tuttolibri n. 1718 (12-06-2010)

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  • 8/9/2019 Tuttolibri n. 1718 (12-06-2010)

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    Iltesto diStefanZweigchequi inparte anticipiamo,pubblicato nel1915sullaNeueFreiePressediVienna,ineditoper lItalia,esceorainGustavMahler.Ilmiotempoverr(IlSaggiatore,pp.742+88,45).LautoredelMondodiieri unodeicritici,scrittori,interpretidel900 sceltiperraccontarelamusicadiMahlerda GastnFournier-Facio,collaboratoredi diverseistituzioni

    musicaliitaliane(oggiattivoallaScala)e appassionatostudiosomahleriano.Il volumeraccolgietestimonianzeda ErnstBlocheThomasManna Adorno,daStraussa Casellae Maderna,daBernsteina GlennGould,daBoulez adAbbadoe Barenboim.Inappendice lapreziosaanastaticadellalbumdi ritrattivolutodallamoglieAlmanel 1922ecuratoda AlfredRoller.

    HovistoMahlerper lultimavolta

    Anniversari Nascita emortedel grandemusicistaaustriaco:unritratto inedito del suomondodi ieri secondoStefanZweig

    STEFAN

    ZWEIG

    Gustav Mahler non fumaicosvivoevivificato-

    reperquestacittcomeorachelontano, e quella che ingrata ab-

    bandon il creatore ora gli pa-triapersempre.Quantiloamava-no hanno atteso questo momen-to, ma ora che arrivato non cirendelieti.Perchinostrideside-ri sono mutati: finch fu attivo, ilnostro desiderio era vedere ben

    vivalasuaopera,lesuecreazioni.Ora che queste hanno raggiuntolafama,abbiamodinuovonostal-gia di lui, che non torner pi.Perch per noi, per unintera ge-nerazione, fu pi che un musici-sta,unmaestro,undirettoredor-chestra, pi che semplicementeunartista:fucichelanostragio-

    vinezzanonpudimenticare.[...]A quellepoca noi giovani ab-

    biamo imparato da lui ad amarela perfezione,abbiamocompresograziea luicheallavolont inten-sa, demoniaca, sempre possibi-

    le, nel mezzo del nostro mondoframmentario, costruire perunoraodueleternoesenzamac-chiadalfragilematerialeterreno,ecihacosinsegnatoadattender-

    losempre.statopernoiunedu-catore e unsostenitore. Nessuno,nessunaltroallepocahaavutoal-trettantopoteresudinoi.

    Equestodemonedellasuana-tura interiore era cos forte chepenetravacomeundardoinfiam-meattraversolo strato sottile delsuo essere esteriore:egli era tut-to ardore, difficile da trattenerenellafragile scorza carnale. Lo sipoteva conoscere bene vedendo-lo una sola volta. Tutto in lui eratensione, era eccesso, passionedebordante;intornoaluivieranolampicome le scintilleintorno al-labottigliadiLeida.Ilfuroreerailsuoelemento,lunicoadeguato al-lasua forza;a riposoapparivaso-

    vreccitato e se restava fermoemanava come scariche elettri-che. Non si poteva immaginarloozioso, a passeggiare tranquillo;il surriscaldarsi di una caldaia in-terna richiedeva sempre forzaperfare, perportareavanti qual-cosa, per essere attivo. Era sem-preinmovimento,versounobiet-tivo,cometrascinatodaunagran-de tempesta, e ogni cosa era perluitroppolenta;forseodiavalavi-tarealepercherafragile,stenta-ta,indolente,unamassadotatadiforza digravite resistenza,men-tre egli mirava a quellaltra vitareale dietro alle cose, sulle nevieternedellarte,dovequestomon-dotoccailcielo.[...]

    impossibile descrivere checosa rappresentasse per noi gio-

    Noi siamola suaposteri-t, e lui sapeva chelavrebbeavuta. Con la

    certezza, confortata dalla let-tura di Friedrich Nietzsche,

    che linattualit una condi-zionenecessariaallartista se

    vuolediventareprofeta.Gustav Mahler - Il mio

    tempo verr unamplissi-ma antologia di scritti dedi-

    cati al compositore e diretto-re boemo di cui ricorrono,

    uno legato allaltro, due an-niversari: 150 anni dallanascita (1860) e 100 dallamorte(1911).

    Arnold Schoenberg(che a Mahler dedica il

    Manualedi armonia), Tho-masMann,Arthur Schnitz-

    ler, Richard Strauss, BrunoWalter,AlfredoCasella, Theo-dorAdorno,GlennGould,sonoalcuni degli autori presentinellibro, cheproponeanche saggipi recenti e recentissimi, aconferma della passione cheMahlercontinuaasuscitar e.

    Sela suamusica viene ese-guita ovunque (in Italia, si se-gnalano, a Roma, lintegraledelle Sinfonie in programmaaSanta Cecilia e le Settimanemusicali di Dobbiaco, comesempre a lui dedicate, cheprendono avvio il 10 luglio), perquella inconfondibilecapa-cit di combinare assieme iltragico e il grottesco, il volga-re e il sublime, con una fluidi-t,e unaverit, chenon smet-tedi esserecontemporanea.

    In un secolo, il modo di in-terpretarlo molto cambiato.Oggi, tra i direttori pi giova-ni, sembra prevalere latten-zione per la sontuosit, per glieffetti dellasua scrittura sinfo-nica. Un gusto neo-baroccochetendeperad escludereladimensione del dolore e dellaperdita: Mahler scrive i suoicapolavori mentre un interouniverso di certezze, politiche,sociali, estetiche, si sta dissol-

    vendo, mentre lEuropa correaprecipizioverso lacatastrofedella Prima Guerra Mondiale.Se si dimentica questo, la suamusica- snaturandosi- pudi-

    ventare affascinante soltantocomeunacolonnasonora.

    SandroCappelletto

    Acuradi:

    LUCIANOGENTA

    conBRUNO QUARANTA

    [email protected]

    www.lastampa.it/tuttolibri/

    Primocollettore

    dellimmaginario

    nazionale,decimaindustriadelPaese,

    ilcalcio inItalianonha

    ilRomanzoenemmenounoperache sappiaraccontarlocome

    fondamentoidentitarioallamanieradiFutbolcheAlexBellosdedic

    alBrasile: danoi

    Azzurra tenebradiGiovanniArpino,

    refertodiuna disfatttaetico-politicaprima che

    sportiva,resta

    unisolataeccezione.Ilcalcio non

    telegenicocomelaboxen,comeil ciclismo,pu

    suscitareunepica della

    faticanera; fatto stachemediae tvlo

    propongonoa mansalvacomesi trattassedi un

    Romanzogiscrittoerefrattarioa qualunque

    supportodi immaginazione,

    insommaunrealitychebastaa sestesso,

    reiterabileaoltranza.

    Sidirche alcalcio sonostatidedicatianchedi

    recente testimoltobelli(peresempiole pagine a

    memoriadiDarwinPastorino diAndrea

    Maietti,le lapidipoetiche diFernando

    Acitelli,persino

    unoperettamoralediEdmondoBerselli,Il pimancinodei tiri).Manonc tuttaviail Romanzo,

    vale adire untesto cheinterroghitutto quantodelcalcio nonsi vede,

    chediaformaalladinamicaprofondadi

    ungiocochenon piungiocoe, datempo,

    nemmenounosport: un

    trip dimassa, semmai,

    unareligionedecaduta,o forselultimo

    avampostodella

    cosiddetta ideologiaitaliana.

    Continuaa pag.II

    TUTTOLIBRI

    LASTAMPA

    NUMERO 1718ANNOXXXIV

    SABATO12GIUGNO2010

    MASSIMO RAFFAELI

    IL CALCIO EUNREALITY

    NONUN

    ROMANZO

    tuttoLIBRI

    POSTA

    Unmondodi e-mailDaipiccioniviaggiatori al pcBIANUCCI P. VI

    DIARIO DILETTURA

    Ghirelli, traNapoli e sportConSandro PertinisullaereoMundialSINIGAGLIA P. XI

    Ilbusto diMahlermodellatoda Rodin

    p

    Tornavo dallAmerica,lui era sulla stessa nave,

    giaceva arso dalla febbre:mai come allora percepiileroismo di un uomo

    Linattualitdiunprofetadel 900

    DOCTOROW

    I fratellidi HarlemIn fuga dal mondo:un mito Anni 40DAMICO P. II

    FLORENSKIJ

    LaColonnadellaVeritLopera del filosofofucilatoda StalinCARAMORE P. VIII

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    E. L.DoctorowUnmitoAnniQuaranta:due eccentrici fratelli, orfanie benestanti,che scelserodi tagliare i ponti con il mondo

    CLAUDIO

    GORLIER

    E il 1975 BreytenBreytenbach, scrittore, poe-ta, pittore, sudafricanoafrikaner, rientra in patriaclandestinamente, dopo un

    esilio volontario in Francia,dovuto al fatto che alla mo-glie sudvietnamita, per effet-to delle norme dellapar-theid statonegatolingres-so. Le sue posizioni politiche,assai vicine a quella dellAfri-canNationalCongressdi Nel-son Mandela, gli sono fatali.Lo arrestano sulla base di ac-cuse del tutto assurde e pre-fabbricate, lo condannano anoveannidi carcere.Grazie auna iniziativadi solidarietin-ternazionale, viene liberatonell82, espulso; e sistabiliscea Parigi.Nel 1984, Breytenba-ch pubblica in Olanda TheTrue Confessions of an AlbinoTerrorist, un libro sospeso tramemoria,invenzione,potrem-mo ben dire magia, scaturito

    proprio dallesperienzacarce-

    raria. Le confessioni di un ter-rorista albino, nella impareg-giabile traduzione di MariaTeresa Carbone, escono pub-blicate da Costa e Nolan nel1989, con il titolo Le veritiereconfessioni di un africano albi-no. Breytenbachottiene il pre-mioMalapartee lopresentaaCapri, iniziando cos un rap-porto altrettanto creativo collibro. Ora il libro appare op-

    portunamentecon il titoloori-ginale,e siimponecon intattovigore in quella che definireilasua unicit.

    Leconfessionidel titoloso-no quelle che il narratore, inprima persona, fa a un ineso-rabile Inquisitore, in carcere.Le accuse che hanno portatoalla condanna, tanto pi gra- ve in quanto il colpevole,afrikaner va giudicato un bieco traditore, sostanzianola dimensione fantastica dellibro,nel senso chesono total-mente inventate, e dunque ilprigioniero si trova addossounidentit radicalmente fal-sa.Di quiscaturisce unatesti-monianzachesoltanto perra-gioni di comodo si definisceconfessione. Il prigioniero,

    che ha trascorso sette inter-minabili anni in carcere, anni

    scanditida unaquotidianitas-surda, in quel Sudafrica cheegli definisce Terra di Nessu-no, affronta di fatto lantagoni-sta, che si trasforma gradual-mentein undestinatario, e dun-que nel lettore. La sua esisten-za ha subto progressivamenteuna degradazione materiale -nessun gesto normale, neppu-re i pi banali - ma la possibili-t di sopravvivere esige lac-cettazione di questa vita de-gradata. Cos, il secco reali-smo si trasforma, grazie ap-punto alla magia della parola,insimbolo,non diradoonirico,e mentre il motivo di fondo ri-conduce al mito del labirinto,al Minotauro, lautore si identi-fica quasi irresistibilmente

    con Dedalo: Io scrivo il miocastello personale.

    Poi le cose si acceleraronocomein unvecchiofilm,SignorInvestigatore. Dio aveva parla-to al primo ministro e via di-scorrendo. Insomma, giunge lagrazia, e la liberazione. Trion-fa, soprattutto, la parola. Eccoallora, come Breytenbachspie-gherinunapaginadi unsuoli-brodel 1996, TheMemory ofBir-ds in Times of Revolution (Il ri-cordo degli uccelli ai tempi del-la rivoluzione), il manifestarsidi un ultimo, privato parados-so: non dover subire la condi-zione di sudafricano come unpesoo comeuna vergogna.

    Breytenbachrimarra Pari-gi:osservando il nuovo Sudafri-ca a distanza, perch ancora lesue contraddizioni gli sembra-no sotto molti aspetti irrisolte.Scriver due lettere aperte aNelson Mandela, nel 91 e nel94,auspicandola politicadi ri-conciliazioneche in effettiMan-dela far propria: solleciterpilibert,pi tolleranza.

    Queste Confessioni rimango-noun approdosingolare. Nonacaso Coetzee si rifatto aBreytenbachancoranel suoul-timo libro, Tempo destate, e dilui scrisse, anni or sono, cheegli scende senza sforzo nel-lAfricadellinconscio poeticoeneritorna con ilritmo e leparo-le,che dannovita.

    Le Confessioniriscattano la

    tragediaproprio grazie allepa-roleche restituiscono la vita.

    vani,che sentivamofermentaredentro di noi la volont di farearte,lo spettacolofiammeggian-te,chequisi offrivaa tutti,diunuomodelgenere.Sottomettercia lui era il nostro desiderio; ciimpediva di avvicinarci a lui untimore,incomprensibilee miste-rioso,comenonsi osaaccostar-sial bordo diun cratere e guar-dare la lava in ebollizione. Noncercammomai dicreareun con-

    tatto strettocon lui: il suo sem-plice essere, il suo esistere, laconsapevolezza della sua esi-stenza accanto a noi, in mezzoal nostro comune mondo este-riore era sufficiente a rendercifelici. Averlovistoper strada, alcaff,in teatro,sempreda lonta-no, era gi un evento, tanto loamavamo e lo ammiravamo.Ancoroggilasuaimmaginevi-

    va in me come quella di pochepersone; ricordo ogni singola

    voltain cuilo vidi dalontano.Erasempre diverso e sempre lo stes-so, perch sempre animato dalla

    veemenza dellespressione delsuo spirito. Lo vedo durante unaprova: iroso, tremante, urlante,stizzito,sofferentepertuttele im-perfezionicome perun dolorefisi-co; lo vedo unaltra volta chiac-chierareallegro da qualche parteper strada, ma anche l in modoistintivo,di unaallegriacosnatu-

    ralmenteinfantile, comeGrillpar-zer descrive quella di Beethoven(edi cui punteggiataqualchepa-ginadelle sue sinfonie).Era sem-prein un certo qual modo trasci-nato dauna forzainteriore cheloanimavatotalmente.

    Ma per me rester indimenti-cabile una volta, lultima in cui lo

    vidi, perch non avevo ancoramai percepito in modo cos pro-fondo, con tutti i sensi, leroismodi un uomo. Tornavo dallAmeri-

    cae luiera sullastessa nave, affet-to da una malattia incurabile, infin di vita. Una primavera preco-ce era nellaria,la traversatapro-cedevatranquillain unmare blu,increspatoda deboli onde;aveva-mo costituito un piccolo gruppo,

    Busoni faceva omaggio a noiami-cidellasuamusica. Tuttoci spin-geva a essere lieti, ma sotto, daqualche partenel ventre dellana-

    ve lui sonnecchiava, vegliato dal-la moglie, e per noi era comeunombra sulla leggerezza dellenostre giornate. A volte, mentreridevamo, qualcuno diceva:

    Mahler!Il poveroMahler! e di-ventavamo muti. Lui giaceva lsotto, un uomoperduto,arso dal-lafebbre,e solo unapiccolafiam-maluminosa della suavitaguizza-

    va soprasul ponte, allaperto: suafiglia, chegiocavaspensierata,fe-lice e inconsapevole. Noi, per,noi lo sapevamo: sentivamo lasua presenza l sotto, sotto i no-stri piedi,comesefossestato nel-la tomba. E poi allarrivo a Cher-

    bourg, nel rimorchio che ci tra-sport,allafinelo vidi: giacevaim-mobile, di unpalloremortale,conlepalpebrechiuse.Il vento gliave-

    vaspostatodi lato i capelli ormaigrigi, la fronte arrotondata spor-geva alta e ardita; sotto, il mentosevero, dove risiedeva la forzadella sua volont. Le mani ema-ciate giacevano incrociate sullacoperta, piegate dalla stanchez-za; per la prima volta quelluomoardentemi apparvedebole.Il suo

    profilo indimenticabile, indi-menticabile! si stagliava suuninfinit grigia di cielo e mare;inquella scenavi erauna tristez-za sconfinata, ma anche un qual-cosache, trasfigurato dallagran-dezza, risuonava per spegnersinelsublimecomemusica.Sapevoche lo vedevo per lultima volta.La commozione mi spingeva adavvicinarmi, la timidezzami trat-teneva; non potei fare altro che

    continuare a guardarlo da lonta-no, come se in quello sguardoavessi potuto ancora riceverequalcosa da lui ed essergli grato.In me risuonava cupamente unamusica, dovetti pensare a Tri-stan, mortalmente ferito, che ri-torna a Kareol, la rocca paterna,ma era diverso, pi profondo an-cora, pi bello, pi radioso. Fin-chpoi trovai lamelodiae leparo-le nella sua composizione scrittamolto tempo prima, ma che solo

    inquellistantegiungevaa compi-mento,la melodiaquasidivina, se-gnata dalla beatitudinedellamor-te, di Das Lied von der Erde sulleparole: Ich werdeniemalsin dieFerne schweifen. / Still ist meinHerz und harret seiner Stunde([Vadoversola miaterra ..]e nonmene allontanermaipi. / Silen-ziosoil miocuore/ Ansiosamenteaspettala suaora).[...].

    Questo fu leffetto del suo de-monesu dinoi,su uninteragene-razione. La nuova generazioneche lo incontra ora, senza cono-scere la sua biografia, e che puamare solo quanto del suo fuoco

    misteriososi sublimatoin musi-ca, non conosce tutto il suo esse-re. Per loro lopera di Mahler ri-suona gi dallirreale, dagli alticieli dellarte tedesca; per noi sempre presente il modo esem-plare concuistrappallecoseter-rene la loro infinitezza. Quelli co-nosconosoltantolessenza, il pro-fumo del suo essere, mentre noiabbiamo conosciuto ancora il co-loreardente che circondavaque-stocalice.

    MASOLINO

    DAMICO

    I fratelli Homer eLangley Collyer appartengo-no al folklore della vecchiaNewYork. Orfani, scapoli, be-nestanti, erano gi avanti ne-glianni quando si asserraglia-rono nella loro opulenta ma-gione dentro unaHarlemchesi stava rapidamente trasfor-mando in una enclave negra.I due uscirono sempre menoe tagliarono gradualmente icontatti col mondo esterno,lasciandosipassivamente pri-

    vare deiservizi pubblici comelacqua, lelettricit, il telefo-no.Sostituirono i vetridellefi-nestre, bersagliati dai monel-li,conassi dilegno, e accumu-

    larononei vastiambientiognisorta di bric--brac, tra cui

    macchinari inservibili, stru-mentimusicali (sette pianofor-ti!), residuati bellici, una Fordmodello T, e catastedi giornali,queste alla lunga talmente in-combentiche ci scavarono den-tropassaggie cunicoli.Quandonegli Anni Quaranta la poliziafece irruzione nelledificio, tro-

    vsubito Homermortodi sten-ti, e dopo alcuni giorni ancheLangley, semisepolto sotto cu-muli di carta pressata che glierano caduti addosso mentreportava da mangiare al fratel-lo, cieco e inabile da decenni. Itopi lo avevano gi divorato in

    buonaparte.Rivisitando questo mito lo-

    cale su cui peraltro esistonomolti documenti, E.L. Docto-

    rowlo ha reinventatotogliendoe aggiungendo parecchio, sen-

    Sudafrica 800

    E il 1830, e in Sudafri-

    ca erompe unaguerratribale insolitamente

    feroce, con gli spietati Matabe-le, capeggiati dal re Mzilikazi,che aggrediscono i pacifici,sventurati Barolong. Fino al1835 divamper il conflitto, al-largandosi dopo linterventodeiBakwenacontroi Matabeleche hanno sterminato i Baro-long. E questa la componentestorica diMhudi, ilbrevemain-tenso, travolgente romanzo(B. C.Dalai, pp.228,20)origi-nariamente scritto in ingleseda Solomon Tshekisho Plaatje,nato nel1876, morto nel1932, ilprimo e riconosciuto scrittoreindigenodel Sudafrica.

    Mhudi,la mietitrice, unagiovane donna scampata allosterminio e la vicenda viene

    raccontata in prima personadalfiglio, avutodallappassiona-to matrimonio con un altro so-pravvissuto, Ra-Thaga, luo-mouccello. Ilromanzo,appar-so doponon pochevicissitudininel1930,intreccia conraffinatamaestriastoria e vicendepriva-te, la dimensione tragico-epicacon quella sentimentale-priva-ta,allegoria,simbolo e aspra re-alt. Plaatje, impadronitosi diuna lingua autenticamente al-tra, la padroneggia con folgo-rante creativit, la reinventa,senzadimenticare alcune fontiriconosciute, che spaziano dal

    Libro di DanielealParadiso Per-duto, alla letteratura afro-ame-ricanadel secondoOttocento.

    Uncritico sudafricanoha de-finitoMhudiunaprofeziaapo-

    calittica, dove in effetti lApo-calisse incide nel suo significa-to pi genuino di profezia, laprofeziadi unfuturo nellaqua-le il rapporto tra Mhudi e Ra-Thaga acquista un significatodavvero emblematico. Tra lal-tro, dopo lafinetragicae fataledi Mzilikazi,i sudafricanidi co-lore, i veri nativi, cercano e inparte realizzano una singolareconvivenzacon glialtri, gliin-trusiboeri.

    Plaatje si serve conmolta li-bert delle vicende storiche,mentre rappresenta con raraefficacia la transizione del Su-dafrica da una dimensione pa-storale agli inizi di unet pretecnologica. Un libro brillante-mente tradottoda Michela Ca-nepari, che trascende il tempo

    e ilterritorio. [C.G.]

    Cos Mhudiscampalla guerra

    Come moriread Harlemtra 7 pianoforti

    Tornano Le confessionidi un terrorista albino:un secco realismosi trasforma in simbolo,nondi radoonirico

    Lafrikaner

    d scaccoallInquisitore

    STEFANZWEIG

    pp BreytenBreytenbachp LECONFESSIONI

    DIUN TERRORISTAALBINOp trad.diMariaTeresaCarbonep Alet,pp.362,18

    Breytenbach Lamagia della parolatrionfa sullo scandalo dellapartheid

    Mahler, un secolo dopo

    Il furore era il suoelemento, lunico

    adeguato alla suaforza;a riposoapparivasovreccitato

    Seguedapag.I

    Scrittori stranieriII

    Fula polizia a irromperenel caosdei fratelliHomer e LangleyCollyer

    p

    BreytenBreytenbach,nato nel1939, statoin carceredal 1975al 1982

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    LUIGI

    FORTE

    A leggere La torre.Storia di una moderna Atlanti-de, il romanzo fluviale di UweTellkamp che Bompiani pre-senta nella bella traduzione di

    Francesca Gabelli,cda rima-nere sbalorditi e da gridare almiracolo.

    Perch lo scrittore di Dre-sda non ha solo metabolizzatogran parte della letteraturamoderna,dai romantici a Tho-mas Mann, da Doderer aDblin, n ha unicamente rie-laborato i registri pi diversi,dallirico allepico,dal simboli-co al realistico, con una scrit-tura che non conosce requie es'insinua in ogni dettaglio del-la realtsconfinando nella mu-sicae nella scienza,fra simula-cri artistici,allegoriepolitichee utopie dismesse.

    A 40anni,condue roman-zi e una professione di medi-co gi alle spalle, Tellkampha riassunto in modo emble-

    matico unintera epoca sullosfondodi un paese al collassousando gli strumenti delgrande stile per rievocare gliultimi setteanni dellaRepub- blica democratica tedesca(analogo periodo trascorre

    Castorp, il protagonista della Montagna incantata di Tho-mas Mann, nel sanatorio diDavos) prima di quel fatidico9 novembre1989quandocad-deil Muro diBerlino.

    Per molti dei protagonisticomeil chirurgoRichardHoff-mann, padre delgiovaneChri-stian, o suo cognato MenoRohde, redattore editoriale,quellannuncio certo una li-

    berazione che affossa perper sempre un intero mondo,compreso il loro. Perch gliabitanti della Torre, un quar-tiere residenziale di Dresdasulle pendici dellElba, sonouna razza a s: vivono in villeormai fatiscenti dai nomi fia-

    beschi: Caravella, Casa daiMilleOcchi,Casa deiDelfini.

    Sono una strana lite checoltiva il gusto per i libri, lamusica e larte,lontanodai pa-radigmi ideologici del sociali-smoreale:il lorofuturo- anno-ta Tellkamp- andava verso il

    passato, il presente era solounapallida ombra, unavarian-

    te inadeguata e deforme. Tut-tavia il regime non li risparmia:Richard, ad esempio, viene ri-cattato dalla Stasi per una rela-zione extraconiugale e indottoalla delazione; Meno si confron-ta suo malgrado con la censurae Christianin attesa diun postocome studente di medicina de-

    veaccettareun lungoe umilian-

    teserviziomilitareda cuiuscirsegnatonel corpoe nellanima.

    La trama un po tutta qui,ma il libro sconfina in molte di-rezioni e lavora con materialieterogenei, trasformando fattie vicende in un viaggio lettera-rio. Lo stesso protagonista,

    Christian, sembra uscito dallepagine diThomasMann: ilTo-nio Krger, il Castorp di Tel-lkamp. Intelligente e introver-so, curioso e amante del mondoma incapace di relazionarsi congli altri, a parte il rapporto conlo zio Meno, che come lui si tie-ne ai margini della realt e con-trappone distanza e disincantoallarroganzadel potere dogma-ticoe intollerante.

    Christian accompagna il let-tore attraversounepopea nega-tiva che ribalta lidea della pro-

    vinciapedagogica (il titolo del-la prima parte della Torre) ri-chiamando il Goethe degli Annidi pellegrinaggio di Wilhelm Mei-ster: l la rinunzia all'edonismoindividualistico era finalizzatoal bene della comunit; qui, nel

    socialismo reale, l'imperativocollettivistico diventa uno slo-

    ganper mascherarecorruzionee protervia e affossare i vecchirestidi unumanesimo ormaial-le corde. Nonc' spiritoche ten-ga di fronte alla violenza di unpotere illiberale e, come annotaMeno in pagine diaristiche cheassemblano tasselli di una vec-chiautopia, unasociet sociali-sta si sviluppa a partire dallesue contraddizioni.

    Tellkamp le ha ripercorse inlungo e in largo attraverso unamiriade di personaggi presi dalmondo delleditoria,della politi-ca, dellindustria, dellesercito:

    ognuna di queste realt rivivein dialoghi vivacissimi in cuinon si sa se ammirare di pi laforma o lironica e drammaticasostanza.Ma loriginalit dique-sto splendido scrittore consistenel trasporre, quasi impercetti-

    bilmente, la realt di quegli an-ni con tutte le sue scorie in unsimbolico e trasparente affre-sco: ogni dettaglio richiama latotalit degli eventi e quel mon-donel suoinsiemevive diconca-

    tenazioni attraverso una strut-tura con tasselli tematici paral-lelie sincronici.

    Forse vero cheLatorre, co-me qualcuno ha detto, un ro-manzo sinestetico,che stimo-la tutti i sensi e introduce il let-tore nellinferno dei distretti in-dustriali come nel dolce e mor-

    bido paesaggio dellElba; lo gui-da in ogni angolo di Dresda, frapassatoe presente,e losollecitaallascolto di un linguaggio che,come nellouverture o nel finaledel libro, diventa pura musicacon qualche enfatico tratto wa-gneriano. Tellkamp ha scrittounopera corale con un sapereenciclopedico, una sensibilit euna creativitlinguistica incom-parabili: la meta finale per ungrandee maturo scrittore,men-

    tre nel suo caso sembra solo unprodigiosoe genialeavvio.

    za altro progetto apparentechequello didescrivere,benin-tesoconla consueta destrezza,un caso di eccentricit sostan-zialmente innocua.

    Ha conservato i nomi deidue reclusi, uno dei quali rac-conta la storia, ma ha sposta-to la loro casa pi a Sud, quin-di nel quartiere rimasto resi-denziale (la Quinta Avenue,non pi Harlem), e ha avvici-nato la situazione nel tempo,

    arrivando fino agli Anni Ses-santa e oltre;compaionopersi-noi primihippy.

    Inoltre il narratore, che haun talento di musicista, di-

    ventato cieco quando era an-corabambino,per lentamen-te, il che gli ha dato modo disviluppare glialtrisensi in ma-niera tale da quasi compensa-re la menomazione. Homerracconta in tonopacato,cometrovando perfettamentenatu-rale il comportamento pro-prio e delfratello,e senzainsi-stere sui particolari spiacevo-li. Homer ammira assai Lan-gley, che quello che prendele decisioni, che ce lha col re-sto del mondo e che reagiscecon violenza a ogni presunta

    intrusione dallesterno.Secondo il progettodi Lan-

    gley, la conservazione deigior-nali,che costui si fa recapitareognigiornosenza trascurarnenessuno, dovrebbe servirgli aclassificare metodicamentegli avvenimenti in varie cate-gorie allo scopo di arrivare ungiorno alla compilazione di ununicofoglioideale checonten-ga le notizieessenziali, magarisolo la notizia essenziale.Mentre coltiva questo sogno,

    che naturalmente non si avve-ra mai, Langley estende lasuamaniadi collezionistaalla rac-coltaincessante dellapaccotti-gliapi disparata.

    Alcuni episodi movimenta-no un poco quella che una si-tuazione sostanzialmentestati-ca.Ci sono certe,rare, ingeren-zedi elementi femminili.In gio-

    vent Homer ha una relazionecon una camerierina irlandeseche fa persino sedere a tavolain presenzadi ospiti, scandaliz-

    zandoli, ma che poi costrettoa licenziare quando le trova aldito un anello della propria de-funtagenitrice.

    In seguito durante sortitenegli speakeasy - siamo negliAnniTrenta- i fratelliincontra-no un gangster che fa loroomaggio della visita di un paiodi ragazzeallegre. Diversiannidopo per lo stesso gangsternon li riconosce quando vieneportato in casaloro,feritoe bi-sognoso di nascondersi; stavol-tai Collyer vengonotrattati ru-demente, e sela vedonobrutta.

    Non la sola occasione incui hanno modo di pentirsi diavere accoltoqualcuno. In pre-cedenza hanno aperto la casaper offrire trattenimenti dan-

    zanti, ma la polizia, cui si sonorifiutati di pagare una tangen-te, si vendicata facendo irru-zionee devastando i locali.

    Un altro contatto con gen-te di fuori i fratelli lo avrannoparecchio tempo dopo, quan-do ospitano i surricordati hip-py incontrati nel prospicienteCentral Park. Quelli scambia-no la loro eccentricit per uncongeniale atteggiamento dirifiutodel consumismo, e quin-disi accampanoperun po sot-toil lorotetto.

    Passano altri anni, e Ho-mer apre la porta a una gior-nalista-scrittricela cui conver-sazione lo affascina. Purtrop-po per lincontro non ha se-guito. Gli lascia solo lo sterile

    vagheggiamento, nelle ultime

    pagine, di qualcosa che non si maiconcessodi avere.

    pp E.L. Doctorowp HOMER& LANGLEYp trad.di SilviaPareschip Mondadori,pp. 220,19

    La torre: un fluvialeromanzo, di fronteal quale non si puche restare sbalorditi,

    gridando al miracolo

    Il protagonista sembrauscitodalle paginediThomasMann:un po Tonio Krger,un po Castorp

    A Dresda eradolce linferno

    pp UweTellkampp LATORREp trad.di FrancescaGabellip Bompiani,p. 1308,25

    E.L. Doctorow

    Chiusi in casa senzaacqua, luce, telefono,sommersi da catastedi giornali, raccolseroogni sorta di bric--brac

    UweTellkamp,una professionedimedico allespalle

    Tellkamp Rievocati con grande stile e in mille dettagligli ultimi anni dellaRepubblica democratica tedesca

    Homer& Langley:un caso vero, ricostruitocon destrezza, togliendoe aggiungendo parecchio,persino i primihippy

    TuttolibriSABATO12GIUGNO2010

    LASTAMPA III

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    Nei Meridiani In 7 romanzi, la lungafedelt alla sua citt in amore

    Nella Parma

    squillantedi Bevilacqua

    Scrittori italianiIV

    pp AlbertoBevilacquap ROMANZI

    p acuradiA.Bertonip Mondadori, pp.CXX-1677,55p I titoli: Una citt in amore, Que-

    sta specie damore, La Califfa,Locchio del gatto, La polveresullerba, Una scandolosa giovi-nezza,I sensiincantati

    LORENZO

    MONDO

    Dici Bevilacqua e diciParma, come per Bassani Fer-rara, per Delfini Modena, perPratolini Firenzee perPavese,a mezzeria con la Langa, Tori-

    no. Trovi la flagrante confer-madi questamaioffuscatapre-senza,nel MeridianoMondado-ri che gli viene dedicato e checomprende sette romanzi del-la sua prima stagione, da Unacitt in amore a La polvere sul-lerba.Nonostantegliscartipi

    vistosirappresentatida QuestaspeciedamoreeLocchiodel gat-to, appaiono gi significativilapertura e il sigillo apposti al

    volume da Alberto Bertoni,suo partecipe curatore, a mo-strare la traccia profonda la-sciata da Parma nellimmagi-nazione dello scrittore. E unacitt checonservauneco fiocadel suo passato granducale,delle sue straordinarie ascen-denze artistiche, tra Antelamie Correggio. Linteresse di Be-

    vilacqua volto piuttosto allacomponente popolare, al quar-tiere Oltretorrente dove si di-

    battonoin difficilicondizionidivita operai ed emarginati, pos-seduti da istinti elementari, daun sangue generoso e torbido.Senti squillare,sottoi pannidi-messi,le piacute passioni ver-diane, mentre il pensiero cor-re,aldi ldella Certosa, alcultostendhaliano di una prorom-penteenergia vitale.

    Soltantoil gusto di unafanta-sticheria sontuosa, di una ance-strale, antropologica disposizio-ne alla canta e alla maschera-ta (le carovane di teatranti estrioniche si perdono alloriz-zonte) sembra suggerire qual-che spiraglio di libert. Ma ac-canto a Parma, quasi in una suaprimordiale estensione, si im-pongono anche le terre del Po,checon lesue mattane rimesco-la il limo primigenio di roventipassioni e inaudite crudelt. E

    una mitizzazione che investe idestini individuali e lo sfondostorico che li include, e si river-

    bera al suo meglio in uno stilecomposito in cui lempito visio-nario, la misura polifonica, bru-ciano le scorie del neorealismo.PrendiamoLa Califfa, considera-to per lo pi come il capolavorodi Bevilacqua. La storia di unaslandra, prodigadi unacarna-le felicit indistinguibile dallaforza dei sentimenti, potrebbescivolare in una deriva naturali-stica. Ma il pericolo viene scon-giurato attraverso un raccontoin cui lesperienza in prima per-sona dellaprotagonistasi intrec-cia con il discorso indiretto delnarratore, dando vita a diversetonalit,a complesserisonanze.

    Valela penatuttaviaindugia-

    re sui limiti estremi della para-bola narrativa esemplificata daquesto Meridiano. Una citt inamore racconta gli scontri san-guinosi tra fascisti e comunistiavvenutidurantei cinque giornidellagosto 1922 nel quartiereoperaioal dil delfiume.In capi-toli centrati su diversi spuntinarrativi che disegnano le fru-strazioni e gli ardori dellOltre-torrente, si arriva, per sottiliraccordi, al riscatto rappresen-tatoda quella rivolta,guidatadaGuido Picelli, un personaggiostorico entrato nella leggenda.

    La polvere sullerba, che offre unaltro scenario, suscita nel letto-re un capzioso interesse legatoalla sua origine. Scritto dallau-tore ventunenne, ha dovuto at-

    tendere lanno Duemila per es-serepubblicato, con lieviaggiu-stature, nella suainterezza.Le-onardoSciascia nefece conosce-re solo una parte (nel 1955, perle edizioni di Salvatore Scia-scia)perch,a suodire, portavaalla luce scorci di un periodoterribile,molte premonizionisu-gli anni che credo ci attendano,in unItalia intollerante e me-schina che, cessata la guerra,finge di ritenere che ogni dram-mae conflittosia finito.

    Riusciva evidentemente osti-ca al conformismo del tempolambientazione nel triangolorosso emiliano, percorso da in-numerevoli e atrocidelitti.NellAmazzonia del delta si aggira-no fascisti rimasti intrappolati,

    partigiani che riluttano a depor-re le armi e insistono nella resadei conti, bande di criminali co-muni. Imprese sciagurate chesembrano risvegliare gli atavicie bestiali riti contadini legati alsessoe alsangue.Soltanto i par-tigianiGuido e Marco, le due co-scienzegiudicanti, riescono a sal-

    varsidallo sfacelo,attingendoal-lerisorsedi unapoetica fantasia,allapienezzadi unamore(propi-ziato, comeuna rinascita,dal pul-

    viscolodoro chesembra emana-re,nelduomodi Parma,dallaDe-

    posizione dellAntelami).La polve-resullerba,oltreaessereunlibrocoraggioso, ha la felice sorte dianticipare e compendiare, indensit di umori e colori, la sto-riadi unalungafedelt.

    Uno stilein cuilempitovisionario,lamisura polifonicabruciano le scoriedel neorealismo

    Alberto Bevilacqua

    Oltretorrente,il borgodellaCaliffa(fotoAmoretti)

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    TendenzeUnondata di babbismocontrassegna la stagione letteraria,a cominciare daTizianoScarpa, tra vademecum sentimentale e soapopera

    SERGIO

    PENT

    Unonda anomala dibabbismosi riversatasullastagione letteraria. Padri chescrivono ai figli, ne parlano, licercano. In periodi di crisi, il

    senso viscerale delpossessodi-venta nutrimento, speranza.Gli unici bilanci che si possonotentare sono quelli in itinere,senza certezze di mettere aprofittole proprierisorsegeni-toriali, ma solo affidando allaparola lasperanzadi unfuturoche vada oltre questo campodi battaglie socialiperse, smar-rite. Non sono pi i padri checreano vittoriniane citt delmondo per figli ingenui a cuilasciare in eredit sogni e am-

    bizioni di riscatto, ma comuniuomini doggi cheaffrontano ilpresente come un avversario,prigionieri di un groviglio din-certezze destinate a durare inquesto tempo confusoe ostile.

    C un padre in fase di allat-tamento,tra lepagine imbizzar-

    rite di Tiziano Scarpa, che conLe cose fondamentali tenta unpercorso di scrittura ancestra-le, teso a offrire qualche nuovoIsacco sullaltaredellegocentri-smocontemporaneo. La visionedelmondodel protagonistaLeo-nardo Scarpa muta direzione,con la nascita di Mario: il biso-gnodi lasciarequalcosain eredi-t,fin dasubito, unoffertavoti-

    va alla speranza. Il tentativo diScarpa - Tiziano - si spende in

    un vademecum sentimentale incuila necessitdi raccontare sestesso diventail diario diun pre-sentedisagiato del qualeil figliolegger quando saradolescen-te. In questa dinamica oggetti-

    va,Leonardotrova un trasgres-sivo alterego nellamicoTiziano,checon ilsuo sgangheratodisin-canto irride alla vita che si ri-creaneitonidi undisagiopioc-cidentaleche epocale.Ma quan-do poi Scarpa Tiziano - lautore- stravolgele intenzionididatti-che per cavar fuori dal cestoun tracciato narrativo, la gravemalattiadelneonatoe lascoper-ta di una paternitindefinitari-schiano di cozzare con unaesemplare banalit da soap ope-ra, incui illibroannaspa, alla ri-cerca di un autore che avrebbe

    potuto condurlo in porto con la

    leggerezzaun poarrogantee far-neticantedellaprimaparte.

    Se Scarpa ipoteca il futuro,Arnaldo Colasanti ripercorre ilpassato, nel commosso tracciatodi La prima notte solo con te. Inunaseracometante,in unanottetranquilla, un padre lavora allascrivania mentre la sua bimbadorme nella cameretta accanto.Ilpadre lautoredel libro, luo-mo - lintellettuale - che cerca diarginare il tempo in questo mo-

    mento perfetto, con il timore

    oscurodi perdere inun attimogliaffettiessenzialia causadi undo-loreimprovviso,comeaccadde,aluipiccolo,conla mortedellama-dre. Da questo momento magicosi snoda la lunga lettera di rifles-sioni eterogenee nella quale loscrittoreaffida allafiglia i ricordi,perchleipossariviverliin unfu-turo in cui lui non sar pi al suofianco. Nascono lezioni di vita edi stile,in questaprima nottediquiete: maestri come Enzo Sici-

    liano,artisticomeScipione,scrit-

    tori amati come Tozzi, vacanzefamiliari in fondo alle quali csempreunquadro,unlibrosucuispendere parole di genuino con-forto. E mentre la notte scivola

    via,la figuradellautoresi fasem-pre pi nitida, vera, in questa di-mensione nudain cui alla vita siaggiunge solola vita.

    Vorrebbe diventare padre eancoranon lo, invece, il deliran-teprotagonistadiNonpiangereco-

    glione, di Amedeo Romano. An-

    drea Morini, inquieto personag-

    giosoffocatoda nevrosi allaWoo-dy Allen, si muove avanti e indie-trotraMilanoe Genova sulle trac-ce della sua passione per Lena eperle donnegravide.Lena mol-to incinta, ma anche sposataconunuomocheinvecerifuggelapaternit. Andrea la segue, laama - anche fisicamente- e cercaun senso alle inquietudini para-dossali nellequali,forse, vuoleso-lo trovare un appiglio allinconsi-stenzadelpresente.La suagrotte-scafugaintrenoconil piccolo ap-pena nato una specie di revivalparadossale de Il laureato, anchese qui il futuro non contempla un

    68appena dietro langolo, ma so-lo la ricerca di una concretezzaquotidianaper cuispendereil pro-prio tempo disoccupato, seppelli-to da un sistema sociale indiffe-rente,strafottente, spietato.

    E poi vengono a mancare, i fi-gli, diventano strumento di lottae di riscatto quando lamore fini-sce, come ben ci racconta VitoBruno in Lamore alla fine del-lamore, una lettera dalla partedei padri in cui la paternit di-

    venta quasi unalibi perriacciuffa-re la memoria di ununione senti-mentale conclusa. Bruno rispo-glia il suo brogliaccio damore al-la luce di un disagio nel quale lanostalgia dei momenti sereni sicontrapponealloscontrocon unalegalit tuttaal femminile, in cuiipadrisi trovanoisolati,penalizza-

    ti,anche quandonon sono lacau-sascatenante diuna separazione.

    Tra padri assenti e presenti,il mestieredella paternitmettein risalto un bisogno di racco-gliersi intorno a qualche ipotesidi futuro, in quello spazio esentedai furori insani del disagio so-ciale, dove trasmettere fiducia ancora il gioco eterno del pas-saggio di consegne naturali traun adulto e un bambino, tra chisa come va il mondo e chi si illu-

    dedi possederlo.

    pp TizianoScarpap LECOSE FONDAMENTALIp Einaudi,pp. 167,18

    pp ArnaldoColasantip LAPRIMANOTTESOLOCONTE

    p Mondadori,pp. 192,18,50p AmedeoRomanop NONPIANGERECOGLIONE

    ISBN,pp.168,13p VitoBrunop L'AMORE

    ALLAFINEDELL'AMOREp Elliot,pp.183,14p Sultema, il saggiodellapsicanali-

    sta francese SimoneKorff-Saus-se In difesa dei padri (Castelvec-chi, trad. di Federica Alessandri,pp. 99, 12): i padri di oggi sonomenoinafferrabili, mapi insicuri.Un mestiere da imparare, quellopaterno, un valore da trasmette-repersopravvivereasestessi.

    TuttolibriSABATO12GIUGNO2010

    LASTAMPA V

    APARMAEAGENOVA

    FestivalPoesia

    = Dal 15al 19giugno,Parma Poesia Festival, sestaedizione.Ospitedeccezione,BobDylan,il 18giugno,ParcoDucale,h.

    21,30.Sono annunciatianche i Nobel HertaMller eWole Soyinka. Trai poetiitaliani:Alba Donati,FrancoBuffoni,EnnioCavalli.Il 19(Casa dellaMusica,h. 18),incontrocon AlbertoBevilacqua,per ilMeridianodedicatoai suoi romanzi.www.festivaldellapoesia.itAGenova,finoal 21giugno, in corso ParoleSpalancate2010, festivalinternazionaledi poesiagiuntoalla sedicesimaedizione. Oggi, unaseratadedicataallArgentina.www.festivalpoesia.org

    PREMIO

    VonRezzori

    = Unaconversazione fraAlessandroBariccoe AlbertoManguelsu Cinemaeletteraturae unalectiodiMichaelCunningham(lautorede Leore)apriranno il 16giugnolaquartaedizionedel premioVallombrosaVonRezzori.Delgrandescittoremitteleuropeo si presenterillibro Lattesa magnifica(Guanda,pp. 279,22,acuradi AndreaLandolfi). Ifinalisti sonoHctorAbad(Loblio chesaremo,Einaudi,Jean Echenoz(Correre, Adelphi), PercivalEverett(Ferito, Nutrimenti),NamLe (I fuggitivi, Guanda),RoseTremain (Incerca diunavita, Tropea).

    RAPALLO

    Donnascrittrice

    = CamillaBaresani(Unestatefa, Bompiani),BenedettaCibrario(Sottocieli noncuranti,Feltrinelli)eMargheritaOggero(Risveglioa Parigi,Mondadori) sonolefinalistedel premioper ladonnascrittriceRapalloCarige.Le hascelte lagiuriapresiedutada LeonePiccioni.Laproclamazionedelvincitoreoggia Rapallo.AValentinaFortichiari, ilpremio specialedellaGiuriaperLezionidi nuoto(Guanda).A TeresaDeSio, ilpremiooperaprimaper Mettiildiavoloa ballare (Einaudi).

    Mi capitato di notare,negli ultimi tempi, traautori giovani e pro-

    mettenti,e sicuramentebene at-trezzati,un certo qualunquismostilistico. Voglio dire che ho let-to parecchi bei testi, anche libridi una qualit, ma piuttosto in-differentiall'idea di una ricercainnovativa sul piano del lin-guaggioe dellostile.

    Proprio per questo mi piacesegnalare il nuovo libro di un'autrice non giovanissima, maattivasoloda qualche anno:Ele-na Salibra, che ha pubblicatoda poco Il martirio di Ortigia(Manni,p.80,10).

    L'autrice insegna all'Uni-versit di Pisa e mostra neisuoi versi una non comune de-strezza brillante, una capaci-t di gestire i materiali effica-ce e originale, tra ironia, cita- zionismo colto, utilizzo di re-gistri differenti e opposti (pas-sa da stacchi di un tono me-dio-alto ad abbassamenti aun prosastico-colloquiale bencontrollato). Parte dalla libe-ra lettura di un quadro cara-

    vaggesco, passa a microstorie oai resoconti di viaggio in varie parti di un mondo ormai rim-picciolito, realizzando scene diun plausibilissimo teatro delpresente.

    Non mancano tracce di poe-sia moderatamente sperimenta-le, e a questo proposito segnalola monografia di Maria GraziaCaruso (L'infinito in cerchio,Prova d'autore, p.140, 12), chesi occupa con passione e acutez-za analitica di uno dei primi at-tori della ricerca d'avanguardiaanni Sessanta, Edoardo Caccia-

    tore (1912-'96), che fu molto vici-no all'essere inclusonella storicaantologia dei Novissimi .

    Mesi fa ho dato notizia di unaragazza-poetessa siciliana pro-mettente: Paola Tricomi. Ora, asoli diciannove anni, raccoglie inunvolumettoi suoi versi (Nelcuo-re, Acireale,p.64,8),conferman-do maturit morale e tensione, eunospiritoche apprende dallasof-ferenza una forma di saggezza in-consueta per la sua et:Vita vis-suta in parallelo tra / normale re-alt e proprio destino. // Canto,necessit interiore, specchio / pon-te, legame tra le parallele ( []) /in quell'immagine di normalit / fatiscente. Faccia pi attenzionealverso, e migliorerancora.

    Il suo coetaneo Sergio Da Pal-ma ha una tensione lirica che avolte si risolvein lineari versi mu-sicali(lavistaannebbiata/ ilpa-esetacito osserva/ i passidell'abi-tudine),ma purein uscitedavve-ro troppo ingenue (Ma forse /non sono ancora riuscito a dirtiveramente / quanto / ti amo).Legga i contemporanei e sia rigo-rosamenteauto-selettivo.

    Il personaggiodi Colasantiaffidaalla bambina i ricordi,

    perch lei possaun giorno riviverli

    Amedeo Romanoin fuga con un neonato,VitoBruno narralo scontro e il vuotodopo una separazione

    Nonostantel'operazioneunitaria dell'Artusi, la si-tuazione italiana quanto

    al lessico gastronomico rimastaancora oggi molto frastagliata.

    Bastaentrarein cucina.I nomidel-le cose che si mangiano cambianoda regione a regione, a cominciaredalleerbe aromaticheo commesti-bili aifunghi o alle verdure.Senzadirepoideinomideipesci.

    Si lagnavano del guazzabu-gliogii celebriscalchidel Cinque-cento: dal Platina allo Scappi e inomi delle spigole. Ancora quat-tro secoli dopo Panzini annotavanel Dizionario moderno (1905),alla voce branzino: in genovese,

    Luasso , lupo di mare, Varolo(cio vaiolato) in Romagna, Ra-gnoinToscana.Potreiaggiunge-re bacolo, baioccolo, spina, spi-narolo, spinola, spinotta, e tantialtri modi,sullascortadi un librocurioso, Banco numero 2. Ricet-tee storiedipesci,uscitooranel-le Bluedizioni.

    Credoche me lo abbiano man-dato perch pesce dopo pesce, vicompaionotutti i nomidialettalieregionaliin usoancorasullenostre

    coste.A menocheme l'abbiamospe-dito perch sono piemontese, e ap-

    partengoallaschieradeicorregiona-lichedicono Ioil pescenon loso cu-cinare. L'autore, Beppe Gallina, moltonoto nell'ambiente. Al merca-to di Porta Palazzo titolare di unbanco che ha visto quattro genera-

    zioniesercitare il mestiere. Nel librociraccontacome si conservail pesce,come funzionano le aste, come rico-noscere ilpesce giusto,come cucinar-lo.Ma soprattutto,dallaspecoladelsuobanco,offre unospaccatodi cen-toannidistoriaitaliana.

    Gallina comincia dagli anni incui la bisnonna vendeva quasi solo

    pesci di acqua dolce: trote, tinche,carpe, cavedani,temoli,e soprattut-to lumache e rane, quelle povere ra-ne del Vercellese, oggi ammazzatedai diserbanti, che appena arrivate

    fresche nei sacchi, dalle risaie, veni-vano pelate da mani esperte. Granmercato si faceva delle lumache. Simangiavano anche sul posto, cottesulcarboneardente,che nonmanca-va mai, per via delle latte entro lequali si accendava il fuoco per scal-darsi. Dopo la guerra, con l'immi-

    grazionedal Sud, arrivain massaaTorinoilpescedimare.

    Gallina racconta che ancora ne-

    glianni80,quandoall'albagierasulpostoconil camion, lagente sta-val adaspettarlo: comeavrebbero

    fattoconi peschereccia casaloro:co-mese fosserosul molodelporto.Que-sto succedeva soprattutto il sabato,quando al mercato venivano gli uo-mini. Era la prima generazione dimeridionaliarrivataa Torino,genteche di pesce se ne intendeva. Adessonon pi cos, saranno quindici,vent'anniche quando scarichiamo ilcamionnon c'nessunointorno.

    DIALOGHI

    INVERSI

    MAURIZIOCUCCHI

    Lostilenonsia

    qualunque

    PaternitdiMichelangelo Janigro,1997

    PAROLE

    INCORSO

    GIANLUIGIBECCARIA

    Il Lupodimare

    sulBanco2

    Tiziano Scarpa

    Bloc notes

    Caro figlio ti cerco

    perchnonho futuro

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    6/11

    C unmessaggioper teCome la posta eletdai piccioni viaggiatori al pc e insieme un ma

    ALESSANDROBARBERO

    Il padre AthanasiusKircher visse sospeso tra duemondi. Era nato nel 1602 inuna Germania arcaica e rura-le, di cui descrive vividamentei riti contadini, le benedizionidelle messi e le sfrenate corsedi cavalli. Un Paese medievalelacerato dagliodi religiosi, divi-soda tenaciparticolarismi,go-

    vernato da principi e vescovionustidi nobilt, colossali man-giatori e bevitori, affascinatidall'occultismo e dall'astrono-mia, e noti al popolo con so-prannomi come il pazzo diHalberstadt;ma ancheun Pa-ese in cui poteva capitare cheun gruppo di studenti si met-tessein marciaperuna cittdi-stante due giorni di cammino,per andare ad assistere allarappresentazione diuna trage-dia. Quando questa Germaniadotta, prospera, popolosa eignara sprofond nel baratrodella guerra dei Trentanni,Kircher fu tra quelli che scap-parono e trascorse gli ultimiquarantacinque anni della sua

    vita,fino allamortenel1680,inunmondo chein confronto do-

    vetteapparirgliun'oasi di pacee di civilt: la Roma baroccadei cardinali mecenati e delleimmensebiblioteche,delle sta-

    tue antiche e degli obelischiegiziani.

    Era unepoca pericolosa, enella sua Autobiografia Kir-cherrievocacon compiacimen-toogni singolaoccasionein cui scampato alla morte. Da

    bambino, come tutti, andava afare il bagno al fiume coi com-

    pagnie corseil rischio daffoga-renellachiusadel mulino,non-ch dessere schiacciatodai ca-

    valli mentre assisteva a una diquelle tali corse. Giovane pre-te,rischi pidunavoltadi es-sere arrestatodalla soldatescaprotestante e impiccato senzaprocesso allalbero pi vicino,come pare che quella bravagenteavesse labitudine difarequando metteva le mani su ungesuita. Una volta lincalzaredei nemici lo costrinse ad av-

    venturarsisul Reno gelato,colghiaccioche puntualmente co-mincia cederesottoi suoipie-di sprofondandolo nellacquagelida; unaltra volta scampappenain tempo dalcollegiodiWrzburg, dopo che un sognopremonitoregli aveva mostra-to il cortile delledificio invasodaicorazzieridi GustavoAdol-fo. A Roma i pericoli si limita-

    vano agli intrighi degliinvidio-si, ma Kircher se li andava acercare, ad esempio avventu-randosi per mare fra lEtna elo Stromboli in una primaveradieruzioni eterremoti.

    Non a tutti i gesuiti tede-schi,ovviamente,eraconcessouncomodo asilo nellUrbe,perquanto pericoloso fosse diven-

    tatoil loroPaesenatale;Kircherselo guadagnconla fama dellasua sapienza, che gli valse pocopi di trentenne la cattedra dimatematica al Collegio Roma-no. Conoscendo la sterminatadottrina del gesuita - The Last

    Man Who Knew Everything, co-me recita ilsottotitolodun librorecente - potremmo aspettarciche lAutobiografia contenessepi notizie sui suoi studi e le sue

    scoperte, ma non cos. Il filoconduttore attorno a cui Kir-cherintrecciai suoiricordi sonoproprio le innumerevoli volte incui ha rischiato la pelle, e le nonmenodidodicioccasioniin cuilaProvvidenza si chin personal-mentesudiluielogratificdiunmiracolo: ora convincendo ungruppodi bravacciprotestanti alasciarlo andare invece di am-mazzarlo, ora facendolo guariredaigeloniincancrenitiche si era

    preso studiando dinverno inuna stanza non riscaldata. Ari-stotele non citato nemmenounavoltain questepagine;ma la

    VergineMaria semprepresen-te, intenta a vegliare amorosa-mente sul suo fedele, che la ri-cambiacon votie pellegrinaggi.

    Certo, questo chierico devo-to lo stesso uomo che per pri-mo sugger una spiegazionescientificaper lesistenzadei vul-cani,intuendo chelinterno dellaTerra unapalla di fuoco; e spi-golando nella sua immensa bi-

    bliografia non difficile trovareintuizioni altrettanto acute. Ma

    questi lampi dimodernitsplen-dono nelloscurit dunafarragi-nosa cultura universale, in cuitutto si collega per intuizione operanalogia, e cben pocospa-zioper ilragionamento scientifi-co: un avanzo dellenciclopedi-smo medievale, senza pi nulladellesaltante novit che questoapprocciorappresentavanei se-coliprecedenti.

    Lesito pi prestigioso deisuoi studi, e lunico di cui si van-ta abbondantemente nellauto-

    biografia, eranientemenoche lapretesa di aver decifrato i gero-glifici egizi.In realtle suetradu-zioni erano inventate di sanapianta, in base al presuppostoche i geroglifici non fossero un

    banalissimoalfabeto,ma latrac-ciamisteriosaduna sapienza oc-culta,nella cuiinterpretazione ilnostro poligrafo sinoltr conspensierata incoscienza. Nonche questo basti per accusarlodi non essere stato moderno: lo stato anche troppo, basta in-tendersisu chegenere dimoder-nit. Oggi Athanasius Kircher,con tutta la sua dottrina, avreb-

    be certamentegrande successo,come ospite fisso di certe tra-smissioni televisive destinateagliamanti dimisteri.

    GIOVANNITESIO

    Cesarina Vighy sta-ta una sorpresa letteraria siacome protagonista di un esor-dio notevole ( L'ultima estate,premio Campiello opera pri-ma), sia come protagonista diuna malattia progressiva, lasclerosi laterale amiotrofica,che le ha imposto la schiavitdi un danno irreversibile maanche i tempi diuna nuova vi-ta. Da l venuto anche il se-condolibro,Scendo. Buonprose-

    guimento (titolodi evidente de-rivazione caproniana), uscitoqualche giorno prima dellamorte.

    Nato dalla cernita e dalmontaggiodi tantemail scrittedallottobre del 2007 al marzodel 2010, non comuni ingre-dientidi leggerezzae dincantonefanno unaspecialissima let-tura. Intanto una rara vivacitdi scrittura a contrasto con

    unacondizione disofferenza chenon solo si rinnova ogni giorno,ma che ogni giorno si aggrava.Poi un gran senso dellumori-smo ma a tratti anche del comi-co(due registriche VitoMancu-so nellintroduzione sottolineacon fin troppo netta spartizio-ne).Infine (enon tutto),una no-tevole capacit di svariare traargomenti diversi, strizzandonespesso il senso con sagacia epi-

    grafica,quasi aforistica.Tutto unmondo cheparlada

    una specola ridottissima: una fi-nestra da cuiguardare, le paretidi un appartamento romano en-trocui (sempre pistentatamen-te)deambulare.Mada questofo-ro (cos amico di quellaltro piinteriore che la Vighyevoca concostante ironia) quanta vita equanta vitalit! Una condizionecoattache sprigiona unanon ar-

    Mi leggi o

    Ilmio addio una e-mail

    PIEROBIANUCCI

    Nei minuti che dedi-cherete alla lettura di questoarticolo viaggeranno per ilmondo 300 milioni di e-mail.Se Internet non esistesse, 2 sumillesarebberodiventate lette-re di carta, 998 non sarebberostate scritte. Soffriamo di buli-miaepistolare.G-mail,il servi-zio lanciato nel 2004 da Goo-gle, grazie a 450 mila compu-terdisseminati negli Stati Uni-ti mette a disposizione di tuttiuna casella postale illimitata.Inviare e-mail non costa nulla,

    la consegna istantanea, conun clic si pu spedire lo stessomessaggio a molti destinatari,allegarefoto, documenti, fattu-re, libri, musica. Perch nonfarlo? Cosquasi tutti lo fanno:900 milioni di persone sul mi-liardo di utenti abituali dellaRete. Nel 2009 i lavoratori di-pendenti hanno passato il 40per cento della loro giornata ainviaree ricevereuna media di200messaggi.

    La frenesia di leggere e ri-spondere rende intermittentelattenzione,il cervelloe illavo-ro ne soffrono. A peggiorarelecose cil rumoredi fondodel-lo spam, la posta spazzatura:su 100 e-mail 85-90 sono inde-siderate.Offrono viagra, siste-mi per sviluppare il pene, chi-

    rurgia estetica, vacanze, affa-ri, giochi dazzardo. Nel 2007 imessaggi spam sono stati 100miliardi al giorno. Da rimane-retramortitisottoilloropeso.

    Trovate questi dati nel li-bro La tirannia delle-mail. Malautore, John Freeman, spie-gando come la posta elettroni-ca ci ha cambiato la vita, rac-conta anche la storia della po-sta tradizionale,dai messagge-ri a cavallo ai piccioni viaggia-tori, dalletavolettedi argillaal-la carta, alla tardiva invenzio-ne della busta: nellOttocentolelettere siripiegavanoancorasu se stesse.Scriversi, costavacaro, pochi potevano permet-terselo. Quando nel 1837 in In-ghilterra la tariffa scese a 1penny, fu una rivoluzione nei

    rapporti umani. Anche i gior-nali e la libert di stampa nefruirono (non a caso qualchesettimana faun decretodel go-

    verno Berlusconi ha abolito le

    tariffe postali agevolate per igiornali).

    La corrispondenza su carta

    aveva tempi di giorni o settima-ne.Si scrivevasolo ilnecessario,le lettere importanti finivano in

    archivia disposizionedegli stori-ci. Oggi cestiniamo la maggiorparte delle e-mail senza neppu-re leggerle, mentre una mino-ranza ingombra memorie elet-troniche che nessuno sonder,salvo forse i servizi segreti.

    Listantaneit della comunica-zione irrompe nel mondo con iltelegrafo,ma era per pochi. Le-

    mail hadatoa tuttiquestodono,perlo ha banalizzato.La sacra-lit del telegramma trasparivadal primo messaggio trasmessodaMorseil 24maggio1844:Co-s ha permesso Iddio!. La pri-mae-mailfu unaseriecasualedicaratteri trasmessa solo per ve-dereseil sistemafunzionava.

    Findaltitolodel libro siintui-sceche JohnFreeman,scrittoree critico letterario del New YorkTimes, nostalgico delcalamaio,unoche rimpiange le mezze sta-gioni,un signoramia,che brut-ti tempi!.Nellultimocapitololacosadiventa paleseperchsi ar-riva a un manuale di autodifesadalla posta elettronica e allelo-

    Vighy La scrittrice appena scomparsain dialogo con i familiari e gli amici

    ILCALCIOFRAI TESORIDELBIBLIOFILO

    I foot-ballerspipreziosi= Probabilmente ilprimolibroa stampa chetrattiquelloche nasce comecalcio fiorentino, dettoanchecalcioin livrea- natosottola Repubblica come esercizioviriledella baldagiovent toscana - statoscrittodaAntonioScaino, Trattatodel giuoco della palla, estampatoda GabrielGiolito de'Ferrarida Trino nel1555,mentre la primaedizione delDiscorsosopra il giuoco delcalcio fiorentino, conunatavolaincisain rame,si deve aGiovanniBardi,editoa Firenze da Giunti nel1580

    (catalogoLibreria Philobiblion). Una secondaedizione conle stesse caratteristiche tipografiche ristampata da

    Giunti nel1615 (Libreria Pregliasco,2.800). LorenzoBinicuranel 1688l'edizioneampliata dell'opera diBardi (quiallaquartaedizione) con iltitoloMemoriedel calciofiorentino, Firenze,Stamperia diS.A.S. allaCondotta(Pregliasco, 4.200), cheha duerami incisi da AlessandroCecchini sudoppia pagina fuori testo: nella primalaveduta della piazza diS. Croce conla folla cheassiste allapartita, nella secondala pianta e l'ordine delleduesquadrein campo. La disposizione e ilnumero degliatletidelcalcioa Firenzeerano bendiversi da quellicheconosciamo: ognisquadraera formata da ben27giocatori,tra i 18e i45 anni:tregruppi di5 formavano gli

    attaccanti;5 sconciatoriavevano il compito d'intralciare lemanovreavversarie; 4 terzini rilanciavano lapalla mentre

    gliultimi3 formavano la difesa,e dovevano impedire agliavversaridi raggiungere con la palla ilfondo delcampo.Libri e plaquettesul calciofiorentino saranno ristampatifinoallamet del'700, poisul gioco scende l'oblio.Il calciocome oggilo conosciamo nasce ufficialmente aLondra,con ilnome difootball, il26 ottobre del1863.Cossi passa nel'900 ailibri di intrattenimento perragazzi:ad esempioin Italia, Lattes, a fineAnni10, pubblicaCicognetto& Funghettino. Storia didue foot-ballers(astaLittlenemo,150/350),uno splendido, e raro,albolitograficoa colori sulcalcio: loillustra, conil suosegnoraffinato, il torineseGolia (Eugenio Colmo), nome

    affibbiatogliper la suastaturadall'amico Guido Gozzano. SantoAlligo

    Oggi avrebbe successocome ospite fissodi certe trasmissionitelevisivedestinateagliamanti dimisteri

    PadreKirchermatematico

    delloccultoDottoe spericolato,con lampi geniali(loriginedei vulcani)e strampalate ipotesi(sui geroglifici egizi)

    Autobiografia Il secentesco gesuitatedesco di cos chiara dubbia scienza

    Soffriamodi bulimiaepistolare: fannoclic900milioni di personesul miliardodi utentiabituali dellaRete

    pp VITA DEL REVERENDO PADREATHANASIUSKIRCHERAutobiografia

    p acuradiFlaviaDeLucap LaLepre,pp. 124,14

    Personaggi e storieVI

    PadreAthanasius

    Kircher,gesuita,nacque

    inGermanianel1602

    e mornellaRoma

    baroccadel1680.Lasua

    Autobiografiauscpostuma

    nel1684

    IllustrazionediGolia

  • 8/9/2019 Tuttolibri n. 1718 (12-06-2010)

    7/11

    IlvolumeLibripertutti.Generieditorialidilargacircolazionetraanticoregimeedet

    contemporanea,acuradiLodovicaBraidaeMarioInfelise(Utet, pp.359,23),iniziadailibridicavalleria(GuerrinmeschinoeRealidiFrancia)eviaviaattraversatuttele letturepopolari:dallecanzoniallepreghiere,dagliillustratiaimanualitecnici,daitestiscolasticiairomanzidappendice.Tragliautoridei saggi:MarinaRoggero,GiovannaRosa, GiorgioChiosso,PinoBoero,GabrieleTuri.

    GIORGIOBOATTI

    Che cosa leggevano gliitaliani quando non leggevano?L'interrogativo soloapparente-mente paradossale. In realtpu essere fecondo a patto dimuovere ilprimopasso nelladi-rezione giusta. Proprio comefannoi saggiraccoltiinLibripertutti.Generieditorialidi largacir-colazione tra antico regime e et

    contemporanea (Utet): la scom-messanon focalizzaresuccessiscanditi in milioni di copie e poidimenticati,quanto,piuttosto,ri-salire lungo rivoli di cartameno

    visibili ma assai ramificati e du-raturi. Tali dunque da determi-nareil voltovero, anchese spes-so sommerso o mimetizzato, diuna penisola dove strati socialiapparentementeincolti e illette-ratitrovanole strade piimpre-

    vedibiliper andare incontroallaparolascritta. Eviceversa.

    Certo, da prima dell'unifica-zione sino ai giorni nostri, sonocoriacei e pervasivi i luoghi co-

    muni sull'Italia paese che nonlegge.Da Leopardi(per ilqualeda noi chi legge non legge cheperscrivere)a Gobetti(convin-toche nelBelPaesesi mancadiautori,di editori,di librai,di pub-

    blico) sino alle recenti campa-gne per la lettura, il refrain noncambia.E' un'istantanea- quelladeldifficilerapporto degliitalia-nicon i libri - permoltiversiveri-tieramache, spesso,si frapponea ulterioriricerchee spegneillu-minantiapprofondimenti.

    Libri per tutti offre invecemoltepisteda seguire.Dalle vo-cidi cartavalea direi diffusissi-mi, in epoca moderna, libri di

    canzoni ai manuali pratici con-sultati da lavoratori specializza-tiche nonmaneggianoaltra car-ta stampata sino agli almanac-chi popolari portati da una fittarete di venditori ambulantia unpubblico sterminato di lettoriche li attende ad ogni cambiodanno.

    Proprio sugli almanacchi siingaggia nel cuore dell'Ottocen-to una dura battaglia attorno aquelli curati daiprotestanti e di-stribuitida predicatoriambulan-tiche spesso,giunti inlocalit re-mote, devono fare i conti con laforza pubblica che, espressa-menteinvitata dalleautorit ec-clesiastiche, li allontana. In se-guito le organizzazioni cattoli-che elaborano una strategia piraffinata rispondendo all'Amicodi casa, il pi diffuso degli alma-nacchiprotestanti,conuna raffi-ca di pubblicazioni - L'amico dicasa smascherato,Ilveroamico dicasa ecc. - edite localmente matutte accuratamente impostate,dalla grafica alle rubriche aglistessi caratteritipografici, esat-tamente come la testata che si

    vuolecombattere.Come spiegano i curatori di

    Libriper tuttidellacosiddettalet-teraturadiconsumo,o minore,

    rimasta solo una minima tracciaanche sugli scaffali delle bibliote-che nazionali che pure dovrebbe-ro conservare tutto quanto sistampa. Dell'immenso icebergcartaceo formatosi nel corso deltempo,e chegiungesino agliango-lipi sperdutidellaPenisolaattra-

    verso iniziativeeditoriali minori eframmentate, resta una porzioneridottissima. Si davanti a unastraordinaria e irrimediabile di-spersionedi testicausatadallafra-gilit stessa di queste pubblicazio-ni realizzate spesso in totale eco-nomia,stampatesu carta pocore-sistente,rilegate- quandolo sono-inmodosbrigativo.

    E'difficilepersinorintracciareesaustivamentela produzionedel-la poderosa macchina editoriale

    che,nella seconda metdell'Otto-cento,fadiMilanolacapitaledellaletturaromanzesca.Sono ifeuil-letons cheimpongono i loroprota-gonisti, le loro vicende ad un pub-

    blico sparso sui luoghi di lavoro,neipaesi, nelleosteriee nellestal-le.E'il pubblicacciofattoda ope-rai e contadini ma, soprattutto,dalla gente che calcola e conta.E'il bottegumee il borghesumecontro cuisi scaglianogli scrittoridellaScapigliaturamilanese.

    Ma lo sdegno degli happy fewnon intralcia per nulla la naviga-zionea colpi di appendici roman-zatedeIlSecolo,la testatamilane-se edita dal 1866 e che si impone

    tra i pi diffusi quotidiani italiani.EdoardoSonzogno,chene ilcre-atore e che diventer uno dei rasdellanarrativa popolare,inseriscenel giornale non uno ma ben due

    feuilletons al giorno. Con tiraturechesuperanole centomilacopie.

    Nessuno stupore dunque cheproprio nella Milano dell'Expo1881 si citino, accanto alle fabbri-che, le officine della letteraturache nella citt pi citt d'Italiadarebbero opportunit di lavoroai giovaniletteratiapprodatidallediverse regioni della penisola. So-no loro a produrre in serie, comeemerge dalla pubblicit di un'agenzia letteraria chevendefeuil-letons aigiornali,romanzisangui-nari,storici,di viaggio,educativiepatriottici.Ben seicento appen-dici, afferma l'inserzione dell'agenzia,sonogi realizzate.Pron-te perfar sognarei lettori dell'Ita-liaunificata.

    [email protected]

    onica ci ha cambiato la vita: un percorsoale di autodifesa, scritto da John Freeman

    resa energia danimo, e persinouna sorprendente dose di spe-ranza: Se ricordo bene pro-prio laSperanzaa restarein fon-do al vaso di Pandora dopo chetutti i mali se ne sono scappati

    via,a infettareil mondo.Si quasiimbarazzatia dare

    conto della quantit di temi cherimbalzano da una mail allaltranellafittacorrispondenza- a vol-te assidua altre volte saltuaria -

    conla figlia(lalicein tutte sal-se), il nipote (il nostro angelomusicante), il marito (langelokap che sotto la scorza mu-triosanascondenon piccole vir-t di dedizione). E poi gli amici,le amiche,leditore,i critici,altripersonaggi veri o fittizi, e cos

    via.Un universo intessuto ricor-

    dando episodi vissuti, parlandodel romanzo (desordio) di cui siassiste qui alla gestazione e allanascita, godendo del momento

    vincente, impartendo- con poso-logia omeopatica - pillole di sag-gezza tagliente, citando libri (liamo, e liho sempre amati,comee pi degli esseri umani), rac-contando aneddoti, correggen-do refusi,convocandoautori,in-sistendo sul proprio laicismo ir-riducibile, comprimendo con ilnon amatissimo Pascal lio odio-so (il moi hassable), scriven-do poesie (una che sintitola Al-

    pheus, bellissima), evocandol'or-

    mai irraggiungibile patria vene-ziana,registrandocon gratitudi-ne il privilegio elettivo di quellaromana, infilando idiosincrasiecome perle, inanellando cadutecome un calvario, combattendola buonabattaglia come unattri-ce brillante, sbertucciando i me-dici con gaudiosi motteggi, nonsenza scoprire - pro bono malum-chelamalattiahaanche(mode-rati)vantaggi.

    Su tutto - con bello scambiodiruoli- laconsapevolezzadi an-dare sempre pi somigliandoalla protagonista del suo librodesordio: alle soglie del conge-do, la capacit di vivere con leg-gerezza - senza traccia dauto-compassione - lannuncio dellozero finale: consegnandosi allatenacia di un gesto, al fiammeg-giare di una parola, alla spietatapiet di un'esistenza che - quan-tunque sempre pi esigua - nonrinunciaa registrare la sua quo-tadi avventura.

    cancelli?gio di Don Knuth, docente dellaStanfordUniversityche ha scrit-to: Sono un uomo felice dal 1

    gennaio 1990, da quando non hopiun indirizzoe-mail.

    La posta elettronica natanelleuniversitelrimastaper

    ventanni. Quando Knuth hastaccatola spinanoi incomincia-

    vamoa usarla.Sappiamo chehamoltidifetti e cirubaunsaccodiore. Tuttavia la domanda : sa-premmofarnea meno?

    Sorprende cheFreeman, uo-mo di lettere, non supporti lasua tesi tecnofobica una analisidelle mutazioni portate dallee-mailnellascritturae nelcostu-me. Bisogna dunque spenderequalche parola per dire ci chenelsuolibronon troverete.

    La posta elettronica ha dato

    origine a una sorta di oralitscritta. Si scrive come si parla,non si correggono i refusi, ab-

    bondanoerroridi grammatica esintassi. Per la scrittura, chesembrava condannata dalla tv e

    daltelefono, risorta.A integra-re la comunicazione sintetica einformale della posta elettroni-ca sono arrivate le icone peresprimere i sentimenti: allegria,malinconia, disgusto, sorpresa.Le faccine,o emoticon,dise-

    gnatecon parentesi,trattinie se-gni di interpunzione, compaionoil 12 aprile 1979 ad opera diKewin MacKenzie, sono i gero-glifici moderni. Tutto ci ha ge-nerato una scrittura liquida esoffice. Si scrive come in assen-za di gravit, il testo diventa in-

    vertebrato, trionfano la scrittu-ra-collage, la scrittura modula-re, la scrittura riciclaggio, lascrittura come montaggio di te-stialtrui,la scritturaflussodi co-scienza, la scrittura senza scrit-tura. Ma anche la scrittura co-me libert di tutti, non soltantodichi ha potereeconomicoe cul-

    turale.Il libro ci avevaabituatiauna lettura sequenziale, dallaprima allultima pagina, in unospazio a una dimensione comeun segmento; lipertesto delWeb tridimensionale.

    Lillimitata duplicabilit deimessaggi digitali, si tratti di te-sti,foto o musica, e la possibilitdi diffondere tutto ci con lee-mail ha cambiatoil senso dellapropriet intellettuale. C una

    vorticosa circolazione di ideeche riscatta la posta elettronicadallesue pur innegabilicontroin-dicazioni. Basterebbe una solae-mail sfuggita alla censura del-lIran o della Cina per compen-sarnemigliaiadiignobilispam.

    Cosa leggevanoquelli che

    non leggevano

    E ancora: canzonie preghiere, manuali

    pratici, testi scolastici,romanzi dappendiceagli albori dellUnit

    Il primo incontrodel popolo illetteratocon la parola scritta,unabiblioteca che stataspesso dispersa

    PICCOLILETTORICRESCONO: CONIL PALLONE

    Segretie campionideiMundial= Dareun sensoa quei22 maschiettiche corronodietroadun pallone.Pertrasmettereai pipiccoliil piacere,eanche lapoesia,delcalcio. Eun DarwinPastorin investedanumero10quelloche,da bravoe leggiadro regista,cifa scoprireI segretideimondiali(Gallucci,pp.69,9,50).Unanarrazionechepartedalledelusionidi Cruijffnel 1974e arriva allatestadi Zidanea Materazzi nel2006,passandodalle prodezzedelrinatoPablitoRossinel1982,daicontestatifischi del cicciottello arbitroecuadoriano Byron

    Morenonel 2002e dallo strano malore delfenomenoRonaldonel 1998.La cronacadi Pastorin unmix perfetto

    trail suoessere giornalistasportivo e innamorato delpallone:i gol, leparate,i rigorirealizzatie quellinonassegnati,diventanoil pretestoper parlaredei mitidi ieriedeivaloridello sport,senzanasconderegliaspettipiambiguie meno pulitiche hanno accompagnatoimondiali.Aprendoanchefinestrerapidee incisive sullasociete sulcontestostorico. Mala bravuradi Pastorinstaanche nella suapenna: ladescrizionedelgol diMaradona,edeisuoiundicitocchia Messico86, in gradodi farvenirei brividianche allaGenerazioneplaystation.Spiritodi gruppo,complicite affiatamento nellospogliatoio sonoinvece gli ingredienti diMagicasquadra

    (Mondadori, pp. 162,15),scrittoda SergioComisso,allenatoreper oltre 20anni disquadregiovanili.Una storia

    a fumetti,con unospecialguestdi riguardo: unRinoGattusoformato fumetto,convocatonon perringhiaremapersvelare i trucchiper costruire unasquadra vincente.Untentativoriuscito diparlaredi calcioda unaprospettivaafricana Mandelae Nelson (La Nuovafrontiera Junior,pp.127,12)di HermannSchulz. Unfratello e unasorella,Nelsone Mandela, fanno partedi unasquadra dicalcioedhannoloccasionedi sfidareuna squadragiovanileitaliana. Ladifficoltnel trovareun campo digioco,unpallone, ilgessoper lerighe,e mille altri ostacolidiventanol'occasione perparlaredi integrazione,di culturediverseeperviverele povert,ma anche leatmosfere e le

    suggestioni dellAfrica.FedericoTaddia

    pp CesarinaVighySCENDO.BUONPROSEGUIMENTO

    p Fazi,pp.434,18p CesarinaVighy,vin-

    tadallaSla, mortain maggio. Lannoscorso vinse con ilromanzo desordioLultima estatelopera prima Cam-piello.

    150O

    Libri dItaliaVerso il 2011

    pp JohnFreemanp LATIRANNIADELLE-MAILp Codice,pp. 206, 17p John Fremman uno scrittore e

    apprezzato critico letterario.Ha pubblicato per The NewYork Times, Los Angeles Ti-mes, The Guardian e WallStreet Journal. Dal maggio2009 il nuovo direttore edito-rialedellaprestigiosa rivistalet-teraria Granta. Vive tra Lon-dra e New York City. Nel suo li-

    bro sostiene che tempo di re-cuperare un modello di comuni-cazione pi umano, ragionato egratificante:una Slow Communi-cation.

    Libri per tuttiDagli almanacchiai feuilleton, i bestsellers sommersi

    Illustrazionedi AlbertoRuggieri

    TuttolibriSABATO12GIUGNO2010

    LASTAMPA VII

    La scrittura, chesembravacondannatadalla tv e dal telefono, risorta, anche seabbondano errori e refusi

    Lecolporteur,immagine

    dicopertinadelvolumeLibriper

    tutti,conservataalMuse

    desCivilisationsdelEurope

    edelaMditerrane

    diParigi:ilruolo deivenditori

    ambulantifudeterminante

    nelladiffusionedeilibri

  • 8/9/2019 Tuttolibri n. 1718 (12-06-2010)

    8/11

    Florenskij Il sacerdoteortodosso, filosofoe scienziatoche sar fatto fucilaredaStalin

    AOriente come

    soffia laVerit

    IdeeVIII

    pp PavelFlorenskijp LACOLONNA

    EIL FONDAMENTODELLAVERIT

    p acura diNatalinoValentinip

    Ed.SanPaolo,pp.912,

    64p LautobiografiaAi mieifigliuscita daMondadorinel 2003

    GABRIELLA

    CARAMORE

    Io non ho la veritin me, ma lidea della Veritmi brucia; non ho i dati peraffermare che cosa sia la Ve-rit e che io la raggiunger

    Tuttavia lidea della veritarde in me come fuoco divo-ratore: essa il torrente in-fuocato che mi ribolle e gor-goglia nelle vene.

    davvero un ardoreper la Verit quello che ac-compagna lesistenza di Pa-

    vel Florenskij, dallinfanziatrascorsa nellosservazioneattenta della natura e nellapercezione del mistero, aglistudi prima di fisica e mate-matica, allUniversit di Mo-sca, poi di filosofia, poi di teo-logia, culminati nel 1911 conla consacrazione a sacerdotedella Chiesa ortodossa rus-sa. E poi, mentre montavalonda totalitaria nella Rus-

    sia del primo Novecento, e ladelazione e la persecuzionesi infiltravano nelle tramedelleesistenze finoa guastar-lee a renderleprecarie comefili derba, fu sempre quellastessa passione di Verit - ildesiderio di testimoniarlacon la sua vita, oltre che dipensarne le contraddizioni -che gli imped di emigrare inOccidente, a differenza dimolti intellettuali della Rus-sia del tempo, quando era or-mai chiaro che il turpe regi-

    me dominato dallideologianon avrebbe tollerato a lungolabito talare con cui si presen-tava nei diversi contesti pro-fessionali.

    Fu infatti arrestato. Con-dannato ai lavori forzati, de-portato in un primo tempo inSiberia, nel 1934 fu trasferitonel lager delle Isole Solovki,nel Mar Bianco, dove gli fu im-posto dicontinuarei suoistudie le sue sperimentazioni scien-tifiche che sarebbero state diaiuto al regime. L8 dicembredel 1937, assieme ad altri cin-quecento sventurati, fu ricon-

    dotto verso Leningrado, dovein un bosco nei pressi della cit-tfu fucilatoassiemeagli altri.La moglie Anulja, morta nel1973, non seppe mai della suafine. Solo nel 1990, allapertu-ra degli archivi del Cremlino,il Kgb di Mosca inform la fa-miglia - i figli e i nipoti - dellamorte delloro congiunto.

    La ricerca intorno alla Veri-t lo aveva portato,nel 1914, al-la pubblicazione di un singola-re volume, La colonna e il fon-damento della verit: una per-sonalissima trattazione sulvero, in cui molti linguaggidello scibile umano sono per-corsi (da quello delle scienzenaturali a quello della logica,dallesegesi biblica alla storia,dalla psicologia alla matemati-

    ca, alla memoria personale),che suscit da subito vivaci econtrastanti reazioni. Le qualinon servirono per a far so-pravvivere lopera al silenzionel quale la inabiss la censu-ra ideologica gi attiva negliAnni Venti. Uscita in Italia ginel 1974 per il forte interessedi Elemire Zolla, che ne curledizione, si ripresenta ora alpubblico italiano a cura di Na-talino Valentini, alla cui dedi-zioneinfaticabile,fedele e rigo-rosa dobbiamo in gran partela riscoperta di Florenskij inItalia inquesti anni.

    Chi per si sia accostato al-la figura di Florenskij in que-sti anni principalmente attra-

    verso le sue struggenti letteredalle Solovki alla famiglia( Non dimenticatemi, Mondado-ri 2000) o attraverso quellastraordinaria autobiografiache Ai miei figli. Memorie di

    giorni passati (Mondadori2003), potr restare un posconcertato. Chi di Florenskijabbia conosciuto soltanto latenera attenzione ai figli lonta-ni, il paterno insegnamento adistanza per incoraggiarli allostudio e alla conoscenza,lespressione contenuta, pernon straziare i famigliari, del-lumiliazione patita e dellinfe-licit quotidiana; chi insommane abbia incontrato lintelli-

    genza straordinaria solo attra-verso le parole di una ordina-ria quotidianit, potr sentir-si, in parte, spiazzato dal pre-

    valere di un linguaggio in granparte teologico-metafisico. Echi non abbia familiarit conla spiritualit ortodossa, e ab-

    bia la teologia occidentale delNovecento come filtro del-lesperienza religiosa, potranche sentirsi sconcertato daespressioni che esaltano lec-clesialit e il dogma comefondamentidella Verit.

    PROVEDI CALLIGRAFIA

    Rifare labc= Eon lineAbbecedariochefiguranel sitowww.caus.it,un concorsodelCentroArti UmoristicheeSatirichedi Torino,ideatoda

    RaffaelePalma:nonpilalettera,vicinoalloggetto(ilcuinomeperquestainizia),maanimali,persone,cose,paesaggi,che celano lettere,numerie punteggiatura, daleggere, conlaiutodifilastrocchee indovinelli.

    AMISANO

    Sottolestelle= Terza edizione, aMisanoAdriatico,della Bibliotecailluminata.Trail 18e il25giugnounaseriedi incontriconlautore nelgiardino dellaBiblioteca.Inaugura larassegnail ricordodiAldaMerini a curadi MariangelaGualtieri.Altri ospiti:UmbertoCuri, Margherita Hacke

    EdoardoBoncinelli.

    RETTIFICHE

    RagazzeeLiala= Nellarticolodel 5 giugnosulPostfemminismoil libroCare ragazze (Donzelli)diVittoriaFranco statoerroneamente attribuitoaLuisa Torchia.Sempresabatoscorsonellapagina dedicataaLiala, due imprevisionisegnalatedaMaurodellaPortaRaffoe MariolinaBertini.Prima:VittorioCenturioneScotto nonsi inabissatoinmaremanel Lagodi Varese.Seconda:nella fotografia,conla scrittrice,erano ritratte,dasinistra, lefiglieSerenella ePrimaverae nonviceversa.

    Torna La colonnae il fondamento:uscnel 1914, la censuralo inabiss, in Italialo fece conoscere Zolla

    Pavel Florenskijcon ilfiglio

    Inbreve

    lucazanini.it

  • 8/9/2019 Tuttolibri n. 1718 (12-06-2010)

    9/11

    O ffrire testi brevi, quasidelle istantanee del pen-siero, in un formato su-

    pertascabile, scritti capaci di ac-compagnare il lettore ovunque ediintrattenerloinunariflessionenonbanaleodirallegrarloconlaleggerezza di un pensiero. l'idea cheda qualche annole Edi-

    zioni Nottetempo hanno ripresoda altre iniziative- comedimen-ticarei libri a millelire?- pun-tando non tanto sullaspetto del

    prezzo, pur assai contenuto, masulla fruibilit del testo: propor-re scritti da leggersi nottetem-

    po appunto, nello spazio cortodi un fine serata, quando la ri-

    flessione su argomenti impegna-tivi ha bisogno di accompagnar-si allascorrevolezza e alla brevi-t della scrittura. questo chevuole essere la collana i sassi:

    pietruzze di saggezza che segna-noil nostrocammino lasciandocileggeri nel proseguire, arricchitineinostri pensieri.

    Uno scrittore particolarmen-te vocato in questo tipo di scritti Giorgio Agamben, non a caso

    presenteconalmenoseititolinel-la collanina di Nottetempo. An-

    zi, verrebbeda dire che il vincolodellabrevitgiova all'essenziali-t del discorso: argomenti anchecomplessivengonoaffrontaticonefficace capacit di sintesi. Ne

    prova anche l'agile saggio - cheriprende una conferenza tenutanella cattedrale di Notre-Damea Parigiin occasionedelleCon-

    ferenze di Quaresima - su LaChiesa e il Regno (Nottetempo,

    pp.20, 3).Giilfattocheunfi-losofo di stampo laico come

    Agamben abbia la possibilit dirivolgersi in tutta franchezzaalla Chiesa di Cristo che sog-

    giornaaParigiundatodaco-glierein tuttala suasorprenden-tevitalit.Ma laqualitparte-

    cipe delle considerazioni diAgambenche stimolala riflessio-neel'approfondimento.

    Non un discorso contro,non un argomentare polemico,ma un richiamo all'essenza stes-sa della Chiesa da parte di chinonhaaltra autoritse nonun'ostinata abitudine a leggere i se-

    gni del tempo: ne nasce un ap-passionato invito rivolto alla co-munit dei credenti affinch siaquello che essa deve essere, nelmondo e nellastoria.L'autore ri-

    percorreilsensoelemodalitdel-la presenzadella Chiesa fin dalleorigini del cristianesimo, con latroppo dimenticata dimensionedella paroikia, del soggiorno

    pellegrinante come di stranierosolidale.Equestosguardoalpas-satonon rimpiantodi unamiti-ca et dell'oro del cristianesimo,ma piuttosto appello urgente perl'oggi,unostimoloaviverealtri-menti le cose penultime, cio amostrare la tensione propria delcristianoversolerealtultime,il Regno, assumendo con respon-sabilit il proprio ruolo nelle vi-

    cende terrene che quelle realt precedono e anticipano. Questoperch se la storia penultimarispettoal Regno, questo ha perilsuoluogoinnanzituttoinessa.

    Cos risuona con forza con-vincente la domanda che Agam-ben non si stanca di porre ai cri-stiani: la Chiesa si decider fi-nalmente a cogliere la sua occa-sionestorica e a ritrovare la suavocazione messianica?. In gio-covinonsololafedeltalVan-

    gelodapartedellaChiesaenem-meno il pur incombente rischiodifiniretrascinatanellarovinache minaccia tutti i governi e leistituzioni, ma anche e soprat-tuttolaqualitdellavitasuque-sta terra, patrimonio comunedellumanit.

    OssolaLaspiritualit come apertura al cielo e almondo: 52stazionisapienziali tra luoghi e letture, per andareoltre il narcisismo imperante

    GIANANDREA

    PICCIOLI

    Esistono parole chenel tempo diventano opache operconsumoopereccessodisi-gnificati e la vaghezza semanti-ca le rende inutilizzabili. Traqueste,almenoperme,leparolespiritualit,interiorite al-treanaloghechetendoarelega-reinunasferaunpomorbidaeindefinita.L'uomosemprefuo-ridis,pressoilmondoepressoglialtri,mentreinterioritmiri-

    mandapiuttostoa interioraoabiancheriaintima.

    Ancheper uncredentela fa-mosa immagine divina dentrodi lui rischia di restare come laBellaAddormentatase non ri-svegliata dal bacio del Principe,cio dalla Rivelazione (la simili-tudine del teologo riformatoAndrGounelle).Nella tradizio-ne cattolica, poi, troppo spessosi abusato della spiritualitper legittimare, nel migliore deicasi platonicamente e nel peg-giore opportunisticamente, undistaccodalmondochenonsolotradisce lo spirito veterotesta-mentarioel'incarnazione,male-gittima anche la sottomissionedei pi deboli, quelli che pi ilNazarenohaamato.

    Eppure sono parole impor-tanti,enellanostraculturahan-nouna storiacheprecedela na-scitadel cristianesimo e diAgo-stino e della mistica. Distinguo-no la dignitas hominis. E ancoroggi possono recuperare fre-schezza di contenuti purch siriesca a balzare oltre il narcisi-smo imperante. Risalendo allacosasignificata,infatti,l'interio-ritnonsoloilluogoincuisfru-cugliare per cercare il propriopi autentico io (Che cosa

    succede se cerchi il tuo vero io escopri che uno stronzo? Anto-nio Albanese dixit) o da raggiun-gere sfogliando s stessi comeuna cipolla. Pu essere piuttostoquello spazio virtuale in cui dareforma e fine, facendola diventarecosmo, alla dissipata molteplicitdellenostreesperienze,seancorariusciamo a farne in un mondoipertroficodigestiepoverodire-alt. Uno spazio in cui rifletterefacendo germogliare le intuizionisuscitate dalla luminosa superfi-

    ciedelrealeepercepireconglioc-chi della mente il volto nascostodellecose:uno spazio doveconta-no pi le ragioni del cuore chequelle della ragione. Per chi cre-de,unospazio incui farrisuonarequella voce di silenzio sottileche nella vicenda di Elia la vocedi Dio. Sempre ricordando che,come diceva J.-P. Vernant, Per-chci siaveramente undentro,

    bisogna che possa aprirsi su unfuori,peraccoglierloins.

    Vernant, come molti altri in

    uncaleidoscopiodi rimandi cheaipi vecchi pu ricordarela fanta-smagoriacombinatoriadellingiu-stamente dimenticato MarioApollonio, citatoda CarloOsso-laneIl continente interiore,cherac-coglie, riorganizzandole in unastrutturaimprontataaquelgusto

    baroccochel'autoretantobenco-nosce, 52 stazioni sapienzialipub-

    blicate nel supplemento domeni-cale dell Avvenire. Significativagi la copertina, dove l'abbazia acieloapertodiSanGalganotradu-

    ce in immagine le parole di Ver-nant: la spiritualit non chiusu-ra ma apertura al cielo e al mon-do, l'interiorit pu definirsi soloinrapportoall'esteriorit,cosco-me l'identit si definisce solo inrapportoall'alterit(echealtrosi-

    gnifica la dottrina dellaTrinitsenon porre l'alterit in Dio stes-so?).Occorredireche civuoleco-raggio intellettuale a scrivere unlibro cos contropelo allo spiritodel tempo, anche per l'alto livellodella scrittura, limpida e profon-da come il suo oggetto (gli ignarilibraidellaFeltrinelliin cuil'hoac-quistato avevano inconsapevol-mente visto giusto, collocandolonelsettoredinarrativa).

    Percontestualizzarela letturadi pagine cosstoriograficamentestratificate e ricche di partecipa-zioneaffettivae di intelligenza re-ligiosa e letteraria, propongo unesperimento: accompagnarlaconla visione di Videocracy di ErikGandini (Fandango). Lo stridoredelcontrastotracichesiamodi-

    ventati e ci che potremmo esse-reapreunafalladisgomentosimi-leaquellachedeveessersiapertanelcuorediAdamoedEvaalmo-mento della cacciata dallEden.Non per Ossola,uomo di fede au-tentica e di sguardo fermo, checontempla l'indignitas hominissapendo prenderesu di s - sen-za rigettarlo su altri - il male checi attraversa. E, da cattolico av-

    vertito,sa chenon c'visioneinte-rioresenza apocalisse, cio senzaunavisioneultima(ecitainpropo-

    sito la splendida pagina calvinia-na: Anche l'ultima citt dellim-perfezione ha la sua ora perfetta,penslo scrutatore,l'ora,l'attimoin cui in ogni citt c la Citt).Prendendospunto di volta in vol-tada librie dapersonaggidi libri,da luoghi e autori, mistici e poeti,credentie atei,Ossolacogliesem-preuneccedenzadisensointuttocichevedeperchlo guardaallaluce del senza tempo che tange ilcerchio del tempo. L'interiorit alloraunmododiguardare?

    Se per Baudrillard la versionecontemporanea della volont dipotenza la suprema volont diinsignificanza, per Ossola, comeper Benjamin ma anche per la

    Woolf,contanoinvece i varchiat-traverso cui passano le epifanie,si accendono i momenti d'essere.E traduce questi attimi di consa-pevolezza in sostanza convivia-le e ospitale, come, per vie di-

    verse, Illich e Theobald qualifica-no lo stilecristiano.E l'interioritsi proietta nellesteriorit, diven-taunmododiabitareilmondo.

    Congli allievidi unadellescuo-lepi periferiche e cosmopolitedi

    ParigiOssola vaper unasettima-na di studio nello spartano con-

    vento di Sainte-Marie de la Tou-rette,progettatoecostruitodaLeCorbusiere da Xenakis. E scoprechequelle celledi sobrietpove-rissima () per ragazzi abituatiad abitare in alveari con spazi dicontinuospartiti, intersecatida al-triorariepersone,quellofuundo-nodi dignit cheponevadi fronteallapreziosasingolaritdiciascu-no.E conclude:Il luogodellani-maquesto.

    pp CarloOssolap IL CONTINENTEINTERIOREp Marsilio,pp. 223,18

    Ascolto il Tuo silenzio

    TuttolibriSABATO12GIUGNO2010

    LASTAMPA IX

    Tuttavia la lettura di que-stopera, superati gli scogli dialcune difficolt, ci offre dellegrandi possibilit. La prima quella di venire in contattocon la spiritualit cristianaorientale tramite chi ne sta-to, forse, la sua pi genialeespressione, e di verificareche cosa abbia significato perla storia della cultura il marti-rio di un pensiero generoso eaudace. Erano gli anni in cuiera gi in atto una compagnadi dissacrazione, che sarebbe

    presto sfociata in persecuzio-ne, della cultura e dei simbolireligiosi. Esce tra laltro pro-prio in questi giorni anche unaraccolta di saggi scritti tra il1909 e il 1923, Bellezza e litur-

    gia (Oscar Mondadori) utilissi-

    miin questo senso.In secondo luogo, se si rie-sce a decifrare e tradurre,per cos dire, il suo pensiero incategorie a noi pi familiari - equi si rivela davvero indispen-sabileillavorodimediazionediNatalinoValentini- si scopri-rannopensieri di una contempo-raneit sorprendente: invecedel conflitto, ormai di saporeottocentesco, tra fede e ra-gione si trover un dinamicosconfinamento di tutti i saperi;un fecondo sprofondamentonellinferno scettico dal qua-le si pu risalire solo senza ne-gare il dubbio; u