fatto di sport 64

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Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 3 2 COPPA DAVIS

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Page 1: Fatto Di Sport 64

Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

3 2

COPPA DAVIS

Page 2: Fatto Di Sport 64

2

3 Coppa Davis, Italia in semifinale;

4 Fatti Di Napoli, sconfitta anche al Tardini;

5 Doppio Llorente, doppietta al Livorno;

6 Tris Di Destro, la Roma sogna la rimonta;

7 L'Inter Si Fa Male Da Sola, non basta Icardi;

8 La Lazio Vola, 2 - 0 alla Samp;

9 Le Altre Partite, vincono Verona, Sassuolo e Torino;

11 Fatto Di Calciomercato;

12 Fatto di Serie B;

13 Campionato Primavera, 23° giornata;

14 Fatto Di Pallanuoto;

17 Scoviamo Gli Sport, Ultimate;

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Giuseppe Memoli3

Un momento atteso 16 anni! L’Italia del tennis ritrova la semifinale di Coppa Davis che non vedeva dal 1998!Tutto merito di un Super Fabio Fognini e di Andrea Seppi che rovesciano il risultato per l’Italia contro la Gran Bretagna di Andy Murray, 3-2 il risultato finale in favore degli azzurri.Proprio Fognini nel quarto match distrugge il numero 1 britannico in tre set 6-3, 6-3, 6-4, mostrando il suo miglior tennis: una gara perfetta da parte del ligure che così vendica la sconfitta nel doppio con Bolelli nel terzo match proprio contro Murray e Fleminf ( 6-3, 6-2, 3-6, 7-5.)

Nel quinto e decisivo match non fallisceinvece Andreas Seppi che batte in tre set ilnumero 161 del mondo Ward: 6-4, 6-3, 6-4.Una gara condotta dall’inizio alla fine daparte dell’altotesino.Ora l’Italia affronterà la Svizzera di SuaMaestà Roger Federer in semifinale e per dipiù in trasferta nel mese di settembre.Ardua impresa da compiere, ma con unFognini del genere tutto sembra possibile.

La gioia di Fabio Fognini che batte Andy Murray

Il punto decisivo di Seppi contro Ward

NEL QUINTO E DECISIVO MATCH SEPPI BATTE IL BRITANNICO WARD, MA LA VERA IMPRESA DI FOGNINI CHE SURCLASSA MURRAY NEL QUARTO MATCH.

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Le squadre scendono in campo così formate:NAPOLI: Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho;Insigne, Hamsik, Callejòn; HiguainPARMA: Mirante, Cassani, Paletta, Felipe, Molinaro, Acquah, Marchionni,Parolo, Schelotto, Palladino, Biabiany

Subito Marchionni atterra Insigne e il Napoliguadagna un calcio di punizione, a rete vaFernandez che realizza una rete in fuorigioco,perciò gol nullo. Difesa azzurra attenta, poioccasione per Callejon che non riesce afinalizzare. Parma molto pericoloso, beneFernandez e Ghoulam, ci prova anche Inler dalladistanza ma niente. Finisce il primo tempo. Nelsecondo tempo Hamsik reclama un calcio dirigore per uno sgambetto di Schelotto, mal’arbitro niente. Al 10’ della ripresa il Parmapassa in vantaggio Parolo mette a segno suassist di Paletta. Parecchie occasioni sprecateper Higuain che Benitez sostituisce con Zapata,fuori Callejon dentro Mertens subitopericolosissimo. Cartellino giallo per Zapata persimulazione in area di rigore, ma qui c’erarigore. Dopo quattro minuti di recupero terminala partita con la sconfitta del Napoli.

Karina Ornella Palomba

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Sintesi - Formazione tipo per la Juve con la sorpresa Tevez titolare e nonGiovinco come si pensava alla vigilia. Nel Livorno Di Carlo lascia in panchina idiffidati Paulinho e Greco in vista della prossima giornata contro il Chievo eschiera Duncan a centrocampo e la coppia d’attacco Emeghara-Siligardi.Partono bene gli ospiti con Emeghara che già al ‘2 minuto chiama in causaBuffon. Cinque minuti dopo è Tevez a provarci ma Bardi è bravo arespingere. Sulla ribattuta lo stesso 10 bianconero di testa è impreciso. Al’19 è l’ex di turno Chiellini a sfiorare la rete su assist di Pogba, ma il tiro delcentrale è impreciso. Monologo Juve e 4 minuti dopo Asamoah dalla sinistramette un buon pallone in mezzo sul quale si avventa Lichtsteiner che, dopoaver anticipato Mesbah, ci prova d’esterno ma manda fuori. Dopo tantospingere il vantaggio bianconero si concretizza al ’32 con Fernando Llorente:Tevez dalla sinistra mette un pallone al centro dove trova lo spagnolo chericeve palla spalle alla porta, ma è bravo a girarsi e a scaricare in porta untiro violento. Passano appena 3 minuti e la Vecchia Signora trova anche ilraddoppio nuovamente con il centravanti basco: angolo di Pirlo, Llorenteviene inspiegabilmente lasciato solo e comodamente può infilare per laseconda volta Bardi, non impeccabile nell’occasione. Doppietta per lospagnolo (la seconda dopo quella con il Cagliari) e dopo 35 minuti la Juve facapire chi comanda. Gli amaranto si fanno vedere senza fortuna conEmeghara, ma è Tevez a sfiorare il tris con un tiro alla Del Piero che esce dipochi centimetri. Termina così il primo tempo. Nella ripresa i ritmi siabbassano moltissimo e i bianconeri iniziano con un giro palla “infinito”. IlLivorno cerca di riaprire la gara ma si fa vedere in una sola occasione conuna conclusione di Duncan dalla distanza sulla quale Buffon è attento. Ibianconeri cercano (ma senza troppa insistenza) la terza rete, ma leconclusioni di Llorente e Pirlo sono alte. I minuti passano ma da quanto sivede in campo la gara sembra esser già finita da un pezzo. Conte ha la testaall’impegno in Europa di giovedi con il Lione, Di Carlo pensa alla sfidasalvezza. Si procede così alla girandola di cambi (una delle poche emozionidella ripresa): Giovinco e Vucinic rilevano Tevez e Llorente; negli amarantoCeccherini, Emeghara, altro diffidato, e Biagianti lasciano il posto a Piccini,Belfodil e Mosquera. I bianconeri continuano a controllare la gara e Pogba(sostituito poi da Padoin) e Giovinco cercano, senza fortuna, la via della rete.Dopo 5 minuti di extra-time si conclude la gara.

Vincenzo Vitale

Doppio Llorente e la Juve stende il Livorno!Juventus-Livorno 2-0. Decide lo spagnolo con una doppietta. Bianconeri nuovamente a +8 dalla Roma.

La Juventus sbriga la pratica Livorno in 35 minuti liquidando la formazione toscana con un secco 2-0 e ottenendo lasedicesima vittoria consecutiva casalinga. Vittoria arrivata nel miglior modo possibile. Gara praticamente chiusa nelprimo tempo con un doppio ruggito di Fernando Llorente e possibilità di conservare energie per il match di coppacontro il Lione. Livorno attento, in grado di creare qualche grattacapo a Buffon nella prima frazione, ma troppa è ladifferenza tra le 2 compagini

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Una tripletta di Mattia Destro consente ai giallorossi dirimanere col fiato sul collo dei nemici juventini, in unrush finale tutt'altro che scontato. Non basta la corsa el'organizzazione tattica dei sardi a fermare la corazzatagiallorossa. La Roma fatica molto nella prima mezz’oradi gioco. Il Cagliari è ben messo in campo, pressa alto enon concede spazi alla freccia Gervinho coadiuvato adestra dal pendolino Maicon. Così gli ospiti, persbloccare un match equilibrato e poco emozionantesfruttano il primo e unico errore che la difesa sardacommette: al 32’ Gervinho, lanciato da Nainggolan invelocità, apre l'ermetica retroguardia locale. Ekdal inchiusura anticipa l’uscita di Avramov e il pallone finisceancora all’ivoriano: palla al centro per Destro che devesolo spingere in rete. La Roma non concederà poco onulla alle avanzate orchestrate da Cossu e Pinilla e nellaripresa chiude il match con 2 zampate del centravanti inodor di nazionale. Al 57' Nainggolan lancia Destro chetrafigge Avramov per la seconda volta. E' il colpo digrazia. Il Cagliari non reagisce e Florenzi offre al 74' unassist al bacio per uno scatenato Mattia Destro. E' nottefonda per i sardi, che in virtù degli altri risultati vengonorisucchiato nelle acque torbide della zona retrocessione.Mentre dalle tribune gli ultras cagliaritano mandano aquel paese Cellino e società, Benatia stende in areaPinilla nel recupero. Per l'arbitro è calcio di rigore. PerPinilla è il gol della bandiera che sancisce la fine deigiochi. Garcia può continuare a sperare nel miracolorimonta. Uniche note negative le ammonizioni diDestro, Florenzi e Pjanic: tutti diffidati, salteranno lagara con l’Atalanta della 33a giornata.

Valerio Castorelli

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SUPER ICARDI NON BASTA. L’INTER SI FA MALE DA SOLA

L’Ennesimo e sciagurato passo dell’Inter rovina ancora una voltala visita milanese del patron Thohir e soprattutto il Sabato seranei numerosi tifosi nerazzurri.La squadra di Mazzarri sembra voler essere la formazione che,per la parcondicio, non vuole alterare la lotta salvezza e lo fa nelmodo più democratico che ci sia, ovvero bissantd il 2-2 diLivorno. Nel buoi di una cupa serata calcistica però due lampiscuotono San Siro. In primis un super Icardi che smentiscedefinitavente i pochi scettici che ancora lo definivano non daInter e poi quel rigore fischiato, lasciando andare però l’epilogo,che ai nerazzurri mancava da oltre un anno. La gara parte nelmigliore dei modi per l’Inte, dopo appena sei minuti Nagatomoserve nell’area piccola Icardi che, da vero bomber, di controbalzonon può sbagliare. Match subito in discesa e morale bolognesesotto i tacchi. Dopo una ventina di minuti di buon calcio imilanesi diventano il team emblema del proprio condottiero, unundici lento, prevedibile e schiavo di una difesa a tre checondiziona ancor più una squadra in un evidente momento didifficoltà. Forte di tutte queste motivazioni i rossoblu in tuttarisposta riemergono, prendendo sempre più le redini di San Siro.Garics galvanizzato, degno del miglior Cristiano Ronaldo, sigalvanizza e umilia Nagatomo, palla al centro per Cristaldo checolpisce Handanovic. Sulla respinta irrompe Pazienza che, tra unaselva di gambe, beffa un non incolpevole estremo difensore.

La ripresa segue lo stesso copione della prima frazione. Solo l’invocatissimoingresso di Kovacic accente qualche lampo. Proprio da un’azione iniziatadal croato, l’Inter rimette la testa avanti. Ancora Icardi, da fermo, troval’incrocio, costruendosi da solo un gol da urlo. L’inter di oggi si dimostranon ancora in grado di saper chiudere o gestire una gara e subiscel’ennesima beffa. Un cross innoquo di Morleo trova un ottima sponda inuno “scivolante” Rolando che serve su un piatto d’argento il pari a capitanKonè che bissa il gol dell’andata. Mazzarri getta nella mischia Milito in unfinale senza filo logico. A 5’ dal termine Kovacic serve in verticale Icardi chemette al centro per Palacio, il trenza si gira splendidamente ma vieneabbracciato vistosamente e, udite udite sopo un intero campionato èrigore per l’inter, Dagli undici metri va Milito ma con sciagura colpisce Curcie segna definitivamente la fine del suo ciclo nerazzurro. A tempo scaduto sirischia anche la beffa di Acquafresca ma sarebbe stato troppo, già così puòbastare, Mazzarri è vicino al capolinea.

Antonio Greco

CONTRO IL BOLOGNA è SOLO 2 - 2

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Reja batte Mihajlovic. La Lazio deve rinunciare all’ultimo secondo a Klose, ma a fare la differenza in campo è ilgiovanissimo Keita. Lo spagnolo con la sue accelerazioni mette continuamente in difficoltà gli avversari e dai suoipiedi nasce il vantaggio di Candreva. Nella ripresa Biglia lascia in 10 i suoi ma è comunque la Lazio a trovare il goaldel raddoppio e della sicurezza con Lulic. Reja mette in cascina 3 punti importantissimi che permettono di portarsi a -2 dall’Inter e di tener accesa la speranza chiamata Europa League. L’ex di turno Miha (in tribuna per squalifica)scuote la testa e non riconosce la sua Samp. Tutto sommato la squadra non ha demeritato ma fatto sta che ritorna acasa a mani vuote dalla trasferta romana.

Candreva+Lulic: Sampdoria abbattuta e la Lazio vola!

Sintesi - Problema all’ultimo per Klose che resta a casa e viene sostituito daPostiga con ai fianchi Candreva e Keita. Nella Samp Berardi vince il ballottaggiocon Fornasier e viene schierato a sinistra con conseguente spostamento diRegini al centro. Maxi Lopez unica punta supportato dal trio Gabbiadini, Eder,Soriano. Primi minuti giocati ad un buon ritmo. Entrambe le squadre sono moltoattente a non concedere spazi ma al tempo stesso non rinunciano a giocaresfruttando le fasce. Dopo circa ’20 minuti i ritmi cominciano ad abbassarsi e leformazioni faticano a trovare varchi. I blucerchiati ci provano al ’23 conGabbiadini, ma il suo tiro è poco alto sopra la traversa. La Lazio risponde ‘8minuti dopo con Candreva che, servito da Onazi, calcia di potenza ma trova larespinta di Da Costa sulla quale si avventa come un rapace Postiga, ma l’azione èfermata per un tocco di mano del portoghese. Al ’42 arriva il vantaggiobiancoceleste: Keita decide che è arrivata l’ora di svegliare il match, scatta sulladestra, brucia Berardi e mette in mezzo dove Candreva non deve far altro cheappoggiare in rete il suo 9° goal in campionato. Si conclude così la primafrazione. Nella ripresa il primo episodio da segnalare arriva al ’57 quando Bigliasi fa rubare palla a centrocampo da Krsticic e commette ingenuamente fallo. Ilcentrocampista, già ammonito, riceve il secondo cartellino e lascia i suoi in 10.Dall’episodio parte la girandola di cambi con Okaka e Sansone che rilevanorispettivamente Maxi Lopez e Gabbiadini, mentre Reja toglie Postiga per Mauri.La Samp prova così ad alzare il baricentro per sfruttare la superiorità numerica eci prova con Berardi dalla distanza, ma la conclusione è centrale. Al ’68 sono ibiancocelesti a sfiorare il raddoppio quando Mustafi, nel tentativo di deviare inangolo un cross di Keita, rischia un clamoroso autogol. La seconda retebiancoceleste però arriva poco dopo con Lulic. Infatti al ’73 Candreva serveMauri sulla sinistra dell’area di rigore, il neo entrato brucia Mustafi e mette inmezzo un ottimo pallone per l’accorrente Lulic, che approfitta di una dormitadella retroguardia blucerchiata e buca Da Costa con un piatto sotto la traversa.Quattro giri di lancette dopo l’autore del raddoppio lascia il posto a Minala cheesordisce in A dopo le recenti polemiche relative alla sua età. L’ultima azione èdi marca doriana con Soriano bravo ad approfittare di una brutta uscita diBerisha e a tentare il tap-in di testa, ma Biava riesce a respingere sulla linea. Siconclude così la sfida all’Olimpico.

Vincenzo Vitale

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La vendetta è servita. Quel gol nel recupero di Lazarovic, cheaveva regalato al Chievo il derby d’andata, era diventato unincubo per l’Hellas che nella sfida di ritorno fa prevalere la suamiglior qualità tecnica e la “fame” di un evergreen come LucaToni che al 65’, con una zampata delle sue, fa impazzire ilBentegodi nell’anticipo della 32esima giornata di Serie A. Ledue squadre hanno obiettivi diversi: il Chievo è a caccia di puntisalvezza mentre l’Hellas incomincia a conoscere l’innodell’Europa League. Corini esclude ancora una volta dall’undicititolare Thereau e si affida ad un ritrovato Obinna ed inmediana insieme a Frey, graziato dal giudice sportivo per lagomitata nel turno precedente a Balotelli, Radovanovic scalza ilposto a Guana. Mandorlini invece colloca Marquinho neltridente offensivo con Toni ed Iturbe. I clivensi partono moltobene: pressing alto e subito alla ricerca dei tagli di Paloschi e lavelocità di Obinna ma l’Hellas come al solito e ben disposto incampo. La prima vera occasione arriva al 26’ quando Agazzieffettua una grande parata sul colpo di testa di Toni. Sul finiredei primi 45’ Hallfredsson fa tremare il Bentegodi colpendol’incrocio dei pali con un gran sinistro dalla lunga distanza. Laripresa è subito targata Hellas ma il Chievo, o meglio Agazzi,resiste: l’estremo difensore clivense prima è bravo a chiudere lospecchio della porta ad Iturbe nell’uno contro uno, poineutralizza il tiro dal limite di Romulo e nega la gioia del gol aToni da distanza ravvicinata. Alla mezz’ora Corini si gioca la cartaThereau al posto di Obinna ma al 65’ dopo un rimpallo conDainelli in area di rigore Toni la butta in rete firmando il suo16°gol stagionale diventando il miglior cannoniere di sempreper l’Hellas superando Gianni Buoi e Nico Penzo.

Sullo 0-1 i due mister giocano a scacchi: per il Chievo dentro Pellissier al posto di Guarente mentreMandorlini risponde con Marques, Donati e Sala al posto di Marquinho, Romulo e Hallfredsson ma lesperanze per la squadra di Corini si spengono sull’occasione di Thereau, sul finale di gara, con un beltiro dal limite poco fortunato. L’Hellas ritorna alla vittoria dopo aver perso tre derby consecutivi,posizionandosi al nono posto (46 punti) a sole due lunghezze dalla Lazio, sesta. Il Chievo subiscel’ennesimo stop per la corsa alla salvezza ed ormai non può più sbagliare.

Ferruccio Montesarchio

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Una lanciatissima Atalanta reduce da ben sei vittorie di fila può soloinchinarsi ad un Sassuolo voglioso di vitali punti salvezza. Un doppioSansone regala ai neroverdi una vittoria più che meritata, figlia di unagrande prestazione e complice di una forse appagata Atalanta che siintravede solo a sprazzi e solo nei primi minuti nei quali Pegolo chiude adoppia mandata la sua porta. Al 33esimo la svolta, Sansone sbuca tra idormienti Lucchini e Benaloune e con un preciso diagonale destro infilaConsigli. Il vantaggio emiliano affievolisce ancor più i bergamaschi chescompaiono alla distanza. Nel secondo tempo Di Francesco si copre e siaffida al contropiede ma il raddoppio avviene da calcio piazzato. Ancoral’italo-tedesco Sansone mette la sua firma chiudendo la partita.Colantuono prova a riaprire la gara inserendo a rotazione tutto il suopotenziale offensivo ma, per i nerazzurri è la giornata della sterilità. Anziè il Sassuolo a sfiorare la terza rete ma, sarebbe stata una vittoria troppoeccessiva. Cisbah fallisce una facile occasione facendo scivolae il matchliscio fini al triplice fischio. L’europa si allontana per i padroni di casa, pergli ospiti invece in arrivo solo Finali, per mantenere la Serie A ora non sipuò più mollare.

Antonio Greco

Il Catania gioca bene e blocca il Toro con il suo pressing asfissiante. Lasquadra di Ventura si presenta da Andujar solo al 25’ ma la conclusionedi Immobile innescata da una punizione dalla sinistra di Cerci nonimpensierisce l’estremo difensore etneo. Il resto dei primi 45’ minutiscivolano via senza emozioni con la squadra di Maran padrona delcampo. Ripresa shock per il pubblico del Massimino. Il Toro entra incampo con un altro piglio (decisivo Ventura negli spogliatoi) e costringeAndujar agli straordinari prima su Immobile (51’) poi su Glik (57’) edieci minuti dopo su Cerci ma il Catania non cade ma barcolla. Non puònulla al 79esimo e all’81esimo sulle conclusioni di Farnerud edImmobile, che raggiunge a quota 18 reti in campionato il bianconeroTevez, che condannano in tre minuti gli etnei a dare uno sguardo allaSerie B. Finisce con i fischi e la contestazione della curva contro lasquadra, il presidente Pulvirenti ed il vice Cosentino.

Ferruccio Montesarchio

“Le speranze di salvezza, a sei partite dalla fine, si complicano dopo questa sconfitta. Ma abbiamo il dovere di crederci”. Significativele parole di un Maran quasi rassegnato al prossimo futuro che vedrà, molto probabilmente, la squadra etnea nella serie cadetta. Nelmatch “da non sbagliare”, per non perdere il treno per la salvezza, il Catania cade sul risultato di 1-2 nella sua arena del Massiminocontro un Torino senza particolari pretese in questa 32esima giornata di Serie A. Ma le forti motivazioni della squadra etnea nonhanno prevalso sulla qualità granata che è inciampata nella quinta sconfitta consecutiva, consolidando l’ultima posizione a 7 puntidalle quart’ultime. Entrambe le squadre si presentano con l’organico al completo con qualche accorgimento tattico da parte diMaran che nel trio offensivo rinuncia a Keko per Monzon (scelta per garantire più equilibrio tra i reparti) al fianco di Barrientos eBergessio. Ai padroni di casa bastano due giri d’orologio per credere nella salvezza: Palsil ruba il pallone a centrocampo, serveBarrientos che di prima pesca Bergessio che firma la sua sesta rete stagionale.

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Giuseppe Memoli11

Inter, pronto l’assalto per Alvaro Morata.L’Inter in estate perderà sicuramente il suo attaccante ‘’principe’’ Diego Milito, eroe del triplete targato Mourinho. Il primo obiettivo è Alvaro Morata, il club neroazzurro avrebbe presentato un’offerta al Real Madrid per l’attaccante classe 92’ di ben 18 milioni di euro. La trattativa è già ben avviata anche se il Real vorrebbe inserire una clausola per un eventuale riacquisto del giovane attaccante spagnolo.

Juventus, dall’Inghilterra pronta un’offerta per Vucinic.Nemmeno passata una settimana dal suo ritorno in campo e per Mirko Vucinic è già tempo di mercato.Dall’Inghilterra danno per sicuri un’offerta da parte dell’Arsenal per l’attaccante montenegrino richiestissimo da Wenger.Il tecnico francese avrebbe messo sul piatto ben 12 milioni di euro per l’attaccante bianconero. Parola alla Juve ora.

Fiorentina, se parte Cuadrado arriva Muriel!Un colombiano per un colombiano! Questa la frase chiave per il calciomercato viola. La Fiorentina vorrebbe dall’Udinese l’altra metà di Cuadrado pagato 6,5 milioni di euro per poi rivenderlo ad una cifra più alta all’estero dove non mancano offerte.In quel caso con i soldi di Cuadrado si arriverebbe a Muriel per il quale stravede Montella.

Page 12: Fatto Di Sport 64

Sapore di serie A nell’ anticipo Palermo-Avellino. I rosanero, sempre piùinarrestabili, vincono ancora; stavolta le retiarrivano dalle retrovie, infatti sono Bolzonie Barreto gli autori principali della vittoria. Isiciliani, in attesa del posticipo, si portano a+13 dall’ Empoli. Il Cesena trionfa a Terni ediventa la terza forza del campionatocadetto; 52 punti e a -1 dal secondo posto.Il Novara vuole restare a tutti i costi in serieB e lo fa bloccando in casa il Crotone 1-1,reti di Manconi (N) e De Giorgio (C). Il Latinabatte di rigore la Reggina a Reggio Calabria,decide Jonathas; 51 punti per i laziali. IlCarpi supera il Trapani del capocannonieredel torneo Mancosu per 3-2, Memushajsegna in extremis e regala i tre punti ai suoi.Il Cittadella cerca di portarsi fuori da unasituazione molto pericolosa rovinando lafesta al Siena, è Coralli a siglare l’ unicamarcatura del match. Il Modena trova ilsuccesso a Lanciano, i gialloblu schiaccianogli abruzzesi 1-3.

Caracciolo, Di Cesare e Valotti rispediscono a casa il Pescara e conducono ilBrescia a quota 43. 16’ centro per l’airone. Il Padova vede sfumare la vittoria aLa Spezia facendosi rimontare il doppio vantaggio siglato nel primo tempo;Giannetti ed Ebagua spengono l’ entusiasmo veneto. Ancora out per la JuveStabia, il Varese vince 4-2 a Castellammare e la voragine per i campani siavvicina ininterrottamente.

Page 13: Fatto Di Sport 64

Nel girone A il Torino stecca e, contro il Genoa non va oltre lo zero a zero. Il pari dei granata è untoccasana per la Juventus che rosicchia, così, altri punti ai cugini. La vittoria con il Modena, per 1-4, dafiducia alla squadra, passata da poco nelle mani di Fabio Grosso. Dopo la rete subita di Dezai, per iragazzi di Simone Barone, al 31’, è Juventus show. A cinque minuti dalla fine del primo tempo,Gerbaudo trova la rete del pareggio. Il secondo tempo è tutto di marca bianconera: Donisi sigla l’1-2 eCevallos cala il tris al 12’. Nel recupero, arriva, poi, il gol del poker. E’ Soumah l’autore del rigore. Dopoaver perso terreno dal Torino capolista, l’Empoli torna a vincere e, si porta a due punti dalla zona, chegarantisce l’accesso diretto alla fase finale, per la corsa allo scudetto. Allo Spezia, i toscani rifilano una“manita” (5-0). Per la Sampdoria la gara con il Parma termina a reti inviolate; 0-0. Il Novara vince conil Bologna 3 a 1. Le reti arrivate tutte nel secondo tempo, vedono i piemontesi in vantaggio, al 4’, conDickmann. Al 22’ il Bologna riesce a pareggia, grazie alla rete di Dall’Osso. Dopo soli tre minuti, lasquadra di Gattuso, trova, nuovamente, il vantaggio con Schiavi. A pochi minuti dalla fine della gara, larete che gela le speranze di acciuffare il risultato per gli emiliani, è di Rocca. Il Sassuolo vince contro ilCesena, per 2 reti a 0, grazie alla doppietta di Gliozzi. Vittoria casalinga, anche, per il Siena, cheespugna per 2 a 0 il Carpi.

Nel girone B il Chievo incappa nel Padova. L’uno a uno, mette nei guai la squadra veronese che vedeinsidiarsi il primato in classifica, da un’Atalanta che, invece, vince. Per chiudere la pratica Brescia, aibergamaschi basta la sola rete di Tulissi, arrivata al 12’ del primo tempo. In attesa del derby, insettimana, il Milan fa tremare i cugini interisti dalla distanza, con il 0-6 rifilato all’ultima del girone:Cittadella. L’Inter, invece, vince, ma con sofferenza con il Lanciano. Al 22’ del primo tempo arriva il goldi Bonazzoli. Il numero 9 neroazzurro con maestria mette in rete la sfera, su assist di Camara. Ladoppietta per l’attaccante interista arriva al 21’ della ripresa, quando in un azione personale, supera ildifensore con un sombrero e fredda, con un tiro da fuori, Elezaj. Il colpo del KO, arriva da unasplendida azione di Camara, che salta quattro avversari e serve palla al neo entrato Mira, che disinistro fulmina il portiere del Lanciano, chiudendo la partita. Il Lanciano, però, ha un guizzo diorgoglio, segnando il gol della bandiera, con il colpo di testa di Raho. Difino, poi, realizza, al 48’, la retedel 3-2. L’Udinese espugna per 4 a 1 la Ternana. Il Verona viene beffato sul finale dal Varese. Finisce 3-3. Sotto di due reti, la squadra veronese riesce, dapprima ad agguantare il pari, poi, al 45’ del secondotempo, sigla la rete della possibile vittoria, con alba, autore di una doppietta. Ma al quarto minuto direcupero; la beffa. Negro, per il Varese, pareggia i conti. Il Pescara vince con un gol di Di Rocco, al 92’,contro il Cagliari.

Nel girone C la Lazio pareggia 1 a 1 con la Fiorentina. Al 34’ del primo tempo, Lombardi, servito daCrecco, si invola verso sulla fascia destra e, da posizione defilata, trafigge Bertolacci. La Fiorentinarisponde, al 19’ del secondo tempo, con un rigore trasformato da Bangu. Un pari che sta stretto adentrambe le sqaudra. La Lazio, che così, non si scrolla la viola, a solo un punto di distanza e, lafiorentina che, non vincendo non agguanta il primato. Nel derby regionale è la Roma ad avere lameglio. I giallorossi travolgono per 0-5 i pari età del Latina. Il Palermo consolida il quarto posto, graziealla vittoria contro l’Avellino. Per i rosanero è Fiordilino ad andare in rete. Segue i palermitani, ilCatania che, vince con la Reggina, per 2 a 0. Già nel primo tempo, la formazione di Pulvirenti chiude ilmatch; prima con con la rete di Aveni, all’8’ e, poi con Caruso, al 23’. Male il Napoli, che viene travoltodal Lanciano, per 1-4. A Sant’Antimo, gli azzurrini, contro la penultima in classifica, rimediano unasconfitta che potrebbe essere fatale in vista dell’accesso ai play off, come miglior sesta. Il primo tempofinisce 0-1, con il Trapani in vantaggio, dal decimo minuto, con Gennaro. Napoli che entra in partitasolo a scadere dei primi 45 minuti. Il secondo tempo inizia con un Napoli più arrembante, mal’espulsione diretta di Luperto, condiziona il proseguo della gara. Infatti, otto minuti dopo, Pitasiapprofitta di un ingenuità difensiva per battere Contini. Al 27’, Pitasi sigla la terza rete per la squadraospite. Per il Napoli arriva il gol della bandiera, con una punizione segnata da D’Auria, ma il Trapaninon affonda il colpo e fa poker, con Pitasi, che segna la tripletta personale. Il Bari vince 2 a 0 contro laJuve Stabia. 2 a 1 per il Crotone sul Livorno.

Annalisa Moccia

1 Torino 56

2 Juventus 44

3 Empoli 42

4 Sampdoria 42

5 Novara 41

6 Parma 35

7 Spezia 34

8 Bologna 31

9 Sassuolo 28

10 Cesena 23

11 Siena 21

12 Carpi 20

13 Genoa 18

14 Modena 13

1 Chievo 54

2 Atalanta 53

3 Milan 45

4 Inter 44

5 Udinese 38

6 Brescia 38

7 Verona 33

8 Padova 32

9 Cagliari 31

10 Varese 29

11 Pescara 24

12 Ternana 13

13 Lanciano 9

14 Cittadella 2

1 LAZIO 58

2 FIORENTINA 57

3 ROMA 50

4 PALERMO 40

5 CATANIA 38

6 NAPOLI 36

7 BARI 32

8 LIVORNO 31

9 REGGINA 26

10 JUVE STABIA 24

11 LATINA 23

12 CROTONE 19

13 TRAPANI 12

14 AVELLINO 6

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Mai crearsi aspettative! Questo è quello che ciinsegna questa giornata di campionatopartenopea, con due pareggi che potevano essereben altro nonostante la prevista vittoriadell’Acquachiara nello scontro con la penultima inclassifica.

Risultati già decisi prima del fischio d’inizio tra la neo entrata in A1 Canottieri e la capolista ProRecco ma i giallorossi portano almeno a casa la soddisfazione d’aver bucato ben 12 volte la retedell’apice della classifica, e a bucarla per primo è stato proprio Baraldi. Oltre alla prima rete diBaraldi, che ne metterà a segno ancora una a fine fazione, le ulteriori sono ad opera di Fondelli,Brguljan, Giorgetti e La Penna terminando con un parziale di 3-3 che fa ben sperare i ragazzi diZizza. Nel secondo quarto le speranze però si affievoliscono per le sette reti incassate di Aicardi,Jovanovic in doppietta, ancora una doppietta di Aicardi e ancora una di Ivovic, a cui le soli tre retidi Buonocore e la doppietta di Baraldi nulla possono. Nella terza fazione è la Canottieri a segnarnedi più: cinque per i giallorossi ad opera di Velotto, Brguljan in doppietta, Baraldi e Borrelli, quattroper i primi classificati messi a punto da Jokovic in doppietta, Figlioli e La Penna. Ma una sola rete inpiù non basta. Nell’ultimo quarto si sente la fatica di dover lottare con la capolista e allora i ragazzidi Zizza pur facendo il possibile riescono ad andare a rete solo una volta con Primorac, ma gli ospitimostrano la loro superiorità e ne segnano ben sei; Giacoppo, doppietta di Jokovic, tripletta diAicardi e così il Recco porta altri tre punti a casa. La classifica resta invariata: i primi restano primi ei sesti restano sesti, adesso bisogna solo aspettare quest’ultima giornata di campionato!

DI NUNZIA CASOLARO

Circolo Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore 1, Campopiano, Borrelli 1, Brguljan 3, Morelli, Ronga, Primorac 1, Parisi, Velotto 1, Baraldi 5, Esposito, Vassallo. All. Zizza

Pro Recco: Tempesti, Lapenna 2, Jokovic 4, 1 rig., Figlioli 1, Giorgetti 1, Fondelli 1, Giacoppo 1, Aicardi 6, Figari, Fiorentini 2, Ivovic 2, Gitto, Pastorino.All. Porzio.

Arbitri: Colombo e Ricciotti

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Sconfitta assolutamente non meritata quella dei rossoverdi che hanno dovuto fare i conticon un arbitraggio a sfavore e con gli avversari più temibili.Nel primo parziale è il Brescia a conquistare il vantaggio con le due reti di Nora e RiosMolina, contro l’unica rete di Renzuto Iodice.Nel secondo quarto il Posillipo si porta in vantaggio grazie alle reti di Radovic e Klikovac,ma il Brescia si porta prima in parità con Napolitano e, all’ulteriore vantaggio delPosillipo conquistato da Russo, la seconda classificata mette subito le cose ben in chiaromettendo a punto ben tre reti ad opera di Presciutti, Giorgi e Rizzo.Il Dooa non si fa spaventare nemmeno dall’ulteriore rete di Rizzo che apre la terzafazione e risponde alle reti di Radovic e Renzuto Iodice a cui segue poi quella di Foglio.

Dooa Posillipo: Cappuccio, Dolce 1, Criscuolo, Foglio 1, Russo 1, Radovic 2, Renzuto Iodice 2, Gallo Klikovac 1, Bertoli, Mandolini, Saccoia 1, Negri.All. Cufino

AN Brescia: Del Lungo , Valentino, Presciutti C. 1, Legrenzi , Rios Molina 2, Rizzo 3(2R), Giorgi 1, Nora 1, Presciutti N., Di Fulvio 1, Napolitano 1, Dian.All. Bovo

Arbitri: Caputi e Pinato.

Con una rete di svantaggio i ragazzi di Cufinoprovano a crederci fin infondo ma l’ultimoquarto fatto di due reti per ogni squadra nonpermette di cambiare un risultato già dato nelterzo quarto. Si alternano infatti Di Fulvio,Dolce, Rios Molina e Saccoia, ma il matchfinisce così com’era stato pronosticato. Comeper la Canottieri anche per il Posillipo laclassifica non subisce variazioni: il Savonaresta ad un passo, ovvero ad un punto, dalDooa e il Brescia si allontana sempre di piùdal terzo posto con la speranza di conquistaremagari l’apice occupato dal Recco. Si tratta diuna vera e propria lotta tra titani!

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VENTIDUESIMA GIORNATA

Promogest - Circolo Canottieri Napoli

Sabato 12 Aprile ore 15:00

Carpisa Yamamay Acquachiara –SS Lazio Nuoto

Sabato 12 Aprile ore 15:00

Como Nuoto - Dooa PosillipoSabato 12 Aprile ore 15:00

Vittoria quasi a tavolino quella dell’Acquachiara nello scontro con l’ultima della fila che per ben tre tempi erapraticamente da sola in vasca e ciò lo dimostrano le zero reti dell’ Albaro Nervi dovuto anche alle grandi abilità diLamoglia che non ne ha fatta passare neanche una. Il primo tempo si chiude con tre reti dei biancoazzurri Petkovice Sadovyy in doppietta. Nel secondo quarto invece le reti sono cinque e ad opera ancora di Sadovyy e Petkovicaccompagnati da Ferrone, Di Costanzo e Draskovic. Le reti della terza fazione sono una via di mezzo tra il primo e ilsecondo; quattro reti messe a segno da Luongo, Petkovic, ancora Sadovyy e Postiglione. Nell’ultimo quarto sonoancora Draskovic e Sadovyy ad andare a rete ma il Nervi si risveglia e segnano prima Giordano e Priolo e, dopol’ulteriore rete del biancoazzurro Petkovic, anche Shota e Pesenti vanno a rete; ma la bella addormentata si èsvegliata troppo tardi e il principe “biancoazzurro” è già andato via con la vittoria in tasca. Vittoriaimportantissima che gli permette di stare col fiato sul collo al Savona con elevate probabilità di conquistarenell’ultima di campionato la quarta posizione visto le squadre con cui si fronteggeranno: Lazio, ottava in classifica,per l’ Acquachiara e la seconda classificata e temibile Brescia per il Savona. I giochi son fatti…almeno sulla carta!

Albaro Nervi: Vio, Generini, Giordano 1, Colombo, Priolo 1, Benedetti, Nunome, Messina, Hazui 1, Ronda, Acosta, Pesenti 1, Ferretti. All. Ivaldi.

Carpisa Yamamay Acquachiara: Lamoglia, Perez, Mattiello, Luongo S. 1, Postiglione 1, Petkovic 4, Gambacorta, Ferrone 1, Draskovic 2, Di Costanzo 1, Sadovyy 5, Gaeta. All. De Crescenzo

Arbitri: Fusco e Navarra.

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L'ultimate è uno sport di squadra giocato con il frisbee (un disco di plastica del pesodi 175 g). Scopo del gioco è segnare punti passando il disco all'interno dell'area dimeta avversaria. I giocatori non possono muoversi, se non sul proprio piede perno,mentre sono in possesso del disco. L'ultimate è stato inventato alla fine degli annisessanta nei campus americani. Si contraddistingue per lo Spirit of the Game (Spiritodel Gioco) ed i principi del "fair play", infatti, a qualsiasi livello, anche durante i"World Championship" (Campionati del Mondo) è giocato senza l'ausilio diun arbitro. Tutte le contese vengono risolte sul campo dai giocatori in gioco.Originariamente chiamato "Ultimate Frisbee", è ora chiamato semplicemente"Ultimate" perché il nome Frisbee è un marchio registrato dalla Wham-O.Il campo èun rettangolo di 100m x 37m con due aree di meta profonde 18m, senza né pali néporte. La superficie è l'erba ma si può giocare anche su campi, proporzionalmentepiù piccoli, in sabbia (Beach Ultimate) e in sintetico (IndoorUltimate).Le squadre sono composte da sette giocatori (cinque in Beach Ultimate eIndoor Ultimate). Vince la squadra che arriva a 19 punti, con almeno due punti discarto, altrimenti chi arriva a 21. Il disco internazionalmente utilizzato è l'Ultra-StarProfessional Sportdisc da 175 grammi della Discraft. All'inizio della partita le duesquadre si dispongono ciascuna lungo la propria linea di meta. La squadra chedifende deve consegnare il disco alla squadra che attacca. Il difensore con il disco inmano deve alzarlo per domandare "siete pronti?" e quando la squadra che attaccaalza un braccio per rispondere "sì", tenterà di lanciarlo dentro il campo e il più vicinopossibile all'area di meta avversaria.

Quindi un giocatore attaccante raccoglie il disco e dà inizio all'azione. La squadra che attacca cerca di avanzare attraverso passaggi, dato che chi hail disco in mano non può correre: se commette passi (travelling) deve tornare indietro. Non esiste un numero predeterminato di passi entro il qualefermarsi: per esempio, se un giocatore ricevesse il disco da fermo anche un solo passo sarebbe considerato irregolare. Col disco in mano, si può solo usareil piede di perno e si hanno a disposizione 10 secondi per lanciare (contati rigorosamente in inglese e ad alta voce dal marcatore più vicino, che introduce ilconteggio dicendo: "Stalling-One"). La squadra che attacca cerca di mantenere il possesso del disco, senza farlo cadere a terra e senza farlo intercettaredagli avversari, con l'obiettivo di raggiungere l'area avversaria. È punto quando un giocatore dell'attacco riceve un passaggio del disco dentro l'area di metaavversaria. Recentemente viene contato come punto anche l'intercetto, avvenuto nell'area avversaria, di un lancio proveniente dall'altra squadra. Non èpermesso il contatto fisico, per cui la squadra che difende cerca di costringere la squadra attaccante ad un errore, facendogli perdere il possesso del disco ointercettando con mani e piedi il disco in volo. Se si perde il possesso del disco allora cambiano i ruoli "attacco/difesa" delle due squadre (turnover). Ognivolta che il disco cade a terra per un passaggio o una presa sbagliata o un intercetto della difesa, si avrà un cambio di possesso e, senza interruzione, lasquadra che difendeva potrà attaccare. È turnover anche quando un attaccante non riesce ad eseguire un passaggio entro i 10 secondi, quando una presaavviene fuori dal campo o quando il difensore anticipa l'attaccante (al contrario, in una presa simultanea il disco rimane all'attaccante). Solitamente ladifesa è a uomo (ogni difensore sta molto vicino all'attaccante cercando di essere la sua ombra per poter fargli cadere il disco quando ne avràl'opportunità), anche se a volte può risultare utile adottare una difesa diversa. Solitamente esistono solo 4 varianti della difesa che sono: "A uomo", "A zonaa 3/Coppa a 3", "A zona a 4/Coppa a 4" oppure "A zona 3+1/Coppa a 3+1". È il difensore che deve contare a voce alta i 10 secondi che l'attaccante con ildisco ha a disposizione per lanciare. L'obiettivo della difesa è impedire il punto, cercando di togliere il possesso del disco alla squadra attaccante. Se lasquadra che attacca riesce a segnare un punto, dovrà successivamente difendere. Di modo che ad ogni punto le squadre cambiano di campo. L'idea èquella di difendere ogni volta la meta che è stata appena conquistata.Ogni giocatore si impegna a rispettare le regole del gioco e a non violarleintenzionalmente. In questo senso ciascun giocatore viene "elevato" al rango di arbitro, essendo egli stesso l'unico responsabile del suo comportamento incampo, arrivando addirittura ad ammettere il proprio fallo. Questo "voto" al rispetto delle regole e degli avversari è noto come "Spirit Of The Game"(Spirito Del Gioco), qualcosa di imprescindibile per poter giocare a Ultimate. La competizione estrema è incoraggiata a patto che questo non significhiinfrangere le regole né perdere il rispetto tra i giocatori e il genuino piacere di giocare.Dal momento che in questo sport non esiste contatto fisico, con osenza il disco, qualsiasi contatto volontario o involontario può essere considerato un fallo, ma dato che non esiste l'arbitro bisogna che ciascun giocatore siaresponsabile della propria condotta in campo. Quindi per giocare ad Ultimate è assolutamente necessario rispettare le regole e avere un alto livello disportività. Per esempio non si può strappare il disco dalle mani dell'avversario o impedirgli fallosamente il lancio, la distanza minima è pari al diametro deldisco di gioco; non si può ostacolare la corsa o il salto di un giocatore e non si può marcare l'attaccante con il disco con due o più difensori (raddoppio). Seperò il fallo o il contatto fisico non pregiudica l'esito di un passaggio o di un'azione, l'attaccante può scegliere di non fermare il gioco (regola del vantaggio:"play on"). Se qualcuno chiama un fallo o ferma il gioco (per esempio per una giocata dubbia o per un infortunio), allora tutti si fermano e rimangono nellastessa posizione in cui si trovano, fino a che la controversia o il problema non venga risolto. Quindi una volta ristabilita la "normalità", il giocatore con ildisco o il suo difensore, dopo aver avvertito tutti i giocatori (check), può riprendere il gioco. Qualora la controversia non venga risolta per mancato accordodelle parti in un tempo ragionevole, il gioco riprende dall'azione precedente l'interruzione.Si possono effettuare tutte le sostituzioni che si vogliono, peròmai durante lo svolgimento del gioco; infatti, bisogna aspettare sempre la conclusione del punto, anche durasse mezz'ora. Se invece un giocatore siinfortuna durante un'azione (injury), allora può avvenire un cambio, concedendo però anche agli avversari la possibilità di una sostituzione.

Eleonora Brangi

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Direttore: Cristiana BaroneEditore: Antonella CastaldoCapo Redattore: Luigi LiguoriCoordinatore di Redazione: Stefano Limongelli e Ferruccio MontesarchioEditing Grafica: Francesco Perfetto e Catello CarboneCoordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. PalombaRedazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Università Parthenope di Napoli FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008Info line: [email protected] anche su Facebook: FATTO DI SPORT

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Juventus e Roma imbattibili… Juve a più 8. Il Napoli perde a Parma

7 MARZO – La 32° giornata di Serie A si è aperta ieri conl’anticipo delle 18:00 Chievo-Hellas Verona: la squadra diMandorlini si aggiudica il derby con un gol al 65′ di Luca Toni.Nel secondo anticipo l’Inter non va oltre il due a due contro ilBologna; al 6′ è Icardi a sbloccare la partita, ma al 35′ ilBologna risponde con Pazienza. Nella ripresa l’Inter passa dinuovo in vantaggio ancora con Icardi, ma la squadra diBallardini trova il pareggio con Kone. Nel “lunch match” delle12:30, la Lazio batte la Sampdoria per due a zero con i gol diCandreva e Lulic. Nelle partite delle 15:00, l’Atalanta cade incasa contro il Sassuolo per due a zero: doppietta di Sansone.Vince invece la Roma contro il Cagliari per tre a uno con unatripletta di Mattia Destro, per i sardi non basta il gol su rigoredi Pinilla. Il Catania perde tre punti fondamentali per lasalvezza contro il Torino: al 2′ sblocca il risultato Bergessio, mail Torino ribalta il risultato con le reti di Fernerud e Immobile.Infine, la Fiorentina batte l’Udinese per due a uno con i gol diCuadrado e Gonzalo Rodriguez, per i friulani non basta la retedi Fernandes. Nel posticipo delle 20:45 il Parma batte il Napoliper uno a zero con un gol di Parolo frena sempre più la scalataverso il secondo posto, anzi è prorprio un addio ora tocca soloconsolidare il terzo posto. Per quanto le partite del LunedìJuventus-Livorno termina due a zero con una doppietta perLoorente grande protagonista allo Juventus Stadium:sedicesima vittoria in casa per i bianconeri. Genoa-Milantermina per uno a due a favore del Milan per Seedorf c’è laterza vittoria di fila. Al Ferraris segnano Taarabt e Honda primadell'autorete di Abbiati. Mancano sei giornate alla fine delcampionato e Juve e Roma sono pronte alle ultime 6 finali chila spunterà?

G.D’ Ambrosio

IL PUNTO SULLA SERIE A

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La Juventus non si ferma più e rimane a + 8

Il Livorno mai in partita e con la testa già al Chievo

E’ finita 2 – 0 a Torino la 13° giornata di ritorno che ha visto la Juventus allenata da AntonioConte imporsi contro il Livorno guidato da Mimmo Di Carlo. Come sarebbe finita lo si èintuito sin da subito, con i bianconeri che sono scesi in campo con la migliore formazionepossibile e i granata privi del loro leader Paulinho, e un 5-3-2 molto difensivista. E’ chiaroche Di Carlo abbia voluto risparmiare il proprio capitano (diffidato) e altri titolari in vistadella sfida salvezza del prossimo turno che vedrà la squadra toscana giocarsela contro ilChievo. Ma torniamo alla partita. Al 1’ e al 2’ è Emeghra ad impensierire Buffon, che peròpara entrambe le volte senza problemi. Da qui in poi è solo Juventus. Ci provano primaTevez (due volte), poi Llorente e infine Lichtsteiner. La palla sembra non voler entrare, finoalla mezz’ora quando lo stesso Llorente nel giro di pochi minuti realizza due goal, il primo al32’ e il secondo al 35’. Il Livorno ha subito il colpo e la Juve ha diverse occasioni perchiudere il primo tempo tsul tre a zero, ma i suoi attaccanti sono poco precisi. Nel secondotempo la musica non cambia. La Juve attacca, il Livorno se ne sta a guardare. PrimaLichtsteiner poi Llorente alla ricerca del terzo goal personale vanno vicini al goal, e solo untiro di Duncan dalla distanza impensierisce per un attimo Buffon che però non si fa trovareimpreparato. Di Carlo a questo punto decide di sostituire anche gli altri diffidati scesi incampo mentre Conte cambia sia Tevez che Llorente (per Giovinco e Vucinic) e Pogba (perPadoin). Gli ultimi minuti non regalano altre emozioni tranne nel finale quando a 30 secondidalla fine, Marchisio cade in area e i calciatori juventini che invocano il calcio di rigore.L’arbitro dopo qualche secondo di indecisione decide di chiudere qui la partita.

La Grotta Carlino

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Napoli:Reina 6: Non può niente sul golAlbiol-Fernandez 5,5: Vanno a sprazzi, meglio l’argentino.Ghoulam 5: E’ poco esplosivoHenrique 6: Il migliore a difesaInler-Jorginho 5: Non dettano mai il ritmo del matchHamsik 5: Si vede pocoInsigne 6: Molto attivo, uno dei pochiCallejon 5: Brutta partita, era stanco e doveva riposareHiguain 5: Troppo nervosoZapata 5,5: Gioca bene i pochi palloni che riceveMertens 6,5: Migliore in campo, il Napoli si sveglia quando entra lui

Parma:Mirante 6: Mai impegnatoPaletta-Felipe 6,5: Muro centrale, sempre prontiMolinaro 6: Si propone beneCassani 6: Forse c’era un rosso per lui, serve l’assist del gol.Marchionni 5: Quanti passaggi sbagliatiParolo 6,5: Non si vede molto, ma fa un gran bel golAcquah 6,5: Onnipresente, non si ferma un attimoSchelotto 5: Corre molto, ma sbaglia tutti i passaggiBiabiany 5,5: Da lui ci si aspetta di piùPalladino 5: Non prende un pallone

55’ParoloR.Agnello

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Dopo la grande gioia per la vittoria conquistata ai danni della Juventus al SanPaolo, la grande delusione: Il Napoli cade al Tardini, dal quale non usciva sconfittodal 2001, e dice addio, oramai definitivamente, al secondo posto. Con l’ennesimoscivolone i punti di distanza dai giallorossi, implacabili a Cagliari, diventano ben12. Festa grande invece per i padroni di casa, i gialloblù reduci da tre sconfitteconsecutive, risorgono e acciuffano l’Inter al 5° posto in classifica, infiammandoulteriormente la lotta all’europa. Donadoni deve rinunciare a Cassano, ancoramalconcio, che si accomoda in panchina, al suo posto al centro dell'attacco c'èPalladino, napoletano di Mugnano. Diceva Boskov “squadra che vince non sicambia”, Benitez avalla e conferma in blocco lo schieramento che ha battuto laJuventus, preferendo ancora una volta Insigne a Mertens. La prima frazione digioco è tutt’altro che emozionante. Le due squadre provano a proporsi inprofondità ma con tanta imprecisione, i passaggi sbagliati sono tanti in entrambigli schieramenti, ma è positivo l’atteggiamento difensivo del Parma: squadrastretta e raddoppi tempestivi. Al termine dei primi 45 minuti il conto complessivodei tiri in porta arriva appena a 5, di cui 0 nello specchio. L’unico episodio degnodi nota giunge al 9’ quando Fernandez , su calcio di punizione di Insigne, impattadi testa e mette il pallone sotto le gambe di Mirante, la palla è in rete ma ildirettore di gara annulla per posizione di fuorigioco dello stesso argentino. Laripresa si apre con gli stessi undici per entrambi gli schieramenti, ma è tuttaun'altra partita. I ritmi sono alti e i padroni di casa premono per il vantaggio, al 6’è Reina a salvare su un pericoloso cross d’esterno di Biabiany. Il primo tiro nellospecchio per il Napoli, invece, è da parte di Insigne, la sua conclusione centralefinisce tra le braccia di Mirante. Al 10’ però, sull’asse Paletta-Cassani-Parolo,l’episodio che sblocca il match: grande apertura di Paletta sulla destra per Cassaniche con un cross basso serve Parolo al limite dell’area, il centrocampista arriva arimorchio e con un destro all’incrocio batte Reina. Benitez cerca di scuotere i suoicon un doppio cambio: dentro Mertens e Zapata, fuori Callejon e Higuain.L’argentino non gradisce ma la reazione si vede, e al 31’ Zapata, dopo pochi minutidal suo ingresso, liberato in area salta Mirante, l’estremo difensore gialloblù lostende fallosamente ma per l’arbitro è simulazione. Al 37’ Mertens dalla destramette dentro una gran palla che trova Insigne sul secondo palo, il suo tentativo disinistro però finisce incredibilmente a lato. Il belga replica poco più tardi, stavoltatrova Zapata che si avvita ma spedisce alto. L’ultima grande occasione per gliospiti finisce ancora sulla testa del colombiano: dopo un grande aggancio, Insignescodella dentro per Zapata che va in anticipo ma ancora una volta non trova laporta. Dopo quattro minuti di recupero per Bergonzi può bastare. La squadra diDonadoni raggiunge quota 50 e si rilancia nella corsa all’Europa sconfiggendo unNapoli che in Europa ci andrà, e anche in quella che conta, ma non dalla portaprincipale. Gianluca Castellano

Un brutto Napoli affonda al Tardini. Manca un rigore per gli azzurri

Parma (4-3-3): Mirante; Cassani,

Paletta, Felipe, Molinaro; Acquah,

Marchionni, Parolo (35' st Munari);

Biabiany (47' st Cerri), Palladino (44' st

Gobbi), Schelotto. A disp.: Bajza,

Pavarini, Rossini, Jankovic, Galloppa,

Mauri, Sall, Obi. All.: Donadoni

Napoli (4-2-3-1): Reina; Henrique,

Fernandez, Albiol, Ghoulam; Jorginho,

Inler; Callejon (23' st Mertens), Hamsik

(36' st Pandev), Insigne; Higuain (23' st

Zapata). A disp.: Doblas, Colombo,

Britos, Reveillere, Mesto, Behrami,

Dzemaili. All.: Benitez

Arbitro: Bergonzi

Marcatori: 10' st Parolo

Ammoniti: Cassani, Marchionni,

Acquah, Parolo (P); Zapata, Albiol (N)

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FATTO DI CALCIO

All’Artemio Franchi, laFiorentina vince 2-1 control’Udinese di Guidolin. NelPrimo tempo va a segnoCuadrado con un tiro dai 25metri che spiazza Scuffet,complice anche unadeviazione di Danilo. Nelsecondo tempo la Violaraddoppia con un rigoreprocurato sempre dal solitoCuadrado e trasformatosuccessivamente in rete daGonzalo Rodriguez.L’Udinese, però, non siarrende e trova il gol con untiro/cross di Bruno Fernandesche trova impreparato ilportiere viola. L’Udinese perònon ha più la forza permettere in pericolo lasquadra di Montella.

La Fiorentina, così ritrova lavittoria dopo le ultime due uscitenon brillantissime e continua asperare nei passi falsi del Napoliper agguantare quel postoChampions che tanto desidera lapiazza di Firenze.

Marco Sorrentino

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Il Milan soffre ma vince al Ferraris

Genoa-Milan è il posticipo di lunedì sera valido per la 32a giornata di serie A.

Il Genoa è reduce da una sola vittoria e un pareggio nelle ultime 5 giornate, al tredicesimo posto quota 39 punti. Discorsodiverso per il Milan, che viene da un’altra vittoria convincente contro il Chievo in casa. Passa da Marassi un eventualebiglietto per l’Europa.

Emergenze sia per Gasperini che per Seedorf. Il primo non avrà a disposizione Matuzalem e Kucka. In avanti si affida aGilardino,Sculli e Fetfatzidis.

In casa rossonera mancherà De Sciglio.A centrocampo rientro di Montolivo al posto di Essien che salta la gara per unalesione alla coscia destra,

un altro infortunio da aggiungere dopo quello di Muntari.Mentre il attacco c'è Pazzini al posto del febbricitante Balotellirelegato in panchina.

L’avvio di gara vede un Genoa insolitamente attendista e un Milan che prova a fare la partita,

ma che non trova il ritmo giusto per sfondare la solida compagine rossoblu.Nonostante nei primi minuti regni confusione,

al 20’ ci pensa Taarabt: portando in vantaggio il Milan con una grandissima azione: dribbla un paio di avversari

e dal limite scarica un destro a incrociare nell'angolino basso. Dopo il vantaggio, il gioco del Milan è tutto

nelle fiammate occasionali del marocchino, ma le occasioni latitano. Il Genoa, dal canto suo, cresce

con il passare dei minuti e al 37’ impensierisce gli ospiti con un sinistro da fuori area di Bertolacci

che esce di poco alla sinistra del palo. Ultimo brivido un colpo di testa di Mexes al 41’ che per poco non beffa Abbiati.

Il primo tempo si chiude con il Genoa in pressing alla ricerca del pareggio, ma il Milan in vantaggio.

La ripresa si apre con un Genoa in pieno controllo del match, ed un Milan apparentemente incapace di reagire.

Al 52’ Fetfatzidis impegna Abbiati da fuori area, un minuto più tardi un colpo di testa di De Maio termina

alto di poco. Ma nel pieno dell’assedio, un contropiede apre una prateria a Honda, che salta di

slancio Marchese e scavalca Perin con un morbido tocco sotto: 2-0!. Il grifone non molla, ma la porta di Abbiati oggi

sembra stregata. Ci vuole un gran destro al volo di Motta al 73′ in seguito a un calcio d'angolo, che riaccende le

rossoblu. Al 74′ nel giro di 30 secondi prima Abbiati compie il miracolo su Sturaro, poi Mexes salva sulla linea

un colpo di testa a botta sicura ancora di Motta. Nel finale girandola di sostituzioni che vede anche l'ingresso di Balotelli

il Genoa tenta il tutto per tutto, anche a rischio di aprirsi alle ripartenze degli ospiti, ma il risultato non cambia.Finisce 2-1per il Milan

Sconfitta ingiusta per il Genoa, a cui non basta una buona prestazione, ancora fermo a 39 punti.

Mentre per il Milan è una vittoria importantissima che rilancia le ambizioni europee.

I rossoneri infatti salgono a quota 45 punti, trovandosi a soli 5 punti di distanza dalle quinte in

classifica che sono Inter e Parma.

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Crolla il Catania, Torino Corsaro

L’interminabile dramma sportivo del Catania calcio non conosce confini. Il clima teso, pregno dicontestazione e l’insolita pioggia del Massimino fanno da cornice alla sfida tra gli etnei ed ilTorino di Ventura, in cerca di punti dal sapore europeo. I padroni di casa provano a riconquistarei propri tifosi con una partenza a razzo e, approfittando di un approccio timido dei granata almatch, passano in vantaggio grazie ad un preciso tiro di Bergessio. Sembrerebbe il preludio ad unpomeriggio di rinascita per il Catania, ma la squadra di Maran, in evidente crisi d’identità e nonabituata a gestire il vantaggio, decide di tirare i remi in barca e lasciare campo al Torino, cheattacca con pazienza per trovare il goal del pareggio. Le barricate erette dai rossoazzurrireggono per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo, finchè Farnerud non trova unafalla e pareggia con un preciso piatto da ottima posizione. Il contraccolpo psicologico è a dir pocomicidiale; il Catania barcolla pericolosamente,Ciro Immobile si ricorda di essere ilcapocannoniere della serie A e decide di timbrare il cartellino, sfruttando un delizioso assist diMeggiorini e battendo il contestato Andujar. La rimonta è servita, a nulla vale la reazione di nervitardiva dei padroni di casa, la partita si chiude con il risultato di due ad uno in favore degli ospiti.Il toro rilancia le proprie lecite ambizioni europee, alla ricerca però del requisito essenzialerappresentato dalla continuità dei risultati. Gli etnei, sempre più ultimi e abbandonati dalpubblico, sembrano aver gettato la spugna ed essersi ormai rassegnati alla retrocessione in serieB, nonostante la matematica lasci ancora qualche speranza.

Francesco Rosa.

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L’anticipo serale della 32^ giornata di Serie A ha visto di fronte Inter eBologna. I padroni di casa hanno ancora steccato dopo le ultimeprestazioni poco convincenti ottenendo un deludente 2-2. Di Icardi(doppietta), Pazienza e Kone le reti che hanno sancito il pareggiofinale.

I nerazzurri hanno trovato dopo soli 6’ il vantaggio grazie ad Icardiche ha insaccato al volo un traversone perfetto di Nagatomo. Dopoun avvio poco convincente, il Bologna esce alla distanza creando piùdi qualche grattacapo alla difesa avversaria. Al 35’ gli ospiti trovanoinfatti il pareggio con Pazienza che, dopo una respinta di Handanovicsu tentativo di Christodoulopoulos, trova la rete con un tiro dal limitedell’area che trova impreparato l’estremo difensore avversario.L’Inter cerca di reagire subito ma le squadre chiudono il primo temposul punteggio di 1-1.

La ripresa inizia sulla scia del primo tempo con i nerazzurri chepremono subito sull’acceleratore alla ricerca del nuovo vantaggio.Vantaggio che arriva al 64’ ancora con Icardi: è splendido il suo tiro agiro che supera Curci dopo aver colpito il palo alla sinistra delportiere felsineo per il momentaneo 2-1. Il Bologna ha però fame dipunti vista la critica posizione in classifica e i ragazzi di Ballardini siriversano in avanti per rimediare al nuovo svantaggio. E lo sforzo deirossoblu viene premiato al 73’: questa volta è Kone a battereHandanovic dopo un’incredibile indecisione di Rolando. 2-2 e dinuovo parità ristabilita ma Milito, dagli undici metri, ha la possibilitàdi far esplodere per la terza volta il pubblico di San Siro. L’attaccanteargentino, all’84’, fallisce però clamorosamente il primo rigoreconcesso alla squadra di Mazzarri in questa stagione e il pareggio nonsi schioda. Nel finale, inoltre, gli ospiti hanno addirittura la possibilitàdi beffare in extremis gli avversari ma un super Handanovic strozzal’urlo in gola ad Acquafresca. Finisce 2-2 con l’Inter che rischia diperdere il treno per l’Europa e il Bologna che sorride grazie al buonpunto ottenuto in ottica salvezza.

GIUSEPPE CAROTENUTO

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Lazio 2 – Sampdoria 0

Nell’anticipo delle 12,30 della Serie A si sono affrontate la Lazio, padrona dicasa e la Sampdoria orfana del suo allenatore Mihajlovic squalificato intribuna (con annessa sciarpona blucerchiata nonostante i primi caldi).

Complice l’orario ma soprattutto il clima da primavera inoltrata all’«Olimpico» di Roma abbiamo assistito ad una partita dal basso ritmo,risolta da un paio di episodi che hanno condizionato inevitabilmente ilcorso del match.

Al 23’ a rendersi pericolosa è la Sampdoria con Gabbiadini che tira altodopo essere stato liberato da uno schema su punizione ad parte diPalombo; ma il miracolo di Da Costa su Candreva al 33’ è stato solo ilpreludio di quello che stava per accadere: al 42’ Keita si sbarazza sulladestra di Berardi e mette in mezzo un assist che lo stesso Candrevafacilmente ha messo in rete, proprio sotto gli occhi del padre in tribunaTevere.

Nel secondo tempo la Sampdoria entra in campo con un pigliodecisamente più aggressivo e complice l’espulsione del laziale Biglia perdoppia ammonizione all’ 11’ si rende più volte pericolosa in area laziale e l’occasione più nitida per i blucerchiati capita suoi piedi di Sansone al 24’che però viene neutralizzato da Berisha.

Nella girandola dei cambi entrano in campo Okaka per la Samp e Mauri peruno spento Postiga per i padroni di casa; i quali al 28’ nonostantel’inferiorità numerica raddoppiano: Mauri sfrutta un’azione caparba diCandreva per offrire un assist a Lulic che di piattone batte per la secondavolta Da Costa.

Una Sampdoria senza aggressività non riesce a produrre nessun azioneparticolarmente pericolosa a parte quella di Soriano al 39’ che però nonriesce a sfruttare l’uscita a vuoto di Berisha, facendosi stoppare il tap in daBiava.

Una vittoria tutto sommato meritata per la Lazio nelle cui fila debuttaanche Joseph Minala, 17enne della Primavera biancoceleste su cuipersistono molti dubbi su quanto riguarda l’età dichiarata.

I ragazzi di Reja, nonostante l’assenza pesante di bomber Klose (in tribuna),riescono comunque a fare bottino pieno tra le mura amiche e in un solocolpo mettono K.O. le ambizioni europee della Sampdoria ma soprattuttorilanciano le proprie portandosi solo a – 2 dall’accoppiata Inter-Parmaappaiate per l’ultimo posto disponibile per le qualificazioni ai preliminari diEuropa League.

Angelo Domenico D’Auria

Candreva e Lulic rilanciano la Lazio in zona Europa

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Siamo tutti d’accordo nel definire il calcio dei giorni nostriben diverso da quello dei tempi in cui scendevano in campoAlfredo Di Stefano, Pelè e poi Maradona. Ma credo siavalido, oggi come allora, un principio che spesso passa insecondo piano: la meritocrazia. Infatti in molti hanno stortoil naso quando panchine prestigiose sono state affidate a“sbarbatelli” con poche partite alle spalle (in alcuni casisenza alcuna partita…) e la punta dell’iceberg èrappresentata dai vari Clarence Seedorf, Leonardo, LuisEnrique e Ciro Ferrara. Incredibilmente viene trascuratagente preparatissima che fa dei veri e propri miracoli consquadre modeste, in possesso di “materiale umano”davvero scarso. Perché non possiamo vedere unColantuono o un Donadoni sulla panchina del Milan? UnVentura o un Simeone sulla panchina dell’Inter? Maqualcuno ha mai visto il loro eccezionale lavoro? Ma gliaddetti ai lavori sanno come è nata la carriera da allenatoredei più grandi “Mister” della storia? Tutti hanno fatto lagavetta e anche Antonio Conte, visto con scetticismoall’inizio un po’ da tutti, ha iniziato dal basso passandodall’Arezzo al Bari, poi Atalanta e infine Siena. La posizionedel “Cholo” Simeone ha poi dell’incredibile, è l’unico chepuò vantare 4 gare imbattute contro il Barcellona, si gioca laLiga con due mostri sacri come Blaugrana e Merengues eviene da due scudetti in Argentina (River Plate e SanLorenzo) e una salvezza super tranquilla col Catania. Macosa aspettano le grandi del calcio europeo (con tutto ilrispetto per l’Atletico Madrid) a portarselo a casa? Misteridel calcio a cui, sinceramente, si fa fatica a trovare unaspiegazione.

Perfetto Giuseppe

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Campionato e Champions League, le tre bigspagnole si affrontano su due campi emercoledì ci sarà un primo scontro direttotra Atletico e Barca, però in campo europeo.Il campionato dice che l’Atletico continua asorprendere tutti. Pur soffrendo la squadradi Simeone, priva di Diego Costa, batte ilVillareal per 1-0 gol di Raul Garcia. IlBarcellona vince contro l’ultima in classificaper 3-1 al Camp Nou grazie ad un autogol ealla doppietta di Leo Messi. Il Real batte inscioltezza la Real Sociedad con i gol diIllaramendi,Bale,Pepe e Morata;anche senzaRonaldo la squadra di Ancelotti riesce aconquistare il pieno bottino. AtleticoMadrid con un po’ di affanno continua amantenere la vetta con 79 punti, uno in piùdel Barcellona e tre in più sui cugini del Real.Per la classifica cannoniere Messi agguantaDiego Costa a 25 reti e adessoo puntaCristiano Ronaldo a quota 28.

R. Agnello

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Campionato sempre più al cardiopalma inPremier. La sfida per il primo posto adesso siracchiude in tre squadre: Liverpool, ManchesterCity e Chelsea. I Reds ,ultimi a scendere incampo, battono il West Ham per 2-1 con ladoppietta di Gerrard. Il Chelsea scaccia la crisicon un secco 3-0 allo Stoke City con i gol diSalah,Lampard e Willian. Il City sotterra ilSouthampton con un roboante 4-1 con i gol diTourè,Dzeko,Nasri e Jovetic. Esce dalla lottascudetto l’Arsenal che rischia di perdere anche ilquarto posto. I Gunners perdono 3-0 con quintain classifica l’Everton (Naismith,Lukaku,Mirallas)e adesso hanno solo un punto di vantaggio sullasquadra di Goodison Park, che però ha unapartita da recuperare. Continua la risalita delManchester United che vince 4-0 fuori casa conil Newcastle anche senza Rooney e Van Persie.Le reti portano le firme di Mata(2),Hernandez eJanuzaj. Domenica prossima all’Anfield Road ilLiverpool ospita il City, partita decisiva per lesorti della Premier League.

R. Agnello

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Non sono rimasti di certo delusi i 35.000 spettatori del Boleynd GroundStadium che hanno assistito alla partita di Premier League tra West Ham eLiverpool terminata col risultato di 1-2 in favore degli ospiti. Il match è statodavvero molto duro ma caratterizzato dalla correttezza e dal fair play incampo. Sul fronte dei duelli hanno spiccato tra tutti il difensore in forza alLiverpool Skrtel e l’ex di turno del West Ham: la punta Carrol. I due gigantihanno dato vita infatti a un duello senza esclusione di colpi soprattutto nelgioco aereo. Bella è stata anche la sfida dei velocisti Sterling e Downing che sisono rincorsi in ogni zona del campo a conferma dello strapotere fisico deigiocatori in Premier League. Non sono mancate le grandi giocate con i duelegni colpiti da Suarez, uno dei quali con un pregevole tiro a giro nella primafrazione di gioco e la traversa colpita da Carrol nella ripresa per il West Ham.Per i più polemici invece focale è stata la prima frazione di gioco in cui dopo ilgol su rigore realizzato da capitan Gerrard per il Liverpool, è arrivato ilpareggio di Demel, viziato da una netta carica sul portiere Mignolet da partedi Carrol che ha fatto quindi chiudere tra le polemiche la prima parte di gara.Il secondo tempo si è aperto così come si era chiuso il primo, con azioni dauna parte e dall’altra e duelli fisici davvero all’ultimo sangue. Saranno rimastidelusi invece gli amanti del “made in Italy” poiché l’italiano Nocerinosubentrato a partita in corso per il West Ham è stato per la verità impalpabilee poco decisivo. Decisivo nel gol vittoria è stato invece ancora una voltaSteven Gerrard che ha siglato il gol del definitivo 1-2 grazie a un penaltystavolta scaturito da un fallo del portiere Adrian. Confermano il primato inclassifica gli uomini di Brendon Rodgers e mandano un forte segnale distrapotere a Chelsea e Manchester City che inseguono e i tifosi già sipreparano al titolo di Premier al grido di “You’ll never walk alone”…

Francesco Buonfantino

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Tennis quarti di finale

La coppa Davis nasce nella università di Harvard nel 1899 con il nome International LawnTennis Challenge, nel 1945 prese il nome di coppa Davis dal tennista Dwight Davis che fuil fondatore e il finanziatore delle strutture per questo torneo, i migliori atleti erano glistatunitensi .L’Italia entrò a far parte del torneo nel 1976 ed ora ci partecipano 129nazioni. Gli sfidanti più attesi in campo sono lo Scozzese Andy Murray che e vincitore delWimbledon E dell’olimpiadi del 2012 con una nuova tecnica. E l’italiano Fabio Fognini cheal livello mondiale e al 13° posto. Quest’anno i quarti di finale si tengono a Napoli, dal 4al 6 Aprile e nella prima giornata troviamo l’Altoatesino contro James Ward che a causadella pioggia e ha fatto slittare l’inizio di mezza giornata. La durata di questo primoincontro e stata di 3 ore stressanti per l’italiano che è riuscito a portare questa primavittoria. Nel primo set l’italiano parte male ma riesce a vincere per 6-4. Nel secondo nonriesce ad aggiudicarlo ed finisce sul 2-6. Il terzo set si far sentire con un game tiratissimoe mantiene il vantaggio 6-4. Il quarto set ed ultimo vince per 6-1 prendendo in mano la

situazione verso il traguardo.

Nelle prossime giornate si svolgeranno nelsecondo incontro Andy Murray contro AndreaSeppi, sabato alle 14 incontro doppio BolelliS./ Lorenzi P. contro Fleming C./ Hutchins R. Esi chiuderà domenica con Fognini F. controMurray A. e un successivo incontro Seppi A.contro Ward J

Adriano Tomassi

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COPPA DAVIS, E’ SEMIFINALE: L’ITALIA NELLA STORIABATTUTA 3-2 LA GRAN BRETAGNA. FOGNINI STREPITOSO, PUNTO DECISIVO DI SEPPI

Alessandro Testa

L’Italia batte la Gran Bretagna 3-2 e torna in semifinale di Coppa Davis dopo 16 anni. Un week end pieno di emozioni, quello di Napoli, che ha regalato agli azzurri un posto tra le prime 4 Nazionali del Mondo nel 2014. Normalmente, quando si affronta una squadra composta da un singolarista troppo forte (Murray) ed uno troppo debole (Ward), è il doppio a decidere tutto. Ed infatti inizialmente così sembra, perché nella giornata di sabato Fognini e Bolelligiocano davvero male e perdono in 4 set una partita che avrebbero quantomeno potuto trascinare al quinto.Il giorno dopo, Fognini-Murray è decisiva: favorito lo scozzese, qualificazione appesa ad un filo. E invece no, perché Fognini entra in campo e gioca la sua miglior partita in carriera, lasciando di stucco l’avversario (che non è proprio l’ultimo arrivato).

Murray non ci capisce nulla e perde nettamente in 3 set, 63 63 64, 2 a 2. All’improvviso, è tutto capovolto: l’Italia diventa favorita per il successo finale. Successo affidato all’esperto Andreas Seppi, affidabile quanto basta per sconfiggere il modesto James Ward. L’azzurro aveva giocato bene contro Murray, ma come spesso accade, si era dimostrato poco cinico nei momenti chiave del match: la differenza tra il buon giocatore ed il Campione.Tutto questo però non fa testo contro un onesto mestierante della racchetta come Ward, tanto è vero che Seppi può permettersi addirittura di avere il “braccino” nel primo set, quando non riesce proprio a chiudere nonostante diverse volte sia passato in vantaggio.

Vinto il primo parziale, però, neanche la pioggia può più fermarlo: i successivi due sono giocati in controllo quasi totale da Seppi, che in classifica mondiale è pur sempre qualcosa come 130 posti davanti all’avversario.L’ultimo singolare, dunque, è una semplice attesa del “game, set and match” del giudice di sedia, che arriva dopo due ore ed un quarto circa (64 63 64), e fa esplodere il pubblico napoletano che, a onor del vero, si è svegliato soltanto nella giornata conclusiva.

All’Italia basta e avanza: la semifinale in Davis mancava dal 1998, quando gli azzurri si spinsero addirittura oltre, perdendo la finale contro la Svezia. Il punto decisivo lo ha dato Seppi, ma ovviamente l’artefice del successo non può che essere Fabio Fognini, che porta ai suoi compagni altri due punti in singolare dopo quelli con l’Argentina negli ottavi. “Fogna” è ormai un giocatore nuovo, consapevole delle sue possibilità, vicino ai primi 10 del Mondo e, quando gioca come contro Murray, anche superiore ad alcuni di essi (specialmente se in condizioni fisiche precarie, come lo scozzese). Adesso l’Italia potrebbe affrontare la Svizzera dei “giganti” Federer e Wawrinka, o il modesto Kazakistan. Ma ora bisogna solo godersi questo risultato, perché non arrivava da tanto tempo e non è detto che ricapiterà spesso in futuro.

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RUBRICA – DAI LAGHI ALL'IRLANDA, PASSANDO DALLE PEPITE –OVVERO COME TI SCELGO IL NICKNAME DELLE SQUADRE NBA

Sesto appuntamento della rubrica che vi farà scoprire i segreti che si celano dietro i Nickname delle squadre NBA.Il viaggio riprende e questa volta ci porta ad ovest degli States: precisamente nella Divisione Sud Ovest, buon divertimento!

DALLAS MAVERICKS (GLI STALLONI SELVATICI DI DALLAS)La squadra di Dallas, fondata nel 1980 deve il proprio nome ad un concorso radiofonico dove fu scelto appunto «Maverick», nome

dal forte sapore texano (Infatti Maverick significa appunto capo di bestiame non marchiato, quindi Indipendenza e Forza)

HOUSTON ROCKETS (I RAZZI DI HOUSTON)«Houston, NON abbiamo un problema», i Rockets pur arrivando nella città di Houston da San Diego hanno sempre mantenuto lo

stesso nickname, quanto mai appropiato per la base Nasa presente nella citta’ Texana

SAN ANTONIO SPURS (GLI SPERONI DI SAN ANTONIO)La terza e ultima squadra texana dell’NBA deve il proprio soprannome come per i Mavericks ad un concorso telefonico: e anche

questa volte vinse qualcosa che ricordava molto il sapore del Texas, gli speroni tipici dei molti rodei che si tengono all’ombra dell’Alamo

MEMPHIS GRIZZLIES (I GRIZZLY DI MEMPHIS)La squadra arriva nel Tennessee nel 2001 direttamente da Vancouver e ne mantiene sia i colori che il nickname, che chiaramente era

più adatto alla città Canadese che a Memphis

NEW ORLEANS PELICANS (I PELLICANI DI NEW ORLEANS)La squadra nasce nel 1988 come Charlotte Hornets dopo un concorso radiofonico(in finale arrivarono anche Gold e Knights) per poi

trasferirsi nel 2002 a New Orleans. Nel 2005 dopo il disastro dovuto all’uragano Katrina la franchigia si trasferisce momentaneamente a Oklahoma City,diventando gli Oklahoma City/New Orleans Hornets. Nel 2013, grazie alla nuova proprietà si torna definitivamente in Louisiana e viene scelto comenickname l’uccello più comune della «Big Easy»

Per oggi è tutto, STAY AMAZED STAY NBA!!! Angelo Domenico D’Auria

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LA CASERTANA PASSA IN SERIE C

Oggi la Casertana ha giocato contro il Melfi, la partita e finita sullo 0-0. Bastava un punto per lacasertana per prendere ufficialmente la promozione nella Lega Pro Unica. La giornata e stataprimaverile con un pubblico di almeno 6mila sostenitori dei rossoblù la tribuna praticamente era giànella mezzora prima che iniziasse la partita. Nel PRIMO TEMPO La casertana gioca con il solito schema4-3-3. Dopo i primi minuti di studio, sono gli ospiti che si fanno vedere al 4’ con un affondo sullasinistra, chiuso in angolo. Dopo due minuti è la Casertana che batte un angolo, il cross perfetto perMarano ma la palla va sulla traversa. I Falchetti all’11’ con uno scambio veloce riescono ad realizza main fuorigioco. Al 16’ è il Melfi si riprende e ci prova con un punizione e il portiere devia con un volopazzesco. Al ventitreesimo minuto ancora un corner per la Casertana, cross che finisce alto sullatraversa. I falchetti aumentano la pressione sui i lucani che si difendono bene, i rossoblù ci provanoancora ma non realizzano ed finisce il primo tempo .Nel SECONDO TEMPO si comincia con un’ottimaoccasione per i rossoblù con una azione finita con un goal ma il guardalinee aveva già alzato labandierina. Altre occasioni per i falchetti ma tutte in fuorigioco. Un giocatore del Melfi dopo undoppio giallo viene espulso prima dell’ultima mezz’ora. Nonostante la superiorità numerica, i falchettinon riescono a sbloccare la gara. Con tre minuti di recupero. Finisce 0-0. La Casertana conquista laLega Pro Unica.

Adriano Tomassi

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Dagli assoluti agli europei:qualificazione per Berlino 2014

Parte il countdown per i Campionati Italiani primaverili Assoluti 2014 Unipol che si terranno presso lo Stadio

del Nuoto di Riccione dall’8 al 12 aprile ai quali sono ben 671 atleti i partecipanti , divisi quasi equamente tra

donne (334) e uomini (337), in rappresentanza di 148 società, per un totale di oltre 1.600 gare oltre le staffette .

Saranno i Campionati Italiani di Fabio Scozzoli che ,non nn avendo recuperato del tutto il colpo dell’infortunio

ai legamenti ,che gli hanno condizionato questa stagione agonistica , ora potrebbe essere il momento più

adatto a farsi valere delle sue capacità natatorie ,però il posto e la qualificazione agli Europei nei 50 rana sono

indirizzati verso Mattia Pesce del GS Fiamme Oro Roma ed Andrea Toniato del GS Nuoto Fiamme Gialle,

senza escludere però l’inserimento di uno tra Francesco Di Lecce della Rari Nantes Torino che ha dimostrato

di avere fegato in questa competizione e Claudio Fossi della SMGM Team Nuoto Lombardia. Stessi nomi per

quanto riguardano i 100 rana ma con l’inserimento di Edoardo Giorgetti del Circolo Canottieri Aniene.

Saranno i primi Campionati Italiani primaverili senza Niccolò Beni che , come si vuol dire, ha appeso alchiodo costume e occhialini. Ricordiamo che Beni darà l’addio ufficiale alle competizioni in occasione del 2°

Trofeo Swim4life riservato al Circuito Supermaster FIN che si terrà il 4 maggio ,per il quale sarà ospite.

Da seguire con attenzione l’esordio di Michele Ratti ,classe 1987 della Tecri Nuoto – Cornaredo, ex atleta

Master ,fino alla scorsa stagione ,che ha deciso di intraprendere la strada per l’agonismo ,centrando i tempi

di qualificazione per partecipare a questi Campionati Italiani primaverili ,per ottenere un importante risultato

nell’unica gara che disputerà, i 50 stile libero.

Pronti per l’assalto del nostro Re Magno, Filippo Magnini della SMGM Team Nuoto Lombardia che ,seppure

non al top della forma in questo momento, punta al massimo risultato sia nei 100 che nei 200 stile libero. Re

Magno ha confessato tramite social network “Saltare l’allenamento per febbre a 4 giorni dalle gare non è il

massimo, ma mi sono allenato troppo per buttarmi giù! Pronto a spaccare!”.

Oltre a Magnini, candidati per la competizione dei100 stile libero abbiamo :Marco Orsi del GS Fiamme Oro

Roma, Luca Dotto della GS Forestale e Luca Leonardi del GS Fiamme Oro Roma, ma attenzione

all’inserimento di Michele Santucci del GS Fiamme Azzurre e Lorenzo Benatti del Circolo Canottieri Aniene.

A Dotto, Orsi, Benatti e Leonardi, nei 50 stile, si aggiungeranno per il titolo King Shark ,Federico Bocchia del

CS Esercito ed Andrea Rolla della SMGM Team Nuoto Lombardia.

Federica Pellegrini del Circolo Canottieri Aniene risulta iscritta ai 100 e 200 dorso, 400, 200 e 100 stile libero e

nelle ultime due si confronterà ancora una volta con l’eterna rivale e amica Alice Mizzau delle Fiamme Gialle.

Chi sarà in grado di competere con i miglior nuotatori europei ? C’è solo da seguire in questi giorni , le

grandi competizioni italiane .

M. FICCO