red swmodel27 sett 2011 ok

6
072 D urante gli anni tra le due grandi guerre gli Stati Uniti hanno subìto uno di quegli eventi epocali che li hanno periodicamente segnati nella loro breve storia e dai quali, finora, hanno sem- pre saputo risollevarsi più forti e competi- tivi di prima. Archiviata la Grande Guerra, in America si era presentata la Grande De- pressione, un evento di natura economica e finanziaria che sembrava mettere in di- scussione il modello di sviluppo capitalista. In questo contesto si affermò una malavita sempre più aggressiva che, sfruttando il diffuso malessere sociale e certe contraddi- zioni insite nel sistema, conquistava spazi di manovra sempre maggiori. La nascita del Registered Magnum A questo contesto di crescente insicurezza sociale e malessere economico, Douglas Wesson e la sua azienda decisero di dare una risposta apparentemente contraddit- toria, presentando al pubblico un revolver esclusivo, alla portata di pochissime ta- sche, in un nuovo calibro che aveva l’am- bizione di porsi come lo standard per gli impieghi di polizia. Smith & Wesson iniziò la produzione del progenitore del suo Mo- del 27 nel 1935. L’arma, che inizialmente si chiamava semplicemente Registered Magnum, veniva realizzata su ordina- zione in base alle specifiche richieste del cliente, che poteva scegliere fra un ampio ventaglio di possibilità le caratteristiche di canna, finiture, guancette, mire e quant’al- tro la fantasia potesse suggerirgli. Solo la canna, per esempio, era disponibile con lunghezze comprese tra i 3 pollici e mezzo e gli 8 e tre ottavi a passi di un quarto di pollice. Il revolver che usciva da questo processo produttivo, che potremmo chia- mare sartoriale, era fornito di un certifi- cato di proprietà (da cui il nome) che ne certificava le caratteristiche e individuava in maniera univoca il proprietario. Esistono armi che si conquistano un posto nella storia perché rappresentano un netto scatto del progresso tecnologico, altre che si ammantano di un’aura quasi mitica pur senza rappresentare un’evoluzione o una conquista del genio umano. Questo è il caso del Model 27, che Smith & Wesson propone in un allestimento speciale per celebrarne il 75° anniversario di Matteo Brogi SMITH&WESSON MODEL 27 CLASSIC 75 TH ANNIVERSARY CAL. .357 MAGNUM Classici senza tempo Sul lato destro della canna è riportato un cartiglio che ricorda che l’allestimento Classic fotografa- to vuole celebrare l’arma che vide la luce nel 1935 A differenza del modello 27 originario, il Classic non incorpora il dente del percussore e monta una barretta atta al trasferimento del moto solo quando il grilletto sia azionato correttamente. Questa è una delle concessioni delle armi della linea Classic ai più recenti ritrovati tecnologici. Un motivo floreale avvolge il revolver in tutti i suoi componenti, com- preso il tamburo. L’incisione scelta, disegnata da David Misiaszek, è sobria e raffinata

Upload: bignami-spa

Post on 22-Jul-2016

222 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: Red swmodel27 sett 2011 ok

072

Durante gli anni tra le due grandi guerre gli Stati Uniti hanno subìto uno di quegli eventi epocali che li

hanno periodicamente segnati nella loro breve storia e dai quali, finora, hanno sem-pre saputo risollevarsi più forti e competi-tivi di prima. Archiviata la Grande Guerra, in America si era presentata la Grande De-pressione, un evento di natura economica e finanziaria che sembrava mettere in di-scussione il modello di sviluppo capitalista. In questo contesto si affermò una malavita sempre più aggressiva che, sfruttando il diffuso malessere sociale e certe contraddi-zioni insite nel sistema, conquistava spazi di manovra sempre maggiori.

La nascita del Registered MagnumA questo contesto di crescente insicurezza sociale e malessere economico, Douglas Wesson e la sua azienda decisero di dare una risposta apparentemente contraddit-toria, presentando al pubblico un revolver esclusivo, alla portata di pochissime ta-sche, in un nuovo calibro che aveva l’am-bizione di porsi come lo standard per gli impieghi di polizia. Smith & Wesson iniziò la produzione del progenitore del suo Mo-del 27 nel 1935. L’arma, che inizialmente si chiamava semplicemente Registered Magnum, veniva realizzata su ordina-zione in base alle specifiche richieste del cliente, che poteva scegliere fra un ampio ventaglio di possibilità le caratteristiche di canna, finiture, guancette, mire e quant’al-tro la fantasia potesse suggerirgli. Solo la canna, per esempio, era disponibile con lunghezze comprese tra i 3 pollici e mezzo e gli 8 e tre ottavi a passi di un quarto di pollice. Il revolver che usciva da questo processo produttivo, che potremmo chia-mare sartoriale, era fornito di un certifi-cato di proprietà (da cui il nome) che ne certificava le caratteristiche e individuava in maniera univoca il proprietario.

Esistono armi che si conquistano un posto nella storia perché rappresentano un netto scatto del progresso tecnologico, altre che si ammantano di un’aura quasi mitica pur senza rappresentare un’evoluzione o una conquista del genio umano. Questo è il caso del Model 27, che Smith & Wesson propone in un allestimento speciale per celebrarne il 75° anniversario

di Matteo Brogi

S m i t h & W e S S o n m o d e l 2 7 C l a S S i C 7 5 t h a n n i v e r S a r y C a l . . 3 5 7 m a g n u m

Classici senza tempo

Sul lato destro della canna è riportato un cartiglio che ricorda che l’allestimento Classic fotografa-to vuole celebrare l’arma che vide la luce nel 1935

a differenza del modello 27 originario, il Classic non incorpora il dente del percussore e monta una barretta atta al trasferimento del moto solo quando il grilletto sia azionato correttamente. Questa è una delle concessioni delle armi della linea Classic ai più recenti ritrovati tecnologici. un motivo floreale avvolge il revolver in tutti i suoi componenti, com-preso il tamburo. l’incisione scelta, disegnata da david misiaszek, è sobria e raffinata

072-077 S&W Model 27 (6).indd 72 26/07/11 16:52

Page 2: Red swmodel27 sett 2011 ok

A R M i c o R t e

073

il model 27 Classic 75th anni-versary costituisce il tributo che lo storico marchio ameri-cano ha voluto dedicare ad uno dei suoi modelli più fortunati, il .357 registered magnum

072-077 S&W Model 27 (6).indd 73 26/07/11 16:52

Page 3: Red swmodel27 sett 2011 ok

074

il classico bossolo del .38 di un ottavo di pollice (3,18 mm); questo, tutt’oggi, fa sì che una cartuccia .357 magnum non pos-sa essere sparata da un revolver in calibro .38 ma che il calibro inferiore possa essere impiegato nel revolver maggiore. Quello che emergeva dalla cura ricostituente cui era stato sottoposto il vecchio calibro era una cartuccia in grado di sviluppare pres-sioni doppie con velocità che, a 100 metri, erano almeno pari a quelle del vecchio calibro alla volata. Per dimostrare la supe-riorità del nuovo caricamento, il maggiore Wesson lo utilizzò nelle sue battute di caccia ai grandi mammiferi americani

Un nuovo calibroIl Registered Magnum, però, non

presentava innovazioni o progressi tec-nologici significativi, “limitandosi” a rappresentare il meglio che la produzione semi-industriale del tempo potesse rag-giungere. La sua unica caratteristica di rilievo era l’adozione del nuovo calibro .357 Magnum, nato dalle speculazioni di Wesson e un manipolo di altri appassio-nati che si erano sforzati di fornire alle forze di polizia un caricamento in grado di penetrare le carrozzerie delle automo-bili, conservando sufficiente energia, e di trapassare i primi giubbotti antiproiettile, che la malavita del tempo stava speri-mentando nelle proprie scorribande.La cartuccia del nuovo calibro – la prima dell’era magnum – era stata pensata sul bossolo del .38 Special, nato in epoca di polvere nera, con il quale condivideva il diametro (effetti-vamente di 357 centesimi di pollice). La comparsa delle polveri senza fu-mo, meno voluminose della polvere nera, aveva reso sovradimensionato il bossolo del .38 così, Mr. Wesson e i suoi amici, pensarono di utilizzare lo spazio in più per costruirvi attorno un’arma che fosse in grado di sostene-re le sollecitazioni di caricamenti più potenti. Per evitare che la nuova car-tuccia venisse erroneamente camerata nelle armi calibro .38, che non avreb-bero resistito, fu deciso di allungare

documentando gli abbattimenti di molti animali, tra cui un temibile grizzly. Per completare la sua opera di marketing, do-nò il primo revolver Registered Magnum al capo del Federal Bureau of Investiga-tion, Edgar Hoover, operazione che – per emulazione – rese l’arma molto popolare tra gli agenti FBI di tutta l’Unione.

Un revolver per molti: il .357 MagnumIl revolver che nasceva da questo progetto, come è facile intuire, aveva il neo di essere costoso proprio perché era stato pensato come punta d’eccellenza della produzione del marchio, uno status symbol per pochi che solleticava gli appetiti di tanti. Dopo solo tre anni di produzione, con le linee impegnate a smaltire ordinativi importan-ti e 5.500 esemplari già commercializzati, fu evidente che una strategia di piccoli numeri non era né pratica né conveniente e l’azienda si impose uno stop per ripen-sarla. Nel 1939 nasceva così il modello .357 Magnum che, grazie a una maggiore standardizzazione dei processi produttivi e alcune economie generate dalla produzio-ne su larga scala, poteva essere venduto ad un prezzo più accessibile e in quantitativi consoni alla domanda. I pochi allestimenti disponibili, che facevano venir meno l’esi-genza di registrare l’arma consegnando

al proprietario un certificato che in qualche modo ne garantisse l’unicità, erano stati pensati con un occhio al portafogli e un altro alla statistica, privilegiando quindi gli allestimenti che si erano dimostrati più appetibili nei primi tre anni di produzione (se-gnatamente quelli con canne da 3,5”, 5”, 6,5” e 8,75”). L’arma mantenne inalterato il suo fascino tra il pubblico sia dopo queste semplificazioni sia in seguito all’adozione del nuovo nome di Model 27, adottato negli anni ‘50 quando tutta la produzione fu razio-

S m i t h & W e S S o n m o d e l 2 7 C l a S S i C 7 5 t h a n n i v e r S a r y C a l . . 3 5 7 m a g n u m

il grilletto presenta un’ampia superficie d’appoggio e una serie di scanalature verticali che facilitano la presa

la tacca di mira, registrabile nei due piani. lun-go tutta la linea di mira l’arma presenta una fine zigrinatura che serve ad annullare i possibili ri-flessi in condizioni di puntamento critiche

il mirino a pinna Patridge

072-077 S&W Model 27 (6).indd 74 26/07/11 16:52

Page 4: Red swmodel27 sett 2011 ok

da parte dell’opinione pubblica, fu il colpo di grazia ad un’azienda impegnata più a soprav-vivere che a seguire una precisa strategia com-merciale. Il mercato de-gli appassionati rifiutò in blocco gli accordi arrivando al boicottag-gio dei prodotti S&W, che rimasero invenduti nelle armerie e che, co-me usato, inondarono il mercato.

Un grande classico rivisitatoL’arma provata in questa occasione appartiene alla linea Classic pre-sentata pochi anni fa dal nuovo management aziendale. Con questo nome sono indicati i nuovi allestimenti dei grandi classici Smith

& Wesson, che l’azienda di anno in anno reintroduce nel ciclo produttivo per soddi-sfare quell’ampia platea di collezionisti che desiderano possedere un pezzo di storia in un’arma costruita secondo i più moderni procedimenti industriali che, al tempo stesso, possa beneficiare dello sviluppo tecnologico dei prodotti di più recente concezione. Una filosofia che si potrebbe riassumere in poche parole: il fascino del classico, la sicurezza del moderno. Le armi che escono da questo trattamento, e quella qui recensita non fa eccezione, sono gene-ralmente dotate del sistema di sicurezza a chiave adottato dalla produzione più recente di Smith & Wesson. Una soluzione certamente non pratica, esteticamente discutibile, inaccettabile per i puristi ma con l’innegabile vantaggio di fornire una copertura legale, quasi fosse una copertura assicurativa, all’azienda, che può conti-nuare a fare affari senza essere soggetta alla spada di Damocle di una giustizia che, anche in America, si appaga nel perseguire (e si vorrebbe dire perseguitare) le aziende produttrici. Nel caso del modello 27, Smith & Wesson si è voluta superare. Arma cardi-ne del suo sistema, oggetto di culto e di un successo difficile da uguagliare, l’azienda ha voluto celebrare il settantacinquesimo anniversario della sua commercializzazio-ne con una nuova versione incisa

nalizzata attribuendo a ciascun articolo un codice numerico; divenne molto popolare nelle versioni con canna da 3 ½”, diffusa tra gli agenti FBI e portata in guerra dal generale Patton, e da 8 3/8”, molto apprez-zata dai tiratori e divenuta l’archetipo di revolver ad alta potenza.La sua storia non si sarebbe comunque fermata e sarebbe proseguita per suc-cessive semplificazioni fino agli anni 90, quando l’esigenza di ridurre il catalogo e la dolorosa crisi che attanagliava l’azienda consigliarono di abbandonare una produ-zione di nicchia per concentrare la produ-zione sui prodotti più performanti e quelli idonei all’impiego militare e di polizia.Per vari motivi, Smith & Wesson ha vissu-to un lungo periodo di crisi che ha portato a un progressivo impoverimento della qualità della sua produzione e culminato, nel 2000, in uno sventurato accordo con l’amministrazione Clinton che – nelle intenzioni del management dell’azienda – avrebbe dovuto garantirle uno scudo le-gale nei confronti delle tante cause che, in quegli anni, opponevano la lobby dei pa-cifisti ad oltranza a quella delle armi. Quel che ne seguì, un vero e proprio ripudio nei confronti dello storico marchio americano

A R M i c o R t e

075

le splendide guancette dell’arma, confortevoli e pregiate per finiture

Sul lato sinistro del castello è posto il comando di apertura del tamburo

Sul lato sinistro del revolver è posto il comando a chiave in grado di inibire qualsiasi azione sull’ar-ma; oltre a bloccare l’azione di scatto, infatti, ini-bisce anche l’apertura del tamburo

072-077 S&W Model 27 (6).indd 75 26/07/11 16:53

Page 5: Red swmodel27 sett 2011 ok

076

in edizione limitata. A differenza del modello Classic standard, questo presenta un motivo floreale in stile Old West su en-trambi i lati e un certo numero di cartigli che ricordano l’anniversario e le date che ne costituiscono gli estremi (1935-2010). Le decorazioni, realizzate a macchina su disegno dell’incisore David Misiaszek, avviluppano tutta l’arma con un gusto e una sobrietà che spesso manca ai produt-tori statunitensi e proseguono, con ampie volute stilizzate, sulle guancette, che forse non rappresentano il meglio in termini

d’impugnabilità ma costituiscono un pic-colo capolavoro dell’arte della lavorazione del legno. Questo trattamento particolare cui è stata sottoposta l’arma porta a un incremento del prezzo pari a circa il 35% del suo valore in allestimento Classic, un esborso che si ritiene comunque giustifica-to dal pregio dell’oggetto.Prima di analizzare l’arma sul campo, è utile ricordare che il Model 27 è realizzato sul telaio in acciaio tipo N, quello destinato ai calibri più corposi

(.357 Magnum, .44 Magnum e .45 ACP) e che, rispetto all’arma cui si ispira, poche sono le variazioni meccaniche cui è stato sottoposto nel tempo. L’unica di rilievo è la versione 2, del 1961, che presenta alcune modifiche meccaniche minori a livello di tamburo. Nel complicato sistema decimale

di Smith & Wesson, l’alle-stimento Classic 75th Anni-versary rappresenta la nona variante, così come certifica il codice apposto sul giogo del tamburo. Quest’ultimo, cuore dell’alimentazione dell’arma, presenta 6 ca-mere e il classico estrattore manuale a stella; il Model 27-9 conserva la fresatura di ogni camera per contenere il fondello della cartuccia,

adottata per la prima volta sulla Registered Magnum. Il cane, esterno, non è provvisto di percussore ma risulta fornito di transfer bar, caratteristica che consente l’aziona-mento del percussore stesso solo quando si agisca correttamente sul grilletto. A livello di sicurezza, il nuovo modello 27 è, inoltre, dotato del classico sistema di sicurezza a chiave presente praticamente su tutta la linea Smith & Wesson in omaggio al core business dell’azienda che ha rilevato la proprietà all’inizio dello scorso decennio, quella Saf-T-Hammer Corporation famosa

S m i t h & W e S S o n m o d e l 2 7 C l a S S i C 7 5 t h a n n i v e r S a r y C a l . . 3 5 7 m a g n u m

vista del tamburo ca-rico e dell’estrattore; il tamburo presenta la caratteristica fre-satura atta a conte-nere i fondelli delle cartucce che com-parve per la prima volta proprio sulla registered magnum

dettaglio della sede dell’asse del tamburo; i segni dell’utensile dimo-strano come l’arma sia macchinata per aspor-tazione di truciolo da un blocco di acciaio

vista laterale destra dello Smith&Wesson model 27 Classic 75th anniversary cal. .357 magnum

072-077 S&W Model 27 (6).indd 76 26/07/11 16:53

Page 6: Red swmodel27 sett 2011 ok

per la produzione di sistemi di sicurezza per armi. L’azione di scatto è quella classica mista dei revolver più comuni, composta da un’azione mista asciutta e godibile e una doppia rotonda, progressiva e intuitiva nell’uso. Le mire prevedono mirino spi-nato e tacca registrabile in alzo e

zione limitata a soli 500 esemplari, nume-rati mediante una matricola dedicata (da SFY0001 a SFY0500).

in poligonoAbbiamo avuto l’opportunità di provare il Model 27 Classic 75th Anniversary a 20 metri e l’arma ci ha pienamente soddisfatti. La scel-ta della canna da 6” facilita il contenimento del rinculo e il rapido ritorno in punteria do-po l’esplosione di ciascun colpo. L’impugna-tura, perfettamente dimensionata e inclinata, offre una presa salda e confortevole. L’azione di scatto, sia singola sia doppia, è semplice-mente superba nonostante l’arma appartenga alla linea Classic e non a quella curata dal Performance Center di Smith & Wesson, che prepara gli strumenti tecnologicamente più evoluti e perfezionati della casa. Il Model 27 non riserva sorprese, è la grande arma ben conosciuta, in un calibro che oggi soffre una crisi di popolarità ma si conferma, ogni volta che lo impieghiamo, un bilanciamento per-fetto tra accuratezza e prestazioni.

deriva; la bindella presenta una zigrinatura fine pensata per ridurre i riflessi di luce in corrispondenza della linea di mira, una soluzione ingegnosa quanto costosa che contribuisce a complicare il processo pro-duttivo e ad aumentare il costo.

L’arma viene fornita in un cofanetto di presentazione in legno di ciliegio con interni sago-mati fasciati da un pregiato velluto verde. Il coperchio del cofanetto è in

vetro trasparente e riporta il tributo al settantacinquesi-mo anniversario della .357 Magnum. Nel complesso, la presentazione e i livelli di finitura dell’arma la rendo-no un pezzo estremamente appetibile per i collezionisti, anche in virtù di una produ-

A R M i c o R t e

077

CM

dettaglio della sede dell’as-se del tamburo; i segni dell’utensile dimostrano come l’arma sia macchinata per asportazione di truciolo da un blocco di acciaio

Smith & Wesson Model 27 classic, 75th Anniversary cal. .357 Magnum

costruttore: Smith & Wesson, www.smith-wesson.com importatore: Bignami, tel. 0471 803.000, www.bignami.itModello: Model 27 Classic, 75th Anniversary

tipo: revolvercalibro: .357 Magnum Destinazione d’uso: collezionismoPeriodo di produzione: dal 1935 a oggicaricatore: tamburo da 6 colpi

Sistema di scatto: doppia azionePercussione: cane esternoorgani di mira: tacca regolabile in alzo e derivaSicurezze: sistema a chiaveLunghezza canna: 165 mm (6½”)

Lunghezza totale: 305 mmMateriale del fusto: acciaio inoxFinitura: parti in acciaio lucidate e incise, guancette di legnoPeso: 1.380 gNumero di catalogo Nazionale: 1743

¤ PReZZo 1.530 euro

l’autore nel tunnel con la Smith&Wesson model 27 Classic

rosata ottenuta a 20 metri a mano libera utilizzando cartucce magtech

158 grani Full metal Jacket Flat

072-077 S&W Model 27 (6).indd 77 26/07/11 16:53