sport u versilia n°12

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1 WIPEOUT N°12 - BIMESTRE MAGGIO/GIUGNO 2015 SURF DOVE SONO LE ONDE? STORIA DEL SURF IN VERSILIA, COME E DOVE FARLO PILATES ORIGINI, DANZA, TUTTO SULLA DISCIPLINA CHE SALVA MENTE E CORPO PIERO BERTOLANI LA VERSILIA DEVE PUNTARE SUL TURISMO SPORTIVO RUGGERO DIENA L’INCREDIBILE STORIA DI UN RAGAZZO RINATO GRAZIE ALLO SPORT SPORT&CARE IL PIEDE, CAPOLAVORO D’ARTE E DI INGEGNERIA. COME MANTENERLO IN FORMA

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Sport U Edizioni

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WIPEOUT

N°12

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MES

TRE

MAG

GIO/

GIUG

NO 2

015

SURFDOVE SONO LE ONDE? STORIA DEL SURF IN VERSILIA,COME E DOVE FARLO

PILATESORIGINI, DANZA, TUTTO SULLA DISCIPLINA CHE SALVA MENTE E CORPO

PIERO BERTOLANILA VERSILIA DEVE PUNTARE SUL TURISMO SPORTIVO

RUGGERO DIENAL’INCREDIBILE STORIA DI UN RAGAZZO RINATO GRAZIE ALLO SPORT

SPORT&CAREIL PIEDE, CAPOLAVORO D’ARTE E DI INGEGNERIA. COME MANTENERLO IN FORMA

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bimestrale a distribuzione gratuita

Sport U sas di Giusti G. & C.

sede e redazione:Quart. Duca d’Aosta 11, ViareggioT. 0584 407413 - 335 [email protected]: Sport U VersiliaAut. Tribunale di Lucca n.1371/2013

Amministratore delegato: Gianluca GiustiDirettore responsabile: Luigi Grassoart director: umidStampa: Vanzi Tipografia/Colle di Val d’Elsa

Foto di copertina: Lorenzo Ratti/FotOne, Viareggio Hanno collaborato: Simone Ferro, Simone Pierotti, Giulia Bertoli, Silvio Ghidini, Alessandro Dini, Dott. Emiliano Brunelli, Stefano Guidoni, Mauro Pucci.

con il patrocinio di

editoriale

Non possiamo fermare le onde ma possiamo imparare il surf! sembra questo il motto che oltre 30 anni fa ha animato un piccolo gruppo d’avanguardia che diede vita in Versilia ad una passione che ha innalzato

la bandiera del surf sulle nostre coste. D’estate – ma soprattutto d’inverno - sono tantissimi i ragazzi e le ragazze che escono in mare alla ricerca dell’onda perfetta. Il surf è un modo di essere, è una filosofia, è uno spirito d’aggregazione, è un look, è una moda ma è soprattutto uno sport, comple-mentare al nuoto e alla vela, che fa bene alla testa e al fisico. Da noi negli anni è diventato anche un lavoro per molti ragazzi (ormai cresciuti) a partire da Alessandro Dini che ci ha aiutato a raccontare la storia di questo sport in Versilia e a trasmettervi (speriamo) la curiosità e la passione per provarci anche voi.

In questo numero troverete inoltre: pilates una disciplina che ha effetti incredibili su corpo e mente. Ce lo raccontano Simona Nesi e una testimonial d’eccezione come Daria Bignardi. E poi il calcio: dalla Universal Cup alla rinascita del Viareggio 2014, l’altra faccia del pallone, quello buono. Quello che piace a noi. E ancora: le interviste di Sport U. A Piero Bertolani, sportivo e imprenditore. Un “malato di sport” che ha a cuore la sua terra; a Giuseppe Crott “Il Versiliese Volante” protagonista della rubrica di Extreme Universe e a Ruggero Diena, un ragazzo davvero speciale che ci ha raccontato una storia di sof-ferenza, rinascita e sport e per questo entra a pieno titolo tra “i nostri eroi”. E infine le rubriche: dall’alimentazione all’estetica alla riabilitazione sempre all’insegna di uno stile di vita sano e sportivo. Buona lettura e sempre in movimento con Sport U!

Errori, dimenticanze, svarioni del numero precedente.

• pag. 1, riabilitazione: legamento crociato o tendinopatia rotulea?

• pag. 10, Macelleria Masoni: ricetta vegetariana?

cartellino giallo

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La tua profumeria a Forte dei Marmi dove ti consigliano ti coccolano e ti fanno sempre sentire unica Protagonista

Punto Vendita:Forte dei Marmi, via Barsanti 15Tel. 0584/82273 [email protected]

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Studio PilatesASD BalanceStudio

Massa via F.lli Rosselli 7054100 Massa (Ms)0585/793047338/[email protected]

Forte dei Marmivia M. Buonarroti 47a55042 Forte dei Marmi (Lu)0584/784578366/[email protected]

FORTE DE I M

ARMI - MASSA A.S.D. BALA

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PILATES & GYROTO

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®

Workshops per la danza per migliorare la forza ed elasticità dei giovani danzatori.Programmi specifici per prevenire infortuni, migliorare le tecnica, aumentare la consapevolez-za dei movimenti della danza classica, per prepa-rare il ballerino e la sua necessità di una forma

fisica ideale.Siamo orgogliosi di sostenere le scuola della Ver-silia dando la possibilità a giovani talenti ed ex danzatori di poter mantenere l'eleganza, la grazia e tutto il bello della danza e del pilates.

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ATTUALITÀPILATES

PAG 18/23

ATTUALITÀFOCUS SURF

PAG 8/15

EXTREME: PARACADUTISMOGIUSEPPE CROTT

PAG 40

ALIMENTAZIONELA RICETTA È SERVITA 2

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IL CALENDARIO

PAG 28

I NOSTRI EROIRUGGERO DIENA

PAG 32

sommario

CALCIOUNIVERSAL CUP 2015

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SPORT&CAREPIEDE E SPORT

PAG 34

IL PERSONAGGIOPIERO BERTOLANI

PAG 30

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ma dove sono

focus: SURF a cura di ALESSANDRO DINI

LA STORIA DEL SURF IN VERSILIA

Il movimento italiano del surf, è nato in Versilia nei primi anni ottanta. Qualcuno, aveva già provato verso la fine degli anni settanta, dopo l’uscita in Europa del cult-movie “Un Mercoledì da Leoni” di John Milius, a prendere le onde

utilizzando qualsiasi cosa, ma erano tentativi spo-radici, isolati. Sono due compagni di scuola a dare vita al primo focolaio di appassionati: Michele Dini e Francesco Farina. Intorno a loro e ai maldestri tenta-tivi di realizzarsi da soli le proprie tavole, si concen-tra l’attenzione di altri amanti del mare e delle onde. Alcuni nomi… Davide Sani, un certo Stiombolino che lasciò alcuni incisivi sulla tavola a una delle prime uscite e altri di cui si sono perse le tracce. Poi arrivo io, il fratello maggiore di Michele. Allora giocavo al calcio, ma appena presa la prima onda appendo le scarpette al chiodo e inizia la più grande avventura della mia vita: il surf. Convinco Michele e Francesco a partire per Biarritz, il nostro primo impatto con l’oceano. Lì, compriamo la nostra prime “vere” tavole, mute, laccetti. Al rientro, formiamo il primo surf club italiano, il glorioso Italia Wave Surf Team, di cui in un primo momento fanno parte anche “I Giovani Leoni” Alfio Sbragia e Luciano Francesconi, antesignani shapers del panorama ver-siliese. Un paio di anni dopo, nel 1983, apro Natural Surf, il primo surf shop italiano 100% surf (no wind-surf) e tutto corre più velocemente. Da un gruppetto di amici, una ventina, diventiamo rapidamente centinaia. Importo tavola da mezzo mondo. Le prime utilizzate sono ancora tavole single-fin, con una sola

grande pinna centrale, le leggendarie Vitamin Sea, facili ma con raggi di curva ampi e lenti. Un anno dopo, arriveranno in Europa le prime thruster (tre pinne) di Simon Anderson e le twin fin (due pinne) di Mark Richards, che rivoluzionano il modo di surfare, che diventa più aggressivo e verticale. Il pontile del Forte è il nostro punto di incontro e a noi si aggiunge un'altra colonna del surf versiliese: Ario Bertacca. Lì conosciamo altri surfers locali, Alessandro Amadei e il mitico Pampino (Mario Chiaramonte) di Carrara. Con Natural Surf, organizzo e sponsorizzo le prime gare, mitica quella del campionato europeo EPSA nel maggio del 1985 che attira surfer da ogni parte del continente. E’ in questo momento che si aggiungono surfisti locali che hanno fatto la storia del surf locale e nazionale: Patrizio Jacobacci, Jacopo Miglio-rini poi Stefano Giuliani. In pochi ricordano che dal 1991 fino al 2000 si sono tenute in Versilia ben nove edizioni del circuito EPSA (European Professional Surfing Association), alle quali hanno partecipato surfisti famosi del calibro del francese Micky Picon e del portoghese Tiago Pires, quest’ultimo tutt’ora nel circuito mondiale World Surfing League. Nel 1987 formiamo la prima Nazionale Italiana di surf e partiamo per gli Europei in Francia: siamo tutti versiliesi. Ovviamente, lo sponsor era Natural Surf. Intanto, mentre i surfisti versiliesi superano le mille unità, altri spot sulla costa vengono scoperti e frequentati: il molo di Viareggio, Piazza Mazzini, il Cinquale… Nei weekend, orde di surfisti arrivano in Versilia per surfare le onde e anche a Livorno di

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forma un folto gruppo di appassionati. Negli anni novanta, altra violenta accelerazione: venduto Natural Surf, fondo la prima rivista italiana di surf, dal semplice nome “Surf Magazine”, nel 1991 (poi diventata Surf Latino nel 1995). Il surf decolla e ormai al pontile di Forte dei Marmi e al molo di Viareggio diventa un’impresa prendere dieci onde in una surf-session. Aprono altri surf shop lungo la costa, e altri surfisti locali fanno del surf una professione, come gli shapers Michele Puliti (Ola) e Riccardo Zorzit Lapasin (Costa Ovest). La Versilia sforna come dolci i migliori surfisti italiani in ogni categoria, dagli junior ai masters, che fanno incetta di titoli italiani. Nel 1997 il CONI riconosce la FISURF come Federazione ufficiale. Vengo eletto presidente e porto la sede e la segreteria sul viale a mare di Viareggio. Il mio primo progetto è diffondere la

didattica tramite i primi corsi federali per Istruttori surf, ai quali partecipano molti noti surfisti versiliesi che oggi gestiscono alcune delle Surf Schools sparse sul litorale, da Torre del Lago a Marina di Massa. Alla fine degli anni novanta e soprattutto con il nuovo millennio, il surf è una realtà: nessuno si sogna più di prenderci in giro dicendo “ma dove sono le onde?”. In ogni regione italiana che si

affaccia sul mare, nei giorni di mare mosso sono centinaia i “puntini” in acqua e il livello cresce a tal punto che alcuni italiani riescono a battere nomi famosi nelle più importanti gare internazionali. Se oggi abbiamo un Leonardo Fioravanti ai vertici delle classifiche internazionali Junior, forse il primo italiano ad entrare nel circuito professionistico mondiale insieme a gente del calibro di Kelly Slater e Mick Fanning, beh, è anche merito di noi versiliesi che abbiamo per primi organizzato le prime gare di surf, fondato i primi surf club, il primo surf shop, la prima rivista di surf, eccetera, eccetera... Insomma, il big ben del surf italiano, è avvenuto qui in Versilia agli inizi degli anni ottanta e poco ci importa se uno sporadico surfista ha iniziato a fare surf prima, in qualche angolo dello stivale. Il movimento surfistico, è partito da qui. Period!

“Alcuni nomi… un certo Stiombolino che lasciò alcuni incisivi sulla tavola a una delle prime uscite”

le onde?

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Ancient olo Blake Hollow Simmons Spoon Quigg Hot Curl Dadid NuuhiwaNoserider

Hawaiian Mini Gun

Le prime tavole da surf erano intagliate in grossi tronchi di alberi rigorosamente des-tinati alla classi socili più alte. Le “ancien olo” erano quindi surfate solo da membri reali hawaiiani che potevano utilizzare legni

pregiati come il koa. Queste tavole lunghe anche oltre quattro metri, erano pesanti e senza pinna: non giravano. Si andava dritti nella schiuma. Fu il californiano Tom Blake a metà degli anni trenta a piantare una pinna centrale in tavole ancora lun-ghissime, ma non più scolpite in un pezzo di legno solido, ma vuote dentro, da cui il nome “hollow” boards. Questa miglioria permetteva alla tavola di mantenere stabilità e di traversare l’onda sulla pa-rete pulita e non più nella schiuma. Dopo la guerra, grazie all’uso di resine e di fibra di vetro utilizzata per in campo militare (aerei), alcuni californiani iniziarono a usare pani di poliuretano espanso co-me anima interna delle tavola. Uno di loro era Bob Simmons. Le tavole acquistarono molto in leg-gerezza e manovrabilità, e iniziarono a assomigli-are molto agli attuali longboards. Ma fu quando l’australiano Nat Young vinse i mondiali a San Diego nel 1968 con la sua “Sam” rossa, che si capì che era arrivata una nuova rivoluzione: quella della tavola corta. In un paio di anni, la misura media delle tavola passò da 11 a 7 piedi! Non si doveva

più “camminare” sulla tavola, ma si doveva fare le curve sotto alla cresta delle onde, per cui, la corsa a tavole sempre più corte e manovrabili diventò il “must”. Per tutti gli anni settanta si surfarono tavole con una sola pinna, ma i surfisti del neonato circuito professionistico avevano bisogno di tavole sempre più radicali e in grado di “tenere” su onde sempre più tubanti, grandi, potenti. Mark Richards dominò il circuito per quattro anni di fila, dal 1979 al 1982 grazie anche alla sua “twin fin”, una tavola con due grandi pinne laterali che soddisfaceva le esigenze del radicale surfista australiano. Ora, la misura media delle tavole era scesa a sei piedi e la forma era molto diversa (più panciuta) rispetto alle lunghe tavole coi bordi paralleli di dieci anni prima. Nel 1981, un gigante australiano, Simon Aderson, aggiunge alla twin-fin di Mark Richards, una pinna centrale. Chiama questa tavola “thruster”, che con-tribuirà ad un cambio radicale di stile suo e di tutti i surfisti del pianeta. Più tenuta, più fluidità, la tavola ideale. Negli anni ottanta, surfisti come Tom Curren e poi Kelly Slater contribuiranno in collaborazione con il loro shaper personale, Al Merrick, a perfezi-onare le forme di tavole sempre più performanti, prima con la squash tail, poi con l’introduzione di materiali sempre più leggeri e resistenti. Oggi, dopo che i surfisti amatori hanno scimmiottato per anni

focus: SURF

L’EVOLUZIONE DELLA TAVOLA DA SURF1950

anni1960

a cura di ALESSANDRO DINI

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Fish Reno Gun MR Twin FinAipa Sting ‘81 Thruster Modern Thruster

i Pro nell’utilizzo di tavole sempre più piccole (in spessore, lunghezza e larghezza), si sta tornando a parlare di “volume” della tavola, ovvero di quel giusto rapporto tra peso/abilità del surfista e potere galleggiante della tavola. I moderni materiali e la continua collaborazione tra surfista e shaper hanno dato come risultato surfboards sempre più perfor-

manti, ma alla fine quello che conta è avere sotto i piedi la tavola giusta per le proprie caratteristiche fisiche e per il proprio livello tecnico. E non dimen-tichiamoci mai quello che un famoso campione di surf disse una ventina di anni fa: “Il miglior surfista in acqua è quello che si diverte di più”.

L’EVOLUZIONE DELLA TAVOLA DA SURF“Il miglior surfista in acqua è quello che si diverte di più”

19801970 1990

FINS/PINNEParallelamente allo sviluppo delle tavole anche le pinne, a partire dalla loro primo utilizzo nella metà degli anni trenta, hanno subito diverse modifiche sia nelle dimensioni che nei materiali, contribuendo alla evolu-zione e trasforamzione dei diversi modi di surfare le onde.

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SURF SCHOOLS: Il fondale sabbioso che degrada dolcemente rappresenta il paradiso per il surfista prin-cipiante. Molte sono le scuole disseminate sull’intero litorale versiliese ma, lo diciamo subito, non tutte utilizzano istruttori qualificati con brevetto federale (FISURF/ISA) e seguono le linee-guida sulla sicurezza impartite dalla ISA (International Surfing Association). Ci sembra quindi doveroso suggerire a chiunque sia intenzionato di prendere lezioni di surf, di accertarsi che gli istruttori siano in possesso dei suddetti brevetti FISURF/ISA in corso di validità, e le scuole affiliate alla FISURF (Federazione Italiana Surf).

MASSA

FORTE DEI MARMI

CINQUALE

SERAVEZZA

PIETRASANTAMARINA DI MASSA

MARINA DI PIETRASANT

Marina di Pietrasanta: Anche qui, la costruzione del pontile e lo stupendo surf shop Quiksilver hanno attirato molti surfisti che prima si dividevano tra Forte dei Marmi e Viareggio. Onda ideale per il longboard, meno secca e tubante di quella del Forte.

Forte dei Marmi: Il pontile più famoso, più “antico” offre anche l’onda più impegnativa, sia per forma e potenza, sia per il cos-tante affollamento in acqua. Anche un non piacevole localismo rende questo posto poco adatto al surfista principiante.

Cinquale: Il suo particolare fondale ne fa l’alternativa più valida nei giorni di scaduta e di onda piccola. L’onda rompe vicino a riva producendo spesso “mini-tubes” assai apprezzati dai surfisti locali.

N.B.In tutta la Versilia, le onde

rompono su fondale sabbioso, quindi soggetto a spostamenti

repentini, con ovvia ripercussione sulla qualità delle onde, a volte lunghe e gentili, a volte corte

e violente.

Le onde si formano grazie alla pesenza di

perturbazioni atlantiche anche di piccola intensità che

si muovono verso levante con venti da SudEst,

Sud Ovest, Ovest e NordOvest.

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surf map

TORRE DEL LAGO

LIDO DI CAMAIORE

CAMAIORE

VIAREGGIO

MASSAROSA

MARINA DI PIETRASANTA

Viareggio: Lo spot principe è il Molo di Viareggio, surfato per la prima volta nel 1985 dal trio Michele Dini, Alessandro Dini e Ario Bertacca (con Roby Wilson Damiani, allora shaper presso la Blade). Frequentato anche nei giorni ventosi perché protetto dalla diga foranea. Vari “break” si alternano fino alla fossa dell’Abate. Di là dal molo, c’è la Darsena, sempre più affollata. Onde a volte potenti e ripide, risente molto della corrente.

Lido di Camaiore: Il pontile ha dato slancio a Lido di Camaiore, prima poco frequentata, offrendo spesso onde di buona qualità.

a cura di ALESSANDRO DINI

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foto surf

SNAPPIN’-MARCO LA VITEphoto M.Pucci

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foto surf

WAITING...photo M.Pucci

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LA RICETTA E’ SERVITA 2

alimentazione

RISO INTEGRALE CON PEPERONI ricetta per due persone

Ingredienti:Riso integrale - 200 gUn peperone rosso1/2 cipolla doratawdue cucchiai di olio extra vergine d’olivasale q.b.un pizzico di peperoncino in polvere

PREPARAZIONE: sciacqua il riso integrale sotto l’acqua corrente, in modo da eliminare eventuali impurità. Fai cuocere il riso, in una quantità di acqua salata pari al doppio del suo volume (es. per una tazza di riso, due tazze di acqua) per circa 40 minuti.Intanto prepara il condimento in questo modo: fai riscaldare l’olio in padella, aggiungi la cipolla tritata gros-solanamente e i peperoni tagliati a cubetti. Aggiungi sale e copri. Fai cuocere per circa 15 minuti. I peperoni devono rimanere croccanti. A fine cottura aggiungi anche del peperoncino in polvere, a piacere.

Nel frattempo il riso dovrebbe essere pronto! Scolalo e fallo saltare nella padella con il suo condimento. Puoi servirlo accompagnandolo con una salsina di peperoni piccanti, ottenuta frullando con il mini pimer una parte dei peperoni usati per il condimento.

Il riso integrale è un alimento ottimo, dalle molteplici proprietà. In particolare, bisogna ricordare che è sempre preferibile scegliere gli alimenti integrali perché, al contrario di quelli bianchi (riso e pasta), mantengono inalterate le loro caratteristiche nutrizionali, apportando fibre, proteine, sali minerali e zero colesterolo.I peperoni sono ricchissimi di sali minerali e di di vitamina C. Per sfruttare al meglio queste caratteristiche, andrebbero consumati a crudo oppure cotti velocemente.

LE CALORIERiso integrale: 111 kcal/100 g; Peperoni: 22 kcal/100 g

ricetta vegana a cura di Laura Meccheri

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Ingredienti (1 Porzione)

Portata Principale Petto di Pollo - 150 gPaprika Dolce - q.bPeperoncino Macinato - q.bLime - ¼ di succo Spicchio d’aglio - q.bSale - q.b

Per la Salsa allo yogurtPrezzemolo fresco - quanto piaceVasetto yogurt magro - 1Radice di zenzeroScorza di limeSale - q.bOlio extra vergine d’oliva - 1 cucchiaino

STRACCETTI DI POLLO MARINATI CON INSALATA IN SALSA YOGURT

Difficoltà: facile; Tempi: preparazione: 15 minuti più la marinatura: 30 minuti; cottura: 5 minuti di cottura TOTALE: 50 minuti

PREPARAZIONE STRACCETTI DI POLLO: Disporre i petti di pollo sul tagliere e ricavarne delle striscine o strac-cetti, oppure fateveli preparare già tagliati del vostro macellaio di fiducia.Dopo averli sciacquati sott’ acqua corrente e leggermente asciugati, posizionarli in un contenitore con paprika dolce, peperoncino e aglio tagliato. Strizzate il succo di un lime e un pizzico di sale, coprite e fate riposare “marinando” per almeno 30 minuti in frigorifero.Allo scadere del tempo, mettere al fuoco una padella antiaderente fino a renderla ben calda e successiva-mente rovesciare gli straccetti e tutta la marinata; saltarli per solo 5 minuti. In attesa della marinatura lavate la misticanza di insalate e il prezzemolo.

PREPARAZIONE SALSA YOGURT: Mettere in un contenitore il vasetto di yogurt magro, il cucchiaino di olio extra vergine d’oliva , prezzemolo in foglie a piacimento, radice di zenzero grattugiata, sempre a piacimento, un pizzico di sale e scorza di lime. Mixate il tutto e servite in accompagnamento al piatto.

Suggerimenti: Per ottimizzare i tempi di marinatura è consigliabile, sigillare con della pellicola trasparente cellofan gli straccetti di pollo ben ermeticamente chiusi, meno sarà l’ossigeno presente tra la materia, più aumenterà la concentrazione di aromi da conferire. La marinatura può essere preparata per ottimizzare i tempi anche la sera prima.

LE CALORIE / Piatto di Portata 150g di petto di pollo-165 Kcal; 1 spicchio d’aglio-4 Kcal; insalata 20 Kcal per 100g ; succo di lime 14 Kcal per 100g. Totale: 203 KcalLE CALORIE / Salsa Yogurt Prezzemolo 18 Kcal per 100g; vasetto yogurt magro 125g-36 Kcal; radice di zenzero 80 Kcal per 100g; 1 cuc-chiaino di olio extra vergine d’oliva 45Kcal. Totale: 179 KcalTotale Piatto Completo: 382 Kcal

ricetta a cura di Macelleria Masoni, Lido di Camaiore Via del Fortino, 43 - tel. 0584.610021, Viareggio piazza Cavour, 17 - tel. 0584.962974

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attualità: Pilates a cura di GIULIA BERTOLI

È lui l’inventore di una combinazione tra stretching, riabilitazione e potenziamento, dolce ma molto allenantePrima bambino curioso e dalla salute cagionevole, poi uomo determinato e sicuro

di sé; ha trasformato sete di conoscenza e punti deboli in una disciplina che ha preso il suo nome, e l’ha tramandata di generazione in generazione. Stiamo parlando di Joseph Pilates, nato in Germania nel 1880. Studiò libri di anatomia e praticò svariati sport, poi fu imprigionato durante la Prima Guerra Mondiale ed insegnò la sua idea di ginnastica a tutti i carcerati. Poco tempo dopo ci fu una grave influenza epidemica, ma nessuno dei prigionieri allenati da lui morì. Aveva conferito loro forza fisica e temperamento. Più tardi venne trasferito in

LE ORIGINI: TUTTO INIZIA CON JOSEPH PILATES

un’isola dove trovò un ospedale con soldati quasi infermi: fu lì che ideò tecniche di riabilitazione per ognuno di loro; estrapolò le molle da sotto i letti, e le attaccò nella parte superiore di quegli stessi letti che, con molte evoluzioni, oggi rappresen-tano l’attrezzatura moderna della disciplina. I degenti si allenavano con le molle, utilizzando la resistenza da loro offerta e potenziando la muscolatura. Ma che cos’è esattamente il Pilates? E’ Un programma di esercizi modulato “ad hoc”, a corpo libero oppure con i macchinari, attraverso il quale è possibile lavorare tutti i muscoli del corpo, allungandoli e rendendoli più tonici; in particolare la regione di addominali profondi, glutei, dorsali e quadrato dei lombi. Questa zona prende il nome di “Power House”, è il centro del nostro corpo e se lo manteniamo forte ci renderà equilibrio e postura corretta. Una combinazione tra stretching, riabilitazione e potenziamento, che può risultare dolce, oppure molto allenante. Ma il Pilates non è solo corpo. E’ un percorso che rieduca la mente e stimola la propria emotività, in un viaggio in cui la percezione di sé diventa fondamentale, e si scoprono modi più salutari di vedersi e sentirsi. Consigliato per qualsiasi fascia d’età, basterà rivolgersi ai centri specializzati, e perdersi in un nuovo mondo, che in genere, una volta conosciuto, non si vuole più abbandonare.

GB

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Era il lontano 1941 quando una ballerina di danza classica della “School of American Ballet” di New York si rivolse a Joseph Pi-lates per un consulto sulla sua carriera. Si chiamava Romana Kryzanowska e, da lì a

poco, si sarebbe dovuta sottoporre ad un intervento chirurgico alla caviglia a causa di un trauma subito. Joseph le propose una soluzione alternativa più semplice: un ciclo da cinque lezioni mirate alla ria-bilitazione ortopedica e al rinforzo, al termine delle quali, se non avesse ottenuto il beneficio auspicato, avrebbe riavuto i suoi soldi fino all’ultimo centesimo. La ballerina si sottopose al training e dopo tre sedu-te riprese le lezioni di danza. Dichiarò di non essersi mai sentita così in forma: forza fisica migliorata, equilibrio e controllo aumentati. Dopo qualche anno diventò insegnante di Pilates e tramandò le cono-scenze acquisite. Questa testimonianza è solo un

esempio di come il Pilates si espanse a macchia d’o-lio nell’arduo mondo della danza classica fin dalla seconda guerra mondiale, diventando l’allenamen-to- base di ogni ballerino che si rispetti. Elasticità muscolare, forza, velocità e precisione di movimento: questi sono gli aspetti su cui lavora la disciplina e sono gli stessi requisiti richiesti ad una ballerina. Ecco perché, sebbene il programma di allenamento sia accessibile a chiunque, nella danza ha trovato la sua massima espressione. Due emisferi adiacenti ed inseparabili da lunga data, che si intrecciano in un unico mondo in cui niente è lasciato al caso.

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DANZA E PILATES

“Elasticità muscolare, forza, velocità e precisione di movimento... gli stessi requisiti richiesti ad una ballerina”

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Yogilates, Acqualates, Pilates Barre, Step Pilates; e ancora Cardiolates, Aerolates e Tangolates. Queste sono soltanto alcune delle evoluzioni, più o meno stravaganti, di un metodo centenario e d’impostazione

classica che non può far altro che assecondare tempi e mode del momento. Soprattutto nella nostra amata Versilia, incanto di turisti italiani e stranieri, pronti a tentare nuove esperienze senza mai annoi-arsi. Non a caso, infatti, la riviera appare attrezzata, e molti stabilimenti balneari organizzano corsi a

MILLE NOMI, UNA SOLA DISCIPLINAGUIDA ALLE NUMEROSE VARIANTI CHE DERIVANO DAL PILATES

base di Pilates in piscina, mare aperto e spiaggia. Basterà dunque rispettare i principi fondamentali del metodo ed abbinarli ad altre discipline, sotto l’occhio attento degli istruttori, per ottenere risultati uscendo dagli schemi. Ne fa da esempio lo Yogi-lates, la fusione tra Yoga e Pilates che conferisce più elasticità e grazia attraverso meditazione e spiritualità. Interessante anche l’Acqualates (il Pilates in acqua): l’assenza parziale di gravità rende la disciplina accessibile a chi ha grossi problemi articolari e agisce sulla ritenzione idrica. Più statico

il Pilates Barre, più dinamico il Cardiolates: il primo viene eseguito alla barra utilizzata nella danza classica; il secondo, si svolge saltando su un tappeto elastico. Infine, meno “alla moda” ma più consigliati dai medici sono il Pilates per bambini, utile a correggere gli atteggiamenti posturali fin da piccoli, ed il Pilates in gravidanza, per l’educazione del pavimento pelvico. Non dimentichiamoci che anche i macchinari sono cambiati nel tempo: non più rudimentali e rumorosi, ma leggeri, confortevoli e funzionali. Insomma chi più ne ha più ne metta,

ma in certi casi viene da chiedersi: approccio positivo alle nuove tendenze oppure inopportuna commercializzazione?

GB

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Avete presente il programma comico “Zelig”? Durante una pubblicità di qualche mese fa venne comunicato che la puntata sarebbe stata slittata dal giovedì al venerdì sera e la conduttrice, Ambra

Angiolini, ironizzò sullo scambio della messa in onda: “giovedì non posso, ho una lezione di Pilates”. Il calciatore della Fiorentina Giuseppe Rossi posta su Twitter un video di lui che esegue un esercizio di Pilates, sotto il commento: “Un allenamento da veri uomini”. Ma non è di certo l’unico calciatore a pensarla così; David Beckham ha dichiarato di fare un’ora di Pilates al giorno e di non essersi mai sentito così bene. E’ stato lo staff medico del Milan a farglielo conoscere. Per non parlare del lato B di Pippa Middleton, apprezzato: tutto merito del Pilates, dice lei, che frequenta lezioni private in uno studio vicino casa. Non si risparmiano Elena Santarelli, Barbara D’Urso molteplici

i suoi video su YouTube mentre esegue Pilates con la Personal Trainer e Alena Seredova, che si allena anche in vacanza, frequentando da sei anni il cen-tro “Balance Studio” di Simona Nesi nella rinomata Forte dei Marmi, in cui trascorre qualche settimana di riposo durante l’estate. Anche il comico Gabriele Cirilli lo pratica: “I miei dolori all’anca sono scom-parsi”. Da Gianna Nannini a Simona Ventura, da Alba Parietti a Emanuela Folliero. Madonna, Sting, Hugh Grant, Hugh Jackman. Pronti ad investire tempo e soldi per il proprio aspetto fisico e sempre alla ricerca dell’eterna gioventù: i Vip sembrano gradire e impazziscono per il Pilates.

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VIP& PILATES

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Materassino, abbigliamento sportivo e concentrazione: sono tre e non di più, gli ingredienti fondamentali per praticare Pilates nel salotto di casa. Per chi non ha tempo di seguire un corso, per chi

ama la propria intimità, per chi vuole incrementare l’esercizio o portarselo in vacanza. Ad ogni modo, non dimentichiamo l’aspetto più importante: allenarsi in sicurezza. Già, perché come ci spiega la Dott.ssa ed Insegnante di Pilates Simona Nesi, coordinatrice dei centri “Balance Studio” di Forte dei Marmi e Massa, l’attività fisica va eseguita correttamente, per evitare di procurarsi infortuni. Simona è un ex ballerina di Danza Classica e, vista la formazione, ha improntato le sue scuole sullo stile dell’eleganza e dell’armonia. Ogni movimento segue tale principio e nasce dal corretto allineamento del centro del corpo, in equilibrio con spalle e collo. Ecco perché ci propone i tre esercizi seguenti, da fare a casa:Respirazione: sdraiati con le gambe piegate, le mani sulla pancia; inspirate aria fresca dal naso, la vostra pancia si gonfierà; espirate aria calda dalla bocca, la vostra pancia di sgonfierà; concentratevi sul lavoro dell’ombelico che “sale e scende” durante l’esercizio, e ripetetelo 5 volte, iniziando a prendere

PILATES IN SICUREZZA. A COLLOQUIO CON SIMONA NESI DEL BALANCE STUDIO DI FORTE DEI MARMI E MASSA

consapevolezza del vostro respiro.Bottom Lift: sdraiati con le gambe piegate e leggermente separate, le braccia lungo i fianchi, i palmi delle mani rivolti a terra. Inspirate un attimo, ed espirando staccate lentamente glutei e zona lombare da terra, attivando glutei, cosce, addomi-nali; arrivate fino all’altezze delle spalle, inspirate rimanendo in posizione, ed espirando appoggiate di nuovo a terra la zona lombare, aderendo una verte-bra dopo l’altra al materassino. Fatelo 8 volte. Da seduti: sedetevi su una sedia non troppo morbida; ricordate di mantenere schiena dritta e spalle abbassate; appoggiate le mani sulle cosce ed eseguite le circonduzioni con le spalle, 5 per senso. Dopodiché, iniziate a dire dei “no” con la testa 5 volte, e poi a dire dei “si”, 5volte, per sciogliere le tensioni sul collo. Chiudete gli occhi ed immagi-nate che la punta del vostro naso sia una matita: disegnate i numeri dallo 0 al 9 e poi tornate indietro a ritroso, dal 9 allo 0. Dunque, buon allenamento e ricordate queste parole: “In dieci sedute sentirete la differenza, in venti vedrete la differenza; in trenta avrete un corpo completamente nuovo”, Joseph Pilates.

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Apprezzata in televisione e seguita in radio, nel 2009 Daria Bignardi si è proiettata nel magico mondo dei libri, ricevendo critiche positive, consensi dal pubblico e premi importanti. E così, dopo i successi “Non vi

lascerò orfani”, “Un karma pesante” e “L’acustica perfetta”, la scrittrice presenta il suo ultimo libro, “L’amore che ti meriti”, edito da Mondadori. Come può l’amore essere forza creatrice e distruttrice al tempo stesso? A chiederselo sarà la protagonista del romanzo Antonia, in attesa del primo figlio e sulle orme di un vecchio zio investito dalla droga. Da leggere tutto d’un fiato, a detta di molti. Ma quello che noi domandiamo oggi a Daria, è di parlarci della sua passione sportiva che va aldilà degli impegni di lavoro: quella per il Pilates. Con l’augurio che venga a trovarci in Versilia il prima possibile. Da quanto tempo pratichi questa disciplina e quante volte alla settimana? Faccio Pilates da cinque o sei anni, due volte a

settimana quando sono brava.Qual è il macchinario oppure l’esercizio che preferisci, se ce n’è uno?R: Non ho un esercizio preferito, faccio tutto quello che mi dice la mia maestra Valentina, è lei che comanda. Per quanto riguarda l’attrezzo mi piace la Cadillac, anche per il nome.Descrivi il Pilates con la prima parola che ti viene in menteDolce.

DARIA BIGNARDI L’AMORE CHE TI MERITI E QUELLO PER IL PILATES

GIORNALISTA, CONDUTTRICE E SCRITTRICE DI SUCCESSO: DIVISA TRA I MOLTEPLICI IMPEGNI, CI SVELA UNA GRANDE PASSIONE.

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L’UNIVERSO DEL MONOPATTINO SPORTIVO

MYFOOTBIKEDIV. MTS sncVia Vivaldi, 422078 Turate CO

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Sede distaccata DLF Cane Sapiensvia Paisiello, 13150144 Firenze

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TROFEO

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UIDAS

arà una stagione estiva mai così ricca di Beach Soccer quella del 2015. E il calcio su spiaggia (sport sempre più seguito, con numero di appassionati in costante crescita) avrà forti connotazioni viareggine. Da una parte perché, a livello di competizioni per club, ci sarà la squadra del

Viareggio Beach Soccer, guidata da Stefano Santini, che sarà in prima fila per la vittoria finale sia in Coppa Italia (si giocherà a Terracina a fine maggio) sia in campionato (una delle tappe della Serie A, quella a cavallo fra fine luglio e inizio agosto, sarà in Versilia). Dall’altra parte perché, a livello di competizioni per nazionali, ci saranno davvero un sacco di prestigiose manifes-tazioni. E la Nazionale italiana di Beach Soccer è composta in larga parte da giocatori viareggini (i vari Gabriele Gori, Dario Ramac-ciotti, Simone Marinai, Matteo Marrucci e Michele Di Palma sono ormai presenza fissa in azzurro…ma anche altri “salmastrosi” sono sempre in odor di convocazione). L’ItalBeach “alla viareggina” sarà impegnata in Euroleague (qualificazioni a Mosca in Russia a metà giugno, fase finale a Parnu in Estonia nella seconda metà di agosto), nei Mondiali (ad Espinho in Portogallo dal 9 al 19 luglio), nella prima storica edizione dei Giochi Olimpici Europei (a Baku in Azerbaigian dal 24 al 28 giugno con totale copertura tv affidata a Sky Sport) e infine nei Giochi del Mediterraneo (a Pescara dal 2 al 6 settembre).

Simone Ferro

UN’ESTATE TUTTA DA GUSTARE COL BEACH SOCCER…ALLA VIAREGGINA!

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MAGGIO9 - CALCIO: inizio torneo calcistico SARANNO FAMOSI - c/o Campo Raffaelli di Lido di Camaiore,Magazzeno, info: 0584 619259

9 - STAR BENE MEDITANDO- giornata aperta di yoga e benessere (tecnica dei massaggi, medicina ayurvedica etc) dalle 11 alle 23 - c/o Palasport di Camaiore ingresso libero e gratuito

9/10 - VELA: XX Trofeo Challenge Amm.G.Francese, ore 12 partenza da Viareggio info: www.cnv-viareggio.it

10 - MINICROSS: avviamento minicross c/o Centro Polo Viareggio ore 10-18 info: fb MotoClub Perla del Tirreno

12 - HOCKEY: Finale scudetto gara 1 - Viareggio vs Forte dei Marmi ore 20:45 PalaBarsacchi Viareg-gio Diretta su Raisport2

16 - HOCKEY Finale scudetto gara 2 - Forte dei Marmi vs Viareggio - ore 20:45 Palazzetto FdM

Diretta su Raisport2

16/17- 8° trofeo CITTA’ DI CAMAIORE, ginnas-tica artistica masch. e femm. il 16 dalle ore 14 alle 20 e il 17 ginnastica ritmica dalle 9 alle 20) - c/o Palasport Camaiore info: FB ginnastica rosso di san secondo, email: [email protected]

17 - corsa podistica: MEMORIAL DI LELIO ANGELO - Frati/Centro storico di Camaiore iscrizioni ore 7.30 partenza ore 9.30 info 333 6127297 – 347 1263740

19 - HOCKEY: Finale scudetto gara 3 - Forte dei Marmi vs Viareggio - ore 20:45 Palazzetto FdM Diretta su Raisport2

21- HOCKEY: Finale scudetto Gara 4 (eventuale) - Viareggio vs Forte dei Marmi - ore 20:45 PalaBar-sacchi Viareggio Differita su Raisport2

22 - TENNIS: 2° torneo Open “Città di Viareggio” maschile e femminile montepremi 10.000,00 € c/o Tennis Italia Viareggio info: 0584 50024

23 - HOCKEY: Finale scudetto gara 5 (eventuale)

calendario

Invia a [email protected] o sul nostro profilo Facebook il calendario delle tue manifestazioni sportiveLe date sul calendario potrebbero subire variazioni a discrezione degli organizzatori.Sulla nostra pagina Facebook (Sport U Versilia) il calendario è sempre aggiornato.

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Centro Analisi MedicheLABORATORIO ANALISI CLINICHE E MICROBIOLOGICHE

ESAMI DI LABORATORIO• Ematologia e coagulazione• Patologia clinica• Microbiologia e parassitologia• Endocrinologia / Tiroide• Marcatori tumorali / Epatite• Autoimmunità• Farmaci• Sierologia infettiva/Test respiro per Helicobacter Pylori• Allergologia• Diagnostica molecolare• Dosaggio sostanze stupefacenti

SERVIZI• Medicina del lavoro• Prelievi domiciliari

PUNTI PRELIEVO E CONSEGNA CAMPIONIvia A. Fratti 500zona ospedale Tabarracci

via M. Polo 188zona ex hangar carnevale

ORARIO PRELIEVI: LUNEDÌ / SABATO 7:30-10:00

PUNTO PRELIEVI E LABORATORIO via A. Fratti 500tel. 0584 962153fax 0584 961181email: [email protected]

PUNTO PRELIEVI (EX LABORATORIO M.POLO)via M. Polo 188tel. 0584 1810111fax 0584 1810112email: [email protected]

- Forte dei Marmi vs Viareggio - ore 20:45 Diretta su Raisport2

23 - TENNIS: Torneo Open maschile Tc Villa Ariston Lido di Camaiore info: 0584 610633

23 - Ciclopedalata Avis Comunale - partenza dal Parco pubblico Iqbal Masih - zona 167 Lido di Camaiore

30 - TENNIS: Open Ct Lagomare Torre del Lago info: 0584 341489

30/31 maggio 1 giugno - VELA: Trofeo Benetti classe star info: www.cnv-viareggio.it

31 maggio 2 giugno - trofeo calcistico RIVIERA DELLA VERSILIA - MEMORIAL CLAGUNA c/o Stadio Le Pianore – info: www.memorialclagluna.it Tel 0584 915465

GIUGNO5/6/7 - MOTORI: Gran Tour della Toscana TROFEO BIONDETTI, manifestazione di auto storiche/sportive Versilia/Val d’Elsainfo: www.trofeobiondetti.com

12/13/14 - VELA: Trofeo Vela d’Oro info: www.cnv-viareggio.it

13 - TENNIS: Open maschile Tc Il Punto Marina di Massa (2.500 €) info: 0585 246642

19 - TENNIS: Open maschile Junior Marina di Carrara (3.000 €) info 0585 780430

27 - VELA: Veleggiata Regatalonga “ Memorial Renzo MIgliorini” Viareggio-Forte dei Marmi info: www.cnv-viareggio.it

28 - VELA: Memorial Viareggio 29 giugno info: www.cnv-viareggio.it

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il personaggio a cura di SIMONE FERRO

Ha unito l’utile al dilettevole, Piero Bertolani, che della sua passione (lo sport) ha fatto un mestiere (quello del commerciante nel settore dell’abbigliamento e degli articoli sportivi).Nato a Massarosa e massarosese da generazioni, si appassiona allo sport fin da ragazzino. Nella sua vita ha praticato moltissime discipline tanto da avere difficoltà a stilare una classifica di prefer-enze («Sci, golf, running, bicicletta, calcio» la sua Top Five). Ha studiato geologia all’università ma presto ha capito che la sua strada era quella del commerciante (anche se lui stesso ammette di «non esserci proprio tagliato in pieno, mancando dell’opportunismo tipico del venditore»).Nel settore si è espanso a macchia d’olio. Attual-

mente possiede ben nove negozi tutti a Viareggio ed uno specializzato Alf Run all’interno dell’aeroporto di Pisa dove vengono esposti tutti i prototipi di scarpe e le ultime novità. Tante poi sono le società sportive, sia nel mondo della bicicletta che nel running, al cui sostentamento viene data una mano attraverso un contributo di sponsorizzazione.Bertolani dal dicembre 2013 è anche presidente di ConfCommercio Viareggio. Ha a cuore l’intera Ver-silia e in quest’intervista esclusiva, ripercorrendo il suo passato, ci svela iniziative e progetti in cantiere ma soprattutto dà qualche prezioso consiglio su come poter rilanciare il territorio: la parola chiave è «turismo sportivo».

Piero, iniziamo dal tuo rapporto con lo sport. Il primo impatto?Mi piaceva tantissimo lo sci, la montagna e lo sport all’aria aperta. Da ragazzo facevo gare di sci e partecipavo ai campionati studenteschi vincendone anche diversi. A fine anni ’70 a mio fratello venne in mente di aprire un negozio di articoli sportivi ed io dovevo dargli una mano. Poi da lì ci fu l’opportunità di aprire un altro negozio al mercato sotto le logge in

centro a Viareggio. A quel tempo, erano i primi anni ’80, facemmo “La clinica dello sci” che rappresen-tava una novità assoluta a Viareggio e iniziammo ad organizzare le settimane bianche all’estero. Poi per te ci fu il golf?Giocando a golf ho girato tutta l’Europa e questo mi ha permesso di conoscere un sacco di gente allargando i miei orizzonti. A golf ho giocato con sciatori famosi e con calciatori come Van Basten, Gullit e Donadoni coi quali siamo rimasti amici. E le conoscenze portano ricchezza. Tanti poi magari non lo sanno ma il golf è lo sport nel mondo col maggior numero di tesserati. Non è assolutamente uno sport per pochi eletti. Basti pensare che l’aeroporto di Valencia registra 20mila presenze la settimana

solo per il golf. Un altro esempio è Marrakech, in Marocco: ci andai per la prima volta nel ’90 e c’era solo un campo da golf e uno lo inaugurammo noi. Ora ce ne sono undici e non trovi da giocare. Anche la Versilia avrebbe potuto puntare su questo sport. Tutt’oggi c’è il Golf Club Alisei a Pietrasanta. Non è un campo omologato ma ci sono 5-6 buche e un maestro federale. E del running che ci dici?Vi dico che tutti gli anni sono 4 mila 500 gli italiani che vanno a New York a fare la maratona. Gli ameri-cani impazziscono: 3 milioni di spettatori lungo il percorso. Quando partecipai rimasi davvero colpito: è una cosa eccezionale, che ti rimane. E che ti segna. La mattina vai a Central Park e vedi il mondo che corre. Da lì in me scoccò come una scintilla e, unendo l’esperienza sportiva vissuta a quella da commerciante, è partito il progetto Alf Run creando qualcosa che qui un po’ mancava: poter far correre tutti. E vedendo quante persone la sera ci sono a correre in Passeggiata, ognuna col suo passo, forse un contributo in questa direzione l’abbiamo dato. Affianchiamo manifestazioni come la Puccini Marathon,la recente City Marathon, la Tre Pontili, la

LA VERSILIA? DEVE PUNTARE SULTURISMO SPORTIVOPIERO BERTOLANI, UN “MALATO DI SPORT” CHE HA A CUORE LA SUA TERRA

“E le conoscenze portano ricchezza.”

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Mezza Maratona di Pisa. E quest’estate, l’11 luglio di sabato sera, ci stiamo già muovendo perché sarà fatta una corsa notturna a Viareg-gio sul viale a mare.L’aspettativa è portare in città dalle 2 mila 500 alle 3 mila persone».Sappiamo che in tema di sport hai un aned-doto particolare da raccontare e di cui forse non tutti sono a conoscenza.A Viareggio si dice che il primo scudetto vinto in uno sport a squadre è quello del Cgc nell’hockey su pista nel 2011. Ma non è vero. Perché nel 1996 una squadra viareggina sponsorizzata dal nostro Tenniski vinse il primo campionato italiano di hockey in-line. Ricordo ancora il quadrangolare finale giocato a Viareggio in un Palazzetto stracolmo contro Mediolanum, Asiago e Brunico che aveva tutti giocatori austriaci. Erano tre società che provenivano dall’hockey su ghiaccio mentre il Tenniski veniva dall’hockey su pista. Vincemmo noi perché eravamo più abituati a giocare con la pallina mentre gli altri furono spiazzati es-sendo abituati al dischetto.Veniamo al turismo sportivo. Cosa deve fare la Versilia per puntarci?Lo sci, come il golf, la bicicletta e il running sono tutti sport che fanno turismo. Da una parte però c’è bisogno di strutture e impianti: tutta roba che costa dei soldi. Noi qui in Versi-lia abbiamo un paradiso che sono le nostre col-line e le nostre montagne coi loro sentieri e dei panorami mozzafiato. Ma sono sfruttate zero. Sistemando i percorsi, tracciandoli e indican-doli, le nostre colline e montagne assumereb-bero un valore che le renderebbe conosciute da chiunque. C’è solo bisogno di un accordo fra le amministrazioni comunali, che devono segnal-are i percorsi, e le varie associazioni sportive del territorio, che possono offrire il volontariato per una manutenzione sistematica. Le zone di cui parlo sono una vera palestra naturale. Che c’è già. Ha solo bisogno di essere riscoperta, di manutenzione e di associazionismo. Con uno sforzo minimo da parte dei Comuni che possono usufruire di finanziamenti europei e regionali si può ridare valore a questi luoghi che possono essere un biglietto da visita per un turismo sportivo che viene sia dall’Italia ma anche dal nord Europa.

“Noi qui in Versilia abbiamo un paradiso che sono le nostre colline e le nostre montagne coi loro sentieri e dei panorami mozzafiato. Ma sono sfruttate zero.”

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La vita, in fondo, è una questione di prospettive. C’è chi rincorre un pallone perché ambisce a diventare un cal-ciatore acclamato. C’è chi attraversa una piscina in lungo e in largo solo per

restare in forma. E c’è chi si prefigge di met-tere sotto i piedi una tavola da surf, in cerca dell’onda perfetta, perché abbracciare l’acqua è come tornare a vivere. Ruggero Diena quel sogno lo culla da quasi tre anni. Dalla notte del 21 novembre 2012, quan-do un incidente stradale in moto a Migliarino Pisano gli ha portato via la gamba sinistra. Un dramma che lui, nato 38 anni fa a Pietrasanta ma cresciuto a Viareggio, ha saputo convertire in voglia di riscatto, di riprendere per mano la sua vita. Già dopo una settimana, quando tra le asettiche mura dell’ospedale di Cisanello prende carta e ma-tita e inizia a scarabocchiare: “Feci lo schizzo di una gamba con le ali: era l’anima del mio arto inferiore che volava in cielo. Era la morte di una parte di me. Ma poi ho reagito subito, mi ero reso conto di avere un’altra opportunità: ero ancora vivo. Qualcuno, dall’alto, aveva disegnato per me un progetto di vita”. E di piani, adesso, Ruggero ne ha a bizzeffe. Uno di questi è lanciare una linea di abbigliamento con quella gamba alata ideata pochi giorni dopo l’incidente. “Sono sempre stato un creativo: dipingo fin da quando ero bambino, disegno al computer. Nella vita di tutti i giorni, invece, lavoro come cuoco ma l’approccio è lo stesso: per me la cucina è prima di tutto un’arte”. E poi c’è lo sport. “Un giorno vidi su Internet il video di un ragazzo che correva lungo sentieri scoscesi e saltava da una sponda all’altra di un fiume grazie a una protesi di ultima generazione. Ho pensato: “Allora posso farcela anch’io”. Quelle immagini mi hanno davvero dato la forza di non abbattermi, di

guardare avanti. Non posso accettare l’idea di non poter praticare attività sportive: ho due splendidi figli, Ettore e Arianna, e voglio trasmettere a loro un messaggio positivo”. Nel cassetto c’è il sogno, non ancora concretizzatosi, di diventare il protagonista di un documentario: “C’è già una bozza di progetto: si tratterebbe di una traversata sulle Alpi Apuane in compagnia di un’equipe di medici e con l’ausilio di protesi speciali. Devo solo trovare qualcuno che creda in questa mia idea”. Ma ciò che più desidera è cavalcare le onde marine: “Il surf è quello per cui lotto maggiormente. È una passione che ho sempre coltivato e che mi ha portato a conoscere persone straordinarie. Figure carismatiche come Fabrizio Passetti, un surfista di Varazze che nonostante una gamba amputata è tornato sulla tavola. Sogno di imitarlo”. Certo, ogni giorno è una battaglia: “La mia quotidi-anità è suddivisa in due momenti distinti: da una parte la mattina e la sera, quando sono senza un pezzo del mio corpo, dall’altra le restanti ore della giornata. Quelle in cui, nonostante tutto, cerco di affrontare la vita con positività”. Eh sì: a volte è proprio una questione di prospet-tive…

ALLORA POSSO FARCELA ANCH’IO!L’INCREDIBILE STORIA DI RUGGERO DIENA

“Il surf è quello per cui lotto maggiormente. È una passione che ho sempre coltivato e che mi ha portato a conoscere persone straordinarie”

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Possiamo dire che i piedi ci permettono di comu-nicare con il mondo esterno e ci sostengono, che (cit. Leonardo da Vinci) “il piede è un’opera d’arte e un capolavoro di ingegneria”, che sono presi a criterio di fertilità in alcune culture e che sono di frequente riferimento in molti testi religiosi, ma sono definizioni riduttive per chi è specializzato e si trova quotidianamente di fronte alle differenti sfaccettat-ure della loro funzionalità.Le funzioni principali del piede sono due: compor-tarsi da ADATTATORE MOBILE e da LEVA RIGIDA. L’armonia di queste due funzionalità permette una deambulazione corretta o in caso di sportivo, un gesto tecnico corretto senza andare a creare traumatismi eccessivi a livello podalico.Per quanto riguarda l’assetto podalico dello sportivo bisogna sempre andare a verificare e scomporre il gesto tecnico specifico durante l’attività svolta per ottenere il massimo della performance perché, ad esempio, le necessità podaliche di un podista sono differenti rispetto a quelle di un velocista che a sua volta si differenziano da quelle di un pattinatore, ed ognuno va inquadrato e valutato nella sua singolar-ità e specificità.Le principali patologie podaliche non scaturite da traumi diretti (fratture da trauma, distorsioni, lesioni muscolari) che riscontriamo maggiormente al nostro Centro di Medicina dello Sport Viareggio-Versilia a carico del soggetto sportivo sono tre:-Fascite/fasciosi plantare e entesite calcaneare (infiammazione): dolore che interessa l’ aponev-rosi (fascia fibrosa che avvolge il muscolo fino al tendine) plantare che può cronicizzarsi, per questo il termine fasciosi, il paziente avverte dolore sotto la pianta del piede o spesso abbiamo la presenza di sperone calcaneare sotto la porzione mediale del calcagno;-Metatarsalgia da sovraccarico o neuroma di Civinini Morton: in questo caso il distretto colpito

sono le teste metatarsali, il dolore è a carico dell’ avampiede, causato spesso da un assetto biomec-canico non corretto che provoca microtraumi ripetuti nel tempo;-Tendinopatia inserzionale del tendine d’Achille: ne soffrono anche atleti in fase evolutiva con pre-senza di nuclei di accrescimento, il dolore colpisce la parte posteriore del calcagno, se si cronicizza si presenta con la sindrome di Haglund un esostosi ( protuberanza) sulla porzione posterolaterale del calcagno.Fondamentale per inquadrare la causa e l’eventuale trattamento incruento di queste patologie è la valutazione funzionale podologica a catena cinetica aperta, in ortostasi libera (postura eretta) e durante la deambulazione e/o gesto tecnico specifico. Come ulteriore strumento diagnostico ci avval-iamo dell’uso della pedana baropodometrica per il rilevamento delle pressioni a livello podalico e delle superfici d’appoggio in statica e in dinamica e all’occorrenza dell’esame stabilometrico. Tutto in-serito in un contesto di valutazione polidisciplinare.In fase infiammatoria procediamo con l’aiuto del nostro fisioterapista con terapia fisica, le più utiliz-zate Tecar terapia e laser di tipo N-Yag, in caso che dalla valutazione funzionale si notino alcune deformità e alterazioni biomeccaniche decidiamo di suggerire una calzatura adatta a quel tipo di piede o di utilizzare un plantare funzionale su misura, da inserire nella calzatura di tutti i giorni e/o specifico per la calzatura sportiva utilizzata, che ci permetta di far lavorare secondo i criteri biofisici di normalità la struttura podalica e la muscolatura sia estrinseca che intrinseca del piede.Spesso la patomeccanica di queste patologie non è data solo da problematiche e alterazioni esclusive del piede ma in molti casi sommate a problematiche sovra segmentarie posturali, per questo motivo entrano in gioco nel trattamento dei nostri pazienti

PIEDE E SPORT PRINCIPALI PATOLOGIE

sport&care a cura di Dott. EMILIANO BRUNELLI*

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“il piede è un’opera d’arte e un capolavoro di ingegneria”Leonardo da Vinci

anche i nostri professionisti del centro di attività motorie con riequilibrio posturale globale.Il lavoro multidisciplinare ci consente di ottenere risultati eccellenti nei soggetti patologici, anche se come cerchiamo di promuovere sempre la miglior arma è quella di prevenire.Spesso ci scordiamo dei nostri piedi ma, se trascu-rati, si fanno sentire: controlliamoli più spesso.

*Dottore in Podologia specialista in biomeccanica del passo e terapia ortesico plantare podologica c/o Centro di Medicina dello Sport Viareggio-Versilia.

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calcio a cura di GIANLUCA GIUSTI

Il Milan alza la coppa! L’epilogo alla 4 giorni dell’Universal Cup 2015 è niente meno che il derby della Madonnina vinto per 4 a 0 dai rosso/neri sui cugini dell’Inter.Ma partiamo dall’inizio. Il 3.4.5.6 aprile si è svolta a Forte dei Marmi l’8° edizione del Torneo Internazi-onale Alpi Apuane V memorial Dott. Michele Aliboni, denominazione alla quale si è aggiunta la dicitura Universal Cup evidenziando il carattere internazio-nale della manifestazione.I nati dal 2004 categoria esordienti misti di Chelsea, Juventus, Roma, Fiorentina, Paris Saint Germain, Benfica, Ajax ecc. hanno partecipato alla com-petizione animati da agonismo e fairplay. 48 squadre (per vedere tutte le squadre www.univer-salcup.it) da tutto il mondo, puro spettacolo!Una formula vincente studiata dagli organizzatori dell’ Area Sport Eventi di Giuseppe Barlucchi, Pierluigi Colombani, Umberto Mannella e Riccardo Tazzini in collaborazione con la Coloma Eventi, che permette a società locali, come A.C. Lido di Camaiore, Sporting Forte dei Marmi e Academy Massa Montignoso, di confrontarsi con i pari età di importanti società calcistiche di livello mondiale

proprio su quei campi sui quali si allenano per tutta la settimana.La manifestazione garantisce un’ottimo ritorno in ambito turistico e un alto interesse da parte di sponsor nazionali quali Panini, Trudi, Conad e Kubadesign. Gli organizzatori, in una nota, hanno poi ringraziato anche gli sponsors locali senza i quali la manifestazione non avrebbe potuto crescere così tanto negli ultimi anni: Maria Lenzi Private Banker Banca Fideuram, Omnia s.r.l,, Pietre Naturali, Panificio Montignoso Cottura a Legna, Azienda Multiservizi A.M., Bagno Silvio, Banca Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfag-nana, Museo Ugo Guidi, Brotini s.p.a, Bindi Forte dei Marmi di Bindi Alessandro, Salumeria dei Partigiani, Macelleria Adelindo. Come ogni evento sportivo che si rispetti non potevano mancare polemiche, da parte di alcuni genitori, nate dal “sospetto” impiego da parte del Milan di atleti tesserati 2004 ma fisicamente più prestanti rispetto alla media dei pari età. Il tweet di un noto procuratore, sapientemente gestito dagli organizzatori, ha poi amplificato l’accaduto senza però ulteriori strascichi.

UNIVERSAL

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PSG - LIDO DI CAMAIORE

TORCY - GENOA

CUP 2015

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AJAX-UNIONE VENEZIA

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Lo stadio Necchi Balloni di Forte dei Marmi ha rap-presentato per tutto l’evento il punto di riferimento di numerosi procuratori e osservatori e qui, davanti a un pubblico delle grandi occasioni che ha riempito le tribune, si è svolta la fase finale tra le prime classificate, in cui, oltre al derby vinto dal Milan sull’ Inter, ha visto l’Atalanta strappare ai rigori il 3° posto al Benfica, e l’outsider Afrique Internation-ale, squadra Senegalese, conquistare il 4° posto vincendo 5 a 0 sul Chelsea.

Confermandosi leaders in questo settore Sport U Versilia in collaborazione con l’agenzia fotografica FotOne di Viareggio hanno abilmente gestito la copertura fotografica di tutto il torneo riuscendo a formare una squadra di professionisti in grado di scattare le stupende immagini che potete trovare e acquistare su www.fotone.it e www.universalcup.it

Ci vediamo il prossimo anno!

TORINO - PSG

SAMPDORIA - OFK NATIONAL

ALL PHOTO BY FOTONE

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Dalle stelle alle stalle…e poi ancora alle stelle. L’estate scorsa, dopo che il presidente Stefano Dinelli aveva venduto l’Esperia Viareggio ad una cordata ar-rivata da fuori città, ecco servito il clam-

oroso patatrac. Quella che sarà poi ribattezzata «la banda Filippelli» ne combina di tutti i colori e, fra fideiussioni false e tante promesse finite nel nulla, fa precipitare la prima squadra di calcio cittadina dalla Lega Pro alla Terza categoria. Un dramma sportivo. Ma in città c’è chi non si dà per vinto (in primis il club di tifosi intitolato alla memoria di Angelo Francesconi) e rimboccandosi le maniche, nonostante i tempi strettissimi…e difficili, riesce a reperire i 107mila euro necessari per l’iscrizione

in Eccellenza. Non sarà il professionismo ma è pur sempre un buon livello da cui ripartire. E da lì il nuovo «Viareggio 2014» riparte. Il 23 agosto il primo allenamento, senza nemmeno il materiale necessario e con più di un mese di ritardo rispetto a tutte le altre squadre del campionato. Alla fine, il 1° aprile, incredibilmente, il Viareggio (brillantemente allestito dal dg Beppe Vannucchi e dal ds Sergio Carnesalini e allenato dal “Druido” Paolo Tognarelli) festeggerà la vittoria del titolo addirittura con due giornate d’anticipo e dunque l’immediato salto in Serie D subito al primo tentativo (e la Lega Pro che torna vicina). Un miracolo sportivo.

Simone Ferro

il nostro mondo

IL MIRACOLO SPORTIVO DEL VIAREGGIO 2014

“Dalle stelle alle stalle… e poi ancora alle stelle”

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Quante volte abbiamo sentito dire che man-giare fuori pasto, piluccando senza sosta tra colazione, pranzo e cena è il “miglior” modo per vanificare gli sforzi della dieta?La stessa ricerca, in particolare uno studio

pubblicato sul Journal of the American Dietetic Asso-ciation, ha ben dimostrato come le donne che cedono spesso al fantomatico spez-zafame, perdano in realtà meno peso di quelle capaci di rispettare rigidamente gli orari dei pasti. Ma un ulteriore e più ap-profondito studio cambia o meglio chiarisce le carte in tavola.In realtà lo spuntino non fa male alla dieta, anzi! La differenza sta tutta nella durata dell'intervallo fra i pasti, che se maggiore di 5 ore richiede necessariamente uno snack intermezzo, il quale deve però rispettare le caratteristiche di un certo bilanciamento.La ricerca: risultati scienti-fici e specifiche importanti: autrice della ricerca è la Dott.ssa Anne McTiernan, direttore del Prevention Center dell'Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, che ha preso in esame 123 donne fra i 50 e i 75 anni, sottoponendole a una dieta per il periodo di un anno. Analizzando le abitudini alimentari delle donne, lo studio ha attestato come le partecipanti che spesso e volentieri cedevano alle lusinghe di uno spuntino di metà mattina o di una merenda, attestavano una perdita di peso del 7%, contro l’11 % delle donne cosiddette

“più integerrime”.“Se l'intervallo fra colazione e pranzo o pranzo e cena è relativamente breve e si mangia a sufficienza è difficile che si senta davvero fame: in questi casi lo snack è espressione di un'abitudine, un momento di svago, un mangiare senza pensarci che non riflette il soddisfacimento di un'esigenza fisica e perciò è

deleterio “ afferma la Dott.ssa McTiernan. È quindi sbagliato demonizzare lo snack, che se ben dosato e bilanciato può essere l’alleato ideale per non arrivare troppo affamati ai pasti, mantenendo invece “a bada” l’insulina!

Ma quale spuntino? Una recente indagine condotta negli Stati Uniti rivela come il 97% delle persone faccia spesso ap-pello agli spuntini, scegliendoli però tra patatine, crackers, biscotti e dolcetti in genere o gelati. Facile immaginare come questo genere di snack sia poco indicato in una strategia dietetica mirata a mantenersi in forma slimpoint, intesa come equilibrio ormonale in grado di ottimizzare il metabolismo…e

tenere sotto controllo l’impulso della fame!

Una considerazione finale: Lo spuntino ideale deve rispettare queste due importanti caratteristiche:- è indispensabile quando intercorrono almeno 5 ore tra un pasto e l’altro;- deve fornire tutti i nutrienti in proporzioni corrette, il tutto eventualmente accompagnato da acqua, tè, caffè o bevande, ma rigorosamente senza zucchero.

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MISERLOUWIPE OUTGET UP I FEEL LIKE BEING A SEX SURFIN’ U.S.A. BROWN SUGARRIDERS OF THE STORMWHOLE LOTTA LOVE

Dick DaleThe SurfarisJames BrownThe Beach BoysThe Rolling Stones DoorsLed Zeppelin

2:14 2:30 5:17 2:29 3:49 7:10 3:12

KING OF THE SURF GUITARSURF PARTY: BEST OF TJAMES BROWN VOL. 2SURFIN’ USASTICKY FINGERSL.A. WOMANLED ZEPPELIN II

ARTISTA DURATA ALBUM

surf ‘60-’70

surf&music a cura di SILVIO GHIDINI Per il tuo allenamento in palestra o a casa Sport U Versilia ti propone tre Playlist musicali da ascoltare al massimo del volume! Buon divertimento... eascolta la playlist sul profilo spotify di Sport ...

BRANO

BACK IN BLACKWALK THIS WAYSUCK MY KISSWELCOME TO PARADISE WALKIN’ ON THE SUNALL THE SMALL THINGS HAIL HAIL

Ac DcRun -Dmc, AerosmithRed Hot Chili PeppersGreen DaySmash Mouth Blink-182Pearl Jam

4:16 5:10 3:35 3:44 3:26 2:48 3:41

BACK IN BLACKRAISING HELLBLOOD SUGAR SEX MAGIKDOOKIESMASH MOUTHENEMA OF THE STATENO CODE

surf ‘80-’90

SOME DAYSEVEN DAYS IN SUNNY JUNELETS GO SURFINGHOLIDAYLIFE’S A BEACHJOKER AND THE THIEFLONELY BOY

The StrokesJamiroquaiThe DrumsVampire WeekendDjnago DjangoWolfmotherThe Black Keys

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IS THIS ITDYNAMITETHE DRUMSCONTRADJANGO DJANGOWOLFMOTHERLONELY BOY

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extreme a cura di STEFANO GUIDONI

EXTREME UNIVERSE è lo «special space» che la nostra rivista dedica al fantastico mondo dei cosiddetti sport «estremi», o «non convenzionali». Sempre meno sport di nicchia e sempre più attività di grande diffusione. Discipline sportive più o meno conosciute e praticate con eccellenti risultati anche da numerosi atleti locali, sia sul territorio apuo-versiliese che altrove.

Com’è conosciuto nei cieli di tutto il mondo Giuseppe Crott. Per gli amici più sem-plicemente «Beppe». Fresco del 10° posto ottenuto nella seconda edizione della “In-ternational Swoop League meet” di Dubai.

In quegli Emirati Arabi Uniti dove nel 2012 ai Cam-pionati del mondo, quando la rappresentativa azzur-ra supportata dall’Aeroclub d’Italia ha schierato i migliori atleti della penisola, Crott era entrato a far parte dei 50 migliori paracadutisti del pianeta. Con un’esibizione spettacolare nella gara di «speed» del “canopy piloting”. Quella che esperti e appassionati considerano «tra le specialità più acrobatiche e allo stesso tempo estreme del paracadutismo». Ovvero, lanciarsi a capofitto nel vuoto atterrando ad alta velocità e precisione su specchi d’acqua artificiali. Dove si arriva anche a oltrepassare i 100 km orari a paracadute aperto. Campione italiano «over all» di tutte le discipline nel 2010 e 2011, Giuseppe Crott è socio Anpd’I (Associazione nazionale paracadu-tisti d’Italia) della sezione di Lucca. Istruttore di paracadute militare, direttore di lancio per vincolati, “jump master” di caduta libera e istruttore tandem. Ha al suo all’attivo 7mila lanci tra lavoro relativo di squadra, figure in caduta libera e competizioni di ogni genere. Come il prestigioso “7° Fai world cup of canopy piloting and 3° Fai european canopy piloting championship” del 2013 a Kolomna, in Russia. Ben 100 i “competitor” provenienti da tutto il pianeta, ammessi esclusivamente su invito. Crott era uno di

loro. E poi an-cora gare nazionali e internaziona-li saltando giù da ogni tipo di velivolo. Dai C130 agli elicotteri russi M17, con cui ha preso parte anche al record di grande formazione. Malesia, Dubai, Germania, Rus-sia e Usa, sono solo alcune delle sue mete preferite. A fine luglio sarà nuovamente di scena a Ravenna nei Campionati italiani, dove lo scorso anno è giunto terzo. E subito dopo l’atteso appuntamento con i Campionati del mondo in Canada. E per concludere il 2015 in bellezza, a novembre la Coppa internazionale di Dubai. Premiato con la “Meda-glia di bronzo” al valore atletico dal Coni, Crott è ricordato anche per aver fatto vivere l’ebbrezza del vuoto al tenore Andrea Bocelli. Accadde nel ’98 all’aeroporto del Cinquale di Montignoso. Ed è stimato da tutti per gli spettacolari “tandem” con diversamente abili e non vedenti. «Un’emozione unica e indescrivibile – ha ammesso Crott – tanto per loro quanto per me». Oltre che per tutti gli spet-tatori costantemente con gli occhi rivolti al cielo, pronti ad applaudire ogni qualvolta il “versiliese volante” rimette i piedi a terra. Ma subito pronto per un nuovo lancio.

GIUSEPPE CROTT: UNA VITA NEL VUOTO

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“stimato da tutti per gli spettacolari tandem con diversamente abili e non vedenti. Un’emozione unica e indescrivibile tanto per loro quanto per me.”

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NEL PROSSIMO NUMERO

BENESSERE E VACANZE: A tu per tu con Alena Seredova

SPORT: dal tennis al running, alla bicicletta, alla vela…vivere l’estate all’insegna dello sport

CALCIO: tra Vip e mercato è qui la festa del pallone

Sport&care Sani e Belli le cose che non possono essere ignorate per proteggersi ed essere belle d’estate

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