informatore popolare 41

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PERIODICO D’INFORMAZIONE POLITICA, CRONACA, CULTURA E SPORT DELL’ISOLA DI CAPRI ANNO XII N.41 del 17 novembre 2013 Siamo su internet all’indirizzo www.informatorepopolare.it

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Numero 41 del 17 novembre 2013

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Page 1: Informatore Popolare 41

PERIODICO D’INFORMAZIONE POLITICA,CRONACA, CULTURA E SPORT

DELL’ISOLA DI CAPRI ANNO XII N.41 del 17 novembre 2013

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Collegamentimarittimi: parteuna petizione Pubblichiamo il testo integrale diuna petizione lanciata nei giorniscorsi da un gruppo di pendolari suidisagi e i problemi nel settore deitrasporti marittimi. E’ possibile fir-mare presso vari punti allestiti sul-l’isola.

Alla Capitaneria di Porto di CapriAl Comune di Capri

Al Comune di AnacapriAlla Regione Campania - settore tra-sporti marittimiAlla Snav SPAAlla Navigazione Libera del GolfoAlla CaremarI SOTTOSCRITTI CITTADINIFIRMATARI, ISCRITTI NELLELISTE ELETTORALI DEL COMU-NE DI CAPRI E DEL COMUNE DIANACAPRIPREMESSO− Che la situazione nei trasportimarittimi sulla tratta Napoli-Capri eCapri-Sorrento è giunta ad un livellodi approssimazione ed

inefficienza non più sopportabili;− Che dal primo ottobre 2013 con lacancellazione di numerose corse da eper Capri sono iniziate una lungaserie di disservizi;− Che l’ultimo collegamento veloceda Napoli, ora alle 19.15, è effettua-to con mezzi, tipo “il Ponza jet”,inadeguati per condizionimarittime anche di mare pocomosso;− Che i suddetti mezzi hanno giàsubito in questo mese svariate avarietecniche con traversate di anche diun’ora e mezzoe innumerevoli cancellazioni;− Che la motonave veloce Caremarper motivi non chiari effettua i tra-sferimenti Capri-Napoli e Capri-Sorrento con ritardiimbarazzanti che si accumulano ognigiorno (esempio partenza da Napoli17.25 arrivo a Capri 18.45), con evi-denti problematicheanche commerciali (viene richiestoai non residenti il prezzo di unmezzo veloce ma i tempi di percor-renza sono analoghi a quellidella Nave detta “lenta”) per nonconsiderare tutti i danni per ritardisubiti da studenti, pendolari elavoratori;− Che a questo punto temiamoanche per la sicurezza e l’incolumitàdei passeggeri data la evidente scar-sa manutenzione tecnica dei mezzi(Snav, Caremar, NLG) evidenziatadalle continue avarie e dall’incidenteche ha causato il danneggiamentodel molo 8;TUTTO CIÒ PREMESSO I SOT-TOSCRITTI CITTADINI FIRMA-TARICHIEDONOAlla capitaneria di porto di Capri diverificare attentamente lo stato tecni-co dei mezzi e di controllare pun-tualmente le cause dei ritardi e deidisservizi ed inoltre di scongiurare ilfenomeno tipicamente invernale

Lavoriin corso

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delle cancellazioni facili delle corse;Al comune di Anacapri e al comunedi Capri di farsi parte attiva con laRegione e con le Compagnie perpretendere soprattutto nel periodoinvernale un servizio nei collega-menti marittimi, non pretendiamoeccellente, ma almeno decente, conorari concordati e nonimposti e con mezzi idonei per con-dizioni meteo marine anche di maremosso;Alla regione Campania, quale Enteche rilascia le concessioni di vigilaresul rispetto dei servizi minimi garan-titi e di verificare, tramite i propriispettori lo stato, attualmente pessi-mo, del servizio;Alla snav SPA, alla NavigazioneLibera del Golfo e ora pure allaCaremar (ufficialmente passata algruppo Aponte), pur sapendo che ilperiodo di “mungitura” stagionaledell’isola è finito, di destinare un po’del “latte” raccolto da aprile a set-tembre per fornire mezzi adeguatianche di inverno tipo l’Orion, alme-no per le corse OSP (obbligo di ser-vizio pubblico);A chi obietterà che questa petizionenon serve a nulla, risparmiate fiatolo sappiamo anche noi. Non ci saràalcun risultato e probabilmente nes-suna risposta.LA PRESENTE PETIZIONE:Vale per quelli che si lamentano chedevono metterci la faccia e almenola firma, perché cento firme non val-gono come mille.Vale come messa in mora per laCapitaneria, i quali “sapranno” che icittadini “sanno” in che condizioniviaggiano i mezzi e che i cittadinipretendono maggiori controlli, tutelae collaborazione da chi ha l’autoritàin materia.Vale come avvertimento per leCompagnie di Navigazione del fattoche la cittadinanza caprese e anaca-prese è stufa di essere trattata con

prepotenza ed arroganza, siete con-cessionari di un Servizio Pubblico ecome tali dovete operare, non badaresoltanto al profitto. Se non vi con-viene potete sempre riconsegnare leconcessioni.Vale come avvertimento per iComuni di Capri ed Anacapri, gliamministratori sono i primi punti diriferimento per i cittadini, a maggio2014 ci saranno le elezioni e unpunto imprescindibile da affrontare èquello dei trasporti marittimi, altri-menti non si va... da nessuna parte.Se non avete da dare risposte al pro-blema non chiedeteci il voto.Vale come avvertimento per laRegione e per il suo assessore. Leparole “il contratto di servizio preve-de tutte le necessarie garanzie per icittadini, in primis un meccanismodi penalità e premialità legato allevalutazioni degli utenti” usate perl’assegnazione Caremar ad Apontesaranno impresse a fuoco nelle mentidei cittadini. Se fosse fatta oggi lavalutazione le licenze sarebberoimmediatamente da ritirare.La presente petizione è un tentativodi far capire “pacificamente” che neicollegamenti marittimi Capri-Napolie Capri-Sorrento ci deve essereun‘inversione di tendenza. Se non cisarà, si organizzeranno altre forme diprotesta.Ringraziamo per la collaborazione eaggiorneremo i firmatari sugli esitinumerici della petizione e sulleeventuali risposte degli entidestinatari. Per comunicazioni inmerito o risposte degli enti contatta-re l’[email protected] sensi del D.Lgs. 30 giugno 2003,n. 196 “Codice in materia di tratta-mento dei dati personali” si dichiarache le informazioni fornite nonsaranno utilizzate che per la presentepetizione.

SEGUONO FIRME

***Queste pagine sono a dispo-sizione dei cittadini, deimovimenti e delle associa-zioni, per gli interventi, lelettere, i dibattiti, le intervi-ste, i programmi, per aiuta-re i capresi ad orientarsi suiproblemi presenti e futuridi Capri e per giungere allascelta del nuovo Sindaco edella nuova amministrazio-ne. Volete commentare gliinterventi pubblicati questa

settimana? Voleteapprofondire una nuovatematica? Volete dire lavostra su argomenti distretta attualità? Per con-tattare la redazione potete

scrivere [email protected]. Si pubblicano soltantolettere o comunicati che cipervengono rigorosamentefirmati: non accettiamolettere anonime ma comun-que garantiamo la pubbli-cazione senza firma nelcaso in cui ci venga richie-sto dall’autore. Il contenutodegli interventi è libero enon necessariamente

rispecchia la linea editoria-le e il pensiero del giornale.

Lavoriin corso

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Le bugie hanno le gambe corte. Il Sindacodi Capri Ciro Lembo per anni ha preso ingiro i capresi raccontando frottole sulCentro Congressi e annunciando in pompamagna e a caratteri cubitali la riaperturadella struttura. Il Centro Congressi di viaSella Orta non apre per ora: questa è l’unicaverità. Per il terzo anno consecutivo, altrascomoda verità che il Sindaco preferiscenascondere, il cinema resterà chiuso. Capriper il terzo Natale di seguito non avrà ilcinema. Una vergogna inaudita! I capresi ei turisti che vorranno assistere a una proie-zione dovranno recarsi ad Anacapri. Tuttoquesto in attesa di perfezionare la trattativacon la CapriMed di Marianna Vertecchi acui dovrebbe essere nuovamente affidata la

gestione della struttura sulla base di unatransazione. Tranquilli, non ci sarà il cine-ma ma forse ci sarà una pista di pattinaggio.Sì, avete capito bene: il Comune ha inten-zione di trasformare per il periodo natalizioil parco della Flora Caprense in un palaz-zetto del ghiaccio all’aperto. Un’altra ini-ziativa ambigua e fortemente discutibile.

Piano Sociale di Zona: il sì dell’opposizioneI consiglieri di opposizione CostantinoFederico e Ada Gargiulo del gruppo “ICapresi per Capri” hanno votato - nellaseduta di giovedì del Consiglio Comunale -a favore degli argomenti relativi al Piano

Sociale di Zona, considerati i vantaggi e ibenefici in ambito sociale che avrà la col-lettività caprese. Una piccola rivoluzionenel sociale dopo la costituzione di un ambi-to territoriale specifico dell’isola di Capri. Ilvia libera dei due consiglieri è arrivatodopo aver esaminato la pratica trattata inmodo impeccabile dagli uffici. Il voto afavore è dunque un “premio” per il lavorosvolto dagli uffici ed è nello stesso tempouna bocciatura nei confronti dell’ammini-strazione. Il Sindaco Ciro Lembo, conside-rato che venivano trattati argomenti dicarattere generale, si è infatti completamen-te estraniato, disinteressandosi della pratica.Zero in condotta al Sindaco per la sfaccia-taggine e l’arroganza dimostrate!

Le promesse mancatedel Sindaco, terzo Natalesenza cinema a Capri

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Aria di Capri

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Restituiti i soldi ai correntisti delle Postedi Capri che nell’inverno del 2012 sierano visti i loro libretti di risparmioprosciugati, letteralmente truffati daignoti. Poste Italiane ha provveduto ariaccreditare a favore dei risparmiatoridi Capri il denaro che era “misteriosa-mente” sparito. Nello stesso tempovanno avanti indagini e procedimenti. Cisono un’inchiesta interna avviata dalladirezione delle Poste e un’indaginepenale affidata al commissariato dellaPolizia di Stato di Capri su delega dellaProcura della Repubblica di Napoli,finalizzate a risalire ai responsabiliinterni della truffa. Quindi starebbe perpartire un’azione civile intentata da

alcuni risparmiatori e correntisti pervedersi riconosciuti i danni subiti dal-l’impossibilità di utilizzare per un annoe mezzo i propri soldi in quanto assentidai libretti. La notizia, a marzo del2012, fece molto scalpore e finì anchesu giornali a diffusione nazionale: centi-naia di migliaia di euro erano letteral-mente spariti dai libretti di risparmio dinumerosi capresi. Le proteste, le denun-ce, l’avvio delle indagini, il trasferimen-to immediato di due dipendenti dellePoste ritenuti “sospetti” (sarebbero statiloro a prelevare il denaro dai depositi diignari risparmiatori) e sui quali si sonoconcentrate le attenzioni degli inquiren-ti. Una truffa di grosse dimensioni visto

che probabilmente i presunti autorihanno agito con la complicità di colle-ghi o amici in altri uffici postali. Fin dasubito si era detto che i titolari di librettie conti prosciugati non avrebbero personemmeno un centesimo visto che PosteItaliane avrebbe proceduto al riaccreditodelle somme scomparse. Cosa che final-mente è accaduta. Le Poste, va precisa-to, sono parte lesa in questa vicenda.Ora si attende un’accelerata nelle inda-gini, in modo da fare piena luce sulleresponsabilità e capire su quale rete diappoggi a terraferma abbiano potutocontare i due dipendenti “infedeli” suiquali si sono - fin da subito - concentra-te le attenzioni degli investigatori.

Libretti prosciugati: le Poste restituiscono il denaroai risparmiatori truffati

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Abuso d’ufficio, falsità ideologica, favo-reggiamento reale. Sono alcune delleaccuse ipotizzate in una nuova inchiestaavviata dalla Procura della Repubblica diNapoli al centro della quale si trova, perl’ennesima volta, il Comune di Capri.Nei giorni scorsi 14 persone, tra compo-nenti dell’ufficio tecnico comunale,membri delle commissioni edilizia edintegrata in carica tra il 2011 e il 2012 eprogettisti, si sono viste notificare unavviso di conclusione delle indagini pre-liminari firmato dal pubblico ministeroMilena Cortigiano della sezione“Urbanistica ed Ambiente” della Procura.Agli indagati si contesta, in momentidiversi e con ruoli differenti, il rilasciodelle autorizzazioni a favore di un risto-ratore, anch’egli indagato, per la realizza-zione di opere edili nella sua struttura aMarina Piccola. In particolare, oggettodell’indagine, partita a seguito delladenuncia presentata da alcuni vicini, sonodiverse pratiche edilizie per la sostituzio-ne di un pergolato metallico e per l’appo-sizione di tendine trasparenti di coperturasul fronte aperto. Il pm Cortigiano ipo-tizza che il parere favorevole per la rea-lizzazione delle opere non poteva essererilasciato in quanto in contrasto con lanormativa ambientale e urbanistica e conle disposizioni del Ptp poiché, nelle rela-zioni, sarebbe stato omesso di evidenzia-re che il manufatto presistente era statoritenuto abusivo e oggetto di ordinanza didemolizione. La posizione più delicata ditutti, secondo quanto emerge nelle 15pagine di cui si compone l’avviso di con-clusione indagini preliminari, è quella diVincenzo Matassa, che, nella relazionetecnica redatta nella sua qualifica di fun-zionario dell’ufficio tecnico, avrebbe -secondo il pm - omesso “di riferire che ilmanufatto di fatto esistente era del tuttoincompatibile con la normativa urbanisti-ca e paesaggistica vigente e non assenti-bile, né con Dia, nè con permesso dicostruire e autorizzazione dellaSoprintendenza”. Il pm contesta aMatassa di aver attestato “falsamente cir-

costanze non rispondenti al vero”. Almomento nella vicenda non risultanocoinvolti politici o amministratori ma èchiaro che su quest’aspetto si concentre-ranno sicuramente ulteriori indagini.Occorre ribadire, naturalmente, che sitratta soltanto di un avviso di garanziache non presuppone necessariamente ilrinvio a giudizio dei 14 indagati. Anzi,gli indagati possono in questa fase chie-dere di essere ascoltati dal magistrato epossono produrre memorie difensiveprima che il pm eserciti l’azione penale echieda l’eventuale rinvio a giudizio.

Droga: controllidei carabinieri, sequestridi marijuana ed eroinaI carabinieri della stazione di Capri, gui-dasti dal comandante Michele Sansonne,nell’ambito di serrati controlli antidrogaeffettuati nelle stradine del centro hannoindividuato, nelle ultime settimane,numerosi assuntori di stupefacenti, mag-giorenni e minorenni. Nei loro confrontiè scattata la segnalazione alla Prefettura.Sequestrati dieci grammi di marijuana etre grammi di eroina.

“Strani” episodia CetrellaVandali in azione ad Anacapri. Da questafoto si notano chiaramente i danni causatialla mattonella sistemata all'incrocio tra ilsentiero che conduce a Cetrella e lo ster-rato che porta sopra le cisterne dell'ac-

quedotto. Qualche teppista buontemponeha ben pensato di distruggere la partedella mattonella in cui erano presenti leindicazioni per la casa Mackenzie, facen-do scomparire del tutto la parola “casa”.Ma non finisce qui. Qualche giorno fa ivolontari dell’Associazione Amici diCetrella hanno appreso che una delle trecaprette che da tempo dimoravano nellazona del Monte Cappello, nei pressi dellaCroce, è stata uccisa. Della carcassa del-l’animale non vi è traccia, è stata ritrova-ta solo la pelle insieme al cuore e adalcune interiora. Chi ha ucciso la capret-ta? L'Associazione Amici di Cetrella haprovveduto a presentare una denunciacontro ignoti alla stazione dei carabinieridi Anacapri. Intanto, il presidente degliAmici di Cetrella, a nome di tutti gliassociati, ringrazia quanti il 27 ottobrehanno partecipato alla sagra della casta-gna nonostante le condizioni meteo nonmolto favorevoli e ringrazia l’amicoPinuccio De Gregorio per il suo articolopubblicato su questo giornale.

Nuova bufera giudiziariaal Comune di Capri: 14 indagatiper abuso d’ufficio e falso

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La mancata corsa del servizio pubblico dellanave Adeona della Caremar da Napoli perCapri, che il 3 novembre alle ore 19.10 halasciato a terra decine di passeggeri, ha pro-vocato la reazione del geometra capreseAntonio Di Martino, autore, a nome anche dialtri capresi, di una lettera molto dura inviataalla compagnia Caremar e per conoscenza alSindaco. Lettera che pubblichiamo di seguitonella quale Di Martino riferisce di essere statoaggredito e si dice pronto a presentare denun-cia penale per l'accaduto nel caso in cui laCaremar non dovesse adottare provvedimentinei confronti degli autori del fatto.

Preg.mi in indirizzo, la gente di Capri ha sempre riconosciuto allaCaremar un ruolo primario e determinate nelsettore dei trasporti marittimi locali, al contra-rio di altre società di navigazione operanti nelgolfo, che si sono solo distinte solo nello sfrut-tamento e nella mercificazione dell’isola diCapri. Riconoscimento però che si è dissoltoDomenica 3 novembre c.a. Gli ultimi compor-tamenti tenuti, seppur generati da una situazio-ne economica deficitaria, hanno sancito il tota-le collasso organizzativo, a discapito del servi-zio pubblico che però deve continuare ad esse-re eseguito e garantito. Mi riferisco al mancatoapprodo della nave a Capri nella nottata del 3Novembre c.a. cosa che da quando io ricordanon è mai accaduto. Meno male che in quelleore non si è dovuto gestire nessuna emergenza.Ma torniamo ai motivi che hanno determinatoil mancato servizio del 3. Comprendendo leattuali difficoltà di gestione, riesce difficilecomprendere quali siano state le ragioni chenon hanno consentito ai capresi di fare ritornoa casa. Riesce incomprensibile immaginarequale sia stata la causa del mancato interessa-mento da parte dei responsabili di settore dellaCaremar agli organi istituzionali, Prefetto edAmmiragliato della Capitaneria di Porto, ilprimo per le funzioni di garanzia dei diritti delcittadino e per l’ ordine pubblico, il secondocome diretto responsabile del settore marittimoe quindi il primo interlocutore nella fattispecie.L’incomprensione, la rabbia e lo stupore hafatto scattare in noi la molla della protesta civi-le, sempre speranzosi del detto caprese che ingergo marinaresco recita “un vero comandantesi valuta nei mari in tempesta e non nei mari dicalma piatta”. Ma il mare non c'entrava nientecon la mancata partenza: la motivazione delcomandante fu “guasto tecnico ai generatori”.La nave però rimaneva per tutta la notte ferma

agli ormeggi, interclusa all’ingresso con can-celli, ed illuminata come se fosse in festa. Diqua, poi, a subire insieme ad altri capresi,un’aggressione fisica da parte di alcuni energu-meni della “ciurma” di quella nave, questo nonera assolutamente prevedibile, nè tanto menosarà considerato atto tollerabile e rimanere unatto impunito. Ma entriamo subito in argomen-to spiegando i motivi della presente; saròmolto breve nel descrivere l’accaduto, perché,e per questo mi dovete scusare, ogni qualvoltache penso all’accaduto, mi sale la pressionearteriosa e l’adrenalina agisce sulla mia perso-na con effetto che non posso permettermi con-siderato le mie condizioni di salute. Esserederiso da alcuni energumeni di quella ciurma,definibili per i comportamenti tenuti, “anchemasnadieri e non marinai”, mi ha fatto male, ciha fatto male, prima perché da loro consideratispecie sottomesse , ed in più, perché in baliadel loro autoritarismo più esasperato ampia-mente dimostrato durante il deplorevole acca-duto. Soprattutto mi ha ferito che questi brutticeffi ci hanno deriso offendendoci e definendo-ci “ capresi incapaci di opporre qualsiasi tipodi reazione. I problemi sono vostri e a noi noninteressa nulla” senza quindi preoccuparsiminimamente delle condizioni delle famiglieche erano in macchina in attesa dell’imbarcoed incuranti delle condizioni di qualche bambi-no che aveva qualche linea di febbre. La miarisposta a questi brutti ceffi è stata che non eragiusto che un individuo della ciurma, che inquel momento rappresentava anche la societàCaremar, si potesse esprimere in quel modo, eper questo, e se fosse stato a terra, potevaanche ritrovarsi a mare. A questo punto delladiscussione il brutto ceffo si avventava su dime aggredendomi, insieme ad un suo compare(l’individuo portava una camicia bianca epenso sia stato un addetto del bar) tentandoentrambi di colpirmi in testa con pugni mentrel’altro tentava di tirarmi con un braccio dentroal di là della fune che delimitava lo spazio sulportellone, strappandomi la manica del maglio-ne. Solo la prontezza dei capresi presenti, chemi hanno difeso, e l’intervento delle forze del-l’ordine e della capitaneria di porto ha evitatouna rissa sul portellone della nave. A testimo-nianza di ciò, l’accaduto è stato documentatocon ripresa video di un telefonino. Per il gravecomportamento tenuto dai due energumenidella ciurma nei nostri confronti, comunico avoi, dirigenti responsabili di codesta società,che promuoverò, verso costoro ed a chi in quelmomento era responsabile del servizio, denun-

cia penale a tutti i livelli, a meno che, questo asoddisfazione dei capresi, la società Caremar,non decida di intraprendere una azione direttacon l’individuazione dei due brutti soggetti,promuovendo verso di essi, una azione disospensione dal servizio per inadeguatezzacomportamentale e conseguente interdizioneper sempre dal servizio delle linee per Capri.Non vogliamo più vederli. Vadano a guada-gnarsi lo stipendio altrove. Dalle nostre partic’è un altro detto: “ Non si sputa mai nel piattoin cui si mangia”. Complice dell’accaduto, emi dispiace, anche il comandante, che dopo lascarna giustificazione sulla mancata partenza,ha ritenuto giusto ritirarsi nelle “sue stanze”.Chiedo quindi da parte dei responsabili dellavs società l’individuazione nominativa dei duesoggetti e l’allontanamento temporaneo dalposto di lavoro, altrimenti saremo costretti apromuovere denuncia ufficiale alle autorità aciò preposte, Capitaneria di Porto e PubblicaSicurezza portuale, accorse e presenti in quellecircostanze. Se ciò non si avvererà con vs.comunicazione scritta entro i prossimi quindicigiorni dalla ricezione della presente e aventecome oggetto i provvedimenti adottati, riterròormai “affondata “ una società che si è inveceda sempre distinta nella tutela e salvaguardiadel diritto del viaggiatore. Confermo però, chequesta società possiede ancora elementi digrande responsabilità, dotati di educazione egrandi risorse umane e che giorno dopo giorno,nonostante la situazione di disagio in atto, congiusti comportamenti, attestano e mettono inevidenza le loro capacità a servizio della socie-tà stessa e di conseguenza dei viaggiatori. Miriferisco al comandante Di Maio della navedell’Isola di Procida, che è venuto a colloquia-re con noi ed ad esporci le possibilità o per unrientro a Capri ad un orario imprecisato e per isoli passeggeri, o dandoci la possibilità, pas-seggeri e macchine, di sistemarci a bordo dellanave , una volta che avesse fatto ritorno daIschia, in attesa poi della partenza del mattinoseguente programmata per le ore 5.40.Insomma ci proponeva con garbo e gentilezzadi mettere a nostra disposizione la nave assicu-randoci una sistemazione logistica e qualsiasitipo di assistenza principalmente alle donne, aibambini al seguito, ed a qualche persona anzia-na presente.

Antonio Di Martino ed altri

(Per motivi di spazio abbiamo dovuto ridurrela lettera. La versione integrale è pubblicatasul nostro sito www.caprinews.it)

“Aggredito sul portellonedel traghetto, ecco cosaè accaduto il 3 novembre”

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Aria di Capri

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di Don Vincenzo Simeoli(prima parte)

Snella, alta, con una massa di capelli biondoramati raccolti in una traccia ed un visochiaro e luminoso costellato di lentiggini,sempre vestita di bianco da dare quasi unaimpressione di una figura eterea a chi laosservava, Lucy Flenningan è stata una pit-trice che ha vissuto la sua vita come un'ope-ra d'arte piena di luce con le ombre che neevidenziavano lo splendore. Nata negli StatiUniti, a Boston, il primo luglio 1884, vinseuna borsa di studio all'Accademia artisticadi Boston per poter perfezionarsi a Romanello studio del classicismo. Prima di giun-gere nella città eterna, però, si soffermò aParigi che, ancora colma degli echi dell'im-pressionismo di Manet, Monet, Renoir, siavviava al post - impressionismo nel qualesi raccoglievano tutte le correnti nate dal-l'impressionismo. Dopo questo soggiornoparigino giunse finalmente a Roma, dove siarricchì della cultura classica, ma potèanche ammirare da vicino i grandi della pit-tura del Rinascimento, e fu qui che conobbela famiglia Mather e, soprattutto, le suefiglie Margareth e Carol.Con loro si recò ingita a Capri agli inizi del Novecento e quel-l'isola divenne la sua nuova casa per tuttauna vita; infatti Lucy non ritornò più inAmerica e non partiva mai da Capri se nonper brevi periodi. Agli inizi alloggiò con lafamiglia Mather presso l'hotel Quisisana trail 1903 e il 1904, ma, quando i coniugi par-

tirono da Capri perFirenze, Lucy e lesue amiche si trasfe-rirono alla Strandpensione di AugustoWeber a MarinaPiccola e poi là siaffittò una stanzettasul mare che adibì astudio pagato perdiversi anni daMargareth, mentre laStatunitense davapiccole cifre all'ostequando poteva,anche se curò sem-

pre lei stessa la pulizia e la cura della pro-pria camera. Nella casa sotto lo studio abi-tava la famiglia Mellino, Vincenzo il padre (1885 - 1946) la moglie Gelsomina Vinaccia(1886 - 1959) e i loro sei figli, quattro fem-mine e due maschi, in particolare, però,Anna e Maria (1913 - 2010) strinsero amici-zia con Lucy. Maria prendeva lezioni diinglese tanto che la pittrice le regalò unlibro di fiabe in inglese e poi le spiegavatutte le costellazioni che nelle notti chiare sipotevano ammirare dalla baia di MarinaPiccola, mentre Anna era sempre attenta apreparare una brocca di rame piena di acquapresa da una fonte che si trovava a MarinaPiccola vicino agli odierni bagni da Maria,per prepararla calda per il the (forse saràstata questa abitudine di far bollire in unabrocca di rame l'acqua calda a far nascere ifuturi problemi di salute? ) e per questo laFlanningan affermava che Anna era unadonna molto precisa ed attenta, cosa che delresto corrisponde al vero. Dopo il pranzoche Maria divideva sempre con la sua amicapittrice, Lucy si rinchiudeva nel suo studiorimanendovi a lavorare fino a tarda notte,tanto che le sue amiche ne sentivano i passinervosi che andavano avanti ed indietrosino alle quattro del mattino.Lucy era dolce,caritatevole, cattolica osservante; la dome-nica mattina, con qualunque tempo, salivain paese per la prima messa, amava tratte-nersi in sacrestia dove le piaceva sentire lestorie raccontate dal sacrestano e fu lei a

confortare la sua amica Maria a rassegnarsiper la tragica morte del diciasettenneAntonio Guida avvenuta il 5/11/ 1921 chetragicamente morì seppellito da una frana diterra che si staccò da un pendio mentrelavorava nella proprietà del marchesePatrizi Ettore nell'attuale "Canzone delMare". (Liber defunti XII 1919 - 1921foglio 48 n°50 "quia obrutus terra improvisadesecta in labore"). La sua personalità erasoffusa da un'aura di mistero che accrescevail fascino di quella creatura solitaria. Tuttapresa dalla sua arte pittorica, si diceva chefosse dedita a pratiche mistiche. Ma ungiorno il suo sguardo incrociò gli occhi del-l'amore. Lei, così schiva e solitaria, fusopresa da tali sentimenti, così forti checonfessò le proprie emozioni solo a personea lei fortemente care, come il suo confesso-re Don Luigi Lembo, che ovviamente, nonriferì mai nulla in quanto legato dal segretoconfessionale, e alla sua carissima amicaMaria.Inoltre Edwin Cerio, conoscendo la verità,compose da questo episodio un romanzo "Ilcaso della signorina Spriengfield" edizioneCasella Portici 1936, dove ci parla, purusando nomi di fantasia, di una relazione diuna signora straniera con un giovane ilquale frequentava spesso il suo studio inriva al mare; e leggiamo "Lei lo amavadisperatamente", ma questo suo spasimantebeveva per dimenticare la sua passione e siaggirava di notte per i sentieri rupestri del-l'isola,sino a concludere la sua vita con ilsuicidio. Un giorno fatale lo sguardo diLucy, che aveva 37 anni, si incrociò conquello di un giovane russo di religione orto-dossa, costretto all'esilio caprese dopo lavittoria dei Bolscevichi. Se ne innamoròdisperatamente e, trasfigurata, ripeteva congioia "Amo!".Anche lui contraccambiò confolle amore il sentimento maturato nel cuoredella Flemmingam, anche se il giovanetrentaduenne preso dallo sconforto per quel-l'amore corrisposto e contrapposto allo stes-so momento, lontano dalla patria, il 20 mag-gio 1921 si suicidò con un colpo di pistolasul portone d'ingresso di villa Ferraro.

(continua sul prossimo numero)

Un amore che trovail suo epilogo all’ombradei cipressi

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Aria di Capri

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Nicola Paparusso, che negli anni Novanta prestòservizio nell’Arma dei Carabinieri a Capri, è statodi recente coinvolto, posto agli arresti domiciliarie poi scarcerato, in una inchiesta giudiziaria peruna vicenda di millantato credito di cui hanno par-lato diffusamente le cronache. Per scelta editoria-le, considerato anche che nel frattempo Paparussoera stato rimesso in libertà, avevamo stabilito dinon pubblicare la notizia sull’InformatorePopolare. Nicola Paparusso ci ha contattato chie-dendo ospitalità per questa lettera aperta, un’ana-lisi su giustizia, mala-giustizia e media, intitolata“Gli avvoltoi”. Ospitalità che abbiamo deciso diconcedere. Per motivi di spazio, però, siamocostretti a ridurre la sua lunghissima lettera.

Mi spiace per chi ha goduto della notizia dei mieiarresti domiciliari: questi sono finiti perché ingiu-sti! Lo hanno sentenziato dei giudici, non le chiac-chiere del G.F. di turno, il giornalista rosicone diquel "copia incolla" che consente di non "faticare"attraverso il procacciamento della notizia, il riscon-tro delle notizie e il contraddittorio. Per questo tipodi giornalismo basta usare google alert ed ecco quiche tutti possiamo fare il Bruno Vespa di casanostra. Sono certo che per taluni sono attendibili ogiuste soltanto le ipotesi dei giudici che arrestano enon quelle dei giudici che scagionano. Mi dispiaceper coloro che hanno gioito di questa notizia, mispiace deluderli con questa: sono tornato un uomolibero e credetemi più forte di prima, un uomo cheha subito un arresto ingiusto e che non tarderà ariservare delle sorprese agli amici (e attestazioni diamicizia ne ho avute a centinaia e di tutti i i livelli)e ulteriori delusioni ai fans della disgrazia altrui.Un arresto forzato oltre modo, eseguito contestual-mente alla fine delle indagini che privano dellaloro efficacia le clausole: reiterazione del reato,inquinamento delle prove ecc...e conseguenza dipseudo indizi mai posti al contraddittorio. Odio ipregiudizi soprattutto quando non vengono espres-si con l’umiltà di chi poi, potrebbe anche pentirsidi aver detto e scritto qualcosa di spiacevole controqualcuno. Il pregiudizio è figlio non soltanto dell’i-gnoranza ma, anche della chiusura mentale. Anchele voci di popolo non mi sono mai piaciute. Essesono generate dal solito cretino che, agendo piùdelle volte per invidia e rancore, avvia una campa-gna denigratoria vera e propria. Le chiacchiere diquartiere sono un virus e le persone oggetto delpettegolezzo delle vittime. Comprendo ma nonappoggio chi non riuscendo a conviverci si amma-la o si uccide. Penso non soltanto agli errori giudi-ziari ma anche ai ragazzini gay bersagliati daicoetanei idioti che non riescono a convivere con igiudizi della gente. Come salvarsi dal pregiudiziobecero? Francamente credo che non esistiti unacura, però un rimedio si: la cultura che non è sino-

nimo di competenze scolastiche , di un diploma odi un attestato di laurea. Basta invece un poco disensibilità, una grande quantità di curiosità evoglia di sapere, perché se è vero che ognuno puòe deve dire la propria opinione è anche sacrosantoche l’opinione debba costruirsela da solo, con leproprie mani. Il problema è trovare le fonti dallequali poter estrapolare qualcosa di utile alla pro-pria conoscenza. Ebbene, nella ricerca delle fonti,non bisogna avere pregiudizio alcuno. Anche sol-tanto un giorno di carcere o arresti domiciliari puòcambiare la vita di un uomo. Ricco o povero,famoso o nell'ombra, di destra o di sinistra. Nonc'è colore politico o condizione economica e socia-le che tenga, quando si subisce un errore giudizia-rio o un'ingiusta detenzione. Sono oltre duemila suottomila le persone che ogni anno vengono risarci-te dallo Stato per essere finite dietro le sbarresenza colpa. Giuliano Cazzola del PDL, presento'alla Camera dei Deputati una proposta di legge peristituire la Giornata della memoria delle vittime dierrori giudiziari. La data richiesta per la celebra-zione venne indicata in ogni 18 maggio, giorno incui ricorre la morte di Enzo Tortora. Per chi non loricorda, Il 17 settembre 1985 Tortora fu condanna-to dal Tribunale di Napoli a dieci anni di reclusio-ne per associazione per delinquere di tipo mafiosoe traffico di stupefacenti. Scontò quasi un anno dicarcere. Il 15 settembre 1986 la Corte d’Appello diNapoli rovesciò il verdetto con l’assoluzione, sen-tenza poi confermata in Cassazione. Enzo Tortoramorì per un cancro ai polmoni. Una pagina negati-va della giustizia italiana, un clamoroso errore giu-diziario che deve far riflettere. Protagonisti di que-sta Giornata dovrebbero essere quelle persone,note e meno note, le cui storie sono accomunatedallo stesso identico dramma del compianto con-duttore di televisivo, perchè quella perquisizione incasa alle sette del mattino, quell'ordinanza dicustodia cautelare e quei giorni da detenuto, hannocambiato per sempre la loro vita. La vita di unuomo cambia anche con un solo giorno di carcere.Per tutti la storia va sempre allo stesso modo: allesette del mattino ti perquisiscono la casa e ti notifi-cano un ordinanza di custodia cautelare, e non puoifare nulla. Questa misura priva il presunto inno-cente della sua libertà e viene usata e abusata comeuna vera pena da infliggere al sospettato, un modoquesto per rovesciare il principio della presunzionedi innocenza, poiché “l’imputato non è consideratocolpevole sino alla condanna definitiva” (articolo27 Costituzione). Quando qualche politico cascanella custodia cautelare c’è mobilitazione ma perle “voci flebili” o per i “senza voce”? Questo com-portamento ha tutti gli strumenti giuridici per esse-re giustificato, ma bisogna avere il coraggio di direè che la custodia cautelare è un male necessario,che cozza con la presunzione d’innocenza. Questa

misura deve essere applicata solo in caso di fla-granza di reato, ma per il resto dei casi, cioè quellibasati su indizi, deve valere la presunzione di inno-cenza. L'uomo comune deve difendersi in giudizioe quindi si prepara ad andare incontro al calvariogiudiziario, che comporta il rischio di un crollonon solo economico, ma anche sociale, familiare epsicologico. Quanti dicono: “Se sei innocente nonhai nulla da temere” sono, a dir poco, ingenui, per-ché la realtà nei nostri tribunali è ben diversa,posto che non basta avere ragione, ma occorreottenerla. Un uomo resta innocente fino a provacontraria. Ma vallo a spiegare alla gente che guar-da la televisione. I media, i giornali e internet, pur-troppo, emanano la sentenza ancor prima dei giudi-ci, ed anche se ufficialmente restano solo dei meriaccusati, sostanzialmente la loro persona ha ormaiperso tutto. Sono criminali per i cittadini italiani eper l’intero resto del Mondo: sono ufficialmentecolpevoli. La sentenza del giudice, quand’anchearriverà, non potrà mai togliere tutte le infamie e leetichette che sono state affibbiate, negli anni daparte del popolo. Cos’è una sentenza di non colpe-volezza dopo l’aver vissuto per anni al buio, cer-cando di rimanere nascosti per non farsi notare dalpopolo inferocito, vergognandosi e umiliando sestessi? Nulla. Come sarai ricordato? Come un cri-minale. Enzo Tortora, Rino Formica, OttavianoDel Turco, Bettino Craxi, sono stati dei ladri per ilpopolo. Eppure, nessuno sa che la Corte Europeadei diritti dell’uomo diede ragione a Craxi. Quasinessuno sa dell’innocenza di Del Turco e di RinoFormica, il quale per ben diciassette anni passòcome un corrotto per la questione dei “Nastrid’oro”. Già, tutti ricordano bene gli insulti e i pro-cessi mediatici, ma ben pochi ricordano le sentenzedi innocenza pubblicate dopo anni dai giornali,logicamente con molta meno enfasi. Uomini comequel G.F. di Ischia, che nel mio caso agisce perrancore personale riconducibile a vicende persona-li, sono sicuramente delle iene, ma i lettori che ieri,oggi e, sicuramente, domani, si bevono come vam-piri tutte quelle, scoldi e sangue (le famose tre Sdel giornalismo) non hanno proprio nessunaresponsabilità? L’inviolabilità della verità acquisitacon il riscontro dei fatti che, in un inchiesta giudi-ziaria e' rappresentata dalla sentenza di terzogrado. Pagine di giornali on-line che inghiottono esputano in faccia ai lettori notizie "copia-incolla"di altri giornali senza svolgere verifiche e rifugian-dosi con vigliaccheria dietro: "ma io l'ho copiatapari, pari da un altro giornale". La gente è portata aritenere che quella sia la normale informazione:prepotente, pettegola, urlata, maleducata, spessoanche falsa. Un lettore che viene degradato a pette-golo, ad affamato individuo in astinenza di emo-zioni urgenti, forti, inevitabilmente edulcorate.

Nicola Paparusso

Lettera apertadi Nicola Paparusso:“Gli avvoltoi”

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Cronaca

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Il capitanoAveva navigato per molti mesi sui marisconfinati delle americhe, pieni di periglie insidie di ogni spece, con un equipag-gio ben addestrato e rispettoso dei suoiordini. Il viaggio di ritorno a casa lisciocome un mare in bonaccia.Sbuffando ilpiccolo goscio di noce del traghettoNaiade della società Caremar, che collegail golfo di Napoli con Capri, lo avevaquasi scaraventato sul piccolo porto del-l'isola con la sola valigia sdrucita dipanno in jins. La sua casa sorgeva sullacollina di Tiberio, e una brezza leggera,entrando dalle finestre aperte, portavacon se nella stanza, semi nuda, da scapo-lo incallito un letto, un piccolo armadio equalche seggiola con il fondo di paglia.La morbidezza del cielo azzurro che con-trodistingueva la sua isola, la sua piccolagemma assisa nel mar tirreno, il languoredella terra, il soffio ammalia-tore del mare. Egli, vecchio lupo di mareconosceva bene i rischi della navigazionee qui nel suo paese era tutto diverso, ilpericolo quando non lo si corre, ha laconfusa imperfezione del pensieroumano, la madre di tutti i terrori, si ada-gia nel riposo dell'emozione esausta. Inpiazzetta incontrò gli amici di sempre, ilcalore di un benvenuto servì a sciogliereil sale di cui è impregnato il cuore di un

marinaio dopo sei mesi di ininterrottanavigazione. Volle bere un boccale dibirre ghiacciata, e poi s'incaminò versocasa. La piccola chiesa sulla collinaaveva lo stesso muschioso grigiore di unaroccia vista tra il fogliame fitto di unasiepe.. Era contornata di alberi e era lì dasempre come i suoi ricordi.La facciatarossa della chiesuola occhieggiava con iltono caldo dei suoi mattoni fra i piccolirettangoli erbosi, le aiuole fiorite olez-zanti e gli abeti. Udì allora il suono lon-tano, ma chiaro delle campane che scan-divano le ore dodici, Ed i suoi occhi siimmersero in un mare di sole e di ricordiaffievoliti dal tempo e dal lungo naviga-re. Ora era il tempo del riposo. Il vec-chio, malgrado tutto soffriva di nostalgiadi mare. Il mare. La sua vita il suo tutto.

Franco [email protected]

Giuseppe Catuogno vince il premio“Francesco Landolfo”di giornalismoPremiato il giornalista caprese GiuseppeCatuogno, per un servizio sui tesori som-mersi di Capri andato in onda nell’estatedel 2013 su Telecaprinews nella rubricaFocus. Catuogno è il vincitore dellaseconda edizione del premio di giornali-smo regionale “Francesco Landolfo” pro-mosso da Ordine dei Giornalisti dellaCampania, Assostampa Napoli, quotidia-no “Roma” e Arga Campania. Lunedì 18novembre alle ore 11 si terrà la cerimoniadi consegna del premio presso la sededell'Istituto di cultura meridionale, in viaChiatamone 63 (Palazzo Arlotta), aNapoli. Catuogno è il vincitore ex-aequoper la sezione radio/televisione, insieme adue giornaliste di Rainews24. Il premio,intitolato alla memoria del giornalistaFranco Landolfo prematuramente scom-parso alcuni anni fa, è assegnato a servizi

e opere giornalistiche inerenti tematichedi ambiente, natura, agricoltura e ricercascientifica. “Uno scrigno di tesori som-mersi nei fondali di Capri” è il titolo delservizio che porta il telespettatore allascoperta dei fondali dell’isola di Caprigrazie alle ricerche e alle scoperte diVasco Fronzoni, appassionato di archeo-logia subacquea. Il “pezzo” è concentratoproprio sulle immersioni e sui rinveni-menti di Fronzoni che, profondo conosci-tore dei fondali dell'isola, è da molti anniimpegnato nella difesa del mare caprese edel suo patrimonio culturale sommersoed è costantemente protagonista di sco-perte importanti che contribuiscono adaggiungere preziosi tasselli alla ricchissi-ma storia dell’isola dei faraglioni. Il ser-vizio, arricchito anche dalle immaginisubacquee girate da Enrico Desiderioinsieme a Fronzoni, è visibile anche online nella sezione “youtube” del sitowww.caprinews.itEcco di seguito l’elenco di tutti i vincito-ri. PREMIO (CARTA STAMPATA)ex aequo “Pesche e mele, l'oro perdutodella terra dei fuochi e dei veleni” diAntonio Menna (Il Mattino) e “SfregiLagni” di Nello Lauro (Sette). Menzionespeciale “Bandiera grigia sulle coste fle-gree” di Ciro Biondi (Segni dei tempi).PREMIO (RADIO-TELEVISIONE)ex aequo “Le sentinelle della Terra deifuochi” di Germana Grasso e StellaColucci (Rainews 24) e “Uno scrigno ditesori sommersi nei fondali di Capri” diGiuseppe Catuogno (Telecaprinews).Menzione speciale “La finta crisi deirifiuti in Campania” di AndreaPostiglione e Nello Trocchia (Il fattoquotidiano tv).PREMIO (INTERNET E FOTO/VIDEOREPORTAGE)ex aequo “Quella bufala della mozzarelladop” di Pietro Falco (Espresso.it) e“Green Technology in Campania” diAlessandro Savoia (Roma online).Menzione speciale “Casalnuovo, là dovela terra frana” di Enzo Ruggiero(Videonola).

I raccontidel maresciallo -Pensieri

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Cronaca

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La strada prendeva il nome da quella bot-tega. Per accedervi solo due o tre scalinimolto trafficati ed in forte dislivello,causa spesso di cadute. Unica nel suogenere, vi si vendeva di tutto. La proprie-taria, portava sempre un fazzoletto lega-to dietro la nuca, per igiene, diceva lei,ma era per nascondere la sua incipientecalvizie, sempre pallida ed emaciata inrealtà, era meno fragile di quel che sem-brava. Si sentiva realizzata, quando diprima mattina, sollevata la rumorosasaracinesca, si accingeva a ‘’spicciare ‘’,tra i soliti convenevoli, i primi clientidella giornata. Non si lasciava mai domi-nare dalla stanchezza, sicurametodica,costantemente attenta senza tre-gua nè pause, la sua forza le derivava daquell’impegno quotidiano, per se stessa egli altri. Era pallida tanto d’invernoquanto d’estate il tempo , per lei trascor-reva inesorabilmente all’ombra di quellequattro mura, era inchiodata nel suoruolo di salumiera tuttofare, quella botte-ga era il suo scopo, la sua ragione di vital’ appendice al di fuori della quale si sen-tiva demotivata poichè non avrebbe sapu-to fare altro. L’ingresso, reso più angustoda sacchi di juta pieni di legumi, qualifagioli, fave, ceci, cicerchie, lenticchie,non mancava l’avena la semola di granoduro, la ‘’fiora’’, o farina bianca, lo zuc-chero e il caffè in chicchi, le castagnesecche sgusciate, la segala, la crusca emangimi vari per la stalla ed il pollaio.Più che una bottega sembrava un deposi-to dal vecchio pavimento polveroso, aguardare bene, alzando lo sguardo leragnatele disegnavano strani mosaicigrigi sul soffitto. La clientela era gentealla buona, paesani attirati come api dalmiele. Venivano accolti dall’odore pun-gente delle aringhe, dal baccalà in sala-moia, da enormi ‘’scafaree’’colme distoccafisso a bagno: l’odore del pesce siconfondeva con quello del sapone ‘’mol-le’’, il più efficace nello smacchiare bian-cheria ed indumenti vari: una soluzioneper tutte. Non mancavano nell’elencodella merce in vendita scope di ‘’riso’’,

bagnarole e secchi di ogni misura per lagioia delle casalinghe. Nessun tipo diconcorrenza la disturbava lì nel piccolovillaggio. In dotazione c’erano due tipi dibilance: la stadera che serviva per pesarelegumi e mangimi e l’altra sul vecchiobancone aveva un bel da fare a dosaregli affettati e i formaggi : troppo spessol’ago si ‘’sbagliava’’, guarda caso, sem-pre a danno del cliente quando la cosaera ‘’fattibile’’. La nostra salumieraconosceva bene i suoi ‘’polli’’ e quandopoteva rincarava la dose senza pensarcisopra. Non indulgeva in beneficenza edelemosine anche i gatti dei dintorni ave-vano imparato che per loro lì non c’era‘’trippa’’. Ma una volta successe che lasalumiera si distraesse attardandosi nelsistemare lapasta appenaarrivata neicassetti dietroal bancone fucosì che il piùintraprendentidei felini unrobusto soria-no, dedito, inmancanza dimeglio, a cac-ciar roditori,aguzzata lavista e l'l’inge-gno, capital’antifona , siacquattònascondendosifra i sacchi diiuta , indivi-duata la predainanimatacolse l’attimoe con un balzofulmineoaddentò un’aladi stoccafissodi buon peso ein men chenon si dica sidileguò col

ricco bottino. Come si dice : ai gatti porteaperte e femmine spensierate. Il tempopassava e lei resisteva anche se l’impe-gno era sempre più faticoso. Quando lecose cominciarono a sfuggirle di manoebbe tempo per riflettere : la bottega perlei era stata il suo occhio sul mondo e inquel mondo guardò i suoi sogni e quellidegli altri , ognuno le aveva rivelato unpò dei propri segreti, la sua era stata unaprigione dorata e senza timore , a trattisleale, si era ritrovata con le tasche pienema vuota dentro: non si era mai concessaniente non un emozione, non un errore,forse le mancava un figlio ma ormai perlei il tempo era corso su binari paralleliche non si sarebbero mai incontrati.

Maria Astarita

Il raccontodi Maria Astarita:La bottega

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Eventi a Capri

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L’isola dei faraglioni sempre più amatadalle star internazionali. Capri, stando airumors provenienti dall’America, potreb-be fare da cornice, nel 2014, a ben dueeventi nuziali da favola con protagonisti ivip. E’ di questi giorni la notizia, rimbal-zata dagli Stati Uniti in Italia, che KimKardashian starebbe progettando il matri-monio a Capri per la prossima estate conKanye West (insieme nella foto d’archi-vio). Un matrimonio per il quale non sibaderebbe a spese. D’altronde, Kanye,grazie ai suoi dischi e alle sue produzionimusicali, è multimilionario, mentre Kimè una star della tv statunitense. Una fonteanonima, ma vicina ai celebri fidanzati,ha rivelato al magazine “Ok!” che KanyeWest e Kim Kardashian stanno pensando

a una festa di nozze della durata di bendue settimane. Se ancora poco si sa del-l’abito da cerimonia della coppia, pareinvece che Kanye abbia espresso il desi-derio che sia Victoria Beckham a dise-gnare l’abito per le damigelle, le quattrosorelle di Kim. I colori dominanti dellacerimonia dovrebbero essere il nero el’oro, con generose spruzzate di diamanti.Nozze davvero in grande stile. Le indi-screzioni sul matrimonio tra Kanye eKim si susseguono però a ritmo freneticoe sono sempre più contrastanti, tanto chequalcuno non esclude che si tratti di unabufala. Fino a poco tempo fa si era diffu-sa la voce di una cerimonia romantica aParigi, la città dell’amore. E prima anco-ra si parlava di nozze segrete a Malibu, o

a Las Vegas, in unadelle tante cappelledella città. Ora inve-ce è spuntato il nomedi Capri come sedeper le nozze. Se nesaprà di più nei pros-simi mesi. Molto piùcerta è invece lanotizia del matrimo-nio caprese dellacantante e attriceJessica Simpson conl’ex sportivo EricJohnson, fotografatia Capri nelle scorsesettimane dove sisono recati, secondoi bene informati,proprio per studiarelocation e dettagli.Pare che i due abbia-no deciso di pronun-ciare il fatidico “sì”all’inizio dell’estatedel 2014. Dove siterrà la cerimonia?Ai Giardini diAugusto e sul belve-dere di Tragara. Congli immancabili fara-glioni sullo sfondo.

In corsa a Gragnano perla Maratonina della Pasta

Domenica 3 novembre si è svolta aGragnano la 5a edizione della''Maratonina della pasta'', gara su stradadi km 10,2. Circa 400 atleti si sono datibattaglia su un percorso di due giri impe-gnativo, caratterizzato dai continui sali-scendi e dai tratti in basalto. In garaanche 4 atleti capresi, tesserati per la“Napoli Sport Events”: ottime le loroprestazioni. Una grande Imma Russo checon una tattica di gara sempre all'attaccoconquistava un 9° posto donne ed un 3°di categoria con un ottimo 46''30'' allamedia di 4'33''al km. Bene anche gliuomini, con Rosario Massa 24° assolutoe 1° di categoria MM50, a seguireFabrizio Rossi 144° ass.e 22° di catego-ria in44'23'', poi Francesco Di Sarno174°assoluto e 34°di categoria in46'06''.Sempre domenica 3 si è svolta a Roma lafamosa Corsa dei Santi su un percorso di10'5 km, a cui ha preso parte il capreseMarco Soverini, tesserato anch’egli per la''Napoli Sport Events'', che ha concluso lasua prova in 40'18''a 3'50''al km. A moltikm di distanza, nella stessa giornata, allamamosa maratona di New York, il capre-se Ciro Mazzola ha portato a termine iclassici km 42,195.

Le star americanescelgono Capri per il “sì”:doppie nozze in vista

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Eventi a Capri

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A cura dell’Associazionedi varia umanità

Il 3 novembre, in un articolo pubblicatonella prima pagina della “Domenica delSole 24 ore”, (riprodotto nel numeroscorso su questo giornale), il direttoreRoberto Napolitano ha riproposto iltema della situazione dei giovani nell’i-sola di Capri. È un tema sul quale, inuna ventina di anni, mi sono soffermatospesso anche su questa pagina.

Dopo aver rivelato che, durante il suobreve soggiorno di fine ottobre a Capri,aveva saputo di giovani isolani costrettia lavorare in luoghi lontani dell’isola oa svolgere in questa lavori più modestirispetto ai loro studi ed ai diplomi con-seguiti, Roberto Napoletano ha scrittoche perfino “l’isola più bella e ricca delmondo prova che il nostro paese non èpiù capace di parlare ai giovani”.

Chi come me è nato ed è sempre vis-suto nell’isola, ha costantemente osser-vato, analizzato e descritto la vita isola-na, sa che la situazione attuale dei gio-vani capresi, anche se in parte coincidecon quella nazionale, è la logica conse-guenza del vivere che si è sviluppatonell’isola negli ultimi quattro decenni.È un vivere che ha privilegiato un anda-re a vista, rigettando ogni programma-zione specialmente culturale.

Nella storia della seconda metà delNovecento dell’isola c’è stato unmomento fondamentale. È quello nelquale, all’inizio del 1982, le ammini-strazioni comunali di Capri e diAnacapri, per determinare una nuovaidentità dell’isola, dettero incarico alCensis di svolgere una ricerca sullarealtà e i problemi dell’isola, con parti-colare riferimento al turismo.

La ricerca si concluse con unRapporto, presentato nell’ottobre del1982, svanito quasi subito nel nulla.

L’errore fu quello che la ricerca, cosìcome era avvenuto con il Convegno del

paesaggio del 1922, fu promossa dallapolitica (tale è anche l’amministrazionecomunale), che è sempre espressionedella cultura esistente, e deve procederealla luce di questa, magari con piccolicambiamenti di rotta. E non dalla cultu-ra, che liberamente osserva, analizza,valuta e presenta proposte alla politica.

Il Rapporto Censis, andando forsealquanto al di là di quello che si erarichiesto, mise bene in luce la cultura(ovvero il modo di vivere) che domina-va nell’isola. La ritenne una cultura diuomini per lo più “prigionieri dellavischiosità del benessere”, intenti a“produrre sempre più ricchezza”, cheopponevano forte resistenza ai compor-tamenti associativi, ricercavano “ilbenessere economico sempre in modoindividualistico”, percepivano la cultura“pressoché esclusivamente come ele-mento di richiamo e di consumo turisti-co”. Quindi una cultura che privilegiaval’istintivo agire nel contingente, erespingeva ogni programmazione.

Il Rapporto rivelava anche l’andarsenein continente di giovani più intrapren-denti, e notava: “l’allontanarsi di questeforze giovani e vitali, a lungo andare,non potrà non pesare sull’isola, deter-minando una sorta d’impoverimentoumano da non sottovalutare”.Anche questo avrebbe dovuto portare

ad una approfondita conoscenza dellesituazioni esistenti nell’isola, in Italia,in Occidente, ed a redigere programmisulla base di questa conoscenza. Ma ciònon c’è stato, anzi tentativi e propostedi tal genere, venuti dal campo cultura-le, sono stati ostacolati, avversati, irrisi,ignorati, con il pretesto che fossero lon-tanissimi da quel vivere che veniva ali-mentato sempre più dalla mondanità, eche tendeva al consumare, a possederebeni e a non pensare ad altro.

In questi decenni l’isola, (nella suamaggioranza s’intende), ha parlato aisuoi giovani come sapeva parlare, ed isuoi giovani, (almeno nella maggioran-za), l’hanno ascoltata, restando indiffe-

renti di fronte a ciò che si irrideva.Senza dubbio non sono mancati

momenti d’intrattenimento culturale,ma non c’è stato lo sviluppo di quellacultura che è visione di vita, è consape-volezza, è unità che conosce il presente,non ignora il passato, guarda conresponsabilità al futuro. E che offre allapolitica quel che questa, nei limiti delpossibile, dovrebbe tradurre in pratica,nell’interesse generale e logicamenteanche dei giovani.

Raffaele Vacca

L’isoladi Capried i giovani

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Cultura

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