fatto di sport 67

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Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

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Page 1: Fatto Di Sport 67

Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008

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«ECCO COME HO IMPARATO A VOLARE»Antonietta Di Martino atleta italiana specializzata nel salto in alto, ha iniziato la sua carriera sportiva per gioco, finoa diventare una delle professioniste più acclamate del panorama mondiale. Ha conquistato la medaglia d'argentoai Campionati del mondo di atletica leggera e il primato italiano di 2,04 metri. Ospite speciale della redazione diFatto Di Sport, ci ha raccontato con disponibilità e affascinante passione la sua incredibile storia, sia umana chesportiva. Amante di tutte le attività motorie in genere, la Di Martino ha fatto luce sulla scelta della sua disciplina chesicuramente non è tra le più popolari, né tantomeno tra le più adeguatamente retribuite. La sua passione nasce inmodo inconsapevole, ancor prima di aver eseguito un allenamento vero e proprio. Quasi in fasce, il padre lalanciava in alto per farle toccare il soffitto, facendole provare quella sensazione di vuoto allo stomaco che poi, adistanza di anni, avrebbe caratterizzato le sue più importanti vittorie.Alla campionessa quasi brillavano gli occhi quando ha descritto le emozioni provate trovandosi al di sopradell’asticella posta a più di 2 metri d’altezza. Un volo perfetto dopo uno slancio che racconta, passo dopo passo, lasua storia, fatta di infortuni e ricadute, di operazioni chirurgiche che avrebbero affranto chiunque, ma non lei. Leiaveva un sogno più forte di tutto. Sapeva di dover stare lì, sospesa nel vuoto, a sentire di nuovo le farfalle volarenello stomaco.

A 35 anni la voglia di mettersi in gioco èancora fortissima. Il lungo infortunio alginocchio non ne ha scalfito una forza divolontà difficilmente eguagliabile.L’obiettivo si chiama Rio de Janeiro 2016.

Catello Carbone

ANTONIETTA DI MARTINO

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Francesco Buonfantino

L’Atletica Leggera in Italia è il settimo sport per numero di praticanti con 995.000 tesserati.La federazione che si occupa del coordinamento delle attività dilettantistiche ed agonistica edella promozione dell'atletica leggera in Italia è la FIDAL, affiliata alla federazioneeuropea European Athletic Association (EAA) e alla federazione internazionale,la International Association of Athletics Federations (IAAF), oltre che al Comitato OlimpicoNazionale Italiano (CONI). La FIDAL organizza i campionati italiani di atletica leggera per levarie categorie (allievi,juniores e assoluti) su pista, di corsa campestre, di marcia, di provemultiple, di maratona, di corsa su strada e di corsa in montagna. In Campania il presidentedel comitato regionale FIDAL è Sandro Del Naia che è stato con noi e ha avuto modo di fare ilpunto della situazione su uno sport che vanta tante eccellenze ma che è purtroppo ancoratroppo trascurato e poco sostenuto economicamente dalle istituzioni.Sovvenzioni: “Non siamo sostenuti dalle istituzioni politiche e non siamo aiutatinell’utilizzazione degli impianti” ha dichiarato il presidente. “A oggi la situazione non è dellemigliori, 20 anni fa eravamo sicuramente più sovvenzionati ma ora per andare avanti siamocostretti a sostenerci con l’autotassazione dei nostri tesserati”.L’Atletica in Italia: “Il numero di tesserati sta calando notevolmente come anche leprestazioni degli atleti a causa della mancanza di strutture e dei pochi fondi disponibili,facciamo fatica perfino a trovare gli sponsor”. “Per non parlare dei nostri tecnici che dopoessersi formati con noi vengono attirati dai contratti delle leghe di altri sport sicuramenteeconomicamente più vantaggiosi” ha proseguito Del Naia.La strategia per cambiare: Un barlume di speranza sembra però esserci ed è tuttonell’eccellenza della FIDAL che nonostante le difficoltà, con il suo presidente campanorassicura: “Stiamo lavorando per cercare di portare l’Atletica nelle scuole e inoltre offriamocorsi di formazione e tutoraggio per formare figure di spessore e aiutare a far salire questosport ai livelli che merita”. Dunque lo sforzo da parte della FIDAL e dei suoi consiglieri è piùche evidente, aspettiamo solo la risposta delle istituzioni, al più presto, si spera.

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UNA GIORNATA LEGGERA: con Antonietta Di Martino e Sandro Del Naia

Lunedì 28 Aprile, si é svolto all’Università Parthenope, il consueto appuntamento del corso digiornalismo sportivo. Tanti gli ospiti illustri: Sandro Del Naia, Presidente del Comitatoregionale campano di atletica leggera (FIDAL), Marco Piscopo Consigliere e Segretario dellaFIDAL e grande allenatore di atletica, la campionessa di salto in alto Antonietta Di Martino, incompagnia di Massimiliano Di Matteo suo allenatore nonché marito. L’ argomento del giornoè quindi l’atletica leggera, sport non meno importante di altri, ma forse meno seguito. SandroDel Naia e Marco Piscopo hanno posto l’attenzione sulla situazione attuale dell’atleticaitaliana evidenziandone la fase di crescita. Si è parlato delle strutture disponibili in Campania,anzi delle strutture non disponibili dato che non ci sono attrezzature al Centro/Sud e sonoquasi nulle le strutture omologate e funzionali. Del Naia e Piscopo hanno acceso i riflettori sulCentro Sportivo Virgiliano che potrebbe essere il fiore all’occhiello delle piste, una strutturacostata 900 mila euro, ma gestita in modo poco efficiente. Per quanto riguarda gli atleti, i duemembri della FIDAL credono che in questo sport si cresca nel tempo e con molta calma. Unesempio di atleta “cresciuto abbastanza bene” e di talento è sicuramente la campionessa delsalto in alto Antonietta Di Martino una donna partita da Cava de’ Tirreni e arrivata neimaggiori palcoscenici della sua specialità. Un atleta piena di determinazione e sacrificio checi ha parlato della sua vita, con excursus e aneddoti interessanti sui suoi successi e fallimenti.Dei suoi tanti infortuni che sono stati superati, anche e soprattutto grazie alla figura del suoallenatore Massimiliano Di Matteo nonché suo marito presente anche lui quest’oggi. Tra i suoimomenti più belli ha ricordato il suo record di salto di 2.04m e il suo sogno più grande quellodi aver indossato la maglia azzurra. Secondo Antonietta: “Lo sport insegna che per la vittorianon basta il talento, ci vuole il lavoro e il sacrificio quotidiano”. Una citazione, questa, rubata aPietro Mennea uno dei più grandi campioni dell’atletica leggera.

Giuseppe D’Ambrosio

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Francesco Buonfantino

Coraggio,determinazione,sacrificio e successo se fossero iscritti all’anagrafe avrebberosicuramente nome e cognome di Antonietta Di Martino. Atleta italiana specializzata nelsalto in alto, Antonietta inizia la lunga strada nell’atletica partendo da Cava de Tirreni,sua città natale, in cui inizialmente si specializza nel lancio del giavellotto prima didiventare in tutto e per tutto atleta di salto in alto. Il primo record personale loraggiunge durante i campionati assoluti di Catania nel 2001 eguagliando la collegaAntonella Bevilacqua. Da lì è un susseguirsi di successi che l’hanno vista conquistare 6titoli italiani assoluti, 4 titoli italiani indoor e varie medaglie in giro per l’Europa,culminando con il conseguimento del record italiano assoluto di 2,03m durante imondiali di Osaka che l’hanno vista conquistare anche la medaglia d’argento.Una leonessa a Fatto di Sport: Fisico scultoreo,portamento impeccabile, sguardodeterminato. Queste le caratteristiche che colpiscono della presenza dell’atleta, ospitedi Fatto di Sport e accompagnata da suo marito nonché allenatore personaleMassimiliano Di Matteo, dal presidenete FIDAL(Federazione italiana atletica leggera)Sandro Del Naia e dal consigliere FIDAL e grande allenatore di atletica Marco Piscopo.Il successo dopo i sacrifici: “Non potevo poggiare neanche il piede a terra, avevo doloreperfino quando ero a letto, dopo vari tentativi e gente che mi accusava addirittura didisagio psicologico decido di operarmi a mie spese per poi guarda caso guarire eritornare su grandi palcoscenici”.Queste alcune delle parole dell’atleta che continuadicendo: “mi dicevano che non ce l’avrei fatta ma quando sono arrivate le vittorie tuttise ne prendevano i meriti”. A sentire tutto ciò e vedere il suo palmares viene dasorridere, l’azzurra è stata infatti capace di conquistare trofei da tutte le partistracciando il record italiano assoluto e il tutto con le sue forze e quelle di pochi intimiche l’hanno circondata. “Contare solo su se stessi e la propria famiglia, allenarsi conpassione e sacrificio e nei momenti duri rialzare sempre la testa”, ha concluso l’atleta,una frase, la sua, che trova ampio riscontro nella sua vita. E per i più miscredenti basteràguardare alla voce: “Record di salto in alto” per averne la certezza, quel record è suo,porta il suo nome, Antonietta Di Martino.

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3 Il Punto Sulla Serie A;

4 Fatto Di Napoli, gli ex a confronto;

5 Tris Juventus, scudetto ad un passo;

6 Roma D'Incanto, e i dolori di Balotelli;

7 Firenze vola In Europa, quarto posto blindato;

8 Un Verona Forza 4, notte fonda a Catania;

9 Le Altre Partite, vincono Lazio e Cagliari;

10 Il Lutto Blaugrana, morto Tito Villanova;

11 Fatto Di Calciomercato;

12 Big a Confronto, Kakà vs Hernanes;

13 Campionato Primavera, 25° giornata;

14 Fatto Di Serie b;

16 Fatto Di Pallanuoto;

19 Scoviamo Gli Sport, olimpiadi del selfie;

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Lunghissima la trentacinquesima di campionato, iniziata venerdì a Romacon la vittoria dei giallorossi sul Milan e conclusasi lunedì a Reggio Emilia,dove la prima della classe, dopo un pò di paura iniziale, ha rimesso lagara sui binari giusti accaparrandosi altri tre punti che significano “quasi”scudetto. All’Olimpico non c’è stata quasi mai partita, e dopo l’eurogol diPjanic che ha spianato ulteriormente la strada non c’è stata più storia. PoiGervinho ha fissato il risultato sul due a zero affondando ulteriormente ilMilan e Seedorf. La “Vecchia Signora”, invece, dopo aver patito lospauracchio del vantaggio neroverde, ha successivamente rifilato tresberle al Sassuolo e, già dalla prossima giornata, potrà festeggiare loscudetto. Il cuore giallorosso Eusebio Di Francesco ci aveva provato a fareun favore a Garcia, ma il piccolo Sassuolo nulla ha potuto di fronte allaJuve schiacciasassi. Nel sabato calcistico, invece, sono andate in scenadue partite: Bologna Fiorentina e Inter-Napoli. Nella prima, giocata alle18:00, la viola non ha avuto pietà di un Bologna che ora rischiaseriamente la cadetteria, e con un tre a zero secco ha battuto i felsinei.Nel secondo match, iniziato alle 20:45, sorte diversa. Nessun vincitore enessun vinto. Nello scontro tra Mazzarri e Benitez ne è uscito un parisenza reti ma non privo di emozioni, soprattutto grazie ai partenopei cheperò non hanno sfruttato le occasioni a dovere. Domenica che si è apertanel cosiddetto “lunch match”in quel di Verona, dove l’Hellas ha strapazzatoil povero Catania. I gialloblù, guidati dall’infinito Luca Toni volano esognano l’Europa, mentre gli etnei iniziano a intravedere l’incubo serie B.Quattro partite alle 15:00, tre vittorie interne, una sola esterna. Corsaralontano dalle mura amiche è la Lazio, che con Mauri e Candreva batte ilLivorno all’'Armando Picchi”. In Sardegna si impone il Cagliari, uno a zero alParma grazie a un rigore realizzato da Pinilla. La Sampdoria recupera inextremis la gara, infatti dopo essere stata sotto contro il Chievo di Corini,prima agguanta il pareggio con Eder e poi, nel finale, Soriano regala i trepunti ai blucerchiati. Ancora Torino. I ragazzi di Ventura stendonol’Udinese per due a zero, e uno dei gol lo firma anche Ciro Immobile,confermandosi in testa alla classifica dei marcatori con ventuno reti: unbel biglietto da visita in vista dei mondiali in Brasile. Ora i granatasognano ad occhi aperti un possibile posizionamento europeo. Infine, lagiornata domenicale si è conclusa allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”, doveAtalanta e Genoa si sono divise la posta, il finale infatti recita uno a uno.Ora mancano tre giornate alla fine, ma se la questione scudetto è ormaiquasi chiusa, non si può dire lo stesso per l’Europa League e per lasalvezza. In lizza per non retrocedere ci sono cinque squadre, così comece ne sono altrettante per i posti Uefa. Insomma, queste tre giornatesaranno di fuoco, da gustare fino alla fine…sara un rush finale da brividi!

Dario Mainieri

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Già dal primissimo minuto gli Azzurri pericolosissimi con un crossdi Insigne per Callejon che tira con un destro a volo non troppopreciso, poi tre giocate di Hernanes tentano di mettere in difficoltàReina che non si lascia cogliere impreparato, subito Kovacic calciasicuro in rete ma anche questa volta lo spagnolo non si lasciasfuggire la palla. Ancora Callejon, aiutato da Mertens si lasciascappare la palla del vantaggio. Un palo di Palacio al 20’ mantieneil risultato sullo 0-0. Grande altruismo di Callejon, dopo passaggiodi Insigne, che potendo calciare dritto in porta passa all’argentinoche di tacco prova ma fallisce. Britos stende Palacio in area dirigore, i neroazzurri reclamano il rosso ma il direttore di garaRizzoli estrae il cartellino giallo per l’uruguaiano. Bella giocata diIcardi ad un passo dal gol, ci prova anche Palacio senza riuscirci.Inler spreca un gran tiro, Icardi ci riprova in netta segnalazione difuorigioco così le due squadre lasciano il terreno di gioco per lafine del primo tempo con molte occasioni sprecate per entrambele squadre. Secondo tempo meno emozionante. Prima Inler poiHenrique servono Higuain che non controlla e sbaglia. Al 70 trovaposto anche Hamsik a sacrificarsi Mertens, all’82 occasionissimaper Inler che si ritrova solo in area di rigore dopo aver saltato dueavversari ma prende il palo. Scontro durissimo tra Andreolli eHiguain, il Pipita esce in barella e fa tremare i tifosi azzurri chetemono per la finale di Coppa Italia. Benitez impaurisce Mazzarrianche se non porta a casa la vittoria. Poi è Hamsik che fa tremare itifosi, in un intervista sorride alla domanda su un suo possibilepassaggio all’Inter rispondendo “Non ne so niente”. Sarà chedavvero Marechiaro dopo la stagione difficile stia pensando dilasciare la sua amata Napoli?

Karina Ornella Palomba

A San Siro digiuno di goal, in una delle partite più sentite della stagione. Dopo il 4-2 degli Azzurri all’andata, finiscesullo 0-0 il match di ritorno con tantissime occasioni sprecate. Le squadre scendono così in campo:NAPOLI: Reina; Henrique, Albiol, Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Mertens, Callejòn, Insigne; Higuain.INTER: Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Andreolli; D'Ambrosio, Hernanes, Cambiasso, Kovacic, Nagatomo;Palacio, Icardi.

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Sintesi – Conte ignora il turnover e schiera la formazione tipo lasciando inpanchina i soli Bonucci e Lichtsteiner sostituiti da Ogbonna e Isla. Problemia centrocampo per il Sassuolo con out Missiroli e Biondini, mentre Brighi eMarrone in panca (problemi fisici). Di Francesco schiera Chibsah e adattaZiegler. Recupera invece Sansone in attacco che prende il posto dellosqualificato Berardi. Parte bene il Sassuolo con Sansone che al 2° manda dipoco fuori. Dopo 7 minuti succede l’incredibile al Mapei Stadium con ilSassuolo che passa in vantaggio con una perfetta ripartenza: la difesa neroverde disinnesca Tevez e da il via all’azione che prosegue con Sansone cheserve Zaza, il quale con un diagonale supera Buffon. Passano i minuti e ipadroni di casa sono meglio disposti in campo e più concentrati. Ibianconeri rispondo al 22° con Tevez ma la sua conclusione da solol’illusione del goal. Poco dopo è Marchisio ad essere protagonista suimbeccata di Tevez, ma Gazzola è strepitoso nell’anticiparlo; sul prosieguoPogba dal limite calcia su Pegolo. La Juve inizia a salire in cattedra e al 35°pareggia con Tevez: Marchisio serve l’apache al limite dell’area che sismarca e lascia partire un destro bellissimo, con leggera deviazione diLonghi, sul quale Pegolo non può nulla. Al 41° un Zaza in gran serata chiamain causa Buffon. Termina così la prima frazione. Nessun cambio nellaripresa. I neroverdi, proprio come nei primi 45 minuti, coprono bene ilcampo e lasciano pochi spazi alla manovra offensiva bianconera. Al 56°Sansone, bravo ad andar via a mezza difesa, spara di poco alto. La Juventustiene botta e dopo 120 secondi trova il vantaggio con Marchisio che,lanciato sul filo del fuorigioco da Pirlo, con il sinistro trafigge Pegolo. Al 67° ilcentrocampista bianconero è alla ricerca della doppietta ma ancora unavolta il portiere nero verde risponde presente. Poco dopo è Tevez a sfiorarela rete ma è fermato dalla traversa. Tris che non tarda ad arrivare. E’ ilminuto 76° quando Lichtsteiner, su suggerimento di Pogba, mette un crossbasso al centro dove trova Llorente che di tacco segna uno splendido goal. IlSassuolo non stava demeritando ma subisce in poco tempo 2 cazzotti. Al82° invece è Buffon a farsi trovare pronto e con un doppio intervento negala gioia a Floccari. Al 87° Tevez ci prova con un’azione personale ma la suaconclusione termina fuori dallo specchio. Dopo 4 minuti di recuperoDamato fischia 3 volte al Mapei Stadium.

Vincenzo Vitale

Juventus: tris al Sassuolo e scudetto ad un passo!Bianconeri +8 sulla Roma a 3 giornate dalla fine. Decidono Tevez, Marchisio e Llorente. Inutile il momentaneo vantaggio di Zaza. Dura circa 34 minuti lo spavento che il Sassuolo fa provare alla Juventus. Giusto il tempo di subire il goal di Zaza esvegliarsi. La Juve sale in cattedra e fa la voce grossa. Tevez pareggia i conti già nel primo tempo, nella ripresa poicolpiscono Marchisio e Llorente e la gara è chiusa. Onore al Sassuolo che (al contrario da quanto detto da Garcia insettimana) gioca un’ottima gara mettendo in difficoltà i bianconeri ma non c’è nulla da fare contro la VecchiaSignora. Conte e co. potrebbero vincere lo scudetto già domenica se la Roma non vincerà a Catania o se la Juvetrionferà in casa lunedì contro l’Atalanta. Manca solo la matematica, ma con questa vittoria la Juventus ha messo lemani sul 3° tricolore di fila… a meno che non accada un harakiri clamoroso.

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Sontuoso finale di stagione per i giallorossi cheinanellano la nova vittoria consecutiva e complicano larincorsa del Milan verso un possibile piazzamento inEuropa. Un gol da cineteca di Pjanic e un tap in vincentedi Gervinho decidono un match che non passerà dicerto alla storia per la prestazione di Mario Balotelli. Ilnumero 45, spesso fuori dal gioco, viene sostituito ametà secondo tempo e finirà per prendersela prima conil proprio allenatore e poi con i colleghi di Sky. Tantisono i dubbi che arieggiano in casa Milan: Seedorfsembrerebbe essere in rotta con i calciatori italiani dellospogliatoio, Balotelli è alla ricerca di una propria identitàe la società è spaccata tra Barbara e Galliani. Tutt'altrodiscorso per gli uomini di Garcia che al 26' si rendonopericolosi con un'iniziativa personale del ritrovato Ljajic,la cui conclusione viene deviata in angolo da Rami. Ilpressing dei giallorossi si fa insistente e sul finale dellaprima frazione tutti in piedi per il capolavoro di Pjanic: ilbosniaco si beve tre avversari e si presenta a tu per tucon Abbiati e fa esplodere i 50mila dell'Olimpico.Taarabt e Kakà non sono in serata ma ad inizio ripresa èproprio il Milan ad avere la migliore occasione: piatto alvolo di capitan Montolivo che fa la barba al palo. LaRoma non ci sta e continua a macinare gioco espettacolo: al 53’ solo un miracolo di Abbiati evita il 2-0che si materializza al 63’ con Gervinho che, in sospettofuorigioco, ribatte in rete da due passi un tiro di Tottiben costruito dopo un azione da manuale dei giallorossi.Con la vittoria numero 26 in stagione, la Roma haraggiunto quota 85 punti, record in dei capitolini in serieA. Questa è anche la 21esima volta in cui De Sanctis nonsubisce gol, numeri che da soli spiegano l'incredibilecavalcata dei capitolini.

Valerio Castorelli

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La Fiorentina, nel primo anticipo del sabato della 35esima giornatadi Serie A, batte a domicilio il Bologna per 0 a 3 nel derbydell’Appennino, consolidando il quarto posto e la qualificazione inEL. Al dall’Ara la partita si gioca sulle motivazioni e prima del fischiod’inizio di Massa la squadra di Ballardini sembra averne di più: i 3punti sono fondamentali per la salvezza, squadra e tifosi e perquesto il tecnico rossoblù manda in campo una squadra attenta ecauta con un 3-5-1-1 con Acquafresca terminale offensivo (il suoultimo gol in campionato è datato 4 marzo 2012 contro il Novara)preferito a Bianchi, Cristaldo e Moscardelli. Montella, con la finaledi Coppa Italia all’orizzonte contro il Napoli, deve rispondere con unattacco totalmente rivoluzionato. Oltre ai lungodegenti Gomez,Rossi e Rebic che popolano l’infermeria i viola devono fare a menoanche dello squalificato Matri e allora largo al “falso nueve” conCuadrado punta centrale ed Ilicic e Joaquin ali. Il Bologna partebene e la Fiorentina sembra accusare la sconfitta interna contro laRoma e al 12’ Krhin stacca in area ma Neto si rifugia in angolo. Ilpubblico del dall’Ara spinge e i rossoblù con tanto cuore provano achiudere i viola nella propria metà campo tentando il vantaggioprima con Konè poi con Acquafresca (mossa azzardata l’inserimentonell’11 titolare) ma la mira lascia a desiderare. La squadra diMontella, dopo i primi minuti in sordina, guadagna metri e passasubito in vantaggio con un’azione ariosa: Ilicic trova una corsiapreferenziale per Joaquin sulla destra, passaggio in mezzo e schiaffoal volo di Cuadrado. Dopo 12 minuti, al 35’, Ilicic infierisce: destro agiro sul secondo palo, leggera deviazione di Pazienza e 2-0 ospiteche chiude la prima frazione e da il via alle proteste del pubblico dicasa verso la squadra (“tirate fuori le palle”) ed il presidenteGuaraldi, costretto poi a lasciare lo stadio. Clima teso e tantonervosismo per una B mai stata così vicina non sono un toccasanaper il secondo tempo del Bologna. La squadra di Ballardini tentaqualche accorgimento tattico ma è in balia della squadra diMontella. Un superlativo Curci salva più volte la goleada ma nonpuò nulla sulla perla di Cuadrado all’87’ che chiude la partita:dribbling secco su un difensore e gran tiro dai 20 metri. Unadoppietta che conferma il suo status di top player e lo porta a quota9 in Serie A (record personale). La Fiorentina infila il suo nonosuccesso in trasferta nella massima serie, nuovo record societario,blinda il quarto posto e pone tutta la concentrazione alla finale diCoppa Italia contro il Napoli.

Ferruccio Montesarchio

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Il Verona punta all’Europa con un Luca Toni in forma mondiale che sale a quota 19 reti in campionato. Il risultatocontro i siciliani rappresenta la quarta vittoria nelle ultime 5 giornate e la sedicesima in questo campionato cherappresenta un nuovo record per la società (superate le 15 vittorie in A del 1984/85 del Verona sculettato guidatoda Bagnoli). La prima frazione si chiude 3-0 con Toni, autorete di Frison (propiziata da un colpo di testa dello stessocentravanti) e una prodezza di Marquinho. All’ex viola viene anche annullata un rete al volo per fuorigioco. Nellaripresa Gomez arrotonda il risultato per i gialloblu. Il Catania è totalmente allo sbando e manca solo la matematicaper salutare la A. Solamente un miracolo potrebbe salvare i siciliani nelle ultime 3 giornate.

Un Verona forza 4. A Catania è notte fonda!

Sintesi – I gialloblù partono forte e al primo minuto Iturbe, con la suavelocità costringe al giallo Rolin. Cinque minuti dopo è di nuovo Iturbe ilprotagonista andando via alla difesa etnea, diagonale da dentro l’area maFrison respinge. Sul pallone arriva prima di tutti Luca Toni che sbaglia ilprimo tap-in, ma non il secondo, siglando così l’1-0. Il Catania prova a reagireal goal ed è Leto il più pericoloso dei suoi calciando però addosso a Rafael. Al25° Toni sigla in raddoppio con una spaccata volante ma la rete ègiustamente annullata per fuorigioco. E’ solo preludio al raddoppio chearriva 120 secondi dopo: cross dalla destra di Sala, incornata di Toni checolpisce la traversa e poi Frison prima di terminare in porta. Autoretedell’estremo difensore e 2-0. L’ex centravanti della Fiorentina ha l’occasionedella doppietta ma da dentro l’area piccola spara alto. Al 45° i gialloblù fannoil tris e questa volta a colpire è Marquinho con un bel diagonale da sinistra.Nel 3° minuto di recupero Frison a tiene a galla i suoi deviando, con l’aiutodel palo, un colpo di testa di Gomez. Verona devastante, Catania assente.Termina così la prima frazione.Nella ripresa il copione non cambia: i padroni di casa cercano di colpireappena possono e coprono ogni spazio contro un Catania volenteroso maimpreciso. Leto non basta a salvare la “barca” rossoblù e una suaconclusione centrale è bloccata da Rafael. Marquinho in un paio di occasionicerca la doppietta personale, ma riesce solo a sfiorare il palo poco. Al 75° ilVerona cala il poker: palla appena dentro l’area di Sala per Gomez che diprima intenzione calcia a giro sul palo lungo battendo per la quarta voltaFrison. Nel finale i ritmi calano, i gialloblu controllano senza problema e glietnei si preoccupano solo di evitare il 5° goal. Termina così la gara alBentegodi. Un episodio curioso capita a poco dalla fine quando Toni vienesostituito e se la prende con Mandorlini esclamando “non finisco mai unpartita…”. Trentasei anni e non sentirli. Un campione che segna ancora concontinuità, tanta benzina ancora nel motore e con un sogno nel cassettochiamato Mondiale.

Vincenzo Vitale

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Volti scuri e rassegnati sono il simbolo di un Livorno con ormaipiù di un piede in Serie B. Chi può sorridere è la Lazio che vedel’Europa, fino a poco tempo fa un lontano miraggio. Unerroraccio di Bardi e un penalty contestato sono la sintesi diquesti intensi e combattuti 90minuti. Il Livorno parte forte eBerisha più volte viene severamente impegnato. La veemenzaamaranto si scioglie però su un mancato rigore assegnato per unpresunto fallo di Ciani su Mesbah. I labronici s’innervosicono e laprestazione corale ne risente vivamente. Al ‘15 un cross innocuodi Lulic arriva a Mauri che gira in porta dove, un maldestroBardi, spinge praticamente in porta il pallone dello 0-1. Dopoqualche timida reazione la partita termina già al 5’ minuto dellaripresa. Rinaudo colpisce di mano un tiro di Mauri regalando aibiancocelesti un calcio di rigore. La freddezza di Candrevapermette al jolly azzurro di siglare il dodicesimo centrostagionale e tagliare definitivamente le gambe al Livorno. Lapartita scorre lenta fino al novantesimo tra la contestazionedella Curva Nord e i contropiedi della Lazio che a più riprese vavicina allo 0-3. L’undici di Reja vola al sesto posto incooperazione con Verona e Torino scavalcando le più accreditateMilan e Parma. Quell’Europa Leuague che un paio di mesi fasembrava una lontana utopia ora si sta tramutando una dolcerealtà.

Antonio Greco

Al Cagliari basta un rigore del bomber Pinilla per sospendere definitivamentequell’agonia logorante chiamata lotta salvezza. Secondo stop consecutivo per unParma che vede affievolirsi e sciogliere come neve al sole le residue speranzeEuropee. Per il gioco, anzi per quel poco, visto in campo il pari sarebbe statol’epilogo più brutto di questa partita scialba e priva di mordente. Al 35esimo delprimo tempo l’episodio chiave: Lucarelli ferma Dessena in area con una manata infaccia, rigore sacrosanto. Dal discetto, nonostante già ben tre errori dall’inizio deltorneo, si presenta Pinilla. Il cileno questa volta non sbaglia regalando ai sardi unodei gol più importanti della stagione. Al 7’ della ripresa una follia di Felipe, nonnuovo e questi gesti rende l’impresa ducale una montagna sempre piùinsormontabile. Colpo al volto di Rossettini e rosso inevitabile. Nonostante peròl’inferiorità numerica i gialloblù si rinvigoriscono e chiudono il Cagliari nella suametà campo fino al termine dell’incontro. Amauri e soci non riescono a trovare ilguizzo giusto prolungando il momento no nel quale si è raccolta una solo vittoria inben 8 gare. Nella festa salvezza degli isolani però c’è spazio anche per unacontestazione nei confronti del patron Cellino sempre più lontano da questi colori.

Antonio Greco

Page 14: Fatto Di Sport 67

Standing Ovation al Camp Nou, una volta tantosenza gioia, senza entusiasmo per quelle giocatestratosferiche della squadra-potenza mondiale, matanto dolore. Questa volta una sconfitta, quellache non si poteva evitare, quella dell’ex allenatoreTito Vilanova portato via da un tumore allaghiandola parotidea all’età di 45 anni. Tutti lì,neipressi della tribuna centrale, i più grandi adomaggiare e ricordare l’ex mister. L’intero mondodel calcio, dello sport e non solo lo piange. Lamalattia lo aveva colpito nel 2011. Dal 2007 al 2012è stato il vice di Pep Guardiola, insieme hannovinto tutto, hanno portato la squadra ai vertici, cosìdopo l’addio di Guardiola non poteva che esserelui, tutto solo a guidare la più grande squadra disempre. Esempio di forza, per la squadra e per lanazione, nonostante le avversità della vita, non sistancava di lottare contro quel male che alla fine loha sconfitto. Però la vita gli ha fatto pagare a caroprezzo quello che gli ha dato aver guidato lasquadra più promettente, aver vinto tanto, l’esserecosì tanto elogiati, aver portato la massima gloria inSpagna, in Europa e nel mondo. Ha fatto ciò cheaveva sempre desiderato: allenare il Barcellona.Sembra ieri quando Puyol nel 2013 gli fece alzare ilTrofeo per la vittoria della Liga, a lui e Abidal,quell’illusione che anche sul male si possa vincere.Inutile citare i pensieri toccanti di coloro i quali glisono stati vicini o hanno avuto la fortuna di poterloconoscere. Vilanova resterà sempre nella storia delcalcio che conta. DESCANSA EN PAZ TITO.

Karina Ornella Palomba

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Giuseppe Memoli15

Milan, clamoroso scambio con lo United?Mario Balotelli e il Milan sembrano essere sempre più lontani, e secondo la stampa britannica potrebbe esserci un clamoroso scambio con il Manchester United: Van Persie in cambio di SuperMario!Il giocatore olandese è fermo da parecchio tempo e quest’anno ha subito diversi infortuni, non andando d’accordo con parecchi compagni dell’ambiente Manchester. Mino Raiola, agente di Balotelli, è già a lavoro!

Roma, se parte Pjanic occhio ad Eriksen!I tifosi della Roma sperano che Miralem Pjanic possa farli sognare anche nella prossima stagione, ma il rinnovo del bosniaco tarda ad arrivare.Il ds Sabatini si sta già muovendo per cercare le alternative e quella più quotata è Christian Eriksen (22) del Tottenham. L’ex talento dell’Ajax, passato quest’anno al Tottenham per 13 milioni oggi ha una valutazione di circa 18. Il club inglese senza la Champions rischia di perdere il suo giocatore di maggior talento.

Napoli-Gonalons: tutto pronto!Secondo rumors provenienti dalla Francia, Napoli e Lione avrebbero trovato l’accordo per il trasferimento di Maxime Gonalons (25) alla corte di Benitez.Il club partenopeo fu vicinissimo al francese già nel mercato invernale, ma fu tutto bloccato dal presidente Aulas.Gonalons dovrebbe guadagnare circa 1,7 milioni di euro annui e al Lione una cifra che si aggira intorno ai 12 milioni di euro.

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SUPERSFIDA è una rubrica che mette a confronto i “big” che si affronteranno nella prossima giornata di campionato.

Nel prossimo turno di campionato andrà in scena il tanto atteso “Derby della Madonnina”. Milan e Inter siaffronteranno allo stadio “Giuseppe Meazza”di Milano, alle ore 20:45 di domenica 4 maggio, gara cruciale per ilprosieguo della stagione soprattutto per i rossoneri. Gli uomini di Seedorf, infatti, vogliono rialzare la chinacontro i cugini dopo la debacle di Roma, e cercheranno di ottenere i tre punti in vista della lotta per l’EuropaLeague. I nerazzurri, invece, dopo il pareggio interno contro il Napoli, proveranno a fare il colpaccio e a spezzaredefinitivamente i sogni europei dei loro acerrimi rivali cittadini. Ad animare la gara ci penseranno i due fantasistibrasiliani che già hanno lasciato il segno. Una sfida nella sfida per questi due campioni che, tra l’altro, si stannogiocando le loro carte per un’ipotetica convocazione al mondiale. Stiamo parlando di Kakà e Hernanes. Per ilmomento hanno fatto bene con i loro rispettivi club, ma chissà chi di loro metterà la freccia nel fatidico derby diMilano. Andiamoa scoprire chi avrà vinto la nostra SUPERSFIDA!

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A cura di Dario Mainieri

KAKA'

88,58,58,58,58,5

50,5

SUPERSFIDA

TIRODRIBBLING

SENSO DEL GOLTECNICA

VELOCITA’GIOCO DI SQUADRA

TOTALE

HERNANES

8,59

7,59

7,58,5

50

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Nel girone A il Torino, qualificato già alla fase finale, pareggia con il Parma 1 a 1. Insvantaggio dal 17’ del primo tempo, i granata agguantano il pari, grazie alla rete diComentale, arrivata al 22’ del secondo tempo. La Juve, ad una sola gara della finedella fase a gironi, spreca il match point, perdendo contro la Sampdoria, per 0 a 1.Dopo un buon primo tempo con qualche azione pericolosa, nella ripresa calano diritmo ed a 15 minuti dal temine vengono infilati da Fenati abile a sfruttarel’assist di Corsini. Approfitta del passo falso dei bianconeri il Novara che, vincendoper 2 a 0 con il Carpi, raggiunge la squadra della capitale piemontese, a quota 47 inclassifica. Con la prossima sfida tra Juventus e Novara, si saprà quale squadra,insieme al Torino, accederà alla fase finale. In zona play-off l’Empoli pareggia 1 a 1con il Cesena. Ormai fuori dai giochi il Bologna vince il derby con il Modena, per 0-2. Il Sassuolo con le reti di Gliozzi e Maiorano, vince sullo Spezia. Il Genoa, risale lachina e, lascia le ultime posizioni, grazie anche alla convincente vittoria sul Siena,per 2 a 4.

Nel girone B il Chievo pareggiando con il Verona per 3 a 3, rimane primo inclassifica e vola nella fase finale del campionato, approfittando anche dellasconfitta dell’Atalanta. I bergamaschi perdono 1 a 2 con il Varese. La gara vienesbloccata da Romano, che al 21’ del primo tempo, porta in vantaggio irossobianchi. All’inizio della ripresa l’Atalanta trova la rete con Parigi. Il gol dellabeffa per la squadra di Bonacina, arriva a scadere del tempo regolamentare.Sospiro per i neroazzurri, che non vengono superati e, dunque, mantengono ilsecondo posto, dal Milan che, perde sul terreno di Udine. Due le reti deibianconeri utili per entrare nella zona play off, come miglior quinta del girone. Al50’ del secondo tempo, l’Inter agguanta il pari. Termina, infatti, 1 a 1 la gara con laTernana. Fuori per tre punti, il Brescia vince con il Pescara 3- 4. Il Padova vince 1 a0 con il Cagliari. 1 a 1 tra Lanciano e Cittadella.

Nel girone C la Lazio, detentore del torneo, vince 2 a 1 con la Reggina. Ladoppietta di Elez porta i biancocelesti ad un passo dal primato e dallaqualificazione diretta. Ad una sola gara dal termine, la Fiorentina crede nelsorpasso e, continua a vincere. Contro il Bari, la viola vince 1 a 2. La Roma cala ilpoker sul Napoli, spegnendo ogni speranza dei partenopei di accedere ai play off. Igiallorossi, invece, consolidano il terzo posto. Il Palermo vince 3 a 1 con il Livorno.Il Catania perde 1 a 0 con il Trapani. Vittoria per le squadre campane dell’Avellinoe Juve Stabia. Le vespe si impongono per 2 a 4 sul Crotone, invece, gli irpinipassano sul Latina per 0 a 3.

Annalisa Moccia

1 Torino 60

2 Juventus 47

3 Novara 47

4 Sampdoria 45

5 Empoli 44

6 Parma 39

7 Bologna 35

8 Sassuolo 34

9 Spezia 34

10 Genoa 24

11 Cesena 24

12 Siena 21

13 Carpi 20

14 Modena 13

1 Chievo 58

2 Atalanta 53

3 Milan 50

4 Inter 47

5 Udinese 44

6 Brescia 41

7 Padova 36

8 Verona 35

9 Varese 33

10 Cagliari 32

11 Pescara 27

12 Ternana 17

13 Lanciano 10

14 Cittadella 3

1 LAZIO 64

2 FIORENTINA 63

3 ROMA 54

4 PALERMO 46

5 CATANIA 39

6 NAPOLI 36

7 LIVORNO 34

8 BARI 32

9 JUVE STABIA 30

10 REGGINA 29

11 LATINA 23

12 CROTONE 19

13 TRAPANI 15

14 AVELLINO 9

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Il Palermo vince lo scontro diretto col Latina1-3 con reti di Pisano, Dybala e Lafferty eDomenica, confermando il vantaggio di 16punti sulla seconda, potrebbe festeggiare ilritorno in A con cinque giornate d’ anticipo.Negli anticipi di Venerdì due pareggi,Pescara-Ternana 0-0 e Modena-Novara 3-3.L’ Avellino batte in casa il Crotone 2-0 con igol di Galabinov e Schiavon e si avvicina allazona play-off.Il Cesena cade tra le mura amiche contro ilBrescia: Sodinha, Budel e Corvia siglano lo0-3.Rugani e Tavano stendono lo Spezia eriportano l’ Empoli al secondo posto.Il Bari vince a Padova 1-2, così come ilCittadella a Reggio Calabria grazie allamarcatura di Bochnievicz.Termina a porte inviolate Siena-Carpi; ilTrapani con un tris alla Juve Stabia spedisce icampani in Lega Pro con sei partite ancorada giocarsi.Il Lanciano dopo la vittoria contro l’ Empoliottiene altri tre punti, stavolta a pagarne leconseguenze è il Varese che resta a 43 punti.

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BANDIERA VERDE:Pista libera.

BANDIERA A RIGHE GIALLE E ROSSE:Pista scivolosa, ma non per pioggia.

BANDIERA A SCHACCHI:Indica la fine della gara o delle prove; viene

sventolata in corrispondenza della linea di arrivo.

BANDIERA BLU:Segnala al pilota che sta per essere doppiato; impone di dare strada.

BANDIERA ROSSA:Gara o prove interrotte; rientrare ai box.

BANDIERA NERA CON DISCO ARANCIO:Esposta con il numero del pilota, indica un

problema tecnico della moto con conseguente obbligo di lasciare la pista.

BANDIERA NERA:Obbligo per il pilota indicato con il numero di fermarsi ai box senza poter ripartire.

BANDIERA BIANCA:Autorizzazione ai piloti di cambiare moto.

BANDIERA BIANCA CON X ROSSA:Gocce di pioggia in quel tratto di pista.

BANDIERA GIALLA:Pericolo. Rallentare ed essere pronti a fermarsi.

Francesco Perfetto

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Dopo la seconda gara dei play off dove ad uscirnevincitrici sono l’Acquachiara contro il Savona e ilPosillipo contro la compaesana Canottieri, la sfidaè del tutto puntata ad ottenere dal primo al quartoposto in caso del Posillipo che riesce a conquistarela semifinale, e dal quinto all’ottavo perAcquachiara e Canottieri che possono solosostenere la compagine rossoverde per il podio!

Tra le due rivelazioni della massima serie stavolta la spunta la formazione giallorossi e con due punti di scartaporta a casa la vittoria impostando il gioco sin dal primo tempo dove ottiene i due punto di vantaggio.Conquista infatti il primo parziale per 4-2 grazie alla tripletta di Brguljan e la rete del capitano Buonocore controle sole due reti di Gaffuri e Pagani.Nel secondo tempo la giovane squadra di Zizza si ripete con le quattro reti ad opera di Primorac, Borrelli,Esposito e ancora Brguljan ma i lariani si impegnano di più e stavolta le reti messe a punto sono tre (Pagani,Jelaca, Hrosik).Nella terza fazione la formazione giallorossa riesce ad allungare di ancora un punto le distanze grazie alle retidel capitano che si ripete e del centroboa Baraldi contro l’unica rete lariana di Gaffuri.È nell’ultimo quarto che la Scandone per un po’ ha tremato visto che il Como riesce ad accorciare le distanzeattraverso le reti di Cesini in tripletta e Foti, ma per fortuna la prontezza di Parisi ed Esposito non ha permessoai lariani di avvicinarsi troppo portando a casa la prima vittoria di queste tre gare per aggiudicarsi dal quintoall’ottavo posto; a questo punto non si può fare altro che sperare di mantenere quel sesto posto giàconquistato durante tutto il campionato!

DI NUNZIA CASOLARO

Circolo Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore 2, Campopiano, Borrelli 1, Brguljan 4, Morelli, Naweke, Primorac 1, Parisi 1, Velotto, Baraldi 1, Esposito 2, Vassallo. All. Zizza

Como Nuoto: Caprani, Foti 1, Susak, Pagani 2, Busilacchi, Ferraris, Hrosik 1, Jelaca 1, Gragnani, Pagani, Gaffuri 2, Cesini 3, Morbidelli . ÙAll. Piccardo

Arbitri: Scappini e Petronilli.

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Netta la vittoria del Brescia sui partenopei rossoverdi che nonostante portano a casa la prima garanon possono rilassarsi ma si aspettano un Posillipo, incitato dai tifosi, aggressivo e pronto a tutto.Nel primo tempo i rossoverdi non riescono a mettere palla in rete avversaria a differenza deibresciani che ne mettono appunto ben quattro grazie alle doppiette di Bodegas e Di Fulvio. Nellaseconda fazione ci sono ancora tre reti del Brescia (Rios Molina, Rizzo, Presciutti) e solo allora ilDooa a cominciato a rispondere con la doppietta di Renzuto Iodice a cui però si aggiungono leulteriori due reti di Presciutti e Rizzo.

Nel penultimo quarto si ripete la storia del secondo, terminando con un parziale anche stavolta di5-2 dove ad andare a rete sono Rios Molina in doppietta, Di Fulvio,Rizzo e Bodegas contro le duereti posillipine entrambe messe in porta da capitan Gallo.

AN Brescia: Del Lungo , Valentino 1, Presciutti 3 (1 rig.), Legrenzi , Rios Molina 3, Rizzo 3(1 rig.), Giorgi , Nora , Presciutti , Bodegas 3, Di Fulvio 3, Napolitano 1, Dian .

All. Bovo

Dooa Posillipo: Cappuccio , Dolce , Russo , Foglio , Mattiello , Radovic , Renzuto Iodice 2, Gallo 2(1 rig.), Klikovac , Bertoli 2, Mandolini , Saccoia , Negri .

All. Cufino

Arbitri: Severo e Taccini.

L’ultimo quarto diventa così solo una formalità visto ledieci reti di distanza dei bresciani. Infattiriconfermano la loro superiorità mettendo a segnoaltre tre reti con ancora Presciutti, Valentino eNapolitano laddove dall’altro lato si riesce a portare inrete solo una doppietta di Bertoli che nulla può fareper cambiare il risultato già impostato dalla primafazione di gioco.Tuttavia ai rossoverdi spetta ancora la possibilità diriscatto e la speranza di arrivare in gara 3 e perché nodi vincerla!

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5° - 8° POSTO

Como Nuoto -Circolo Canottieri Napoli

Mercoledì 30 Aprile ore 14:00Rari Nantes Florentia – Carpisa

Yamamay AcquachiaraMercoledì 30 Aprile ore 20:30

Con fatica e sudore ma ce l’ha fatta: l’Acquachiara si aggiudica la prima vittoria delle tre gare sebbene lafiorentina non voleva saperne di concederle questa vittoria. La prima fazione si chiude con un 2 pari per le reti diDraskovic e Sadovyy per i biancoazzurri e quelle di Gitto e Sindone per gli avversari.Secondo quarto stessa situazione di parità per le due compagini che non accennano nessuna delle due amollare e mettono in porta una rete ciascuno: Petkovic per l’Acquachiara e Di Fulvio per la Florentia.È nella terza fazione che qualcosa cambia ed è grazie ad una sola rete in più messa a punto in questa fazione digioco che l’Acquachiara riesce ad aggiudicarsi la vittoria; infatti contro le due reti di Sindone hanno la meglio letre reti di Petkovic, Sadovyy e Mattiello, ma il batticuore è durato fino all’ultimo secondo del match.Nell’ultimo quarto infatti alla rete di Perez risponde Brancatello così come a quella di Petkovic ci mette il nasoSindone e la squadra di De Crescenzo se la riesce a cavare davvero per un pelo o meglio dire per un punto!

Carpisa Yamamay Acquachiara La Moglia, Perez 1, Mattiello 1, Luongo, Postiglione, Petkovic 3(1 rig.), Gambacorta, Ferrone, Saviano, Draskovic 1, Di Costanzo, Sadovyy 2, Gaeta Emanuele.

All. De Crescenzo.

Rari Nantes Florentia: Mugelli, Sindone 4, Borella, Coppoli, Martini, Eskert, Brancatello 1, Panerai, Gitto 1, Gobbi, Bini, Di Fulvio 1, Cicali.

All. Vannini

Arbitri: Lo Dico e Riccitelli.

1° - 4° POSTO

Dooa Posillipo – AN BresciaMercoledì 30 Aprile ore 19:30

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Oltre alle olimpiadi di Sochi, sui social network è nata unanuova forma di olimpiade, data dal Selfie. Si tratta di una seriedi immagini che impazzano sul web che immortalano soggettinell’atto di compiere evoluzioni ai limiti dell’assurdo. Qualcheesempio: un ragazzo che si autoscatta mentre è a testa in giùsu una mountain bike, o un’altra adolescente cheletteralmente si appende con la maglietta ad una porta e,penzolante, sembra divertita dalla sua “bravura”. Questeazioni al limite hanno poi trovato una vasta eco grazie al tamtam generato dai social network sui quali immediatamentesono nati gruppi di iscritti a tali assurde discipline, azioni checome si può vedere accedendo a queste comunità di cuoriimpavidi, riguarda soprattutto giovanissimi, ancora una voltaalla ricerca di visibilità. È il risultato di un modello dicomunicazione basato sulla vetrina, un modello incentratoproprio sul valore dell’istantaneità, ovvero sull’ importanza delmomento, dell’attimo fuggente, in cui il soggetto deve esserefermato all’ interno della cornice interpretativa diun’immagine. Impossibile sottrarsi al fascino dellavetrinizzazione in quanto questo luogo rappresenta unaperfetta via di fuga dalla realtà quotidiana, uno spaziodedicato al sogno, all’immaginifico, un idealtipo privosoprattutto di tutti i problemi e le ansie da stress, modernepatologie occidentali. E in questo mondo fatto di immagini,rapido e sempre in evoluzione, trovano spazio in un flussointerminabile e a volte decontestualizzato dalla realtà,fantasia, morte, sesso, eccesso, lusso, un carrozzoneitinerante di una vita che scorre come una pellicola di un film,una galleria commerciale dove abbondano negozi e vetrinescintillanti che propongono stili di vita che non possiamopermetterci ma che ci illudiamo di possedere. Selfie Olympics,si chiama così la pagina Facebook "spuntata" il 3 gennaio eche ha già più di 4mila fan. Gli utenti sono invitati a caricare lefoto più divertenti e buffe spinti dal motto "Quanto è forte iltuo selfie?".Su Instagram sono già 28mila le foto caricate e il"selfie game" è diventato trend anche su Twitter. C'è chi siarrampica sugli armadi, chi si scatta le foto utilizzando i piedi,chi si appende alla porta. Chissà chi vincerà.

Eleonora Brangi

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Direttore: Cristiana BaroneEditore: Antonella CastaldoCapo Redattore: Luigi LiguoriCoordinatore di Redazione: Stefano Limongelli e Ferruccio MontesarchioEditing Grafica: Francesco Perfetto e Catello CarboneCoordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. PalombaRedazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Università Parthenope di Napoli FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008Info line: [email protected] anche su Facebook: FATTO DI SPORT

FATTO DI CRONACASPYNEWS24

I NOSTRI SETTIMANALI ON LINE DEI CORSI DI GIORNALISMO INVESTIGATIBO E SPORTIVO DELL’ATENEO PARTHENOPE DI NAPOLI

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Juve è quasi festa… 93 punti +8 sulla Roma, probabile festa

scudetto il 5 MaggioSERIE A 35a GIORNATA:

VENERDI 25 APRILE:ORE 20.45: ROMA 2-0 MILAN: (43' Pjanic. 65' Gervinho)

SABATO 26 APRILE:ORE 18.00: BOLOGNA 0-3 FIORENTINA: (23',87' Cuadrado, Ilicid 34')ORE 20.45: INTER 0-0 NAPOLI

DOMENICA 27 APRILE:ORE 12.30: VERONA 4-0 CATANIA (6',28' Toni, 45' Marquinho, 75' Juanito Gomez)ORE 15.00: CAGLIARI 1-0 PARMA (35’ rig. Pinilla)ORE 15.00: TORINO 2-0 UDINESE (15’ El Kaddouri, 56’ Immobile)ORE 15.00: LIVORNO 0-2 LAZIO (15’ Mauri, 51’ rig. Candreva)ORE 15.00: SAMPDORIA 2-1 CHIEVO VERONA (66’rig. Thereau; 81’ Eder, 93’ Soriano)ORE 20.45: ATALANTA 1-1 GENOA (27' De Ceglie, 82' De Luca)

LUNEDI' 28 APRILE:ORE 20.45: SASSUOLO 1-3 JUVENTUS (9' Zaza; 34' Tevez, 58' Marchisio, 76' Llorente)

Giuseppe D’ Ambrosio

IL PUNTO SULLA SERIE A

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Sintesi -Nel primo tempo al 9’ gol di Zaza faimpazzire Ogbonna incrocia con il sinistro e batteBuffon complice la deviazione di Asamoah. Gol diTevez che perdona una volta non due e pareggiacon un gran destro da fuori area che fulmina Pegolo(anche in questo caso tiro deviato da Longhi). Ilduello Zaza-Buffon non finisce qui infatti il portieredella nazionale salva in calcio d’angolo. La partita èbella e ha un grande ritmo anche in avvio di ripresa.Tevez continua a impensierire Pegolo, mal'intuizione vincente è di Pirlo con un suo grandeassist per Claudio Marchisio che appoggia in rete disinistro. Tevez non è stanco e colpisce una traversa.Manca solo la firma di Llorente. Dopo una garadifficile, il Re Leone si esalta con un colpo di tacco econclude in rete al 76’ una pregevole manovrad'attacco e un cross di Lichtsteiner.Continua la marcia della Juventus, con questavittoria verso il terzo scudetto consecutivo. Su 35partite, 30 vittorie, una marcia a dir pocoinarrestabile per il team di Conte. Riuscirà asuperare quota 100 punti in campionato?

Giuseppe D’Ambrosio

E’ QUASI FESTA… 93 PUNTI +8 SULLA ROMASassuolo 1-3 Juventus: Tevez, Marchisio e Llorente

Ci mette forse un po’ più del dovuto la Juventus a far suo il match al Mapei Stadium maalla fine la missione è compiuta: battutto 3-1 Il Sassuolo, che riesce a portarsi invantaggio grazie a Zaza al 9’ ma nulla può sulla distanza contro una Juve con maggiorqualità in campo. Prima Tevez al 34’, poi Marchisio al 58’ e Llorente al 76’ riportano ibianconeri a +8 a 3 turni dalla fine. Probabile festa il 5 maggio allo Juventus Stadiumcontro l’Atalanta come due anni fa all’addio a Del Piero.

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Pareggio, nessun gol e un punto a testa che non cambia la vita agli azzurri, a +8 sullaviola a tre dal termine del campionato, ma sta stretto ai padroni di casa che perdonol’occasione di tenere botta proprio alla Fiorentina nella corsa al quarto posto. A San siroè sfida tra ex: Mazzarri contro Benitez. Lo spagnolo, al ritorno nel suo vecchio stadiodopo l’addio amaro che tutt’oggi è motivo di polemiche, sfida il suo predecessore,destini simili ma a sorti inverse. L’Inter in campo con la conferma tra i titolari di Kovaciced una difesa in emergenza composta dal trio Campagnaro-Ranocchia-Andreolli. NelNapoli fuori Hamsik a vantaggio di Mertens, Britos a rilevare lo squalificato Fernandez edHenrique, vittima di un incidente stradale in settimana, titolare sull’out destro difensivo.Avvio veloce, L’Inter è aggressiva e preme sin da subito cercando il vantaggio. Nei primiundici di gara Reina deve farsi trovare pronto sulle conclusioni da fuori dei padroni dicasa: ci prova due volte Hernanes, poi Kovacic, dopo una bella giocata personale. Napoliattendista ma non sta a guardare e risponde con l’occasione più clamorosa dei primi 45minuti di gioco: dopo un taglio dei suoi, al 13’ Callejon smarcato da Mertens a tu per tucon Handanovic calcia clamorosamente a lato. Ci proveranno ancora i padroni di casasino al termine della prima frazione di gara, ma hanno l’occasione più pericolosa al 18’quando, dopo un errore di Jorginho, Palacio appena dentro l'area scarica il destro adincrociare, di poco fuori. La ripresa prende inizio con gli stessi interpreti e vede il Napolisalire in cattedra. Pochi giri di lancetta e arriva una doppia occasione clamorosa per gliospiti, quando su indecisione di Andreolli il pallone giunge a Higuain, l’argentino calciama ad Handanovic battuto trova l’opposizione di Nagatomo. Sugli sviluppi dell'azioneMertens mette un pallone pericolosissimo dentro ma è provvidenziale l’interventodelll'estremo difensore nerazzurro. Immediata la risposta avversaria con un colpo ditesta in anticipo di Palacio che sfiora il gol. Ci riprova ancora senza fortuna el Trincha,sempre di testa. La partita vive di accelerazioni e il gol che sbloccherebbe il matchsembra poter arrivare da un momento all’altro, al 73’Higuain si inventa una gran giocataliberando il sinistro, la conclusione è però da dimenticare. Il finale è acceso l’inter sirende ancora pericolosissima all’81’ con Nagatomo, ma sugli sviluppi c’è Ribaltone delNapoli che conquista palla e parte in contropiede, il pallone giunge ad Inler che fa fuori ildiretto avversario si porta la palla sul sinistro, Handanovic non può nulla, ma la suaconclusione è respinta clamorosamente dal palo. Il match si chiude senza altre emozionima con l’uscita in barella però, di Gonzalo Higuain,che si infortuna al piede in uncontrasto con Andreolli, accendendo un campanello di allarme in casa Napoli in vistadella finale di Coppa Italia in programma Sabato prossimo a Roma. La testa degli uominidi Benitez è tutta lì.

Gianluca Castellano

Partita veloce e tante occasioni ma è 0 a 0. nel finale palo clamoroso di inler

Inter (3-5-2):

Handanovic;

Campagnaro, Ranocchia,

Andreolli; D'Ambrosio (23'

st Zanetti), Hernanes (29'

st Guarin), Cambiasso,

Kovacic, Nagatomo;

Icardi (35' st

Kuzmanovic), Palacio.

All.: Mazzarri

Napoli (4-2-3-1): Reina;

Henrique, Britos, Albiol,

Ghoulam; Jorginho, Inler;

Callejon, Insigne, Mertens

(25' st Hamsik); Higuain

(42' st Pandev). All.:

Benitez

Arbitro: Rizzoli

Ammoniti: Hernanes (I);

Britos, Henrique,

Ghoulam (N)

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Napoli - Genoa Gemellaggio nel mercato

Durante la prossima sessione di mercato il destino di Napoli e Genoasi potrebbe incrociare .Sono infatti numerose le questioni da chiarirein casa Napoli , come i prestiti di Calaio e Gamberini ,calciatori chesembrano destinati a restare a Genova visto la scarsa considerazioneda parte di Rafa Benitez. Nel frattempo il presidente del Genoa EnricoPreziosi continua a guardare in casa Napoli e avrebbe chiesto alpatron azzurro il cartellino del colombiano Duvan Zapata , esperienzapiù che favorevole che permetterà al calciatore colombiano dimaturare e “farsi le ossa”con qualche presenza in più. Nell ‘operazione Zapata potrebbe rientrare l ‘ attaccante genoano AlbertoGilardino calciatore perfetto nel ricoprire il ruolo di vice Higuain , mafra i papabili per la maglia azzurra spuntano anche i nomi di De MaioKucka e Antonelli.

MATTIA PALERMO

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Bologna 0 – Fiorentina 3

Tutto estremamente facile per la Fiorentina alla stadio «Dall’Ara» diBologna, dove gli ospiti battono in scioltezza i padroni di casa con ilpesante finale di 0 a 3.

Risultato giusto quanto sorprendente anche alla luce delle motivazioni pre-partita delle due formazioni: il Bologna infatti alla ricerca disperata di puntisalvezza, non ha avuto nessuna chance con una la Fiorentina che ormaisicura della qualificazione in Europa League ha in mente solo la finale diCoppa Italia di sabato prossimo.

Eppure le dichiarazioni di Ballardini sembravano promettere grandebattaglia con il tecnico che spingeva i suoi verso una vittoria per il propriopubblico.

I viola dal canto loro sono costretti a mettere in campo da falso nueve Ilicicvisto la contemporanea assenza di tutti e quattro le punte in rosa perMontella, con Cuadrado e Joaquin ad agire ai lati dell’ex Palermo; lapartenza è targata rossoblu con Christodoulopoulos e Khrin fermati solo daun Neto in versione «Spiderman».

Poi è la squadra ospite a prendere il comando del gioco e a passare invantaggio al 23’ con Cuadrado abile a sfruttare un buon cross rasoterradalla fascia, battendo con un preciso diagonale il portiere avversario Curci.

Il Bologna subisce pesantemente il colpo e dopo appena 35’ è sotto di duegol: stavolta a colpire è Ilicic con un tiro che gonfia la rete con un tiro dallimite dell’area su cui è decisiva la deviazione di Pazienza che mette fuoricausa il proprio portiere. Il raddoppio viola scatena la protesta del pubblicosugli spalti che passa dall’incoraggiare i proprio beniamini ad insultarlipesantemente, rendendo la squadra rossoblu ancora più tesa e imprecisa.

Il secondo tempo si rivela un semplice esercizio di stile per i Viola chesubiscono davvero poco, solo un paio di conclusioni sterili da parte di Ceche Acquafresca, e che anzi vanno vicino al tris prima con Tomovic e poiJoaquin.

Il gol è ormai nell’aria e puntuale arriva la magia di Cuadrado al 88’:accelerazione sulla trequarti, dribbling secco e palla scagliata in porta dipotenza dal limite dell’area di rigore con Curci fulminato; è il puntoesclamativo di una prestazione davvero ottima per il colombiano.

Il Bologna perde un’ottima occasione per muovere la propria classifica daibassifondi mentre la Fiorentina si proietta verso la finale di Coppa Italiacon il Napoli con una buona iniezione di fiducia anche se dovrà fare ameno dell’ottimo Cuadrado (squalificato).

Angelo Domenico D’Auria

Cuadrado Show al «dall’Ara»

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Francesco Buonfantino

Figlio del calcio totale e cardine della nazionale olandese, Rudi Krol è un difensore tutto fisico e classe.Come testimoniano le sue misure (184cm e 80kg) e la sua tecnica, il giocatore ha incarnatoperfettamente lo spirito del calcio totale olandese degli anni 70 riuscendo a coprire varie posizioni tracui quella di terzino sinistro, libero e anche mediano di centrocampo. Insuperabile nell’uno controuno, forte di testa e capace di effettuare lanci millimetrici per gli attaccanti, “il divino” esplode nell’Ajax, dove debutta nel 1968 all’età di soli 19 anni rimanendovi per dodici stagioni in cui totalizza 339presenze e 23 reti vincendo la bellezza di 6 Campionati olandesi, 4 Coppe d’Olanda, 3 coppe deicampioni, 1 supercoppa europea e una coppa intercontinentale al fianco di un certo Cruyff. Il 5novembre 1969, a vent'anni appena compiuti, debutta in Nazionale in una gara contro l'Inghilterra.Con la maglia Orange colleziona 83 presenze e quattro reti, prima del ritiro dopo quattordici anni dionorato servizio. In quella che poi sarà ribattezzata come l'Arancia Meccanica,plasmata da RinusMichels, si toglie diverse soddisfazioni anche se i sogni mondiali svaniscono per ben due volte infinale. Nel 1980 si trasferisce al Napoli grazie all’allora dirigente Antonio Juliano, accolto da una folla di2000 persone accorse allo stadio S.Paolo per salutarlo. Con la casacca azzurra si piazza alle spalle delladifesa, nel ruolo di libero, sfoderando prestazioni incredibili per ben quattro stagioni che lo hannoportato a sfiorare lo scudetto. E’ qui che si guadagna l’appellativo di “divino” oltre a quello di “scapolod’oro” grazie alle lusinghe delle numerose fans impazzite che mai si perdevano uno spostamento abordo della sua fiammante BMW. Quando lascia il Vesuvio per approdare a Cannes, siamo all'ultimatappa della sua carriera.

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Nel “lunch match” della 35° giornata di Serie A, si sono affrontate due squadre con obbiettivi totalmente diversi. Ipadroni di casa del Verona, non potevano fallire, in quanto i 3 punti in questa partita, potevano significare l’ultimotreno per centrare l’Europa League. Dall’altra parte, il Catania ultimo in classifica con 23 punti alla ricerca di unmiracolo per far sì che si possa raggiungere la salvezza. Oltre la posizione in classifica, ciò che risulta differente appenainizia il match, è la qualità in mezzo al campo: il Verona parte fortissimo soprattutto grazie ad un Iturbe scatenato chelancia l’ennesimo messaggio a tutti i suoi ammiratori in Europa. Il match si sblocca subito dopo soli 6 minuti di gioco:contropiede gialloblù da parte di Iturbe che palla a piede effettua una grande falcata fino in area di rigore facendopartire un tiro che Frison può solo respingere sui piedi del solito Luca Toni che ribadisce in rete. 1 – 0 e 19esimo gol incampionato per il Bomber veronese. Il Catania non reagisce neanche dopo il gol e continua a subire le perfetteripartenze del Verona che con Iturbe e Marquinho riesce a mettere più volte in seria apprensione la retroguardia delCatania. Al 25’ su calcio di punizione , Toni viene servito e tutto solo, riesce in acrobazia ad insaccare alle spalle delportiere, ma il guardalinee giustamente annulla per fuorigioco. Ma è solo il preludio al gol: passano 3 minuti e suglisviluppi di un calcio d’angolo, la palla finisce a Sala che è bravo a liberarsi sulla fascia e mettere in mezzo per la testadel “sempreverde” Toni che colpisce la traversa e conseguente schiena di Frison con quest’ultimo che sfortunatamentefa finire la palla in rete. Il Verona spinge approfittando di un Catania confuso e con poche idee e cerca in tutti i modi ilterzo gol. Al 37’esimo Iturbe è costretto a lasciare il campo per un problema muscolare. A sostituirlo c’è Juanito Gomezche si farà sentire eccome nel match. Allo scadere del primo tempo, con un azione di contropiede magistrale da partedegli uomini di Mandorlini, arriva il 3 – 0: Toni serve Juanito Gomez che è bravissimo a vedere e trovare Marquinho allimite dell’area che mette giù e fa partire una sassata nell’angolino imparabile per il povero Frison. 3 – 0 e squadre ariposo. Nella seconda frazione la musica non cambia. Sono sempre i veneti a tenere in controllo il match con un buonpossesso palla a centrocampo e con ottimi contropiedi nel momento in cui i siciliani si sbilanciano. Proprio su lororipartenze il Verona sfiora il quarto gol, prima con Marquinho e poi con Jankovic che di poco non trovano la porta. Al75esimo i gialloblù riescono però a realizzare il Poker: Juanito Gomez viene servito ottimamente da Sala e con un tiroad incrociare insacca nell’angolino. 4 – 0 il risultato finale che ha evidenziato tutto il potenziale del Verona, conscio checon questi 3 punti si può sognare in grande. Il Catania dopo la vittoria con la Samp, ritorna nell’abisso e salvo miracoli,dovrà salutare la Serie A.

FRANCESCO SQUILLANTE

IL VERONA CALA IL POKER PER L’EUROPA!CATANIA CON UN PIEDE IN SERIE B

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La Champions League era ormai conquistata dopo la vittoria per 1-0 con la Fiorentina. La partita contro il Milan potevaessere presa alla leggera, ma così non è stato. La splendida armata guidata dal sergente Garcia conquista così la 9’vittoria consecutiva e conclude la 21’ partita di campionato senza subire goal. Record su Record.LA PARTITANei primi 15 minuti sembra che la Roma non stia in campo, gioca soltanto il Milan ma i giallorossi non rischiano maieccessivamente. Poi arriva la svolta, al 20’ Dodò sugli sviluppi di un calcio d’angolo non centra di poco la porta. Al 25’minuto sull’asse Pjanic – Ljajic è spettacolo e il Serbo va vicinissimo al goal. Poi al 43’ minuto di gioco arriva la perla diMiralem Pjanic che scarta il capitano dei rossoneri Montolivo, fa un tunnel a Rami e poi piazza la palla in rete dopo

un tocco di Abbiati. Il raddoppio arriva nel secondo tempo al 65’ dopoun tiro del capitano Francesco Totti, Abbiati respinge al centro dell’areadi rigore e Gervinho si fa trovare pronto con un tap-in a pochi metridalla linea di porta che fissa il risultato sul 2-0 in favore dei capitolini.Una nota va fatta su Mario Balotelli che al momento della sostituzionese la prende prima con il suo allenatore e poi a fine partita con igiornalisti di Sky. Partita negativa per il bomber rossonero che è sceso incampo molto nervoso. Ma ritornando al goal di Pjanic ecco cosa dice ilsuo allenatore in merito: ‘ «Abbiamo visto che Miralem Pjanic èun grandissimo giocatore, che ha segnato un gran gol. Se lo avessefatto Maradona avrebbe fatto il giro del mondo.» ed in merito allaJuventus: «dispiace arrivare a 90 punti e non vincere lo scudetto, maancora non è finita, lo suderanno fino alla fine.».

Salvatore Esposito

IL TABELLINORoma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (83’ Torosidis ), Toloi, Castan, Dodò; De Rossi, Nainggolan , Pjanic (86’ Taddei); Gervinho, Ljajic, Totti (77' Florenzi). All.: Garcia

Milan (4-2-3-1): Abbiati; Bonera, Rami, Mexes, Constant; Montolivo, Muntari ( 58’ Essien) ; Honda (80’ Robinho), Kakà, Taarabt; Balotelli ( 69’ Pazzini) All.: Seedorf

Arbitro: TagliaventoMarcatori: 43' Pjanic (R), 65' Gervinho (R)Ammoniti: Muntari, Honda e Rami (M), Pjanic, Totti e Nainggolan (R).Espulsi: nessuno

Nelle foto i due uomini chiave della partita: sopra Pjanicin positivo e in basso Balotelli, protagonista in negativo.

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Il Monaco vince ad Ajaccio per 4-1, con una doppietta di Berbatov, e rimanda la festa del Psg che pareggia con il Sochaux 1-1(gol di Cavani). Domenica prossima se la squadra di Blanc vince , conquisterà il secondo titolo consecutivo

Nel Big match di giornata tra Liverpool e Chelsea, la squadra di Mourinho si impone all’Anfield Road per 2-0 con i gol di Demba Ba e Willian. Il Manchester City batte il 2-0 il Crystal Palace per 2-0 con Dzeko e Yayà Tourè (20 gol in campionato). La classifica adesso dice: Liverpool 80, Chelsea 78, Manchester City 77. Citizens con una partita in meno

Forza quattro per il Real, che in casa batte l’Osasuna per 4-0. Doppietta per CR7 e gol di Ramos e Carvajal. Vince anche l’Atletico per 1-0 in casa del Valencia con Raul Garcia. Il Barcellona rimane in scia con due autogol e un gol di Messi in casa del Villareal. Atletico 88,Barcellona 84,Real Madrid 82 (con una partita in meno)

R.Agnello

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Il mondo del calcio italiano piange la scomparsa del grande Vujadin Boskov. Nato in Serbia nel 1931, Boskov viene ricordato in Italia per lo scudetto vinto nel 1991 con la Sampdoria, quella della coppia gol Mancini Vialli, oltre che per aver allenato Roma, Napoli e Perugia. La sua carriera da allenatore finisce nel 2001 dopo aver allenato per due anni la nazionale Jugoslava. Il Mister viene ricordato principalmente per il suo modo di allenare, ma per alcune sue frase divenute famosissime, e molte di queste utilizzate ancora oggi nel linguaggio calcistico. Ci lascia il 27 Aprile 2014 , dopo averci fatto

R.Agnello

divertire dentro e fuori dal campo.

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CASERTANA-CHIETIEra una gara da vincere o perlomeno da non perdere, ed invece unChieti senza carattere ed incapace di reagire rimedia una sconfitta per 4-0 sul campo della potentissima Casertana, che si mantiene al primoposto. La Casertana gioca con il solito modulo 4-3-3, il Chieti scende incampo con il 4-4-2, la stessa formazione che ha impattato sul parinell’ultimo incontro contro il Martina. La partita comincia nel modopeggiore per i neroverdi, che dopo un paio di offensive con calcid'angolo, si ritrovano sotto di una rete sullo sviluppo di un corner: al 4',Chiavazzo batte l’angolo e trova in area Agodirin che mette dentro per l'1-0. I neroverdi tentano immediatamente di reagire, riuscendo apenetrare in area con una conclusione sul fondo.I tentativi di reazione del Chieti, tuttavia, subiscono un altro durissimocolpo al 12', dopo un contropiede della Casertana è stato un gioco daragazzi a buttare la palla in rete a porta praticamente vuota per il 2-0.Il raddoppio dei padroni di casa sembra colpire oltremodo gli ospiti, e al30', il dramma neroverde assume proporzioni ancor più grandi e difficilida rimediare: Agodirin, partito da centrocampo, serve un assist perfettoper Alvino che segna il 3-0. Il Chieti, incapace di rimettersi incarreggiata, al 44' subisce un altro goal che li mette sotto di 4-0.La totale disfatta dei neroverdi è interrotta solo dal duplice fischio deldirettore di gara al termine del primo tempo, mentre nei primi minuti diripresa il Chieti tenta di riprendersi ma gli attacchi si rivelano inutili,senza trovare la soddisfazione di un goal bandiera. Poco dopo, laCasertana prova nuovamente a segnare ma con esito negativo.Dopo 3' di recupero, il triplice fischio del direttore di gara pone fine adun’autentica disfatta del Chieti, indirizzata ad una retrocessione ormaiquasi inevitabile, cui un’eventuale vittoria contro il Foggia potrebbe nonbastare per salvarsi.

Adriano Tomassi

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Napoli:Reina 6,5: Ottimo nel primo tempo.Britos-Albiol 6: Non corrono grandi rischi.Ghoulam 5,5: Sottotono.Henrique 6: Bravo in zona difensiva.Inler 6,5: Prende un palo e calcia bene dalla distanza, ma sbaglia troppi passaggiJorginho 6: Timido nel primo tempo, meglio nel secondoInsigne 6,5: Buona partita, si sacrificaMertens 5,5: Gara sotto ritmo.Callejon 5,5: Sbaglia un gol già fatto.Higuain 6: Fa la differenza quando ha la palla al piede, poteva fare meglio sotto porta.Hamsik 6: Gioca un buon finale di gara.

InterHandanovic 6: Non può nulla

nelle migliori azioni.Ranocchia-Campagnaro 6,5:

Buona prova , si esaltano palla a piede

Andreolli 7: Per uno che non gioca mai è una gran partita

Kovacic 6,5: Un ottimo potenziale

Cambiasso 6,5: Corre tanto e difende bene

Hernanes 6: Scende piano piano di livello

D’Ambrosio 5,5: Partita senza lodi

Nagatomo 5,5: Si annulla con Ghoulam

Icardi 5: Peggiore in campoPalacio 6: Si impegna come

sempre

R.Agnello

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Denis spreca, De Luca no e pareggia il gol di De Ceglie

Finisce 1-1 il posticipo della trentacinquesima giornata di Serie A.

Al gol di De Ceglie nel primo tempo, risponde De Luca nel finale.Nel mezzo un rigore fallito da Denis.

opo la sconfitta casalinga contro l’Hellas Verona, l’Atalanta ci riprova contro il Genoa di Gasperini.

Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta, l'Atalanta da ben 4 consecutive.

Colantuono deve rinunciare a Maxi Moralez e si affida a Bonaventura ed Estigarribia ai lati di Denis.

Gasperson,invece, nel suo 3-4-3 inserisce De Ceglie e Vrsaljko sulle fasce e avanza Antonelli e Fetfatzidis ai fianci del Gila.

In avvio del match parte l’Atalanta ci prova subito il tiro con Baselli da fuori area e con Estigarribia mette subito in difficoltà il Genoa sulla fascia destra.

Giusto il tempo di prendere le misure e i rossoblù cominciano a spingere in avanti schiacciando i padroni di casa

nella loro metà campo.

Al 22’ Fetfatzidis penetra pericolosamente in area, prova il tiro ma Consigli riesce a deviare in angolo.

Qualche minuto dopo è Bertolacci a rendersi pericoloso con un sinistro fuori area che viene deviato dal portiere bergamasco sul palo.

Gli uomini di Colantuono provano quindi a velocizzare la manovra.

Benalouane effettua un lancio per Denis che però in area non riesce ad arpionare il pallone.

Al 27’ grande Genoa che dopo una serie di triangolazioni va in vantaggio con un colpo di testa di De Ceglie

che raccoglie un cross dalla sinistra di Antonelli e batte Consigli che non può nulla.

L’Atalanta non ci sta e cerca di alzare il baricentro del gioco.

Qualche occasione giunge però solo da calci piazzati con Stendardo che per due volte in mischia in area spreca due preziose occasioni.

Nella ripresa i padroni di casa partono subito forte a caccia del pareggio e

al 52' Denis si procura un rigore e l'espulsione di Portanova.

Sul dischetto va proprio l'argentino, ma Perin intuisce la direzione e salva il risultato.

L’Atalanta spinge e con Benalouane colpisce la traversa

mentre Denis continua la sua giornata storta e sbaglia ancora da pochi passi di testa.

Gasperini tenta di blindare la difesa con gli ingressi di De Maio e Gamberini.

La pressione dei padroni di casa però è troppo forte.

Il pareggio arriva cosi all’81 con De Luca che segna in posizione di fuorigioco colpendo il pallone

in mezza rovesciata dopo una corta respinta di Perin, ma l'arbitro non vede ed è il gol che vale il meritato 1-1.

Nel finale i nerazzurri cercano il tutto per tutto, ma la gara termina con un pareggio che accontenta entrambe le squadre.

I punti che separano le due squadre in classifica sono ancora 7, con i nerazzurri che si portano a 47 e i rossoblù a 40.

Alessandro Fusco

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A Cagliari nonostante la salvezza tranquilla e la bella vittoria contro il Parma,ilSant’Elia è come di consueto semi-vuoto. Dopo i tanti problemi burocratici diCellino con la giustizia sportiva questa volta i pochi tifosi rossoblu presenticontestano presidente e dirigenza. Nel rettangolo di gioco Cagliari e Parmaforse vittime dei troppi tatticisimi non riescono ad esprimere un buon calcio.Cassano è marcato efficacemente ad uomo da Astori ,suo futuro compagno dinazionale(ndr),mentre per i padroni di casa il bomber Ibarbo è rimasto fuoridal 11 iniziale. Infatti al 35’ sarà Pinilla ad aprire e chiudere le marcature congoal su rigore. Nel secondo tempo i Ducali restano in 10 al 53’ per espulsionedi Felipe e nonostante le incursioni di Parolo e Biabiany non riescono mai atrafiggere l’esordiente portiere cagliaritano Silvestri (classe ‘91), unica notapositiva di giornata. Il Cagliari vince ma non convince, Il Parma con questasconfitta perde non solo la faccia ma quasi sicuramente il biglietto d’ingressoper L’Europa League.

Massimo Sena

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Nel match di Domenica sera tra Villareale Barcellona, è andato in scena l’ennesimo e bruttissimo episodio di razzismo. Un tifoso della squadra di casa, lancia una banana all’indirizzo di Dani Alves, che si accingeva a battere un corner. Il terzino brasiliano però, ha battuto tutti con un colpo di genio. Senza polemiche e con grande intelligenza, il giocatore ha preso la banana e… l’ha mangiata!

Il terzino blaugrana è riuscito a rendere un episodio scabroso in un episodio simpatico. Il mondo del network si è scatenato e si è messo tutto dalla parte del brasiliano. #SomosTodosMacacos #WeAllAreMonkeys(Siamo tutte scimmie) è questa la frase del giorno, molti calciatori e personaggi famosi oggi si fanno delle fotografie mangiando il frutto di giornata. In tutto questo, il Barcellona perdeva match prima di questo episodio, dopo ha ribaltato il risultato vincendo 3-2 fuori casa. Si vede che la banana ha dato forza a Dani Alves.

R.Agnello

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MARQUEZ CALA IL TRIS!MOTOGP: IN ARGENTINA PODIO TUTTO SPAGNOLO CON PEDROSA E LORENZO

Un, dos, tres! Tre acuti di fila portano lo spagnolo Marc Marquez semprepiù in cima alla classifica del motomondiale 2014. Nonostante unapartenza (si fa per dire) a “rilento”, il pilota della Honda inanella la terzavittoria consecutiva sul circuito di Termas de Rio Hondo. Alle sue spalle sisono dati battaglia gli altri due spagnoli Pedrosa e un semi-ritrovato JorgeLorenzo: la sua Yamaha parte col piglio giusto, salvo poi perdersi nel finalee costretto ad arrendersi ai due piloti Honda. Ai piedi del podio unnervoso Valentino Rossi, invischiato in una concitata lotta con Stefan Bradl,quest’ultimo responsabile infatti dell’uscita di pista provvisoria del pilotaitaliano che dunque chiude quarto. Buona sesta piazza per AndreaIannone, mentre un deludente Dovizioso termina al nono posto. Prossimoappuntamento fissato per Domenica 4 Maggio per il GP di Spagna sulcircuito di Jerez.

Fabio De Martino

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E’ iniziata ufficialmente la stagionesulla terra rossa con il torneoMasters 1000 Monte Carlo unodegli appuntamenti più attesidell’anno. Dopo oltre un secoloquesto torneo nato nel 1897 comeuno dei principali eventi delPrincipato di Monaco, hamantenuto sino ad oggi il suoposto tra i più importanti delmondo, secondo per anzianità soloa Wimbledon. Al via tutti i bigquest’anno anche Roger Federer,dopo due anni di assenza haaccettato di partecipare grazie adunna W.C. . le prime giornatehanno rispettato i pronostici i duegiocatori italiani Fognini e seppisono riusciti a centrare i bersagliodegli ottavi superandorispettivamente Sousa e B.Agut,Youzhny e Andujar.

sconfitto e tra i fischi. Nei quartiFederer trema contro Tsonga mapoi si aggiudica il match per 2-6/7-6/6-1

Wawrinka liquida facilmente Raonic.Ma la sorpresa della giornata èl’eliminazione dell’ otto voltecampione del torneo Rafa Nadal adopera del connazionale D.ferrer unrisultato storico per Ferrer che non

L’ altra semi-finale invece ha vsito ilbel gioco e gran colpi solo nel 1° setche ha visto lo svizzeroaggiudicarselo per 7-5. Nel secondoset invece un problemaall’avambraccio, già riscontrato nellasettimana, per Djokovic,, haconsentito a Federer imporsi per 6-2.Dal canto suo Federer ha giocatobene, proiettato soprattutto verso lafinale dove ha incontrato ilconnazionale Wawrinka. Per la primavolta una finale quindi tutta svizzerain una Monte-Carlo colorata dibiancorosso. Ha vinto Stan Wawrinka

non vinco mai con gli svizzeri dirà intono scherzoso il campione diBasilea.

Non accadeva dal 1978cioè dai tempi gloriosidi Panatta e Barazzuttiche curiosamente sitrovarono di fronte neiquarti. Negli ottavi ilmatch clou è statoquello tra Jo.W.Tsonga eil nostro Fognini,quest’ultimoprotagonista di unfinale di partitanervoso, che lo vedelitigare con il padre intribuna ed uscire dal

Djokovic vince dopo aver visto i sorciverdi contro un Garcia Lopezstratosferico, autentica rivelazione deltorneo avendo eliminato Dolgopolove Berdych.

riusciva a battere sulla terra rossaNadal dal 2004.

il suo primo Masters 1000 incarriera. Vince per la 2° volta conRoger Federer su 15 incontri, ancorasulla terra rossa e ancora nello stessotorneo e nello stesso campo ( laprima vittoria risale al 2009).

Non c’è l’ha fatta a ripetersi nell’impresa D.Ferrer che è stato battutoda Wawrimka con il punteggio di 6-1/7-6 in 1 ora e 29 minuti.

Cresciuto all’ombra delcampionissimo diBasilea, StanWawrinka ha saputocon il tempo, crearsiuno spazio. Il suo2014 è cominciato conla vittoria all’Australian Open. Cosadire di Federer? Hagiocato bene il 1° setma poi ha subito untracollo fisicoconfermato da luistesso in conferenzastampa,

MARCO SEBASTIANO ZOTTI

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TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE (E CHE FORSE NON VI SIETE MAI CHIESTI) SUL MONDO DELLA RACCHETTAWTA Tour: Corrispondente femminile dell’ATP World Tour. La sua nascita è quasi contemporanea al circuito mondiale maschile (1973, un anno dopo l’ATP), mentre il sistema di classifica entrò in vigore nel 1977.La tennista che vanta più titoli della Storia in singolare è la leggendaria Martina Navratilova, con ben 167 successi.

WTA Tour Championships: Il torneo che chiude la stagione (così come le Finals ATP chiudono la stagione maschile). Divide le migliori 8 giocatrici dell’anno in 2 gironi, con semifinali incrociate.Anche questo torneo non ha sede fissa, ma negli ultimi 3 anni si è disputato ad Istanbul.Ancora una volta è Martina Navratilova la giocatrice più titolata, con 8 trionfi.

WTA Premier: Categoria di tornei introdotta con la riforma (anche maschile) del 2009. Sono gli appuntamenti del Tour più importanti (dopo gli Slam), 20 totali, divisi in 3 categorie: Mandatory, Premier 5 e Premier.

WTA Premier Mandatory: Rappresentano i 5 tornei “obbligatori” (mandatory, appunto) per le giocatrici. Non disputarli, equivarrebbe ad uno zero nel conteggio dei migliori risultati stagionali, valevoli per la classifica mondiale. Sono Indian Wells, Miami, Madrid (unico su terra rossa, gli altri sul cemento) e Pechino.

WTA Premier 5: Come dice il nome, è una mini-categoria che raggruppa gli altri 5 tornei “Premier” della WTA. Hanno un montepremi inferiore ai Mandatory, e non sono obbligatori ai fini della classifica (nel senso che se vengono saltati, nel conteggio si aggiungono i migliori risultati nei tornei inferiori in sostituzione a questi).La categoria comprende Doha, Roma (unico su terra rossa anche in questo caso), Cincinnati, Canada e Tokyo.

WTA Premier: Categoria che comprende i restanti 12 tornei del circuito femminile, con montepremi inferiore ai Premier 5. Ne fanno parte: Brisbane, Sydney, Parigi, Dubai, Charleston, Stoccarda, Bruxelles, Eastbourne, Stanford, San Diego, New Haven e Mosca.

Challengers/Futures: Funzionano in maniera del tutto simile a quelli organizzati in campo maschile (in entrambi i casi sono gestiti dalla Federazione Internazionale, ITF), variando quindi in base a montepremi e punteggio assegnato al vincitore.

Alessandro Testa

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TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE (E CHE FORSE NON VI SIETE MAI CHIESTI) SUL MONDO DELLA RACCHETTARanking: La classifica mondiale. Sia la maschile che la femminile, sono basate sui punti accumulati dai giocatori nell’arco delle 52 settimane precedenti (cioè nell’ultimo anno). Quando si giunge alla settimana numero 53, i punti ottenuti un anno prima (nella settimana corrispondente) “scadono”. Quindi, se ad esempio un giocatore vince uno Slam ottiene 2000 punti, ma se nell’anno successivo non riesce a confermarli, scala la differenza (es. se perdesse in finale otterrebbe solo 1200 punti, perdendone 800).

Race: E’ la classifica mondiale annuale, basata però solo sui risultati ottenuti nel corso della stagione, e pertanto prevede che tutti partano da zero a gennaio. Serve a stabilire gli 8 partecipanti delle ATP Finals e WTA Championships.

Entry List: La lista di giocatori iscritti ad un torneo. Si basa sulla classifica mondiale al momento del taglio (cut), che di solito avviene poche settimane prima del torneo in questione.

Seeding: Le teste di serie in un torneo. Solitamente le prime 4, 8, 16 o 32 della Entry List a seconda del torneo stesso. La prima testa di serie di un torneo è il giocatore iscritto con la classifica più alta, quindi non necessariamente il numero 1 del Mondo.

Main Draw: Il tabellone principale di ogni torneo, preceduto da un tabellone di qualificazione, che serve a determinare appunto i giocatori “promossi” nel main draw dopo due o tre turni preliminari.

Wild Card: Analogamente agli altri sport, rappresenta un “invito” (degli organizzatori) a determinati giocatori che altrimenti non avrebbero la classifica necessaria per entrare direttamente nel main draw.

Lucky Loser: Letteralmente, “perdente fortunato”. Quando un giocatore da forfait a tabellone già compilato ed incontri già cominciati, viene ripescato un giocatore uscito sconfitto dalle qualificazioni, che prende il posto dell’infortunato, indipendentemente dal ranking (cioè un lucky loser può anche sostituire la testa di serie numero 1).

Bye: Indica il passaggio del turno automatico per un giocatore, già previsto dal main draw. Infatti alcuni tabelloni sono ad esempio a 28, 24 o 96 giocatori (invece di 32 o 128), prevedendo l’esenzione del primo turno per le teste di serie più alte, a seconda del torneo. Solo i 4 Slam ed altri pochi tornei del circuito non prevedono alcun “bye”.

Ranking Protetto: In Inglese “protected ranking”. Una agevolazione che può utilizzare un giocatore tornato dopo un lungo infortunio (almeno 6 mesi). Consiste nel poter sfruttare la posizione media in classifica nei primi tre mesi di infortunio, per poter accedere alla entry list di un determinato numero di tornei, in cui però non sarà comunque testa di serie.

Special Exempt: Quando un giocatore è impegnato nelle fasi finali di un torneo e non può partecipare alle qualificazioni di quello immediatamente successivo, viene “esentato” ed ammesso direttamente nel main draw.

Alessandro Testa