamen-te pagani custoditi nella mitica biblioteca voluta da Alessandro Magno, molti dei libri che andarono in fumo erano infatti esemplari unici al mondo. Nel rogo sparirono numerosi scritti dei filosofi greci, da Platone ad Epicuro, tragedie e poemi (tra i quali, si dice, anche altre opere di Omero mai giunte fino a noi). Forse proprio per farsi perdonare dell’ atroce misfatto compiuto da Teodosio in nome della fede, la Chiesa ebbe, diversi secoli dopo, un ruolo importantissimo nella riproduzione in più copie dei volumi più importanti. Gra-zie al lavoro di eserciti di monaci amanuen-si, intorno al 1300 d.C. quasi in tutte le bi-blioteche dei conventi disseminati in tutta Europa era presente almeno una copia dei testi classici greci e latini. Ma anche allora la cultura rimaneva dominio di pochi. Solo dopo l’invenzione della stampa i libri cominciarono a diffondersi veramente anche al di fuori delle gerarchie ecclesiastiche e si dovettero attendere ancora diversi anni

prima della nascita dei primi “studia”, i labo-ratori di studio di scienziati e letterati final-mente liberi, almeno in parte, dal potere terreno dei governanti e celeste degli eccle-siastici. Furono questi “circoli di pensatori” gli antesignani delle nostre università o, se volete, dei salotti letterari dei secoli scorsi. Oggi è difficile immaginare una civiltà in cui la libera circolazione delle informazioni sia bloccata. E se questo era già vero dieci o quindici anni fa, la diffusione di internet ha reso ancora più vano ogni tentativo di censurare l’informazione. Quest’analisi non deve però far pensare che oggi tutti i problemi relativi alla circola-

zione delle informazioni siano risolti. Da sempre, infatti, chi studia i pro-cessi di comunicazione sa che l’ec-cesso di informazione è del tutto equivalente alla completa mancanza dell’informazione stessa. Gli esempi classici per spiegare que-sta affermazione sono tanti. Immaginate di dover trovare un annuncio economico in un quotidia-no che ne ospiti a migliaia, senza alcun criterio d’ordine. Immaginate di ascoltare contemporaneamente 15 telegiornali trasmessi nello stes-

so momento da altrettante TV, e di tentare di comprendere una certa notizia. Quando le informazioni sono tante, perché esse possano essere fruite, diventa fonda-mentale la possibilità di effettuare ricerche con opportune chiavi nel loro archivio, e quindi risulta fondamentale anche il mecca-nismo col quale le informazioni sono state archiviate, catalogate, ed ordinate. La più grande biblioteca del mondo, senza un op-portuno meccanismo di ricerca e selezione dei testi sarebbe del tutto inutile. Il web è probabilmente il deposito di infor-

Letteratura & Informazione: col filtro o senza?

Ricostruzione pittorica del faro

di Alessandria

DM 25 Numero 8

Autoroute 104 di Mario Moschera

Proposte Editoriali

Romanzo

224 pagine Euro: 9,30

ISBN: 88-87431-11-6

Mario Moschera nasce a Roma nel 1977, dove cresce divorando pop culture e cartoni giappo-nesi. È iscritto alla Sapien-za, dove sta cercando di sopravvivere alla facoltà di ingegneria.

Autoroute 104 può essere considerato il tentativo, ben riuscito, di indagare i pen-sieri e le sensazioni di un giovane uomo, uno studen-te universitario arrivato alla resa dei conti con se stes-so, con la propria età, con le sue decisioni di fronte al mondo. Un tema classico, si direbbe, che attraversa la letteratura dai romanzi di formazione alle più recenti rappresentazioni del male di vivere dei trentenni. Ecco, allora, dove emerge il talento di Moschera: il soggetto classico trova nuova linfa nel linguaggio, che attinge agli slang giova-nili contemporanei senza mai scadere nel banale, mantenendosi pulito e rigo-roso nelle descrizioni, siano esse degli ambienti o del sentire del protagonista; trova nuova energia nella musica, citata, descritta e raccontata fino farcela sen-tire; trova nuove vie di se-duzione nell’abile trama tra passato e presente; trova nuovo vigore nella persona-le rivisitazione dell’ ambien-tazione on the road, dei turbamenti dell’animo, del

rapporto con le proprie confusioni e con gli altri. Moschera ci sa condurre, con una semplicità mai scontata, nel pieno dello squilibrio di Ryo, il protago-nista, che decide di intra-prendere un viaggio per saldare il debito con il pas-sato. Non sa ancora che nuovi rapporti, nuovi punti di vista e il primo contatto con il male, una malattia, gli daranno una consapevo-lezza che sarà forza per il futuro, per nuova vita. E non lo sa il lettore, che però si scopre ogni pagina più catturato dalle riflessio-ni Ryo,e non può fare a meno di seguirlo nella sua strada, che è tanto fisica quanto metaforica. Autoroute 104 è un roman-zo vivo, che parla di vita, denso di emozioni, un rac-conto veloce e trascinante, una scena da seguire, ci consiglia lo stesso autore, al ritmo di Bruce Springste-en, o toccati dalla voce di P.J. Harvey.

Recensione di Davide Roccetti

24 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Visitando la casa in cui ha trascorso la giovinezza, Fabio Calosi ripensa ai momenti cruciali della sua infanzia e adolescenza: il primo giorno di scuola, la nascita della sorella, il primo amore, etc. L'opera, ambientata in Toscana tra il 1978 e 2005, è quindi a metà tra il Bildungsroman e il romanzo psicologico. In ogni capitolo della pri-ma parte, il presente risve-glia nel protagonista un ricordo legato a una perso-na e a un fatto particolare: in questo modo gli attori principali del romanzo compaiono sulla scena uno alla volta. Attraverso i flash back che riportano Fabio al passato, scopria-mo i segreti che parenti e amici hanno cercato di nascondere, come il flirt tra il fratello Vincenzo e la stravagante zia Susanna, il rapporto inconfessabile tra Erika e il padre o l'omoses-sualità dell'amico France-sco. L'autore svela queste verità per gradi, così da rendere partecipe chi leg-ge ed evitare che sia e-

scluso dalle vicende, come invece accade al protago-nista durante la giovinez-za. Nella seconda parte, dopo che ogni segreto è stato confessato, la vita dei fra-telli Calosi e dei loro amici cambia: ora possono di-ventare adulti. Masini sceglie di tratteg-giare la psicologia dei per-sonaggi senza scandaglia-re a fondo il loro animo, ma si dimostra comunque capace di emozionare e coinvolgere. In particolare è commovente il rapporto tra il piccolo Fabio e il non-no: come il nipote, il letto-re prova affetto e tenerez-za verso il vecchio e malin-conico Osvaldo. Nonostan-te qualche ingenuità lingui-stica, la lettura di Sotto la Sabbia è resa piacevole dalla buona costruzione dei dialoghi e da interes-santi immagini evocative (es. la cimosa immaginaria che cancella i ricordi di scuola).

Recensione di Chiara Depriori

Sotto la sabbia di Luca Masini

I fiori di campo

Romanzo

162 pagine Euro: 12,00

ISBN: 88-7350-235-0

Luca Masini, nasce a Fi-renze nel 1971. Ha pubbli-cato alcuni racconti nelle antologie della Ibiskos Edi-trice, ed il romanzo Quinto comandamento (I Fiori di Campo, 2005). Luca fa an-che parte della redazione di DANAE, all'interno della quale si occupa di Pubbliche Relazioni con i media. L'autore ha deciso di devolvere all'AISM, As-sociazione Italiana Scle-rosi Multipla i proventi derivanti dalla vendita di questo Libro.

DM 17 Numero 8

mazioni più disordinato, e contemporanea-mente più ricco, del mondo moderno. I vari motori di ricerca, Altavista, Google o il no-stro Virgilio, cercano di creare in questo caos un ordine che di fatto non esiste. Molti di essi tentano di catalogare siti e pagine web in canali tematici o per prodotti offerti, ma alcuni siti sfuggono ad ogni definizione e non possono essere inquadrati completa-mente in alcun canale tematico. Si ricorre allora spessissimo alla ricerca libe-ra sul web, più o meno avanzata. E qui, quanto meno specifico è l’argomento sul quale si sta effettuando la ricerca, tanto maggiori sono i problemi che si incontrano. Ma con internet, il rischio è anche un altro: come essere certi che le informazioni prele-vate da un sito web siano esatte? Chi si fa garante della fondatezza di ciò che viene pubblicato? La possibilità di trovare informazioni infon-date in rete è un rischio che è sempre pre-sente quando si pesca una notizia sul web. E parlando di biblioteche smisurate, spende-rei una parola anche sui siti letterari che ospitano testi inediti. Molti di essi si fanno vanto di non effettuare alcun filtro sulle opere che ricevono per la pubblicazione, e non a caso i loro archivi ospitano centinaia, in alcuni casi migliaia, di racconti e poesie. Io sono un lettore accanito, sono a mia vol-ta uno scrittore dilettante, quindi guardo sempre con gratitudine a chi offre agli scrit-tori non ancora affermati la possibilità di essere letti. Eppure, vi assicuro, quando provo a sfogliare questi siti mi trovo in gran-de difficoltà. Magari mi farò qualche nemico anche tra chi legge questo articolo, ma vi assicuro che riuscire a trovare qualcosa che valga la pena di essere letto in quei smisu-rati archivi di testi è un’impresa davvero difficile. E allora? Come regolarsi per non perdere la rotta in questo mare magnum di informazio-ni? Occorre innanzitutto ricordare il ruolo di internet nella nostra società: come abbiamo avuto modi di sottolineare più volte in que-ste pagine, il web ha in qualche modo sosti-tuito, o integrato, la piazza, la voce della gente. Le notizie prelevate da internet do-

vrebbero avere né più né meno il valore del “sentito dire”, a meno che non siano pubbli-cate da siti che offrano un certo grado di affidabilità, come quelli delle testate giorna-listiche o delle agenzie di stampa. Per il resto, possono solo essere un indizio, che va accuratamente controllato e verificato seguendo altri canali.

Quanto poi alla letteratura, lungi da me ogni idea di censura, io credo che un valido crite-rio di selezione qualitativa sia fondamentale per i lettori. Storicamente, questo ingrato compito di selezione è sempre stato svolto dagli Editori, che individuato un bel libro e il suo autore, proprio su quest’ultimo fondava-no le proprie speranze di crescita, affrontan-do al suo fianco il mercato e il pubblico. Oggi, purtroppo, le grandi case editrici igno-rano a priori gli autori sconosciuti e molte delle piccole, ricorrendo indiscriminatamente al meccanismo del “contributo da parte del-l’autore”, pubblicano di fatto qualsiasi cosa, purché a pagare sia l’autore stesso. Il cata-strofico effetto di questa miope politica è che nei loro cataloghi figurano, fianco a fianco, libri davvero validi ed autentiche corbellerie, cosicché gli uni e gli altri stenta-no egualmente a raggiungere le librerie e i lettori. Fortunatamente, qualche Editore alla vec-chia maniera esiste ancora, ed ai lettori e agli autori non ancora famosi non resta che puntare sui costoro. Solo questi ultimi Edito-ri con la “E” maiuscola, con la loro meritoria azione di filtro, possono davvero tentare di invertire questo circolo vizioso e lasciar ve-nir fuori il prossimo Moravia, se davvero ce n’è qualcuno in circolazione!

http://web.tiscali.it/mjbruno

“I vari motori di ricerca… cercano di creare in que-sto caos un ordine che di fatto non esiste”

18 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Gianluca Ferrara, di Torre del Greco (NA), scrittore e saggista, è anche un gio-vane editore: nel 2005 crea Edizioni Cre-ativa, che DANAE ha il piacere di annove-rare tra i propri Soci Editori. La giovane casa editrice campana lavora con passio-ne, pubblicando opere di qualità, con un profondo rispetto nei confronti dell’autore e una particolare cura per la letteratura d’esordio, tanto da fare di E.C. un luogo d’incontro tra spiriti liberi, attivi e sensibili. Ciao Gianluca, grazie per il tempo che dedichi ai lettori del DM. Sei, senza dub-bio, un Editore indipendente. Vuoi spiega-re ai nostri Lettori che cosa significa es-serlo, quali scelte professionali comporta e quali difficoltà implica?

Prima di tutto grazie a voi, questo magazine è uno dei pochi spazi in cui un autore esordiente può sentirsi a casa, al sicuro e quindi è un luogo da tutelare. Esse-re indipendenti significa non essere condi-zionati, poter scegliere in base alla propria coscienza e non per far contento (anche indirettamente) qualcuno o qualcosa. Esse-re indipendenti significa rinunciare e quindi fare anche dei sacrifici economici, perché come si sa in Italia in particolare più si è schiavi di qualcuno e più si fa carriera, si va avanti.

Sul sito di E.C. leggiamo che la casa edi-trice “appartiene ai suoi autori”! Cosa insolita ma indicativa del tuo modo di lavorare... vuoi chiarire ai nostri lettori che cosa intendi?

Io intendo E.C. come un laboratorio cultu-rale, un luogo d’incontro dove, attraverso ai libri, si vuole informare, fare esprimere delle idee, dei talenti. Gli autori, i direttori di col-lana ( ma anche i membri del comitato di lettura) sono veramente parte attiva. A me piace coinvolgerli, far emergere le loro po-tenzialità, dar spazio alla creatività, cercare

il loro parere, includerli nel progetto Creati-va. L’importante è avere come priorità la crescita collettiva, non il proprio egocentri-smo, i propri egoismi. Su questo bisogna essere categorici e alcune mie scelte lo te-stimoniano.

Il numero di titoli presenti nel catalogo di E.C. cresce costantemente, diverse colla-ne che vanno incontro alle varie esigenze di un lettore motivato. Vuoi parlarci dei tuoi progetti editoriali?

Sì, partiamo dal presupposto che la lettera-tura deve essere anche uno strumento di denuncia, un momento per riflettere su come questo granello di sabbia che è la nostra terra al cospetto dell’immensità di questo deserto che è il cosmo. Un granello che abbiamo reso invivibile. Un granello su cui sembra gli abitanti facciano di tutto per non andare d’accordo, per sottomettere il più debole, per non cercare di vivere pacifi-camente. In tal senso i prossimi progetti sono una collana che avrò il piacere di cura-re personalmente: Dissensi, in cui pubbli-cheremo saggi che possano essere un aiuto per comprendere la nostra ingiusta realtà. Pensate che, mentre leggete questa intervi-sta, nel mondo muoiono una trentina di bambini per povertà. In questa collana pub-blicheremo il libro di Don Vitaliano della Sala, quello di padre Daniele Moschetti, il missionario che ha sostituito padre Alex Zanotelli a Korogocho e ancora di un prete

Il logo di Edizioni Creativa

Gianluca Ferrara: editore… e non solo!

DM 23 Numero 8

La relazione tra Gilles de Rais, potente nobile bretone le cui efferatezze hanno contribuito alla creazione del personaggio letterario di Barbablù, e Giovanna d'Arco non è storicamente documentabile, ma ha fatto scorrere fiumi di inchiostro. Anzi, secondo la tesi di Michel Tournier, nel suo romanzo Gilles et Jeanne, è stata proprio la tragica morte sul rogo della Pulzella a scatenare in Gilles il suo amore folle per i Santi Innocenti, spingendolo a torturare e uccidere un grandissimo numero di bambini e ragazzi, traendone al tempo stesso angoscia e voluttà. Adriana Assini ha voluto raccontare anch'ella questa storia, e lo ha fatto da acquerellista qual è, con mano leggera e per tocchi rapidi e precisi, con una prosa impreziosita da termini ricercati e penetranti intuizioni. Il suo Gilles non riesce a dimenticare il male fatto a Jeanne e, nell'"inverno della sua ragione" infligge torture e sofferenze a tanti innocenti interrogandosi, al tempo stesso, sui misteri insondabili della mente e sul senso del male, fino a quando la giustizia degli uomini non gli farà sperimentare quella morte che egli ritiene "antico, perfido segreto che separa gli uomini dai loro sogni".

Recensione di Piera Rossotti Pogliano

Gilles, che amava Jeanne

di Adriana Assini

Tabula Fati Romanzo Storico

140 pag. - Euro: 6,50

ISBN: 88-87220-05-0

Adriana Assini, tra-duttrice e acquerellista romana, ha pubblicato quattro romanzi: Ceri-monia privata (Roma, Il Ventaglio, 1987), La casa oltre il canneto (Roma, Il Ventaglio, 1989), La leggenda di Juana I (Pescara, Trac-ce, 1992), La signora dei veleni (Palermo, La Luna, 1995).

22 Numero 8 DM www.danaelibri.it

Narrativa d’Autore, Autore con l’iniziale maiuscola, è quella di Ettore Masina che, con una prosa fluida, moderna, da “penna faci-le”, accompagna il lettore attraverso una vicenda ambientata nel 1700. Una felice caratterizzazio-ne dei personaggi li fa conoscere in modo così diretto che sembra, quasi, di poterli trovare nel con-temporaneo di certe atmo-sfere paesane, in taluni ambienti chiusi, tuttora, a distanza di secoli, inconta-minati dai “lumi” che non avevano certo valicato la soglia di coscienza dei settecenteschi protagoni-sti. Vien da pensare all’at-tualità della voglia di Santi e di miracoli. L’intenzione storiografica, attenta e documentata, sembra diventare protesta, perché sposa la storia e la cronaca vissute dagli umili, dai vinti, dagli emarginati e bolla, riconoscendolo, il conformismo religioso co-me quello moralistico:

aspetto della tradizione italiana negligentemente aggrappata alla retorica del “mito”. Così la Roma dei Papi è presentata, non già nelle magnificenze dei suoi fasti, nella glorificazio-ne dei potenti, nell’enfatica celebrazione del “sacro”, ma, con immagini crude e veritiere, nella fragilità, nell’ambiguità e negli uma-ni, peccaminosi errori del “profano”. La narrazione è condotta con caustica ironia e con un’arguzia da “pasquina-te”. L’élan principe del raccon-to è, a mio parere, il senso della pietas, il com-patire le sofferenze, le ingiustizie, le miserie che, in ogni epo-ca, accompagnano il cam-mino dell’uomo; senso che dà ampiamente la misura della “cifra” umana dell’ autore. Recensione di Bruna Nizzola

Comprare un santo di Ettore Masina

O.G.E. Editore

Romanzo

190 pagine Euro: 15,00

ISBN: 8-88-9834-01-3

Ettore Masina, noto gior-nalista Rai, deputato al Par-lamento tra il 1983 e il 199-2, non ha bisogno di pre-sentazioni. È autore di nu-merosi romanzi, tra cui "Il ferro e il miele" (Rusconi, 1983) e di una biografia di monsignor Romero, "L'arcivescovo deve mo-rire" (Gruppo Abele, 1995). Nel 1998 gli è stato attribui-to il premio giornalistico «Colomba d'oro per la pa-ce».

DM 19 Numero 8

di frontiere: padre Pasquale Incoronato, che ad Ercolano ha reso un ex cimitero del-la camorra una scheggia di paradiso dove i figli di questa realtà a rischio possono avere una possibilità. Per primo forse pubblichere-mo “Celibe in nome di Dio”di Roberto La Paglia, uno studio che vuole far discu-tere sul celibato ecclesiastico.

Un’altra collana è in programma e sarà diretta da una nostra autrice: Maria Gio-vanna Luini, una scrittrice di talento, ma anche con un’eccellente capacità di percepi-re qualità e valorizzare le differenze. Una donna il cui spirito ben s’inserisce nella no-stra logica editoriale: il suo testo è stato presentato in mezza Italia ed è anche per questo vende tanto. Sì, cerchiamo lettori motivati, ma siamo anche dell’idea che i lettori vanno motivati.

Uno scrittore esordiente non ha vita facile in Italia. Vorrei la tua opinione sia in qua-lità autore sia in qualità di editore e un tuo consiglio per i nostri esordienti.

Quando ho deciso di dar vita a Edizioni Creativa, in seguito all’esperienza negativa subita con la mia prima pubblicazione, deci-si che la nostra casa editrice avrebbe dovu-to dare uno spazio agli autori esordienti che meritano. E’ triste: ci sono “editori” che pubblicano di tutto, basta che l’autore si prenda due trecento copie e sborsi almeno 2, 3 mila euro. Molti sono diventati abilissi-mi a far leva sul desiderio di pubblicare,

sono capaci di toccare le giuste corde, nel promettere ciò che non si può promettere. Consiglio di dubitare di quei personaggi che fanno intendere che il testo letto è bellissi-mo, che sarà un successo, che avrà un’otti-ma distribuzione, ecc… Purtroppo, in Italia, si legge poco e, quel poco, sono i titoli “imposti” dall’oligopolio editoriale dove pochissimi usufruiscono fa-cilmente di recensioni, servizi televisivi ed efficienti distribuzioni a prescindere dalla qualità dei titoli pubblicati. E’ triste: il libro di Mike Bongiorno gode di una distribuzione capillare, mentre autori validi lottano per farsi spazio. È dura, ma bisogna saper lotta-re e crearsi una piccola nicchia di mercato fatta di lettori indipendenti e in grado di comprare un libro diverso da quello suggeri-to da Costanzo o da Vespa. Cercare la fa-ma a tutti i costi non rientra nei nostri o-biettivi, ciò significherebbe perdere l’indi-pendenza. Noi siamo molto conosciuti come casa editrice di nicchia che pubblica buoni libri e non c’interessa presentarli solo nelle librerie Mondadori. Abbiamo fatto presenta-zioni in ristoranti, saloni parrocchiali, pub, tram (fahrenheit tram), scuole, botteghe eco solidali, bagni turchi: Nazareno An-nibballo, “ha presentato” il proprio libro sull’Intercity Milano-Napoli; Andrea Giachi farà un tour in bicicletta dal Veneto alla Sicilia, per promuovere “Jesus… secondo me!”; un racconto del libro di Giuseppe Cirino, “Il suonatore di foglie” è diven-tato un lavoro teatrale. Altre novità E.C. sono il talento Francesca Orelli, autrice di “Sognando rock” e “EDEN” di Maurizio J. Bruno. Noi cerchiamo autori esordienti motivati, che si diano da fare, che ci aiutino

Gianluca Ferrara, Frà Matteo Pugliares e Maurizio J. Bruno a Galassia Gutemberg alla presentazione del libro EDEN e di Il sogno di Poldo.

Dio non ha

la barba

Gianluca Ferrara

Vedi la recensione a pagina 37

20 Numero 8 DM www.danaelibri.it

a vendere il proprio libro. Non sempre pos-siamo investire solo noi sull’autore esor-diente. Con gli esordienti, oltre che il titolo da pubblicare, ancor di più occorre stare attenti all’autore, alla sua consapevolezza di una realtà non facile.

Lo spirito che anima la tua attività d’edi-tore, ha dato vita al progetto congliulti-mi.it, l’appendice solidale di E.C. Vorrei che ne parlassi ai nostri lettori …

Si, con gli ultimi è lo spazio solidale di E.C. Accanto al lato teorico (importantissimo) penso che sia importante fare qualcosa pragmaticamente. Con questo spazio noi cerchiamo di dare una mano a coloro che, a prescindere dalle responsabilità e dai giudizi, sono rimasti indietro, che subiscono più di tutti questa folle corsa che assomiglia sempre di più alle nostre vite. Aiutiamo i senza tetto che sopravvivono alla stazione di Napoli: una realtà penosa. Cerchiamo persone che ci aiutino donando viveri non deperibili. Un ausilio è dato anche ad alcuni detenuti che sono nel braccio della morte in Texas. Sul sito ci sono le loro testimonianze, i loro indirizzi, la possibilità di aiutarli economica-mente. Abbiamo potuto comprare loro una macchina da scrivere a Larry. Un regalo importantissimo! In Italia la certezza della pena non esiste, negli Usa l’inutile violenza della vendetta ha ancora tanti ammiratori che dimenticano l’insegnamento di Gesù, il suo invito a superare l’errata logica dell’oc-chio per occhio. Gli ultimi sono anche i ragazzi e le ragazze della baraccopoli di Korogocho, Nairobi. Un luogo dove sembra che la discarica sia l’unica fonte di guadagno. Lì c’è la missione del comboniano padre Daniele Moschetti (www.korogocho.org) che sta portando egregiamente avanti il lavoro di padre Alex Zanotelli.

Sul sito troverete testi-monianze e articoli: una finestra aperta ove chiun-que può partecipare, se-gnalare, invitare alla ri-flessione. In pochissimi decidono di darti una mano concretamente. Uno spazio solidale nato nel mondo lettera-rio è quasi una provo-cazione. Credo che uno dei problemi della no-stra realtà sociale sia proprio quello di pen-sare solo a se stessi. In questo ambiente, dove tutti corrono per arrivare primi, con gli ultimi è un invito a guardare oltre se stessi, è un invito a guardare in faccia i problemi seri che ci circondano. Chiunque può partecipare al progetto. Sembra difficile fare il piccolo salto di quali-tà per aiutare chi ne ha bisogno, in realtà è semplice e una volta che ci “si sporca le mani” si è felici di averlo fatto. È una felici-tà che ti parte da dentro.

Come nostra abitudine, a te la possibilità di salutare i nostri Lettori e di lanciare loro un messaggio:

La letteratura è uno strumento straordina-rio per esprimere se stessi e mandare un messaggio che possa contribuire alla cresci-ta di chi ci circonda. E’ importante imparare a farlo con armonia ricordando sempre di avere rispetto per ciò che si legge e si scri-ve. Ci giungono decine di opere al giorno, ma solo una piccola percentuale poi vede “la luce” della pubblica-zione. Questo non signifi-ca che i testi scartati non meritano. Quando è pos-sibile cerchiamo di dare consigli. In ogni caso non occorre rimanerci male, ma usare “il rifiuto” come punto di partenza, come momento di crescita. In bocca al lupo!

Il sogno di Poldo Frà Matteo Pugliares (in catalogo

DANAE)

EDEN Maurizio J.

Bruno (in catalogo

DANAE)

DM 21 Numero 8

Da Milano alle tropicali vegetazioni e… fin nelle viscere di una misteriosa Cuba, alla ricerca di una sacra pietra depositaria di un'antica leggenda, le cui tracce si perdono all'epoca degli antichi conquistadores... tra le braccia di un uomo e del suo sacrificio volontario. Topes de collantes. E' una storia dai toni avventurosi, narrata in sequenze soprattutto all'inizio scorrevoli, e poi a tratti avvincenti, racchiusa in brevi paragrafi. L'autore non esita a saltare da uno scenario all'altro, da una situazione ad un'altra per dipanare una trama dapprima condensata in singoli episodi slegati. Carlo Mauri è l'ironico protagonista che, insieme a tutti gli altri personaggi, muove i fili della storia in un contesto mutevole e reso spesso indefinito da un'aura mitica, laddove le vicende prendono vita e si colorano soprattutto attraverso i dialoghi diretti. E' un rincorrersi di incontri/scontri fino a giungere ad un finale imprevedibile. Una piacevole lettura.

Recensione di Sandra Amantia

Topes de collantes

di Carlo Battaglini

AndreaOppure Editore Romanzo

208 pagine Euro: 8,00

ISBN: 88-89149-30-2

Carlo Battaglini, è nato a Milano nel 1960 e vive a Settimo Milanese. Geologo, è molto im-pegnato nei problemi ambientali. Topes de collantes è il suo primo romanzo.