informatore popolare 23 - 2014

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PERIODICO D’INFORMAZIONE POLITICA, CRONACA, CULTURA E SPORT DELL’ISOLA DI CAPRI ANNO XIII N.23 del 15 giugno 2014 Siamo su internet all’indirizzo www.informatorepopolare.it

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Numero 23 del 15 giugno 2014

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PERIODICO D’INFORMAZIONE POLITICA,CRONACA, CULTURA E SPORT

DELL’ISOLA DI CAPRI ANNO XIII N.23 del 15 giugno 2014

Siamo su internet all’indirizzo www.informatorepopolare.it

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Non ci siamo

Non ci siamo. Proprio nonci siamo. Il commento allaelezione del neo SindacoGianni de Martino, pubbli-cato da questo giornale e amia firma nella rubrica“Lavori in corso”, ha susci-tato qualche favorevolecommento e una inaspettatacondivisione ma anche qual-che confusa interpretazione.Gianni De Martino nellanuova e giustamente merita-ta veste di primo cittadinoha voluto indirizzarmi e sot-topormi una articolata quan-to lunga lettera con conside-razioni e commenti sicura-

mente di pregio, ma accom-pagnati da valutazioni einterpretazioni che ha volutocogliere nella mia “luna dimiele”. Abbiamo pubblicatointegralmente la letterasenza alcun taglio e senzaincorrere nel paventato peri-colo di usare il giornale peravere l’ultima parola nellediscussioni. Rispondo che lapreoccupazione è infondata:la storia di questo giornalelo testimonia perché mai èstato negato l’accesso achiunque lo abbia richiesto,senza star lì ogni volta adire l’ultima parola. Se orasporco d’inchiostro qualchealtro rigo è per manifestaresolo il mio dispiacere peressere stato frainteso e maleinterpretato. La “luna di miele” è la defi-nizione che in gergo tecnico- politico accompagna ilprimo periodo di qualsiasicarica istituzionale pubblica.Ad esempio il nostro pre-mier Matteo Renzi è inpiena luna di miele con glielettori, ma già si avvertonoi primi scricchiolii per gliincidenti di percorso suimportanti temi su cui si eraspeso in campagna elettora-le. Il mio era solo un ami-chevole avvertimento e unrichiamo alla realtà: guardache la luna di miele prima o

poi si infrange sui problemidella quotidianità e sullamancata soluzione “miraco-listica” di annosi e probabil-mente irrisolvibili problemi,quantomeno in manieraassoluta e definitiva. Piùdelicato invece il tema dellemanifestazioni, delle feste,dei cortei per celebrare lavittoria laddove citavoFlaiano che avvertiva comegli italiani sono semprepronti “a correre in soccorsodel vincitore”. Anche questoera un commento e un mes-saggio al neo Sindaco: guar-da che un numero non insi-gnificante dei cittadinifestanti aveva invece votatoo almeno dichiarato e pro-messo di votare MarinoLembo. Credo sia difficilesmentire questa constatazio-ne. Amareggiato e irreversi-bilmente offeso sono inveceper l’attribuzione se non diuna sorta di invidia almenodi dispiacenza per quellemanifestazioni e quei festeg-giamenti. Se avessi coltivatosentimenti prossimi all’invi-dia di certo non avrei con-sentito la crescita politica edelettorale del mioVicesindaco, dello stessoMarino Lembo, ma direi ditutti gli assessori e i consi-glieri con cui ho operato.Non mi sono mai conferito

Lavoriin corso

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attestati di onestà e di cor-rettezza ritenendo che deb-bano essere i cittadini a darequesti giudizi ma il risenti-mento, l’invidia, l’accidianon sono mai stati nelle miecorde e questo è un attestatoche sento di potermi legitti-mamente assegnare. Nelleelezioni che mi hanno vistovincitore non ho mai datopostumo sfogo di feste ecaroselli (sicuramente possi-bili) per il rispetto degliavversari e di coloro che liavevano votati. E’ lo stile di chi non ha maidichiarato di essere “ilSindaco di tutti”, banalitàidiota e stucchevole in cuicadono quasi sempre i neoSindaci con il convincimen-to di pronunciare parole disaggezza e di pace. Non ècosì! Il Sindaco per defini-zione, per norma, per tradi-zione e per i poteri conferiti-gli dalla legge è il rappre-sentante di tutti e deve quin-di innanzitutto rispetto,attenzione e disponibilità neiconfronti di tutti. Nei nume-rosi procedimenti subiti perattività connesse alla caricae tutti risolti favorevolmentecon piene assoluzioni, nonvi è comunque traccia diaccuse di diversità di tratta-mento. Un esempio banale: nelle

cerimonie religiose, rappre-sentando l’istituzione comu-nale, ho sempre omesso lapartecipazione diretta al ritocome prendere la comunio-ne, da effettuare invece rigo-rosamente in privato. IlSindaco rappresenta tutti equindi anche i non credentio di diversa religione. Ciòche ugualmente dispiace èl’accusa di essere oggi allafinestra per dare sfogo acommenti, interpretazioni esuggerimenti. Sono io,citando il film di Bergman,ad avere contestato il pilati-smo e la “non scelta”. Infattiè stato un travaglio difficil-mente descrivibile ma comevotare la lista dellaPrimavera quando almenotre della vecchia ammini-strazione erano presenti asupporto di Gianni DeMartino, affermando così lacontinuità per quella ammi-nistrazione e quel Sindaco lacui attività principale è stataquella di colpire la mia per-sona, le mie aziende, la miafamiglia? Come potevo sce-gliere l’altra lista doveugualmente erano presentirappresentanti della uscentemaggioranza? Infine non mitrovo con il conto dei voti:non è vero, come affermaGianni De Martino, di esse-re partito con zero voti. E’

partito con i voti delSindaco uscente e con quellidi tre rappresentanti di cuiha imposto la presenza inlista, facendomi ricordarel’affermazione diNapoleone: “l’intendenzaseguirà”. Avanti cioè vannole truppe combattenti; gliaddetti alle salmerie, allafureria, agli approvvigiona-menti etc. seguiranno. Con questo abbiamo finitole considerazioni che inten-devamo svolgere e ripetia-mo e sottolineiamo il con-cetto di aspettare le rispostee i programmi concreti eoperativi perché finora nonne abbiamo avuto notizia oforse non abbiamo capito.Questa rubrica non si occu-pa di gossip, di pettegolezzi,di retropensieri ma solo diciò che coinvolge la vitaamministrativa. Quindi solodomande in attesa di rispo-sta. Ad esempio che ne pen-sano Sindaco e Maggioranzadella unificazione dei dueComuni? E’ un tema impor-tante: è legittimo avere unarisposta? Come sarebbeinteressante se su questoargomento si potesse discu-tere e non invece glissare eignorare solo perché non ègradita la voce di chi pone ilproblema.

Costantino

Lavoriin corso

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Privatizzazione Caremar, tutto da rifa-re. Il Tar Campania ha annullato la garadell'affidamento della società regionaledi navigazione ai privati. "Deve ritener-si che nessuna delle tre concorrentiavrebbe dovuto essere ammessa al pro-sieguo della gara" si legge nella senten-za emessa dal Tar (prima sezione). Ilricorso era stato presentato dal gruppoTTLines, escluso dalla procedura. Lagara era stata vinta dal gruppo SnavRifim. Il problema delle fidejussioni ele integrazioni chieste dalla Regione agara scaduta avrebbero, secondo il Tar,viziato l’esito della stessa. “E' evidenteche sono state ritenute illegittime leconclusioni della commissione di gara -

ha commentato Nicola Lamonicadell'Autmare - per cui l'aggiudicazioneè risultata viziata e quindi nulla...”.“Ora - ha sottolineato Lamonica –.laRegione Campania dovrà proprogare ilcontratto di affidamento delle corse allaCaremar e potenziare la società, per

evitarne il commissariamento”.L’assessore regionale ai trasporti SergioVetrella ha annunciato ricorso alConsiglio di Stato. Le segreterie regio-nali delle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-Uiltrasporti, conuna nota inviata alla Caremar, aFedarlinea Roma, all’assessore ai tra-sporti della Regione Campania e alPrefetto di Napoli hanno chiesto “unurgente incontro, in forza dei gravirischi relativi alla tenuta occupazionalee dei contratti, nonché della continuitàterritoriale e dei servizi”. Un incontroall’assessore Vetrella è stato sollecitatoanche dai sindaci di Capri ed Anacapri,De Martino e Cerrotta.

Bufera trasporti: gara perl’affidamento della Caremarai privati annullata dal Tar

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Aria di Capri

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Urge una riorganizzazione di arrivi epartenze sul porto di Capri e una diver-sificazione di flussi, evitando attracchiin contemporanea. Scene come queste,vissute pochi giorni fa, non dovrannopiù ripetersi. Camion e veicoli fermisul molo in attesa di imbarcarsi su unanave che quasi “spingono” i pedoniappena sbarcati da un natante veloce ecostretti ad attraversare le banchine suuna piccola lingua di asfalto libera.Una situazione di caos indescrivibile.E’ un miracolo che nessuno sia rimastoferito nella calca e che nessuno sia fini-to in mare. Non vogliamo più rivederequeste immagini. La promiscuità dipedoni e veicoli deve cessare!

Scene di ordinario caose di pericoli costanti sulporto di Marina Grande

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Aria di Capri

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“Vu cumprà” originario dei paesi asiati-ci vendeva occhiali e bracciali sullaspiaggia di Marina Grande: fermato edenunciato dai finanzieri, che hannoprovveduto anche a sequestrargli lamerce. I militari del Nucleo Mobiledella locale Tenenza della Guardia diFinanza, guidati dal comandante mare-sciallo Pietro Varlese e dal marescialloGaetano Paiano, nell’ambito di un ser-vizio d’istituto volto alla prevenzione ealla repressione del commercio di arti-coli contraffatti e/o pericolosi per lasalute del cittadino hanno effettuato unaserie di controlli in tutto il territorio del-l’isola. A finire nei guai un ambulanteextracomunitario che, sprovvisto diregolare licenza, è stato identificato e

portato in caserma per la stesura degliatti di rito. Le fiamme gialle hanno cosìprovveduto a mettere sotto sequestropiù di 300 articoli (occhiali, magliette,cappelli e bracciali) e a segnalare agliorgani preposti il “commerciante abusi-vo”. In una nota diffusa dalle fiammegialle viene sottolineato che “visto ildifficile periodo storico che la nostraeconomia sta affrontando, scopo prima-rio dell'attività della Guardia di Finanzaè la tutela degli operatori commercialiregolari dalla sleale ed illecita concor-renza degli abusivi e di coloro che ven-dono prodotti falsi, insicuri e, soprattut-to, in violazione di ogni normativafiscale”. La presenza di extracomunitariche propongono oggetti vari sulle spiag-

ge e che nelle ore notturne vendonorose nelle strade del centro ha creatoallarme e lamentele tra la popolazione.Già nei giorni precedenti lo stesso ven-ditore ambulante era stato fermato dallaPolizia Municipale ma nonostante icontrolli e nonostante le ammonizioniricevute l’uomo era ritornato sull’isola.Stavolta però, dopo il sequestro dellamerce e l’avvio delle procedure previstedalla legge sull’immigrazione, difficil-mente rimetterà piede a Capri.

Tasi 2014: ad Anacapriconfermato l’accontoil 16 giugno, a Capriil pagamento slittaa ottobreTasi 2014: ad Anacapri entro il 16 giu-gno si paga la prima rata, a Capri inve-ce il versamento dell'acconto slitta aottobre. "La Città di Capri - si legge sulsito istituzionale del Comune - rendenoto che non sono state ancora delibera-te le aliquote relative al tributo sui ser-vizi indivisibili Tasi. Pertanto il versa-mento inizialmente previsto entro il 16giugno dell'acconto Tasi 2014 è proro-gato ad ottobre 2014. Per qualsiasiinformazione il n. telefonico dell'UffcioTributi è: 0818379650". Differenteinvece il discorso di Anacapri dove lealiquote sono state già approvate, percui la prima rata della Tasi si pagheràregolarmente il 16 giugno.

***Capri, 15 giugno 2013 -16 giugno 2014Ad un anno dallascomparsa messa in ricordodi Venere Esposito. Lunedì16 giugno ore 19.00 excattedrale di Santo Stefano

Fermato extracomunitarioche vendeva occhiali e braccialiin spiaggia: sequestrata la merce

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Aria di Capri

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Immondizia e inciviltà lungo la stradi-na che porta al belvedere di PuntaCannone. C’è chi ha ben pensato diriempire enormi sacchi neri di immon-dizia, traboccanti di rifiuti, e di lasciar-li in strada, senza rispettare orari diconferimento e buon senso. Non solo. Isacchi non erano neppure ben sigillati,per cui è bastato poco per la fuoriusci-ta di parte del contenuto, tra cui unamiriade di gusci di frutti di mare, iltutto in una zona molto frequentata daituristi che raggiungono il belvederecon vista mozzafiato sui Faraglioni esu Marina Piccola. Capri non meritaquesto degrado.

Caro...gruppo La PrimaveraRiceviamo e pubblichiamo questanota, specificando come sempre cheil contenuto è libero e quindi nonrispecchia necessariamente la lineaeditoriale del giornale.Caro ….… gruppo La Primavera,complimenti! Siete riusciti in un’im-presa sconvolgente per gli animi ed ipiani di qualcuno e che ha riempito digioia e soddisfazione quelli di moltialtri.Un’impresa disperata ma sicuramente

sperata perché in una competizioneelettorale, smentendo fortemente DeCoubertin che diceva “L’importantenon è vincere ma partecipare. La cosaessenziale non è la vittoria ma la cer-tezza di essersi battuti bene”, non sigareggia per arrivare certo secondi!Ed ora giù la maschera: volevo e pote-vo essere uno dei dodici, sono stato,sono e sarò uno dei 2244 che ha credu-to nella dignità delle persone, nellaconcretezza delle idee, nella volontàdella lotta e nel coraggio del momento.Volontà e coraggio, la volontà diaffrontare una corazzata Potemkin cheera rappresentata dalla lista concorren-te e il coraggio di affrontarla imbar-candosi su una piccola barca a velasospinta solo dal vento, ma che ventoche è sceso e quante persone sono sali-te, adesso per accoglierle tutte ci vor-rebbe una nave da crociera (che ne ditedi Aponte?).Ora comincia la salita, dopo aver tantoparlato si tratta di agire, ponderare,scegliere e nelle scelte immediate efuture non abbiate il timore di veniremeno a parole date precedentemente auno o più, di ledere gli interessi diqualcun altro, anche di chi vi ha scelto,perché il privilegio del singolo nonpuò e non deve prevaricare il benesse-re della comunità.

”Capri è anche mia” è la frase vorreipiù che utilizzare come slogan potesse-ro invece affermare i nostri figli enipoti, significherebbe che si è lavora-to bene nell’interesse di tutti cercandodi dare, nei limiti, a tutti le stesse pos-sibilità.Le donne: potete anche non essered’accordo con me, ma hanno una mar-cia in più, caparbie, decise, se forte-mente determinate inarrestabili ( chie-dere a fidanzati, compagni, mariti perconferma ), quindi saranno tutte e seiun organo di controllo forse mai avuto. Pur non facendo parte della primissimaora, mi permetterete di considerarmiparte del gruppo iniziale e fin d’ora vidico che non risparmierò su qualchedecisione meno aderente ai principi dipartenza la mia critica, sapendo congrande umiltà il valore che potrà avere,fatta direttamente e ove mai mi siadata la possibilità, da queste colonne,sarò, come dire, la vostra piccola spinao spinella nel fianco ed affianco; peradesso, interpretando, credo corretta-mente, le parole di Costantino, godia-moci questa luna di miele.Certo, siete sposini giovani, oggi nuovied inesperti della, credo, complessamacchina amministrativa che è la casacomunale e la gestione delle tante atti-vità collegate ad essa.Sarete, e consentitemi saremo, comedei ragazzi di fronte alla loro bici,senza le due rotelle laterali, in procintodi cominciare a pedalare col proprioequilibrio; si potrà sbandare, cadere,inciampare una, due o più volte ma poiverrà quel primo mezzo giro.Ricordiamo tutti la nostra prima volta,dove sei tu a condurre e non sei con-dotto dal mezzo. E poi altri mezzi epoi un giro intero; ecco, saranno pochicentimetri per voi ma potrebbero rap-presentare metri o addirittura chilome-tri per Capri e per noi capresi.E allora avanti Capri (ops, scusate) conLa Primavera!

sil.ca

Immondizia e inciviltàlungo la stradina che conducea Punta Cannone

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Aria di Capri

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Vacanze a Capri per l’allenatore del Real MadridCarlo Ancelotti. In questa foto,

scattata al porto turistico, è insiemeal caprese Armando Fiorentino

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Oltre 50 persone sono state arrestate daicarabinieri in un blitz scattato all'alba digiovedì scorso contro il traffico e lospaccio di cocaina nei ‘quartieri bene’di Napoli di Posillipo e Chiaia e nelleisole di Capri, Ischia e Procida. Fra gliarrestati ci sono anche professionisti eimprenditori. Nessun caprese è statoarrestato in questa fase dell’inchiesta, èindagata però una ragazza di Anacapridi 32 anni. L'accusa per i destinataridelle misure cautelari è di associazionefinalizzata al traffico e spaccio disostanze stupefacenti, reati aggravati dafinalità mafiose. Nell'operazione i cara-binieri hanno eseguito un'ordinanza dicustodia cautelare in carcere emessa dalgip di Napoli, al termine di indaginicoordinate dalla Direzione DistrettualeAntimafia partenopea e condotte dagliinvestigatori della Compagnia diNapoli-Bagnoli. I carabinieri hannoscoperto che a Napoli, nei quartieri resi-denziali di Posillipo e Chiaia, conside-rati fra i più belli della città, e nelleisole di Capri, Ischia e Procida, il traffi-co e lo spaccio di cocaina faceva capo aun gruppo criminale che si era ramifica-to e strutturato in quelle aree, coinvol-gendo anche alcuni professionisti. Dellabanda di spacciatori infatti facevanoparte anche i professionisti che si tra-sformavano in pusher per rifornire dicocaina esponenti della «Napoli bene».Durante le indagini, avviate nel settem-bre del 2009, sono state già arrestatealtre 19 persone, di cui 8 sorprese inflagranza di reato.

Paura ad Anacapri:giovane finiscenel dirupo, salvatoUn giovane di 26 anni, scivolato in undirupo durante una passeggiata, è statosoccorso mercoledì sera ad Anacapri daivigili del fuoco e dai medici del 118.L’uomo, mentre percorreva il sentierodei fortini, nella zona di Cala del Rio,

ha perso l’equilibrio e dopo aver scaval-cato il corrimano di protezione è finitonel dirupo sottostante rotolando per unatrentina di metri. E’ stato egli stesso alanciare l'allarme e ad avvertire i soc-corsi, con il proprio telefonino cellulare.Dopo lunghe ricerche, durate alcuneore, a cui hanno partecipato anche ivolontari della protezione civile e lapolizia municipale, il giovane è statoindividuato e raggiunto. Disidratato espaventato, è stato trasferito al prontosoccorso dell’ospedale Capilupi di

Capri. Per fortuna nessuna grave conse-guenza, a parte un comprensibile statodi choc e alcune contusioni. Nella foto: un momento dell’operazionedi soccorso

Ringraziamenti per ladonazione all’AnffasLa ditta Staiano e gli autisti di Staianoringraziano i fedeli di Sant’Antonio perla donazione e l’offerta nei confrontidell’Anffas di Capri.

Operazione antidroga nellaNapoli-bene: 50 arresti. Gruppoportava la cocaina a Capri e Ischia

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Cronaca

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Con la presentazione di un libro ed unamostra si è conclusa una settimana all’in-segna degli appuntamenti con l’Unitredell’isola di Capri presieduta dalla profes-soressa Ines Stinga. Ad aprire il carnetdegli eventi, alla presenza dei due sindaciCerrotta e De Martino, è stato l’incontroper presentare al pubblico raccolto adAnacapri nella sala del CentroMultimediale Mario Cacace il libro diricette locali della scrittrice caprese ecomponente dell’Unitre Elisabetta Vuottodal titolo “Capri in cucina – Pietanze dicasa condite da qualche ricordo”. Un rac-conto dal vivo di piatti e sapori della cuci-na caprese che sono racchiusi nelle cento-venti pagine raccolte nel libro, curatodalla prof.ssa Ines Stinga, e presentato dalprof. Marco Milano in una lunga ed arti-colata rappresentazione letteraria dei piattitipici della tradizione locale. La manife-stazione si è conclusa con un buffet finalecoordinato dal professor Salvatore Apuzzoal quale sono andati i migliori ringrazia-menti per la disponibilità mostrata insie-me agli studenti dell’Istituto Alberghierodi Capri. Gli appuntamenti con l’Unitresono, poi, proseguiti con la mostra deilavori realizzati durante le attività di labo-ratorio. Le opere del laboratorio Unitre diceramica curato da Marzia Mosca, i lavoridel laboratorio di cucito coordinato daRita Chiusano, le creazioni di bricolagesotto la guida di Gemma Esposito, i lavoria maglia con gli insegnamenti di RosaRuggiero e il laboratorio di disegno e pit-tura curato da Ciro Vinaccia. Una tre gior-ni nella sala Laetitia Cerio di Capri che haincontrato i favori del pubblico che haapprezzato una delle tante iniziative vara-te e volute dall’Unitre e dalla sua presi-dente Ines Stinga che nelle molteplici atti-vità organizzate risponde al meglio alla“mission” dell’Università della Terza Etàdell’isola di Capri che è quella di crearemomenti di socializzazione di tanti capre-si ed anacapresi che hanno voglia di stareinsieme, imparare, conoscere, con lo stes-so entusiasmo e la stessa passione dei gio-vanissimi.

Ricette e ricordi capresinel libro di Elisabetta Vuotto, le attività di laboratorio in mostra

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Cronaca

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Terminato l’anno scolastico, superato lostress degli esami , tra promozioni eufori-che e tristi bocciature ci si avventuravanell’estate la stagione più attesa. Il senso dilibertà e spensieratezza prevaleva su tutto ilibri venivano rilegati nell’angolo piùrecondito della stanza e della ...mentecome a voler cancellare un intero anno disacrificio, d’impegno allo studio, tutto inuna volta si volevano recuperare i momentidedicati al divertimento e al dolce far nien-te. La mattina si poltriva a letto con la pro-spettiva di una giornata da spendere almare o, quando la noia aveva il sopravven-to, in avventurose scorribande nei luoghipiù impervi e sconosciuti. E’ incredibilequante sorprese riservasse un isola tantopiccola e quanto c’era da conoscere,per glianimi più avventurosi, giratol’angolo.Allora partivamo alla scoperta diposti nuovi difficili da raggiungere, di cuiavevamo sentito parlare da adulti temerari,tralasciando sentieri familiari. Andare almare alla spiaggia della Weber,oggi inac-cessibile per la caduta massi, era diventatoriduttivo e troppo comodo, e poi c’era tantagente . Quella mattina di mezza estate, sidecise un nuovo itinerario, volevamo rag-giungere una località mai vista, ma di cuiavevamo sentito parlare da alcuni contadinidella zona che si dilettavano , nel tempolibero ad accedervi muniti dell’occorrente,per pescare in santa pace. Eravamo un belgruppo di coetanei , amici di scuola,dibuon ora ci ritrovammo nel posto convenu-to, per dirigerci poi verso la strada checonduceva a Matromania, fin qui niente dinuovo, arrivati presso il ristorante leGrottelle , non proseguimmo per la solitastradina assolata che conduceva al sugge-stivo e tanto fotografato Arco Naturale, magirammo a destra dove una lunga e ripidascala tagliava il sentiero che conducevaalla famosa Grotta di Matromania, il cuinome deriva da Mater Magna ossia laGrande Madre. Era la prima volta chevedevo questa enorme grotta seminascostada una folta vegetazione, ci addentrammoincuriositi ed un pò timorosi sembrava cheil soffitto da cui cadevano delle gocce

d’acqua, dovesse crollare da un momentoall’altro, che da quella penombra carica dimistero, dovessero sortire chissà quali figu-re inquietanti, dai resti delle numeroseopere in muratura, si evinceva trattarsi diun ninfeo dedicato probabilmente allamadre degli dei Cibele. Molte grotte qui aCapri, furono trasformate in ninfei propriodall’imperatore Tiberio come la grottadell’Arsenale che quando fu scoperta erarivestita di stucchi e mosaici e aveva unbellissimo pavimento in marmo, quindinon era un porto come molti pensano.Anche la più famosa Grotta Azzurra eraqualcosa di simile, gli antichi romani ama-vano le grotte e le caverne facendone unsito di culto. Dopo aver sostato, ammiratola suggestione di un luogo fino ad allora, anoi sconosciuto, proseguimmo affrontandoin discesa la lunga scala che serpeggiavatra pini marittimi, cespugli odorosi di gine-stra , mortelle , lecci e corbezzoli . l’im-pressione che ebbi , man mano che prose-guivamo, fu come essere inghiottita da’’u-na selva oscura’’ , ad un certo puntodovemmo girare a sinistra dove un accennodi sentiero ricoperto da sterpaglie, si rivela-va essere più impervio di quanto ci siaspettava. Ma non per questo desistemmodal proseguire, attraverso i rami dei pinis’intravedeva lo specchio di mare prospi-ciente l’Arco Naturale, che si avvicinavasempre più, qualcuno scivolò sbucciandosiun ginocchio, qualche pietra rotolò verso ilbasso, sudati ed impolverati stavamo perarrivare giù a ‘’lo funno’’. Non vedevamol’ora di tuffarci in quello specchio d’acquache mai era sembrato più azzurro ed appe-tibile. In quel luogo dominato dalla natura,all’ombra dell’arco di roccia , niente spiag-gia come avevamo sperato, solo scoglieraed acqua alta ma, soprattutto non un animaviva. Muniti come eravamo di pinne , cituffammo e partimmo in esplorazione.Potemmo ammirare grazie alle maschere,lostraordinario fondale di sabbia bianca, unodei pochi , credo, attorno all’isola, checreava incredibili sfumature azzurro tur-chese . Nuotammo verso la Grotta Bianca,piacevolmente sorpresi, approdammo ad

una piccola spiaggetta nei pressi, dovesostammo per riposare ed asciugarci.Qualcosa di strano ci distolse dall’oziarequasi addormentati sotto i raggi del solecocente, uno strano suono ci arrivò attra-versando l’aria immobile, pensammo aduna barca che si avvicinava ma scrutandol’orizzonte, come tanti Robinson Crusoe,constatammo che non vi era nessun natantein arrivo, ancora una volta un inquietantevibrazione si replicava attraverso gli scoglifacendoci sobbalzare, lo ricordo come sefosse ora, non nascondo che per un attimoebbi paura e voglia di scappare.Trattenemmo il respiro sotto il sole che orasembrava picchiare più forte sulle tempieche pulsavano, avanzammo spronandocil’un l’altro e decisi ad appurare l’origine diquel rumore che sembrava ora più forte,l’eco risuonava nella montagna, come illamento , l’agonia di un mostro marinospiaggiato. Il nostro coraggio ci premiò ilsuono era ora sotto di noi , proveniva dalleviscere della scogliera arroventata , ci tro-vavamo in prossimità di una cupola natura-le di straordinaria fattura c he custodiva ilmistero di quel suono , ci affacciammo aldi sopra di questa e ammutolimmo per labellezza che si presentò ai nostri occhi.Ancora una sorpresa era in serbo. L’acquacristallina arrivava in ondate dal mare sot-tostante la scogliera formando una piscinanaturale protetta dalla cupola di roccia, erala voce del mare odorosa di salsedine, cheborbottava ora più forte ora più sommessacome disturbata dalla nostra presenza.Sembrava un luogo abitato da figure mito-logiche come le sirene di Omero che colloro canto irretirono e stregarono Ulisseintento,imperterrito a solcare il marenostrum. vi facemmo il bagno e, fu comeun rito, un saluto alla purezza di quelleacque e a quel ninfeo straordinario. Cisono andata anni dopo a cercare un emo-zione mai sopita, ma non c’era più la pisci-na , la cupola era crollata tristemente , ilcanto del mare, forse delle sirene che viabitarono, fu soffocato per sempre .... manon la magia dei miei ricordi.

Maria Astarita

Il raccontodi Maria Astarita:Il ninfeo

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Eventi a Capri

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Dalle insegnanti della scuola dell’in-fanzia dell’istituto comprensivo“Ippolito Nievo” riceviamo e volentie-ri pubblichiamo.

“Questa è la mia isola”. E’ il titolo cheabbiamo voluto dare quest’anno al

nostro progetto. Un progetto che hacoinvolto tutti i bambini dell’infanziadel nostro Istituto comprensivo: ledocenti hanno avvertito la necessità,rispetto a passate valutazioni svolte tra ipiccoli alunni, di sensibilizzare i bambi-ni ad una più approfondita conoscenzadel loro territorio. Dai più piccoli ai piùgrandi tutti hanno realizzato degli elabo-rati riproducendo l’isola, l’hanno perso-nalizzata e resa loro con elementi reali edi fantasia. Attraverso una storia fanta-stica dal titolo “Elmer e la lucertolaazzurra” hanno partecipato attivamentealla conoscenza dei luoghi e siti della

nostra isola. La lucertola azzurra è stataprotagonista del nostro percorso, con lafavola i bambini interagito ed hannoanche realizzato un piccolo manufatto aseconda dell’età e delle loro capacità. Ilpiccolo animaletto arriva a Capri e fa ilsuo giro turistico insieme ai bambini alla

ricerca dei suoi amici che vivono suifaraglioni. Così anche i nostri alunni di5 anni hanno partecipato al tour intornoall’isola con una barca turistica edhanno potuto vedere le meraviglie anchedal mare. Siamo stati poi al museoCerio, al laboratorio di profumi, ai giar-dini d’Augusto e alla certosa di SanGiacomo. Pensiamo che questo progettopossa essere ripreso anche il prossimoanno, i bambini hanno avuto modo dipercepire attraverso racconti, storie edimmagini varie ciò che loro vivono quo-tidianamente mentre le uscite in gruppofavoriscono la conoscenza, le relazioni,

la socializzazione e l’interazione, obiet-tivi imprescindibili della scuola dell’in-fanzia. I bambini e le insegnanti ringrazianoquanti hanno reso possibile la realizza-zione del progetto, in particolar modo: ilmuseo Cerio; le signore CarmelinaFiorentino e Giusy Perrotta; la signoraVirginia Ruocco dell’azienda Carthusia;il Gruppo Motoscafisti di Capri; la fami-glia De Martino dei Bagni di Tiberio; lasignora Gabriella Gargiulo per la visitaall’orto; la signora Carmelina DeMartino per la “storica” collaborazionecon le insegnanti dell’infanzia.

“Questa è la mia isola”:progetto dei bambinidell’istituto “Nievo”

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Eventi a Capri

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Page 15: Informatore Popolare 23 - 2014

A cura dell’Associazionedi varia umanità

Raramente si pensa che i primi venti giornidi giugno appartengono ancora alla prima-vera.Al suo inizio, il 21 marzo, gli alberi sem-bravano secchi ed invece, a mano a mano,sono rifioriti, hanno messo foglie, ed alcuni,come i ciliegi, hanno incominciato anche adar frutti.Sui monti la neve si è quasi del tutto sciol-ta; ruscelli e laghetti non sono più ghiaccia-ti; ovunque i campi non coltivati si sonoriempiti di erbe e di fiori, alcuni dei qualisono già appassiti.I giorni di vento e di pioggia sembranolontanissimi. Di essi non si ha più timore.Quasi sempre, al mattino, il cielo è limpi-dissimo, spira solo qualche alito di ventoche muove appena le splendenti foglie deglialberi ed increspa attraentemente le acquedel mare e dei laghi.Se ci si sofferma a considerarlo ed amirarlo, questo tempo appare come uno deipiù belli dell’anno.Le scuole stanno per chiudere. Insegnantied alunni pensano che tra pochi giornipotranno dedicarsi interamente a se stessi.Ma, nella nostra isola, questa possibilitànon è per molti. Parecchi anzi sono già allavoro in alberghi, in ristoranti, in bar, inbotteghe e negozi. Le loro giornate estivesaranno addirittura più frenetiche di quelledel tempo scolastico.A metà del Novecento, l’Azione Cattolicainsegnava ai giovani che il tempo dell’esta-te dovesse essere dedicato a ripensare lapropria istruzione e la propria erudizione, esoprattutto a sviluppare la propria formazio-ne, ovvero ad avvicinarsi sempre più a ciòche si sente di dover essere.Per questo invitava a trascorrere gli ultimigiorni della primavera nel prepararsi a vive-re bene l’estate, programmando attentamen-te la propria giornata quotidiana ed, in par-ticolare, programmando la lettura di validilibri formativi, gite in città e paesi di storiae d’arte, ed in luoghi dove ancor splendeva

incontaminata la natura, ed anche la parteci-pazione a campi scuola.Coloro che, seguendo queste indicazioni,hanno partecipato a qualche campo scuola,hanno compiuto gite in città e paesi di sto-ria e d’arte, sono andati per boschi, sullemontagne o anche in barca, ed hanno lettolibri formativi, non hanno mai dimenticatotutto ciò, che è sempre rimasto nella loromente e nel loro animo. Ed anche se la loroformazione fosse rimasta poi incompiuta,spesso, in questi giorni, lo ricordano(meglio sarebbe dire lo rimembrano) connostalgia e malinconia. Talvolta, sorpren-dentemente, non come una possibilità chesia irrimediabilmente passata.Il nostro potrebbe essere definito il tempodei corsi di formazione. Se ne organizzanoper operai, per funzionari, per tecnici, perlaureati, per gli stessi professionisti.Tendono ad aggiornare quel che si sa edeventualmente ad accrescerlo. Ma riguarda-no sempre ed esclusivamente il settore del-l’attività lavorativa che si svolge o che siintende svolgere.Corsi di formazione per riconquistare esviluppare se stessi come uomini consape-voli di vivere in terra la loro unica ed irri-petibile vita sono rarissimi. Del resto nor-malmente sono considerati inutili in unasocietà dove si vale non per quello che si è,ma per quello che materialmente si produ-ce.Per questa società l’estate è il tempo deipiaceri materiali, dei divertimenti, dell’al-lontanarsi da se stessi, dell’accettare irichiami di eventi definiti culturali, chesono in realtà d’intrattenimento e che, nonessendo stati consapevolmente scelti, fini-scono per essere più di smarrimento interio-re che di alimento ed elevazione culturale espirituale.L’estate è il tempo nel quale matura lamaggior parte dei frutti, ma nel quale, spes-so, a questa maturazione non corrispondequella degli uomini, la quale non si rag-giunge una volta per tutte, ma deve essereperiodicamente riconquistata. La si conqui-sta facendo, almeno per qualche ora dellagiornata, silenzio in sé e possibilmente

intorno a sé, meditando qualche libro for-mativo, visitando luoghi di storia, osservan-do opere d’arte, andando e sostando in luo-ghi dove ancor la natura rivela se stessa,partecipando a spettacoli, concerti, confe-renze scelti da sé e non seguendo gli invitidella mondanità.Questo è e deve essere normalmente deigiovani d’età. Lo è anche dei giovani di spi-rito. Potrebbe essere anche di coloro che,pur avendo già vissuto parecchi decenni divita, sorprendentemente sentono di potersuperare la delusione e l’amarezza chehanno nel fondo dell’animo, riprendendo laformazione che avevano tralasciato pertimori reverenziali o per non aver saputosuperare con coraggio inaspettati ostacoli oavversità. E che potrebbero meravigliarsi diavere ancora questa possibilità, mentrecompagni della loro gioventù e della loroprima età adulta sono già svaniti nelmondo. Raffaele Vacca

Un tempoprezioso

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Cultura

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