occhio all'arte (febbraio 2011)

16
A cura dell’Associazione Arte Mediterranea - anno IV N° 41 febbraio 2011 Mensile d’informazione d’arte n curiosART: I violini di Marc Chagall n In mostra: Roma e l’Antico n Archeologia: Gli ori antichi della Romania n Cosa vostra L’arte del presente è l’anima del futuro: nutriamola n Dedicato a… Il mondo sottosopra di Chagall Marc Chagall, “L’homme à la tête renversée” 1919

Upload: associazione-arte-mediterranea

Post on 12-Mar-2016

219 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

rivista d'arte

TRANSCRIPT

Page 1: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

A cura dell’Associazione Arte Mediterranea - anno IV N° 41 febbraio 2011

Mensile d’informazione d’arte

ncuriosART:I violini di Marc Chagall

nIn mostra:Roma e l’Antico

nArcheologia:Gli ori antichi della Romania

nCosa vostra L’arte del presente è l’anima del futuro: nutriamola

nDedicato a…Il mondo sottosopra di Chagall

Marc Chagall, “L’homme à la tête renversée” 1919

Page 2: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

2

Mensile culturale edito dallaAssociazione Arte Mediterranea

via Dei Peri, 45 ApriliaTel.347/1748542

[email protected]. del Tribunale di Latina N.1056/06, del 13/02/2007

FondatoriAntonio De Waure, Maria Chiara

LorentiCristina Simoncini

AmministratoreAntonio De Waure

Direttore responsabileRossana Gabrieli

Responsabile di Redazione Maria Chiara Lorenti

RedazioneMaria Chiara Lorenti, Cristina

Simoncini, Giuseppe Di Pasquale, Eleonora Spataro, Giuseppe Grasso,

Alessandra Matera

Collaboratori Alba Giulia Casciotta, Luigia

Piacentini, Stefania Servillo, Patrizia Vaccaro, Nicola Fasciano, Amedeo

Picca

Responsabile MarketingCristina Simoncini

Composizione e Desktop Publishing

Giuseppe Di Pasquale

Stampa Associazione Arte Mediterranea

via Dei Peri, 45 Aprilia

Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche

parziale senza il consenso dell’editore

Sommario

Sul filo di chinaAlla Sala Manzù l’arte (Mediterranea)

è in mostra! Roma e l’Antico

Premio Italia Arte Contemporanea 2010Il 6 e il 7 marzo l’arte è gratis per le donne

Gli ori antichi della RomaniaIl mondo sottosopra di Chagall

MegamindPaz e Pert

Il teatro ad ApriliaI violini di Marc Chagall

“Dirty car art”“La monaca” di Simonetta Agnello Hornb

Berlier: il fascino magico del legnoTamigi: la riscossa di un fiume dichiarato “biologicamente

morto”

•••

Per sponsorizzare “Occhio all’Arte”

Telefona al 349.7790097

Sul filo di china

n

Page 3: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

3

Alla Sala Manzù l’arte (Mediterranea) è in mostra! Intreccio di sinergie in due appuntamenti imperdibili

La ghiandaia Il Colosseo

di Stefania Servillo

L a Sala Manzù è più che un semplice luogo d’esposizione, è un vero e proprio luogo d’ incontro; in occasioni artistiche non solo si

ammira il lavoro di colui che espone ma si coglie il momento per iniziare discorsi che fondano il loro valore sulle mille idee diverse che si assiepano attorno al più grande termine che è arte. L’associazione Arte Mediterranea spesso ha dato vita, come moltissimi altri della città d’Aprilia, a questi momenti di scambio libero di pensieri e considerazioni.Si aprirà dal 5 febbraio il ciclo artistico diviso in due mostre che esprimeranno al meglio l’anima eclettica che si sviluppa nei locali di via dei Peri. Degli artisti proposti pochi hanno già raggiunto la maturità artistica, in molte opere è però riscontrabile un risultato suggestivo e che promette grandi cose per il futuro.La prima esposizione, l’ inizio del cammino, che si terrà dal 5 febbraio al 14 febbraio, propone opere dal gusto profondamente discordante ma proprio per questo più stuzzicante: i paesaggi sono trattati da Siconolfi Laura, Picci Maria Cristina, Vitabile Antonio e Sabrina Carucci; leggeri e soavi simili a sogni quelli della prima, compatti, corposi e dalle tonalità più decise per la seconda artista e potenti e vigorosi, dal forte impatto, ottenuto grazie alla tecnica mista (acquerello e acrilico) per il terzo paesaggista; l’ultima, grazie all’util izo dell’olio, riesce a trasmettere prepotentemente forti sensazioni legate alla natura. Un tema classico i fiori, spesso affrontato, soprattutto in tempi passati, dagli olandesi, viene ripreso con note particolarmente personali da Orsenigo Carla che lavora ad acquerello; affine, il tema della natura morta, viene delicatamente trattato dai colori ad acquerello di Ricotta Annamaria. Infine, ma non per

questo meno stimolante, il tema del corpo; studiato in maniera antitetica da Montuschi Maurizio, che si sofferma sull’espressività dei volti concentrati o distesi nell’atto ad esempio di suonare, e da Parrino Marilena le cui opere hanno un retrogusto cyberpunk sia per i colori accesi, incandescenti e fluorescenti dalle tonalità acide, sia per il trattamento che investe la corporalità del soggetto.La seconda mostra, si terrà dal 20 al 28 febbraio, ospiterà le opere di un “tris” d’acquarelliste: Di Clemente Patrizia, presenta paesaggi in cui è profusa una luce poetica; Fucale Rosa, artista in evoluzione, che in questo momento particolare del suo cammino artistico studia il corpo umano nelle sue diverse sfaccettature; Lallai Irene che trasforma il mondo in un luogo in dissolvenza. Queste tre artiste hanno un carattere deciso e spiccato che si declina in modo variegato in base al loro vissuto, in maniera del tutto singolare questo viene trasmesso nelle loro opere e di riflesso allo spettatore.Questo invito, come d’altronde tutti quelli che vengono proposti alla cittadinanza apriliana, è rivolto al pubblico d’ogni età. È sempre un momento prezioso per la formazione dei giovani che frequentano la scuola, questo promemoria è rivolto ai docenti nella speranza che incentivino gli studenti, anche con visite da loro organizzate, ad essere sensibili all ’arte; auspicabile è che gli insegnino ad osservare e non solo a guardare…Ovviamente per ogni cittadino sarebbe un ottimo esercizio spirituale ed emotivo presenziare a queste mostre, sia che esse possano piacere sia che non riscontrino il gusto dell’osservatore questo lo si potrà dire solo partecipandovi.

dall’associazionen

Da sinistra: Maurizio Montuschi, Sabrina Carucci, Marilena Parrino, Maria Cristina Picci, Antonino Vitabile, Annamaria Ricotta, Carla Orsenigo, Laura Siconolfi

Da sinistra: Rosa Fucale, Parizia Di Clemente, Irene Lallai

Page 4: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

4

Roma e l’Antico Una mostra multidisciplinare alla Fondazione Roma Museo

in mostran

di Stefania Servillo

I nuovi spazi della Fondazione Roma Museo, a Palazzo Sciarra, sono stati inaugurati dalla prima esposizione il 30 novembre 2010: Roma e l’Antico. Realtà e visione

nel ‘700, che proseguirà fino al 6 marzo 2011.Nel Settecento Roma è centro d’interesse europeo, l’antichità ha lasciato sul territorio un’impronta forte ed impossibile da ignorare che genera un fascino enorme su artisti, studiosi ed intellettuali che in questo periodo con dei tour vagano di luogo in luogo alla ricerca d’ispirazione facendo della “Città Eterna” meta privilegiata. È questo un momento storico eccezionale: il gran flusso di stranieri interessati all’arte del passato fa sì che si vengano a costituire diversi musei per la conservazione e la valorizzazione dei reperti, pensiamo all’apertura dei Musei Capitolini del 1734; le discipline del restauro e dell’archeologia acquistano nuovo valore e significato, divengono fondamentali, ed anche l’antiquariato è particolarmente apprezzato. I curatori dell’evento, Carolina Brook e Valter Curzi (quest’ultimo docente all’università di Roma “La Sapienza” in Storia dell’arte moderna), hanno dato un taglio innovativo ad un tema già più volte trattato. Il Settecento è certamente un momento storico molto stimolante e gli organizzatori hanno voluto sottolineare tutti i fermenti multidisciplinari che in esso sono riscontrabili. Ogni visitatore potrà forgiare la propria idea del periodo attraverso le sette sezioni della mostra: ci introducono ad essa delle vedute di Roma antica e delle copie settecentesche di celebri sculture classiche quali il Lacoonte ad esempio, si viene a conoscenza di situazioni davvero importanti ma soprattutto interessanti per chiunque, e non solo “per gli addetti ai lavori”, come

certamente sono quelle relative le falsificazioni ed i restauri. La grande richiesta di opere per collezioni private porterà alla formazione di vere e proprie botteghe specializzate le cui opere sono esposte. L’inserimento in mostra d’una zona dedicata al cambiamento di gusto anche in campo oggettistico ed ornamentale rappresenta un momento chiave dell’esposizione, riuscendo a dare una visione a tutto tondo che generalmente non c’è in queste occasioni, proprio per la mancanza di un tipo d’informazioni spesso ritenuta superflua. Viene data importanza non solo ad artisti neoclassici, come David o Canova, ma anche a lavori antiquari come quelli del Cavaceppi, famoso come restauratore; di grande interesse è inoltre l’intento dichiaratamente didattico della mostra avvalorato da diversi tipi d’incontri il cui calendario è rintracciabile sul sito del museo (http://www.fondazioneromamuseo.it) e che certamente arricchiranno ulteriormente il visitatore. Per questa particolare iniziativa sono stati ricostruiti virtualmente i perduti interni della Domus Aurea; questa residenza, mai del tutto ultimata, fu costruita per volontà di Nerone tra il 64 d.C. e il 68 d.C. (anno della morte dell’imperatore); l’intero complesso comprendeva: il Palatino, il colle Oppio e parte del Celio. Oggi la Domus è essenzialmente inglobata nelle fondamenta delle Terme di Traiano. Il progetto si è concretizzato in un filmato specifico all’interno del percorso espositivo che permetterà al pubblico di provare l’emozione della scoperta delle stanze di questo luogo incredibile.La mostra è stata curata davvero in ogni dettaglio con la volontà di restituire nel migliore dei modi non un luogo o un periodo storico ma l’atmosfera che pervadeva quegli anni.

Anton Raphael Mengs “Apollo e le muse sul monte Parnasso”, 1760

Page 5: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

5

Roma e l’Antico Una mostra multidisciplinare alla Fondazione Roma Museo

Premio Italia Arte Contemporanea 2010La parola ai giovani nuovi artistidi Stefania Servillo

in mostran

In tutto il mondo l’Italia è meta ambita del turismo che ama l’arte classica e moderna; difficilmente, parlando d’arte contemporanea, si penserà al nostro Paese. Le

istituzioni (e non solo loro) vogliono dimostrare che l’arte che possediamo non è un mero ricordo ma una realtà radicata e che serpeggia vigorosa sebbene osteggiata.Premio Italia Arte Contemporanea rappresenta l’evoluzione della precedente esperienza Premio per la Giovane Arte italiana, che già segnò un grande passo permettendo la messa in evidenza delle potenzialità di molti che oggi sono noti; la nuova proposta è rivolta a tutti gli artisti italiani, o residenti in Italia, che siano al di sotto dei 45 anni. Il 2010 è stato l’anno della prima edizione in cui un comitato internazionale ha giudicato degni di menzione e dunque finalisti: Rosa Barba, Rossella Biscotti, Gianluca e Massimiliano De Serio, Piero Golia.Al di là di qualunque tipo di gusto o motivazione di scelta, tutti i finalisti hanno presentato opere utilizzando tecniche che abbiamo imparato a conoscere ormai bene col passare del tempo; nessuno si potrà certamente sconvolgere entrando al MaXXI (dove rimarranno le opere dei finalisti in esposizione fino al 20 marzo) constatando che si tratti di filmati in HD o installazioni… probabilmente una tela avrebbe suscitato maggior sorpresa!Gli artisti presenti non intendono semplicemente creare un’opera di gusto estetico ma desiderano comunicare, ognuno a suo modo, qualcosa di profondo o ricordare situazioni particolari del passato attraverso un altro medium.La vincitrice del premio è stata Barbara Biscotti con Il Processo, la giuria fa sapere: «è stata scelta per le sue installazioni, performance e azioni che riflettono sul confine tra cultura e politica. La sua ricerca su ruoli e personaggi diversi rivela la simultanea presenza di piani di realtà sovrapposti e paralleli». L’opera si compone di tre parti: dei calchi in cemento armato, che sono stati realizzati all’interno dell’aula bunker del Foro italico come memoria tattile di vari elementi architettonici di un luogo

Aula bunker del Foro Italico da cui sono tratti i calchi

“Il processo”, particolare calchi, Rossella Biscotti, 2010

inizialmente ideato come palestra di scherma da Moretti e, solo successivamente modificato in aula di tribunale con l’inserimento assurdo di elementi come una gabbia; l’opera acquista ulteriormente valore se si pensa che a breve subirà nuove trasformazioni essendo divenuta proprietà del CONI. La seconda parte è un’installazione audio di 8 ore in loop all’interno del vano scale del museo che riproduce le registrazioni originali delle sedute del processo, ottenute lavorando nell’archivio di Radio Radicale, che riportano essenzialmente le testimonianze degli imputati. Un’ultima parte prevede una partecipazione esterna per una serie di incontri. Il riferimento è al processo cosiddetto “dell’autonomia operaia” avvenuto il 7 aprile tra 1983 ed il 1984, l’artista ha ritenuto quest’evento degno di nota avendo ad esso partecipato personaggi che già dagli anni ’70 si erano fortemente battuti per i lavoratori ma, ancor più, per l’attualità delle tematiche trattate come il problema salariale, le condizioni dei lavoratori o le proteste universitarie e non.L’opera pone diverse problematiche allo spettatore, per una completa fruizione si richiede una partecipazione non indifferente e proprio per questo prima di recarsi alla visita si consiglia un approfondimento che è possibile ottenere sul sito del MaXXI e su canale Youtube del museo dove oltre ad alcune schede e comunicati stampa si può accedere ad interviste fatte direttamente agli artisti e al curatore dell’esposizione.

Page 6: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

6

Il 6 e il 7 marzo l’arte è gratis per le donne

in mostran

di Stefania Servillo

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, anche quest’anno, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha deciso di fare un regalo all’universo femminile. Durante i due giorni che precedono l’8 marzo, l’ingresso ai musei e ai luoghi d’arte statali sarà gratuito. Per conoscere quali sono le strutture più vicine che aderiscono all’iniziativa basta collegarsi al sito internet del ministero: www.beniculturali.it.

Page 7: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

7

archeologianGli ori antichi della RomaniaPezzi del tesoro nazionale della Romania fino al 3 aprile ai Mercati di Traiano di Luigia Piacentini

“O ri antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”: questa è la mostra che sta allietando gli occhi e la mente dei visitatori dei Mercati Traianei a Roma.

Fino al 3 aprile infatti è possibile visitare la mostra organizzata dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale in collaborazione con il Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest. Negli anni Settanta Roma ospitò due importanti mostre sul patrimonio culturale dell’antica Romania; da allora la capitale non ha più promosso grandi eventi espositivi e culturali dedicati a questo paese. Nel periodo antico questa regione, insieme la Moldavia, faceva parte della Dacia, ridotta a provincia romana, definitivamente nel 106 d.C., con l’azione dell’imperatore Traiano (98 – 117 d.C.). Nel territorio di nuova conquista si ebbe una forte immigrazione di coloni da tutto l’Impero, impegnati nello sfruttamento delle risorse della regione. La mostra presenta 140 oggetti, d’oro e d’argento, scoperti nell’antica Dacia, ripercorrendo lo sviluppo dell’arte dei metalli. I famosi bracciali spiraliformi (ciascuno del peso di 1 kg) di Sarmizegetusa (la capitale della Dacia), realizzati nel II-I secolo a.C. e recuperati di recente dopo il loro trafugamento, sono prestati per la prima volta ad un museo estero dal governo romeno. L’arte raffinata dei Geti (coloro che abitavano esternamente l’arco dei Monti Carpazi), con influenze greche e scitiche, è illustrata dall’elmo di Poiana – Coţofenesti del IV a.C. e dal rhyton, una coppa per bere a forma di animale, d’argento dorato di Poroina Mare (III – II a.C.). I gioielli delle tombe dei principi barbari e il tesoro di Pietroasa testimoniano invece l’arte dell’età delle migrazioni. All’ingresso della mostra, che si svolge al primo piano del Museo,

è ben visibile un enorme pannello illuminato, bilingue (italiano – inglese), che mostra un compendio cronologico illustrato dalla Preistoria all’età delle migrazioni (Alto Medioevo), percorrendo l’età geto-dacica classica e la Dacia Romana. Sullo stesso pannello sono poi illustrati tutti gli oggetti presenti nella mostra e le relative didascalie. Tutto il percorso è supportato da pannelli con scrupolose descrizioni e con una snella, ma significativa, storia del periodo in questione degli oggetti esposti. Il mese di febbraio è ricco invece di incontri di approfondimento organizzati sui principali aspetti delle opere in mostra in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma e con il sostegno finanziario dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest. Per tutto il periodo di esposizione laboratori e visite guidate – per le scuole e per il pubblico – consentono un ulteriore approccio ai meravigliosi tesori esposti, grazie a questa mostra, ai Mercati di Traiano. A parte la mostra in corso, i Mercati di Traiano sono un’ ottima occasione per visitare un’area archeologica tra le più suggestive al mondo, affacciandosi direttamente su Via dei Fori Imperiali si può avere un’idea, anche se minima, della grandezza e splendore del cuore della Roma Imperiale. In più questo Museo è organizzato in maniera eccellente e predisposto di tutti i supporti elettronici e visivi per comprendere al meglio la genialità del passato.

Mercati di Traiano – Museo dei Fori ImperialiVia IV Novembre, 94 – Romamartedì – domenica 9.00 – 19.00Biglietto 10 euro (per i non residenti 11 euro) – ridotto 8 euro (per i non residenti 9 euro)Tel. 060608

Coppia di applicazioni a forma d’aquila, seconda metà del V secolo d.C, Museo Nazionale di Storia della Romania – Bucarest

Elementi di collana, oro, XII secolo a.C., Museo Nazionale di Storia della Romania – Bucarest

Page 8: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

8

Il mondo di ChagallLa visione onirica, mistica e fiabesca di un cantastorie russo di Maria Chiara Lorenti

I l viaggio inizia da un parallelepipedo di cristallo che racchiude uno dei monumenti più suggestivi della città eterna: l’Ara Pacis. Il passaggio attraverso la storia è

obbligatorio, dall’era moderna, minimalista, interpretata dalla scatola ialina, ci si inoltra, senza filtro alcuno, nel fulcro dell’ impero romano, in quell’Ara Pacis edificata per glorificare la vittoria di Augusto riportata in Spagna. L’osservazione dei fregi marmorei, l’accuratezza dei bassorilievi, trasportano il visitatore lontano nel tempo... All’uscita, scese due rampe di scale, si viene scaraventati nell’universo sognante, surreale e coinvolgente di Marc Chagall.“Una vacca a volo radente sorvola la città in una notte stellata, la luna rischiara l’oscurità specchiandosi nella Senna, Notre-Dame sonnecchia più in là contrapponendosi alla torre Eiffel, una coppia di innamorati fluttua nell’aria al suono di un violino, mentre un gallo ed una capra si fronteggiano in basso, trascinati dalle acrobazie circensi di un gruppo di saltimbanchi, tutti benedetti dalla presenza del Crocifisso”. Può darsi che non esista un’opera di Chagall come sopra descritta, ma potrebbe anche esistere perché popolata da tutti i personaggi da lui effigiati nella sua lunga carriera di pittore.“Un uomo che cammina ha bisogno di un faccia a faccia al contrario per sottolineare il suo movimento” questa è la massima di Chagall per esplicare il suo modo di vedere, quel “Mondo Sottosopra” che dà il titolo alla mostra.Una rassegna di 140 opere, tra oli, acquerelli, tecniche miste, disegni ed incisioni che dimostrano come un piccolo ebreo, nato in un paesino russo ove l’arte non era concepita dalla sua comunità, riesce, dopo molte peripezie, ad evolversi, a stravolgere ogni corrente pittorica da lui incontrata nel suo iter formativo, per affermare al mondo intero la sua straordinaria visione della vita, ove l’amore è il perno su cui ruota l’universo, che nessuna guerra o rivoluzione od olocausto riuscirà mai a sopprimere.Basta girarsi, osservare le cose da un diverso punto di vista per poter cogliere la magia che pervade la nostra esistenza. Dove è sancito che una mucca non possa volare, che un violinista di notte assiso su un tetto non possa suonare le proprie emozioni, come faceva suo nonno, che un amore non possa essere eterno, indistruttibile anche dalla morte, come quello che esisteva tra lui e sua moglie Bella, che non si possa sperare anche nelle notti più buie? Chagall ci propone una visione di un mondo stupefacente, ove ognuno di noi può ritrovare l’ innocenza e l’ ingenuità dell’ infanzia, dove tutto è reale, i sogni, le fiabe, ogni fantasia ha una connotazione possibile e dove la capacità di visualizzare il prodigio è nelle piccole cose di ogni giorno.Se ci si abbandona al gusto di portare nel mondo quel capovolgimento che lui suggerisce, l’esistenza sarà meno dura e potremo vivere con la levità di un soffio che ci trasporta nell’aere, come egli stesso proferisce: “Mi tuffo nei miei pensieri, volo sopra il mondo .... attraverso la mente posso trasformare la realtà”.La mostra, sarà visibile sino al 27 marzo, presso il museo dell’Ara Pacis.

SO OSOPR

TT AMarc Chagall, “La luge dans la neige” 1944

Page 9: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

9

Dedicato an

Marc Chagall, “La luge dans la neige” 1944

Page 10: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

10

Megamind...L’incredidile bellissimo signore del male

cARToonsn

di Alba Giulia Casciotta

Megamind è un film d’animazione della DreamWorks Animation, diretto da Tom McGrath, già regista di Madagascar, uscito nelle sale il 17 dicembre del 2010.

Se un bambino alieno viene allevato in un carcere, mal visto per il suo aspetto dai compagni di classe e perfino dall’insegnante ed è costretto a confrontarsi con un amatissimo “mister perfettino”, è tanto strano che si convinca di essere destinato al male nell’eterno scontro dell’eroe contro il cattivo? Già perché, mentre l’altro ragazzo alieno, dotato di straordinari poteri, si dimostra capace di conquistare con un solo sorriso la fiducia della gente, Megamind prova e riprova servendosi della sua intelligenza ad eguagliarlo, ottenendo solo di finire ripetutamente in castigo per le catastrofiche conseguenze dei suoi tentativi.“L’unica cosa in cui riuscivo era essere cattivo... che rivelazione, ero il cattivo!? Allora sarei diventato il più cattivo di tutti.”Risale dunque ai primi anni dell’infanzia questa accanita rivalità tra il futuro Metroman ed il crudele Megamind: gli abitanti di Metrocity, ormai abituati, non si preoccupano molto di questo, perché è imprescindibile: l’eroe alla fine salva la ragazza e sconfigge il malvagio, fine della storia.Sarà una vera sorpresa che per una incredibile casualità, nello stesso giorno dell’inaugurazione del museo a lui dedicato, Metroman, rimanga ucciso durante uno dei piani malvagi di Megamind.Davvero un’incredibile, inattesa, sconfitta, che sconvolgerà la città e getterà tutti nella più cupa disperazione; tutti, proprio tutti ed in particolare quel super cattivo che come unico obbiettivo nella vita si era posto di battere il difensore del bene. Cosa ci rimane infatti da desiderare se possiamo prenderci tutto quello che vogliamo, ma restiamo i soli a godere della vittoria? A che vale essere cattivo se non ti ferma nessun buono?Finito l’eroe è da considerarsi concluso anche lo scontro tra

bene e male? Davvero ogni speranza è perduta? Non c’è molto divertimento nell’essere il padrone di una città prostata e così, per rimettere a posto le cose, ecco che si prospetta un nuovo geniale piano malvagio; ricreare il buon vecchio eroe per dare nuovamente il via alla classica quotidiana lotta. Purtroppo ci si è scordati che non sono i poteri a fare un eroe, come non è un mantello nero a fare un cattivo.Li conosciamo i canoni classici della storia: un supereroe, Metroman, la bella rapita, Roxanne Ritchi, ed il malvagio genio criminale, Megamind, ma mai avremo pensato che una storia potesse riproporceli tutti in una maniera talmente divertente. Se avete apprezzato il primo Shrek non potrete non amare questa storia.Roxanne: “Ti prego non farlo so che in te c’è ancora del buono, Hal!”Hal: “Sei così ingenua Roxy, tu vedi il bene da tutte le parti, anche dove non c’è. Tu vivi di fantasia; non esiste il coniglietto di Pasqua, non esiste il topino dei dentini o la regina di Inghilterra. È il mondo reale questo, devi svegliarti!”Davvero ogni speranza è perduta? Gli eroi non esistono, si creano. Allora fatte largo ad un nuovo strepitoso supercattiv... emh... super roe, Megamind!È esemplare come tutti i personaggi si scoprano incastrati nei panni di una maschera, da cui riusciranno a liberarsi solo accettando il fatto che non vi è un destino scritto per noi, ma sono le nostre azioni e le nostre scelte a costruire il nostro futuro.Questo film assicura divertimento per tutta la famiglia, soprattutto grazie a delle esilaranti citazioni come le magliette di Hal o l’efficace cartellone pubblicitario con la scritta “No you can’t!” o i pezzi musicali famosi come “A little less conversation” di Elvis.Da vedere e rivedere, un cartone che senza volgarità e con grande simpatia conquisterà tutti.

Page 11: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

11

Megamind...L’incredidile bellissimo signore del male

“Giappone” “I soldi”

di Eleonora Spataro

“Cari giovani, difendete la libertà costi quello che costi”, così Sandro Pertini, in una vignetta di Andrea Pazienza, ammonisce le future

generazioni. Lo spirito del Presidente partigiano, in occasione dei vent’anni dalla morte, viene ricordato in una mostra, a Palazzo Incontro, che fonde in un unico percorso fumetto e documento bibliografico. Tavole, vignette, illustrazioni, copertine e ingrandimenti dei disegni del famoso Andrea Pazienza accompagnate da documenti e video sulla vita di Sandro Pertini rendono omaggio a entrambe le figure, il Presidente protagonista della liberazione dalla dittatura nazifascista dell’Italia e il disegnatore, personaggio di primo piano della cultura. “Pertini ammirava il lavoro di Pazienza che aveva scoperto attraverso una celebre copertina de Il Male in cui l’artista aveva rappresentato il presidente profondamente addolorato per il rapimento di De Andrè, “quel bravo canzonettista”. Il presidente telefonò personalmente al ventitreenne Pazienza per complimentarsi e chiedergli il disegno in regalo. Pochi giorni dopo, mentre Pazienza non era a Roma, arrivò l’invito al Quirinale per un pranzo a cui non riuscì a partecipare. Questa mostra li fa incontrare per la prima volta”. La mostra rimarrà aperta fino al 27 febbraio.

Paz e Pert. Palazzo Incontro, via dei Prefetti 22, Roma.Biglietto: intero 6€, ridotto 4€; orari:10-19, lunedì chiuso.www.fandangoincontro.it

Paz e PertAndrea Pazienza e Sandro Pertini a Palazzo Incontro, Roma

in mostran

I l 5 gennaio, in ritardo rispetto agli anni passati, è iniziata, presso il Teatro Europa, la stagione teatrale 2010/2011 di Aprilia. La rassegna è stata aperta

dalla commedia “ Ben Hur “, che affronta in maniera brillante, ma con punte di profonda tristezza, lo spinoso e attuale problema dell’immigrazione e, di conseguenza, del razzismo. La commedia, scritta in dialetto romanesco da Gianni Clementi, e interpretata in maniera magistrale da Paolo Triestino, da Elisabetta De Vito e da Nicola Pistoia, che ne ha curato anche la regia, è stata accolta dal numeroso pubblico presente con ripetuti applausi durante la recita e con una prolungata ovazione finale. La commedia è una continua sequenza di situazioni comiche, ma punteggiata da momenti di gelida stigmatizzazione del razzismo presente e con un finale che dà agli spettatori molti spunti per riflettere. E’ un lavoro che vale .

La rassegna è proseguita il 22 gennaio con “ La bisbetica domata” di William Shakespeare per la regia di Armando Pugliese con Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo. Martedì 1 febbraio è andato in scena il musical “Musicanti-Sonata a Cosimina”, scritto e diretto da Massimo Venturiello e interpretato dallo stesso Venturiello e da Tosca. Sabato 26 febbraio sarà la volta di “Die Panne-La notte più bella della mia vita”, opera di Friedrich Durenmatt, diretta da Armando Pugliese con Gian Marco Tognazzi. Chiuderà la rassegna, lunedì 21 marzo, la commedia brillante “Chat a due piazze” per la regia di Gianluca Guidi, che vedrà la partecipazione straordinaria di Raffaele Pisu. L’organizzazione della rassegna, come ogni anno, è curata da A.T.C.L. in collaborazione con la “Compagnia Teatro Finestra” e il patrocinio del Comune di Aprilia e della Regione Lazio.

Il teatro ad Aprilia

di Eleonora Spataro

di Amedeo Picca

teatron

Page 12: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

12

I violini di Marc Chagall“Adesso i tuoi colori cantano”

curiosARTn

di Cristina Simoncini

“Suonava il violino, come un calzolaio. Il nonno lo ascoltava e sognava. Solo Rembrandt avrebbe potuto capire quel che pensava il vecchio

nonno, macellaio, commerciante, cantore, mentre suo figlio suonava il violino davanti alla finestra, davanti ai vetri sudici, coperti di gocce di pioggia e di ditate.Dietro la finestra la notte. Solo il curato dorme e dietro di lui, dietro la sua casa, il vuoto, fantasmi. Ma lo zio suona il violino. Lui che tutto il giorno conduceva le vacche nella stalla, le trascinava legandole per le gambe - adesso suona,

suona la canzone del rabbino. Poco importa come suona! Io sorrido, mi esercito sul suo violino, salto nelle sue tasche, sul suo naso. Lui ronza, come una mosca. Solo la mia testa vola dolcemente nella stanza. Soffitto trasparente. Nuvole e stelle azzurre vi penetrano con l’odore dei campi, della stalla, delle strade.” Con queste parole Marc Chagall (adattamento francese del suo vero nome di ebreo bielorusso: Moishe Segal) descrive suo zio Neuch, quello zio tanto amato che di ritorno dal lavoro si sistemava sul tetto della sua casa, a gambe incrociate, e suonava il violino.Nel racconto nostalgico che l’artista narra sulle sue tele con immagini, colori, luci, sogni e simboli, il violinista diventa la musica che accompagna l’espressione. Una musica di festa, di dolore, di passione, una musica magica ricordo di suggestioni infantili. Un violinista nelle orchestre di musica klezmer che accompagnano gli sposi. Un violinista per l’ultimo saluto al morto. Un violinista complice di amori profondi e totali. Un violinista dietro la passione della sensualità. Un violinista a rappresentare la musica ebraica.Lui, il violinista, il musicante, quell’essere che racchiude in se l’animo dell’uomo e del bambino. Lui, con il volto verde, una figura naif, personaggio di favola che errante con il suo strumento divino percorre una strada infinita verso casa.Il violinista e la musica sono indubbiamente presenze profonde dell’arte di Chagall, arte che trova le sue radici nel ricordo appassionato di una vita, negli amori e nei luoghi dell’infanzia dell’artista.Chagall fu fin da bambino affascinato dalla musica che ritrovava nelle mura domestiche tra le note dello zio e del nonno, dal vicino, maestro nello studio del violino, e nelle feste religiose e laiche della comunità ebraica chassidica di Vitebsk (città natale dell’artista). Molti sono i quadri in cui la figura del violinista fa la sua apparizione, solo o in compagnia di altri musicisti.La musica e il canto furono per il giovane Chagall un incanto che suscitò profonde passioni, mai dimenticate. Egli scrive nei suoi ricordi: “Diventerò cantante, diventerò cantore ed entrerò al conservatorio”. E vi riuscì percorrendo un’altra strada a lui essenziale come il pane stesso. Vi riuscì, attraverso i suoi quadri che acquistano il gusto di una narrazione musicale dove la melodia viene creata dal colore. Così come disse Léon Bakst, maestro di Chagall:“Adesso i tuoi colori cantano”.

Fonti:Il Portale del Violino, by Claudio Rampini Liutaio: ForumsMarc Chagall, “La mia Vita”, ed SEJacob Baal-Teshuva, “Chagall”, ed Taschen“Chagall”, ed RizzoliLaureto Rodoni, “I violini di Marc Chagall e altro: appunti sull’esposizione in corso al Museo di Arte Moderna di Lugano”, 31 magio 2001.

Marc Chagall, “Violinista verde”, 1920

Page 13: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

13

“Dirty car art”Non solo “LAVAMI!”

Queste incredibili opere sono state realizzate da Scott Wade, un talentuoso designer grafico di Wimberley nel Texas, che ama letteralmente “sporcarsi le

mani”. Se tutti noi ci limitiamo al massimo a scrivere delle frasi o degli smile sui lunotti posteriori pieni di polvere delle macchine, Scott ha elaborato una nuova arte e stile di disegno usando dei particolari pennelli e strabiliando le folle accorse per vedere la sua particolarissima dote. Ha iniziato sfogando la sua arte prima sulla sua Mini Cooper, poi sulla Mazda della moglie e non si è più fermato diventando un fenomeno internazionale tanto che il Sun ha dedicato un’intera pagina del suo giornale alle lodi di questo artista. Con i suoi pennelli, con cui sperimenta diverse tecniche di Dirty Car Art, è un esperto nel dipingere copie di artisti famosi del Rinascimento italiano e del Novecento come Leonardo e Michelangelo, Van Gogh e Jan Vermeer, ma anche nel ritrarre Albert Einstein e il calciatore del Barcellona Ronaldinho. Scott dipinge le sue

opere sul lunotto posteriore delle auto usando solo le dita, la polvere ed alcuni pennelli. Da Monna Lisa al ritratto di Albert Einstein, Wade ha creato una serie di immagini che hanno spesso fermato il traffico per la curiosità; spesso la gente scende dalla macchina al semaforo per ammirare la bellezza ed i dettagli della sua arte chiedendogli di poter scattare una foto della sua auto. Per rendere l’auto abbastanza impolverata Scott non guida lungo strade non asfaltate. Invece usa una particolare miscela di olio e polvere che sparge sui vetri dei finestrini della macchina usando un asciugacapelli. In questo modo riesce ad ottenere in solo dieci minuti l’effetto di una guida di una settimana lungo strade polverose.Lavorare con la polvere significa anche che le immagini vengono distrutte alla prima pioggia, ma Scott Wade vede questo come uno stimolo a creare opere sempre più impegnative che, bisogna ammettere, sono ben più impressionanti del classico “LAVAMI!”.

arte nel mondon

d Giuseppe Di Pasquale

Page 14: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

14

Occhio all’ambienten

di Nicola Fasciano

“La monaca” di Simonetta Agnello Hornb

Tamigi: la riscossa di un fiume dichiarato “biologicamente morto”

occhio al libron

R itorna alla sua Sicilia ed al meridione d’Italia, Simonetta Agnello Hornby, straordinaria autrice di origine siciliana, nonostante avesse dichiarato, tempo fa, che avrebbe

chiuso con i romanzi di ambientazione siciliana, con non poca delusione dei suoi lettori più affezionati, che avevano salutato in lei un nuovo corso del verismo verghiano. L’esordio, avvenuto con “La mennulara” nel 2002, aveva infatti rivelato un’abilità sorprendente nel raccontare storie di piccoli personaggi isolani, come la raccoglitrice di mandorle, ignorante, ma di animo forte, con il loro stesso linguaggio e attraverso i loro stessi pensieri. Esattamente come Verga aveva fatto nell’Ottocento con i suoi personaggi.Così, quando a conclusione della sua trilogia sicula, con “La zia

marchesa” e “Boccanurata”, la Hornby si era decisamente rivolta ad altri ambienti e ad altre storie, pubblicando “Vento scomposto”, che richiamava in qualche modo il suo lavoro di avvocato a Londra, a molti era parso un abbandono troppo drastico delle precedenti tematiche.Ecco, allora, che con “La monaca” ritroviamo lo stesso mondo, caldo, intenso, per certi versi violento, dell’esordio, con un esito letterario, ancora una volta vincente ed appassionante.La storia è quella di Agata, adolescente e poi giovane donna di nobile famiglia, costretta, contro la sua volontà, ad una monacazione forzata, che però non ne doma la fierezza e non ne imbavaglia l’intelligenza, fino all’immancabile colpo do scenaCollana “I Narratori” di Feltrinelli. Prezzo di copertina 17 euro.

di Rossana Gabrieli

La notizia che un fiume dichiarato 50 anni orsono “biologicamente morto” ai giorni nostri non sia più tale, anzi che risulti essere attualmente limpido e ripopolato

di pesci, lascia piacevolmente sconcertati. Siamo, infatti, ormai troppo abituati in Italia a considerare i nostri fiumi come discariche industriali e non, che essere messi a conoscenza di una simile realtà ci risulta essere alquanto irrealistica e poco

credibile. E invece l’ultimo rapporto dell’Environment Agency, l’ente statale che gestisce i corsi d’acqua britannici, ci informa che nelle acque del Tamigi sono tornati i salmoni, le sogliole, addirittura i cavallucci marini, che erano spariti da circa un secolo, riorganizzandosi in colonie per incrementare la fauna di questa importante via fluviale. Ci si è riusciti puntando tutto su un utilizzo intensivo dei depuratori che, in poco più di venti anni, sono riusciti a ribaltare il destino non solo del fiume londinese, ma anche di moltissimi altri corsi d’acqua che erano diventati fogne a cielo aperto. Con l’aiuto di una legislazione più dura contro gli inquinatori e con il trattamento dei reflui fognari di Londra, l’Environment Agency ha raggiunto questi incredibili risultati che quest’anno hanno consentito al Tamigi di vincere il Thiess River Prize, il riconoscimento internazionale che premia i progetti di recupero dei corsi d’acqua. Altra musica invece nel nostro Belpaese. Il WWF, con l’aiuto di 600 volontari che hanno osservato 29 corsi d’acqua, ha invece descritto lo stato del degrado in tutte le regioni. Sbarramenti e depositi di rifiuti, aumento di cantieri e sversamento di liquami direttamente nel fiume, depuratori inattivi e scarichi abusivi sembrano essere la realtà prevalente nell’ambiente nostrano a cui, però, non ci si deve abituare come se fosse una realtà senza alternative. E quanto accade oltremanica deve esserci da esempio.

È in corso ad Aosta una mostra personale di Dario Berlier, artista nativo della città, che espone proprio in questi giorni alcune tra le sue opere più belle. I vari passaggi tra

i suoi lavori sono “catapulte” mentali verso reltà di un passato oggettivamente non troppo lontano, storicamente, ma remoto mentalmente, scene di vita irripetibili.Scolpiti nel legno, sempre diverso per colori e forme, ma

sempre uguale per il calore che sprigiona, volti di uomini, donne, bambini, colti nell’atmostera accogliente di piccoli atti quotidiani: una passeggiata in Vespa, le lettura di una lettera d’amore, il canto quasi udibile di un passerotto su un ramo autunnale.Le abili mani dell’artista, così, scolpiscono e fermano nel legno emozioni e sentimenti.

Berlier: il fascino magico del legnodi Rossana Gabrieli

in mostran

Page 15: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

nApriliaFranco Massei - Esposizione permanente opere ad intarsioTrattoria - Pizzeria Sorgente di Carano, via Rosselli 5

Mostra collettiva: Sabrina Carucci, Maurizio Montuschi, Carla Orsenigo, Marilena Parrino, Maria Cristina Picci, Annamaria Ricotta, mLaura Siconolfi, Atonino VitabileSala Manzù, dal 5 al 14 febbraio 2011

Mostra collettiva: Patrizia Di Clemente, Rosa Fucale, Irene LallaiSala Manzù, dal 20 al 28 febbraio 2011

Teatro Europa - Stagione teatrale 2011- sabato 19 febbraio “Die Panne“ - lunedi 21 marzo “Chat a due piazze”

nRomaJosé de Guimarães. Mondi, Corpo e AnimaArt Forum Würth, fino al 5 marzo 2011

Carlos Amorales Palazzo delle Esposizioni, fino al 27 febbraio 2011

Teotihuacan, la Città degli DeiPalazzo delle Esposizioni, fino al 27 febbraio 2011

Palazzo Farnese dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di FranciaPalazzo Farnese, fino al 27 aprilie 2011

Gli ori antichi della RomaniaMercati di Traiano, fino al 3 aprile 2011

Labirinto Fellini, MACRO Testaccio, fino al 27 febbraio 2011

Roma e l’antico. Realtà e visione nel 700 Palazzo Sciarra, fino 6 marzo 2011

Ah che rebus! Percorso nell’arte del ‘500 ad oggi Calcografia – Istituto Nazionale per la Grafica, fino al 8 marzo 2011

Dagli album della principessa Anna Maria Borghese Calcografia – Istituto Nazionale per la Grafica, fino al 6 aprile 2011

Tamara De LempickaComplesso del Vittoriano, dal 25 febbraio al 29 giugno 2011

Attraverso le collezioni – parte IIGNAM, fino al 2 maggio 2011

Il mito dell’Italia da Turner a Burne-JonesGNAM, fino al 5 giugno 2011

EuropunkVilla Medici, fino al 20 marzo 2011

Ritratto di Musico di Leonardo da Vinci Musei Capitolini, fino al 27 febbraio 2011

Trieste Biedermeier Museo Mario Praz, fino al 2 maggio 2011

Nam June Paik Auditorium, fino al 13 marzo 2011

Plus Ultra. Opere dalla collezione Sandretto Re RebaudengoMacro Testaccio, fino al 20 marzo 2011

I Pulcinella di Luzzati Casa dei Teatri, Villino Corsini, fino al 8 marzo 2011

Pablo Echaurren. Chromo SapiensFondazione Roma Museo – Palazzo Cipolla, fino al 13 marzo 2011

Pier Luigi Nervi. Architettura come sfidaMaXXI,, fino al 20 marzo 2011

Premio Italia Arte Contemporanea 2010MaXXI,, fino al 20 marzo 2011

Maxxi Cantiere d’autore. Racconto fotograficoMaXXI, fino al 6 marzo 2011

Il confine evanescente. Arte italiana 1960-2010MaXXI, dal 1 febbraio al 30 settembre 2011

Instant ExhibitionMaXXI, dal 1 febbraio 2011 al 28 febbraio 2012

Natura MaXXI, dal 20 febbraio al 30 settembre 2011

Carla Accardi. Spazio, ritmo, coloreMuseo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, fino al 27 febbraio 2011

Chagall. Il mondo sottosopraMuseo dell’Ara Pacis, fino 27 marzo 2011

Trieste Biedermeier. L’Ottocento nelle collezioni dei Civici Musei di Storia e ArteMuseo Mario Praz, fino al 2 maggio 2011

I vini dell’Imperatrice. La cantina di Joséphine alla Malmaison (1800-1814)Museo Napoleonico, fino al 27 febbraio 2011

Teotihuaca. La Città degli DeiPalazzo delle Esposizioni, fino al 27 febbraio 2011

Alexander Deineka Palazzo delle Esposizioni, dal 9 febbraio al 1 maggio 2011 Mexico. Immagini di una rivoluzionePalazzo delle Esposizioni, fino al 27 febbraio 2011

Mexico. Carlos Amorales. RemixPalazzo delle Esposizioni, fino al 27 febbraio 2011

Mimmo Jodice Palazzo delle Esposizioni, fino al 27 febbraio 2011

Caravaggio. La bottega del genio Palazzo Venezia, fino al 29 maggio 2011

Lorenzo Lotto Scuderie del Quirinale, da febbraio a giugno 2011

nFirenzeSignori di MaremmaMuseo Archeologico Nazionale, fino al 30 aprile 2011

“La monaca” di Simonetta Agnello HornbEventin

Berlier: il fascino magico del legno

Page 16: Occhio all'Arte (febbraio 2011)

L’Associazione Arte Mediterranea organizza, al mattino, pomeriggio e sera, corsi di:

Via Dei Peri, 45 April ia - Tel.347/1748542 www.artemediterranea.org

• Disegno• Disegno per bambini• Acquerello• Olio• Intarsio• Decorazione

• Anatomia per artisti• Prospettiva per artisti • Illustrazione di favole • Xilografia• Modellazione della plastilina e creta

in evidenzan

“L’inizio delSabrina CarucciMaurizio MontuschiCarla OrsenigoMarilena ParrinoMaria Cristina PicciAnnmaria RicottaLaura SiconolfiAntonino Vitabile

S a l a M A N Z ÙA p r i l i a - B i b l i o t e c a C o m u n a l e

O r g a n i z z a z i o n e : A s s o c i a z i o n e A r t e M e d i t e r r a n e a

V i a D e i P e r i , 4 5 - A p r i l i a ( L T )w w w . a r t e m e d i t e r r a n e a . o r g

cammino”

MOST

RA CO

LLET

TIVA

5/14 febbraio 2011

Inaugurazione sabato 5 febbraio ore 18.00

“Racconti

Patrizia Di Clemente

Rosa Fucale

Irene Lallai

S a l a M A N Z ÙA p r i l i a - B i b l i o t e c a C o m u n a l e

O r g a n i z z a z i o n e : A s s o c i a z i o n e A r t e M e d i t e r r a n e a

V i a D e i P e r i , 4 5 - A p r i l i a ( L T )w w w . a r t e m e d i t e r r a n e a . o r g

vissuti”

MOST

RA CO

LLET

TIVA

20/28 febbraio 2011

Inaugurazione domenica 20 febbraio ore 18.00

Per sponsorizzare “Occhio all’Arte”

Telefona al 349.7790097