adolescenza

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Come è ben noto a tu, la adolescenza è un periodo della vita abbastanza complesso e difficile da definire, sia dal punto di vista evo- luvo, in quanto non c’è un “inizio” chiaro e visibile ma solo una serie di indizi; sia dal punto di vista psicologico, in quanto si traa di sfumature impercebili e fluuan, tanto che si parla di aeggiamen adolescenzia- li persino nelle persone cronologicamente adulte. La unica cosa su cui possiamo concordare tu è che si traa di una fase di transizione dall’età infanle all’età giovanile e adulta. E questo già é sufficiente per farci comprendere che non si traa di uno “stato” adolescenzia- le, quanto piuosto di un processo evoluvo durante il quale si va formando la personalità. Avere figli adolescen è un’esperienza straor - dinaria che ci fa capire che la vita di coppia é a sua volta un processo in cui le par crescono nella reciprocità. In effe, sono i figli che tra- sformano i coniugi in genitori, e la professio- ne di genitore cambia con la crescita dei figli e e si va perfezionando tra errori e incertezze, dove nessuno è maestro, perché la vita é me- ravigliosamente complessa e variegata. Molte crisi familiari dovute a confli con gli adolescen sono semplicemente il risultato di una chiusura da parte dei genitori che non sono cresciu con i figli e vogliono affermare il loro ruolo basandolo sull’autorità. Occupa dal lavoro e dai problemi economici spesso ci distraiamo dalla vita che scorre e ci ritro- viamo di fronte a nuove personalità dei nostri figli. Non sono più bambini ma non sono ne- anche maturi e responsabili, sono ipercrici e contraddiori, volubili e permalosi, esigen e intransigen, sono teneroni e sfuggono le coccole, cercano affeo e li molesta essere crica. Vivono un turbinio di emozioni, cam- bi di umore, euforia e depressione, allegria e malinconia, un miscuglio indecifrabile per il quale soffrono, invocano aiuto e insieme rispeo. Figli adolescenti: una sfida alla crescita della coppia

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Page 1: Adolescenza

Come è ben noto a tutti, la adolescenza è un periodo della vita abbastanza complesso e difficile da definire, sia dal punto di vista evo-lutivo, in quanto non c’è un “inizio” chiaro e visibile ma solo una serie di indizi; sia dal punto di vista psicologico, in quanto si tratta di sfumature impercettibili e fluttuanti, tanto che si parla di atteggiamenti adolescenzia-li persino nelle persone cronologicamente adulte.

La unica cosa su cui possiamo concordare tutti è che si tratta di una fase di transizione dall’età infantile all’età giovanile e adulta. E questo già é sufficiente per farci comprendere che non si tratta di uno “stato” adolescenzia-le, quanto piuttosto di un processo evolutivo durante il quale si va formando la personalità.

Avere figli adolescenti è un’esperienza straor-dinaria che ci fa capire che la vita di coppia é a sua volta un processo in cui le parti crescono nella reciprocità. In effetti, sono i figli che tra-sformano i coniugi in genitori, e la professio-ne di genitore cambia con la crescita dei figli e e si va perfezionando tra errori e incertezze, dove nessuno è maestro, perché la vita é me-ravigliosamente complessa e variegata.

Molte crisi familiari dovute a conflitti con gli adolescenti sono semplicemente il risultato

di una chiusura da parte dei genitori che non sono cresciuti con i figli e vogliono affermare il loro ruolo basandolo sull’autorità. Occupati dal lavoro e dai problemi economici spesso ci distraiamo dalla vita che scorre e ci ritro-viamo di fronte a nuove personalità dei nostri figli. Non sono più bambini ma non sono ne-anche maturi e responsabili, sono ipercritici e contraddittori, volubili e permalosi, esigenti e intransigenti, sono teneroni e sfuggono le coccole, cercano affetto e li molesta essere criticati. Vivono un turbinio di emozioni, cam-bi di umore, euforia e depressione, allegria e malinconia, un miscuglio indecifrabile per il quale soffrono, invocano aiuto e insieme rispetto.

Figli adolescenti: una sfida alla crescita della coppia

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Certo, non è facile convivere con figli adole-scenti, però, se ce n’è più di uno, stranamente si forma una complicità e, nonostante la mol-tiplicazione delle tensioni, si può ottenere un certo equilibrio perché si specchiano uno nell’altro rendendosi meglio conto delle loro azioni. Il discorso è diverso quando si tratta del figlio unico dove la super protezione che funzionava nell’età infantile diventa insop-portabile con l’adolescenza. Diverso ancora é avere figli adolescenti maschi e figli adole-scenti femmine perché entrano in giochi mol-ti altri fattori di tipo sociale e culturale. Per esempio, il diverso atteggiamento di tolle-ranza verso i maschi che possono uscire con maggiore libertà rispetto alle donne, e altri tipi di discriminazioni dovuti alla formazione culturale di tipo maschilista o da una defor-mata formazione religiosa basata sulle tradi-zioni più cue sulla Parola di Dio.

Uno dei grandi problemi dell’adolescenza é la difficoltà a conciliare i grandi ideali con la situazione reale, dove spesso i problemi eco-nomici giocano un ruolo fondamentale, così come pure la differenza culturale tra le ge-nerazioni che impedisce, in alcuni casi, una corretta comunicazione tra le parti. In questo campo, la accelerazione dei tempi, aumenta la distanza tra le generazioni e rende più dif-ficile l’intesa su quali siano effettivamente i valori che meritano essere vissuti.

Vivere il tempo dell’adolescenza non é facile perché non si è più bambini (però ogni tanto viene il rimpianto) e non si è ancora giovani o adulti con delle certezze e un una stabilità emotiva. Si vive nella trasformazione, avver-tendo la rivoluzione interna a livello ormona-le che trasforma il proprio corpo (e anche qui quanti problemi di accettazione o rifiuto della corporeità) scoprendo la propria sessualità, e definendo la propria identità.

Quanto influisca il ruolo dei genitori in tutto questo processo è difficile da stabilire, e di-pende dal tipo di osmosi (in termini religiosi e psicologici si parlerebbe di “comunione”) che esiste tra genitori e figli; dalla fiducia re-ciproca costruita nel tempo; dall’autorevolez-za (non l’autorità) che godono i genitori per la testimonianza coerente della propria vita; dalla percezione tangibile di sentirsi stimati e amati per quello che si è. Sfortunatamente, se il modello di vita che i genitori incarnano non esercita un fascino sufficiente, gli adole-

Questo libro propone un viaggio nel mondo degli adolescenti, visto con l’occhio attento e appassionato di una mamma di una famiglia numerosa. Di fronte alle nuove difficoltà che si avvertono quando i figli arrivano all’età dell’adolescenza, può avere un senso confrontare le proprie esperienze con chi percorre la stessa strada, per non sentirsi soli in un momento delicato della nostra vita e della vita dei nostri figli.

scenti con maggiore facilità copiano i modelli sociali e televisivi. Mentre da bambini copia-vano persino gli atteggiamenti dei genitori, da adolescenti vivono un processo di “desa-tellizazione” come dicono gli esperti, fino a passare, in certi casi, a modelli contrapposti in senso si provocazione e sfida.

San Paolo, nel capitolo 3 della Lettera ai Co-lossesi, cosí come invita i figli a rispettare i propri genitori, invita anche i genitori “a non esasperare i propri figli perché non si scorag-gino” (Col 3, 21). La condizione per capirsi e accettarsi reciprocamente sta nel amarsi e ri-spettarsi, perdonandosi quando ci creano si-tuazioni di inconprensione. Il dialogo resta lo strumento privilegiato della comunione.

Concludo con un testo di un poeta arabo, Gi-bran Jalil Gibran, autore di molti libri sapien-ziali.

“I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.

Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.

Dimorano con voi, tuttavia non vi apparten-gono.

Potete dar loro il vostro amore, ma non le vo-stre idee.

Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perchè la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.

Una interessante iniziativa del Comune di Bolzano

Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, per-chè la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.

Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.

L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’in-finito e vi tiene tesi con tutto il suoi vigore af-finché le sue frecce possano andare veloci e lontane.

Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Ar-ciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.”

(da PensieriParole http://www.pensieriparo-le.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-7735)

Raffaele Orefice

Giban Jalil GibranNacque il 6 gennaio 1883 emorí il 10 aprile 1931Poeta, pittore, romanziere y saggista libanese.Passó la sua adolescenza negli Stati Uniti dove i suoi genitori erano emigrati in cerca di migliori condizioni di vita. Ha lasciato varei opere, peró senza dubbio l’opera piú famosa é Il Profeta, pubblicato nel 1923. Il libro at-tualmente non é coperto da diritto d’autore e si puó scaricare da internet: http://www.verbumweb.net/ebooks/Gibran_Il_Profeta.pdf