p.o.f. · 2013. 7. 11. · 6 p.o.f. 2010-2011 rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne...

117
2010-2011 Scuola Secondaria di Primo Grado “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno [Digitare il nome della società] 2010-2011 P.O.F.

Upload: others

Post on 12-Apr-2021

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

2010-2011

Scuola Secondaria di Primo Grado

“Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

[Digitare il nome della società]

2010-2011

P.O.F.

Page 2: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

2

P.O.F. 2010-2011

Indice

1. Analisi della situazione dell’Istitutoa. Presentazione dell’Istitutob. Intese con le istituzioni del territorioc. Risorse strutturali

2. Organizzazione funzionale delle risorse umane internea. Risorse umaneb. Gli organi della scuolac. Piano annuale delle attivitàd. Aggiornamento e formazionee. Le commissioni

3. Il curricolo d’Istitutoa. Linee guidab. Attività caratterizzantic. Competenze chiave del processo formativod. Competenze disciplinari (in fascicolo Competenze)e. Valutazionef. Criteri di valutazione del comportamento

4. Didattica e metodologiaa. Organizzazione della didatticab. Organizzazione del tempo scuolac. Iniziative per la continuitàd. Iniziative per l’accoglienzae. Iniziative per l’integrazione degli alunni stranierif. Iniziative per superare le situazioni di disagio e dispersioneg. Iniziative per l’integrazione degli alunni diversamente abilih. Scuola in ospedale e servizio di istruzione domiciliarei. Attività alternative all’insegnamento della religione cattolicaj. Iniziative per l’orientamento scolasticok. Viaggi d’istruzione e visite guidatel. Criteri di adozione dei libri di testo

5. Utilizzo delle risorse finanziarie6. Monitoraggio ed eventuali aggiornamenti del P.O.F.7. Informazione e comunicazione8. Sito web dell’Istituto9. Regolamenti e Statuto della scuola10. Indirizzi e numeri di telefono11. Allegati (area progettuale – area disciplinare)

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 3: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

3

P.O.F. 2010-2011

1. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ISTITUTO

1. a. Presentazione dell’Istituto

Dal 1° settembre 2000, in ottemperanza ai progetti di dimensionamento, la S.M.S. Gramsci è la S.M.S. Don Minzoni, situate rispettivamente in Via Di Vittorio n° 18-20 e in Via Donizetti n° 30, sono state accorpate in un’unica scuola denominata S.M.S. Don Minzoni-Gramsci, con un’unica presidenza ed un’unica segreteria, situate in Via Donizetti n° 30. Per l’anno scolastico 2010-2011, il Dirigente Scolastico garantisce tuttavia la propria presenza alla Scuola Gramsci per 3 giorni la settimana e quella di un’Applicata di segreteria un giorno la settimana.Entrambe le sedi hanno vissuto una storia, un’identità e un percorso ben definito sul territorio. Dal confronto dialettico tra le diverse realtà sono scaturiti principi condivisi che hanno dato luogo a linee metodologiche, didattiche ed educative comuni.Attualmente la scuola offre le stesse opportunità agli alunni di entrambe le sedi. L’assegnazione degli alunni avverrà in base ai criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto ed alla normativa vigente in materia di sicurezza degli edifici scolastici.

1. b. Intese con le istituzioni del territorio

la scuola collabora fattivamente con l’Amministrazione comunale di Collegno e con le Istituzioni presenti sul territorio.Attualmente la scuola collabora con:- il Comune di Collegno (attraverso l’adesione alle attività proposte dal “Patto per la

scuola 2010-2011”);- l’Ufficio provinciale del lavoro;- l’A.S.L. TO 3;- la Polizia municipale;- l’Arma dei carabinieri;- la Biblioteca comunale;- le Associazioni sportive;- le Associazioni di volontariato (A.N.P.I., A.U.S.E.R., Altro canto, il canile “Il

Cascinotto”, l’Associazione pace...).La scuola si avvale inoltre di educatori per il supporto agli alunni disabili e di esperti (psicologi, guide, ecc.).

1. c. Risorse strutturali

Anche dal punto di vista strutturale gli edifici delle due sedi offrono analoghe disponibilità e risorse: laboratori di informatica, palestre, locali mensa, locali dotati di sussidi audiovisivi, aula magna (utilizzata per incontri, conferenze e attività teatrali), biblioteche, laboratori didattici e scientifici.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 4: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

4

P.O.F. 2010-2011

2. ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE INTERNE

2. a Risorse umane

Dirigente scolastico - Prof.ssa Maria Rosaria Angela MigliaccioCura l’andamento dell’Istituto dal punto di vista finanziario, strumentale, dell’offerta formativa, delle risorse umane e della loro organizzazione, dello svolgimento delle varie attività, compresa la realizzazione dell’autonomia scolastica.Assolve a tutte le funzioni previste dalle leggi in ordine al controllo, alla direzione, al coordinamento, alla promozione ed alla valorizzazione delle risorse umane e professionali dell’Istituto con annesse responsabilità in relazione ai risultati.Assolve a tutte le funzioni previste dalle leggi in ordine alla gestione delle risorse finanziarie e strumentali dell’Istituto con annesse responsabilità in relazione ai risultati.Assicura la gestione unitaria dell’Istituzione scolastica finalizzata alla qualità dei processi formativi e l’attuazione del POF.Nomina, secondo la normativa vigente, il personale cui affidare particolari compiti organizzativi e gestionali.Presiede la “Giunta esecutiva”.È membro del Consiglio di Istituto e si occupa di controllare e provvedere con il D.S.G.A. all’attuazione delle sue delibere.È responsabile del documento di valutazione dei rischi e del piano sicurezza.Mantiene i rapporti con gli Enti locali e con il territorio.È titolare delle relazioni sindacali.

Vicario del Dirigente scolastico - Prof.ssa Angela VernoticoSostituisce il Dirigente scolastico in sua assenza.Collabora con il Dirigente scolastico nella definizione delle circolari interne, curandone la stesura.Collabora con il Dirigente scolastico nei contatti con i vari comparti dell’U.S.R., tenendone nota.È responsabile della gestione delle attività dei Docenti relative a presenza, assenza, supplenze, ritardi.Collabora con il Dirigente scolastico nella gestione delle sostituzioni, dei permessi brevi e/o recupero ore eccedenti, nonché disponibilità allo straordinario.Collabora con il Dirigente scolastico alla supervisione di ritardi, malattie, problemi degli studenti, in base alla segnalazione dei Docenti e Coordinatori (contatti con i servizi sociali del territorio e gli organi coinvolti nella tutela dei minori, d’unisono con l’F.S. dell’Agio).Organizza spazi e modalità delle riunioni (C.d.C., C.d.I., C.d.D., incontri mensili con i genitori).Collabora con il Dirigente scolastico nell’organizzazione di adattamenti di orario ed altre forme di servizio alternativo in caso di partecipazione di Docenti e personale ATA a scioperi, assemblee sindacali o altro.Collabora con il Dirigente scolastico nella promozione ed implementazione di attività e progetti innovativi.Collabora con il Dirigente scolastico nella ricerca di soluzioni a problematiche relative ala scuola.Raccoglie la produzione di documenti prodotti da Referenti e Coordinatori.Collabora con il Dirigente scolastico nell’organizzazione dei contenuti, cura la socializzazione di detti documenti, tenendone regolare registrazione.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 5: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

5

P.O.F. 2010-2011

Collaboratore del Dirigente scolastico - Prof.ssa Patrizia BrusaSostituisce il Dirigente scolastico in assenza del Vicario. Gestisce orario, spazi comuni e laboratori.Redige il verbale del Collegio dei Docenti.Collabora con il Vicario nell’aggiornamento del personale in merito a riunioni e sospensione di attività varie tramite la stesura di apposite circolari.Cura i contatti tra le sedi delle due scuole Gramsci e Don Minzoni.Si occupa dell’attuazione dei punti indicati nelle circolari.Legge la posta elettronica e cartacea del Dirigente scolastico, seguendone l’iter.Si occupa del reperimento, della valutazione e dello smistamento della posta elettronica e di quella ordinaria, di interessi per i Docenti, sentito il Dirigente scolastico.Sostituisce il Vicario nelle ore in cui lo stesso è impegnato nelle proprie classi, nella gestione dell’orario, dei permessi brevi o del recupero delle ore eccedenti, nonché delle disponibilità allo straordinario.Collabora con il Dirigente scolastico nella gestione dei rapporti con l’Ufficio amministrativo, specie nella verifica delle richieste di iscrizioni e nel rilascio di N.H.

Docente collaboratore alla gestione di Sede coordinata (Scuola Gramsci) - Prof.ssa Letizia GoepfertSostituisce il Dirigente scolastico in sua assenza.Collabora con il Dirigente scolastico nelle funzioni interne della scuola. Gestisce le attività dei Docenti relative a presenze, assenze, supplenze, ritardi, permessi ecc.Collabora con il Dirigente scolastico alla supervisione di ritardi, malattie, problemi degli studenti (contatti con i Servizi sociali del territorio ed Organi coinvolti nella tutela dei minori), in base alla segnalazione di Docenti e Coordinatori.È preposta all’organizzazione di attività educative e didattiche nella sede della Gramsci.È preposta all’organizzazione di spazi e modalità delle riunioni (C.d.C., C.d.I., ricevimenti parenti).Cura il funzionamento della rete di comunicazione interna.Collabora con il Dirigente scolastico nella promozione ed implementazione di attività e progetti innovativi.Collabora con il Dirigente scolastico nella ricerca di soluzione a problematiche relative alla scuola.È preposta all’organizzazione di coordinamento di varie iniziative, della comunicazione delle stesse a Docenti e/o studenti e/o genitori, verificandone la compatibilità.Collabora con il Dirigente scolastico nell’organizzare adattamenti di orario e di altre forme di servizio alternativo (cfr. con Coll. Vic.).Collabora con il Dirigente scolastico nei rapporti con gli Enti locali e con tutti i soggetti terzi coinvolti e/o interessati all’attività della scuola, con relativa documentazione scritta.

Docenti incaricati delle funzioni strumentali

Organizzazione e gestione del Piano dell’Offerta Formativa - Prof.ssa Tiziana RoncaPianifica l’Offerta Formativa attraverso le seguenti modalità:Rileva i bisogni formativi espressi dall’utenza.Concorda con il Dirigente scolastico (sentito di C.d.D. ed il C.d.I.) le linee di indirizzo generale della politica scolastica che intende attuare l’Istituto, vale a dire le finalità e gli obiettivi generali da perseguire.Verifica che il curricolo di base abbia definito per ogni ambito e disciplina, finalità ed obiettivi coerenti con quanto espresso.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 6: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

6

P.O.F. 2010-2011

Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F.Conclude la redazione del P.O.F. nei termini previsti, avendo cura di favorirne la più ampia divulgazione tra le componenti della scuola e delle istituzioni.Fornisce consulenza ai Docenti per l’elaborazione dei progetti (musicali, artistici, sportivi e di altra natura).Predispone l’autovalutazione d’Istituto a fine anno con la compilazione dei questionari da indirizzare ai Docenti, ai genitori e agli alunni, al fine di verificare la qualità del servizio prestato, per eventuali aggiustamenti da attuare nell’anno scolastico successivo.Coordina le attività di presentazione del P.O.F. ai genitori ed agli allievi delle future prime.Rileva e pianifica le risorse interne disponibili attraverso le seguenti modalità.Rileva le risorse relative al Personale di segreteria ed al Personale ausiliario.Rileva i sussidi ed il materiale didattico esistente.Individua le strutture di supporto presenti sul territorio.Divulga in itinere il lavoro svolto.Raccoglie ed organizza il materiale didattico prodotto.Collabora con la F.S. incaricata della Continuità.

Multimedialità (nuove tecnologie) - Prof. TricomiSi occupa dell’assistenza, della consulenza e del coordinamento relativi all’uso delle nuove tecnologie, applicate alla didattica.Supporta tecnicamente e controlla il funzionamento delle strumentazioni informatiche, telematiche dei laboratori, segnalando ed assicurando la rapidità di eventuali interventi di manutenzione.Promuove ed organizza momenti di formazione relativi all’uso delle nuove tecnologie e dei laboratori.Supporta le altre F.S. nel quadro di una maggiore efficienza informativa.Collabora con la F.S. per la Sicurezza.

Interventi e servizi per gli studenti - Prof.ssa Manuela Di Giuseppe Coordina le attività previste dal progetto pluriennale contemplato dal P.O.F. e dai progetti annuali.Definisce le linee progettuali, finalizzate all’integrazione scolastica degli alunni stranieri nelle sezioni e nelle classi.Cura le procedure per l’accoglienza di nuovi alunni neo-iscritti, in collaborazione con la Segreteria didattica.Definisce progetti specifici (anche finalizzati alla richiesta di fondi).Coordina le attività di compensazione, integrazione e recupero.Si occupa di monitorare ed analizzare i dati relativi alla dispersione scolastica ed al successo formativo.Segue le attività del progetto scuola del Cisap.Cura la promozione dell’Agio.Tiene i contatti con l’Amministrazione comunale di Collegno.Segue le progettazioni relative al Servizio civile nazionale/locale ed i bandi sull’Agio della Regione Piemonte.Organizza e monitorizza lo “Sportello di ascolto psicologico”.

Sicurezza-Prof. Schiffo (Scuola Gramsci) e Prof. Bertoldo (Don Minzoni) Coordina il gruppo di lavoro, composto da:Tiene i rapporti con il Consulente esterno incaricato R.S.P.P., dando attuazione a tutto quanto previsto dalla normativa su indicazioni del citato R.S.P.P.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 7: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

7

P.O.F. 2010-2011

Tiene i rapporti con gli Enti esterni, con l’Ufficio tecnico (con riferimento alle persone responsabili del settore scuola).Elabora e produce materiali didattici, promuovendo iniziative didattiche in materia di sicurezza.Coordina e controlla le esercitazioni pratiche finalizzate a far acquisire le modalità di evacuazione degli edifici in caso di allarme a studenti e personale scolastico.Coordina e controlla i compiti affidati agli Addetti al Servizio di prevenzione e Protezione (1- valutazione iniziale e periodica dei rischi dei Plessi, delle aree esterne e degli impianti periferici; 2- individuazione delle misure di prevenzione più adeguate e scelta dei mezzi di protezione collettiva ed individuale più efficaci), due dei quali saranno individuati quali coordinatori delle squadre antincendio nei casi di emergenza e, periodicamente, effettueranno il controllo degli estintori in dotazione.Partecipa alle riunioni mensili con il Consulente esterno e stila una relazione (sottoscritta dal Dirigente scolastico) da inviare all’Ufficio tecnico comunale e agli Assessorati ai Lavori pubblici e all’Istruzione.

Continuità e orientamento - Proff. Fantozzi – Guerrisi – PetrisOrganizza le riunioni mensili con il Dirigente scolastico e i Coordinatori delle classi terze.Tiene incontri con i Docenti per determinare tematiche relative al curricolo, alla valutazione in prospettiva verticale.Concorda conoscenze, abilità e competenze che gli alunni dovrebbero possedere a conclusione di ogni percorso formativo, confrontando metodi e stili di insegnamento-apprendimento.Progetta attività di raccordo tra le classi degli anni-ponte, per il passaggio alla scuola di grado superiore.Coordina e gestisce le attività di orientamento.Gestisce i bisogni formativi degli studenti in relazione all’orientamento scolastico.Realizza progetti d’intesa con Enti ed Istituzioni.Tiene incontri con i genitori e gli alunni finalizzati all’orientamento (problemi inerenti alla formazione-lavoro).Reperisce note informative relative agli allievi del ciclo precedente al fine di consentire la formazione delle classi prime.Collabora con la F.S. della funzione strumentale P.O.F. per presentare il progetto agli allievi delle future classi prime.

2.b Gli organi della scuola

Consiglio d’istituto

È formato dal Dirigente Scolastico, otto docenti, otto genitori e due ATA ed è presieduto da un genitore. È l’organo di indirizzo dell’Istituto che stabilisce le linee guida e i criteri organizzativi.Cura la distribuzione dei fondi in relazione alle varie attività dell’Istituto.Cura l’organizzazione generale delle attività dell’Istituto occupandosi dei regolamenti interni relativi a Istituto, biblioteca, uso delle attrezzature didattiche, culturali, sportive e vigilanza alunni.Indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività alle condizioni ambientali, al coordinamento organizzativo dei Consigli di Classe.Verifica l’andamento generale, amministrativo e didattico dell’Istituto.Cura e promuove i contatti con le altre scuole e il territorio.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 8: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

8

P.O.F. 2010-2011

Cura la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche.Delibera il programma annuale, su proposta della Giunta Esecutiva.Delibera il Conto Consuntivo.Dispone l’impiego dei mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico.Delibera il Patto di Corresponsabilità e i Regolamenti interni.Delibera in ordine ad acquisto, rinnovo, conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche; acquisto sussidi didattici, acquisto materiali di consumo.

Collegio dei Docenti

Il Collegio dei Docenti, presieduto dal Dirigente Scolastico, è responsabile dell’impostazione didattica, educativa e formativa in rapporto alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica e in armonia con le decisioni del Consiglio d’Istituto. Ha l’esclusiva per quanto riguarda gli aspetti pedagogico-formativi e l’organizzazione didattica. Delibera autonomamente in merito alle attività di progettazione a livello di Istituto.Il Collegio dei Docenti cura la programmazione dell’azione educativa, anche al fine di adeguare i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline ed attività nel modo più idoneo alla loro tipologia e ai ritmi di apprendimento degli studenti. Formula proposte al Dirigente per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazione dell’orario delle lezioni, comprese le iniziative di recupero, sostegno, continuità e orientamento scolastico. Provvede che la scelta, l’adozione e l’utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, compresi i libri di testo, siano coerenti al POF e siano attuate con criteri di trasparenza e tempestività. Propone al Consiglio d’Istituto la realizzazione di programmi di ricerca e di sperimentazione.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 9: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

9

P.O.F. 2010-2011

2.c Piano annuale delle attività

SCUOLA MEDIA STATALE “DON MINZONI – GRAMSCI”ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

PROSPETTO DEGLI IMPEGNI

OTTOBRE/NOVEMBRE 2010

DATA ORA TIPO DI RIUNIONE ORDINE DEL GIORNO

MERCOLEDI’ 13/10/2010 15 – 16,30 COLLEGIO DOCENTI -nomine funzioni strumen-tali, referenti, commissioni-comunicazioni D.S.

MERCOLEDI’ 13/10/2010 17 - 19 ASSEMBLEE DI CLASSE CON ELEZIONE DEI RAPPRESEN-TANTI

1° parte- il coordinatore

analizza la situa-zione della classe

2° parte- i genitori gesti-

scono l’elezione dei rappresentanti

MERCOLEDI’ 20/10/2010 CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI

1° parte- Analisi situazione

classe- Programmazione

del Cdc- Piani di lavoro- Raccolta infor-

mazioni per il consiglio orienta-tivo per le classi terze

- Situazioni proble-matiche

- Uscite didattiche e gite

2° parte- situazione di par-

tenza della clas-se

- illustrazione della programmazione del Consiglio di Classe

- eventuale propo-ste dei genitori

15 – 16 1 A – 1 B16 – 16,30 genitori16,30 – 17,30 2 A - 2 B 17,30 – 18 genitori18 – 19 3 A - 3 B 19 – 19,30 genitori

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 10: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

10

P.O.F. 2010-2011

- MERCOLEDI’ 27/10/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI

idem

- 15 – 16 1 C - 1 F - 1 I- 16 – 16,30 genitori- 16,30 – 17,30 2 C - 2 F - 3 I - 17,30 – 18 genitori- 18 – 19 3 C - 3 F - 2 I- 19 – 19,30 genitori

Prof. Pappalardo (supplente) insegna cittadinanza nei corsi C e I: alternerà la presenza (ottobre-mag-gio)

- MERCOLEDI’ 03/11/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI

idem

15 – 16 2 E - 1 G - 1 L16 – 16,30 Genitori16,30 – 17,30 1 E - 3 G - 2 L 17,30 – 18 Genitori18 – 19 3 E - 2 G - 3 L19 – 19,30 Genitori

Nel corso L cambierà l’ordine dei prossimi consigli (per evitare il”buco” sempre allo stesso docente)

DATA ORA TIPO DI RIUNIONE ORDINE DEL GIORNO

- MERCOLEDI’ 10/11/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI

idem

15 – 16 1 M – 1 D – 1 N16 – 16,30 Genitori16,30 – 17,30 2 M – 2 D – 2 H17,30 – 18 Genitori18 – 19 3 M – 3 D – 1 H19 – 19,30 Genitori

- - Prof. Calandra e De Francesco insegnano in due corsi : alterneranno la presenza (ottobre-maggio)

- MERCOLEDI’ 17/11/2010

15 – 18 COLLEGIO DOCENTI - criteri per la va-lutazione (disci-pline e compor-tamento) per gli scrutini

-

- NOVEMBRE/DICEMBRE 2010

- MERCOLEDI’ 24/11/2010

17 - 19 COLLOQUI CON I GENITORI CLASSI TERZE

MERCOLEDI’ 01/12/2010 17 - 19 COLLOQUI CON I GENITORI CLASSI SECONDEMERCOLEDI’ 15/12/2009 17 - 19 COLLOQUI CON I GENITORI CLASSI PRIME

- GENNAIO/FEBBRAIO 2011

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 11: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

11

P.O.F. 2010-2011

MERCOLEDI’ 26/01/2011 CONSIGLI DI CLASSE - Scrutini del 1°quadri-mestre

14,30 - 15,30 1 A15,30 - 16,30 2 A16,30 - 17,30 3 A17,00 – 18,00 1 B18,00 – 19,00 2 B19,00 – 20,00 3 B

GIOVEDI’ 27/01/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem16,30 - 17,30 1 C17,30 - 18,30 2 C18,30 - 19,30 3 C

VENERDI’ 28/01/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 - 15,30 1 D15,30 - 16,30 2 D16,30 - 17,30 3 D17,00 – 18,00 1 M18,00 – 19,00 2 M19,00 – 20,00 3 M

- LUNEDI’ 31/01/2011

CONSIGLI DI CLASSE - idem

16,30 - 17,30 2 E17,30 - 18,30 1 E18,30 - 19,30 3 E

MARTEDI’ 01/02/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem16,30 - 17,30 1 N17,30 - 18,30 2 H18,30 - 19,30 1 H

MERCOLEDI’ 02/02/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 - 15,30 1 L15,30 - 16,30 3 L16,30 - 17,30 2 L17 - 18 1 G18 - 19 3 G19 - 20 2 G

GIOVEDI’ 03/02/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem16,30 - 17,30 1 F17,30 - 18,30 2 F18,30 - 19,30 3 F

DATA ORA TIPO DI RIUNIONE ORDINE DEL GIOR-NO

VENERDI’ 04/02/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 - 15,30 1 I15,30 - 16,30 3 I16,30 - 17,30 2 I

MERCOLEDI’ 09/02/2011 17 - 19 CONSEGNA SCHEDE Presenti i coordinatori e i se-gretari

MERCOLEDI’ 16/02/2011 15 – 18 COLLEGIO DOCENTI - Da definire

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 12: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

12

P.O.F. 2010-2011

- MERCOLEDI’ 23/02/2011

15 - 17 DIPARTIMENTI DISCIPLI-NARI

- Verifica libri a.s. in corso e eventuali pro-poste per nuove ado-zioni

- verifica programma-zione

- invalsi- esame terza ( argo-

menti, modalità ….)

- MARZO 2011

- MERCOLEDI’02/03/2011

CONSIGLI DI CLASSE - Verifica della situazione della classe

15 - 16 3 A - 3 B16 - 17 2 A - 2 B 17 - 18 1 A - 1 B

MERCOLEDI’ 09/03/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem15 - 16 3 C - 3 F - 2 I16 - 17 2 C - 2 F - 3 I17 - 18 1 C - 1 F - 1 I

MERCOLEDI’ 16/03/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem15 - 16 3 E - 2 G - 2 L 16 - 17 1 E - 3 G – 1 L 17 - 18 2 E - 1 G - 3 L

MERCOLEDI’ 23/03/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem15 - 16 3 D - 3 M – 1 H16 - 17 2 D - 2 M – 2 H 17 - 18 1 D - 1 M – 1 N

- MERCOLEDI’ 30/03/2011

15 - 17 DIPARTIMENTI DISCIPLINARI - proposte nuove adozioni libri

- verifica program-mazione

-- APRILE 2011

MERCOLEDI’ 06/04/2011 15 - 18 COLLEGIO DOCENTI - Adozione libri di testo

- Organizzazio-ne prove In-valsi

-- LUNEDI’

11/04/201117 - 19 COLLOQUI GENITORI PRIME

MERCOLEDI’ 13/04/2011 17 - 19 COLLOQUI GENITORI SECONDELUNEDI’ 18/04/2011 17 - 19 COLLOQUI GENITORI TERZE

-- MAGGIO 2011

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 13: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

13

P.O.F. 2010-2011

- MERCOLEDI’ 04/05/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI RAPPRESENTANTI

1° parte- Prescrutini: rac-

colta degli ele-menti di valutazio-ne

2° parte- verifica situazione

della classe- verifica program-

mazione - proposte dei ge-

nitori14,30 - 15,30 3 A - 3 B 15,30 - 16 genitori16 - 17 2 A - 2 B 17 - 17,30 genitori17,30 - 18,30 1 A – 1 B18,39 - 19 genitori

DATA ORA TIPO DI RIUNIONE ORDINE DEL GIORNO

- MERCOLEDI’ 11/05/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI RAPPRESENTANTI

- idem

14,30 - 15,30 3 C - 3 F - 2 I 15,30 - 16 genitori16 - 17 2 C - 2 F - 3 I 17 - 17,30 genitori17,30 - 18,30 1 C - 1 F - 1 I18,39 - 19 genitori

- MERCOLEDI’ 18/05/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI RAPPRESENTANTI

- idem

14,30 - 15,30 3 E - 2 G - 3 L 15,30 - 16 genitori16 - 17 1 E - 3 G - 2 L 17 - 17,30 genitori17,30 - 18,30 2 E - 1 G - 1 L18,39 - 19 genitori

- MERCOLEDI’ 25/05/2010

CONSIGLI DI CLASSE CON I GENITORI RAPPRESENTANTI

- idem

14,30 - 15,30 3 M – 3 D – 1 H 15,30 - 16 Genitori16 - 17 2 M – 2 D – 2 H17 - 17,30 Genitori17,30 - 18,30 1 M – 1 D – 1 N18,39 - 19 Genitori

- VENERDI’ 27/05/2011

15 - 18 COLLEGIO DOCENTI - Modalità scrutini ed esame terza media

-

- GIUGNO 2011

MERCOLEDI’ 01/06/2011 CONSIGLI DI CLASSE - Scrutini del 2°quadrimestre

14,30 – 15,30 1 A15,30 – 16,30 2 A16,30 – 17,30 3 A17 – 18 1 B

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 14: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

14

P.O.F. 2010-2011

18 – 19 2 B19 - 20 3 B

LUNEDI’ 06/06/2010 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 – 15,30 1 C15,30 – 16,30 2 C16,30 – 17,30 3 C17 – 18 1 F18 – 19 2 F19 - 20 3 F

MARTEDI’ 07/06/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 - 15,30 1 G15,30 - 16,30 3 G16,30 - 17,30 2 G17 - 18 1 I18 - 19 3 I19 - 20 2 I

MERCOLEDI’ 08/06/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 - 15,30 2 E15,30 - 16,30 1 E16,30 - 17,30 3 E17 - 18 2 L 18 - 19 3 L19 - 20 1 L

DATA ORA TIPO DI RIUNIONE ORDINE DEL GIORNO

- GIOVEDI’ 09/06/2011

CONSIGLI DI CLASSE - idem

14,30 - 15,30 1 D15,30 - 16,30 2 D16,30 - 17,30 3 D17 - 18 1 M18 - 19 2 M19 - 20 3 M

VENERDI’ 10/06/2011 CONSIGLI DI CLASSE - idem14,30 - 15,30 1 N15,30 - 16,30 2 H16,30 - 17,30 1 H

LUNEDI’ 13 CONSEGNA SCHEDE Presenti i coordinatori e i segretari

MARTEDI’14 - PRELIMINARE- RIUNIONE DIPARTIMENTI PER ESAME TERZA

GIOVEDI’ 30 COLLEGIO DOCENTI Da definire

N.B.: alcune date potrebbero subire variazioni (che saranno comunicate con apposite circolari).

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 15: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

15

P.O.F. 2010-2011

2.d. Iniziative per la formazione e l’aggiornamento dei DocentiPer l’anno scolastico 2010-2011 si prevede un’adeguata formazione riguardo le problematiche relative alle DSA al fine di garantire una sensibilizzazione per l’individuazione precoce e la capacità di applicare strategie didattiche adeguate.Inoltre saranno possibili corsi e scelte anche individuali del catalogo CESEDI ed eventuali altre proposte da concordare in sede di Collegio Docenti.

1.e. Le commissioni

1) Formazione classi primeProff. Arizio, Bertoldo, Dequino, Fraquelli, Garbolino (referente), Iachi, Ramassotto.

2) OrarioProff. Fraquelli (referente), Iachi, Mininanni, Schiffo.

3) BibliotecaProff. Fantozzi, Gaglio (referenti), Arfinengo, Bodini, Iachi, Ramassotto.

4) C.C.R. – GiteProf.ssa De Francesco

5) Integrazione disabilitàProff. Bonetto, Cordua (referenti) e Insegnanti di sostegno.

6) Patto per la scuola (referenti)o Educazione alla salute: Prof.ssa Arfinengo o Pace, integrazione, solidarietà: Prof.ssa Fantozzio Cittadinanza attiva e storia: Prof.ssa Fantozzio Arte e cultura: Prof.ssa Alciatio Sport: Prof.ssa Mangoo Musica: Prof.ssa Alciatio Educazione alimentare: Prof.ssa Mininannio Ambiente: Prof.ssa Mininanni

7) Sito webProf.ssa Patrizia Proietti (referente)

8) Comitato disciplina Proff. Benedettini, Bertoldo, Ramassotto e Ronca.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 16: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

16

P.O.F. 2010-2011

3. CURRICOLO D’ISTITUTO

Nel Piano dell’Offerta Formativa è di centrale importanza il curricolo che è stato predisposto dai Docenti durante una serie di incontri, nel rispetto dei vincoli posti dalle indicazioni nazionali. Il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie, nel quale si fondono processi cognitivi e relazionali. La sua elaborazione è il terreno su cui si misura la capacità progettuale della nostra scuola. Il curricolo elaborato ed approvato con delibera del collegio nel mese di ottobre, parte dall’analisi dei bisogni della persona (cognitivi ed affettivi) e del suo bagaglio conoscitivo, per arrivare ad individuare gli aspetti di competenza chiave del processo formativo e i contenuti essenziali costitutivi del sapere disciplinare, declinati in traguardi/obiettivi per ogni anno.

LINEE GUIDA• Valorizzazione e centralità della persona nel processo educativo• Educazione alla cittadinanza• Promozione di stili di vita positivi e prevenzione del disagio• Valorizzazione delle diversità come momento di crescita ed arricchimento

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

COMPETENZE CHIAVEDEL PROCESSO

FORMATIVOo Costruzione del séo Orientamentoo Relazione con gli altrio Convivenza civile

Page 17: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

17

P.O.F. 2010-2011

3. a. Linee guida dell’istitutoLa scuola secondaria di primo grado “Don Minzoni-Gramsci”, nell’ambito della pianificazione pluriennale del curricolo, ha individuato le seguenti linee guida di carattere educativo, alle quali far riferimento ogni anno per la stesura delle programmazioni didattiche e disciplinari e l’elaborazione dei singoli Progetti:

1. Valorizzazione e centralità della persona nel processo educativo• Rendere consapevoli dei propri atti, delle proprie capacità, bisogni e aspettative;• Favorire la riflessione sul proprio progetto di vita attraverso percorsi di

orientamento;• Valorizzare le differenze incoraggiando l’accettazione di se stessi e degli altri,

promuovendo l’autostima.• Educazione alla cittadinanza• Favorire la condivisione delle regole e del convivere attraverso la relazione

costante tra scuola e famiglia;• Valorizzare il ruolo di cittadino promuovendo i valori comunitari, nel rispetto di

tutte le identità culturali;• Promuovere la conoscenza ed il rispetto dei beni ambientali e culturali del

territorio locale, nazionale, europeo e mondiale;• Favorire la costruzione del senso di legalità rispettando i valori sanciti dalla

Costituzione.• Promozione di stili di vita positivi con prevenzione del disagio• Seguire lo sviluppo della persona con particolare attenzione alle dinamiche

adolescenziali;• Educare al movimento e ad essere sportivi consapevoli e non violenti;• Sviluppare il senso della responsabilità favorendo scelte consapevoli;• Sollecitare contesti di relazione positivi attraverso pratiche cooperative.• Valorizzazione delle diversità come momento di crescita e di arricchimento• Sostenere la diversità di genere come valore;• Favorire l’integrazione degli alunni diversamente abili nei vari contesti

educativi;• Valorizzare le differenze riconoscendo pari dignità ad ogni cultura attraverso il

confronto e la ricerca di punti di contatto.

Le linee guida si sviluppano gradualmente nell’arco del triennio, adattandole alla crescita individuale e al contesto della classe.Sono punti di riferimento per la definizione dei progetti e per le finalità della programmazione di ogni Consiglio di Classe e si concretizzano nei piani di lavoro delle singole discipline e dei vari laboratori.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 18: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

18

P.O.F. 2010-2011

3.b. Attività caratterizzantiPer l’attuazione delle linee guida vengono progettate attività didattico-formative che coinvolgono docenti di discipline diverse.

1. Valorizzazione e centralità della persona nel processo educativo• Interventi sulla prevenzione delle dipendenze e sull’educazione all’affettività in

collaborazione con l’ASL TO3;• Attività teatrale;• Orientamento scolastico;• Attività di promozione alla lettura.

2. Educazione alla cittadinanza• Attività di promozione della legalità;• Collaborazione con Gruppo Abele, Amnesty International, Consorzio IN.RE.TE.;• Consiglio comunale dei ragazzi.

3. Promozione di stili di vita positivi con prevenzione del disagio• Interventi individualizzati di recupero in presenza di situazioni di svantaggio;• Incontro informativo presso il consultorio;• Spazio d’ascolto;• Attività sportiva in ambiente naturale (orienteering, nuoto, corsa, arrampicata, attività

sulla neve, ecc.) e partecipazione a gare sportive;• Interventi di educazione alla salute;• Lezioni di educazione alimentare tenute da esperti del Servizio mensa;• Attività legate alla tutela dell’ambiente.

4. Valorizzazione delle diversità come momento di crescita e di arricchimento• Accoglienza degli stranieri e integrazione nelle classi con l’ausilio di mediatori culturali

e cooperative sociali;• Confronti fra culture attraverso lettura di libri, visione di spettacoli teatrali,

corrispondenza fra scuole di diversi Paesi;• Monitoraggio degli inserimenti degli alunni stranieri;• Accoglienza ed integrazione degli alunni diversamente abili.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 19: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

19

P.O.F. 2010-2011

3.c Competenze chiave del processo formativo

Competenza Obiettivi

Costruzione del sè

Conoscere e valorizzare la personao Costruisce la propria

personalità attraverso il confronto

o Consolida la propria autostima

• Valorizzare le proprie abilità, conoscenze, esperienze

• Acquisire maggior controllo dei propri gesti

• Acquisire maggior controllo dei propri atteggiamenti

Imparare ad imparareo Organizza il proprio

apprendimento, individuando, scegliendo e utilizzando varie fonti e modalità di informazioni

o Definisce le proprie strategie e il proprio metodo di lavoro e di studio in funzione dei tempi

• Prestare attenzione per tempi via via più lunghi

• Imparare a gestire in modo autonomo i tempi di lavoro

• Organizzare informazioni verbali e non verbali osservare, cogliere analogie e differenze

• Analizzare confrontare, sintetizzare

• Ordinare e classificare i materiali di ricerca

• Sviluppare strategie di verifica dei processi

Orientamento Elaborare progettio Delinea progetti riguardanti

lo sviluppo delle proprie attività

o Utilizza le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti

• Riconoscere le proprie attitudini e i propri limiti

• Interagire con gli individui e le organizzazioni scolastiche, sociali e territoriali che possano contribuire alla propria formazione

• Riflettere con crescente consapevolezza sulle proprie scelte

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 20: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

20

P.O.F. 2010-2011

Relazione con gli altri Comunicareo Comprende messaggi

di genere diverso e di diverse complessità

o Gestisce emozioni, stati d’animo, atteggiamenti

o Usa linguaggi diversi per comunicare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure

• Comprendere messaggi scritti e orali

• Comprendere ed utilizzare linguaggi specifici

• Esporre in modo chiaro e corretto secondo i diversi scopi comunicativi

• Conversare e intervenire adeguatamente nelle discussioni

• Rispettare le opinioni degli altri

Collaborare e partecipareo Interagisce in gruppo

comprendendo i diversi punti di vista, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione di attività collettive

• Collaborare positivamente con il singolo e con il gruppo

• Cogliere la diversità degli altri come opportunità di crescita e di arricchimento

• Rispettare insegnanti, compagni, personale ausiliario e materiale scolastico

Convivenza civile Crescere come cittadino responsabile

o Acquisisce ed interpreta criticamente le informazioni ricevute nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi

o Valuta l’attendibilità e l’utilità delle informazioni distinguendone fatti ed opinioni

o Mette in atto comportamenti adeguati alle diverse situazioni

• Conoscere la realtà socio-culturale del territorio e del mondo

• Confrontare le diverse realtà

• Rispettare le diversità socio-culturali

• Considerare l’ambiente un patrimonio da valorizzare e salvaguardare

• Riconosce comportamenti corretti e responsabili

3.d. Competenze disciplinari

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 21: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

21

P.O.F. 2010-2011

Le competenze disciplinari, suddivise in due macro aree, sono declinate per ogni materia e per ciascun anno di corso. Sono inoltre certificate per ciascun alunno al termine dell’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione.

Area linguistico-artistico-espressiva (nel fascicolo delle Competenze)

Area matematico-scientifico-tecnologica (nel fascicolo delle Competenze)

3.e ValutazioneCome da D.L. 1/9/08 n. 137 e D.P.R. 22/6/09 tutti gli Insegnanti sono tenuti ad esprimere la valutazione in decimi, sia nelle prove di verifica, dove potrà essere accompagnata da un giudizio, sia nella scheda di valutazione quadrimestrale.Il Collegio Docenti ha ritenuto opportuno confrontarsi in merito e ha elaborato un criterio uniforme, tenendo presente che:

• La valutazione è mirata sull’acquisizione di “competenze e non sulla persona, pertanto non deve essere interpretata, né dai Docenti, né dalle famiglie, come un elemento penalizzante, ma come un punto di partenza nel processo di apprendimento

• La scala di valutazione va dal 3 al 10• Sono ammesse gradazioni intermedie

L’ammissione alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, è prevista per gli studenti che ottengono, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. L’esito dell’esame conclusivo è espresso con valutazione complessiva in decimi per ciascuna prova (italiano, matematica, lingue inglese e francese e prova nazionale INVALSI) e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno.

3.f. Criteri di valutazione del comportamentoFinalità della valutazione del comportamento degli studentiLa valutazione del comportamento degli studenti risponde alle seguenti prioritarie finalità:

• Accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;

• Verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita dell’istituzione scolastica espresse nel Patto di Corresponsabilità;

• Esercitare in maniera piena i propri diritti all’interno della comunità scolastica;• Avere consapevolezza dei propri doveri;• Riconoscere diritti e libertà degli altri;• Dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore ai sei decimi;• Realizzare il recupero dello studente.

Anche la valutazione del comportamento degli studenti è espressa in decimi. La valutazione espressa dal Consiglio di Classe si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo svolte al di fuori di essa. L’attribuzione di un voto inferiore ai sei decimi, in presenza di comportamenti di particolare oggettiva gravità, comporta l’automatica non ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del ciclo di studi.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 22: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

22

P.O.F. 2010-2011

Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamentoLa valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di Classe tiene in debita considerazione i progressi realizzati dallo studente nel corso dell’anno.

Indicazione metodologicaI docenti sono tenuti ad annotare sul registro di classe e a comunicare alle famiglie tramite diario le mancanze gravi.Le eventuali strategie da intraprendere saranno stabilite dal Dirigente scolastico e dal Consiglio di Classe.

Tavola della valutazione del comportamento

Voto Descrittori 10 È corretto nel rispetto degli altri e delle regole ed è disponibile all’aiuto e

alla collaborazione9 È corretto nel rispetto degli altri e delle regole8 È abbastanza rispettoso degli altri e delle regole7 Non sempre rispetta le regole e gli altri ed è spesso causa di disturbo della

classe6 Deve essere continuamente richiamato al rispetto degli altri ed è

insofferente verso ogni regola5 È aggressivo nei confronti dei compagni e/o Insegnanti; usa un linguaggio

scurrile; compie atti di vandalismo nei confronti delle strutture scolastiche; è stato ripetutamente sospeso oppure per un periodo superiore ai quindici giorni.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 23: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

23

P.O.F. 2010-2011

4. DIDATTICA E METODOLOGIA

La nostra scuola si propone di concretizzare le proprie linee progettuali attraverso azioni specifiche, quali:

• Aiutare l’alunno a rafforzare la fiducia in se stesso, la consapevolezza delle proprie capacità, i propri interessi e motivazioni;

• Prevenire con interventi di recupero l’insuccesso, il disagio, la dispersione;• Attuare una didattica basata sulla fiducia reciproca e sulla cooperazione;• Rispondere alle differenti esigenze degli alunni attivando percorsi diversificati e

flessibili;• Promuovere l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri attraverso specifici

percorsi.

4.a Organizzazione della didattica

Le attività didattiche sono organizzate in:• Curricolo disciplinare di base;• Attività integrative;• Attività facoltative ed extracurricolari pomeridiane;• Visite guidate e gite di istruzione.

4.b Organizzazione del Tempo Scuola

Per rispondere all’esigenza delle famiglie, la scuola offre due tipi di articolazione del tempo scuola: il tempo prolungato con 36 ore settimanali di lezione, comprensive di tre rientri pomeridiani, e il tempo normale con 30 ore settimanali.

L'OrarioAttualmente nei due plessi scolastici sono in vigore due tempi scuola:

Modello A TEMPO PROLUNGATO 5 mattine + 3 pomeriggiModello B TEMPO NORMALE 5 mattine

L’orario della giornata viene suddiviso nel modo seguente:

per il modelloA (3 rientri)1a ora 2 a ora intervallo 3 a ora 4 a ora intervallo 5 a ora 6 a ora8,00-9,00

9,00-9,50

9,50-10,00

10,00-11,00

11,00-11,50

11,50-12,00

12,00-12,55

12.55-13.50(mensa)

7a ora 8 a ora

13,50-14,50 14,50-15,50

Nei giorni di rientro gli allievi usufruiscono del servizio mensa, salvo diversa indicazione da parte della famiglia. A svolgere il servizio di assistenza durante la mensa sono gli insegnanti di Lettere I, Matematica e Lettere II.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Orario dei rientri pomeridiani (lunedì-martedì-giovedì)

Page 24: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

24

P.O.F. 2010-2011

I rientri pomeridiani prevedono compresenze Lettere-Matematica per il recupero o il potenziamento dell’apprendimento.

per il modello B 1a ora 2 a ora intervallo 3 a ora 4 a ora intervallo 5 a ora 6 a ora8,00-9,00

9,00-9,50

9,50-10,00

10,00-11,00

11,00-11,50

11,50-12,00

12,00-12,55 12.55-13.50

Articolazione delle ore di lezioneArticolazione delle ore di lezione

TEMPO PROLUNGATO (mod. A)PRIM

ASECOND

ATERZA

ORE FRONTALIItaliano 6 6 6Storia-Geografia 4 4 4Cittadinanza 1 1 1Matematica-Scienze 6 6 6Inglese 3 3 3Francese 2 2 2Scienze motorie 2 2 2Tecnologia 2 2 2Arte e Immagine 2 2 2Musica 2 2 2Religione 1 1 1Mensa 3 3 3Ore di compresenzaLettere con Matematica

2 2 2Totale 36 36 36

TEMPO NORMALE (mod. B)PRIM

ASECOND

ATERZA

ORE FRONTALIItaliano-Storia-Geografia

9 9 9Cittadinanza 1 1 1Matematica-Scienze 6 6 6Inglese 3 3 3Francese 2 2 2Scienze motorie 2 2 2Tecnologia 2 2 2Arte e Immagine 2 2 2Musica 2 2 2Religione 1 1 1Totale 30 30 30

Attività integrative di sostegno e di approfondimento

Per gli alunni delle classi III sarà attivato un percorso di avviamento allo studio della lingua latina e potenziamento logico-linguistico.

Per alunni con particolari difficoltà verranno organizzate attività di recupero e sostegno della strumentalità di base in ambito linguistico e logico-matematico.

Attività opzionali

La scuola offre l’opportunità di frequentare attività opzionali pomeridiane a pagamento.Le lezioni sono tenute da docenti della scuola o da personale esterno qualificato.Poiché l’adesione a queste attività è scelta dai ragazzi, i gruppi di laboratorio sono costituiti da alunni che provengono da corsi diversi.Per l’anno scolastico 2010-11 il Consiglio d’Istituto ha approvato le seguenti attività.

Classe Studio assistito Coro Strumento

musicale Teatro ECDL

Prima x x xSeconda x x xTerza x x xSMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 25: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

25

P.O.F. 2010-2011

4.c. Iniziative per la continuità

La Commissione continuità, che si occupa delle attività-ponte con la scuola primaria e collabora con i membri della medesima commissione delle scuole elementari per organizzare le attività e gli incontri per il presente anno scolastico, ha fissato gli incontri con le seguenti scadenze:

• Dicembre: incontro informativo tra i Docenti delle ex classi V gli Insegnanti coordinatori delle nuove classi I. Gli Insegnanti dei due ordini di scuole si scambiano informazioni sull’andamento didattico-disciplinare degli allievi.

• Gennaio-febbraio: visite guidate delle classi V ai due plessi della Scuola Don Minzoni-Gramsci per vedere i locali e conoscerne le funzioni.

• Marzo: incontro per aree disciplinari (lettere/matematica) tra i Docenti dei due ordini di scuola; si definiscono obiettivi e strategie e si stabiliscono eventuali attività-ponte da attuarsi nel corso delle vacanze estive.

• Aprile: la Commissione continuità della Scuola media invia ai vari plessi delle elementari una scheda informativa formulata dalla Commissione formazione classi prime; tale strumento ha lo scopo di reperire informazioni di natura didattica che serviranno da supporto alla formazione di classi equilibrate.

• Maggio: incontro tra i Docenti della Scuola media e Docenti delle classi V elementari per la consegna delle schede informative e scambio di ulteriori informazioni.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 26: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

26

P.O.F. 2010-2011

4.d. Iniziative per l’accoglienza

La scuola s’impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni attraverso varie iniziative che si concretizzano in una serie di incontri e di attività:

• Nel mese di dicembre, presentazione dell’offerta formativa della scuola alle famiglie degli alunni delle classi V;

• Nel mese di settembre, incontro con i genitori degli alunni iscritti alle classi I per l’assegnazione delle sezioni e la presentazione dei Consigli di classe;

• Nelle prime settimane di scuola, iniziative rivolte ai ragazzi e finalizzate alla conoscenza del nuovo ambiente scolastico ed alla socializzazione;

• Nel mese di ottobre, presentazione dei programmi, del calendario delle uscite didattiche, dei progetti ed elezione dei rappresentanti di classe;

• Nel mese di novembre, colloqui individuali con i genitori;• Alla fine del I quadrimestre, confronto con gli insegnanti della scuola elementare.

4.e. Iniziative per l’integrazione degli alunni stranieri4.f. Iniziative per superare le situazioni di disagio e dispersione

Promozione agioLa nostra scuola si propone di eliminare e contenere lo svantaggio e di creare le condizioni fa-vorevoli allo sviluppo di potenzialità individuali, utilizzando le risorse a disposizione anche at-traverso progetti per accedere a finanziamenti regionali a sostegno delle fasce deboli e per l’ampliamento dell’offerta formativa.Gli strumenti messi in atto per il raggiungimento di tali obiettivi sono:

• Percorso per il contrasto alla dispersione in obbligo di istruzione (Circolare Regionale n.174 del 19/5/08) Il progetto ha l’obiettivo di portare al conseguimento della licenza media gli alunni a ri-schio dispersione e pluriripetenti di età tra i 14 e i 16 anni che frequentano il 1°, 2° o 3° anno della scuola media.I consigli di classe si impegnano alla

progettazione e realizzazione di un modello flessibile che rispetti i ritmi e gli sti-li di apprendimento dei singoli alunni coinvolti nel progetto Collaborazione con le Agenzie di Formazione di Rivoli SALOTTO E FIORITO ed ENAIP, presso la quali gli alunni frequenteranno attività di laboratorio di “Im-presa simulata” e di Meccanico.

• “Uno sportello per crescere”:con lo “sportello di ascolto” la scuola offre ad alunni, genitori e docenti la possibilità di incontrare la psicologa nel corso di colloqui riservati.Per gli alunni può essere una opportunità di confronto e dialogo su temi/problemi speci-fici, un’occasione per “pensare insieme” in un prospettiva evolutiva, un punto di riferi-mento per i momenti di difficoltà e disorientamento, un sostegno alla normale fatica del crescere, uno spazio in cui migliorare la comunicazione e le relazioni tra scuola e fami-glia, ecc…Per i genitori costituisce uno spazio di consulenza in cui potersi confrontare per sostene-re la relazione scuola-famiglia, la comunicazione con i propri figli, la comprensione del-la fase adolescenziale, il proprio ruolo genitoriale, un’occasione per sostenere le risorse individuali e familiari nell’affrontare il cambiamento dei propri figli e l’eventuale disa-gio che può presentarsi, ecc. .

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 27: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

27

P.O.F. 2010-2011

• Integrazione alunni stranieriLa presenza di alunni stranieri rappresenta un’occasione per “educare all’interculturali-tà, cioè a costruire la disponibilità a conoscere e a farsi conoscere nel rispetto dell’i-dentità di ciascuno in un clima di dialogo e di solidarietà” (C.M. n° 73 del 2/03/’94).In questo spirito, la nostra scuola mette in atto le seguenti strategieo Accoglienza e prima conoscenza

La prima conoscenza avviene tramite un incontro tra docente con funzione strumentale (area studenti) con i genitori e un successivo colloquio con l’a-lunno. In questa fase si raccolgono informazioni sulla storia personale e sco-lastica dell’alunno, sulla situazione familiare, sugli interessi, sulle abilità, sulle competenze possedute

o Assegnazione alla classe lettura e valutazione delle informazioni raccolte per la scelta e l’inserimento

dell’alunno nella classe organizzazione del materiale individuazione di percorsi per la prima accoglienza

o Corsi, in orario pomeridiano extrascolastico, di alfabetizzazione di lingua italiana sostegno all’avvio o alla prosecuzione del corso di studi nelle varie discipli-

necon il Patrocinio di SP CGIL AUSER e condotti da ex insegnanti volontari

• Progettazione di azioni di recupero

• Collaborazione con i servizi sociali territoriali

• Collaborazione con il Comune di Collegno Progetto “Collegno Giovani” Progettazione per il “Servizio Civile Nazionale/Locale” Catalogo iniziative “Scuola e Città

4.g. Integrazione delle diversità: alunni diversamente abili

La nostra scuola lavora da anni per l’integrazione delle diversità al fine di favorire la socializ-zazione, acquisire l’autonomia rispetto alla gestione di sé e migliorare nella sfera cognitiva se-condo le possibilità di ciascuno.Nella scuola non esistono barriere architettoniche e gli alunni diversamente abili possono acce-dere a tutti gli ambienti utilizzandone le strutture.Finalità Nei confronti degli alunni diversamente abili si perseguono le finalità sottoelencate:

• favorire l’integrazione, in coerenza con la normativa vigente e nel rispetto dei fonda-mentali diritti costituzionali di tutti i cittadini, con particolare riferimento al diritto all’e-ducazione e all’istruzione.

• soddisfare al meglio le esigenze differenziate degli alunni diversamente abili, con parti-colare attenzione al servizio scolastico, per favorire il diritto di crescere con i loro pari ed esprimere al meglio le proprie potenzialità.

Progetto didatticoIl progetto didattico si articola attraverso

a) la conoscenza di ciascun alunno (deficit-potenzialità)

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 28: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

28

P.O.F. 2010-2011

b) il riconoscimento delle risorse educative della famigliac) presentazione della scuola all’alunno e alla famiglia

All’ingresso della scuola media, dopo un primo momento di inserimento scolastico, viene stila-to dagli insegnanti di classe e di sostegno, dai genitori, dagli specialisti sanitari e da eventuali ulteriori operatori il Profilo Dinamico Funzionale che ha una durata triennale. Il documento definisce gli obiettivi a medio - lungo termine, gli strumenti e le strategie da attivare mirate allo sviluppo delle potenzialità esistenti.Nel primo periodo di ogni anno scolastico viene elaborato il Piano Educativo Individualizzato dallo stesso gruppo che redige il Profilo Dinamico Funzionale; tale strumento operativo con-sente di programmare gli obiettivi a breve termine e di verificare in itinere l’esito degli inter-venti educativi - didattici, riabilitativi, di socializzazione, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extra-scolastiche. Per facilitare l’integrazione dell’allievo in situazione di handicap è previsto un raccordo con la programmazione della classe e un adattamento dei curri-coli alle capacità di apprendimento del singolo. Il PEI, lungi dall’essere una mera formalità burocratica o una semplice dichiarazione di intenti, destinata in quanto tale a rimanere sulla carta, rappresenta un momento fondamentale durante il quale, attraverso il dialogo, il confronto e l’apporto di varie figure professionali, viene tracciato il percorso educativo-didattico finalizzato ad aiutare l’alunno ad esprimere fino in fondo tutte le proprie potenzialità.L’offerta formativa si avvale di due tipi di percorso:percorso A

• attività comune al percorso curricolare della classe • si differenziano solo le metodologie, gli strumenti e i tempi• conseguimento del diploma di Licenza Media

Accoglie ragazzi diversamente abili (minorazioni fisiche e sensoriali o con handicap psichico di lieve entità) per i quali i Consigli di Classe strutturano percorsi didattico/educativi persona-lizzati. Questi percorsi, pur tenendo conto dei bisogni, dei tempi di apprendimento e delle po-tenzialità degli alunni, sono strutturati sulla base di obiettivi didattici e formativi riconducibili ai programmi ministeriali.percorso B

• curricolo differenziato con obiettivi individualizzati e i contenuti sono riferiti alle poten-zialità e agli interessi dell’alunno

• conseguimento del diploma di Licenza MediaAccoglie gli alunni affetti da media o grave disabilità che possono seguire un orario diversifica-to delle lezioni, strutturato sulla base di una programmazione individualizzata con obiettivi non riconducibili a quelli ministeriali.

Progetti Da molti anni la scuola organizza un’attività motoria a cavallo (un ciclo di lezioni) presso l’As-sociazione “Sempre voglia di cavallo” a S. Gillio (To) e un corso di nuoto per gli allievi diver-samente abili individuati dai Consigli di Classe.Tali attività, oltre al raggiungimento di obiettivi che puntano sul miglioramento di coordina-zione, gestualità, motricità fine, lateralizzazione, spazialità, rilassamento, favoriscono la pre-venzione del disagio e dell’emarginazione.Organismi di gestione e supporto - Commissione handicapComposizione: la commissione handicap è costituita dagli insegnanti di sostegno.Obiettivi: la commissione handicap si occupa specificatamente di tutto ciò che è connesso all’inserimento degli alunni diversamente abili. Funzioni:SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 29: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

29

P.O.F. 2010-2011

attraverso incontri periodici:• raccoglie informazioni sull’alunno diversamente abile presso le agenzie del territorio

- famiglia - scuola di provenienza - istituzioni sanitario-assistenziali (ASL)

• effettua l’analisi di ciascun singolo caso• supporta il lavoro dei Consigli di Classe con alunni diversamente abili durante l’intero

corso dell’anno scolastico, effettuandone il monitoraggio• individua spazi e sussidi utili per svolgere le attività didattiche in modo proficuo, propo-

nendo l’acquisto di materiale didattico o tecnologico necessario• lavora in rete con le scuole del territorio per un confronto continuo e proficuo sulle me-

todologie per l’inclusione della diversità• tiene i rapporti con l’esterno (Comune di Collegno ed associazioni che operano sul terri-

torio)Gruppo di studio e di lavoro d’istituto Composizione:Il gruppo di studio e di lavoro d’istituto è così composto:

• Dirigente scolastico o un suo delegato• Un docente curricolare• Insegnanti di sostegno• Assistenti educatori• Operatori ASL• Genitori degli allievi

Obiettivi:• Creare condizioni favorevoli all’inserimento degli alunni diversamente abili• Orientare gli interventi individualizzati• Creare una rete di informazioni e di sensibilizzazione

Funzioni:• Collabora alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo• Elabora proposte da avanzare ai competenti organi scolastici e agli Enti locali.

La scuola aderisce alla Rete territoriale per l’integrazione degli alunni disabili che prevede la collaborazione fra le scuole che vi partecipano per sviluppare la cultura dell’integrazione sul territorio, per costruire un centro di consulenza e formazione su temi specifici dell’integrazio-ne, per ottimizzare la gestione delle risorse e l’acquisto di nuovi strumenti e tecnologie.

Progetto EES/DSA (vedasi scheda di progetto)La nostra scuola rivolge particolare attenzione alle problematiche legate agli alunni che presen-tano EES/DSA.È presente un gruppo di lavoro che ha il compito di:

• Promuovere la conoscenza delle EES/DSA all’interno della scuola• Aumentare il successo scolastico degli studenti con EES/DSA

A tal fine all’interno della scuola si attuano:• Incontri preliminari con genitori e docenti dei nuovi iscritti• Incontri con operatori sanitari che seguono i ragazzi con EES/DSA• Programmazione di percorsi individualizzati tramite interventi compensativi e dispensa-

tivi• Verifiche periodiche sull’andamento globale con i Consigli di Classe• Iniziative di aggiornamento per docenti

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 30: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

30

P.O.F. 2010-2011

4.h. Scuola in ospedale e servizio di istruzione domiciliare (vedasi scheda di progetto)

La scuola, come previsto dalla Circolare ministeriale 108/2007, attiva progetti per gli alunni che si trovino in situazione di malattia, in terapia domiciliare o in ricovero ospedaliero al fine di non interrompere il corso di studi e permettere il reinserimento nella classe attraverso interventi mirati:

• La personalizzazione e la diversificazione degli interventi educativi a seconda dei bisogni di ciascun alunno, dei suoi ritmi di apprendimento e delle sue condizioni di salute;

• L’armonizzazione tra i bisogni dei ragazzi e la scelta delle attività di apprendimento;• La predisposizione e la cura della documentazione relativa agli interventi educativi

realizzati;• La programmazione e lo svolgimento, in caso di alunni lungodegenti, delle operazioni

di scrutinio e di esame;• La gestione delle relazioni con gli operatori sanitari e con gli enti locali per i servizi

complementari connessi alla “tutela della salute del diritto allo studio” di cui al D.L. n. 112 del 31.3.1998.

4.i. Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica

Le famiglie, al momento dell’iscrizione, sono chiamate a decidere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.Gli alunni che non fruiscono di tale insegnamento possono partecipare ad un’attività didattica e formativa (attività alternativa).Per l’anno scolastico 2010-11 è stato attivato il progetto “Alternativa in biblioteca: leggere insieme per condividere emozioni”. 4.j. Iniziative per l’orientamento scolastico

L'Orientamento costituisce una delle finalità educative principali della scuola secondaria di primo grado e prevede una serie di interventi che mirano ad accompagnare l'alunno e la sua famiglia verso la scelta del percorso di studi successivo.

L'attività di orientamento si svolge nell'arco di un triennio ed è così articolata:classi prime: favorire la conoscenza di sé tenendo conto delle proprie attitudini, degli interessi, delle capacità, delle motivazioni e dei limiti personali;classi seconde:riflettere sulla propria personalità come sintesi di un processo di evoluzione e punto di partenza per la scelta di un percorso di studi di durata quinquennale o triennale;classi terze: sostenere gli alunni nella scelta del percorso di studi successivo attraverso la conoscenza delle varie tipologie di scuole ed istituti superiori e delle possibilità offerte dal mercato del lavoro.In particolare, verranno organizzati:- incontri per insegnanti, genitori, alunni delle classi seconde e terze con le Agenzie Formative (Provincia di Torino - Ufficio Orientarsi, Centro per l'Impiego, Agenzie del territorio);- incontri informativi per le classi terze con docenti dei Licei, Istituti Tecnici e Scuole Professionali presso le sedi della nostra scuola;-laboratori ponte con alcune scuole ed istituti superiori (la partecipazione non è garantita, bensì vincolata alla possibilità di effettuare uscite);- percorsi specifici e attività didattiche concordate per alunni diversamente abili e a rischio dispersione;- visite ad alcuni Istituti Superiori.SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 31: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

31

P.O.F. 2010-2011

Si provvederà, inoltre, a divulgare informazioni sugli incontri organizzati presso le sedi delle Scuole Superiori (Open Days) e si proporranno incontri di aggiornamento per i docenti condotti da personale specializzato.

4.k Viaggi d’istruzione e visite guidate

Le uscite didattiche sono proposte dai Consigli di classe e deliberate dal Consiglio di Istituto.L’onere finanziario è a carico delle famiglie, tuttavia la Scuola si impegna a contenere i costi.Inoltre, poiché il disagio economico non deve essere discriminante, il Consiglio di Istituto destinerà una somma per intervenire a favore delle famiglie in difficoltà, previa presentazione della specifica documentazione.

4.l Criteri di adozione dei libri di testo

Provvedere all’adozione dei libri di testo compete al Collegio dei Docenti, su proposta dei Consigli di Classe.La scelta del testo rientra tra le responsabilità del docente, che grazie alle sue competenze professionali, valuta le diverse possibilità secondo precisi criteri, tra cui: la corrispondenza tra la propria programmazione e gli argomenti trattati, lo stile espositivo e l’attenzione ai contenuti formativi essenziali.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 32: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

32

P.O.F. 2010-2011

5. UTILIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE

Secondo le regole fissate dal D.P.R. n. 44 dell’1.2.2001, la scuola è tenuta a redigere il programma annuale relativo all’anno solare, secondo le nuove regole di contabilità.I fondi assegnati dal Ministero, dalla Regione, dal Comune e dalle famiglie vengono impiegati per consentire il funzionamento didattico-amministrativo, la realizzazione dei progetti inseriti nel P.O.F. e l’eventuale acquisto di attrezzature didattico-amministrativo.Inoltre le famiglie concorrono alle spese relative alle visite di istruzione, ai trasporti e alle attività sportive.Il Fondo di Istituto è destinato alla retribuzione di prestazioni straordinarie del personale finalizzate a:

• Valorizzare e sviluppare le molteplici risorse umane esistenti nelle scuole;• Migliorare l’organizzazione complessiva dell’Istituto;• Sviluppare le attività delle commissioni;• Riconoscere i maggiori impegni individuali di Docenti referenti e/o responsabili di

specifiche attività e iniziative di interesse generale;• Riconoscere il maggior impegno dei Docenti che prestano servizio in modo articolato e

flessibile;• Valorizzare e riconoscere i molteplici impegni, il prolungamento del servizio cui è

chiamato a rispondere il Personale A.T.A.

6. MONITORAGGIO ED EVENTUALI AGGIORNAMENTI DEL P.O.F.

La valutazione delle iniziative didattiche ed educative terrà conto dell’utenza e verrà controllata con strumenti appositamente strutturati:

• Autovalutazione interna affidata ai Docenti;• Valutazione esterna realizzata da genitori e studenti allo scopo di conoscere i pareri da

parte degli utenti in quanto destinatari del piano;gli elementi da valutare consistono:

• Nella coerenza dei progetti e degli interventi rispetto alla domanda formativa;• Nell’efficacia delle attività svolte;• Nell’utilizzo delle risorse (umane e strutturali);• Nella concretezza e nell’attuabilità delle proposte culturali;• Nella validità delle attività di supporto;• Nella divulgazione e nella trasparenza.

È prevista anche una valutazione esterna svolta dall’INVALSI attraverso la prova nazionale. Le prove sono volte a verificare gli apprendimenti e le competenze di Italiano e Matematica.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 33: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

33

P.O.F. 2010-2011

7. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

La scuola si impegna a perfezionare strumenti di comunicazione con l’esterno per descrivere correttamente caratteristiche e modalità di funzionamento del servizio che viene proposto dall’Istituto. Le figure strumentali individuate dal Collegio Docenti si occupano anche di questi aspetti comunicativi e informativi. Nello specifico si tratta di:

• Favorire la circolazione delle informazioni all’interno della scuola;• Garantire la massima informazione possibile agli utenti;• Documentare l’attività didattica e non, svolta nel corso del tempo;• Rendere visibile all’esterno il “prodotto scolastico”;• Dotarsi di strumenti per ottenere informazioni dall’esterno.

Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, la scuola effettua periodiche rilevazioni mediante questionari rivolti ai genitori. I risultati delle indagini vengono resi noti mediante appositi strumenti informativi, diffusi fra tutti gli utenti del servizio.

8. SITO WEB DELL’ISTITUTO

L'attuale sito web della scuola è stato creato e messo in rete nel dicembre del 2005 con l'obiettivo di assolvere a diverse funzioni; esso deve essere:• un servizio a carattere pubblico • un servizio per il personale della scuola• un servizio per alunni e famiglie• una vetrina per la scuola e per le attività degli studenti• un mezzo di scambio di esperienze tra scuole• un archivio e memoria di progetti attività ed esperienzeIl sito è stato progettato e realizzato tenendo conto dei criteri di accessibilità, con l'obiettivo di renderlo il più possibile fruibile dalla maggior parte di utenti, anche ai navigatori meno esperti e/o che utilizzano sistemi operativi diversi o mezzi differenti di navigazione.Struttura, contenuti, funzionalità e grafica sono conformi ai requisiti tecnici indicati nel Decreto Ministeriale 8 luglio 2005 di attuazione della Legge "Stanca", n. 4 del 2004.Da un punto di vista dell'usabilità (base dell'accessibilità), si è cercato di applicare elementi di chiarezza, coerenza e riconoscibilità, che possono contribuire a rendere più semplice, facile e utile la navigazione.I livelli di certificazione di tutte le pagine sono stati validati dal Consorzio W3C (World Wide Web Consortium); la verifica dei fogli di stile a cascata (CSS) e dei documenti (X)HTML contenenti fogli di stile è stata eseguita tramite il css-validator (http://jigsaw.w3.org/css-validator/)La progettazione del sito è stata sviluppata seguendo le linee guida del WAI (Web Accessibility Initiative) e secondo i requisiti tecnici e i criteri di legge.Il sito è stato realizzato dalla prof.ssa Patrizia Proietti; la testata raffigurante i monumenti principali di Collegno è una realizzazione grafica della prof.ssa Vanda Guazzora.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 34: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

34

P.O.F. 2010-2011

9. REGOLAMENTI E STATUTO DELLA SCUOLA

SCUOLA MEDIA STATALE "DON MINZONI -GRAMSCI"SCUOLA MEDIA STATALE "DON MINZONI -GRAMSCI"Via Donizetti, 30 – 10093 Collegno (TO)

anno scolastico 2009/2010

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 35: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

35

P.O.F. 2010-2011

Visti gli articoli 10, comma 3 lettera "a" e 42 del D.L.vo 297/94;vista la CM 16 aprile 1975 n. 105;visto il DPR 249/98 come modificato dal DPR 235/2007;visto l’art. 40 del D.I. 44/2001;visto l’art. 20 del D.L.vo 196/2003;viste le linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di “telefonicellulari” e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica emanateil 15/3/2007;vista la Direttiva Ministeriale del 30 novembre 2007 n. 104;visto il parere del Collegio dei docenti espresso in data 30/06/2009;

il Consiglio d' Istituto, nella seduta del 01/07/2009, adotta il seguente

REGOLAMENTO D' ISTITUTO

• Ai fini del presente regolamento si intende:• per istituto la scuola media statale “Don Minzioni – Gramsci” di Collegno ;• per rappresentanti esterni, rappresentanti dei genitori negli OO.CC. , delle ASL o

degli EE. LL. nei gruppi di lavoro ex art. 15, L.104/92 e di ogni altro soggetto che intrattiene con l’istituto rapporti di collaborazione istituzionale;

- per operatori scolastici o personale scolastico, il personale dirigente, docente e non docente, a qualunque titolo in servizio nell’istituto, con esclusione dei soggetti esterni titolari di contratti di prestazione d’opera;

• per status istituzionale la specifica distinta posizione (dirigente, docente, non docente, alunno/studente, rappresentante esterno, genitore ecc) giuridicamente e/o funzionalmente assunta da ciascun soggetto nell' ambito dell’istituto;

o per Comunità Scolastica l'insieme dei soggetti interni ed esterni, anche istituzionali o associativi, che hanno, con l’istituto rapporti di utenza, di lavoro o servizio o di collaborazione;

o per TU, il Testo Unico di cui al D.L.vo 297/94.o per DS il dirigente scolastico ex art. 25 D.L.vo 165/2001;o per DSGA il direttore dei servizi generali e amministrativi.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 36: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

36

P.O.F. 2010-2011

INDICEPremessa Pag. 5Art. 1 - Finalita’ e caratteri generali Pag. 5

TITOLO PRIMOOrgani dell’istituzione scolastica e istituti di partecipazione

PARTE PRIMA: organi istituzionali

Art.2 – Atti del Dirigente scolastico Pag. 6Art. 3 - Disposizioni di carattere generale sugli OO.CC.

Pag. 6

Art. 4 - Organi collegiali istituzionali Pag. 8

Art. 5 - Organi collegiali e figure non istituzionali

Pag. 13

Art. 6 - Deleghe Pag. 16Art. 7 - D.S.G.A. e assemblea del personale A.T.A.

Pag. 16

PARTE SECONDA: altri istituti di partecipazione

Art. 8 - Assemblee dei genitori Pag. 17Art. 9 – Associazioni dei genitori Pag. 17

TITOLO SECONDO

ATTIVITÀ D’ISTITUTO

PARTE PRIMA: attivita’ amministrativa

Art. 10 - Criteri per la scelta dei fornitori di beni e servizi e del contraente nei contratti di prestazione d’opera

Pag. 18

PARTE SECONDA: attivita’ didattiche

Art.11 - Assegnazione dei docenti alle classi

Pag. 21

VIGILANZA E SICUREZZA SCOLASTICA

Art. 12 - Vigilanza Pag. 21Art. 13 - Compiti di vigilanza del personale collaboratore scolastico

Pag. 26

Art. 14 - Accesso ai locali scolastici Pag. 26

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 37: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

37

P.O.F. 2010-2011

TUTELA DEI DATI PERSONALI

art. 15 trattamento dei dati personali e sensibili

Pag. 27

REGOLAMENTO DISCIPLINARE DEGLI ALUNNI

- DIRITTI -

Art. 16 - Diritto all’ istruzione Pag. 29Art. 17 - Diritto ad una valutazione corretta e trasparente

Pag. 30

- D O V E R I -

Art.18 - Rispetto delle persone e degli ambienti

Pag. 30

Art. 19 - Rispetto delle disposizioni e del regolamento d’istituto

Pag. 30

Art. 20 - Regolamento funzionale Pag. 31

Art. 21 - Iterventi di responsabilizzazione e sanzionatori

Pag. 33

Art. 22 - Il patto educativo di corresponsabilita’

Pag. 38

- AREA DIDATTICA-

Art. 23 - Piano dell’ offerta formativa Pag. 39Art. 24 - Attivita’ di integrazione formativa Pag. 39

-TRASPARENZA E ACCESSO AGLI ATTI-

Art. 25 - Accesso agli atti e tutela della riservatezza

Pag. 41

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 38: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

38

P.O.F. 2010-2011

PREMESSA

ART. 1 FINALITA’ E CARATTERI GENERALI

• Il presente regolamento è espressione dell'autonomia dell’istituto, sancita dall’art. 117 della Costituzione e disciplinata dal DPR 275/1999 e dal DI 44/2001.

• In attuazione del principio di sussidiarietà, agli operatori scolastici, per quanto non previsto dalle norme e regolamenti e dalle istruzioni - anche verbali- impartite dai soggetti competenti, sono devolute tutte le attribuzioni e l'autonomia necessarie all'esercizio dei compiti previsti dal proprio status istituzionale, secondo i criteri del buon andamento, di efficienza, efficacia, trasparenza ed economicità.

3- Il presente regolamento è informato al principio della semplificazione delle

procedure amministrative e delle relazioni interprofessionali interne.

Fermi restando gli obblighi documentali, ove non specificamente richiesto, le

istruzioni e gli accordi verbali hanno valore di manifestazione di volontà che

impegnano i convenuti. A chiunque ne abbia interesse è tuttavia garantito il diritto

di esigere disposizioni scritte ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di doveri

professionali.

T I T O L O P R I M O

ORGANI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE

PARTE PRIMA: ORGANI ISTITUZIONALI

ART. 2 ATTI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

1- Il DS esercita le funzioni previste dalle norme giuridico-contrattuali attraverso atti formali e informali. Gli atti del dirigente scolastico, unitamente alle deliberazioni di cui al successivo art. 3, sono espressione e presupposto dell’autonomia della istituzione scolastica.2- Gli atti formali del dirigente scolastico sono costituiti dalle tipologie che seguono. a) Decreti; atti mediante i quali sono istituiti o modificati stati giuridicamente rilevanti. Rientrano in questa tipologia nomine, deleghe, autorizzazioni,

conferme in ruolo, istituzione di corsi di formazione, annullamenti o modifica di atti precedenti ecc.

b) Direttive e disposizioni di servizio; atti mediante i quali sono indicate linee di condotta interne. Rientrano in questa tipologia le convocazioni, gli Ordini del

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 39: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

39

P.O.F. 2010-2011

Giorno, gli incarichi di servizio, le disposizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro ecc.

c) Avvisi, informative, comunicazioni, richieste, lettere di trasmissione ecc; atti, rivolti ai soggetti interni ed esterni con cui si portano a conoscenza degli interessati di atti, obblighi, fabbisogni, procedure, scadenze, eventi ecc.

d) Atti amministrativi ordinari (contratti, mandati, reversali ecc).

3- Gli atti formali hanno sempre la natura di documento scritto.

4- Gli atti informali, scritti o orali, comprendono le istruzioni operative, accordi, documenti istruttori e ogni altra disposizione volta alla buona finalizzazione delle norme generali, del presente regolamento, degli atti di cui al precedente comma 2 e delle deliberazioni degli organi collegiali.

5- Tutti i destinatari e i soggetti a vario titolo implicati sono vincolati al rispetto degli atti legittimi del dirigente scolastico.

ART. 3 DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE SUGLI OO.CC.

1- Le decisioni degli OO.CC., ove non diversamente specificato, sono costituite da deliberazioni; la deliberazione dell’organo collegiale costituisce atto formale di manifestazione di volontà giuridicamente efficace dell’istituzione scolastica. Le deliberazioni degli OO.CC sono assunte, ove non diversamente previsto, mediante votazione a maggioranza semplice e riguardano le materie loro devolute dalle norme generali e dal presente regolamento.Il dirigente scolastico assicura la regolare applicazione delle deliberazioni degli OO.CC. d’istituto.

2- Le sedute degli OO.CC. si svolgono a seguito di convocazione sulla base di un ordine del giorno (OdG). La convocazione è firmata dal presidente ed è diramata, a cura dell’ufficio di segreteria, almeno 5 giorni prima rispetto alla data della riunione. La convocazione riporta data, orario e luogo della convocazione e l’ordine del giorno.

3- L’OdG è costituito da una lista numerata progressiva di titoli di argomenti da trattare; l’OdG può essere modificato in corso di seduta alle seguenti condizioni:a) modifica della sequenzialità; su proposta di un membro dell’organo, può essere disposta con voto a maggioranza dell’organo medesimo;b) inserimento di nuovi punti; può essere disposta all’unanimità dei presenti;c) ritiro di uno o più punti: disposta dal presidente;d) mozione d’ordine; ciascun membro dell’organo può sollevare, prima della discussione, una questione pregiudiziale relativa al punto trattato e richiederne il rinvio. Sulla mozione l’organo si pronuncia a maggioranza.

4- Le funzioni di segretario degli OO.CC. d’istituto comprendono i compiti di: a) verbalizzazione; b) raccolta, comunicazione/diffusione e conservazione dei documenti.Il segretario verbalizzante riporta in forma sintetica le operazioni dell’organo e le conseguenti deliberazioni; i membri dell'organo interessati ad una fedele trascrizione delle proprie manifestazioni di pensiero debbono farne espressa richiesta al segretario, precisandone per iscritto i contenuti.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 40: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

40

P.O.F. 2010-2011

5- La verbalizzazione può essere effettuata direttamente nel corso della seduta (“seduta stante”) ovvero successivamente (“verbalizzazione differita”), sulla base di appunti presi durante la seduta. La verbalizzazione “seduta stante” viene sottoscritta da tutti i membri presenti; nel caso di verbalizzazione differita il verbale dovrà essere approvato dall’organo collegiale in una seduta successiva; in tal caso è firmato dal presidente e dal segretario. La verbalizzazione “seduta stante” è obbligatoria in occasione degli scrutini quadrimestrali, degli esami o quando sia disposta la sanzione disciplinare dell’allontanamento dalla comunità scolastica ai sensi dell’art. 4 del DPR 249/1998 come modificato dal DPR 235/2007. La prima parte del verbale è riservata all’indicazione degli orari, luogo, ordine del giorno, membri presenti, nominativi di presidente e segretario, eventuali membri aggregati o in sostituzione, invitati ecc.6- Nel caso in cui i lavori dell’organo si protraggano in modo tale da impedire il necessario approfondimento degli argomenti, il presidente può aggiornare la seduta a data successiva; la data e l’orario dell’aggiornamento sono approvati a maggioranza.Ove, dopo la terza votazione, non si raggiunga la predetta maggioranza, la data e l’orario sono decisi dal presidente. L’aggiornamento può essere deciso anche in presenza di situazioni che turbino il regolare svolgimento dei lavori.Il verbale riporta i predetti aggiornamenti e le relative motivazioni.

7- Il presidente può autorizzare, in presenza di validi motivi, l’ingresso posticipato o l’uscita anticipata di un membro dell’organo; in tal caso il membro medesimo figura nell’elenco dei presenti; in nessun momento il numero dei presenti deve essere inferiore al numero legale richiesto.

8- Tutti i membri dell’organo hanno diritto di parola; il presidente può stabilire un tempo massimo a disposizione per ciascun intervento.

9- Ove non vincolato da norme specifiche, l’organo stabilisce le modalità di espressione del voto. Lo scrutinio segreto è obbligatorio nei casi in cui l’oggetto della votazione contenga riferimenti diretti o riconducibili a persone. Il suddetto obbligo non si applica nei casi di dati conoscibili da chiunque.Ove, al termine della trattazione di un argomento, non vi siano obiezioni, la relativa deliberazione si intende approvata all’unanimità; in caso di deliberazione con uno o più voti contrari il verbale riporta la dicitura “a maggioranza”; l’eventuale indicazione nominale di voto contrario deve essere espressamente richiesto dallo interessato.

10- I membri elettivi hanno la facoltà di dimettersi dall’organo; in tal caso dovrà essere prodotta specifica istanza indirizzata all’organo e da questo discussa e ratificata. L’organo ha l’obbligo di richiedere il ritiro dell’istanza da parte del richiedente; una volta approvata, la dimissione non è più revocabile.

11- Nell’ambito delle sedute degli OO.CC., inclusi quelli di cui al successivo art. 5, possono essere trattati esclusivamente dati personali strettamente attinenti e necessari alla discussione dei punti previsti dall’OdG; tutti i membri sono vincolati dal segreto in relazione ai dati personali trattati. I predetti vincoli non si applicano ai dati personali conoscibili da chiunque.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 41: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

41

P.O.F. 2010-2011

12- L’accesso agli atti degli OO.CC. d’istituto è consentito ove questi non contengano dati personali. In caso di presenza di dati personali l’atto viene consegnato espunto delle parti che consentano, direttamente o indirettamente, di risalire a dati personali di terzi; la predetta disposizione non si applica:- ai dati personali conoscibili da chiunque;- ai genitori/ affidatari in relazione ai dati dei propri figli.Nel caso di richiesta volta ad ottenere l’accesso a dati personali di terzi, questi devono essere informati, a cura del richiedente, della richiesta, delle relative motivazioni e delle modalità di trattamento, al fine dell’esercizio dei diritti di cui all’art. 7 del D.L.vo 196/2003.

ART. 4 ORGANI COLLEGIALI ISTITUZIONALI

A) Consigli di classe

1- Il numero dei rappresentanti dei genitori eletti in ciascun consiglio di classe deve essere sempre quello previsto dalle norme vigenti, anche quando ottengano voti un numero inferiore di genitori. Un numero pari a zero di voti ricevuti è considerato espressione di voto; in tal caso, tra tutti i genitori che hanno ottenuto zero voti vengono sorteggiati i rappresentanti sino al raggiungimento del numero di previsto dalla normativa vigente.

2- La convocazione dei consigli di classe è disposta dal dirigente, o suo delegato, mediante: - comunicazione interna per il personale docente; - convocazione individuale per i rappresentanti ai genitori.Nel caso in cui le sedute siano state puntualmente calendarizzate all’inizio dell’anno scolastico e il calendario opportunamente comunicato, la convocazione del personale docente mediante comunicazione interna può essere omessa.3- La seduta del consiglio di classe, di norma, è articolata in due fasi: una prima fase con la presenza dei soli docenti, destinata alle operazioni di cui al comma 6 dell’art. 5 del D.L.vo 297/1994; una seconda fase, con la presenza dei rappresentanti dei genitori, nella quale viene trattato l’andamento ed il profilo generale della classe. Nella fase con la presenza dei rappresentanti dei genitori è fatto divieto di comunicare dati personali di alunni, genitori e insegnanti; tale divieto non si applica ai dati conoscibili da chiunque.

4- Ove non diversamente specificato, l’O.d.G. si intende il seguente: A) fase con la partecipazione dei soli docenti: 1) valutazione dell’andamento didattico-disciplinare di singoli alunni; 2) eventuale irrogazione di provvedimenti disciplinari;

B) fase con la partecipazione dei rappresentanti dei genitori: 3) approvazione del verbale della seduta precedente.

4) valutazione dell’andamento didattico-disciplinare globale della classe; 5) coordinamento didattico ed eventuali attività d’integrazion formativa

(uscite, visite d’istruzione, partecipazioni e/o collaborazioni ecc) da effettuare;

6) eventuali proposte di adozione di libri di testo (periodo gennai - maggio);

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 42: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

42

P.O.F. 2010-2011

7) eventuali comunicazioni di presidente, insegnanti e genitori; 8) varie ed eventuali.

5- Quando l’O.d.G. comprende adempimenti esclusivamente di carattere valutativo o relativi all’irrogazione di sanzioni disciplinari a carico degli alunni, il consiglio è convocato con la sola presenza dei docenti.

6- La funzione di presidente è svolta dal dirigente scolastico o da un suo delegato membro del consiglio. Il presidente partecipa alle votazioni e concorre alla formazione delle maggioranze, ovvero delle minoranze, nelle deliberazioni; in caso di parità dei voti prevale il voto del presidente.

7- Ove l’organizzazione didattica prevede l’elaborazione di specifiche programmazioni di classe, la relativa deliberazione di adozione è devoluta ai consigli di classe.Tale deliberazione riguarda anche il P.E.I. a favore dell’alunno diversamente abile, redatto ai sensi dell’art.12, comma 5 della L. 104/1992; in tal caso il P.E.I. deve essere munito di parere favorevole da parte del G.L.H.O. di cui al successivo art. 5, lettera B.

8- Il calendario, anche di massima, delle convocazioni viene determinato all’inizio di ciascun anno scolastico nel piano annuale delle attività; nel piano viene anche determinata la durata complessiva di ciascuna seduta e le frazioni destinate alle due fasi di cui al precedente comma 3. In aggiunta alle convocazioni stabilite nel piano annuale possono essere disposte convocazioni straordinarie per esigenze sopravvenute, per l’irrogazione di sanzioni disciplinari a carico degli alunni o su richiesta scritta e motivata della maggioranza della componente docente o della componente dei genitori.

9- il collegio dei docenti nomina i docenti coordinatori dei consigli di classe. Al coordinatore sono devolute le seguenti competenze:a) raccordo fra i colleghi del consiglio;b) presidenza del consiglio in caso di assenza del dirigente scolastico e accoglienza dei rappresentanti dei genitori;c) presentazione di relazioni orali o scritte sull’andamento didattico-disciplinare di singoli alunni e della classe/sezione in generale; d) ove prevista, redazione della parte comune della programmazione di classe e raccolta delle eventuali parti redatte dai singoli docenti; illustrazione della predetta programmazione al consiglio;e) monitoraggio sullo stato di attuazione della programmazione di classe e coordinamento delle attività d’integrazione formativa;f) cura della fase istruttoria e preparatoria nella formulazione dei giudizi valutativi globali e/o trasversali da riportatre sui documenti di valutazione;g) coordinamento della compilazione e gestione dei documenti di valutazione della classe;h) rapporti con i genitori ed altri soggetti esterni;i) nelle classi terze della scuola secondaria di 1° grado:

- consegna e conservazione dei consigli orientativi rivolti agli alunni per la prosecuzione degli studi; - coordinamento delle attività preordinate allo svolgimento delle prove d’esame;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 43: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

43

P.O.F. 2010-2011

B) Collegio dei docenti

1-La convocazione del collegio dei docenti è disposta dal dirigente scolastico mediante comunicazione interna.

2- Il piano annuale delle attività reca il calendario, anche di massima, delle convocazioni.

3- L’insegnante ad orario completo operante su più istituzioni scolastiche assolve agli obblighi orari previsti dalle vigenti norme contrattuali partecipando alle sedute collegiali in misura proporzionale alle ore di lavoro prestate; la partecipazione, ovvero l’esonero, alle sedute viene concordata con il dirigente scolastico.4- L’insegnante con rapporto di lavoro part-time assolve agli obblighi orari previsti dalle vigenti norme contrattuali partecipando alle sedute collegiali in misura proporzionale alla frazione oraria settimanale d’insegnamento.

5- Il docente con contratto ordinario ma con orario d’insegnamento inferiore a quello settimanale previsto contrattualmente partecipa a tutte le sedute del collegio dei docenti.

6- Il collegio dei docenti è presieduto dal dirigente scolastico; il dirigente scolastico

indice le votazioni deliberative ma non partecipa alla votazione.

7- In aggiunta alle sedute ordinarie possono essere disposte sedute straordinarie,

decise dal dirigente scolastico, se non si prevede di raggiungere i limiti orari

contrattuali, oppure anche al di fuori dei limiti orari contrattuali, quando questo venga

richiesto:

- da almeno 1/3 dei membri;

- dalle RSU, anche a maggioranza.

La convocazione straordinaria è obbligatoria anche tutte le volte in cui ricorrano

situazioni d’urgenza, in coincidenza di eventi aventi ricadute rilevanti per la vita della

scuola.

La partecipazione alle sedute straordinarie del collegio dei docenti, al di fuori dei limiti

orari contrattuali, non è obbligatoria e non dà diritto a compenso per lavoro

straordinario; è invece obbligatoria se rientrante nei limiti orari contrattuali.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 44: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

44

P.O.F. 2010-2011

8- Il collegio dei docenti può articolarsi al suo interno in dipartimenti e commissioni. I dipartimenti sono disciplinati dal successivo art. 5.

9- Il collegio dei docenti dispone annualmente criteri e modalità per l’accesso e il

prestito, ad alunni e personale interno, dei testi, materiali e strumenti della biblioteca

scolastica, laboratori informatici ecc. Ove il collegio non provveda a tale disciplina, si

intende riconfermata quella vigente nell’anno scolastico precedente.

I docenti, nelle forme disciplinate dal collegio, hanno sempre libero accesso ai sopra

richiamati beni scolastici.

Il dirigente scolastico, con provvedimento motivato, può modificare la disciplina

deliberata dall’organo collegiale.

C) Consiglio d’istituto

1- La prima convocazione del consiglio d’istituto, successiva alla nomina dei relativi membri, è disposta dal dirigente scolastico.

2- Nella prima seduta il consiglio è presieduto dal dirigente scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del consiglio stesso, il proprio presidente.L'elezione ha luogo a scrutinio segreto; viene eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza, anche relativa, dei voti. A parità di voti è eletto il più anziano di età. Il consiglio può deliberare di eleggere anche un vice presidente da votarsi fra i genitori eletti con le medesime modalità previste per l'elezione del presidente.

3- In caso di assenza del presidente la presidenza è assunta dal vicepresidente; in caso di assenza contemporanea di presidente e vicepresidente la presidenza è assunta dal genitore più anziano.

4- Il consiglio d’istituto è convocato dal presidente. Il presidente dispone la convocazione:a) di propria iniziativa;b) su richiesta: - del presidente della giunta esecutiva; - della maggioranza dei membri. La convocazione è disposta, tramite l’ufficio di segreteria, con comunicazione individuale.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 45: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

45

P.O.F. 2010-2011

5 - Tutti gli atti relativi agli argomenti dell’OdG devono essere disponibili, a richiesta dei membri dell’organo collegiale, almeno 24 ore prima dell’orario di convocazione, presso l’ufficio di segreteria.

6- L’adempimento di cui al comma 9 dell’art. 10 del D.L.vo 297/1994 (relazione annuale) è assolto contestualmente con le relazioni di cui all’articolo 2, comma 3 e articolo 18, comma 5, del D.I. 44/2001.

7- Le deliberazioni del consiglio d’istituto, a cura del segretario verbalizzante, sono affisse all’albo della scuola. Ove non sia espressamente richiesto dagli interessati, l’affissione non si effettua in caso di atti contenenti dati personali.

8- Le sedute del Consiglio d'Istituto sono, ai sensi dell' art. 42 del TU, sino acapienza dei locali, aperte agli elettori delle varie componenti ivi rappresentate, per le parti dell'ordine del giorno che non contengano riferimenti o dati personali. Il Presidente può dare facoltà, ai membri del pubblico, di formulare proposte e/o osservazioni o memorie scritte da allegare al verbale.9- In attesa delle relative delibere di concessione, il dirigente scolastico, ove ricorrano le condizioni di urgenza e di utilità sociale, può autorizzare, in via provvisoria:- l'uso di locali o strutture scolastiche da parte di qualificati soggetti esterni che ne facciano richiesta;- la partecipazione della scuola ad attività promosse da soggetti qualificati, coerenti con le finalità educative della scuola medesima. 10 - Al soggetto esterno non istituzionale che abbia ottenuto l'uso continuativo di locali o strutture scolastiche per lo svolgimento di attività per le quali i partecipanti versano, a qualunque titolo, somme di denaro al predetto soggetto, può essere proposto il versamento di un contributo volontario a favore dell’istituto. Il consiglio d’istituto delibera le modalità e la misura della contribuzione da proporre ai soggetti utilizzatori.

D) Giunta esecutiva (GE)

La GE si riunisce, di norma, in orario antecedente a quello del consiglio d’istituto.La convocazione della GE può essere effettuata contestualmente a quella del consiglio d’istituto; le sedute dei due organi possono aver luogo anche in successione immediatamente cronologica.Nell’eventualità in cui la seduta della GE non abbia luogo a causa del mancato raggiungimento del numero legale, la seduta del consiglio d’istituto convocato contestualmente avviene regolarmente.

E) Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti

Il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal dirigente scolastico:a) alla conclusione dell'anno scolastico per procedere alla valutazione del periodo di formazione e prova degli insegnanti;c) ogni qualvolta se ne presenti la necessità.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 46: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

46

P.O.F. 2010-2011

F) Gruppo di lavoro per l’integrazione degli alunni diversamente abili1- La componente docente del Gruppo di studio e di Lavoro (GLH) di cui all' art. 15

della L. 104/92 è individuata dal collegio dei docenti all’inizio di ciascun anno

scolastico; del gruppo fanno obbligatoriamente parte i docenti specializzati di sostegno

e almeno un docente di ciascuna classe che accoglie alunni diversamente abili.

Del gruppo fanno parte anche il Dirigente Scolastico e, in rappresentanza dei genitori,

il presidente del consiglio d’istituto o altro genitore disponibile individuato dal dirigente

scolastico.

Il GLH è presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, la funzione di

segretario verbalizzante è attribuita dal presidente ad un docente specializzato di

sostegno.

2- La convocazione del GLH è disposta dal dirigente mediante: - comunicazione interna per il personale docente; - convocazione individuale per i rappresentanti esterni.Nella convocazione è riportato l’ordine del giorno.

3- Il GLH si riunisce ordinariamente all’inizio ed al termine dell’anno scolastico; la

convocazione è obbligatoria anche quando è richiesta:

- dal dirigente scolastico;

- dalla maggioranza dei docenti specializzati di sostegno;

- dal collegio dei docenti, dal consiglio d’istituto o da un consiglio di classe

- da un operatore socio-sanitario;

- dal rappresentante dei genitori.

4- Il GLH delibera pareri vincolanti in ordine a:

- segnalazione all’ufficio scolastico provinciale della previsione degli alunni

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 47: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

47

P.O.F. 2010-2011

diversamente abili per l’A.S. successivo;

- richiesta, all’ente locale, di assistente di primo livello di cui all’art. 13, comma 3 della

L. 104/1992;

- criteri e modalità generali di organizzazione delle attività d’integrazione a livello di

istituto.

5- La partecipazione alle sedute del GLH non dà diritto a compenso straordinario,

costituisce invece titolo per il compenso a carico del fondo d’istituto.

G) Collaboratori del dirigente scolastico.

I collaboratori del dirigente scolastico di cui al comma 5 dell’art. 25 del D.L.vo

165/2001, nominati in conformità con le vigenti disposizioni contrattuali, sono designati

con nomina scritta; nella nomina sono specificate le deleghe e le funzioni attribuite.

A uno dei docenti collaboratori è attribuita la funzione vicaria ed assume la

denominazione di “primo collaboratore”; in caso di assenza del primo collaboratore le

predetta funzione è attribuita al secondo collaboratore.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 48: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

48

P.O.F. 2010-2011

ART. 5 ORGANI COLLEGIALI E FIGURE NON ISTITUZIONALI

A) Staff d’Istituto

1-E' istituito lo Staff d'Istituto composto dal Dirigente Scolastico, con funzione di presidente, dai docenti collaboratori e dai docenti incaricati di specifiche funzioni organizzative.

Il docente che, al momento della seduta, è titolare della funzione vicaria, svolge la funzione di segretario.

Dello staff d’istituto fanno parte anche:- la RSU d’istituto;- il direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA);- il presidente del consiglio d’istituto.

2-Lo Staff è organo consultivo e collabora col Dirigente Scolastico nella gestione strategica dell’istituto e opera per il raccordo fra l'ufficio della dirigenza scolastica e gli organi della scuola.

3- Lo staff viene convocato:- dal dirigente scolastico;- su richiesta di almeno tre membri;- su richiesta, anche a maggioranza, della RSU;- nei casi di cui al successivo comma 4.Lo staff è obbligatoriamente convocato nei casi di mutamenti rilevanti degli assetti logistici, organizzativi o di indirizzo didattico dell’istituto.La convocazione è disposta dal dirigente mediante: - comunicazione interna per il personale interno; - convocazione individuale per il presidente del consiglio d’istituto.

4- Allo staff è devoluto anche il compito di esperire tentativi di composizione dei conflitti interni alla comunità scolastica. Il tentativo di composizione è formalmente avviato, con nota scritta da trasmettere, tramite l’ufficio di segreteria, a tutti i membri dell’organo e, per conoscenza, alle controparti in conflitto, da:- uno o più membri dello staff;- una delle parti in conflitto.La nota dovrà contenere:- descrizione dei fatti ed ogni elemento utile alla loro valutazione;- richiesta di convocazione dello staff.La convocazione richiesta ai sensi del presente comma è obbligatoria e deve avvenire entro 8 giorni dalla data di richiesta.Una volta avviato formalmente il tentativo di composizione, le parti si astengono dall’intraprendere iniziative unilaterali di azione o tutela legale; trascorsi inutilmente 15 giorni dalla seduta, le parti sono libere di procedere a tutela dei propri diritti ed interessi.Il tentativo di composizione di cui al presente comma non si applica nelle materie di competenza della RSU.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 49: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

49

P.O.F. 2010-2011

5- La partecipazione alle sedute dello staff non dà diritto a compenso straordinario, costituisce invece titolo per il compenso a carico del fondo d’istituto.

B) Gruppi di lavoro H operativi

1- Al GLH istituzionale sono affiancati tanti Gruppi di Lavoro Operativi (GLHO) quanti

sono gli alunni diversamente abili; ciascun GLHO è dedicato ad un alunno

diversamente abile ed opera per il coordinamento operativo delle attività di

integrazione a favore dell’alunno medesimo.

2- Del GLHO fanno parte:

- il dirigente scolastico, con funzione di presidenza;

- il docente specializzato di sostegno che opera con l’alunno d.a.; in caso di assenza

del dirigente scolastico il docente svolge la funzione di presidente del GLHO;

- almeno tre docenti della classe che accoglie l’alunno;

- l’operatore socio-sanitario che segue l’alunno;

- i genitori/affidatari dell’alunno;

- l’eventuale assistente di primo livello ex art. 13, comma 3 della L. 104/1992;

- eventuali ulteriori figure professionali che operano a favore dell’integrazione

scolastica e sociale dell’alunno, la cui presenza è ritenuta utile ai fini del

coordinamento delle attività.

Alle sedute del GLHO possono partecipare, in qualità d’invitati, rappresentanti degli EE.LL. competenti.3-La convocazione è disposta dal dirigente, o suo delegato, mediante: - comunicazione interna per il personale docente; - convocazione individuale per i rappresentanti esterni.4- I GLHO si riuniscono ordinariamente all’inizio, nella fase intermedia ed al termine

dell’anno scolastico. La convocazione è obbligatoria anche quando è richiesta:

- dal dirigente scolastico;SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 50: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

50

P.O.F. 2010-2011

- dal docente specializzato di sostegno;

- dall’operatore socio-sanitario;

- dal genitore/affidatario.

Al GLHO sono anche devoluti compiti istruttori in ordine alle documentazioni di cui agli articoli 3, 4 e 5 del D.P.R. 24/2/94 (profilo dinamico funzionale), il monitoraggio ed il coordinamento delle attività d’integrazione a favore dell’alunno d.a. di competenza.Il verbale, redatto dal docente specializzato di sostegno, viene riportato nel medesimo registro in cui sono verbalizzate le sedute del GLH istituzionale.

C) Dipartimenti disciplinari

1-Sono istituiti i dipartimenti disciplinari d’istituto (DD) costituiti dai docenti che

insegnano la medesima disciplina o area disciplinare. Il DD nomina, al suo interno, un

coordinatore-referente.

2- I DD costituiscono un’articolazione del collegio dei docenti e vengono convocati con

le medesime modalità previste per tale organo collegiale; la partecipazione alle attività

dei dipartimenti concorre al raggiungimento del monte orario annuale stabilito dal

vigente contratto collettivo nazionale di lavoro; le attività dei DD sono previste

nell’ambito del piano annuale delle attività.

3- Ai DD sono devolute le seguenti competenze:

- definizione di criteri generali per l’insegnamento/apprendimento della disciplina

nell’istituto;

- criteri comuni per la formalizzazione della programmazione disciplinare;

- definizione di criteri comuni per la valutazione del profitto disciplinare in modo da

migliorarne il ritorno formativo e ridurre l’incidenza delle variabili soggettive;

- messa a punto e condivisione di prove, test e prestazioni disciplinari comparabili;

- valutazione comparativa, fra classi parallele, dei risultati di profitto:

a) formali-istituzionali;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 51: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

51

P.O.F. 2010-2011

b) rilevati medianti prove diagnostiche condivise;

- ricerca ed innovazione nelle strategie e metodologie d’insegnamento;

- formulazione di proposte per l’acquisto, lo sviluppo, l’utilizzazione e la

conservazione di strumenti tecnici, materiali, documenti, testi ecc.

D) Dipartimento dei docenti di sostegno

1- E’ istituito il dipartimento dei docenti di sostegno (DDSS), costituito dai predetti

docenti in servizio nell’istituto. Il DDSS nomina, al suo interno, un coordinatore-

referente.

2- Il DDSS costituisce un’articolazione del collegio dei docenti; la partecipazione alle

attività del dipartimento concorre al raggiungimento del monte orario annuale stabilito

dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro.

3- Al DDSS sono devolute le seguenti competenze:

- proposta, al dirigente scolastico, di:

-assegnazione dei docenti S.S. alle classi che accolgono alunni diversamente abili;

- ripartizione delle ore di sostegno fra gli alunni d.a.;

- acquisti e regolamentazione d’uso di strumenti e materiali destinati alla

integrazione degli alunni d.a.;

- proposte, al GLH, di criteri e modalità generali per lo sviluppo delle attività

d’integrazione d’istituto;

- definizione di criteri e modalità comuni nell’elaborazione dei documenti relativi

all’integrazione scolastica degli alunni d.a.;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 52: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

52

P.O.F. 2010-2011

- predisposizione di progetti, anche in rete, per la sperimentazione e il miglioramento

delle attività d’integrazione degli alunni d.a.;

F) Docenti responsabili e referenti

Il dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti, può nominare docenti:

a) responsabili di particolari compiti e/o attività funzionali alla buona organizzazione dell’Istituto;

b) responsabili di strutture, laboratori, strumenti ecc, col compito di curare il corretto utilizzo, conservazione e sviluppo dei predetti beni;

c) referenti di specifiche aree organizzative o di attività col compito di coordinarne il funzionamento, riferire negli OO.CC., mantenere i rapporti intra e interistituzionali.Il collegio dei docenti può prevedere, anche in misura forfetaria, specifici compensi a carico del fondo d’istituto per retribuire le attività aggiuntive connesse con l’espletamento degli incarichi di cui al presente punto.

ART. 6 DELEGHE

1-Il Dirigente Scolastico può conferire deleghe o incarichi specifici a docenti e/o personale di segreteria in ordine a partecipazioni o collaborazioni interistituzionali o con soggetti esterni.

ART. 7 D.S.G.A. E ASSEMBLEA DEL PERSONALE A.T.A.

1- Il DSGA, nell’ambito degli indirizzi stabiliti dal DS, è autonomo nella organizzazione dei servizi di segreteria e generali.

2- Il DSGA predispone l’organigramma dell’ufficio di segreteria e il piano annuale per le attività del personale A.T.A.

3- Il DSGA, sentito il DS, può emanare specifici regolamenti relativi all’accesso agli uffici di segreteria e all’uso di strumenti quali telefono, fax, fotocopiatrice ecc.

4- E’ istituita l’assemblea del personale A.T.A.; l’assemblea è presieduta dal dirigente scolastico o, in sua assenza dal D.S.G.A.; la convocazione è disposta congiuntamente dal dirigente scolastico e dal D.S.G.A.

5- L’assemblea si riunisce ordinariamente all’inizio dell’anno scolastico e tutte le volte in cui è richiesto:- dal dirigente scolastico;- dal D.S.G.A.;- da almeno un terzo del personale A.T.A.;- dalla R.S.U., anche a maggioranza.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 53: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

53

P.O.F. 2010-2011

6- Nell’ambito dell’assemblea vengono stabiliti e concordati gli impegni e gliincarichi ordinari e specifici e le disposizioni riguardanti lo svolgimento del servizio da parte del personale in parola.

PARTE SECONDA: ALTRI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE

ART. 8 ASSEMBLEE DEI GENITORI

1- L'ordine del giorno ed il regolamento previsti dall' art. 15 del TU per lo svolgimento delle assemblee dei genitori nell' edificio scolastico debbono essere esposti per iscritto e affissi all'albo. 2- Il Dirigente Scolastico, ove ne ravvisi la necessità o su richiesta dei docenti, può promuovere la convocazione di assemblee di genitori.

ART 9 ASSOCIAZIONI DI GENITORI

1- Nell’ambito della comunità scolastica possono essere costituite associazioni di genitori, temporanee o permanenti, eventualmente comprendenti anche altri soggetti istituzionali e non, aventi finalità di collaborazione con l’istituto. Le dette associazioni possono costituirsi sia come organismi autonomi che come sezioni locali di organizzazioni territoriali o nazionali.

2- Le attività delle associazioni di cui al comma 1 possono riguardare, fra l’altro:

a) collaborazione con l’istituto per l’arricchimento dell’offerta formativa;

b) raccolta di fondi da destinare all’ampliamento dell’offerta formativa della

scuola;

c) raccolta fondi per concorrere, in tutto o in parte, all’acquisto di strumenti, materiali,

beni o servizi da parte dell’istituto; l’associazione può anche effettuare e/o

promuovere donazioni o cessioni in comodato di beni strumentali a favore

dell’istituto

d) iniziative, comprendenti anche raccolta di fondi per attività di solidarietà

sociale;

e) organizzazione di manifestazioni o eventi a carattere socio-culturale;

f) individuazione di soggetti esterni interessati alla sponsorizzazione di attività

d’istituto;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 54: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

54

P.O.F. 2010-2011

g) ogni altra iniziativa o proposta volta al miglioramento didattico, organizzativo e dei

servizi erogati dall’istituto e/o delle competenze genitoriali delle famiglie.

Per le finalità di cui alle lettere “b” e “c” i contributi sono versati all’istituto unitamente

ad una nota nella quale vengono specificate la natura ed i vincoli di destinazione delle

risorse.

3- Della costituzione delle associazioni di cui al comma 1 viene data comunicazione al

dirigente scolastico il quale provvede alla pubblicizzazione tramite nota affissa all’albo

d’istituto, recante l’indicazione dei soggetti e delle finalità perseguite.

4- Per le finalità di cui al comma 2 possono essere costituiti anche appositi comitati di

genitori di classe, sezione o plesso/sede. Per i rapporti con l’istituto il comitato può

delegare un genitore; in tal caso il genitore delegato rilascia, sotto la propria

responsabilità, apposita dichiarazione alla scuola dalla quale risulti il tipo e i contenuti

della delega.

5- Le finalità di cui al presente articolo possono essere perseguite anche da gruppi

informali e/o occasionali di genitori.

T I T O L O S E C O N D O

ATTIVITA’ D’ISTITUTO

PARTE PRIMA: ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA

ART. 10: CRITERI PER LA SCELTA DEI FORNITORI DI BENI E SERVIZI E DEL CONTRAENTE NEI CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA

A) Contratti per l’arricchimento dell’offerta formativa

1- L’affidamento di incarichi a personale esterno è disciplinato, ai sensi dell’art. 40, comma 2 del DI 44/2001, dai commi seguenti;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 55: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

55

P.O.F. 2010-2011

2- In assenza di espressi vincoli previsti dalla normativa specifica di riferimento o da

altri organismi sovra-ordinati, il collegio dei docenti, in accordo con il Dirigente

scolastico, in sede di elaborazione dei progetti didattici richiedenti competenze

professionali non reperibili all’interno dell’istituzione scolastica, stabilisce i requisiti

che debbono essere posseduti dal contraente ed i criteri di selezione.

3- Nella formulazione dei criteri di selezione il collegio terrà presenti i seguenti

requisiti:

a) possesso del titolo di studio, professionale o abilitazione specifica;

b) esperienze pregresse di prestazione d’opera presso l’istituto, valutate

positivamente;

c) competenze riferibili alla fascia d’età degli alunni destinatari del progetto;

d) esperienze professionali pregresse.

In caso di progetti di particolare specificità o per assicurare la continuità di esperienze

pregresse il collegio, in accordo con il Dirigente scolastico, può formulare indicazioni

nominative espresse.

4- L’accesso alla stipula dei contratti non è condizionata dalla appartenenza o meno

del contraente all’amministrazione scolastica o da particolari condizioni di stato

giuridico; è invece subordinato alla compatibilità degli impegni ed orari stabiliti dalla

scuola con eventuali impegni esterni del contraente.

5-Una volta determinati i fabbisogni di cui al comma 2 il dirigente scolastico, per

importi sino a € 5.000,00, procede direttamente all’individuazione del contraente ed

alla stipula del relativo contratto; per importi superiori pubblicizza, mediante affissione

all’albo della scuola i progetti scolastici richiedenti l’affidamento, da parte dello istituto,

di incarichi a soggetti esterni.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 56: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

56

P.O.F. 2010-2011

L’affissione può essere effettuata anche presso scuole viciniori.

La comunicazione dovrà contenere:

- le caratteristiche essenziali del progetto e dell’incarico o le modalità di esecuzione

delle prestazioni;

- i requisiti richiesti;

- il compenso;

- i termini e le modalità di presentazione delle istanze da parte degli interessati.

La comunicazione conterrà anche la precisazione se la negoziazione avviene in forma

distinta per ciascuno specifico progetto o per gruppi di progetti.

6 - Gli aspiranti all’incarico possono produrre istanza indicando il possesso dei

requisiti di cui a commi 2 e 3.

7- Qualora, decorsi i termini di presentazione, non siano state prodotte richieste di

affidamento d’incarico in relazione ad uno o più progetti, il dirigente scolastico procede

direttamente alla individuazione del contraente sulla base di contatti diretti.

8- I soggetti aggiudicatari possono partecipare, in qualità di invitati, alle riunioni dei

Consigli di classe e del collegio dei docenti, limitatamente ai punti dell’O.d.G. relativi ai

progetti in cui risultano impegnati.

9- I soggetti aggiudicatari dovranno uniformare le loro attività a:

- indicazioni nazionali vigenti;

- indirizzi stabiliti nel POF;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 57: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

57

P.O.F. 2010-2011

- orari delle lezioni;

- regolamenti per la sicurezza.

Di norma i soggetti aggiudicatari non fanno uso di strumentazioni o dispositivi elettrici

o in grado di costituire fonte di rischio. In caso di bisogno, i medesimi dovranno farne

oggetto di espressa richiesta, prima della sottoscrizione del contratto, ai fini

dell’apertura delle necessarie posizioni assicurative.

10- Al termine della prestazione, il soggetto aggiudicatario rilascia, sotto la propria

responsabilità, dichiarazione dell’avvenuta prestazione.

11- I commi precedenti non riguardano i viaggi d’istruzione, visite guidate ecc per i quali si applicano le disposizioni di cui al successivo punto B.

12- Il dirigente scolastico, per l’acquisizione e la scelta di servizi formativi aventi

dislocazione territoriale (piscina, cinema, sale polifunzionali ecc) può derogare dalle

prescrizioni di cui ai commi precedenti e applicare il criterio della viciniorità.

B) Acquisizioni di beni strumentali, servizi tecnologici e contratti per il miglioramento didattico, funzionale, organizzativo e per l’arricchimento dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica. 13- L’individuazione del fornitore di beni o servizi viene effettuata dal dirigente

scolastico o da un suo delegato nei termini specificati ai commi seguenti:

- ove previsto, prioritariamente nell’ambito delle offerte CONSIP;

- in caso di offerte più vantaggiose o, ove non si ravvisi sufficiente garanzia

qualitativa nell’ambito delle offerte CONSIP, presso il mercato di riferimento secondo

le modalità indicate ai punti seguenti.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 58: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

58

P.O.F. 2010-2011

a) Importi sino a 5.000,00€.

Per importi sino a 5.000,00€ l’acquisizione è effettuata dal dirigente scolastico o

suo delegato presso il fornitore giudicato più vantaggioso; nell’ambito dei criteri di

selezione vengono considerati i seguenti criteri:

- rapporto qualità/prezzo dei beni rilevati, offerti o proposti;

- soddisfazione nelle pregresse forniture;

- tempi di consegna;

- qualità e tempi di assistenza e/o consulenza;

Per il rinnovo delle scorte di materiale di facile consumo, di cancelleria, per le

pulizie, per l’acquisto di strumenti di segreteria e per interventi di piccola

manutenzione il DSGA è delegato a provvedere direttamente sulla base di contatti

diretti.

b) Importi superiori a 5.000,00€.

Per importi superiori a 5.000,00€ l’individuazione del fornitore viene effettuata

sulla base del maggior vantaggio stabilito in esito ad una tabulazione comparativa a

punti, conforme al modulo che segue, comprendente almeno tre offerte. I preventivi

potranno essere acquisiti sulla base:

- di richiesta espressa da parte della scuola;

- di offerte autonomamente trasmesse dai fornitori.

Nel caso di richiesta da parte della scuola la comunicazione dovrà contenere la

richiesta di informazioni relative a:

- costi unitari e/o globali;

- caratteristiche qualitative del prodotto/servizio richiesto;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 59: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

59

P.O.F. 2010-2011

- tempi di consegna rispetto al giorno successivo a quello di formalizzazione

dell’ordine;

- tempi di assistenza;

- forme di consulenza;

- ogni eventuale utile informazione aggiuntiva sul bene/servizio richiesto;

- il limite di tempo entro il quale dovranno essere prodotte le offerte, che

dovrà essere contenuto entro le tre settimane dalla data di ricevimento della richiesta

della scuola.

La data di ricevimento potrà essere individuata mediante:

- protocollo di ricevimento;

- auto-dichiarazione a cura del responsabile del soggetto fornito, anche direttamente

sulla nota di richiesta;

TABELLA COMPARATIVA DELLE OFFERTE

La valutazione dell’offerta viene effettuata da una commissione appositamente

nominata che valuta sia la convenienza economica sia la convenienza qualitativa del

prodotto e/o del fornitore

PARTE SECONDA: ATTIVITA’ DIDATTICHE

ART.11 ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI

1- L’assegnazione dei docenti alle classi viene disposta dal dirigente scolastico sulla base dei criteri di cui al comma 2.

2- La contrattazione d’istituto determina l’assegnazione dei docenti ai plessi; il consiglio d’istituto stabilisce i criteri di assegnazione alle classi. I predetti criteri dovranno essere formulati in forma astratta, senza riferimenti a singoli o gruppi di docenti.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 60: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

60

P.O.F. 2010-2011

3- Il collegio dei docenti può formulare proposte nominative coerenti con i criteri di cui ai precedenti commi 1 e 2.

4 - In caso di mancata formulazione di criteri o di indicazioni da parte degli organi sopra indicati il dirigente procede egualmente alle assegnazioni.

VIGILANZA E SICUREZZA SCOLASTICA

ART. 12 VIGILANZA

Gli obblighi di vigilanza sugli alunni e i connessi impegni per la sicurezza a carico degli operatori scolastici decorrono dal momento dell’ingresso degli alunni nei locali scolastici sino all’uscita. La vigilanza è estesa anche alle attività scolastiche che si svolgono in aree, spazi o locali esterni alla scuola o in orario aggiuntivo.I predetti obblighi sono ripartiti nel modo seguente.

A) Competenze e obblighi

1) Competenza per gli aspetti organizzativi generali: dirigente scolastico; a tale scopo il dirigente, all’inizio dell’anno scolastico, emana una specifica direttiva sulla sicurezza scolastica, le predetta direttiva potrà essere successivamente integrata con ulteriori disposizioni per evenienze sopravvenute o non rilevate al momento della emanazione.

2) Competenza del responsabile di plesso/sede per:

- gli aspetti organizzativi di sede/plesso non disciplinati nella direttiva di cui al precedente punto 1) ; - gestione delle emergenze; in caso di assenza del fiduciario, la gestione delle emergenze è affidata al docente presente con maggiore anzianità di servizio.

3) Competenza per:

2. vigilanza di prossimità: docenti e collaboratori scolastici, secondo gli obblighi normativo-contrattuali vigenti e le disposizioni di cui ai precedentipunti 1) e 2);

II) informazioni/istruzioni in ordine: - ai fattori di rischio rilevati nei locali scolastici; - ai comportamenti a rischio;

• alle misure di prevenzione nel percorso scuola-abitazione, limitatamente agli alunni autorizzati:

tutti i docenti.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 61: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

61

P.O.F. 2010-2011

4) In caso di attività parascolastiche, di integrazione formativa, visite guidate ecc, gli obblighi di vigilanza sono estesi all’intero arco temporale di durata delle dette attività, inclusi i tempi destinati ai trasferimenti individuali o collettivi.

5) Tutto il personale è obbligato a comunicare al docente collaboratore o al dirigente scolastico ogni eventuale fattore o comportamento a rischio sopraggiunto o non rilevato. In caso di rischio immediato il personale presente deve urgentemente provvedere ad isolare ed interdire l’area in cui si è verificata la situazione di rischio; successivamente ne viene data comunicazione al dirigente scolastico per i provvedimenti conseguenti.

6) Per favorire l’interiorizzazione dei comportamenti corretti, da parte degli alunni, i temi della sicurezza dovranno essere contestualizzati nella programmazione educativo-didattica.Gli insegnanti, periodicamente, forniscono informazioni e istruzioni agli alunni sui fattori di rischio, di natura strutturale o comportamentale, presenti nei locali scolastici.

7) Tutto il personale, anche supplente, i soggetti e i visitatori esterni sono obbligati a prendere visione del documento di valutazione dei rischi, del piano di evacuazione d’emergenza, della cartellonistica e di ogni altro documento contenente informazioni o istruzioni in ordine alla sicurezza scolastica.

8) Il personale scolastico è obbligato a partecipare:- alle esercitazioni di evacuazione d’emergenza;- ove previsto, alle iniziative di formazione/informazione sui temi della sicurezza.Il personale scolastico il quale, per qualsiasi ragione non partecipa alle iniziative di formazione/informazione, concorda col DS le modalità di restituzione della relativa quota oraria non effettuata.

9) Ove non diversamente disposto, la programmazione, effettuazione e verifica delle prove di evacuazione sono delegate, per ciascun plesso/sede, ai locali addetti al servizio di evacuazione d’emergenza. Nel caso in cui la scuola si avvalga di collaborazioni esterne, la programmazione ed il coordinamento generale delle prove possono essere svolte da soggetti incaricati dalla società incaricata.

10) Particolare attenzione nella vigilanza sugli alunni dovrà essere posta nei punti e nei momenti con rischio specifico:

- transito o sosta nelle scale e/o luoghi a rischio di caduta: i movimenti delle classi o gruppi di alunni debbono essere seguiti in modo da evitare eccessivi affollamenti, corse, spinte ecc; - presenza di porte, finestre, armadi ecc dotati di vetri fragili; - prossimità a dislivelli non sufficientemente protetti: gradini scivolosi, ballatoi, pianerottoli, davanzali, ringhiere ecc; - locali con sporgenze, spigoli vivi, radiatori non incassati, finestre con apertura interna, colonne, arredi sporgenti ecc; - accessi non dotati di dispositivi di sicurezza antipanico (che dovranno risultare sempre agibili); il locale collaboratore scolastico provvede alla vigilanza e all’apertura e chiusura dell’accesso; - dispositivi elettrici non protetti: cavi senza canaletta di protezione, prese

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 62: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

62

P.O.F. 2010-2011

aperte, interruttori, contatori ecc privi di cassette di sicurezza; - dispositivi, arredi, strumenti e dotazioni con parti in movimento o motore: finestre, porte, ante, cassettiere, armadi, carrelli, ascensori, tavoli o seggiole regolabili, lavagne girevoli, porte o cancelli automatici ecc; - impiego di utensili, strumenti o dispositivi presenti nelle aule ordinarie o speciali e/o palestre;

In tutti i casi soprarichiamati gli insegnanti ed i collaboratori scolastici forniscono agli

alunni ed ai soggetti esterni le necessarie informazioni e istruzioni comportamentali.

11) Particolare cura nella vigilanza deve inoltre essere esercitata nei casi

seguenti:

a) Nei confronti degli alunni diversamente abili o che manifestino specifici ed accertati comportamenti di rischio; tali comportamenti dovranno essere portati all’attenzione del consiglio di interclasse/classe/intersezione e segnalati al DS per l’adozione di ogni eventuale provvedimento straordinario.b) Durante lo svolgimento dell’intervallo per la ricreazione da parte del docente che ha effettuato la lezione nell’ora immediatamente precedente. Il collaboratore scolastico del piano di competenza collabora nella vigilanza durante il predetto intervallo.

B) Ricreazione

Il Collegio dei Docenti e/o i consigli di classe e/o il dirigente scolastico possono disporre modalità particolari per lo svolgimento della ricreazione. 1) I collaboratori scolastici di piano devono sostare all’ingresso dei servizi igienici e controllare il regolare accesso ai fini di prevenire situazioni di rischio;2) In caso di allontanamento dell’insegnante dalla classe, l’insegnante medesimo richiederà l’intervento del collaboratore scolastico più vicino; in caso di uscita degli alunni dall’aula durante le lezioni, la vigilanza compete all’insegnante in servizio nella classe ed al personale collaboratore scolastico più vicino.3) Gli operatori scolastici e/o gli insegnanti intervengono, indipendentemente dalla classe di competenza, nelle situazioni di rischio o di conflitto fra alunni.4) L’uscita autonoma degli alunni dall’aula deve avvenire solo dopo che il docente abbia accertato la presenza del collaboratore scolastico nella zona interessata.

B) Cambi di classe fra i docenti

I cambi di classe fra docenti devono essere disimpegnati in modo rapido. Il docente che non effettua lezioni in altre classi nell’ora precedente deve essere presente davanti alla porta dell’aula di competenza al momento del suono della campanella d’ingresso.Nell’eventualità in cui una classe accolga uno o più alunni per i quali siano stati accertati e portati all’attenzione del consiglio di classe comportamenti a rischio (tentativi ripetuti di fuga, aggressioni, atti vandalici ecc), il docente in uscita: 1) attende nell’aula il collega subentrante il quale, nel caso provenga da altra classe:- provvede al trasferimento con la massima sollecitudine;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 63: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

63

P.O.F. 2010-2011

- ove lo ritenga opportuno, richiede la temporanea vigilanza del collaboratore scolastico sulla classe che da lui viene lasciata; 2) fornisce le relative istruzioni al collaboratore scolastico affinché questi eserciti la vigilanza provvisoria sull’eventuale classe nella quale deve trasferirsi.In caso di impossibilità, il docente uscente richiede la diretta vigilanza sulla classe da parte del collaboratore scolastico più vicino. Tutti i docenti coinvolti nelle catene dei cambi devono mantenersi informati sulle particolari procedure di cambio.Il docente subentrante il quale, per qualsiasi ragione, è impedito nell’ingresso secondo l’orario di competenza, deve tempestivamente darne comunicazione, anche telefonica, al docente collaboratore del DS o, in sua assenza, al docente uscente affinché vengano adottate le idonee misure di vigilanza secondo quanto specificato al comma 1, lettera “b”.

C) Uscita degli alunni.

a) Al momento dell’uscita gli alunni minori devono sempre essere presi in consegna dai genitori/affidatari o da persone da questi delegati. Nel caso in cui i genitori forniscano richiesta scritta per l’autonoma uscita dei figli e che ricevano conseguente autorizzazione da parte del DS, i docenti accompagneranno gli alunni sino alle porte interne di uscita.In caso di delega il genitore/ affidatario deve fornire al personale di segreteria la lista delle persone da lui delegate. Il delegato, al momento del ritiro, ove richiesto, deve presentare un documento di riconoscimento.In caso di delega, il personale presente deve verificare se l’alunno riconosce la persona venuta a prelevarlo.

b)Per quanto riguarda la richiesta di uscita autonoma di cui al punto a), il genitore può richiedere, e il dirigente autorizzare, l’uscita dell’alunna/o anche in assenza del medesimo o di delegati; la predetta autorizzazione è concessa solo quando contemporaneamente concorrano i seguenti fattori:- irrilevanza dell’infortunistica pregressa nell’itinerario scuola-abitazione;- l’alunno abitualmente percorre autonomamente l’area cittadina interessata dal predetto itinerario;- l’alunno sia stato debitamente istruito sul percorso e sulle cautele da osservare per raggiungere l’abitazione o il luogo indicato dal genitore/affidatario;- lungo il percorso non siano presenti fattori di rischio di particolare rilevanza;- l’alunno, in precedenza, non abbia manifestato comportamenti a rischio tali da far ritenere la sussistenza di impedimento soggettivo dovuto a non completo grado di maturazione e autonomia;- l’uscita autonoma costituisca fattore di maturazione e di autonomia personale;- la valutazione di cui alla successiva lettera “c” contenga parere positivo.

c) Per gli effetti di cui alla precedente lettera “b”:- il genitore/affidatario produce apposita richiesta scritta dalla quale, con la formula dell’autocertificazione, risultino le compatibilità, gli obblighi e le prescrizioni di cui alla precedente lettera “b”.

d) Gli insegnanti, in caso di mancata presenza del genitore/affidatario o suo delegato al momento dell’uscita dell’alunno dalla scuola, e in assenza di autorizzazione, esperiti

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 64: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

64

P.O.F. 2010-2011

inutilmente tempi d’attesa e contatti telefonici, contattano la locale stazione di forza pubblica.e) Le norme dei precedenti punti da “a” a “d” si applicano anche in caso di rientro pomeridiano dalle gite o viaggi d’istruzione.

COMPITI DI VIGILANZA DEL PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO

I collaboratori scolastici esercitano, ai sensi delle vigenti norme contrattuali, compiti di vigilanza, nei confronti di alunni e del pubblico. La vigilanza è esercitata con riferimento alla mobilità interna agli edifici scolastici, agli accessi esterni ed interni.In particolare detta vigilanza è esercitata:- nei momenti di entrata ed uscita degli alunni e, durante la ricreazione, nei servizi igienici;

o negli intervalli determinati dai cambi di insegnante nelle classi;- nei movimenti, anche autorizzati, di alunni, singoli o in gruppi;- nelle aule, laboratori ecc in caso di momentanea assenza dell’insegnante;- nei confronti delle uscite, incluse quelle di sicurezza.- nei confronti degli alunni diversamente abili o che manifestino specifici ed accertati comportamenti a rischio.

o Inoltre si ricorda che i collaboratori scolastici sono responsabili della sorveglianza del proprio reparto: tale sorveglianza si esplica girando costantemente negli spazi assegnati, soprattutto nelle vicinanze dei servizi. I collaboratori, inoltre non devono mai abbandonare il proprio posto di lavoro, senza aver provveduto alla propria sostituzione.

oART 13. Normativa sostituzioni e denuncia infortuni

D) Sostituzioni di docenti assenti.

La sostituzione dei docenti assenti è classificata secondo due tipologie:a) sostituzioni di tipo ordinario;b) sostituzioni in caso di emergenza, con rischi a carico degli alunni per mancata

vigilanza.Alla sostituzioni di docenti assenti nell’ambito della tipologia “a” si procede secondo il seguente ordine di priorità:- incarico al docente con ore a disposizione; in caso di più docenti l’incarico è conferito prioritariamente al docente titolare della classe nella quale si è verificata l’assenza;- incarico a docente in compresenza in altra classe; - incarico retribuito a docente disponibile ad effettuare ore eccedenti. La tipologia “b” si configura in caso di assenze improvvise e/o di impossibilità di provvedere alla sostituzione mediante la procedura “a” e quando l’assenza del docente determina una situazione di rischio a carico degli alunni per mancata vigilanza. In tale eventualità si procede nel seguente ordine di priorità:- in deroga ad altre eventuali disposizioni, incarico conferito ad altro docente impegnato in progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa in altra classe;- in deroga ad altre eventuali disposizioni, incarico conferito ad altro docente in compresenza in altra classe; in caso di più docenti in compresenza l’incarico è

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 65: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

65

P.O.F. 2010-2011

conferito secondo il criterio della turnazione, ad iniziare dal docente con minore anzianità totale di servizio;- in deroga ad altre disposizioni, incarico conferito al docente, di altra classe, in compresenza col docente specializzato di sostegno;- incarico conferito ad altri docenti non impegnati in attività didattiche secondo l’orario giornaliero delle lezioni;- in caso di impossibilità si provvede alla ripartizione degli alunni ed all’assegnazione in altre classi, con priorità alle classi parallele.Il docente collaboratore o, in sua assenza, il docente presente con maggiore anzianità totale di servizio, dispone per la corretta esecuzione delle disposizioni sopra riportate.

E) Malesseri e/o infortuni

In caso di malessere sopraggiunto o infortunio, l’operatore presentea) richiede l’intervento dell’addetto al primo soccorso presente;b) provvede ad avvisare i famigliari; c) nelle situazioni di gravità, anche presunta, inoltra richiesta di intervento urgente

dei servizi sanitari d’emergenza (n° tel. 118). In caso d’infortunio o danneggiamento l’insegnante presente, ai fini della procedura assicurativa, redige una sintetica relazione sull’accaduto da consegnare all’ufficio di segreteria, che dovrà contenere: - generalità dell’alunno, sede e classe ecc; - dinamica dell’incidente, luogo, data, ora ed esito; - nominativi di eventuali testimoni o presenza dell’insegnante; - eventuali soccorsi prestati e conseguenze riportate; - eventuali testimonianze di altri operatori presenti.In caso di intervento medico ed ospedaliero gli insegnanti informano i famigliari della necessità di consegnare in segreteria la certificazione medica rilasciata del personale curante.

ART 14 ACCESSO AI LOCALI SCOLASTICI

1- Per ragioni di sicurezza l’accesso ai locali ed alle aree scolastiche è vietato agli estranei.Oltre al personale scolastico ed agli alunni partecipanti alle attività didattiche l’ingresso consentito limitatamente: - ai rappresentanti esterni invitati a specifici incontri o riunioni;- ai partecipanti alle attività promosse dai soggetti che hanno ottenuto espressa autorizzazione per l’uso dei locali scolastici; - ai soggetti espressamente invitati o autorizzati; - ai visitatori per i soli rapporti di utenza.Eventuali visitatori sono tenuti a rivolgersi al personale collaboratore scolastico o ad altro personale interno, specificando il proprio status e le ragioni della visita; il suddetto personale provvede all’inoltro del visitatore presso l’ufficio o gli addetti richiesti. Il visitatore dovrà attenersi alle disposizioni impartite per il tramite del personale interno.

2- Tutti i soggetti esterni a qualunque titolo presenti nella scuola sono tenuti a prendere visione:

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 66: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

66

P.O.F. 2010-2011

- del documento valutazione rischi, del piano antincendio e della cartellonistica di sicurezza; - degli addetti incaricati della sicurezza scolastica, del servizio antincendio e primo soccorso; - dei numeri telefonici d’emergenza.I comportamenti all’interno delle aree e dei locali scolastici dovranno risultare sempre compatibili con le situazioni di rischio rilevate.

3- L’accesso è consentito ai soli visitatori esterni maggiorenni. In via eccezionale può essere autorizzato l’accesso a visitatori minori qualora accompagnati; in tal caso gli accompagnatori assumono la vigilanza sul minore medesimo assicurando la sorveglianza necessaria atta ad evitare ogni comportamento a rischio.

4) Per un maggior controllo delle persone che accedono all’edificio scolastico , per la loro sicurezza e per quella degli alunni si istituirà un registro dei visitatori al quale ci si deve registrare per accedere all’edificio.

TUTELA DEI DATI PERSONALI

ART. 15 TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI

1- L’informativa di cui all’art. 13 del D.L.vo 196/2003 comprende anche l’informazione relativa al trattamento dei dati sensibili. I predetti trattamenti sono effettuati esclusivamente nei limiti previsti dall’art. 20 del D.L.vo 196/2003.

2- Le tipologie di dati sensibili trattabili e le operazioni eseguibili di cui al comma 2 del sopra richiamato art. 20, sono quelle contenute nelle schede allegate al DM 305/2006. Il presente regolamento assume le predette schede come fattore di riferimento per la presente sezione.

3- Nell’ambito delle attività didattiche possono essere effettuate riprese foto/video/audio di alunni, insegnanti e genitori, con preventiva autorizzazione da parte delle famiglie.

4- Ove l’iniziativa delle riprese di cui al comma 3 sia promossa dagli insegnanti, dovrà essere: a) fornita informativa specifica ai genitori/affidatari; b) acquisita l’autorizzazione da parte dei genitori/affidatari.

5- E’ sempre vietata la diffusione a terzi di registrazioni foto/video/audio di alunni ed operatori scolastici ove non siano stati preventivamente informati gli interessati e non sia stato espressamente acquisito il loro consenso.

6- E’ sempre vietata la ripresa foto/video/audio che può ledere la dignità o la reputazione dei soggetti ripresi.

7- Stante il rilevante interesse pubblico, la scuola può partecipare a iniziative promosse dalla ASL o da altre strutture sanitarie autorizzate, volte alla promozione della salute, all’accertamento preventivo di patologie, incluse le predisposizioni di

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 67: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

67

P.O.F. 2010-2011

natura genetica, ad indagini epidemiologiche ecc, a favore degli alunni e del personale della scuola. In tal caso i dati sensibili sono quelli atti a rivelare lo stato di salute; i trattamenti eseguibili consistono nella raccolta, registrazione e trasmissione dei dati in parola ai soggetti autorizzati al trattamento finale.La partecipazione degli alunni alle predette iniziative è consentita unicamente alle seguenti condizioni: a) informativa specifica rivolta ai genitori/affidatari; b) autorizzazione da parte dei genitori/affidatari medesimi.

REGOLAMENTO DISCIPLINARE DEGLI ALUNNI

D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 e D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007

- DIRITTI -

ART. 16 DIRITTO ALL’ ISTRUZIONE

Gli alunni hanno diritto a:

a) un’ istruzione di qualità e individualizzata;

b) un ambiente educativo stimolante e orientato al benessere individuale e collettivo;

c) una comunicazione didattica improntata al dialogo collaborativo e finalizzata alla realizzazione degli apprendimenti programmati e allo sviluppo dell’autostima, dell’autoefficacia e del benessere;

d) ad interventi di recupero ordinari (nell’ambito delle lezioni disciplinari) e straordinari, anche in orario aggiuntivo, in forma individuale o in gruppi;

e) ad esprimere liberamente il proprio pensiero, le proprie convinzioni e a formulare proposte e suggerimenti sull’organizzazione scolastica; lo studente ha anche diritto ad aver riconosciuto un proprio stile di vita; detti stili di vita dovranno tuttavia risultare non contrari alle finalità del progetto educativo dell’istituto;

f) a comportamenti e stili di vita da parte degli operatori scolastici, nell’ambito del tempo di lavoro, non contrari alle finalità ed il progetto educativo della scuola e rispettosi della psicologia dell’età evolutiva;

g) a ricorrere, in caso di difficoltà o divergenze, al supporto del personale della scuola;

h) a conoscere l’organizzazione generale della scuola, i contenuti della programmazione, i criteri didattici, educativi e di valutazione, le motivazioni di sopraggiunte rilevanti modifiche dell’organizzazione scolastica;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 68: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

68

P.O.F. 2010-2011

i) all’opzione in relazione alle attività formative non obbligatorie senza alcuna discriminazione socio-culturale o di profitto;

l) all’astensione dalle attività scolastiche in contrasto con i principi etico-religiosi della propria cultura famigliare e dell’ambiente di provenienza;

m) ad interventi programmati per la rimozione degli effetti negativi dei condizionamenti sociali e per il superamento di situazioni di svantaggio socio-culturale.

ART. 17 DIRITTO AD UNA VALUTAZIONE CORRETTA E TRASPARENTE

Gli alunni hanno inoltre diritto a quanto segue.

a) La valutazione, in itinere o sommativa, deve essere formulata sulla base di criteri obiettivi dichiarati e trasparenti; gli alunni hanno altresì diritto alla motivazione ed alla spiegazione dei giudizi espressi, comprendenti indicazioni positive per il miglioramento e l’incoraggiamento.

b) Gli esiti delle valutazioni degli elaborati scritto-grafici devono essere comunicate agli alunni entro tempi brevi.

c) La valutazione deve promuovere l’autovalutazione finalizzata alla comprensione delle proprie risorse e dei propri fabbisogni.

d) Interventi di orientamento e, per gli alunni frequentanti l’ultimo anno della scuola, un consiglio orientativo individualizzato non vincolante.

e) Tutela della riservatezza delle valutazioni e dei dati personali, inclusi i contenuti presenti negli elaborati.

e) La ripetenza sarà deliberata solo quando sia riconosciuta con certezza la non sussistenza di nuclei o elementi su cui fondare il passaggio alla classe o al corso di studi successivo.

f) Gli organi collegiali impegnati nella valutazione formale terranno conto anche di fattori quali l’età dell’alunno, le condizioni socio-ambientali, particolari condizioni psico-fisiche ecc.

- D O V E R I -

ART.18 RISPETTO DELLE PERSONE E DEGLI AMBIENTI

Gli alunni sono tenuti a:a) tenere nei confronti del personale della scuola e dei compagni un comportamento

corretto e rispettoso;b) condividere le responsabilità di mantenere e curare l’integrità delle strutture e

rendere accogliente l’ambiente scolastico;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 69: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

69

P.O.F. 2010-2011

c) curare la persona e il proprio abbigliamento in modo da non risultare in contrasto con le finalità educative della scuola.

ART. 19 RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI E DEL REGOLAMENTO D’ISTITUTO

Gli alunni sono inoltre tenuti a osservare le disposizioni che seguono.

1. Frequentare regolarmente e con puntualità le lezioni e a curare i propri materiali e strumenti di lavoro.

2. L’alunno è inoltre tenuto a produrre motivate giustificazioni in caso di assenze o ritardi. La giustificazione dovrà essere sottoscritta dal genitore/affidatario, valutata e registrata dall’insegnante che accoglie l’alunno. Nei casi in cui la motivazione non venga valutata idonea, la giustificazione sarà sottoposta all’attenzione del DS e/o del Consiglio di classe. In caso di sospensione delle attività scolastiche a seguito di azione di sciopero, non è richiesta la giustificazione per l’assenza degli alunni.

Le giustificazioni dovranno essere prodotte: - su apposito libretto consegnato dalla scuola; - in casi eccezionali su carta libera; - personalmente accompagnando l’alunno a scuola.Il genitore/affidatario è tenuto a depositare la firma presso la scuola.In caso di assenza, l’alunno è tenuto ad informarsi dello sviluppo delle lezioni e dei compiti assegnati e a impegnarsi per il recupero.

3. Frequentare i corsi facoltativi/opzionali una volta accolta la richiesta di ammissione. Anche in tal caso le giustificazioni dovranno essere prodotte nel più breve tempo possibile direttamente al docente titolare del corso; deroga al predetto obbligo è concessa solo quando, per ragioni sopraggiunte, questo risulti incompatibile con la situazione logistico-famigliare o possa compromettere il successo formativo dell’alunno.

4. L’opzione ai modelli orari, quali Tempo Orario a 30 ore, Tempo Orario a 36 ore, una volta autorizzata, impegna per l’intero ciclo di studi; deroga al predetto obbligo è prevista solamente quando il genitore/affidatario certifichi che la ulteriore permanenza nel corso prescelto costituisca grave pregiudizio alle condizioni di salute, anche psicologiche, dell’alunno o al suo successo scolastico complessivo.

5. Osservare le regole previste dall’organizzazione scolastica, le norme, istruzioni, consegne e divieti posti dal regolamento o forniti dagli operatori scolastici.

In particolare gli alunni non escono dalle aule scolastiche nei momenti di assenza dei docenti.

f) Osservare le norme e le istruzioni in materia di sicurezza e igiene personale.

g) Curare che il proprio abbigliamento e il proprio linguaggio non contrastino con le finalità educative della scuola.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 70: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

70

P.O.F. 2010-2011

h) Usare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici ed a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni alle persone ed al patrimonio della scuola.

Si ricorda che gli atti di vandalismo vanno sempre repressi e che tutti coloro che ne sono testimoni, sono invitati a comunicare l’accaduto al dirigente scolastico che chiederà ai responsabili l’immediato risarcimento dei danni attraverso comunicazione scritta alle famiglie. Qualora non si individuasse il colpevole, il danno verrà ripartito tra gli alunni del gruppo classe coinvolto; nel caso in cui il danno avvenisse negli spazi esterni il risarcimento verrà ripartito , se non si trovasse l’artefice del danno, tra tutti gli alunni della scuola.

i) Assolvere assiduamente agli impegni di studio: svolgere o eseguire i lavori scolastici, sia in aula che in ambito domestico, controllarne la completezza e la

correttezza, individuare le carenze, ricercare insieme agli insegnanti le soluzioni per il miglioramento della propria preparazione.

ART. 20 REGOLAMENTO FUNZIONALE

Le lezioni del mattino iniziano alle ore 8 quelle del pomeriggio alle ore 14. I docenti sono tenuti ad essere presenti in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni.

Gli alunni devono entrare alle ore 8,00 al fine di garantire il regolare inizio delle lezioni..In caso di ritardo sono tenuti a presentare giustificazione scritta sul diario il giorno successivo.

Durante le ore di lezione si esce dalle aule solo se convocati dal Dirigente Scolastico o autorizzati dall’insegnante.

Non è consentito, se non per urgenze, uscire dall’aula durante la prima ed ultima ora.

L’uscita alla fine della mattinata o pomeriggio avviene solo dopo il suono della campanella. Gli alunni devono seguire fino all’uscita il docente dell’ultima ora e devono evitare comportamenti pericolosi e scorretti.

Gli alunni impegnati in attività pomeridiane, se non è prevista la mensa, devono uscire dall’edificio e non trattenersi negli spazi esterni.

Al termine delle lezioni, gli alunni devono lasciare l’edificio entro 10 minuti, poiché, dopo tale tempo, si effettuerà la chiusura dei cancelli.

L’intervallo sono due della durata di 10 minuti: dalle ore 9.50 alle ore 10 e dalle 11.50 alle 12.

Addetti alla sorveglianza sono i docenti dell’ora immediatamente precedente e i collaboratori scolastici. L’intervallo deve svolgersi ordinatamente.1. Gli allievi devono rimanere in classe o davanti ad essa. 2. Non è consentito entrare in altre classi o recarsi negli altri piani dell’edificio

scolastico.3. Non è permesso correre o rincorrersi o fare giochi pericolosi per sé o per gli

altri.4. Si deve mantenere un rapporto corretto nei confronti di tutti i compagni, dei

docenti e del personale ausiliario. 5. Si devono utilizzare le strutture sanitarie nel rispetto delle civili norme

igieniche e non si deve indugiare nei suddetti locali.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 71: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

71

P.O.F. 2010-2011

Utilizzo del cortile: non è consentito, durante l’intervallo, uscire con gli alunni negli spazi esterni alla scuola a causa della presenza di numerosi punti critici e pericolosi e in quanto non si può garantire un’adeguata sorveglianza degli allievi.Inoltre non è consentito uscire contemporaneamente nei corridoi per non creare eccesive sollecitazioni alle solette dei piani né sostare in atrio( Gramsci ) per lo stesso motivo e per evitare possibile uscite non controllate all’esterno..

Regolamento mensa Gli alunni devono :

• attendere in classe il docente di assistenza o recarsi con ordine nel luogo di ritrovo, secondo i turni stabiliti.

• utilizzare il servizio mensa raggruppati con il docente.• consumare interamente il pasto in sala mensa e non alzarsi dal proprio posto

sino a autorizzazione da parte dell’insegnante accompagnatore.• uscire con ordine e rientrare in tempo utile per usufruire dei servizi prima di

iniziare le attività pomeridiane. • non allontanarsi senza il permesso del docente.• collaborare alla raccolta differenziata dei rifiuti per evitare sprechi e per educare

ad una corretta alimentazione.Anche il momento della mensa è considerato attività educativa e pertanto si richiede un comportamento corretto, il rispetto delle strutture, dei docenti, degli inservienti e del cibo stesso. Quando il tempo e le situazioni di sicurezza lo consentono si può utilizzare il cortile per la ricreazione durante la pausa mensa, sotto la responsabilità dell’insegnante. In alternativa si possono utilizzare le aule o il locale mensa (nel caso dell’ultimo turno).

Utilizzo dei laboratori e delle relative attrezzature

Gli alunni sono tenuti ad un uso corretto e responsabile di tutte le attrezzature messe a loro disposizione, con particolare attenzione per il laboratorio di informatica in quanto si tratta di strumentazione costosa il cui danneggiamento o uso improprio ricade negativamente su tutta la scuola.

Si ricorda che gli atti di vandalismo vanno sempre repressi e che tutti coloro che ne sono testimoni, sono invitati a comunicare l’accaduto al dirigente scolastico che chiederà ai responsabili l’immediato risarcimento dei danni attraverso comunicazione scritta alle famiglie. Qualora non si individuasse il colpevole, il danno verrà ripartito tra gli alunni del gruppo classe coinvolto; nel caso in cui il danno avvenisse negli spazi esterni il risarcimento verrà ripartito , se non si trovasse l’artefice del danno, tra tutti gli alunni della scuola.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 72: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

72

P.O.F. 2010-2011

E’ vietato aprire le finestre centrali delle aule e sostare in loro prossimità, sporgersi dalle finestre dei locali scolastici, lanciare oggetti e/o richiamare l’attenzione dei passanti.

Gli alunni sono tenuti ad utilizzare un linguaggio corretto e un abbigliamento adeguato all’ambiente scolastico (sono vietate espressioni volgari e/o offensive).

E’ vietato portare oggetti o materiali d’uso non scolastico, tranne le attrezzature per eventuali attività sportive al termine delle lezioni. Ciò che non è ritenuto inerente alle attività scolastiche sarà sequestrato e sarà restituito solo ai genitori.

13. E’ vietato portare i telefoni cellulari a scuola; ma nel caso che i genitori ritenessero assolutamente indispensabile, per motivate esigenze familiari, che il proprio figlio lo abbia con sé, la scuola declina ogni responsabilità in caso di danni o smarrimento e fa presente che, in caso di uso scorretto e punibile ai sensi di legge, la scuola ritiene la famiglia esclusiva responsabile per “culpa in educando” . E’ severamente vietato l’uso del telefonino e di altri dispositivi elettronici durante ogni momento di attività scolastica, quindi non solo durante le ore di lezione ma anche nei momenti ricreativi o durante la mensa (circolare ministeriale prot. N.° 30 del 15/03/2007). Tali oggetti dovranno essere tenuti in cartella, rigorosamente spenti; in caso contrario gli insegnanti sono autorizzati a ritirarli e a consegnarli ai genitori dell’alunno. Solo in caso di gravi motivi di urgenza l’allievo può far uso del cellulare per contattare i propri famigliari, previa autorizzazione dell’insegnante.

Non è consentito telefonare a parenti per motivi personali durante la permanenza a scuola.Non è consentito ai famigliari portare materiale scolastico, dimenticato dagli allievi, a lezioni iniziate.Non è consentito agli allievi girovagare per i corridoi della scuola ed è assolutamente vietato recarsi ai distributori di bevande.

12. Giustificazioni, avvisi e comunicazioni inviati alle famiglie devono essere firmati tempestivamente dai genitori e riconsegnati ai docenti. Non sono prese in considerazione richieste d’alcun genere se sono formulate soltanto a voce dagli alunni.Gli orari devono essere rispettati scrupolosamente.Le uscite anticipate saranno consentite solo in caso di comprovata necessità ( si ricorda che nella scuola dell’obbligo le visite dentistiche o specialistiche, nel limite del possibile, vanno prenotate in orario pomeridiano)

• Il diario deve essere controllato e firmato quotidianamente da un genitore. Gli alunni devono averlo sempre con sé ed utilizzarlo per uso scolastico.I ritardi devono essere giustificati il giorno successivo e non devo essere reiterati ; anche nel caso di frequenti assenze verranno tempestivamente avvisate le famiglie del rischio di evasione dell’obbligo scolastico.14. Gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato anche nelle immediate vicinanze della scuola e durante qualsiasi uscita didattica.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 73: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

73

P.O.F. 2010-2011

Le mancanze degli alunni potranno essere segnalate da qualsiasi docente (anche non della classe), indicando chiaramente i motivi sul registro della classe di appartenenza dell’allievo o comunicate al coordinatore che provvederà a eventuali richiami o sanzioni disciplinari. Eventuali richieste di provvedimenti disciplinari gravi fanno fatte inviando in Presidenza il registro con la comunicazione attraverso un collaboratore scolastico ; in nessun caso è consentito al docente abbandonare la classe.E’ compito del Consiglio di classe valutare la gravità delle mancanze, graduare gli interventi disciplinari, segnalare tempestivamente alle famiglie i provvedimenti presi, tenendo conto della situazione iniziale e del percorso di maturazione personale del singolo allievo. Nei casi di indisciplina più gravi e lesivi, quelli la cui gravità potrebbe portare ad una valutazione della condotta tale da poter essere respinto, verrà convocato il Comitato Disciplinare che valuterà il caso.Queste disposizioni d’ordine generale, per la sicurezza degli allievi, per una serena e civile convivenza, possono essere modificate nel corso dell’anno scolastico dal Dirigente Scolastico qualora fosse necessario.

ART. 21 INTERVENTI DI RESPONSABILIZZAZIONE E SANZIONATORI

Nei confronti dell’alunno responsabile di comportamenti contrari a quanto specificato

ai precedenti articoli 18, 19 e 20, sono disposti, a seconda dei casi:

a) interventi di richiamo;b) sanzioni.

Per entrambe le tipologie l’alunno ha sempre il diritto di essere ascoltato per l’esposizione delle proprie ragioni.

A) FINALITÀ DEI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

1. A questo proposito si richiamano integralmente le disposizioni vigenti in materia di doveri degli studenti sancite dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, come da estratto proposto nella prima parte del presente regolamento, artt. n.° 18 e 19. 2. I provvedimenti disciplinari tendono quindi ad una precipua finalità educativa in quanto mirano al rafforzamento del senso di responsabilità degli allievi nonché al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.

3. Il procedimento disciplinare non può costituire occasione per discutere della didattica dell’insegnante, ma è volto esclusivamente all’accertamento e alla valutazione dell’educazione e della correttezza nei comportamenti degli studenti.

Mancanze disciplinari relative a: DOVERI SCOLASTICI

Mancanze disciplinari Procedimento e Provvedimento Organo

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 74: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

74

P.O.F. 2010-2011

competente1 Abbigliamento inadeguato Richiamo orale

Colloquio con famiglia (*)Singolo docente

2 Uso del telefono cellulare Ritiro immediatoAvviso e restituzione alla famiglia

Singolo docente

3 Assenze frequenti / immotivateAssenze strategicheRitardi frequenti

- Dopo tre mancanze: accertamento telefonico- Dopo tre mancanze successive: richiesta di colloquio con famiglia tramite lettera (*)- Dopo tre mancanze successive: richiamo ufficiale scritto del Dirigente scolastico su richiesta del Consiglio di classe- Ricorso agli organi competenti (servizi sociali, .…)

Singolo docenteCoordinatore del Consiglio di classeConsiglio di classeDirigente Scolastico

4 Falsificazione di firme, valutazioni ecc.

Accertamento telefonico immediatoSuccessiva sospensione di un giorno

Singolo docenteConsiglio di classe

5 Mancato rispetto degli impegni richiesti:portare il materiale, restituire le verifiche,firme previste, ecc.

Richiamo orale o scritto del singolo docente (**)Giustificazione oraleCompito aggiuntivo

Singolo docente

6 Ripetuta mancata esecuzione di compiti o studio

Comunicazione scritta alla famiglia· Se perdura l’atteggiamento: convocazione famiglia (* / **)

Singolo docente

Mancanze disciplinari relative a: COMPORTAMENTI NEI CONFRONTI DEGLI ADULTI E DELLE STRUTTURE

Mancanze disciplinari Procedimento e Provvedimento Organo competente

1 Non osservanza norme di sicurezza, regolamenti, disposizioni ( uscire dalla classe senza permesso,entrare nelle altre aule, rifiutarsi di consegnare il diario, ecc.

Richiamo oraleRichiamo scritto e convocazione della famiglia (* / **)Intervento educativo

Singolo docente

2 Danni a strutture Segnalazione alla famiglia e risarcimento

Consiglio di classeDirigente Scolastico

3 Accertata sottrazione di materiale

Segnalazione alla famiglia e risarcimento

Consiglio di classeDirigente

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 75: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

75

P.O.F. 2010-2011

didattico/scolastico Scolastico

4 Mancanza di rispetto, insulti e minacce

Convocazione del Consiglio di classe esospensione fino a 15 giorni

Consiglio di classeDirigente Scolastico

Mancanze disciplinari relative a: COMPORTAMENTI NEI CONFRONTI DEI COMPAGNI

Mancanze disciplinari Procedimento e Provvedimento Organo competente

1 Spingersi, correre, sgambettarsi, infastidire i compagni, ecc.

Richiamo orale e intervento educativo

Singolo docente

2 Aggressività fisica Convocazione del Consiglio di classe e sospensione fino a 15 giorni

Consiglio di classeDirigente Scolastico

3 Sottrazione di materiale, oggetti personali

Segnalazione alla famiglia, restituzione o risarcimento

Singolo docente

4 Insulti, parolacce, bestemmie

·

- Richiamo scritto (**)- Se perdura l’atteggiamento: convocazione della famiglia e intervento educativo- Eventuale sospensione

Singolo docenteConsiglio di classeDirigente Scolastico

5 Minacce e ricatti (bullismo) Richiamo scritto e convocazione della famiglia (* / **)Se perdura l’atteggiamento: convocazione del Consiglio di classe e sospensione fino a 15 giorni

Singolo docenteConsiglio di classeDirigente Scolastico

(*) I colloqui con le famiglie devono essere segnalati sul registro personale del docente(**) I richiami scritti e/o le convocazioni delle famiglie devono essere segnalati sul registro di classe

• INTERVENTI DI RICHIAMO E SOGGETTI COMPETENTI

TIPO DI INTERVENTO SOGGETTO COMPETENTEI) rimprovero verbale Qualsiasi operatore scolasticoII) nota di comunicazione alla famiglia insegnanteIII) sospensione temporanea o limitazioni nella partecipazione ad alcune attività; consegne speciali da osservare

insegnante

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 76: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

76

P.O.F. 2010-2011

IV) annotazione sui documenti scolastici di classe

insegnante

V) richiesta di colloquio del docente col genitore/affidatario

insegnante; dirigente scolastico

VI) lettera di informazione/richiamo rivolta ai genitori/affidatari

dirigente scolastico, fiduciario, docente.

• SANZIONI E SOGGETTI COMPETENTI

SANZIONE SOGGETTO COMPETENTE I) verbalizzazione, da parte del consiglio di classe/interclasse, eventualmente accompagnata da: a) richiesta di colloquio di un docente, in rappresentanza del consiglio, con un genitore o l’affidatariob)comunicazione scritta ai genitori/affidatari.

consiglio di classe

II) note da allegare nel fascicolo personale dell’alunno.

insegnante unitamente al dirigente scolastico

III) allontanamento dalla comunità scolastica sino a quindici giorni, con o senza obbligo di frequenza, esclusione da uscite didattiche e visite d’istruzione.

consiglio di classe, dirigente scolastico comitato disciplinare

IV) allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni.

Consiglio di classe con dirigente scolasticoComitato disciplinare

V) allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni e esclusione dallo scrutinio finale e/o non ammissione all’esame conclusivo del 1° ciclo.

Consiglio di classe con dirigente scolasticoComitato disciplinare

VI) per comportamenti comportanti situazione di rischio grave, per alunni, personale e l’alunno medesimo, può essere disposto l’allontanamento dalla comunità scolastica sino al permanere della predetta situazione di rischio.

Consiglio di classe con dirigente scolasticoComitato disciplinare

• CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA GRAVITA’

La decisione in ordine agli interventi di richiamo o all’irrogazione delle sanzioni e al

relativo livello viene assunta sulla base dei seguenti criteri.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 77: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

77

P.O.F. 2010-2011

1) Tipologia:

- inadempienze, caratterizzate dal mancato compimento di obblighi o doveri di lavoro

o regolamentari;

- violazioni: - plagio, attivo e/o passivo, nell’esecuzione di verifiche e compiti didattici;

suggerimenti non autorizzati a compagni impegnati nelle prove di valutazione;

- occultamenti di comunicazioni alle famiglie;

- falsificazione di firme dei genitori/affidatari;

- manomissione o alterazione di documenti scolastici;

- danneggiamenti a carattere involontario per negligenza o inosservanza delle

disposizioni;

- lesioni a carattere involontario per negligenza o inosservanza delle disposizioni;

- diffusione a terzi di riprese foto/video/audio in violazione delle norme sulla privacy;

- offese, minacce, azioni di bullismo e discriminazioni a persone o istituzioni (religioni,

etnie);

- azioni o ingiurie gravemente lesive della dignità della persona;

- danneggiamenti volontari, furti o sottrazioni;

- partecipazione a litigi violenti;

- aggressioni non pianificate;

- aggressioni pianificate.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 78: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

78

P.O.F. 2010-2011

2) Gravità degli esiti; la gravità degli esiti viene classificata secondo la scala:

- lieve: con piccoli effetti o conseguenze non comprendenti costi di ripristino o lesioni;

- media: con ricadute prolungate nel tempo su cose, persone o sullo svolgimento delle

attività e/o costi di

ripristino sino a 100€; disagio psicologico recuperabile con brevi periodi di cura e

attenzione; lesioni non richiedenti cure o curabili in loco con interventi di minuto primo

soccorso;

- alta: con conseguenze durevoli o che richiedono interventi straordinari di recupero

e/o costi di ripristino

sino a 300€; disagio psicologico recuperabile con periodi di cura e assistenza

prolungati; lesioni determinanti stati particolarmente dolorosi o richiedenti interventi

importanti di primo soccorso;

- altissima: con danneggiamenti a dispositivi o strutture la cui alterazione costituisce

rischio grave per l’intera comunità o che richiedano interventi di ripristino superiori ai

300€; grave disagio psicologico richiedente interventi specialistici; lesioni necessitanti

di interventi sanitari importanti.

La valutazione della gravità degli esiti tiene conto anche degli eventuali effetti

potenziali, quando il comportamento dell’alunno, pur non producendo conseguenze

effettive è tuttavia in grado di determinare conseguenze rilevanti.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 79: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

79

P.O.F. 2010-2011

3) Ricorrenza, classificata secondo la scala:

- occasionale;

- reiterata;

- costante.

4) Elementi o circostanze attenuanti:

- accertate situazioni di disagio sociale;

- particolari condizioni patologiche e/o di sofferenza psicologica soggettiva;

- provocazioni, occasionali o ripetute, da parte di compagni o altri soggetti;

- errata percezione/valutazione delle circostanze scatenanti o di contesto;

- immediata disponibilità al riconoscimento delle proprie colpe, scuse ad eventuali parti

offese e impegno a risarcimenti e/o a comportamenti corretti;

5) Elementi o circostanze aggravanti:

- premeditazione;

- azioni di gruppo;

- azioni ai danni di soggetti deboli;

- azioni ai danni di soggetti diversamente abili.

Per comportamenti sino alla “violazione” con “danneggiamenti a carattere involontario

per superficialità o negligenza”, di gravità lieve e ricorrenza occasionale, viene

disposto un intervento di richiamo; per livelli superiori viene irrogata una sanzione

disciplinare. In caso di comportamenti oggettivamente sanzionabili, sulla base della

valutazione di quanto al punto 4, la sanzione può essere convertita in intervento di

richiamo.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 80: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

80

P.O.F. 2010-2011

6) Comportamento e voto di condotta:

Nel caso in cui le violazioni siano di gravità alta o altissima e con ricorrenza reiterata o

costante, o nel caso di circostanze aggravanti, verrà assegnato un voto di

comportamento NON SUFFICIENTE. Tale valutazione, se necessaria nel 2°

quadrimestre o se mantenuta nel 2° quadrimestre, essendo già stata assegnata nel

1° quadrimestre, comporta la NON AMMISSIONE alla classe successiva o agli esami

di licenza. ( come da L. n.° 169 del 30 ottobre 2008)

E) MODALITA’

1- Il rimprovero verbale può essere disposto da ciascun operatore scolastico; interventi di livello superiore sono sempre disposti o promossi dagli insegnanti. 2- L’insegnante che rileva i comportamenti non conformi ricostruisce i fatti, ascolta le ragioni degli alunni coinvolti e valuta le eventuali responsabilità. Sulla base della predetta valutazione, a seconda dei casi:

a) dispone autonomamente l’intervento di richiamo;

b) ove ritenga sussistano le condizioni per l’irrogazione di sanzioni disciplinari sottopone i fatti all’attenzione dei colleghi del consiglio di classe. Nel caso in cui l’insegnante non faccia parte dell’organo collegiale cui compete l’irrogazione della sanzione, l’insegnante medesimo redige una sintetica relazione scritta sui fatti indirizzata al dirigente scolastico. Ove i docenti della classe dell’alunno ritengano la sussistenza delle condizioni per disporre l’allontanamento dell’alunno dalla comunità scolastica ne danno immediata comunicazione al dirigente scolastico cui compete la decisione di convocare, in via straordinaria, il consiglio di classe o di promuovere la convocazione del consiglio disciplinare d’istituto.

3- All'alunno cui viene irrogata una sanzione viene sempre offerta la possibilità di convertire la sanzione medesima in attività a favore della comunità scolastica, comprendenti anche:- impegno a osservare comportamenti corretti;- formali scuse ad eventuali soggetti lesi od offesi;- ripristino o risarcimento di eventuali danneggiamenti o costi derivanti dal comportamento sanzionato;- svolgimento, per periodi determinati, di incarichi o impegni a favore: - di compagni; - della scuola; - della comunità scolastica; - di soggetti o strutture esterne. A tale scopo i docenti della classe delegano ad un collega il compito di proporre all’alunno responsabile lo svolgimento delle predette attività; di tale proposta deve essere effettuato processo verbale; una copia di tale processo verbale va trasmessa ai genitori/affidatari.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 81: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

81

P.O.F. 2010-2011

4- La predetta disposizione non si applica in caso della sanzione VI riportata nella tabella, quando l’organo collegiale abbia rilevato una situazione di rischio grave ed immediato.5- Le sanzioni sono notificate al genitore/affidatario dell’alunno. Per le sanzioni di entità inferiore all’allontanamento dalla comunità scolastica, la notifica è contestualizzata nell’ambito della copia del processo verbale di cui al precedente comma 3. Ove la sanzione prevede l’allontanamento dalla comunità scolastica la notifica è sempre effettuata in forma di comunicazione scritta espressa prima della decorrenza e dovrà contenere:- descrizione dei fatti e loro valutazione sulla base dei criteri di cui al precedente punto “C” ;- durata dell’allontanamento e decorrenza;- indicazioni relative al mantenimento dei rapporti con la scuola durante il periodo di allontanamento;- indicazioni sulle possibilità di ricorso.6- In caso di sanzioni comprendenti l’allontanamento dalla comunità scolastica l’organo collegiale che ha adottato il provvedimento nomina un docente il quale, in conformità con il comma 8 dell’art. 4 del DPR 249/1998 come modificato dal DPR 235/2007, mantiene i rapporti con i genitori/affidatari e con i servizi sociali o socio-sanitari.

F) PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI PARTICOLARI RELATIVI ALL’USO IMPROPRIO DEI TELEFONI CELLULARI E DEI DISPOSITIVI DI RIPRESA FOTO/VIDEO/AUDIO

1- L’uso del telefono cellulare da parte degli alunni durante lo svolgimento delle lezioni è vietato; contestualmente è vietato anche l’uso delle suonerie.

2- In deroga al comma 1 l’uso è consentito ove questo sia stato espressamente autorizzato dal docente.

3- In caso di infrazione il docente adotta i seguenti provvedimenti: a) alla prima infrazione dispone un rimprovero verbale e richiama il divieto regolamentare; b) in caso di reiterazione ritira il telefono cellulare e lo restituisce al termine della giornata; c) in caso di ulteriori reiterazioni ritira il telefono cellulare; la restituzione viene effettuata al genitore/affidatario appositamente convocato presso la scuola unitamente alla richiesta di una maggiore collaborazione nel sollecitare l’alunno al rispetto della presente disposizione regolamentare.4- In caso di violazione dell’art. 16, commi 5 e 6, il docente che ha rilevato l’infrazione procede nel seguente modo: a) alla prima infrazione dispone un rimprovero verbale e richiama il divieto regolamentare e invita il genitore/affidatario ad informare i soggetti dei quali sono state irregolarmente diffuse le immagini; b) in caso di reiterazione o in caso di rifiuto il docente: - informa il genitore che procederà a relazionare il DS dei fatti; - informa il DS il quale, anche ai fini dell’applicazione degli artt. 161 e 166 del D.L.vo 196/2003, a sua

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 82: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

82

P.O.F. 2010-2011

volta mette a conoscenza dei soggetti ripresi dell’avvenuta violazione;- valuta, unitamente ai colleghi del consiglio di classe, l’opportunità di irrogare una sanzione disciplinare e la relativa entità.

ART. 22 IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

1- In applicazione dell’art. 3 del DPR 235/2007 la scuola predispone il documento recante il “Patto educativo di corresponsabilità” che impegna operatori scolastici e genitori/affidatari a migliorare il rapporto di collaborazione finalizzato al successo educativo e al rispetto del presente regolamento, delle disposizioni contenute nelle altre carte fondamentali d’istituto e del regolamento dello statuto dello studente.2- Il patto educativo di corresponsabilità viene sottoscritto dal genitore all’atto dell’inoltro della domanda d’iscrizione alla scuola secondaria di 1° grado; la firma della domanda d’iscrizione implica la sottoscrizione del Patto.

- AREA DIDATTICA-

ART. 23 PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA

1- Il documento recante il Piano dell’Offerta Formativa viene reso disponibile al pubblico mediante affissione all’albo d’istituto e pubblicazione sul sito WEB della scuola. Il medesimo viene consegnato in copia a chiunque ne faccia richiesta.

2- Il docente può far accedere, senza autorizzazione, esperti esterni nelle aule scolastiche per interventi di arricchimento dell’offerta formativa. Tale accesso è vincolato alle seguenti condizioni: - presenza una-tantum; - gratuità della prestazione; - informazione preventiva resa al soggetto esterno e accettazione della mancata copertura assicurativa per il tempo di permanenza nei locali scolastici. Al di fuori delle predette circostanze sono necessarie: - autorizzazione del dirigente scolastico per interventi non gravanti sul programma annuale; - deliberazione del consiglio di istituto per interventi gravanti sul programma annuale; - sottoscrizione di apposita convenzione, sottoscritta dal dirigente scolastico, o suo delegato, e dall’esperto medesimo, nella quale viene disciplinato il rapporto di collaborazione.

ART. 24 ATTIVITA’ DI INTEGRAZIONE FORMATIVA

1- Il POF può prevedere attività di integrazione dell’offerta formativa (AIF) comprendenti viaggi d’istruzione, visite guidate, pratica sportiva,collaborazioni o presenze presso centri o strutture esterne ecc. In tal caso il POF riporta il programma delle iniziative da effettuarsi nel corso dell’anno scolastico. L’organizzazione delle predette iniziative tiene conto delle caratteristiche di eventuali alunni diversamente abili e della presumibile presenza di barriere architettoniche.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 83: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

83

P.O.F. 2010-2011

2- Per evenienze sopraggiunte e su proposta degli insegnanti, in aggiunta a quelle programmate, possono essere svolte ulteriori AIF in corso d’anno; in tal caso le relative iniziative possono essere disposte con deliberazione di un organo collegiale d’istituto o del consiglio di classe competente.

3- Tutte le iniziative di cui ai commi 1 e 2 costituiscono parte integrante delle attività didattiche e, ove non comportino costi per gli alunni, l’ammontare orario eccedente rispetto alla quota oraria giornaliera ordinaria, concorre al raggiungimento dei monte-ore d’insegnamento previsti dalle disposizioni ordinamentali vigenti.

4- Le AIF comportanti l’uscita degli alunni dagli edifici scolastici, con esclusione degli spostamenti presso la palestra, sono svolte alla condizione della presenza di almeno un accompagnatore ogni gruppo di 15 alunni con una tolleranza massima del 14% oltre il predetto rapporto. In presenza di alunni diversamente abili il numero è aumentato di una unità. Almeno un accompagnatore dovrà essere di sesso femminile.

5- Possono fungere da accompagnatori anche i collaboratori scolastici e, in caso di necessità, membri dell’ufficio di segreteria.

6- Su richiesta degli interessati, ove ricorrano le condizioni, alle A.I.F. possono essere ammessi anche soggetti esterni maggiorenni. L’ammissione è comunque condizionata dalla deliberazione dell’O.C. interessato e da dichiarazione di sollevamento di responsabilità per il personale della scuola.

7- Nel caso di A.I.F. cui partecipano alunni diversamente abili in situazione di gravità,

all’iniziativa possono partecipare gli assistenti di primo livello ex art. 13, comma 3 della

L. 104/1992.

8- Le AIF comprendenti viaggi o visite rivolte ad una sola classe possono essere

disposte alla condizione che all’iniziativa partecipi almeno il 51% degli alunni. Deroghe

al predetto limite possono essere disposte nei casi in cui gli alunni siano chiamati a

rappresentare la classe o la scuola in iniziative di particolare rilievo.

Il limite non si applica:- alle iniziative che coinvolgano gruppi di classi pari o superiori a tre;- in caso di deliberazione specifica da parte del consiglio di classe. Previa deliberazione del consiglio di classe di provenienza è inoltre ammessa la partecipazione individuale di alunni ad iniziative promosse in altre classi del medesimo ordine scolastico.

9- Dalle iniziative che non risultino essenziali ai fini del perseguimento degli obiettivi formativi della scuola possono essere esclusi alunni destinatari di interventi di richiamo di cui all’art.21.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 84: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

84

P.O.F. 2010-2011

Tenuto conto delle obiettive difficoltà di vigilanza nelle uscite scolastiche, dalle iniziative sono inoltre esclusi gli alunni che abbiano reiteratamente messo in atto comportamenti rischiosi per la salute propria e/o altrui. Dalle visite guidate presso luoghi richiedenti particolari forme di rispetto sono inoltre esclusi gli alunni che abbiano sviluppato comportamenti gravemente irriguardosi o offensivi quale tratto altamente rilevante e stabilizzato della loro condotta.Tutte le esclusioni di cui ai presente comma sono deliberate dall’O.C. competente.

10- Ai genitori/affidatari dovrà essere inviata, a cura dei docenti organizzatori, una sintetica nota informativa sull’iniziativa proposta, comprendente anche l’indicazione degli eventuali luoghi e orari di partenza e arrivo. L’autorizzazione del genitore/affidatario è condizione necessaria per la partecipazione dell’alunno all’iniziativa.

11- I genitori dovranno provvedere al trasporto degli alunni presso il luogo di partenza. Qualora l’iniziativa preveda l’uscita dalla scuola ed il rientro in orario successivo al termine delle lezioni giornaliere, i genitori dovranno provvedere all’accoglienza degli alunni nel luogo e nell’ora di rientro indicati dal programma.

12- Nei casi in cui l’effettuazione dell’AIF comporti il versamento di un contributo da parte delle famiglie a copertura degli eventuali costi di trasporto e/o per le strutture ricettive, il detto contributo potrà essere versato al soggetto esterno gestore per il tramite della scuola.Gli insegnanti organizzatori e il personale di segreteria sono autorizzati alla mera raccolta delle contribuzioni individuali ai fini di un versamento unitario. Tale disposizione si applica anche al personale scolastico incaricato della raccolta di fondi aventi finalità socio-umanitarie e/o di arricchimento dell’offerta formativa e/o della dotazione strumentale dell’istituto.Nei casi sopra richiamati, la raccolta, detenzione e versamento di quote di denaro non costituisce gestione al di fuori del programma annuale. Qualora l’iniziativa comprenda l’impiego di mezzi di trasporto o l’accesso a servizi con biglietteria, i relativi costi potranno essere sostenuti direttamente dagli alunni allo sportello accettante. 13- Uno dei docenti accompagnatori tiene l’elenco degli alunni partecipanti con relativi numeri telefonici. A ciascun alunno viene consegnato un numero telefonico da comporre in caso di necessità.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 85: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

85

P.O.F. 2010-2011

- TRASPARENZA E ACCESSO AGLI ATTI-

ART. 25 ACCESSO AGLI ATTI E TUTELA DELLA RISERVATEZZA

1- Tutto il personale della scuola è vincolato dall’obbligo di tutela dei dati personali trattati nell’ambito delle attività didattiche, amministrative e di servizio.

2- A chiunque ne abbia interesse è garantito l'accesso ai documenti scolastici nei termini e nei limiti previsti dalla legge 241/90 e D.L.vo 196/2003 e successive integrazioni. L’interesse all’accesso deve essere motivato nell’istanza di richiesta; l’accesso viene negato in assenza di motivazione o in caso di motivazioni non valide.

3- L’accesso agli atti degli OO.CC. è disciplinato dal comma 12 dell’art. 3 del presente regolamento.

4- L’accesso agli atti d’istituto diversi da quelli di cui al precedente comma 3 è consentito con le medesime modalità previste dal richiamato comma 12, art. 3.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 86: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

86

P.O.F. 2010-2011

10. INDIRIZZI E NUMERI DI TELEFONO

Scuola “Don Minzoni”Via Donizetti, 3010083 Collegno (TO)

Segreteria 011.405.39.25Fax 011.415.78.86

Scuola “Antonio Gramsci”Via Di Vittorio10093 Collegno (TO)

Telefono 011.415.37.57Fax 911.415.78.86

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 87: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

87

P.O.F. 2010-2011

11. ALLEGATI

AREA DISCIPLINARE

1. Materie Letterarie2. Scienze Matematiche, chimiche, fisiche e naturali3. Lingue straniere: Inglese e Francese4. Educazione Artistica5. Educazione Tecnica6. Educazione Musicale7. Educazione Fisica8. Religione cattolica9. Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica

1. MATERIE LETTERARIE1. MATERIE LETTERARIE

1.a ITALIANO

ABILITA’ DI BASE ED OBIETTIVI MINIMI

1. Comprensione della lingua scritta: LEGGERE

Obiettivi minimi del triennio:Apprendere diverse strategie di lettura :

• veloce per farsi un’idea e per ricercare informazioni• estensiva per il piacere di leggere• approfondita per la comprensione e l’apprendimento

Competenze ed abilità minime correlate da acquisire

a. competenza tecnica, semantica, sintattica CLASSI PRIME

• leggere correttamente ad alta voce• riconoscere e ricavare il significato delle parole• individuare sequenze di un testo e cogliere l’idea centrale• comprendere informazioni esplicite • acquisire piacere per la lettura, orientandosi tra testi di genere diverso

b. competenza testuale, pragmatico comunicativa e rielaborativaCLASSI SECONDE- comprendere il contenuto di un breve testo nei suoi elementi essenziali- individuare le sequenze più significative di un testo narrativo- cogliere l’idea centrale- mettere in relazione testo ed immagini

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 88: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

88

P.O.F. 2010-2011

- sviluppare il piacere per la letturaCLASSI TERZE

• ricavare le informazioni principali di un testo non complesso di tipo narrativo o disciplinare

• ricavare le informazioni implicite da un testo non complesso• riconoscere le parole non note, ricavarne il significato dal contesto, cercarlo sul

vocabolario, assegnare ad una parola il significato esatto, nel contesto dato• saper fare previsioni sul testo• cogliere l’idea centrale di un testo• riconoscere il tipo di testo• riconoscere alcuni generi letterari (racconto realistico, comico, giallo, fantastico, testo

poetico…)• dividere il testo in sequenze e sintetizzarle, con la guida dell’insegnante• distinguere reale e fantastico• mettere in rapporto il testo con la propria esperienza.• Potenziare il piacere per la lettura

2. Comprensione della lingua orale: ASCOLTARE Competenze minime da acquisire:CLASSI PRIME

9) prestare attenzione per tutta la durata del messaggio10) riconoscere il significato di intonazioni e pause11) comprendere brevi e semplici messaggi verbali (istruzioni, testi narrativi, informativi, colonne sonore testi di canzoni, purché non complessi)

CLASSI SECONDE• comprendere con chiarezza cosa desidera sapere l’interlocutore

• individuare le informazioni che interessano• comprendere tutti gli elementi di un semplice testo (chi, dove, quando, come, • perché)

- rendersi conto quando non si capisce e segnalarlo

CLASSI TERZE- individuare le sequenze degli avvenimenti - individuare le informazioni implicite di un testo non complesso- riconoscere lo scopo di un messaggio non complesso- riconoscere gli elementi essenziali di una comunicazione non complessa (film,

documentari, relazioni di esperti …)- riconoscere il rapporto tra testo e supporti (immagini, grafici, tabelle…)- riconoscere varie tipologie di testi (cronaca, relazione,racconto…)

3. Produzione della lingua scritta: SCRIVERE Competenze minime da acquisireCLASSI PRIME

- produrre, nell’ambito di esperienze personali testi strutturati di ogni sequenza, formalmente corretti, cronologicamente coerenti ( cronache, descrizioni, testi secondo le tecniche di scrittura creativa)CLASSI SECONDE

- produrre semplici relazioni e testi poetico-creativi, utilizzando e sviluppando, in modo coerente, uno schema dato- produrre testi ben organizzati dal punto di vista cronologico e spaziale- ridurre quantitativamente gli errori di ortografia- acquisire costanza e chiarezza di scrittura

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 89: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

89

P.O.F. 2010-2011

CLASSI TERZE• produrre vari tipi di testi, strutturati in modo abbastanza organico e coerente,

sviluppando schemi dati• produrre testi con ortografia e grammatica abbastanza corrette• ideare testi pertinenti, intorno ad un’idea centrale• rispettare le caratteristiche proprie del tipo di testo scelto• rispettare le principali regole grammaticali• ampliare il vocabolario e ridurre i termini generici, ambigui e le ripetizioni• effettuare una correzione guidata, attraverso la revisione del proprio testo

4. Produzione della lingua orale: PARLARE Competenze minime da acquisireCLASSI PRIME

• riferire esperienze personali• esporre in modo comprensibile testi di argomenti di studio• esprimere opinioni motivate

CLASSI SECONDE

- utilizzare correttamente il lessico comune, per comunicare nell’ambito

- dell’esperienza familiare e scolastica

- esporre in modo comprensibile semplici racconti e descrizioni

CLASSI TERZE6. produrre messaggi pertinenti, in forma chiara 7. esporre testi (recensioni di libri, film, relazioni di attività, racconti,..) utilizzando un

lessico adeguato

5. Riflessione sulla linguaCompetenze minime da acquisire

CLASSI PRIME- riconoscere in un testo le parole di un discorso riconoscere diversi tipi di testoCLASSI SECONDE- riconoscere soggetto e predicato all’interno di un testo- orientarsi con maggior sicurezza nell’uso del vocabolario

CLASSI TERZE• riconoscere le forme verbali regolari• distinguere il complemento diretto da quelli indiretti• orientarsi in modo autonomo nell’utilizzo del vocabolario

6. Il teatro come strumento di crescita culturale e personale

Si realizzano iniziative di laboratorio teatrale, nei limiti delle possibilità e delle disponibilità, ritenendole un importante percorso di consapevolezza di sé, integrazione e sviluppo di potenzialità personali e culturali.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 90: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

90

P.O.F. 2010-2011

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri. Egli ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, per esempio nella realizzazione di giochi, nell’elaborazione di progetti e nella valutazione dell’efficacia di diverse soluzioni di un problema.

Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici.

Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e con insegnanti.

Alla fine di un percorso didattico produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori.

Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali.

È capace di utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta.

Varia opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso.

1.b STORIA, CITTADINANZA E COSTITUZIONE1.b STORIA, CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Obiettivi minimi del triennio

3. orientarsi nel tempo nell’ambito delle esperienze personali4. acquisire sempre maggior autonomia nell’utilizzare il testo scolastico ricavandone 5. informazioni6. conoscere alcuni argomenti fondamentali 7. conoscere le principali forme di vita istituzionale

Competenze minime da acquisire CLASSI PRIME1. comprendere e utilizzare il linguaggio specifico2. ricostruire esperienze personali 3. riconoscere i ritmi del tempo storico (prima-durante-dopo)4. introdurre all’uso di tradizionali schemi di periodizzazione 5. stabilire relazioni tra presente e passato (modo di vivere, pensare e operare)

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 91: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

91

P.O.F. 2010-2011

6. collocare nel tempo utilizzando i sistemi tradizionali di misura7. saper utilizzare documenti e fonti8. conoscere gli eventi storici con particolare riguardo alle più significative forme 9. della vita sociale

CLASSI SECONDEo stabilire confronti fra elementi lontani nel tempoo conoscere ed utilizzare in modo più preciso alcuni termini del lessico specificoo utilizzare brevi fonti storiche per ricavare informazioni

CLASSI TERZE- stabilire semplici relazioni tra i fatti storici, con la guida dell’insegnante - (causa-effetto)- confrontare gli aspetti salienti delle varie civiltà- collocare eventi fondamentali in successione cronologica- conoscere alcuni argomenti fondamentali del programma trattato - conoscere le fondamentali forme di vita istituzionale

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici.

Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica.

Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea.

Conosce i processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione.Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente.

Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità.

Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi.

Sa esporre le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argomentare le proprie riflessioni.

Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo.

1.c GEOGRAFIA1.c GEOGRAFIA

Obiettivi minimi del triennio

- orientarsi nello spazio, nell’ambito di esperienze personali- orientarsi di fronte ad una carta geografica- acquisire autonomia nell’uso del testo scolastico- comprendere alcuni elementi ed argomenti del programma trattato- conoscere alcuni termini del linguaggio specifico

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 92: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

92

P.O.F. 2010-2011

Competenze minime da acquisire CLASSI PRIME

• comprendere e utilizzare il linguaggio specifico• osservare e classificare gli elementi ambientali• leggere e comprendere carte geografiche, grafici e tabelle• leggere le immagini e metterle in rapporto con il testo• orientarsi con l’uso delle carte per operare confronti tra realtà diverse• conoscere l’ambiente fisico e umano• cogliere l’interazione uomo - ambiente

CLASSI SECONDE- conoscere e memorizzare dati- orientarsi nello spazio- leggere e comprendere carte geografiche- riprodurre carte geografiche

CLASSI TERZE- stabilire, con la guida dell’insegnante, relazioni tra gli argomenti studiati- conoscere ed utilizzare i termini del lessico specifico- conoscere e memorizzare gli aspetti fondamentali del programma trattato- conoscere le principali problematiche ambientali

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani.

Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini dallo spazio, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali sull'ambiente che lo circonda.

È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mondo.

Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze.

Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi.

Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare.

Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche.

2. SCIENZE MATEMATICHE, CHIMICHE, FISICHE E NATURALI2. SCIENZE MATEMATICHE, CHIMICHE, FISICHE E NATURALI

Obiettivi generaliObiettivo qualificante è l’acquisizione del metodo scientifico che si concreta nelle capacità

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 93: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

93

P.O.F. 2010-2011

concettuali - operative di:

1. esaminare situazionifattifenomeni

2. riconoscere proprietà variantiproprietà invariantianalogiedifferenze

3. manipolare dati registrali ordinarlicorrerarli

o avviare alla consapevolezza e alla padronanza del calcoloo porsi problemi, prospettarne soluzioni

6. verificare la validità dell’ipotesi sperimentalmente7. inquadrare in un medesimo schema logico questioni diverse8. usare la terminologia scientifica comprenderla ed esprimersi in modo chiaro rigoroso e

sintetico9. usare ed elaborare i linguaggi specifici della matematica e delle scienze10. considerare criticamente informazioni e affermazioni per arrivare a convinzioni

fondate e decisioni consapevoli Obiettivi per la Matematical’insegnamento della matematica si propone di:1. Suscitare interesse per stimolare le capacità intuitive2. Condurre gradualmente a verificare la validità di congetture e intuizioni con ragionamenti

via via più organizzati3. Sollecitare a comunicare in un linguaggio che diventi sempre più chiaro e preciso

servendosi di simboli, rappresentazioni grafiche ... che facilitino l’organizzazione del pensiero

4. guidare alla capacità di sintesi e di riconoscere analogie per giungere ad una visione unitaria su

alcune idee centrali come :• variabile• funzione• trasformazione• struttura• per il calcolo, avviare alla• consapevolezza• padronanza

Obiettivi per le Scienze SperimentaliIntrodurre gli allievi ad una visione della natura e dell’ambiente umano basata su rigore critico coerenzache caratterizzano il metodo scientifico

1. Imparare a conoscere strutture della natura in funzione di

• Spazio• meccanismi di funzionamento• tempo

2. Scoprire l’importanza di formulare ipotesi per SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 94: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

94

P.O.F. 2010-2011

2. spiegare fatti e fenomeni3. organizzare l’osservazione

Individuare le interazioni tra mondo fisico, mondo biologico e comunità umane

• Maturare senso di responsabilità • nell’impatto con la natura• nella gestione delle risorse

• Conseguire capacità che permettano• approfondimento autonomo di conoscenze scientifiche• controllo sull’attendibilità delle fonti di informazioni

6. Acquisire consapevolezza della continua evoluzione di problematiche e conoscenze scientifiche

Obiettivi specifici di apprendimento per il biennio

Matematicao Cenni sugli insiemi numericio Operazioni con i numeri naturalio Multipli e divisori di un numeroo Frazione come operatore, rapporto, quozienteo I numeri razionali: confronto, operazionio Estrazione di radice quadratao Rapporti. percentuali e proporzionio Elementi di geometria pianao Le grandezze geometriche e le loro unità di misurao Proprietà, perimetro e area di triangoli, quadrilateri, poligoni regolario Il teorema di Pitagorao Il piano cartesianoo Omotetie e similitudinio Elementi fondamentali di statistica e probabilitào Aspetti storici connessi alla matematica

Scienze• Il moto dei corpi• Peso, massa, peso specifico• Lavoro ed energia• Il principio di Archimede• Primi elementi di chimica• Caratteristiche dei suoli• Cellule, organismi unicellulari e pluricellulari• Ciclo vitale delle piante vascolari• Animali vertebrati e invertebrati• Sistemi e apparati del corpo umano• Principi di ecologia: ecosistemi terrestri e locali

Obiettivi specifici di apprendimento per la classe terza

Matematica

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 95: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

95

P.O.F. 2010-2011

- Insieme Z e relative operazioni- Insieme Q e relative operazioni- Elementi di calcolo letterale, espressioni numeriche e letterali - Equazioni, problemi risolvibili con le equazioni- Elementi di geometria analitica- Elementi fondamentali di statistica e probabilità- Circonferenza, cerchio e relative proprietà- Poliedri regolari, solidi di rotazione e loro proprietà- Concetto di superficie, volume e peso dei solidi- Problemi inerenti agli argomenti trattati

Scienze

• Elettricità e magnetismo• Elementi di astronomia• La Terra: struttura ed evoluzione• L’evoluzione dei viventi• Nozioni di genetica• Progresso scientifico e società

OBIETTIVI IRRINUNCIABILI

Matematica

CLASSI PRIMEd) Conoscere le tabelline e saper fare operazioni mentali con piccoli numeri (entro il 100)e) Conoscere la tecnica delle quattro operazioni (per la divisione, essere in grado di

eseguire divisioni tra numeri interi con divisore al massimo di due cifre)f) Saper utilizzare le quattro operazioni fondamentali per risolvere problemi ad una

operazioneg) Conoscere il concetto di multiplo e di divisoreh) Aver acquisito il concetto di numero frazionarioi) Saper applicare la frazione come operatorej) Saper classificare le frazioni

CLASSI SECONDE2. Saper usare le tavole numeriche per la ricerca di potenze e radici di numeri interi3. Conoscere le tecniche di calcolo con frazioni e con numeri decimali4. Sapere cos’è un rapporto e una proporzione5. Conoscere gli enti geometrici fondamentali e, tra i poligoni, i triangoli e i quadrilateri6. Distinguere tra il concetto di perimetro e quello di area7. Conoscere le formule dirette per il calcolo del perimetro e dell’area8. Conoscere la relazione tra i lati di un triangolo rettangolo (teorema di Pitagora)

CLASSI TERZE- Conoscere il concetto di numero relativo e saper rappresentare un numero relativo su

una retta orientata- Eseguire singole operazioni con i numeri relativi interi e frazionari- Saper riconoscere un monomio e saper eseguire la somma algebrica tra monomi- Saper risolvere equazioni di 1° grado a termini interi- Saper rappresentare sul Piano Cartesiano punti, segmenti e figure geometriche.- Riconoscere i seguenti solidi: cubo, prisma, piramide, cono, cilindro, sfera- Saper distinguere tra superficie e volume di un solido- Saper calcolare l’area della superficie laterale, totale e il volume di un cubo

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 96: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

96

P.O.F. 2010-2011

Scienze (PER LE TRE CLASSI)

2. Sapersi orientare sugli argomenti trattati3. Saper esporre in modo comprensibile qualche semplice concetto appreso o qualche

fenomeno osservato4. Sapersi muovere in modo responsabile in laboratorio

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado (matematica)L’alunno ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica e, attraverso esperienze in contesti significativi, ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà.

Percepisce, descrive e rappresenta forme relativamente complesse, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo.

Ha consolidato le conoscenze teoriche acquisite e sa argomentare (ad esempio sa utilizzare i concetti di proprietà caratterizzante e di definizione), grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni.

Rispetta punti di vista diversi dal proprio; è capace di sostenere le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e argomentando attraverso concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta.

Valuta le informazioni che ha su una situazione, riconosce la loro coerenza interna e la coerenza tra esse e le conoscenze che ha del contesto, sviluppando senso critico.

Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi.

Usa correttamente i connettivi (e, o, non, se... allora) e i quantificatori (tutti, qualcuno, nessuno) nel linguaggio naturale, nonché le espressioni: è possibile, è probabile, è certo, è impossibile.Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado (scienze)

L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni di osservazione e monitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio.

Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matematico o informatico e più strumenti insieme in uno stesso contesto.

Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza quotidiana; interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati; è in grado di decomporre e ricomporre la complessità di contesto in elementi, relazioni e sottostrutture pertinenti a diversi campi disciplinari; pensa e interagisce per relazioni e per analogie, formali e/o fattuali.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 97: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

97

P.O.F. 2010-2011

Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazioni, formalizzazioni logiche e matematiche dei fatti e fenomeni, applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana.È in grado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in via di acquisizione, sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere.

Ha una visione organica del proprio corpo come identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti.

Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che interagiscono fra loro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico; comprende il ruolo della comunità umana nel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta atteggiamenti responsabili verso i modi di vita e l’uso delle risorse.

Conosce i principali problemi legati all’uso delle scienza nel campo dello sviluppo tecnologico e è disposto a confrontarsi con curiosità e interesse.

3. LINGUE STRANIERE: INGLESE e FRANCESE3. LINGUE STRANIERE: INGLESE e FRANCESE

OBIETTIVI

Ascoltare classe I individuare gli elementi essenziali della situazioneindividuare le intenzioni comunicativecapire il significato globale di semplici messaggi su argomenti di vita quotidianaeseguire istruzioni e consegnecogliere cadenze ed intonazioniricavare informazioni semplici

classe II ricavare informazioni su argomenti noti capire i punti essenziali di un discorso

classe III comprendere in modo globale e dettagliato messaggi orali su argomenti variinferire informazioni non date specificamente

Parlare classe I ripetere parole e brevi frasi dialogare su argomenti di vita quotidiana utilizzando funzioni comunicative in modo appropriato dare semplici istruzionidescrivere in modo essenziale un oggetto o una perso

classe II raccontare un’esperienza fare descrizioni più dettagliate

classe III utilizzare in modo corretto e coerente le funzioni, le strutture ed il lessico appropriatistrutturare messaggi personali esprimendo interessi e preferenze partecipare a brevi conversazioni

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 98: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

98

P.O.F. 2010-2011

Leggere classe I capire il senso globale ed individuare l’idea centraleindividuare le intenzioni comunicative di chi scriveeseguire istruzioni e consegne

classe II ricavare informazioni specificheindividuare le intenzioni comunicative di chi scriveeseguire istruzioni e consegne

classe III comprendere in modo globale e dettagliato testi di varie tipologie individuare informazioni esplicite ed implicite

Scrivere classe I compilare schede e moduliprodurre correttamente brevi testi partendo da modelliprodurre correttamente brevi dialoghi

classe II produrre semplici testi su argomenti di vita quotidiana fare descrizioni relative a persone, oggetti, luoghi

classe III Produrre testi di varia tipologia liberi o guidati utilizzando correttamente lessico e strutture linguistiche complesse

CONTENUTIFunzioni comunicative: Inglese

CLASSI PRIME

Salutare PresentarsiPresentare altre persone Chiedere e dire il nome proprio ed altruiChiedere e dire la nazionalità Chiedere e dire l’indirizzoChiedere e dire l’età Identificare i membri della famigliaDire a chi appartengono le cose Parlare di ciò che si possiede e non si

possiedeParlare dei colori Descrivere le personeChiedere e dire l’ora Parlare delle azioni abituali proprie ed

altruiFare lo spelling Contare da 1 a 100Chiedere e dire ciò che le persone fanno Chiedere e dire ciò che le persone sanno

fareChiedere e dire dove sono le città Chiedere e dire dove vivono le personeSuggerire di fare qualcosa insieme Chiedere e dire esattamente dove sono

le coseDescrivere la casa e le stanze

CLASSI SECONDE

Chiedere e dare informazioni sullo stato di salute Chiedere e dare informazioni sul lavoroChiedere e dare informazioni su dove si abita Chiedere e dare informazioni sulla

famiglia

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 99: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

99

P.O.F. 2010-2011

Chiedere e dare informazioni sulle abitudini di vita Chiedere e dire la dataEsprimere accordo o disaccordo Chiedere e dare informazioni su

avvenimenti passatiOrdinare cibi e bevande Chiedere e dire il prezzo di qualcosaChiedere e parlare di avvenimenti in corso Fare inviti e offerteDare ordini Esprimere un obbligoFare paragoni Chiedere e dare un permessoEsprimere una preferenza

CLASSI TERZE

Chiedere e parlare delle proprie esperienze personali

Chiedere e parlare della frequenza delle azioni

Descrivere qualcuno Esprimere una probabilitàDescrivere un animale domestico Descrivere la propria casaChiedere e parlare di avvenimenti futuri Esprimere intenzioniChiedere e dire di chi è qualcosa Chiedere e dare indicazioni stradaliParlare di avvenimenti futuri Chiedere e dare indicazioni su lunghezze

e distanzeChiedere e parlare di possibili avvenimenti futuri Chiedere e dare un consiglioEsprimere accordo e/o disaccordo Chiedere e dire che tempo faChiedere informazioni Esprimere opinioniChiedere e dire quando qualcosa è iniziato

Gli Esponenti Linguistici sono strettamente connessi alle Funzioni Comunicative e vengono introdotti parallelamente e con la stessa gradualità.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la prima e la seconda lingua stranieraL’alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per elaborare i propri messaggi;

individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti;

rappresenta linguisticamente collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi;

acquisisce e interpreta informazioni valutandone l’attendibilità e l’utilità.

Individua e spiega le differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere, spiegandole senza avere atteggiamenti di rifiuto.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la prima lingua straniera

In contesti che gli sono familiari e su argomenti noti, l’alunno discorre con uno o più interlocutori, si confronta per iscritto nel racconto di avvenimenti ed esperienze personali e familiari, espone opinioni e ne spiega le ragioni mantenendo la coerenza del discorso.

Comprende i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 100: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

100

P.O.F. 2010-2011

Descrive esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni; espone brevemente ragioni e dà spiegazioni di opinioni e progetti.

Nella conversazione, comprende i punti chiave del racconto ed espone le proprie idee in modo inequivocabile anche se può avere qualche difficoltà espositiva.

Riconosce i propri errori e a volta riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole linguistiche e alle convenzioni comunicative che ha interiorizzato.

Funzioni comunicative: Francese

CLASSI PRIME

salutare presentarsipresentare qualcuno identificare qualcuno, qualcosadescrivere persone e oggetti chiedere i coloridomandare e dare informazioni sulla professione, nazionalità, residenza

numeri da 1 a 100

domandare e dire ciò che piace o non piace domandare e dire l’ora, la datadomandare e dare informazioni sul tempo parlare di sé e della famigliaesprimere preferenze protestaredomandare e dare una spiegazione domandare e dare informazioni sui

prezziesprimere accordo o disaccordo fare una propostaaccettare o rifiutare una proposta dare ordini e istruzioniidentificare le parti del corpo umano chiedere e dare informazioni sullo

stato di saluteparlare dei propri passatempi e dei propri gusti chiedere e dare informazioni sulle

abitudini di vitadire ciò che è permesso o vietato

CLASSI SECONDE

domandare e dare delle informazioni invitare qualcunoaccettare o rifiutare un invito augurare qualcosa a qualcunointerpellare qualcuno al telefono esprimere le proprie opinioniscegliere e proporre qualcosa ordinare cibi e bevandeparlare di un fatto che si è svolto o si svolgerà offrire qualcosa a qualcunochiedere il prezzo raccontare un’esperienzadare il proprio parere esprimere le proprie aspirazioni e

preferenzeinformarsi su un’attività domandare di fare qualcosaprotestare fissare una data per fare qualcosaesprimere l’irritazione, l’esasperazione informarsi su degli avvenimentispiegare le ragioni delle proprie scelte

CLASSI TERZE

chiedere e dare informazioni su degli avvenimenti

dare degli ordini: vietare, proibire

dare delle istruzioni e seguirle parlare del proprio stato fisico e

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 101: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

101

P.O.F. 2010-2011

moraledescrivere e confrontare oggetti – persone – luoghi

descrivere delle abitudini – dei modi di vita

dare dei consigli esprimere i propri sentimentiraccontare le proprie esperienze chiedere e dare informazionifare inviti parlare dei programmi televisiviesprimere opinioni proporreparlare di attività sportive esprimere interessi, accordo o

disaccordofare paragoni parlare delle attività quotidiane

CIVILTA’

La civiltà è parte integrante di ciascuna unità e viene presentata in modo inerente al contesto.Tramite le informazioni ricevute, gli studenti vengono a conoscenza non solo dei luoghi, ma soprattutto dei modo di vivere dei paesi in cui si parla la lingua inglese e francese e ciò li avvia a confrontarsi con abitudini diverse dalle proprie.

VALUTAZIONEObiettivo primario della valutazione è raccogliere informazioni sulle competenze raggiunte dall’alunno onde valutare le attività necessarie atte a migliorare il processo di apprendimento.

E’, quindi, un valido feedback per l’insegnante al fine di apportare modifiche al suo operato.

La valutazione deve considerare il raggiungimento, da parte degli alunni, sia degli obiettivi cognitivi che non cognitivi e consiste nella misurazione delle prestazioni nelle singole prove di verifica scritte e orali.

Avviene tramite test in molti casi classificati con punteggio numerico, rapportato in centesimi, sulla base di una griglia predisposta. Per ogni esercizio è indicato il numero massimo di punti. A lato, viene registrato il punteggio assegnato all’alunno sulla base degli errori commessi. Viene, poi, indicato il punteggio totale dello studente rispetto a 100.

Nei tipi di verifica nei quali non sia possibile usare questo strumento, ci si avvale di un parco frasi.

Si valuta la pronuncia, l’uso del lessico, l’uso delle strutture grammaticali e delle funzioni comunicative, la comprensione e la conoscenza degli argomenti di civiltà, la pronuncia e la fluency, a seconda delle prove somministrate.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la prima e la seconda lingua straniera

L’alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per elaborare i propri messaggi; individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti;

rappresenta linguisticamente collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi; acquisisce e interpreta informazioni valutandone l’attendibilità e l’utilità.

Individua e spiega le differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere, spiegandole senza avere atteggiamenti di rifiuto.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 102: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

102

P.O.F. 2010-2011

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la seconda lingua straniera

L’alunno affronta situazioni familiari per soddisfare bisogni di tipo concreto e riesce a comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).Comunica in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali.

Descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

4. ARTE E IMMAGINE 4. ARTE E IMMAGINE

Obiettivi

CLASSI PRIMECapacità di vedere – osservare e comprensione ed uso dei linguaggi visivi specifici

- Sviluppare le capacità di osservazione e di percezione di elementi semplici- Saper riconoscere e cercare di superare gli stereotipi- Saper descrivere immagini semplici ed elementi naturali- Avviare alla conoscenza delle strutture di base del linguaggio visivo

Conoscenza e uso delle tecniche espressive• Usare correttamente materiali e strumenti• Applicare correttamente le tecniche proposte

Produzione e rielaborazione dei messaggi visivi- Attivare capacità di rappresentazione grafica di quanto osservato e delle esperienze

compiute- Sviluppare le capacità immaginativa ed espressiva- Saper progettare e produrre i propri lavori rispettando sequenze logico-temporaliLettura di documenti del patrimonio culturale ed artistico

5. Prendere coscienza della molteplicità delle manifestazioni artistiche del presente e del passato

6. Acquisire un metodo di lettura dell’opera d’arte7. Avviare alla conoscenza della terminologia specifica

CLASSI SECONDE12. Utilizzare in maniera più consapevole le tecniche espressive13. Utilizzare in modo più preciso gli strumenti e acquisire un metodo di lavoro produttivo14. Avere una conoscenza più ricca delle strutture del linguaggio visivo15. per effettuare una semplice lettura di immagini del patrimonio artistico

CLASSI TERZE• Rapporto immagine e comunicazione del testo visivo o narrativo• Funzioni o caratteri dell’immagine espressiva• Il linguaggio visivo e i suoi codici• Gli strumenti, i materiali e le metodologie delle diverse tecniche artistiche• La raffigurazione dello spazio nelle tre dimensioni• Paradigmi del percorso dell’arte nei secoli XIX e XX• Gli elementi fondamentali dei linguaggi audiovisivi e multimediali

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 103: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

103

P.O.F. 2010-2011

• Leggere e interpretare i contenuti di messaggi visivi rapportandoli ai contesti in cui sono stati prodotti

Obiettivi da raggiungere nell’arco del triennio:

• Portare ed usare correttamente il materiale• Educare alla sensibilizzazione nei confronti del patrimonio culturale, artistico ed

ambientale

Contenuti

Decodifica dello stereotipo visivo attraverso l’analisi e l’osservazione del vero o attraverso immagine fotografiche. Evidenzieremo la struttura e la forma di alcuni animali e di oggetti per superare visioni stereotipate.Rappresentazione e rielaborazione di elementi del paesaggio naturale: la foglia, l’albero, le nuvole ...La figura umana: proporzioni, posizioni, atteggiamenti, espressioni ...Comunicare usando efficacemente i codici visivi: punto; linea; superficie; forma; luce e ombra; colore.La comunicazione di massa: il messaggio pubblicitario; la campagna pubblicitaria; i canali di diffusione; la produzione di un messaggio pubblicitario. Il cinema; il fumetto ...Analisi del linguaggio grafico e pittorico di alcuni artisti del presente e del passato.

Concorrere allo sviluppo dei seguenti obiettivi e contenuti trasversali (attraverso attività specifiche):

- Sviluppo della tematica del riciclo e della difesa dell’ambiente.o Educazione alla Pace

I contenuti disciplinari di Ed. Artistica verranno affrontati nel corso del triennio con modalità differenziate che terranno conto delle capacità individuali e dell’evoluzione di ciascun allievo.Nell’ambito dei consigli di classe si stabiliranno percorsi interdisciplinari a seconda della programmazione di classe.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali.

Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio.

Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione.

Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 104: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

104

P.O.F. 2010-2011

Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico.

5. 5. TECNOLOGIA

PremessaCon il nuovo anno scolastico la riforma ha decurtato le ore di Tecnologia che si riducono a due settimanali per tutte le classi ad eccezione delle terze a tempo prolungato, in cui l’orario rima-ne invariato (tre settimanali).Pertanto, a fronte delle nuove indicazioni orarie, la programmazione dovrà essere ridimensio-nata. Spetterà a ciascun docente inserire nel proprio piano di lavoro i contenuti e gli obiettivi che riterrà più opportuni.

Finalita’ generaliLa tecnologia studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l'orga-nizzazione della vita sociale e le nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione. Gli ambiti di applicazione della tecnologia sono potenzialmente assai vasti ed i percorsi formativi che vi si possono riferire i più diversi. Alla fine del triennio gli alunni saran-no in grado di osservare, descrivere e analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale, di analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazio-ni di energia ed essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.

Obiettivi generaliGli obiettivi generali della disciplina si riferiscono a:• comprensione della realtà tecnologica e del suo rapporto con l'uomo e

l'ambiente;• acquisizione di conoscenze tecniche e tecnologiche riferite ai vari processi produttivi, ai

principi scientifici utilizzati e ai problemi che ne derivano;• acquisizione di capacità logico-scientifiche;• fornire gli strumenti adeguati per un corretto uso del calcolatore.

Metodologie e attivita’Allo scopo di raggiungere in ciascuna classe e per gradi successivi, gli obiettivi proposti, la programmazione delle attività dovrà seguire un'articolazione a cui fanno riferimento i seguenti momenti didattici:• individuazione delle esigenze socio-culturali e della situazione di partenza degli alunni;• organizzazione delle attività e dei contenuti;• scelta delle metodologie, degli strumenti didattici e dei materiali da utilizzare;• sistematica osservazione dei processi d'apprendimento;• verifiche del processo didattico.Sarà dato ampio spazio al procedimento induttivo, senza trascurare per altro il procedimento deduttivo. Lo strumento metodologico a cui si farà costante riferimento sarà il metodo scientifico che potrà essere applicato mediante ricerca individuale e di gruppo fon-data essenzialmente su tre momenti fondamentali:• definizione dell'ipotesi che la ricerca si propone di realizzare;• obiettivo che s'intende raggiungere;• metodo prescelto e strumenti da utilizzare.Le attività proposte fanno riferimento a tale metodo con modalità anche molto diverse tra loro:• analisi tecnica (individuazione di forma, funzione, materiali utilizzati, principio

di funzionamento, processo costruttivo, problemi connessi con l'ambiente);• ricerca ambientale;

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 105: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

105

P.O.F. 2010-2011

• costruzione grafica (rappresentazione bidimensionale e tridimensionale di figure e oggetti; individuazione della struttura portante e componibilità modulare);

• ricerca informativa (consultazione di libri e pubblicazioni varie, interviste, visite guidate, Internet)

Obiettivi specifici di apprendimento alla fine della classe terza

Le metodologie e le attività che consentono di raggiungere gli obiettivi della disciplina vanno commisurati alla realtà socio-ambientale in cui la nostra scuola opera, al fine di assicurare a ciascun alunno il soddisfacimento del proprio bisogno culturale. Ogni docente inoltre, stabilirà la propria programmazione che potrà variare anche in base alle scelte operate dal consiglio di classe. In linea con quanto stabilito dai programmi ministeriali vengono comunque individuati gli obiettivi specifici di apprendimento da raggiungere alla fine del triennio e gli obiettivi minimi che saranno richiesti agli alunni stranieri residenti da poco in Italia e agli allievi con difficoltà cognitive.

Disegno tecnico− Partendo dall'osservazione, eseguire la rappresentazione grafica di semplici oggetti

applicando anche le regole delle scale di proporzione.− Eseguire rilievi sull'ambiente scolastico o sulla propria abitazione.− Conoscere ed applicare le regole dell'assonometria e delle proiezioni ortogonali.− Progettare e realizzare semplici oggetti con materiali di facile reperibilità.

Tecnologia− Rilevare le proprietà fondamentali dei principali materiali e il ciclo produttivo con cui

sono ottenuti.− Riflettere sui contesti e i processi di produzione in cui trovano impiego utensili e

macchine, con particolare riferimento a quelli per la produzione alimentare, l'edilizia, la medicina, l'agricoltura.

− Iniziare a comprendere i problemi legati alla produzione di energia utilizzando appositischemi e indagare sui benefici e sui problemi economici ed ecologici legati alle varieforme e modalità di produzione.

− In relazione alla propria abitazione, a un ufficio o a un'azienda produttiva, rilevare come viene distribuita, utilizzata e quali trasformazioni subisce l'energia elettrica.

Informatica− Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra

di essi.− Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e

produrre documenti in diverse situazioni.− Conoscere l'utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.

Obiettivi minimi di apprendimento

− Conoscere le relazioni forma - funzione - materiale attraverso semplici esperienze per-sonali.

− Rilevare le proprietà fondamentali dei principali materiali.− Iniziare a capire i problemi legati al consumo e allo spreco di energia.− Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 106: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

106

P.O.F. 2010-2011

Criteri di valutazione

Le prove e gli elaborati degli alunni (prove oggettive di verifica affrontate, esercizi svolti in classe o a casa, contenuti e risultati delle interrogazioni, progetti elaborati e realizzati da soli o in gruppo e ogni altra documentazione utile, come disegni e progetti di ricerca) saranno valu-tati e inseriti in una apposita cartellina.La valutazione terrà conto:− della situazione di partenza dei singoli allievi;− del livello di conoscenze, di abilità e di competenze raggiunte;− del grado di coinvolgimento nell'attività didattica;− della maturazione di un atteggiamento positivo verso il lavoro;− dei progressi, delle difficoltà, delle incertezze, della fatica, della stanchezza e

dell'entusiasmo riscontrati.

TECNOLOGIA E DISEGNO TECNICO

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

OPERAZIONI LOGICHE CONOSCENZE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA

Partendo dall'osservazione, eseguire la rappresentazione grafica di un oggetto applicando anche le regole delle scale di proporzione.Eseguire rilievi su un ambiente

OsservareRilevareEseguire

Rappresentare graficamente sempliciOggetti.Scale di proporzioneQuotatura dei disegniMisurazioneRaccogliere dati e catalogarliTrasferire dati in un codice appropriato

Eseguire la rappresentazione grafica in scala di semplici oggetti usando il disegno tecnico.Eseguire rilievi

Usando il disegno tecnico, seguire le regole dell'assonometria e quelle delle proiezioni ortogonali per progettare semplici

CoordinareProgettareRealizzareUsare

AssonometriaProiezioni ortogonaliMetodologia della progettazione

Essere in grado di progettare un oggetto Conoscere le relazioni forma - funzione -materiale

Rilevare le proprietà fondamentali dei principali materiali e il ciclo produttivo con cui sono ottenuti.Riflettere sui contesti e i processi di produzione in cui trovano impiego utensili e macchine

ConoscereProgettareRilevareRealizzareCogliereDescrivereRiflettereClassificare

Proprietà e ciclo produttivo dei principali materiali.Utensili e macchineper i processi della produzione in diversisettori

Essere in grado didescrivere e classificare utensili e macchine cogliendone le diversità in relazione al funzionamento e al tipo di energia e di controllo che richiedono per il funzionamento

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 107: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

107

P.O.F. 2010-2011

Iniziare a comprendere i problemi legati alla produzione di energia ed indagare sui benefici e sui problemi economici legati alle varie forme e modalità di produzione.Rilevare come viene distribuita, utilizzata e quali trasformazioni subisce l'energia elettrica.Coglierne l'evoluzione nel tempo nonché i vantaggi e gli eventuali problemi ecologici

CapireComprendereCogliereRilevareDistribuire

Produzione di energia.Distribuzione, utilizzazione e trasformazione dell'energia elettrica.Problemi economici.Problemi ecologici.Benefici derivati dall'energia.Ricerca storica sull'energiaEffetti positivi e negativi provocati dall'energia

Iniziare a capire i problemi legati alla produzione di energia e sviluppare sensibilità per i problemi economici, ecologici e della salute legati alle varie forme e modalità di produzione

INFORMATICA

Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.

Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni

PresentareConoscereComprendereDescrivereUtilizzareUsare

Elementi fondamentali di un computer.

Uso degli strumenti informatici.

Elaborazione dati, testi e immagini.Produzione di documenti

Essere in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per supportare il proprio lavoro

Conoscere l'utilizzodella rete per la ricerca delle informazioni

RicercareConoscereCollegare

Utilizzare Internet per le ricerche.Reti di comunicazione

Ricercare informazioni, selezionarle e sintetizzarle

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 108: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

108

P.O.F. 2010-2011

6. MUSICA6. MUSICA

Obiettivi per il biennioPratica strumentale:- esecuzione di semplici brani ritmici e/o melodici, per lettura e / o imitazionePratica vocale:- esecuzione con la voce, per imitazione e /o per lettura, di brani coraliProduzione musicale:- improvvisazione di sequenze ritmiche e/ melodiche su stimoli controllati;- elaborazione di materiali sonori mediante l’uso di semplici software appropriatiAscolto, interpretazione, analisi: - riconoscere ed analizzare il linguaggio musicale mettendolo in relazione ad altri linguaggi e

al periodo storico

Obiettivi per la classe TerzaPratica strumentale- Esecuzione di brani musicali per lettura e/o imitazione, sia individualmente che in gruppoPratica vocale- Esecuzione con la voce, per imitazione e/o per lettura, di brani coraliProduzione musicale- Creare e/o arrangiare semplici brani musicali usando in modo appropriato il codice e le

regole musicaliAscolto, interpretazione, analisi- Analizzare caratteristiche e forma di opere musicali di vario genere, stile e tradizione- Individuare rapporti tra la musica e altri linguaggi- Approfondire le funzioni sociali della musica nella nostra e in altre civiltà

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine triennioL’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.

Fa uso di diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musicali.

È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso modalità improvvisative o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici.

Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storico-culturale.

Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali insiti negli eventi e nei materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi, ponendo in interazione musiche di tradizione orale e scritta.

Valuta in modo funzionale ed estetico ciò di cui fruisce, riesce a raccordare la propria esperienza alle tradizioni storiche e alle diversità culturali contemporanee.

Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica.

Orienta lo sviluppo delle proprie competenze musicali, nell’ottica della costruzione di un’identità musicale che muova dalla consapevolezza delle proprie attitudini e capacità, dalla SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 109: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

109

P.O.F. 2010-2011

conoscenza delle opportunità musicali offerte dalla scuola e dalla fruizione dei contesti socio-culturali presenti sul territorio.

Per le competenze specifiche relative allo studio dello strumento musicale nelle scuole secondarie di primo grado, in attesa di una definitiva attuazione della Riforma degli studi musicali, del conseguente avvio dei Liceo Coreutico e Musicale e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore, restano in vigore le indicazioni contenute nell’Allegato A del DM 201/99.

7. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE7. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

Obiettivi o La conoscenza ed utilizzo corretto del proprio corpo e delle varie parti di essoo La comprensione dei fenomeni fisiologici che avvengono durante il movimento,

l’esercizio fisico, il giocoo L’aumento del numero delle esperienze dal punto di vista motorioo Il potenziamento fisiologico inteso come miglioramento delle capacità motorie,

dell’efficienza cardio-circolatoriao L’impostazione di un corretto schema motorio in relazione allo spazio, al tempo, agli

attrezzi, ai compagnio La socializzazione mediante giochi di squadra che richiedono l’accettazione delle

regole e dei diversi livelli di capacità dei compagni

o La prevenzione ed attuazione della sicurezza personale a scuola, in casa, nella circolazione stradale, in tutti gli ambienti di vita

o L’utilizzazione delle abilità apprese in situazioni ambientali diverse, in contesti problematici, non solo in ambito sportivo ma anche in esperienze di vita quotidiana

o Conoscenza della segnaletica stradale e comportamento di pedone, ciclista, motociclista

Obiettivi specifici• consolidamento e coordinamento degli schemi motori: coordinazione, equilibrio,

orientamento spaziale, strutturazione spazio temporale• potenziamento fisiologico: mobilità articolare, forza, velocità, resistenza• conoscenza degli obiettivi e delle caratteristiche proprie delle attività motorie:

precisione e rispetto delle consegne, ricerca di strategie, impegno,collaborazione e rispetto degli altri

• conoscenza delle regole della pratica ludica e sportiva: giochi pre-sportivi, pallavolo, pallacanestro,baseball, pallone leggero

Obiettivi minimio sapersi organizzare portando l’occorrenteo saper adattare il proprio movimento nello spazio e nel tempoo saper controllare i movimenti degli arti inferiori e superiorio saper controllare il proprio corpo in posizioni di disequilibrioo saper giocare, almeno seguendo le regole generali più importanti, i più comuni giochi

di squadra

Criteri di valutazione- Test psicomotori per valutare: attenzione, impegno,miglioramenti individuali.

- Osservazione continua e sistematica delle attività svolte.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 110: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

110

P.O.F. 2010-2011

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine del triennio

L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si coniuga il sapere, il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti.Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motoriosportivo, oltre allo specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità motorie e sportive. Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare l’altro.È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune.Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza, attraverso il riconoscimento e l’esercizio di tali valori in contesti diversificati.

7. RELIGIONE CATTOLICA7. RELIGIONE CATTOLICA

OBIETTIVI EDUCATIVI• Sviluppo della personalità dell’alunno nella dimensione spirituale• Risveglio degli interrogativi profondi sul senso della vita• Superamento dei modelli religiosi infantili• Sensibilizzazione al senso religioso• Rispetto per chi professa altre religioni e per i non credenti

OBIETTIVI DIDATTICI COMUNI ALLE TRE CLASSI• Suscitare atteggiamenti di meraviglia nei confronti della realtà• Acquisire conoscenze approfondite del fenomeno religioso in generale e di quello

cristiano in particolare• Collocare ogni religione nella propria dimensione geografica-storica-culturale• Conoscere la realtà e la missione della Chiesa• Acquisire il linguaggio specifico del fatto religioso• Educare alla progettazione del proprio futuro in un orizzonte di valori più alti, che vinca

l’egoismo, l’ignoranza e la logica del “tutto e subito”• Abilitare al confronto critico, alla convivenza civile e al dialogo• Promuovere la maturazione della fede con la capacità di dare ragione delle proprie

scelte• Educare alla tolleranza nei confronti della diversità

OBIETTIVI COGNITIVI SPECIFICI

Classe I • Approfondimento degli elementi costitutivi della religione

• Comprensione dei valori religiosi come rilevanti nella crescita della persona

• Capacità di descrivere le figure di Abramo, Mosè e Maometto, inquadrandole nell’ambiente storico-culturale

• Capacità di riconoscere alcuni elementi della religione

• Attenzione, rispetto e tolleranza per le scelte altrui

• Conoscenza generica delle religioni monoteiste

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 111: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

111

P.O.F. 2010-2011

• Conoscenza della figura e dell’opera di Gesù Cristo

Classe II • Conoscenza analitica del Cristianesimo

• Confronto con la proposta comunitaria della Chiesa vista nella sua esperienza originaria, nella sua struttura fondamentale e nelle sue missioni attuali

• Conoscenza sintetica del Cristianesimo

• Conoscenza degli elementi essenziali della vita ecclesiale

• Capacità di riflettere sul collegamento tra valori cristiani e vita personale

Classe III • Interiorizzazione ed arricchimento dei valori morali e spirituali

• Riflessione critica su problematiche umane e sociali

• Acquisizione di autonomia nelle scelte personali relative all’ambito religioso

• Capacità di elaborare riflessioni personali su brani biblici e documenti della Chiesa

• Capacità di utilizzare il linguaggio specifico dell’ambito religioso

• Capacità di riconoscere ed interiorizzare alcuni valori religiosi

• Capacità di riflettere sulle proprie scelte

• Capacità di riassumere un brano biblico

CONTENUTI

Classe I • La nascita del fenomeno religioso nella preistoria• La religione nelle civiltà antiche• Le religioni monoteiste• La formazione, gli autori e i contenuti della Bibbia• Gesù Cristo attraverso i Vangeli

Classe II • Le origini della Chiesa• La storia del Cristianesimo nelle sue tappe fondamentali• La vita e l’opera umanitaria di alcuni santi - modelli di vita

per i ragazzi• Conoscenza e storia dei sacramenti

Classe III • I miti degli antichi e le domande dell’uomo• Il concetto di valore morale, coscienza e libertà• Il progetto di Dio per l’uomo: il senso della creazione, il

problema del male, della sofferenza e della morte• Le grandi religioni del mondo a confronto con il

Cristianesimo • Lettura e commento al testo evangelico “Le Beatitudini”

VALUTAZIONE

• Osservazione sistematica del comportamento e della partecipazione sistematica degli allievi

• Correzione regolare dei lavori assegnati in classe e da casa• Verifica orale e/o scritta periodica del livello di apprendimento• Momenti di dialogo, discussione e confronto collettivo

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 112: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

112

P.O.F. 2010-2011

AREA PROGETTUALE

( IN VIA DI AGGIORNAMENTO)

PROGETTO PERSEUSScienze motorie, fisiche e sportive

giochi sportivi studenteschi

Finalità e destinatariOrganizzazione, prosecuzione e sviluppo di progetti innovativi per la promozione dell’Educazione Fisica e Sportiva adattati alle particolari esigenze dell’utenza della nostra scuola.I progetti e le attività proposte sono state in parte già attuate e si sono dimostrate decisamente efficaci sia dal punto di vista didattico e pedagogico sia, soprattutto, dal punto di vista del miglioramento della socializzazione e della collaborazione, del coinvolgimento personale, del recupero e del rafforzamento dell’autostima.Molti ragazzi hanno fatto e molti altri faranno esperienze che per la maggior parte di loro sarebbero state impossibili ed impensabili. Tutti i ragazzi della Scuola ( compresi problematici, caratteriali, disagiati economicamente… ) prendono parte alle diverse attività che vengono svolte nell’arco del triennio.Alcune di queste attività prevedono il coinvolgimento di Associazioni e Gruppi sportivo-culturali esistenti sul TERRITORIO e che si occupano dei giovani quali: Polisportiva Bendini (pista di atletica leggera, campi da tennis e da calcetto ) Associazione MILLENNIUM - piscina Collegno Basket Associazione Lotta Leucemia Infantile Associazione Podistica Collegnese Associazione Alcedo Guide del parco della Mandria e del Lago Piccolo di Avigliana Polisportiva Torino-Rivoli- Grugliasco per rugby e baseball – softball Associazione Arti & mestieri per pallavolo Associazione River Side Associazione Snowboard Ciriè

Progetti previsti in collaborazione con Enti:attività di Educazione Stradale in collaborazione con la Polizia MunicipalePronto Soccorso e Doping con l’ASLProgetto ambiente Progetto Educativo Scolastico – Regione e CUS Torino Progetti attuati grazie alla disponibilità di impianti delle Federazioni

9. Progetto NEVE suddiviso in:Escursione con le ciaspole rivolto alle classi primePattinaggio su ghiaccio rivolto alle classi seconde

Sci di Fondo e di discesa rivolto alle classi terze10. Ippoterapia (Fondo Cittadino Prom. Progetti Animazione e Formazione Sportiva) ed

attività con cavallo nella Scuola11. Progetto Ambiente : Rafting, canoa, orienteering ed arrampicata12. Tornei Progetto Basket con Federazione Pallacanestro

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 113: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

113

P.O.F. 2010-2011

13. Tornei Rugby, Baseball, Palla Elastica, Calcio

Attività sportive praticate nella scuola in orario curricolare• preparazione generale psico-fisica• avviamento alla pratica di pallavolo, pallacanestro, pallamano, baseball, tennis, rugby,

pallone elastico leggero, hitball• atletica leggera e corsa di resistenza• orienteering ( soprattutto TP DonMinzoni)• arrampicata sportiva ( nella palestra Gramsci )• corso di nuoto ( classi seconde della Gramsci )• escursione con le ciaspole (classi prime)• pattinaggio su ghiaccio ( classi seconde )• sci di fondo e di discesa (classi terze)• prove multiple di Atletica leggera• incontri, tra classi parallele, degli sport trattati• progetto di educazione ambientale in canoa o rafting• progetto di arrampicata in palestra ed in ambiente naturale• ippoterapia rivolta ai ragazzi disabili • conoscenza del cavallo e passeggiata a cavallo nel cortile scolastico• educazione alla legalità: giudice di gara ed arbitro di gioco• adesione a Progetti Sportivi “Patto per la Scuola” ed in orario extracurricolare:- attività sportiva facoltativa ( di approfondimento )- Giochi Sportivi Studenteschi – Fase d’Istituto (ed eventuali Fasi successive) e Tornei

Provinciali- Gruppo Sportivo Scolastico Atletica Leggera- Gruppo Sportivo Scolastico di Orienteering- Attività di Arrampicata- Uscite legate alle attività sportive praticate- Corso di Skateboard- Corso di Ballo

I Docenti di Educazione Fisica intendono partecipare alle seguenti attività sportive proposte dal M.I.U.R. Direzione Generale Regionale per il Piemonte:

• GSS di corsa campestre• GSS di atletica leggera• GSS di orienteering• GSS di calcio• GSS per disabili• Gare di Orienteering preparatorie ai GSS• “Trofeo Gunetti” ed altri incontri di Atletica• Torneo di Basket 3 contro 3 e partite pallacanestro• Tornei di Pallavolo

Si riservano inoltre di valutare le proposte che arriveranno durante l’anno dal MIUR e, se interessanti ed educative per i ragazzi, eventualmente richiedere l’approvazione al CD ed al Consiglio d’Istituto e di rinunciare ad alcune attività se troppo problematiche da attuare (difficoltà per gli spostamenti, economici, didattici,…)

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 114: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

114

P.O.F. 2010-2011

Educazione alla salute.

L’educazione alla salute rappresenta un aspetto essenziale del processo educativo attraverso il quale l’alunno apprende quel senso di responsabilità che gli permetterà, in futuro, di assumere consapevolmente decisioni utili a salvaguardare sia la propria sia la salute degli altri.La scuola si propone come obiettivo quello di far comprendere ai ragazzi che la salute è un bene collettivo e che non ci sarà una buona qualità del vivere se non migliorerà la salute di tutti.Pertanto i docenti hanno aderito ai seguenti progetti proposti dall’A.S.L.TO3 nel catalogo “Proposte di interventi per la Promozione della salute” suddivisi per età scolare:1ª media) La sicurezza negli ambienti scolastici e domestici. Attraverso un CD rom diviso in due moduli didattici, si cercherà di sensibilizzare gli studenti su temi legati ai rischi presenti negli ambienti domestici e scolastici.2ª media) Aiuto chi mi aiuta: nozioni di primo soccorso e chiamata al 118. Il corso si articola su tre incontri:a) illustrazione di nozioni tecnico/pratiche sulle principali cognizioni per affrontare una situazione d’emergenza e le relative modalità d’attivazione del 118.b) applicazione pratica con manovre di simulazione per gli alunni delle nozioni fornite nel precedente incontro.c) dimostrazione tecnico-pratica di un intervento di soccorso con auto ambulanza.3ª media) Educazione all’affettività, autonomia e sessualità.Con l’utilizzo di schede didattiche e/o giochi interattivi si cercherà di migliorare le conoscenze sui servizi territoriali dedicati all’adolescente e sul loro utilizzo.

Chi sceglie sei tu: un programma per la prevenzione dell’uso del tabacco, alcol e droghe.Il progetto si prefigge come obiettivo quello di correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l’accettazione dell’uso di sostanze psicoattive; di migliorare le conoscenze sui rischi dell’uso del tabacco, alcol e sostanze psicoattive e di sviluppare un atteggiamento dissuasivo verso queste sostanze.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 115: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

115

P.O.F. 2010-2011

SCUOLA MEDIA STATALE “DON MINZONI – GRAMSCI”Via Donizetti, 30 – Tel. e fax 011.405.39.25 – 10093 Collegno (TO)

Codice Fiscale 95565870011Sito web:http://www.scuolamediacollegno.it

SINTESI PIANO OFFERTA FORMATIVA a.s. 2010/2011SINTESI PROGETTO/ATTIVITÀ

Sezione 1 – Descrittiva

9.1. Denominazione progettoIndicare codice e denominazione del progettoScuola in coro

9.2. Responsabile progettoIndicare il responsabile del progettoSignora Denise Mantovani, membro dell’ Associazione Musicale Contra Punctum

9.3. Obiettivi Descrivere gli obiettivi misurabili che si intendono perseguire, i destinatari a cui si rivolge il progetto, le finalità e le metodologie utilizzate. Illustrare eventuali rapporti con altre istituzioni.Avviare al canto corale nuove alunne e proseguire l’esperienza dell’insieme vocale nato nel corso dell’anno scolastico 2009-2010. Preparare saggi musicali di carattere vocale e strumentale, spettacoli ed eventualmente concorsi corali.

9.4. Durata Descrivere l’arco temporale in cui il progetto si attua, illustrare le fasi operative, individuando le attività da svolgere in un anno finanziario, separatamente da quelle da svolgere in un altro.Ottobre-MaggioOttobre-Dicembre: 8 incontri di 75 minuti ciascunoFebbraio-Maggio:14 incontri di 75 minuti ciascunoEventuali prove aggiuntive in caso di partecipazione a concorsi: 7 incontri di 60 minuti ciascuno

Totale ore 33. In caso di partecipazione a concorsi 40.

9.5. Risorse umane Indicare i profili di riferimento dei docenti, dei non docenti, e dei collaboratori esterni che si prevede di utilizzare. Indicare i nominativi delle persone che ricopriranno ruoli rilevanti. Separare le utilizzazioni per anno finanziario.

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

Page 116: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

116

P.O.F. 2010-2011

ORGANIGRAMMA PERSONALE ATA

SEGRETERIA SETTORE COLLABORATORI SCOLASTICI

SEDE DI SERVIZIO

1 - COLOTTI Antonietta

DON MINZONI

2 - FLORIO Antonietta

DON MINZONI

3 - LA GROTTERIA Patrizia

DON MINZONI

4 - MORGILLO Francesca

DON MINZONI

5 - PACICCA Antonietta

DON MINZONI

6 - SCARLATA Giancarlo

DON MINZONI

7 - SIGOT Milena

DON MINZONI

8 - VILLANI Gina

DON MINZONI

9 - FILIPPOZZI Claudia

GRAMSCI

10 - MACRI’ Immacolata

GRAMSCI

11 - PINTA Antonella

GRAMSCI

12 - RICCARDI Elio

GRAMSCI

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI

Mina NOTARFRANCESCO

Gestione personale supplente annuale e temporanei

AUDDINO Francesca

Acquisti, Inventario, contabilità

BRENDOLAN Laura

Gestione personale di ruolo

FALCONE Silvana

Gestione alunni

ULIVIERI Susanna

Gestione protocollo, infortuni

Incaricata annuale

SEGRETERIA

Page 117: P.O.F. · 2013. 7. 11. · 6 P.O.F. 2010-2011 Rileva la pluralità delle scelte metodologiche e ne verifica la congruenza con le linee di indirizzo del P.O.F. Conclude la redazione

117

P.O.F. 2010-2011

SMS “Don Minzoni-Gramsci” - Collegno