voltana on line n.26-2011

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Tutti i PDF di Voltana On Line sono disponibili nel sito www.voltanaonline.it , nel sito http://issuu.com/voltanaonline/docs e anche su facebook come foto . www.voltanaonline.it Voltana On Line 26 2011 in una zona semi-centrale di una grande città, dovrà mettere sull’imponibile Irpef il 20% dei 1.000 euro della sua rendita catasta- le: se questo contribuente ha un reddito annuo di 15 mila euro e una aliquota del 23% dovrà rassegnarsi a pagare 46 euro in più. Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia Difficile individuare quale sia, in assoluto, il provvedimento più ini- quo della manovra finanziaria volu- ta dal Governo Berlusconi. Il Ministro Tremonti ha fatto quello che gli è stato chiesto di fare, ossia: trovare delle risorse, meglio se in modo facile e veloce. Così, come al solito, ad essere “colpiti” sono stati: i lavoratori di- pendenti, i dossier con i titoli di Stato ed i beni “visibili” e registrati (abitazioni, fabbricati, veicoli). Inoltre, è possibile diminuire il fabbisogno, ossia quanto lo Stato dà, eroga a vario titolo; quindi: sti- pendi congelati nella Pubblica Am- ministrazione ed ulteriori tagli a: Sanità, Scuola, Università e Ricerca. Per molti i ticket per la sanità sono quanto di più iniquo ed ingiusto possa esistere. A parer mio, un … posto sul podio lo merita anche l’ennesimo “ritocco” ai requisiti necessari per poter andare in pensione. Nulla lascia presagire che l’età media (speranza di vita) degli ita- liani si stia innalzando. Cresce rapi- damente il numero dei “vecchi”, ma l’incidenza è conseguenza della bassissima natalità. Questo tipo di “ritocco” origina, di certo, un minor esborso di dena- ro e, a volte, una possibile entrata. dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” queste misu- re sui contribuenti italiani, andran- no ancora una volta a colpire so- prattutto i redditi medio-bassi cioè quelli dei lavoratori dipendenti e pensionati su cui graverà gran par- te del “carico fiscale” pendente sugli Italiani. Infatti da soli, queste categorie garantiscono ben l’“82%” dell’intero gettito Irpef . CHI HA TRENT’ANNI OGGI Supponiamo sia riconosciuto il diritto alla pensione con uno slitta- mento, un ritardo o un ritocco di un mese. Chi deve pagare la pensione avrà un mese in meno da pagare. Inoltre, potrebbe accadere che il … mancato pensionato subisca l’onere di dover corrispondere un mese di contribuzione. E tutti coloro che non sono già in pensione saranno, di certo, interes- sati al provvedimento. I conti sono presto fatti: un mese di pensione moltiplicato per 30 milioni di volte! Preoccupa che, accanto alla illu- sione di uno sviluppo senza limiti, stia prendendo piede l’idea che anche il lavoratore sia senza limiti. Quando, di fronte a noi, a servirci ci sarà un impiegato di settant’anni o, in giro per casa, avremo un arti- giano di settant’anni, allora sarà tutto più evidente! Per inciso: da subito quel posto di lavoro sarà precluso, per un mese, ad un giovane disoccupato. Mario Paganini Con la manovra finanziaria 2011 torna l’Irpef sulla prima casa. Dal 2013 abolite le agevolazioni fisca- li sull’abitazione principale, una stangata per milioni di famiglie. Ta- gli lineari del 5 e poi del 20% su ben 483 sgravi fiscali, dai figli a ca- rico alle spese mediche. Un carico che per le famiglie medie oscillerà tra i 1.200 ed i 1.800 euro in più all’anno. Una vera e propria stanga- ta per 24 milioni e 200 mila italiani, possessori di prima casa. Eppure ricordate il famoso an- nuncio di Silvio Berlusconi “toglieremo l’Ici”? Si prometteva di eliminare del tutto la tassa sulla prima casa non solo per i redditi bassi, ma per tutti. In questa pro- messa c’erano tutte le speranze di vincere sul filo di lana le elezioni del 2006. Qualche osservatore più avvertito, provò ad obiettare che non era giusto togliere una delle poche vere fonti di entrata per i Co- muni e che questo atto li avrebbe costretti ad andare a trovare da al- tre parti le risorse che venivano sot- tratte, magari aumentando le tas- se sui rifiuti e tartassando ingiu- stamente i cittadini con le multe al Codice della Strada. Ora però il governo cambia idea e reintroduce l’Ici mascherata da Irpef. È questa una delle novità meno gradite pre- viste. La riduzione della deduzione per l’abitazione principale sarà del 5% nel 2013 e del 20% dal 2014: ovvero a regime, la tassazione dell’unità abitativa sarà su una base imponibile pari al 20% della rendita catastale. Secondo una simulazione elaborata dal quotidiano Repubbli- ca, il proprietario di una normalissi- ma casa di 80 metri quadrati, situata In Italia, mentre i ricercati trovano ottime sistemazioni nei Palazzi ai ricercatori rimane la … strada del precariato a vita ! La manovra del Governo Berlusconi è una stangata per le famiglie Dal 2032 uomini e donne parificati. Nel 2050 tutti via a 70 anni. ANDRA’ IN PENSIONE A 70 ANNI

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Tutti i PDF di Voltana On Line

sono disponibili nel sito

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e anche su facebook come foto .

www.voltanaonline.it

Voltana On Line 26

2011

in una zona semi-centrale di una

grande città, dovrà mettere

sull’imponibile Irpef il 20% dei

1.000 euro della sua rendita catasta-

le: se questo contribuente ha un

reddito annuo di 15 mila euro e una

aliquota del 23% dovrà rassegnarsi

a pagare 46 euro in più. Secondo

Giovanni D’Agata, componente del

Dipartimento Tematico Nazionale

“Tutela del Consumatore” di Italia

Difficile individuare quale sia, in

assoluto, il provvedimento più ini-

quo della manovra finanziaria volu-

ta dal Governo Berlusconi.

Il Ministro Tremonti ha fatto quello

che gli è stato chiesto di fare, ossia: trovare delle risorse, meglio se in

modo facile e veloce.

Così, come al solito, ad essere

“colpiti” sono stati: i lavoratori di-

pendenti, i dossier con i titoli di

Stato ed i beni “visibili” e registrati (abitazioni, fabbricati, veicoli).

Inoltre, è possibile diminuire il

fabbisogno, ossia quanto lo Stato

dà, eroga a vario titolo; quindi: sti-

pendi congelati nella Pubblica Am-

ministrazione ed ulteriori tagli a:

Sanità, Scuola, Università e Ricerca.

Per molti i ticket per la sanità sono

quanto di più iniquo ed ingiusto

possa esistere.

A parer mio, un … posto sul podio

lo merita anche l’ennesimo

“ritocco” ai requisiti necessari per

poter andare in pensione.

Nulla lascia presagire che l’età

media (speranza di vita) degli ita-

liani si stia innalzando. Cresce rapi-

damente il numero dei “vecchi”, ma l’incidenza è conseguenza della

bassissima natalità.

Questo tipo di “ritocco” origina,

di certo, un minor esborso di dena-

ro e, a volte, una possibile entrata.

dei Valori e fondatore dello

“Sportello dei Diritti” queste misu-

re sui contribuenti italiani, andran-

no ancora una volta a colpire so-

prattutto i redditi medio-bassi cioè

quelli dei lavoratori dipendenti e

pensionati su cui graverà gran par-

te del “carico fiscale” pendente

sugli Italiani. Infatti da soli, queste

categorie garantiscono ben

l’“82%” dell’intero gettito Irpef .

CHI HA TRENT’ANNI OGGI

Supponiamo sia riconosciuto il

diritto alla pensione con uno slitta-

mento, un ritardo o un ritocco di un

mese. Chi deve pagare la pensione

avrà un mese in meno da pagare.

Inoltre, potrebbe accadere che il … mancato pensionato subisca l’onere

di dover corrispondere un mese di

contribuzione.

E tutti coloro che non sono già in

pensione saranno, di certo, interes-

sati al provvedimento. I conti sono presto fatti: un mese di pensione

moltiplicato per 30 milioni di volte!

Preoccupa che, accanto alla illu-

sione di uno sviluppo senza limiti,

stia prendendo piede l’idea che

anche il lavoratore sia senza limiti.

Quando, di fronte a noi, a servirci

ci sarà un impiegato di settant’anni

o, in giro per casa, avremo un arti-

giano di settant’anni, allora sarà

tutto più evidente!

Per inciso: da subito quel posto di

lavoro sarà precluso, per un mese,

ad un giovane disoccupato.

Mario Paganini

Con la manovra finanziaria 2011

torna l’Irpef sulla prima casa. Dal

2013 abolite le agevolazioni fisca-

li sull’abitazione principale, una stangata per milioni di famiglie. Ta-

gli lineari del 5 e poi del 20% su

ben 483 sgravi fiscali, dai figli a ca-

rico alle spese mediche. Un carico

che per le famiglie medie oscillerà

tra i 1.200 ed i 1.800 euro in più

all’anno. Una vera e propria stanga-

ta per 24 milioni e 200 mila italiani,

possessori di prima casa.

Eppure ricordate il famoso an-

nuncio di Silvio Berlusconi

“toglieremo l’Ici”? Si prometteva di eliminare del tutto la tassa sulla

prima casa non solo per i redditi

bassi, ma per tutti. In questa pro-

messa c’erano tutte le speranze di

vincere sul filo di lana le elezioni

del 2006. Qualche osservatore più

avvertito, provò ad obiettare che

non era giusto togliere una delle

poche vere fonti di entrata per i Co-

muni e che questo atto li avrebbe

costretti ad andare a trovare da al-

tre parti le risorse che venivano sot-

tratte, magari aumentando le tas-

se sui rifiuti e tartassando ingiu-

stamente i cittadini con le multe

al Codice della Strada. Ora però il governo cambia idea e reintroduce

l’Ici mascherata da Irpef. È questa

una delle novità meno gradite pre-

viste. La riduzione della deduzione

per l’abitazione principale sarà del

5% nel 2013 e del 20% dal 2014:

ovvero a regime, la tassazione

dell’unità abitativa sarà su una base

imponibile pari al 20% della rendita

catastale. Secondo una simulazione

elaborata dal quotidiano Repubbli-

ca, il proprietario di una normalissi-

ma casa di 80 metri quadrati, situata

In Italia, mentre i ricercati

trovano ottime sistemazioni nei Palazzi ai ricercatori rimane la

… strada

del precariato a vita !

La manovra del Governo Berlusconi è una stangata per le famiglie

Dal 2032 uomini e donne parificati. Nel 2050 tutti via a 70 anni.

ANDRA’ IN PENSIONE A 70 ANNI

Page 2: Voltana On Line n.26-2011

Ed. ALTRECONOMIA.

L’INFORMAZIONE PER AGIRE. Prez-

zo: 12.00€

Genova 2001-2011: il nostro dossier

Noi della Diaz. La "notte dei man-

ganelli" al G8 di Genova.

Una democrazia umiliata. Tutte le

verità sui processi

e nel sito

www.altreconomia.it/site/ec_arti

colo_dettaglio.php?intId=42

Pagina 2 www.voltanaonline.it

di portare avanti le ragioni di allo-

ra e a tutte/i coloro che, pur non

avendo avuto la possibilità di par-

tecipare a quelle elaborazioni, o-

gni giorno costruiscono elementi

di un mondo diverso con le loro

lotte, le loro rivendicazioni, le loro

pratiche, di costruire insieme da

oggi le condizioni per incontrarsi a

Genova nel luglio del 2011, per

tessere reti più forti di resistenza,

di solidarietà, di costruzione di

alternativa alla barbarie e di spe-

ranza.

Viviamo in un mondo che conti-

nua a non piacerci, un mondo che

continua ad avere tutte le caratteri-

stiche che abbiamo fortemente

denunciato 10 anni fa, se possibile

ancora più accentuate, attraversato

da profonde crisi etiche, morali,

democratiche che aggravano e

rendono più pericolosa la crisi e-

conomica e finanziaria. Ma, allo

stesso tempo, viviamo anche in un

mondo che, a partire dal nuovo

protagonismo dei popoli dell’ A-

merica Latina, esprime un forte

sentimento di cambiamento.

Ripensare, recuperare, allargare

ed aggiornare lo “spirito di Geno-

va” che ha segnato una generazio-

ne può aiutare. Non a guardare

indietro, a quella che ormai è sto-

ria, ma a guardare avanti, al futuro

che abbiamo tutti e tutte la respon-

sabilità di costruire.

messo a rischio la possibilità di con-

vivenza e persino la vita nel pianeta.

Che non ci sarebbe stata più ric-

chezza per tutti ma, piuttosto, nuovi

muri, fisici e culturali, tra i nord ed i

sud del mondo. Non la pacificazio-

ne, conseguenza della “fine della

storia”, ma lo “scontro di civiltà”.

Avevamo ragione, e i fatti lo hanno

ampiamente confermato. Ora lo san-

no tutti. Ma dieci anni fa, per aver

detto solo la verità, venimmo re-

pressi in maniera brutale e spietata.

La città di Genova fu violentata

fisicamente e moralmente. Le rego-

le di una democrazia, che sempre

prevede la possibilità del dissenso

e della protesta, vennero sospese e

calpestate. Un ragazzo fu ucciso.

Migliaia vennero percossi, feriti,

arrestati, torturati. Eravamo le vitti-

me, ma per anni hanno tentato di

farci passare per i colpevoli.

Oggi, le ragioni di allora sono an-

cora più evidenti. Una minoranza di

avidi privilegiati pare aver dichiara-

to una guerra totale al resto

dell’umanità e all’intera madre Ter-

ra. Dopo aver creato una crisi mon-

diale mai vista cercano ancora di

approfittarne, rapinando a più non

posso le ultime risorse naturali di-

sponibili e distruggendo i diritti e le

garanzie sociali messe a protezione

del resto dell’umanità in due secoli

di lotte.

È un progetto distruttivo: ha pro-

dotto la guerra globale permanente,

l’attacco totale ai diritti (al lavoro e

del lavoro, alla salute, all’istruzione,

alla libertà di movimento, alle diffe-

renze culturali e di genere nonché

alle scelte sessuali), la rapina dei

beni comuni, la distruzione dell’

ambiente, il cambiamento climatico

e il saccheggio dei territori.

Ormai è chiaro a tanti e tante, a

molti più di quanti erano a Genova

dieci anni fa, che solo cambiando

radicalmente direzione si può dare

all’umanità una speranza di futuro,

impedendo la catastrofe che i poteri

dominanti, sia pure in crisi, stanno

continuando a preparare.

Proponiamo a tutte/i coloro che da

quei giorni non hanno mai smesso

LA CRISI O LA SPERANZA Dieci

anni fa centinaia di migliaia di per-

sone, giovani e adulti, donne ed uo-

mini, di tutto il mondo si diedero

appuntamento a Genova per denun-

ciare i pericoli della globalizzazione

neoliberista e per contestare i po-

tenti del G8, intenti a convincere il

mondo che trasformare tutto in mer-

ce avrebbe prodotto benessere per

tutti.

Le persone che manifestavano a

Genova erano parte di un grande

movimento “per un mondo diverso

possibile” diffuso in tutto il pianeta.

Era nato a Seattle nel 1999 con una

grande alleanza fra sindacati e mo-

vimenti sociali, e ancor prima nelle

selve del Chiapas messicano. Nel

gennaio 2001 si era incontrato nel

grande Forum Sociale Mondiale a

Porto Alegre in Brasile che aveva

riunito la società civile, i movimenti,

le organizzazioni democratiche di

tutto il mondo.

Quel movimento diceva – e ancora

oggi dice – che la religione del mer-

cato senza regole avrebbe portato

al mondo più ingiustizie, più sfrutta-

mento, più guerre, più violenza.

Che avrebbe distrutto la natura,

APPELLO GENOVA 2001 – GENOVA 2011

Ulteriori informazioni nei siti:

www.genova2011.org

www.piazzacarlogiuliani.org

Carlo Giuliani

"Tante sono le cose che segnano

una vita,

e tante vite sognano qualcosa che

verrà"

Anche Marco Travaglio nel sito

www.youtube.com/watch?v=-

Gg9hAXo40o

Page 3: Voltana On Line n.26-2011

L’immagine è stata “catturata”, lo scorso 14 giugno, durante l’Assemblea annuale di CNA Parma sul tema: “Crisi economica: nel guado o oltre il guado?”. Anche se da allora è passato oltre un mese, che di questi terribili

tempi è quasi un’era geologica, le considerazioni svolte restano attuali.

Il 14 giugno non sapevamo ancora modo e maniera di una manovra di bilancio demenziale, né era possibile

immaginarne la natura così marcatamente medievale. Ma a parte ciò, il messaggio di fondo è che siamo sempre

più vicini al 1992. Per crisi economica, civile e morale del Paese, in un quadro di generalizzata corruttela della vita pubblica.

Pagina 3 www.voltanaonline.it

Sono

7.224 i mi-

litari italia-

ni impe-

gnati in

operazioni

internazio-

nali in 28 Paesi. La maggior parte è

di stanza in Afghanistan nel quadro

della missione Isaf, circa 4200 mili-

tari, ma cifre rilevanti si contano

anche in Libano (1.780) e nei Balca-

ni, con 533 soldati in Kosovo.

dal sito www3.lastampa.it del 07/07/11

Quando tutti dicevano che c’era

crisi loro due andavano raccontan-

do che “non era vero”; che erano

“solo falsità”. Anzi, a sentir loro,

erano “invenzioni dei comunisti,

per tenere la gente ...depressa”.

Ora molti Paesi stanno uscendo

della crisi, invece gli Italiani sco-

prono di essere uno dei cinque

PIIGS (così sono chiamati i Paesi

con forti problemi di bilancio) a

rischio fallimento (o “default”).

Smetteranno mai di mentire ?

Forse, ma dopo che saranno cac-

ciati via dal Palazzo !

Attenti a questi due!

Il video è all’indirizzo: http://phastidio.net/2011/07/11/a-che-punto-e-la-notte-italiana

A che punto è la notte italiana

L'indebitamento dei Paesi

europei % PIL 2010.

Fonte "El Pais"

ROSSO = alto BIANCO = medio VERDE = basso

Zona Eu-

ro Francia

Germa-

nia Grecia Irlanda Italia

Porto-

gallo Spagna

Debito pubblico lordo 87 88 80 152 114 120 91 64

Debito pubblico netto 67 78 55 SD 95 101 86 53

Saldo primario -1,8 -3,5 -0,3 -0,9 -7,5 0,2 -1,6 -4,6

Debito immobiliare lordo 72 69 62 68 129 50 103 90

Debito immobiliare netto -129 -131 -130 -56 -60 -178 -126 -74

Debito lordo delle società

non finanziarie 142 157 69 71 278 119 154 205

Debito sul patrimonio delle

società non finanziarie 106 76 105 218 113 135 145 152

Debito lordo società finan-

ziarie 148 148 95 21 654 99 65 113

Debito lordo estero dell'e-

conomia 174 254 181 194 1598 153 293 215

Debito estero pubblico 29 64 53 61 59 47 57 50

Page 4: Voltana On Line n.26-2011

Pagina 4 www.voltanaonline.it

IN LAVORAZIONE

La vendita è stata speculativa, basan-

dosi sull'aspettativa di poter compra-

re a poco e vendere a molto. Tale

aspettativa (ex-post) si è dimostrata

corretta. Infatti Sempronio, dovendo

comprare per onorare il contratto, si è assunto (ex-ante) il rischio di non

vedere realizzata l'aspettativa di

ribasso del prezzo. Ma poiché il

prezzo di mercato del titolo è sceso

a 96 - a causa dell'attività di Sempro-

nio - la speculazione ha accelerato

la caduta del prezzo (rispetto al caso

di vendita effettiva) ed ha aumentato

il tasso di interesse sul titolo, che

adesso é pari al 4/96 = 4,17% .

liberamente tratto dall’articolo

“Dagli all’untore” di Giulio Zanella

nel sito: www.noisefromamerika.org

ECONOMIA - Grafico a “ V ”, come guarigione. Grafico a “ L ”, come recessione.

Nessuno pretende che l’Italia si

metta ad inseguire l’inarrivabile

Germania sul terreno della cresci-ta, tali e tante sono le differenze tra i

due Paesi. Non che la cosa sia infat-

tibile, ma di certo richiederebbe

lunghi anni di applicazione e rifor-

me strutturali, anche fuori dalla Co-

stituzione. Ma questo grafico, pub-

blicato da lavoce.info, e che riassu-

me l’andamento del Pil (ri-basato a

100) dal secondo trimestre 2008 al

quarto trimestre 2010 parla (anzi,

urla) da solo.

La Germania ha colmato il gap che

si era aperto con la Grande Reces-

sione, dopo aver subito una contra-

zione identica per magnitudine a

quella italiana. Il nostro Paese, inve-

ce, mostra un “rimbalzo” che sem-

plicemente non è tale, e che ci met-

te su una traiettoria di recupero che

colmerà solo tra molti anni il buco di

Pil apertosi con la crisi.

dere, per questo il prezzo cala e il

rendimento per chi è disposto a

comprare aumenta. Niente di spe-

culativo, quindi.

Una vendita allo scoperto, inve-ce, funziona così: Sempronio è un

avvoltoio, uno speculatore profes-

sionista. Annusa che Tizio non si

fida più del governo e inferisce

che sarà disposto a realizzare una

perdita pur di sbarazzarsi del tito-

lo. Quindi lo anticipa, lui che è un veloce professionista, e vende lui

(Sempronio) oggi il titolo a Caio

anche se ancora non lo possiede

(da cui vendita "allo scoperto"),

con un contratto che dice che glie-

lo consegnerà dopodomani. Glielo

vende al prezzo che Caio è dispo-

sto a pagare, cioè 97. Poiché Caio

ha già comprato, Tizio oggi non

trova da vendere e, domani, inner-

vosito come Sempronio si aspetta-

va, sarà disposto a vendere a Sem-

pronio al prezzo di 96. A questo

punto Sempronio ha il titolo che ha

promesso a Caio e fa soldi: Sem-

pronio ha comprato a 96 e venduto

a 97, realizzando un profitto di 1.

Che differenza c'è tra vendite allo

scoperto e vendite effettive? E per-

ché le prime sarebbero speculative

mentre le seconde no?

Facciamo un esempio. Il governo

ha emesso un titolo che promette il rimborso di 100 a scadenza. Tizio lo

compra a 98 e ottiene quindi, a sca-

denza, un interesse di 2, cioè del

2/98 = 2,04%.

Una vendita effettiva funziona così: dopo un po' di tempo Tizio, osservando, ad esempio: che men-

tre il debito pubblico dilaga, il go-

verno rimanda il pareggio di bilan-

cio, mentre il Primo Ministro se la

prende col Ministro dell'Economia e

il braccio destro di quest'ultimo vie-

ne indagato per corruzione, comin-

cia a temere che il governo potreb-

be non rimborsare a scadenza e

quindi vuole vendere il titolo. Per

farlo abbassa il prezzo fino a 97. A

quel prezzo Caio è disposto a com-

prare e otterrà a scadenza, se il go-

verno rimborsa, un interesse pari al

3/97 = 3,09%: il titolo è percepito

come più rischioso e quindi rende

di più. Tizio non si fida e vuole ven-

Pil a prezzi costanti. Dati destagionalizzati. Variazione percentuale

sul trimestre precedente. I° trimestre 2008 = 100. Fonte Eurostat

a cura di Davide Baldi e Ludovico Poggi

FONTE: www.lavoce.info/articoli/-grafici/pagina1002305.html

Che differenza c'è tra vendite allo scoperto e vendite effettive ?

CURIOSITÀ : “Sembra che le vendite

allo scoperto abbiano avuto un ruo-

lo marginale nella seduta” così nel

comunicato della Consob di lunedì

11 luglio dopo la valanga di vendite

di titoli delle banche e delle obbli-

gazioni pubbliche italiane tra giove-

dì 7 e venerdì 8 luglio 2011.

Page 5: Voltana On Line n.26-2011

(Segue a pag. 6 )

Pagina 5 www.voltanaonline.it

DOV'È FINITO IL CONTRATTO CON GLI ITALIANI ?

RIFORMA FISCALE

La promessa: Abbattimento della pressione fiscale:

● con l'esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui;

● con la riduzione al 23 per cento per i redditi fino a 200 milioni di lire annui;

● con la riduzione al 33 per cento per i redditi sopra i 200 milioni di lire annui;

● con l'abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.

Nella tabella, il confronto tra le promesse e l’attuale struttura delle aliquote

Contratto Berlusconi Situazione attuale

Redditi Aliquote Redditi Aliquote

Fino a 22milioni di lire

(11.362 euro circa) Esenzione

Fino a 4.800 euro per lavo-

ratore autonomo.

Fino a 8.000 euro (su 12

mesi di lavoro) per lavora-

tore dipendente

Esenzione

Fino a 200milioni di lire

(103.291 euro circa) 23%

Fino a 15.000 23%

Da 15.000 a 28.000 27%

Da 28.000 a 55.000 38%

Da 55.000 a 75.000 41%

Oltre 200milioni di lire

(103.291euro circa) 33% Oltre 75.000 43%

Le tasse sulle successioni e sulle donazioni sono state abolite nel 2001. Successivamente il Governo Prodi ha

reintrodotto l’imposta, ma solo per grandi patrimoni (tassa di successione).

LAVORO

La promessa: Dimezzamento dell'attuale tasso di disoccupazione, con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di

posti di lavoro.

Sono passati esatta-

mente dieci anni da

quando Silvio Berlusco-

ni, in piena campagna

elettorale, firmò nel sa-

lotto televisivo di “Porta

a porta” il “contratto

con gli italiani”. Cinque

promesse, delle quali

“almeno quattro” da

mantenere nell’arco di

cinque anni. Di anni ne

sono passati il doppio e Silvio Berlusconi ha governato per tutto

questo tempo ad eccezione dei due anni scarsi dell’esecutivo gui-

dato da Romano Prodi. Che ne è stato di quel “contratto” che vole-

va rappresentare un impegno vincolante preso con tutti gli italia-

ni?

Vediamolo punto per punto se gli impegni presi con gli italiani

sono stati mantenuti .

nelle immagini

Porta a Porta dell'8 maggio 2001

e il contratto sottoscritto

dal sito : www.lavoce.info

Page 6: Voltana On Line n.26-2011

Pagina 6 www.voltanaonline.it

di Massimo Gramellini

L'occupazione è aumentata di poco più di un milione dal terzo trimestre del 2001 a marzo 2011 (è passata da 21 milioni 798 mila a 22 milioni 865 mila unità) e quasi interamente per ragioni demografiche (grazie soprattutto

all’immigrazione: ci sono oggi in Italia quasi 800mila stranieri occupati in più che nel 2005, primo anno in cui

questo dato è stato reso disponibile dall’Istat). Il tasso di occupazione (occupati in rapporto alla popolazione in

età lavorativa) è, infatti, passato dal 55,9 al 56,8 per cento.

Anche l’obiettivo del dimezzamento del tasso di disoccupazione non è stato raggiunto. Secondo i dati Istat nell’ultimo trimestre del 2000 il tasso di disoccupazione era il 9,6 per cento, sarebbe quindi dovuto scendere al

4,8 per cento per mantenere la promessa. Cinque anni dopo, nell’ultimo trimestre del 2005 era sceso al 7,5 per

cento. Dieci anni dopo, nell’ultimo trimestre 2010, la disoccupazione è all’8,5 per cento.

PENSIONI

La promessa: Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione al mese (cifra espressa nelle vecchie lire,

ovvero circa 520 euro).

Nel 2006 si può stimare, con l’indagine dello stesso anno della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie, che vi

fossero ancora 4,4 milioni di persone con pensione inferiore ai 550 euro.

Oggi, a dieci anni di distanza dal “contratto con gli italiani”, la pensione minima è pari a 467,43 euro (905.070,69 lire) a meno di appartenere a un ristretto gruppo di pensionati che soddisfino requisiti di reddito

(non superiore ai 7.850,31 euro se singolo e, se coniugato, il reddito cumulato con quello del coniuge non de-

ve essere superiore ai 13.275,21 euro) e vecchiaia (a partire dai 70 anni).

CRIMINALITÀ

La promessa: L'introduzione del poliziotto, carabiniere o vigile di quartiere nelle città col risultato di una forte ri-

duzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni.

Nel 2001, in base ai conti dell'Istat, il numero dei reati non era di 3 milioni, ma di 2.163.826. In totale dal 2001

al 2006 i reati sono aumentati del 28,0 per cento. Nel 200 si sono registrati 2.771.490 reati. Nel 2011, 2.629.831 reati, con un incremento del 21,5 per cento rispetto a dieci anni fa.

GRANDI OPERE

La promessa: Apertura dei cantieri per almeno il 40 per cento degli investimenti previsti dal "Piano decennale per

le grandi opere" considerate di emergenza e comprendente strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, reti idriche

e opere idro-geologiche per la difesa dalle alluvioni.

Verificare il rispetto di questa clausola del contratto è difficile. Subito dopo le elezioni del 2001 la maggioranza

varò la “Legge obiettivo” che in parte modificava e (soprattutto) integrava il “Piano decennale”. Nella Legge obiettivo erano inizialmente comprese 196 opere (di cui 126 relative ai trasporti). In seguito l’elenco fu portato a

348 per complessivi 358 miliardi di spesa (189 opere di trasporto per 342 miliardi di spesa, il 95

per cento).

Anno Numero reati ∆ 2001

2009 2.629.831 +21,54%

2006 2.771.490 +28,08%

2001 2.163.826

Fonte: Istat

(Segue da pag. 5 )

(Segue a pag. 7 )

“Finché la violenza dello

Stato si chiamerà giustizia, la

giustizia del popolo si chia-

merà violenza.”

G. Mazzini

“In dieci anni la mia pen-

sione e cresciuta del 18 %, il

mio tenore di vita è rimasto

uguale, ma le spese sono

cresciute del 55 % ! ”

"La ragione è un'isola picco-

lissima nell'oceano dell'irra-

zionale"

Immanuel Kant

Page 7: Voltana On Line n.26-2011

Pagina 7 www.voltanaonline.it

“Il nostro è il partito degli onesti …”

Raggiunta quota 35 !

Forse che anche loro sono tutti

perseguitati dalle toghe rosse ?!

“Non andremo nelle tasche degli

italiani …” e “Meno tasse per tutti !”

Infatti, dopo otto anni di governo,

negli ultimi dieci, abbiamo:

- meno servizi per tutti !

- 1.800 euro di maggiori spese per tutti !

“Io sono sceso in campo per salvarvi

dal comunismo …”

No, tu sei sceso in campo per

salvarti dalla galera, dopo aver fatto

i soldi in maniera poco onesta !

Per le sole opere di trasporto, secondo Legambiente, la situazione a fine 2010 era la seguente:

Quindi, dopo dieci e non cinque anni, le opere realizzate, cantierate o in gara (che possono essere ancora mol-

to lontane dall’essere cantierate) sarebbero il 32,2 per cento del totale. Sulla base di queste fonti, nel 2006, alla

scadenza del contratto, il traguardo del 40 per cento era perciò assai lontano. Volendo fare affidamento su dati ufficiali, bisogna restringere lo sguardo alle sole opere approvate dal Cipe

tra il 2002 e il 2010 - ma che comprendono anche opere estranee al settore dei trasporti. Facendo le somme si

ricava che le opere realizzate o almeno cantierate rappresentano una spesa inferiore al 23 per cento del totale approvato. Il numero, invece, è più elevato perché sono stati realizzati o cantierati progetti molti piccoli o micro

lotti (come quelli dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e di altre opere stradali).

milioni di euro percentuale

Opere approvate 130.746,91 100,00

Opere realizzate o cantierate 29.770,9 22,77

opere realizzate

%

(percentuale di

spesa)

%

cantierate o in

gara

%

(percentuale di

spesa)

%

hanno superato la

progettazione

definitiva

%

progettazione

preliminare o stu-

dio di fattibilità

%

21,1 8,6 11,1 9,8 16,9 50,9

(Segue da pag. 6 )

Fonte : www.lavoce.info/articoli/-conti_pubblici/pagina1002295.html

Page 8: Voltana On Line n.26-2011

“L'ultima stesura della manovra del

Governo conferma e peggiora la

pesantezza delle misure fiscali nei

confronti dei lavoratori e dei pen-

sionati. Quella che avrebbe dovuto

essere una clausola di salvaguardia

è diventata parte della manovra e

si tradurrà in una perdita secca di

reddito che andrà dai 1.200 ai

1.800 euro l'anno per famiglia. Il Governo che aveva fatto del taglio

delle tasse il suo cavallo di batta-

glia, ora aumenta proprio quelle

dei lavoratori”. Lo afferma Danilo

Barbi, segretario confederale della Cgil, il cui dipartimento economico

ha prodotto oggi uno studio sulle

ricadute del maxiemendamento

approvato dal Senato.

Secondo la Cgil si dovevano sce-

gliere strade alternative per trova-

re le risorse necessarie: un piano

straordinario contro l’evasione fisca-

le che ne programmi la riduzione

strutturale introducendo norme più

restrittive sulla tracciabilità (oltre

500 Euro) e incrociando tutte le

banche dati esistenti; l’aumento

immediato della tassazione sulle

rendite finanziarie; l’introduzione di

una imposta sulle Grandi ricchezze;

una vera lotta al sommerso renden-

do il “caporalato” reato penale e

con nuove norme sugli appalti; as-

sunzione dei beni comuni e dei te-

mi del welfare come elemento qua-

lificante della crescita del Paese,

producendo per questa via un'eco-

nomia di spesa e un sostegno alla

crescita; una politica di riequilibrio

della spesa per il Sud e un diverso

utilizzo dei Fondi strutturali, non

appannaggio del Governo, ma ri-

sorse necessarie a contrastare oltre

il divario, la divaricazione, sociale

ed economica del Paese; un serio

provvedimento sui privilegi della

Pagina 8 www.voltanaonline.it

Il risultato complessivo più che

distribuire in maniera equa i pesi

del rigore necessario continua a

caricare sulle famiglie e sui ceti

medio–bassi l’onere maggiore del

risanamento, toccando solo margi-

nalmente i ceti alti e alcune corpo-

razioni. I cittadini pagheranno, già

da lunedì, nuovi ticket, i dipendenti

pubblici avranno gli stipendi anco-

ra fermi, lavoratori e lavoratrici an-

dranno in pensione sempre più tar-

di, i pensionati con assegni medi

perderanno potere d’acquisto. I

vitalizi dei parlamentari che matu-

rano dopo appena 5 anni, invece,

non verranno riformati. Mentre sul

percorso per la riduzione degli sti-

pendi di deputati e senatori – che

dovevano essere ricondotti alla me-

dia dei Paesi europei – sono stati

piazzati paletti per renderla meno

consistente. Ancora, infinitesimale

è la diminuzione dei trasferimenti ai

partiti. Inutile fare demagogia – non

saranno queste voci a colmare il

deficit di bilancio – ma certo il con-

fronto stride, e l’esempio dei po-

tenti manca. La riduzione dei “costi

della politica” – di funzionamento e

più ancora di struttura – non è rea-

lizzata. Neppure abbozzata. Come

su queste colonne si era avvertito, il

Paese avrebbe accettato solo

«passi avanti» rispetto alle prime

promesse. E invece dobbiamo re-

gistrare dietrofront e incertezze che

fanno perdere credibilità. Non sono

state operate privatizzazioni e le

liberalizzazioni riguardano solo

quelle (discutibili) degli orari dei

negozi. Paradossale che si discuta

se questa sia la manovra di un libe-

rale o di un socialista...

leggi tutto nel sito www.avvenire.it

info: [email protected]

Bersani al Governo : "Siamo radicalmente contro,

colpisce le famiglie e i ceti deboli".

A tutti noi i sacrifici da subito.

A tutti quelli della “casta”, invece, i

sacrifici dalla prossima legislatura.

Giustizia, equità e buon senso non

albergano nel Palazzo governato

da Berlusconi, Bossi e Scipiloti.

14 Agosto 2011 - ore 21,00

Sagrato del Santuario

B. V. dell'Arginino

Voltana via Comunetta, 8

Sai cantare, suonare, ballare,

recitare, far divertire.

Partecipa alla

CORRIDA DELL'ARGININO

Info: 338 8927111 Bid

347 9797069 Roberto.

" Non vi accusiamo di avere provocato la crisi, vi accusiamo di

non averla affrontata, voi e i vostri colleghi della destra europea ".

Per necessità senza virtù

di Francesco Riccardi

su AVVENIRE del 16 luglio 2011

perché questa manovra è spudoratamente classista,

Sii il cambiamento che vuoi vede-

re avvenire nel mondo.

Be the change that you want to see

to happen in the world.

Gandhi

Secondo la Cgil... politica riducendo il proliferare del-

le strutture che rappresentano du-

plicazioni e con una generale politi-

ca di moralizzazione dei rapporti tra

Pubbliche amministrazioni e impre-

se, oltre che delle spese relative

all'esercizio delle funzioni di rap-

presentanza.